Amministrazione di Kiri[Amministrativo]

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    ~ The Red Capes are coming!

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    La Promessa ed il Flagello

    Capitolo Unico

    Atto I
    Buone nuove. †

    Continua da qui.



    Se il viaggio d'andata fu tempestato da terribili sogni premonitori, il viaggio di ritorno fu accompagnato da una gigantesca voglia di riferire quanto scoperto. Inoltre ero rimasto piuttosto soddisfatto dalla mia uscita indenne da quel tafferuglio. Il ninja che avevo avuto davanti era molto più forte, veloce e preparato di me. Almeno in quel periodo. Un'altra cosa che mi galvanizzava da morire era la possibilità di utilizzare, per la prima volta a scopo tattico e per Kiri, i filatteri e la mia nuova capacità di comunicazione. Potevo raccontare a Itai quanto avevo visto oppure ... bhè, farglielo vivere in prima persona, sentire quello che avevo sentito, muovere come mi ero mosso. C'era un impasse però, prettamente etico, che il Mizukage avrebbe dovuto superare. Il vantaggio tattico che le mie capacità potevano portare alle Squadre Speciali, però, doveva essere evidente al Jinchuuriki; era da tentare il tutto per tutto.
    Al vedere il palazzo dell'Amministrazione, Kyofu ormai conosceva la prassi. Una leggera picchiata in velocità, perdendo quota, un piccolo riassestamento ed il mio salto: una leggera nuvola di polvere si alzò al mio toccare terra, seguita da un sordo tonfo metallico. Mi alzai lentamente e proseguii mentre tutti gli astanti mi guardavano sottecchi.
    Anche dentro l'Amministrazione, ancora, c'era chi non si era abituato alla presenza dell'Inquisitore di Kiri anche di giorno. Se ai tempi del primo Crociato, l'Inquisitore usciva soltanto di notte, adesso l'identità di quell'uomo e la mia erano tutt'uno. Molti giovani ninja si scostavano spaventati mentre passavo: ed era giusto che accadesse esattamente questo. Quando mi trovai davanti alla stanza del Mizukage diedi tre colpi forti e decisi. Mi avrebbe riconosciuto dalla bussata, probabilmente.
    Una volta accolto in udienza, sarei immediatamente passato al sodo, senza giri di parole né convenevoli. Ho incontrato Zong Wu. Aveva una questione in sospeso con Keiji Kagome. Tacqui. Un conto era pensarlo, un conto era pronunciarlo: parlare di quell'uomo in terza persona era una sensazione particolare. Potrei aver scoperto qualcosa di interessante. Portai una mano all'interno della mia armatura, estraendo una piccola ampolla contenente del sangue, e poggiandola sulla scrivania di Itai, senza lasciarlo. Ho sviluppato delle abilità particolari. Sono capace di incidere ricordi legati al proprietario del sangue in quest'ultimo. Funzionano come delle carte ninja ma soltanto io posso leggere qui dentro. E gli altri Artisti. Ma non c'era bisogno di parlare, in quel momento, di una setta segreta recentemente ripopolata. Ci sono due grandi ma: il primo è che questi filatteri sono qualcosa di più di semplici carte ninja perché non si limitano a scrivere questi ricordi quanto ad imprimerli. Leggerli, quindi, significa, sostanzialmente, riviverli. Il tutto in un singolo istante, il tutto in un unico tempo. Allungai il filatterio verso Itai, ancora senza togliere la mano da sopra di esso. Sono inoltre riuscito a far sì che qualcun altro abbia questo pregio. Lasciai la mano dal filatterio, facendo due passi indietro. Come vogliamo proseguire, dunque? Vuole che le permetta di vivere quello che ho vissuto io, sentire quello che ho sentito io, e muoversi come mi sono mosso io attraverso la lettura di questo filatterio, o preferisce il vecchio metodo, cioè che glielo racconti? L'elmo inespressivo non avrebbe suggerito alcuna preferenza. Le sottopongo queste mie conoscenze perché ho intenzione di metterle, come sempre, al servizio di Kiri. Lei deve essere dunque la prima persona informata. Se Itai avesse scelto il metodo del filatterio, avrei posto il problema etico. Le basterà bere una goccia di sangue da quel filatterio. Dopodiché saprà come fare. Qualsiasi cosa avesse scelto, le informazioni ricevute, alla fine della fiera, sarebbero state le stesse. Qualora avesse scelto il dialogo, avrei parlato nel seguente modo: Zong Wu è un nome fittizio, o meglio, non è il suo unico nome. Il ninja si fa chiamare in quel modo nelle terre di Suna ma so per certo che utilizza almeno altri due nomi, in particolar modo uno per trattare col Paese della Pioggia. Quell'uomo ha una strana ossessione coi Pipistrelli e con un certo Kazuhiro Kuei, di cui io so davvero poco, se non quello che il suo Allievo mi disse nel nostro incontro a Azumaido. Sono inoltre piuttosto certo di aver sentito la voce di Shiltar Kaguya ridere mentre quell'uomo faceva altrettanto. Ha la strana capacità di generare cenere dagli occhi. Mi ha parlato di una missione al villaggio dell'Abete, dove, probabilmente, ci incontreremo ed in cui sarete presenti anche Lei ed Akira Hozuki. Ed infine, la cosa più importante. Avrei fatto una lunga pausa. Ci siamo accordati per scambiarci una serie di favori. Da questo accordo è saltato fuori che egli sa ed è in grado di contattare il Flagello. Divaricai le gambe, incrociando le braccia al petto. Come ci muoviamo adesso, dunque?



    Chakra:
    Vitalità:

    <div class="w1-col m4">En. Vitale:30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 750
    Velocità: 600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Note
     
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    I



    Shunsui camminava lento e circospetto nella sconosciuta amministrazione kiriana. Il suo kimono nero sventolava leggermente ad ogni suo passo che produce un suono quasi impercettibile sul pavimento lucido. Intorno a lui non vi erano molte altre persone, e lo sguardo del genin si perdeva verso l'alto ad osservare i cartelli con le indicazione relative ai vari uffici. Sebbene avesse passato qualche settimana nel villaggio, non aveva ancora visitato la sede amministrativa, né tanto meno credeva che che ne sarebbe stato bisogno. Poi però, c'erano stati i Pirati. Un' avventura inaspettata ed anche indesiderata, nella quale era stato coinvolto per puro caso. Un manipolo di uomini ben organizzati aveva fatto breccia nelle difese kiriane - un bello smacco per i guardiani del villaggio - ed avevano rapito persone ed oggetti più o meno preziosi dai magazzini della città. Shunsui, che non era stato direttamente attaccato dai pirati, aveva però visto sottrarsi le sue marionette, che erano stipate anch'esse in uno dei magazzini, per via della regola che impediva agli shinobi di altri villaggi di portare armi all'interno. Si era quindi buttato all'inseguimento dei ladri, e solo a quel punto era stato immobilizzato, quando un membro della loro cricca si era dimostrato un avversario tremendamente più forte di quanto potesse affrontare. Sbattuto nella stiva di una delle tre navi pirata insieme ad un altro shinobi originario di Kiri, Shunsui si era dovuto liberare e quindi affrontare i suoi rapitori; un'impresa che era riuscita grazie all'intervento di tutti gli altri ninja che, al suo pari, erano stati imprigionati. Da quando era rientrato a Kiri, erano ora passate meno di 24 ore, ed il genin aveva voglia di tornare verso i caldi lidi del Paese del Vento al più presto.

    Voltando un angolo, il genin trovò infine la porta che gli serviva. All'interno, c'era un ninja di grado più alto del suo, il quale era stato incaricato di ricevere ed analizzare i rapporti delle varie missioni che riguardavano il villaggio. Signore! Sono Shunsui Abara, genin del villaggio di Suna. Sono stato coinvolto negli eventi dell'attacco dei pirati, ed ho stilato un rapporto sugli accadimenti di quella notte. Così dicendo pose sulla scrivania dell'uomo un rotolo ninja, sigillato. All'interno l'uomo avrebbe trovato tutti i dettagli che il genin aveva potuto ricostruire e portare alla memoria. Questi comprendevano: le dinamiche che avevano portato alla sua cattura ed a quella degli altri ninja di kiri, una descrizione fisica e delle capacità di tutti i pirati che aveva avuto modo di affrontare in maniera diretta, inoltre una lode a tutti coloro che avevano combattuto al suo fianco e che gli avevano permesso di salvare sè stesso, molti ninja kiriani, nonchè riportare indietro ciò che era stato rubato a Kiri. All'interno troverà tutte le informazioni che sono stato in grado di raccogliere. Ho intenzione di ripartire verso Suna al più presto, ma se avete domande rispenderò a qualsiasi falco mi mandiate.

    Spero che questo sia il modo giusto di fare questa cosa!
    Riporto all'amministrazione kiriana l'operato di Shunsui a vantaggio di kiri nella giocata dei pirati, ai fini della reputazione. Porto lo stemma: Pirates of Kirigakure (onore)



    Edited by Shunsui Abara - 29/1/2018, 21:59
     
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    La quiete prima della tempesta



    Lo sciamano accolse con attenzione e con una buona dose di orgoglio il saluto del suo capo villaggio, non solo ma dentro di lui albergavano emozioni discordanti: era sia convinto che Itai fosse effettivamente contento di vederlo, sia che quel fantasma si stesse rivelando più furbo del previsto.

    - Grazie, Itai-sama, Non si pentirà della sua scelta. -

    Che il Poveretto non avesse operato alcuna scelta era un dettaglio che lo sciamano non aveva ben compreso. Ma di una cosa sanjuro era convinto, il suo capo villaggio invidiava terribilmente la sua capra; lo si capiva dallo sguardo colmo di invidia che il ragazzo fantasma rivolgeva al meraviglioso animale, non solo per la Peluria fluente ma anche per l'incredibile potere mistico che il misticismo stesso evacuava dagli occhi della capra.
    A quel punto il terrore di ritrovarsi Sanjuro come effettivo consigliere spinse ita a ridurre al minimo i danni cercando quantomeno di assicurarsi che lo sciamano fosse almeno contenuto. Dire che il santone fosse entusiasta era estremamente riduttivo, infatti dal momento in cui Sanjuro aveva saputo della notizia, la sua mente aveva iniziato a vagare per mettere a frutto la nuova carica nella maniera migliore.
    Tutta la parentesi del poveretto che cercava di spiegare all'attempato mistico che tutta la situazione non era altro che un errore venne completamente obliata dall' apparato uditivo dello sciamano virgola quantomeno Gassan era stato in grado di recepire il messaggio ma per non ferire i sentimenti del compagno di avventure, il bastone tenne per sè l'amara verità.
    Sanjuro però volle rassicurare l'individuo che aveva davanti in modo che il fantasma non si adirasse e potesse essere esorcizzato una volta per tutte magari più avanti.

    - Ohhhhh, non si preoccupi, ho tutto il tempo per svolgere questo compito, ma è certamente gentile da parte sua preoccuparsi della mia agenda in modo che possa svolgere questa carica sciamanica nel migliore dei modi. adesso che sono consigliere del Nobile e rispettabile villaggio della nebbia sarà mio compito assicurarmi che la vita nel villaggio prosegua tranquilla è sicura come solo uno Sciamano del mondo sarebbe in grado di fare. -

    Possibile che lo sciamano parlassi seriamente? Per quale ragione Sanjuro Era diventato così sicuro di se, non solo ma aveva persino espresso un discorso di senso compiuto, forse era davvero arrivato il momento in cui Sanjuro aveva ripreso coscienza di sé, ma ci era tornato lucido. Itai non aveva niente di cui preoccuparsi.
    Povero ragazzo virgola se avesse avuto modo di scorgere nei pensieri dell'uomo... in realtà tutto il preambolo emesso da Sanjuro aveva un significato ben preciso, o meglio i significati erano molti e probabilmente nessuno di questi sarebbe piaciuto a Itai, considerato che il pensiero era di assicurarsi che tutti i Kiriani vivessero in armonia con il Misticismo, che il regno oscuro del Signore dei calli fosse sconfitto, e che la palude venisse arredata come si confaceva agli incarichi di un consigliere. Ovviamente questo sarebbe rimasto nelle sinapsi dello sciamano, senza che il giovane capovillaggio potesse avere niente di più di una strana sensazione.
    A quel punto lo sciamano avrebbe chiesto al suo superiore:

    - Nobile Mizukage, sono pronto per servire Kiri Ma potrò farlo al meglio solo dalla palude quindi se non c'è altro è il momento per me è il fido Gaassan di metterci all'opera. -

    A quel punto lo sciamano avrebbe composto i sigilli della tecnica del Richiamo utilizzando la testa quasi pelata della capra come superficie di evocazione e dalla nuvoletta che ne sarebbe conseguita sarebbe uscito un molto vistoso rotolo di colore porpora misto a blu scuro. Non era chiaro come ma lo sciamano era in grado di tenere sotto un'ascella, con un solo braccio, il suddetto rotolo nonostante si trattasse di un drappo di tessuto arrotolato di svariate decine di kg di peso. Cosa fosse il rotolo? Era per adesso un mistero ma un occhio attento avrebbe potuto intuire la destinazione circense dell'oggetto.
    Forse, se ancora in possesso della sanità mentale, Itai non avrebbe compreso che quello strano oggetto sciamanico sarebbe stato in realtà il nuovo ufficio del nuovo consigliere.
    Quindi Sanjuro attese ulteriori disposizioni dal Mizukage.


     
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    Rapporto a Kiri


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    Dopo quelli che le erano sembrati secoli Kairi era finalmente riuscita a tornare sulla terra ferma: non sapeva esattamente quanti giorni avesse passato su quelle maledette navi ma riuscita a tornare finalmente nel paese dell'acqua aveva lasciato le due imbarcazioni rimaste e tutto ciò che era al suo interno al loro posto, prendendosi solo la mappa che aveva trovato: d'altronde immaginava che tutti gli oggetti presenti fossero stati rubati dai pirati in qualche luogo attorno a Kiri e non era suo diritto portarsi via nulla, sarebbe stato come rubare.
    Come era abituata a fare a Konoha era anche giusto che facesse rapporto all'amministrazione del villaggio della nebbia, spiegando cosa fosse accaduto fin nei minimi dettagli così che gli shinobi del villaggio potessero organizzarsi per aumentare le difese attorno alle loro acque e fornire una maggiore protezione al paese dell'acqua, d'altronde il compito di un villaggio di shinobi era proprio quello, no? Inoltre voleva segnalare all'amministrazione come fosse stata una kunoichi di Konoha ad aiutarli in quella situazione, così da dimostrare alla nebbia come l'alleanza accademica fosse ancora attiva e valida, in maniera tale da suggellare ulteriormente un patto fatto ormai diversi anni orsono dalle più alte cariche del continente: credeva davvero in quell'alleanza, nonostante avesse incontrato già diversi shinobi che davano ben poca importanza ad essa, trovandola al contrario più un peso da rispettare che altro.

    Giunta infine davanti al palazzo dell'amministrazione sarebbe entrata, presentandosi a chiunque avesse trovato all'eventuale reception o segreteria con un formale inchino Buongiorno, sono Kairi Uchiha, genin di Konoha. Vorrei parlare con il vostro Kage o chi ne possa fare le veci, che sia un amministratore o un consigliere, per fare rapporto riguardante ad un evento piuttosto importante accaduto nel vostro mare ed a cui ho partecipato, seppure non intenzionalmente. Ritengo che possa essere fondamentale per voi conoscerlo, in maniera tale da evitare che un evento simile possa ripetersi nuovamente rimase poi in paziente attesa di ricevere una risposta, sperando di non essere semplicemente allontanata senza venire ascoltata da nessuno.


     
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    Orario d'ufficio



    Quando la giovane Kairi quella mattina si recò presso l'amministrazione di Kiri, mai avrebbe immaginato quello che si sarebbe trovata davanti. Giunta negli uffici principali del villaggio, dopo che erano stati ristrutturati a causa dell'attacco di Shiro, venne accolta da un addetto, o da un inserviente, o da chiunque fosse stato all'entrata in quel momento.

    - Benarrivata, spero che il suo soggiorno a Kiri le sia gradito. Al momento il Kage è molto impegnato quindi la invito a recarsi nell'ufficio del suo sostituto, che oggi dovrebbe essere... -

    In quel momento, controllando un foglio con la tabella dei membri di alto rango presenti in amministrazione, la segretaria si fece scura in volto, i suoi occhi si sbarrarono e la sua lingua iniziò ad incespicare.

    - Sa...Sa...Sanjuro...? - La donna sbattè gli occhi un paio di volte, per essere sicura di aver letto bene, quindi si voltò verso la ragazza della foglia, per un senso di tenerezza, più che altro. Non era stata molto fortunata la poveretta a recarsi in amministrazione proprio quel giorno... - Si ecco, il nostro Consigliere è di servizio oggi, lo troverà nell'unico ufficio presente al penultimo piano. E non si preoccupi di quello che troverà, tutto normale. Solo ecco, non faccia movimenti bruschi, eheheheh - Concluse la donna, grattandosi la testa ed omaggiando Kairi di un sorriso molto, molto forzato.

    Quando la ragazza si fosse recata nell'ufficio in questione, aprendo la porta, avrebbe trovato un tizio seminudo, fatta eccezione per le infradito, la gonnella, e la maschera, accovacciato con i piedi su una sedia, intento a scrivere qualcosa di incomprensibile sui vetri dell'ufficio, simboli di protezione, probabilmente. Usando le sue feci come inchiostro, probabilmente.
    Al bancone, coperto di fogli buttati a caso, candele consumate, e animali morti, era appoggiato il fido e inflessibile Gassan, il bastone dello sciamano; il quale, si sarebbe accorto di Kairi perchè avvisato da quest'ultimo.

    - Come dici ? Una visita? - Iniziò Sanjuro, voltandosi verso Kairi.
    Subito si pulì le mani alla gonnella, lanciandosi verso la ragazza come per darle la mano, o abbracciarla, dimostrando che quello che aveva tra le dita non era residuo fecale, bensì una salsa cioccolato e cannella, per altro molto profumata.

    - Prego prego si accomodi, trovi il sedile che la aggrada di più, si metta comoda! Il mio nome è Sanjuro, e sono il consigliere da queste parti, mentre lui è Gassan, il mio fido aiutante. - Disse riferendosi al bastone, che essendo un pezzo di legno, non si era mosso di un millimetro. - In cosa posso esserle utile? - Concluse lo sciamano, tornando ad appollaiarsi sulla sedia, con i fluenti capelli bianco neve che gli coprivano le spalle.
    Tra tutte le varie stranezze, una certamente avrebbe colto l'occhio e l'orecchio della ragazza. Sul capo dello sciamano era presente un gabbiano, in procinto continuo di morire, che si lamentava ed emetteva strani suoni, senza però mai abbandonare la testa dell'uomo.




     
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    2° post




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    La segretaria fu veloce e gentile nell'introdurre Kairi all'amministrazione Kiriana e fu con un pelo di dispiacere che la kunoichi scoprì come non sarebbe stata accolta dal Mizukage in persona: non le sarebbe dispiaciuto conoscerlo, ma immaginava che avesse cose più importanti che incontrare genin di Konoha da fare. E poi forse in quel modo aveva rimandato una possibile delusione, considerato lo standard medio degli shinobi della nebbia che aveva incontrato fino a quel momento non poteva escludere che il loro Kage fosse un pazzo totale.
    La reazione della donna però non rese l'Uchiha particolarmente tranquilla e la ragazza a sua volta sbatte un paio di volte le palpebre perplessa Ehm...ok...grazie? incerta e non più poi così tanto sicura di voler fare rapporto in quel luogo volse per un secondo lo sguardo verso la porta, pensando a come fosse ancora in tempo per allontanarsi da Kiri e farvi ritorno il più tardi possibile, ma poi il suo senso del dovere ebbe la meglio ed ispirando aria nei polmoni quasi a prendere coraggio si decise ad entrare nello studio.

    Appena entrata nella stanza stabuzzò gli occhi osservando l'uomo semi-nudo davanti a lei; prima di chiudere la porta guardò ancora una volta fuori via via sempre più convinta di voler uscire. Erano davvero escrementi quelli che teneva in mano?!
    Purtroppo per lei lo strano individuo sembrò accorgersi della sua presenza in qualche modo, quasi avvisato da qualcuno che la kunoichi però non vedeva da nessuna parte, e Kairi fu ben presto costretta ad abbandonare l'idea di scappare. Chiudendo cautamente la porta alle sue spalle e seguendo il consiglio della segretaria di non fare movimenti bruschi si sarebbe avvicinata lentamente alla sedia mentre gli occhi passavano dalla maschera al gabbiano semi-morto al bastone alle mutande dell'uomo senza ben sapere su che particolare concentrarsi. Ben presto l'Uchiha decise quindi di guardare unicamente sulla maschera, cercando di non farsi distrarre dal resto.

    Quando l'uomo le si lanciò contro con l'intenzione quasi di abbracciarla saltò istintivamente indietro da brava specializzata nello schivare com'era, rendendosi però subito conto dell'errore e della scortesia e provvedendo velocemente a salutare con un inchino educato, sperando in cuor suo che Sanjuro non decidesse di tentare di abbracciarla di nuovo Si, salve...è un piacere conoscervi Sanjuro e...Gassan... indugiò perplessa e stringendo gli occhi sull'oggetto quasi non credesse di aver appena salutato un bastone.
    Si sedette poco convinta sulla sedia indicata mentre lo sguardo cadeva ogni tanto inevitabilmente e senza il suo controllo sul gabbiano che emetteva versi agonizzanti, ma non osò fare domande a riguardo.
    Cercando di riprendere la concentrazione decise infine di cominciare a parlare Ecco...sono Kairi Uchiha, genin di Konoha spero di non...disturbarla con questa mia visita il suo sguardo si posò sugli strani simboli nei vetri per poi tornare sullo sciamano Sono qui perché volevo fare rapporto all'amministrazione kiriana su un'evento accaduto proprio nei vostri mari, è possibile qualcuno vi abbia già avvisato ma da esterna ho ritenuto mio dovere farlo a mia volta. Vede, non molti giorni fa sono stata rapita assieme ad alcuni miei compagni di Konoha, un sunese ed alcuni kiriani da dei pirati che approfittando di una notte di nebbia hanno stordito me e gli altri shinobi portandoci in mare con altra merce rubata a Kiri. Si trattava di 3 barche, una purtroppo è stata distrutta durante la battaglia ma le altre due penso siano state riportate al villaggio da uno dei vostri. Quasi tutti i pirati a bordo sono stati sconfitti da me ed i ninja a bordo tranne una donna in grado di controllare acqua e ghiaccio a piacimento, ben più forte di me e che ritengo essere molto pericolosa. Ho ritenuto giusto avvisarvi perché temo vi sia una grossa minaccia nei vostri mari. In ogni caso ho scritto tutto ampiamente e nei dettagli in questo rapporto passò all'uomo un plico di 6 fogli dove aveva riportato ogni minimo dettaglio, compresa una bozza del viso della donna disegnata da lei stessa e per quel che ricordava Disegnare non è la mia specialità ma ho fatto del mio meglio...ma siete sicuro che stia bene? non riuscendo a trattenersi e dopo aver guardato per la decima volta il gabbiano morente sulla testa di Sanjuro decise infine di parlare, mentre ogni minuto che passava si convinceva di più di come i kiriani fossero gente assolutamente assurda.





     
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    In aiuto di Kiri


    Sanjuro afferrò Gassan e lo appoggiò alla scrivania accanto a sè, come se fossero due individui seduti uno affianco all'altro. Quando la ragazza passò il plico di fogli, e iniziò a spiegare, riportando tutti i dettagli del suo rapporto, Sanjuro passò in rassegna tutti i fogli del faldone, non che li leggesse, più che altro li passava uno alla volta sotto lo sguardo attento di Gassan, come se fosse il bastone a leggerli; mentre lui annuiva a tutte le affermazioni della ragazza. Dal momento che il passaggio dei fogli fu estremamente rapido, lo sciamano prese a disegnare con dei pastelli a cera sull'ultimo dei documenti in questione. Kairi, che ormai aveva terminato il suo rapporto, avrebbe potuto chiaramente scorgere un dipinto, al pari di uno prodotto da un infante, raffigurante le onde del mare e alcune barche sopra di esso. Improvvisamente, il Consigliere si voltò verso il bastone.

    - Come dici ? Oh ma certo ma certo. - Quindi si rivolse a Kairi, sempre nascosto dietro la sua maschera. - Kairi-san, che tempo faceva durante questa vostra missione ? -

    Un tranello? Forse il ninja era più astuto di quello che la Uchiha poteva immaginare, forse era al corrente dei fatti, e voleva cogliere in fallo la ragazza con una domanda a bruciapelo su qualcosa correlato alla missione, ma che in caso di menzogna, l'avrebbe fatta scoprire!
    Quando Kairi avesse risposto, dicendo la verità o meno, Sanjuro avrebbe afferrato altri pastelli e avrebbe disegnato sul foglio un grande sole, oppure un mare in tempesta tamburellando con un pastello azzurro per raffigurare la pioggia. Non era un tranello, voleva semplicemente terminare il disegno.
    Quanto all'identikit fornito da Kairi, Sanjuro lo sollevò, lo piazzò davanti alla sua maschera, e prese a borbottare parole incomprensibili, prima di allungarlo sotto la maschera stessa. Kairi avrebbe giurato, dai suoni che stava sentendo, che lo sciamano fosse intento a masticare il foglio.

    - Ma certo che sta bene, non troverai mai un gabbiano morto più vivo del nobile Toru, l'unico gabbiano che sia mai sopravvissuto allo scontro diretto con un grande drago. Un giorno ti racconterò questa storia, ma ora sono occupato, la capra mi chiama. - Quindi Sanjuro tirò fuori un modulo dalla scrivania, annotò qualcosa in fretta e furia e dopo aver immerso il palmo della mano destra nel contenitore dell'inchiostro, gocciolando un po' ovunque, lo sbattè con vigore una sola volta sul foglio in questione, lasciando, in calce, al posto della firma, quella che sembrava chiaramente la forma, malfatta, della sua mano.

    - Ecco a lei, scenda al piano terra e consegni quest'autorizzazione officiale all'accoglienza all'ingresso, la ricompenseranno per i servigi resi a Kiri. -

    Quindi lo sciamano compose i sigilli della tecnica del richiamo, facendo apparire una capra praticamente davanti a Kairi, e dopo aver afferrato Gassan, ed essere montato in sella alla capra, Sanjuro avrebbe impugnato il bastone al contrario, battendo un colpetto con la sua estremità sulla spalla della ragazza.

    CACCIANDO UN MISTICO URLO SCIAMANICO CHE AVREBBE SCOSSO LE FONDAMENTA NEL MONDO STESSO.

    - IO SANJURO DELLA NEBBIA, CONSIGLIERE DEL VILLAGGIO, SCIAMANO DELLA PALUDE DI GHIACCIO E PROFETA AZZURRO DEL MISTICISMO, TI RINGRAZIO PER ESSERE VENUTA IN DIFESA DI KIRI, SEI ORA NOSTRA ALLEATA PER I GIORNI A VENIRE E LE SETTIMANE AD ANDARE. -

    Quindi, con un colpo di entrambi i piedi, la capra scattò verso la scrivania, saltandola, e passando attraverso la grande vetrata alle sue spalle, infrangendola in mille pezzi. Lo sciamano sarebbe in breve scomparso alla vista, dopo un volo di parecchi metri.




    Edited by Jotaro Jaku - 27/1/2018, 12:10
     
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    Son pazzi questi Kiriani


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    Continuò ad osservare Sanjuro cercando di rimanere il più impassibile possibile quando il chunin disegno sul suo rapporto una nave con i pastelli e le domandò, dopo aver parlato con il suo bastone, che tempo facesse nella missione. Se il sostituto del Mizukage era un personaggio simile, non osava pensare a come fosse il Kage in persona...
    Ecco, soleggiato direi. Qualche nuvola ogni tanto, ma un buon clima era un modo per metterla alla prova e verificare l'autenticità delle sue parole? Poteva essere così, ma i suoi dubbi svanirono quasi completamente quando l'uomo disegnò sul foglio un grosso sole nel cielo.

    Quando poi quest'ultimo spiegò come il gabbiano stesse bene, del suo incontro con il drago e del suo apparente appuntamento con una capra la kunoichi decise che era tempo di smettere di porsi domande: quel tipo era completamente fuori di testa Ahahah, si certo capisco, anche io ho la mia lupa che mi aspetta rise nervosamente decisa ad assecondare il più possibile le strane paranoie dell'uomo, cominciando ad esserne anche forse un po' preoccupata. Ma per quanto fosse strano, non le sembrava pericoloso.
    Prese il foglio lasciatole dall'uomo con un piccolo inchino di ringraziamento e si alzò istintivamente in piedi quando poi venne evocata una capra e quando lo sciamano con fare mistico le batte leggero sulla spalla con il bastone. Immobile e cercando di mantenere un'espressione più seria possibile (non sapeva se ridere, spaventarsi o piangere) aspetto che avesse finito e poi lo osservò gettarsi letteralmente giù dalla finestra con la sua capra. Veloce si diresse verso la finestra per valutare se stesse bene o meno ma ben presto lo strano individuo uscì dalla sua visuale. Rimanendo a fissare qualche istante i palazzi kiriani decisa che era il momento di abbandonare quel villaggio: voltandosi con il foglio che le era stato appena consegnato ben saldo in mano si allontanò a passi lesti dalla stanza, raggiungendo l'accoglienza e consegnandolo a chi di dovere. Se vi fosse stata ancora la donna che l'aveva accolta avrebbe parlato, osservandola con un sorriso imbarazzato Aveva ragione, è di certo un tipo particolare sistemato tutto ciò che doveva si sarebbe quindi allontanata dal palazzo amministrativo, dirigendosi senza altre fermate alle mura del villaggio. Voleva decisamente tornare alla vita tranquilla di Konoha.



     
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    Sunesi alle porte



    [Ambientato prima dell'incontro con Kairi]
    Intento a riportare il suo rapporto all'addetto delle missioni, Shunsui, forse, non avrebbe notato l'aura di misticismo che si stava ingigantendo dietro di lui, ma certamente avrebbe notato il volto del commesso di Kiri sbiancare, con gli occhi che si allargavano, come se stessero fissando uno spettro. Un oggetto terrificante non identificato si stava facendo largo dietro le spalle del ninja della sabbia, una orribile maschera Tiki che sembrava avesse tutta l'intenzione di spaventarlo, salvo poi ignorarlo del tutto, palesandosi accanto a lui nelle sembianze di un uomo piuttosto curvo, con lunghi capelli bianchi, un bastone di legno, un gabbiano mezzo morto sulla testa e un due pezzi composto da gonnella logora a coprire le vergogne, e infradito giallissime.
    Così, mentre Shunsui terminava il discorso e l'addetto balbettava come se fosse appena stato coperto da una maledizione, lo strano tizio, postosi accanto a Shunsui, si era allungato oltre il bancone, rivelandosi ben più alto del previsto, alla ricerca rovistante di qualcosa.
    Quindi, durante la sua opera di scandaglio, lo sciamano si trovò a voltarsi verso il ninja della sabbia, e senza smettere di scavare dietro il bancone con la mano, sebbene potesse semplicemente fare il giro per prendere quello che cercava, prese la parola.

    - Ottimo lavoro con quei pirati, ottimo lavoro davvero, la presenza del Misticismo è indubbiamente sopra di te ninja straniero. -

    Tornò a girarsi verso il bancone, alla ricerca di qualcosa, solo che stavolta, sporgendosi troppo, finì con l'essere in punta di piedi e una delle due infradito scivolò sotto il peso dell'uomo dalla pelle chiarissima, finendo per farlo volare oltre il banco, in un roboare di oggetti metallici, scatoloni, e cose che si rompevano.
    L'addetto con cui Shunsui stava parlando, semplicemente scappò via senza dire una parola.
    A quel punto, davanti al ninja della Sabbia, apparve da sotto il bancone una mano che teneva una graffetta da ufficio, accompagnata da una voce sinistra da sotto la scrivania. - Le energie del mercoledì si sono finalmente palesate e posso tornare ad aggiustare il mondo. -
    Prima che nuovamente la maschera Tiki apparisse da sotto il bancone stesso, lentamente, rivelando lo strano tizio proprio davanti a Shunsui, il quale afferrò il rotolo lasciato dal ragazzo, e dopo averlo srotolato prese a leggere. Una lettura che venne terminata in circa 7 secondi netti, prima che il rotolo venisse richiuso e Shunsui ringraziato. - Piacere mio, sei al cospetto di Gassan, il fulcro del mistico potere mistico del misticismo. - Disse indicando il bastone di legno. - Io invece sono Sanjuro, umile servitore di Kiri e consigliere del villaggio. Posso offrirti un pasto caldo? Ci sono ottime lumache in questa stagione nella palude di Kiri. -
    Nonostante il ragazzo non potesse vedere il volto dello sciamano, coperto dalla maschera, poteva chiaramente avvertire la serietà delle sue parole, in breve avrebbe ricevuto una zuppa di lumache, poteva starne certo.

    - Uhm questi pirati sono stati davvero maleducati nel trattare degli ospiti del villaggio in questo modo, spero che i nostri certi massaggi possano far dimenticare la brutta esperienza, aspetti un istante. - Aggiunse lo sciamano prima di afferrare un foglio di carta intestata del Mizukage sui cui prese a scribacchiare qualcosa. Quindi, dopo aver rovistato ancora gettando a terra gran parte degli oggetti del bancone, tirò fuori un timbro e lo sbatacchiò sul foglio come fosse un mattarello usato per uccidere una trota. Porse il foglio a Shunsui. Il foglio recitava.


    CITAZIONE

    Buono speciale centro massaggi "la Nebbia"
    Utilizzare questo buono consente il trattamento rimozione calli e duroni totalmente gratis.

    Con sotto il timbro che recitava "Mizukage Itai Nara"



    - Potrà trovarmi nel mio ufficio al penultimo piano se lo desidera, buona permanenza al villaggio. - Disse l'uomo, prima di dondolare via dalla vista del povero addetto che per tutto il tempo era stato malamente nascosto dietro una pianta.


     
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    La Promessa ed il Flagello


    I

    Tre colpi. Forse dal leggero suonare metallico. Capii chi era da quel particolare e lo invitai ad entrare. Kensei mi trovò dietro la mia scrivania, impegnato - come spesso accadeva - a leggere documenti, rapporti ed altre svariate cose che richiedevano l'attenzione del Kage.
    Kensei era una presenza inquietante. Era la notte tanto quanto io ero il giorno. Eppure la sua fedeltà sembrava indomita ed era un ninja forte e capace. Sarebbe rimasto al fianco di Kiri, nonostante tutto il dolore che provava ed aveva provato. Si era sacrificato per la nebbia ed aveva assunto su di se le ombre più oscure del Villaggio.
    La mia mano Sinistra, nel quale riponevo la stessa fiducia che riponevo in Akira. L'Hozuki era un ottimo ninja, scapestrato, ma che godeva della mia fiducia. Kensei era l'irrepensibile soldato al quale potevo chiedere qualsiasi cosa per il bene di Kiri. Cose che avrei avuto difficoltà a domandare ad Akira.
    Ma non era quello il caso. In quel caso era lui a portare notizie ed era il momento di analizzarle.
    Oh, Zong. Sono curioso di conoscere questo metodo, dissi. Le informazioni potevano essere alterate? Chi lo sa. Di certo anche le parole potevano esserlo, ma per l'appunto, mi fidavo di Kensei. Presi una goccia da quel filatterio e rapidamente la posai sulla lingua, ingoiandola. Il sapore metallico del sangue non era mai piacevole, ma in un istante mi parve di rivivere quei ricordi. Alla fine ciò che mi rimase fu la sensazione di averli vissuti, quasi si fossero semplicemente aggiunti ai miei.
    Molte cose che tu hai appreso le aveva già scoperte Akira. Sì, sono giunto ad un... accordo con quest'uomo. Sospetto possa trattarsi di Shiltar Kaguya, ma non ne ho le prove. Ho reso inutile ciò che Shiltar Kaguya sapeva, per cui non rappresenterebbe nel caso un reale pericolo, ma so anche che è legato in qualche modo al Mikawa ed ai suoi piani di conquista, anche se Zong Wu dice di usarlo solo per la sua vendetta contro Kazuhiro Kuei. Quell'uomo ha fatto della vendetta un'arte, per quanto ne disprezzi il concetto non posso non ammirarne la complessità e la determinazione. Ora,
    per quanto riguarda il Flagello, questa è la novità.

    Le mie dita raggiunsero il mio viso, che grattai pensieroso per un istante. Sarebbe ora di liberarsi di quel maledetto infame. Dissi senza mezzi termini. Un conto è sapere come contattarlo, un altro è sapere se è disposto a tessere una trappola. Se non è disposto, dovremmo usarlo. Se è disposto, sicuramente chiederà qualcosa in cambio. Inoltre, se ritiene che il Flagello gli dia un vantaggio sulla sua Vendetta allora sono certo che non sarà così felice delle nostre... intenzioni. Guardai il Kenkichi per un istante con intensità. Cosa sai del pensiero di Zong Wu per il Flagello? Perché a questo punto, è un'occasione che non possiamo perdere: trovare il Flagello e mettere a tacere la sua bocca immortale è qualcosa che sogno da tempo, Kensei. Hai ancora speranze di recuperare la tua spada?

     
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    La Promessa ed il Flagello


    Capitolo Secondo


    Atto II
    Proposte †



    Itai era sommerso dai suoi soliti cartigli. Almeno lui, a differenza di Akira, non era solito scaricare agli altri i suoi compiti. Bhè, non che potesse scaricarli a qualcun altro con poteri simili ai suoi visto chi godeva della carica di Consigliere.
    In ogni caso, il Mizukage acconsentì all'utilizzo dei filatteri, rendendo il mio report assai veloce e puntuale. Scoprii con stupore che parte delle mie informazioni erano inedite, altre, invece, non lo erano affatto, anzi. Ed era l'informazione più importante ad esserlo: quella sul Flagello Immortale. Molte cose che tu hai appreso le aveva già scoperte Akira. Sì, sono giunto ad un... accordo con quest'uomo. Sospetto possa trattarsi di Shiltar Kaguya, ma non ne ho le prove. Ho reso inutile ciò che Shiltar Kaguya sapeva, per cui non rappresenterebbe nel caso un reale pericolo, ma so anche che è legato in qualche modo al Mikawa ed ai suoi piani di conquista, anche se Zong Wu dice di usarlo solo per la sua vendetta contro Kazuhiro Kuei. Quell'uomo ha fatto della vendetta un'arte, per quanto ne disprezzi il concetto non posso non ammirarne la complessità e la determinazione. Ora, per quanto riguarda il Flagello, questa è la novità. Zong Wu, l'uomo con cui avevo combattuto Leona, la Kakita traditrice divenuta pirata era lo stesso uomo che anni ed anni prima me l'aveva presentata e che aveva visto il mio fallimento? Il Mercenario dalla folta chioma era il Mizukage dagli occhi viola? Avevo posto tanta ammirazione in Shiltar Kaguya - si diceva che il suo ufficio fosse interamente arredato con mobili d'osso e che avesse una vasca di coccodrilli in casa - che per lunghi anni della mia vita quell'uomo era diventato quasi fonte d'ispirazione. Certo, erano gli anni delle smanie e della mia incapacità di controllare il potere del mio Clan. Sarebbe ora di liberarsi di quel maledetto infame. Un conto è sapere come contattarlo, un altro è sapere se è disposto a tessere una trappola. Se non è disposto, dovremmo usarlo. Se è disposto, sicuramente chiederà qualcosa in cambio. Inoltre, se ritiene che il Flagello gli dia un vantaggio sulla sua Vendetta allora sono certo che non sarà così felice delle nostre... intenzioni. Se non avessi avuto l'elmo, un largo sorriso di gioia sarebbe stato visibile sul mio volto dal Mizukage. Invece l'espressione era sempre la solita, impassibile, immobile. Da quanto mi era stato riferito dall'uomo che forse era Shiltar Kaguya, sapevo benissimo come rispondere e gestire quella domanda. Ciò che mi fu detto dopo, però, mi lasciò ancor più spazio di manovra. Cosa sai del pensiero di Zong Wu per il Flagello? Perché a questo punto, è un'occasione che non possiamo perdere: trovare il Flagello e mettere a tacere la sua bocca immortale è qualcosa che sogno da tempo, Kensei. Hai ancora speranze di recuperare la tua spada? Una breve pausa, prima che divaricassi le gambe davanti al mio Kage ed iniziassi a parlare con voce ferma. So, credo, quanto serve. Una breve pausa benaugurante. Come lei stesso ha detto, farebbe di tutto per la sua Vendetta, questo mi è parso piuttosto chiaro. Se Jeral può per lui rivelarsi un alleato estremamente potente contro Kazuhiro e se questo è l'unico motivo per cui lo Shogenin fa affidamento su di lui, credo che la possibilità concreta di informazioni sia altamente più allettante di una ipotetica grandezza di fuoco. Le carte erano già state rivelate. Dobbiamo fare soltanto la proposta giusta. Come sa, i Kyuketsu Komori sono stati alleati o sono tutt'ora alleati del Kuei quindi abbiamo una seria traccia da poter seguire. Il Legame dei Pipistrelli della Grotta del Silenzio e dei Pipistrelli Vampiri al cosiddetto Sanga della Zanna può essere la nostra chiave di volta contro Jeral e il nostro tranquillante per l'uomo dai molti nomi. Feci un passo avanti, parlando questa volta con voce sommessa. Dovevo confidare qualcosa. Purtroppo sono piuttosto sicuro che il recupero di Saruhyondo sia da considerarsi, al massimo, una vendetta o una commemorazione. Negli ultimi giorni avevo cercato, assieme alla Yakusoku, di rimettermi in contatto con la Lama Insanguinata che mi era stata rubata, tuttavia senza successo. Durante le vicende di Azumaido avevo invece visto come essa fosse ancora in mano del Flagello. Le possibili soluzioni erano due: un qualche intercedere durante la comunicazione tra lame insanguinate oppure che la spada fosse rotta. A Saruhyondo, quindi, andava donata una nuova forma, un nuovo corpo e, soprattutto, una nuova casa.
    Ma questo avrebbe potuto aspettare. Il Flagello rimane comunque la mia priorità.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 750
    Velocità: 600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note





     
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    La Promessa ed il Flagello


    II

    Ascoltai con attenzione le parole dell'Inquisitore, incrociando le dita tra di loro. Le indagini che aveva volto sembravano essere davvero accurate ed il suo legame con le bestie era davvero un'importante chiave di volta per portare dalla nostra lo Shogenin da un lato, dall'altro mettere le mani su uno Shinobi che mezzo continente voleva morto. Tra gli altri, persino l'Hokage lo voleva alla graticola, ma Raizen era parecchio indebolito dalle vicende a seguito della perdita ella Volpe. Forse, affrontare il Flagello in quelle condizioni, poteva rivelarsi troppo pericoloso per lui.
    Certo però che il Raizen Jinchuuriki avrebbe significato davvero una grossa mano per accerchiare e distruggere quel pazzo furibondo.
    Mi piacerebbe sapere cosa spinga il Flagello ad agire come agisce, dissi quasi sovrappensiero. Ma non sono disposto a chiederglielo se posso infilargli la spada nelle budella. Bene, Kensei, hai fatto un ottimo lavoro.
    A quel punto c'era da decidere il da farsi. Potevo intervenire io, ma sicuramente l'Inquisitore aveva molto più il polso della situazione, specie per quanto riguardava la storia dei pipistrelli. Doveva agire lui per portare lo Shogenin dalla nostra parte.
    Io, su quel frangente potevo far meno. Al massimo però potevo concedergli un aiuto autoritario.
    Fa tutto ciò che serve per portare lo Shogenin dalla nostra parte. Abbiamo bisogno che quantomeno non ci ostacoli quando proveremo a saltare addosso a Jeral. Mi fido delle tue decisioni, ed a tal proposito...
    Presi un foglio e scrissi qualcosa, firmandolo e poi chiudendolo, sigillandolo, in maniera tale che fosse inequivocabile che quel documento fosse vergato dalle mie mani.
    "La presente concede a Kensei Hito, e solo ad esso, la possibilità di parlare a nome del Nono Mizukage, Itai Nara.
    Questa ti darà l'autorità di prendere decisioni senza chiedere la mia autorizzazione. Usala solo per quanto concerne questa missione, Kensei. Sono parole potenti, usale con cautela. Alla fine di questo incarico mi aspetto che tu mi ridia questo foglio.
    Il tempo mi avrebbe detto se ero stato uno stolto o meno. Ma Kensei fin'ora non aveva fatto nulla per alienarsi la mia fiducia e tutto per vincerla. Era il momento che potesse agire liberamente,


     
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    Una Nuova Vetta


    I


    Fui di parola, a modo mio.
    Erano passati all'incirca dieci giorni dalla riunione dei Kage avvenuta nel Paese del Ferro. Avevo partecipato a quell'evento non in veste ufficiale di ninja della Nebbia, ma su convocazione di Jotaro, e la motivazione era ben comprensibile. Erano infatti circa due mesi che non mettevo piede a Kiri.
    Dopo la disfatta accaduta nel Paese del Ghiaccio, mi ero sentito perso, abbandonato, sconfitto, e avevo a lungo vagabondato. Per mia fortuna, fu il Jaku ad indicarmi la strada da percorrere, e fu allora che capii cosa dovevo realmente fare.
    Lasciato il Ferro, avevo raggiunto Ame, e da lì il mio incontro con il Kaguya mercenario era già diventata storia... Dopo di ciò, il prossimo passo era ritornare alla Nebbia.
    Non una destinazione finale, ma il giusto intermezzo.
    Avrei dovuto parlare con Itai e con Kensei, immaginavo, e sotto quella montagna di acciaio e ferro già sapevo che non sarebbe stata un'impresa fargli comprendere quali erano le mie ragioni delle mie azioni recenti... E di quello che sarebbe stato il mio futuro.

    Coperto da un mantello lacero e bagnato, immerso dalla nebbia e dalla fitta pioggia che quella sera cadeva sul Villaggio, lentamente mi avvicinai al palazzo dell'amministrazione. Non utilizzai la porta principale, non volevo essere riconosciuto, e non volevo che la mia presenza fosse notata ai più... E da Lei... Quindi utilizzai solo un po' di chakra per raggiungere quasi la vetta del palazzo e, in particolare, la grande finestra dell'ufficio di Itai. La forzai, facendo entrare una forte folata di vento, che fece cadere a terra alcuni fogli sulla scrivania del Mizukage.
    Odore di chiuso, e ciò era strano.

    Probabilmente allarmato dallo strano rumore, una impiegata fece capolinea nell'ufficio. Quello che la donna vide fu la sagoma di un uomo incappucciato, seduto dall'altra parte della scrivania, con i piedi su di essa, incrociati. La donna, come congelata, fece quasi per urlare, ma la gelai con un solo cenno della mano. Mi puoi far chiamare Itai? Un istante di silenzio. E, perché no, anche Kensei.

     
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    Il figliol prodigo


    Prologo


    Atto I
    Tutto ciò che resta. †



    Pioggia fine. Quella notte sembrava non volesse mai smettere di cadere. Silenziosa quasi come la neve, mi teneva una fastidiosa compagnia mentre scrutavo nel riflesso interrotto del mio viso nel pozzo al centro della piazza del Clan. È proprio una bella notte, non ti pare? Kamira, la sciamana Kenkichi, apparve alle mie spalle. Odorava di incenso e miele, probabilmente ingredienti di qualche rituale iniziatico. Da pochi giorni alcuni giovani avevano raggiunto l'età dell'Unione e la sua presenza e le sue capacità erano ben più che indispensabili al momento. Non amo la pioggia. Risposi breve. Odio bagnarmi i vestiti. Le diedi le spalle e rientrai nel palazzo.
    Quella notte sarebbe stata lunga. Avevo da poco acceso il fuoco e non potevo permettere che perdesse vigore. No, non sto parlando del camino ma della fucina. Mi ero ritagliato un piccolo spazio al di sotto del palazzo, una delle innumerevoli stanze ormai in disuso, vicino a quelle che sembravano o celle di detenzione o celle di isolamento per monaci. Un posto comodo e utile, nel caso avessi dovuto rinchiudere qualcuno che, per qualche motivo o per un altro, non potesse essere portato nelle segrete di Kiri.
    Stavo per cimentarmi in qualcosa che non facevo da molto tempo: qualcosa per me stesso. Avevo ideato un nuovo paio di protesi: niente di eccezionale, sono sincero, qualcosa per tutti i giorni se mi passate questa velleità linguistica. Qualcosa però, di più resistente e di fattura migliore. Avevo apprezzato le intenzioni del Mizukage ma le conoscenze apprese al D.E.S.E.R.T. mi avevano permesso di potermi dedicare a qualcosa di meno frettoloso e più elaborato. Avevo scelto quella notte per fondere il metallo e colarlo nei rispettivi stampi. E bhè, lasciate che ve lo anticipi: avevo scelto dannatamente male.
    Ero appena entrato nella sala per la fusione, mi ero spogliato mostrando alle quattro mura il mio corpo a metà tra la cibernetica aberrazione ed il crudele accanimento ed avevo lasciato le vesti zuppe d'acqua vicino al fuoco, di modo che si asciugassero, quando sentii dei frettolosi passi per le scale. Dopo meno di un istante si ripresentò Kamira. Kensei, ti stanno cercando ... ansimava leggermente. Ho da fare. risposi nuovamente breve. ... è Akira, ti aspetta in Amministrazione. Mi voltai di colpo. Akira?! il mio volto deturpato si piegò in una smorfia tra il soddisfatto e l'iracondo. Non che ci fosse un esatto momento in cui potessi non esserlo, a dir la verità. È in ufficio ... la kunoichi fece una breve pausa, guardando verso il basso. Avevo intuito cosa volesse dirmi. ... nell'ufficio di Itai. La smorfia divenne un vero ghigno. Pensavo avesse qualcosa da dirmi oltre i motivi per i quali se ne era stato tutto il dannato tempo fuori dal villaggio. Pensavo sapesse qualcosa. Ripresi al volo i mie abiti, mi rivestii alla svelta e mentre mi mordevo un dito e saltavo sul dorso di Kyofu, guardai Kamira ed esordii nuovamente: odio bagnarmi i vestiti.



    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note

    Combattere con Handicap Attivo.


    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Kyofu
    Yakusoku

     
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    Una Nuova Vetta


    II


    Mi misi comodo, mentre uno dei due assistenti amministravi filava alla velocità della luce per eseguire l'ordine di un uomo che era apparso nell'ufficio del Mizukage.
    Quello che ne seguì, fu una sorta di duello di sguardi tra me e il restante dipendente. Lui, come gelato, ed io, mentre mi mettevo comodo, a mio modo, con l'ausilio della scrivania e delle sedie di Itai.
    Ma non è che mi puoi procurare qualcosa da mangiare? Ho fame. Esordii, spezzando il ghiaccio. Del ramen con dell'acqua fresca andrà bene. Ah... Fai scalare pure dallo stipendio di Kensei, non ti preoccupare.

    Quando Kensei, all'incirca una ventina di minuti dopo, avrebbe varcato la soglia dell'ufficio di Itai, mi avrebbe trovato seduto sulla sua scrivania, a mangiare ramen in tranquillità, come se nulla fosse mai successo. Ehi, Kensei, che si dice? Scusami per averti fatto uscire da casa con questo tempo, immagino che per te sia oltremodo fastidioso... Volevo essere qui questa mattina, ma ho avuto dei contrattempi... Conclusi il mio fugace pasto, bevendo un gran bicchiere d'acqua. Grazie, potete andare, e chiudete la porta per favore! Buona notte! Avrei accompagnato la frase con un vistoso segno della mano, disimpegnando così i messi amministrativi. Ma dove cavolo è Itai? Avrei atteso una risposta da parte del ninja, prima eventualmente di continuare. Allora, come è andata questa Riunione? Che ne pensi? Una breve pausa, prima di continuare senza attendere una risposta. Si, lo so, siamo messi abbastanza male... Ma non bisogna perdere la speranza, si può fare ancora qualcosa... Avrei approfittato della probabile sfuriata del Kenkichi per dare un "ultimo colpo" alla ciotola di ramen da asporto davanti a me.

    Lo so, hai tante domande, ma dovevo fare quello che ho fatto. Non sarei potuto rimanere a Kiri, dopo quello che è successo al Gelo... Avevo bisogno di stare da solo. Al resto... C'ha pensato Jotaro... Il mio tono era calmo e sicuro. Non è acile riprendere le fila, dopo quello che ho visto... Dopo quello che non sono riuscito ad evitare... Tu non c'eri, tu non puoi comprendere... E solo con la conoscenza, non puoi capire. Non c'è riparo da un terrore così grande... Ma, adesso, sono diverso. Adesso so cosa devo fare. Guardai Kensei. Devo solo rendermi conto se anche te ed Itai sapete cosa dovete fare, prima di iniziare. Non sono stato immobile, in questi giorni dopo la riunione. Ho messo tutti gli ingranaggi al loro posto. Ne manca solo uno, poi il circolo sarà completo, e potrò iniziare. Parole criptiche, che presto avrebbero avuto un significato anche per Kensei. Ma per farlo, ho bisogno di voi e del vostro appoggio. Devo sapere che Kiri è al sicuro, che Lei è al sicuro... Per poter proteggere tutti. Se così non fosse, non potrei fare nulla di quello che deve essere invece fatto. Presi fiato. I Cremisi, Cantha, il Veterano, Shiro, Ame e gli Assi, Hayate e tutti gli altri... C'è troppo male in questo mondo... Ed io devo sradicarlo. Mi alzai dalla sieda, avvicinandomi di qualche passo al Kenkichi. E per farlo... Non posso restare a Kiri.
    Tutto questo... Cosa significava?
     
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