[Primo Accesso] Mura di Konoha[Free GdR] [Macro GdR]

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    Un mondo Vuoto



    Keiji, non mi rispose, o almeno non mi parlò, emise un grugnito o un ruggito nella mia direzione per poi scattare furioso verso di me, immediatamente estesi la mia volontà sul terreno che mi circondava mentre impugnavo la Naginata con entrambe le mani portandola davanti a me in modo da avere una guardia alta, la punta verso l'alto.
    Impugnavo con la mano sinistra avanzata ed avevo lo stesso piede avanzato, in modo da dare un bersaglio più piccolo al kiriano.[Tecnica Avanzata]Dominatore
    Speciale: L'utilizzatore può modificare il proprio mondo interiore. Potrà creare costrutti a partire da qualsiasi superficie entro 10 metri da se stesso. Può manipolare fino a 5 unità, ogni unità ha potenza pari a 10 e richiede un consumo 1/2 basso. La potenza massima è pari a 20. La velocità dei costrutti è parienergia l'utilizzatore.
    (Utilizzabile solo nel proprio mondo interiore)
    [Da chunin in su]

    Invasione Spirituale
    Villaggio: Reame Spirituale
    Posizioni Magiche: Caricamento (3)
    L'utilizzatore può corrompere con la propria Energia Spirituale un'area circolare di raggio 2 metri. La zona corrotta viene considerata Mondo Interiore dell'utilizzatore. Corrompere più di una zona annulla le zone precedentemente corrotte.
    Tipo: Ninjutsu - Kageton
    (Consumo: Medio / Mantenimento: Basso)
    [Da chunin in su]


    Utilizzai le abilità del mio clan per ridurre ancora una volta la sua concentrazione, volevo che il suo colpo fosse meno rapido, meno veloce. Quando superò la distanza da cui mi aspettavo un colpo a distanza, o per meglio dire, dalla quale un colpo a distanza avrebbe avuto veramente qualche effetto superiore ad un mero diversivo, mi preparai allo scontro diretto, non appena si abbassò tirai a me le braccia, cercando di difendermi con il bastone della Naginata, fallendo miseramente, sentii la lama attraversare la mia anima, tranciando fino all'osso il mio braccio, ma senza amputarlo completamente, lasciai andare la Naginata, impossibile reggerla con una mano sola. [Difesa 1]Velocità Offensiva: 800-3(Affondo Mentale)=725, Riflessi:600+4Tacche(Impasto)=700
    la difesa non è completa, mi prendo una Medio-Grave+3/4 di leggera (esaurisco l'energia vitale del braccio)

    Keiji si sarebbe ritrovato all'interno di una stanza lurida, mentre avvertiva un dolore pungente ed uno ronzio. Avrebbe poi sentito il freddo sui piedi scalzi quando il tatuatore gli ordinò di alzarsi per guardarsi allo specchio. Osservando la sua schiena nello specchio avrebbe notato una stella appena tatuata proprio dove Sho e lui la possedevano, ma il volto che stava osservando nello specchio era quello di... Oda?

    Essere ferito in quella forma equivaleva a lasciar andare il proprio spirito e la propria memoria, in quel momento eravamo due anime in un solo corpo, separati da una membrana di volontà fin troppo sottile, ogni ferita era una breccia attraverso cui i ricordi e le esperienze si mescolavano come in un calderone ribollente.

    Non permisi a Keiji di raggiungermi con il suo secondo attacco, troppo simile al primo, senza contare il fatto che aveva riabbassato la lama per caricare il colpo, riuscii a prevedere senza troppi problemi la traiettoria, portando indietro il braccio destro ed il corpo, mentre la lama cremisi mi sfrecciava davanti. [Difesa 2]Velocità Offensiva: 800-3Tacche(Affondo Mentale)=725
    Riflessi:600+4Tacche(Impasto)=700
    Chissà dove aveva trovato una lama del genere.

    Quindi fintò un colpo alla testa, un colpo lento rispetto ai precedenti, fin troppo. Mancava di quella che viene chiamata "Kime" nelle arti marziali, la convinzione, ma non potevo permettermi di non prenderlo sul serio.
    Feci solo un passo verso destra, in modo da lasciare che la spada mi lasciasse di fianco, il colpo però si interruppe troppo presto caricando un affondo verso la mia gamba, ancora una volta utilizzai le abilità del clan per ridurre la velocità del mio avversario e il chakra per aumentare la mia capacità di reazione mentre cercavo di spostarmi, sfortuna volle che il mio piede di appoggio, il destro, fosse anche il più arretrato, per questo non riuscii ad evitare completamente il colpo, finendo con l'avere l'esterno del piede trapassato. [Difesa 3] Velocità Offensiva: 800- 3Tacche = 725
    Riflessi:600+4Tacche=700
    Ferita: Medio-Leggera


    Ancora una volta la sottile linea di separazione tra i nostri due spiriti venne cancellata, Keiji poteva sentire il cuore battere all'impazzata mentre le lacrime rigavano il nostro volto. Sho era appena stato portato via da qualcuno e noi eravamo arrivati troppo tardi per salvarlo. Avrebbe visto anche i ricordi di Shin, che avevo estratto con la forza.
    Avrebbe visto Shiro e il suo maestro.

    Quei ricordi erano talmente tanto vicini alla superficie che, nonostante i miei sforzi per tenerli nascosti, erano fuoriusciti improvvisamente, ma non mi feci distrarre, mi preparai ad assorbire il colpo con una difesa minimale.
    Keiji era furioso, tanto da prendermi a testate, passando da una distanza di combattimento con la spada ad un vero corpo a corpo a ridottissima distanza. Ero piegato con il peso in avanti,, sul piede ancora buono e leggermente più basso del mio avversario, questo significava allungare di molto la traiettoria del colpo e rendere il mio naso un punto difficile da colpire se non si fosse abbassato, strinsi i muscoli del collo favorendo la parte alta della fronte, sicuramente più dura del mio naso. [Azione I]Forza Offensiva: 750-3Tacche(Affondo Mentale)=675
    Resistenza: 575+4Tacche(Impasto) =675
    Parata: Potenza 10--->5
    Danno: 1/2 Leggera

    Questa volta keiji avrebbe visto poco, giusto un'ombra fugace dell'hokage in un letto d'ospedale, senza un braccio.

    Immediatamente dopo quel colpo reagii, manipolando il suolo che avevo corrotto.
    Cinque lance si sarebbero create dal suolo dietro di lui ad una distanza di 1 metro, mirando tutte alla sua coscia destra. [Azione 2 - Attacco Doppio]
    5 unità, ogni punta ha potenza 10.
    Affondo Mentale sui rifflessi (-3 Tacche)


    Successivamente, se Kensei fosse rimasto vicino a me o lo avessi colpito, avrei condensato il chakra nella mano buona, tentando di tagliare di netto la mano con cui impugnava l'elsa con un fendente dal basso verso l'alto.[Azione 3]Affondo Mentale su riflessi(-3 Tacche)
    Forza:600, Velocità:600+4Tacche(Impasto)
    [Tecnica]Creazione della Forma: Wakizashi
    Potenza 20
    Consumo: Medio-Basso


    Se Kensei si fosse allontanato in modo da non trovarsi più in corpo a corpo, avrei parlato.
    So di non essere mai stato il tuo preferito, ma perchè sei qui? E perchè mi hai mentito?
    Chakra: 59.5/80
    Vitalità: 2.2/18
    En. Vitale: 15,8/30
    Statistiche Primarie
    Forza:575
    Velocità:  600
    Resistenza: 575
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 625
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: schivata (Parziale)
    2: Schivata braccio destro
    3: Schivata
    Slot Azione
    1: Parata
    2: Manipolazione
    3: Lancio CartaBomba
    Slot Tecnica
    1: Capovolgimento Spirituale
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Makibishi × 1
    • Cartabomba II × 2
    • Fumogeno × 1
    • Tonico di Ripristino Medio × 1
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Naginata × 1
    • Coltelli da Lancio × 6
    • Kunai × 6

    Note
    4,7/6 en. Vitale per arto, 4.5/6 en. vitale testa, 10,7/12 en. vitale Busto, Braccio sinistro: 0, Gamba destra: 2.7/6
    2/6 turni di DnT
     
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    Scena Raizen Diogene Continua Qui

     
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Ciò che ti rende Debole


    Capitolo Due


    Atto VII
    Flusso di Coscienze. †



    Quando la Yakusoku vibrò il primo colpo, Oda poté fare talmente poco che quasi gli amputai un braccio. Soltanto un lembo di pelle teneva l'arto ancora attaccato alla restante parte del corpo. Non preoccuparti. È solo un braccio. Dissi commentando l'accaduto. C'era non poco sarcasmo in quelle parole. Un istante prima di avere le forze di procedere con la seconda offensiva, però, mi ritrovai in una sorta di bettola. Non ero più nel mio mondo interiore, non vedevo l'oscurità e la rabbia circondarmi ma sentivo nel mio cuore una ingenua felicità, come se fossi riuscito a sistemare qualcosa che pareva compromessa per sempre. Vidi, nello specchio che avevo davanti, una stella simile alla voglia che avevo dietro la schiena, soltanto che era ... artefatta. Quando alzai lo sguardo, notai anche come il volto non fosse il mio quanto quello di Oda.
    Ma il rumore dell'aria che viene sferzata da un violento colpo di spada mi riportò alla realtà, con la mia seconda offensiva andata fuori bersaglio. Allora non mi persi d'animo: avevo soltanto amputato uno di almeno tre arti a quel ragazzo, avevo ancora molta strada da fare. Fintai un fendente alla testa che sembrò non essere quasi considerato dal mio avversario ma il repentino cambio di rotta lo prese in contro tempo come speravo e, benché riuscì a non farsi trafiggere il piede portandolo all'immobilità, la mia lama ne trapassò la maggior parte, compromettendogli quasi sicuramente in modo irreversibile la deambulazione. È solo un piede. Rimarcai una seconda volta. Ma ancora fui trasportato in un altro luogo, in un altro tempo. Sentivo le mie gote rosse, i miei occhi gonfi. Ero stanco, spossato, distrutto ma più di tutto avevo il cuore in mille pezzi. Mi era stato portato via qualcosa ma non riuscivo a capire cosa. Il Figlio? No, quello non era né un mio ricordo, né un ricordo di Keiji Kagome. Il Fratello. Ero ancora Oda. Dentro la mia testa avevo però una sequela di immagini di cui non riuscivo a ricordare l'origine. Sembravano come strappate dal tempo di un altro destino, come un filo tirato via dal tessuto in cui era stato teso. Vedevo Sho sollevato in aria, tenuto da un uomo misterioso che riversava su di lui una sorta di liquame nero. Poi, scomparve. Non sapevo chi fosse quella figura ma davanti agli occhi avevo un altro volto, sempre da quei ricordi: l'Oni che aveva attaccato Kiri e pochi giorni prima Konoha, Shiro.
    Sho era stato rapito dal Canthiani.
    Non gli era bastato portarmi via la maggior parte degli arti.
    Non gli era bastato portarmi via amici, compagni di squadra, vicini, colleghi.
    Non gli era bastato portarmi via l'identità, la motivazione, le certezze.
    Cantha aveva portato via anche l'unica cosa che avevo fatto bene in vita mia: mio figlio.
    Kutsu ebbe un brivido d'eccitazione e rilasciò uno dei più tetri ruggiti che mente umana sarebbe riuscita a sopportare senza impazzire. Ero talmente ricolmo di rabbia che tutto ciò che mi venne in mente di fare fu tirare una testata al mio figliastro. Avevo veramente tutte le peggiori intenzioni. La mia testa impattò sulla sua fronte ed io vidi Raizen, il gigante scorbutico e maleducato che tentò di buttare fuori dall'amministrazione della Foglia il fu Keiji Kagome, - nonché l'Hokage - a letto, senza un braccio. Quando ripresi il controllo della situazione, un leggero spostamento d'aria, velocissimo, alle mie spalle, molto vicino, mi prese in alla sprovvista. Concentrai tanto più chakra quanto potevo nelle gambe, ma non fu abbastanza da permettermi di schivare completamente il colpo, anzi. Mi spostai leggermente verso sinistra, d'istinto, percependo la maggior parte dell'offensiva provenire da quella direzione, ma ero comunque troppo lento, affaticato come prima di entrare nel mio mondo interiore, per poter schivare efficacemente quel colpo. Due di quelle che si rivelarono essere cinque lance mi oltrepassarono ma le altre tre trovarono, il bersaglio. Anche io avrei avuto problemi a camminare, adesso. [Ferita]Protezione Naturale +5 (Odio Incarnato) VS Potenza armi 10x3 = 1,5 Leggere alla gamba destra.

    Attiva Resistenza Sanguinaria: +4 Tacche Resistenza.
    Percepii una risata sarcastica della Yakusoku dietro di me, mentre i fili del mio passato e del mio destino venivano sottratti dalla loro maglia e mostrati al giovane di Konoha. Nella mente del Saitama si sarebbero aperte tre enormi fessre: la prima mostrava Keiji Kagome riverso a terra sulle ginocchia, su una spiaggi, con una miriade di soldati morti nei modi più atroci attorno. Le mani di quell'uomo erano sporche di sangue ma il fodero cerimoniale della sua lama era vuoto. Saruhyondo le era stata rubata. La scena si sarebbe immediatamente spostata all'assalto canthiano a Kiri: Keiji era rivolto a terra, in fiamme ma vivo, lucido e ridotto a poco più di un tronco umano. L'ultima immagine che gli si parò davanti fu quella di un uomo orrendamente deturpato in volto, a letto, vicino a Itai Nara, il Mizukage; quest'ultimo gli stavo mostrando dei fogli contenenti un progetto di arti meccanici.
    Un istante dopo, però, Oda tentò di concentrare il chakra nella sua mano per creare qualcosa. Eravamo troppo vicini Taijuzzaro [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire AdO se un avversario utilizza una Ninjutsu entro 9 metri dall'utilizzatore. L'AdO deve essere un Taijutsu che sferri un attacco. Può portarsi automaticamente a distanza da mischia per eseguire l'attacco, entro la distanza di attivazione. Il movimento accelerato non può avere finalità difensive. Utilizzabile 1 volta a round, non è possibile utilizzare altre abilità Talento in combinazione.[Da chunin in su]
    perché glielo permettessi. [AdO] La mano sinistra, quella vuota, si portò sotto il mantello con una facilità disarmante e prima ancora che il vento riuscisse a sibilarne il rumore, una lama blu elettrica aveva solcato l'aria, tagliandola. Il bersaglio del mio colpo era il braccio ancora integro di Oda. NO! [Tecnica]
    Estrazione Mortale

    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    Premessa un'arma non estratta, riposta o non impugnata, l'utilizzatore può estrarre la stessa effettuando un rapido attacco. La Forza e Velocità del colpo aumentano di 3 tacche.Tipo: Taijutsu -
    (Consumo: Basso)
    [Da studente in su]

    Forza: 750 [Cap]
    Velocità: 600 + 2 Tacche (Volontà Assassina) + 3 Tacche (Estrazione Mortale) = 725
    Potenza Unagi: 40
    Se fossi riuscito nel mio intento, avrei fatto un passo indietro, roteandole alla mia destra mentre il corpo animato dall'Odio assorbiva lo sforzo fatto negli istanti precedenti, per poi riporle. [Note]Converto Status Semiparalisi in un danno Leggero alla Vitalità. So di non essere mai stato il tuo preferito, ma perchè sei qui? E perchè mi hai mentito? Il sangue scendeva lento lungo la mia gamba. Tu sei il simbolo di tutto ciò che io non sono mai potuto essere. Dissi. Sei il figlio di una moglie che non ho mai avuto, sei il fratello del figlio che non ho mai accudito. I miei occhi si riempirono di lacrime. Piano esse iniziarono a scendere solcandomi il viso, dapprima come semplici gocce salate, successivamente come veri e propri scavi scarlatti sulla mia faccia. Non sei riuscito a proteggere tuo fratello, Oda. Accusai il ragazzo. So che non eri con lui quando è accaduto ma questo peggiora la situazione. Avevi soltanto un compito nella tua insulsa vita. Dovevi PROTEGGERE tuo fratello. Feci due ulteriori passi in avanti. Non ti ho mentito, Keiji Kagome è morto. Non so se Oda fu in grado di capire il discorso che stavo per fare. È morto insieme a tutte le persone perse durante l'attacco dei canthiani a Kiri. Egli era soltanto una parte di un insieme, era soltanto la pedina di una scacchiera. La sua elevazione, la sua volontà di prevalicare la sua limitatezza, il suo naturale confinamento mortale, lo ha portato là dove nessun uomo può arrivare vivo, gli ha fatto vedere cosa c'è oltre e se lo è preso per sé. Spiegai. Da lì sono nato io: sono nato dalla consapevolezza che non basta essere parte di qualcosa, bisogna superare la cosa stessa cui si mira. Non si può essere solamente giusti, bisogna essere Giustizia per fare cose giuste. Non bisogna essere forti per raggiungere dei risultati, bisogna essere Fortezza. Mi riavvicinai leggermente, posando la destra sulla Yakusoku. Ho capito che bisogna lasciare morire il passato per poter essere il Futuro. Cercai i suoi occhi. Il mio Futuro è mio figlio. Tu ... tu, cosa sei? Lasciai che ricordasse le prime parole che gli avevo detto in quella discussione. Tu sei il simbolo del mio passato ed io sono disposto anche ad uccidere questo Passato, se sarà necessario. Mentre quelle parole venivano pronunciate, Oda poté distinguere chiaramente, alle mie spalle, il volto della Yakusoku e le fauci di Kutsu.
    Era un ospite indesiderato.

    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 28.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 750
    Velocità: 600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2: Estrazione Mortale
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note




     
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    Questioni delicate


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    Era bella, non c'è che dire, una dimora degna di un consigliere, ma non era casa mia. Dopo il mio ritorno, visto che questo doveva rimanere segreto, non avevo potuto ritornare a vivere con mio fratello; Raizen mi aveva infatti concesso una casa con tutto il necessario, persino migliore di quella precedente, eppure non riuscivo a sentirmi a mio agio. Maledetto Oda. La sua assenza, la mancanza delle sue follie, di quei disegni assurdi sui muri, e delle urla nel mezzo della notte per la visione di un film horror troppo realistico , mi mancavano.
    Mi recai nel bagno ed osservai il mio riflesso allo specchio: l'uomo che vedevo non era quello rapito dal maestro di Shiro. Dovevo cambiare il mio aspetto per non destare il sospetto che l'uomo dietro la maschera della tigre, che oramai portavo sempre, non fossi io; per questo motivo nell'ultimo periodo avevo assunto molta massa muscolare, il fisico estremamente asciutto che avevo in precedenza aveva lasciato spazio ad un corpo più massiccio, con muscoli molto più pronunciati ed un lieve strato di grasso. Quello di quel giorno sarebbe stato l'ultimo passo per reintrodurmi nella comunità ninja con una nuova identità; dovevo modificare il mio volto e per farlo avevo contattato l'amministrazione di Oto con una missiva Top Secret firmata come "Amministrazione di Konoha".
    Avevo richiesto un ninja dalle abilità mediche capaci di alterare un volto, sapevo che il villaggio del suono si intendeva molto di queste cose, inoltre volevo approfittarne per creare un primo contatto con Febh, il suo amministratore. Avevo da tempo un debito con lui, informazioni in cambio di un fegato, direi che ci poteva stare, tuttavia non era solamente per quello: Febh era un ninja dalle enormi potenzialità, dovevo creare con lui un contatto, volevo che mi aiutasse a tornare a Cantha per ottenere la mia vendetta, un obiettivo per il quale avrei avuto bisogno di molti alleati potenti.
    Non sarei però stato da solo ad accogliere l'otese, avevo convocato la presenza di un chunin della foglia, qualcuno con cui non avevo mai avuto contatti prima di allora, il motivo era semplice: farmi accompagnare da mio fratello avrebbe potuto, in qualche modo rimandare a me, ma la presenza di un ninja che Sho non conosceva non avrebbe mai fatto pensare alla sua persona.
    Il suo ruolo era quello di tenere al sicuro me ed il ninja che mi avrebbe operato per la durata dell'intervento, tale vento si sarebbe tenuto nel livello più profondo delle prigioni, il mio ex laboratorio, non vi era posto nel villaggio più sicuro di quello, tuttavia la presenza di detenuti pericolosi a poca distanza andava considerata nella lista dei contro e le precauzioni non erano mai troppe.
    Mi preparai, vestendomi con un abbigliamento non tipico della personalità,
    e, dopo averlo osservato per un'ultima volta, coprii il mio volto con la maschera della tigre. Arrivederci. Sussurrai mentre la protezione si poggiava sul mio volto.
    In breve tempo fui alle mura, i guardiano sapevano del mio ruolo di consigliere e , nonostante non sapessero chi vi fosse dietro la maschera, seguivano i miei ordini; ordinai così di aprire le porta per permettermi di attendere il mio ospite al di fuori di esse e dissi loro di informare il Kage quando questo fosse arrivato.
    Se vengo a sapere che qualcuno oltre al Kage ha saputo del nostro ospite, mi occuperò personalmente della vostra punizione. Dissi uscendo.
    Avrei atteso quindi l'arrivo non solo del ninja di Oto, ma anche della mia "guardia del corpo".
     
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  5. Alkaid69
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    - Mi faccia capire... dovrei scortare e proteggere uno shinobi più esperto di me, anche se sono più bravo a farli fuori, gli shinobi. L'identità di tale persona non mi è dato saperla e inoltre non si sa né da cosa-barra-chi dovrei proteggerlo né quale sia lo scopo reale della missione...?

    Ogni volta che Taketomi gli appioppava l'ultima stramberia in fatto di missioni era una goduria per Kunihiro. Significava che anche il Villaggio della Foglia stava cominciando a lasciarsi alle spalle l'immagine dei perfetti damerini ingessati per adottare un approccio più... improvvisato. Per Kunihiro voleva dire poter dare un'interpretazione più libera all'esito della missione. Era riuscita? Non era andata a buon fine? Era stata davvero affrontata in maniera ottimale? Chi poteva dirlo, date le poche linee guida ricevute durante il briefing?

    - ACCETTO!

    F9WgYcl
    E fu così che, un paio di giorni dopo, si ritrovò di fronte alle mura del villaggio, dal lato interno. Parlò ai guardiani perché lo facessero uscire (non che avesse bisogno del loro permesso per teletrasportarsi fuori, qualora l'avesse voluto) e cercò "l'uomo con la maschera", così gli avevano detto. - Maschera, macherina, maschero...tta eccolo. Bisbigliò, per poi avvicinarsi alla figura.
    - Ehm-ehm. Tora-san, devo complimentarmi con lei, ottima scelta nel look, sul serio. Oh, dobbiamo rimanere in incognito, giusto. Mi chiami pure... Signor X, sarò la sua... guardia del corpo. Sorrise.

    - Quindiii... se per lei va bene, direi di fare così, io rimango in disparte, nascosto. Voi fate quello che dovete, parlate se dovete parlare, io vi sento. Sorrise, poi si ricordò di qualcosa: - Ah sì, giusto, dimenticavo, le ho portato un regalo, sa, per commemorare l'inizio della missione, porta bene. E gli porse un talismano portafortuna che aveva creato appositamente e al cui interno aveva nascosto uno dei suoi sigilliSigilli di Dislocamento [Vario]
    Questi sigilli sono necessari per effettuare una Dislocazione Istantanea, giungendo nel luogo in cui presente tale sigillo. I sigilli di dislocamento istantaneo non si cancellano; dovranno essere distrutti per renderli inutilizzabili. È possibile avere fino a 10 sigilli ogni livello nella tecnica speciale posseduto. Tipo: Supporto - Supporto
    Dimensione: Minuscola
    Quantità: 30
    (Potenza: 1 | Durezza: 1 | Crediti: 0)
    [Da genin in su]
    . Fece un inchino e svanì Tecnica dell'Occultamento - Kakureni no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può occultare sé stesso, una persona o un oggetto riproducendo quasi perfettamente l'ambiente occupato, diventando invisibile. Se l’obiettivo compie una manovra offensiva o difensiva, la tecnica termina il proprio effetto. Se disattivata la tecnica entro 6 metri da una fonte di chakra, l'utilizzatore non può compiere altre azioni offensive: il round termina dopo l'eventuale fase difensiva.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Basso )
    [Da genin in su]
    .



    Chakra: 59/60
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  575
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 12
    • Katana × 1
    • Sigilli di Dislocamento × 30
    • Bomba Abbagliante × 1
    • Cartabomba II × 1
    • Cotta di Maglia Inferiore × 1
    • Gambali in Ferro × 1
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1

    Note
    ///

     
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    Co-op Mission I



    108835b

    La deviazione è stata necessaria...


    Il suono dell'apertura della bottiglietta fece da conclusione alla frase del Jonin. Tra i fumi di quella sorgente termale sulfurea, il Fedele di Oto era mezzo nudo, coperto solamente da uno straccio di modeste dimensioni. Aveva in mano una bottiglietta di legno, scurita dal liquido color pece che conteneva, con il materiale ormai intriso da quella tinta naturale proveniente da una pianta carnivora che cresceva nelle zone umide del Bosco dei Sussurri. Tsukai non guardava Sango, anche se la donna, nuda per metà, aveva un petto che avrebbe potuto tranquillamente gareggiare con quello della jinchuuriki del hachibi, Kamine. La ragazza aveva apprezzato la sosta in quella piccola vasca di acqua calda - ovviamente - ed anche se inizialmente era stata schiva nello spogliarsi davanti al suo superiore, alla vista del corpo costellato di cicatrici e segni di battaglia del Jonin si era tranquillizzata: le sue nudità erano nulla in confronto al corpo straziato, seppur scultoreo, del Fedaikin.

    Non mi fraintenda Tsukai-dono, mi ha fatto piacere, ma ero convinta che saremo andati diretti a Konoha... E non sono abituata a prendermi questo tipo di lussi durante una missione.



    Arrossì, per un istante, perché il Jonin la guardò diritta negli occhi.

    Non preoccuparti Sango, ho bisogno ancora di qualche minuto e poi possiamo proseguire. Arriveremo a Konoha in meno di un ora.


    A quel punto il Fedele riprese a strofinarsi i capelli, coprendo con la tinta ogni singola ciocca della sua lunga chioma. Da quando aveva abbandonato Konoha gli era stato suggerito - in realtà ordinato, pur di evitare incidenti diplomatici - di modificare in toto il proprio aspetto, compreso del colore dei capelli troppo particolari per passare inosservati. Ogni settimana, quindi, doveva ripetere quel rito, che era cominciato insieme a Sayaka, proprio durante il suo primo addestramento nel cuore del famoso bosco di Otogakure. Ad esclusione del forte odore di zolfo che ormai entrambi emanavano, Sango era in cuor suo felice, spiazzata dall'atto di gentilezza del suo superiore.

    Inoltre il forte odore di zolfo ci aiuterà. Siamo pur sempre in missione per conto dei Fedaikin ed utilizzare altri nomi non sempre é sufficiente a mantenere l'anonimato...

    Ho finito. Possiamo andare.



    [...]

    L'arrivo a Konoha fu più rapido del previsto. Shinken conosceva bene il territorio del paese del Fuoco, natio di Konoha, tanto da saper quali scorciatoie e passaggi prendere per risparmiare un pò di tempo. Quando arrivarono alla conclusione della zona boschiva, il Jonin si fermò, puntando i piedi su un modesto masso, lo stesso su cui anni prima aveva passato molto del suo tempo insieme al fratellastro Uchiha. Sfiorando la cintura sulla sua tuta Fedaikin disattivò il meccanismo di mimesi ambientale, seguito poco dopo dalla ragazza serpente. La ragazza aveva un aspetto completamente cambiatoChilurgia Estetica

    C-C-Code-Geass-katherine1517-37294307-357-500
    , mentre il Fedele manteneva il suo.

    Niente maschera e niente stealth da qui in poi.

    Pffht. Non mi piacciono i capelli di questo colore... ed avrei preferito usare le maschere.

    Riavrai il tuo aspetto a conclusione della missione.


    Il Jonin le rispose con uno sguardo severo, interrompendo le lamentele della ragazza. Fare coppia con Hebi Tsukai non era mai facile, soprattutto per i suoi modi rudi e per la sua scarsa - se non addirittura assente - empatia. Sango Hebi sapeva che era stata una scelta corretta, ma comunque non riusciva ad accettare il fatto che i suoi bellissimi capelli bianchi fossero stati tinti di quel colore... così volgare. Sbuffò indispettita, prima di saltare via in direzione del gate. Arrivarono poco dopo, coprifronte del Suono in bella mostra.

    Heilà mammolette! Che dite, ci fate entrare?






    Edited by Shinken Takatsui - 4/2/2018, 10:57
     
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    Picnic alle Mura


    - I -




    Non era stato d’accordo, fin dal primo momento, l’Hokage, a quella specie di scambio interculturale. Più di una volta si era fatto portavoce dei vantaggi dati dall’alleanza accademica, ma era pur sempre convinto del fatto che alcuni panni fossero pur sempre da lavare in casa.
    Per questo, all’annuncio di Sho di voler convocare un otese volle quantomeno conoscerlo.

    Come sei severo.

    Nella sua voce c’era un leggero tono canzonatorio, ma nessuno avrebbe potuto udirlo, con la porta già richiusa alle sue spalle e il tono di voce assai basso, non riusciva a rinunciare a qualche frecciatina, ma di certo non voleva intaccare il rispetto che i ninja avrebbero dovuto portargli in quanto Consigliere e di fatto la seconda figura di riferimento del villaggio. Ma soprattutto, da che pulpito.
    Avrebbe seguito l’intero avvicinamento della coppia da dentro le mura le cui porte si sarebbero schiuse solamente dopo i convenevoli tra i tre ninja, ed anzi, pure qualche secondo dopo, come se qualcuno fosse interessato a mostrare che qualche problema nell’aria c’era.
    Quando le porte schioccarono il loro benvenuto non fu per accogliere i visitatori, ma per far entrare in scena l’ennesimo personaggio in quello che ormai iniziava a somigliare ad un picnic.

    Buon… giorno.

    La lieve esitazione fu data dall’odore piuttosto sgradevole che i due avevano indosso, piuttosto marcato per un naso fine come quello di Raizen, piuttosto fastidioso visto che erano inequivocabilmente… puliti, segno che quell’odore era li per qualche altra ragione.
    Il suo guardo si indurì mentre scrutava il viso di Shinken, avrebbe riconosciuto quello sguardo, ma la volta precedente più che severo era nostalgico.
    Questa volta lo guardava più che nel viso, negli occhi.

    Ah, capisco Sho, la tua scelta non è stata casuale.
    Meglio così, dei parenti ci si può sempre fidare, no?


    Una domanda che forse alla ragazza avrebbe detto ben poco, ma che al membro delle squadre speciale avrebbe suggerito qualcosa.
    Gli occhi dell’uomo infatti erano fin troppo particolari, anche se pareva non fossero per lui qualcosa di così rimarcabile, ed erano gli occhi che avevano tradito il jonin, entrambe le volte aveva dimenticato di mascherarli opportunamente, nonostante almeno la prima avesse mascherato il suo volto.
    Aveva voluto dare all’otese quel monito di cortesia, facendogli comprendere che se l’accesso al villaggio gli era garantito era per suo capriccio, solamente riflettendo ulteriormente avrebbe ricordato che quegli occhi così singolari appartenevano ad un'unica persona, cosa che spiegava la particolare sensazione provata al loro primo incontro.

    Ero casualmente alle mura quando venne un ragazzetto, vispo, si.
    È suo figlio? Pare abbia preso quasi tutto da sua madre.
    Anche se c'è da ammettere che ad Oto nascondono bene i loro segreti, mai sentito di un doujutsu con quella forma.


    Avrebbe atteso una risposta a quei falsi convenevoli prima di dare una pacca sulla spalla di Sho ed al contempo accomiatarsi dal duo otese.

    Spero di rincontrarvi presto, quella di un Otese imparentato con un Konohaniano sarà sicuramente una storia avvincente.

    Allontanatosi con Sho di una ventina di metri gli avrebbe parlato a mezza voce.

    Sei tu il consigliere.
    Dammi un consiglio: la penultima volta che un otese si è intrufolato a Konoha era per un attentato terroristico durante una delle giornate più affollate della sua storia.
    Ora si presenta qui un tizio, tutto normale dirai, tranne quei cazzo di occhi a crocetta.
    In tutta la mia vita di shinobi non ho sentito di nessun otese con occhi simili, e nel giro di un annetto ne becco due.
    Che ne pensi, dovrei far entrare o fidarmi per la seconda volta di un ninja che mi ha appena confermato di essere entrato nel villaggio di nascosto?
    Ammenochè non vogliamo supporre che ci siano più persone con una pupilla così ridicola.
    E se fossi indeciso sulla risposta prova a pensare cosa farebbero a TE, con le stesse premesse, se ti presentassi ad Oto.
    Sai cosa hai per le mani, valuta e rifletti cosa e come fare con quell’individuo, le possibilità non ti mancano.
    A prescindere da questo, prima che torni al suo villaggio, deve passare dal mio ufficio, insieme a te.


    Non aggiunse altro, se ne sarebbe andato, conscio del fatto che Sho sapeva cosa voleva dire disattendere una richiesta di Raizen.


     
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    Missione congiunta


    Co-op Mission II

    sguardo01



    Hokage-dono, quale sorpresa.


    Tsukai non ci mise molto a riconoscere quel gigante come il Kage del Paese del Fuoco. Persino Sango si accigliò guardando il capo militare della Foglia, sorpresa anch'essa da quell'apparizione tanto strana. Raggiunsero passeggiando l'energumeno, prima di fermarsi a pochi metri dalla sua figura. Che la loro missione fosse importante era stato chiarito dalla missiva recapitata all'amministrazione, intercettata per tempo dal Jonin Takatsui, ma la presenza della più alta carica militare era, indubbiamente, una sorpresa. Sia perché non era solito che un Kage desse il benvenuto alle delegazioni alleati alle mura (figuriamoci una delegazione di Oto), sia perché - per entrambi i ninja del Suono - quella missione era stata descritta come "segreta" e quello era il modo più diretto per non renderla tale. La ragazza guardò il suo superiore, aspettando che fosse il capo delle squadre speciali a parlare per primo.

    E' un piacere fare la sua conoscenza, Hokage-dono. Otogakure no Sato le porge i propri ossequi. Devo ammettere che nessuno di noi due si sarebbe mai aspettato di essere ricevuto dal Kage del Paese del Fuoco in persona. Questo rende onore all'ospitalità di Konoha...

    Abbiamo ricevuto una missiva urgente e siamo qui per rispondere alla vostra chiamata.

    Continuò, dopo aver accennato ad un leggero inchino. Lo guardò diritto negli occhi, tant'é che lo shinobi della foglia si accigliò. Gli occhi del Jonin ne tradirono la provenienza, tanto che la Montagna della Foglia non ci mise molto a realizzare che la volta precedente la guardiana degli Uchiha era stata ingannata proprio dal Fedaikin. Ma era poco importante. Di tutta risposta alle parole dell'uomo, Tsukai sorrise, in direzione del Kage, mostrando il canino ed un ghigno tutt'altro che innocente.

    Oh no, nessun parente ad Oto, ai membri della squadra speciale dei Fedaikin non è permesso avere famiglia o affetti di sorta. Ma se devo esser sincero, mi stavo proprio chiedendo che fine avesse fatto la kunoichi degli Uchiha... Kairi, giusto? Dopotutto ci è stato riferito della sua particolare gentilezza nei confronti di uno nostro shinobi in visita a Konoha. Avrei avuto il piacere di ringraziarla di persona, ma sono sicuro che potrà farlo Lei per conto del Villaggio di Otogakure.

    Un altro inchino, falso ma cordiale, a conclusione di quella breve conversazione [Recitazione] Non avrebbe risposto riguardo al suo Doujutsu: per quanto ne poteva sapere l'Hokage, ad Oto potevano aver sviluppato una nuova Kekkai Genkai od addirittura una sorta di Kinjutsu oculare simile a quella del Fedele. Se voleva informazioni a riguardo, avrebbe dovuto mettere qualcosa di altrettanto di valore sul piatto, chiedendo non a Tsukai, ma all'intero Villaggio del Suono. Pacche sulle spalle e conclusione dei convenevoli, i due fogliosi si spostarono in disparte, provocando sul volto della ragazza di Oto un certo disappunto. Avrebbero aspettato di capire in che cosa potevano essere utili agli alleati della foglia, lasciando il tempo necessario al Kage ed a quel ragazzo mascherato di parlarsi.

    Che cosa é venuto a fare l'Hokage? Avevo capito che stessimo intraprendendo una missione segreta...


    Saotome ya
    yogorenu mono wa
    uta bakari





    Edited by Shinken Takatsui - 5/2/2018, 20:32
     
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    Questioni delicate


    Post Secondo




    Accettai con piacere il pensiero offertomi dal ninja che si voleva far chiamare signor X, non che non conoscessi la sua vera identità, ero stato io a sceglierlo per quella missione, non solo perché non aveva avuto precedenti relazioni con me, ma anche per le sue peculiari abilità dislocative delle quali si parlava nei rapporti in amministrazione. Dal poco che avevo avuto modo di capire sembrava che potesse abilmente teletrasportarsi sotto particolari condizioni. Verso un sigillo, mi pare... Pensai, intascandomi il talismano, se davvero era così speravo proprio che quel dono ne contenesse uno, sarebbe stata una mossa astuta che mi avrebbe confermato di aver fatto la scelta giusta nel convocare proprio lui. Ti ringrazio, ma vedrai che a breve non ci sarà più bisogno di finti nomi. Ti verrà rivelato un segreto importante che ti consiglio, e ti ordino, di mantenere, una richiesta che viene direttamente dal Kage.

    Non feci in tempo ad accogliere i due shinobi del suono prima dell'arrivo del decimo, che prese parola prima di me. Non avevo capito come mai volesse presidiare ad un evento del genere, di certo avrebbe fatto sorgere più sospetti di cui avevamo bisogno, ma di certe cose è meglio non discutere con Raizen.
    Osservai gli otesi, soffermandomi sugli occhi dell'uomo, dopo che il Kage me li fece notare, non conoscevo le abilità peculiari del suono , per me poteva semplicemente trattarsi di un comune clan, eppure Raizen non sembrava della stessa opinione. Attesi che il kage terminasse di parlare prima di seguirlo il un posto più appartato, come da lui indicato, ed ascoltare le sue richieste. Mi farebbero cose più terribili d quelle che mi ha fatto Shiro? Esordii. Perché qui è di questo che stiamo parlando, Raizen. Ho scelto di far eseguire questo importante lavoro da un ninja di Oto non perché ritenesse che non abbiamo elementi in gradi di farlo all'interno delle nostre mura, ma perché voglio volontariamente donare al villaggio del suono la conoscenza di questo segreto.
    Siamo davanti ad un pericolo molto più importante di qualsiasi altro affrontato prima d'ora, gli avvenimenti passati che hanno diviso i villaggi devono finire e dobbiamo essere noi i primi a darne prova, se vogliamo che gli altri ci seguano.
    Oggi nascondo la mia identità, Raizen, ma non sarà per sempre così. Voglio formare una squadra per riprenderci quello che è nostro, quello che è tuo.

    Dissi indicando il ventre della montagna, privato del suo demone. Per fare questo avrò bisogno di confessare ancora questo segreto, so che puoi capirmi.
    Sospirai. Al momento giusto dovrò diventare un simbolo, la dimostrazione che Cantha non è indistruttibile, e per fare ciò ho bisogno che la gente si fidi di me.
    Spero che tu per primo possa farlo. Quando avremo concluso lo condurrò in amministrazione, ma ricordati quello che ti ho detto.

    Così dicendo mi congedai, lasciando che anche il gigante se ne andasse, per tornare dai due ninja del suono. Non mi interessa. Dissi, una volta giunto davanti a loro. Se davvero siete chi dite di essere, se Raizen ha ragione e davvero in passato avete causato problemi nel villaggio, niente di questo ha importanza. Aspettai qualche secondo prima di continuare. Io non sono Raizen e, sebbene sia il Kage, non parlo in sua voce, questo potrebbe causarmi problemi che sono disposto ad affrontare. Non ho paura di subire le conseguenze che il decimo mi infliggerebbe, voglio rischiare e porre fiducia in voi, persone che non ho mai visto, questo dovrebbe farvi capire l'importanza di quello che dobbiamo fare ed assicurarvi la veridicità di quello che tra poco vi sarà rivelato. Porsi quindi in avanti la mano destra in attesa di stringerla ai miei interlocutori in segno di cordialità. Inoltre rivelare queste informazioni non farebbe più male a me di quanto non ne farebbe a voi e di certo non a causa di Raizen. Vi prego di tenere eventuali domande per quando saremo arrivati a destinazione, per adesso, benvenuti a Konoha. Conclusi, conducendo i due all'interno del villaggio, in direzione delle prigioni.


    Continua alle prigioni di Konoha.
     
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    Missione congiunta


    Co / op III

    sguardo01



    Dopo il breve scambio di battute con Sango, i due ninja del Suono rimasero in silenzio, guardando - ma solo per la durata di qualche istante - la conclusione della conversazione con l'Hokage. Gli shinobi del Fuoco non sembrarono salutarsi, almeno così parve al duo del Suono, e fu proprio lo sguardo attento del Fedele a notare come la loro conversazione si concluse in maniera assai... particolare, lasciando poi che il solo ninja con la maschera si girasse ancora nella loro direzione. Il Jonin della squadra speciale lo seguì con lo sguardo, sostenendolo alla fine anche quando gli si parò nuovamente dinnanzi.

    Non fu tanto la prima frase, piuttosto fu la fermezza nella voce dell'uomo ad incuriosire il ninja di Oto. Simbolo di forza, ma soprattutto di coraggio, la maschera che indossava rappresentava un animale nobile, Tora, così come nobili furono le parole che seguitarono ad uscire dalla bocca del suo interlocutore. O forse furono stupide, ma questo solo il tempo avrebbe potuto confermarlo oppure smentirlo. Quel ninja di Konoha, che evidentemente poteva permettersi di agire in contrasto ad un suo superiore, si stava ponendo verso i due ninja di Oto in una maniera del tutto inaspettata: fiducia negli shinobi e le kunoichi di Oto, ignorando - date le sue parole - le preoccupazioni del proprio Kage, contrastandone persino la volontà, in nome di un alleanza il cui nome era stato troppo spesso macchiato da spiacevoli eventi.

    Le tue sono parole importanti, shinobi di Konoha.

    Molti ad Oto rimarrebbero sorpresi se dovessi raccontare quanto accaduto fino ad ora, ma la maniera in cui siamo stati accolti e soprattutto le tue parole, verrebbero comunque viste con sospetto e diffidenza. Per questo posso capire l'apprensione del tuo Kage. Ma se é vero che il Paese delle Risaie è un alleato del Paese del Fuoco, oggi i Fedaikin di Oto saranno primi alleati dei ninja di Konoha. Al giusto prezzo, ovviamente.

    A quel punto anche il Fedele di Oto avrebbe porto la mano allo shinobi mascherato, aspettando che fosse lui stesso a concludere le formalità di quel loro primo incontro.


     
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    Arrivo alle mura


    Era passato ormai più di un anno da quando Ryuu era stato promosso a guardiano delle mura, e da allora aveva svolto il suo lavoro al meglio, per quanto non avesse molta esperienza nel gestire del personale e le intere mansioni della sorveglianza del gate; quello che gli serviva era fare un po' di esperienza in un villaggio con guardiani ben più organizzati, e ciò che aveva visto l'ultima volta che era stato in visita a Konoha, gli era bastato per decidere cosa fare. Ci erano voluti mesi, ma alla fine aveva fatto domanda all'amministrazione di Kiri, ottenendo un permesso speciale per quel viaggio di studio/lavoro che aveva programmato.
    Risultato, pochi giorni più tardi, era già fuori al gate del Villaggio della Foglia, con il suo zaino in spalla ed un borsone appeso ad una mano, in attesa di essere ricevuto dai suoi colleghi oltremare. Non vedeva l'ora di iniziare ed il suo entusiasmo era ben visibile sul suo volto sorridente, come uno studente appena giunto alla scuola dei suoi sogni.
     
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    Tirocinii


    1° post




    Pensato
    Parlato



    Quel giorno Kairi era alle mura in veste di insegnante: con la sua promozione a chunin erano aumentati anche i suoi doveri nei confronti del villaggio e le sue responsabilità, e Konoha non aveva impiegato molto tempo a ricordarglielo: Youkai le era stato affidato per una giornata di apprendistato alle mura, sembrava che il ragazzo dovesse subentrare ben presto al posto di un guardino e l'Uchiha non escludeva si trattasse proprio di lei. Ora che era passata di grado era d'altronde sua intenzione tornare da Raizen a domandare ancora una volta di entrare nelle squadre speciali, ritenendosi ora ben più pronta e con molta più esperienza alle spalle.
    Era guardiana ormai da più di un anno ed aveva imparato abbastanza da quel compito ormai, era ora che si muovesse altrove e verso i suoi reali obiettivi, sempre se l'Hokage avesse accettato di metterla nuovamente alla prova e farla entrare.

    Rivolse un sorriso a Youkai mentre gli mostrava la guardiola di fianco all'entrata piena di scartoffie, ricordando quasi con affetto i primi tempi passati lì dentro Ecco, non appena entrerai a tutti gli effetti nei guardiani preparati a passare mooolto, troppo tempo qui dentro i primi periodo. Diciamo che è la gavetta dei nuovi arrivati, in particolare per i genin, sistemare inizialmente tutti i documenti necessari. Sono più di quelli che potresti immaginare, dovrai armarti di molta pazienza non era ironica né stava prendendo il alcun modo in giro il ragazzo, il suo era un consiglio sincero.
    Più di una volta quando era rimasta ore ed ore lì dentro a sistemare documenti vari aveva maledetto il giorno in cui aveva accettato di diventare guardiana Ma non è sempre così! si affrettò a specificare per evitare di demoralizzare lo shinobi Qui ho avuto modo di vivere molte situazioni interessanti anche se a volte piuttosto pericolose, come l'arrivo dell'amministratore di Oto che per ben due volte ha rischiato di buttare giù le intere mura...se dovesse capitarti di vederlo, ricorda di non scherzare MAI troppo con Febh Yakushi ricordava fin troppo bene le due volte in cui l'otese era arrivato all'entrata di Konoha, e con il senno di poi si rendeva ora conto di quanto aveva rischiato nel trattarlo nel modo severo che aveva fatto.

    Lasciò che Youkai le chiedesse qualche dubbio eventuale prima di continuare Ecco, ora passiamo alla parte affascinante di questo lavoro, ovvero visitare le mura! Le prime volte vedere Konoha dall'alto è uno spettacolo magnifico, soprattutto in piena notte. Ma prima... si voltò quando un ragazzo dall'aria allegra comparve sul sentiero che portava verso il villaggio. Lo scrutò qualche istante decidendo sul da farsi, per poi voltarsi verso il genin di fianco a lei Hai voglia di accogliere il tuo primo viaggiatore? domandò con un sorriso Quel ragazzo laggiù, se te la senti potresti accoglierlo alle mura. Io sarò qui di fianco a te quindi non devi preoccuparti di nulla continuò: il moro che si stava avvicinando sembrava tutt'altro che un pericolo a giudicare dall'espressione ed era probabilmente una delle occasioni migliori per mostrare a Youkai come si svolgeva il suo lavoro Ricorda alcune cose fondamentali: attualmente dopo Cantha non possono entrare civili senza autorizzazioni speciali di Raizen in persona, i commercianti passano da un'altra entrata e per il momento non dovrai occupartene tu, e la stessa cosa vale anche per gli shinobi visto il clima di guerra che ancora aleggia al villaggio, dunque la prima cosa di cui dovrai accertarti sia la presenza di permesso e l'identità della persona davanti a te. Una volta che l'avrai fatto cerca di capire il motivo della visita e quanto intende rimanere, infine dovrai chiedergli di depositare tutte le armi all'entrata, che verranno sigillate in un rotolo e conservate fino al suo ritorno, e schedare l'orario di entrata e poi anche quello di uscita. Sembrano tante cose ma vedrai che alla fine è facile come bere un bicchiere d'acqua! concluse, incitando il ragazzo a farsi avanti con un gentile colpo dietro la schiena e facendo un paio di passi indietro, monitorando in ogni caso la situazione: seppure il viaggiatore sembrasse innocuo, sapeva bene come le apparenze potessero ingannare.



     
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    Nuovo guardiano


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    A Youkai era finalmente stato dato un incarico ufficiale, o quasi. Doveva prima passare la settimana di prova, ma gli era stato offerto il posto di guardiano, e la cosa lo rallegrava. Certo, probabilmente non era ancora quello il suo posto, dopotutto era morto nei pressi di Genosha e non davanti alle mura, ma debole com'era ora non se la sentiva di ributtarsi in quel tipo di avventure. Fare esperienza al villaggio sarebbe stato decisamente meglio.
    Al suo arrivo salutò allegramente Kairi, che dopo qualche breve chiacchiera subito iniziò a spiegargli come funzionasse quel lavoro, mostrando pile di documenti più o meno ordinati e la postazione di lavoro che affacciava sull'esterno, pronta ad accogliere (o respingere )chiunque si fosse presentato.

    Heh! Fico! Posso portare la mia roba qui? Sai, per le giornate noiose.

    Il racconto di Febh lo fece rabbrividire, forse le mura non erano poi così sicure come pensava. Un sorrisetto stiracchiato mostrò la sua insicurezza, accompagnato da una mano che si accarezzava la nuca:

    M-mh. Tenere alla larga Febh Yakushi. Andata.

    Durante la spiegazione, un viaggiatore fece capolino alle mura, e Kairi non perse l'occasione per dare a Youkai il suo primo "cliente".

    Ah! M-ma così, appena arrivato??

    La ragazza fu sufficientemente premurosa da rassicurarlo a sufficienza, anche se il neo-regolamento post Cantha andava ad aggiungersi alla lista infinita di controlli da effettuare prima di accettare qualcuno all'interno. Youkai si mordicchiò un labbro, visibilmente nervoso, ma annuì accettando così l'incarico. Il colpetto lo fece sussultare appena, prendendo posizione e preparandosi ad accogliere lo straniero.

    Hey, viaggiatore! Che si dice??

    Alzò una mano, agitandola e salutandolo ancora da lontano, attendendo pazientemente che si avvicinasse. Sparsi per la scrivania e lontani dallo sguardo di chi si trovava fuori c'erano piccoli appunti, scritti su dei post-it, che ricordavano al guardiano di turno cosa fare, forse scritti da Kairi stessa. Abbassò lo sguardo per leggerli, per poi rivolgersi al ragazzo dalla chioma nera.

    Uhm... Ci sono, ci sono. Mi servono i tuoi documenti, le tue armi, e il tuo permesso di soggiorno. Uhm, no aspetta... il motivo della tua visita. E... quanto vuoi restare a Konoha. Oh Kami, non farmi ripetere tutta questa roba. I-iniziamo dai documenti.

    Youkai iniziò a frugare tra i documenti sparsi nel piccolo ufficio, cercando i moduli dove segnare le informazioni di quella persona, in evidente difficoltà. Non era decisamente abituato a quel tipo di lavoro, ci avrebbe messo un po' per prenderci la mano.
     
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    Erasmus a Konoha


    Sono nel posto giusto?


    "Hey, viaggiatore! Che si dice??"
    La faccia di Ryuu assunse un'espressione un po' stranita, non aspettandosi un simile benvenuto. Il ragazzo che lo stava ricevendo come guardiano non era di certo l'Uchiha che aveva incontrato la volta scorsa, e nonostante avesse un aspetto rassicurante, il suo modo di fare non indicò molta professionalità, chiedendosi se avesse fatto la scelta giusta a richiedere un addestramento da guardiano proprio lì.
    Un po' imbarazzato, rispose al saluto con una mano, e quando fu finalmente nel suo ufficio, non ci volle molto a comprendere che fosse nuovo del mestiere, chiarendo così la sua mancanza di praticità e risollevando il kiriano, dato che ci sarebbe dovuto dunque essere anche un qualche suo superiore in giro.
    Ahah, certo, nessun problema. Era divertente vederlo all'opera, sembrava simpatico, oltre che impacciato, ma non volendo incasinargli ancora di più i pensieri, fece come gli si chiese, tirando fuori una lettera firmata e timbrata dal Mizukage stesso, il quale gli accordava un permesso speciale per apprendere per bene il mestiere del guardiano.
    Mi chiamo Ryuu Mizukiyo e sono un genin di Kiri. Essendo guardiano delle mura del mio villaggio, sono venuto ad imparare un po' il mestiere, diciamo, visto che voi siete più organizzati, così da poter difendere meglio anche Kiri.
    Dovrei restare per circa una settimana.

    Successivamente, quando gli sarebbe stato di nuovo richiesto, Ryuu avrebbe depositato il suo equipaggiamento dove gli sarebbe stato indicato, attendendo poi il passo successivo del suo collega.
     
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    Ritorno al Corpo


    Nel momento in cui il mio primo attacco andò a segno mi ritrovai disteso a terra, circondato da corpi mutilati, ero stato io a farlo? Mi sentivo vuoto, come se mi avessero strappato un pezzo, guardando il fodero, anch’esso vuoto, fui preso immediatamente dallo sconforto.

    Ma io non ero mai stato lì, era un ricordo di Keiji, nebuloso, pieno di rabbia… e chi diavolo era Saruhyondo?
    Il paesaggio intorno a me, a Keiji, cambiò anche se la mia prospettiva rimase la stessa. Vedevo sempre tutto dal basso, ero disteso e dolorante. Sentivo puzza di carne bruciata, la mia e quella di centinaia di Canthiani. Ero vivo, ma per miracolo, lottavo contro il mio stesso corpo che voleva solo smettere di soffrire, ma qualcosa lo costringeva a resistere, era la mia volontà. Per tutti i kami se faceva tremendamente male.

    L’ambiente cambiò ancora, ma ero sempre disteso, il mio corpo era stato stabilizzato, ma non era più lo stesso. Le mie gambe, il braccio, il volto, non ero più Keiji. Un uomo, che più tardi avrei conosciuto come il Mizukage, mi mostrò dei progetti. Protesi meccaniche, per permettermi di combattere ancora.
    I confini della stanza d’ospedale cominciarono a sfumare, mentre Keiji affettava il mio braccio sano prima che la lama prendesse forma.

    Rimasi in ginocchio, digrignando i denti mentre sentivo la mia presa sul suo mondo interiore venire meno. Stavo perdendo il controllo. Keiji avrebbe rivisto sé stesso nel mio ricordo, intento a mangiare per festeggiare il nuovo anno, quando ancora non eravamo stati travolti dagli effetti di chissà quale droga. Forse era una delle prime volte che il ninja di Kiri era stato effettivamente con noi dopo aver scoperto di essere il padre di mio fratello. Chi si era sentito meno a suo agio in quella situazione?

    Ritornando con prepotenza nel mondo interiore ascoltai Keiji che sputava sentenze, che continuava a ripetermi che ero un buono a nulla, un fallito. Tristemente aveva ragione, ma avevo accettato la notte prima e per quanto le sue parole cercassero di ferirmi non potevano peggiorare il mio stato.
    Lo so, solo che è difficile proteggere uno come Sho… lui se li va a cercare i problemi… lui combatte, sempre. Lui non pensa mai per se...
    Ignorai la sua domanda retorica, le sue minacce, dopotutto sapevo che il legame tra i nostri due spiriti stava venendo meno, solo all’ultimo mi accorsi dell’incredibile, stava piangendo.
    Ero stanco di quella discussione, stanco di trovarmi lì, in quella stanza un po’ troppo affollata.
    Capisco…
    Dissi tra me prima di perdere il controllo, un drago nero ed una maschera bianca rigata di rosso spalleggiavano Keiji, si spiegava come il Capovolgimento Spirituale non avesse funzionato, anche la notte precedente ero stato scacciato da più entità in un corpo solo.

    Ritornato nel mio corpo scattai in piedi e mi allontanai da corpo di Keiji di circa 10 metri prima di iniziare a parlare, ero piuttosto felice che il mio braccio o le mie gambe fossero ancora ben salde al resto del corpo.
    Keiji… Kensei…
    Dissi riprendendo posizione.
    Fatti chiamare come vuoi. Dici di essere disposto a uccidere il passato per diventare il futuro, uccideresti Sho se fosse qui? Uccideresti mia madre? Sei venuto qui per sapere come stavamo, io sono il figlio della moglie che non hai mai avuto. Tu vedi solo il passato. Tu non stai superando un bel niente. Alle volte le cose non vanno come vogliamo noi, che alle volte perdiamo il controllo.
    Vedermi come l’immagine dei suoi fallimenti passati era un delirio, potevo immaginare che fosse scosso, capivo che poteva aver amato nostra madre, che avere un figlio cambia la tua prospettiva, ma questo non faceva di me una macchia da cancellare.
    Keiji quelle cose che hai dentro ti stanno dando potere, ma a quale prezzo? Nella tua concentrazione sul fine, stai perdendo di vista il motivo. Non sei ancora del tutto perso Keiji, non è ancora tardi… ma non costringermi a combattere ancora. Quando Sho tornerà avrà bisogno di tutti noi, anche di te.


     
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