In cerca del Viola

Livello A

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    Falce dei Kaguya


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    Grotte Orientali

    Febh durante il viaggio in mare aveva avvicinato Hai Ki Ke per avere notizie sugli avvenimenti successivi alla sua partenza dall'Albero Bianco, oltre ciò che aveva già chiesto alla Locanda, ed il monaco non ebbe grossi problemi a rispondergli: "Del Chap'pai non abbiamo scoperto molto, se non sembrano coincidere con gli oggetti venerati dal culto dell'Occhio Blu, tranne che, probabilmente, ve ne erano più d'uno solo all'interno del nostro continente, poiché il culto era distribuito in diverse aree delle Grandi Vallate, fino a raggiungere proprio le grotte ad Oriente, sotto le Montagne Sacre in cui risiedono i divini Sanga.
    Sugli uomini-rettile, qualcosa abbiamo scoperto tramite gli interrogatori agli Hazuma.
    A quanto pare quelle creature fanno parte di un clan chiamato Chuda, o almeno quel nome avevano dato tutti i loro rappresentanti che s'erano presentati agli Hazuma, come titolo del loro casato, una stirpe che aveva, in qualche modo, sviluppato abilità proprie di diversi tipi di rettili e possedeva degli esperti in arti mediche e studio dei cadaveri, a detta di Aizo, molto più capaci di alcuni dei medici di Solis.
    Purtroppo non abbiamo scoperto il loro numero specifico, né come facciano a possedere dei corpi di cadaveri indossandoli, però, per quanto assurdo, uno di loro ha spiegato ad Aizo che provenivano da un continente lontano diversi mesi di viaggio in mare, un luogo chiamato Rokugan, che, abbiamo potuto scoprire dalle mappe più ampie, in effetti esiste, ben al di là dei vostri territori Accademici e pare siano arrivati proprio attraverso un chap'pai, anche se nemmeno Aizo sapeva i particolari su come avessero fatto ad usarlo, ma ipotizzava che c'entrassero gli artefatti che hanno rubato dal tempio."
    , spiegò il Priore.

    [...]

    L'incontro sarebbe stato un pò turbolento fra le due squadre, vuoi per la diffidenza di Febh, vuoi per la particolarità dell'altro sunese, ma Nussha sarebbe, di certo, stata ben lieta nel rivedere il Rosso: "Avevi conservato il mio indirizzo? Che cosa gentile!", avrebbe commentato la kunoichi di Aurora, prima di ascoltare le osservazioni dello Yakushi sulle loro identità, che potevano essere state rubate.
    "Sì, Febh Yakushi, so bene ciò che possono fare alcuni dei nemici, sono stata informata a riguardo e penso che questo basterà per dimostrare la mia identità.", esordì, prima che la sua ombra si ampliasse innaturalmente, estendendo alcuni tentacoli di tenebra attorno a loro.
    Nussha poi fece qualche passo avanti, "Hoshikuzu mi conosce, ha avuto modo di affrontarmi tempo fa, quando entrambi volevamo diventare chunin, quindi penso sappia spiegarvi ciò che vi farò vedere.", esordì la kunoichi in giallo, mostrando con un pò di titubanza la mano destra, tolto un lungo guanto, e rivelandone la natura meccanica, lasciando che il polso si alzasse, mostrando quella che sembrava una struttura cava.
    "Io non conosco nessuno di voi, ma sia le mie due compagne di squadra, sia il Priore Hai Ki Ke-sama, possono confermare che questa è l'abilità del mio clan", esordì il ninja di Astris, prima che la pelle emettesse una leggera quantità di vapore e dal suo corpo s'espandesse un consistente calore, sciogliendo il terreno a lui più vicino, per quei pochi istanti in cui mantenne attiva quella abilità.

    Una volta che furono tutti d'accordo su chi era chi, si spostarono ad osservare le mappe ed ascoltare le possibilità sul tragitto: più o meno tutti concordavano sul prendere il percorso più ampio, seppur sia Febh, sia Hito, con termini un pò strani, proponevano di poter inviare delle evocazioni o altro nei restanti percorsi.
    "Il percorso più ristretto dista almeno 5 chilometri di spesso terreno dal nostro, mentre l'acquitrinio è relativamente più vicino, circa 2 chilometri di terra li dividono, o poco più, potrei scansionare eventuali fonti di chakra in entrambi anch'io, ma niente di più, e non sono nemmeno certissimo di potervi riuscire a pieno nel percorso più stretto.", spiegò il TaiYo.
    "Ad ogni modo, Hoshi, non ci sono altri ingressi, a ciò che i ninja di Nuctem dicono, o uscite, dai cunicoli rimasti, se non scavando negli stessi, come pare forse qualche nemico faccia per degli attacchi, ma niente di più... però non capisco chi sia questo Tanuki di cui parla il tuo compagno di missione...", ammise titubante Nussha, prendendo la parola ed indicando i diversi cunicoli disenati sulla mappa che le sue carte ninja riportavano.

    Comunque avessero deciso di distribuire le loro forze per eventualmente supervisionare anche gli altri due cunicoli, i sei ninja avrebbero percorso la galleria più ampia.
    Qualsiasi creatura o altro avesse visitato gli altri due cunicoli avrebbe potuto scoprire ben poco su ciò che vi avveniva:
    Se infatti fosse stata inviata la carta di Hito, allora, finché la stessa non avesse toccato una qualsiasi superficie, non sarebbe successo niente, al contrario, se avesse sfiorato il terreno, o se una delle lucertole di Febh si fosse mossa lungo un corridoio, sarebbero state prontamente attaccate da delle creature che si sarebbero rivelati essere dei serpenti costrittori, dei boa, nascosti nell'acqua o nel terreno, a seconda dei casi, rettili che avrebbero cercato di stritolare alla massima velocità possibile qualsiasi cosa avessero individuato.
    [Boa - gregari d'elité dei Chuda: En. Blu - 6 per cunicolo]

    Quand'anche non avessero inviato niente, Zong avrebbe potuto informarli di 12 fonti di chakra negli altri due cunicoli, sei in ognuno, più o meno limitate per potenzialità, prima di aggiungere che altrettante sembravano trovarsi verso la fine del loro stesso percorso, a qualche chilometro di distanza.
    La traversata sarebbe stata tranquilla per un pò, anche se Febh avrebbe scoperto, forse con un pò di disappunto, che per quanto grande, lo spazio non era sufficiente per il suo camaleonte [area sufficiente per al massimo 12 slot dimensionali di creatura], ma avrebbe potuto portare evocazioni più piccole.
    Il problema si presentò, però, quando Zong Taiyo avvertì qualcosa: "Attenzione, stanno iniziando a muoversi le creature nel sottosuolo ed anche sopra di noi, sono sei ed anche piuttosto grossi!", avvisò il ninja in blu.
    "No, ti sbagli, collega sensitivo: siamo in sette!", esclamò una voce, apparendo da sopra di loro attraverso un foro nel soffitto (Seguace dei Chuda)

    Era una specie di rettile con aspetto semiumano, rispetto a ciò che Febh aveva visto molti mesi addietro affrontando l'uomo tartaruga era più "bestiale" come forma, oltre ad una vaga corazzatura che lo proteggeva.
    Era apparso vicino alla coda del gruppo e con un singolo e veloce movimento emise un getto venefico verdastro che ricoprì circa 9 metri di raggio dinanzi a lui, o almeno ci avrebbe provato.
    A qual tempo, però, alla testa del gruppo di shinobi alleati sarebbero apparsi sei boa costrittori [7 slot dimensionali ognuno] che si sarebbero lanciati ognuno contro un diverso elemento del gruppo, a velocità molto elevata, cercando di bloccarne tronco e braccia prima di morderli all'altezza dell'arteria femorale. [Blu+3 ad ogni statistica, zanne con potenza pari a +15]

    Probabilmente questo era uno dei tipi di trappole che avevano eliminato gli scouters inviati in precedenza.

    Prigione di Fhemali

    La kunoichi di Konoha porse altre domande al gruppo di ninja di Grimdad e, su tutti, fu Arashi a parlare, essendo, probabilmente, quello che meglio conosceva i territori del suo paese natio e ciò che accadeva nella vicina prigione.
    "Ragazzina, tu fai le domande, noi rispondiamo. Quando ho capito che avevate mal compreso com'era la situazione sull'isola non ho avuto problemi a dirvelo.
    Sul vestiario, nessun problema, possiamo fornirvelo, o almeno possiamo cercare di fornirvi qualcosa, degli altri villaggi, ma di certo, per abiti di Aurora, ce ne sono molti qui; poi non so quali possano essere le vostre migliori affinità rispetto ai nostri villaggi.
    Tu, ragazza, se dici di poterti travestire da kunoichi delle mie terre, dovresti quanto meno essere capace con l'arte del fuoco, ma soprattutto, più portata per l'uso di armi e taijutsu che per il vero e proprio ninjutsu o genjutsu.
    Per ciò che riguarda la divisione, per lo più sono settoriali, ma non è impossibile vedere qualcuno che vive in altre zone; se si è tradito il proprio villaggio e non si ha simpatia per chi viene da quei luoghi, o magari se si è fatto qualcosa di troppo grosso, per così dire, al villaggio, o nel settore sull'isola della propria gente, o magari se si convive con un criminale di un'altra zona... ci sono molti motivi perché qualcuno sia nelle aree dove si raduna gente non del proprio villaggio.
    Sulle armi, per te, che vorresti fingerti di Aurora, potrei anche dire che una katana di buona fattura, magari un pò camuffata nell'impugnatura, o altri oggetti del genere, sarebbero verosimili, se si suppone che tu possegga l'abilità segreta che fu del nostro primo Aizosei, il fondatore di Aurora, ma non penso che altrettanto potrebbero fare i tuoi compagni, proveniendo da altri villaggi, almeno che non le abbiano comprate da qualche criminale di Aurora con quella stessa abilità.
    In ogni caso non è sempre necessario combattere, vigerà la legge del più forte, ma non pensiate che perché uno finisce in una prigione del genere deve essere per forza una bestia delle peggiori, sono pur sempre persone, estraniate dal nostro mondo, colpevoli di ogni sorta di crimine immaginabile, ma persone, sanno interagire come tali, suppongo."
    , spiegò prima che Midori lo interrompesse con un commento poco cordiale: "Hanno solo una diversa concezione del bene e del male, che volte che sia..."
    Arashi, comunque, parve non preoccuparsene, e continuò a rispondere a Miyori: "Il fuuinjutsu vi può essere imposto senza problema alcuno, già qualcuno di noi lo ha fatto, per quel che riguarda il drago, non penso se ne vedano molti qui ad Aurora... salamandre sì, ma draghi, non direi...", spiegò, per voltarsi verso i due compagni.
    "Kai e Kito potrebbero muoversi senza problemi, in fondo tutti sanno che un Mawaha non vive senza le sue creature e per questo ci sono delle guardie che sorvegliano il cielo, per evitare che quelle stesse creature provino a far fuggire il loro padrone. Per ciò che riguarda i draghi, nel mio villaggio non c'é niente del genere, anche se abbiamo particolari creature volanti, ma non vi assomigliano per niente e chiunque abbia avuto a che fare con i Mawaha scoprirebbe un eventuale inganno in tal senso.", spiegò Fuu con tono pacato.
    "Se comunque Itai-san vuole fingersi uno shinobi delle mie terre, potrebbe dire che quel suo drago è un esemplare molto raro dei basilischi delle colline, ho sentito parlare di quelle creature e non sono moltissimi ad averli visti ed essere sopravvissuti.
    A meno d'incontrare uno degli asceti legati a quelle creature, potrebbe anche passare per verosimile questa storia..."
    , suggerì Midori.
    "Gli indigeni dell'isola, sono i Fhems, degli specie di uomini anfibi, non si sa di preciso come siano nati e, per ciò che ne sappiamo, non hanno alcuna abilità ninja; vivono principalmente nelle fogne, quindi, almeno che non ci avventuriamo lì sotto, non dovremmo incontrarli, quelli sì che sono bestie...", accennò infine Arashi, con un pizzico d'evidente disprezzo nella voce, concludendo le risposte per la kunoichi di Konoha.
     
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    I Dango sono definitivamente assenti.

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    - The Animal Song -



    *A Deidara non piacevano gli Hyuga, questo era chiaro. Ma del resto, a Deidara non piacevano un sacco di cose, e soprattutto un sacco di persone. Per questo non si stupì più di tanto della sua reazione, prima sorpresa e poi decisamente seccata mentre misurava con passi relativamente pesanti il ponte della nave fino alla loro stanza, sbattendo la porta con un tonfo chiaramente udibile. Trattenne un sospiro. Magari più tardi ci avrebbe scambiato due parole.*

    *Lo scambio di battute con Vergil proseguì con toni pacati. Mentre a molte altre persone i suoi occhi bianchi avrebbero messo soggezione, lei era abituata a guardarvi oltre, soffermandosi sulla persona che c'era dietro di essi. Disse tutto quello che aveva da dire, e alla fine la risposta che ricevette fu più che sufficiente.*

    CITAZIONE

    " Avete ragione, la differenza con la Forza Portante dell'Eptacoda non mi era sfuggita. La vostra è senza dubbio una condizione peculiare. "


    " Dovreste farne tesoro. "


    *Le venne quasi da sorridere per quella pausa scenica, forse dopotutto qualcosa in comune con Shiraki ce lo aveva davvero, tuttavia le sue parole erano quelle di chi non giudicava chi aveva davanti per le sue scelte di vita, giuste o sbagliate che fossero, il che la rassicurò abbastanza. Le parole che seguirono, giunsero quasi del tutto inaspettate.*

    CITAZIONE

    " Non conosco questo Kaze, come non conoscevo Sakiji, ma il nome di Shiraki non mi è nuovo. Una volta, nel grande dojo degli Hyuga, ho avuto occasione di affrontarlo in combattimento. "


    *Shaina aveva distolto lo sguardo, fissando di nuovo il mare, ma a quella rivelazione tornò a voltarsi verso lo Hyuga, sul viso aveva un'espressione difficile da decifrare, visto che nemmeno lei sapeva bene cosa stava provando.*

    CITAZIONE

    " Non era messo bene quando si è arreso. "


    *Avevano combattuto, e Vergil aveva vinto. E Shiraki, l'orgoglioso Shiraki, era stato costretto alla resa. E questo cosa significava per lei? Come avrebbe dovuto sentirsi? Una voce dal profondo del suo animo sembrò gioire della cosa, come se in qualche modo una sua umiliazione in combattimento potesse compensare almeno in parte il dolore che lui le aveva causato, ma un'altra parte di lei provava un senso di nostalgia misto a preoccupazione, quel vortice di sensazioni contrastanti che non aveva mai smesso di provare nei confronti dell'uomo che l'aveva fatta soffrire così tanto e che aveva amato così intensamente. Rimase in silenzio, soppesando i suoi sentimenti senza capire esattamente di che natura fossero o se davvero li stesse provando, il tempo necessario perché l'altro aggiungesse qualcosa.*

    CITAZIONE

    " Ad ogni modo direi proprio che non mi somigli: l'unica caratteristica comune che posso concedervi, Shaina-shi, sono gli occhi perlacei. "


    *Era vero. Ogni cosa in Vergil era differente da Shiraki. Il portamento elegante, lo sguardo altero, il modo di parlare. L'uno era freddo quanto l'altro era passionale, e forse per questo tra i due quello che aveva potuto comprendere la sua scelta anche se non la conosceva che da poche ore era stato Vergil, mentre Shiraki, pur conoscendola meglio di chiunque altro si era nominato giudice, giuria e boia nei suoi confronti. Il pensiero bastò a farla sentire meglio disposta nei confronti dello Hyuga che aveva davanti, e nonostante i ricordi che quella conversazione aveva risvegliato, fu d'accordo con lui quando si dichiarò lieto della chiarificazione.*

    CITAZIONE

    " Lieto che abbiamo chiarito. Sarà un piacere condividere questa missione con voi. "


    Anche per me, Vergil-san.

    *Ricambiò il lieve inchino del giovane, e rimase sola coi suoi pensieri. Avrebbe dovuto tornare in cabina a vedere se Deidara avesse sbollito, ma c'era quella vocina fastidiosa che le ronzava in testa, anzi, più che una vocina, era un vocione ruvido e cavernoso, che però si mescolava alla sua stessa voce, molto simile anche nella sensazione che le dava a quello che aveva sentito quella volta all'ospedale di Suna, quando aveva visto un'altra se stessa nello specchio, che le instillava il dubbio sulla vera natura di Shiraki. A pensarci adesso, l'altra parte di lei, quella oscura che aveva sempre represso, quella volta aveva avuto ragione sul rapporto tra lo Hyuga e quella Yue, e sul male che le avrebbe fatto non più di un'ora dopo.*

    *Fissava il mare, ancora in preda a un'inquietudine che non le piaceva e che avrebbe fatto meglio a scrollarsi di dosso per il bene della missione e soprattutto di Shinodari, altro esempio di come il suo meglio non fosse abbastanza per proteggere le persone che amava, quando sentì dei passi alle sue spalle.*

    CITAZIONE
    "Salve Shaina, ci ritroviamo in missione assieme ed a malapena ci scambiamo un saluto."

    *Si voltò, riconoscendo la voce di Ledah. In effetti, Vergil non era l'unico a risvegliarle ricordi poco piacevoli su quella nave.*

    CITAZIONE
    "Ma forse la colpa è mia, sono un pessimo compagno di conversazione, probabilmente perchè non trovo molto piacere in una chiacchierata fine a sé stessa..in generale, tendo a non provare piacere o sofferenza."

    §...mi chiedo se certe volte non sarebbe meglio così anche per me...§

    *Il pensiero restò inespresso. Conosceva poco Ledah, eppure lui le stava parlando chiamandola per nome e dandole del tu come se niente fosse. Poco educato forse, ma del resto i pochi momenti che avevano condiviso potevano giustificare una simile confidenza, in fondo non erano molte le persone che l'avessero vista piangere attualmente in vita.*

    Nemmeno io sono questa gran chiacchierona, non dirmi che non te n'eri accorto.

    *Risposta alquanto laconica, ma in quel momento non si sentiva esattamente di buon umore, ed evidentemente l'otese non ci fece caso, visto come continuò il suo discorso...e il peggio doveva ancora arrivare.*

    CITAZIONE
    "Immagino sia ovvio che io voglia chiederti qualcosa, al momento diciamo che in verità comincio a provare piacere e dolore, in maniera molto ridotta e non in maneira continuativa, ma nonostante i miei sforzi, non mi sembra di essere in grado di mantenere sempre un controllo perfetto su quelli che sono i miei pensieri...mi chiedevo se per te fosse simile visto che la natura della nostra inquietudine ha lo stesso nome, Shinodari."

    Ma che il Morto che Cammina ti ha preso per un dannato psicologo?

    *Ecco. Ci mancava il terzo incomodo come ciliegina sulla torta. Si costrinse a rimanere calma. Per sua stessa ammissione, Ledah aveva dei problemi a relazionarsi ai sentimenti, che fossero suoi o altrui, per questo era da aspettarsi una certa mancanza di tatto da parte sua...buffo come per lei il problema fosse più quello di riuscire a reprimerli, i suoi sentimenti.*

    Beh, Ledah. Io non credo di essere la persona migliore a cui chiedere consigli in questo campo, però... *si passò una mano tra i capelli. Parlare di certi argomenti la rendeva nervosa.* ...ecco...credo sia normale sentirsi agitati quando una persona che amiamo è in pericolo...se devo essere sincera, mi sento piuttosto in colpa per quanto è successo a Shin, so che è irrazionale e che nel momento in cui è stata presa io non ero con lei, ma ugualmente continuo a chiedermi se in qualche modo avrei potuto evitarlo. I sentimenti sono quello che ci rende umani, Ledah. Non c'è bisogno di averne paura.

    ...e allora tu perché continui ad averne?

    §Qui non si sta parlando di me, Ichibi.§

    Sicura, Ragazzina?

    *Quello che Ledah aggiunse poco dopo la colpì come un pugno allo stomaco. Se Vergil era stato quantomeno indelicato a porre la questione, il medico di Oto l'aveva tirata fuori come se nulla fosse e con il tatto di un elefante in una cristalleria.*

    CITAZIONE
    "C'è anche un'altra cosa di cui vorrei chiederti...ho involontariamente sentito tre parole legate a te e vorrei sapere quale sia la relazione tra loro, parlo di Shiraki Hyuga, di un cuore spezzato e di un demone, te lo chiedo perchè ho avuto a che fare con ognuna di esse."

    *Per un attimo non seppe che dire. Era la seconda volta in pochi minuti che qualcuno tirava fuori l'argomento, intaccando la corazza che si era creata per non pensare più a quel giorno in cui aveva perso di nuovo la cosa più importante...e come se non bastasse, indirettamente il pensiero di Shiraki portò con sé anche quello di Tatsu e di Ookami, anche loro perduti forse per sempre. Il viso della ragazza perse colore per un istante in cui il cuore le sembrò fermarsi, quel tanto che bastò perché Ladah andasse avanti col suo discorso.*

    CITAZIONE
    "Demone è un nome che mi è capitato di sentire quando credo mi sia stato spezzato il cuore, non ricordo cosa sia successo, ma ciò che io chiamo Maschera mi ha protetto dal dolore sin dalla tenera età...tuttavia, ciò mi ha privato di molte sensazioni positive e prima o poi, dovrò affrontare questo demone e ricomporre i frammenti del mio cuore in maniera tale che sia capace di resistere senza una protezione.

    Che palle...svegliami quando ha finito il capitolo sull'Infanzia Infelice.

    *Shaina non ascoltò la voce del Demone. In quel momento era stata sovrastata da qualcos'altro, il peso che le gravava sul cuore da quando una parte di lei si era convinta che tutto ciò che amava e che aveva amato era in un modo o nell'altro destinato a disgregarsi come ciò che la sua sabbia era in grado di costruire.*

    CITAZIONE
    Shiraki invece è stato il capo in una missione alla quale ho partecipato, l'esito è stato positivo anche se nel mezzo della stessa abbiamo avuto a che fare col tradimento di un certo Kojitsu che se non erro, era del tuo stesso villaggio."

    *Le emozioni di quel giorno si mescolavano creando un groviglio che stava per farla impazzire. Ledah la sentì inspirare a fondo, e quando esalò il respiro e sollevò lo sguardo, i suoi occhi avevano assunto un colore dorato, e la sua espressione era in qualche modo differente dal solito. Le labbra erano leggermente curvate in un sorriso poco benevolo, e lo sguardo dei suoi occhi si era fatto duro come le rocce del deserto. Perfino la sua voce sembrava un'ottava più bassa.*

    Cos'è che vuoi sapere? Cosa è successo dopo che Shiraki ha spiccato dal collo la testa di quel tizio? *si avvicinò di un passo al medico, negli occhi aveva lo sguardo di un serpente che fissava la preda impedendole i movimenti.* E' successo che è venuto a Suna, e che una certa troietta Hyuga ha intercettato la sua lettera di avviso e ha "incidentalmente" avvertito dei membri rinnegati del clan di Kojitsu dell'accaduto. *un altro passo.* E' successo che quelli lo hanno rapito, legato e torturato per otto mesi, finché la troietta di cui sopra non ha deciso di andare a salvare il suo patetico culo facendo un massacro nel MIO villaggio e lasciando al MIO uomo una lettera che gli chiedeva di andarla a cercare. *Ledah e Shaina avevano parlato poco, ma anche così era facile capire che quello non era il suo abituale modo di esprimersi. Sollevò la mano destra, appoggiando il palmo aperto sul petto di Ledah, all'altezza del cuore, senza smettere di fissarlo con quegli occhi color oro intenso dalle pupille a forma di shuriken.* E' successo che l'uomo che mi aveva giurato sulla sua vita e sulla sua anima di restarmi a fianco per sempre ha deciso di correre dietro a una donna di cui io quasi ignoravo l'esistenza, chiamandomi mostro e dandomi della debole per aver ricercato il potere che scorre nel mio corpo. *strinse le dita della mano, esercitando una forza sufficiente perché lui ne sentisse la pressione senza che gli facesse male.* E' successo *fece un altro passo, sollevandosi sulle punte in modo da guardarlo negli occhi più da vicino, la voce ridotta a un sibilo.* che mi ha strappato il cuore dal petto e ha trasformato il mio più solido appiglio per non perdere me stessa nella mia più grande debolezza.

    *Si staccò da lui, voltandosi verso il mare e facendo qualche passo in modo da tornare a poggiare i gomiti sul parapetto. Inspirò a fondo la brezza del mare, cercando invano di riprendere il controllo sui suoi sentimenti, sapeva benissimo che quello che era accaduto non era colpa di Ledah, e che le domande che le aveva fatto erano proprio a causa della sua mancanza di sentimenti, ma forse proprio per questo ce l'aveva con lui. Irrazionalmente, una parte di lei pensava che non poter provare dolore fosse una benedizione, e che il non poter provare gioia non fosse poi così terribile vista la poca gioia che aveva provato negli ultimi mesi. Guardò indietro verso di lui.*

    Tu dici di non provare sentimenti. Eppure, ci sono almeno due persone per le quali ti ho visto perdere la tua compostezza. Vuoi sapere che si prova a provare un dolore straziante? E se ti dicessi che Ooka...ugh!

    *Questo no. Questo non poteva farlo, non poteva dirgli in quel modo che Ookami era scomparsa e per quanto ne sapeva poteva essere morta. Un forte dolore al braccio interruppe le sue parole, e solo abbassando lo sguardo si accorse che la mano destra era ricoperta di sabbia ed aveva creato gli Artigli affondando nella pelle del braccio sinistro e lasciando quattro piccole scie di sangue poco sotto la spalla. Il dolore bastò a farla tornare in sé. Stava per fare una cosa crudele, e se dal canto suo Shukaku se la stava godendo come se avesse avuto la poltrona in prima fila per la Première del film dell'anno, dall'altra parte lei si sentiva un verme per come si era comportata. Arrossì violentemente, rialzando lo sguardo verso Ledah, ma senza guardarlo del tutto negli occhi. I suoi per lo meno erano tornati normali.*

    Io...Ledah, mi dispiace, dimentica quello che ho detto. E adesso...scusami, devo tornare alla mia cabina.

    *Gli passò accanto senza lasciargli il tempo per replicare o fare domande, tanto non avrebbe risposto, e ripulendo come meglio poté la ferita al braccio sinistro rientrò in cabina, dove trovò una Deidara già pronta a dormire e con un'ematoma che prima non aveva. Sospirò dopo aver sentito la sua spiegazione, che non la convinceva neanche un po', ma in quel momento era di pessimo umore e per di più ferita, cosa che spiegò come un passaggio maldestro vicino a qualche pezzo di metallo poco levigato. Una balla per una balla poteva dirsi uno scambio equo.*

    *Quella sera, anche Shaina decise di saltare la cena. Non aveva di certo fame dopo quello che era successo, e di dormire proprio non se ne parlava. D'altro canto non aveva nemmeno voglia di parlare, quindi si limitò a ritirarsi in cabina e sedersi sulla sua cuccetta da cui finse di rileggere dei rapporti sulla missione mentre in realtà cercava di rimettere ordine nei suoi pensieri. Non poteva permettersi di perdere la testa e rischiare di compromettere la missione, non con Shinodari che aspettava loro per essere salvata. Era un Jonin e una donna adulta, per la miseria, era ora di smetterla di farsi fuorviare da certe idiozie.*

    *Quando Deidara si alzò dicendo che doveva andare in bagno annuì distrattamente senza alzare lo sguardo dai fogli, il che fu anche il motivo per cui non notò la differenza di colore negli occhi della Deidara che era rientrata, cosa che normalmente avrebbe notato anche al buio, visto che se voleva ci vedeva benissimo lo stesso, salvo poi sentire un rumore improvviso di qualcosa che andava in frantumi poco distante [Controllo dell'Udito II]. Poteva non essere niente, ma l'istinto ninja era duro a morire, e un attimo dopo era in piedi, aveva afferrato la giara di sabbia e si era precipitata fuori dalla stanza così come stava, nella fattispecie a piedi scalzi e con addosso niente più che un paio di culottes con lo stemma di Suna, un top con le bretelline che la copriva fino alla vita e delle bende che le avvolgevano gli avambracci.*

    *Non le ci volle molto a scorgere una sagoma a terra e una in piedi davanti alla cabina dello Hyuga, in fondo non era una immensa nave da crociera, ma una più modesta imbarcazione per quanto funzionale. Il giusto afflusso di chakra agli occhi illuminò la scena, e Shaina si trovò davanti come se fosse pieno giorno Vergil Hyuga che fissava dall'alto nientemeno che un'ubiqua Deidara Yagi e una delle sue belle spade.*

    §Oddei, ditemi che non è vero.§

    *Divorò con pochi e misurati passi la distanza tra lei e quella scena per nulla gradevole alla vista, incurante del fatto di trovarsi praticamente in mutande davanti a un suo compagno di missione, e fortunatamente non visibile dai pochi marinai ancora svegli per il turno di notte. Arrivò vicino alla sua allieva e l'afferrò sotto al braccio tirandola in piedi con una mano sola. C'era una spiegazione. Doveva esserci una spiegazione, perché non poteva credere ai suoi occhi, e perché se Deidara era lì chi diavolo c'era nella loro cabina? Ma adesso doveva inventarsi qualcosa con Vergil, alla Gemella Perduta ci avrebbe pensato dopo.*

    §Deidara, non dirmi che hai avuto uno dei tuoi attacchi di sonnambulismo! Sai che devi prendere le tue medicine, no? Ecco perché non volevo che saltassi la cena.§

    *Balla colossale per niente credibile. Ok, un'altra.*

    §Deidara, puoi dare un taglio alle esercitazioni mentre siamo in missione.§

    *Fiacca, troppo fiacca. Ecco, questa forse andava.*

    Vergil-san, sono costernata. Tutte le storie sui Chuda che prendono sembianze altrui devono aver messo in testa cose strane alla mia allieva, è così Deidara? Chiedi scusa a Vergil-san, ti assicuro che è quello vero.

    *Mise su la sua migliore faccia tosta [Interpretazione], anche se conosceva gli Hyuga abbastanza da pensare che non ci sarebbe cascato, ma anche riconoscere il tentativo di metterci una pezza era da interpretare come buona volontà da parte sua, e magari se Deidara avesse recepito l'occhiataccia che le aveva lanciato mentre le premeva la mano sulla testa per farla inchinare in segno di scusa e le avesse retto il gioco ne sarebbero uscite in qualche modo.*

    *E se non ci fosse cascato, avrebbe aggiunto uno sguardo eloquente che diceva più o meno "per favore passiamoci sopra e fingiamo che non sia mai successo e io le farò la peggior ramanzina della sua vita".*

    *In ogni caso, dopo essersi scusata per un tempo sufficiente avrebbe preso Deidara (caricandosela in spalla come un sacco di patate se necessario) e l'avrebbe riportata in cabina, avrebbe richiuso la porta alle loro spalle e avrebbe tirato giù le coperte dalla sua Gemella Segreta, e sedendosi composta sulla sua cuccetta avrebbe accavallato le gambe e in tono perfettamente calmo avrebbe chiesto semplicemente:

    Allora, che cosa volevi fare? Prometto di non arrabbiarmi.

    *Promessa facile da mantenere, visto che era già furiosa.*

    [...]

    *Una volta riunitisi con la squadra dei loro accompagnatori, Ledah presentò la gattina che lo accompagnava come una sua evocazione da ricognizione, il che le diede qualche indizio su come esattamente l'Otese avesse ascoltato qualcosa della sua conversazione con Vergil.*

    *Le notizie che apprese su Turrin la fecero sorridere con un certo grado di soddisfazione, con quello che le aveva fatto passare si meritava tutte le punizioni del mondo.*

    *Alla fine l'idea di utilizzare evocazioni unite alla sua abilità di sensitiva e agli occhi dello Hyuga fu accolta più o meno da tutti, per quanto si vedesse lontano un miglio che Vergil non era d'accordo con lei, e Deidara si fosse limitata a chiedere dove fossero quelli da uccidere. Per un attimo, ebbe la spiacevole sensazione che in quanto shinobi di grado più alto fosse stata suo malgrado nominata comandante della spedizione, e a ripensarci...era proprio così. La cosa le fece girare la testa per un attimo, ma la sua preoccupazione si mitigò abbastanza con la comparsa delle evocazioni di Kujaku, talmente assurde e chiassose da strappare un sorriso perfino a lei, certo finché non avesse dovuto averle per le scatole troppo a lungo.*

    Bene Signori. Direi che è il momento di organizzarci. Per prima cosa, mi fareste un piacere se potessimo tagliare gli onorifici, stiamo andando a morire insieme in fondo, e Sunami sa bene quanto io trovi le cerimonie inutili un ostacolo nelle comunicazioni in missione. *attese un cenno d'assenso, poi continuò* Io direi di proseguire in questa formazione: Krom e Sunami in testa, io e i medici al centro, e Vergil e Deidara nelle retrovie. Siete quelli con la velocità di reazione migliore e conto nella vista di Vergil per accorgersi di eventuali pericoli improvvisi. Ovviamente se qualcuno ha idee migliori sono sempre disponibile a riconsiderare, non vi conosco tutti alla perfezione e potrei stare trascurando qualcosa.

    *Li guardò uno a uno. Avere la responsabilità della squadra non era esattamente quello che si aspettava, ma per lei quella non era una missione qualunque e avrebbe dato tutta se stessa.*

    Cominciamo seguendo il fiume, e lasciamo andare le evocazioni ad investigare dove la mia percezione non arriva, poi vedremo se spostarci in altre zone.

    *Il gruppo cominciò a muoversi, prontamente raggiunto dai rapporti delle evocazioni sulla quantità di animali di varie razze che vivevano nella zona, e che da subito avrebbero fatto scattare un campanello d'allarme negli shinobi, visto il genere e la disposizione degli stessi. Questo finché Shaina non cominciò ad avvertire il chakra di quegli animali.*

    Li avverto. Non sono semplici animali, sono certamente delle evocazioni...e sono molte.

    *Prese un ramoscello e tracciò un rapido schema a terra con la disposizione delle fonti di chakra così come le sentiva.*

    Sono al limite del campo delle mie percezioni, quindi potrebbero essercene altri, ma nessuno si preoccupa di spargere tutte quelle evocazioni se non ha qualcosa da proteggere. Dovremmo avvicinarci ancora un po', ma se anche loro hanno un sensitivo potrebbero individuarci. Idee?
     
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    Ledah avrebbe sorriso alla risposta di Shaina se solo fosse stato in grado d'infrangere quella dannata barriera, pertanto le rispose secco:

    "Magari non sei una gran chiacchierona, ma almeno puoi farlo in maniera oziosa e non solo per ottenere informazioni."

    A quel punto pose le sue domande in maniera pesante e priva di tatto, non fece caso alle espressioni di Shaina, non riusciva a leggerle, non poteva capirle.
    Erano passati anni da quando era stato in grado di comprendere quel linguaggio ed ora ne pagava lo scotto ferendo i sentimenti altrui a causa della sua scarsa capacità empatica.
    Non comprendeva quanto fosse difficile per Shaina parlare di Shinodari, le sue continue pressioni innecarono nella ragazza un cambiamento profondo e sensibile, i suoi occhi dorati ne erano la prova, in un certo senso, ciò ricordava quelli cremisi dell'otese.

    Quando lei prese a narrare ciò che era avvenuto successivamente alla missione, tutti i pezzi andarono a comporsi ed il profilo di una tragedia venne a formarsi, incredibile anzi che l'inizio e la fine fossero stati ignoti ad entrambi e si fossero ricongiunti a quel modo.
    Quando la ragazza gli toccò il petto, ricordò quale valore dessero gli altri al cuore, per quanto era certo che i sentimenti non si trovassero lì, quella leggera pressione sembrò incidersi a fuoco nella carne e Ledah sostenne lo sguardo della donna col proprio fisso.
    Cosa si nascondeva in quegli occhi, cosa la faceva parlare ed agire in maniera tanto inusuale?

    E ricollegò il demone, Shiraki ed il cuore spezzato, il significato di quelle parole era chiaro adesso ma fù il gesto col quale Shaina si ferì pur di tornare a in sé ad insegnare qualcosa all'otese che ebbe finalmente modo di paragonare il dolore causato dalla sua scarsa empatia con una ferita che era in grado di capire.

    Shaina non avrebbe potuto leggere nulla sul volto di Ledah, come al solito, ma quando provò ad allontanarsi, chiedendogli di dimenticare quel che aveva detto, si ritrovò ad essere afferata per il braccio ferito ed a sentire una risposta stranamente decisa da parte del medico:

    "No."

    Aveva impastato in velocità per afferrarla ed avrebbe impastato in forza per trattenerla se necessario, ma in ogni caso, avrebbe imposto l'altra mano sulle ferite ed il tiepido chakra verde avrebbe cominciato a fluire per rimarginare le ferite se lei non ne fosse sfuggita.

    In quel momento il Chunin era pensieroso, anche perchè aveva intuito il nome che stava per pronunciare la ragazza, si limitò a replicare con un tono che sembrò più stanco e sofferente del solito, segno che una piccola crepa si fosse formata in quella maschera maledetta, forse proprio a causa dello sfogo della ragazza:

    "E' importante che io ricordi quel che mi hai detto e ciò che ti ho fatto, questa ferita te l'ho inflitta io, non sarebbe successo se fossi stato in grado di relazionarmi alla tua sofferenza."

    Con ferita si riferiva ovviamente a quella emotiva più che a quella fisica, solo che in quel momento era in grado di guarirne una sola, lasciandole il braccio la guardò negli occhi per dirle:

    "Il mio "cuore" percepisce tutto in maniera attutita o nulla, quando questa difesa viene sorpassata perdo il controllo, temevo che fosse lo stesso anche per te, ma il tuo cuore è più forte del mio, perchè sà convivere ed elaborare quel dolore che il mio non sà affrontare."

    Poi si girò verso il mare salutandola:

    "Grazie per le risposte, ho appreso qualcosa di utile e credo che ora le nostre possibilità di salvare Shinodari siano più alte...devo prendermi del tempo per elaborare."

    Presto si sarebbero rivisti e lui aveva qualcosa a cui pensare, il suo timore di perdere la propria lucidità era la sua debolezza, non doveva temere quell'emotività, doveva imparare a dominarla altrimenti sarebbe per sempre rimasto schiavo di quel blocco psicologico, dentro di sé, si disse che quella kunoichi gli aveva insegnato qualcosa e sperò che anche lei avesse potuto trarre qualcosa da quella conversazione tanto movimentata e dolorosa.

    [...]



    uccessivamente andò a parlare con Vergil, il quale si rivelò piuttosto restio a condividere informazioni ma per qualche motivo, sembrava convinto che queste valessero molto.
    Ledah voleva solo sapere qualcosa in più sui territori esteri all'Accademia e per Shinodari, poteva dire che lui fosse distaccato, il che poteva essere un bene.

    Rispose quindi alla domanda dello Hyuga che non si poteva dire lo sorprendesse, visto che spesso gli vniva chiesto di innesti e tatuaggi da richiamo:

    "Come fai a dire che questi non siano semplici tatuaggi?"

    In ogni caso, il tipo andò avanti con un offerta, Ledah non trattava quelle conoscenze come grandi segreti e la sua sembrava un offerta interessante, così rispose:

    "Io sono in grado di fare ciò che chiedi ma questo non è il luogo adatto e non dispongo dei giusti strumenti, in ogni caso,s appi che quelle informazioni mi occorrono solo per farmi un idea degli shinobi non accademici coi quali non ho confidenza, se ritieni che non sia utile fornirmele, significa che mi accontenterò di qualche Ryo una volta conclusa la missione."

    A quel punto fece per andarsene dicendo:

    "Dato che incontreremo sicuramente altri individui in grado di farmi passare un brutto quarto d'ora, conto sul tuo aiuto per arrivare vivo alla fine della missione e poterti dare ciò che desideri, sino ad allora conta pure sulle mie cure, se non ne uscissi vivo resterei senza cliente."

    Ecco che sotto la sua solita inespressività tornava ad affacciarsi quella vaga traccia di senso dell'umorismo, Ledah si disse che era stato uno sciocco a voler puntare sulla sua mancanza di sentimenti per salvare Shinodari, Shaina gli aveva mostrato che doveva avere un cuore saldo più che imperturbabile.

    [...]



    Il suo sonno fù pesante nonostante il chiasso ma non fù nero come la pece, rivide gli occhi di Shaina, la sua mano demoniaca ed il momento in cui si era sciolta in lacrime vicino ad Ookami, quel nome sembrava ripetersi ed ossessionarlo mentre in lontananza si stagliava un ombra dai vividi occhi cremisi.
    Poi giunse il momento di svegliarsi.

    [...]



    Il piano di Shaina non era male e la formazione era ottima specialmente per il fatto che gli avrebbe consentito d'essere ben protetto, nessuno dei due aveva più accennato alla discussione del giorno prima, forse per imbarazzo o per non rischiare di rovinare la missione, forse, qualcosa si era messo in moto negli animi di entrambi e doveva ancora fermarsi, assumere una forma sulla quale basare un nuovo discorso.

    Oltre ad Ayla, Ledah aveva evocato un altra giovane furia e ben due giovani arpie per una spesa complessiva di 12 Bassi, le prime sotto forma di gatte nere e le seconde sotto forma di corvi, tutte e quattro le creature occultavano il proprio chakra ad eventuali nemici, sembrando animali comuni e grazie ai loro sensi sviluppati potevano indagare efficacemente e persino introdursi nei sogni di eventuali guardie addormentate.
    Inutile dire che avrebbero volentieri chiacchierato e giocato con le altre evocazioni, ma quando venivano richiamati in forma animale, sapevano che la disrezione era d'obbligo.

    Quando tornarono dalle ricerche, parlando dell'enorme quantità di creature lì disposte, Ledah provò ad offrire una propria ipotesi:

    "Sono state trovate tre varietà di creature, il che ci lascia supporre che siano almeno tre i ninja che si occupano di guardare le varie aree, questi potrebbero essere sensori e forse, persino in grado di comunicare con le loro creature, il che gli garantirebbe capacità d'azione immediata."

    Riferendosi allo schema tracciato da Shaina, disse:

    "I nemici in questo modo coprono molto del territorio, ma a meno che non ci siano molteplici ingressi, solo in una si troverebbe l'entrata che vogliamo attraversare, sarebbe da capire qule zona percorrere prima di avventurarci nella formazione proposta da Shaina."

    Indicando altri punti proseguì:

    "Ogni terreno inoltre sembra presentare la sua difficoltà, l'elevato numero di lucertole forse è necessario all'attivazione di trappole dove possono essere utili molti occhi e mani che non a caso sembrano collocati nella boscaglia, i felini sembrano essere tutti combattenti semplici e coprono da soli una grande area ed i cavalli compongono un gruppo bilanciato che può muoversi velocemente da una parte all'altra del torrente."

    Sollevando lo sguardo si disse:

    "Il problema è comprendere dove andare."

    Poi azzardò una proposta:

    "Dal momento che le mie evocazioni sanno essere molto discrete, suggerirei d'impiegarle per infiltrarsi in ognuno dei tre gruppi, Ayla potrebbe dirigersi verso il gruppo dei grossi felini e comprendere se difendono qualcosa, forse non la attaccheranno, mentre i volatili sembrerebbero un irresistibile bocconcino, in questo senso, uno di questi corvi potrebbe sorvegliare e studiare i movimenti dei cavalli e le due unità restanti verificare sia dall'alto che dal sottobosco se ci siano trappole, idem per Vergil se la sua vista può arrivare sino a lì, ma forse, ognuna di quelle lucertole si limiterà ad attaccare e sarà il numero dei loro proiettili a causare problemi più che altro.

    In ogni caso, si accettano suggerimenti e se dovremo sfondare da qualche parte, forse converrà farlo dove ci sono meno avversari, i felini sono forti ma possono essere pareggiati e quindi rimossi con un semplice tocco.

    In un certo senso, sarebbe logico che le altre creature si limitassero a vigilare su aree vaste e lasciassero l'area da proteggere ad un gruppo di creature estremamente potenti, sicuramente però devono nascondere qualche trucco, non credo che sia tutto qui."


    A quel punto, attese altre idee da parte dei compagni, se non riuscivano a venirne a capo in quel modo, avrebbero dovuto investigare in un altro modo, una semplice esplorazione non bastava e nella peggiore delle ipotesi, potevano credere che quello fosse una sorta di muro e quindi bastasse sfondarlo in un punto.
    Ma non potevano sperare di farcela non visti.
     
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    "Misandria?
    Ad ogni modo possiamo trovare una soluzione, se tu non ti lasci ferire, io posso evitare di toccarti e risparmiare chakra per curare gli altri membri del gruppo."


    « Misache??? »
    Sbottò irritata dal suono di quella parola, irritazione accentuata dal fatto che non ne conosceva il significato.
    La stava prendendo in giro??? La stava prendendo in giro!!!
    E c'era soltanto una cosa da fare con gli stronzi che la prendono in giro.

    Cattura4-1

    « ... gli stacchiamo una gamba e la usiamo come mazza da criket!! »
    ... Anche. Ma non solo. Cioè, a cosa stavamo pensando??

    CITAZIONE

    "Magari, potresti farmi il favore di riservare quel trattamento anche a chi mi toccasse con intenzioni ostili, un pò di protezione non mi farebbe male."


    « Se qualcuno prova ad ammazzarti prima lo lascio fare, poi gli offro da bere, infine lo decapito. Ti va bene come risposta?? »
    Accelerò il passo, dando le spalle all'attaccapanni e tenendosi per se l'ultima parola, decisa a non aggiungere altro. Di nascosto, combatteva per tenere basso il respiro che aveva avuto un'impennata di pari passo con lo scatto d'ira appena esploso, e che come durante gli attacchi di panico non ne voleva proprio sapere di tornare regolare...

    Il problema del panico e della paura è che sono retaggio dell'istinto di conservazione che dovrebbe essere tanto sviluppato e affinato negli shinobi. Il fatto è che un vero ninja -un vero combattente- è capace di incanalare la paura, usarla per scatenare fiotti di adrenalina e reagire al massimo delle sue capacità, affinando i suoi sensi con il cote del desidero di sopravvivere come si fa con una lama di eccezionale qualità. Il dramma è che l'istinto di sopravvivenza Deidara è sovrastato e dominato dall'ira, che non di rado arriva a cancellarlo ed anteporgli soltanto l'unica cosa su cui la sua testolina riesce a concentrarsi in certi momenti.
    Rendere calvo uno Hyuga rompiscatole, per esempio.
    E' irrazionale l'idea di "sono disposta a morire per rendere calvo uno stronzo" (ed è anche talmente ridicolo che ci si potrebbe tirar su una commedia teatrale), ma uno strizzacervelli si potrebbe veramente stupire di quante cose irrazionali ci sono nella testa malata di quella ragazzina magrolina e ferocissima. Fortuna vuole che finora Deidara non aveva mai avuto a che fare con degli psicologi, il che era un bene perché altrimenti con tutta probabilità l'avrebbero internata a vita.

    Il palmo di vento si schiantò contro la parete più distante della cabina, diffondendo un'onda d'urto dal diametro consistente e facendo ondeggiare le pareti della nave. Il colpo era stato veloce, e scagliato a distanza ridotta: Deidara lo era stato di più, sfruttando proprio quella distanza praticamente nulla. Era entrata nella guardia dello Hyuga con un'azione che in un combattimento reale avrebbe significato morte (sua, del nemico, di entrambi), facendo quel passo che le aveva permesso di portarsi di fianco al palmo, eludendo così la bordata di chakra.

    Immagine-102

    « Oh, sì. Disdicevole, disdicevole, disdicevole...! »
    Scoppiò a ridere mentre -rapidissima- caricava il colpo di spada e si preparava a colpire di nuovo alla nuca, e lo Hyuga che era così bravo a interpretare i sentimenti delle persone avrebbe capito che scatenando la paura in Deidara non aveva fatto altro che attizzarne una rabbia berserk che le aveva dato alla testa e le aveva fatto perdere anche quel poco, pochissimo controllo che aveva di se stessa e delle sue azioni.
    Proprio allora l'acchiapparono per la collottola, e quando si sentì tirare l'espressione della biondina sfasò in quella di pura, genuina sorpresa.
    « Cos...? »
    A tirarla indietro fu Shaina Otori, e fu sempre lei a costringerla contro la sua volontà a chinarsi giù facendole del male, ma Deidara -stranamente- non reagì né si dibatté, stringendo i denti e assecondando i movimenti che la sensei la stava costringendo a fare.
    « I-i-io, n... »
    CITAZIONE

    Vergil-san, sono costernata. Tutte le storie sui Chuda che prendono sembianze altrui devono aver messo in testa cose strane alla mia allieva, è così Deidara? Chiedi scusa a Vergil-san, ti assicuro che è quello vero.


    « Ahn, no, sensei, non è come sembra, non... »
    Fu strattonata fuori dalla cabina, e seguì come un bambolotto Shaina in ritirata dalla stanza dello Hyuga, impacciatissima nell'assurdo abito vittoriano di Celia che aveva scambiato con la sua evocazione. Nel riprendere possesso delle sue facoltà il suo viso virò su di un rosso congestionato mentre camminava al passo di Shaina, che la teneva per il braccio. La porta della cabina si chiuse alle sue spalle come una cella di una prigione, e a Deidara non rimase altro che guardare la maestra mentre strappava le coperte sotto cui si era rannicchiata Celia, che cacciò un grido acuto e balzò giù dal letto veloce come un furetto.

    « Il mio cappello!!! »
    Squittì con il comportamento di un tossicodipendente in astinenza dalla sua dose. Con reverenza sfilò il copricapo a coroncina dalla testa di Deidara e se lo mise addosso, per poi accasciarsi contro la parete con un'espressione soddisfatta e sollevata.
    « Aaah... per fortuna... Aww... il mio cappello... »

    CITAZIONE

    Allora, che cosa volevi fare? Prometto di non arrabbiarmi.


    Evitò accuratamente di staccare gli occhi dalla punta dei suoi piedi e rimase così, a testa bassa, giocherellando con i lembi del lussuoso abito bianco ignorando la giovane Averla in forma umana che poco più in là aveva tutta l'aria di essersi addormentata.

    « N-n... non... non è come sembra... »
    Disse esitando, e le sfuggì involontariamente un singhiozzo.
    « No... non gli facevo niente... giuro. Solo... cioè... giuro. »
    Arrischiò un'occhiata per guardare l'espressione di Shaina.
    « N-non mi rimandi a casa, sensei. La prego... »
    CITAZIONE

    Vi avverto. Non sono semplici animali, sono certamente delle evocazioni...e sono molte.


    « Yeeeeeeeh!!! »
    Due diverse paia di braccia si levarono al cielo, esultanti, e due diverse vocette squillanti e gioiose si fecero udire, in giubilio. A gridare all'unisono con vocine di fangirl erano state Celia e Deidara, incapaci di trattenersi dall'esternare tutta la loro gioia come se Shaina le avesse appena rivelato di aver appena vinto una vacanza-premio in compagnia del loro attore Idol preferito. Erano inquietanti: messe l'una accanto all'altra che agivano perfettamente in sincrono come se fossero davvero due gemelline dotate di quell'inquietante capacità di prevedere vicendevolmente le azioni dell'altra tipica dei monozigoti. E -sebbene alla luce del sole le lievi differenze di corporatura e nel viso fossero evidenti- si somigliavano moltissimo anche nell'aspetto, anche se certamente non nell'abbigliamento visto l'abito bianco stile vittoriano con tanto di coroncina dorata sfoggiato da Celia.
    Terminato lo scoppio di gioia le due si guardarono in cagnesco, abbassando gli occhi e puntandoli l'una sull'altra come se fossero armi spianate e pronte ad uccidere. Occhi azzurro cielo su occhi grigi che giocavano a fulminarsi a vicenda come se tentassero gli uni di ridurre in cenere gli altri.

    « Checcacchio ci fai tu qui??! »
    Deidara piantò un indice sul petto di Celia, che sbuffò.
    « Avevi promesso che se fingevo di essere te per fregare l'umana del cavolo in modo che tu potessi fare lo scalpo all'umano del cavolo facevi tutto quello che volevo. »
    La kunoichi di Suna sussultò, agitando le mani nella speranza di zittire quella piattola assassina.
    « Intendevo... »
    Quella gonfiò le guance, incrociò le braccia e le dette le spalle, capricciosa.
    « Voglio una nuova decorazione per il mio albero. »
    « Una... che??! »
    « Una testa grande!!! »
    Allargò le mani al massimo della loro estensione, per mimare la grandezza della testa che desiderava.
    « Con tutto il collo!! E gli occhi!! Sopratutto voglio che ci siano gli occhi!!! Gli insetti non ce l'hanno la testa! »
    « Sì che ce l'hanno, cretina!!! »
    « No che non ce l'hanno!! Gli umani del cavolo come te ce l'hanno, gli insetti no. »
    « Ma io ti... »
    Fece per metterle le mani addosso e pestarla, ma si accorse di un'aura omicida proprio mentre afferrava il vestito bianco di Celia e quella le prendeva una ciocca di capelli per tirare e farle male. Entrambe si accorsero di una Shaina furiosa come mai che le fissava circondata da un'aura scura e minacciosa tanto densa che avrebbero potuto provare a tagliarla con wakizashi e fioretto. Smisero immediatamente di battibeccare e si misero quiete-quiete al loro posto, in coda al gruppo, salvo riprendere a litigare a voce bassa dopo qualche minuto di silenzio forzato...

      Durante lo scontro con Vergil Deidara ha impastato MedioBasso per portare i suoi Riflessi a 600 e avanzare di un passo in direzione dell'avversario (slot difesa), uscendo così dal raggio d'azione del palmo d'aria. Ha perso 4 slot azione, ma disponeva di due slot bonus per via delle tacche in agilità sommate con l'abilità convenzionale Acrobazia che ne raddoppia il bonus, più 4 slot bonus che derivano dal convertire gli slot tecnica base e avanzati in slot azione grazie alla Danza. La reazione agli attacchi psicologici è da ricercare in una futura competenza di cui mi serviva la giustificazione (che ora ho!). Questa inoltre è l'abilità con cui le Averle del contratto di richiamo di Deidara sono in grado di trasformarsi in esseri umani:
    CITAZIONE
    (Mutazione Corporea) ~ L'utilizzatore può mutare le proprie dimensioni da quelle originali a quelle di un essere umano. La tecnica deve essere usata anche per eseguire la mutazione inversa. (Posizioni Magiche: Nessuna; Consumo: Basso per mutazione)
      Nella sua forma umana Celia dispone di un fioretto a potenza 40 e durezza 4.
      Allego immagine dell'evocazione per facilitare la comprensione vista la descrizione sommaria:img
     
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    È colpa tua. Ratty

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    [Briefing nel Paese del The]

    Dopo aver distribuito le informazioni Febh dovette trattenersi per non trasformare Hito di Suna in un tappetino da bagno correlato da organi e frattaglie varie. Seriamente si chiedeva quale imbecille avesse avuto parte nella scelta dei membri della squadra...anzi, per essere precisi si chiedeva perchè mai Shaina non avesse fatto sopprimere quell'insulto all'umanità il prima possibile.

    Che poi, ad essere obiettivi lui non aveva proprio il diritto di parlare, visto che nel più briefing più recente era arrivato di corsa con una mandria di bisonti infuriati alle calcagna..e in diverse occasioni si era addormentato, o era arrivato sfondando una parete, o addirittura una volta si era presentato sporco di sangue con una mazza ricoperta di frammenti di visceri umani. Visto in quest'ottica, forse quell'Hito era da rivalutare, almeno un poco, però è pur vero che nessuna di quelle missioni aveva come obbiettivo il salvare Shinodari. Incongruenze logiche a parte, il gruppo era formato, i saluti fatti, ed era tempo di imbarcarsi


    [Sulla Luce Minore]

    Fortunatamente il tizio matto di Suna si tenne alla larga durante quasi tutta la traversata, con notevole sollievo per le cellule cerebrali dello Yakushi, già notevolmente provate dall'atteggiamento serio mantenuto per lunghi periodi. La serietà è terribilmente dannosa per la salute.

    Intanto le informazioni date da Hai Ki Ke non furono tra le più soddisfacenti, ma almeno era qualcosa. I Chuda, che a quanto pare era il nome del clan, non della loro specie, avevano sfruttato un antico culto i suoi portali per viaggiare. E dato che questi Chap'pai erano stati dimenticati dal mondo, o quasi, era probabile che quelli rimasti si trovassero in luoghi di difficile accesso. Quindi anche nelle Grotte orientali poteva essercene uno...e se così era, allora le possibilità che anche i prigionieri fossero da quelle parti erano scarse...ma alla peggio si sarebbero aperte ottime possibilità di contrattacco, sempre che riuscissero a controllare l'Occhio blu.

    Comunque erano tutte congetture, non avrebbe potuto far nulla finchè non fosse andato a vedere con i suoi occhi quelle Grotte.


    [Briefing nelle Grotte Orientali]

    Tutti erano daccordo, ma la possibilità di portarsi dietro Ssalshape scemò non appena Febh vide il passaggio. Non avrebbe mai potuto entrare là dentro. Certo, poteva sempre ricorrere al Vecchio Ssalfahr...o magari al Principe e alle loro doti di movimento sotterraneo, ma forse sarebbe stato eccessivo, e poi anche loro erano un pò troppo grandi per stare là dentro.

    Come al solito trovò disturbante l'intervento di Hito, tanto che serrando spasmodicamente il pugno, ringhò qualcosa sul genere SHI-NO-DA-RI! Si chiama SHINODARI! E' CHIARO, UNA BUONA VOLTA?? Portò una mano alla testa, massaggiando la fronte. Ancora non capisco bene perchè non ti sgozzo qui davanti a tutti...magari aspetto che ci sia il tuo degno compare per fare meno fatica... Aggiunse poi, riferendosi a Yuki...ed ignorando al contempo il commento sugli emissari del Tanuki, chiunque fosse.

    Se davvero puoi esplorarli tutti assieme senza troppi problemi fallo.. Se avesse potuto risparmiare chakra tanto meglio, almeno in quelle fasi preliminari. Voleva conservare le forze per scardinare ogni possibile difesa nemica..e magari quell'Hito era stato preso appunto per le sue doti di esploratore...o almeno così gli era parso di capire. Spero solo che poi le informazioni raccolte siano intelleggibili! Ma tutto sommato perchè insistere con quel tipo? Era OVVIO che non sarebbero state intelleggibili, e rivolgergli la parola aumentava solo il rischio che quello gli rispondesse, con aumento del mal di testa!

    Hai detto di avere doti da sensitivo...forse è più sicuro affidarci alle tue capacità, Zong.. Aggiunse poi rivolto al ninja di Himarya, che percepiva diverse fonti di chakra di diversa potenza in quelle vie. Immagino tu non possa muoverti liberamente con la percezione attiva, vero? Sarebbe stato fin troppo comodo. Ad ogni modo dobbiamo decidere un ordine di avanzamento. Abbiamo doti di vario tipo...e molti di noi sanno come manipolare il territorio, quindi io avanzerei in una formazione su tre file.

    Davanti starei io, così da bloccare ogni possibile attacco. Nel mezzo invece possono stare Hoshi, Zong e Kuroka...tutti e tre avete dei metodi per manipolare l'ambiente circostante, quindi potete coprire sia l'avanguardia che i fianchi, che la retroguardia. Per ultimi Nussha e Hito..avete tecniche e attacchi sulla distanza, o almeno così mi pare di capire, quindi meglio tenervi quanto più al sicuro possibile.


    Se non ci fossero stati problemi con quel metodo di avanzata, avrebbero cominciato l'avanzata. In ogni caso Febh avrebbe cercato di stare davanti a tutti, perchè poteva offrire le maggiori capacità di difesa e copertura verso attacchi provenienti dal davanti. E soprattutto sperava di fare a pezzi chiunque fosse tanto stupido da mettersi contro di lui.

    Con poche gocce di sangue richiamò a sè una piccola lucertola rossa, le cui scaglie brillavano quasi come carboni ardenti, e a ben guardare sembrava costantemente avvolta da sottili fiamme semitrasparenti. Il rettile gli salì sulla spalla agilmente, sibilando.



    Lui è Ssalschnell. Lo presentò agli altri membri del team. Loro sono Nussha, Kuroka, Zong e Hoshi. Il rettile fece un cenno del capo a ognuno di loro. Lui invece puoi anche ignorarlo, sempre che tu non voglia un gran mal di testa. Concluse indicando Hito, e meritandosi uno sguardo confuso da parte dell'animale..

    [Un Lungo Corridoio di Roccia]

    Camminavano già da un pò, osservando con cura la roccia e il sentiero, senza che ci fossero segni palesi del nemico. Non avete provato a seguire le vostre pattuglie usando dei sensitivi? Almeno per avere un'idea di dove avvenivano gli attacchi nemici.. Chiese ai Grimdadiani, mentre la lucertola sulla sua spalla bruciava pigramente, aggiungendo la sua luce rossastra all'ambiente.

    Non avrebbe saputo valutare bene quanta distanza avessero percorso, vista la monotonia del sentiero, ma era già passato parecchio tempo dalla partenza quando Zong diede il suo allarme. Sei e in arrivo, ricevu.. No, erano sette nemici, e uno era dietro di loro, in alto. Febh si voltò, mentre la lucertola continuava a guardare avanti. Sarebbe stato stupido voltarsi tutti per una sola voce, specie sapendo che un nemico si stava avvicinando. Il loro assalitore parlante era decisamente inumano..molto più dei Chuda visti in precedenza. Ed era in alto, sul soffitto, a sfidare un gruppo di ninja che manipolavano l'aria, la terra e l'ombra. Un suicida in pratica.

    Pensateci voi. Rosso, se ce la fai prendilo vivo. Disse con molta tranquillità lo Yakushi, senza nemmeno preoccuparsi per l'attacco che quell'essere stava portando. Con Hoshi e Kuroka alle spalle, sapeva che nessun attacco sarebbe arrivato a segno, non su di lui almeno. Io mi occupo di LORO!

    Serpenti enormi emersero da ogni parte davanti a lui, cercando di assalire l'intero Team. Erano rapidi, ma non tanto da sorprenderlo, anche per l'avvertimento che Ssalschnell mandava con oculati movimenti delle zampette artigliate sulle spalle. E l'avvertimento incitava a usare una tecnica molto, molto utile. Bastò un movimento infimo: un piede che batteva a terra, scaricando l'energia cinetica nel suolo, veicolata dal chakra, fino a sollevare una enorme lastra di roccia proprio davanti ai rettili in arrivo! [Rovesciamento Terrestre - 8 SD - Potenza 60 - Durezza 1 in ogni punto]

    La lastra di pietra si sollevò intercettando tutti i rettili, alta circa un metro e mezzo da terra e larga quasi cinque metri..in pratica era un muro abbastanza esteso, e i rettili, nonostante le dimensioni, non poterono che creparlo soltanto, abbattendone forse alcune piccole porzioni ma comunque fermando la loro avanzata! Ridicoli..è tutto qui? Febh fu rapido a spiccare un piccolo balzo [Viola+1] per atterrarci sopra, mentre srotolava elegantemente la sua spada, elettrificata dal chakra [Manipolazione della Natura (fulmine) - Potenza 65+Semiparalisi], facendole compiere un rapido ma letale arco, con l'intento di falciare quante più serpi possibile in un unico movimento! [1/2 Basso - Viola+3 tacche]

    Quello era Febh Yakushi senza il suo caratteristico desiderio di "giocare con li cibo". Basta trucchetti, voleva distruggere ogni ostacolo il prima possibile. E se non fosse riuscito quel primo attacco, avrebbe continuato, sempre con attacchi che cercavano di colpire quanti più Boa possibili per affettarli [Viola+1 tacca -> Tutti gli slot restanti] fino ad abbatterli! Intanto la lucertola sulla sua spalla era pronta a supportarlo, qualora uno degli animali sfuggisse al castigo della Snake Sword.

    Se uno dei rettili avesse provato ad attaccare Febh o qualunque altro, Ssalschnell avrebbe cercato di tappargli la bocca con un getto di saliva adesiva ed incandescente! Questo gli avrebbe causato non solo dei danni, ma verosimilmente avrebbe reso del tutto inutili le sue fauci! [Basso - Forza Blu+3 tacche]

    Intanto non si curava di ciò che accadeva alle sue spalle. Doveva fidarsi del suo Team, e sperare che fermassero quel tipo, magari senza ucciderlo, per poterlo poi interrogare.


    Febh Yakushi


    PrimarieSlotGraduate
    Forza: 600
    Velocità: 625
    Riflessi: 600
    Resistenza: 675
    Slot Azione: 5
    Slot Difesa: 5
    Slot Tecnica: 3
    Esecuzione
      Sigilli:-2
    Percezione
      Olfatto: +0
      Gusto: +0
      Tatto: +0
      Udito: +3
      Vista: +1
    SecondariePrestazioni
    Agilità: 600
    Precisione: 600
    Senjutsu: 600
    Concentrazione: 600
    Chakra: 14+½|60
    Vitalità: 23.5 Leg.
    En.Vitale:35 Leg.
    Movim.:24m/slot
    Salti: 7metri

    Ssalschnell


    CaratteristicheSlotPrestazioni
    Dimensioni: 1 SD

    Forza: 400
    Velocità: 450
    Riflessi: 425
    Resistenza: 400
    Slot Azione: 2
    Slot Difesa: 2
    Slot Tecnica: 1
    Chakra: 24 Bassi
    Vitalità: 14 Leggere
    En.Vitale: 35 Leggere
    Movimento: 21m/slot
    Salti: 6metri

    Tempistica


    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti

    Slot Difesa: Non Utilizzati


    1° Slot Azione: Saltare sul Muro di roccia
    2° Slot Azione: Fendente ampio per colpire i boa [Viola+3 tacche]
    3° Slot Azione e Successivi: Successivi attacchi ai Boa [Viola+1 tacca]

    1° e 2° Slot Azione Lucertola: Eventuale Sputo Adesivo+ Incandescente

    1° Slot Tecnica: Rovesciamento Terrestre
    2° Slot Tecnica: Manipolazione della Natura
    3° Slot Tecnica: Non utilizzato

    Slot Gratuito: Eventualmente usato per avvicinarsi ai Boa in fuga

    Conoscenze Utilizzate


    Rovesciamento Terrestre – Doroku Gaeshi
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tocco (Veloce)
    Tramite un violento colpo a terra con la gamba, l'utilizzatore potrà solleva una grossa parete di roccia che potrà essere utilizzata per difendersi da proiettili o jutsu che coinvolgano un'ampia zona; la dimensione della parete di roccia pari a 2 slot dimensionali per grado ninja. La potenza difensiva di tale roccia è pari a 60, mentre la durezza è pari a 1, in ogni punto della parete. La parete è fisica e può essere utilizzata anche più volte, finché distrutta, anche per fini offensivi.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 4 / Consumo: Medioalto )
    [Da chunin in su]

    [Capacità Speciale] Sputo Adesivo
    La lucertola emette un dardo di saliva grande 1 slot dimensionale, con gittata pari a 6 metri per energia. Non causa danno, ma ha capacità adesive pari all'energia dell'utilizzatore Potenziata (+3). Rimuoverla richiede almeno uno slot azione.

    [Abilità] Incandescente
    Abile: Il corpo dell'utilizzatore è percorso da fiamme incandescenti, inclusa la sua saliva. Ogni slot azione di contatto col bersaglio causa danni da fuoco con potenza 10. L'utilizzatore può salvaguardare l'Evocatore dal danno.

    Riepilogo Consumi


    Evocazione: 10 Bassi
    Rovesciamento terrestre: 4 Bassi
    Impasto: 1/2 Basso
     
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    Y Danone
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    Quest
    ..Nella Tana del Serpente..
    2° Post Attivo


    La missione di recupero era ufficialmente cominciata il gruppo di shinobi aveva alla fine deciso di comune accordo di inoltrarsi lungo il percorso principale, forse quello più esposto, ma di sicuro il più facile da gestire in caso di necessità. Il Chikuma non aveva alcuna intenzione di andare a fare il bagno in mezzo ad una palude e tantomeno rintanarsi in uno spazio stretto ed angusto. Il gruppo sarebbe stato condotto da Febh Yakushi, non conosceva quel ragazzo, ma doveva tenere davvero molto a Shinodari dato il modo in cui stava affrontando la missione, c’era qualcosa di più nel suo modo di fare del semplice professionismo da Jonin.

    Durante tutto il viaggio in nave il Chikuma aveva avuto modo di ascoltare la storia che aveva portato a quei tristi eventi e alla scomparsa dell’amica Shinodari. La storia che l’otese gli aveva raccontato era piuttosto contorta e a base di tradimenti e ninja mutaforma, un mix micidiale. Il rosso era rimasto sorpreso di scoprire che a quella missione avevano partecipato anche Yami sensei e Shaina, ora capiva perché l’amministratrice si era presa la briga di partecipare ad una missione come quella. Mentre camminava in mezzo al gruppo al fianco di Nussha il rosso continuava a rimuginare al giorno prima, ripensava a quello che i suoi compagni avevano detto sulle loro abilità e di quello che lui stesso aveva rivelato, praticamente tutto tranne il piccolo particolare di potersi trasformare in una specie di Fennec umano. Il segreto del Konen’nin doveva rimanere tale e solo in casi di estrema pericolosità doveva essere utilizzato.




    [...]




    Il viaggio sarebbe continuato con relativa calma, nel gruppo era presente Zong un sensitivo molto capace inoltre Febh si era messo alla testa del gruppo date le sue capacità. Se quello che aveva detto era vero allora non avevano nulla da temere da un qualsiasi tipo di attacco. Tutto sembrava tranquillo fino a quando il sensitivo o Hito non avrebbero percepito il nemico, il primo con i suoi poteri sensoriali il secondo con la sua strana arte della manipolazione della carta. Il gruppo era caduto nella trappola del nemico, da ogni dove dei grossi serpenti avevano preso a strisciare verso di loro, serpenti piuttosto grandi che lasciarono sul volto del Chikuma una smorfia disgustata, i serpenti proprio non li sopportava.

    guardainalto


    -Bleah!.. cominciamo bene.. serpenti giganti!!!.. Hito.. Kuroka.. io lo tiro giù di li.. cercate di bloccarlo!!!-


    Il rosso aveva lanciato la sua battutina che dal soffitto un uomo serpente aveva fatto la sua apparizione mostrandosi in tutta la sua mostruosità. Il rosso tirò un urlo tipico delle tredicenni che salgono per la prima volta sulle montagne russe, qualcosa di agghiacciante e dannatamente ridicolo allo stesso tempo. La bestiaccia era stata mandata per bloccare l’avanzata dei ninja, peccato che da sola non avrebbe mai avuto alcuna speranza contro una banda agguerrita di sei ninja di alto rango. Mentre questa parlava Hoshi aveva già caricato un abbondante quantità di chakra sotto ai piedi flettendo le gambe pronte per farlo catapultare verso il soffitto della grotta in cui si trovavano, non doveva essere più alta di una dozzina di metri. Caricate le gambe e lasciato scorrere un po’ di chakra il Chikuma sarebbe saltato verso l’alto per portarsi il più vicino possibile al serpente umano [Slot Azione 1][Salto/ Velocità: Viola + 4 / Distanza Max: 14m / Consumo: 10pc][Talento: Controllo Chakra IV][Salto potenziato 100%].

    Mentre saltava il serpentone aveva preso ad emettere una densa nuvole di quello che aveva tutte le sembianze di gas velenoso. Il rosso non era spaventato dalla cosa, senza esitare avrebbe preso a soffiare creando attorno a se una potentissima corrente d’aria che avrebbe spazzato via quella fastidiosa nuvola di gas senza danneggiare nessuno, emesso un semplice respiro il rosso sarebbe stato avvolto da potenti raffiche di vento che avrebbero dissolto quella nuvola rapidamente facendolo atterrare sulla superficie del soffitto della grotta [Slot Tecnica Base][Tifone Umano / Dimensioni: 9m / Slot Vento x 6 / Malus Velocità: - 4 Tacche / Consumo: 15pc]

    Il rosso ora si era attaccato al soffitto della grotta continuando a manipolare il vento, il serpentone di sicuro ne avrebbe risentito in velocità, i suoi piedi erano ricoperti di chakra e lo tenevano saldamente piantato al soffitto mentre la chioma rossa puntava verso il basso dove Febh stava devastando il resto dei serpentoni con una specie di spada frusta [Talento / Controllo del Chakra IV / Consumo: 5pc].

    -Ok!.. tiriamo giù questo tizio.. così dovrebbe bastare..-


    Il Chikuma aveva già rapidamente composto una breve serie di sigilli poggiando poi la mano sul soffitto, il serpentone a circa cinque metri da lui non avrebbe di certo gradito la sorpresa che gli stava preparando. Il rosso infatti aveva concentrato il suo chakra nella roccia per farlo giungere fino al punto dove quella bestia stava attaccata per farla esplodere con una delle tecniche di Doton più basilari del villaggio. Le esplosioni sarebbero state contenute e di intensità non propriamente distruttiva ma di sicuro abbastanza dolorose da far staccare dal soffitto quella creatura immonda e farla cadere nelle fauci dei suoi alleati pronti ad imprigionarla. Il rosso avrebbe detto qualche parola sommessa mentre concentrava il chakra nella roccia.

    -Arte della terra.. Doton Bakuha!!!..-


    Il serpentone avrebbe sentito la roccia attorno a lui smuoversi appena nel punto in cui stava agganciato per poi vederla esplodere catapultandolo con tutta probabilità verso il basso dove i compagni del rosso erano pronti a riceverlo. L’esplosione era abbastanza potente da farlo staccare da li ma non certo per far crollare una grotta o far cadere detriti verso quelli che stavano sotto, inoltre il raggio contenuto non avrebbe creato danni strutturali di alcun genere, Hoshi conosceva bene quegli ambienti e di certo sapeva capire al volo dove usare quel genere di tecniche [Slot Tecnica Avanzata][Doton Bakuha / Raggio: 1.5m / Potenza: 10+37.5 / Terra V / Consumo: 10pc].

    A questo punto il rosso avrebbe concluso l’azione scatenando una serie di proiettili di vento contro il bestione in caduta o meno per ferirlo e renderlo incapace di reagire prontamente al tentativo di cattura da parte del resto della squadra. Il rosso avrebbe liberato grazie al suo fiato due costrutti di vento che avrebbero mirato all’addome e ad un braccio della creatura per ferirlo e renderlo più semplice da catturare vivo. Il primo proiettile avrebbe mirato all’addome e sarebbe stato più potente, la sua velocità e potenza avrebbero messo in seria difficoltà il serpentone considerato che il vento che circondava Hoshi non aveva mai smesso di soffiare [Slot Azione 2][Costrutto / Slot Vento x2 / Potenza: 30 / Precisione: Viola +4 / Consumo: 5pc].

    Colpito o meno il bersaglio Hoshi avrebbe scatenato anche un secondo colpo indirizzato al braccio destro dell’abominio con le stesse potenzialità, entrambi i colpi non avrebbero mai colpito i compagni sotto dato che erano stati lanciati con estrema perizia e precisione [Slot Azione 3][Costrutto / Slot Vento x1 / Potenza: 15 / Precisione: Viola +4 / Consumo: 2.5pc].

    A questo punto spettava a Hito e al resto dei Grimdaldiani sistemare le cose, il sunese pazzo e la manipolatrice di ombre non avrebbero avuto problemi a bloccare il serpente con le loro abilità mentre Nussha poteva benissimo sistemare i serpenti assieme a Febh che intanto continuava la sua azione difensiva e offensiva. Hoshi dall’alto della sua posizione si sarebbe così limitato ad osservare la situazione lanciando qualche arma di supporto strettamente necessario per permettere a Febh di finire definitivamente quei grossi rettili. Hoshi odiava i serpenti, non che avesse qualcosa di particolare verso di loro, ma quel loro strisciare gli urtava i nervi [Slot Azione 4 e 5][Eventuale Lancio Kunai].




    Hoshikuzu Chikuma


    PrimarieSlotGraduate
    Forza: 600
    Velocità: 625
    Riflessi: 600
    Resistenza: 550
    Slot Azione: 5
    Slot Difesa: 5
    Slot Tecnica: 3
    Esecuzione
      Sigilli:0
    Percezione
      Olfatto: +4
      Gusto: +4
      Tatto: +4
      Udito: +4
      Vista: +7
    SecondariePrestazioni
    Agilità: 600
    Precisione: 700
    Senjutsu: 600
    Concentrazione: 600
    Chakra: 720
    Vitalità: 21 Leg.
    En.Vitale:35 Leg.
    Movim.:24+9m/slot
    Salti: 7metri

    Hoshi / Copie / Evocazioni


    Hoshi
    Stato Fisico: Buono
    Stato Mentale: Concentrato
    Chakra: 672.5/720
    Ferite: 35/35
    Vitalità: 21/21
    Posizione: Soffitto della Grotta

    Tempistica


    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti

    1° Slot Difesa: ///
    2° Slot Difesa: ///
    3° Slot Difesa: ///
    4° Slot Difesa: ///
    5° Slot Difesa: ///




    1° Slot Azione: Saltare sul Soffitto
    2° Slot Azione: Costrutto di Vento x2 SD
    3° Slot Azione e Successivi: Costrutto di Vento x1 SD
    4° Slot Azione: Eventuale Lancio Kunai x3
    5° Slot Azione: Eventuale Lancio Kunai x3


    1° Slot Tecnica Base: Tifone Umano
    2° Slot Tecnica Base: ///
    1° Slot Tecnica Avanzata: Doton Bakuha



    Slot Gratuito: Movimenti Vari

    Tecniche / Abilità / Talenti



    Esplosione Terrena - Doton Bakuha
    Villaggio: Suna
    Posizioni Magiche: Cinghiale, Topo, Capra, Tigre (Veloce)
    Premesso il contatto con il terreno conun arto superiore, l'utilizzatore sarà in grado di provocare delle piccole esplosioni entro 15 metri. Ogni esplosione sarà preannunciata da un piccolo accumulo di terra, veloce quanto l'esecuzione della tecnica, per poi detonare in un'esplosione di potenza pari a 10, in un raggio di 1,5 metri.
    Ogni coppia d'esplosioni, oltre la prima, richiederà l'utilizzo di uno slot azione.

    Tipo: Ninjutsu - Doton
    (Livello: 6 / Consumo: Basso ogni esplosione )
    [Da studente in su]



    Riepilogo Consumi


    Controllo Chakra Salto: 10 pc
    Tifone Umano: 15 pc
    Chakra Adesivo: 5 pc
    Doton Bakuha: 10 pc
    Costrutto di Vento: 5 pc
    Costrutto di Vento: 2.5 pc



     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Partenza?


    Mi sorprese la capacità di Miyori di pianificare. Io ero abbastanza riflessivo e generalmente, in missione, non giungevo a considerazioni errate (dopotutto rimanevo pur sempre un Nara, anche se con i capelli biondi), ma non feci quasi in tempo ad aprire bocca che lei parlò tanto e disse cose abbastanza corrette. Sorrisi tranquillo, rendendomi conto che non dovevo preoccuparmi. La piccola Miyori non era poi così piccola. Incrociai le braccia al petto, ascoltando le parole della giovane Uchiha e in cuor mio pensai a che pazzia doveva essere rinchiudere la gente in una prigione così. Sicuramente più umano (una vita all’aria aperta era di gran lunga migliore di una vita in una cella), ma che fare se l’interazioni tra criminali creava alleanze pericolose per i guardiani stessi? L’unico pensiero che mi venne in mente, suffragato da ciò che i nostri alleati avevano detto, era che le misure di sicurezza dovevano essere necessariamente abnormi. E allora com’era stato possibile quel traffico di persone?

    « Midori, mi fingerò uno Shinobi delle tue terre, credo sia la cosa migliore. Yogan » la dragonessa mosse il grosso collo in ascolto « Volerai in alto, se resti a circa mezzo chilometro dal suolo ti scambieranno per un grosso uccello, a meno di tecniche che donano una vista telescopica, tienici d’occhio e se serve, scendi pure in picchiata, mi fido di te amica mia »


    In effetti avevo dato quell’ordine senza rispondere alle osservazioni di Miyori, ma sicuramente ne avrei tenuto conto. Era ora di andare a salvare Shinodari e speravo davvero fosse tenuta in quel posto. Pregai, se così non fosse, che Febh e Shaina facessero tutto ciò che era necessario per tirarla fuori. Mi fidavo di Febh e la sua rabbia mi aveva fatto capire che ce l’avrebbe messa tutta ed ero a conoscenza del legame di amicizia che univa Shinodari a Shaina.

    « Miyori ha detto cose giuste, se potete fornici gli abiti richiesti sarebbe la cosa migliore. Senza celle non ha senso evitare di entrare come prigionieri » mi morsi il albbro inferiore « Recupereremo informazioni aeree grazie a un mio utile alleato »


    Eseguii nuovamente la tecnica del richiamo, ma quella volta non vi fu alcuna creatura imponente a mostrarsi al cospetto dei ninja. Era anzi un essere basso e vivace, con ali nere e un lungo becco, ma dalla forma umanoide, dalla voce gracchiante e lo sguardo vispo. Era un Tengu e nonostante la sua inutilità in battaglia, era sicuramente uno dei più utili alleati.

    « Vi presento Qan »
    « Salve gente! »
    « Qan è in grado di trasformarsi in un uccello e ha anche un ottimo binocolo per osservare le cose dall’alto, Qan, vieni con noi, ci servirà un’esplorazione di un’isola. Se per caso noti qualcosa vieni a rifericelo, se non ci trovi, Yogan volerà sopa di te, lei saprà sempre la nostra posizione, dovrai analizzare ciò che c’è attorno a noi. Cercherò di non perderti d’occhio se possibile, Fuu, i tuoi volatili non so che caratteristiche abbiano, ma se possono vedere fa esplorare anche loro sopra di noi e fa riferire o a Yogan e a te direttamente. »
    « Ok boss! »
    « Yuki, preferirei che Ko rimanesse con noi, se Yogan può passare per una grossa salamandra, Ko può passare per il suo cucciolo. Non voglio che si metta nei guai, Ko, non dubito del tuo coraggio, ma voglio che tu torni sano e salvo da Shinodari » nel mio sguardo ardeva un fuoco che avrebbe incenerito tutto se fosse stato reale « Perché la troveremo Ko »


    Dopo che ebbi dato quelle direttive mi rivolsi ai ninja nostri alleati. Sicuramente avevano le vesti necessarie a farci passare per ninja di Grimdad e una volta ottenute, feci quello che doveva essere l’ultimo discorso prima di gettarci nel posto carico di malfamati della peggior specie.

    « Loro saranno pur sempre persone, ma rimangono criminali. Brutali, subdoli e essenzialmente pericolosi. Non confidiamo troppo in loro, ma cerchiamo di evitare lo scontro » misi la mano sull’impugnatura della mia preziosa Katana « Ma se la situazione dovesse volgere al peggio, non voglio che abbiate scrupoli, o pietà, perché non credo che i nostri nemici ci riserveranno la stessa cortesia. Ora andiamo ed entriamo in questa maledetta prigione »


    Fremevo.

    Avremmo dovuto avvicinarci quantomeno all’isola e far analizzare da Yogan e Qan preventivamente il territorio, quindi riferii al drago e al Tengu di precederci appena negli spostamenti, dicendo in particolare a Qon di farsi riferire da Yogan tutto ciò che vedeva prima del nostro sbarco.

    Era ora di andare a salvare una persona.
     
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  8. Yami Kaguya
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    ¬ Y o n ¬
    Unknown Island
    Prison Island


    Inutile negarlo, l'atmosfera che si respirò nei primi scambi di battute fra noi e i nostri "colleghi", non era proprio rilassata. E per certi versi anche quella tra me e Miyori non era delle migliori, ma quella almeno significava che tutto era come al solito.
    A quanto pareva quei tre dovevano avere un rapporto abbastanza stretto con quel Yami, fatto stà che la notizia li lasciò sinceramente scossi, a prima vista.
    Di fronte al tono di Miyori comunque, si ripresero in fretta, e iniziarono a spiegarci un pò meglio la questione di Fehmali, una prigione senza sbarre ma non per tale motivo un luogo facile da abbandonare.
    Fra sigilli, guardie e animali, effettivamente una fuga sembrava difficile da architettare. Tuttavia c'erano riusciti, e quello era il nostro problema. L'idea di fingersi prigionieri di Miyori, a quel punto forse non era del tutto da scartare. Certo rimanevo piuttosto scettico sull'ottenere una confessione, ma se non c'erano celle sull'isola, sarebbe stato necessario esplorarla e quindi infiltrarsi almeno a tale scopo.
    In fatto di travestimenti, Miyori propose i colori, e da parte mia non ebbie rimostranze. Solo una domanda, sorgeva sponatenea.

    Mi stà bene farmi passare per uno di Astris ma... senza offesa, Fuu-san, ma potrei usare il nostro amico qui, per farmi passare come uno della tua gente?

    Indicai il cucciolo di drago che mi svolazzava vicino, ma la risposta di Fuu chiarì che non era una grande idea. Solo che se non ce lo portavamo dietro in quel modo, avrebbe dovuto probabilmente seguire la dragonessa in volo.

    Sennò potrei avvolgerlo nelle bende e spacciarlo per un gufo ferito...
    Stò scherzando Ko, stò scherzando, dai...


    Potei immaginarmi la faccia del draghetto, ma a quel punto ero a corto di idee. Alla fine avrei dovuto rassegnarmi a lasciarlo nel cielo con l'evocazione di Itai, e fingermi un Astrisiano o come si chiamavano, semplicemente grazie ad arco e frecce.
    Per il resto, Itai concluse la sua fase di "preparazione" concordando con il travestirsi secondo i colori di Mizukumi, e aggiungendo un'ulteriore evocazione al gruppo. Uno di quei suoi Tengu, se ricordavo bene.
    CITAZIONE
    « Yuki, preferirei che Ko rimanesse con noi, se Yogan può passare per una grossa salamandra, Ko può passare per il suo cucciolo »

    Evidentemente, Itai concordava col fatto che il draghetto stesse meglio dove potevamo vederlo. Fissai quindi prima il cucciolo e poi il biondo, e dunque alzai le spalle.

    Cercherò di fare il pazzo iperpossessivo, allora. Dubito chiunque sano di mente vada ad esaminare da vicino una creatura evidentemente un gradino più sopra nella catena alimentare, ma Ko...
    Senza offesa, ma non ispiri molta cautela. Stammi sempre in spalla, ok? Non sarà comoda come quella della tua padrona, ma come trespolo farò del mio meglio.
    Fuu-san, posso dunque prendere in prestito una divisa del tuo villaggio?


    Terminai in quel modo di parlare al draghetto, e dunque scoccai un'ultima occhiata anche a Itai. Sprizzava determinazione da tutti i pori, e sperai per lui che potesse sfogarla, in qualche modo. Quantomeno condividevamo il voler portare Ko da Shinodari, quello sì.
    Riguardo al resto invece, non c'era molto che riuscissi a pensare. Con l'infiltrazione e l'osservazione del "campo di battaglia" avremmo almeno capito con cosa avevamo a che fare, e dunque non c'era dubbio che fosse la linea di condotta migliore per iniziare.
    Per quanto le informazioni che Miyori aveva ottenuto da Arashi fossero interessanti, altri piani alla cieca era inutile tentare di farli.

    [/QUOTE]
     
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    Missione di recupero, parte quinta

    REI
    Rispetto


    reit

    La vera forza
    di un guerriero
    diventa evidente
    durante i momenti difficili.



    Narrato
    pensato
    «Parlato di Miyori Uchiha»
    Parlato di Ko
    Parlato di Homa


    Sospirai rassegnata. Arashi san aveva un modo tutto suo di interagire con le persone, ma anche a dispetto del suo fare provocatorio mi aveva, in ogni caso, fornito la maggior parte delle informazioni richieste.
    Lo squadrai dritto negli occhi prima di replicare.


    «Non porto “Ninfea di Giada” per bellezza.» Osservai con un velato, ma non troppo, tono di sfida. «Non è la prima volta che camuffo la mia katana, e conosco l'arte del fuoco. Per quanto riguarda passare per una kunoichi delle vostre terre, Arashi san, imparo molto in fretta come muovermi per non risultare fuori contesto.» Era la pura e semplice verità. «Con il fuunjutsu correrò il rischio. Un amico in più fa sempre comodo in caso che la diplomazia dovesse trasformarsi in qualcosa di più combattivo.» Aggiunsi, mentre pregavo intensamente di recuperare Shinodari san o le informazioni che ci servivano prima di fare un viaggio nelle fogne dell'isola prigione. Scoprire come mai gli uomini anfibi avessero attirato il disprezzo di Arashi san poteva essere interessante, ma preferivo evitare di ridurmi in uno stato pietoso solo soddisfare quella mia curiosità.
    Decisi di focalizzare la mia attenzione su questioni più importanti al momento.
    Mio cugino Itai aveva appoggiato alla fine la mia idea per entrare all'interno di Fhemali; in più aggiunse al supporto aereo un nuovo compagno di missione.
    Fissai per qualche istante Qan, mentre i mie occhi brillavano dall'emozione. Quello era uno yokai, un kami... Se solo ci fossimo trovati in un'altra situazione, avrei potuto porgli qualche domanda, e, invece, mi limitai ad accennare un inchino nella sua direzione.

    «Qan san...» Le mie parole vennero interrotte da uno strillo di protesta da parte di Ko.

    Cucciolo di salamandra a chi? Non ci assomiglio per nulla. Appartengo alla nobile stirpe dei draghi. Lo sentii obiettare. Itai so che non dubiti del mio coraggio e anche io voglio fare di tutto per ritrovare ragazza ninja, ma non è che potremmo trovare un'altra soluzione al riguardo?

    In definitiva il draghetto sembrava averci riflettuto sul suo commento impulsivo, peccato che Yuki kun se ne uscì con una battuta che gli valse un'occhiataccia gelida da parte del suddetto “gufo ferito”.

    Ragazzino ninja per tua informazione so quanto sia importante questa missione, per cui evita di parlare fuori luogo. Sono anni che mi trovo nel vostro mondo in compagnia di Shinodari. Lo vidi appollaiarsi sulla spalla dello shinibi sunese, e... era una mia impressione o si stava tenendo un po' troppo saldamente con quegli artigli? Naturalmente accetto la tua proposta di farmi da trespolo finché non comprenderai il vero legame tra evocazione e shinobi. La nostra stirpe non si legherebbe mai a qualcuno considerandolo un padrone. Mi pare di avertelo spiegato più volte che Shinodari è una mia amica.

    Vista la sua espressione determinata, di certo Ko aveva messo le cose in chiaro con Yuki kun.
    Rivolgendo uno sguardo verso Yogan e Qan san, riflettei se fosse il caso di evocare, a mia volta, una delle nobili creature con cui avevo suggellato un patto di sangue.
    L'ideale sarebbe stata Wakonda, che grazie alle sue ottime capacità mimetiche poteva essere un ottimo supporto al nostro fianco. Peccato che in spazi ristretti chiunque fosse dotato di chakra ne avrebbe potuto percepire la presenza.
    Avrei richiesto i suoi servigi solo dopo essermi fatta un quadro il più dettagliato possibile di cosa potevamo aspettarci all'interno. Non intendevo fargli correre inutili rischi.
    In definitiva le uniche due opzioni, per avere un supporto dall'alto, erano Didone e Homa, probabilmente la seconda era quella più versatile.
    Peccato che fosse anche la più problematica.
    Lasciai andare un profondo sospiro.
    Mi punsi l'indice destro facendo fluire alcune gocce di sangue all'esterno, mentre rilasciavo il chakra per comporre il sigillo di convocazione.
    Quando la nuvola di fumo si dissolse, a poca distanza dalla mia posizione si librò in volo un maestoso esemplare di fenice dal piumaggio rosso che mi sovrastava di circa il doppio dell'altezza.

    «Vorrei presentarvi Homa...»

    Ragazzina si può sapere perché mi hai disturbato? Spero vivamente sia per un valido motivo, un motivo estremamente valido. Naturalmente spetterà a me deciderlo dopo aver ascolto quello che hai da dirmi. Mi interruppe con un tono di voce per nulla rassicurante.
    Perfetto, i miei timori si erano avverati.
    Le esposi in maniera concisa i dettagli della nostra missione.


    Ragazzina, non starai mica sottintendendo che lo scopo della mia venuta sia quello di essere usata come un comune volatile da esplorazione? Ho una mia dignità, non mi abbasso a certi ruoli svilenti.

    Sapevo che non sarebbe stato facile, ma mettermi a discutere con Homa davanti ai miei compagni non era esattamente la mia aspirazione del momento.

    «Homa san, non era mia intenzione pensare a voi in quel ruolo. Ritengo che abbiate le perfette abilità per poter collaborare alla pari con il gruppo che entrerà all'interno di Fhemali. Conosco bene il vostro talento e so per certo che sareste un punto di forza fondamentale se accettaste di essere al nostro fianco.» Non mi ero ancora abituata a interagire con lei. Sperai solo che non si mettesse a controbattere ulteriormente. Era in ogni caso una missione contro il tempo e di tempo ne avevamo sprecato fin troppo.

    Attimi di silenzio, che interruppe con un battito d'ali.


    E sia, ma ora siamo pari. Non ho più alcun debito con te per quella volta.

    Annuii.
    Sapevo che si stesse riferendo alla missione di salvataggio delle uova di fenice.


    «Vi ringrazio Homa san.» La vidi prendere il volo affiancandosi a Yogan e Qan san.

    A questo punto si poteva dire che il tempo del puro dialogo fosse appena terminato.
    Non ci restava altro che entrare una volta per tutte nell'isola prigione.
     
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    Falce dei Kaguya


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    Boschi Occidentali

    Individuate le diverse evocazioni, il gruppo aveva iniziato ad elucubrare su alcune strategie; quello che offrì la maggiore quantità di idee fu Ledah, suggerendo l'uso delle proprie evocazioni ancora per scoprire le reazioni delle diverse creature all'avvicinarsi di altri animali.
    Nessuno degli altri si oppose, anzi Kujaku, si trovò d'accordo con il piano, proponendosi di supportarlo con le proprie creature, unico nel gruppo a farlo: "Posso mandare anche le mie creaturine con le sue, forse si mimetizzano peggio nell'ambiente, ma sono di certo altrettanto utili per scoprire se ci sono altre creature nei dintorni."

    In ogni caso, le evocazioni, prima, ed eventualmente anche le capacità percettive di Shaina e Vergil, se si fossero avvicinati ulteriormente, avrebbero scoperto alcune reazioni nelle creature presenti in quei luoghi: i cavalli, per primi, non avrebbero fatto alcunché di particolare nei confronti delle diverse creature che gli si fossero eventualmente avvicinati, anche se, osservando bene come forse il Byakugan e poche altre capacità potevano fare, si sarebbe potuto notare come gli equini presenti lungo il torrente si iniziassero a voltare verso la direzione da cui stavano giungendo proprio i ninja, seppur erano ancora lontani, per la comune vista.
    Ben diverse le scoperte interagendo con felini e rettili: le seconde, infatti, per quanto piccole ed in alto numero, qualora un'evocazione si fosse avvicinata a meno di 2 metri da una di loro, la stessa sarebbe esplosa in una nuvola di fumo venefico [Veleno Stordente I] che si sarebbe disperso in un'area circolare di 3 metri, mentre metà del chakra dell'eventuale rettile esploso, si sarebbe distribuito equamente sui due più vicini.
    I felini, invece, non avrebbero nemmeno fatto niente, ma, qualsiasi evocazione si fosse avvicinata abbastanza a loro avrebbe potuto notare, a circa 2 chilometri verso nord, nei pressi di quella che sembrava una naturale sporgenza del terreno, un rialzamento di circa 3 metri d'altezza, stavano di guardia due felini parecchio più grossoi degli altri, per dimensioni e, ad osservarli con le dovute qualità, anche per potenzialità [Evocazioni Energia Viola entrambe]

    Che quelle due creature fossero per qualcosa di diverso da una guardia più attenta era, quanto mai, difficile anche solo da ipotizzare.
    Stava però ai ninja decidere il da farsi.

    Prigione di Fhemali

    Arashi parve non notare, o non curarsi forse, del tono di sfida di Miyori sulla sua "ninfea di giada", piuttosto, quando anche gli altri concordarono sull'infiltrarsi, si rivolse verso una delle guardie presenti nella zona, "Procurate una casacca del villaggio per la giovane kunoichi e vedete se abbiamo qualcosa di verde per Itai-san, almeno che non voglia improvvisare un abito con ciò che può avere Midori nel suo guardaroba.", osservò, voltandosi verso il Jinchuuriki di Kiri, con un misto di ironia e perplessità, sull'idea che quel Jonin potesse essere interessato a dei vestiti da donna di Mizukumi.
    Nel frattempo, Fuu avrebbe risposto a Yuki: "Sì, Yuki-san, posso darti degli abiti di riserva che ho con me, penso che più o meno qualcosa che ti stia posso trovarlo, ma, il mio villaggio è il villaggio di Solis, non Astris, attento a non fare di questi errori lì dentro.", gli suggerì placidamente il Mawaha, avendo notato l'errore, probabilmente involontario, nel nome del villaggio fatto dal sunese.

    Così, mentre i tre ninja si cambiavano, in apposite stanze al di fuori del ponte che conduceva presso l'Isola Prigione, già le loro evocazioni, amichevolmente definite da Arashi uno "zoo volante", iniziarono una supervisione dall'alto di Fhemali, le cui scoperte avrebbero poi riferito, magari mediante uno solo di loro che faceva da contatto, prima dell'ingresso nell'isola.
    [Informazioni ottenute: L'area antestante l'ingresso dell'isola ha una bassissima popolazione, una dozzina di persone appena, distribuite in modo confuse nella zona, addentrandosi per una qualche chilometro, si trovano quelle che sembrano due "distretti", a quel che alcune evocazioni possono notare, uno dei due nuclei ha gente vestita di giallo, l'altro individui vestiti di blu; poco più avanti, verso l'entroterra, un grosso centro di individui vestiti di verde ed uno, poco lontano, di gente vestita di rosso.
    Ci sono poi dei piccoli centri, con combinazioni di colori variegate, disperse per tutto il resto dell'isola, fra questi una prima ispezione ne avrebbe permessi di notare tre: una specie di edificio, ai piedi di una montagna, con una specie di teschio di colore rosso inciso sulla cima; una grotta al cui esterno si trovano diversi cadaveri e, infine, uno spiazzo costruito nella roccia dove si trovavano seduti due uomini circondati da dei coccodrilli.]


    Quando i ninja fossero stati pronti, ed avute quelle prime notizie, sarebbero stati accompagnati fino all'ingresso della prigione, attraversando il ponte che dava alla stessa, e trovandosi quindi catapultati in quel mondo.
    Lì, all'ingresso, avrebbero potuto notare alcuni di quei primi individui, dei disperati, per quel che sembrava: un uomo, o qualcosa che lo era stato, segnato da profonde menomazioni fisiche e vestito di stracci che un tempo erano blu, seduto in un angolo; una coppia di tizi vestiti di stracci gialli, che borbottavano qualcosa fra loro un pò più distante e così via tanti altri di quei tizi così particolari si potevano notare in quella prima area.
    Stava ai ninja, adesso, decidere dove dirigersi.
     
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    ~ ScimmiaDario


    - Che strano nome per una scimmia! Dario? Non ho mai sentito un nome così. SciammiaDario dici quindi. E dove si è persa questa scimmietta? -


    Era davvero strano avessero imbastito una missione del genere per una scimmia. Voglio dire, capisco il dolore della perdita, ma una serie di squadre ninja era davvero troppo. A meno che la scimmia non fosse un'altra cosa. E poi c'era quel nome. Dario. Terribilmente simile a diario! E magari era quello che cercavamo, un diario. Ma una scimmia diario non ha senso. A meno che anche scimmia non fosse un qualcosa di figurato. O un gioco di parole. Scemo? No, un diario scemo non aveva senso. Shin! Vero! Un diario vero! Questo aveva senso. Più o meno. Cosa poteva essere un diario vero? Un diario sicuro, una cosa che è un vero diario. O un diario che contiene del vero! Questo ha già più senso. Quindi dobbiamo recuperare un diario che ha del vero. Il cui nome in codice è Scimmia Dario. Capito, direi che ora il segreto è al sicuro con me. In queste cose sono un capo. Un serio. Uno di quelli a cui si dice un segreto e non lo svela più a nessuno. Una tomba. No, una tomba no, è brutta. E triste. Quindi meglio evitarla. Un tumulo, ecco. Ma i tumuli non sono troppo silenziosi, con tutte quelle pietre che rotolano. E se volevo essere un tumulo e non una tomba dovevo parlare un po' anche io. Questo era chiaro, certo come il fatto che ho il sangue nelle vene. Quindi era meglio fare ancora due chiacchere, magari ne usciva qualcosa in più, non si sà mai cosa possono dire le persone quando sono agitate, e di sicuro il musico era piuttosto agitato.

    - E questa scimmia... Dario... che aspetto ha? C'è un ritratto o qualcosa a cui fare riferimento? E come speriamo di trovarla? Non credo vada a girare per questi buchi...-


    Una domanda legittima, in fondo, se io fossi una scimmia, sicuramente non andrei a nascondermi in questi luoghi umidi, stretti e oscuri. E nemmeno se fossi un diario se è per questo. Ma il musico non ebbe il tempo di rispondere a questa mia semplice domanda :una specie di uomo serpente era sbucato dal tetto e sembrava volerci attaccare. E ce n'erano altri con lui. Tutti serpentuomini. Chissà che brutta vita ad andare in giro senza gambe. E le serpentdonne? Esistevano anche loro? Oppure erano da soli? Chissà magari erano gli unici esemplari di un brutto scherzo del destino. Sembravano arrabbiati e violenti. Un po' li capisco: senza serpentdonne han solo la prospettiva della morte. Una brutta storia anzichenò. Anche io sarei stato arrabbiato nella loro situazione. Poverini, magari cercavano solo una morte eroica. Una morte da vero combattente serpentoso. Beh, di certo non gliela avrei negata io. Con quella tragedia di vita l'unica cosa che potevo fare era dargli una mano. Glielo dovevo. In fondo eravamo un po' amici. No, forse no. Ma mi stavano simpatici. Quindi non mi risparmiai. Quando gli avversari vennero verso di me sfruttai il materiale che avevo a disposizione in quell'umida grotta e con un rapido passo di danza creai due chakram di carta. Che poi non erano davvero chakram, erano due serpenti di carta che si mordevano la coda, omaggio ai nostri visitatori. Comunque li lanciai sfruttando la mia ottima precisione in modo che colpissero i bersagli. In fronte possibilmente. In caso avessero fallito ne avrei creati subito altri due, lanciandoli questa volta sulla coda, cercando di tranciarne l'ultimo pezzo. Tutti sanno infatti che è lì che i serpentuomini hanno la fonte del loro equilibrio. O forse no? Beh, l'avrei scoperto presto. Se fossero riusciti ad avvicinarsi ancora, e magari in numero maggiore, avrei estratto uno spiedo e, una volta arrivati a portata, l'avrei conficcato manualmente dentro la loro testa. Non troppo pulito, ma efficace. Di sicuro. Se ancora non fosse bastato a fermare quella sottospecie di boa avrei sfruttato una tecnica di Suna, niente di speciale, una semplice Raffica di Vento atta ad allontanare da me, e dai miei compagni, quell'improvvisa minaccia. Una volta finito avrei controllato le condizioni dei miei compagni, attendendo ulteriori istruzioni o aspettando per eventuali attacchi combinati.
     
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    Ledah inviò come da programma le sue creature ad esplorare, si trattava di due giovani arpie sotto forma di corvo e di due giovani furie sotto forma di gatti, una delle due era Ayla, la quale aveva accompagnato il ninja durante il viaggio in banca e senza dire una parola, si avviarono verso le tre zone da esplorare.

    La prima rapace si diresse verso la prateria nella quale pascolavano i cavalli, i quali non sembrarono affatto turbati dalla presenza della creatura che scendendo di quota si appollaiò su di una roccia e si guardò un poco attorno prima di rimettersi in volo per controllare i movimenti della mandria.
    Qualcun'altro avrebbe trovato sospetti i movimenti della mandria oltre il torrente, ma per quel che la piccola arpia ne sapeva, non c'era nulla di strano, pr sicurezza rimase comunque in osservazione compiendo ampi cerchi nell'aria.

    L'accoppiata arpia/furia invece si occupò del frequentatissimo bosco, dall'alto non si notava nulla di particolare se non l'elevato numero di lucertole appostate e solo quando udì uno scoppiò si preoccupò di scendere di quota per verificarne la causa.
    A terra vide una gattina stordita, avvolta in un fumo verdastro che si diradò rapidamente, consentendole di planare in aiuto della compagna, purtroppo gli ordini erano tassativi e non poteva rischiare di bruciare la loro copertura assumendo il loro vero aspetto, però poteva tirare qualche beccata all'amica per riscuoterla un pò.

    Quest'ultima sembrò accusare i colpi e riuscì lentamente a rimettersi in piedi, barcollando leggermente, con un forte senso di nausea del quale avrebbe fatto volentieri a meno...ad ogni modo, fece segno alla compagna d'allontanarsi e mentre quella riprendeva il volo, non senza restare sufficentemente bassa da controllarla, la furia cercò di comprendere cosa le fosse accaduto, era come se la sua sola presenza avesse fatto esplodere quel rettile diffondendo quel veleno i cui effetti per fortuna non sembravano troppo gravi, erano notizie che sicuramente andava la pena di riferire al loro padrone.
    Se Haru si fosse trovata lì, avrebbe sicuramente detto qualcosa riguardo al fatto che quelle lucertole puzzassero qusi quanto quelle di Febh.

    Ayla invece si avvicinò quatta quatta ai suoi grossi cugini, cercò di non avvicinarsi troppo a loro, non voleva attirare l'attenzione di quest'ultimi ed il suo compito primario cosisteva nell'esplorare i dintorni dell'area, forse sarebbe riuscita a trovare qualcosa di util ed in effetti, notò una sporgenza dall'aria strana.
    Arrampicandovisi con l'ausilio degli artigli, oltre che della propria agilità felina, Ayla i ritrovò presto a guardare le prime guardie dall'alto di una sorta di scalino di 3 metri.
    La gattina dal pelo nero non ci mise molto ad individuare due grossi felini e non dovette certo recitare per mostrarsi spaventata.

    Gonfiando il pelo ed ingobbendosi leggermente, Ayla cercò di passare oltre ai guardiani tenendosi alla massima distanza possibile, sperando che non le dessero troppa attenzione, erano chiaramente più forti di lei ed erano in grado di comprendere il messaggio che inviava loro, lei non voleva noie.
    Gli occhi erano pieni di timore nel passare vicino a quelle bestie, tuttavia doveva cercare di capire a cosa stessero facendo la guardia, se le avessero sbarrato il passo si sarebbe data alla fuga per non gettare alle ortiche la propria copertura e trovare un'altro modo per passare, magari con l'aiuto di una delle altre evocazioni di qualche ninja alleato.
    Se invece avessero cercato d'inseguirla, sarebbe corsa in avanti per vedere cosa poteva trovare, a quel punto, avrebbe potuto rischiare la copertura svanendo in una nuvola di fumo un istante prima che fosse troppo tardi.
    Le informazioni che poteva trovare oltre quei bestioni potevano essere di vitale importanza e valere il rischio.
     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Discorsi tra carcerati


    Certo che non potevo volere qualcosa di femminile addosso! Avrei attirato possibilmente maggiori sospetti! Insomma, con un collage unico (e funzionale) riuscii a vestirmi, dopodiché fummo pronti ad entrare. I cancelli dell’isola si spalancarono e sperai con tutto il cuore che Shinodari fosse lì. Volevo finire quella storia il più in fretta possibile.

    Alle guardie prima di entrare – essendo noi dei ninja in missione e non dei prigionieri – feci l’esplicita richiesta di fornire a tutti noi un qualcosa che ci permettesse di utilizzare la tecnica del richiamo all’interno della struttura. Se fosse stato possibile avrei cercato di sistemare il tutto in un posto non visibile (come ad esempio la porzione di braccio coperta dal vestito verde) e sarei entrato con i miei alleati lì, per recuperare Shinodari e scoprire come i prigionieri sparivano di lì.

    La situazione all’ingresso era di calma piatta e molti gruppi sparsi non mi davano la sicurezza necessaria per iniziare a raccogliere informazioni. Vi era un’eterogeneità di persone sparse e ben presto ricevemmo dalle evocazioni le prime informazioni utili allo scopo. A parte la gente variegata e un po’ derelitta che viveva in quella zona c’erano parecchi altri che erano riuniti in gruppo nella foresta inoltrata. Parlai dunque ai miei compagni, certo sul dafarsi.

    « Vorrei interrogarli, ma ci hanno visto entrare. Dirigiamoci nell’entroterra dove ci sono i gruppo sostanziosi, cerchiamo informazioni sulle sparizioni e poi torniamo qui sotto false spoglie. Miyori, tu sei l’esperta di interrogatori: io dico le balle, tu vedi se sono sinceri »


    Diretto e telegrafico. Non c’era molto da fare a dire il vero: non avevamo la più pallida idea di come muoverci e le uniche informazioni che avevamo riguardavano gente del posto e alcuni luoghi che valeva la pena visitare, ma sicuramente entrarci con qualche informazione più in mano sarebbe stato opportuno. La strada non fu molto lunga e dopo nemmeno un’ora di cammino a passo tranquillo giungemmo laddove c’era un grosso gruppo di uomini vestiti di giallo.

    « Voi coprite le spalle a me e a Miyori » slegai la spada e l’affidai a Yuki « Trattala bene, è molto preziosa. Non sono concesse armi qui e una spada con una lama cremisi è fin troppo strana. Non preoccupatevi, non sarà la mancanza di una spada a crearmi problemi»


    Quindi mi diressi con Miyori nel gruppo. Gli altri erano più nascosti tra le fronde e avrebbero potuto pensare che io e Miyori eravamo soli oppure se si fossero accorti dei nostri compagni sarebbe stato tutto facilmente giustificabile. Mi avvicinai a uno di loro, chiamandolo per attirare la sua attenzione.

    « Ehi tu, scusami! Devo parlarti un attimo! » e così la recita iniziò « Non sono di qui, vengo dall’altra parte dell’isola. Io e la mia amica qui siamo venuti perché sta accadendo qualcosa di strano da quelle parti, gente che sparisce nel nulla di notte... insomma, via, spariti » quello avrebbe attirato l’attenzione di chiunque « Parecchi nostri compagni sono stati già fatti sparire e temiamo di essere i prossimi... per questo abbiamo deciso di spostarci e capire che cacchio sta succedendo. Voi sapete qualcosa per caso? Avete visto strani movimenti oppure è sparito qualcuno di voi? Maledizione se ho paura... »


    Il discorso poteva essere convincente. Chissà se alle orecchie del mio interlocutore avrebbe suscitato interesse: era un criminale, ma magari possedeva abbastanza spirito di cameratismo da aiutare chi era rinchiuso nella prigione come lui, oppure era semplicemente un bastardo cronico che non se ne sarebbe importato nulla nemmeno di fronte a un reale pericolo di sparizione.

    Magari c’era stato qualche movimento da quelle parti: se era così, sarebbe stato meglio scoprirlo. E poi avrei voluto visitare qualcuno dei luoghi visti dalle evocazioni: avevo la netta sensazione che se Shinodari era da qualche parte, doveva essere lì.
     
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    " Come fai a dire che questi non siano semplici tatuaggi? "

    Le labbra dello Hyuga si incresparono in un lieve sorriso.

    " Solo un'ipotesi, mastro guaritore. Confermata in questo momento. "

    Ovviamente nel suo tono non c'era un'oncia di sarcasmo: si trattava di una semplice constatazione di quanto era appena accaduto. Ad ogni modo l'Otese proseguì, accettando la sua richiesta ma postponendo l'operazione a dopo la missione. Necessitava di attrezzatura che a bordo - e probabilmente ovunque al di fuori da Oto - non avrebbe mai trovato. Vergil annuì tranquillo: finché otteneva quanto desiderato a lui stava bene. Ed in un ambiente controllato avrebbe potuto essere più che certo di quanto accadeva realmente. Il tizio aggiunse qualcosa poi sulle informazioni nella missione e sul fatto che, dopo, avrebbe preferito essere pagato in denaro. Lo Hyuga non battè ciglio.

    " Non sarà un problema. "

    La conclusione del discorso dell'altro riportò in superficie quella vena percepita in precedenza dallo Hyuga nell'altro, ma Vergil evitò di darvi troppo peso: ognuno aveva le sue spigolature. Perciò rispose a tono - anche se amichevolmente.

    " Ma certo. Schiena contro schiena, mastro guaritore. "

    [...]

    Certo non si aspettava che la mocciosa riuscisse a muoversi con la sua aura assassina che la avvolgeva - più tardi avrebbe concluso che le mancava senza dubbio qualche rotella - ma men che mai pensava che, a quel punto, la jonin della Sabbia sarebbe intervenuta - soprattutto mezza nuda. Era sul punto di rilasciare una cordiale Rotazione Suprema e spedire la bambina a spiaccicarsi su un muro quando detta jonin apparve e pose fine a quell'assurda sciocchezza.
    Shaina si scusò per la sua allieva, inventando una storia per scusars il raptus della stessa e avviandosi verso l'uscita trascinandosela via per la collotola.



    " Controllate la vostra cucciola con più attenzione, Shaina-shi. Poteva andare molto peggio. "

    Il tutto detto guardando la mocciosa come si guarda un pazzo in camice bianco convinto di essere Napoleone. Ad ogni modo il suo tono verso l'amministratrice era solo blandamente di rimprovero: sapeva che la Otori non aveva colpe. Sarebbe potuta andare molto peggio. Fortuna per tutti che lo Hyuga ritenesse un bene evitare scontri inutili con altri villaggi.

    Sciogliendo il Byakugan e dando una pacca alla piccola Elentàri nascosta sotto l'haori, Vergil tornò nel suo giaciglio - sperando questa volta di riposare senza interruzioni.

    [...]

    Quando Shaina esordendo nel suo discorso organizzativo propose di tagliare gli onorifici dalle future conversazioni Vergil le sorrise educato ed annuì con il capo. Durante una missione non era un problema - ma solo durante la missione. Kujaku ed il medico Otese mandarono le loro evocazioni minute in avanscoperta e Shaina stessa continuò fornendo al gruppo alcune informazioni di natura chakrica che lo Hyuga stesso, da quella distanza, non aveva potuto rilevare.

    La cosa lo colpì: l'amministratrice di Suna doveva aver affinato a dovere le sue doti di sensitiva se riusciva a percepire il chakra più lontano di quanto i suoi occhi potessero vedere al momento. Seguire il percorso del fiume con quella formazione si era dunque rivelata un'idea se non altro non controproduttiva. Ora si trattava di scoprire il motivo per la presenza di tutte quelle fonti di chakra, probabilmente evocazioni, in una zona così relativamente ristretta. E lo Hyuga sapeva per esperienza che osservando di persona avrebbe saputo cosa fare.

    " Con permesso, vado a dare un'occhiata di persona. Impiegherò poco - e non mi farò individuare. Puoi controllare tu stessa, Shaina. "

    A meno di ordine contrario da parte della Otori, quindi, Vergil penetrò nella boscaglia lasciandosi il gruppo alle spalle. Non appena sparito dalla loro visuale, sparì anche dalla percezione chakrica della donna Sunese - ma solo per riapparire circa centro metri più avanti. Lo Hyuga continuò a muoversi in quel modo, sfruttando lo Shunpo, sparendo e ricomparendo alla massima distanza senza un attimo di pausa[Fulmine a Ciel Sereno][Slancio Verso i Cieli]. In quel modo dove da un lato lui, grazie ai suoi occhi, si assicurava di dare un'ampia occhiata al paesaggio, era virtualmente certo che nessun sensitivo avrebbe colto la sua presenza se la sua persona fisica (ed il suo chakra) non rimanevano nella stessa zona fisica per più di qualche decimo di secondo.

    Meno di tre minuti dopo lo Hyuga spuntò nuovamente dalla boscaglia ed aggiornò il gruppo di shinobi su quanto aveva osservato. Aveva avuto ragione ad andare: i suoi occhi avevano raccolto qualcosa che le capacità di un sensitivo generico non avrebbero potuto[Vista Telescopica].

    " La zona sorvegliata si estende da mezzo chilometro ad Ovest del torrente fino ad una zona piuttosto stretta ma lunga un paio di chilometri a Nordest. Il torrente è sorvegliato da un numero consistente di cavalli, simili a creature normali in tutto tranne che per la consistente energia. "

    Guardò Shaina.

    " Assunta l'alta probabilità che un rifugio delle Speranze si trovi nel sottosuolo non lontano dalla nostra posizione, il problema sta nella scelta della zona in cui cercare un'apertura. Difficile passare ad Ovest senza essere notati, il numero di rettili è spropositato - anche se la loro energia è bassa. Consiglio invece il Nordest: ci sono quattro felini di grandi dimensioni disposti a circa duecento metri l'uno dall'altro ma, soprattutto, due ben più potenti degli altri a pochi metri l'uno dall'altro e davanti ad una sporgenza rocciosa naturale. "

    La possibilità di una trappola esisteva, ma d'altronde non avevano alternative. Il tempo giocava contro di loro e la vita di Shinodari. Avrebbero potuto eliminare i due felini a guardia della roccia, tentare di trovare un'apertura e poi infiltrarsi in tutta fretta, oppure eliminare tutti e sei i felini contemporaneamente e solo dopo tentare di infiltrarsi. Lasciare in vita gli altri quattro era rischioso ma forse necessario: magari possedevano un'abilità che permetteva loro di tenersi in contatto e quindi di avvertire la scomparsa di un proprio simile ma era molto più alta la probabilità che, se fossero stati eliminati tutti e sei, i cavalli sul torrente presto o tardi avrebbero notato la loro assenza. La decisione spettava a Shaina comunque. Vergil ad ogni modo non ritenne necessario esternare queste sue considerazioni: un jonin non ne avrebbe avuto bisogno. Concludendo si rivolse alla sinuosa kunoichi di Astris.

    " I felini mostrano un chakra dalla natura infuocata. Nel caso, fareste bene a tenere pronti i vostri jutsu acquatici, Sunami di Astris. "

    Il grifone evocato da Vergil tempo prima, nel frattempo, sorvolava paziente le nubi in attesa di un ordine. Lo Hyuga sapeva che non c'era fretta: quelle creature potevano rimanere in volo per giorni senza mai fermarsi[Bonus Razziale: Ali del Grifone].


    OFF GAME

    Vergil Hyuga, Chunin Blu

    Energia Vitale: 35/35
    Vitalità: 18.5/18.5
    Ferite: Nessuna

    pngTesta: 60/60
    pngBraccioDx: 50/50pngBusto: 100/100pngBraccioSx: 50/50
    pngGambaDx: 50/50pngGambaSx: 50/50

    Chakra Rimanente: 350/400
    Spese di Chakra:

    - Alto(60 - 30[50% di risparmio dovuto alla Concentrazione Aumentata e al talento Tecniche Economiche]= 30)[Passo Lampo Infinito
    Villaggio: Personale - Chunin
    Posizioni Magiche: Nessuna (Veloce+)

    L'utilizzatore può compiere un movimento istantaneo di massimo 30 metri, solo in rettilineo, per ogni slot azione o tecnica impiegato. Non può fermarsi a meno di 3 metri da una consistente fonte di chakra. Sarà impossibile attivare o mantenere tecniche avanzate. Utilizzare ripetutamente questa tecnica come difesa è sleale e antisportivo. Dura fino a un round per grado ninja.
    Tipo: Taijutsu
    [Livello: 3 / Consumo: Alto - Mantenimento: Mediobasso]
    [Da Chunin in su]
    ]
    - MedioBasso(20)[Mantenimento x1 Passo Lampo]
    ______________

    Altri elementi utilizzati:

    Maestria Innata[Maestria]: L'utilizzatore può mantenere la propria tecnica speciale, a Mantenimento, senza pagare il consumo di mantenimento. Sarà possibile utilizzare solo le capacità di un livello inferiore del massimo raggiunto.
    Inutilizzabile con tecniche speciali a Utilizzo e ad Attivazione.

    Fulmine a Ciel Sereno[Abile]: L'utilizzatore ottiene uno Slot Shunpo bonus per ogni credito pari speso nella competenza.
    [Da Genin in su]

    Slancio Verso i Cieli[Abile]: Sfruttando uno slot Shunpo l'utilizzatore è in grado di percorrere fino al triplo della distanza normale.
    [Da Genin in su]

    Vista TelescopicaL'utilizzatore può attivare la vista telescopica circolare, zoomando gli elementi interessati entro 350° ed attraversando corpi fisici o oscurità; la vista non può attraversare strutture di chakra. Richiede almeno un round di concentrazione; funziona come la normale vista, deve concentrarsi sugli elementi per vederli. Può riconoscere l'impronta di chakra delle persone e il loro 'colore' del chakra, unico per ogni individuo.

    Ali del Grifone[Bonus Razziale]: I Grifoni sono dotati di ali possenti, che consentono loro di volare senza problemi per lunghi periodi di tempo e senza limiti d'altezza. Tale bonus fa riferimento all'Adr "Volare".

     
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    Grotte Orientali:

    L'assalto a sorpresa non era andato per i Chuda, esattamente, al meglio, però non era stato nemmeno un completo fallimento.
    Tre dei boa costrittori erano stati colpiti dalla lunga arma di Febh, restando semiparalizzati nella zona in cui venivano investiti dalla stessa; di quei tre stessi boa, poi, un primo cadde per mano di Hito, poiché la semiparalisi lo aveva reso sufficientemente lento perché tutti i successivi colpi del ninja di Suna completassero l'aggravarsi delle sue condizioni fino alla sua caduta.
    Gli altri due furono relativamente più fortunati: quello che si sarebbe dovuto dirigere verso Febh era infatti stato sì stordito dal muro di pietra che lo Yakushi aveva sollevato, ma a parte ciò aveva solo quella ferita medio-grave sul corpo, al pari del suo simile che non aveva attaccato Kuroka, impegnata a cercare di catturare l'essere che Hoshi aveva fatto cadere dal soffitto della sala.

    L'essere serpentiforme che aveva attaccato Hoshi, infatti, aveva subito delle ferite gravi diffuse, ma, vuoi per il fatto che Hito aveva attaccato solo chi gli si era lanciato contro, vuoi per fortuna contro le tecniche d'ombra di Kuroka, era sopravvissuto alla caduta senza essere fatto prigioniero.
    Se a questo si aggiungeva che Zong, oltre a mantenere i nemici sulla distanza grazie ad una sua qualche strana abilità di emettere calore, mentre utilizzava le doti da sensitivo poteva fare ben poco, allora si capiva perché il gruppo di ninja non aveva risolto tutto in poco tempo.

    Nussha, che aveva ricevuto solo l'aiuto dei due kunai di Hoshi e qualche piccolo supporto da Zong, si trovava ora assalita da uno dei boa costrittori più "illesi", mentre gli altri due si muovevano con incredibile velocità verso altrettanti bersagli.
    Uno dei restanti due serpenti quasi illesi, infatti, si lanciò su Kuroka, impedendole di sistemare del tutto il capo di quel gruppetto, mentre l'altro si spostò velocemente verso Hoshikuzu.

    Il Chikuma, probabilmente, non avrebbe avuto grossi problemi dalla posizione in cui si trovava, non fosse stato per un unico piccolo particolare: il suddetto essere sembrava conoscere l'Arte della Terra, infatti scomparve nel soffitto di pietra, impedendo così a Hoshikuzu di vederlo.
    Se il Chikuma fosse rimasto lì sul soffitto, avrebbe di certo visto il punto dove il nemico era entrato nel suolo, ma sarebbe stato attaccato circa 8 metri più sulla sinistra, seppur con una velocità decisamente ridotta [Rossa+2], peccato che l'attacco sarebbe stato quanto mai silenzioso, se Hoshi non avesse visto, o avvertito con altri sensi, il nemico, sarebbe stato preso alla sprovvista dalle zanne del boa.
    [Arte della Terra Base, Movimenti Silenziosi Base, Zanne: +15, Forza: Blu]

    Destino pressoché simile sarebbe capitato a Febh: i due lunghi esseri che lo stavano assalendo, quelli semiparalizzati, uno più o meno al centro dell'immane corpo, l'altro all'altezza della coda, affondarono nella roccia su cui l'otese si trovava, anche in quel caso non avrebbe potuto vedere molto di più che le fauci, per quanto lente, delle due creature che sputavano all'altezza dei piedi dello Yakushi due getti di proiettili dalle loro bocche.
    Ognuno dei due boa sputò verso Febh, otto coltelli da lancio ognuno, puntando tutti verso il tronco, seppur con un raggio d'azione piuttosto ampio, considerata la vicinanza al jonin stesso.
    [Arte della Terra Base, Movimenti Silenziosi Base, Potenza del Lancio = Velocità = Blu+2; Pot. Coltelli: 10 ognuno => 160 in totale]

    Il problema era però l'essere serpentiforme a capo del gruppo: ora che Kuroka era occupata con il boa, quel "Chuda" si lanciò contro Hito, forte della sua velocità, ridotta dalle ferite subite, ma comunque sostanziosa [Blu +2], avrebbe tentato un violento colpo di coda contro lo sterno del ninja sunese, prima di scattare con il tronco del corpo ad una velocità persino superiore [Blu +3] per tentare di mordere il "matto" alla gola con le sue zanne.
    [Forza: Viola; Potenza zanne: +20]

    Stava ai ninja risolvere questi ultimi problemi, mentre i loro alleati di Grimdad tenevano testa ai restanti boa.
     
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