La casa di Shaina

dove vivo gratis

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    I Dango sono definitivamente assenti.

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    « M... ma sensei, io... non voglio disturbarla...
    Le... le sporcherei il bagno... »


    *Balle. Si vedeva lontano un miglio che avrebbe ucciso per potersi fare una doccia. Ucciso...chissà come mai le era venuta in mente proprio quella parola. Deidara scomparve dietro la porta della camera di Shaina, mentre la ragazza cercava di mettere insieme un pasto decente con quel poco che aveva. Sentì l'acqua della doccia scorrere, un po' in ritardo rispetto al tempo che aveva calcolato...a quanto pareva la ragazzina si era presa un po' di tempo per curiosare nella sua camera. Poco male, non aveva nulla da nascondere.*

    *Rimasta sola, cominciò a rimuginare sulla storia che Deidara le aveva raccontato. Non sapeva perché, ma qualcosa non le tornava, francamente la ragazza non le sembrava così fragile e indifesa in classe, forse un po' taciturna, ma di certo non una bambina spaventata.*

    *I suoi pensieri furono interrotti dalla porta della sua stanza che si apriva. Si voltò a guardare da dietro il mobile bar che divideva la cucina dalla stanza principale e la vide apparire con i capelli bagnati e una vestaglia nera.*

    CITAZIONE

    « S... sensei, io... la ringrazio...
    Cioè... grazie. Grazie veramente. Non so che dire...
    Sembra veramente tutto buonissimo...
    Il fatto è che temo di non sentirmi molto bene. Ho lo stomaco un po' chiuso... »

    « Comunque non si preoccupi, non sono a digiuno. »


    *Shaina la guardò per un attimo. Troppo arrendevole, troppo innocente, troppo perfetta. No, le cose non tornavano. Per la miseria, era una kunoichi e aveva paura di un ubriaco? Poteva stenderlo in qualunque momento. E per di più aveva detto di non saper cucinare ma che aveva mangiato...ma se "la signora" non tornava da giorni, quanto poteva aver mangiato? Senza contare che ora che era senza trucco poteva vedere bene i segni della denutrizione sul suo viso. Le guance leggermente scavate, gli occhi leggermente cerchiati e innaturalmente grandi, inoltre prima aveva notato come i vestiti bagnati le aderivano al corpo, e decisamente la ragazza non mangiava decentemente da un bel po'.*

    *Shaina versò la zuppa di verdure che aveva preparato in due piatti, la portò fino al tavolo insieme a delle fette di pane scuro e si sedette. Poi si voltò verso Deidara parlandole in tono fermo, come avrebbe parlato a chiunque altro.*

    Ora stammi a sentire. Per me puoi anche non mangiare se non ti va, non sono certo tua madre. Però non raccontarmi balle. So benissimo come appare qualcuno che non fa un pasto degno di questo nome da settimane, e praticamente è il tuo ritratto. In ogni caso, il tuo piatto è lì, io non ho ancora cenato e quindi se non ti dispiace mangerò qualcosa. Se ne hai voglia puoi unirti a me oppure puoi non farlo, a me non fa nessuna differenza.

    *le disse mentre spezzava con le mani il fragrante pane scuro con un rumore che sarebbe stato una delizia per le orecchie di qualunque affamato e se ne portava un pezzo alla bocca. La sua eleganza traspariva perfino mentre mangiava, riusciva a essere delicata e tuttavia a non sprecarne neppure una briciola. Solo quando ebbe finito di masticare il pezzo di pane riprese a parlare.*

    Almeno siediti qui accanto. Vediamo...mi sembra di aver letto nella tua scheda che vivi in una locanda giusto? La signora sarebbe la padrona? Se è sparita da molto sarebbe meglio far partire qualche ricerca.

    *Mangiò una cucchiaiata della minestra. Insipida come al solito, ma almeno era nutriente. Per fortuna il pane glielo portava sempre fresco la signora Shizue, o non avrebbe mai mangiato nulla di gustoso.*
     
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    Ora stammi a sentire. Per me puoi anche non mangiare se non ti va, non sono certo tua madre. Però non raccontarmi balle. So benissimo come appare qualcuno che non fa un pasto degno di questo nome da settimane, e praticamente è il tuo ritratto. In ogni caso, il tuo piatto è lì, io non ho ancora cenato e quindi se non ti dispiace mangerò qualcosa. Se ne hai voglia puoi unirti a me oppure puoi non farlo, a me non fa nessuna differenza.


    Sussultò come se l'avessero centrata con un pugno in pieno stomaco, rivelò le labbra sottili piegate in un sorriso di circostanza. Fu sul punto di risponderle male, ma seppe trattenersi in modo ammirevole, senza palesare il moto di rabbia che le salì dalla bocca dello stomaco, esternato esclusivamente dall'evidente forzatura di quel sorriso, che però si addolcì nel giro di pochi istanti. Il tono di voce della sensei l'aveva spaventata, era stata così... ostile, diretta, quasi brutale. Meditò una ritirata strategica sempre con la scusa del "non mi sento molto bene" che sempre funzionava in questi casi, ma Shaina non aveva finito, rincarò la dose, tagliandole al contempo ogni via di fuga.

    CITAZIONE

    Almeno siediti qui accanto. Vediamo...mi sembra di aver letto nella tua scheda che vivi in una locanda giusto? La signora sarebbe la padrona? Se è sparita da molto sarebbe meglio far partire qualche ricerca.


    « Mmmh... »

    Non rispose subito, invece sedette docilmente di fronte alla sensei, lo sguardo basso ed i capelli biondo grano bagnati che le ricadevano sul viso.
    Qualsiasi cosa avesse detto molto probabilmente avrebbe scatenato altre domande, ed era proprio l'ultima cosa che voleva in quel momento, in cui oltretutto c'era l'odore di verdure a darle un po' di nausea. Però doveva rispondere... aveva guadagnato qualche secondo, ma se faceva passare troppo tempo poi la sensei poteva insospettirsi di più.
    L'aveva presa troppo alla leggera, non era credulona come sua madre.
    Continuò la sua recita della bambina spaventata, non poteva certo mostrarsi ostile in quel momento.

    « Vivo nella locanda di mia zia, la signora la gestisce per conto suo. Quando sono venuta in accademia, mio padre avrebbe voluto affittarmi un piccolo appartamento, però mia madre si è opposta. Non... sono capace di fare praticamente niente.
    Non vedo la signora da circa due giorni. E' abbastanza riservata, non so niente dei suoi spostamenti, come lei non sa niente dei miei. »


    Sollevò lo sguardo, incrociando per un istante quello di Shaina.
    Si affrettò a riabbassarlo di nuovo.

    « Mi dispiace arrecarle tutti questi fastidi, Shaina-sensei... »

     
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    *La vide sussultare. Sembrava aver colpito duro, forse aveva esagerato, ma aveva sofferto la fame per così tanto tempo che le persone che avevano la fortuna di poter fare due pasti caldi al giorno e la buttavano nel cesso le davano ai nervi. Non aveva avuto quella che si poteva dire un'infanzia felice, sempre a lottare per ogni pezzo di pane, e non sopportava che tanta gente non riuscisse a comprendere quanto fosse fortunata.*

    *Deidara si sedette accanto a lei, evidentemente senza nessuna voglia di risponderle. Era difficile nasconderle qualcosa, visto che lei stessa era un'ottima bugiarda.*

    CITAZIONE
    « Vivo nella locanda di mia zia, la signora la gestisce per conto suo. Quando sono venuta in accademia, mio padre avrebbe voluto affittarmi un piccolo appartamento, però mia madre si è opposta. Non... sono capace di fare praticamente niente.
    Non vedo la signora da circa due giorni. E' abbastanza riservata, non so niente dei suoi spostamenti, come lei non sa niente dei miei. »

    *La guardò sollevare lo sguardo e riabbassarlo di colpo, in modo sfuggente. Tutto di quella ragazza era terribilmente sfuggente...*

    CITAZIONE
    « Mi dispiace arrecarle tutti questi fastidi, Shaina-sensei... »

    *Shaina ci pensò su un attimo...la storia era plausibile, ma c'era qualcosa che decisamente non le tornava, tutta quell'aria da bambinetta spaesata era troppo strana...non si diventa genin con un atteggiamento del genere...*

    §...quel faccino da bimbetta innocente l'ho inventato io, non mi puoi raggirare così facilmente, ragazza...tu non sei così ingenua come sembra, ma posso stare al gioco per ora...§

    *Mandò giù l'ultima cucchiaiata di zuppa, poi posò il cucchiaio sul piatto senza fare rumore, si alzò senza dire una parola e sparecchiò il tavolo, lasciando tuttavia il piatto che aveva preparato per Deidara, poi tornò a sedersi, poggiò i gomiti sul tavolo e intrecciò le mani davanti al viso, rimanendo per un attimo pensierosa, con lo sguardo dritto davanti a sé.*

    E così, la signora non torna da due giorni...non ci sono clienti nella locanda? *voltò lo sguardo verso di lei.* E' strano che se ne sia andata in quel modo, in ogni caso se fra altri due giorni non torna ancora credo che sia meglio avvisare tua zia della sua scomparsa...Per questa notte puoi rimanere qui, ma dovrai accontentarti del pavimento, purtroppo non ho molto spazio in casa. Ho un futon nell'armadio, puoi sistemarti qui nel soggiorno, basterà spostare un po' il tavolo. Domani potremmo fare un salto a casa tua per controllare che sia tutto a posto.
     
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    Bingo!!
    Annuì con aria docile, tenendo lo sguardo basso, attenta a non incrociare lo sguardo della sensei e -sopratutto- attentissima a non capitare per sbaglio con gli occhi su quella cena frugale. Il solo restare in quella stanza, con quell'odore che a lei appariva fortissimo di bollito, le dava il voltastomaco.

    « No, nessun cliente negli ultimi giorni... »
    (per mia fortuna.)
    « ... ed io sinceramente sono un pochino preoccupata... non capisco come mai. Ed ho anche paura sia successo qualcosa. Dove andrò se non fa ritorno? »

    Arrossì legegermente e sospirò, senza sapere più che dire. L'innocenza fatta a persona, si sarebbe detto. Quando proseguì chinò il capo ancora di più, in cenno di rispetto e di gratitudine.

    « In ogni caso, la ringrazio moltissimo per l'ospitalità, signorina. Non avrei saputo dove andare, sul serio, ero letteralmente per strada...
    Il futon andrà benissimo. E' più di quanto ho bisogno, sul serio...
    Ehm, per il resto non ci sono assolutamente problemi, le basterà mandare una lettera alla villa dei miei, nel quartiere alto.* Basterà che scriva che è da parte mia... »


    Il che avrebbe ovviamente trasformato la lettera in carta straccia. Suo padre l'aveva cacciata di casa e se lo conosceva bene -e lo conosceva!- aveva sicuramente dato disposizione che qualsiasi lettera a lei rivolta venisse gettata senza essere aperta, giacché sua madre e suo fratello sono dei mollaccioni che farebbero di tutto per aiutarla qualora, ad esempio, chiedesse soldi o aiuto.
    Nessuna risposta dalla lettera della sensei, quindi, un giro di routine alla locanda da cui non sarebbe saltato fuori assolutamente niente. Il delitto perfetto, prima o poi troveranno il corpo fra i rifiuti dove l'aveva gettato, ma non sarebbero mai risaliti all'identità di quel mucchietto d'ossa, e se anche in qualche misterioso modo ci fossero riusciti, non c'erano prove per sospettarla.

    CITAZIONE
    SPOILER (click to view)
    *Probabilmente è una definizione impropria usata da Deidara sul momento per indicare i quartieri nobiliari.

     
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    « No, nessun cliente negli ultimi giorni... »

    « ... ed io sinceramente sono un pochino preoccupata... non capisco come mai. Ed ho anche paura sia successo qualcosa. Dove andrò se non fa ritorno? »

    « In ogni caso, la ringrazio moltissimo per l'ospitalità, signorina. Non avrei saputo dove andare, sul serio, ero letteralmente per strada...
    Il futon andrà benissimo. E' più di quanto ho bisogno, sul serio...
    Ehm, per il resto non ci sono assolutamente problemi, le basterà mandare una lettera alla villa dei miei, nel quartiere alto. Basterà che scriva che è da parte mia... »


    *Shaina rimase pensierosa per un attimo...per quanto quello che le aveva detto potesse avere perfettamente senso, c'era qualcosa che decisamente non le quadrava nell'intera storia, e soprattutto nell'atteggiamento da pulcino spaventato di Deidara. Ma visto che non aveva alcun motivo per non crederle, decise di accantonare per un po' i dubbi, e lasciare che passasse la notte. Una cosa era certa, però. Quella storia aveva stuzzicato la sua curiosità, e sarebbe andata fino in fondo. C'erano parecchi modi in cui poteva raccogliere informazioni, anche se questo era meglio che la sua giovane allieva non lo sapesse, per il momento.*

    *Si alzò dalla sedia, prese il piatto che Deidara non aveva toccato e, dopo averlo coperto con un altro, lo mise in frigorifero. Sprecare il cibo era un vero delitto.*

    *Entrò in camera, facendo un cenno alla ragazza perché la seguisse, e si fece aiutare a tirare fuori il futon dall'armadio, poi spostò leggermente il tavolo in modo da fare spazio sufficiente.*

    Puoi dormire qui per stanotte, non sarà il Grand Hotel ma puo' andare...ora scusami ma sono distrutta, ho avuto una pessima giornata, credo che andrò a dormire.

    *Shaina si diresse in un angolo della stanza, dove si trovava un piccolo altare. Aprì le antine, rivelando una foto dello stesso uomo che si trovava con lei nella fotografia in camera sua. Capelli biondi, occhi verdi, e non più di 28 anni. La ragazza gli rivolse un sorriso, bisbigliando qualche parola.*

    Buona notte, Maestro.

    *Il suo sguardo indugiò ancora un po' sulla foto, poi richiuse le antine e si diresse verso la sua stanza.*

    Lascia aperta la finestra, e non spaventarti se vedi qualcosa che entra, è Tatsumaru, il mio avvoltoio, che torna dalla caccia. In genere rientra verso l'alba.

    *aggiunse, poi scomparve oltre la porta.*
     
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    Bhè, in qualche modo era andata.
    Tirato fuori il futon e sistemato nel mezzo alla stanza principale, le rimase solo da cambiarsi. Non prese nemmeno in considerazione l'ipotesi di farlo in un'altra stanza, non voleva sembrare una bambina stupida agli occhi di quella che in fin dei conti rimaneva un'insegnante. Seduta sul futon armeggiò distrattamente con la borsa dando le spalle a Shaina attendendo il momento più adatto per un fulmineo cambio d'abiti, il quale si presentò puntualmente appena sentì la padrona di casa aprire quello che si sarebbe rivelato in seguito un piccolo altare funebre. Nei pochi istanti in cui sapeva di non essere vista, Deidara si sfilò in tutta fretta l'accappatoio e si buttò addosso di gran lena una maglietta di foggia maschile di diverse taglie più grande, la quale le ricadde fino alle ginocchia.

    Mentre si coricava dette una frettolosa buonanotte alla sensei la quale ricambiò con le ultime raccomandazioni (Tatsu... che? Rimase un po' perplessa, ma poi ricordò il piccione appollaiato sulla finestra in classe il giorno prima. Si riferiva a quel coso, probabilmente...) ed infine osservò non senza un certo sospiro di sollievo la sua figura scomparire oltre la porta della sua camera da letto.
    Finalmente sola, attese diversi istanti e poi si rialzò dal futon, dirigendosi a tentoni verso la sua borsa. Cercò la tasca più esterna, la quale non conteneva abiti ma il suo tesoro più prezioso.

    Slacciò la cerniera con calma ed attenzione, cercando di fare il minimo rumore, a malapena respirando per non farsi sentire. Estrasse con delicatezza i due lunghi oggetti neri, il cui argento dei ricami baluginò un istante sulla luce lunare che filtrava nella stanza. Con estrema calma, la kunoichi si riportò nel futon, stringendo al seno le due elaborate wakizashi quasi fossero un peluche, o un cucciolo.
    Si addormentò così, in posizione fetale, con il rassicurante contatto delle fredde armi sulla pelle nuda. Anche questa era andata, sapeva benissimo che nessuno l'avrebbe mai sgamata per quell'omicidio, che poi -in verità- sapeva benissimo che rappresentava meno di niente tanto per lei quanto per Shaina, quanto per la società. Non aveva fatto niente di male, era stato uno stupidissimo incidente, ma ugualmente si assopì nella più completa convinzione di aver agito nel migliore dei modi, facendo esattamente ciò che doveva fare.

    Ciononostante, quella notte i sogni non furono clementi con lei. Un sonno agitato ed incubi ricorrenti che la sensazione di protezione conferita dalle due spade strette al petto non seppe mitigare. Quella notte dormì poco, e sarebbe stata solo la prima di molte altre notti simili, praticamente insonni...

    SPOILER (click to view)
    Grazie infinite, signorina Shaina, per la pazienza che ha dimostrato nel concedermi questa ruolata, che -l'avrà capito- è una pietra miliare per il background del mio personaggio. La ringrazio ancora, di cuore ^///^
     
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    Invito per il Torneo di Oto


    Un corvo dalle lucenti piume corvine si posò sul davanzale della finestra dell’abitazione di Shaina.
    Il volatile aveva attaccato alla zampa destra un piccolo cilindretto di metallo, tipico di un animale messaggero.
    Il becco sembrava quasi del colore dell’oro e suoi occhi cremisi spiccavano come due rubini.
    Altri due suoi compagni erano stati mandati negli altri due villaggi accademici a svolgere il loro compito.
    Se Shaina avesse aperto il cilindro vi avrebbe trovato una lettera con il sigillo di Shinodari.
    Si trattava di un invito a partecipare in via ufficiale al Torneo di Oto che si sarebbe tenuto da lì a pochi giorni.
    La kunoichi avrebbe potuto portare chi avesse ritenuto necessario come accompagnatore, con una piccola scorta al seguito.
    Ma oltre all’invito c’era un’ulteriore lettera.


    CITAZIONE

    “Shaina,
    il mio compagno si è iscritto al Torneo e per quanto sia fiduciosa nelle sue capacità, per quanto mi ripeta ogni giorno che tornerà come guardiano di un gate, nei miei occhi c’è ancora l’immagine del destino che subì Sakiji...
    Essere dall’altra parte può risultare ancora più doloroso...
    Forse sono egoista, ma vorrei un’amica al mio fianco, oltre che l’amministratrice di Suna.

    Shinny"


    OT

    CITAZIONE
    La scadenza per postare qui è di una settimana a partire da oggi, per poter essere pronti per assistere al Torneo.
    Non facciamo mancare il gdr pre inizio prove^^

     
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    *Shaina si mosse nel sonno. Quello era il regalo che le faceva Shukaku, incubi su incubi in cui la ragazza ricordava il suo passato e si vedeva proiettata in un orribile futuro. Non succedeva spesso che il demone la lasciasse dormire in pace. Se di giorno la connessione tra loro era meno forte, di notte, quando la coscienza di Shaina era addormentata, il legame con il demone sembrava rafforzarsi, e lui si divertiva a tormentarla. La giudicava ancora troppo debole per meritarsi i suoi poteri, o forse la stuzzicava per vedere di cosa era capace, ma il risultato erano comunque notti insonni o tormentate dagli incubi.*

    *Un rumore alla finestra giunse al suo udito sensibile, destandola dal suo sonno tormentato. Shaina aprì gli occhi in un bagno di sudore. Aveva bisogno di una doccia.*

    §Questa me la paghi, Ichibi...§

    *Il rumore la raggiunse di nuovo dal soggiorno. Scese dal letto, e aprì la porta della stanza.*

    Tacchan, che diavolo hai da fare tutto questo rumore di prima mattina?

    *Si voltò verso la finestra, dove Tatsumaru era immobile e guardava storto un corvo che si era posato sul davanzale. Shaina lo guardò. Aveva un cilindretto di metallo legato alla zampa, doveva essere un messaggero, e a occhio non le sembrava originario di Suna. Si avvicinò, tranquillizzando l'avvoltoio con una lieve carezza sulla testa, poi sciolse il nastro che legava il tubicino alla zampa dell'animale e ne estrasse il messaggio che ne era contenuto.*

    §...una convocazione ufficiale al torneo di Oto, eh? Beh, perché no, in fondo ero curiosa di darci un'occhiata e in Amministrazione puo' starci Satoru...e questa?§

    *Shaina notò un'altra missiva insieme a quella ufficiale che la invitava al torneo. Riconobbe subito la scrittura di Shinodari.*

    CITAZIONE
    “Shaina,
    il mio compagno si è iscritto al Torneo e per quanto sia fiduciosa nelle sue capacità, per quanto mi ripeta ogni giorno che tornerà come guardiano di un gate, nei miei occhi c’è ancora l’immagine del destino che subì Sakiji...
    Essere dall’altra parte può risultare ancora più doloroso...
    Forse sono egoista, ma vorrei un’amica al mio fianco, oltre che l’amministratrice di Suna.

    Shinny"

    *Gli occhi di Shaina si sgranarono...Yami-san...ma che diavolo gli passava per la testa? Maledisse la tendenza che avevano gli uomini a cacciarsi sempre in guai enormi, e soprattutto la loro scarsa considerazione dei sentimenti altrui...inevitabilmente, finì col pensare a Shiraki. Da quanto tempo non lo vedeva? Aveva quasi dimenticato il suo viso...e se gli fosse accaduto qualcosa? Lo sarebbe venuta a sapere?*

    Shin...mi sa che io e te siamo alquanto sfortunate con gli uomini...

    *La cosa certa era che non l'avrebbe abbandonata. Non poteva lasciare sola una sua amica, non poteva lasciare che si ripetesse quello che era accaduto a Sakiji anni prima. Tornò in camera sua, prese uno zaino e ci infilò dentro qualche vestito di ricambio, mentre un milione di pensieri le riempivano la testa.*

    §Yami-san...farai meglio a non crepare...§
     
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  9. Suna Staff
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    * Una lettera venne fatta scorrere sotto la porta della residenza dell'Amministratrice Otori. *

    SPOILER (click to view)
    Mittente: Comitato organizzatore Summer Beach Contest
    Destinatario: Signorina Shaina Otori
    Oggetto: Inscrizione al concorso

    Gentile signorina Otori,
    Le confermiamo la Sua avvenuta iscrizione alla manifestazione, che si terrà presso la nostra magnifica isola.
    La ringraziamo per la Sua partecipazione e Le inviamo i nostri più sinceri auguri.
    Cordiali saluti

    Summer Beach Contest Staff
     
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  10. Asuna Kagurazaka
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    « Ma ne sei proprio sicura...? »
    L'espressione del capo era un po' preoccupata. Asuna sfoderò il suo sorriso migliore per rassicurarlo.
    « Certo, signore!! Non si preoccupi, sono forte come un leone, io!!! »
    « Si, certo, questo lo vedo, ma... »
    L'anziano gestore delle poste di suna guardò meglio la ragazza dai capelli ramati, soffermandosi sulle decine di chili di posta che si portava in tre sacche tenute in modo alquanto malfermo a tracolla.
    « Sei sicura di farcela...? Guarda che possiamo sempre rimandare di un giorno la consegna... »

    « Non importa! Oggi è il giorno della posta straordinaria, e poi Asano-san ha fatto quel mezzo pasticcio confondendo la posta personale della signorina amministratrice con quella dell'amministrazione, quindi... »
    L'uomo con un sospiro si arrese. Che brava ragazza, pensò.
    « Va bene, allora... però non strafare, Asuna-chan. Oh, aspetta!! Dimenticavo »

    La rossa fissò l'uomo con occhi incuriositi mentre rientrava nell'edificio delle poste centrali per poi uscirne un attimo dopo con una lettera in mano con un buffo sigillo in ceralacca nera con in rilievo quella che sembrava una stecca, e che ad un'analisi più attenta risultava l'immagine stilizzata di una spada.

    « E' arrivata stamani, per la signorina Otori. Puoi portare anche questa? E' da parte di una famiglia nobile, in raccomandata speciale. »
    « Certo! »
    Rispose immediatamente la ragazza prendendo la lettera e leggendo istintivamente il nome di mittente e ricevente prima di ficcarsela in tasca. "Yagi..." pensò "strano nome per essere nobili. Mai sentiti..."

    ~

    Svoltò l'angolo correndo, come al suo solito. Era la classica persona che ovunque va lo fa correndo. Le piaceva correre, anche se aveva addosso molti Kg. Certo non faceva proprio bene alle sue giovani spalle portare carichi così pesanti, ma aveva un fisico che la supportava in questo senso, anche se...

    SBAM

    ... aveva qualche problema a rallentare. Sbatté malamente contro qualcosa (anzi: qualcuno) e rovinò a terra con le borse che finivano sulla strada e la posta che finiva qua e là. Per fortuna ad aprirsi era stata la borsa con i pacchi, non ci volle molto a recuperarli.

    « Scusa, scusa, scusa, scusa!!! »
    Cercò di dire mentre gattonava per recuperare la sua roba.
    « Ma sei scema??? Guarda dove vai, maledizione!!! »
    Davanti a lei una biondina magra-magra cercava di rialzarsi assai claudicante. Asuna rimase un po' a fissarla sicura di averla già vista da qualche parte, in tutta risposta si beccò un'altra sgridata.
    « Bhè, che hai da guardare?? »
    « Chiedo scusa, è colpa mia... »

    Solo allora vide per terra la lettera con il sigillo nero. Non si era resa conto che le fosse sfuggito dalla tasca. Senza pensarci troppo su lo ficcò assieme ai pacchi sperando di ricordarsene mentre freneticamente rimetteva tutto nella borsa. Quando ebbe finito della biondina nemmeno l'ombra. "Che sgarbata, però! -pensò in quel momento- anche lei non ha guardato mentre svoltava..."

    ~

    La signorina amministratrice viveva in un appartamentino proprio piccolo, pensò Asuna salendo le scale che davano all'abitazione. Salutò la vecchia signora che doveva essere la proprietaria e le consegnò di persona le missive del mattino, poi si avviò alla porta della signorina amministratrice, dove bussò prima di iniziare a frugare fra i pacchi alla ricerca di quella strana lettera, individuandola proprio quando la porta, finalmente, si stava aprendo ed affannandosi nel tentativo di prenderla con la punta delle dita.

    « Si, ehm, un secondo... scusi... »
    Finalmente riuscì ad estrarla.
    « Posta!! »

    Cinguettò allegramente prima di ricordarsi che non c'era soltanto quella da consegnare. « Ehm, poi, c'è dell'altra... scusi... » così dicendo iniziò ad armeggiare con le tre borse cercando le missive dirette specificatamente alla signorina Otori.


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    CITAZIONE
    Contenuto della missiva

    Mittente: Deidara Yagi
    Ricevente: Norihiro Yagi

    Baka Hiro, erano le spade sbagliate. Ti avevo detto esplicitamente di prendere Le Gemelle, e perfino una testa d'uovo come te non poteva non sapere quali erano, giacché si trovano proprio al centro della tesoreria fra i cimeli. Quelle che mi hai spedito sono spade cerimoniali, deficiente. I manici sono eccessivamente decorati e i foderi in legno leggero, non rinforzato come quelle normali, devo lucidarle all'inverosimile perché si rovinano perfino con al contatto con il sudore dei palmi delle mani.

    Durante un allenamento ho dovuto frantumare parte di un fodero per liberare una ventina di centimetri di lama poiché una mia collega aveva usato del chakra adesivo per sigillarla in esso per evitare che ammazzassi la mia avversaria. Come se non bastasse l'altro giorno un moccioso scemo mi ha fatto saltare il manico di una delle spade con una cartabomba, e qui veniamo allo scopo della mia lettera. Dovrò spedirti le spade, devi provvedere a passarle allo zio Noriyama e all'insaputa di papà devi far riparare la spada e intagliare un nuovo fodero identico al precedente, in modo da poter riporre le spade nella tesoreria a sua insaputa. Poi, dopo che avrai fatto, dovrai a tutti i costi inviarmi Le Gemelle, e stavolta sono stufa di volgari imitazioni.

    A parte questo tutto bene. Controlla bene la posta di casa ed evita che vengano inviate lettere di mio padre ad una tale Shaina Otori, non sto a scriverti il perché ma è importante che non scopra niente del casino che è successo in casa, questo lo puoi capire anche senza che te lo spiego io. Ah, mi hanno scarrozzata ad Oto, come città è carina ma la gente che c'è dentro fa schifo. In compenso ho conosciuto l'amministratore di Kiri, decisamente meglio in quest'ottica, anche se i kiriani continuano a starmi sull'anima sempre per la solita faccenda. Sono contenta di non aver rivisto l'idiota che ti dicevo la volta scorsa, quello dell'allegra scampagnata fra piramidi, otri d'acqua e schifi vari. Se lo rivedo lo ammazzo. Era quasi più ottuso di te.

    Affettuosamente tua
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    *Shaina era sdraiata sul letto, completamente vestita, tranne che per gli stivali, che giacevano accanto alla porta d'ingresso, e il coprifronte, appoggiato al comodino accanto a lei. Fissava il soffitto. Come al solito non era riuscita a dormire che per un paio d'ore, si era alzata e vestita, ma colta da una quanto mai insolita indolenza aveva deciso di sdraiarsi ancora per qualche minuto. Stava riflettendo su quanto era cambiata ultimamente la sua vita, e non era proprio sicura che le cose stessero andando per il verso giusto.*

    *I suoi pensieri furono interrotti dal suono del campanello. La ragazza scese dal letto con un unico, agile movimento, e mosse i piedi coperti dalle calze alte fin sopra al ginocchio sul pavimento di legno fino alla porta. Davanti a lei trovò una ragazzina dai capelli ramati che rovistava in una enorme borsa alla ricerca di qualcosa per lei. Shaina la riconobbe come un'allieva di Reverie, una ragazzina piena di energie, soprattutto se era in grado di portarsi dietro tutto quel peso a quell'ora del mattino.*

    Si?

    CITAZIONE

    « Si, ehm, un secondo... scusi... »

    « Posta!! »


    *Shaina sorrise suo malgrado, mentre la ragazzina le porgeva una busta sigillata con della ceralacca nera. La prese, e se la rigirò tra le dita un paio di volte. Non le sembrava di aver mai visto quel simbolo...*

    CITAZIONE

    « Ehm, poi, c'è dell'altra... scusi... »


    *Shaina prese tutta la posta a lei diretta...un bel po', decisamente, per lo più sarebbero state seccature da amministratrice...ringraziò la ragazza e tornò in casa, chiudendo la porta dietro di sé. Si sedette al tavolo del soggiorno, e aprì la busta con il sigillo nero, la incuriosiva troppo.*

    *Gli occhi verdi si strinsero in un'espressione dubbiosa, quando ne lesse il contenuto. Riguardò la busta. Evidentemente, la lettera non era indirizzata a lei, ma convinta che fosse così non aveva controllato. E aveva scoperto qualcosa di interessante. Non le importava se Deidara aveva -a quanto pareva- rubato le spade cerimoniali di famiglia...non era certo la sua baby-sitter. Ma il fatto che il tale, che lei chiamava con epiteti poco carini, per poi firmarsi "affettuosamente tua", doveva stare attento che da casa della ragazza non partissero lettere indirizzate a lei, quello la incuriosiva...e ancora non sapeva se avrebbe dovuto arrabbiarsi.*

    *Si appoggiò allo schienale della sedia, con un sorriso sarcastico sulle labbra...certo che ne combinava la sua allieva...*

    Si, beh, di certo è più divertente di te...

    §Già così simpatico di prima mattina, Ichibi? E già che ci siamo potresti anche lasciarmi dormire ogni tanto, non credi?§

    Bada a come parli, ragazzina! Se vuoi un sonno tranquillo, prova a smetterla di tarparmi le ali...a me e a te stessa. Se fossi un po' più come la tua allieva, magari potrei smetterla di farti vedere certe cose mentre dormi, in qualche modo dovrò sfogarmi, no?

    §Uff...perché non vai a tormentare qualche altro portatore del Marchio? Non ci sarò mica solo io?§

    Non riesco a mettermi in contatto con alcuni di loro, altri non mi divertono quanto mi diverti tu, questo devo ammetterlo...sei piena di contraddizioni ragazzina, e non vedo l'ora di vedere a cosa ti porteranno...anche se lo so già...e anche tu in fondo lo sai...

    *Shaina scattò in piedi, facendo cadere la sedia dietro di sé.*

    Non ci sperare, Ichibi.

    *disse ad alta voce, provocando un'accesso di risa al demone.*

    Lo vedi, ragazzina? Perderai il controllo prima o poi, e non vedo l'ora di godermela...

    *Il demone si ritirò di nuovo all'interno del suo animo. Perché era così facile per lui vedere nel suo animo? Lo detestava, eppure aveva bisogno di lui. Si calmò, costringendosi a tornare a pensare alla lettera, per distogliere la mente dal demone. Chissà chi era il tale a cui era indirizzata...e come era finita a casa sua...uno scambio? Possibile che tutto sommato quella lettera dal padre di Deidara che la ragazza tanto temeva, stesse già viaggiando verso casa di Shaina? E ora dov'era quella lettera? Dovette ammettere che la cosa almeno un po' la incuriosiva.*
     
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    « La tipa con i codini... i capelli rossi... insomma, sarà uscita da qui si e no dieci minuti fa!!! »
    Stava praticamente urlando, irritata dalla stupidità del suo interlocutore. A stento trattenne un insulto irripetibile da rivolgere a quel vecchio, il quale la fissò con aria ebete senza capire.
    « Bhè, ma... non credo, aspetti per favore, controllo. »
    Deidara lo guardò senza capire mentre quello si voltava e con piccoli passi (molto piccoli, dei passetti), si avviò verso il retro dove aprì un cassetto da ufficio estraendone un voluminoso fascicolo prima di riportarlo indietro con un gran sorriso.

    « Ecco qui. Qui ci sono le foto di tutti i ragazzi che lavorano da noi. »
    Deidara guardò il soffitto, esasperata, realizzando che ci avrebbero messo ore a trovare la foto di quella tipa.
    « Guardi, lasci perdere, ok? »
    E così dicendo senza aggiungere una parola si voltò e corse fuori dall'ufficio postale, cercando di ricordare dove fosse andata la tipa. Mordicchiò l'unghia del pollice stando attenta e non spezzarla, meditando. Una persona a posto si sarebbe subito accorta del sigillo di ceralacca nero, che per fortuna non è certo cosa non comune. Il fatto che l'indirizzo fosse molto distante da lì le dava una possibilità che la lettera non fosse recapitata a nessuno. Era semplicemente impossibile che le venisse in mente di darla a chicchéssia. Però... allora come mai aveva quel brutto, bruttissimo presentimento...?

     
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  13. Asuna Kagurazaka
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    « Ecco! E... uh? »
    Consegnò anche il resto, due pacchi voluminosi legati con del filo di spago. Nel farlo però una lettera fin troppo familiare con un sigillo in ceralacca nero saltò fuori dal punto esatto in cui l'aveva riposta. Ecco: le sembrava strano! Era appunto impossibile che quella lettera schizzasse fuori dalla borsa soltanto per un urto. Ehi ma... allora...

    ... cos'era quella lettera che adesso la signora Amministratrice tiene in mano...?
    ...???
    Fisso il sigillo con l'aria di una che non capisce.

    « Uh? Ma le lettere sanno fare le bushin...? »
    Disse con aria sinceramente ingenua. No, in effetti no. Non era possibile, meditava con aria estremamente seria, le lettere non hanno le mani per comporre i sigilli, e se anche così fosse... (un sempai le aveva raccontato leggende terribili su lettere non consegnate che si animano di notte sotto forma di piccoli omini di carta per vendicarsi dei postini negligenti) ... non avevano un sistema circolatorio di chakra, quindi... in teoria... anzi: sicuramente... diciamo al 99% non possono eseguire neanche una semplice bushin.

    Sicuramente.
    Guardò dubbiosa la signora Amministratrice sbrigandosi ad abbassare lo sguardo per non incrociare quello di lei.

    « Ehm... questo è... credo... per lei... »

    Il destinatario era chiaro. Shaina Otori, cioè la signora Amministratrice del villaggio.

    Le porse anche quella lettera e salutò calorosamente con un inchino, prima di voltarsi e schizzare via, sempre di corsa, come sempre. Che consegna strana, si disse...

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    CITAZIONE
    Contenuto della missiva

    Alla cortese attenzione della sign.Shaina Otori
    Amministrazione di Suna Gakure.


    Sono costernato dal fatto che anche la mia precedente lettera mensile sia stata sistematicamente ignorata al pari delle altre. Come sempre, rinnovo la richiesta di novità circa mia figlia, Yagi Deidara, e le sue attuali condizioni e progressi all'interno delle gerarchie dell'accademia, i suoi diretti superiori ed il suo attuale domicilio. Per quanto il costante silenzio mi porti a pensare a qualche meccanismo burocratico che mi nega una risposta, gradirei per lo meno spiegazioni.
    Se anche questa lettera non otterrà la minima considerazione da parte dell'amministrazione, mi vedrò costretto a presentarmi personalmente presso i vostri uffici al termine del mio viaggio di affari, in cui attualmente mi trovo, che mi costringe nel Paese del Fuoco.

    Distinti saluti.

    Idewari Nobunaga Yagi

     
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  14. Hanzo Hattori
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    Legenda:
    ~ ... ~ = Titolo
    *...* = Narrato in terza persona
    "..." = Parlato
    §...§ = Pensato
    Corsivo preceduto da [flashback] = flashback


    ~ L'ombra dietro le tende ~


    SPOILER (click to view)
    Continua da qui


    * Quel giorno era stato ricco di avvenimenti e decisamente faticoso, ma Tatsumaru non era tipo da avvertire la stanchezza, quando dinnanzi a lui vi era un qualcosa di veramente interessante e a cui mai avrebbe potuto dire di no. Giusto il giorno della partenza, circa una settimana prima dello svolgersi dei fatti, si era accorto con suo grande stupore che vicino a lui abitava una sinuosissima fanciulla. L'edificio distava davvero pochi metri da casa sua e lui lo aveva ritenuto sempre "disabitato", visto che sapeva che vi viveva una vecchietta. Quella volta, invece, aveva notato proiettata sulle tende una silouette tutt'altro che da anziana, tanto che, per la sorpresa, quasi ci stava per rimanere secco. Era così partito con un tarlo che lo rodeva e per una settimana non aveva fatto altro che pensare alla ragazza delle tende e a come avesse fatto a non accorgersi mai, che una giovane tanto sinuosa abitasse a un tiro di schioppo da lui. Dopo pochi passi, finalmente, arrivò a destinazione. Alzò lo sguardo seguendo la parete dell'abitazione, mentre sopra di lui risplendevano milioni di stelle, che navigavano in un mare oscuro e silente. La finestra era aperta e la brezza muoveva leggermente le tende; il cuore di Tatsumaru iniziò a battere forte, mentre il suo buffo viso divenne moderatamente rosso. Il ragazzino attivò il chakra adesivo e, senza produrre alcun rumore, scalò il muro, entrando poi dalla finestra nella camera. All'interno l'ombra dominava su ogni forma, ma la tenue luce lunare che penetrava dall'esterno, gli permise di utilizzare la sua vista crepuscolare. *

    § Ragazza delle tende... penso di amarti...! §


    * Non sapeva chi ci abitasse (magari avesse saputo...!), ma gli era bastata un'ombra di sfuggita per rendersi conto che in quella casetta ci viveva una musa, per quello che riguardava il suo particolarissimo hobby. *

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    OT: La giocata avviene in un tempo differente, rispetto agli ultimi avvenimenti postati
     
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    *Una nottataccia come molte altre. Shukaku come al solito si divertiva a non lasciarla dormire che per un paio d'ore consecutive, per poi stuzzicarla di continuo con incubi che avrebbero fatto venire i capelli bianchi a un regista di film dell'orrore. Si girò nel letto per la duecentesima volta negli ultimi venti minuti, chiedendosi quanto le sarebbero durate le lenzuola prima di consumarsi per lo sfregamento. Lenzuola...un altro po' e avrebbe fatto un buco nel materasso. Si alzò, dirigendosi in cucina senza accendere la luce. Magari un bicchiere di latte fresco l'avrebbe fatta stare meglio. La notte era calda, e Shaina non indossava altro che un paio di culottes con lo stemma di Suna e un top con le bretelline sottili, lungo fino poco sopra l'ombelico e più che sufficiente a trattenere il suo seno decisamente poco abbondante. I vantaggi di vivere da sola, puoi andare in giro in biancheria intima, purché ti ricordi di tirare le tende.*

    *Aprì il frigorifero, bevendo direttamente dalla bottiglia, mentre si chiedeva come facesse Shizue-san a trovare latte, carne, verdure fresche e certe volte addirittura del pesce in mezzo al deserto. Evidentemente la nonnina aveva qualche conoscenza particolare. Meglio per lei, lo scorpione bollito non sapeva di granché. Richiuse lo sportello, tornando verso la porta della camera che aveva lasciato aperta. La luna illuminava la stanza quanto bastava per poter sfruttare la sua vista abituata alla penombra senza il bisogno di accendere la luce. E mentre entrava, in controluce sul bordo inferiore della finestra, notò qualcosa che le fece venire il dubbio di stare ancora sognando uno dei suoi sogni dell'orrore. Sembrava uno di quei brutti film in cui gli zombi circondavano la casa dell'eroina e cercavano di entrare dalle finestre allungando le loro manacce putride. Beh, magari quella non era putrida ma senza dubbio era una mano. La mano di qualcuno che si stava arrampicando su per il davanzale.*

    *Prima ancora di chiedersi se per caso il latte non fosse esattamente freschissimo, tanto da darle allucinazioni da intossicazione alimentare, Shaina decise di tendere un piccolo agguato a quel...quella...quel coso che stava salendo sulla sua finestra. Attivò il chakra adesivo, scalando velocemente la parete fino a fermarsi a testa in giù sul soffitto. Avrebbe approfittato del tempo che l'altro avrebbe impiegato per scalare la finestra, scostare le tende e adattare la vista alla differenza di illuminazione tra fuori e dentro.*

    *Arrivò sul soffitto appena in tempo per vedere la figura entrare nella stanza, arrivando praticamente sul suo letto, vista la posizione adiacente alla finestra. Chi poteva essere? Uno shinobi nemico incaricato di ucciderla? Riteneva difficile che fosse un ladro, la parete era troppo liscia per scalarla senza il controllo del chakra, e casa sua non sembrava esattamente una preda succulenta per un ladro, in fondo era un vecchio edificio cadente...*

    *Rimase immobile sul soffitto, attaccata sia con i piedi che con i palmi delle mani, mentre ringraziava mentalmente Shinodari per averle insegnato quell'utilissima abilità extra, finché il suo "ospite" non fosse arrivato esattamente sotto di lei, cosa che viste le dimensioni non molto grandi della stanza era inevitabile, poi si lanciò su di lui cercando di prenderlo alle spalle per immobilizzarlo faccia a terra.*

    *Se fosse riuscita nel suo intento lo avrebbe bloccato mettendosi a cavalcioni sulla sua schiena e avrebbe cercato di afferrargli le braccia con entrambe le mani per tenergliele ferme dietro la schiena, eventualmente immettendo chakra per aumentare la forza della stretta.*

    Va bene, adesso dimmi chi sei e chi ti manda se vuoi rivedere il sole domani mattina.

    *avrebbe concluso con un tono che era quasi un sibilo.*

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    OT sfrutto terreno congeniale ed effetto sorpresa, se sono troppo autoconclusiva fammi sapere caVo XD
     
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153 replies since 4/11/2005, 00:28   3097 views
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