[Primo Accesso] Mura di Konoha

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    Giunse a Konoha felice, positivo, contento di poter apprendere nuovamente qualcosa, eppure bastarono pochi attimi a fargli ricordare che a lui le persone stavano antipatiche, e non per motivi casuali. A lui stavano antipatiche le persone perché gli stavano antipatiche, non era un motivo qualsiasi, anzi, era ben preciso e delineato nella sua mente.
    Mentre rimuginava quei pensieri schivò lo schiaffo dell’otese flettendosi dalla parte opposta da cui arrivava per poi sparargli un ghigno senza nemmeno voltarsi.
    Di base, una forma di vita antropomorfa, gli stava sulle palle. Se poi la forma di vita sfiorava il metro e sessanta e lo appellava con quella supponenza, beh, la base non poteva che peggiorare.


    Senti, mezza tacca! Anche se sei così lontana appollaiata sulle mura si vede lontano quattro miglia che mi arrivi a stento alla cintola, vedi bene di portare del rispetto prima che ti faccia crollare sti quattro mattoni da sotto i piedi, e solitamente quando si chiede il nome a qualcuno per rispetto appunto, si dice prima il proprio.

    Recependo le parole del Colosso la bambina scese dalle mura cercando di atterrare sopra Febh, pregò per lei che non ci riuscisse, ultimamente l’otese era agitato come un’adolescente con le mestruazioni, meglio non stuzzicare il vulcano che sbuffa.
    Poco dopo la kunoichi passò alle presentazioni alle quali il konohaniano rispose annuendo con aria soddisfatta.


    Bene, andiamo già meglio, non sei la prima Uchiha che conosco, pare che di questi tempi il clan si dia da fare. Comunque! Mi chiamo Raizen Ikigami, ma non mi inchino, non sono così cortese, purtroppo quello della maleducazione è un vizio che non riesco a perdere.

    Sorrise sarcastico dopo l’affermazione, dopotutto non è che la bambina potesse elevarsi dalla “base” solamente presentandosi, ci voleva ben altro.
    Poco dopo l’arrivo di Miyori alle mura arrivò il pezzo grosso portandosi dietro la sua armata personale, faceva più chiasso di un convoglio di autotreni.
    Si girò verso Febh, quella presentazione così pomposa dopotutto era per entrambi, e se conosceva un minimo l’otese, e ormai un minimo poteva dire di conoscerlo, avrebbe inteso all’istante quell’espressione compassionevole nel volto di Raizen: “guarda sto povero barbone, gli rendiamo pan per focaccia” ?
    Il tutto concentrato in un espressione divisa tra sbigottimento, compassione e una sfumatura di rabbia.
    Diavolo, era tornato onestamente al suo villaggio senza aver combinato nulla, dopo aver sfiorato la morte e veniva accolto così?
    Alzò lo sguardo alle mura strizzando gli occhi per mettere meglio a fuoco. Il suo al momento non era un animo del tutto sereno e ci voleva ben poco per agitarlo, tuttavia fece il possibile per tenersi a bada, nonostante tutto era complesso definire il suo sguardo gentile e docile.
    Fondamentalmente era impossibile definire gentile e docile lo sguardo di qualcuno a cui vengono poste simili domande quando vuole far rientro al suo paese natale. Fondamentalmente era difficile non vedere la rabbia che iniziava a galoppare nella schiena di Raizen.


    Hai 3 secondi per toglierti il trucco da puttana intorno agli occhi e far sparire quelle cose viscide che hai al seguito.

    Alzò la mano destra all’altezza del volto con l’indice, il medio e l’anulare diritti, per poi piegarli uno per secondo. Niente reazioni al primo, niente reazioni al secondo, aspettò più di un secondo per piegare nel terzo dito, poi sospirando si rivolse alla bambina.

    Scappa.

    Le disse con tono piatto per poi sorriderle come aveva fatto precedentemente.
    Dopo averlo fatto per due volte compose i sigilli di richiamo sicuro del fatto che il permaloso otese avesse già fatto la stessa cosa prima di lui, un taglio in ogni pollice per rimembrare il patto di sangue e da due enormi nubi di fumo spuntarono Hi e Kaze, ai due bastò solo un occhiata al Colosso per comprendere quanto la situazione fosse seria e ben prima che la nuvola si diradasse disposero le proprie spire attorno a lui, tenendosi a distanza di un metro.


    Ora, possiamo fare i cattivi e radere al suolo ciò che tu dovresti sorvegliare e che io non vorrei danneggiare, oppure parliamo da concittadini quali siamo, ti rammento che lui è un amministratore, non è roba da poco per l’accademia, attento a ciò che fai al mio villaggio rospo di merda.

    Parlò molto tranquillamente e diplomaticamente, senza sguardi troppo duri, anche se quel tono stonava lievemente con l’ultimo complimento che rivolse a Drake. Il canuto shinobi era decisamente incompatibile agli spavaldi, specialmente quando questi non si rendevano conto delle loro azioni.
    Attese in silenzio che le sue richieste fossero esaudite, in modo da poter a sua volta permettere a Hi e Kaze di tornare da dove erano venuti. Solitamente bastava evocarli per far ragionare qualche ninja troppo precipitoso, da un certo punto di vista erano uno spettacolo incredibile quelle bestie, così antiche da risiedere nelle leggende e tuttavia così reali e imponenti dinnanzi a loro. Incrociò le braccia e con un cenno della testa invitò Drake a fare la sua mossa.

     
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    «Parlato di Miyori Uchiha»


    Lasciai che il giovane shinobi rispondesse liberamente alla mia richiesta senza interromperne la parola.
    Comprendevo come potesse sentirsi. Per quanto fosse un genin, si era affacciato da relativamente poco in questa realtà, nel mondo dei ninja.
    Non era una strada facile e per quanto molti professassero che uno shinobi dovesse vivere una vita solitaria, io non ne ero poi così convinta.
    Sapevo quanto potesse essere importante collaborare, anche se i nostri passi erano all'interno di una realtà piena di contraddizioni, dove un'entità invisibile regnava su quattro villaggi, sotto le cui coltri si annidavano scintille di rivolta.

    Stavo per replicare, quando uno degli attendenti di Drake san arrivò per confermare la veridicità delle affermazioni di Shinji san, dandogli il permesso di passare, ma riferendogli al contempo una brutta notizia.

    Nessun team, nessun mentore, semplicemente abbandonati a se stessi... Era questo il destino delle nuove leve?

    Potevo comprenderlo in un mondo di guerra, ma nessuno aveva mai detto loro che è l'unione che fa la forza?

    Non potei non scorgere il velo di tristezza nello sguardo del mio coetaneo, e in qualche modo sapevo che non potevo lasciarlo andare via così.


    Ehm, se non sembro troppo scortese... potrei sapere il vostro nome?

    Il mio nome?

    Mi destai ancora una volta dai miei pensieri, rendendomi conto che il ragazzo si era rivolto direttamente alla mia persona.

    «Miyori... Miyori Uchiha. E per favore niente formalità, non ce n'è bisogno, non credi?» le mie labbra si schiusero in un sorriso solare. «Senti, se mi lasci il tempo di raccogliere le mie cose ti accompagno all'interno io. A quanto pare oggi non è giornata per dipingere e poi mi andrebbe di mangiare qualcosa. Che ne dici? Ti va di mangiare assieme? Sempre che tu non voglia andare direttamente nella tua abitazione...» mi interruppi, un po' imbarazzata per questo mio gesto impulsivo.
     
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    CITAZIONE
    Narrato
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    Parlato


    Un'Uchiha...
    Mio padre mi ha raccontato molte storie sul vostro... sul tuo clan: specialmente su Sasuke e Madara... abbassò il tono della voce prima di terminare la frase ...e al primo mi sento particolarmente legato...

    Ascoltò attentamente le parole della ragazza, senza però farlo apparire esteriormente e percepì un tuffo al cuore sentendo la proposta della kunoichi.
    Buttò un occhio al suo vestiario: un kimono nero leggero con una cintura di stoffa dello stesso colore e il simbolo della propria famiglia* che spicca bianco sul torace e sulla schiena.
    Essendosi cambiato e lavato in una locanda poco prima del suo arrivo a Konoha non era necessario passare a casa per cambiarsi. Non avendo ancora mangiato aveva fame, visto che nel locale si era solo riposato.


    A... accetto volentieri la tua proposta, Miyori-san.



    Ora che si fa? Ci spostiamo in qualche altro topic di free gdr?
    PS: scusa se il simbolo è fatto da cani ma devo ancora sistemarlo...
     
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    Tutto sommato era un bel villaggio...

    Shinji Yusanis, atto secondo...



    Narrato
    pensato
    «Parlato di Miyori Uchiha»


    Uchiha... Se solo Shinji avesse saputo che la mia ascendenza era un intricato puzzle della storia di quel clan.
    Il mio passato, la vita di mio padre era racchiusa in pagine perse durante l'attacco all'Accademia, disperse in un luogo lontano caro a mio nonno, ai miei cugini, e serbate nel cuore di mia madre.
    Per quanto nomi famosi erano ricordi non miei, di una famiglia che avevo cominciato a riscoprire solo da pochi mesi, un tempo risibile se si considerava la quantità di informazioni che avrei dovuto apprendere se fossi riuscita ad avere accesso ai documenti del clan.
    Le storie degli Uchiha...
    Chissà cosa aveva appreso dai racconti paterni il ragazzo...
    Sarebbe stato giusto porre tali domande ad una persona che avevo appena conosciuto, soltanto per soddisfare la mia curiosità, per ricostruire una parte di passato?
    Non sarebbe stata una mancanza di cortesia nei suoi confronti?
    Finsi per educazione di non far caso allo sguardo che aveva rivolto al suo abbigliamento.
    Non ero il tipo che faceva caso alle formalità, non se la situazione non lo imponeva.
    Lanciai un'occhiata fugace al kimono, di colore nero, elegante e sobrio al tempo stesso.
    Dalla posizione in cui mi trovavo potei scorgere il simbolo sul torace, un simbolo che, purtroppo, al momento non mi diceva nulla, non avendo del tutto approfondito la conoscenza dei clan presenti a Konoha.


    A... accetto volentieri la tua proposta, Miyori-san.

    Annuii in risposta, lasciando sulle mie labbra lo stesso sorriso che gli avevo rivolto un istante prima.

    Imboccai la scalinata che conduceva sulla sommità delle mura, cercando di impiegare il minor tempo possibile nel riporre l'attrezzatura da disegno nel suo contenitore, maneggiando con cura i pennelli dalle delicate setole.
    Dopo aver salutato le guardie di ronda e aver rivolto un saluto di buona prosecuzione, ridiscesi la rampa per ricongiungermi al mio collega.


    «Perdona l'attesa. Possiamo andare...» esordii, facendogli cenno che potevamo incamminarci verso la nostra nuova destinazione. «Stavo pensando che potremmo andare all'Ostello del Lardo. Non ci sono mai andata, ma mi hanno parlato bene di quella locanda.» Proposi, mentre mi sistemavo la tracolla che avevo fatto aggiungere al contenitore per poterlo trasportare in giro più facilmente. «Dovrebbe essere da quelle parti... indicai con lo sguardo verso l'ipotetica direzione in cui si trovava la struttura. Tu lo conosci?» domandai con una sfumatura di curiosità nel tono della mia voce.


    Ci spostiamo all'Ostello del Lardo, visto che a breve la situazione alle mura tenderà verso quella che qualcuno definisce "Diplomazia Armata".

    P.S. Il simbolo va benissimo.^^


    Continua Qui

    Edited by Shinodari - 12/5/2012, 05:46
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Ad affacciarsi per prima alle mura fu una ragazza, ma non si trattava di Shay Hyuga, pur essendo comunque un viso conosciuto: Miyori Uchiha. una delle poche persone sopravvissute a una convivenza coi gregari di Febh senza uscirne con la psiche sfracellata....un'impresa degna di lode, senza alcun dubbio. A meno che non fosse già di base fuori di testa, il che non era da escludere visto come aveva fatto involontariamente saltare in aria l'amministrazione di Oto (voci non confermate dicono che non fosse andata proprio così, ma nella testa di Febh esisteva una certa elasticità mnemonica riguardo ad alcuni eventi), e in generale in sua presenza accadessero cose strane.

    Infatti sbagliò clamorosamente il suo salto, e sarebbe finita pesantemente sulla testa dello Yakushi se questi non avesse alzato le braccia, afferrandola col chakra adesivo. Vedendo la scena, forse qualcuno avrebbe potuto pensare a incredibili poteri ESP, dato che la ragazza sarebbe rimasta sospesa nell'aria senza alcuna forza evidente che la trattenesse, ma lei avrebbe certamente sentito che era come se una mano le si fosse poggiata sui piedi e la stesse sorreggendo, segno chiaro che si trattava di qualche invisibile supporto che arrivava dalle mani dell'otese. Magie del Chakra Adesivo.

    Con una spinta la fece tornare indietro, presumibilmente per atterrare con tutta calma (non era una spinta data al massimo della potenza, anzi) pochi metri più indietro, ma comunque oltre le mura. Come ho detto, non sono l'animale di nessuno! E ti pare il caso di salutare con una pedata, Miyori? Ti pare che quando sei venuta ad Oto io ti abbia accolto con un attacco o un'esplosione? Replicò a muso duro (da notare ancora una volta la flessibilità mnemonica in azione). E sono qui per una questione di affari: il tuo sedicente guardano mi ha truffato e devo fargliela pagare. In Ryo o denti...a seconda di come mi risponderà. Disse con un'intento omicida quasi palpabile, salvo poi aggiungere, quasi come un rimbrotto: E poi non ho mai avuto a che fare con fuochi d'artificio! Stranamente si sentì un tuono in lontananza nonostante il cielo sereno...forse gli dei ridevano dell'affermazione, o si preparavano a punirla.

    Ma ecco che, prima di approfondire la questione della truffa, arrivava la primadonna, con tanto di anfibi al seguito, in cima alle mura. Ad occhio sembrava bellicoso, ma avrebbe trovato pane per i suoi denti. PIANTALA CON QUESTE FORMALITA' DANNATO INCAPACE! Sbottò lo Yakushi, imporporandosi avanti al guardiano di konoha con una mano puntata alla maniera del più squallido avvocato di un B-Movie. SONO VENUTO A FARTI SPUTARE TUTTI I DENTI, ECCO IL MOTIVO DELLA MIA VISITA! MI HAI ROVINATO LA SPADA E TI GIURO CHE SE NON RIESCO A FARLA RIPARARE TI SPEZZO IN QUATTRO PEZZI E NE SEPPELLISCO UNO IN OGNI VILLAGGIO!! MA SOLO DOPO AVERTI SPENNATO DI TUTTI I TUOI SOLDI!!! Al confronto un leone ruggente sarebbe sembrato una mammoletta...senza contare che Livon non aveva detto espressamente che la spada era irrecuperabile, anzi, aveva in effetti accennato a diverse scuole di pensiero...pur dicendo chiaramente che il lavoro di Drake era stato inutile e forse deleterio. E POI... ma anche Raizen aveva preso a minacciare..

    Un doppio tributo di sangue, e dal nulla giunsero in quel luogo due enormi draghi serpentini, avvolti intorno al loro evocatore in spire minacciose, carichi di potere. MA CHE DIAVOLO FAI ANCHE TU ADESSO, DEFICIENTE CHE NON SEI ALTRO! DRAKE LO PESTO IO MA SOLO DOPO CHE MI DA I SOLDI! Reagì bruscamente, allontanandosi con un piccolo salto che lo riavvicinò a Miyori, con tanto di mano puntata contro l'Ikigami, rivolgendo ora a lui la sua furia. Poi guardò un pò meglio la situazione. E POI NON PENSATE DI SPAVENTARMI CON QUATTRO ANIMALETTI DA COMPAGNIA! A sua volta versò sangue e chakra, richiamando due lucertole davvero colossali [15 Slot dimensionali la rossa, 20 Slot dimensionali la verde]

    Una era rossa, ed appariva quasi composta da lava semisolidificata, con sprazzi di un rosso acceso che spuntavano tra le crepe delle squame di rivestimento, morte e di un rosso più cupo. La sua sola presenza alzava di uno o due gradi la temperatura circostante: era Ssalkampf, principe delle lucertole del vulcano sotterraneo e capace di radere al suolo un paese senza problemi. L'altra era di un verde brillante, ma non certo quello collegato alla speranza. Al contrario, la viva colorazione delle squame di Ssaledel, leader delle lucertole velenose, garantiva che non c'era alcuna speranza di sopravvivenza ai suoi letali fluidi corporei. Ancora una volta ci evochi di fronte a delle mura. Piuttosto direi che ancora una volta ci evochi assieme...stai forse cercando di creare occasioni di accoppiamento, piccolo umano? Replicò la lucertola verde, causando (per quanto strano) un lieve arrossamento delle gote di quella incandescente. Oh, ma cosa dici, Ssaledel, ma quando mai? Era palesemente una battuta, mio principe. Disse lei, con ben poco rispetto nel pronunciare il titolo. Figuriamoci se io potrei mai scegliere te come compagno. Ah..eh. Già, certo, proprio così. Aggiunse subito lui, ma a un fine osservatore non sarebbe potuta sfuggire un'ombra di delusione nel suo tono.

    Non si tratta del vostro stupido teatrino. Allora dobbiamo radere al suolo questo villaggio? Chiese il principe. Niente del genere....al più un negozio di truffatori incapaci, ma non è detto. Non dirmi che dobbiamo di nuovo fingere una distruzione di massa perchè tu possa dare un incarico pubblico e al contempo prenderti una infantile ripicca? Sbuffò la lucertola femmina, alzando gli occhi al cielo. Eh? Io..m-mai fatto nulla del genere!! Rispose prontamente lo Yakushi, ma con poca convinzione, voltandosi verso la Minaccia Verde. Non si tratterà di nuovo di voler fare una vacanza pagata in un villaggio sfruttando il tuo ruolo, per poi arrabbiarti quando non ti fanno entrare? No, no, non si tratta di questo! Sbottò con una punta di esasperazione. Ma allora perchè diavolo ci hai evocato??

    Lo yakushi rimase in silenzio qualche istante, prima di rispondere, puntando una mano su Drake e Raizen. Loro avevano due animali superfighi affianco e io nessuno! E mise il broncio.

    In tutto questo Miyori si sarebbe trovata, verosimilmente, proprio tra le due lucertole!

    Edited by Febh - 16/5/2012, 22:05
     
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  6. The_Drake
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    Se solo fosse stato sul campo di battaglia, se solo non avesse delle risponsabilità sulle spalle, se solo non fosse a Konoha avrebbe scatenato un inferno per i due visitatori che loro nemmeno immaginavano, per cui si morse la lingua, gettò in basso ogni tipo di rabbia e cercò di richiamare a sè più autocontrollo che poteva; Doveva dare l'esempio, doveva mantenere in vita i suoi sottoposti alle mura, non doveva immischiare Miyori dentro quella faccenda, doveva essere il capo delle Guardie.
    Rimase immobile con le mani incrociate al petto, anche dopo le evocazioni dei due e dopo le loro parole e accuse: doveva mantenere il sangue freddo e doveva dimostrarsi nel giusto, oltre che a mantenere un'aria di autorità superiore; Per primo si rivolse a Raizen, considerando che a conti fatti era ancora un ninja del villaggio, anche se i sospetti su di lui da parte di Drake erano enormi, se solo avesse potuto parlarne a qualcuno avrebbe potuto attaccarlo e gettarlo nelle prigioni senza problemi. Placa i tuoi ardori Raizen Ikigami, ora come ora non sei dalla parte del giusto considerando le tue azioni, considerando la tua mancanza dal villaggio non puoi sapere cosa passa Konoha in questo periodo, non puoi sapere quali sono le contromisure che devono esser prese in certi casi...in ogni caso non ne parlerò, di certo, qui con un emissario di una paese esterno. Sappi che abbiamo avuto recenti attacchi da parte di Nukenin e che la sorveglianza è alle stelle e due ninja del vostro livello rappresentano sempre una minaccia, anche se in viaggio di piacere...scortese, ma è la verità. Disse, abbastanza tranquillamente senza modificare la sua posizione e continuando a fissare il ninja negli occhi: il chakra continuava a ricaricarsi nel mentre grazie alla sua tecnica speciale; Non si sapeva mai. Le mie rane non attaccheranno assolutamente nessuno se non per ordine mio: sono qui per difendere i guardiani sopra le mura dalle possibili calamità che noi tre potremmo scatenare, anche se non nascondo che in questo momento vorrei usarle contro di voi per tutte queste minacce...ma dato che non ho ancora fatto nulla, mi aspetto che voi ricambiaste in favore. Passimo alle cose importanti comunque... Fece una piccola pausa, per vedere se i due si placavo almeno un poco: sperando che Miyori si schierasse lontano da quella faccenda. Non hai ancora risposto, Gigante, alle mie domande: non mi sembra di averti chiesto nulla di anormale o forse devo pensare che tu voglia nascondere queste informazioni ai tuoi stessi concittadini? Non ti verrà fatto nemmeno un graffio se stai alle regole, nessun tipo di problema, tutto filerà liscio come l'olio: hai la mia parola. Detto questo, passò al suo compagno di avventure di Oto: le sue accuse erano pesanti e i suoi intenti erano diretti all'eremita direttamente, non alla Foglia in sè: doveva tirarsi fuori da quell'inghippo il prima possibile, cercando di far ragionare quel testardo di amministratore.


    Non capisco le tue accuse Yakushi, quando mi hai portato la tua arma, qualche settimana fà, ho fatto un lavoro eccellente...ho migliorato la sua tempra e ho reso il filo così tagliente da tener testa anche alla mannia più grande che un ninja può portare con sè. Non faccio errori nel mio lavoro o non avrei una così buona reputazione come fabbro: se hai delle accuse spiega perchè dovrei averti rovinato la lama! Sappi che se la motivazione è che non sei riuscito a vincere uno scontro grazie alla tua arma, sappi che l'incompetenza è di chi la usa... Disse scocciato, anche se ancora non si muoveva minimamente dalla sua postazione, rimanendo immobile. ...Poi cè un'altra opzione, che qualcun'altro t'abbia detto che il mio lavoro è stato pessimo: se è così voglio sapere il nome e le motivazioni, perchè ho intenzione, prima di passare ai fatti, di vederci chiaro in questa faccenda. Nessuno si deve permettere di parlare male della mia arte! Detto questo concluse la sua arringa per capire meglio cosa volesse dire l'amministratore del Suono: se l'opzione era la seconda, sarebbe andato fin ai capi del mondo per capire cosa aveva sbagliato o per capire se fosse stata una semplica calumia, che sarebbe stata pagata con il sangue.


     
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    Come immaginato da Raizen anche l’otese evocò le sue creature per pareggiare i conti con Drake, ma come mostrò il teatrino successivo non aveva proprio gli stessi motivi del konohaniano. Lo shinobi iniziò a pensare che il suo collega mascherasse precisi piani con quelle scenate degne del peggiore dei deviati… oppure semplicemente lo era, e pur pensandoci non arrivava a conclusioni troppo differenti della seconda scelta.

    Mh, bene, se non ti va di ritirarle perché, puoi cercarti qualsiasi scusa, ma finchè loro stanno li pure i miei stanno qua.

    Disse a Drake mentre con due pacche e un tacito segnale disse ai due compagni di battaglie di ritirarsi, uno per lato, e così fecero posizionandosi uno alla destra e uno alla sinistra di Raizen fissando, quasi annoiati il guardiano del cancello.

    Ma passiamo a cose serie.
    In primis smettiamola di dire chi ha torto e chi ha ragione, ti basi su tue personali congetture, avresti pure rotto le palle. Al momento quello che mi differenzia da te è la conoscenza: io ne ho, tu no. E bada, non parlo di conoscenza che potrebbe avvantaggiarmi in un eventuale scazzottata tra noi.
    Sono semplicemente in vantaggio al tuo contrario, piccolo sprovveduto, io ho semplicemente giocato bene le mie carte al posto di mettermi la coda tra le gambe e scappare impaurito. Ed è proprio per quella ragione che ti consiglierei di far bene attenzione a come muovi la lingua, ricordo cosa hai fatto e le premesse non erano troppo vantaggiose per te, non vorrei che ti si annodasse la lingua.
    È questo che differenzia me da te.
    Tu hai senso del dovere, e con esso proteggi il villaggio.


    Ed indicò le mura e i pochi tetti che da essa spuntavano, sperando che Drake comprendesse a cosa si riferiva quel "annodasse", non aveva troppa fiducia sulle capacità intellettuali del compaesano, ma era quasi suo diritto ricevere almeno un avviso..

    Io ho passione, e non si ferma a quattro mattoni, si spinge oltre, spesso anche una tacca oltre le mie possibilità... ma è molto probabile che di concetti simili i rospi non ti abbiano accennato troppo.
    Vedi di cucirti la bocca quindi.


    Sospirò e si mise braccia conserte.

    Snocciolata la questione etica ti dico subito che a Konoha sarei giunto ben prima di oggi, purtroppo motivi di salute mi hanno costretto ad Oto, e come ho detto a Febh, Diogene mi ha prestato soccorso.
    Febh stesso può testimoniare della mia precaria salute, ammenochè non decida per qualche ragione assurda di mettermi nei guai, altrimenti puoi andare ad intervistare quelli del south gate, hanno visto tutti cosa mi è successo, fortunatamente sono del tutto ristabilito, ma mi fa piacere che la prima cosa che venga messa in dubbio dopo simili eventi sia la mia fedeltà al villaggio.
    Inoltre, una volta avuto prova della mia identità quale motivo hai di dubitare di me?
    Vorrei sentirlo perché proprio non ci arrivo.


    Lo schernì con l’ultima frase.

    Sei limitato è vero, ma se conti sino a dieci potresti arrivare a comprendere cosa IO al contrario di TE stia facendo, ma non te lo pretendo, basta che ti ritiri e torni a gracchiare nello stagno più vicino.

    Probabilmente se non fosse stato accusato sarebbe stato più accondiscendente, magari addirittura disponibile ad un dialogo più aperto e meno aguzzo, ma Raizen era una delicata bolla di sapone, bastava un minimo per farlo esplodere in un mare di odio insensato.
    Aveva nascosto qualche dettaglio in quel discorso, ma visto l’evolversi delle cose non aveva detto praticamente alcuna menzogna, solo alcune estremamente piccole sparse qua e la, ma l’abitudine e la sua grande dote di attore lo rendevano uno frottoliere espertissimo.


    Poi, spiegami quale parte marcia del mio cervello dovrebbe portarmi a due passi dalle mura, gridare a squarciagola e poi attaccarle, no cioè, tu agiresti così dovendo attaccare un paese nemico? E il passo successivo? Metterti davanti alle baliste e dare l’ordine di sparare tendendo quanto più possibile le corde?

    Scosse la testa in un evidente segno di dissenso.
     
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    Narrato
    pensato
    «Parlato di Miyori Uchiha»


    Sembra che fare la voce grossa sia insita nella natura di alcuni soggetti, che pensano di spadroneggiare elargendo con generosità infelici epiteti solo perché credono di essere superiori agli altri; come se il dislivello di esperienza fosse un metro di giudizio sul valore delle persone... e nello specifico caso la persona che stavo fronteggiando, aveva delle notevoli manie di grandezza direttamente proporzionali alla sua mole.

    sguardo
    Lasciai correre...
    Non sarei stata io a far esplodere qualcuno che ci stava riuscendo fin troppo bene da solo, almeno per il momento...
    Ma che avevano i ninja?
    E tutte quelle storie sul muoversi nelle ombre, assumere un basso profilo?
    Forse, da qualche parte nei quattro villaggi, qualche eccezione esisteva, ma finora da quanto avevo potuto osservare nel mio anno di vita in questo mondo, non erano nulla di più che guerrieri con qualche trucchetto fornito loro dall'utilizzo di quella sorta di energia che chiamavano chakra. E invece che nascondere la loro reale forza, sembravano gloriarsi di quanto fossero potenti e famosi; alla faccia del puro significato del termine che li contraddistingueva.

    Quando mi lanciai nel vuoto mi sentii afferrare da una forza invisibile.
    I miei piedi non riuscirono a toccare il capo di Febh, bloccati da una barriera trasparente, quasi fosse una mano, sotto di essi. La forza che si opponeva alla mia non era ostile, al contrario; la spinta che mi diede mi permise di atterrare senza dovermi preoccupare di attutire la caduta.

    Per un istante gli scoccai un'occhiata stupita. Sebbene avesse attinto a qualche sua particolare abilità, era come se mi avesse preso in braccio per evitare ogni rischio derivato dal volo. Proprio come qualcun altro tempo addietro... Lo ammetto, tutto avevo pensato durante il mio tentativo di prendermi una piccola soddisfazione sulla sua persona, tranne quel suo gesto. Possibile che...

    Sentire i successivi rimproveri da parte dell'amministratore otese sul mio gesto poco educato nei suoi confronti, le motivazioni della sua presenza al villaggio e il suo voler ignorare a tutti i costi l'episodio dei fuochi artificiali, mi diede una profonda sensazione di sollievo.
    Finalmente lo riconoscevo.
    Quella strana atmosfera era sparita per fortuna.
    Non poteva essere che Febh avesse fatto un gesto puramente altruistico, senza che tale atto fosse accompagnato da minacce o dal susseguirsi di una serie di effetti a cascata in grado di far impallidire anche il più devastante terremoto o tsunami.

    Provare a parlare in quel frangente si rivelò un'impresa fuori dalla mia portata, non perché non potessi farmi sentire da sopra la voce del jonin otese, quanto piuttosto dallo sfoggio di forbita eloquenza da parte dei partecipanti, cui si era aggiunto lo stesso guardiano,
    Drake san.

    Mentre parlavano mi resi conto di quanto alla fine a nessuno fregasse delle sorti del villaggio, purché le loro ragioni potessero prevalere su quelle degli altri.
    Lasciai che si sfogassero per un po', osservando le creature che facevano da contorno.
    In qualche modo ebbi pietà per loro, alleati richiamati per cosa? Quale nobile causa dovevano difendere? D'accordo, nobile era un termine forte da usare nel contesto generale; a quale scopo la loro presenza? Per mostrare cosa? Il loro supremo ego di shinobi?
    Ero amareggiata, per quanto l'innocente replica di Febh in altre circostante mi avrebbe fatto scoppiare a ridere.
    Ma alla fine non c'era nulla da ridere.

    Inspirai profondamente e poggiando le labbra sulla punta del pollice ed indice destro produssi un fischio molto acuto, l'ideale per avere un attimo di silenzio, o comunque, un suono che potesse risuonare sopra le loro voci.


    miyo
    «Davvero un'interpretazione degna di nota. Fate la voce grossa perché pensate che il vostro nome e i vostri titoli vi rendano famosi. Probabilmente con uno schiocco delle vostre dita potreste anche ridurre in cenere il villaggio. Facile utilizzare le vostre abilità in uno sfoggio di potenza. Posso comprendere Febh a cui non fregherebbe nulla se Konoha venisse rasa al suolo, ma voi due...» il mio sguardo si posò su Drake san e Raizen san «...Qualunque questione possiate avere, se davvero siete shinobi di Konoha, non è questo l'atteggiamento di chi tenga sul serio al bene del villaggio. Piuttosto mi sembrate un terzetto di ragazzini che fa a gara a chi ha più grossa la sua... evocazione...» Non era facile reprimere quello che stavo provando. «Sinceramente io penso che il vostro sia un atteggiamento di debolezza, di insicurezza non di forza. Perché parlare quando si può distruggere indipendentemente dalle conseguenze? Siccome siete abili ninja allora la diplomazia non serve più? E' così difficile provare a spiegarsi senza dover mostrare quanto siete “cool” facendovi affiancare dai vostri compagni evocati?» Poggiai le mani sui fianchi. «Ebbene non ho intenzione di scappare!» Frase volutamente riferita al colosso di Konoha. «Sarò testimone di questa riunione e farò rapporto all'amministrazione se provocherete anche il minimo danno alle persone e alla proprietà del villaggio.» Ero seria, mortalmente seria. «E se pensate di continuare per questa strada, creature a protezione o meno di Konoha, sareste cortesemente pregati di risolvere le vostre questioni lontano dal villaggio? State ostruendo la via, e la gente ha altro a cui pensare che assistere alla vostra rappresentazione.»

    Durante tutto il discorso ero rimasta nella stessa posizione in cui mi aveva lasciato Febh.
     
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    Ma di che diavolo stanno parlando questi due? Borbottò lo Yakushi durante lo scambio di battute tra Raizen e il Rospo. Aveva quasi il sospetto che gli sfuggisse qualcosa: che c'era di tanto strano nel ritorno dell'Ikigami? Si era forse perso qualcosa per strada? Io comunque non ho mai accolto nessuno con una lucertola carica e pronta al fuoco! Disse, mettendosi un pò in mezzo, e ottenendo solo un rimbrotto da parte del principe Ssalkampf. Noi non siamo armi, Brennblut, voglio sperare che non ci consideri a questo modo! No, ma fai comunque fuoco! Fu la pronta risposta, che ottenne una risatina soffocata da parte della Minaccia Verde, acuendo il rossore della lucertola incendiaria. E tu non tirarmi in ballo, razza di squinternato! disse al gigante, prima di tornare a Drake. E comunque posso confermare che questo è completamente suonato, ma non mi pare un buon motivo per tenerlo fuori. La storia di Diogenes devo ancora verificarla però.

    E poi Drake passo a rispondere alle accuse che Febh aveva mosso, causando solo un aumento della sua irritazione. Ti sembro il tipo da dare la colpa alle armi quando perde? Senza contare che è da parecchio che non perdo uno scontro, e in ogni caso sai benissimo che posso fracassare chiunque anche senza una spada! Replicò a tono, puntando un dito in avanti, come il più squallido e teatrale principe del foro. La spada funziona anche decentemente, ma aggiungendo pezzi HAI RESO PIU' DIFFICILE ATTIVARE LE SUE CAPACITA'! O almeno questo era quello che aveva capito lo Yakushi di tutto il discorso elaborato fatto dal fabbro Mikawa. Parole sprecate e gettate al vento, ma il concetto più o meno era quello. Alla menzione della "seconda opzione" Febh sbottò: E hai indovinato! Ho chiesto un secondo parere perchè non riuscivo a farla funzionare, e un fabbro con MOLTA più esperienza di te mi ha spiegato che hai incasinato tutto! Si chiama Livon Mikawa, e fa questo lavoro da più di settant'anni! Mani sui fianchi, avrebbe continuato. MA dato che il SUO maestro vive a Konoha, allora sono venuto qui a trovarlo , visto che è un esperto di armi "speciali", e visto che sono di passaggio, ti rado al suolo l'armeria per vendetta!

    O ti faccio saltare i denti, se hai il coraggio di venirmi davanti! E questo DOPO che mi avrai restituito i miei soldi, razza di truffatore!
    Febh non aveva compreso appieno che la storia del maestro fabbro "forse" voleva essere un segreto. Non pensare che io non mi ricordi come è andata, dannato rospofilo! Io volevo che mi indicassi un fabbro esperto, e invece hai voluto pasticciarci tu! Hai voluto "riparare" la spada invece di indicarmi uno che sapesse come attivarla, e ora questo è il risultato! Non pensare di passarla liscia e... Un fischio acuto proveniente dalle sue spalle lo interruppe, ferendo il suo fine udito.

    Ehi! Ti pare il modo?? Si lamentò l'amministratore Non male ragazzina. Sussurrò la Minaccia Verde, apprezzando quell'interruzione tra i patetici litigi tra umani (che tanto somigliavano ai patetici litigi tra lucertole giù nel Vulcano Sotterraneo). Febh si prese la carrellata di buonsenso distogliendo lo sguardo e facendosi un pò più piccolo, ma la sua straordinaria capacità di comprensione selettiva gli permise di ridurre di parecchio le pesanti ferite all'amor proprio che la sferzante lingua della disegnatrice gli avevano causato. Ehi...io sono "cool" anche da solo, ma loro avevano due animali a testa e io no! Replicò, inondando di convinzione quella frase, ma con scarsi risultati sulla sua efficacia nel discorso. Macchè riunione! Disse poi. Io sono qui solo per trovare una persona, e nel mentre per una sana rissa con quell'incapace. Mi sta anche bene se continuiamo da un'altra parte, basta che tu abbia i soldi appresso, Drake!

    Poi attese qualche secondo e, riprendendo un briciolo di baldanzosità andò contro a Miyori. E tu da quando ti metti a fare la persona ragionevole, eh? Sbaglio o sei stata TU a voler andare a dormire a casa di Sunako? Ti pare che IO possa stare a sentire una svitata masochista?? No, tipicamente basta qualunque donna con un pò di carisma a renderti uno zerbino, Brennblut... Disse il principe Ssalkampf alzando gli occhi al cielo. Febh arrossì. NON E' ASSOLUTAMENTE VERO!!! Nikaido...Ogen....devo continuare? Ragazzina, questo qua è un povero scemo il novanta per cento del tempo, trattalo pure a pesci in faccia. EHI! SONO UN AMMINISTRATORE!!!

    Il Mexican Standoff stava per rompersi...principalmente perchè di lì a qualche minuto Febh avrebbe fatto fuori le sue due lucertole.
     
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    Tagliente come una lama di spada era la lingua del ninja compaesano, che sapendo la condizione precaria del guardiano inferiva su quella ferita mai richiusa: non doveva aggiunger altro alla sua descrizione, alle sue parole, per non indurre nessuno in pensieri strani o domande scomode, considerando che il patto era stato chiaro "non parlarne con nessuno, come se quell'incontro non fosse mai avvenuto"; Non aveva abbastanza prove per incolparlo e non sapeva se veramente l'Ikigami avesse preso patti con il Colosso di Oto: era un punto di domanda che poteva o meno trovar risposta ma sicuramente non in quel giorno, considerando che l'aveva ormai allarmato troppo.
    L'unica cosa che poteva fare era quella di credere alle buone parole e alla testimonianza dell'amministratore di Oto sulla cattiva salute: era l'unica cosa che poteva fare, anche solo per farlo tacere e chiudere lì quel siparietto che si stava formando. Bene, comprendo che questa motivazione sia sufficente per legittimare la tua entrata nel villaggio, scagionandoti da qualsiasi accusa che ti ho posto contro...puoi passare, anzi, se preferisci ricevere ulteriori cure da medici della Foglia, ti farò scortare senza problemi da dei membri della squadra medica che penseranno a rimetterti in sesto. In ogni caso, non ho più motivazioni per tenerti qui fuori... Disse, abbastanza tranquillamente, ingoiando quell'amaro rospo del patto e preferendo tacere e non aggiunger altro, considerando anche la sfuriata fatta dalla kunoichi vicino alle bestie dello Yakushi; Aveva pure lei le sue ottime motivazioni per screditare le azioni del trio, forse troppo esuberante, ma c'erano retroscena che non conosceva e comportamenti che non aveva ancora avuto la fortuna d'osservare.
    Passò alle parole di Febh, carpendo che c'era un ulteriore Mikawa: sembrava che quella famiglia creasse solo problemi nella vita del ninja di Konoha; Un fabbro proveniente dall'esterno che millantava conoscenze superiori, persino tali che comprendere la natura dell'arma che possedeva l'Otese: si ricordò ciò che era successo al primo colpo di martello sulla lama, nella sua forgia, di quel enorme serpente di fiamme uscito dalla stessa snake sword e che aveva spaventato i presenti. Prima cosa, non ho aggiunto pezzi:ho solo affilato il filo e rimesso in ordine la stabilità e integrezza della struttura per renderla sufficentemente resistente anche ai colpi più duri...una cosa che avresti potuto fare anche te ma che nella tua ignoranza hai sempre trascurato, portandomi in negozio un catorcio e non un'arma. Ora risplende di luce propria, grazie a me! Disse, non muovendosi ancora dalla sua posizione, tenendo sott'occhio Raizen, che nel mentre avrebbe potuto pure entrare nel villaggio. Tornando a noi e a questo sedicente Mikawa...anche se lavora come fabbro da settant'anni non è detto che possieda delle capacità superiori alle mie, potrebbe semplicemente crogiolarsi sugli allori di una veneranda età sparando sentenza senza senso: ricordati che siamo venditori e puntiamo sempre a screditare il prossimo per ricavarne del profitto...e penso che lui abbia trovato il suo pollo da spennare. Disse, facendo una piccola pausa. Se veramente questo tizio può dire che ho reso difficile l'attivazione della tua arma, perchè non ha subito agito per rendere vane le mie modifiche e permettere così "al serpente" di rinascere? Perchè ti ha dovuto mandare da un maestro più sapiente di lui, se ha potuto con precisione decidere del mio lavoro? Ragionaci Febh, non ha assolutamente senso! Disse, facendo un lieve cenno alle proprietà dell'arma sottolineando la parola serpente nel suo parlare in maniera che solo l'amministratore potesse capire l'allusione. In ogni caso, siamo innocenti fino a prova contraria...quindi se proprio rivuoi i soldi, prima voglio parlare e conoscere questo maestro del Mikawa e capire da lui se veramente il mio lavoro fatto è male, anzi...ti dirò di più...contatterò direttamente colui che ha insegnato a me quest'arte e porterò pure lui all'incontro, in maniera che più persone capaci possano dare la loro sentenza! Avrebbe scomodato Hanzo Hattoari dalla sua baracca per farlo tornare alla luce del sole: con lui come maestro aveva carpito ogni segreto della fabbricazione d'armi, quindi si fidava che il suo giudizio fosse totalmente positivo: avrebe di certo restituito i soldi nel caso avesse sbagliato, ma solo dopo la valutazione


     
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    Sorrise bonario alle parole di Drake, un sorriso un po’ troppo largo invero, probabilmente più che reale felicità esternava quella calda soddisfazione chiamata “te l’avevo detto io”.
    Battè sonoramente i palmi delle mani e le creature ai suoi fianchi sparirono.


    Scusatemi per il disturbo ragazzoni.

    Poi, dopo quel momento di serietà face una piccola smorfia, come se avesse ricordato che ancora qualcosa non andava. Ed agli effetti c’era: la piccola shinobi che come una piattola continuava a rimbrottarlo su quanto fosse giusto o sbagliato quello o questo, al che, volendo riportare la discussione sui giusti binari, quelli che preferiva lui, gli si rivolse con fare annoiato.

    Senti, piccola piattolina saccente , ti sei buttata giù dalle mura un paio di minuti fa e da quando hai fatto la tua comparsa qui non hai ancora finito di rompere le scatole, vuoi tenere un corso di etica ad un sensei?
    Non per esperienza maggiore, ma di elementi come te ne ho già visto alcuni, e non sei tanto meglio di loro piccola illusa.
    Sono un ninja della foglia e ci tengo alla foglia ma credo sia meglio perdere un pezzo di muro prima della pellaccia, non trovi? Oppure credi veramente che il muro difenda meglio Konoha rispetto ad un ninja in carne ed ossa?
    Quindi, se hai compreso minimamente il discorso arriverai anche a intuire il motivo dell’evocazione: sicurezza, semplicemente.
    Ma te, piccola contabile spiona...


    Disse alludendo al suo “appuntare tutti i danni arrecati alle strutture i vicine”.

    Magari sei un po’ troppo limitata. Mi domando da dove tu sia arrivata, mondo dei poni via dolcevita, vicolo pasticcini?
    E ora liquidati dalle scatole o quantomeno vatti a sedere su un ramo e cuciti la bocca, te e i tuoi occhietti truci.


    Decise di liquidarla a quella maniera sperando non venisse più toccato quel discorso, e se fosse successo si sarebbe limitato ad ignorarla vistosamente, più che altro perché l’ultima carrozza del treno non poteva certamente sperare di dargli qualsiasi genere di lezione.

    Drake, provo a spiegarti meglio le cose: hai messo le mani dove non dovevi, per fartela più semplice:
    è come se ti fosse stato dato un vaso ming e tu ne avessi ristrutturato forma e colori con martellate e pittura ad olio.
    Inoltre, credimi, non vorresti vedere nessuno dei fabbri in questione. Sia per la tua salute che per la tua stabilità emotiva.


    Fece qualche passo verso la porta.

    Andiamo Febh, mi sono stufato di aspettare, eventualmente portiamogli le prove che vuole no?
    E’ improbabile che Livon abbia fatto una valutazione sbagliata, aspettando ancora qualche giorno magari avrai la soddisfazione di radergli al suolo il bugigattolo con il reale potenziale della tua spada, sarebbe una soddisfazione migliore no?


    Si interruppe un secondo.

    Poi magari per il colpo di grazia gli facciamo incontrare i fabbri, no? Così dai una buona mazzata anche alle sue incrollabili sicurezze.

    Aspettò Febh, sperando di aver toccato i giusti nervi per farlo muovere o quantomeno portato la situazione ad una più rapida conclusione, ma soprattutto di non averla peggiorata, aveva una discreta fretta di incontrare Meku e quel siparietto iniziava a prendergli troppo tempo, decisamente troppo, visto che sperava di passare oltre le mura con un semplice gesto della mano.
     
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    Tutto sommato era un bel villaggio, atto terzo...



    Narrato
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    «Parlato di Miyori Uchiha»


    Nel bene o nel male la mia sfuriata aveva attirato l'attenzione di qualcuno; peccato che le creature più ragionevoli fossero state, in un primo momento, i compagni di Febh.
    La coppia di lucertole, in special modo quella che aveva parlato successivamente in risposta ai commenti un po' concitati dell'amministratore otese, aveva acquistato molti punti ai miei occhi.
    Sulle mie labbra apparve lì'ombra di un sorriso; in fondo il gigantesco rettile era riuscito replicando a Febh a sdrammatizzare la situazione.


    «Febh, sinceramente non vedo il nesso tra le due cose: essere ragionevoli ed aver abitato a casa di Sunako chan. In ogni caso quando avrai finito di sistemare i tuoi affari con loro, mi farebbe piacere se fossi mio ospite. E' stato un onore conoscervi...» mi inchinai in segno di rispetto in direzione delle due colossali lucertole. Poi il mio sguardo gelido si rivolse in direzione di "ma quanto sono fiqo e so tutto io".
    Avrei dovuto replicare?
    No, non ne valeva la pena, non con quel tipo di persone che si credono chissà chi e che credono che il loro giudizio sia superiore a quello degli altri.
    Non aveva capito nulla, troppo tronfio nel suo essere colui a cui tutti devono porgere omaggio, neanche si fosse trattato del daimyo o del Kage in persona.
    La questione non riguardava lo sbrecciarsi di un muro.

    Indipendentemente dalle motivazioni, erano partiti con un atteggiamento minaccioso, rischiando di mettere in serio pericolo l'incolumità dei viandanti che transitavano lungo la via d'ingresso al villaggio, per non parlare delle sentinelle al gate.
    Sei evocazioni di quella mole, per quanto pensassero di essere in grado di controllarle, se scatenate non si sarebbero limitate ad un muro crollato.
    Alla fine comunque sembrava che il buon senso fosse riaffiorato nelle loro menti, per cui mi limitai ad avvicinarmi a Febh.
    Sarei rimasta ancora per un po', fino a quando fossi stata sicura che Konoha potesse riprendere la sua quotidiana vita senza troppi "galli nel pollaio".
     
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    Non so, sinceramente sono più portato a credere che uno che fa il fabbro da un anno scarso ne sappia meno di uno che lo fa da più tempo. Disse con tono sarcastico al Guardiano di Konoha. Senza contare che se avesse voluto spennarmi si sarebbe offerto di risistemarla...mentre ha ammesso di non sapere come fare per attivare l'arma, specie dopo le tue modifiche, e mi ha indirizzato al suo maestro qui a Konoha, che è molto più esperto di lui...e di conseguenza lo è anche più di te. Una frase tutto sommato sensata, anche se per una frazione di secondo lui stesso si chiese come mai Livon non si fosse mostrato desidero di lavorare alla Snake Sword, dopo tutta l'attenzione mostrata al riguardo. Ma la sua testa aveva già trovato una risposta soddisfacente, e la aveva comunicata direttamente.

    E non so quanta voglia abbia di parlare con te. Dato che sono già qui preferisco andare dal fabbro competente per appianare la faccenda. Se proprio insisti allora ascolterò il suo parere prima di strapparti i denti e reinfilarli dove non batte il sole! Finezza e poesia in presenza di una fanciulla di origini aristocratiche... Commentò, occhi al cielo, la gigantesca lucertola verde. Ma come faceva a saperlo? Ma che aristocratiche e aristocratiche! Sbuffò lo Yakushi, tagliando l'argomento sul nascere e poi tornando a Drake e Raizen. Tu Raicoso sta zitto che hai già fatto abbastanza danni evocando quei dannati draghi! Quanto a te, Drake, sai che ti dico? Ti dico che ti porto con me da questo fabbro così sei bello pronto ad essere pestato! E puntò il dito contro Drake, come a sfidarlo ad accettare, se tanto riteneva corretto il suo lavoro.

    In tutto ciò, Miyori gli si era avvicinata, mentre la Minaccia Verde, dopo le parole pronunciate poco prima, la guardava con la coda dell'occhio, mentre il gigante di fuoco spostava lentamente lo sguardo tra i due Rospi. Verosimilmente era più forte di loro, specie con Ssaledel accanto, ma restavano comunque in quattro, e se avessero unito le forze ci sarebbe stato qualche problema.
     
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  14. The_Drake
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    Ridicole parole da parte di un gigante troppo legato alle parole di mistici e strani venditori d'armi o conoscitori dell'arte del forgiare: non aveva in mano nulla, solo parole, considerando che finchè il costrutto non sarebbe stato visionato da Hanzo, non aveva senso parlare di altro; Non parlò a Raizen, che aveva congedato dalle mura, ma ancora una volta voleva mettere il naso dove non doveva portandolo ad una risposta secca e diretta. Mantieni la tua lingua saldamente ritratta nella tua bocca e tienila chiusa: ora come ora le tue parole sono solo fumo, finchè non avremo le prove di ciò che dici quello che dirai non farà altro che metterti in cattiva luce davanti a me...poi sai comè, non sono un tipo dal carattere tranquillo e permissivo, sto sopportando già da un pezzo, quindi più insisti e più mi farai arrivare alle mani, cosa che come ho detto non voglio...per ora. Non aveva rivali di nessun tipo, ne a Konoha ne altrove: le sue capacità anche come singolo chunin potevano tener testa anche ai migliori ninja dell'Accademia, sia che fossero suo pari o di grado superiore; Non si sarebbe trattenuto in quel frangente, avrebbe scaricato tutta la sua furia, da tempo assopita e trattenuta, sul viso del Colosso.
    Comunque, detto ciò, taque e ascoltò le parole dell'Otese, annuendo a ciò che andava dicendo: aveva ragione per certi frangenti, quindi Drake non poteva far altro che aspettare e accosentire all'incontro. Come ammisi, non sò, ancora oggi, attivare i poteri della tua arma, però, sono stato in grado di sistemarla a dovere, di questo ne hai le prove tangibili...in ogni caso le tue paure sono lecite, di certo un opinione più esperta in questo campo potrà svelare il segreto. Comunque, non mi aspetto di parlare da solo con un fabbro invocato da chi che mi scredita, quindi permettetemi di osservare il suo lavoro, ascoltare la sua parola e poi portarvi dal mio maestro...colui che mi ha insegnato tutto ciò che sò: potete fidarvi di lui e della sua esperienza. Disse tranquillamente, cercando di mettere a tacere ogni altro intervento, sperando che potessero avviarsi verso questo fantomatico esperto e si potesse risolvere l'arcano; Si stava stufando di tutta quella faccenda, forse per i toni a cui era arrivata quella discussione, forse perchè era abbastanza sicuro che fossero solo parole al vento, tanto era sicuro delle sue capacità.
    In ogni caso una vena di curiosità c'era, avrebbe parlato con un tizio che poteva veramente svelare i poteri delle armi e ciò era magnifico; Concludendo, fece cenno alle guardie in alto alle mura d'aprire i cancelli e di preparare i rotoli di richiamo per conservare le armi dell'amministratore: un iter che conosceva, una procedura necessaria per salvaguardare la salvezza prossima della gente di Konoha e per quanto poco, indebolire il ninja straniero. Come al solito le tue armi le potrai rivedere alla fine della tua visita a Konoha...la tua arma invece, la snake sword in questione, la porterò con me e la richiamerò a tempo debito. Su questo non sono disposto a scendere a patti. Disse, sperando che Febh capisse e gli permetesse di procedere oltre, verso la strada principale di Konoha.



     
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