La Fossa dei Sennin: il Torneo di Sangue

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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    La Fossa Dei Sennin
    “Iniziazione al Mondo Ninja



    PREMESSE



    tamahome152

    Era passato appena un mese dal rientro in quel di Kiri, la mente di Etsuko Conservava ancor parecchie lacune, ma l’aiuto di Fujiko era stato indispensabile. D’altra parte le memorie di Auron, ritrovate in casa Akuma avevano dissipato i dubbi di eventuali interventi terroristici, volti ad estorcere informazioni di vitale importanza per la nebbia.
    Da qualche settimana era pure tornato a svolgere le comuni mansioni in ospedale, risollevando il morale dello staff medico al completo, che in sua assenza aveva dovuto adempiere a ben più importanti e stressanti mansioni amministrative e non solo semplici cure mediche, che non potevano certo preoccupare, il preparatissimo team kiriano.
    Da pochi giorni inoltre Etsuko era rientrato in contatto con i magnati locali che avevano ripreso a versare gl’assegni mensili nelle casse della struttura, assegni ovviamente no profit, a fine benefico, ricavati più sotto insistenza del rettore, se medesimo, che si era ritrovato carismatico, dote che la perdita di memoria non aveva minimamente intaccato. Erano così ripresi i lavori di ampliamento e restauro della nuova facciata ospedaliera. Così come quelli del centro di ricerca segreto che in tempi record nel giro di una settimana era tornato al 70% attivo e funzionale.
    L’inteso studio occupava le giornate del ninja di Kiri che si rinchiudeva nei suoi uffici, immerso in corsi d’aggiornamento. Aveva inoltre appurato che le zone della memoria relative alle competenze mediche e alla lotta non erano state minimamente intaccate. Viaggiava sempre con i suoi manuali di medicina, fisica quantistica e genetica.
    La sera precedente però aveva appurato che partecipare a quell’evento nel paese della Roccia, avrebbe contribuito al suo reintegro totale nel mondo ninja, indispensabile ai fini delle sue ricerche sugl’altri stati, e sulla mappa del Genoma speciale a cui aveva deciso di dedicarsi. Il progetto mirava a ricostruire il Dna dei diversi clan del mondo ninja, con l’intento di riprodurne gl’effetti senza dover asportare organi dai corpi degli appartenenti. Questo avrebbe segnato la crisi del mercato degli eliminatori di cadaveri. Ma l’avvento di una nuova era per la ricerca della Nebbia

    IL VIAGGIO

    Era salpato pochi giorni prima dal porto di Kiri, pochi viveri, aveva preferito portar con se Denaro, convinto di non aver riscontrato difficoltà nell’accaparrarsi il cibo. Il viaggio in barca era stato confortevole, aveva cominciato ad elencare sul fascicolo dedicato alla sua ricerca i diversi clan che conosceva, innate, tecniche speciali. Lo spazio nel suo bagaglio, una semplice sacca a tracolla era dedicato ai suoi inseparabili manuali e al kit di ricerca che aveva lui stesso progettato ( una striscia per la raccolta di saliva, un contenitore sterile che avrebbe utilizzato per campioni, come capelli, peli o fluidi corporei e indispensabile il suo prototipo di nuova invenzione l’Emo5, un spiedo cavo, della grandezza di un pollice simile ad un ago, bastava un semplice contatto con la cute del paziente per riempire un cilindretto dalla capienza di 3 ml, di sangue indispensabile per i suoi studi. L’Emo5 poteva essere indossato come un semplice anello, nella parte del palmo e avrebbe causato un leggero fastidio, simile al pizzico di un insetto, poiché l’ago cavo più esterno era intriso di anestetico, rendendo l’invasività dell’oggetto decisamente meno dolorosa.
    Il viaggio a terra era proseguito con una carovana di mercanti, era restato solitario, distante dai più, si era inoltre privato del coprifronte della nebbia, riposto nella sua sacca per non attirare l’interesse di alcuno, immerso nei suoi studi sino al villaggio di Zuferi. L’ si era stabilizzato in una locanda e il giorno Stabilito si era recato al luogo che avrebbe ospitato l’atteso evento.

    LA FOSSA DEI SENNIN

    L’organizzazione non si era sprecata, l’impatto delle mastodontiche statue era impressionante e se lo scopo era quello di intimorire gli spettatori, lo scultore l’aveva raggiunto, era in ritardo Etsuko, il torneo stava per cominciare. Si sarebbe aspettato più fila all’ingresso ma le hostess poste ai botteghini erano celeri ed efficienti, a tratti accondiscendenti. Lo stesso non si poteva dire del prezzo del biglietto, ma Etsuko non aveva problemi di denaro, le magnanime casse del villaggio della nebbia aveva sborsato il salario da dirigente dell’ospedale, pur nel lungo periodo d’assenza. Soldi che ovviamente non erano stati minimamente utilizzati e depositati nel suo conto in villaggio. “poi ci lamentiamo della crisi finanziaria” aveva pensato Etsuko, che però per ovvi motivi non ne aveva fatto parola in amministrazione.
    Aveva così pagato senza alcuna remora ed era entrato nell’immensa cava.
    L’arena era mastodontica, aveva subito analizzato il campo di battaglia, spinto più da una mente allenata al Senjutsu, che da reale necessità. Gli spalti erano gremiti, ma non troppo. Vi era però una madornale confusione, tra il pubblico risaltavano diversi ciuffi rossi, capigliatura insolita che balzava subito agl’occhi e a meno che non fossero maschere goliardiche allestite ad hoc per l’occasione, qualcuno aveva creato cloni di se, apparentemente innocui, intenti a raccogliere dolciumi che erano sparsi ovunque.
    Istintivamente aveva alzato gl’occhi al cielo e si era accorto delle tribune che dovevano essere vip, non vi era bisogno di attivare la sua innata per rendersi conto che vi era qualcuno.
    Le copie continuavano a creare scalpore e disordine, il vortice di voci, di volti, alcuni famigliari per alcuni aspetti, altri totalmente indifferenti, annebbiavano la lucidità della mente d’Etsuko, che adesso sentiva il bisogno fisiologico di sedersi. La sua memoria ancora lacunosa gli stava giocando un brutto tiro, così senza badare al numero progressivo dei posti, si stava accomodando accanto ad un gruppetto di quelli che riconobbe ninja, alcuni della foglia, era inconfondibile il loro stemma, altri del suono … poggiando i manuali di medicina nella seggiola adiacente, adesso aveva solo bisogno di respirare.
    Per un attimo sentì il bisogno di chiudere gl’occhi e estraniarsi da quell’ambiente.

    L’ultima cosa che ricordava erano i posti occupati… 110 e 111

    Ma sarebbero bastati solo pochi minuti e poi si sarebbe rialzato.


     
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  2. newlord
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    Ero felice di poter incontrare così tanta gente.
    Mi piaceva l'idea di circondarmi di amici.
    Mentre ero intento a chiaccherare con le nuove conoscenze,qualcosa rimbalzando sulla mia testa mi cadde in mano.

    -Una caramella?-

    SI' una di quelle gommose ricoperte da quel leggero strato di zucchero, tanto belle da vedere quanto buone da gustare.
    Stavo per indirizzare quello splendido regalo caduto dal cielo nella mia bocca, quando per un attimo il sole si scurì e guardando verso l'alto notai che uno tsunami di esseri dal ciuffo rosso stavano letteralmente cadendo dal cielo.

    Aguzzai la vista

    -quel rosso l'ho già visto...-

    poi sgranai gli occhi

    -Sensei!?!?!?!
    Che diavolo stà facendo?-


    Una cosa era sicura...imprevedibile come sempre.

    Ad un certo punto Miyori sparìì tra la folla,la sua scomparsa fu così rapida che quasi non mi accorsi di nulla.

    -Bho, avrà qualcosa di urgente da fare-

    Un attimo dopo,mi sentìì tirare per il colletto della camicia: era uno degli Hoshi.

    -Che fortuna!!!.. Igoru!.. Zacaria!.. raccogliete tutte le caramelle che trovate in giro e addosso alla gente è tutta roba mia!!!.. niente ma o che so io.. avanti è il vostro grande sensei che ve lo ordina!!!-

    Ok quella richiesta era assurda e poi...
    COSA???Non avrei potuto mangiare la MIA caramella?
    Spuntò un ghigno sul mio volto.

    -Come questa?-

    Mostrai la caramella ad Hoshi e dopo un secondo la ficcai in bocca alla velocità della luce.

    -Mi dispiace sensei, ma non è l'unico goloso da queste parti eheh...-

    Assolutamente deliziosa...
    Poi non preoccupandomi della reazione del maestro(non facendolo notare almeno esteriormente) avrei continuato

    -Come se la passa? Sempre a mangiare eh? Vedo che non perde l'appetito.-

    Intanto anche Zacaria sparì tra la folla.

    -Cavolo...è possibile che oggi abbiano tutti fretta?-

    In piedi, sul posto degli spalti su cui ero seduto qualche minuto prima, iniziai a cercare con lo sguardo Zacaria e Miyori.

    Edited by newlord - 18/7/2011, 19:30
     
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  3. Yami Kaguya
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    ¬ N i i ¬
    Princess Tsundere
    White Knight
    Mad Actor

    Come temevo, la reazione della ragazza non fu amichevole. Che però minacciasse di uccidermi alla seconda frase, superava un pò le mie previsioni. La strada verso anche solo un atteggiamento migliore, sembrava essere ancora bella lunga.

    Come? Se la sfoderi, mi dovresti uccidere? Che cattiveria, e io che pensavo di farti una sorpresa.

    Ad essere sinceri, fra le varie reazioni possibili, una semplice constatazione della mia presenza era quella che avevo ritenuto più probabile, e allo stesso modo la migliore immaginabile. Ma la realtà sembrava invece dire che la cosa stava iniziando nel peggiore dei modi, per quanto la ragazza non sembrasse intenzionata a passare dalle parole ai fatti, nelle sue minacce.
    Pensai allora di provare a spostare la sua attenzione su altri argomenti, ma la frase palesemente falsa, venne invece vista come una presa per i fondelli. Di fronte a quella situazione e al pensiero di come ogni mia mossa sembrasse essere controproducente, devo ammettere che fui quasi tentato di aspettare la fine della sfuriata e sparire, davvero.
    Però ci fu un dettaglio, che mi fece rizzare le orecchie. E che aiutò la mia espressione ne
    yukimiyo5
    utra, a colorarsi di un sorriso divertito.

    "Solo"? E' una mia impressione, o sento una sfumatura di aspettativa delusa, in questa parola? Miyo-chan? Non ti dispiace più se ti chiamo così ora, Miyo-chan? Posso?

    Beh dai, almeno quella, si poteva considerare già se non una vittoria, un pareggio. E per il resto, la cosa da evitare a ogni costo, era farsi trascinare nel vortice del suo essere seria.
    Ridere, ridere, e ridere ancora. Quello, era ciò che quella quattordicenne tutto pepe doveva imparare a fare.
    E chissà perchè io come un idiota mi ero preso la briga di farle da insegnante privato nonostante il suo palese disinteresse per la materia.

    yukimiyo10
    Tralasciando comunque che non stavo prendendo in giro proprio nessuno, cos'è che dicevi? Basso Profilo e Ninja? Sì sì, hai perfettamente ragione, ma il punto è...che non sono in servizio.
    Sai com'è, pare che tu e Shaina condividiate il livello di apprezzamento nei miei confronti, quindi sono qui per conto mio. E tra l'altro, per quel che mi riguarda non c'è un solo ninja degno di questo nome, qui sugli spalti. Vedo solo ragazzi come me che passano un pomeriggio senza pensieri, e sai che palle tenere un basso profilo pure in questi momenti?
    Certo se diventasse un uscita privata insieme a una dolce fanciulla, il basso profilo mi andrebbe bene eccome, se in un angolo appartato soprattutto, odio avere sguardi addosso in certi momenti.
    Oh? Forse intendevi che avrei dovuto tenere quel basso profilo con te fin dall'inizio, magari? In quel caso me lo ricorderò la prossima volta, non temere.


    Se pensava di riuscire a farmi stare serio, si sbagliava di grosso. Ero stanco, di essere serio. E quando un Jonin si metteva a correre in giro per recuperare caramelle, io mi ritenevo anche abbastanza moderato nelle mie azioni. Anche se un certo Susumu, evidentemente, non ne sarebbe stato contento.

    Susumu? E chi è Susumu? Un tuo amico? Dov'è?

    Mi trattenni dal ridere. Pregare... non c'era un solo Kami, in vena di stare ad ascoltare uno come me. Nè io avevo la minima intenzione di iniziare a parlare da solo, la mia perizia psicologica era già abbastanza sgangherata di suo.
    CITAZIONE
    «Amici... Yuki kun, l'amicizia non si può costruire sulle menzogne e la verità rende soli...»

    A riportarmi alla realtà fu un flusso di aria gelida che mi percorse la colonna vertebrale, mentre smettevo di guardarmi intorno e tornavo sulla ragazza.
    yukimiyo3
    Rimasi a fissarla alcuni secondi, mentre concludeva il discorso, ma alla fine l'unica cosa che riuscii ad esprimere, era una certa sorpresa.

    Immagino qualunque offesa si dimentichi, quando l'interlocutrice viene rapita. Tranquilla, tranquilla, mi potrai ringraziare dopo. Per ora perchè non mi spieghi da dove nasce tutta questa fiducia negli esseri umani?

    La guardai con curiosità, come se le avessi davvero posto una domanda per cui mi aspettavo una risposta seria ma senza pregiudizi di alcun tipo. E d'altronde era vero, quelle parole mi avevano fatto riflettere sul serio.

    L'amicizia si costruisce sui fatti. Finchè quei fatti non si rivelano menzogne, sono loro la "verità".
    yukimiyo2
    Che importa diventare amica di un assassino, se non ucciderà mai più, non sarà mai scoperto, e morirà continuando a reggersi la parte fino all'ultimo respiro? Tutti gli anni insieme in cui si è sforzato di apparire come un amico, non diventerebbero altro che immondizia? Il bugiardo che ha deciso di morire interpretando un tuo amico, cos'è? Un bugiardo idiota, o un amico?
    Se è una verità scomoda che rende soli, perchè è tanto importante? Se siamo ciò che facciamo, e continuiamo a farlo per sempre, che senso ha cercare un'altra verità? Temo tu ti sai complicando la vita con le tue mani, sai Miyo-chan?


    La verità... io non la volevo, la "verità". La mia verità, era ciò che vedevo e che non sarebbe cambiato. Preferivo una menzogna perfetta, a una verità che avrebbe ferito me e chi conoscevo. Ma evidentemente, Miyori non la pensava così. E io iniziavo a capire le ulteriori implicazioni, del giorno in cui era stata sincera con me e Ko.

    Uh? Come mai la domanda? Nulla di che, è che odio quando le ragazze pensano che sia un pazzo. Sai com'è, non ne sono rimaste molte che non lo pensano, quindi volevo cercare di salvare le apparenze con le poche superstiti. Ma immagino di essermi fregato, non credi?

    Il discorso era anche serio, ma da come abbassavo la testa annuendo alle mie stesse parole, sembrava quasi stessi scherzando. E d'altronde potevo pure lasciare a Miyori la scelta, io come detto, di essere serio non volevo saperne.
    Tuttavia, per come stava andando avanti il discorso, il pareggio di prima sembrava essere solo un ricordo. Dopo le mie ultime parole, la lotta per la Katana venne interrotta, e una mano della ragazza partì come un treno verso la mia faccia. Non feci nulla per evitarla, ma feci al mio naso la cortesia di voltare la testa, così da offrire il lato sinistro alle nocche della ragazza. Nocche che non arrivarono a bersaglio in ogni caso, e che vennero seguite da altre parole irritate. Niente da fare, riuscivo davvero a inimicarmela una parola dopo l'altra.
    Così tornai all'espressione neutra di prima, e mi venne da porle una semplice domanda, in replica a quelle prime parole.

    Ti dà così tanto fastidio, il fatto di essere sia la ragazza che ho davanti, che qualcosa di più?
    yukimiyo7
    Ti sembra davvero che stessi denigrando ciò in cui credi, chiedendoti se ci sono solo umani, in questo luogo? O credi davvero che uno stadio gremito di guerrieri, sia un luogo fastidioso per chi vive della guerra?
    Oppure dovrei porgerti le mie scuse, se sono io a farti credere tutto questo? Forse dovrei, sì.
    E già che ci sono, spero mi perdonerai anche per oggi. Tieni, scusa se l'ho afferrata senza permesso.


    Le restituii la Katana, ma non feci il minimo movimento per seguirla o per spostarmi da dov'ero. Dovevo invece ammettere di aver capitolato, alla fine. Avevo sentito fastidio per come la trattassi per ciò che era, fastidio per come le avessi chiesto dei Kami, fastidio per gli shinobi, fastidio per il mondo di omicidi che sfamava gli assassini come noi, e fastidio per come ci eravamo incontrati e per ciò che avevo fatto.
    Ridere da soli non è triste, ma patetico. Smisi quindi ben presto, finendo di parlare nel momento esatto in cui fummo raggiunti da una terza presenza.
    Persona che quando iniziai a fissarla, almeno mi ridiedi un pò di buonumore. Una sincera indignazione dopo un simile discorso, era davvero un toccasana.
    CITAZIONE
    Ei tu! Chi sei? Lascia stare quella ragazza.

    Era la prima volta, che vedevo un ragazzo così infuriato. O meglio, era la prima volta che vedevo qualcuno praticamente a un passo dal dare di matto, e che riusciva comunque a mantenere un livello anche accettabile di educazione. Fissai prima lui e poi Miyori, che stranamente si mise a dire che ero un suo amico, probabilmente per coprirmi ed evitare che scoppiasse una rissa.
    O forse era sincera. Chi la capiva, era davvero un genio.
    E sempre parlando di ipotetiche, "forse" potevo accontentarmi, e in ogni caso la prospettiva di liberare il campo era decisamente più allettante che tornare come se niente fosse dagli altri ragazzi che stavano con Miyori. Avrei dovuto chiedere scusa a Shay in un secondo momento, sperando di non peggiorare la mia situazione.
    Alla fine ciò che quel ragazzo aveva fatto, era stato decisamente più rilevante di ciò che avevo fatto io.
    yukimiyo1
    Era purtroppo una chiusura rattoppata visto com'era finita fra me e Miyori, ma fra le rattoppate era di sicuro la migliore.

    Sono un povero vagabondo a cui questa ragazza fa la gentilezza di porgere una mano amichevole. Quando l'ho rivista la gratitudine è stata tale, da farmi comportare in quel modo scellerato. Te la senti di perdonare questo povero vagabondo, ragazzo, e accogliere la sua richiesta di riaccompagnare questa ragazza dalle persone a cui l'ho strappata? Accetterai?
    Ok perfetto allora, mi affido a te. Scherzi a parte però, dì "Yuki" al posto di "Vagabondo" quando parli di me, ok?


    Feci la maggior parte del discorso con un tono melodrammatico, dopodichè tornai normale e conclusi quanto più velocemente possibile.
    yukimiyo6
    Feci un lieve inchino al nuovo arrivato, quindi passai dietro a Miyori, sibilando poche parole mentre la superavo. Probabilmente il ragazzo non avrebbe nemmeno sentito.
    E tanto perchè sarebbe stato più divertente, ovviamente parlai poco dietro il collo della ragazza.

    Ti lascio coi tuoi "conoscenti", Miyo-chan. Così come il palco, per qualche minuto. Io dico che riesci a farteli amici, quindi che dici? Facciamo una scommessa?
    Io intanto vado in galleria a godermi la tua performance in tal senso, quando hai finito... chiama e vedremo che voto meriti.


    Proseguii quindi la camminata, sempre rivolgendo un sorriso cordiale e un'espressione tranquilla al nuovo arrivato, prima fermarmi e guardare di nuovo Miyori e quest'ultimo in maniera alternata, dopo essermi allontanato qualche metro.

    Ah, vi spiace fare le mie scuse a Shay e ai presenti? Io ho un attimo un impegno.
    Grazie.


    Formai nuovamente un sigillo, e riattivai la Shunshin dopo aver aggiustato ad occhio la distanza fra il punto di partenza e quello d'arrivo. [Slot Tecnica Avanzata][Shunshin no Jutsu / Consumo: 30pc]
    Riapparii a una decina di metri da una figura piuttosto irritata che riconobbi dopo qualche secondo come la mia amministratrice. Forse era uno di quei giorni, fatto stava che non l'avevo mai vista così.
    Forse avevo davvero fatto bene, a venire sin là. C'erano un sacco di cose interessanti, e in confronto allo spettacolo da baraccone valevano davvero il biglietto fino all'ultimo Ryo.
    Prima però che potessi salutare, sentii di aver messo il piede su qualcosa. Qualcosa, che guardando in basso scoprii essere...una scarpa.
    Ovviamente la raccolsi subito, osservando intanto come i miei tre compaesani stessero discutendo di qualcosa in maniera piuttosto animata, almeno a giudicare dall'aura assassina che aveva addosso Shaina. C'era però un problema rilevante, ovvero il tremendo sospetto che Hoshi avesse aggredito qualcuno dopo aver visto che una caramella era finita nella scarpa che tenevo in mano.
    Scarpa a ben vedere vuota, il che conduceva anche a scene poco piacevoli riguardo all'atto del mangiare, almeno per l'attimo che impiegai a scorgere l'ombra di Shaina, i cui pseudonimi erano anche "Allievah" e qualche rara volta "Deidara". Aveva un piede scalzo, dunque non ci voleva un genio per fare due più due. Vedendo sulla faccia di Hoshi l'"inspiegabile" sagoma di una suola, poi...

    ...Forse non è tardi per cambiare il nome in "Lo spalto dei Sennin"... vabbè.

    Senza aggiungere una parola, mi diressi verso l'allievah, e inginocchiatomi al suo fianco così da avere il suo piede a portata, saltai le formalità e fissai prima la sua faccia e poi il piede.
    yukimiyo8


    Ti andava di giocare a cenerentola, nell'attesa dello scontro? Su dai, appoggiati alla spalla, che ti aiuto a rimetterla, prima che ti si attacchi qualche gomma masticata al piede.

    Attesi pazientemente, e nel caso mi avesse strappato la scarpa di mano, l'avrei lasciata fare,
    yukimiyo9
    completando le formalità una volta che avesse avuto tutti e due i piedi coperti.

    Shaina-sama, Hoshi, vedo che vi state... no, forse non vi state divertendo, vero? Avete due facce...
    Comunque, è libero qui?


    Puntai il dito sul posto accanto all'allievah, e quindi rimasi in attesa. Sinceramente, chissene fregava del combattimento. Al momento gli spalti erano lo spettacolo, per quel che mi riguardava. Ed era troppo presto, perchè finisse. La domanda, pronunciata con sincera curiosità da "posso unirmi a voi", per qualche motivo immaginai avrebbe ricevuto un "no", come risposta.
    E io avrei forse trovato il mio passatempo fino alla prossima entrata in scena.
    Inoltre, a quel punto Miyori e il ragazzo dovevano essere tornati, quindi in ogni caso dubitavo avrei potuto stare seduto a lungo.
    Dovevo ammettere che la faccia che aveva fatto dicendo "amico", mi era rimasta in testa. Doveva essere nuova, la strategia di annicchilirti e poi ripescarti proprio quando stai per mollare tutto.
    ...Forse era quel Susumu, ad averle insegnato una cosa simile? Che gran biglietto da visita... e che tizio infido, davvero.



    Edited by Yami Kaguya - 19/7/2011, 00:59
     
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    Il branco di locuste-Hoshi aveva portato il caos nell’arena. C’era chi aveva tentato di ammazzare il rosso a colpi di spada o calci, chi lo denigrava per il suo comportamento incivile e totalmente privo di senso, chi non sapeva da che parte andare e chi invece urlava e la in preda al panico. Gli Hoshi sembravano inarrestabili mentre fagocitavano ogni caramella che trovavano a tiro, non importa se erano cadute a terra i cloni raccoglievano tutto quasi fossero colti da una furia e smania omicida. Mentre le copie facevano il loro sporco lavoro, il Chikuma originale osservava dall’alto l’operato dei 68 se stesso, sembrava quasi compiaciuto.

    -Siiii.. andate mie fedeli cloni.. recuperate tutto il bottino..-


    Dopo aver sbraitato contro la bionda il rosso si era infatti voltato per guardare giù dalla transenna, era strano, ma sembrava quasi che l’aria improvvisamente si fosse fatta molto più calda, qualcosa la stava riscaldando portandola a livelli quasi insopportabili. Un ombra oscura si era posata sulle spalle del giovane Chikuma che voltatosi con diffidenza vide la figura dell’amministratrice sovrastarlo sfigurata dalla rabbia. Lo sguardo di terrore che dipinse il volto del Chikuma sarebbe rimasto per millenni un icona dei film horror. Shaina questa volta si era incacchiata davvero molto, il rosso aveva come al solito reagito di istinto dimenticandosi che le sua azioni potevano ripercuotersi anche sulle persone che gli stavano vicino. Ancora paralizzato per la paura il rosso avrebbe cominciato a recuperare la miriade di copie. I vari Hoshi intanti a mangiare sarebbero esplosi in una nuvola di fumo inondando per qualche secondo gli spalti con un denso fumo bianco. Sarebbero esplosi a mitragliatore uno dopo l’altro e in maniera casuale, come erano piombati dal cielo ora scomparivano lasciando i presenti con molta probabilità basiti. In pochi secondi tutti gli Hoshi sarebbero scomparsi restituendo al rosso tutte le esperienze vissute ed il cibo mangiato, nonostante la paura il Chikuma era felice, finalmente aveva la pancia piena, una sensazione magnifica.

    -Aaaaaaaah!!!.. che mangiata!..-


    La sua faccia tosta non aveva confini o forse la sua stupidità. Shaina era ancora li e ardeva letteralmente dalla rabbia e sembrava non volersi sbollire tanto facilmente, il rosso l’aveva combinata grossa di nuovo e doveva assolutamente trovare un modo per togliersi da quell’impiccio.

    -Eheheh.. scusa Shaina mi sono lasciato un po’ andare.. è che ho perso la testa!.. ho visto tutta quella roba buona volare.. e poi la scarpa in faccia.. è colpa di Deidara ha cominciato lei!!!-


    Ecco fatto, il rosso aveva scaricato il pesante barile della colpa addosso alla nana dai capelli color grano, un colpo da maestro che aveva imparato all’età di quattro anni, una tecnica che solo un ninja di alto livello poteva imparare così precocemente. Ora non restava che vedere che sarebbe successo, se la colpa sarebbe volata verso Diedi o se la pesante scure del giudizio finale lo avrebbe decapitato. Hoshi sperava solo di non finire stritolato tra le possenti braccia di sabbia dell’amministratrice di Suna.


     
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    Perchè quando serve un ombrello non lo si ha mai con se?
    Capitolo ?



    Era semplicemente sovrannaturale, una pioggia di dolciumi di ogni tipo stava letteralmente piovendo in testa a tutti i presenti. La pioggia non cesso, ma cambiarono gli oggetti cadenti: al posto di caramelle e roba varia, più di sessanta uomini dai capelli rossi stavano cadendo da uno spalto più in alto. E questi uomini non avevano certamente intenzioni pacifiche, infatti cominciarono ad attaccare verbalmente chiunque avesse con se dei dolci. Un implacabile esercito che avrebbe cercato in tutti i modi di avere più dolci possibili.
    Nessuno venne risparmiato, anche Myori fece la sua parte per interrompere la loro distruttiva avanzata. Infatti cercò di fermare una copia diretta verso Shay con un abile movimento che venne improvvisamente interrotto da qualcosa. Interrotto nel senso che Myori venne proprio portata via in chissà quale direzione! Non che a Oniji importasse molto, dato che quella ragazza lo aveva non poco infastidito, ma l'Otese venne ugualmente colpito dalla prontezza che ebbe Shay nel reagire a quella sparizione: alzandosi di colpo la ragazza si era subito messa ad esaminare l'area intorno. Ricerche che durarono ben poco, dato che una copia la assalì cercando di rubare i suoi dolci. La kunoichi della Foglia non era certo un tipo da farsi mettere in difficoltà da una copia e prontamente mantenne salda la presa sulla sua tracolla ma, vedendo che la lotta fra i due era in una situazione di stallo, l'Otese decise di intervenire, alzandosi di scatto. Sfruttando le sua abilità [Prestigiatore] si nascose velocemente uno spiedo nella manica sinistra del mantello e cercò velocemente di afferrare, con la mano destra, il polso della copia. Si si fosse dimenata avrebbe velocemente fatto sbucare dalla sua manica lo spiedo e cercato di colpire il polso dal lato opposto della presa. Se la sua azione si fosse conclusa con successo si sarebbe rivolto alla ragazza con un'aria mortificata « Spero che la mia mossa non possa avere, in qualche modo, intaccato il tuo onore. Se credi di poterlo sistermare da sola, fa pure. » Un ragionamento contorto da parte di chi stava offrendo un aiuto, ma in fondo Oniji era fatto così.
    Nel frattempo dietro di loro si era seduto un altro shinobi, le sue intenzioni erano del tutto misteriose, dato che sembrò addormentarsi.



    -Biografia di un povero Pazzo


     
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    La fossa dei Sennin - Un cavaliere Errante

    L'Hoshi finto esplose in una nube bianca poco dopo che Oniji ebbe tentato in qualche modo di fermarlo. Avevo perso di vista Miyori, ma le parole di Zacaria mi aiutarono ad individuarla di nuovo, assieme alla figura familiare e perduta di Yuki. il Sunese si era appropriato della mia compaesana senza permesso in un modo del tutto fuori luogo e, per qualche secondo, mi irritai enormemente del fatto. - No.. figurati Oniji, L'onore è una cosa da spocchiosi.. anzi ti ringrazio per avermi aiutata, quel tizio sà essere invadente anche come Copia.. mphf. - Sbuffai, rimettendomi seduta una volta controllato che Miyori fosse sana e salva e stesse discutendo serenamente con il Sunese. - Ah.. Igoru? - Mi voltai di nuovo. - Molto Lieta.. scusami ma c'è un pò di Caos qua sugli spalti come potrai vedere.. eheh -

    Che situazione stressante. C'erano un sacco di persone e quasi nessuno stava tranquillo e calmo a commentare quello che sarebbe dovuto diventare lo scontro dell'anno. Mi voltai verso l'Otese. - Lo scontro del secolo e nessuno riesce a stare buono e calmo al proprio posto.. questo pazzo mondo mi lascia sempre più perplessa ogni giorno che passa! - Sbuffai al cielo, sorridendo però subito dopo. - Speriamo che inizi al più presto questa cosa.. non volevo venire e ora con tutta questa gente inizio a sentirmi un poco stretta! .. -

     
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    -Eheheh.. scusa Shaina mi sono lasciato un po’ andare.. è che ho perso la testa!.. ho visto tutta quella roba buona volare.. e poi la scarpa in faccia.. è colpa di Deidara ha cominciato lei!!!-


    Provò un moto di pietà per il povero Hoshi, dopotutto lui non aveva mai avuto veramente a che fare con la sensei, contrariamente a una certa genin bionda e irascibile che si era creata una stamina eccezionale frutto di anni trascorsi a tirare la corda della pazienza di Shaina e sperimentarne i limiti, beccandosi di conseguenza tutte le punizioni possibili a questo mondo sempre più allegre e fantasiose mano a mano che trascorreva il tempo. Hoshi non si sarebbe di certo salvato scaricando la colpa su di lei, era un espediente che aveva provato nel primissimo periodo che era seguito la nomina al suo attuale grado ninja e che non aveva mai dato frutti.

    Cattura3-5

    « Ma sei sicuro di essere un jonin?? »
    Lo punzecchiò con aria di sufficienza, senza neppure alzarsi dalla sedia.
    « Insomma, non dirmi che quel centinaio di cloni non sono pesati per niente sulla tua riserva di chakra. E se aggredissero la sensei...? Diresti agli aggressori di tornare gentilmente più tardi quando ti sarai ripreso dalla tua bravata? »
    Quello, invece, era un espediente che poteva essere efficace eccome, e segnare un punto a suo vantaggio nella sua personale battaglia a distanza con il Rosso. La sensei non aveva affatto gradito quello sfoggio inopportuno di bushin, e marcare su quel fatto con argomentazioni convincenti era la maniera più efficace per aggiungere danno al danno e aggravare la pena che attendeva il Chikuma.

    « Ah, ma dopotutto... »
    aggiunse altro veleno al tono di voce
    « ... in effetti, per proteggere la sensei, da sola basto e avan-- »
    Abbassò lo sguardo istintivamente. C'era un uomo che le porgeva la scarpa che aveva tirato addosso ad Hoshi.

    CITAZIONE

    Ti andava di giocare a cenerentola, nell'attesa dello scontro? Su dai, appoggiati alla spalla, che ti aiuto a rimetterla, prima che ti si attacchi qualche gomma masticata al piede.


    Si bloccò all'istante, smettendo anche di far dondolare il piede mentre guardava, incredula, lo sconosciuto. Un istante dopo sgranò gli occhi facendo improvvisamente dura concorrenza ad un pomodoro maturo quanto a rossore del viso. Con un sobbalzo simile a quello di una fragile fanciulla davanti ad un ragno nero e peloso grande quanto una palla da basket balzò all'istante dietro a Shaina, dove si rifugiò in cerca di protezione da quell'apparizione improvvisa e inaspettata. Evidentemente ai suoi occhi le gomme da masticare per terra erano un pericolo meno pressante che non qualcuno che sembra farle spudoratamente il filo come se fosse un moderno Romeo Montecchi in sandali e coprifronte di Suna.

    « C-c-che diav...??! »
    All'improvviso si era scordata di Hoshi e di tutto ciò che concerneva il pessimo spettacolo dato dal Rosso, ogni fibra del suo essere concentrata sull'individuo dall'aria (solo vagamente) familiare e di cui a stento (non) riusciva a mettere a fuoco ma che lentamente prese a ricordare.
    « Lo Straniero dell'altra volta!!! »
    Disse terrorizzata, aggrappandosi alle spalle pur esili di Shaina come se temesse un tentativo di stupro...

     
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    Come diavolo facesse a voltare le situazioni a suo favore proprio Hoshi non lo capiva. Nonostante il suo scarica barile Deidara si destreggiò abilmente gettando altro fango sul nome già devastato del rosso, mentre parlava con quella dannata aria di sufficienza una vena prese a pulsare sulla fronte di Hoshi che ormai era arrivato al limite. Ormai nulla aveva più importanza, solo tutto quel cibo sprecato aveva la priorità nella sua mente, quel “cibocidio” meritava vendetta e ad eseguirla sarebbe stato Hoshikuzu Chikuma. Il rosso stava per impostare il primo passo verso la nana per sfidarla in una battaglia nel mezzo di quell’arena gigantesca quando un quarto personaggio fece improvvisamente la sua apparizione. Il Chikuma si bloccò perplesso non riuscendo a capire subito chi fosse, quindi una volta giunto il neurone sarebbe esploso in una espressione tra il felice e il perplesso chiamando il nuovo arrivato per nome.

    -YUKI!!!.. e tu che ci fai da queste parti?!!..-


    Ad apparire dal nulla era stato Yuki, il ragazzo che lo aveva aiutato a portare Hamano all’ospedale quella volta del braccio, brutta storia quella. Il ragazzo sembrava già conoscere sia Deidi che Shaina e dopo essersi avvicinato alla nanna affetta nani rossi si era pure inginocchiato porgendole la scarpetta che poco prima aveva divelto il volto del Chikuma. Hoshi stava per esplodere nuovamente quando rimase basito dalla reazione della nana che invece di esplodere come al solito scattò all’improvviso nascondendosi dietro alla sua sensei. Hoshi non credeva ai suoi occhi, Deidara Yagi aveva battuto in ritirata nascondendosi dietro la sensei che in realtà era li per proteggere.

    Hoshi spalancati gli occhi avrebbe cominciato a grattarsi il mento avvicinandosi al gruppetto e posizionandosi tra Yuki e Shaina avrebbe cominciato a guardare prima lui e poi la nana nascosta, avrebbe dato si e no un paio di occhiate prima di assumere sul volto l’espressione di chi ha capito tutto ed è felice di esserci arrivato per portare morte e distruzione, il suo volto sembrava quello di un demone vendicatore. Senza tanti complimenti il rosso avrebbe cominciato a parlare a Yuki con fare spensierato quasi ci fosse solo lui li presente.

    -Woow!.. non ho mai visto Deidi reagire a quel modo.. di solito la gente prima la ammazza e poi la evita.. invece questa volta è scappata e basta.. eheheh.. ooh ma forse ho capito..ehi Yuki mi sa che hai fatto colpo!!!.. direi che la biondina si è presa una bella cotta per te!..BUAHAHAHAHAH!!!..-


    Il rosso sarebbe esploso a ridere a gran voce inarcando la schiena e tenendo entrambe le mani sulla pancia gonfia dallo sforzo, di sicuro il rosso sapeva come ridere rumorosamente e di fiato ne aveva da vendere.



     
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    Il Torneo di Sangue, parte quarta

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    "Parlato di niisan Hajime Saito"
    "Parlato di Susumu Yamazaki"


    Squadrai Yuki kun dall'alto verso il basso, e per sua fortuna stavo ancora metabolizzando l'imbarazzo di essermi ritrovata in quella posizione alquanto poco consona.

    «A volte mi sovviene il sospetto che uccidendoti farei un favore al mondo, sai? Ma per questa volta lascerò correre e non indulgerò in certe tentazioni.» Stava a lui capire se stessi scherzando oppure nel mio commento esisteva una punta di verità. «Voi shinobi avete dei costumi alquanto bizzarri in fatto di socializzazione. Rapire qualcuno significa fargli una sorpresa?» Lo fissai dritto negli occhi. «O forse è un'usanza molto personale di Yuki kun?»

    E ancora una volta quel sorrisetto divertito, che sembrava quasi essere sfoggiato al solo scopo di prendermi in giro, apparve sulle labbra dello shinobi.

    «Come dovrei interpretare quel Miyo chan dopo che hai reso chiaro il tuo distacco una volta saputa la verità sul mio conto? Non sono delusa, non farti strane idee, sto solo cercando di comprendere se sia la tua personale missione quella di prendermi in giro. Sai, hai il raro dono di farmi perdere la calma, davvero notevole.» Che interpretasse quella frase come più preferiva. In ogni caso dovevo recuperare il sangue freddo, prima di attirare troppo l'attenzione su di noi.

    Al successivo tentativo di spiegazione del sunese restai alquanto interdetta.
    Non si stava prendendo gioco di me? Ah, no? E ora metteva in mezzo anche Shaina sama.


    Vedo solo ragazzi come me che passano un pomeriggio senza pensieri, e sai che palle tenere un basso profilo pure in questi momenti?

    Essere dei ragazzi qualunque... senza pensieri... forse l'avevo mal giudicato, forse voleva solo stare tra am...

    Uscita privata? Appartarsi con una dolce fanciulla?

    Oh? Forse intendevi che avrei dovuto tenere quel basso profilo con te fin dall'inizio, magari? In quel caso me lo ricorderò la prossima volta, non temere.

    Che cosa stava insinuando? Sentii pulsare dolosamente le tempie, mentre gli scoccai uno sguardo omicida.

    «Susumu è la mia guardia del corpo. Mi ha scortato al Torneo.» Replicai brevemente.

    L'amicizia, stava toccando un tema che mi provocava un profondo dolore. Avevo vissuto senza sapere cosa fosse fino al mio arrivo a Konoha ed ora sembrava che tutto fosse diventato complicato con l'introduzione di quel termine.... “Tomodachi”...
    Yuki kun non capiva, e le sue parole mi confondevo sempre di più.
    Feci un profondo respiro.


    «Io non so come gestire un'amicizia che si basa su una menzogna. Come posso essere amica di qualcuno, come quel qualcuno potrà mai fidarsi di me se non posso rivelare chi sono? I segreti distruggono ogni cosa bella che potremmo costruire... Me l'hai fatto capire tu, Yuki... quella volta sulla nave... quando ti ho rivelato chi fossi in realtà. Ho visto come mi hai guardato e ho compreso che una hime non può avere un tomodachi... Forse Miyori Uchiha si, ma non lo sarò per sempre, quando tornerò ad essere quello che realmente sono che ne sarà di quelle amicizie? Spariranno e vedrò nei loro occhi quello che ho letto nei tuoi. Yuki, tu sei stata la prima persona di cui mi sono fidata senza che fossi un onorevole Kage o un mio parente, ma ho sbagliato ed ora ne pago le conseguenze.» Avevo ancora una volta distolto lo sguardo dirigendolo verso Ninfea di Giada. «Io sono una hime e tu uno shinobi, e queste realtà non si potrà mai cancellare...» faceva male anche il solo pronunciare quelle ultime parole, poi aggiunsi «Shay san... non è Miyori hime... suppongo che le scuse siano un primo passo con lei, non credi? Se non vuoi che ti creda un pazzo, se vuoi che lei resti una delle poche superstiti, se non vuoi "restare fregato"...»

    Quel mio pugno che non arrivò la bersaglio, il mio tono distaccato, da hime qual ero, e poi le sue parole, le sue giustificazioni.
    Ero arrabbiata, amareggiata, delusa, non sapevo più cosa stessi realmente provavo in quel momento, e faticavo a credere a quello che mi diceva.
    Mi restituì Ninfea di Giada...
    Presi la katana riallacciando il sageo alla cintura.


    Yuki, i kami sono parte di me. Il mio occhio cremisi è la loro eredità, l'antica alleanza che scorre nel sangue della mia famiglia materna, nel mio sangue... Avrei voluto rivelargli quelle poche parole, forse avrebbe compreso il motivo del mio risentimento, ma non fu possibile.
    Zacaria san, uno degli shinobi che avevo appena conosciuto ci aveva raggiunto, prendendo le mie difese.
    Incrociai lo sguardo del foglioso, e la sua espressione non mi piacque per nulla. Sapevo che Yuki si sapeva difendere da solo, però...


    Lui... Yuki... era... è... mio... amico...
    In fondo non l'avevo sempre saputo?

    «Zacaria san vi prego, vi state sbagliando. Yuki kun, lui è il mio tomodachi. Si è trattato di un malinteso, ve l'assicuro.» Cercai di spiegare al ragazzo. Volevo che si calmasse, che capisse che non fossi in pericolo, che il sunese non aveva mai avuto cattive intenzioni nei miei confronti.

    Sono un povero vagabondo a cui questa ragazza fa la gentilezza di porgere una mano amichevole. Quando l'ho rivista la gratitudine è stata tale, da farmi comportare in quel modo scellerato. Te la senti di perdonare questo povero vagabondo, ragazzo, e accogliere la sua richiesta di riaccompagnare questa ragazza dalle persone a cui l'ho strappata? Accetterai?
    Ok perfetto allora, mi affido a te. Scherzi a parte però, dì "Yuki" al posto di "Vagabondo" quando parli di me, ok?


    Menti, Yuki kun... Stai mentendo! Perché?
    Quel tono fin troppo teatrale, fu il preludio alla sua uscita di scena.
    E nel tempo che impiegò a sorpassarmi, udii il sussurro della sua voce, la scommessa che mi proponeva...
    Ero troppo sconvolta per riuscire anche solo a dire di no, che l'amicizia non si basava su una scommessa, sarebbe stato meschino da parte mia.


    Fermati! Non andare... Ricacciai indietro nella mente quelle parole, non l'avrei fermato, ne' afferrato per la manica come quella volta.
    Tomodachi, era una parola a senso unico...


    Le scuse a Shay san da parte sua? Annuii impercettibilmente.
    Non lo vidi scomparire, la testa mi girava. Volevo piangere, ma non era permesso neanche a Miyori Uchiha.
    Incespicai, afferrando il braccio di Zacaria san per non cadere.


    «Perdonatemi. Non sono abituata a tutta questa confusione.» Ero sincera; in fondo era la verità, a parte qualche piccola omissione. «Vi prego di scusarmi per quello che è accaduto. Sareste così gentile da riaccompagnarmi da Shay san?» Era quello che volevo. Stare con loro anche se Oniji san era ancora offeso con me, anche se non fossi riuscita ad integrarmi in quel gruppo. Non mi importava.
    Con la coda dell'occhio percepii una figura familiare.
    Susumu era al mio fianco, mi stava vegliando da lontano.
    Ok, andava bene così.
    Doveva per forza andare bene così, avevo altre scelte?
     
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  10. elsamu
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    La mia rabbia si palccò non appena Miyori mi rassicurò che quello era un suo amico.

    Ok. Bè. Mi ricorderò comunque di questo nome. Yuki.
    La prossima volta cerca di comportarti diversamente altrimenti non sarò così buono.


    Ormai ero tornato tranquillo e sorridente come se niente fosse successo.
    Anche se quella ragazza la conoscevo da pochissimo ormai mi ero affezionato, e avevo capito che era importante per shay e dovevo proteggerla a tutti i costi.

    Ebbi appena il tempo di finire la frase che il ragazzo passò dietro alla ragazza bisbigliando qualcosa di non comprensibile per me, per poi sparire in un attimo.

    Improvvisamente Miyori mi afferrò un braccio per non cadere.

    CITAZIONE
    «Perdonatemi. Non sono abituata a tutta questa confusione.»
    «Vi prego di scusarmi per quello che è accaduto. Sareste così gentile da riaccompagnarmi da Shay san?»

    Perdonarti di cosa. Stai tranquilla. Ti riaccompagno dagli altri.

    Afferrai la ragazza e la caricai in spalla e la riportai dal gruppo. Appena appoggiata al suo posto mi rivolsi nuovamente alla ragazza.

    Scusami per i modi, ma non mi sembravi in condizione di camminare e ho preferito accompagnarti così.

    Poi, rivolgendomi a Shay continuai a parlare

    Shay, penso che non sia niente di grave, ma Miyori stava come cadendo, magari è solamente stanchezza, ma se vuoi dare un occhiata, ovviamente con il consenso di Miyori

    Ah, Ho un messaggio per te Shay. Quel ragazzo ha detto di chiamarti Yuki, e ha chiesto di porgerti le sue scuse, anche se non ho capito bene perchè.

    In realtà, in nuovo ragazzo non più così misterioso, aveva detto di chiede scusa a tutti, ma il fatto di chiedere scusa chiaramente a Shay mi aveva colpito, lasciando in secondo piano il fatto di chiedere scusa anche al resto del gruppo.

    Se non ci fossero altre richieste mi sarei tranquillamente seduto al mio posto, che era proprio accanto a Miyori, accertandomi che le cose andassero per il verso giusto.

    Mi girai un attimo verso Igoru

    Scusa se sono scappato di corsa, ma pensavo che Miyori fosse in pericolo e sono corso ad aiutarla.
    Comuque quelle copie erano di Hoshi. Vuol dire che anche lui è qui in giro. Magari avremmo l'occasione di ri-incontrarlo più avanti
    - e grattandomi la testa e con un sorriso a tutti denti continuai - sperando in altre circostanze.



    Mi accorsi, solo in quel momento che li, molto vicino a noi, si era seduta una persona nuova, mai vista fino a quel momento, che stava tenedo gli occhi chiusi, come se stesse cercando un pò di pace in quel posto.

    Mi scusi lei. Potrei sapere chi è?

    Cosa strana da chiedere in una tribuna in un'arena, ma Zacaria era fatto così, doveva conoscere tutti quegli che gli sembravano "amichevoli" o comunque buoni.
     
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    Il Torneo di Sangue, parte quinta

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    Nulla di cui farmi perdonare...
    Probabilmente avevo tanto da farmi perdonare.
    Come il non aver protestato nel momento in cui mi sentii sollevare da terra, ritrovandomi in pochi istanti sulla schiena di Zacaria san.
    Forse ero semplicemente stanca, la testa ancora mi girava, e non riuscivo a far ordine nei miei pensieri, ma non feci alcun cenno di voler scendere.
    Chiusi gli occhi, lasciandomi trasportare, cercando di non pensare.


    Scusami per i modi, ma non mi sembravi in condizione di camminare e ho preferito accompagnarti così.

    Non si poteva dire che non avesse modi gentili.
    Seduta la mio posto, mormorai un “Grazie”, un sussurro, quel poco che la voce mi consentiva di formulare.
    Non ero abituata, e l'imbarazzo non aiutava.
    Lo sentii rivolgersi a Shay san, mostrando preoccupazione per le mie condizioni di salute e riferendo il messaggio di Yuki.


    Yuki kun...

    No, non capivo perché ogni volta finiva in quel modo.

    Diressi lo sguardo vero Shay san.


    «Si è trattato soltanto di un malessere passeggero. Sarà stata la confusione. Non preoccupatevi, mi riprenderò presto.» Cercai di spiegare, forse in maniera non troppo convincente, ma non volevo farli impensierire più del necessario. «Mi dispiace per quel fuori programma, vi porgo le mie scuse.» Aggiunsi, scuse che erano in realtà rivolte a tutti coloro che avevo involontariamente coinvolto nella mia improvvisa sparizione.

    Mentre Zacaria san parlava con il suo amico, sedendosi poco dopo al mio fianco, ripensai a quelle parole a cui non avevo dato una risposta.
    Non potevo rivelare la verità sul mio conto, però forse potevo dare loro una possibilità, potevo concedere a me una possibilità...
    Pensieri che furono bruscamente interrotti, quando la mia attenzione si focalizzò ancora una volta sulle parole di Zacaria san.

    Un nuovo arrivato?
     
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  12. newlord
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    Eccoli là.
    Riuscìì a intravedere Zacaria e Miyori tra la folla sugli spalti.
    Erano con un'altra figura che non avevo mai visto.

    -mmm...sembra tutto a posto,se li vedrò nei guai interverrò-

    Abbassai la mano che avevo usato per coprire gli occhi dal sole e saltai dal mio posto sui cui ero salito precedentemente
    Le copie di Hoshi erano sparite

    -Sì...hanno tutti fretta...-

    e la calma sembrava tornare sugli spalti.
    Shay si rivolse a me

    - Ah.. Igoru? -Molto Lieta.. scusami ma c'è un pò di Caos qua sugli spalti come potrai vedere.. eheh -

    -Shay giusto? Ehehe non ti preoccupare...-

    Poi riprese parola

    - Lo scontro del secolo e nessuno riesce a stare buono e calmo al proprio posto.. questo pazzo mondo mi lascia sempre più perplessa ogni giorno che passa!
    -Speriamo che inizi al più presto questa cosa.. non volevo venire e ora con tutta questa gente inizio a sentirmi un poco stretta! .. -


    -Hai ragione lo scontro del secolo...Comunque, se mi permetti di darti del tu, io cercherei di vedere la cosa in positivo...-

    Mi sedetti al mio posto per riprendere la posizione in cui mi stavo precedentemente "rilassando" e continuai

    -Se non fossimo arrivati fino a qui non ci saremmo potuti incontrare e fare nuovi o vecchi incontri, anche se io, essendo genin, sono venuto qui per poter apprendere qualche strategia di combattimento.
    Infondo, fa sempre piacere incontrare persone nuove con cui stringere amicizia-

    Ritornò Zacaria con in spalla Miyori

    -Ehi,tutto ok?-

    Miyori si scusò con tutto il gruppo per i disagi che secondo lei aveva dato

    -Ehi,rilassati non c'è bisogno di scusarsi,l'importante è che tu stia bene-

    Lasciai quindi la ragazza nelle mani di Shay.

    Zacaria si girò verso di me raccontandomi la sua breve assenza

    -Eheh...Zaca hai fatto bene, vi avevo visti da lontano, ma ho notato che avevi tutto sotto controllo, quindi non sono intervenuto-

    Poi,entrambi parlammo anche di Hoshi.

    -Sì ho visto, sono stato "aggredito" anche io dal sensei e sì,penso sia qui alla fossa,più che altro lo spero, così potremmo rubargli altre caramelle-

    [...]

    Zacaria focalizzò la sua attenzione su una nuova figura che si era affiancata al nostro gruppo.

    -Mi scusi lei. Potrei sapere chi è?-
     
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  13. S h a y
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    La prima cosa che vide Zacaria sul mio volto era una profonda smorfia per il modo in cui portava Miyori, seguita da un lungo sospiro all'indirizzo della figura di Yuki, sparita da pochi secondi sulla zona riservata degli spalti. Che diavolo aveva fatto il Sunese di così importante da non salutarmi nemmeno di sfuggita?.. Forse non mi aveva riconosciuta o vista.. un vero peccato, avrei potuto sgridarlo per il suo modo inopportuno di porsi.. ma tanto era già storia. - Grazie Zaccaria.. conosco Yuki di Suna.. è un tipo che ha tutto da imparare sulle buone maniere, ma non è cattivo, anzi.. credo sia una delle persone più serene sulla terra, Per quanto non mi sia piaciuto molto il modo in cui ti ha portato via da qua. - Nel parlare voltai lo sguardo su Miyori.

    Mi portai una mano sui capelli, idicando il posto accanto al mio a Miyori, per poi tornare seduta e dire due parole a Oniji. - In tutta onestà devo dire che Yuki, il tizio che si è preso Miyori, mi preoccupa un pochino a volte.. non è un comportamento normale fare questi lavori in piena piazza, lo ritengo in qualche modo oltraggioso.. come la pioggia di Hoshi a cui abbiamo assistito.. io non capisco che cosa ci sia di divertente nel far piovere persone o nel teletrasportare via della gente.. o nel farsi trasportare via, beninteso. - Afferrai un'altra caramella, mangiandola con gusto e non prestando attenzione a disturbare il tizio dietro di noi. Volevo che iniziasse lo spettacolo: Erano già successe troppe cose spiacevoli e uggiose, specie non volendo stare li ma essendoci stata "costretta" dal mio Sensei. - Speriamo almeno che valga la pena.. . -

    Poi mi spostai verso Miyori che, probabilmente, si sarebbe seduta dove le avevo proposto in precedenza. - Io devo essere piuttosto sincera.. non è stato molto carino vederti parlare con Yuki.. capisco che non sia colpa tua ma forse.. e dico forse.. uno schiaffone ci stava abbastanza bene, invece di farti trasportare come un fagotto da ben DUE ragazzi.. - La guardai decisamente contrariata. - ..hai quattordici anni, sta attenta per favore, non girano sempre dei Yuki o Degli Zaccaria per questi luoghi.. devi essere un pochino più rigida, specialmente con quelle persone che tendono a fare i loro comodi con la tua .. - le toccai la spalla con l'indice. - ..personcina. Chiaro? La prossima volta mollagli uno schiaffone: sta simpatico anche a me, ma non può fare cose del genere.. e sicuramente non devi scusarti tu per lui. - Detto fatto afferrai un pacchetto di patatine, iniziando a mangiucchiarle. Nessuno doveva trattare Miyori come una bambolina, nemmeno chi lo faceva con simpatia.. altrimenti non sarebbe mai riuscita a diventare una donna forte come voleva.
     
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    Ramanzina Atto II
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    La copia del Sunese svanì in una nuvola di fumo una volta conficcato lo spiedo nel polso. Era felice di non aver, in qualche modo, umiliato Shay; dopotutto a lui sembrava una ragazza che poteva benissimo cavarsela da sola. Ricambiò le parole della ragazza con un cenno con il capo. Si sedette sentendo che adesso si era rivolta all'altro Otese, ma poi si girò nuovamente verso di lui prendendo nuovamente parola. Aveva ragione era impossibile trovare la calma in quel posto, e pensare che il nuovo arrivato accanto a loro sembrava dormire! Ma, in risposta alla precedente esclamazione, l'Otese cercò di dare una giustificazione del comportamente di quella gente. « Chiedi a tutti i presenti il motivo per il quale si trovano qui. Nessuno ti dirà che amerà vedere gente che si prende a pugni, ma in pochi sapranno darti una valida motivazione. Vedere gente forte non basta se dietro non c'è uno scopo, la gente forte la puoi vedere tutti i giorni, come te e il tuo Sensei. Ecco perchè si mettono a fare casino, non sanno nemmeno loro perchè si trovano in questo luogo. » Poi ripensò alla precedente entrata in scena di Myori. « E non sanno controllare la loro curiosità. » Finito di parlare si mise a giocare con lo spiedo che aveva in mano, facendolo ruoteare e passare fra le dita.
    Myori tornò in braccio allo shinobi della Foglia Zacaria. Dopo aver detto qualcosa a Shay si scusò con tutti, non ebbe nessuna risposta da parte di Oniji, che continuava a fare giochetti di abilità con lo spiedo. « Avrà avuto i suoi buoni motivi per fare quello che ha fatto. Evidentemente la ragazza è in grado di inimicarsi un bel pò di gente... E poi quello shinobi di Suna è soltanto una delle tante persone venuta senza scopo, come ti ho detto prima. » Poi sorrise, cosa che accadeva di rado « Lo deciderai solamente tu se ne sarà valsa la pena, in base al tuo scopo » Chiuse gli occhi, riprendendo a ondeggiare il suo spiedo. Quei movimenti lo rilassavano, mettevano in pausa i suoi brutti pensieri come se la sua testa si stesse svuotando, il che era un bene... per tutti.
    Poco dopo Shay si rivolse a Myori, effettuando una vera e propria ramanzina. Ma nell'udire una determinata parola Oniji mutò la sue espressione, rendendola ancora più seria, rallentando le rotazione dello spiedo. Una voce ripeteva senza interruzioni quella parola: quattordici. Quattordici erano gli anni di Myori. Fece finire Shay per poi alazarsi di scatto e sfogare tutto quello che aveva accumulato in quel poco tempo. Prima di parlare ripose lentamente lo spiedo in una tasca, in modo da evitare qualche errata interpretazione. « Quattordici anni!! QUATTORDICI anni?!... Dimmi un pò ragazzina. Te, come me, hai ancora molte cose da imparare ma non ti hanno mai insegnato di tenere la bocca chiusa?! Cercare di non mettere a disagio gli altri?! Troppo facile scusarsi per ogni cosa! » Poi si avvicinò in modo da ottenere una breve distanza con il viso della ragazza. « Non mi interessa chi sei, non mi interessa da dove vieni. Il mio rispetto dovrai guadagnartelo senza ricorrere a scappatoie per nascondere il tuo imbarazzo o disagio. Ci sarà un motivo perchè ti stai portando dietro quella katana? Dimostramelo. » Finito di parlare si allontanò sedensosi al proprio posto. Myori era fortunata, fra loro due c'era Shay nel mezzo.
    Un profondo respiro, come per rimettere dentro di se tutta la rabbia. « Solo la rovina dei propri figli » Disse con un tono di voce non troppo alto. I momenti dove i suoi genitori cercavano di "educarlo" gli stavano tornando in mente. Se si faceva particolare attenzione si poteva anche vedere una piccola lacrima scendere su una sua guancia. Doveva in qualche modo allontanare quei ricordi, adesso doveva soltanto pensare al presente e al futuro. Il suo passato lo aveva "rovinato".



    -Biografia di un povero Pazzo


     
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    I Dango sono definitivamente assenti.

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    *Forse Shaina lo sospettava da un po', ma quello che stava accadendo in quel momento non fece che confermare che a Suna difficilmente si trovava una persona con tutte le rotelle a posto.*

    *Al suo richiamo infernale, Hoshi si era voltato a fissarla con l'espressione della fanciulla inseguita dal vampiro ed aveva richiamato tutti i cloni, peccato che la sensazione di sazietà e soddisfazione che ne ricevette fece passare in secondo piano la sua aura omicida, almeno finché il rosso non si accorse che non era diminuita neanche per un secondo e cercò di scaricare la colpa su Deidara.*

    CITAZIONE

    -Eheheh.. scusa Shaina mi sono lasciato un po’ andare.. è che ho perso la testa!.. ho visto tutta quella roba buona volare.. e poi la scarpa in faccia.. è colpa di Deidara ha cominciato lei!!!-


    *Shaina lasciò andare un sospiro esasperato, si avvicinò ad Hoshi e gli afferrò l'orecchio sinistro, tirando verso il basso in modo da farlo avvicinare abbastanza da fissarlo negli occhi.*

    Hoshi, ti rendi conto della figura che puo' far fare al villaggio un Jonin che si moltiplica settanta volte e si getta in mezzo a una folla di persone come uno sciame di cavallette? Adesso tu vieni giù con me e andiamo a chiedere scusa a quelle persone, sono stata chiara?

    *L'ultima frase venne fuori come il sibilo di un serpente velenoso e di pessimo umore, accompagnata dal cambio di colore degli occhi di Shaina, che erano passati dall'usuale verde smeraldo a un giallo dorato per nulla rassicurante, che rimase anche quando lo lasciò andare e si voltò verso Deidara, la quale ci stava mettendo del suo come se fosse stata del tutto estranea ai fatti appena accaduti.*

    CITAZIONE

    « Ma sei sicuro di essere un jonin?? »

    « Insomma, non dirmi che quel centinaio di cloni non sono pesati per niente sulla tua riserva di chakra. E se aggredissero la sensei...? Diresti agli aggressori di tornare gentilmente più tardi quando ti sarai ripreso dalla tua bravata? »


    *Non che avesse tutti i torti, anzi, il suo discorso filava pure, ma se Hoshi era colpevole, non è che Deidara fosse l'immagine dell'innocenza. Le lanciò uno sguardo eloquente, di quelli che dicevano "con te faccio i conti dopo", ma mentre Deidara stava ancora finendo la sua filippica, un elemento si aggiunse allo strano gruppetto di Suna, per l'esattezza Yuki, che come se niente fosse aveva raccolto la scarpetta della ragazzina e gliela stava porgendo come un moderno principe alla sua Cenerentola, scatenando però una reazione che tutti avrebbero definito inconsulta tranne chi conoscesse bene Deidara e ne sapesse abbastanza sulla mente femminile, cioè di fatto soltanto lei in quella tribuna.*

    *Così, non appena si accorse di Yuki, nella sua mente apparve la facilissima equazione che metteva in relazione Deidara con un maschio che per di più faceva il fin troppo gentile, e che era sicura desse per risultato un'esplosione atomica. Per questo quando la ragazza saltò via dal suo sedile, rossa in viso e con l'aria di un gattino terrorizzato e si nascose dietro di lei quasi non fece una piega.*

    CITAZIONE

    « Lo Straniero dell'altra volta!!! »


    *Alzò gli occhi al cielo, e stava per ribattere qualcosa, quando Hoshi decise di metterci il carico, neanche fossero stati due bambini delle elementari.*

    CITAZIONE

    -Woow!.. non ho mai visto Deidi reagire a quel modo.. di solito la gente prima la ammazza e poi la evita.. invece questa volta è scappata e basta.. eheheh.. ooh ma forse ho capito..ehi Yuki mi sa che hai fatto colpo!!!.. direi che la biondina si è presa una bella cotta per te!..BUAHAHAHAHAH!!!..-


    *Abbassò le spalle, dichiarandosi sconfitta. Era impossibile tenere testa al Chikuma in quei frangenti. Si, però non sarebbe sopravvissuta al riaprirsi delle ostilità, quindi allungò una mano alle sue spalle, facendo il gesto di trattenere Deidara che probabilmente stava già per lanciare l'altra scarpa in faccia al rosso, lasciando intendere che ci avrebbe pensato lei.*

    Hoshi, per favore. *esordì alzando la voce quel tanto che bastava perché la sentisse al di sopra della sua stessa risata.* Se non sbaglio io e te abbiamo qualcosa da fare, giusto? *poi si voltò verso Yuki, ricambiando finalmente il suo saluto.* Salve, Yuki. Diciamo che quassù è un mortorio e che là sotto il nostro Hoshi ha fatto un bel casino...qui di posto ne abbiamo quanto ne vuoi, ma se non ti dispiace dovremmo scendere a chiedere scusa alla brava gente degli spalti regolari, ma se vuoi venire con noi io non te lo impedisco di certo. Però...la mia guardia del corpo non puo' camminare senza quella, ti spiace restituirgliela?*aggiunse indicando la scarpa che era ancora in mano al ragazzo.*

    *Una volta che la calzatura fosse tornata al suo posto, Shaina avrebbe fatto cenno al resto della truppa di seguirla, e sarebbe scesa con qualche passo sul muro e un elegante salto per gli ultimi metri fino al piano di sotto. In fondo lì dentro era pieno di ninja e uno sfoggio di controllo del chakra non era una tragedia, tanto più che fare il giro sarebbe stato deleterio con lei alla guida. Si diresse verso il gruppetto in cui si trovava Miyori, visto che la cortesia imponeva di cominciare da chi conosceva, e salutò tutti i presenti, con un inchino quasi impercettibile. Il suo tono di voce era cortese, ma manteneva sempre una certa freddezza, in contrasto con una voce calda e dai toni bassi, che ricordava la brezza che accarezzava le dune del deserto.*

    Vogliate scusarmi, signori. Il mio nome è Shaina Otori, Amministratrice di Suna, e queste persone sono Deidara Yagi, Hoshikuzu Chikuma e Yuki. Siamo venuti a scusarci per il trambusto creato dalla mia guardia del corpo, non è così Hoshi? *disse voltandosi per un attimo a guardarlo con un lugubre scintillio negli occhi, poi si rivolse a Miyori.* Oltretutto, c'era qualcuno che dovevo salutare. Buongiorno, Miyori. Spero che Yuki non ti abbia arrecato troppo disturbo.

    OT, ok, sono scesa di sotto, per il momento non noto Etsuko perché la mia attenzione è concentrata su Miyori e compagni, se fai qualcosa o parli però ti vedrò nel prossimo post :3
    Yuki è presente solo in caso decida di tornare giù con noi, altrimenti lo lasciamo alla tribuna vip a godersi l'aria condizionata XD
     
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83 replies since 11/5/2011, 22:26   2722 views
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