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Hinin no Fuuin.
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Giorno 2, Capitolo 3: Permeso accettato
Stava aspettando fremente il Kaguya la risposta dell'addetto, ma questa tardava ancora ad arrivare, fino al punto che quest'ultimo, appese un cartello di assenza alla vetrata della cassa.CITAZIONETorno Subito
[...]
Non si fece tardare più di tanto, e una volta arrivato, ci consegnò i permessi con le solite spiegazioni di rutine.
Hinin abbassò il braccio sul bancone e prese una penna, dopodichè, firmò.
Qui iniziò la nuova avventura del Fuuin.
Con la sua calma immane, si diresse verso l'uscita dell'amministrazione, lasciandosi alle spalle tutto il suo passato.. -
Pein_M.
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!Party
Un giovane si trovava nella sua casa ad allenarsi.
Una lettera passò sotto al porta.
Era di colore rosso,attirava l'attenzione.
Incuriosito la prese,subito risaltò all'occhio una chiusura con la cera ed finemente incisovi dentro il simbolo di Oto.
Arrivò finalmente la notizia,un amico li aveva detto dove avrebbe potuto trovare una persona.
L'interesse per quello stile di combattimento era alto.
Si preparò velocemente e partì verso l'amministrazione.
Mhf,bene ecco il momento che attendevo da molto...
Memorizzò ora e posto,ed arrivato in amministrazione notò un grande movimento di shinobi che l'abbandonavano.
Entratovi vide un impiegato,appena avvicinatosi al bancone avrebbe chiesto:Salve sono Fujimaro Koga,studente kiriano.
Vorrei un permesso di una settimana per incontrare il sensei Maximilian Liart OkamiKumo di Oto,a Oto per motivi riservati.
Poi attese con serietà la risposta dell'impiegato.. -
Impiegato di Kiri.
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L'Impiegato era praticamente invaso dalle richieste più strane; però vide di prendere nota di ognuno, ascoltando di volta in volta.
Vide uno degli shinobi a cui era stato concesso di andare fino ad Oto incontrarsi con un ninja ospite di Oto ed andarsene con lui... poco importava, aveva il permesso e se non fosse tornato sarebbe divenuto un ricercato. Allo stesso tempo, anche il ragazzino che non si era presentato, poco dopo se ne andò.
"Il prossimo!", esclamò ed ecco arrivare un genin della Nebbia che presentava l'accettazione ad una missione, per quanto con eccessiva irruenza, "Ok, ragazzo, calma.", disse l'impiegato, leggendone il nome, "Bene, Hohneheim Kakita, ti è permesso andare in missione: ricorda, se alla fine della stessa non tornerai, vivo o morto, sarai ricercato come traditore dal villaggio, sei un genin, il tuo abbandono avrebbe il suo peso.", spiegò prima di rivolgersi al successivo, dando il permesso al ragazzo.
Un chunin chiese di poter spostare la propria residenza presso Genosha, cosa che lo sconvolse non poco... "Ehm, Yamazaky san, le chiedo di attendere, non è una decisione che posso prendere da solo; non si tratta di un semplice viaggio in territori d'accademia, sa che vuol dire vivere a Genosha? Vuol dire andare a vivere fra i freddi ghiacci inospitali, circondati da possibili criminali ed intemperie... la prego di attendere, dovrò chiedere agli amministratori appena saranno presenti.", spiegò l'Impiegato, indicando a Kamuro una sedia su cui accomodarsi.
"Parenti a Konoha? Va bene, ricordi, giovane ninja, che se non tornerà entro una settimane, chiederemo informazioni a Konoha, se non la troveremo sarà considerato un traditore.", disse ad Etsuko Akuma, giunto subito dopo.
Infine ritornò il ragazzino, che ora disse il proprio nome, Fujimaro Koga, spiegando che doveva incontrare un ninja di Oto per motivi personali, "Come per il giovane che andava a Konoha, ragazzo, hai una settimana di tempo per incontrare questo individuo del Suono, poi ti cercheremo e potresti diventare un traditore.", concluse l'Impiegato.. -
Kamuro Yamazaky.
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CITAZIONE"Ehm, Yamazaky san, le chiedo di attendere, non è una decisione che posso prendere da solo; non si tratta di un semplice viaggio in territori d'accademia, sa che vuol dire vivere a Genosha? Vuol dire andare a vivere fra i freddi ghiacci inospitali, circondati da possibili criminali ed intemperie... la prego di attendere, dovrò chiedere agli amministratori appena saranno presenti."
<< E va bene, tanto ho gia perso mezza giornata, un'altro pò di tempo non mi ucciderà hihihihihi, di solito in questo compito sono io che mi diletto. >>
Dopodichè il chunin si incamminò verso una delle tante sedie che vi erano accostate ai muri attendendo che l'impiegato a breve gli avesse dato una risposta.
§ Inutili impiegati, Kiri si è propio rammollita §. -
B l o o d.
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Ero convinto della decisione che presi quel giorno, decisi di andare a vivere a genosha, forse per motivi personali, andavo semplicemente alla ricerca della solitudine, che da sempre mi circondava, ora cercavo di approfondire questo contatto, anche se mi sarei recato nella mia nuova dimora poche volte, in quanto avevo un compito ben preciso: proteggere e vigilare le mura di Kiri. Un ruolo di tutto rispetto, forse fu quello uno dei motivi per la quale mi ero offerto, forse anche per fama o forse ancora per qualcosa che io stesso ignoravo, ad ogni modo quel giorno ero li per altro. Conoscevo ben poco di Genosha, solamente che ospitava immense lande ghiacciate e che al suo interno vivevano pochissima persone: un luogo ideale per il mio essere, forse li potevo ricercare nuove ispirazioni. Quando giunsi nell'amministrazione, non esplicai il mio nome, lo conoscevano già e non c'era bisogno di ripetermi, anche perchè ormai era difficile non conoscere il mio nome. Con fare disinvolto mi presentai nel luogo proferendo parola, ma mantenendo un tono ordinario. "Chiedo il permesso di abitare nelle terre ghiacciate di Genosha, i motivi non penso siano rilevanti" Dissi, attendendo -in seguito- un responso, nel mentre osservavo il guardiano nel profondo dell'anima. . -
Raiga~.
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Zubera aveva abbandonato per qualche minuto le mura a Meriu, poichè Keiji era sparito per un po'. Non che gli importasse dove fosse andato, però gli seccava lasciare le mura sguarnite.
Tutto sommato, però, c'era sempre Meriu a difenderle.
Varcando la soglia dell'Amministrazione, fu con grande sorpresa che Zubera potè vedere davanti a sè lo Shinretsu.CITAZIONE"Chiedo il permesso di abitare nelle terre ghiacciate di Genosha, i motivi non penso siano rilevanti"
Zubera alzò il sopracciglio; anche lui aveva intenzione di fare la stessa richiesta.
Fu così che si avvicinò a Keiji e gli arrivò a fianco, dandogli una pacca sulla spalla per salutarlo.
Ehilà Keiji; anche a te piace vivere fuori città vedo!
Poi si rivolse all'impiegato.
Sono Zubera Ishikawa Kakita, uno dei tre guardiani delle mura. Vorrei trasferire anche io il mio domicilio a Genosha, sempre se ciò è possibile.. -
Meriu.
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Era da poco giunto nella sua abitazione, quel Kisuke Shinretsu. Avevano legato, fino a farsi una promessa reciproca. Kisuke non avrebbe tradito il villaggio e da quel giorno, Meriu sarebbe stato il suo Sensei, insegnandogli qualsiasi cosa, rendendolo un allievo prodigio, sempre nei limiti di Sensei. Mancava solo un "ostacolo" da poter superare. Infatti, ancora non si poteva con certezza confermare l'abitazione di Meriu anche per Kisuke ed ora, il Kaguya e il piccolo Shinretsu, erano all'amministrazione, per chiedere il permesso per l'allievo.
« Meriu Kaguya, Guardiano delle Mura. Sto cercando Shiltar. »
Avrebbe poi atteso imperscrutabile, lanciando occhiate per controllare la posizione del giovane Shinretsu. L'accettazione era il primo passo, il secondo, l'allenamento.
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~Shiro.
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L'Amministrazione
* Seguii Meriu per le piccole stradine di Kiri. Catturavo con gli occhi più informazioni possibili, dovevo abituarmi presto a quel luogo, poichè sarebbe stata la mia casa.
In poco tempo arrivammo ad un maestoso edificio, soltanto guardandolo capii che quello era uno dei centri vitali del Villaggio. Meriu si voltò verso di me per controllare la mia presenza e mi fece cenno di seguirlo. Entrammo e subito cominciai a far vagare il mio sguardo per quell'edificio, notando i funzionari laboriosi occupati dai loro compiti, bacheche piene di fogli in cui si potevano distinguere avvisi e moduli per partecipare alle missioni, sportelli con vicino altri funzionari che erano adibiti ad aiutare chiunque necessitasse di qualche servizio dall'Amministrazione. Meriu e io ci dirigemmo proprio verso uno di questi, quindi con voce sicura si presentò e chiese di essere annunciato ad un certo Shiltar. Io rimasi in silenzio, intimorito da quel luogo e dal funzionario che mi guardava con aria incuriosita. *. -
Impiegato di Kiri.
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Dopo la proposta del chunin Kamuro, in quello stesso giorno, altri due ninja, stavolta due genin, si presentarono chiedendo di poter andare a vivere a Genosha.
L'impiegato era quanto meno sorpreso, sapeva che già qualcun altro aveva fatto una proposta simile, tale Akumu Akino, proposta di cui si era occupato l'amministratore Kisugy, ma qui erano in tre: stavano forse aprendo un residence a basso costo sull'Isola dei prigionieri?
" Ragazzo dei Kakita, ed anche tu, che non ti sei presentato, aspettate presso quelle poltrone assieme al chunin Yamazaky. Andrò subito ad informarmi con gli amministratori sull'eventualità della vostra proposta.", esordì l'impiegato, abbandonando per alcuni minuti il suo posto di lavoro.
[...]
Ci volle un quarto d'ora buono perché l'uomo ritornasse al suo posto, quindi, portò tre moduli ai ninja lì seduti in attesa, per poi parlare loro: "Bene, gli amministratori hanno deciso che potrete tentare di prendere casa a Genosha, sarà un altro elemento di Kiri ad occuparsene.
Per ora firmate questi moduli sottolineando la vostra volontà di andare a vivere, coscientemente, presso l'Isola Prigione, poi, fra qualche giorno, chi si occuperà della traversata e del resto, vi contatterà.", con queste parole l'Impiegato congedò i tre, lasciandoli liberi di riempire il modulo.
[...]
Poche ore dopo ed ecco apparire un'altra coppia di ninja, uno lo aveva già visto altre volte, mentre il secondo gli era del tutto ignoto.
Il primo era in effetti un genin del villaggio, e guardiano delle Mura, nonché Kaguya e, guardacaso, stava cercando l'amministratore Shiltar.
Di certo l'impiegato non si sarebbe messo in mezzo fra questioni di Kaguya, quindi disse semplicemente: "Dovrebbe essere in sede, cercate nell'ultima stanza a sinistra alla fine del corridoio.", squadrando con un pò di curiosità l'altro, prima di salutarli.CITAZIONEOT: Per i tre che vogliono andare a Genosha. Al di là del gdr, la questione è semplice: fra qualche giorno verrete contattati (stiamo sempre parlando in Off gdr) da chi si occuperà della miniquest per stabilirsi a Genosha.
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Kamuro Yamazaky.
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§ Ma quanto diavolo ci vuole per prendere una decisione tanto semplice, insomma non ho mica detto che voglio tradire Kiri o fare un colpo di stato, confermo la mia idea questo villaggio sta prendendo un'inesorabile declino §
Pensò il Chunin visibilmente seccato per l'attesa, non era tra i suoi pregi essere paziente, e di sicuro quella situazione lo stava facendo adirare.
A un certo punto fece la sua comparsa, una figura che qualche giorno prima, era riuscita a far fuoriuscire la rabia del demone, si trattava di un appartenente al suo vecchio clan, e la cosa lo divertì parecchio.
§ Ma guarda com'è piccolo il mondo §
Non passò molto che una seconda figura apparì, questa volta si trattava di un suo sottoposto, precisamente Zubera che come Kamuro condivideva l'arte della Katana, la cosa incuriosì molto il Jinchuriiki che ascoltò le richieste dei due shinobi.
§ Si sta dimostrando sempre piu una valida scelta quel ragazzo §CITAZIONE" Ragazzo dei Kakita, ed anche tu, che non ti sei presentato, aspettate presso quelle poltrone assieme al chunin Yamazaky. Andrò subito ad informarmi con gli amministratori sull'eventualità della vostra proposta."
<< Bene bene, ma guarda un pò chi si vede il piccolo Shinretsu che voleva farmela pagare l'altro giorno, be se ancora sei di quella idea io sono qui, hihihihihihi. >>
Poi spostando lo sguardo verso Zubera, rivolse parola a quest'ultimo.
<< Bene, vedo che mi hai preceduto Zubera, ti avrei contattato io nei prossimi giorni, ma a quanto pare con la tua scelta non mi sono sbagliato, dimostrando di essere un valido elemento.
A quanto pare vedo che conosci questo shinobi dalla lingua troppo lunga hehehehehe. >>
Dopo circa un quarto d'ora rifece la sua comparsa l'impiegato dando le direttive a i tre shinobi.CITAZIONE"Bene, gli amministratori hanno deciso che potrete tentare di prendere casa a Genosha, sarà un altro elemento di Kiri ad occuparsene.
Per ora firmate questi moduli sottolineando la vostra volontà di andare a vivere, coscientemente, presso l'Isola Prigione, poi, fra qualche giorno, chi si occuperà della traversata e del resto, vi contatterà.",
Senza indugiare Kamuro, con un lieve sorriso porse la sua firma sul modulo dando il consenso al suo trasfirimento.
<< Si è dovuto aspettare un po, ma ne è valsa la pena hihihihihihi. >>
Una volta che Zubera avesse firmato anch'egli il modulo, il Jinchuriiki gli avrebbe chiesto di seguirlo per parlargli.
<< Bene penso che le nostre presenze qui non siano piu utilii, se puoi seguirmi Zubera a casa mia dovrei parlarti, in quanto a te piccolo Shinretsu ci rivedremo molto presto, infatti ho deciso di addestrarti. >>
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B l o o d.
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Osservando l'amministratore rivolgermi parola capii che dimenticasse chi ero, più volte gli avevo indicato il mio nome ma a quanto pare volle dimenticarselo.
"Keiji Eisuke Shinretsu e' il mio nome, dovresti conoscerlo"
Conclusi, per poi attendere il discorrere dei fatti.
[...]
Tra i ninja che richiedevano di abitare le terre fredde di Genosha v'era Kamuro, che non perse la sua sfrontatezza, tuttavia non mi concessi lemmi superiori od altro, ero li per ragioni diverse.
"Ti avevo detto che arriverà il tuo momento quando vi sarà l'opportunità"
Continuai a scrutarlo ancora per qualche istante, ma la nostra breve conversazione fu interrotta dall'impiegato, che ci diede dei moduli da compilare e lo feci velocemente, ma prima di andarmene fui vittima di altre attenzioni, il medesimo Kamuro sembrava come interessato a me, non capivo cosa stesse tramando e se fosse pazzia od altro, gli concessi un ultimo sguardo bieco, voltandogli le spalle e rimanendo in silenzio, a quanto pare anche io conservavo orgoglio.
Le mie attenzioni, ora, erano rivolte verso altro: presto ci avrebbero contattato per farci sapere un responso al nostro reclamo, quindi lasciai il luogo continuando a chiudermi nel mio mondo, senza destare particolari attenzioni.. -
Raiga~.
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CITAZIONE" Ragazzo dei Kakita, ed anche tu, che non ti sei presentato, aspettate presso quelle poltrone assieme al chunin Yamazaky. Andrò subito ad informarmi con gli amministratori sull'eventualità della vostra proposta."
a quanto pareva le loro proposte venivano valutate; l'impiegato si alzò e si assentò per qualche minuto lasciando così i tre ad aspettare una risposta.
Zubera non ebbe nemmeno il tempo per iniziare ad annoiarsi, e l'efficienza dell'Amministrazione di Kiri lo aiutò in quel caso, facendo la sua comparsa nelle vesti dell'impiegato.CITAZIONE"Bene, gli amministratori hanno deciso che potrete tentare di prendere casa a Genosha, sarà un altro elemento di Kiri ad occuparsene.
Per ora firmate questi moduli sottolineando la vostra volontà di andare a vivere, coscientemente, presso l'Isola Prigione, poi, fra qualche giorno, chi si occuperà della traversata e del resto, vi contatterà."
E' decisio quindi; attenderò la vostra chiamata.
E nel frattempo firmò il modulo, riconsegnandolo nelle mani dello stesso impiegato.
Sempre nello stesso momento, sembrava che Kamuro e Keiji stessero iniziando a litigare, cosa che Zubera riteneva assolutamente priva di senseo tra ninja esperti quali erano.
Insomma finitela. Non è questo nè il luogo nè il momento adatto a risolvere i propri battibecchi.CITAZIONE<< Bene penso che le nostre presenze qui non siano piu utilii, se puoi seguirmi Zubera a casa mia dovrei parlarti, in quanto a te piccolo Shinretsu ci rivedremo molto presto, infatti ho deciso di addestrarti. >>
E va bene; Keiji, Meriu...
Detto questo si congedò dai suoi due colleghi, sperando che il dialogo con Kamuro non sarebbe durato abbastanza a lungo da allontanarlo troppo dal posto di lavoro.. -
Meriu.
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L'impiegato ormai fisso, all'interno dell'Amministrazione di Kiri, rispose cortese a Meriu, indicando il luogo ove avrebbero potuto trovare Shiltar. Subito dopo li salutò, per poi lasciarli andare. Meriu, con un sorriso ricambiò il saluto dell'impiegato e subito dopo, mettendo una mano sulla schiena di Kisuke, si diresse con lui verso il luogo indicato.
« Molto bene, seguimi. »
Lentamente, Meriu si dirigeva verso la porta che l'impiegato gli aveva indicato, con sicurezza e passo deciso. Kisuke era al suo fianco. Appena giunti davanti alla porta, Meriu bussò, deciso e forte.
« Shiltar, sono Meriu. Avrei una cosa da chiederti. »
Una volta entrato avrebbe poi salutato il Chunin, per poi attendere per poter prendere la parola.
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~Shiro.
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Accettati
* Il funzionario seduto dietro al banco sembrava abituato alla figura di Meriu. Supposi che Meriu doveva avere qualche ruolo preciso a Kiri e mi annotai mentalmente di chiedere più tardi al mio Sensei quale era il suo compito a Kiri. *
§ Lo conosco pochissimo, eppure lui si sta facendo in 4 per aiutarmi... §
* Una volta ottenuto il permesso, Meriu mi mise una mano sulla schiena e mi portò con se verso la stanza dove si sarebbe dovuto trovare la persona che Meriu stava cercando. Percorremmo un lungo corridoio finchè non ci trovammo di fronte ad una porta. Meriu bussò e si presentò, annunciando di voler parlare con colui che probabilmente si trovava dentro quella stanza. Io rimasi sempre in silenzio, aspettando il momento giusto per parlare. *. -
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*Un'altra giornata lavorativa presso l'amministrazione di Kiri, un altro giorno passato firmando fogli e controllando notizie ed informative. Non proprio il massimo della vitalità e dell'azione, ma anche quello era il ruolo dell'amministratore.
Almeno questo pensiero era ciò che Shiltar Kaguya si diceva nei momenti di particolare noia.
Mentre leggeva una missiva sui nuovi corsi genin che si sarebbe tenuti in Accademia di lì a poco, il chunin sentì bussare alla porta, con sua sorpresa e poco dopo sentì anche una voce nota, quella di Meriu.
"Avanti, entra pure.", fu la risposta del Kaguya, che vide il giovane genin del suo clan entrare assieme ad un ragazzino a lui sconosciuto.
"Ciao Meriu e salve anche a te, ragazzo.", esordì Shiltar, senza alzarsi dalla poltrona bianca rifinita con forme che ricordavano delle ossa, al pari delle due dall'altra parte del tavolo e di molti degli oggetti nella stanza, fra cui la Falce alle sue spalle.
"Ditemi pure.", affermò cordiale, invitandoli a sedersi..
