Amministrazione di Kiri

[Amministrativo]

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  1. Ade Geist
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Piani Rovesciati
    Capitolo Quarto


    Atto VI
    Nuove certezze e vecchie bugie †
    Non volli controbattere le sue inutili parole sul rispetto: non sapeva cosa fosse e di conseguenza ne parlava come se si dovesse contestualizzare come qualcosa da ottenere, come un premio da dare. Invece il rispetto è la base delle attività civili, anzi, è la base dei rapporti sociali. Non si può pretendere di sputare in faccia alla gente e di comandarla; il rispetto va di pari passo con l'educazione ma forse a Konoha non si era soliti insegnare il retto comportamento da tenersi.
    Quando ebbi finito di parlare, mentre Itai mi rispondeva, ripensai a cosa mi avesse potuto portare ad un fraintendimento così insolito: doveva essere stata l'enorme quantità di ferite che avevo subito la sera precedente, i colpi ripetuti che la mia testa avevano dovuto sopportare contro la dura sabbia bagnata a farmi cadere in fallo in modo così teatrale, a farmi commettere un errore di calcolo così enorme, plateale, che mai in vita mia mi portò più vergogna. Il Flagello non mi aveva dato un appuntamento, mi voleva dimostrare qualcosa affinché apprendessi. Non lo avrei mai trovato ad Oto, sarebbe stato lui, una volta accertatosi del mio arrivo in quei lidi, che mi avrebbe ricercato. Dopotutto, un fuorilegge perseguitato in tutti e cinque i più grandi villaggi, non può semplicemente dare appuntamenti a sconosciuti, ad estranei, neppure se ha loro rubato la spada. La vergogna poi sparì, nel momento della realizzazione del significato e dei risvolti dell'intera faccenda. Il mio piano, forse architettato dal mio inconscio già conscio del fatto che non avrei trovato nessuno ad attendermi al Gate otese, era perfetto fin dall'inizio: Itai doveva riporre in me la più totale fiducia se voleva venire a conoscenza degli spostamenti di Jeral. « Io, Signore ... » dissi titubante, « ho frainteso le parole del Flagello. Lui non mi stava dando un appuntamento ma mi stava dando prova del suo potere. Deve aver compiuto qualcosa all'Est Gate di Oto, qualcosa di tangibile, di evidente, di oscenamente sconcertante. Qualcosa che mi potesse far capire con chi avevo a che fare perché » rallentai un attimo, completando il discorso con le parole che avevo già pronunciato prima, le stesse, medesime, che Jeral mi aveva rivolto « quando saprò, sarò pronto a compiere la scelta che anelo di compiere. » A questo punto però avrei dovuto spiegare anche il resto della storia. Ma non necessariamente che avevo mentito. Dovevo dunque ampliare ciò che era già vero, aggiungere la storia di Suna, plasmare leggermente la realtà ai miei fini. Tutto sarebbe andato come volevo. O quasi: « Come le avevo detto » - senza accorgermene, tra le altre cose, tornai a darle del Lei come solevo. La mia disciplina ferrea era una forma mentis troppo forte per piegarsi alla semplice maleducazione - « ero su quella spiaggia a cercare il potere del vero Demone della Nebbia, dell'unico Demone della Nebbia » dissi, scherzando sul soprannome del mio Kage « Jeral era convinto fosso proprio del Comandante del Forte che mi sono trovato a combattere e sconfiggere, ed infatti aveva ragione: una strana figura però ci ha anticipato ed ha rubato qualcosa, non so bene cosa, da un alcova dentro il fortino militare proprio un istante dopo che avevamo scoperto dove trovare quel che cercavamo; quella figura era un membro di Namida, l'associazione che le ho appena detto. A quel punto Jeral mi ha detto che avrei dovuto guardare le Mura di Suna e poi raggiungere l'Est Gate di Oto. Forse con guardare ... » mi soffermai un secondo « intendeva esattamente guardare, confrontare le mura di Suna con l'Est Gate. »
    Rimasi attonito qualche istante, fissando il vuoto davanti a me. « E' tutto quello che è successo, per filo e per segno. Se vogliamo sapere dove il Flagello sarà dovrò presentarmi ad Oto. Vorrei tanto avere un'arma con cui poter combattere ... è un peccato che ancorai miei Fratelli non mi abbiano raggiunto e che il quartiere del mio Clan sia ancora vuoto. Il mio Palazzo, il Cimitero Monumentale, le secolari abitazioni. Tutto quel silenzio è scoraggiante e senza Saruhyondo a tenermi compagnia è così cupo, senza senso. » Avevo divagato e stavo riflettendo ad alta voce, dovevo dunque rimettermi in carreggiata. « Mi perdoni. Devo essere ad Oto entro tredici giorni. Qual è il suo piano? Il mio continua ad essere pregnante, nonostante il nuovo scenario, non trova? Mi affiderò a tutto quello che ha da dirmi, nonostante questi nostri piccoli screzi. » Stavo per inchinarmi nuovamente, ma mi fermai dopo un breve accenno. « Mi perdoni, è la forza dell'abitudine. »




    Legenda


    Narrato
    « Citato! »
    « Parlato! »
    « Pensato! »
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.

     
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