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Shotaro cadde a terra dopo aver percepito quell'intento omicida tanto intenso da simulare una ferita letale, reggendosi il collo fra ampi respiri. Suiho non battè ciglio...forse perchè non soggetto alla medesima illusione, o magari perchè riteneva di poter salvare suo figlio prima che morisse. O più realisticamente: non gli importava più di tanto un figlio che aveva fallito. Mentre Shotaro si allontanava lentamente, dopo essersi rimesso in piedi, Vergil gridò il suo appello al padre, mettendosi poi nella giusta posizione per combattere.
Sciocchezze. Ridacchiò Suiho. Lui non può sentirti. Lui non esiste nemmeno. Non è mai esistito...anche ora, tutto ciò che so di lui sta sparendo. Non può sentirti...e tu stai solo toccando l'aria. Ma imperterrito il giovane continuò la sua danza, andando a colpire due punti, poi quattro, poi otto, fino a completare la piena costellazione di punti di fuga obliterati. Le 64 chiusure... Sussurrò Shotaro. Ha senso...solo il chakra e l'eco dei ricordi resta delle vittime, ma il chakra può sempre interagire col chakra..e se blocca il sistema circolatorio...blocca anche la perdita! Suiho gli si avvicinò. Non ho mai appreso quella tecnica, ma dubito che possa funzionare. Non sta toccando niente, non c'è alcun corpo da sfiorare, e Soken di certo non è dove lui sta..
Ma ecco che all'ultimo impatto ci fu come una vibrazione nell'aria. La realtà stessa sembrava deformarsi, assumendo una forma vagamente umana, che riprese lentamente consistenza e colore. Lunghi capelli, una tunica da addestramento, occhi bianchi. E un'espressione dominata dalla stanchezza e dall'orgoglio. Ma questo è.. Suiho sembrava senza parole, mentre Shotaro stringeva i pugni. In ogni caso non farà in tempo a salvare tutte le vittime. Una debolezza così grande nella mia tecnica...non lo avevo previsto. Non sapendo usare le 64 chiusure, ovviamente Shuiho non poteva verificare ogni possibile effetto sulla Maledizione. Però...in questo modo anche se torna a esistere non potrà usare il chakra, e sono convinto che la sua riserva sia quasi esaurita... Fece per spostarsi in avanti, come a voler completare l'opera, ma la mano di Shotaro lo trattenne per la manica della veste. No Padre, aspettate. Abbiamo perso il duello...l'onore ci impone di ritirarci. Con questa nuova consapevolezza, sono certo che potrete perfezionare ancora la vostra arte.. Suiho lo fissò, trattenendo un modo d'ira, mentre Vergil si ricongiungeva a suo padre
Vergil...gli...altri... L'uomo si accasciò. I suoi occhi nuovamente bianchi, ma il corpo terribilmente stremato da quella non-esistenza, per quanto temporanea. E al monito del giovane erede gli invasori risposero con estrema tranquillità. No. Torneremo invece, giovane Hyuga. Suiho pose la mano sulla spalla di suo Figlio. Torneremo prima di quanto immagini. La vendetta è solo rimandata. I Suoi occhi assunsero la nera tinta che aveva mostrato Shotaro poco prima. Ma il nero attorno all'iride era immensamente più profondo e avvolgente....quasi affamato. Divorava i sensi, letteralmente, fino a distrarli del tutto.
Ed entrambi sparirono alla vista e ad ogni senso. Certamente erano ancora là, e si stavano forse allontanando, o magari retsavano nei paraggi. Impossibile dirlo. Suiho non era Shotaro. Se Suiho voleva sparire, lo faceva senza mezzi termini. Avrebbe anche potuto ucciderli tutti, se avesse voluto.
Da allora avrebbero potuto dormire tranquilli? Quel fruscìo nella notte, prima di dormire, sarebbe stato solo il vento, o un silenzioso assassino che i loro occhi non potevano individuare? Forse Vergil aveva ritardato la vendetta, ma la sola consapevolezza dell'esistenza di Suiho e Shotaro avrebbe gettato un'ombra di paura su ogni Hyuga: qualcosa che i loro occhi non potevano vedere.CITAZIONEPer quanto mi riguarda l'addestramento è concluso positivamente
Vergil riesce a salvare tutti meno tre persone dalla sparizione, anche chiamando eventuali altri Hyuga per aiutarlo. I tre scomparsi sono la prima vittima (il ragazzino) e due dei compagni di Soken che avevano sfidato Suiho giorni prima. Non rimane che qualche oggetto personale e il nome nei registri del villaggio, ma a parte questo, per tutti i membri del palazzo e del clan non sono MAI esistiti.
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La tremolante fiammella di speranza che si era accesa nel petto del giovane Hyuga ardé di vigore nuovo quando la sagoma del padre, stremato ma incolume, riapparve davanti ai suoi occhi perlacei. Recepì il suo avvertimento, ma soppresse l'urgenza di abbracciarlo e le potenti emozioni che minacciavano di dominarlo ad ogni momento, rimanendo concentrato sulla coppia di shinobi che così prepotentemente si erano fatti strada nella sua vita. L'uomo rifiutò di sottostare all'imperativo dell'erede, accettando i dettami dell'onore che lo costringevano a ritirarsi ma promettendo un futuro ritorno.
Provato dalla stanchezza, dalle emozioni e dal dolore, Vergil fissò con ostilità quel volto beffardo.
" Scegli con attenzione il momento, vecchio. Perché quando tornerai sarò pronto ad ucciderti. "
Il ghigno non scomparve dal volto dell'uomo, che invece mutò il colore della propria sclera in un pozzo di ombre senza fine, scomparendo completamente dalla visuale dello Hyuga. Vergil deglutì. Un simile nemico era pericoloso. Pericoloso oltre ogni dire. Guardò il corpo del genitore svenuto a terra. Per proteggere il clan avrebbe dovuto superare persino suo padre. Non era più una semplice questione di orgoglio personale.
Abbandonando quei pensieri sporcò la destra con il sangue cremisi sull'haori, eseguendo il ben noto jutsu spaziotemporale e richiamando la piccola Elentàri. " Presto. ", le disse. " Va' nella sezione ovest della zona del clan e chiama aiuto. Che vengano solo i più abili, diverse vite sono in pericolo. " La piccola femmina di grifone annuì seria, spiccando il volo.
Vergil si sfilò l'haori, piegandolo e mettendolo come cuscino sotto la testa del genitore. Per il momento non poteva fare altro. Combattendo con la fatica e l'urgenza di svenire il chunin degli Hyuga si alzò, chiamando a gran voce le vittime di quella tecnica che ancora potevano sentirlo. Spiegò la situazione ai cinque shinobi d'élite del clan che lo raggiunsero, riuscendo poi con sommo sforzo a ripetere la danza delle sessantaquattro chiusure per ben tre volte prima che il suo corpo ed il suo spirito arrivassero al limite, facendolo cadere svenuto.
Mentre il buio lo avvolgeva, l'ombra di un sorriso apparve sulle sue labbra.
Quel giorno, si disse, aveva fatto un buon lavoro.OFF GAME
Post conclusivo più che dovuto.
Ti ringrazio davvero per la coinvolgente giocata!.. dannato sadico
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- Maledizione Hyuga
- Dalla fondazione, 31 anni
Durante una semplice missione, un giovane Hyuga viene dato per disperso. Viene ritrovato, ma i suoi occhi sono neri, segno di una maledizione che ben presto si estende a tutti i suoi familiari più ristretti, coinvolgendo una piccola porzione del Clan Hyuga, che viene isolato per prevenire il contagio. Tornato a casa dopo una lunga assenza, Vergil Hyuga, di quella stessa casata, cerca di risolvere la situazione, scoprendo che la maledizione può arrivare a far scomparire nel nulla le sue vittime (incluso il ricordo delle stesse) e che a scagliarla è stato Suiho Hyuga (assieme al figlio Shotaro): un uomo che tradì Konoha e il clan per vendetta, e venne dato per morto quasi vent'anni prima. Vincendo un duello con Shotaro, Vergil ottiene di allontanare i due ninja nemici, e con un lampo di intuizione arriva a spezzare la maledizione ed al contempo apprendere l'arte delle 64 chiusure.
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