Amministrazione di Kiri[Amministrativo]

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  1. Pyotr
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    Soffitti e Dubbi



    Il Kage era un uomo di una statura imponente e la voce con la quale si rivolse al giovane rispecchiava quella sua imponenza. Anche se si stava congratulando con Akuraguri, il genin sentì un brivido partirgli dalla base della schiena e salirgli rapidamente fino a disperdersi sulle spalle. Non che il Kage stesse parlando in una maniera spaventosa, ma la pressione emanata dalla sua persona era tale da rendere difficile il deglutire per il pover genin. Così dopo aver ascolatato le congratulazione per la sua promozione a genin, il ragazzo rispose con un veloce cenno del capo atto a mostrare il suo apprezzamento e si schierò accanto ad Etsuko, cercando di farsi più piccolo possibile.

    Man mano che i ninja iniziavano ad entrare all'interno della stanza, Akuraguri cercò di imprimersi nelle mente i volti ed i nomi di coloro che molto probabilmente sarebbero stati i suoi compagni per una missione particolarmente pericolosa. Fu abbastanza sollevato nel vedere apparire Ryuu, con cui aveva già fatto conoscenza ed era una faccia familiare. Mentre il Kage stava per iniziare il suo discorso e spiegare cosa ci facessero lì e quale sarebbe stata la loro missione, un fatto alquanto strano accadde. Il Kage si fermò nel bel mezzo del suo discorso e invitò tutti i presenti a prendere un passo indietro. Akuraguri non certo di cosa stesse accadendo fece appena in tempo a spostarsi che letteralmente, venne giù il soffito.

    Una cascata di detriti e polvere invase la stanza e per qualche secondo, sarebbe stato difficile respirare, ma appena tutto si calmò, al centro della stanza era comparsa una capra, abbastanza ferita dalla caduta ed un uomo sulla quarantina, di corporatura scarna, che forse un soffio di vento avrebbe spazzato via. A proposito di vento, anche soffiare avrebbe rivelato parti di questo ultimo arrivato, parti che Akuraguri avrebbe preferito non vedere. Era infatti vestito con un solo gonnellino ed una maschera gli copriva il volto. Se il suo aspetto e la sua entrata non fossero bastate a fare capire il tipo di persona con la quale il ragazzo aveva a che fare, l'ultimo colpo fu dato dal gabbiano morto che alloggiava sulla sua testa. Come se niente fosse, il ninja presentò un foglio al Kage, sostenendo fosse per i danni.

    Il genin fino a quel momento si era trattenuto, un po' perchè era veramente basito, un po' per la dignita del luogo, un po' per l'importanza delle persone che lo circondavano, ma in quel momento proprio il contrasto fra la serietà del personaggio e la comicità della situazione, gli fecero uscire dalle labbra una mezza risata, subito repressa. Intanto l'uomo aveva inziato a presentarsi ed Akuraguri stette ben attento, curioso di capire chi fosse quell'essere così strano. Finita la sua stranissima presentazione, che ben accompagnava l'intera sua esistanza, venne finalmente il momento in cui il Mizukage iniziò a spiegare le motivazione che lo avevano spinto alla convocazione di quella composizione di ninja. Il recupero del precedente Kage e del precedente primario dell'Ospedale.

    Le informazioni che susseguirono furono recepite attentamente da Akuraguri, che non aveva mai sentito parlare dell'Isola della Bruma Scarlatta in vita sua. Mentre tutti si preparavano, chi a sistemare i suoi affari, chi ad ascoltare il debreefing sull'Isola, il ragazzo fu per un attimo ingoiato dalla serietà della situazione e dalla pericolosità della missione. Non c'erano certezze sulla riuscita, men che meno sulla loro sopravvivenza. Era veramente il posto per un genin senza esperienza come lui? Era possibile per lui anche pensare di combattere insieme a quella gente e contro nemici di numeri e forza sconosciuta? Tutto il suo mondo, la sua confidenza nell'aver completato la sua prima missione, nell'essere diventato genin e nell'essersi allenato, crollarono in un istante, lasciando il ragazzo solo con i suoi dubbi. Durò solo un attimo però. La gravità della situazione e la velocità di ciò che stava succedendo riportarono Akuraguri ai sensi; i dubbi non erano scomparsi però. Si erano solo ritirati ed avrebbero aspettato il momento opportuno per turbare l'animo del ragazzo.


     
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