Canzone del deserto

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  1. -Diablo-
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    Ci misero relativamente poco a spostarsi dalle mura alla piazza centrale di Suna, da quale proveniva quella melodia... ma quel poco tempo venne distorto dalla melodia che ossessionava le loro orecchie. Non era propriamente lugubre o triste, ma qualcosa nelle note la faceva sembrare estremamente negativa, come le sensazioni che stava provando Lux, per altro: sembrava di percorrere le strette e tortuose strade di un sogno. L'ambiente circostante sembrava distorcersi, divenendo freddo e cupo. Lo stesso corpo del monaco reagiva rabbrividendo e provando fitte. Per un attimo si trovò a chiedersi se fosse una strana tecnica, magari appartenente al paese del suono: Che sia un GenJutsu? Tutto questo mi sembra molto di più sella semplice suggestione che può dare una melodia...
    Senza rivolgersi parola, i due arrivarono alla piazza, ma lo spettacolo che videro era totalmente al di fuori di ogni immaginazione, realtà... o incubo. La quantità di sangue faceva pensare ad una strage di massa, il cremisi era ovunque, litri e litri del liquido vitale cosparso su pareti e pavimenti. Stranamente, tutto quel sangue... proveniva da una sola persona. Il poveraccio ormai giaceva nel centro dello spiazzo. Aki si avvicinò molto lentamente, con in volto un'espressione che era impossibile decifrare. C'era di tutto, paura, stupore, disgusto... persino Luxeifer, sempre freddo e distaccato, non riuscì a trattenere un'espressione di vivo dolore verso quello scempio: Tutto questo... è disumano... persino l'uomo più malvagio di questo mondo non può nemmeno immaginare di compiere di atto del genere... c'è qualcosa di decisamente delirante in questa situazione... chi l'ha ucciso deve pagare...ma non con la morte... no...
    Rimase bloccato sul posto, al contrario del compagno di squadra non si avvicinò, limitandosi ad osservare l'ambiente circostante, per cercare di individuare qualcosa che alla vista di Aki sarebbe sfuggito perché concentrato sul morto (o almeno, credeva lo fosse... non si sarebbe mai immaginato che senza organi e privato di tutto quel sangue sarebbe riuscito persino a scrivere un ultimo messaggio). Forse fu per questo che il monaco notò per primo la bestia in cima ad un tetto: Quale abominio dell'esistenza è mai quello?
    La belva dai tratti ferini aveva la testa di cane e il pelo che sotto la luce argentea della luna pareva grigio, anche se la notte avrebbe potuto sfalsare quella tonalità. Ciò che colpì di più (se possibile) il Genin di Suna fu il braccio, enorme e gocciolante di sangue: Come immaginavo... non poteva essere umano... non con questa ferocia...
    L'essere subito dopo ululò al cielo, esprimendo tutta la sua vittoriosa gioia. Il suo compito era evidentemente concluso e ne stava manifestando la riuscita, alla faccia dei due ninja decisamente terrorizzati invece dagli effetti prodotti. Arretrando leggermente, quel "coso" diede tutti i segni di volersene andare, decisamente soddisfatto del lavoro e non intenzionato a sfidare quei due shinobi, pur avendolo scoperto. A quel sentore, Aki illustrò il suo piano, ricordando al Lux che andava fatto qualcosa: lui infatti stava ancora vagando nei più profondi meandri della sua mente, meditando sulla morte e sulla disumana creatura.
    CITAZIONE
    Lux, dobbiamo fare alla svelta. Dammi subito i pezzi di spartito che prima ti ha dato Hoshi: voglio provare a suonare questa melodia. Credo che la chiave sia al suo interno, e devo provare. Ho un’infarinatura di musica, e credo di poterla eseguire. Quel mostro sembra volersela dare a gambe. Quello che ti chiedo e di provare a inseguirlo. Se possibile attaccagli addosso uno dei miei sigilli. Eccotene uno. Io ti verrò dietro più lentamente, suonando la melodia. Anche tu non ti avvicinare troppo. Ho paura che quella cosa sia spaventosamente forte, e non voglio rischiare che tu muoia. Seguila, vedi dove va. Se si ferma lancia in aria il kunai di Hoshi. Eccola qua. Io ti raggiungerò subito, e spero che anche Hoshi faccia lo stesso. Se possibile evita di farti notare, evita il combattimento. Ora va, Luxeifer-sama, e che la buona sorte ci aiuti!

    I pensieri lo attanagliarono, troppi, se pur veloci erano davvero troppi: era un bene suonare quella melodia? Cosa avrebbe prodotto? La possibilità che avesse potuto uccidere quell'uomo era decisamente remota, a causa del sangue sulla bestia che aumentava invece le probabilità che l'avesse ucciso lei... ma nel contempo, se prima di morire stava suonando... dopo quella cosa l'aveva distrutto in mille pezzi... che cerchi di uccidere chiunque voglia suonare la melodia? E' forse un segreto da mantenere occultato?.... Ma quegli spartiti ormai erano diventati troppo ricorrenti per non tentare di scoprire che melodia producessero... poi c'era l'assassino, che andava seguito ma non affrontato. Se ciò che Aki aveva detto era giusto (e Lux non ne dubitava), il ninja che ora giaceva a terra con gli intestini sparsi ovunque era in grado di eseguire Jutsu di alto livello, quindi quei due Genin non avrebbero potuto nulla contro la bestia... e neppure un Chunin... temo che ci vorrà un Jonin, se dovremo affrontare quella cosa...
    Senza dir niente, sfruttando la massima velocità a lui disponibile, mise mano all'equipaggiamento ed estrasse i due pezzi dello spartito, porgendoli apatico al compagno, senza mai distogliere lo sguardo dal canide, quindi tenne pronto il kunai di segnalazione e si apprestò a muoversi: <Non diamo nulla per scontato. Ho il timore che quella bestia voglia far fuori ogni cosa che provi a suonare la melodia. Sono quasi convinto che appena la sentirà tornerà indietro... e a quel punto sarai tu ad aver bisogno di aiuto. Non sai quanto mi auguro di sbagliarmi. Lo seguirò...> disse prendendo il sigillo che permetteva al foglioso di teletrasportarsi nella posizione in cui si trovava <e non lo affronterò, anche se non nego il desiderio di farlo. Un tale abominio va punito... l'omicidio, atto già grave... ora è aggravato dalla ferocia... >
    Il suo tono divenne turbato man mano che parlava, ma non per questo non avrebbe saputo reagire. Nel caso il canide fosse scappato (come presagivano i suoi movimento) Lux gli sarebbe andato dietro, tenendosi a distanza di sicurezza e sfruttando ogni sua capacità per non perderlo mai di vista: Non ti lascerò andare facilmente...

     
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  2. Cougar™
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    ~ Canzone del deserto...
    ...atto secondo: pausa ~


    Discriminanti. Ci sono momenti nella vita di ogni ninja, di ogni persona, in cui una singola scelta cambia la tua vita. Quello che ti frega, ciò che ogni volta ti fa incazzare è la coscienza che queste scelte, queste discriminanti, molto spesso non ci sono note. Sono scelte che facciamo spesso a cuor leggero, spesso senza porci troppe domande, e che finiranno per condizionarci, forse per sempre. Ciò che i tre non sapevano, quando decisero di dividersi, è che forse non si sarebbero più riuniti. Ognuno aveva il proprio obiettivo, il proprio compito: il monaco inseguiva la bestia, il rosso stava intrattenendo una discussione rivelatrice con Imuz, il foglioso aveva deciso di suonare il flauto. Mentre la Luna stendeva la sua fredda luce su ogni cosa i tre avrebbero avvertito l'ultima volta la morsa fredda di quella sensazione che non riusciva ad abbandonarli: quel senso di inquietudine profonda e irrazionale, quel brivido che li aveva tormentati nell'ultima ora. Ora però avrebbero potuto dare un nome a quella sensazione: solitudine, paura. Ma cosa potrebbe spaventare dei ninja capaci come loro? Niente, che loro immaginassero, ma il loro corpo, il loro inconscio, ragionava in maniera diversa. Avrebbero tutti provato quell'unica sensazione che si prova quando si capisce di aver svoltato un angolo da cui non si può tornare indietro, di aver imboccato una nuova e solitaria via. Un misto di eccitazione e paura, di rischio e pericolo che stringe la bocca dello stomaco e fa scorrere un brivido tra i muscoli. Ogni passo, ogni istante, ogni nota riempiva di senso questa sensazione, come se effettivamente non vi fosse ritorno e si potesse solo proseguire. Il monaco , gettatosi all'inseguimento dell'assassino, avrebbe subito notato ch'egli stava prendendo la direzione delle mura a velocità sostenuta. Riusciva a stargli dietro, di tetto in tetto, ma non riusciva ad avvicinarsi. Sembrava non si preoccupasse di coprire i segni del suo passaggio: il suo peso incrinava le tegole dei tetti su cui poggiava, il sangue sul suo braccio imbrattava i panni, lasciati stesi nella calda notte. Quando fu in prossimità delle mura Lux avrebbe potuto notare come il passo andava rallentando, sembrava che l'essere fosse vicino alla sua meta. Mentre guadagnava terreno si accorse che il rumore dell'incendio era cessato: niente più strepitare, niente più acre odore di legna bruciata nell'aria. Questo non fece che amplificare le sensazioni del giovane e l'inquietudine nel chiedersi dove fosse e cosa stesse facendo il rosso. Ma non c'era tempo per le domande, non c'era possibilità di fermarsi e aspettare, non se si voleva raggiungere l'omicida, non se si volevano risposte da lui. Oramai non era lontano: alla base delle mura sembrava cercare qualcosa graffiando nervosamente i mattoni con gli artigli deformi. Ad una ventina di metri il giovane monaco avrebbe notato che l'essere aveva trovato qualcosa: un'apertura segreta nelle difese del villaggio. Ma la velocità con cui si infilò all'interno della stessa non permise al giovane di seguirlo, avrebbe dovuto trovare un'altra strada. Oppure avrebbe potuto cercare anche lui l'accesso a quell'apertura, conscio che il fallimento gli avrebbe fatto sprecare più tempo di quanto ne avrebbe usato tentando di bloccarlo fuori le mura. E il rosso? Per lui i problemi erano ben altri.


    [...]


    Imuz rise, era finito il tempo delle maschere. Guardò intensamente Hoshikuzu attraverso le ultime lingue di fiamma che divoravano ciò che era rimasto della casa del presunto suicida. Il suo sguardo era penetrante e pieno, tanto malevolo che il giovane avrebbe potuto dubitare ch'egli fosse davvero la stessa persona delle ore precedenti. Il sorriso che si dipinse sul volto dello sfregiato era tutt'altro che rassicurante, mentre i bianchi denti, che fecero appena capolino tra le labbra, avevano ora l'aspetto di fauci minacciose. Quando parlò anche la sua voce era trasfigurata, da un tono calmo e tranquillo era passato ad un grave e minaccioso borbottio, leggermente rauco e sforzato. Negli stessi attimi il foglioso, lontano dalla casa bruciata, aveva appena preso in mano i vari pezzi di spartito: il contatto delle labbra con il metallo del flauto gli provocò più di un brivido, sia per la freddezza dell'oggetto sia per l'odore di sangue che lo impregnava. Mentre iniziava a posizionare le mani come segnato nel primo pezzo, Imuz parlò.


    - Ahaha... Lo spartito? Anche se l'avessi tutto non ti servirebbe a nulla... lo spartito è una chiave, non una risposta...- Le note iniziarono a uscire dal flauto del foglioso, lentamente e timidamente, ma senza errore - ... se vuoi le risposte dovrai aver il coraggio di usare quella chiave... - Il primo pezzo dello spartito terminò quasi subito lasciando spazio al secondo - Ma forse non ti conviene... sei giovane, lascia stare... Ci sono porte che è meglio non aprire... - Nell'aria il terzo momento dello spartito inizio in quel momento, troppo lontano per essere udito dai due -... Vattene giovane, sparisci. Dimentica Otomo, dimentica lo spartito, brucialo e non pensare mai più a questa storia...- E quindi la fine, la melodia terminò e il suono metallico di un flauto che impattava al suolo riempì il vuoto lasciato dal foglioso, sparito nel nulla.

    - Dì ai tuoi superiori che Otomo l'ho ucciso io. E poi vattene.-


    Detto questo sembrò volersene andare. Diede le spalle al rosso e fece qualche passo verso il vicolo da cui era venuto. Divenne un bersaglio, un assassino.


    [...]


    Buio e odore di chiuso. Non sapeva com'era arrivato lì, e non sapeva come uscire. Nessun rumore, nessun punto di riferimento. Sembrava essere finito in un sotterraneo, o almeno questo si poteva intuire dal soffitto di terra poco sopra il suo capo. Aki non aveva avuto nemmeno il tempo di pensare: appena finita la melodia si era ritrovato lì. Senza spartiti, senza flauto. E ora che fare? Il senso di abbandono pugnalò alle spalle il suo animo, come un'assassino che lentamente si avvicina e aspetta il momento migliore per colpire. Solo, senza compagni, senza anima viva a cui rivolgersi, lontano da casa. Non poteva andarsene e anche volendoci provare non sapeva verso dove rivolgere le sue speranze di salvezza. Mano a mano che i suoi occhi si abituarono all'oscurità il giovane distinse alcune rientranze alle pareti di quello che sembrava una specie di vestibolo. Se vi si fosse avvicinato avrebbe fatto una macabra scoperta: dentro quelle insenature scavate nella muratura della stanza vi erano ossa, tante e disparate. Sembravano essere lì da molti anni data la polvere che le ricopriva. Inoltre alcuni monili e lo stato di conservazione dei resti gli fecero supporre non fossero derivate da morti violente: non vi erano né fratture né rotture. Un buon segno, o almeno un segno non negativo. Con il tempo vide anche un'apertura, sembrava dare ad un corridoio e , chinatosi, vide che lo stesso sembrava appena illuminato da alcune candele, poste ai lati della zona percorribile. Se avesse voluto inoltrarsi avrebbe dovuto farlo in ginocchio: l'apertura infatti era molto piccola e non consentiva di procedere eretti. In quella solitudine, sotto metri e metri di sabbia il foglioso si sentì perso.


     
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  3. -Diablo-
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    La situazione ormai era quasi al culmine dell'incredibile. Sin da quando si erano separati il genin di Suna sentì che quella scelta sarebbe costata loro molto più di quanto pensassero. Il mostro dalla forma ferina continuava a fuggire con la massima velocità possibile, fortunatamente riusciva a stargli dietro senza troppi problemi, ma in nessun modo aveva diminuito il divario tra i due: Dove stai andando, abominio?. Non c'era tempo per voltarsi, non doveva perdere di vista quell'essere, eppure sentì il cuore raggelare, natural conseguenza delle sensazioni trasmesse dal subconscio. In un attimo si sentì solo, abbandonato in quella fredda notte desertica, all'inseguimento di una bestia omicida che si sarebbe potuta voltare e far fuori anche lui con un solo colpo. Tutto ciò aveva dell'incredibile, appena trovata quella cosa avrebbero dovuto immediatamente chiamare tutto l'esercito di Suna, e invece c'erano solo loro tre, uno all'inseguimento, uno che avrebbe dovuto essere dietro di lui suonando una melodia presa da tre spartiti sconosciuti e l'ultimo di fronte ad una casa in fiamme. O almeno... fino a quel momento. Sì perché le orecchie del sunese lo sentirono, l'incendio si era esaurito, eppure del rosso nessuna notizia, né una segnalazione. Decisamente una delle peggior situazioni di sempre: Ma dove sono quei due? E tu quando la smetti di correre?
    Sembrò sentirglielo dire, anche se l'aveva solo pensato. L'andatura dell'assassino andò calando, fino a trovarsi ai piedi delle mura, dove agitando le zampe con artigli come katane, stava cercando qualcosa. Finalmente la trovò... infilandocisi dentro! Una tana!. Immediatamente Lux approfittò del momento per guardarsi alle spalle, ma di Aki nessun segno, né della musica che avrebbe dovuto provare a suonare: Dove sei Aki? cominciò a temere per il suo compagno, non avrebbe permesso altre morti in quella missione. Le prime due era stato impossibile impedirle ma... i suoi compagno non avrebbero fatto la stessa fine. Per nessuna ragione al mondo. Riguardò immediatamente nel punto in cui era scomparso quel "coso", ma non riuscì ad intravvedere nulla, né un'entrata né un foro per potercisi infilare. L'unica idea che riusciva a formulare correttamente era far cercare l'ingresso a qualcuno che potesse seguire l'odore della bestia: I cani di Hoshikuzu.... Immediatamente prese la cartabomba che gli era stata data in caso di emergenza, da lanciare ed attivare. Appiccicandola accuratamente sul manico di un kunai lo fece roteare attorno l'indice e poi lo lanciò verso il cielo. Appena qualche secondo e sarebbe detonato, mostrando la precisa posizione del monaco. In quel momento, Lux riusciva a pensare ad una sola frase: Qualcuno mi raggiunga... qualcuno mi raggiunga!
     
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    ..Le cose si fanno Complicate..
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    La casa di Otomo era ormai stata arsa completamente dalla ferocia delle fiamme, dietro ai suoi resti un Imuz dall’espressione maligna stava irto in piedi dimostrando di non avere alcun timore del Chikuma, di sicuro si sentiva protetto a quella distanza. L’espressione del rosso era seria e concentrata sulla figura dello sfregiato, era palese quello che doveva fare, Imuz andava catturato ed interrogato sui fatti sembrava infatti sapere molto di più di quello che aveva lasciato a vedere fino a quel momento. Tutto fu molto più chiaro quando questi confessò tutto spiattellando la verità in faccia al moccioso. Lo spartito sembrava essere una qualche chiave in grado di aprire un passaggio per un luogo a dire del delinquente troppo pericoloso per uno come lui, inoltre sembrava volerlo mettere in guardia intimandogli di dimenticare quella strana storia e di starne fuori. Fino a quel momento il rosso era tranquillo, Imuz non sembrava dar segni volerlo attaccare. Furono le ultime parole pronunciate che invece instillarono nel rosso una furia cieca, Imuz aveva confessato infatti di essere l’assassino di Otomo. Il disgraziato ebbe appena il tempo di dare le spalle al ragazzino che questi già era scattato con ferocia per metterlo al tappeto.


    ATTACCO

    Il rosso senza tante cerimonie era scattato a massima potenza verso lo sfregiato bruciando la distanza che li separava potenziando inoltre i suoi movimenti per rendere l’avvicinamento più letale possibile. Il suo sguardo si era completamente trasformato da quello di un ragazzino in quello di una belva ansiosa di azzannare la preda, rivelazioni di quel genere facevano letteralmente andare via di testa il rosso [Velocità: 600 / Consumo: 10pc].

    A circa cinque metri dall’uomo il rosso avrebbe composto un unico sigillo per far comparire davanti ad Imuz una copia identica di se stesso pronta a sferrare un colpo micidiale al volto senza tante moine. Un Hoshi agguerrito sarebbe comparso all’improvviso per bloccare un eventuale fuga dell’assassino [Slot Tecnica Avanzata][KageBushin no Jutsu / Consumo: 30pc].

    La copia a questo punto avrebbe tentato di sferrare all’uomo un poderoso pugno al volto per stenderlo e bloccarlo, il braccio destro caricato sarebbe esploso mentre le piante dei piedi ben piazzate avrebbe fatto da rampa di lancio per la torsione del bacino, il movimento sarebbe stato fluido e preciso atto a distruggere il setto nasale dell’avversario [Slot Azione 2][Forza: 525 / Velocità: 525 / Precisione: 575].



    SE il colpo fosse andato a segno il vero Hoshi avrebbe scaricato giungendo alle spalle del nemico un secondo micidiale attacco mirando alla nuca di Imuz per sbilanciarlo e farlo sbattere a terra con il volto, non si sarebbe contenuto nel farlo, il suo attacco sarebbe stato micidiale, il pugno destro avrebbe scaricato un micidiale colpo dall’alto verso il basso per schiacciare l’avversario a terra colpendo la nuca [Slot Azione 2][Forza: 525 / Velocità: 525 / Precisione: 575].

    A questo punto copia e d originale avrebbe bloccato l’uomo mentre Shuuki si sarebbe avvicinato per intervenire nel caso Imuz fosse ancora intenzionato a reagire alla cattura, se fosse stato necessario avrebbe morso o utilizzato i suoi artigli per atterrare l’uomo senza pietà [Slot Azione Fennec].

    Il ragazzino avrebbe così cominciato ad interrogare Imuz chiedendo una spiegazione più dettagliata della situazione, doveva carpire più dettagli possibili se voleva scoprire la verità su ciò che stava accadendo attorno a lui.

    -AVANTI IMUZ SPUTA IL ROSPO!!!.. VOGLIO TUTTA LA STORIA DALL’INIZIO ALLA FINE!!!.. che vuol dire che lo spartito è una chiave?.. una chiave per cosa.. che diavolo apre.. avanti non vorrai che ti riempia la faccia di pugni!!!..-


    Ottenute le informazioni il rosso avrebbe quindi preso il filo di nailon rinforzato per legare Imuz come un capretto e caricarlo sul dorso di Shuuki tornato ad essere un normale Fennec. Dieci metri di filo erano sicuramente sufficienti a legarlo per bene per non rischiare di farlo scappare. Non poteva lasciarlo a piede libero, inoltre poteva avere ancora moltissime informazioni da spifferare, quel bastardo avrebbe pagato per i suoi crimini questo era certo, ed il moccioso se ne sarebbe sincerato.



    SE Imuz fosse riuscito a dileguarsi il rosso si sarebbe fermato rinunciando subito alla caccia dell’uomo, Shuuki conosceva il suo odore e poteva rintracciarne le tracce anche in un secondo momento, per ora doveva dare priorità al resto della squadra e raggiungerli per dare loro supporto e scoprire che avevano da raccontare al rosso.



    Comunque fosse andata il Chikuma si sarebbe diretto verso i compagni al fianco di Shuuki accelerando il passo una volta visto e sentito il kunai di segnalazione che aveva lasciato ad Aki. Raggiunto il luogo della funzione di poco prima si sarebbe diretto verso la piazza restando piuttosto sconcertato al suo arrivo, sembrava che il luogo fosse infatti stato il teatro di una sanguinosa battaglia. Un uomo morto e completamente sventrato stava a terra in un lago di sangue, per poco il Chikuma non vomitava. Le tracce dello scontro erano ovunque anche se dei due compagni non vedeva traccia, doveva trovarli e alla svelta.

    -Accidenti ma che diavolo è successo qui?.. spero non sia successo nulla ad Aki e Lux.. mmh.. ehi ma questo!.. è lo spartito..-


    A terra al fianco del morto Hoshi aveva trovato tutte le parti di spartito che aveva lasciato ai due più una terza, lo spartito era completo, ma per quale motivo si trovava la, la confusione più totale ora affollava la mente del ragazzino che non riusciva più a ricollegare gli eventi. Shuuki intanto stava sondando il terreno in cerca di tracce, non conosceva gli odori dei protagonisti della scena ma poteva distinguerli perfettamente [Olfatto perfetto].

    -Shuuki hai scoperto qualcosa?..-


    -Credo di si.. riesco a distinguere perfettamente almeno quattro forti odori nella zona..due sono ovunque nella piazza e appartengono al tizio a terra e a qualcun altro.. due vengo da dove siamo appena arrivati.. uno si ferma li dove c’è lo spartito.. sento che è anche addosso a quello strumento.. il secondo odore invece prosegue in quella direzione..-


    -La stessa dalla quale è stato lanciato il kunai di segnalazione.. ok non perdiamo tempo raccogliamo lo spartito e il flauto e raggiungiamo la zona di segnalazione..-


    Il rosso sarebbe quindi scattato a gran velocità verso il punto di segnalazione, non prima di aver raccolto flauto e spartito. Purtroppo non poteva fare molto per il povero cadavere che stava in bella vista in mezzo alla piazza, una squadra speciale di eliminatori di cadaveri molto probabilmente era già all’opera, ci avrebbero pensato loro. Mentre correva Hoshi cercava di dare un senso a quella serie di eventi così strani e soprattutto al perché uno dei due odori fiutato da Shuuki era improvvisamente scomparso dove erano stati lasciati flauto e spartito. La sua corsa lo portò infine dove lo stava aspettando uno dei suoi compagni di squadra, sembrava infatti che solo Lux fosse presente all’appuntamento, qualcosa doveva essere andato storto o non proprio come si aspettavano gli accademici.

    -Lux che è successo?.. che fine ha fatto Aki?!!!..-


    SPOILER (click to view)
    HOSHIKUZU CHIKUMA
    Chakra: 160/250

    SHUUKI
    Chakra: 75/80

    SPOILER (click to view)
    Tecnica Superiore della Moltiplicazione del Corpo - Kage Bunshin no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Una
    Tramite la scissione di una parte considerevole del proprio chakra, è possibile creare cloni identici all’utilizzatore; possono essere creati entro 6 metri e si potranno allontanare di circa 30 metri. Se superate tali distanze, la tecnica si dissolverà in una nuvoletta di fumo che potrebbe occultare la visibilità. Ogni clone dura 8 round; hanno a disposizione un unico slot azione per il movimento, per altre azioni dovranno consumare gli slot azione dell’utilizzatore.
    Le loro caratteristiche di velocità e forza sono equivalenti a quelle del creatore, possono utilizzare qualsiasi tecnica dell’utilizzatore, consumando lo slot dello stesso; le copie si distruggono se senza chakra. Ogni clone possiede il 20% dei crediti dell’utilizzatore sottoforma di equipaggiamento tangibile, a discrezione dell’utilizzatore; se distrutta la copia anche questo verrà distrutto. Non è possibile duplicare [Bombe]; i tonici ingeriti contano nel dosaggio dell'utilizzatore. Se toccate la loro consistenza è fisica ed alla loro distruzione, tutte le informazioni accumulate dalle copie si riversano nel ninja che le ha create.
    La vitalità è pari a una ferita leggera, il chakra posseduto è pari a Basso. Per ogni grado successivo è possibile incrementare la vitalità di una ferita medioleggera quanto chakra e il consumo di medio: da Jonin D è possibile avere un clone con vitalità pari ad una ferita media, riserva di chakra Media tramite un consumo Alto.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo: Medio + Varibile)


    SPOILER (click to view)

    TACCUINO



    PERSONE COINVOLTE nell' INDAGINE

    Otomo:
    - Si è suicidato alle Mura di Suna apparentemente gettandosi
    - Viene descritto dai colleghi come Schivo, Solitario, Pensieroso / Dagli amici come Solare, Allegro, per bene.
    - Era un Guardiano delle Mura.
    - Suonava il Flauto


    Guardia alle Mura:
    - Conosceva Otomo da una settimana.
    - Ha sentito Otomo canticchiare prima del suicidio.
    - Sembra una persona tranquilla e pacata.


    Imuz:
    - Si definisce uno degli amici più stretti di Otomo.
    - Sembra piuttosto triste per la scomparsa dell'amico.
    - Durante la perlustrazione della casa sembra nascondere uno scaffale anche se non esita ad abbandonarlo durante il lancio del sasso.
    - Non sembra essere totalmente sincero.
    - Ha una grossa cicatrice sul volto.
    - HA DICHIARATO DI ESSERE l’ ASSASSINO DI OTOMO


    Lanciatore Misterioso:
    - Ha lanciato un sasso dentro la casa di Otomo durante la perlustrazione con un messaggio che mette in guardia i ninja da IMUZ.
    - Ha una folta barba brizzolata e gli occhi blu.
    - Sa utilizzare Tecniche ninja di alto livello
    - Morto squartato


    INDIZI RACCOLTI:

    - Il luogo da dove si è gettato Otomo sembra privo di polvere come se l'uomo fosse stato li per parecchie ore seduto.

    - Pezzo di spartito.

    - La casa di Otomo sembra essere stata ripulita da cima a fondo.

    - Sasso lanciato dalla finestra.
    - Avvertimento Imuz.
    - Secondo pezzo di spartito.

    -Lo spartito è una chiave?


     
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  5. C a n n e l l a
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    Humpty Dumpty
    Parte 5


    Merda. Merda. Ripeto: merda. Sottolineo: merda. Non avete capito? Merda!
    Ok, credo che ora possiate capire quale fosse il mio stato d'animo in quel momento. È bene mettere in chiaro alcune cose: non è che prima fosse tutto roselline e fiorellino rosa e profumosi, eh. Trovarsi nel bel mezzo del più brutale omicidio, con il morto squartato che non è morto ma scrive col proprio sangue scostando metri di budella e un mostro deforme che ulula alla luna non è proprio piacevolissimo. Ma vi assicuro che essere catapultati, non so come, dal luogo A di cui sopra ad un luogo B del tutto imprecisato e, a prima vista, buio si può descrivere in un solo modo: merda.

    Per un attimo quasi non mi accorsi che la piazza, il sangue, il fetore intorno a me erano scomparsi. Per un attimo non mi ero neppure accorto che persino il flauto e gli spartiti che tenevo in mano erano spariti. Per un attimo. Ma gli attimi, si sa, hanno il brutto vizio di passare. Non mi accorsi di avere gli occhi aperti: il buio era tale da rendere un senso come la vista del tutto superfluo. L'olfatto, invece, percepiva chiaramente un forte odore di chiuso, polvere e terra. Ero, questo pensai, prigioniero sotto chissà quanta maledettissima sabbia.

    Mi sedetti a terra e chiusi gli occhi. Non avevo mai avuto paura del buio, e non ne ebbi nemmeno in quel momento. Quello che mi terrorizzava (lo confesso, si trattava davvero di terrore, anche se cercavo di non ammetterlo a me stesso) era il silenzio assoluto. E con esso anche lo stupore/sconcerto per essere rimasto da solo. Un attimo prima stavo parlando con il bonzo, un attimo dopo ero chiuso in quel fottuto buco sotterraneo. Un attimo prima stavo suonando il flauto, un attimo dopo...

    «Il flauto! Il flauto! Io stavo suonando il flauto! Dev'essere stato quello a portarmi qui!»

    Ok, ammetto che come conclusione era piuttosto affrettata. Ma sul momento non mi veniva in mente niente di meglio. Dopotutto che altro avevo fatto prima di suonare? Avevo parlato con il moribondo. Avevo parlato con Lux, che era partito a corsa dietro la belva. Improbabile che il moribondo mi avesse portato lì: le sue intenzioni sembravano essere proprio quelle di farmi suonare il flauto, e a che pro trasportarmi là senza flauto? Avrei capito se me lo avesse lasciato, ma così...L'unica altra possibilità quindi era che il flauto stesso mi avesse portato lì. E il fatto che non lo avevo più voleva dire, probabilmente, che non potevo tornare indietro.
    Questa constatazione mi fece venire i brividi. "Ottimo, di che altro ho bisogno ora? Sono intrappolato qua sotto. Non ho modo di uscire, non ho modo di comunicare con gli altri."
    Mi ricordai del sigillo che avevo dato a Lux. Inutilizzabile. Avrei rischiato di rimanere intrappolato nella terra, dove sarei morto soffocato. "Perfetto, c'è dell'altro ora?".

    Sì, evidentemente c'era. Molto altro. Fino ad allora avevo tenuto gli occhi chiusi, quindi non mi ero reso conto che l'oscurità era ben lungi dall'essere totale. Adesso che li avevo riaperti cominciavo ad abituarmi alla penombra, e potei vedere che mi trovavo non in una grotta o una formazione naturale (come avevo creduto), ma in una stanza artificiale. Sembrava una sorta di ingress. "Sì, ma a cosa?"
    Mi spostai verso una parete. Era completamente butterata da piccole nicchie. Contro ogni prudenza, infilai una mano in una di esse. Toccai qualcosa di liscio e freddo e vagamente rotondeggiante. Lo tirai fuori. Nella luce scarsissima il teschio mi sogghignò, prendendomi in giro per la mia sconsideratezza. Feci un grido e lo lasciai cadere di scatto.
    Rimasi ad ansimare un po' e una volta ripresomi controllai altre nicchie: ognuna conteneva ossa, tutte, per quello che la luce mi consentiva di vedere, in perfetto stato.
    "Una catacomba, quindi, un ossario. Ma se ci sono queste ossa in bell'ordine, e queste belle buchette, allora vuol dire che qualcuno ce le ha messe." Mi chinai a raccogliere il teschio che mi aveva spaventato, e lo rimisi al suo posto. "E se qualcuno ce le ha messe, allora vuol dire che questo posto non finisce qui, ma c'è il modo di arrivarci da fuori. Anche se, a vedere la polvere che c'è qui, dev'essere un bel po' che non ci viene nessuno. Però se ci si può arrivare, forse si può pure andare via!"

    D'improvviso quel posto così infame mi parve meno malvagio. C'era la speranza di andarsene, e bastava e avanzava per rincuorare un sempliciotto come me. Mi girai intorno e scoprii da dove venisse quella luce soffusa: nella parete dietro di me c'era una sorta di nicchia più grande delle altre. Invece del consueto buio scheletrico però emanava un tenue bagliore. Mi fiondai da quella parta. La nicchia si rivelò per quello che era, ovvero un tunnel. Più avanti si vedeva la luce giallastra di alcune candele. Il tunnel era però dannatamente piccolo, e per passarci sarei dovuto procedere in ginocchio. Non proprio la posizione migliore in cui farsi scoprire in una situazione potenzialmente di pericolo.
    Inoltre il fatto che le candele fossero accese poteva significare una cosa sola: qualcuno era stato lì di recente.
    Visto che comunque tutto era meglio che rimanere lì a far compagnia ai morti per l'eternità, decisi di percorrere il tunnel. Mi chinai ed entrai. Prima di cominciarmi a muovere, arrotolai un sigillo intorno all'impugnatura di un coltello. Sempre meglio essere prudenti. Carponi, cominciai ad avanzare.

    Dentro il tunnel la visibilità era decisamente migliore, ma l'ambiente era decisamente opprimente. Dopo un po' le ginocchia mi facevano male nonostante la protezione della tuta, e cominciavo a provare una certa claustrofobia. Cercavo di muovermi più silenziosamente che potevo. La situazione era già abbastanza brutta anche senza avvertire qualcuno della mia presenza. Nel frattempo pensavo.
    "Però rimane da capire come ci sono arrivato di preciso qua sotto. Ho solo suonato un flauto. Che ci fosse su un sigillo di dislocazione più potente del mio? Strano, ma verosimile. E io che credevo che per trovarsi in una situazione simile bisognasse seguire i conigli bianchi!"

     
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  6. Cougar™
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    ~ Canzone del deserto...
    ...atto terzo: crescendo ~


    Stop. Pausa. Ognuno dei ninja avrebbe voluto poter riavvolgere la pellicola di qualche fotogramma per cambiare una scelta, colpire una persona. Anche solo un momento di pausa, un attimo di fermoimmagine sarebbe bastato al gruppo per riordinare le idee, cercare una soluzione condivisa o semplicemente per avere del tempo per pensare, per analizzare gli eventi. Era successo tutto così in fretta, prima le indagini, poi l'avvertimento, la cerimonia e infine l'incendio e il massacro. Si dice che più una persona si abitui a essere sotto pressione meglio si comporterà in casi come questo. Ma nessuno ti parla dell'atmosfera. Qualla cappa che lentamente ti annebbia la mente e oscura la tua facoltà decisionale, quel sentimento di oppressione che rallenta il tuo repiro e ti costringe il petto, dandoti quell'insopportabile sensazione di mancanza d'aria di scarsa ossigenazione che ti accompagna come un mantello troppo pesante per le tue spalle. Inoltre, sapere che stai indagando per risolvere un caso che d'un tratto è diventato troppo complicato e che non solo la tua vita potrebbe essere in pericolo in caso di fallimento... beh non migliora la situazione. Il gruppo, diviso dalle distanze e unito dal senso di sconforto, aveva trovato degli importanti pezzi del puzzle, ma la sconsideratezza nell'agire aveva fatto in modo che ora uno dei membri, il foglioso, fosse perso chissà dove. Dopo aver suonato lo strumento era infatti sparito, ricomparendo metri sottoterra in un ossario che sembrava esser stato reinventato come atrio. Il condotto che aveva trovato, illuminato appena dalla luce di una torcia a parete, era così basso da costringerlo a gattonare, facendo di lui un facile bersaglio da entrambi i lati del piccolo corridoio. Mano a mano che avanzava in quella spacie di buco per vermi la sua vista cominciò ad adattarsi sempre più alla penombra, rendendolo in grado di vedere , ad una ventina di metri da lui, una porticina in legno. Una piccola speranza si sarebbe accesa nel cuore del giovane Aki: in fondo quella apertura, anche se ancora non sapeva dove portasse, era un segno tangibile dell'opera umana e del passaggio di qualcuno. Un buon passo in avanti dal pensare di essere sepolto vivo no?

    [...]


    Metri sopra di lui Hoshi se la stava vendendo con Imuz. Be, più che vedersela stava scaricando sul sunese tutto il suo arsenale di rabbia: Imuz aveva infatti confessato l'assasinio e questo aveva fatto imbestialire il rosso. Con uno scatto aveva superato i ruderi della casa di Otomo, gettandosi all'attacco dello sfregiato, che però non sembrava né preoccupato né pronto alla risposta. Non ri mosse nemmeno quando vide le copie del giovane adoperarsi per tagliargli la via di fuga a quindi scagliarsi contro di lui. Sotto la profonda cicatrice un sorriso si dipise sinistro, quasi Imuz stesse pregustando gli avvenimenti successivi, sorriso che non scomparve nemmeno quando il pugno della copia impattò contro di lui. Non sembrava voler opporre resistenza e non si mosse nemmeno quando il secondo colpo, proveniente dalla copia alle sue spalle, diretto anch'esso al volto. L'ultimo colpo, portato dal vero Hoshi, lo prese alla nuca, con una violenza tale da deformargli la scatola cranica. No. Ferma. Come? Ebbene sì, ciò che il sunese provò è esattamente la sensazione di penetrare con la mano in un barattolo di gelatina. Il colpo però non era abbastanza forte da causare un danno così massiccio, non poteva essere morto con così poco. Infatti, dopo il terzo impatto a Hoshi parve di sentire una gutturale risata provenire dal suo oppositore. Quando lentamente Imuz rialzò il capo il rosso non avrebbe potuto trattenere lo stupore e il disgusto: la cicatrice, prima diritta e ininterrotta, era ora deformata lungo le direttive dei colpi subiti, che avevano letteralmente sformato la testa del sunese. Un attimo dopo Hoshi avrebbe potuto accorgersi che riusciva a vedere attraverso il capo di Imuz. Sì, vedere. Era come se il ninja non fosse fatto d'altro che acqua e quasi a conferma di ciò che la mente del rosso stava solo ipotizzando, alcune bolle passarano dentro quella testa trasparente. Contemporaneamente Imuz si stava preparando alla controffensiva: i colpi subiti sembravano non averlo impensierito per nulla, anzi le deformazioni stavano addirituttura rientrando. Ma non c'era tempo per lo stupore o le domande, ora i due ninja erano vicini e il rosso, che sperava di stenderlo con una combinazione ben assestata, ora era impreparato all'attacco dello sfregiato. Imuz avrebbe afferrato il ninja che gli stava più vicino, quello che lo aveva colpito per ultimo frontalmente, e stringendolo nella sua ferrea morsa (Forza 650 Velocità 550) lo avrebbe scagliato di testa contro il muro più vicino. Fu veloce. Abbastanza da essere difficile da evitare, non abbastanza per essere un colpo sicuro (Velocità 625 Potenza 30): avrebbe infatti successivamente afferrato una delle travi, o meglio ciò che ne rimaneva, della casa di Otomo e, indipendentemente dall'esito della presa e del colpo precedente, con un ampio colpo circolare avrebbe cercato di colpire tutti e tre i ninja che lo accerchiavano. Qualunque fosse stato l'esito avvrebbe poi estratto un'armonica e con un sorriso sbeffeggiante avrebbe detto al rosso, prima di suonare una melodia a lui nota e svanire nel nulla

    - Se davvero vorrai sistemare i conti... suona quello spartito-

    [...]


    E il monaco? L'inseguimento sembrava averlo portato ad un punto morto, e il segnalatore ancora non aveva sortito l'effetto desiderato. Il tempo scorreva lento per lui, in bilico tra due sentieri opposti: tornare dal rosso o cercare di catturare l'assassino. La situazione era però destinata a modificarsi di lì a breve: poco dopo il lancio del segnalatore il giovane avrebbe udito distintamente un rumore al di là delle mura, come un masso che viene spostato e successivamente accostato di nuovo alla parete. Nello stesso istante un rivolo di vento lo avrebbe investito, segnale dell'apertura del passaggio che l'orribile creatura aveva preso. Che ci fosse un'altra entrata? Che fosse soltanto un modo per passare le mura inosservato? Rimanendo lì di certo non avrebbe potuto capirlo e anche il filo di vento, trapelato per qualche istante, era cessato nel momento in cui aveva udito il masso accostarsi nuovamente. Non c'era tempo per aspettare Hoshi o Aki. Doveva decidere ora se cercare quel passaggio o provare a oltrepassare le mura, nella speranza di vederlo mentre si allontanava nel deserto.
     
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    ..A Caccia di Imuz..
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    [Scontro con Imuz]

    Il devastante attacco del rosso era andato a segno scaricando sul povero Imuz una serie di colpi micidiali atti a metterlo a tacere. Ogni colpo del rosso era stato portato con una precisione estrema, i suoi pugni avevano sempre trovato il contatto con il volto dell’uomo anche se all’impatto una sensazione strana era rimasta sulle nocche del Chikuma. Quando Imuz si rialzò dopo i colpi senza fare tante moine Hoshi rimase di stucco, come era possibile che riuscisse a tenersi ancora in piede, ma le sorprese non erano ancora finite, l’avversario infatti aveva un foro completamente trasparente passargli da parte a parte la testa, lo stupore esplose in una idilliaca citazione.

    -MA CHE DIAVOLO?!!!-


    Che cosa era quella roba, Imuz aveva un foro grande come il suo pugno che gli passava da parte a parte la testa eppure stava ridendo senza battere ciglio e non solo. Il ragazzino preso alla sprovvista si era pure fatto catturare dalla potente presa dell’avversario che ora lo stava lanciando verso un muro poco lontano, quell’uomo non era umano, la sua forza andava ben oltre quella posseduta dai più. Il rosso durante il volo non riuscì far altro che portare le braccia a difesa della testa ponendo il braccio armato a diretto contatto con la superficie solida [Slot Difesa 1]. L’impatto con la struttura fu piuttosto aspro anche se con la sua difesa il Chikuma era riuscito a limitare i danni a poco o niente [Ferita ½ Leggera Braccio Sx]. Caduto a terra il rosso si voltò subito scoprendo che Imuz non aveva ancora finito con lui.

    Imuz infatti dando prova della sua straordinaria forza poco dopo il lancio aveva preso una trave di notevoli dimensioni dalle macerie menando un tondo a colpire tutti i presenti. La copia del rosso senza esitare scattò rapida sfruttando la notevole velocità per bloccare il colpo sul nascere con un potente fendente del boomerang gigante che il rosso teneva stretto sulle spalle. Il fragore del colpo lasciò esplodere un infinità di schegge di legno che si dispersero tutte attorno spaccando probabilmente a metà quella terribile e gigantesca arma improvvisata [Slot Difesa 2][Forza: 525 / Velocità: 525 /Boomerang Gigante Potenza: 35].

    Bloccato il colpo il rosso si sarebbe rimesso subito in piedi pronto a contrastare Imuz con una seconda serie di attacchi, anche Shuuki era pronto a dare il massimo, ma ciò non avvenne. Imuz infatti dopo aver invitato il ragazzino a suonare lo spartito si era dileguato suonando un armonica, il motivetto che aveva suonato il rosso lo aveva già sentito da qualche parte e non gli era totalmente nuovo. Imuz era sparito ed al Chikuma non restava che riunirsi con il resto della squadra per decidere come procedere.




    [Alla Piazza Insanguinata]

    Hoshi la sua copia e Shuuki stavano ora davanti al cadavere di un uomo completamente fatto a pezzi, prima di procedere avrebbe osservato meglio il cadavere per vedere se poteva trovare ulteriori indizzi, tutto poteva servire [Vista Perfetta], tra le mani il rosso stringeva il flauto e lo spartito che Imuz lo aveva invitato a suonare. Doveva decidere in fretta cosa fare, lasciar scorrere troppo tempo poteva significare non trovare più il modo di fermare quei pazzi e nella peggiore delle ipotesi il resto della squadra. Come doveva agire il rosso, era chiaro che suonare quello strumento poteva rivelarsi una trappola, non restava che provare. Rivolto verso la sua copia il rosso avrebbe preso a parlare senza indugio.

    -Ok.. faremo così.. suona il flauto e vediamo cosa succede.. se tra circa due minuti non ricevo alcun tuo ricordo allora suonerò anche io quel dannato flauto!.. spero di non finire in qualche stupida trappola come al mio solito.. Imuz prima ha suonato la stessa musica che è riportata in questo spartito.. ora capisco perché l’ha chiamata chiave.. deve essere un qualche tipo di fuuinjutsu sonoro che applica la tecnica del richiamo su chi suona..-


    La copia del rosso avrebbe quindi preso il flauto e dopo averlo minuziosamente pulito si sarebbe impegnata nel suonare lo spartito. Dopo qualche nota incerta la copia aveva trovato il ritmo giusto, fu spaventoso vederla scomparire nell’istante stesso in cui aveva suonato l’ultima nota, non restava che aspettare i due minuti concordati e magari anche tre prima di suonare di nuovo il flauto. Una cosa tuttavia non aveva tenuto a mente il rosso, le sue copie non potevano uscire da un raggio di più di trenta metri da lui, se quel posto fosse stato più lontano di quella sfera al rosso sarebbe tornato il semplice ricordo di una stanza completamente buia e stretta, poteva vederne i particolari grazie alla sua vista [Visione Nottura], ma non sapeva dire che razza di posto fosse, di sicuro avrebbe avuto il tempo di accorgersi se qualcuno era li ad aspettarlo.

    -Accidenti la copia è andata!!!.. mmh.. ok non ho molta scelta.. Shuuki io vado.. tu recupera il flauto e lo spartito e segui il segnale di prima!.. è stato sicuramente lanciato da uno dei nostri.. non appena riesci a metterti in contatto spiega che è successo.. tsk..accidenti che seccatura!!!-


    -Ho capito.. vedi di non cacciarti nei guai come al tuo solito.. al resto lasciare fare a me!..-


    Il rosso avrebbe quindi suonato il flauto scomparendo poco dopo, al fennec non restava che recuperare il flauto e lo spartito per poi correre in direzione della segnalazione vista poco prima, la situazione era mutata radicalmente, da investigatori i ninja erano diventati complici di una situazione inspiegabile.




    [Nella Tana Misteriosa]

    Il Chikuma non risparmiò una serie di imprecazioni quando giunse per la seconda volta in quell’oscurità chiusa in uno spazio così stretto. I suoi occhi si abituarono subito alla nuova situazione, poteva vedere benissimo anche se la luce scarseggiava o era assente. Subito si rese conto di trovarsi in un luogo di certo non adatto a fare un pic nic, di sicuro non dalla parte di chi mangia. Ossa umane erano state disposte tutte attorno e la cosa cominciava a fare un po’ schifo al ragazzino, già l’uomo squartato non era stato uno spettacolo, le ossa mancavano. Hoshi doveva muoversi con cautela e senza lasciare nulla al caso, molto probabilmente Imuz lo aspettava preparato a finirlo con un solo colpo, prudenza sarebbe stato il suo secondo nome per quell’occasione, cadere in mille mila trappole nel corse delle varie esperienze fatte forse lo aveva fatto crescere un pochino. Poste le mani a croce il rosso avrebbe creato un'altra copia di se utilizzando la moltiplicazione superiore del corpo, se vi fossero state trappole se ne sarebbe accorto prima [Slot Tecnica Avanzata][KageBushin no Jutsu / Consumo: 30pc].

    ..che postaccio di m.. ma che diavolo di teletrasporto è!!!.. sono dentro ad una specie di loculo.. o pattumiera.. bleah.. spero che Aki o Lux non si siano inventati di suonare lo spartito!!!..


    L’originale avrebbe quindi fatto segno alla copia di andare in avanscoperta, i suoi quattro occhi e la sua vista di falco avrebbero sicuramente messo al sicuro Hoshi da eventuali agguati o trappole


    SPOILER (click to view)
    HOSHIKUZU CHIKUMA
    Chakra: 130/250
    Ferite: 29.5/30 [1/2 Leggera al Braccio Sx]

    SHUUKI
    Chakra: 75/80

    SPOILER (click to view)
    Tecnica Superiore della Moltiplicazione del Corpo - Kage Bunshin no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Una
    Tramite la scissione di una parte considerevole del proprio chakra, è possibile creare cloni identici all’utilizzatore; possono essere creati entro 6 metri e si potranno allontanare di circa 30 metri. Se superate tali distanze, la tecnica si dissolverà in una nuvoletta di fumo che potrebbe occultare la visibilità. Ogni clone dura 8 round; hanno a disposizione un unico slot azione per il movimento, per altre azioni dovranno consumare gli slot azione dell’utilizzatore.
    Le loro caratteristiche di velocità e forza sono equivalenti a quelle del creatore, possono utilizzare qualsiasi tecnica dell’utilizzatore, consumando lo slot dello stesso; le copie si distruggono se senza chakra. Ogni clone possiede il 20% dei crediti dell’utilizzatore sottoforma di equipaggiamento tangibile, a discrezione dell’utilizzatore; se distrutta la copia anche questo verrà distrutto. Non è possibile duplicare [Bombe]; i tonici ingeriti contano nel dosaggio dell'utilizzatore. Se toccate la loro consistenza è fisica ed alla loro distruzione, tutte le informazioni accumulate dalle copie si riversano nel ninja che le ha create.
    La vitalità è pari a una ferita leggera, il chakra posseduto è pari a Basso. Per ogni grado successivo è possibile incrementare la vitalità di una ferita medioleggera quanto chakra e il consumo di medio: da Jonin D è possibile avere un clone con vitalità pari ad una ferita media, riserva di chakra Media tramite un consumo Alto.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo: Medio + Varibile)


    SPOILER (click to view)

    <b>TACCUINO



    PERSONE COINVOLTE nell' INDAGINE

    Otomo:
    - Si è suicidato alle Mura di Suna apparentemente gettandosi
    - Viene descritto dai colleghi come Schivo, Solitario, Pensieroso / Dagli amici come Solare, Allegro, per bene.
    - Era un Guardiano delle Mura.
    - Suonava il Flauto
    - Era infognato in qualcosa di grosso e pericoloso!!!


    Guardia alle Mura:
    - Conosceva Otomo da una settimana.
    - Ha sentito Otomo canticchiare prima del suicidio.
    - Sembra una persona tranquilla e pacata.


    Imuz:
    - Si definisce uno degli amici più stretti di Otomo.
    - Sembra piuttosto triste per la scomparsa dell'amico.
    - Durante la perlustrazione della casa sembra nascondere uno scaffale anche se non esita ad abbandonarlo durante il lancio del sasso.
    - Non sembra essere totalmente sincero.
    - Ha una grossa cicatrice sul volto.
    - HA DICHIARATO DI ESSERE l’ ASSASSINO DI OTOMO
    - Possiede abilità Ninja che lo rendono Gelatinoso e apparentemente Immortale


    Lanciatore Misterioso:
    - Ha lanciato un sasso dentro la casa di Otomo durante la perlustrazione con un messaggio che mette in guardia i ninja da IMUZ.
    - Ha una folta barba brizzolata e gli occhi blu.
    - Sa utilizzare Tecniche ninja di alto livello
    - Morto squartato


    INDIZI RACCOLTI:

    - Il luogo da dove si è gettato Otomo sembra privo di polvere come se l'uomo fosse stato li per parecchie ore seduto.

    - Pezzo di spartito.

    - La casa di Otomo sembra essere stata ripulita da cima a fondo.

    - Sasso lanciato dalla finestra.
    - Avvertimento Imuz.
    - Secondo pezzo di spartito.
    - Spartito Completo.

    -Lo spartito è una Fuuinjutsu sonoro che permette l’accesso ad una camera sotterranea


     
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  8. -Diablo-
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    Era già passato qualche istante dal lancio del segnale. Ma nessuno era giunto. Né Aki né Hoshi. Non che si aspettasse un intervento immediato... ma ogni secondo gli sembrava un'eternità durante l'attesa di soccorso. Più guardava il punto nel quale era sparita la creatura, più si convinceva che non poteva scendere da solo. Improvvisamente un suono oltre le mura attirò la sua attenzione: Cos'è stato?
    Un leggero venticello, proveniente dall'apertura di prima, rispose per lui a quella domanda. Qualcosa, che molto probabilmente corrispondeva alla creatura, era uscita dall'altra parte, indisturbata e senza nessuno a fermarla. Che fosse solo quello? Un passaggio? E non l'entrata di una tana? Troppe domande, nessuna risposta. Una cosa che il monaco non sopportava: Ci vorrà una lunghissima sessione di meditazione...
    Rapido come un battito di ciglia, un essere dall'aspetto di canide che Lux riconobbe come il fennec evocato dal compagno Hoshikuzu lo raggiunse: <Alla buon'ora...>
    Shuuki, questo era il suo nome, non tardò a portare le sue ragioni. E in effetti, aveva tutto il diritto di averci impiegato così tanto. In brevissimo gli fece un resoconto della situazione, più le parole uscivano dalla sua bocca meno il monaco di Suna riusciva a credergli: Imuz si è dichiarato l'assassino? La pergamena è contiene un Fuuinjutsu che teletrasporta? Ma cosa è successo mentre non c'ero???
    Ma non era il momento dei dettagli, anzi a dir la verità persero anche troppo tempo per le questioni generiche. Il ragazzo indicò immediatamente a Shuuki il punto dove aveva visto sparire la bestia assassina: <Abbiamo incontrato una creatura dalle spaventose sembianze canine, ha un braccio enorme e con artigli taglienti. Ha ucciso un ninja che secondo le supposizioni di Aki era almeno un Chunin date le tecniche di cui si serviva. E' sparito in quel punto e ho sentito poco fa un suono oltre le mura, come se fosse stato aperto un passaggio dall'altra parte. Le mie capacità purtroppo si riducono al combattimento, avrei solo perso tempo cercando di trovare l'entrata, ma con le tue capacità...>
    Affrettandosi si lanciò giù, ritrovandosi a terra e vicino al punto che aveva tenuto sott'occhio per tutto quel tempo, sperando ne riuscisse quel mostro: <Qui...>
    Avrebbe atteso che Shuuki, sfruttando i suoi sensi superiori, avesse trovato qualcosa. In tal caso, si sarebbe addentrato con lui nel passaggio. In caso contrario invece, se Shuuki non avesse trovato nulla, si sarebbe ricordato di precisare al monaco una piccola questione non poco rilevante:
    CITAZIONE
    Oh dimenticavo... sia Aki che Hoshi hanno suonato questo flauto... ora non so dove siano, ma sei l'unico rimasto qui...

    Guardando lo spartito in una mano e il flauto nell'altra, il monaco si sarebbe ritrovato nell'imbarazzo più totale: Maledizione... sono l'unico di questa squadra a non sapere come si suona un flauto? O a leggere le note?
    Cominciava a sentirsi piuttosto schiacciato dalla sua poca competenza all'interno di una missione. Fino a quel momento, il suo unico aiuto era stato trovare il sasso e nascondere immediatamente il foglietto. Null'altro, ogni cosa era stata fatta dagli altri... Sono bravo solo a combattere...
     
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  9. C a n n e l l a
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    Humpty Dumpty
    Parte 6


    Ancora nessun segno di presenza umana, là sotto. Mi sembrava di camminare da un'eternità, o almeno così mi suggeriva il dolore lancinante alle ginocchia. Un'eternità in movimento, e ancora neppure la minima, infinitesimale traccia del passaggio d'uomo. Torce escluse, ovviamente. Quelle c'erano, onnipresenti e soffocanti. Il calore che sprigionavano mi stava facendo sudare all'interno della tuta di pelle, e il fumo spesso allungava le sue volute fino ai miei occhi, facendoli lacrimare. Non sapevo quanta strada avessi dietro di me, né tanto meno quanta ne avessi davanti. Che quel tunnel portasse all'altro capo del pianeta? O che, dopo aver abbracciato l'intero sottosuolo terrestre, mi avrebbe fatto sbucare esattamente da dove ero partito? Non sapevo darmi risposte a queste domande, né alle altre che mi ponevo. Lo strano caso in cui eravamo rimasti invischiati io e i miei compagni era passato in secondo piano: adesso quello che contava era uscire da quel buco opprimente. Un pensiero andò però proprio a Hoshi e Lux: non sapevo assolutamente dove fossero, cosa fosse loro successo. Hoshi, Hoshi che era andato da solo a controllare l'incendio...poteva essergli successo qualcosa di brutto. Se l'incendio fosse stato doloso, il piromane avrebbe potuto attaccarlo. E che dire di Lux? Io stesso lo avevo mandato ad inseguire un abominio che aveva ucciso un ninja sicuramente di alto rango. Certo, non avrei potuto prevedere una situazione simile (o forse avrei dovuto? A che serve altrimenti essere un maestro di teletrasporti se poi non si riesce a riconoscerne uno?), però mandarlo avanti da solo era stata una grossa imprudenza. A quest'ora, avrebbe potuto essere carne tritata. Sarebbe stata solo colpa mia.
    Simile ad un sottile serpentello, freddo come un'alba di montagna, un brivido d'ansia mi corse su per la schiena, partendo dalle caviglie intorpidite e su, su fino alle ultime vertebre del collo. Il luogo, tutt'altro che ospitale, accresceva quest'ansia, ed in breve la trasformò in un panico lieve, velato e diffuso. Quel tunnel mi stava facendo diventare claustrofobico. Repressi i brividi che, sempre più frequenti, mi assalivano nonostante il caldo. Continuai ad andare avanti.

    "Che diavolo è stato?"
    I rumori mi avevano colto di sorpresa. Provenivano da dietro di me, non capii se dalla stanza con i teschi o dal corridoio. Ad ogni modo, parevano rumori familiari, rumori già sentiti. Rumori umani. Ero incredulo: mi ero ormai convinto che per entrare fosse necessario suonare il flauto. Come aveva fatto qualcuno ad arrivare lì? Avevo il cervello annebbiato dall'ansia crescente, e la risposta mi arrivò con un secondo di ritardo. Ovvio. Il flauto e gli spartiti non erano venuti con me, ma avevano pensato bene di rimanere vicino al loro sfortunato possessore. Qualcuno poteva averli trovato, raccolti e suonati. Improbabile. Chi si metterebbe mai a suonare un flauto rinvenuto vicino ad un cadavere, seguendo uno sparito scritto in maniera decisamente confusionaria? Solo un pazzo.
    Un pazzo, certo, o qualcuno che era perfettamente a conoscenza dell'utilizzo di quello strumento. Tre persone mi vennero subito in mente: Lux, il mostro e il misterioso squartato. Il primo poteva avermi visto sparire e aver fatto il ragionamento sul modo in cui ero evaporato nel nulla. Allo stesso modo poteva aver fatto il mostro. Questi, però, sembrava troppo impegnato a correre via. Senza contare che con quell'orrendo braccio deforme non ce lo vedevo proprio a destreggiarsi con un flauto. Da ultimo, l'uomo che mi aveva dato l'ultimo pezzo di spartito doveva essere ragionevolmente morto da allora. Difficile che avesse potuto suonare il flauto, anche se di sicuro sapeva di cosa si trattasse. A meno che tutta la sua morte non fosse un complicatissimo Genjutsu che ci aveva intrappolati tutti coinvolgendo non solo la vista, ma anche l'olfatto, l'udito, il tatto. Ancora più improbabile. L'unico plausibile rimase quindi il monaco. Se avesse prodotto lui quei rumori, allora sarei dovuto tornare indietro. Quella solitudine cominciava a diventare fastidiosa, e vedere un volto amico era in quel momento il mio più grande desiderio. Dentro di me, sorrisi.

    Stavo per cambiare direzione quando mi venne in mente un'altra persona che avrebbe potuto suonare il flauto. Imuz. Un uomo era morto dopo averci avvertiti di non fidarci di lui. La cosa era, per usare un sottile eufemismo, vagamente sospetta. Inoltre, se davvero era vicino ad Otomo (incongruenze a parte), era più che probabile che conoscesse il significato nascosto nella musica che l'amico stava suonando prima di morire. "Poco prima di morire...di morire..Tutti quelli che hanno suonato lo spartito sono morti! Sia Otomo che il barbuto sono morti...ed entrambi evidentemente prima di finire la sonata! Altrimenti sarebbero qui con me, a farmi compagnia. Forse qualcuno non voleva che questo posto venisse scoperto. Eppure, non mi è sembrato così sospetto. In fin dei conti, si tratta di una semplice cripta. O almeno, così appare. Probabilmente io sono il primo ad arrivare qui. Come mai mi è stato permesso? Negli altri due casi la morte è sopraggiunta prima della fine della musica...Una volta sicuramente ad opera del mostro, l'altra è sempre un'incognita. L'unico sospetto è Imuz. Se davvero lui ha ucciso Otomo, è naturale che sia stato lui a volerci scortare nella casa del defunto. E potrebbe spiegare anche perché non sono morto: Imuz era al funerale. Certo avrebbe potuto seguirci. Il mostro, invece, stava fuggendo inseguito da Lux. Imuz potrebbe essere il mostro...nah...difficile: lo abbiamo lasciato dietro di noi, dovrebbe essere un fulmine per averci superati e aver uccido quell'uomo. No, Imuz è rimasto al funerale. Oppure..." Trassi un respiro profondo, sconvolto dalla mia scoperta "Oppure ha seguito Hoshi! La cosa ha un senso: se lui ha dato fuoco alla casa di Otomo per disfarsi delle prove, cioè di una parte dello spartito, avrà voluto accertarsi che Hoshi non mettesse i bastoni tra le ruote! Oddio...!!"

    L'inquietudine era diventata panico. I due delitti erano collegati, ne ero sicuro. Allo stesso modo, Imuz era collegato all'abominio dalla testa canina. Ed entrambi i miei compagni li stavano probabilmente fronteggiando, con esiti sicuramente poco felici. E i rumori che avevo sentito dietro di me (e che continuavano) potevano appartenere soltanto ad uno dei nostri due avversari. Quale che fosse, non mi trovavo in una bella situazione. E se l'uno o l'altro erano lì, c'era una sola spiegazione: Hoshi o Lux erano stati sconfitti. Cercai con tutte le mie forze di non pensare a cosa sarebbe successo a Lux, in particolare. La piazza disseminata di visceri era ancora stampata vivida dietro le palpebre.
    E ora uno degli avversari poteva essere dietro di me, sulle tracce dell'unico che avesse osato violare il suo santuario. Dovevo togliermi di lì, e alla svelta. Unica direzione possibile: avanti. Prima di ricominciare a gattonare, lasciai però un segno del mio passaggio. Chiunque fosse entrato nella cripta doveva prendere quell'unica via. Se fosse stato un nemico sarebbe poco importato che avesse un'ulteriore conferma della mia presenza. Se si fosse trattato, ipotesi improbabile ma molto confortante, di un amico avrebbe scoperto che là sotto eravamo almeno in due.
    Gettai quindi a terra un sigillo. Speravo che Hoshi o Lux l'avrebbero riconosciuto.
    Ricominciai a strisciare, avanti, sempre più avanti, verso quel punto indefinito tra l'ignoto e il nulla.



     
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    ~ Canzone del deserto...
    ...atto terzo: maestoso ~


    SPOILER (click to view)


    Come un consumato truffatore di strada il fato stava muovendo i tre ninja come tre carte su un tavolo. Hoshi, Lux e Aki venivano spostati, travolti dagli eventi senza avere scelta. La piazza, l'inseguimento, l'ossario, la casa bruciata, il funerale. Cosa li attendeva ora? Quale altro movimento il fato avrebbe fatto compiere alle loro carte? Si sarebbero ritrovati? Non era facile dirlo per ora. Quello che di sicuro conosciamo è che l'intuizione di Lux fu vincente: Shuuki con i suoi sensi superiori trovò con facilità una piccola insenatura seminascosta nelle mura che ,con un'adeguata forza, avrebbe rivelato l'entrata di un condotto umido illuminato appena da una torcia. Un altro tassello, un altro giro. Ormai non era più possibile fermare gli eventi, cercare di controllarli. La musica era iniziata, era il tempo del maestoso, e nessuno poteva concludere il ballo prima del tempo. Il monaco, di fronte a quell'entrata e oramai solo sotto la notte del deserto, avrebbe dovuto decidere se lanciarsi all'inseguimento del canide mostruoso o provare a tornare dal suo gruppo e raggiungendoli all'ossario. Ma come? E poi, poteva davvero lasciar andare quell'assassino? Era all'ennesimo bivio di quella nottata, ad un ulteriore scelta, un altra decisione. In quel momento un colpo leggero di vento lo sferzò, infilandosi attraverso il cunicolo e facendo ballare la fiamma della torcia che illuminò tutta la lunghezza del passaggio. Poté così vedere come quel buco terminasse poco dopo, in un'altra porta segreta che probabilmente dava al deserto. Proprio in quel momento si accorse anche della precarietà del passaggio: dal tetto infatti continuavano a franare piccole quantità di sabbia, mentre le travi che puntellavano il tutto sembravano ormai sul punto di cedere. Aveva poco tempo. Come se non bastasse un ululato profondo riempii il cielo notturno: la creatura, dall'altra parte, ormai si sentiva al sicuro e proseguendo per la sua strada esprimeva così la sua gioia. Ma non era questa l'unica soluzione. Il flauto nella destra e lo spartito nella sinistra costituivano un'arma non indifferente: volendo avrebbe potuto provare a suonare quel pezzo, sperando di raggiungere gli altri. Cosa fare? Che via intraprendere? Stava tutto nelle mani del monaco, che movimento avrebbe fatto fare alla sua carta?

    [...]


    Polvere, polvere e ancora polvere. Questo era ciò che riempiva i polmoni di Aki mentre proseguiva lungo il cunicolo. Avrebbe mai avuto fine il suo peregrinare? Portava da qualche parte quel condotto? O era solo uno specchietto per le allodole? Una trappola per bloccare chiunque fosse entrato? Aveva un solo modo per scoprirlo , continuare ad avanzare. Ed è quello che fece. Fino a quando non percepì l'arrivo di una nuova persona. Hoshi? Lux? O peggio... Imuz? Molte domande e molte ipotesi gli affollarono la mente. Decise allora, saggiamente, di lasciare un segno del suo passaggio. Fece quindi scivolare un sigillo sul terreno, e tornò ad avanzare. Imuz, dal canto suo, era appena arrivato all'interno dell'ossario. Nonostante avesse mostrato superiorità di fronte al rosso, i suoi colpi si erano fatti sentire, e ora che era solo si appoggio alla parete del piccolo vestibolo per calmare il mal di testa. Attese ancora qualche istante poi, senza sapere che altri prima di lui si erano introdotti in quel luogo, infilò la mano in un particolare tumulo, afferrando una leva seminascosta e ,dopo averla tirata, si preparò a procedere. Aki, ormai arrivato quasi al fondo del cunicolo, vide una cosa alquanto strana. La parete di fronte a lui si stava alzando lentamente. Solo allora notò che quella che gli sembrava solo pietra da lontano era in verità una porta scorrevole, ben nascosta come parte del cunicolo. Il rumore dell'ingranaggio gli riempii le orecchie, ma non era il solo. Dal fondo della grotta, da oltre la porta appena sollevata, proveniva un vociare costante e modulato, come un mantra. Inoltre una luce piuttosto forte sembrava pervadere la stanza che si stagliava di fronte a lui.Imuz nel mentre aveva appena iniziato a percorrere il cunicolo, vi avrebbe visto Aki? Se il giovane fosse sgattaiolato immediatamente dopo l'apertura del cunicolo non lo avrebbe notato. Altrimenti avrebbe accelerato il passo con un sorriso malevolo sul volto, cercando di raggiungerlo. Se Aki fosse uscito dal cunicolo una scena alquanto strana gli si sarebbe presentata alla vista. Il cunicolo dava su una piattaforma sopraelevata, con tanto di parapetto e rampa per discenderne. Questa piattaforma troneggiava su un salone molto grande, capace di contenere più di trenta persone. Questo salone aveva al suo centro un piedistallo circolare, sopra il quale era adagiata una specie di statua. Dico specie perché nonostante avesse alla vista la consistenza e la lucidità del marmo si muoveva. Esatto, si muoveva. Era la raffigurazione di una larva gigante, grande più o meno come quattro o cinque persone. Questa cosa sembrava muoversi lentamente sul piedistallo e la sua bocca, raffigurata con precisione, sembrava raschiare la pietra su cui era adagiata a intervalli regolari. Attorno alla statua due figure, vestite con la stessa tunica di Imuz, cantilenavano costantemente qualcosa di simile ad un'invocazione, prostrate di fronte alla statua stessa. Una gabbia di matti insomma.

    [...]


    E Hoshi? Il rosso sarebbe giunto quando Imuz era ormai a metà del condotto. Lui e la sua copia, dopo essersi ambientati all'interno dell'ossario, avrebbero notato come Aki prima di loro il piccolo tunnel. Se si fossero accucciati per guardare avrebbero visto il corpo di Imuz muoversi al suo interno per attraversarlo. Inseguirlo? Attaccarlo? Nascondersi e osservarlo? Tutte scelte ugualmente valide. Se il rosso fosse rimasto a guardare per qualche momento avrebbe potuto inoltra notare, in lontananza, il sigillo di Aki. Avrebbe così capito che il giovane era passato di lì e che forse Imuz era sulle sue tracce. Che fare dunque? Attirarlo indietro? Di sicuro non poteva attraversare il cunicolo fianco a fianco con la copia, se avessero voluto passare entrambi avrebbero dovuto farlo in fila. La situazione si faceva sempre più complicata, ma ormai la soluzione, le risposte si facevano sempre più vicine, potevano sentirlo. Ciò che non sapevano era che quello che stavano per scoprire avrebbe cambiato le loro vite per sempre.
     
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    Quel posto era davvero ripugnante, l’olezzo di chiuse e marciume la faceva da padrona e ad Hoshi la cosa dava parecchio fastidio, considerato anche che lo spazio era poco e tutto si concentrava in pochi metri cubi di aria, entrambi gli Hoshi non riuscirono a non mettere le mani davanti alla bocca ed il naso per trattenere un goito di vomito. Quel posto doveva essere una tomba o una discarica, o peggio ancora una specie di mensa spazzolata a dovere, le ossa erano tante e per lo più tutte umane, la cosa cominciava a farsi raccapricciante. Prima la testa deforme di Imuz ed ora quel posto, la situazione stava degenerando e se fosse continuata così molto probabilmente Hoshi avrebbe avuto presto a che fare con qualcosa di ancora più ripugnante. Non aveva tuttavia tempo da perdere, sapeva che Imuz era li davanti a lui e che anche Aki era finito nella stesso posto, questo significava che era inseguito con tutta probabilità dal deforme assassino, doveva agire in fretta. Prima di partire tuttavia Hoshi prese a parlare con la sua copia tenendo un tono di voce impercettibile.

    -Ok procediamo con cautela.. tu starai davanti a me.. a circa quattro metri.. occhi aperti davanti a noi abbiamo Imuz!... tieni un kunai pronto e se vedi che si accorge di noi spiattellati a terra.. il cunicolo è stretto ma un proiettile d’aria modellato a dovere ci passa a dovere.. ok nessuna iniziativa.. vediamo quali sono le sue intenzioni e dove ci porta questo dannato cunicolo!..niente grida o altro.. comunichiamo a gesti..-


    Detto ciò Hoshi avrebbe lasciato che la copia si muovesse dentro al cunicolo, era stretto ma abbastanza largo da lasciarlo passare, senza il suo amato boomerang gigante tuttavia. Per il rosso era un supplizio lasciarlo la, ma non aveva alternative sarebbe tornato a prenderlo a fine missione, per ora ciò che contava era sbrigarsi ed intercettare il bastardo.

    La copia procedeva cauta con a presso il vero Hoshi, le sue doti pari in tutto al rosso si stavano rivelando fondamentali, ci vedeva benissimo anche se poco illuminato inoltre non sembravano esserci trappole nei dintorni [Vista Perfetta][Vista Notturna]. Hoshi intanto non era rimasto a far niente, i suoi polmoni carichi di chakra si attivarono pronti a dar sfogo delle sue abilità speciali, doveva essere pronto ad ogni situazione, abbassare la guardia poteva a quel punto rivelarsi fatale [Slot Tecnica Base][Manipolazione del Vento / Consumo: 10pc]. Il rosso inoltre avrebbe approfittato del momento di calma per ingerire uno dei sui tonici per recuperare un po’ di chakra, il combattimento e l’evocazione lo aveva lasciato a corto di energia anche se ne aveva ancora a sufficienza per buttare giù un palazzo [Slot Azione 1][Tonico di Recupero Medio].

    Il rosso proseguì cominciando ad entrare quando si accorse che effettivamente Imuz era li dentro, inoltre la sua copia aveva notato uno strano simbolo lasciato a terra, segno che aveva già visto fare da Aki in diverse occasioni, quello doveva essere uno dei suoi kanji per il teletrasporto. Ora non aveva più dubbi, Aki si trovava li ed era inseguito da Imuz, ad Hoshi non restava che pedinarlo per vedere che sarebbe successo, restando nascosto nell’ombra avrebbe seguito Imuz mantenendosi a distanza senza mai perderlo di vista per un istante, davanti la copia avrebbe fatto da scudo e da campanello d’allarme mentre dietro Hoshi avrebbe scatenato il suo soffio se necessario per mettere a tacere l’assassino. L’inseguimento era cominciato, il rosso non poteva di certo immaginare cosa avrebbe trovato alla fine di quell’angusto cunicolo. Solo di una cosa era certo, da quella posizione poteva colpirlo in qualsiasi momento con un mega proiettile di vento piazzato nel culo.


    SPOILER (click to view)
    HOSHIKUZU CHIKUMA
    Chakra: 180/250
    Ferite: 29.5/30 [1/2 Leggera al Braccio Sx]
    Tonico di recupero Medio 1/2
    Boomerang Gigante (Abbandonato nell’antro)

    SHUUKI
    Chakra: 75/80


    SPOILER (click to view)

    TACCUINO



    PERSONE COINVOLTE nell' INDAGINE

    Otomo:
    - Si è suicidato alle Mura di Suna apparentemente gettandosi
    - Viene descritto dai colleghi come Schivo, Solitario, Pensieroso / Dagli amici come Solare, Allegro, per bene.
    - Era un Guardiano delle Mura.
    - Suonava il Flauto
    - Era infognato in qualcosa di grosso e pericoloso!!!


    Guardia alle Mura:
    - Conosceva Otomo da una settimana.
    - Ha sentito Otomo canticchiare prima del suicidio.
    - Sembra una persona tranquilla e pacata.


    Imuz:
    - Si definisce uno degli amici più stretti di Otomo.
    - Sembra piuttosto triste per la scomparsa dell'amico.
    - Durante la perlustrazione della casa sembra nascondere uno scaffale anche se non esita ad abbandonarlo durante il lancio del sasso.
    - Non sembra essere totalmente sincero.
    - Ha una grossa cicatrice sul volto.
    - HA DICHIARATO DI ESSERE l’ ASSASSINO DI OTOMO
    - Possiede abilità Ninja che lo rendono Gelatinoso e apparentemente Immortale


    Lanciatore Misterioso:
    - Ha lanciato un sasso dentro la casa di Otomo durante la perlustrazione con un messaggio che mette in guardia i ninja da IMUZ.
    - Ha una folta barba brizzolata e gli occhi blu.
    - Sa utilizzare Tecniche ninja di alto livello
    - Morto squartato


    INDIZI RACCOLTI:

    - Il luogo da dove si è gettato Otomo sembra privo di polvere come se l'uomo fosse stato li per parecchie ore seduto.

    - Pezzo di spartito.

    - La casa di Otomo sembra essere stata ripulita da cima a fondo.

    - Sasso lanciato dalla finestra.
    - Avvertimento Imuz.
    - Secondo pezzo di spartito.
    - Spartito Completo.

    -Lo spartito è una Fuuinjutsu sonoro che permette l’accesso ad una camera sotterranea



     
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  12. -Diablo-
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    Ogni secondo che passava, le probabilità di recuperare quel mostro andavano calando. Ma Shuuki sembrava avergli dato un aiuto non indifferente.
    Trovando il passaggio che poco prima il canide aveva utilizzato per fuggire, aveva dato finalmente a Lux una strada da intraprendere. Mentre con curiosità d'animo il monaco scrutava tramite i suoi occhi vitrei il cunicolo che passava proprio sotto le mura, un ululato profondo e lontano riempì il cielo, diffondendosi sino alla città:
    Maledetta aberrazione... non sei ancora fuggita...
    Il ragazzo, piuttosto stanco di essere in balia degli avvenimenti e trasportato dalla corrente del fato, decise di cambiare il percorso del suo karma: Basta aspettare che qualcosa avvenga...
    Appoggiandosi una mano sulla spalla e quindi afferrando i fili che tra loro trattenevano il mantello lungo e nero che indossava, li slacciò finemente, "strappandosi" via l'indumento.
    Piegandolo in modo impeccabile lo ripose insieme all'equipaggiamento, rivelando le sue straordinarie forme. Il primo a vederle, sarebbe stato Shuuki, ma un animale parlante non si sarebbe stupito di certo: la sua testa, se così si potesse chiamare, era una maschera totalmente in ferro, con quattro volti diversi ai punti cardinali.
    Quello principale, receva oltre che ad un sorriso Umoristico, il kanji dello stesso significato. Guardando poi in basso, si sarebbero notate subito due braccia aggiuntive oltre a quelle normali e fatte di pelle: due arti superiori fatti ulteriormente di metallo e meccanismi. Bastò un secondo: irrorando tutto quel sistema di una quantità davvero bassa di chakra, esse si animarono, muovendosi con agilità e raffinatezza.
    Rivolgendosi a Shuuki, con tono piuttosto calmo, ma senza muovere le labbra, fisse su quella specie di sorrisetto simpatico: <Se puoi seguimi, ma fai in fretta, qua sembra crollare tutto e non voglio ti faccia male...>
    Sfruttando le capacità aumentate dal suo volto principale e ovviamente dal suo chakra, il ragazzo cominciò a muoversi molto velocemente e allo stesso tempo agilmente all'interno del cunicolo, cercando di non strusciarsi contro le pareti per evitare di farle franare. Per fortuna, per esserci passato quel "lupo" gigante, il foro doveva essere molto grande.
    Se fosse riuscito ad arrivare all'esterno, non avrebbe perso tempo. Avrebbe immediatamente cercato sul terreno, molto probabilmente sabbioso, le impronte della bestia. Se le avesse trovate, il suo volto sarebbe scattato irrealmente verso destra, tramutando il sorrisetto in una vera e propria risata di Gioia.
    Con quel nuovo incremento, il monaco semplicemente... scattò.
    A velocità aumentata (350) Lux si avventurò nel deserto, seguendo fedelmente le tracce, correndo sino a che non ci fosse stato un imprevisto od ovviamente, fino a che non avesse trovato il mostro.
     
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  13. C a n n e l l a
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    Humpty Dumpty
    Parte 7


    Bingo! Davanti a me si aprì una specie di porta nascosta, fatta della stessa roccia del cunicolo. Se non si fosse aperta da sola non l'avrei mai notate e ci sarei andato a sbattere. Al di là il corridoio continuava. Non dovetti pensare troppo sul da farsi: dietro di me qualcuno si stava avvicinando, e c'erano buone possibilità che fosse un nemico (e quella porta segreta che si apriva non poteva non aumentare i miei sospetti). Avanti, quella era la direzione giusta.

    Mi spostai velocemente al di là della porta, e percorsi gli ultimi metri del cunicolo quasi correndo, per quanto le scarse dimensioni di quell'angusto buco mi limitassero non poco. Per questo, credo, non mi resi conto del suono che, a poco a poco, si era diffuso nell'aria. Quando lo percepii ero ormai arrivato all'uscita del tunnel. Voci. Una moltitudine di voci che cantavano, con cadenze lente e ritmate, quasi come se pregassero. Mi vennero in mente i monaci buddhisti che cantavano le loro orazioni nel tempio vicino casa, a Konoha. Già, Konoha. In quel momento sentii una fitta di nostalgia: mi mancava casa mia, il mio villaggio, Ma' e perfino Pa'. Quelle cose senza senso non succedevano a Konoha! "Ho sempre sostenuto che i sunesi non sono normali. Altrimenti perché andrebbe a vivere nel mezzo al deserto? È normale che poi impazziscono, uccidono la gente, si trasformano in mostri lupeschi!!! La sabbia fa male alla salute!"

    Ad ogni modo, quello che mi si parò davanti agli occhi era ben più strano del coro di voci. Uscendo dal tunnel mi ero trovato su di una piattaforma rialzata. In un angolo vidi una rampa che doveva servire per discenderne. Il vero spettacolo però era sotto di me: al di là del parapetto, potevo scorgere una grande sala, molto più ampia di tutti gli ambienti incontrati finora. Il sottosuolo di Suna mi riservava sempre più sorprese. Comunque, non era la sala in sé ad essere scioccante, ma quello che vi si trovava: al centro, si di un grande piedistallo circolare un qualcosa si muoveva e si contorceva. Sul subito non capii di cosa si trattasse. Poi, guardando meglio, mi resi conto che quella cosa, che avevo ritenuto viva, non era altro che una statua, seppur perfetta in ogni piccolo dettaglio. A vederla così mi dette l'impressione di essere un grosso bruco, o una larva, o una lumaca. Neppure il mutante di poco prima poteva competere in oscenità con quel simulacro brulicante e disgustoso. La larvona si contorceva lentamente, raschiando la pietra del piedistallo con una boccuccia irta di dentini (tanto realistica da sembrare vera). Solo allora notai i due tizi che, prostrati a terra in adorazione, cantavano il mantra che avevo sentito prima. Un particolare mi colpì: erano vestiti esattamente come Imuz! Quindi avevo fatto centro: quei due mi parvero molto sospetti, e mi venne il dubbio che non facessero semplicemente parte di una qualche religione entomofila. Per associazione d'idee, se erano sospetti loro lo era pure il nostro (supponevo) fedifrago amico.

    A proposito di Imuz: in un lampo vi venne in mente che ero inseguito da qualcuno e che, presto, sarebbe arrivato anche lui qui. Mi riprese l'angoscia. Dovevo levarmi di lì alla svelta. Il mio inseguitore poteva anche essere Hoshi, o perfino Lux, ma non ci tenevo a scoprirlo da quella posizione svantaggiosa. Dovevo trovarmi un nascondiglio dal quale osservare l'entrata. Mi serviva un posto da cui potessi tenere d'occhio anche i due a terra: non sapevo se fossero in grado di combattere, o quanto sarebbero risultati pericolosi in uno scontro, ma non volevo lasciare nulla al caso. Fino ad allora la fortuna mi aveva voluto anche troppo bene. Meglio non forzare la mano.
    Quella sala sotterranea, però, era fottutamente spoglia: neppure un buchetto, un anfratto per nascondersi. Di certo non potevo scendere: i due si sarebbero subito accorti di me, e quella macabra statua mi disgustava: avrei preferito non avvicinarmici.
    "Merda fossi stato più attento all'Accademia ora saprei come occultarmi col Chakra...Ora l'unica cosa che posso fare e mettermi più distante possibile dall'uscita del cunicolo, sperando che chiunque arrivi non mi noti subito, vestito di nero come sono."
    Quatto quatto, mi allontanai dall'ingresso e preparai un piano di attacco: se fosse uscito Imuz non avrei avuto molto tempo per decidere il da farsi.
    Per prima cosa arrotolai un sigillo di dislocazione su di un tirapugni. Quindi feci la stessa cosa con l'altro tirapugni, ma con una cartabomba. Non appena il mio avversario si fosse esposto, avrei lanciato il tirapugni col sigillo contro di lui. Subito dopo il lancio avrei attivato il potere del Quarto Hokage [Slot Tecnica Base. Consumo: Basso].

    Se Imuz non fosse riuscito a schivare il mio primo attacco, mi sarei teletrasportato alla massima distanza consentitami - circa un metro da Imuz - [Slot Tecnica --> Slot Azione. Consumo: ½ Basso ] e da quella distanza ravvicinata lo avrei attaccato con l'altro tirapugni, cercando di conficcarglielo nelle carni. Avrei mirato al collo o al petto, in modo che l'esplosione conseguente lo colpisse al viso. Se l'attacco fosse andato in porto, avrei immesso un po' di Chakra nella bomba [Consumo: ½ Basso] affinché esplodesse con un ritardo di tre secondi.

    Se invece Imuz avesse schivato il primo tirapugni, mi sarei comunque teletrasportato, ma dietro di lui [Slot Tecnica --> Slot Azione. Consumo: ½ Basso]. Con il teletrasporto mi sarei comunque trovato ad un metro da lui, ma con in mano il tirapugni con sigillo. Immediatamente lo avrei attaccato alle spalle con entrambi i tirapugni impugnati come kunai, cercando di infilzarlo con entrambi. [Slot Azione: offensivo doppio] Avrei mirato all'altezza delle scapole, dove avrei potuto più facilmente colpirlo data la maggiore ampiezza del bersaglio. Probabilmente avrebbe sentito il gran rumore provocato dal teletrasporto, ma contavo sulla mia rapidità e sull'effetto sorpresa. Ad ogni modo, se fossi riuscito a conficcare i due tirapugni avrei fatto esplodere la bomba immettendovi Chakra [Consumo: ½ Basso]. La mia speranza era di riuscire a fargli più danni possibili alla testa, in modo che fosse stordito e potessi quindi sconfiggerlo con più facilità.

    Comunque, alla fine di ogni mia offensiva, sarei scattato indietro di 15 metri, portandomi decisamente fuori dalla sua portata [Slot Azione]. Lo stesso avrei fatto se, per qualche motivo, i mie attacchi non avessero avuto successo. Sempre meglio non essere ingaggiati in un combattimento diretto contro un avversario che non si conosce.

    Rimasi ad aspettare, con cuore a mille. Stringevo i due tirapugni con frenesia. Era la prima volta che mi trovavo davvero in una situazione a rischio: solo, con nemici quasi sicuramente fuori dalla mia portata, senza aiuto e con la mia vita come posta. La mia speranza era che da quell'orrido buco scuro che era il cunicolo spuntasse una faccia amica, e non quella di Imuz. Mi sarei risparmiato il combattimento. Il primo, a dire la verità. Un'eccitazione mista a paura si impadronì di me. Stavo per combattere!

    SPOILER (click to view)
    Chakra: 11½ / 15 (in ogni caso di offensiva andata in porto), altrimenti 12/ 15.
    Vitalità: 14/14
    Forza: 300
    Velocità: 425
    Resistenza: 275
    Riflessi: 325
    Slot azione 1: lancio tirapugni.
    Slot azione 2 (convertito da Slot tecnica): teletrasporto in ogni caso.
    Slot azione 3: attacco con tirapugni-bomba o attacco doppio con i due tirapugni.
    Slot Azione 4: spostamento indietro di 15 m, in ogni caso.



     
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    ~ Canzone del deserto ...
    ...atto quarto: marziale con brio ~


    La situazione finalmente entrava nel vivo. Il nostro giovane foglioso, introdottosi tramite il flauto all'interno di quella specie di ossario rimaneggiato, si stava cercando di occultare al meglio delle sue possibilità, con l'intento di controllare la situazione senza farsi scoprire. Per ora non era riuscito a ricavarne molto, ma quello che aveva visto lo aveva decisamente colpito. E d'altronde chi non sarebbe rimasto colpito da una visione come quella? Quella specie di statua sembrava muoversi con una volontà propria, raspando e graffiando con forza il terreno su cui si poggiava. Se avesse avuto qualche attimo in più e una vista decisamente fine1 il giovane avrebbe notato particolari ancora più agghiaccianti su quello strano essere: le fauci parevano essere divise per fila sempre più piccole e tozze che andavano perdendosi all'interno di quel materiale simile al marmo, la terra, ingerita lentamente, veniva fatta passare più volte tra le file di fauci, in modo da essere spezzettata e e amalgamata, mentre sulla fila esterna di zanne delle piccole appendici filiformi e ramificate si muovevano fra di esse costantemente, sferzando il materiale che il movimento introduceva e alternativamente pulendo le oblunghe fauci. Decisamente orrido. E decisamente strano. Era ancora difficile capire se quella specie di larva fosse davvero solo una statua mossa con il chakra o affini e non una specie di essere vivente. E se per caso lo fosse stato per davvero, veniva allora da chiedersi quale dio avesse creato un abominio del genere, e a che scopo. Ma tutte queste domande avrebbero dovuto attendere ancora, o forse no?

    [...]


    Rapido e scattante il monaco scivolava sulle dune, seguendo la pista fresca e difficilmente equivocabile del canide. Le sue impronte, pesanti e goffe, si facevano sempre più precise, mentre le gocce di sangue che ancora perdeva sembravano più vivide e meno rapprese. Una duna, poi un'altra. Ormai si era allontanato dal villaggio di un centinaio di metri quando finalmente lo vide. Con fatica stava scalando una duna di sabbia, aiutandosi con il braccio artigliato. Non mancavano che pochi passi, una cinquantina di metri, e finalmente lo avrebbe raggiunto. Il caso volle che la fortuna parteggiasse per lui e mentre tentava l'assalto alla duna successiva il canide cadde prono ed ebbe modo così di avvistare il suo inseguitore. Ma sì sa' la buona sorte è alleata capricciosa e subito l'occasione si rivelò propizia per Lux: sembrava infatti che quella bestialità avesse desistito al tentativo di fuga, conscio forse delle sue scarse capacità. Si limitò a rimettersi in piedi, sostando in quel terreno per lui così ostico in attesa del suo avversario. Come gesto di sfida, ulteriore affronto, si esibì in un ululato di rabbia atto forse a mettere paura al suo giovane avversario. Avrebbe dunque il monaco raccolto la sfida dell'aberrazione?

    [...]


    Tump.Tump.Tump. Il rumore dei passi strascicati di Imuz si faceva sempre più vicino e stranamente simile al cuore del giovane ninja. Lo avrebbe notato così nascosto? Non poteva saperlo. Lì, su quella fredda terra il respiro prese ad aumentargli nei polmoni mentre l'aria di chiuso usciva e rientrava dal suo esile corpo senza dargli vero sollievo. La sua mano scorse sul terreno e lo scoprì lisco e freddo, come fosse ricoperto da pietra lucida. Non lo aveva notato prima , ma effettivamente la stanza era riccamente decorata e sembrava preziosa nella sua fattura. Ma non era quello il momento di fermarsi. Tump tump tumptump. I rumori, come il cuore, si facevano più vicini e martellanti e quando la faccia di Imuz sbucò dall'uscita il giovane sentì il tempo fermarsi per qualche istante. Il respirò cessò e ogni pensiero scivolò sulla liscia pietra: ora tutto era concentrazione e reattività. Sembrava Imuz non lo avesse visto, sembrava volesse procedere oltre. Sembrava. Per un attimo infatti il ninja sembrava essersi mosso verso il centro della sala usando la rampa, ma fu solo l'impressione di un'attimo. Poi si voltò verso Aki, con un sorriso alquanto inquietante sul volto. Ma di nuovo fu il tempo di un passo, solo di un passo. Infatti subito dopo Imuz sbucò dal tunnel un'altra faccia conosciuta: o meglio una chioma conosciuta. Il primo Hoshi che uscì dal tunnel non fece quasi in tempo a muoversi che Imuz provò a colpirlo direttamente con un poderoso pugno al volto, non eccessivamente veloce, ma molto potente. Che la copia fosse o meno riuscita a evitare il colpo poco importa. Ciò che davvero importante notare è che il vero Hoshi, grazie a quello stratagemma, riuscì a sgattaiolare fuori dal buco indenne. E Aki? Di certo non voleva starsene lì fermo con le mani in mano. La sua combinazione di tirapugni sortì l'effetto desiderato, ma il giovane non aveva tenuto conto dei singolari poteri del sunese: la zona colpita della sua figura infatti si era orribilmente deformata in una sostanza gelatinosa trasparente dopo la deflagrazione e i danni subiti risultavano minimi. Un taglio profondo però gli squarciava il braccio, evidentemente non era riuscito a difendersi completamente da quel colpo del foglioso. Inoltre sembrava provato dalla costante lotta con i due, sia Hoshi che Aki infatti lo avevano costretto a usare le sue particolari capacità e si sentiva in debito di energia. Ma ne aveva ancora abbastanza per giocar loro un brutto tiro. Passò lentamente la mano sulla ferita e con la mano insanguinata eseguì una tecnica che almeno uno dei due conosceva bene. Era una tecnica del richiamo, o una sua variante, quella che ricoprì di sigilli il pavimento su cui poggiavano, a partire dal palmo del ninja. Prima ci fù un forte rumore. Poi fu la terra a scuotersi leggermente.

    [...]


    Il canide attendeva. Il suo sguardo si puntò fiero sul monaco che si avvicinava. E mutò. Il braccio tornò lentamente alla sua forma normale, e anche il volto si ridusse a quello di un uomo qualunque. Ciò che cambiò Fu il petto. fu come se lentamente la pelle e le ossa si scombinassero per sistemarsi in altre posizioni, completamente differenti. La cute prese una tonalità scura e dalle spalle all'ombelico apparve una miriade di aculei, di propagazioni del corpo di quel mostro. Nemmeno le braccia erano state risparmiate ed erano ricoperte di quella strana forma di armi. Non poteva sapere il nostro buon Lux , da quella distanza, se anche la schiena ne era ricoperta o se questa trasformazione riguardasse solo la fronte del suo avversario. Fatto sta' che quello che sembrava un canide, una specie di uomo lupo, divenne un uomo istrice corazzato davanti ai suoi occhi. Che il monaco avesse rallentato o meno la sua corsa, quando la loro distanza non fu più di quindici metri fu il mostro a caricare. La sfida era iniziata.

    [...]


    Non ci fu molto tempo per capire. Il pavimento tremava molto forte e il margine d'azione era minimo. Da quando la prima crepa scalfì il lastricato all'eruzione successiva non passarono che istanti. Il pavimento andò in mille pezzi e i frammenti, come proiettili taglienti, schizzarono verso l'alto. Fu questione di frazioni di secondo quando quella cosa emerse, tentando di inghiottirli entrambi (Velocità 550). Successivamente a quell'arrivo inaspettato e a quel tentativo di cibarsi di loro quell'essere, che sembrava un gigantesco verme del deserto, si guadagno il soffitto, scavandolo con estrema velocità e sparendovi altrettanto velocemente. Per poi riapparire e attaccare allo stesso modo da un'altro punto l'eventuale superstite o gli eventuali superstiti (Velocità 550 + 100*persona inghiottita). Si sarebbe fermato quando avrebbe inghiottito entrambi i due, altrimenti avrebbe continuato questi attacchi forsennati al gruppetto, scavandosi sempre un tunnel d'uscita nel quale rintanarsi. Qualora entrambi fossero stati inghiottiti il verme si sarebbe semplicemente fermato nella stanza, godendosi il riposo meritato. Al suo interno, un complesso si stema di piccoli denti e sferzanti appendici secernenti acidi gastrici avrebbe iniziato a digerire i due2. La loro unica speranza era provare a distruggere dall'interno quell'essere e uscirne prima di venir digeriti.

    SPOILER (click to view)
    1 Possibilità: vista migliorata
    2 Danni: 1/(persone al suo interno) leggere * slot azione passate nel verme. Un colpo di potenza 40 o qualcosa di simile permette di bucargli la pancia.

     
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  15. -Diablo-
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    Aveva vissuto in ambienti del genere, c'era cresciuto, sapeva ogni cosa di quel posto. E si vedeva.
    Come una carezza portata dal vento sulla sabbia il monaco sfrecciava senza essere minimamente rallentato, troppo leggero per affondare, troppo gentile con i passi per creare attrito.
    Tutto il contrario l'inseguito. Goffo, pesante. Non sarebbe riuscito ad andare lontano e per fortuna o karma Lux non aveva lasciato andare l'idea di farlo scappare.
    Quando da lontano lo vide tentare di scalare una duna usando gli artigli lo shinobi non poté trattenere un pensiero malevolo nei suoi confronti:
    Sei una bestia, un errore della natura, e di sicuro non sei di queste parti, altrimenti sapresti che la sabbia non si artiglia...
    Cadde a terra, come "colpito" da quella frecciata. E per quanto Lux stesse cercando di correre veloce per essergli addosso prima che si rialzasse, lo spazio era fin troppo.
    Rialzandosi ed ululando, il canide si accorse del suo segugio... ed allora qualcosa che il genin non aveva neanche lontanamente potuto immaginare accadde:
    Mutò.
    Nel vero senso della parola. Il braccio si ritirò, quel braccio così grosso e aberrante rispetto a tutto il resto tornò normale. Poi lentamente tutto il busto avanzò sotto forma di una miriade di aculei, che risaltarono anche sulle braccia....
    Quale razza di scherzo esistenziale sei tu?
    Quale incubo può aver partorito una tale mostruosità?
    Che mente contorta e distorta di ha portato alla vita?

    Correva, e si avvicinava. Correva, e lui ululava.
    Se prima l'inseguiva per questioni riguardanti la missione, ora si trattava unicamente di distruggere quell'essere. Eliminarlo, completamente. Sui testi di storia non avrebbero mai parlato di una figura così al di fuori dalla realtà. Ormai... era un compito morale.
    Uno scatto metallico provenì dal monaco che avanzava. La sua espressione di Gioia, che gli permise di arrivare prima al suo nemico, si tramutò in Ironia... per schivare il più in fretta possibile ciò che stava facendo ora il nemico: lo stava caricando.
    Aggiungendo una quantità abbastanza esigua di chakra, Lux impastò 1/2 Basso per assicurarsi la massima efficacia, non poteva permettersi di essere travolto. Allo stesso tempo però, aveva bisogno di studiare quell'animale, se così si poteva chiamarlo:
    D'avanti è totalmente inattaccabile, ma avrà gli aculei anche sulla schiena?
    C'era un solo modo per scoprirlo. Quando lo vide partire, il ragazzo continuò a correre andandogli incontro, sino a che l'istinto e il suo tempismo non gli dissero di schivare. Solo allora, sfruttando i suoi riflessi aumentati sia dalla maschera che dal potere del chakra, scartò[Slot Difesa I: Schivata
    Riflessi= 375
    lateralmente gettandosi verso destra e rotolando sulla sabbia, aiutandosi con le due braccia meccaniche aggiuntive.
    Proprio una di queste due, durante la manovra neanche troppo impegnativa rispetto a ciò che aveva fatto durante l'addestramento, estrasse un kunai dalla sacca dell'equipaggiamento e non appena la visuale sarebbe stata libera glielo avrebbe lanciato[Slot Attacco I: Lancio Kunai
    Forza=375 - Potenza=8
    in pieno centro alla schiena.
    Questo, oltre a fargli vedere se anche lì risiedevano le spine che aveva sul petto, sarebbe servito a capire se tale mutazione poteva comparire a piacimento della bestia, e soprattutto se gli aculei avevano un numero massimo o volendo poteva ricoprirsi il corpo intero senza problemi.
    Studia il terreno. Poi studia il tuo avversario. Ma non dimenticare mai di studiare te stesso...
    Ricordi, pensieri del suo maestro. Sarebbe dovuto andarlo a trovare. Ma non era quello il momento.
    La reazione della pelle della bestia a quel kunai avrebbe provato allo shinobi moltissime cose. Nel caso le potesse far comparire dal nulla per difendersi sarebbe stato un vero problema attaccarlo a mani nude, al contrario se potesse farle crescere solo sul petto avrebbe potuto attaccarlo solo alle spalle.
    In ogni caso... colpirlo era di non poca difficoltà.
    L'offensiva però non era ancora finita. Non importava tanto come poterlo colpire, se la bestia era abbastanza veloce da evitare i colpi.
    Lux approfittò ancora di quel momento che aveva, davvero poco tempo, ma doveva farselo bastare, prima che la bestia si girasse e tentasse di nuovo di colpirlo. Ma quando si sarebbe voltato e avrebbe avuto il contatto visivo, la trappola sarebbe scattata:
    <Polvere alla polvere... sabbia... alla sabbia...>
    Sarebbe bastato solo un attimo, non appena sarebbe tornato a guardare negli occhi la sua preda, Lux avrebbe composto cinque sigilli, dando inizio alla sua tecnica.
    Se tutto fosse andato bene, se quella bestia non avesse una abiurazione mentale che le avesse impedito di cadere nel tranello illusorio o cose simili... si sarebbe sentita presto inghiottire dalle sabbie. Proprio come fosse salita su delle sabbie mobili. Lentamente sarebbe sprofondata.
    E più si sarebbe mossa, più la sensazione sarebbe stata palese. Contava molto su questo il monaco. Gli istinti piuttosto basilari della bestia l'avrebbero tradita? Si sarebbe dimenata come un animale in trappola?
    Una volta terminati i sigilli e lasciato passare qualche attimo, per comprendere la reazione del canide, con un saltello all'indietro il sunese avrebbe portato a sette i metri di distanza fra lui e il nemico, lanciandogli[Slot Attacco II: Lancio Kunai
    Forza=375 - Potenza=8
    contro al petto, o alle braccia, a seconda di dove avesse ancora aculei un altro kunai (sempre ipotizzando che avesse dovuto toglierli da davanti per portarli dietro per difesa).
    Un ulteriore test. Se poteva scambiare come voleva gli aculei, bisognava controllare se c'era un punto di non ritorno, un numero di cambi massimo in un lasso di tempo breve.
    Esplora il tempio interiore del tuo nemico. Ogni persona... ha un pilastro debole...
    Uh, e non ultimo, doveva controllare la capacità di difesa di quei così. Se un kunai poteva penetrarli o quasi... ciò che aveva in mente li avrebbe frantumati.


    SPOILER (click to view)
    Illusioni delle Sabbie
    Villaggio: Suna
    Posizioni Magiche: Gallo, Cavallo, Tigre, Dragone, Scimmia

    L'illusione si attiva se presente il contatto visivo tra la vittima e l'utilizzatore entro 12 metri. Se presente, la vittima crederà che sotto di sé si siano create delle sabbie mobili che lo risucchiano verso le profondità. I metri percorribili con uno slot saranno dimezzati e gli arti inferiori avranno velocità e riflessi ridotti di 2 tacche. Muoversi spesso ed agitarsi causerà un'illusorio sprofondamento, rendendo sempre più difficile utilizzare gli arti inferiori. L'efficacia è pari a 30. Se attiva la tecnica dell' "Afa Terrestre" e presente al suo interno la vittima, l'illusione avrà un incremento dell'efficacia pari a 10.

    Tipo:
    Genjutsu - Dame-ji/Bakkin
    (Livello: 4 / Consumo: Attivazione: Medio – Consumo Mantenimento: ½ Basso)


    Tabella di Combattimento
    Slot Difesa I: Schivata
    Slot Difesa II:
    Slot Difesa III:
    Slot Attacco I: Lancio Kunai
    Slot Attacco II: Lancio Kunai
    Slot Attacco III:
    Slot Tecnica Base:
    Slot Tecnica Avanzata: Illusione delle Sabbie
    Chakra: [112.5/150]
    Vitalità: [140/140]
    Movimento: 15 metri/round
    Salti: 5 metri
    Equipaggiamento:
    Kunai [3/5] 2 Lanciato
    Fasce da Combattimento [4/4]
    Wazikashi [1/1]
    Tirapugni con lama [2/2]
    Filo Nylon [20m]
    Tonico di Recupero Minore [1/1]
    Tonico Coagulante Minore [1/1]
    Forza: 375
    Velocità: 325
    Riflessi: 300
    Resistenza: 300
    Vista: 300
    Udito: 300
    Olfatto: 300
    Tatto: 300
    Agilità: 300
    Precisione: 300
    C. Chakra: +0%
    Senjutsu: 300
    Tempismo: 300
    Volto Utilizzato: Umorismo - Riflessi +25Note: 1/4 Basso Mantenimento 4 Volti
     
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