La Tana del Lupo Ubriaco

[Taverna]

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  1. Fujiko M.
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    Detto fatto il ragazzo era tornato ed evidentemente scocciato.

    « Se ci si limitasse di stare ai propri posti sarebbe meglio per tutti. Invece non si ha rispetto nemmeno delle autorità a quanto vedo... » suggerì con poca voglia di discorso immaginandosi il discorso che gli sarebbe toccato.

    Uscì dalla locanda e non appena furono fuori si guardò attorno sperando non vi fosse troppa gente ad ascoltare.

    « Mi spiace per le due ragazze ma non ammetto una sitauazione del genere nei confronti dell'amministratore di Kiri. Poteva andare molto peggio. uindi tienile a bada o la prossima volta le dovrai andare a trovare in prigione! »

    Chiuse quella parte del discorso per poi iniziare a parlare del vero motivo per cio era lì.

    « Mi sono giunte voci sin troppo insistenti. Pare che qualcuno stia facendo il proprio tornaconto in tasca. Pare » e sottolineò con marcatura di voce quella parola « che i guadagni siano diminuiti da quando ci si sta imponendo sui costi d'acquisto dei beni di prima necessità e sulle scorte di cibo. E sempre pare che tutto parta da qua, da questa locanda. E guarda caso tu ne sei il proprietario. Ora, voglio sapere come stanno le cose. E non pensare d'imbrogliarmi. Non ci riusciresti facilmente » aguzzò la vista per sguardarlo con intensità.
     
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  2. Ao Yotsuki
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    Sempre la solita storia.
    « Questione di rimanere ai propri posti? Ed è così che l'amministrazione reagisce a delle semplici avance...avete deciso di governare col pugno di ferro? » Domande retoriche ovviamente, che non richiedevano risposte, ma che dovevano evidenziare il mio disappunto.

    Inutile dire che avevo ragione.
    Il problema erano i miei rapporti con i mercanti che, naturalmente, non avevano esitato a lamentarsi per il mio modo di fare gli affari che, tuttavia, era sempre stato ripagato con pranzi, cene e alcoolici gratis, cosa che riguardava soprattutto i mercanti di pesce e prelibatezze marine. Bisognava mettere le cose in chiaro e bisognava farlo subito! « Non so' cosa le abbiano detto e personalmente non mi importa. Non faccio i prezzi che mi fanno comodo ma tratto i prezzi con i mercanti che, immancabilmente, accettano. C'è anche da dire che molti di loro, ricevono un trattamento speciale in questa locanda, a base di cibo e alcoolici gratuiti. Se davvero vogliono lamentarsi che imparassero a trattare con i commercianti. Non è colpa mia se ho il senso degli affari, o sbaglio? » Con enorme calma avevo esposto le mie ragioni, più che valide secondo me.
    Se i mercanti non sapevano contrattare per i loro interessi era solo colpa loro.
     
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  3. Fujiko M.
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    Decise di rispondere a tono Ao. Cosa che non piacque a Fujiko. Era lì per mettere in chiaro le cose e non di certo per discutere di come l'Amministrazione agisse. Questione di punti di vista oltretutto.

    « Pugno di ferro? Semplicemente avevo avvisato di non toccarmi. Evidentemente le sue aiutanti hanno le orecchie sporche di cerume » ironizzò seppur in maniera seria.

    « Non sono qua per dar conto di come l'attuale Amministrazione agisce ma di come tu stia trattando i mercanti. »

    E finalmente ci si avviò al discorso cruciale.

    « Probabilmente ti sfugge qualcosa. Questa taverna, sin dalla sua apertura ha portato interessanti profitti trattando direttamente con i mercanti. Fin qui niente di male. Perchè è quello che hai fatto anche tu. Ma quando il singolo si avvantaggia a discapito di terzi, allora c'è una falla nel sistema. Ti spiego brevemente allora questo piccolo dilemma economico. I mercanti pagano circa 250 ryo il pesce ai pescatori, i venditori lo prendono a loro volta a circa 500 ryo. Quindi viene rivenduto a più di 1200 ryo. Questo vuol dire che c'è un rincaro di più del 50%. A tutto andiamo ad aggiungere le tasse che tutti sono tenuti a pagare e, in considerazione di ciò, a versare all'Amministrazione. Se questi rapporti fossero mantenuti non ci sarebbero problemi ma alterare l'equilibrio porta alcune situazioni spiacevoli. Nel caso dei mercanti, abbassare il costo d'acquisto significa un minor guadagno che a loro volta si rifarà sui pescatori. E le voci che mi giungono paiono essere confermate dalle fatture emesse. Se i mercanti accettano è perchè si vedono costretti o in parte minacciati. La Taverna non è di certo la loro unica fonte di sostentamento ma è quella che, grazie alla sua riapertura, ha favorito a parte dell'aumento del prodotto interno lordo. Acquistare a meno di 500 ryo è un problema. »

    Prima che potesse obiettare Fujiko riprese a parlare con calma, relativa.

    « No, non è permesso nessun favore. Ho parlato di un equilibrio che non dev'essere spezzato. E i favori post commercio non sono regolati da leggi nè dovuti. Puoi accordarti con i mercanti come meglio preferisci, puoi chiedere loro se riescono a portarti il pesce migliore della piazza, ma non chiedere di abbassare il prezzo. O ci vedrai agire per vie legali. Mi sono spiegata, Ao Yotsuki? »

    Avrebbe voluto aggiungere altro ma lo lasciò parlare. E se non avesse fatto domande il discorso poteva andare a concludersi.
     
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  4. Ao Yotsuki
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    Quante parolone e quanti calcoli solo per avvalorare la sua tesi.
    Ecco il perché del mio odio profondo per i burocrati, sempre li con i loro calcoli e le loro teorie, quando in fin dei conti bastano i fatti per spiegare il tutto.
    A quanto pare i cari mercanti avevano provveduto a mettermi nei guai, usufruendo a sbafo dei miei favori e, nel contempo, lamentandosi con l'amministrazione dei prezzi che io contrattavo, bei voltafaccia. « Ah e va bene, vedrò di rimediare a questo piccolo intoppo economico-burocratico, tuttavia, ci tenevo a precisare che nessuno dei mercanti si è mai lamentato dei favori della casa, a dimostrazione del fatto che ai suddetti andasse bene il modo di contrattare, ergo credo che la strigliata vada fatta più a loro che a me...ma non è importante, farò come se non fosse successo niente, anzi, d'ora in poi lascerò al mio cuoco la parte contrattativa, così saremo tutti più contenti e nessuno potrà lamentarsi... »
    Be' tutto sommato non era poi così male come cosa. Potevo lasciare altro lavoro ai miei colleghi, avendone di più per me e le mie ricerche, molto più importanti di una locanda.

    La giornata mi era stata completamente rovinata e, sinceramente, voglia di servire i clienti non ne avevo, anzi, forse sarebbe stato molto meglio se me ne fossi andato, soprattutto per evitare di perder la pazienza. Mi voltai verso Akira, appoggiato sull'uscio come al solito, prima che la donna potesse rispondere. « 'kira, per favore portami le mie cose. Non credo sia il caso che rimanga qui a servire i clienti... » Un suo cenno della testa e rientrò nella locanda « C'è altro? »
     
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  5. Fujiko M.
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    L'aveva capita, senza dover ricorrere ad altre parole.

    Infine, seccato com'era, si rivolse al buttafuori chiedendogli di portare la sua roba. Poi Ao le chiese se c'era altro. Eccome se c'era. I suoi lamenti erano appena all'inizio, ma ancora non lo sapeva.

    « Bene. E la parte burocratica è risolta. Speriamo non accada più nulla del genere. E per inciso, sono problemi vostri ma i dati parlano chiaro. Basta che non veniate alle mani. Ora, seguimi » ordinò voltandosi per dirigersi verso la piazza centrale.

    Avrebbe dovuto seguirlo anche perchè sapeva che Fujiko aveva modo per persuaderlo se non l'avesse fatto.

    Dalla piazza si sarebbe diretta verso le Mura e, raggiunte, cercò una guardia per parlarci. I due, sarebbero usciti da Kiri...
     
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  6. Ao Yotsuki
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    « Bene. E la parte burocratica è risolta. Speriamo non accada più nulla del genere. E per inciso, sono problemi vostri ma i dati parlano chiaro. Basta che non veniate alle mani. Ora, seguimi » Maledizione, proprio quanto le rogne burocratiche sembravano esser finite, e finalmente avrei potuto finalmente sbarazzarmi della seccante amministratrice, ecco che l'odore di guai iniziava ad aleggiare nei dintorni, ed io lo sentivo fin troppo bene.

    Indossato il mantello e prese le mie cose, portatemi da un veloce Akira dall'espressione preoccupata, guardai di sbieco la donna mentre si voltava in direzione della piazza principale. Non che io volessi seguirla ma, per evitare altre rogne, iniziai a seguirla senza fare troppe storie e poi, da dietro, si godeva di un panorama abbastanza allettante. « Potrei almeno sapere dove stiamo andando? » Domanda lecita alla quale, se avuta o meno risposta, non avrei ribattuto, avevo parlato anche troppo quella mattina.

    In poco tempo arrivammo ai piedi delle enormi mura del villaggio, più volte le avevo viste, passandovici ma questa volta la sensazione che provai guardandole era diversa.
    La donna si avvicinò ad una guardia e, dopo poco, le maestose porte del villaggio vennero spalancate ma la cosa non mi stupì, era pur sempre l'amministratrice del villaggio e il suo potere era secondo solo a quello del Mizukage. La cosa che mi turbò era il perché dell'evento. Infilai il cappuccio del mantello nero e, senza lamentarmi o chieder nulla, la seguii oltre le possenti mura.
     
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    Falce dei Kaguya


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    Una figura femminile, con una casacca da guardiana, entrò nella Tana del Lupo Ubriaco, una fanciulla che, fino a pochi minuti prima, si trovava alle Mura, di guardia assieme a tutti gli altri, inviata fin lì per uno specifico motivo che avrebbe ben presto asservito.
    [Immagine di riferimento - non considerare sfondo e costume]

    "Salve, sono una delle guardie alle Mura, cerco Ao Yotsuki, c'é una persona che chiede di lui, decisamente sospetta, alle porte di Kiri.", questo avrebbe detto al primo degli inservienti della locanda, in attesa poi d'incontrare il genin.
     
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  8. Ao Yotsuki
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    Era forse il suo aspetto? Il suo carisma? O era soltanto colpa della stramaledetta locanda che aveva deciso di gestire? Questo non lo sapeva ma ormai da un paio di settimane sembrava che la sua presenza venisse richiesta sempre più spesso: prima Fujiko, poi Shiltar ed ora una guardiana, reclamavano la presenza di Ao per le situazioni, e le missioni, più disparate. « Giuro che domani vado all'amministrazione e chiedo di cambiare nome! » disse sottovoce mentre usciva dalla cucina rispondendo al richiamo della sua presenza.
    La guardiana era una giovane donna, davvero attraente e quasi fu lusingato che fosse una faccia nuova a chiamare il suo nome. Se fosse stata Fujiko di sicuro l'avrebbe mandata a quale paese, sembrava che quella donna non facesse altro che sfruttarlo per i suoi comodi. « Una persona sospetta? Strano, conosco poca gente al di fuori delle mura di Kiri ed alcuni son troppo lontani per venirmi a fare visite di piacere...ti ha detto come si chiama? » che avesse risposto o meno, l'avrebbe seguita senza armi ne equipaggiamento, non sarebbero servite.
     
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    Falce dei Kaguya


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    Lo shinobi alla fine si presentò, affermando di conoscere ben poca gente al di fuori delle mura di Kiri, così Lima lo fece partecipe delle informazioni in suo possesso: "La persona in questione si chiama Jiraiya, dice di essere stato uno scrittore ed averle venduto dei libri in passato proprio qui nel villaggio, ma siccome si è presentato sotto mentite spoglie, abbiamo deciso di vietargli l'ingresso.", spiegò.

    "Se vuoi seguirmi, lo incontrerai alle Mura. Se invece non lo conosci, lo faremo allontanare direttamente dal villaggio.", affermò semplicemente.
     
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  10. Ao Yotsuki
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    Le cose sono due...o è davvero sicuro di se, oppure è davvero stupido... penso Ao appena sentito pronunciare il nome di una sua vecchia conoscenza. Sin da quando si erano conosciuti il giovane kiriano aveva sempre pensato che lo Hyuga fosse un vero folle, ma tutto sommato i suoi scopi erano nobili, almeno così pensava il locandiere al suo primo incontro con in ninja della foglia. Ora le cose però erano diverse e alcuni particolari sembravano esser discordanti Perché mentire sulla sua identità? Perché non richiedere semplicemente un lasciapassare dall'accademia? Meglio chiarire le cose... Si, lo conosco...meglio che ti segua allora... era evidentemente preoccupato, non sapeva le motivazioni che avevano spinto Shin a venire a Kiri, né perché si fosse finto qualcun altro per entrare, la questione andava chiarita, e subito. Andiamo dunque... disse infine lanciando un occhiata a Sanji, lasciandogli per l'ennesima volta il comando della locanda.

     
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    Falce dei Kaguya


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    Lima fece un cenno positivo con la testa, non appena l'altro replicò.
    "Bene, dunque, andiamo allora, seguimi, shinobi.", fu la secca risposta della kunoichi, aprendo la strada verso le Mura del villaggio ad Ao.
     
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  12. Aokawa Ryo
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    Locanda
    Tutto cambia!




    Non mi pareva vero. Quasi non riconoscevo più il villaggio. Erano cambiate una mole eccessiva di cose, alcuni ninja erano spariti e/o morti, edifici che un tempo splendevano di luce propria e favorivano il commercio erano stati surclassati da altri ritenuti morti. La locanda ne era un palese esempio. Avanzai con passo incerto fino alla soglia del porta d'ingresso; dal suo interno si udivano voci e schiamazzi. Una luce completamente diversa rispetto quella che la caratterizzava l'ultima volta ardeva all'interno dell'edificio. La porta era stata cambiata con un'altra nuova di zecca. Sorrisi.
    L'ultima volta l'avevo quasi rotta, creando un putiferio disumano all'interno, per riavere il mio ruolo di guardiano. Itai, nel frattempo, era intento a dialogare di questioni, a suo dire, spinose con l'amministratrice di Oto. Ricordo che quell'avvenimento mi irritò: dopo tutto quel che era successo, dopo l'arrivo minaccioso a Kiri da parte di due shinobi del suono, il Nara aveva anche il coraggio di intrattenersi amorevolmente con l'amministratrice, nostra nemica. Compresi che, in realtà, di Itai conoscevo ben poco: non sapevo nulla sul suo passato né il motivo per cui avesse abbandonato Konoha in favore di Kiri. Razionalizzai che, in realtà, eravamo poco più che conoscenti.
    Per quanto riguarda la locanda, a quel tempo, ero convinto che avrebbero demolito l'edificio.

    « Mmh... vediamo che aria tira lì dentro... sembra essere divertente... »



    image
    Più che altro, quella sera non avevo voglia di rimanere ossessionato dal silenzio della mia stanza e dalla sonora presenza di Isonade. Dovevo svagarmi: e quale posto migliore per svagarsi se non una locanda appena restaurata (benché, a dire il vero, non avessi idea di quando fosse stata rimessa a posto)?

    « Inoltre, potrebbe essere un'ottima occasione per riallacciare i rapporti con i cittadini del villaggio. »



    Entrai e subito mi sentii smarrito da quel viavai di persone. Chi rideva, chi urlava, chi cantava: una marasma di persone a me sconosciute che non avevo mai incontrato prima d'ora. Non potevo intrattenermi a parlare dei bei tempi andati con nessuno; ormai, nessuno più mi conosceva. Di amici, eccetto Itai, mi ero rassegnato all'idea di averli persi tutti.
    Mi diressi, quindi, rapidamente verso il bancone per ordinare da bere.
    Oggi volevo esagerare.

    « Una spremuta d'arancia con ghiaccio! »



    D'altronde, ero solo un ragazzo.
     
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  13. Ao Yotsuki
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    Ninja e Analcolici
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    Finalmente un po' di calma e di relax.
    Non più oppresso da missioni, addestramenti e corsi genin, finalmente poteva godersi un po' di meritato riposo, un po' di tempo libero che, volentieri, decise di passare in locanda a fare ciò che meglio sapeva fare: il barista.

    La sua vita si era acquietata ed era strano come si alternassero i suoi stati d'animo, dal voler sempre qualcosa di più a non voler niente. D'altronde era sempre stato un ragazzo dall'animo volubile ed era forse questo uno dei suoi più grandi difetti. Ma ora poteva finalmente godersi gli effetti di tutto il suo lavoro da ninja, riversarsi sulla locanda che diventava sempre più bella e grande e che di li a poco avrebbe avuto cambiamenti rivoluzionari, che tuttavia avrebbero richiesto molta moneta, ma forse questo era l'ultimo dei problemi del kiriano, dato che gli affari ormai andavano a gonfie vele.

    Impegnato a pulire i boccali, dando le spalle al bancone il barista non potè accorgersi del rumore della piccola campanella sulla porta, che annunciava l'entrata di un cliente, coperta dagli schiamazzi e dalle urla dei clienti che rendevano quella giornata forse una delle più allegre mai vissute dal ninja.

    Una spremuta d'arancia con ghiaccio!



    Avete presente cosa accade quando in una stanza gremita di persone si ode il rumore di un piatto infranto? Beh quella richiesta, alle orecchie di Ao e dei presenti, ebbe lo stesso effetto. I più vicini alla fonte di quella richiesta si ammutolirono e piano piano il silenzio cadde sulla locanda, intenta a fissare il nuovo arrivato. Non che non si servissero analcolici o spremute, ma era raro sentire una ordinazione del genere, soprattutto in quella locanda. Scrollando le spalle Ao si voltò guardando il nuovo arrivato. Non aveva mai visto il suo volto a Kiri, ne aveva mai sentito parlare di lui, che fosse uno straniero o una nuova leva del villaggio? Il ragazzo sembrava esser estraneo all'ambiente, forse anche un po' impacciato e insicuro e il colore dei suoi capelli, be', era a dir poco assurdo.

    Una spremuta...d'arancia?! Contento tu...



    Era ancora un po' sconvolto dalla richiesta, tuttavia, non poteva fare a meno che accontentare il giovane ragazzo dal ciuffo bianco. Una volta fatta la spremuta e versata in un ampio bicchiere raffreddato, lo porse al suo nuovo cliente.

    Niente ghiaccio, annacqua la...spremuta...preferisco servire le bevande in bicchieri freddi...molto più conveniente...be' ragazzo dimmi, sei nuovo del posto? Non credo di averti mai visto da queste parti...



    La curiosità si dice che sia donna, ma questa era una piccola eccezione alla regola.

     
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  14. ƒ r a n z
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    Nella tana del lupo
    1/?



    Aveva sentito dire che quella taverna era spesso frequentata dai ninja del posto; non aveva fama di essere lussuosa o prestigiosa, ma se era meta di molti suoi “colleghi” doveva per forza esserci un motivo. Si soffermò quindi sulla soglia, alzando gli occhi azzurri sull’insegna della locanda, la quale recitava a pieni caratteri un nome alquanto pittoresco.
    Kotaro girò il pomello e spinse in avanti la porta verso l’interno del locale, entrando in un ambiente caldo e asciutto, oltre che ben illuminato. Rimase piacevolmente colpito, poiché poche volte si era sentito a suo agio in ambienti assai più lussuosi di quello mentre sua madre lo portava con sé per fargli avere una visione completa del mondo della nobiltà. Già, la nobiltà: ciò che, in un modo o nell’altro, lo aveva reso in qualche modo “diverso”. Ma ora che era un ninja sentiva di potersi trovare bene anche senza l’odore di pregiati incensi o il suono dell’acqua in qualche elaborato e ricco stagno.
    Fece qualche passo, percorrendo i pochi metri che lo separavano dal bancone. « Salve! » disse all’oste non appena gli si presentò davanti, « un bicchiere di quello… » disse, indicando una bottiglia di un liquore piuttosto costoso – glielo aveva fatto provare il padre qualche anno prima, e gli era piaciuto molto! La bottiglia era ancora piena e aveva una piccola patina polverosa, segno che forse, in quella locanda, la gente andava sulle bevande meno costose.
    « …e già che ci sono prenderei anche qualcosa di caldo da mangiare, per favore » aggiunse tirando fuori dalla tasca qualche moneta e stringendole nella mano.

     
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  15. Ao Yotsuki
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    UN VOLTO NUOVO
    Ma questo è Pieno di Soldi?



    Strano come ultimamente Kiri si stesse ripopolando, prima il ragazzo "dell'aranciata in ghiaccio", adesso un ragazzo che richiedeva tutt'altro. Una bottiglia della bevanda più costosa che ci fosse nella locanda, lo stesso Ao aveva deciso di prendere solo poche bottiglie per evitare di doversi indebitare.

    « Salve, non credo di averti mai visto da queste parti...sei nuovo di Kiri? »



    Chiese incuriosito dal giovane versandogli nel bicchiere il suo drink. Sembrava un ragazzo come tanti altri, tuttavia, al giovane locandiere sembrava estraneo a quei luoghi di "basso rango".

     
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1310 replies since 19/10/2005, 16:10   17633 views
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