Amministrazione di Kiri[Amministrativo]

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  1. Ade Geist
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Il figliol prodigo


    Capitolo Uno


    Atto II
    La vastità di ciò che è incompreso. †



    Se ne stava sulla sedia di Itai, intento a scofanarsi una ciotola di Ramen, ignaro di quello che gli stava attorno, di quanto fosse successo, intento a pensare alle sue faccende. Varcai la porta accompagnato dal ritmo delle gocce d'acqua che dai miei vestiti cadevano sul pavimento dell'amministrazione. Ehi, Kensei, che si dice? Scusami per averti fatto uscire da casa con questo tempo, immagino che per te sia oltremodo fastidioso... Volevo essere qui questa mattina, ma ho avuto dei contrattempi... Il suo modo di fare era il solito: spensierato, maldestro, fin troppo allegro. Mi limitai ad ascoltare ed osservarlo mangiare e terminare il suo teatrino. Quando congedò i due messi accademici feci pur'io lo stesso, con un breve cenno della testa. Ma dove cavolo è Itai? Avrei voluto parlare e, probabilmente, sfogarmi. Non ne abbi tuttavia il tempo. Akira proseguì a ruota libera, come se stesse parlando da solo, in camera sua, davanti allo specchio. Come se stesse recitando un monologo. Io ero venuto lì sperando che lui potesse darmi informazioni a riguardo. A quanto pare mi sbagliavo. Cambiò argomento poco dopo, quasi come se il ritardo di Itai fosse qualcosa di ammissibile o di normale. Allora, come è andata questa Riunione? Che ne pensi? Nuovamente provai a pronunciarmi ma mi fu difficile proferir parola perché l'Hozuki riprese senza attendere una vera risposta. Stavo iniziando a spazientirmi davvero. Non riuscivo a capire cosa gli passasse per la testa. Si, lo so, siamo messi abbastanza male... Ma non bisogna perdere la speranza, si può fare ancora qualcosa... Si gettò per un istante sui resti di ramen che erano rimasti nella sua ciotola. Ebbi un breve istante per dire una parola ma attendendomi una sua spasmodica ripresa del dialogo mi limitai a commentare la sua ultima osservazione.. Non ne sono più così sicuro, Akira. Non ne sono più così sicuro. E mentre la mia voce scemava leggermente, lo Spadaccino riprese. Lo so, hai tante domande. Ne avevo veramente tantissime e se ne sarebbe reso conto probabilmente di lì a poco. Ma dovevo fare quello che ho fatto. Non sarei potuto rimanere a Kiri, dopo quello che è successo al Gelo... Avevo bisogno di stare da solo. Al resto... C'ha pensato Jotaro... Non è acile riprendere le fila, dopo quello che ho visto... Dopo quello che non sono riuscito ad evitare... Tu non c'eri, tu non puoi comprendere... E solo con la conoscenza, non puoi capire. Non c'è riparo da un terrore così grande... Ma, adesso, sono diverso. Adesso so cosa devo fare. Parlava come un uomo illuminato, come una persona che aveva la verità in tasca. Dal mio canto, dal punto di vista di chi vuole essere nient'altro che giustizia le sue parole erano piacevoli, sembravano quasi dargli una prospettiva escatologica comprensibile ed anche condivisibile. Eppure c'era qualcosa che strideva nella mia testa nel sentire quelle frasi, come il suono di una sega arrugginita che cerca di tagliare un duro pezzo d'acciaio. Un fastidio primordiale che mi rendeva inverosimilmente inquieto. Devo solo rendermi conto se anche te ed Itai sapete cosa dovete fare, prima di iniziare. Non sono stato immobile, in questi giorni dopo la riunione. Ho messo tutti gli ingranaggi al loro posto. Ne manca solo uno, poi il circolo sarà completo, e potrò iniziare. Ed infatti la dissonanza che percepivo stava nel fondo della sua argomentazione: era convinto di sapere quale fosse il mio posto nell'universo e quale fosse la cosa migliore per me. Parole inaccettabili. Strinsi i denti mentre il suo ingenuo volto si piegava in una smorfia di pesantezza dovuta al valore percepito delle sue parole. Ma per farlo, ho bisogno di voi e del vostro appoggio. Devo sapere che Kiri è al sicuro, che Lei è al sicuro... Per poter proteggere tutti. Se così non fosse, non potrei fare nulla di quello che deve essere invece fatto. Presi fiato. I Cremisi, Cantha, il Veterano, Shiro, Ame e gli Assi, Hayate e tutti gli altri... C'è troppo male in questo mondo... Ed io devo sradicarlo. Odiavo il suo fare da uomo dell'ultima ora. Lasciai che si avvicinasse, ricambiando lo sguardo. E per farlo... Non posso restare a Kiri.
    Era passato ormai tanto tempo dall'attacco di Cantha. Non riuscivo più a ricordare niente prima della mia nascita. All'inizio era più facile spiare nella vita passata. L'odio che mi tiene in vita aveva annientato quasi tutto, anche i ricordi dell'Akira Hozuki di un tempo. Eppure, ogni volta che lo sentivo parlare, le mie membra venivano pervase da una sconveniente sensazione di nostalgia. Era come se qualcosa risultasse sempre fuori posto, come due orologi che, un tempo famosi perché sempre in sincrono, adesso non segnavano più la stessa ora. Deglutii l'amara sensazione, scacciandomela di dosso, prima di parlare. Speravo fossi tu a darmi notizie su Itai. Feci subito una breve pausa. E non solo su di lui, in realtà. La mia voce si sarebbe fatta un po' più pesante, così come l'aria nella stanza. Anche Meika manca al villaggio da qualche giorno. Feci dei passi in avanti, schivandolo ed andando verso la finestra che aveva distrutto per, immagino, entrare. Continuai poi, fissando la strada sotto di noi. Il Mizukage e l'Akuma se ne sono andati ormai una settimana fa. Doveva essere una semplice perlustrazione nei territori esterni. Qui, esattamente. Composi un sigillo voltato di spalle e un rotolo comparve nelle mie mani, preannunciato da una breve nuvola. Il braccio sinistro si mosse innaturalmente dietro la schiena, posando la pergamena sul tavolo cosicché Akira la vedesse. Ho mandato più e più squadre a perlustrare la zona, io e Kyofu ci siamo stati di persona, abbiamo setacciato ogni angolo di quelle terre ma ... la pausa fu dolorosa per entrambi. Niente. Di Itai e Meika nessuna traccia. Non si riesce a capire dove siano andati. Mi voltai a quel punto, facendo pochi passi in avanti per poi appoggiarmi al lato della scrivania del Mizukage. La notizia non è ancora stata data a nessun altro villaggio. Non lo sa nessuno. Ho fatto le veci di Itai in questi giorni, non poteva essere altrimenti. Ero la sua Mano Sinistra, lo sai, ho firmato a suo nome, ho parlato a suo nome, ho agito a suo nome. Tu non c'eri. Ultimamente non ci sei mai stato. Mi riavvicinai. Senti questo grande dovere sulle tue spalle ed è ammirevole ma tu sei solo, Akira. Cosa puoi contro tutte queste persone? Non avremmo potuto niente io, te ed Itai messi insieme, forse neppure tutti i soli Kage riuniti. Cosa puoi tu? C'era una vena di disprezzo in quel pronome personale. Io non sono scappato dai miei doveri, li ho attesi tutti, anche quando ormai non c'era più niente da attendere. Ho sempre fatto ciò che andava fatto, nel bene e nel male. Sono sempre stato al mio posto, al fianco delle persone che dovevo difendere, del mio popolo, di coloro che contavano su di me! Sbattei la mano sul tavolo vicino. Dovevo sfogare la rabbia in qualche modo. Tu te ne vai, ti prendi il tuo tempo e poi torni, come per magia, con l'intenzione di farmi la morale - di venirmi a dire che sei qui soltanto per sapere se io so ciò che devo fare? La voce si era piegata in una specie di ringhio. Non lo accetto, Akira Hozuki. Non lo accetto! Mi voltai, sentendo la necessità di distruggere qualcosa. Mi limitai a lanciare una sedia fuori dalla finestra rotta. Lontano, non certo in strada, col rischio di colpire qualcuno. Ansimai. Per la rabbia più che per lo sforzo. Ma voglio ascoltarti. Voglio ascoltare quello che hai da dire, te lo devo. In segno della nostra amicizia, in segno di rispetto, anche se m'è parso che tu, di me e della mia persona, non abbia avuto un granché di rispetto. Feci l'ennesima breve pausa, spostandomi dietro la sedia del Mizukage e poggiando entrambe le mani sul suo schienale. Se il tuo non poter restare a Kiri significa che non potrai più essere legato a questo Villaggio ... devo chiederti di lasciare qui tutto ciò che esso ti ha donato per difenderlo.



    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note

    Combattere con Handicap Attivo.


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    Citato
    Koutsu
    Kyofu
    Yakusoku

     
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