La Tana del Lupo Ubriaco

[Taverna]

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    " Immagino allora sia nel villaggio giusto!"

    Come previsto Luis si manteneva sul vago, ma il fatto che avesse offerto un secondo giro poteva significare, oltre l'usuale cortesia, che forse anche lui aveva interesse a mandare avanti la conversazione.

    " Bhè a quanto pare nessuno. Avevo sentito dire che i kiriani avevano sviluppato alcuni oggetti, chiamati artefatti, in grado di potenziare le armi convenzionali, probabilmente con il chakra.Purtroppo non so essere più preciso, visto che, a quanto pare, in due giorni non sono riuscito a trovare qualcuno che mi sapesse indirizzare da un artefice"

    Vide al fianco dell'uomo un oggetto oblungo completamente avvolto in un telo:sembrava essere una spada.Cosa curioso visto che le guardie all'ingresso solitamente le confiscano tutte.

    " Deve essere un uomo importante per essere entrato armato nel villaggio...solitamente le guardie sono molto ferree su certe questioni"

    A quanto pareva ,comunque, Luis non doveva essere legato ai suoi affari, quelli reali.L'eliminatore prese il bicchiere che gli era stato servito e iniziò a sorseggiare la bevanda fortemente alcolica. Un senso di bruciore si diffuse in tutto il palato.

    " E' venuto da solo?"



     
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    Un altro lungo sorso mi permise di svuotare anche il nuovo bicchiere e, per tutta risposta, iniziai a percepire un vago tepore riscaldarmi le membra intorpidite dal gelo di Kiri. Sorrisi. « Oggettini interessanti quindi... ma credo sarà dura riuscire a mettere le mani su di un simile segreto. Forse proprio per questo sembra difficile contattare gli esperti nel settore, almeno per degli estranei come noi. » Feci spallucce, seppur un certo interesse per l'argomento l'aveva suscitata la notizia, ma non era tempo per indagare su cose di cui, comunque, capivo ben poco. Sarei rimasto concentrato sullo scopo del viaggio, almeno per ora.
    Spostai lo sguardo sulla Kusanagi quando l'interlocutore vi diede importanza e mi produsse anche una lieve espressione d'ilarità il suo commento. Carezzai l'arma, come se provassi un sincero affetto per quell'arnese e per un attimo mi persi nei ricordi. In effetti un tempo ero una persona davvero importante.
    « Non conto più di qualsiasi altro visitatore, è questa spada che di certo vale più di tutte le armi rinchiuse in quella guardiola alle mura. » Una breve pausa, scacciando qualsiasi pensiero nostalgico con un gesto della mancina a ravvivarmi il ciuffo selvaggio. « Non avrei mai lasciato la Kusanagi nelle loro mani, quindi siamo giunti ad un accordo che, a parer loro, potrebbe render innocua questa piccola meraviglia. » Ghignai in maniera sinistra.
    Feci nuovamente cenno al barista: un nuovo giro.
    « Ho scroccato un passaggio al nostro amministratore, lo Yakushi, ma non ho ben capito cosa ci sia venuto a fare. Di certo se fossi rimasto in sua compagnia sarei ancora a ghiacciarmi le orecchie alle mura. L'ho abbandonato la insieme al tappetto, un certo Ryucoso che dice di essere il fratello di Shinodari. »
    Svuotai anche il terzo come se nulla fosse, tirando un lungo sospiro mentre riportavo il bicchiere vuoto sul legno levigato del bancone.
     
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    " Mpf... sa a questo punto credo che lei abbia ragione..."

    Disse con un mezzo sorriso l'eliminatore al quale, ovviamente, non interessava nulla degli artefatti giacchè le armi non erano argomento di sua competenza.Luis ci stava prendendo gusto, a bere, ed ordinò al barista un altro giro che l'eliminatore accetò senza problemi. Al prossimo giro avrebbe offerto lui.

    Poi il chunin lo stupì con una rivelazione che non credeva avrebbe fatto così a cuor leggero.Gli rivelò di avere la Kusanagi al suo fianco!! Aloysius gli aveva parlato di quella spada e del suo leggendario possessore precedente.

    " Il liquore le sta sciogliendo la lingua.A prima vista non avrei detto che avrebbe rivelato un'informazione così importante a cuor leggero.Onestamente non avrei nemmeno il coraggio di portarmi dietro un'arma la cui fama supera la mia...ma senza dubbio immagino che sappia custodirla contro ogni pericolo"

    Detto questo portò alle labbra nuovamente il bicchiere, quindi lo posò sul tavolo iniziando a farlo girare tra le dita. Intanto ascoltava qello che Luis stava dicendo.Le parole che disse, forse lui non ci diede peso, ma per Eiatsu erano di vitale importanza.
    Non era venuto da solo,ma era stato accompagnao dall'amministratore febh e da un altro otese.

    " Febh è qui! Non può essere una coincidenza....questo potrebbe complicare il mio piano, o forse agevolarlo! Sta di fatti che se è qui vuol dire che qualcuno lo deve aver avvertito, e l'informazioni non può non essere partita che da Kiri stessa.Ma perchè è dovuto venire di persona?
    ....
    ...
    ...

    Una sola cosa è certa, con ogni probabilità mi verranno a cercare quindi il mio tempo di azione è ridotto!"


    Nonostante questi pensieri il chunin cercò di non far trapelare nulla all'esterno.Disse invece:


    " Wow anche l'amministratore è qui, pensa tu che coincidenza! Sai credo proprio che andrò a salutarlo, forse riesco acnhe a scroccare un posto per andarmene da qui chi lo sa! In queste condizioni il viaggio non mi è prorpio congeniale"

    Mise i soldi sul banco pagando il conto.

    " Le va di venire con me, oppure la ricerca di questo Kaguya ha massima priorità?"

    Disse ridendo.Che lo avesse accompagnato o meno, sarebbe salito in camera con la scusa di prendere della roba.Era ora di fare la propria mossa!


     
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    Accennai un gesto d'assenso con il capo, distendendo appena le labbra umettate dalla forte bevanda. Non ero nemmeno brillo ancora, ma era sempre bello dar dimostrazione di debolezza, specie se nel farlo si dava un segnale di pericolosità mal riposta. In quel momento, probabilmente, un estraneo avrebbe valutato la mia come una menzogna, non poteva essere vero che un personaggio tanto leggero si portasse dietro una simile ricchezza, ma era pur certo che qualcosa nel fagotto vi fosse e sembrava proprio un'arma, quindi come poteva aver superato i controlli? Tante domande, nessuna certezza. Era una condizione piacevole che non avrei di certo rovinato sovvertendo le affermazioni con qualche risposta sagace.
    « Mi spiace, ma devo ancora scoprire dove sia la sua tana... poi ho il serio dubbio che tornare alle mura possa rivelarsi una saggia scelta. I guardiani son sempre molto nervosi quando si crea un via vai di volti stranieri che si alternano per futili ragioni. » Avevo una certa esperienza al riguardo. « Grazie della compagnia, ma sarà meglio mettersi al lavoro. »
    Avrei quindi salutato come al solito, due dita della dritta alla fronte in una piccola parodia d'un saluto militare che avevo visto fare da qualche parte, non ricordavo nemmeno più esattamente quando o da chi, poi qualche spicciolo per pagare la mia parte. « Serve una mano per uscire? »
     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Continua a bere
    Sospetti, sempre sospetti


    Le due copie erano rimasto alle calcagna di quell’uomo per tutto il tempo. L’avevano osservato attentamente, senza riuscire a scorgere, nei momenti in cui era in un luogo pubblico, alcunché di male. Era inciampato malamente in piazza dalle scale e aveva attirato l’attenzione di molta gente. Forse erano veramente fissazioni inutili.
    Tuttavia c’era qualcosa di tremendamente sbagliato in quella caduta. Un ninja, inciampando o no, non sarebbe caduto così rovinosamente. Non sarebbe finito all’ospedale, realmente distrutto. Un ninja, anche il più goffo, avrebbe evitato tutti quei danni.
    Che la caduta fosse stata provocata volontariamente. A che pro, allora? Non sembrava esserci nulla di logico in quella storia, ma dovevano continuare a investigare.

    Erano anche all’interno del locale quando Jin iniziò a parlare di andare alle mura. Erano lontane ed erano entrate una mezz’ora dopo l’altra, ovviamente entrambe trasformate una in un anonimo uomo di mezz’età, l’altra in una donna dagli abiti succinti e dai modi spigliati.
    Grazie all’udito sviluppato [Udito Perfetto] entrambe le copie poterono udire i discorsi di Jin e riuscirono a capire che Jin stava per andare alle mura. La copia al bancone, tre posti lontana dai due ordinò un altro bicchiere di Saké e lo sorseggiò, proprio nel momento in cui Jin usciva dal locale.
    Quando fu certa che il ninja di Oto si fu allontanato, lasciando da solo l’altro ninja. Sciolsi la trasformazione. In quel momento, insospettabilmente l’altra copia uscì dalla locanda, lasciando sul tavolo qualche Ryo – ovviamente illusorio, visto che erano stati creati insieme alla copia – e tornò a seguire Jin da un po’ lontano, certo, che tra qualche istante, sarebbe arrivato alle mura.

    La trasformazione era sciolta e in quel momento Itai Nara era comparso nella locanda. Richiamai l’attenzione del giovane barista biondo e quando fu vicino a me gli feci cenno di seguirmi. Quando il giovane mi ebbe seguito – avevo la fama di aver già rotto la porta di quella locanda una volta, sapeva che non scherzavo quando avevo stampata in faccia qualcosa di serio.

    « Devo sapere qual è la stanza di quel tale, Jin, che è uscito
    » dissi a bassa voce, lontano da tutti, senza giri di parole « Perché? Non potrei in realtà, ne andrebbe di mezzo il buon nome del loc... » Sanji si trovò schiantato contro il muro con una mano sulla gola « Non te l’ho chiesto per favore. Questa è un indagine di sicurezza interna, sospetto che quell’uomo sia qui per qualche losco affare. Forse ha introdotto a Kiri qualcosa di pericoloso per smerciarlo, oppure ha preparato una bomba per farti saltare in aria il locale, o forse è solo un semplice e beneamato ninja senza niente di male. Adesso, visto che odio non sapere certe cose e odio rodermi dal sospetto, apri quella fottuta porta con le tue chiavi o sfonderò ogni singola porta e ruberò della privacy ogni singolo ospite di questa locanda » sorrisi appena « E posso farlo, fidati »


    Lo lasciai stare e Sanji tossì appena, guardandomi in cagnesco. Convinto però i condusse dinanzi alla porta della stanza dove alloggiava Jin e con la chiave in suo possesso l’apri.
    E io iniziai a cercare ovunque, in ogni anfratto, pronto a qualsiasi evenienza e scoperta, tenendo l’orecchio volto verso la porta per udire qualsiasi cosa.


     
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    [ In camera]
    Attacco occultato

    Noto solo ora che il mio file è stato cancellato dai server per motivi di tempo( sono passati 5 mesi eh) quindi lo riposto:Attacco Occultato

    [Max]

    La camera che era stata assegnata al chunin non era molto diversa da tutte le altre. Il jonin avrebbe notato come, sebbene Eiatsu fosse appena uscito e non aspettasse visite, la camera era perfettamente in ordine. Davvero pochi elementi indicavano che quella stanza era effettivamente ocupata. Eccetto qualche abito( pochi cambi per i 4 5 giorni previsti di uscita) e i consueti effetti per il bagno, l'unico elemento di nota poteva essere la sacca con la quale era arrivato il primo giorno a Kiri. Come unico suo bagaglio, adesso era stata un po' svuotato, la roba ridistribuita negli armadi. Il jonin avrebbe trovato anche dei pacchetti, invero solo un paio, con dei acquisti che l'eliminatore aveva effettuato: comunque oggetti di scarso valore. Il cestino era vuoto: non c'era nemmeno un fazzoletto o una carta. Del resto il jonin lo aveva pedinato fin dall'inizio e quindi sapeva bene che, in effetti, il tempo trascorso in camera era ridotto davvero all'osso.



    Edited by - Hohenheim - - 24/9/2011, 12:08
     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Ricerca continua


    Era tutto maledettamente ordinario. Evidentemente, mi ero sbagliato. Eppure qualcosa mi diceva che forse non vi era nulla di così innocuo. Non conoscevo le abilità del ninja e rapidamente, impiegandoci pochi secondi, passai in rassegna gli ogetti acquistati da Jin, cercando ci vedere se al di sopra di questi fosse stato impresso un sigillo.
    Io non ero capace di trasformare qualcosa in una bomba. Lui sarebbe stato altrettanto capace di farlo, dopotutto.

    Poi mi appiccicai alle pareti con il chakra adesivo e ispezionai persino il soffitto, ispezionato lo spazio sull’armadio, non trascurai nemmeno un centimetro di quella stanza. Ci aveva passato davvero poco tempo, ma se avesse creato una copia, avrebbe potuto impartire a lei gli ordini necessari per preparare o nascondere qualcosa.

    Quindi no, non potevo fidarmi. Forse stavo sprecando solamente tempo, ma che lo volessi spendere mi andava fin troppo bene. A Kiri troppe persone avevano fatto i loro comodi, troppi furti di troppi tesori, troppe accuse, ogni cosa era esagerata nei confronti del nostro villaggio.
    Adesso non si sgarrava più. Se l’intenzione era prendersi qualcosa, introdurre qualcosa di illecito, compiere loschi affari o quant’altro potesse minare la sicurezza e il buon nome di Kiri, avrei lottato per evitarlo.

    Perché, alla fine, era stata colpa di Febh. A ben pensarci, se Febh non avesse insultato Sojobo – dopotutto era normale richiedere informazioni su un ninja del quale si sospetti – probabilmente lui gli avrebbe detto che “Jin” era un eliminatore di Oto e che quindi, dovevamo star tranquilli.
    Ma non avevo una risposta e una massima dice che fidarsi è bene e non fidarsi e meglio.
    Forse lì poteva non esserci nulla, ma la copia (che ricalcava quindi il pensiero dell’originale) sapeva bene che sarebbe stato più utile arrestare quell’uomo e interrogarlo per fugare ogni dubbio.

    Eppure non lo si era fatto. Perché mai?

     
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    Infatti non era stato saggio il ritorno alle mura da parte del compatriota e per buona sorte, dopo le brutte rivelazioni di Shiltar sulla mancanza di spadaccini in quel di Kiri, un vecchio curioso mi aveva permesso di non farmi coinvolgere dalla situazione. Quando vidi un brulicare eccitato di persone nei pressi delle mura, le porte chiuse e drappelli di chiacchieroni intenti a raccontare di un attacco da parte del nemico, esplosioni e morti, capii che qualcosa doveva esser successo e personalmente, indifferente della sorte dello Yakushi o chi altri, mi limitai a tornare sui miei passi assicurandomi di nascondere l'unico oggetto che poteva rivelare le mie origini.
    Fu proprio in quel momento, non appena mi voltai dando le spalle alla fortificazione, che l'anziano mi scelse come ignaro interlocutore, parlandomi di come, ai suoi tempi, aveva partecipato a svariate battaglie in cui, nel gran numero, non sapeva quale definire più epica. Cazzate di cui mi stufai in un attimo, ma il minimo di pazienza che mostrai, cercando di non attirare l'attenzione della marmaglia che andava addensandosi, mi permise di avere la conferma che il tutto era dovuto a ninja del Suono, i miei compagni avevano combinato qualche casino da cui volevo assolutamente tenermi alla larga. Così tornai alla locanda, in cerca di qualcosa con cui trascorrere un pò di tempo.

    Mi riportai nei pressi del bancone, senza accomodarmi su di uno sgabello sperando di attirare l'attenzione del locandiere o chiunque avesse una qualche attività in quel locale.

    « Salve. Per caso avete un menù o una lista da cui scegliere qualcosa da mettere sotto i denti? »

     
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  9. Akimaru Tokugawa
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    Al bancone si avvicinò un ragazzo dalla chiara carnagione, i capelli erano neri come la notte e arruffati. Senza dar troppo a vedere di essere di ritorno da un lungo viaggio appoggiò il gomito destro sul bancone, porgendo l'unico occhio buono, ovvero il destro, squadrando il ninja senza destar fastidio al cliente. « Salve straniero, prendi questo è il menù... » disse porgendo il menù al cliente « Non ti ho mai visto da queste parti, sono appena tornato da un lungo viaggio, alloggi per caso qui o sei solo di passaggio? » disse prendendo da sotto al bancone l'archivio delle camere assegnate.

    SPOILER (click to view)
    Il menù non è ancora finito lascio a te la descrizione dei piatti.
    Per il momento il prezzo delle pietanze varia da 5 RYO a 50 RYO a seconda della elaborazione del piatto. Per le Bevande invece sa 5 RYO (prezzo minimo) ogni 1/2 litro di bevanda. Per le camere invece da 50 RYO a notte per una singola con bagno in comune, 100 RYO per la singola più grande con bagno interno, 150 RYO per matrimoniale con bagno.
     
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    Oto, sounds Good

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    Prendendo il menù che mi venne consegnato mi persi nella sua distratta consultazione per diversi secondi, lasciai involontariamente in sospeso la domanda che mi era stata rivolta e poi, come riscosso da un pensiero assai intenso, sollevai lo sguardo serio sul volto del locandiere fissandolo nell'unico occhio a mia disposizione, incurante che la cosa potesse indispettirlo.

    « Solo uno spuntino, poi tolgo il disturbo. »

    Un mezzo sorriso privo di sentimento e mi rituffai nella lettura veloce dei piatti elencati, puntai un dito, lessi con maggior attenzione e scelsi.

    « Polpo e patate, se è fresco di giornata. » Poggiai il menù sul bancone, spingendolo con l'indice verso il mio interlocutore. « Ed una birra leggera chiara. »

    Mi voltai, in attesa che almeno la bevanda mi fosse servita e poggiando i gomiti sulla superficie liscia del piano in legno osservai i presenti. Sarebbe stato decisamente più comodo un posto ai tavoli, ma non avevo alcuna voglia di fare una gincana tra gli avventori già seduti.

    « Ci sono problemi se consumo al banco? »

    Il tono piatto di chi attende solo che le lancette facciano il loro giro del quadrante, non mi curai nemmeno di riproporre il volto verso il ragazzo lasciandogli solo modo vedermi le spalle e la nuca, voltando appena la testa per parlare oltre la spalla.
    Mi serviva solo la possibilità di perdere qualche minuto, aspettare e sperare che la situazione ai cancelli si risolvesse in qualche modo ed a quel punto me ne sarei potuto andare, proseguendo il mio viaggio che era cominciato nel peggiore dei modi.
    Senza sollevarmi da quella posa priva di eleganza mi frugai in una delle tasche superiori della giacca, estraendone qualche banconota appallottolate assieme e gli diedi una fugace contata prima di gettarle sul bancone con fare distratto. Cinquanta Ryo sarebbero dovuti esser sufficienti.
     
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  11. Akimaru Tokugawa
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    Un cliente riservato vedo ma a volte è buona educazione rispondere alle domande che vengono poste. A volte però è meglio lasciar stare, dico bene? Disse con tono pacato il giovane locandiere che di clienti come lui ne aveva visti fin troppi, anzi, forse il carattere così pacato e non curante era uno dei migliori che ultimamente gli eran capitati. Polpo fresco di giornata? Vuole scherzare? Siamo a Kiri le specialità marittime sono le più fresche in assoluto su questo mi ci potrei giocare l'occhio buono. Affermò orgoglioso Akimaru con poca modestia per poi voltarsi verso la porta della cucina retrostante e aprirla leggermente Sanji, un Polpo con patate, mi raccomando usa la tua salsa speciale. Disse a tono alto per poi abbassarlo e notare lo sguardo perso dell'avventore che attendeva la sua birra chiara. Prendendo un boccale da litro e facendolo volteggiare in aria con maestria subito iniziò a spillare meticolosamente il liquido ambrato, la sua carissima birra, prodotta in casa. Questa la produco io direttamente è una bionda molto delicata ma dal gusto eccezionale. Il polpo arriverà a breve. Detto questo la posò dinanzi al ragazzo con delicatezza. C'è qualcosa che la turba vedo, qualche problema?
     
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  12. Puffo95
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    «Parlato»
    Narrato
    ' Pensiero '


    Passo lento e tranquillo, quest'oggi, quello del giovane Deshi. Le strade di Kiri paion tranquilli, seppur ricolme di persone, quest'oggi. Il giovane cammina tranquillo tra tutti, mescolandosi alla calca nelle strade. Indossa una camicia bianca con le maniche ripiegate poco sotto i gomiti, abbastanza attillata e di cotone, fregandosene dell'aria che tira; indossa inoltre, una cravatta rossa col nodo largo al collo, un paio di jeans azzurri attillati che non scendono oltre il ginocchio e, naturalmente, sandali e guanti. I capelli castani si muovono col vento, mentre le iridi castane lucenti cercano un posto nel quale fermarsi e, finalmente, mangiare.


    «Uhm...» mogugna quando le iridi si posano sull'insegna de "La Tana del Lupo Ubriaco". ' Il nome promette bene ' pensa, fermandosi in mezzo alla via, riflettendo sull'entrare o meno nel locale. Alla fine, sfoggiando uno dei suoi più grandi (nonchè più ebeti) sorrisi, annuisce e si avvia a passo spedito verso la locanda.


    Senza troppi indugi apre la porta, entrandovi col sorriso. Le iridi si posano sul bancone, e su uno dei pochi sgabelli vuoti. Ghigna ed inizia a camminare verso di quello, fregandosene degli sguardi puntati sulla sua faccia ebete.



    Edited by Puffo95 - 16/5/2011, 18:06
     
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  13. Kira.94
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    Con passo lento il giovane Kinji si aggira per le strade di Kiri senza una meta prestabilita. Con andatura costante il neo allievo dell'accademia ninja si ferma ad osservare un vecchia locanda in una via non molto popolata, tra se e se il giovane pensa " tana del lupo ubriaco??? nome molto rassicurante...... se andrà bene mi troverò in mezzo ad'una rissa come minimo..... ". Senza pensarci ulteriormente Kinji spalanca la porta del locale e con aria curiosa da un occhiata intorno , dopo di che si dirige verso il bancone e si siede su uno sgabello. Con aria indifferente estrae dalla tasca un pacchetto di sigarette e un accendino, dopo di che prende una sigaretta e la porta alle labbra infine l'accende. Successivamente con voce seria dice al barista

    < portami un qualcosa di forte, ti ringrazio >

    Dopo di che in attesa del drink il giovane ruota lo sgabello e tra un tiro e l'altro alla sigaretta si guarda intorno in attena di qualcosa di interessante da fare.
     
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  14. Akimaru Tokugawa
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    Gli animi si infiammano
    Il cliente ebete e il fumatore.

    Era già da un paio di giorni che ero tornato alla mia solita vita di locandiere, la solita e noiosa vita: servi il cliente, prendi le ordinazioni, prenota la stanza, una noia assoluta. Avevo scordato quanto fosse difficile trattare con la gente, ma ormai era più un mio problema che un problema di clientela; il lungo viaggio per i villaggi mi aveva cambiato, reso più diffidente e al contempo curioso sulla natura umana.
    La locanda come al solito era sempre piena, nuovi clienti si mischiavano ai vecchi, facendo fruttare gli affari niente male, Sanji e gli altri se l'erano cavata bene, anzi perfettamente.
    Ma non tutto può sempre andare bene; l'arrivo di due pivelli al bancone segnò la fine della calma della locanda, il primo sembrava completamente rimbecillito, l'altro con fare spavaldo mi chiese la cosa più forte che avessi, fumando una sigaretta. No aspetta un momento, fuma nel mio locale? Questo è troppo! Una volta giratosi sullo sgabello lo presi dal colletto della giacca sollevandolo. « Te lo do io qualcosa di forte! Allora, cosa di Vietato Fumare non capisci? Lo sai vero che è vietato fumare nei locali, soprattutto nel mio! » Non potevo sopportare i maleducati, soprattutto gli spacconi che osavano non rispettare le regole della mia locanda. « E tu cosa guardi con quello sguardo ebete? » Dissi rivolto all'altro ragazzo, quello rimbecillito.
    Akimaru era tornato e i clienti della locanda se ne erano accorti.

     
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  15. Kira.94
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    Dopo aver ruotato lo sgabello il giovane Kinji si sente alzato da esso, era il proprietario della locanda che lo aveva afferrato per il coltello della giacca . Subito dopo il locandiere comincia a dire che era vietato fumare in quel locale , come in qualsiasi altro luogo. Con fare calmo e serio il giovane dice
    <Stai calmo vecchietto, bastava che mi dicevi non fumare nel mio locale >
    dopo una piccola pausa il giovane con la mano destra afferra il braccio del locandiere e lo allontana da se, dopo di che con estrema gentilezza chiede nuovamente al locandiere di portargli qualcosa di alcolico, dopo di che con tono di voce allegro dice
    <Il mio nome è Kinji..... Kinji Kaguya , ti rinnovo le mie scuse per la sigaretta , ma non ho afferrato il tuo nome ancora .......>
    in attesa di una risposta il giovane estrae l'accendino dalla tasca e comincia a giocarci , ruotandoselo tra le dita.
     
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