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[Orochimaru].
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Il Rokudaime, non si mosse dalla sua sedia.
Salutò con un cenno l' arrivo di Hayate e non diede peso alle reazioni dei presenti allo "scherzo" di Rengoku.CITAZIONESennin di Oto Orochimaru. L'iniziativa portata avanti dalla sua servitrice Rengoku, così chiaramente votata ad insultare e disonorare i nostri morti ed una delle nostre casate più nobili, mi vedrebbe normalmente costretto a chiedere una qualche forma di indennizzo. Un fatto assai spiacevole soprattutto in sede di assegnazione di armamenti e poteri. Ma chiaramente Konoha non si abbassa a simili sotterfugi, e vuole continuare la trattazione su un piano di parità: sia ben chiaro però che un'offesa pubblica è stata comunque lanciata, ma che inveire ancora sul corpo mutilato di Rengoku non renderebbe giustizia alle nostre perdite, ne risanerebbe il danno morale. Mi rivolgo a voi quindi, Maestro della Arti Magiche del Suono, affinchè la contesa sia risolta con la massima diplomazia... in onore all'alleanza che lega tutti i territori dell'accademia"
DOpo che il singnore della foglia ebbe finito di parlare attese qualche istante e poi, continaudo a guardare l' interno dell' arena disse:
-Sspiacente di informarla che quei corpi non ssiano ssuoi.
Si girò ad osservarlo negli occhi con tranquillità.
-Una volta che un ninja diviene un traditore e gli viene rigato il coprifronte egli perde completamente la sua patria.
Il suo corpo, le sue capacità innate e tutto il resto non sono affatto proprietà di alcuno.
Lei stesso ha ufficializzato la loro "cacciata" con il suo gesto precedente.
Per motivi legati alla politica di quieto vivere con l' accademia non abbiamo usato i loro corpi per trarne innate o Kinjutsu particolari, e sempre per la nostra benevolenza vi abbiamo restituito cadaveri che ufficialmente non sono vostri.
Abbiamo tutto il diritto di farne lo scempio che volgiamo, in quanto ora sono la nostra unica e sola giurisdizione.
Ma abbiamo frenato la nostra mano proprio per dimostrarvi che non siamo dei mostri.
Ci siamo solo permessi di agire sul corpo di un idividuo che si era affidato a noi da prima del torneo.
Orochimaru schioccò le dita.
Sakon estrasse un foglio firmato da Rengoku e Sakiji e lo porse all' hokage.
Era il documento del passaggio ad Oto.
In esso mancava la firma del signor Haoshi Hyuga.
-Come vedete il ragazzo si era affidato a noi già da prima della vostra bellissima e commovente interpretazione.
Certo manca l' autorizzazione ufficiale de vosto esponente di più alto rango della casta Hyuga, ma egli si è tenuto il diritto di decidere solamente in base all' esito del torneo.
Infatti ora dimora tranquillamente, come nostro ospite gradito, nella sla da tè del quartiere dei piaceri.
Per non parlare del fatto che egli era ed è pienamente favorevole a questo scambio, a patto che non non rubassimo l' innata, cosa che non abbiamo assolutamente fatto.
Anzi l' abbiamo ceduta senza alcun indugio.
...
Potete tenerlo, ne abbiamo altre 2 copie.
Quindi non credo di dovervi nulla.
Nessuno vi impedisce di risentirvi, figuratevi, solamente che politicamente noi non siamo affatto nel torto.
Ad Oto i corpi sono oggetto di studi e di altre bizzarrie, questo da sempre.
Chiunque si leghi a noi può fare questa o fini anche peggiori.
Sta solo a me decidere, ed io trovo che il tiro mancino della mia servitrice sia persino divertente.
-Ricordo inoltre che partecipare a questo torneo significa farmi da schiavo.
E queli individui laggiù lo sono sin dall' inizio di queto evento.
E schiavo significa che sono miei per sempre, nella vita e nella morte.
-Ammetto che la vostra mossa per ottenere ciò che vi preme sia astuta, un ottima manovra politica.
Ma sfortunatamente và incontro ad una contraddizione in termini.
Io non ho assolutamente bisogno di scusarmi per le azioni che compio nel MIO villaggio.
Nel MIO torneo, e con i MIEI schiavi.
Tornò a fissare l' arena come se nulla fosse.
Legalmente parlando aveva ragione da vendere, i traditori o Mukenin venivano chiamati così proprio per la loro natura di ninja senza dimora che erano stati rinnegati dal proprio villaggio.
L' Hokage non poteva avvalersi di alcun diritto su di essi.
Erano corpi, non avevano nome ed Oto stava persino facendo loro un piacere a lasciarglieli prendere.
Rengoku, presente alla scena e posizionata dietro al suo signore, sorrise malignamente.
Sapeva che l' hokage avrebbe ribattuto, ma non le importava.
Con le sue azioni non aveva certo rotto il patto di utilizzare le arti mediche per uccidere qualcuno o torturarlo.
Il cane non aveva sofferto affatto, e Sakiji era solo un cadavere senza patria.
DI certo aveva attirato su di se l' odio di parecchie persone, ma d'altronde i malvagi non si stupivano di certo di eventi del genere.
Quello che avrebbero pensato i due sensei della sua vita, le sarebbe passato sopra come l' acqua.
Entrambi la conscevano da tempo, e lei non aveva certo nascosto la sua natura. Anzi era stupita persino che se ne meravigliassero.
Ma il Rokudaime riprese.
-Comunque, la sua azione è degna di vostro padre.
Solamente lui avrebbe cercato di trarre vantaggio politico da la morte di un giovane.
In questo vi siete dimostrato suo degno erede.
Me ne compiaccio.
Un complimento sincero, una cosa stranissima da parte di Orochimaru.
-Le chiedo solo di tenere a bada i sui mastini, non vogliamo macchiare questa tribuna di sangue. Sopratutto non di quello delle persone che siedono al suo fianco.
Orochimaru estrasse il cartiglo che gli era stato dato in visione riguardante i due sigilli e la distribuzione dei demoni.
Lo lesse e lo arrotolò con tranquillità.
-Bene, Oto dà la sua approvazione riguardo a tutto.
Ma si tiene il diritto di serbarle una domanda.
-Cosa ci fà , un villaggio così "Libero" e pieno di gioia con due sigilli che rendono schiavi?
Mi illumini sulla bontà di questo gesto.
Il tono era particolarmente incuriosito.
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