Viaggio Verso Occidente

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  1. -Diablo-
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    Dopo quello scontro, il tempo per riposare fu essenziale per tutti quanti, anche per il chunin che tanto s'era dimostrato utile in battaglia quanto come capogruppo. In quell'ora di meditazione profonda, Lux ebbe modo di rivisitare all'interno della sua mente gli avvenimenti precedenti, tutto ciò che l'aveva portato lì, seduto a gambe incrociate e con una grossa bruciatura sul corpo. Per quanto ci ragionasse, arrivava sempre alla conclusione che non avrebbe potuto fare altro che ciò che l'istinto gli aveva detto. Non era come lo Hyuga, in grado di vedere attraverso il fumo, e nemmeno come Danzou, ch'era riuscito ad evitare ogni danno. Ma in questo stava la capacità di un ninja, secondo lui. Nell'ammissione di ciò che si riesce o non si riesce a fare. In altre situazioni sarebbe stato molto più utile di così, ormai c'era dentro fino al collo e non poteva più abbandonare. Non che l'avesse fatto, se ne avesse avuto la possibilità: Finiremo questa missione e torneremo a casa vivi con una nuova esperienza sulle spalle. Un prezioso bagaglio di competenza e nozioni...
    Questo si stava dicendo, quando il signor Omoi esortò il gruppo a muoversi.
    Il movimento in giornata fu fluido e tranquillo, nulla fermò il gruppo se non qualche animale selvatico che però scappò oppure li ignorò totalmente. La sera, quando s'accamparono, finalmente lo Hyuga fece cenno al monaco di seguirlo, lontano dagli altri. Quest'ultimo non si era dimenticato che il caposquadra voleva parlargli, ed era quasi sicuro di conoscerne il motivo:
    CITAZIONE
    Con i miei occhi ho visto molte cose, ma il tuo corpo è qualcosa di nuovo. Desidero che tu mi parli del sentiero che ti ha portato verso una modifica così radicale del tuo aspetto e, suppongo, dei tuoi poteri.

    Proprio come pensava. Il suo corpo aveva suscitato interesse. Solo in lui però a quanto pareva, in quanto tutti gli altri non avevano chiesto nulla. Subito dopo, Vergil si affrettò a piazzare qualche chiarimento di contorno, dicendo che poteva anche non parlarne, ma che se lo faceva non doveva mentire. Ma Lux non aveva alcun motivo per farlo: <Ti parlerò con piacere di queste sembianze, Vergil-sama...> Si ricordava di come avesse guardato il Kazuma al suo modo di parlare poco consono nei confronti di un superiore, per questo farcì la frase con quell'appellativo, ch'era solito usare con il suo maestro: <Un tempo, la mia mente era votata a Yamantaka, uno degli Yidam più importanti della filosofia buddhista. Quando finalmente sono stato pronto, ho ricevuto la chiamata verso un nuovo orizzonte, una nuova prospettiva del mondo... l'illuminazione> Parlava sciolto, sicuro. Non era preoccupato di rivelare segreti che dovevano rimanere nascosti. Quel rituale era fortemente interdetto a chiunque non dimostrasse le capacità adatte per superarlo, in ogni caso anche provando ad eseguirlo clandestinamente... ci sarebbe stato un notevole imprevisto: <La procedura è terribile, queste braccia meccaniche nonché il volto vengono impiantate chirurgicamente da sveglio e senza anestesia locale. Perché solo il dolore ti ricorda che sei vivo. Infine... devi morire...>
    No, non scherzava. Con il volto sempre fisso e senza capacità motorie dell'espressione, Lux guardava dritto negli occhi Vergil, con la Gioia come faccia principale. <Non è una metafora. Durante il rituale io sono morto e risorto grazie allo spirito di Yamantaka, che mi ha accettato come suo devoto adepto. Chiunque non sia puro di cuore e interiormente ripulito dalle credenze terreno, verrebbe ucciso e basta... senza possibilità alcuna>.
    Sperava che quel racconto avesse fatto effetto sullo Hyuga, probabilmente si sarebbe ricordato quella nozione per il resto della vita. Pochi, lui compreso adesso, conoscevano tale segreto.
    Se avesse continuato la discussione, il monaco sarebbe stato ben felice di rispondere alle sue domande.
    Il viaggio continuò per due giorni, la formazione rimase la stessa fino all'arrivo alla locanda dove era stata prefissata una pausa. La stanchezza non sarebbe stata un problema per Lux, se non fosse stato ferito e senza molto chakra in corpo. Ma siccome la situazione gli era avversa, ringraziò il suo Yidam per avergli concesso una tregua.
    Arrivati sul posto, una signora li accolse cordialmente, come ben si addice ad un commerciante che deve farsi buoni i clienti. Il gruppo, piuttosto inusuale da quelle parti però, insospettì le guardie, che vennero a chiedere informazioni. Ovviamente, parlò il chunin, piuttosto capace anche nell'oratoria. In realtà, al Sunese non sarebbe venuto in mente di raccontare tutte quelle menzogne. Forse era un suo difetto... la capacità di mentire è per gli shinobi un'arte essenziale, o almeno così aveva potuto osservare.


    Tabella di Combattimento
    Slot Difesa I:
    Slot Difesa II:
    Slot Gratuito:
    Slot Attacco I:
    Slot Attacco II:
    Slot Attacco III:
    Slot Tecnica Base:
    Slot Tecnica Avanzata:
    Chakra: [122.5/150]
    Vitalità: [110/140]
    Movimento: 15metri/round
    Salti: 5metri
    Equipaggiamento:
    Kunai [5/5]
    Fasce da Combattimento [4/4]
    Wazikashi [1/1]
    Tirapugni con lama [2/2] Indossati
    Filo Nylon [20m]
    Tonico di Recupero Minore [1/1]
    Tonico Coagulante Minore [1/1]
    Forza: 375
    Velocità: 325
    Riflessi: 300
    Resistenza: 300
    Vista: 300
    Udito: 300
    Olfatto: 300
    Tatto: 300
    Agilità: 300
    Precisione: 300
    C. Chakra: +0%
    Senjutsu: 300
    Tempismo: 300
    Volto Utilizzato:Note:
     
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  2. Akashi Mikawa
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    Assurdità Dall'Accademia
    Quando non si conoscono le buone maniere




    Quella era proprio una storia che aveva dell'incredibile, a raccontarla nessuno mi avrebbe mai creduto.

    Ero solo a casa di Hoshi, intento a preparare il pranzo che avremmo consumato tutti insieme non appena pronto e non appena fossimo stati tutti presenti: avevo preparato del ramen e stavo cuocendo i ravioli al vapore per chi non volesse il ramen o per chi voleva abbuffarsi, coe Hoshi. Un lauto pasto che avrebbe soddisfatto nove persone, si nove perchè Hoshi vale triplo.

    Mentre scodellavo i ravioli, qualcuno bussò con una certa insistenza alla porta di legno del giardino interno. Sorpreso, guardai l'orologio:

    «Bhè è un pochettino troppo presto perchè siano tornati...mi avevano detto che erano in casa per le 15, ma sono solo le 13...Eppure usano solo loro quella porta...»



    Scodellato l'ultimo raviolo tolsi il grembiule che avevo addosso ed indossai il mio haori recandomi alla porta d'ingresso. Qui ruotai la chiave che io stesso avevo lasciato inserita e abbassai la maniglia.

    Accadde tutto troppo in fretta: un forte vento spinse la porta facendola spalancare e proiettandomi sul pavimento pochi metri più indietro, tre uomini entrarono in fretta in casa e la porta si richiuse. Fu nel momento in cui provai ad urlare che mi accorsi che la porta spalancata e poi richiusa, la mia caduta e l'ingresso poco aggraziato degli uomini non avevano prodotto alcun rumore, così come il mio urlo.

    I tre erano a volto scoperto e recavano sugli abiti l'effige di Suna. Quello che stava avanti a tutti, un uomo mingherlino e molto alto, prese la parola rivolgendosi prima a quello che chiudeva la fila, un uomo tozzo con una gran barba e poi a quello che stava nel mezzo, un uomo di mezza età dai lineamenti spigolosi:

    “Basta Dorton, sciogli pure la Barriera D'Ovatta, il nostro ingresso l'abbiamo fatto. Piuttosto Ryusey, usa quella

    I due annuirono contemporaneamente, e mentre il tozzo pareva distendersi e rilassarsi, l'uomo di nome Ryusey compose 4 sigilli, sussurrando con voce roca:

    Doton: Funtai N Justu!



    La polvere in casa prese a vorticare a velocità inaudita, e prima che potessi seguirne gli spostamenti, tutti gli spiragli che le porte e le finestre creavano con mura e pavimenti vennero riempiti completamente: nessuno poteva entrare, nessuno poteva uscire, nessuno poteva da fuori sentire di cosa si stesse discutendo all'interno.

    L'uomo di mezza età chiuse gli occhi e si inginocchiò per terra per mantenere la tecnica, mentre l'uomo tozzo, libero di vagare, si apprestò a calare le tende su ogni finestra ed a...mangiarsi i miei ravioli!

    Esterrefatto, guardai l'uomo che impartiva gli ordini, doveva essere lui il capo. Arco e scimitarra erano troppo lontani, in quelle condizioni potevo fare ben poco, mi limitai a dire:

    “Senza dubbio una gran bella combinazione di tecniche la vostra, uno copre i rumori di colui che si occupa di sfondare le difese nemiche, uno sfonda per l'appunto le difese e l'altro si assicura che solo gli interessati alla faccenda possano assistere a quanto si verifica in un luogo, ma entrare così in casa non si confà a degli Shinobi, colleghi miei. Appurato che il maleducato che mangia i miei ravioli si fa chiamare Dorton e che lui che ci ha sigillati con la polvere si chiama Ryusei, tu chi sei shinobi? Che vuoi da me? Io non ho soldi, questa è casa di chi mi ospita. Non hai di fronte la persona alla quale stai recando danno. Senza contare che indossi l'effige di Suna così impunemente. Fermati.”

    L'uomo mi guardò qualche istante dritto negli occhi, poi prese a parlare:

    “Heddo Chikuma. Qui ci abita Heddo Chikuma. E tu...tu sei Akira Sashideru, del Clan Chikuma anche tu, sebbene non lo sfoggi nel cognome. Chikuma da parte di madre, Midori Chikuma. Noi non siamo ladri. Non vogliamo far danno a nessuno. Ci manda l'Accademia.”

    In quel momento mi ritrovai a desiderare che quelli fossero ladri, o peggio assassini: avrei preferito la visita di chiunque meno che di quelli dell'Accademia che, quando si presentano in quel modo, vogliono qualcosa di grosso.

    “Siamo qui per informarti Akira Sashideru dei Chikuma. C'è del lavoro per te.”

    «Lavoro per me? Ma io non ho fatto alcuna richiesta...»



    Non feci a tempo a parlare, che quello riprese:

    “Sappiamo bene che non hai avanzato alcuna richiesta a riguardo: sei stato di fatto scelto, anche se di scelta non si può parlare, sei attualmente l'unico ninja disponibile nel Villaggio. Tu prenderai parte ad una missione. ”

    Il bello doveva ancora venire però, come potetti constatare.

    “Non è una proposta che puoi declinare. Non è una missione di basso livello. Verrai ricompensato a dovere, ma non puoi tirarti indietro, il tuo apporto alla missione è consistente. Passo a spiegarti i dettagli. Tempo fa Ryujin Omoi, fabbricante di armi, ha contattato l'Accademia per richiedere una scorta per una traversata verso occidente. L'Accademia ha provveduto, ma poi si è accorta di aver fatto un errore di valutazione, i potenziali aggressori in quella zona sono molto più potenti di quel che credevamo. Ci servono rinforzi, e tu sei i rinforzi. Se hai domande tienitele, sai già quel che devi sapere. Non perdiamo altro tempo.”

    Il resto della storia non vi serve, sappiate solo che partimmo a bordo di un silenziosissimo coleottero, e in un baleno fummo nel pressi della Locanda dove, secondo loro, il gruppo avrebbe fatto sosta.

    Prima di entrare nascosi il mio coprifronte su suggerimento di Ryusey: la scorta non doveva essere identificata come gruppo di ninja.

    Entrai, non meravigliandomi del marasma che c'era all'interno: del resto era quella l'aria che si respira nelle locande. Tra la gente tuttavia, nonostante il numero, mi fu facile riconoscere il gruppo al quale mi sarei dovuto aggregare, per due motivi: Per primo riconobbi Omoi, acconciature come la sua erano inconfondibili, poi riconobbi un mio compaesano.

    Era stato al funerale di mio padre, ma era stato distaccato: non era nemmeno venuto a presentarsi, ne aveva fatto le condoglianze ai parenti (me). Di conseguenza, non ne conoscevo il nome.

    Mi avvicinai col sakkat calato sul viso sino a quando non fui sicuro che potessero udirmi e poggiando la mano sulla spalla del Sunese dissi allegramente:

    “Quanto è piccolo il mondo, paesano! Chi lo avrebbe detto: incontrarci così lontano da casa proprio in questa locanda! Del resto mi ci hanno mandato, qui, quindi vi terrò compagnia, perchè pare che così è deciso.”



    Strizzai l'occhio al Sunese, il discorso non aveva molto senso, ma era necessario non fare alcun accenno al villaggio di Suna o più in generale all'accademia. Era necessario non farlo li, dove orecchie indiscrete avrebbero potuto essere in agguato. Il Sunese avrebbe capito, o in alternativa avrebbe fatto qualcosa per mettersi nelle condizioni di capire. Ne ero certo.


    Edited by Akashi Mikawa - 8/1/2011, 01:26
     
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  3. ¬Chris
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    Viaggio verso Occidente

    5/?


    M'assestai meglio sul ramo dell'albero, avevo da poco dato il cambio a Luxeiferi, il ninja della sabbia mio senpai, avevo recuperato un po' del chakra, nello scontro avvenuto quasi un'ora prima avevo usato molto chakra, ma ne ero uscito illeso. Ora ho un po' di tempo per riflettere sui vari avvenimenti: Ci hanno attaccato in cinque, tre scarsi, i quali abbiamo ucciso con facilità, quello che mi attaccò aveva negli occhi un rossore acceso, tant'è che pensavo fosse un possessore dello sharingan, ma poi dopo averlo ucciso il bagliore sembrò scomparire e così anche i famosi Aculei, o erano tutti dotati di Sharingan, o sono sotto una tecnica ninja, il che fa pensare. Dovrò esporre i miei dubbi al capo missione. Era giovane ma cazzo se era forte, sono stato fortunato ad essere assegnato alla sua squadra.
    Siamo contro un'organizzazione di pazzi assassini, le cose si stanno complicando, maledizione.
    Quindi quando dovemmo ripartire assicurai meglio il coprifronte all'occhio, l'occhio era bendato per celare lo sharingan, serrai le mascelle, non era il momento di ricordare, dovevo solo concentrarmi, se ci fosse stato un'altro scontro non mi sarei fatto prendere alla sprovvista.
    Il senpai si mise a parlare con Luxeifeir, non sapevo di cosa, ma non era affar mio, quindi con gusto mi accesi una sigaretta. Mi guardai attorno sperando che non desse fastidio a nessuno, se qualcuno me l'avesse chiesta gliela avrei data, mentre se qualcuno mi avesse chiesto di spegnerla, di malavoglia avrei acconsentito; senza, però, gettarla tra il fogliame ma bensì mettendola in tasca, per due semplici motivi: non volevo inquinare, se qualcuno ci stesse seguendo avrebbe potuto prenderlo come segno del nostro passaggio. Avrei seguito il ritmo dettato da Vergil, infine quando saremmo arrivati al villaggio e fosse arrivato il momento di levarsi i coprifronti, e quindi nel mio caso mostrare lo sharingan, mi fermai, se mi fossi allontanato nel toglierlo il gruppo si sarebbe insospettito, non volevo mostrare le mie capacità.
    Quindi non aria molto indifferente chiesi:

    « Qualcuno di voi ha delle bende? Sapete il mio occhio non è proprio un bello spettacolo. »

    Sorrisi, nel caso qualcuno me le avesse dato, altrimenti mi sarei trovato costretto a strappare una delle magliette di ricambio che mi ero portato con me quindi con il coltello avrei formato delle bende, poi rivolgendo le spalle al gruppo, tolsi il coprifronte e misi in fretta le benda, mi avvolgeva quasi completamente il capo, lasciandosi sfuggire, a tratti, qualche ciocca di capelli neri. Quindi sorridendo dichiarai di essere pronto, la mia vista in quel momento era molto ridotta, ma percepivo i loro movimenti e, tranne nel caso di Vergil, sarei riuscito a seguire i loro movimenti grazie alle vibrazione dovuti dai loro passi. Mi sarei avvicinato a Shinji, dalla parte dell'occhio bendato, gli avrei chiesto una mano a riferimi qualche ostacolo presente nella mia traettoria che non sarei riuscito vedere a causa delle bende. Avevo messo il coprifronte nello zaino, poi con voce calma parlai a Vergil senza farmi sentire da nessun paesano, o almeno ci avrei provato.

    « Forse sarebbe meglio che io e Shinji o Lux, a tua discrezione, uscissimo da questo locale, sarebbe meglio controllare che non arrivi nessun nuovo straniero, e se così fosse sarebbe meglio saperlo il prima possibile. Concordi?
    Certo ci sono delle guardie, a proteggere il villaggio, ma non penso che possano bastare contro un o più "aculei" »

    Quindi avrei atteso sua disposizioni, se fosse stato daccordo sarei uscito con il mio compagno, e quando fossi stato sicuro che nessuno potesse sentirci gli avrei detto.

    « Dobbiamo essere sicuri che quegli shinobi non siano riusciti ad avvisare i loro compagniucci, se ci fossero riusciti vuol dire che entro qualche ora, arriveranno nuovi stranieri, e non essendo una cittadina con molto traffico ce ne accorgeremmo subito. Propongo di non dividerci, se arrivasse qualcuno del calibro di quei "aculei" e fossimo da soli, ci arerebbero.
    Che ne dici, ci mettiamo ai lati delle strade, uno in un vicolo l'altro in quello di fronte? In quel modo riusciremo a controllarci e controllare sia a destra che a sinistra della strada, poi fra qualche ora, chiediamo il cambio.»

    Quindi andai dove concordato con il mio compagno, la tentazione di accendermi una sigaretta era molto alta, ma il bagliore avrebbe potuto destare sospetto, come, solo ora ci pensavo, che avremmo potuto destare sospetto io e l'altro essendo usciti dal locale, saremo rimasti fuori qualche ora, poi avremo chiesto al cambio. Con me avevo portato il mio equipaggiamento, sarei stato pronto a battermi nella tasca larga del kimono portavo una bomba attaccata ad un kunai, se ci fossero stati problemi l'avrei fatta esplodere per dare l'allarme.


     
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  4. [.:RoUgE:.]
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    Un nuovo Membro?






    La locanda e il piccolo villaggio adiacente eranoin apparenza molto tranquilli, ed anche le guardie dal canto loro, se nessuno causava problemi, non avevano intenzione di dar fastidio a gli avventori.
    Il capo del gruppo che aveva chiesto informazioni al gruppo di Vergil, non aveva la minima idea di cosa fosse un percorso idrografico, ne che città fosse Abbadon, ma riteneva che i toni pacati e sicuri dello Hyuga, corrispondessero a verità, considerando poi il tintinnante sacchetto che egli offrì agli uomini, essi non vollero certo indagare su una così rispettabile persona, si capiva che apparteneva ad una nobile famiglia, anche per come vestiva.
    Così con un cenno d'assenso, ed un sorriso, conscio di non aver capito nulla, ma mostrando il contrario, la guardia ordinò ai suoi di tornare ai propri posti, e decise però di avvertire come era solito fare, il nuovo avventore.
    Vergil avrebbe trovato in quella frase, qualcosa, come se l'uomo fosse abituato a ripeterla ormai da anni.



    Bene, signor Idraulico, godetevi la permanendza da Kuromi, ma non create problemi...



    Mostrò al chunin una Katana con fodero in mogano, come per far capire che sarebbero intervenuti in caso di disordini.
    Non era una minaccia, solo il classico avvertimento di una guardia che da ormai mesi non è costretta a sfoderare la sua arma.
    Ed ovviamente di un uomo che non sa chi si trova di fronte.
    Detto questo al chunin in incognito, l'uomo fece riverenza, e tornò alle sue occupazioni.
    In quel preciso istante, la stessa donna di prima, vedendo che un membro del gruppo era rimasto fuori, si avvicinò nuovamente al giovane Hyuga, e con fare servile ed uno sguardo che al posto delle pupille aveva due $, disse prendendo sotto braccio l'avvenente forestiero:



    Avanti signore, entrate! il vostro danaro è sufficente per permettervi le migliori camere del Locale, avanti venite a riscaldarvi, sedetevi all'interno, i vostri amici già aspettano!




    più volte il braccio ed il corpo di Vergil vennero in contatto con il seno della Gestrice del Locale, si capiva al primo sguardo, lei era la Locandiera, e stava cercando di farsi un nuovo cliente, alla fine poggiando le mani sulla schiena del chunin, tentò di spingerlo dentro con garbo.
    Se il chunin fosse finalmente dopo questo inutile siparietto, magari anche non gradito, avrebbe visto come Omoi e Yuma si fossero sistemati adf un grande tavolo vicino ad una delle parreti portanti, mentre Luxeifer, sembrava fosse stato approcciato da un uomo, e stesse interloquendo con esso.
    Se la tabella di marcia doveva essere rispettata, solamente una notte il gruppo avrebbe potuto fermarsi, solo una non di più, il tempo stringeva pur essendo molto, la distanza da coprire era grande.
    Intanto la Locandiera, si presentò come Arashi, e si rese disponibile per gli avventori, che assieme ad un altro gruppo di 4 persone, erano gli unici avventori della Locanda attualmente presenti.
    L'ambiente all'interno del Locale era caldo ed accogliente, magari non v'era nulla di lussureggiante, ma neanche di qualità scadente, vi erano bei tavoli, ottime panche ed una scala in legno portava al piano di sopra, dove probabilmente vi erano delle camere.
    Il salone principale, dove erano allestiti i tavoli, era abbastanza grande da ospitare quasi 70 persone, per questo il posto non era certo di basso livello.
    Tre camini ormai accesi da alcune ore, riscaldavano l'ambiente, era il posto giusto perchè il vecchio e Yuma si riprendessero dalla lunga marcia, ed anche gli shinobi avrebbero potuto risanarsi lievemente, a meno che non fossero stati interrotti.
    Chi era l'uomo che parlava con Luxeifer?
    Nessuno del gruppo lo sapeva, e forse neanche il capogruppo, come avrebbe risolto la questione?
    Intanto ogni componente del gruppo, per una ragione incognita a tutti, avvertì un brivido lungo la schiena.
    Omoi ed il ragazzo ordinarono un pasto caldo, ed invitarono tutto il gruppo a sedere con loro, in effetti quelli erano i pochi momenti di calma della missione, la scelta era goderseli oppure no?
    Per chi avesse voluto bere o mangiare vi era un piccolo menù attaccato al bancone principale.

    Acqua, Saké, Vino, Birra come bevande.
    Zuppa, Ramen e tagliolini come Primi piatti.
    Sushi, Maiale alla soia, ed insalata di gamberi come secondi.
    Unico dolce disponibile era una crostata di mele.

    Quello che il gruppo avrebbe dovuto capire era principalmente chi fosse il 5° avventore oltre all'altro gruppo, probabilmente di boscaioli, e che aveva iniziato a parlare con Luxeifer il monaco.




     
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    Il Sunese, apparentemente in contraddizione con la natura schiva che fin ora aveva dimostrato, risultò essere un interlocutore piacevole. Era calmo e pacato, e riusciva, pur mantenendo un contegno da shinobi, ad apparire pieno di pace. Una qualità che lo Hyuga apprezzò sinceramente. Gli parlò del suo aspetto particolare senza problemi, descrivendo il percorso che aveva seguito per arrivare sino a quel punto.

    Lo Hyuga ascoltò impassibile, cercando di immaginare l'entità del dolore provato se la procedura descritta fosse stata effettivamente compiuta in quel modo. L'uomo era davvero incredibile. Con l'aiuto di forze sconosciute, ad alcuni note come divinità, riusciva persino a tornare dalla morte. Vergil non potè fare a meno di notare, tuttavia, come l'altro gli avesse descritto il processo di trasformazione, ma non i poteri che questa conferiva. Aveva quindi risposto evitando di rispondere. Una mossa degna di un ninja. Non era sicuro che l'avesse fatto consciamente, a dire il vero, ma in ogni caso l'apprezzò. Fece per voltarsi, superare il Sunese e tornare alla grotta. Girandosi mise per un momento la destra sulla spalla del genin, rivolgendogli alcune parole per sdrammatizzare.

    " Capisco. Diciamo allora che una volta terminata la missione ti domanderò cosa si prova a morire. "

    Senza indugiare un attimo di più, lasciò il monaco solo ai suoi pensieri.


    [...]

    Quando, all'ordine di rimuovere il coprifronte, Danzo chiese qualcosa di sostitutivo per coprire l'occhio lo Hyuga si appuntò mentalmente che avrebbe dovuto controllare. Aveva pensato che lo tenesse coperto per un fatto estetico o per allenare riflessi e precisione ma se egli stesso definiva il suo occhio come "non un bello spettacolo", il motivo doveva essere un altro.

    [...]

    La bonaria risposta della guardia, sentendo la quale Vergil dovette sforzarsi per non lasciarsi sfuggire una risata, unita al suo pacato avvertimento diedero allo Hyuga la sicurezza che avrebbe ottenuto quello che voleva.

    " Ma certo. "

    Sorrise ancora una volta, rassicurando la guardia sulle sue buone intenzioni. Il drappello di sorveglianti non aveva nemmeno cominciato ad allontanarsi, quando lo Hyuga venne avvicinato da una quantomai esuberante locandiera che lo invitò a seguire i rimanenti membri del gruppo. L'oro, riflettè, era davvero uno strumento prezioso nelle relazioni con chi ne era privo. Senza opporre resistenza al contatto con il generoso seno della donna, soprattutto perchè le guardie erano ancora vicino e rifiutare un simile contatto - per quanto lo Vergil fosse abituato a ben altri modi di relazionarsi con una dama - avrebbe inutilmente attirato l'attenzione. Entrando quindi a braccetto con la donna, conscio del suo ascendente sul sesso femminile, lo Hyuga le avvicinò le labbra all'orecchio, mettendole in mano un paio di monete luccianti e sussurrandole alcune parole.

    " Mi raccomando, che il pasto sia ricco e nutriente. "

    Con gentilezza si sottrasse poi al contatto fisico con la donna, congedandosi con un sorriso e dirigendosi verso il gruppo. L'ambiente interno non era male, per un piccolo paese. Quello che colpiva, soprattutto, erano le dimensioni di quello che doveva essere la sala principale. Notò subito che, oltre agli shinobi in incognito, erano presenti solo quattro uomini, probabilmente tranquilli lavoratori in attesa della bevuta serale.

    Prima che potesse andare a sedersi Danzo gli si avvicinò, esternando alcuni suoi pensieri con cura di non essere udito da altri. Lo Hyuga non potè che essere lieto di quelle parole, che facevano pensare che uno spirito d'iniziativa in fondo il genin ce l'avesse. Le sua proposta di sorveglianza era, inoltre, abbastanza ben pensata. Facendo cenno di incamminarsi verso il tavolo di Omoi, lo Hyuga rispose al genin.



    " Non ce ne sarà bisogno; mi occuperò io della sorveglianza esterna. Il compito tuo e dei tuoi compagni per questa notte sarà sorvegliare Omoi, a turni di due, e riposarvi quanto più potete. Mi servite in forma. "

    [...]

    Pochi attimi dopo che si furono seduti, accadde qualcosa. Nel locale entrò un tizio che attirò immediatamente l'attenzione dello Hyuga, vigile come sempre. Perchè per quanto in incognito l'altro potesse essere, un ninja esperto è in grado di riconoscere qualcuno che condivide il suo stile di vita almeno nove volte su dieci.

    Questi si avvicinò, senza indugio alcuno, salutando Luxeifer con alcune parole. Quando quello finì di parlare l'umore dello Hyuga, che prima aveva lentamente iniziato a riprendersi, non era nuovamente dei migliori. Leggendo tra le righe, in pratica, il tizio - apparentemente Sunese - sosteneva di essere stato mandato a supporto dell gruppo da un istituto con potere decisionale, che in quel caso avrebbe potuto essere sia l'amministrazione della Sabbia sia l'Accademia stessa. Non ne andava una per il verso giusto in quella missione. E ora avrebbe anche dovuto ritardare i piaceri del desco.

    Il fatto che quello avesse saputo esattamente dove trovarli, riflettè, quantomeno supportava le sue parole. Ma era abbastanza debole come prova. Desiderava evitare complicazioni, e se possibile avrebbe gradito evitare di assassinare qualcuno in quel luogo dove poteva far riposare il suo gruppo e Omoi. Prima di agire, perciò decise che si avrebbe chiesto al monaco di identificare il nuovo arrivato. Fece cenno al tizio di accomodarsi a fianco di Luxeifer e davanti a lui, pronto ad agire in caso di mosse strane. A quel punto avrebbero potuto parlare liberamente in quanto il tavolto da loro scelto era abbastanza lontano dal bancone perchè nessuno li potesse sentire, finchè non avessero urlato. Non appena il tizio si sedette, Vergil parlò.

    " Non fare una mossa. "

    Era chiaro che non scherzava. Si rivolse al Sunese, tenendo il suo sguardo perlaceo sul nuovo venuto.

    " Sei in grado di identificarlo come uno shinobi di Suna? "

    Dalla sua risposta sarebbe dipeso molto. Tornò poi a rivolgersi al tizio.

    " Nulla di personale, sono certo che mi capisci. Spero tu abbia un documento con il sigillo dell'Accademia a supporto delle tue parole. "

    All'altro la parola. Si augurava che fosse convincente, perchè in quel momento aveva davvero poca voglia di ricorrere alla violenza. E quella brutta sensazione che aveva avvertito poco dopo essere entrato nella locanda non aiutava di certo.



    OFF GAME

    Vergil Hyuga, Chunin Rossa

    Stato Mentale: Vigile
    Ferite: Nessuna

    imageTesta: 60/60
    imageBraccioSx: 50/50imageBusto: 100/100imageBraccioDx: 50/50
    imageGambaSx: 50/50imageGambaDx: 50/50

    Chakra Rimanente: 200/200

     
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  6. -Diablo-
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    Il chunin suo caposquadra sembrava ascoltare il monaco con vivo interesse. Gli stava rivelando dei segreti sul rituale di passaggio dei devoti di Yamantaka, era decisamente ovvio che così fosse. La frase finale però, che Vergil usò per congedarsi dal suo sottoposto, fu decisamente esemplare:
    CITAZIONE
    Capisco. Diciamo allora che una volta terminata la missione ti domanderò cosa si prova a morire.

    Cosa si prova... a morire...
    Si ritrovò a pensare a quella frase. Decisamente non se l'era mai chiesto. Quel momento era stato così fugace, così assurdo e imprevedibile, che non era riuscito ad analizzarlo come meglio avrebbe voluto. Non come analizza solitamente ogni situazione che gli si presenta: ...morire...
    Era morto. E quella parola echeggiava in lui come propria. Sembrava davvero strano a dirsi... ben pochi al mondo potevano anche solo "dire" di essere morti.

    Ritornò presto al rifugio, per controllare la situazione. Non che ce ne fosse bisogno, erano tutti lì dove li avevano lasciati lui e Vergil prima di allontanarsi. Ritrovò il signor Omoi e il suo allievo ancora impassibile di fronte all'omicidio, e quindi Danzou, che aveva gentilmente richiesto un bendaggio per coprire il suo occhio, prima sotto al coprifronte.
    Il monaco, forte del suo spirito altruista e bonario, si tolse una benda dal braccio sinistro e gliela porse, sperando che potesse essere d'aiuto: <Tieni, è tutto quello che posso darti, spero basti>.

    Erano ormai dentro la locanda, il monaco stava osservando con negatività l'atteggiamento fin troppo servile di Arashi, la signora che si stava prendendo cura del gruppo. Strusciandosi piuttosto frequentemente contro il caposquadra sembrava voler attirare fisicamente la sua attenzione, un comportamento non certo degno di una brava donna: Meglio che la distragga io...
    In realtà, più che un escamotage per far smettere la signora, aveva realmente bisogno di ciò che le avrebbe chiesto appena un attimo dopo, avvicinandosi a lei: <Chiedo scusa signora, avreste un mantello che io possa acquistare? Vede, ho perso il mio e ne avrei molto bisogno...> disse, con in viso l'espressione della Gioia, l'unica che di solito mostrava alla gente comune, guardandosi le braccia meccaniche, molli lungo i rispettivi fianchi. Sperando che Arashi non rimanesse scioccata da quella visione, il monaco attese risposta e quindi il mantello.

    C'erano tante cose che potevano accadere al mondo. Potevano farsi vivi altri Aculei, il signor Omoi poteva perdersi nel bosco adiacente in un attimo di stupidità... ma Luxeifer non era decisamente pronto alla mano di un suo compaesano sulla spalla, che avvicinandosi praticamente dal nulla gli parlò da dietro la schiena:
    CITAZIONE
    Quanto è piccolo il mondo, paesano! Chi lo avrebbe detto: incontrarci così lontano da casa proprio in questa locanda! Del resto mi ci hanno mandato, qui, quindi vi terrò compagnia, perchè pare che così è deciso.

    Il monaco ascoltò attentamente le parole del sunese, o almeno così si professava, visto che ancora non aveva idea di che faccia avesse. Ciò che però lo stupì in modo assolutamente superlativo, era il fatto che quel tale, non trovasse strano parlare con un tizio che aveva volti anche sulle parti laterali e posteriore della testa.
    Lux, più per abitudine che per la creazione di un vero e proprio effetto scenico, fece scattare di colpo il volto della Gioia verso la direzione dell'avventore, e quindi si girò, in modo da averlo di nuovo come espressione principale.
    Visualizzò quindi colui che gli aveva parlato, e vi riconobbe un sunese in effetti. Non si conoscevano, a dir la verità. Però s'erano visti, e in una circostanza purtroppo triste: il funerale del padre.
    <Salve...> disse evidentemente un po' spiazzato, ma sempre con tono pacato e gentile: <Sì mi ricordo di lei... ero al funerale di suo padre. Ancora condoglianze...>
    Non si affrettò a parlare della missione. Dalle sue parole, Akira sembrava già sapere tutto anzi, se non aveva intuito male era stato inviato come rinforzo. Proprio come il servo di Yamantaka s'era aspettato... Vergil intervenne il più velocemente possibile:
    CITAZIONE
    Sei in grado di identificarlo come uno shinobi di Suna?

    S'affrettò a rispondere. Lo aveva conosciuto da poco ma sapeva cosa poteva fare ad un sospetto infiltrato pur di fargli dire che lo era realmente: <Senza alcun dubbio Vergil-Sama. Costui è Akira Sashideru di Suna, ma la mia parola può provare solo la sua identità, non le sue intenzioni> disse per concludere Lux, che si sarebbe infilato sotto al mantello, se questo gli fosse stato dato come richiesto poco prima. Era già piuttosto stanco di mostrare il suo corpo meccanico in giro.

     
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  7. Akashi Mikawa
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    Assurdità Dall'Accademia
    Metafore e buone maniere.




    Trattare male il prossimo doveva essere una moda molto in voga tra gli accademici: come se non bastasse, dopo essere stato forzato a prendere parte in fretta e furia ad una missione della non sapevo nulla, dovetti sorbirmi la diffidenza di un saccente quanto irritante ragazzo dall'aspetto assai curato. Ma dove credeva di andare, ad una sfilata di moda?

    Andiamo per ordine. Il mio compaesano ebbe una reazione piuttosto insolita nel vedermi: con uno scatto metallico fece ruotare la propria testa rivolgendomi un volto recante una espressione gioiosa, poi ruotando il corpo fece si che questa fosse "in ordine" col resto del suo corpo. Riconoscendomi come il figlio dell'uomo al cui funerale aveva preso parte, mi salutò dandomi le condoglianze che quel giorno non mi aveva dato. Meglio tardi che mai, dopotutto.

    Quell'"azione" sortì su di me un effetto che difficilmente avrebbe potuto sortire su altri: rimasi impassibile, o per meglio dire, non mi sorpresi affatto di vedere quanto avevo visto. Del resto vivevo ormai a casa dei Chikuma, e benchè non ne avessi mai visti dal vivo, la madre di Hoshi, marionettista, mi aveva parlato di come tra i membri del suo clan fosse molto comune "rimpiazzare" parti del corpo con protesi lignee controllabili solo ed esclusivamente mediante la propria abilità di clan. In maniera del tutto inconscia avevo quindi concluso che quel ragazzo
    doveva necessariamente farne parte. Probabilmente il giorno del funerale non avevo notato la sua bizzarra forma per via delle emozioni negative che imperversavano in me e per via della distanza alla quale il ragazzo si era tenuto. Sorridendogli gli risposi:

    “Grazie per le condoglianze, anche se ormai è acqua passata! Non ci siamo più incrociati da quel giorno, come te la passi?”



    Ma non appena ebbi terminato di parlare, uno dei ninja seduti al tavolo guardandomi con insistenza intimò di non fare un solo movimento. Poi rivolgendosi al giovane, chiese se questi era in grado di riconoscere in me un abitante di Suna. Infine prese a giustificare il suo comportamento.

    Il monaco, messo quindi alle strette, rispose di conoscermi, ma di non poter garantire per le mie azioni. Dalla sua reazione e dal suo "servilismo" compresi che quel ragazzo doveva essere una sorta di capogruppo. Maledette autorità improvvisate ed autorevoli!

    Sorridendo, mi rivolsi al "Capo" con tono calmo e pacato:

    “Dunque, se non ho capito male sei tu che prendi le decisioni qui...capisco i tuoi sospetti su di me ma c'è modo e modo per accertarsi di qualcuno...capisco la tua necessità di mantenere una certa autorità presso i tuoi "ragazzi" ma non è così che si prende in mano la situazione. Prima di entrare qui avevate ben in vista anche voi la "licenza di mercante": ora nemmeno io la mostro tanto piacevolmente e c'è un motivo ben preciso per il quale nessuno di noi lo fa. Tu con questa tua reazione esagerata ed inadeguata al contesto in cui ti sei calato hai rischiato di vanificare quella "svestizione". Il semplice fatto che io sia qui e che conosca i dettagli dovrebbe bastarti, ma non è così. Non c'è problema, torno a casa, non mi sembra di essere benaccetto. Solo una cosa: fate attenzione, mi avevano mandato a dirvi che potreste incontrare "mercanti più bravi di voi nel mercanteggiare". Ma confido che ce la farete ugualmente anche senza di me. Buon proseguimento di serata, vi auguro un buon riposo”

    La metafora era assai chiara, non si poteva fraintendere. Mi allontanai dal tavolo degli scorbutici, portandomi nei pressi della porta. Forse ce la facevo a prendere un passaggio per Suna da qualcuno.

     
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  8. ¬Chris
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    Viaggio verso Occidente

    6/?


    Non avrei mai pregato nessuno di far parte della missione, se quel ninja aveva intenzione di disubbidire ad un ordine dell'accademia, erano affari suoi, io non lo avrei seguito nè più guardato, dedicando più attenzione a cose ben più importanti: il bicchiere di sakè, il profumo era intenso, e i ricordi tornarno su quella sera passata a casa da solo, con la scorta di super alcolici di mio padre, mi tornò sul volto un breve sorriso. Il liquore mi riscaldò dopo quella giornata intensa, tenere un occhio chiuso non aiutava alla concentrazione, scossi leggermente il capo. Il sensei m'aveva informato che sarebbe stato lui ha fare il turno di guardia fuori dalla locanda, io mi sarei messo affianco al ragazino, con le spalle rivolte verso il muro, da quella posizione sarei riuscito a vedere la porta, mentre dalla parte in cui avevo la benda non riuscivo a vedere nulla della locanda, il fracasso era molto ed era difficile rimanere concentrati, sopratutto per il sonno.
    Ma avrei cercato comunque di rimanere in allarme, pronto a infilare la mano nello zaino per estrarre le armi, quando la notte fosse scesa, mi sarei alzato e con voce appena sussurata avrei detto ai due committenti.

    « So che non posso imporvi niente, ma sarebbe meglio per tutti andare a letto, domani sarà un'altra giornata di marcia, sarebbe meglio essere carichi e freschi, in oltre in un luogo più piccolo e meno affollato saremo tutti più sicuri »

    Dopo essermi sistemato le vesti passandoci sopra la mano cercando di appiattirle e pulire dalla polvere dissi a Luxeifeir

    « Vado a controllare che fuori sia tutto apposto, arrivo fra tre o quattro minuti, nel caso non arrivassi, bhè, non ci voglio pensare. »

    Mi lasciai sfuggire un sorriso, breve, poco convincente e per niente naturale. Quindi mi lasciai alle spalle il gruppo dopo averli accompagnati fino alle camere, se il vecchio avesse voluto riposare, quindi sarei uscito dalla locanda con la scusa di dover fumare una sigaretta, in fondo ne avevo proprio voglia. La gustai, sentire lo spessore del filtro tra le labbra, e il gusto forte in contrasto con il sakè appena bevuto, con lo sguardo cercai Virgil, preoccupandomi se non l'avessi visto o se non si fosse fatto vedere entro quei due o tre minuti, nel caso invece si fosse mostrato avrei parlato chiaramente.

    « Ci siamo spostati alle stanze, là c'è meno caos potrebbe essere più sicuro, volevo solo controllare che anche qui fosse tutto apposto, so che eliminare uno come lei non è cosa da poco, ma prevenire è meglio che curare. Se vuole le posso fare compagnia, altrimenti, se lo crede necessario torno dagli altri. »


     
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  9. [.:RoUgE:.]
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    In viaggio ancora - Una nuova terrificante minaccia!






    La serata nella locanda parve trascorrere in tranquillità, il capogruppo probabilmente avrebbe accettato di fidarsi del nuovo assegnato alla missione prima che esso, contrariato dall'ostilità del capogruppo, se ne tornasse al suo paese di origine.
    Un buon pasto, una bella bevuta, furono in grado di rinfrescare i due oggetti della missione, ovvero Omoi ed il suo apprendista.
    Il vecchio vi fu profondamente grato di non esservi opposti ad una notte di tregua dalla marcia, per un ninja era normale compiere quel genere di viaggi, ma non per un vecchio che aveva visto molti inverni, più di tutti gli shinobi del gruppo.
    Dopo qualche risata con la locandiera, che tanto servilmente portava vivande al tavolo, il vecchio armaiolo iniziò a pensare a qualcosa che non aveva mai visto prima dell'incontro alla carovana, e volle pensoso palesare i suoi dubbi, ovviamente stando ben attento di non avere attenzioni di estranei su di lui.:



    Mi chiedo giovani, che razza di diabolica magia animi quegli assassini, il barlume rosso dei loro occhi mi inquieta, come se nascondessero qualcosa, poichè avete visto, si sono come spenti, senza un solo gemito...
    Non sottovalutiamo Ismail Bachi, potrebbe aver creato una schiera di guerrieri dagli strani poteri, solamente con le tecniche di cui è padrone, vi intimo ancora più attenzione.
    Vi ringrazio del riposo concessomi, domani mattina, all'alba potremo riprendere la marcia, magari anche per quattro giorni di seguito..
    Se avessi il corpo che avevo 50 anni fa, potrei non effettuare soste, ma sono vecchio ormai...
    Adesso scusatemi, ho intenzione di ritirarmi nella mia camera, sono sicuro che saremo al sicuro in questo posto, adesso a domani mattina.



    Gli shinobi avrebbero potuto sorvegliare Omoi ed il ragazzo anche stando al di fuori della porta, non sarebbe stata quella una notte nella quale temere, visto che le ore passavano tranquille, e senza strani avventori alla locanda.
    Vergil se avesse controllato l'esterno dell'edificio, anche utilizzando il Byakugan, avrebbe rilevato qualche animale selvatico nei pressi del limitare del bosco, qualche movimento dettato probabilmente sempre da animali, ma nulla di necessariamente riconducibile a nemici o inseguitori.
    Pareva che il gruppo sarebbe riuscito a giungere sino alla successiva mattina senza alcun problema.Il sole pian piano iniziava ad illuminare il piccolo villaggio inserito in quel fantastico contesto naturale che era la foresta che lo circondava, illuminando le chiome degli alberi ed i tetti delle case, una visione spettacolare.
    La Locandiera come ordinato dal Vecchio Omoi, svegliò il signore, proprio all'ora designata, era presto poco più delle sei di mattina, l'alba.
    Il vecchio scese nel salone, dove probabilmente si sarebbero ritrovati gli shinobi, anche essi svegliati dalla locandiera se ce ne fosse stato bisogno.
    Dopo una fugace occasione per mangiare qualcosa e riempire le borracce, il gruppo era costretto dai tempi di consegna, ad incamminarsi, ancora verso il territorio dei Kobayashi, la grande e ricca famiglia che avrebbe preso in custodia la pericolosa spada.
    E così decisa una formazione, la marcia potette così essere reiniziata.
    Le guardie del villaggio salutarono il gruppo di presunti Idraulici, o almeno così loro credevano, ed essi furono liberi di lasciare quel piccolo villaggio, proseguendo attraverso sentieri secondari, scelti accuratamente dal chunin della foglia.
    Il primo giorno di marcia trascorse in tranquillità, ne animali selvatici affamati, ne aggressori, la strada ed il limitare della foresta che la fiancheggiava, erano assolutamente deserte.
    L'accampamento notturno doveva essere improvvisato, di tempo per dormire, non ne avevate molto se volevate rispettare i tempi.
    Sarete propensi a camminare per altri 2 giorni in tranquillità, durante il viaggio, incontrerete dei piccoli gruppi di Mercanti, ma nessuno di essi apleserà di volervi attaccare o altro, potrete però rivolgere ad essi delle domande, oppure non considerarli, tutto tranquillo, sembrava quasi che gli Aculei dello scorpione si fossero spuntati.
    Tuttavia il tranquillo camminare a circa metà del pomeriggio del terzo giorno di viaggio, stava per finire, durante la marcia tutti i componenti del gruppo poterono avvertire un forte fischiare nelle orecchie, e ognuno di voi, in lontananza, a circa 100 metri da voi, avrebbe potto osservare una snella figura maschile vestita in nero, iniaziare ad avvicinarsi al vostro gruppo, venendo nella direzione opposta.
    Da lontano, potevate scorgere il rosso Bagliore dei suoi occhi, dopo essersi avvicinato a circa 15 metri dal gruppo, sempre camminando, tirò fuori dalla cappa che indossava, una manciata di Kunai, 6 per la precisione, ognuno con un sigilloincollato sopra.
    Con un ghigno di palese scocciatura, parlò.



    E così, quel babbeo non vi ha fermati eh?
    Che palle, comunque adesso consegnatemi la lama, altrimenti...
    Oddio, vi uccido e basta...
    Si io Sono uno degli Aculei di Ismail...e voi siete morti...



    Detto ciò lanciò per aria i 6 Kunai con cartabomba, e prima che ricadessero al suolo, distese le mani in avanti, e mormorò le stesse parole che il Primo Aculeo aveva pronunciato contro Vergil, si non apena i kunai furono all'altezza delle mani dell'assassino, esso li respinse verso il gruppo di Shinobi, che adesso si vedevano arrivare ben 6 cartebomba, ovviamente erano predisposte con un timer attivato in precedenza.
    I Kunai si aprirono a ventaglio assecondando la forza di repulsione dello shinra tensei che il grottesco individuo aveva estratto dal cadavere del compagno, tutti i componenti del gruppo erano minacciati dall'esplosione congiunta, dovevano togliersi di li, oppure rimanere pesantemente ustionati[Potenza totale 70; Raggio esplosione 3 metri; Velocità: 400].
    Eseguita questa azione, tutti i presenti sentirono di nuovo un fischio nelle orecchie, e la figura in nero scomparve in una sorta di fumo bianco, illusione?
    Ninjutsu? restava il fatto che probabilmente adesso il Killer era occultato da qualche parte al limitare della foresta.
    Tutto tacque per alcuni secondi, nessuno poteva vederlo, il killer ne era conscio, allora perchè non eliminare subito il caposquadra, senza il veterano, gli altri si sarebbero dispersi come cenere al vento.
    Così , occultato da quell'illusione coprente, che avrebbe potuto esse sciolta solamente eseguendo un rilascio di potenza complessiva pari a 50, non importava se gli occhi speciali degli Hyuga vedevano il chakra, questa tecnica ingannava gli occhi coprendoli con un velo, che rendeva inindividuabile l'utilizzatore sino allo scioglimento, inizio a procedere verso lo Hyuga, muovendosi silenziosamente.
    Ovviamente si sarebbe accorto della composizione dei sigilli della tecnica del rilascio, e nel caso avrebbe evitato di trovarsi in corpo a corpo.
    Un udito migliorato avrebbe potuto individuare approssimativamente la provenieneza dell'uomo.
    Esso se fosse riuscito a raggiungere lo Hyuga, lo avrebbe aggirato sul retro, ed impugnando degli artigli, simili in tutto a quelli di Vergil, avrebbe tentato di colpirlo alle spalle, eliminare il più forte significava aver la vittoria!
    Dunque, essendo esperto di anatomia, avrebbe mirato ai polmoni, dove l'uomo subisce le peggiori sofferenze prima di spirare, era in missione, ma una parte di divertimento non se al negava mai, così se come detto in precedenza non fosse stato individuato prima di compiere l'azione alle spalle, il c olpo sarebbe partito, ad una velocità abbastanza alta, eliminare Vergil, questo era il primo passo, il congegno gli aveva detto che era l'occhio Bianco quello più pericoloso[Velocità: 400; Forza 400; Potenza: 30].
    Nel caso il colpo fosse andato ad infliggere anche una sola ferita Leggera, la vittima avrebbe visto calare le sue prestazioni fisiche, infatti riflessi e velocità, sarebbero diminuiti di 2 tacche.
    In qualsiasi caso, non appena l'assassino fece partire il colpo, l'illusione si disattivò all'istante, ma forse il tempo era comunque troppo poco per schivare.
    Qualunque fosse stato l'esito dell'azione, avrebbe utilizzato una tecnica di teletrasporto, guadagnando all'incirca 30 metri rispetto al gruppo e a Vergil, anche se quest'ultimo era lievemente più vicino, fatto questo si sedette, ed iniziò a comporre dei sigilli.
    Sembrava vulnerabile, ma dal sottosulolo, spuntarono 3 figure incappucciate ed ammantate di nero, producendo un rumore simile al fango calpestato.
    Il Biakugan poteva riuscire ad avvertire il gruppo, nel caso fosse stato attivato.
    Ognuno dei tre uomini, si aventò su uno dei Genin facenti parte del gruppo, erano armati di due Wakizashi ciascuno, e quasi contemporaneamente impegnarono i genin, prima con una spazzata circolare molto rapida, che però venne stoppata a pochi centimetri dal corpo dei giovani, mentre il reale attacco sarebbe stato un montante portato con la seconda Wakizashi, diretto presso a poco a squarciare in due gli shinobi.
    Se il colpo fosse andato a segno, ne avrebbero approfittato per finire gli shinobi tramite un affondo alla gola, sembravano come sincronizzati da qualcosa che aveva del sovrannaturale[Ogni azione dei tre assassini: Velocità 375; Forza: 325; Potenza 20].
    Gli occhi rossi erano terrificanti, nel vederli si potevano paragonare quegli uomini a degli automi programmati in anticipo.
    Se anche un solo genin fosse caduto, l'assasino vincitore, si sarebbe portato verso Omoi, ed avrebbe cercato di stordirlo con l'elsa della lama, lo volevano vivo.
    Nel caso l'azione fosse avvenuta, Yuma sarebbe stato troppo lento, ed Omoi sarebbe caduto a terra privo di sensi.
    Se al contrario i Genin resistono, ogni assassino si sarebbe allontanato di circa un metro e mezzo, buttando davanti a se un fumogeno, che occultò completamente al figura incappucciata.
    E se avessero potuto vedere oltre il Fumo?
    Sarebbe stato chiaro a tutti che quegli uomini, non potevano essere tali.
    All'unisono, composero assieme pochi sigilli, attivando una tecnica molto conosciuta nel mondo ninja: la Nuvola esplosiva, che si andò a mischiare col fumogeno, mimetizzandosi, ed ampliandone l'effetto, bastarono pochi attimi, ed una grande esplosione in contemporanea, si sarebbe svolta.
    La tecnica era a raggio limitato, non sarebbe riuscita ad investire il signor Omoi di pochi metri, e neanche Yuma.
    Se anche solo un genin fosse caduto, l'assassino avrebbe cercato lo stesso di stordire Omoi, magari per poi rendere più facile il trasporto.

    CITAZIONE
    Nuvola Esplosiva – Haisekishou
    Villaggio: Generico

    Posizioni Magiche: Tigre, Capra
    L'utilizzatore espellerà una nuvola di cenere e fumo dalla bocca, che andrà ad espandersi in una sfera avente raggio circa 3 metri; la velocità dell'espansione sarà pari all'energia dell'utilizzatore. Nel momento in cui l'utilizzatore interrompe il flusso di fumo, mordendo tale nube, questa andrà ad esplodere, causando un'esplosione di potenza 40 nel raggio di 6 metri, senza però danneggiare l'utilizzatore.
    Tipo: Ninjutsu - Katon
    (Livello: 4 / Consumo: Medioalto)
    [Da genin in su]

    Se Vergil fosse stato colpito dall'assassino, probabilmente alla testa di quei tre incappucciati, di sicuro non se la sarebbe passata bene, ed ora la scelta era chiara, fermare la lunghissima e rapida esecuzione di sigilli da parte dello strano e longilineo individuo, oppure aiutare il gruppo di Genin, occupati a difendere sia il ragazzo che il vecchio?

    Nel caso lo Hyuga si fosse mosso a gran velocità verso il Capitano degli incappucciati, avrebbe visto, se il Byakugan fosse stato attivato, una sottilissima corda giungere a gran velocità nella sua direzione, era tesa, e probabilmente fissata a qualche meccanismo nascosto all'interno della Foresta, troppo lontano poichè anche precedenti sguardi del Byakugan potessero individuarlo.
    Restava il fatto che forse vi erano altri guerrieri che avevano attivato lo strano marchingegno, era veloce, ed essendo così sottile il cavo era tagliente come un rasoio a quella velocità, era una trappola studiata per amputare le gambe agli avversari[Velocità: 450; Potenza: 40].
    Quello che era preccupante, era che i sigilli compiuti da quel tizio esperto di trame illusorie, non erano ancora terminati, forse se volevano fermarlo, c'era la possibilità di farlo.
    Intanto l'unica cosa che forse solo Vergil avrebbe potuto notare, era che attorno alla snella e nera figura dell'uomo seduto, era comparso un'immenso disegno nero, sembrava un sigillo permeato dal chakra, e generava una strana aura, non sareste riusciti comunque a comprendere altro.
    Gli istanti passavano, vi era la possibilità concreta che vi fossero altri assassini, poichè una trappola non si attiva se nessuno l'innesca, e questi Killer, sembravano anche più preparati dei precedenti.
    Senza dubbio le qualità del comandante erano fuori dal comune.
    Nel frattempo se i tre Genin avessero continuato ad impegnare i Killer, Omoi e Yuma saggiamente si sarebbero portati fuori pericolo, portandosi a circa dieci metri di distanza, riparati dietro alcune rocce, completamente terrorizzati.
    Yuma di solito esuberante, non aveva il coraggio di dar battaglia, forse le sue abilità non gli concedevano abbastanza efficacia?
    Un problema a cui trovare soluzione era, come avevano fatto quei maledetti assassini ad anticipare in quel modo le mosse del Gruppo?
    Poichè per piazzare una trappola come quella, richiedeva qualche ora di lavoro, ed inoltre gli Aculei dello Scorpione sapevano esattamente da dove il gruppo sarebbe passato.






     
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    Una buona notizia, almeno. Il sunese aveva confermato l'identità di quello che apparentemente si chiamava Akira Sashideru, suo compaesano. Questi però non aveva alcun documento di conferma e, quanto peggio, sotto una maschera di calma e pacatezza dimostrava l'inefficienza del sistema educativo del suo villaggio. Lo Hyuga era calmo, e a quelle parole la sua espressione non mutò. Il tizio, però, avrebbe sperimentato una sensazione simile ad una lama fredda che penetra d'improvviso tra le costole[Egida della Disciplina]. Il nuovo sunese diede l'impressione di volersi alzare, ma lo Hyuga, rapido e aggraziato, gli si parò davanti in un attimo.

    " Dalla leggerezza di come ti esprimi sembra proprio che tu sia un genin. "

    Indicò con un cenno i quattro boscaioli parecchi metri indietro, a sottolineare l'assurdità di quanto questi sosteneva. A quella distanza non era possibile essere sentiti e la cosiddetta "reazione" dello Hyuga erano state solo parole, peraltro pronunciate con tono assolutamente normale. La sua espressione era ferrea, e il suo tono fermo.



    " Sembri sapere quanto basta per avere il beneficio del dubbio. Ci farai compagnia per qualche tempo, facendo del tuo meglio per guadagnare la fiducia dei gentiluomini qui presenti. "

    Lasciò libero il passo, tornando a sedersi. Prese dal tavolo quello che sembrava un croccante biscotto al cioccolato. La sua voce questa volta aveva una cadenza insolitamente bassa. Gentile, ma vagamente minacciosa.

    " Avrai fame. "

    [...]

    In un modo o nell'altro tutto si risolse e durante la serata il vecchio artigiano, tra un boccone e l'altro, ebbe modo di esprimere alcune sue considerazioni sugli assalitori di qualche tempo prima. Vergil ci aveva riflettuto, ma l'unica cosa che lo disturbava era il fatto che gli assalitori avessero saputo dove attaccarli nonostante lui stesso avesse tracciato un percorso alternativo. Il resto faceva parte del mestiere e se contro quello che aveva sostenuto di essere il primo non aveva dovuto utilizzare nemmeno metà delle proprie risorse, su quel fronte, pur mantenendo costantemente la guardia alta, era tranquillo.

    " Non si preoccupi, presteremo la dovuta attenzione. "

    Non fece commenti sulla forma fisica del vecchio: la sua stanchezza era più che comprensibile ed il riposo una necessità. Una volta terminata la cena, dopo che Omoi e l'assistente si ritirarono nelle loro stanze, lo Hyuga diede disposizioni per la notte ai sottoposti.

    " Sorvegliate la stanza a turni di due, io penserò all'esterno. Cercate di riposarvi quanto più potete, mi servite in forma. "

    Lui si avviò verso la terrazza, uscendo un attimo per prendere aria. Quando tornò dentro, gli occhi ricolmi di potere, trovò Danzo ad attenderlo. Pensiero gentile da parte sua, ma evidenziava la sua ancora poca esperienza.

    " No, va' pure a riposare. Se vuoi renderti utile tieni d'occhio il nuovo arrivato per me. "

    Una pausa, come se stesse riflettendo su altro.

    " Non credo ci sia nemico, ma non si sa mai. "

    [...]

    La notte trascorse senza problemi e a parte qualche animale selvatico Vergil non vide nulla muoversi vicino al piccolo villaggio. La mattina dopo il gruppo potè lasciare la locanda e partire in tutta sicurezza. Lo Hyuga "unse" nuovamente le guardie per facilitare la loro amnesia, anche dalle loro reazioni non sembrava comunque probabile che se li sarebbero ricordati per molto. Il viaggio verso la terra dei Kobayashi proseguì dunque senza intoppi per almeno un paio di giorni: viaggiavano con la solita formazione a croce e sotto suo ordine evitavano contatti con chiunque gli occhi di Vergil scorgessero in precedenza. Fu a metà pomeriggio del terzo giorno di marcia che accadde. Lo Hyuga avvertì un forte fischio risuonargli nelle orecchie. Subito portò le potenzialità dei suoi occhi al massimo, controllando un più ampio perimetro attorno al gruppo.

    Notò un uomo, solo, che davanti a loro si avvicinava provenendo dalla direzione opposta. I suoi occhi rilucenti di rosso lo etichettavano come appartenente agli Aculei dello Scorpione. Era ancora piuttosto lontano ma Vergil diede subito ordini.

    " Fermi. Nemico in avvicinamento davanti a noi. Signor Omoi, ragazzo, state giù. Voi, stringetevi attorno a loro e combattete in coppie. Sashideru, tu starai con il mio compaesano. "

    Fece qualche passo avanti, distanziandosi dal gruppo. Se nelle vicinanze non c'era nessun altro, significava che la fonte di pericolo era una sola. Eliminata quella, qualsiasi evocazione o servitore-fantoccio sarebbe stata una minaccia di poco conto e facilmente sopprimibile. Sguainò la katana con la destra, attendendo il nuovo arrivato a circa cinque metri di distanza dal gruppo. Il suo sguardo era glaciale e l'espressione sul suo viso prometteva eterna dannazione al nemico. Questa volta non ci sarebbe andato leggero come prima. Se costui era stato mandato come sostituto degli altri, significava che in qualche modo costituiva un'ondata più potente della prima. Strinse i pugni. Lo avrebbe schiacciato, gli avrebbe torturato la verità fuori dal corpo, e poi lo avrebbe ucciso. Così forse questo Ismail Bachi avrebbe finalmente capito che il vecchio artigiano era troppo ben protetto e lo avrebbe lasciato in pace. In caso contrario, peggio per lui.

    Il tizio continuò a camminare senza problemi e parlò solo quando fu a circa dieci metri da lui - a quindici dal gruppo - confermando la sua appartenenza agli Aculei e con quella la sua condanna a morte. Estrasse alcuni kunai, ciascuno con un sigillo piazzato sopra. Senza una parola Vergil strinse maggiormente la presa sulla katana. Gli avrebbe mostrato la sua velocità. I membri del suo gruppo dovevano aver intuito la minaccia dei sigilli, probabilmente esplosivi, ma il chunin si aspettava, non avendo lui dato ordini differenti, che rimanessero immobili a protezione dell'artigiano. Il tizio lanciò i kunai in aria, pronunciando poi quelle due parole identificanti la particolare tecnica che lo Hyuga aveva fronteggiato qualche giorno prima. Le piccole armi presero velocità. Frazioni di secondo dopo l'attivazione della tecnica avversaria, Vergil sparì. Sembrò poi ricomparire nello stesso istante sopra i kunai - ancora allineati - in volo, il braccio destro carico. In volo effettuò un unico fendente orizzontale, colpendo tutti i sei ordigni e scomparendo di nuovo all'istante, ricomparendo tre metri in testa al gruppo[Slot Tecnica Avanzata & I Slot Difesa].

    I kunai, colpiti dallo Hyuga, cambiarono traiettoria e si conficcarono nel terreno a cinque metri dallo stesso, detonando poi qualche attimo dopo. Era accaduto tutto in meno di un battito di ciglia e se non fosse stata per la forza attribuita ai proiettili dalla tecnica nemica Vergil avrebbe potuto ritorcergli contro la sua offensiva. Immobile davanti alla nuvola di polvere sollevata dalla detonazione il chunin della Foglia teneva d'occhio il nemico.



    Poi, d'omprovviso, questi sparì in una nube bianca accompagnata dal ritorno di quel fastidioso fischio. Sorpreso, giacchè nessun tipo di nube poteva fermare i suoi occhi, lo Hyuga lanciò un avvertimento al suo gruppo.

    " Arriva. State pronti a contrattaccare. "

    Era tempo anche per i genin di dimostrare il loro valore. Calmo e concentrato, lo Hyuga estese i suoi sensi[Reattività Divina - Kanmuru]. Sarebbe venuto a fare fuori lui per primo in modo da poter poi eliminare gli altri con facilità. Il nemico non era stato ancora colpito, di conseguenza l'olfatto sarebbe tornato poco utile. Dove il Byakugan, tatto e udito erano le sue risorse. Chiuse gli occhi. Non che questo gli impedisse la visuale, però lo aiutava a concentrarsi sugli altri sensi. Attendeva, immobile, sicuro che il colpo sarebbe arrivato. In natura più di un predatore si finge morto per attirare a sè la preda.
    Si aspettava che il colpo arrivasse alle spalle, la zona prescritta per ogni assassinio degno di tale nome, così quando dopo lunghi secondi avvertì un fruscio alle sue spalle, accompagnato dal rapido spostamento d'aria di un oggetto poco più piccolo di una wakizashi, non si fece trovare impreparato[Controllo dell'Udito I & Controllo del Tatto I].

    Non provò nemmeno a girarsi, limitandosi ad espellere e rendere compatto tramite l'Arte Juken il chakra all'altezza dello spostamento d'aria[II Slot Difesa][Arte Juken: Barriera di Chakra][RIFL:475]. Come il colpo si infranse sulla superficie del chakra luminoso dello Hyuga, l'Aculeo tornò visibile. Rapido, Vergil fece per girarsi e tagliarlo in due. Vide la mano libera dell'altro congiungersi in un unico sigillo, e per un soffio la sua spada fendette solo aria.


    Il suo guardo seguì l'uomo, ormai lontano, e il suo corpo continuò il movimento rotatorio. Divertente che credesse di sfuggirgli con un trucco del genere. Un battito di ciglia, e Vergil sparì di nuovo. Il viaggio che il tizio aveva compiuto in un secondo era stato effettuato dallo Hyuga in un decimo del tempo e ora questi si trovava tre metri in aria, alle spalle del tizio[Slot Tecnica Base->Slot Shunpo]. Questi, seduto e operante alcuni sigilli, molto probabilmente non lo aveva nemmeno notato data la sua velocità. Nella discesa, silenziosa e mortale, verso la schiena del nemico, il tempo parve rallentare: Vergil scorse alcune figure uscire dal terreno ed attaccare i genin, mentre a metà del percorso che aveva attraversato grazie alla sua tecnica vide un cavo teso come trappola. Tutto si dissolse, e mentre il tempo ricominciava a scorrere normalmente la schiena del bersaglio tornò ad essere l'unica cosa importante. Il colpo partì, veloce ed assassino, con un angolo tale da penetrare nella spina dorsale e fuoriuscire in mezzo ai polmoni se avesse colpito[I Slot Azione][VEL:575][Fiore Lampo - Senka].

    In pratica il tizio avrebbe ricevuto un attacco rapido come pochi, silenzioso e da un'angolazione imprevedibile, il tutto circa un secondo dopo essersi teletrasportato via dal campo di battaglia, ovvero il momento in cui probabilmente si sentiva più al sicuro. Assai improbabile che sopravvivesse, schivasse, o anche solo si accorgesse del colpo. Una volta toccato terra lo Hyuga si sarebbe comportato a seconda del risultato dell'offensiva.

    [CASO I]
    - Se l'attacco fallisce, o comunque non mette fuori combattimento l'Aculeo -


    Lo Hyuga proseguì la sua offensiva, forte della sua velocità e della sua posizione. Caricando la destra sferrò un rapido colpo discendente, da sinistra a destra, tentando di tagliare la zona compresa tra collo e fianco sinistro. Contemporaneamente la mancina di fece avanti, fulminea, e gli artigli del drago che uscirono dal guanto tentarono - sfruttando l'elemento sorpresa - di penetrare la zona compresa tra polmone destro e addominali alti[II & III Slot Azione][VEL:450] Ovviamente se il tizio fosse stato di profilo i colpi sarebbero stati rivolti alle zone corrispettive, ma sempre contemporanei e insidiosi, e si fosse mosso Vergil lo avrebbe seguito, anche parecchio lontano se necessario[Movimento Gratuito & IV Slot Azione(Bonus Agilità)-> Slot Shunpo]. Terminato il tutto, se l'avversario ancora capace di combattere, si sarebbe allontanato di un paio di metri con la guardia alta, mentre in caso contrario avrebbe agito come segue.


    [CASO II]
    - Se l'attacco riduce l'Aculeo in condizioni tali da non poter più combattere-


    Roteando con forza la katana una volta Vergil la pulì del sangue del nemico, portandosela poi davanti al viso come a compiere un giuramento. Tutta la sua forza trasudava dalle parole che si apprestò a pronunciare.



    " Io ti ucciderò. Come ho ucciso chi è venuto prima di te e ucciderò gli altri che verranno. Tanto per chiarire, da quando la missione ha avuto inizio ho dovuto utilizzare meno della metà delle mie capacità per far fronte alle vostre ridicole offensive. Questa è la differenza che ci separa. "

    Era bello e terribile, una creatura nata per la battaglia e per la vittoria. Ancora una volta, non era quello il giorno in cui avrebbe trovato l'avversario che attendeva da anni ormai.

    " Ora accetterai il tuo fato e mi dirai ogni cosa che voglio sapere. "

    Il suo gelido sguardo perlaceo sembrava trafiggere l'anima.

    " O, diversamente, assaggerai i miei metodi di persuasione. "

    All'Aculeo la scelta. La sua fine, in ogni caso, era segnata. Vergil si chiedeva soltanto quando avrebbe finalmente potuto affondare la sua lama nella carne di quel Ismail Bachi, che, era certo, sarebbe venuto di persona prima o poi. Le domande rivolte al tizio, in caso di ragionevole resa, sarebbero state le stesse poste al capitano della prima squadra nemica affrontata, con l'aggiunta di come diavolo fossero riusciti e riuscissero ad intercettare il loro percorso ogni volta. In tutto questo, lasciò che i genin se la cavassero da soli e dimostrassero il loro valore. Ovvio poi che si aspettava nessuna intrusione mentre interagiva con l'Aculeo. Se il sunese avesse provato - inopportunamente - a farsi avanti, Vergil confidava che Danzo avrebbe fatto la sua mossa.



    OFF GAME

    Vergil Hyuga, Chunin Rossa

    Stato Mentale: Vigile
    Ferite: Nessuna

    imageTesta: 60/60
    imageBraccioSx: 50/50imageBusto: 100/100imageBraccioDx: 50/50
    imageGambaSx: 50/50imageGambaDx: 50/50

    Chakra Rimanente: 200 - ?/200

    Tecniche e Competenze utilizzateEgida della Disciplina
    [Arte]: A condizione di avere a che fare con persone che si dimostrano scortesi, volgari o irrispettose di un superiore, lo Hyuga è in grado di esternare la sua gelida furia tramite una terribile aura di potere emanata dalla sua persona. Entro dieci metri da lui, più ogni dieci metri ogni Basso ulteriore impiegato(consumo massimo pari a Medio), le persone oggetto della sua influenza avvertiranno un'improvvisa sensazione di pericolo e un brivido gelido lungo la schiena. Subiranno inoltre un effetto aggiuntivo variabile a seconda della differenza di energia. Non ha effetto su superiori di energia.[Attivazione: Basso]
    ___

    Reattività Divina - Kanmuru
    [Arte]: Durante tutta la sua carriera ninja Vergil non ha mai trovato un suo pari in grado di ferirlo in combattimento, tant'è che il suo corpo è completamente privo di cicatrici. Essendo lo Hyuga conscio di questa sua peculiarità, quando affronta un combattimento una parte della sua mente presta maggiore attenzione ad evitare ferite, donandogli così una tacca di vantaggio in Riflessi finché tale concentrazione perdura. Questa capacità non giustifica difese irrealistiche o antisportive, e se subita una ferita superiore a Lieve in un combattimento per tutta la durata dello stesso tale abilità non è più accessibile. Non è cumulabile a tecniche che aumentino i Riflessi: nel caso attivato un jutsu simile varrà solo il maggiore dei bonus.
    ___

    Fiore Lampo - Senka
    [Abile]: L'attacco alle spalle è una delle specialità di Vergil: lo utilizza con perizia indifferentemente per aprire uno scontro, per terminarlo o anche nel bel mezzo dello stesso. Per questo motivo, ogni volta che effettua un attacco alle spalle - di persona o utilizzando un clone - Vergil ottiene un bonus alla Velocità pari a due tacche, valido per un solo slot azione. Tale attacco deve essere frutto di un'oculata strategia e non di un fortunato momento. Per tale ragione il bonus si avrà solo se lo Hyuga avrà sfruttato lo slot azione o tecnica precedente all'attacco per porsi in posizione vantaggiata rispetto al suo avversario, sia essa fisica o psicologica. Può essere utilizzato un numero di volte per scontro pari agli slot Competenza utilizzati.

    ___

    Arte Deambulatoria: Passo Lampo Infinito - Hohō(歩法): Mugen Shunpo(瞬歩)
    Villaggio: Personale - Chunin
    Posizioni Magiche: Nessuna

    " Maestro di velocità, Vergil ha inventato questa tecnica deambulatoria di alto livello per spostarsi sul campo di battaglia tramite "passi" della durata di millesimi di secondo ciascuno. Impercettibile durante il movimento, lo Hyuga ha la completa padronanza del campo di battaglia. "

    L'utilizzatore può compiere un movimento istantaneo di massimo 30 metri, solo in rettilineo, per ogni slot azione o tecnica impiegato. Non può fermarsi a meno di 3 metri da una consistente fonte di chakra. Sarà impossibile attivare o mantenere tecniche avanzate. Utilizzare ripetutamente questa tecnica come difesa è sleale e antisportivo. Dura fino a un round per grado ninja.

    [Tipo: Taijutsu]
    [Livello: 3 | Attivazione: Alto - Mantenimento: Mediobasso]




    Edited by Boreanz - 29/1/2011, 22:04
     
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  11. -Diablo-
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    Per un attimo, il monaco sentì una sensazione stranissima.
    Come se tutto lì attorno si fosse congelato. Lo sguardo del caposquadra era dei peggiori mai visti. Fin'ora, credeva di averlo quasi conosciuto ma dovette ricredersi: il monaco non poteva dire di sapere di lui nemmeno un millesimo di quello che fosse davvero.
    In ogni caso, il nuovo arrivato e a dir poco sfrontato aveva rinunciato alla sua idea di andarsene. In futuro, Luxeifer avrebbe constatato che era un suo piccolo vizio, quello di giungere in luoghi importanti e dal quale non ci si può ritirare... per poi andarsene. O almeno, provarci!
    In compenso qualcosa di buono c'era: il servizio di quel locale. In tempi molto brevi la signora gli aveva portato il mantello dal lui richiesto, che il monaco si affrettò ad indossare, coprendo le sue fattezze metalliche e artificiali.
    Nonostante fosse uno shinobi e avesse delle scorte di cibo rapide da consumare durante gli spostamenti, la fame attanagliava il suo povero stomaco. Prima o poi, l'avrebbe rimpiazzato con uno meccanico, proprio come le sue braccia. Ma fino a quel momento...
    Mi conviene mangiare.
    Mantenendo delle maniere che si addicevano ad un "gentiluomo", termine piuttosto interessante usato da Vergil, mangiò quello che poteva e poi, come comandato sempre da questo, si offrì per il primo turno di guardia:
    <Starò io per primo. Non ho ancora sonno>
    [...]
    Tutto filò liscio. Così liscio, che quasi non ci si riusciva a crederci.
    Avanzando in formazione passarono un paio di giorni senza incrociare l'ombra di un avversario. Solo qualche carovana al quale Lux non avrebbe prestato alcuna attenzione.
    Voleva concentrarsi solamente su ciò che poteva ucciderlo. E c'erano andati vicini, con quel serpente bomba!
    Ma come una delle nobili verità del buddhismo dice, tutte le cose materiali sono impermanenti. E quella tranquillità non era destinata a durare.
    Il terzo giorno, le acque si smossero. Fu come un fulmine a ciel sereno, la vista lungimirante di Vergil fu ancora una volta d'aiuto:
    CITAZIONE
    Fermi. Nemico in avvicinamento davanti a noi. Signor Omoi, ragazzo, state giù. Voi, stringetevi attorno a loro e combattete in coppie. Sashideru, tu starai con il mio compaesano.

    Bastò la sua seconda parola. Nulla di più, per far circolare immediatamente il chakra all'interno delle braccia e della testa, attivando così le loro potenzialità.
    Facendo scattare immediatamente il volto e passando all'Ironia, si preparò a fermare qualsiasi possibile attacco.
    Quando finalmente la figura dell'avversario divenne visibile, questo parlò, dichiarandosi anch'esso un Aculeo. Considerando quanto era successo agli ultimi due che l'avevano detto, il monaco fu contento di non essere in lui.
    Vergil è troppo orgoglioso per permettere che uno di noi muoia o si faccia del male...
    Neanche a dirlo, e la figura del capogruppo stava aleggiando sopra ai kunai esplosivi che l'ultimo nemico arrivato aveva lanciato addosso al gruppo. Tenendosi vicino al signor Omoi ma cercando anche di essere in grado di combattere in coppia con il suo compaesano, Lux tenne d'occhio la situazione da tutti i fronti possibili, senza però perdersi il piacere del chunin foglioso che deviava quella che si sarebbe rivelata un'immensa esplosione e una bella grana per tutti quanti.
    CITAZIONE
    Arriva. State pronti a contrattaccare

    Un avvertimento di degno tempismo, perché il genin di Suna ebbe giusto un istante per potenziare ulteriormente i propri Riflessi di 1/2 Basso e quindi vedere un assassino comparirgli poco di fronte a lui.
    Questo, uscendo dal terreno come una sorta di morto vivente dei racconti narrativi, armato di due wazikashi tentò immediatamente di colpirlo con una coppia di colpi ben piazzati e degni di un assassino. Ovviamente, quest'ultimo però non aveva fatto i conti con il fatto che il genin che aveva deciso di affrontare... aveva quattro braccia:
    Utilizzando la mancina organica, quella fatta di carne e ossa, lo shinobi bloccò sul nascere il colpo, afferrando il polso del suo avversario e trattenendolo[Slot Difesa I+Slot Attacco I: Blocco
    Forza=375 - Riflessi=375]
    con forza.
    Anche il secondo, per quanto quel tizio dagli occhi rossi potesse essere veloce, ebbe lo stesso destino: fermato[Slot Difesa II+Slot Attacco II: Blocco
    Forza=375 - Riflessi=375]
    , senza neanche troppi problemi, con il polso bloccato dalla mano destra del ragazzo. Ed ora, che aveva entrambe le braccia occupate... Lux aveva ancora le due meccaniche!
    Afferrando con maestria i Tirapugni con Lama dall'equipaggiamento, li indossò con abilità straordinaria
    Prestigiatore [1]
    Abile: L'utilizzatore ha una precisione e una finezza nei movimenti delle mani che sfiora il sovrannaturale. Può compiere facilmente giochi di prestigio con oggetti di dimensioni pari o inferiori a mediopiccola. Possono passare gli oggetti 'occultati' da una mano all'altra in un tempo ridotto, difficilmente percepibile.
    per poi concentrarsi immediatamente sull'attacco: facendo scattare nuovamente il volto, immediatamente il nemico avrebbe guardato negli occhi la Rabbia del monaco. Sfruttando la forza che avrebbe avuto da quel momento in avanti, questo avrebbe tentato un affondo contemporaneo[Slot Azione III: Affondo Tirapugni
    Forza=400 - Velocità:325]
    di entrambi le armi impugnate nei reni.
    Se questo però non fosse bastato, sempre cercando di trattenere le braccia del nemico per impedirgli di difendersi, Lux avrebbe caricato di nuovo la sua tecnica preferita: la spaccamontagne[Slot Tecnica Avanzata: Spaccamontagne
    Forza=475 - Velocità=325]
    . Il pugno poderoso e caricato sarebbe giunto dal braccio meccanico destro allo stomaco, che in combinazione tra i dentelli del Tirapugni e il potenziamento della forza, avrebbe recato un danno non poco consistente all'Aculeo.
    Se avesse avuto un attimo di pace, il genin avrebbe controllato la situazione del signor Omoi e del suo piccolo aiutante. In fondo, fino a quel momento l'aveva considerato troppo poco per essere colui che andava protetto!
    <Signore! State bene? Non le accadrà niente, non finché saremo qui...>


    Tabella di Combattimento
    Slot Difesa I: Blocco braccio
    Slot Difesa II: Blocco braccio
    Slot Gratuito:
    Slot Attacco I: Presa sulle braccia avversarie
    Slot Attacco II: Presa sulle braccia avversarie
    Slot Attacco III: Affondo Tirapugni
    Slot Tecnica Base:
    Slot Tecnica Avanzata: Spaccamontagne
    Chakra: [115/150]
    Vitalità: [140/140]
    Movimento: 15metri/round
    Salti: 5metri
    Equipaggiamento:
    Kunai [5/5]
    Fasce da Combattimento [4/4]
    Wazikashi [1/1]
    Tirapugni con lama [2/2] Indossati
    Filo Nylon [20m]
    Tonico di Recupero Minore [1/1]
    Tonico Coagulante Minore [1/1]
    Forza: 375
    Velocità: 325
    Riflessi: 300
    Resistenza: 300
    Vista: 300
    Udito: 300
    Olfatto: 300
    Tatto: 300
    Agilità: 300
    Precisione: 300
    C. Chakra: +0%
    Senjutsu: 300
    Tempismo: 300
    Volto Utilizzato: Forza = Forza +25Note:


    Edited by -Diablo- - 30/1/2011, 01:30
     
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  12. ¬Chris
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    Viaggio verso Occidente

    6/?


    Guardai Vergil, avrei dovuto tenere sott'occhio il nuovo sunese, probabilmente non sarebbe stato un lavoro semplice, avrei conseguito il mio dovere. Sarei infine tornato a fare la guardia davanti alla porta del signor Omoi, la sera passò tranquilla non ci fu nessun tipo di problema, a volte mi alzavo per fumarmi una sigaretta. Il giorno dopo partimmo presto, i giorni si susseguivano e l'attacco dell'Aculeo sembrava solo un brutto ricordo, la mia mente vagava tra i ricordi in tempesta, come onde le immagini degli amici più cari o i parenti più intimi, come un'onda i brividi di tristezza e malinconia. L'avviso di Vergil fu come il grido di un marinaio che avvisa il capitano di una falla nello scafo. Nella mia mente si configurò subito il bianco, vuoto completo seguito subito dal ricordo dello scontro precedente. Poi di nuovo il nulla.
    Sciolsi i muscoli delle braccia e poi scrocchiai il collo, estrassi il fuuma kunai con un gesto lento e misurato, Vergil mi stupì come sempre mandando a farsi fottere l'attacco nemico. Tenni la guardia bassa, il braccio destro tenuto dritto di fronte a me appena abbassato con la mano aperta, con la destra saggiai il manico della spada anch'essa tenuta bassa.
    Poi fu tutto molto veloce, prima un suo attacco che poi si scoprì essere una finta, il vero attacco era un montante con un movimento preciso e calmo compii una leggera giravolta, tenendo l'occhio sempre fisso sul mio avversario, infine m'accucciai lasciando passare sopra a me la lama. [I e II Slot Difesa | Riflessi 400] il mio avversario indietreggiò, il mio sguardo volò sull'ultimo arrivato del gruppo, se non ci fossero stati problemi avrei continuato il mio scontro individuale. Il mio avversario si ritirò di un metro e mezzo e lasciò cadere un fumogeno, poi non so esattamente cosa stesse facendo ma decisi comunque di attaccare, la miglior difesa è l'attacco. Mi gettai nella coltre di fumo, seguendo i miei sensi avrei provato a individuarlo, bruciai il mezzo metro in un battito di ciglia, avrei trovato il mio nemico impastare del chakra, probabilmente per una tecnica, sperando di prenderlo alla sprovvista impastai del chakra per velocizzare il mio movimento, sarebbe stato un affondo all'addome, se l'avessi colpito forse non avrebbe potuto continuare lo scontro puntavo ai polmoni. [I Slot Azione AdO | Vel 300 + basso 375] Se fosse ancora riuscito a combattere o fosse riuscito a schivare il mio attacco, avrei continuato a infierire sul mio avversario. Il primo attacco sarebbe stato un fendente all'altezza della testa [II Slot Azione | Vel +mezzo basso 350 | Forz + mezzobasso 350] Avrei fintato una spazzata fermandomi a qualche cm dalle sue ginocchia, mi sarei infine mosso cercando di arrivargli alle spalle fingendo un secondo affondo al costato, ma la lama non andò mai a segno, infatti dal fuuma Kunai sarebbe partito un getto di olio molto infiammabile. [Slot Gratuito doppia finta | Slot Azione III Utilizzo meccanismo]

    QUOTE
    Fintare Migliorato [ 1 ]
    Abile: L'utilizzatore, una volta al round, può effettuare due finte di seguito senza causare AdO. Le finte, inoltre, saranno più efficaci e realistiche.

    [Da genin in su]


    Quindi una fiammata sarebbe partita dalla mia bocca, senza nessun bisogno di sigilli o altre cazzate simili, le fiamme insieme all'olio sarebbero stati probabilmente mortali per il mio nemico, quindi mi sarei allontanato avvicinandomi al signor Omoi. Il mio sguardo, infine, si sarebbe nuovamente rivolto verso l'ultimo sunese, sarei dovuto intervenire nel caso si fosse messo contro il sensei Vergil.

    QUOTE
    Fiato di Fuoco – Endan
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Nessuna
    L'utilizzatore può emettere una rapida fiammata dalle dimensioni ridotte, utile per reagire prontamente. La potenza è pari a 20 ed avrà una larghezza pari ad un metro. È possibile utilizzarla in Subisci e Mena come se posseduto il talento 'Tecniche Immobili'.
    Tipo:Ninjutsu - Katon
    (Livello: 4 / Consumo: Medio) [Lunghezza Massima: 2 metri ogni grado ninja]
    [Da genin in su]




    QUOTE
    Chakra: 115/165
    Fisico: Perfetto

     
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  13. [.:RoUgE:.]
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    <div class="superquote">

    Kotetsu, il secondo Aculeo dello Scorpione.






    Kotetsu aveva calcolato ogni cosa, Hyuga utilizzano tecniche stravaganti e particolari, non si aspettava di ucciderne uno colpendolo alle spalle.
    Il suo attacco venne fermato da qualcosa, come una sorta di protezione invisibile, probabilmente era un costrutto di chakra o roba simile, quello Hyuga lo stava incuriosendo!
    Provò dunque a voltarsi ed a tranciare il corpo dell'aculeo a metà, ma esso si era già teletrasportato lontano e rapido iniziò ad assumere la posa per quello che sarebbe stato il grande botto.
    Sotto di esso già era comparso un grosso circolo, un simbolo permeato da una potente energia in aumento, ma qualcosa, sembrava non volerlo lasciare in pace.
    Infatti non appena effettuati i primi sigilli, sentì dietro di se uno spostamento d'aria, quello e la scomparsa dello Hyuga di fronte a se, gli bastarono per prendere le dovute contromisure, e non appena la lama dello Hyuga attraversò il suo corpo, per Vergil fu come attraversare una nube di fumo, poichè quell'individuo probabilmente possedeva una strana abilità.
    Altri colpi giunsero sul corpo di Kotestu, che tranquillo, continuò a comporre la serie che pareva interminabile, di sigilli.
    Che diavolo era? Non poteva essere colpito oppure c'era qualcosa di più sotto quell'incredibile tecnica?
    Vergil con il biakugan avrebbe potuto notare che il corpo dell'Aculeo smilzo era pervaso da una continua corrente chakrica in movimento, come se stesse continuamento attingendo chakra dal tantien, inspiegabile, come diavolo ci riusciva.
    Una sonora risata provenne dall'individuo, quando con un ultimo sigillo, quello del drago, parve concludere la serie di sigilli, alzandosi in piedi.
    Una risata macabra e folle, di chi sa che quello che sta facendo è roba grossa anche per uno shinobi.
    Il circolo sotto ai suoi piedi pulsava incredibilmente, e giunto in pochi attimoi al picco di energia, due bare in stile giapponese, e completamente in legno sbucarono rapide dal terreno, scomparendo poi in una nuvola di fumo nero, ed al loro posto apparvero due corpi.
    Uno con un coprifronte della foglia rigato, capelli lunghi fino alla vita ed una mantella nera strappata in più punti.
    Ciò che probabilmente avrebbe, colpito lo Hyuga era il fatto che quella cosa che tutto pareva tranne essere un vivo, aveva i suoi stessi occhi bianco perlacei.
    Capelli neri ed un fisico snello, dietro la schiena una spada.
    Una spada enorme, era lunga circa 2 metri e 50 e sembrava vecchia più di ogni altra.
    Il secondo individuo comparso, era invece completamente nudo, salvo per una sorta di gonna logora a coprire le parti intime, con un'altra tipologia di occhi, occhi strani appartenenti ad un famoso clan della Sabbia, occhi dagli immensi poteri, che stavano appunto posando il loro sguardo sullo Hyuga.
    Era chiaro che la tecnica di Kotestu era la Resurrezione impura, ed ora Vergil era in un mare di guai.
    Il tizio con gli occhi bianchi, parlò, mentre l'evocatore di morti restava indietro, con un ghigno sulla faccia.



    Ancora una volta... tornato su questa terra...
    I miei occhi vedono realmente uno Hyuga di Konoha?
    Qual'è il tuo nome... Hyuga... il mio era Hoshi Hyuga della Casata cadetta, ucciso da 4 membri della casata principale e venduto ad un villaggio minore per pochi ryo....



    Avrebbe atteso la risposta del suo consanguineo, poi avrebbe parlato di nuovo.



    Dunque... vedi il mio antico coprifronte?
    Porta il segno della rabbia e del tradimento, di solito deve legare la mia anima prima che possa soddisfare i suoi scopi, ma non oggi, sarò ben lieto di terminare uno spregievole Hyuga.



    Il cadavere dello Hyuga balzò in avanti, coprendo in un lampo i metri che lo separavano da Vergil, era veloce, e conosceva i metodi degli Hyuga, un avversario decisamente ostico.
    Assumendola posta caratteristica del Juken, punta a colpire con il palmo della mano destra direttamente uno dei punti più deboli del corpo umano: i polmoni.
    Il braccio del cadavere Hyuga si allunga rapido, minaccioso e Vergil sa più di chiunque altro cosa significhi subire il juken, il colpo è rapido, al livello di Vergil se non superiore[Velocità: 425; Agilità: 475].Ma quel colpo era solo una finta, infatti eseguendo una Rotazione con il piede sinistro a fare da pernio, cercò di indirizzare un doppio colpo di palmo sul fianco sinistro dello Hyuga, l'azione vennepotenziata dal chakra del cadavere per renderla più fluida[Velocità: 475; Agilità: 475; Chiusura punti di Fuga].
    Comunque fosse andata, colpito o no il fianco detro, lo Hyuga avrebbe sferrato una spazzata con la gamba destra, mirata a destabilizzare l'equilibrio di Vergil, mentre la mano sinistra, si portava sull'elsa della spada[Velocità; 425; Agilità: 475].
    Se avesse colpito lo Hyuga questo probabilmente avrebbe perso l'equilibrio ed avrebbe dovuto sudare di più per parare il colpo discendente di spada che consequenzialmente alla spazzata, piombò in cerca della testa avversaria, in modo tale da fracassare lo snello corpo dello Hyuga.
    Quest'ultimo colpo sarebbe stato portato con una velocità incredibile, forse superiore a quelle mostrate da vergil stesso, tutto a causa di un impasto di chakra[Velocità: 500; Agilità: 475; Potenza: 35].


    Qualunque fosse stato l'esito dei colpi portati da Hoshi Hyuga, esso avrebbe indietreggiato, la spada enorme in mano, lo sguardo vuoto fisso su Vergil.
    L'altro individuo era rimasto immobile, si limitava a guardare Vergil direttamente, ed esso se avesse provato ad utilizzare alcune tecniche, avrebbe notato che esse non funzionavano affatto[Tecniche livello 4 Annullate].
    Intanto Kotetsu, inghiottiva un tonico, probabilmente per reintegrare il chakra perduto, e distanziandosi dallo scontro, iniziò a dirigersi verso il gruppo dei Genin con una svogliatezza e lentezza uniche nel loro genere.



    Nel frattempo, i tre genin stavano abilmente fronteggiando i loro avversari che avevano l'intento e l'ordine di catturare una volta per tutte il Vecchio Fabbro.
    Ovviamente quelli erano solamente degli scagnozzi, potenti, ma soldati semplici, sacrificabili, infatti ciò che desiderava Kotetsu, era che riuscissero almeno a ferire qualcuno del gruppo in maniera relativamente cospiqua.
    Dopo l'impianto del Ragno rosso erano divenuti solamente schiavi al servizio della congrega,m nulla di più.
    Il monaco si difese egregiamente, e riuscì per un fortuito caso ad agguantare gli arti dell'assassino in nero, che cerc ò di fargli prendere la presa, non riuscendoci a causa della forza avversaria che soverchiava il suo corpo, e venne effettivamente e letteralmente travolto dai due colpi portati da Luxeifer.
    Il bagliore rosso degli Occhi si spense ed esso cadde come un sacco di patate a terra.
    Così come il Monaco fece Akira, riuscendo ad arginare gli attacchi in maniera abbastanza semplice, se non fosse che un colpo di spada, il montante, riuscì a prenderlo di striscio al torso, ma nulla di grave[Ferita Leggera al Torso].
    Il giovane reagì con una combinazione di colpi efficacie, che portò l'assassino a collassare esattamente come il primo.
    Il terzo genin invece, reagì prontamente a tutti gli attacchi senza riportare ferite, ma permise al suo avversario di iniziare i sigilli della tecnica, prima di poterlo trafiggere con la sua spada aai polmoni, il metallo trapassò le carni dell'assassino, che però sembrava non curarsi della ferita, e continuò dunque la breve composizioni dei sigilli della tecnica dalla nuvola esplosiva.
    In un raggio di 5 Metri dall'assassino infilzato si sarebbe creata una nuvola di cenere, che sarebbe istantaneamente esplosa, minando la salute di tutti i presenti, principalmente del Genin che era stato tanto avventato da avvicinarsi all'assassino.Ad esso sarebbe risultato più complesso schivare l'esplosione, ma anche gli altri due erano sotto tiro.
    Al vedere ciò che stav accadendo ai suoi sottoposti, l'Aculeo dello scorpione emise un fischio, e dalla boscaglia ai lati della strada, comparvero 3 uomini con delle strani vesti in pelle e delle maschere rassomiglianti alle maschere a gas.
    I loro occhi puntati sul costruttore di spade, che al momento si trovava in mezzo al gruppo.Rimasero fermi, forse per verificare il risultato del sacrificio di quell'assassino.
    Non appena il fumo ceato dal fumogeno e dall'esplosioen si fosse diradato, avrebbero agito.
    Era una situazione decisamente non favorevole al gruppo, considerando che il capogruppo era impegnato contro due avversari, dalle evidenti potenzialità.
    In quel frangente, i tre Genin avrebbero dovuto proteggere Omoi da soli, non potevano contare sempre sull'aiuto del capitano.
    Intanto Kotetsu, proferì parole velenose:




    Avanti, consegnateci il Fabbricante di Spade, lo avrete capito che quì nona vete scampo...
    Oddio voi ninja accademici, quanto siete fastidiosi...



     
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    Tutto era andato secondo i piani, come sempre del resto, pensò Vergil quando vide la punta della katana immergersi nella schiena dell'Aculeo. I fatti gli dimostrarono che, in fondo, non era così. Nessuno spruzzo di sangue o ultimo rantolo di agonia nemmeno in seguito ai colpi successivi, portati più che altro per mettere alla prova quella strana difesa. Il corpo del tizio sembrava possedere la consistenza del fumo e gli occhi dello Hyuga scorsero un'attività anomala nel tantien del sinistro individuo. Fece un salto indietro di qualche metro per analizzare la situazione ma nel frattempo quello aveva terminato la sequenza di sigilli, e accompagnato dalle sue risa folli il cerchio sul terreno prese a pulsare come dotato di vita propria, rigettando poi dalle profondità della terra quelle che erano inequivocabilmente due bare. Le pupille dello Hyuga, indistinguibili dalla cornea, si allargarono di qualche millimetro per la sorpresa: se quello che pensava era giusto si sarebbe trovato a fronteggiare una tecnica a dir poco leggendaria.

    Da quei lugubri contenitori di legno fecero la loro comparsa due figure mai viste prima: un uomo praticamente nudo, dall'espressione vuota e priva di vita, e un'altro con un vestito nero strappato in più punti, lunghi capelli neri ed un coprifronte della Foglia rigato. Quello che più colpiva erano gli occhi: quelli del primo, lucenti e percorsi di energia, lo identificavano come appartenente al clan Iga, che lo Hyuga si era già trovato a fronteggiare in passato e con uno dei quali, tra l'altro, aveva anche stretto qualcosa di simile ad una amicizia. Ma furono quelli del secondo ad attirare maggiormente l'attenzione di Vergil, non appena li vide: occhi tristi, di un immacolato bianco perlaceo. Simili ai suoi, eppure così diversi. la scintilla vitale che una volta li animava se ne era andata, tempo addietro. Già, perchè entrambi i tizi erano morti, il loro aspetto non lasciava dubbio. Eppure eccoli lì, in piedi tra Vergil e l'Aculeo. Perchè quella era la Resurrezione Impura dei morti, altrimenti detta Edo Tensei, la tecnica proibita malauguratamente sviluppata dal Secondo Hokage e ripresa dalla Serpe di Oto, il ninja supremo Orochimaru, e dal suo discepolo ed erede, Kabuto. A Vergil era stata donata una conoscenza approfondita della storia, e sapeva quanti danni e sofferenze quella leggendaria tecnica avesse procurato.

    Poter affrontare un'arte di tale livello e portata era qualcosa di magnifico, o, almeno, così lo Hyuga immaginava che sarebbe stato se mai ne avesse avuto l'occasione. Ma lo sguardo vuoto dei due che aveva davanti smorzò qualsiasi entusiasmo. Infangare il nome e la memoria dei morti servendosene come marionette era sbagliato. Era perverso. Dovevano essere liberati e l'utilizzatore punito nella più terribile delle maniere. Gli tornò in mente l'insegnamento di suo padre, pronunciato nell'altra lingua, l'unica volta che affrontarono l'argomento insieme. Mentre proprio il defunto dagli occhi bianchi prendeva la parola, Vergil strinse i pugni. Lo avrebbe messo in pratica.

    Si chiamava Hoshi, dunque, come il piccolo shinobi rosso della Sabbia, ed era appartenuto alla casata cadetta. Questo disse lo Hyuga deceduto, e aggiunse le circostanze della sua morte. Era chiaro che la sua anima era in pena. Uno spirito pieno di ira, derubato della pace della morte e del riposo eterno. Vergil provò sincera tristezza. Voleva sapere il suo nome. Anche i morti, riflettè amaramente, anelavano al minimo alito di vita.

    " Sono Vergil Hyuga, erede della casata principale e chunin della Foglia. Le circostanze della tua morte mi lasciano addolorato e perplesso, fratello. Nulla di simile accade da anni ormai: le casate sono in sintonia e il clan prospera. "

    Era tutto vero, e comunicandolo Vergil sperava di allietare la pena di quello shinobi sventurato. Non sembrò funzionare, o almeno non del tutto. Il suo rancore lo rendeva cieco al punto da combattere volontariamente contro lo Hyuga senza il bisogno di essere controllato dall evocatore. Il chunin si segnò mentalmente la dichiarazione, rivelatrice di alcune meccaniche interne di quella particolare tecnica proibita. L'Iga defunto, nel frattempo, lo teneva sott'occhio, e Vergil sapeva fin troppo bene cosa questo avrebbe comportato. Rimaneva da vedere fin dove i poteri dell'ex shinobi di Suna si spingessero - ma di questo, essendo ben conscio del proprio potenziale, il chunin non si preoccupò eccessivamente. Hoshi Hyuga, questo il nome del defunto, si gettò all'attacco, i palmi crepitanti di chakra. Lo Hyuga lanciò alla causa di tutto quel dolore uno muto sguardo recante di mille promesse, alle quali giurò a se stesso che avrebbe adempiuto a costo di inseguirlo in capo al mondo. Promesse di tortura, promesse di dolore oltre ogni immaginazione, promesse di morte.

    Si concentrò sul ninja della casata cadetta. Non sapeva se potesse avvertire dolore o meno, ma non aveva intenzione di scoprirlo. Il suo cuore si riempì di gelo, e la sua espressione ne fu specchio: non avrebbe infierito su un suo fratello già controllato e fuorviato, se poteva evitarlo.



    " Presto la pace eterna ti sarà restituita, fratello. "

    Fu il suo unico, breve commento, prima di volatilizzarsi precedendo di qualche attimo il palmo dello shinobi deceduto[I Slot Azione->Slot Shunpo]. Frazioni di secondo dopo riapparve pochi metri davanti all'Aculeo - che nel frattempo aveva chiamato altri seguaci -, il braccio teso impugnante la katana teso verso di lui. Gli sbarrava la strada ma al contempo non dava segni di volerlo attaccare. Quando le sue labbra perfette si mossero quella che ne uscì era inequivocabilmente la sua voce, ma la lingua che parlava era un'altra. Antica, potente. L'insegnamento di suo padre.

    " If thou wouldst dress the dead and play amongst them.. "

    Pronunciando quella parola indice e medio della mancina, entrambi coperti dalle lunghe maniche, presero per un attimo una posizione inusuale. Un battito di ciglia dopo, il luogo dove l'Aculeo si trovava scomparve tra fiamme bianche provenienti dall'Inferno stesso. Il pentagono rovente che si disegnò sul terreno, avente raggio pari a tre metri, era centrato sulla figura del tizio, che - vista la velocità delle fiamme e il minimo preavviso dell'attacco - molto probabilmente ne sarebbe stato investito in pieno[Slot Tecnica Avanzata][Sigilli Veloci][Tecnica Economica][Impronta Devastante - Fuoco III][Potenza:82,5][VEL:475]. Il fatto poi che lo Hyuga al momento fosse fermo, con l'arma ben in vista, e che stesse pronunciando parole in un'altra lingua, presumibilmente catturando così l'attenzione, aumentava ancor di più le probabilità di colpire.



    " ..thou shall join their ranks. "

    Terminò la frase, il viso una maschera fredda, e le fiamme scomparvero. Non poteva esistere, per quanto Vergil ne sapeva sui principi alla base dell'arte magica, una tecnica talmente vantaggiosa da rendere immune allo stesso tempo da attacchi fisici ed elementali. Se il problema invece era la potenza dell'attacco, beh, tramite un'offensiva simile era abbastanza sicuro di risolverlo.

    Per quanto Vergil ne sapeva, se l'utilizzatore avesse perso i sensi o fosse passato a miglior vita qualsiasi jutsu da lui evocato avrebbe avuto fine. Anche se colpito in pieno era probabile che l'Aculeo sopravvivesse. In che condizioni, poi, era un'altra faccenda. A quel punto lo Hyuga avrebbe potuto persuaderlo a parlare. Poi, dopo avergli inflitto tanto dolore da far impazzire il suo sistema nervoso, lo avrebbe decapitato.

    [CASO I]
    - Se l'attacco riduce l'Aculeo in condizioni tali da non poter più combattere, ponendo così fine all'Edo Tensei-


    Come previsto il nemico fu devastato dalle fiamme ed a nulla valse la misura precedentemente adottata contro il Fiore Lampo dello Hyuga. Vergil si avvicinò al corpo ustionato e ancora fumante, impassibile. Senza proferire una parola trapassò l'Aculeo nella parte destra del busto corrispettiva a quella del cuore. Lo sguardo bianco spento di Hoshi Hyuga non lo avrebbe mai abbandonato, così come il disprezzo per quella tecnica proibita. Rigirò la lama nella ferita, infierendo senza pietà su un nemico già sconfitto. Fare quello che stava per fare sarebbe stato pericoloso per chiunque altro, ma Vergil era differente: le sue abilità gli consentivano di camminare in territori per altri irraggiungibili.

    Lascinando la presa sull'arma si chinò vicino al tizio. Nei suoi occhi perlacei non c'era alcuna pietà. La mancina si posò sulla fronte del tizio, lasciando però liberi gli occhi.

    " Mi basta un pensiero, uno solo, e patirai un dolore tale da sorpassare ogni tua immaginazione. "

    Breve pausa.

    " Ancora, e ancora, e ancora. "

    Aggiunse, parlando con deliberata lentezza. Ciò che era più spaventoso, oltre al suo tono innaturalmente glaciale, era il fatto che stava dicendo la verità. La tecnica di sigillo da lui stesso poco tempo prima inventata era in grado di garantire un biglietto di sola andata per un Inferno in terra. E poteva essere eseguita più e più volte, finchè il malcapitato non avesse anelato l'oblio della morte. Ma per colui che aveva disturbato il sonno di ninja caduti questo non sarebbe arrivato tanto presto. Gli pose le stesse domande che fatte al primo capitano degli Aculei, poi aggiunse qualcosa.

    " Rifiuta di rispondermi. Non aspetto altro. "

    Utilizzando uno Hyuga come pedina il tizio aveva fatto il passo più lungo della gamba. L'ultimo della sua esistenza.

    [CASO II]
    - Se l'attacco fallisce, o comunque non mette fuori combattimento l'Aculeo -


    Sorprendente, davvero. A quanto pareva lo Hyuga aveva sottovalutato il jutsu dell'Aculeo. Ma se questo garantiva allo stesso una temporanea incolumità allo stesso tempo non cambiava di una virgola il fatto che, dovendo affrontare lo Hyuga, avrebbe fallito la sua missione. Senza voltarsi e continuando a fissare l'Aculeo con dietro i due shinobi rianimati, Vergil si rivolse ai genin, dicendo loro parole che un sottoposto ha il diritto di sentire e il dovere di ascoltare.



    " Non arretrate di un passo. Rischiate le vostre vite e portate a termine il vostro dovere. Questo, significa essere uno shinobi. "

    Fissò il tizio negli occhi.

    " Fa' del tuo peggio per eliminarmi. Sono il più abile degli Hyuga: un membro della casata cadetta non riuscirà neanche a toccarmi, e quello sventurato Iga non può nulla contro i miei jutsu. "

    Inclinò leggermente il capo a destra.

    " Morirai per mano mia. "



    OFF GAME

    Vergil Hyuga, Chunin Rossa

    Vitalità: 160/160
    Ferite: Nessuna

    imageTesta: 60/60
    imageBraccioSx: 50/50imageBusto: 100/100imageBraccioDx: 50/50
    imageGambaSx: 50/50imageGambaDx: 50/50

    Chakra Rimanente: 85/200
    Spese di Chakra:

    [Post Precedente]

    -Basso(10)[Attivazione Byakugan II]
    -Alto(60 - 30[50% di risparmio dovuto alla Concentrazione Aumentata e al talento Tecniche Economiche]= 30)[Passo Lampo Infinito]
    -Bassissimo(2.5)[Kanmuru - Reattività Divina]
    -Medio(30 - 7.5[25% di risparmio nelle azioni di stile dovuto al talento Stile Focalizzato]= 22.5)[Arte Juken: Barriera di Chakra]
    -Basso(10)[Potenziamento]

    [Post Attuale]

    -Mezzo Basso(5)[Mantenimento Byakugan II]
    -Mediobasso(20)[Mantenimento Passo Lampo Infinito]
    -Altissimo(70 - 35[50% di risparmio dovuto alla Concentrazione Aumentata e al talento Tecniche Economiche]= 35)[Fiamme dell'Inferno]

    ____________________________________________

    Angolo Commenti:

    Nelle parole di Vergil sono presenti due citazioni, chi le trova è bravo :guru:

     
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  15. ¬Chris
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    User deleted


    È presente linguaggio esplicito e volgare.



    Viaggio verso Occidente

    7/?

    Sentii la spada penetrare nella carne avversaria, mi stupii nel non vedere alcuna smorfia, quindi sfilai l'arma e subito il mio avversario senza batter ciglio sputò fuori della cenere questa nuvola si allungò, non aspetii di vedere cosa mi succedeva se fossi rimasto dentro, ergo mi tolsi di lì il più velocemente possibile, portandomi dietro al mio avversario. [Rifl 400 | Vel 300] Il mio avversario aveva subito il colpo ma era riuscito a finire la tecnica, ciò mi faceva riflettere: che fossero stati insensibili al dolore? Per quale motivo avevano gli occhi coriacei, non poteva essere solo un caso. Avevo un'idea che mi girava nella capa, infatti scommetto quello che volete che tutti i ninja avversari abbiano gli occhi di color rosso, se così fosse stato allora poteva essere che c'era qualche bastardo che li guidava, qualcuno di potente per poter controllare così tanti uomini contemporaneamente. Ci avrei pensato solo dopo questo scontro. Avrei compiuto due affondi al torace, lo spostamento che avevo fatto mi avrebbe portato dietro la sua schiena, aumentando leggermente la velocità ad ogni colpo. [I & II Slot Azione | Vel 350] infine avrei estratto le armi, sperando di aver bucato nuovamente i polmoni avversari, da quella posizione non mi sarebbe risultato troppo difficile giacchè i polmoni occupano una buona parte del torace, se ci fosse stato bisogno avrei cercato di decapitarlo, con un ultimo attacco per poi riavvicinarmi ad Omoi e il ragazzo.
    Se invece i tuoi colpo avessero perforato i polmoni allora al mio avversario sarebbero rimasti pochi attimi di vita, avrei avuto la conferma, dagli spruzi che sarebbero dovuti uscire dal corpo mentre cercava di respirare, sorrisi leggermente, avevo paura, a volte, della mia crudeltà; ma la guerra è guerra.

    Quindi sarei ritornato indietro vicino al creatore di spade, il fuuma kunai era alzato messo in diagonale di fronte a me, pronto a difendermi quando altri nemici spuntarono dal fogliame, avevano una maschera anti-gas, fanculo non riuscivo a guardare i loro occhi, erano vestiti in modo diverso dagli altri, probabilmente perché più violenti; spesso nelle gerarchie a seconda del livello cambiano le vesti. (OT: Basti guardare la chiesa :coccosi: )
    Quindi ci intimarono di lasciargli i fabbricatori di spade, sul mio viso si disegnò un sorriso, non avevo preso neanche per un attimo in considerazione di lasciargli il fabbricatore e poi andarcene, penso che tanto ci avrebbero uccisi comunque e il mio animo è troppo nobile: non farei mai una bastardata così.

    « Dai avanti vieni qua brutto stronzo, ti inculo con la sabbia! »

    Gli avrei gridato senza paura, preparandomi ad uno scontro. Nel frattempo mi tolsi la bandana mostrando gli occhi di color rosso sangue, una tomoa macchiava l'iride rossastra. [Slot Tecnica Base] Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare; ed io ero pronto.



    QUOTE
    Chakra: 135/165
    Fisico: Perfetto

     
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46 replies since 31/10/2010, 18:40   734 views
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