[Team 33] Un corso come un'altro?

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Gli allievi che volevano Fare i Maestri~


    Come era quasi ovvio immaginare il giovane sunese non prese minimamente bene le parole di Atasuke, anzi... Parve fino infervorarsi ulteriormente, quasi come se stesse toccando una delle verità della sua esistenza, smontando in qualche modo la sua "corretta" visone del mondo in favore di una visione più "Accademica", ma soprattutto "Falsa". Gli parve quindi chiaro che o quel ragazzo aveva dei grossi problemi alle spalle, oppure era stato addestrato da qualche personaggio molto convinto delle sue assurde idee. Cosa che andava segnalata al più presto anche alle autorità di Suna, prima che la cosa potesse dilagare, magari sfociando in una qualche sotra di guerra intestina al villaggio.
    Tuttavia Atasuke non potè non controbattere ancora una volta per concludere definitivamente il discorso.

    «Devo ammettere che questa dua "disponibilità a raginare" mi lascia quasi stupito, eppure non si direbbe... Tuttavia, come temevo non hai capito nulla del mio discorso. Io non sto parlando del rapporto che ha l'accademia con i ninja, quanto piuttosto del rapporto che deve esistere tra i vari ninja dei vari villaggi. Non me ne frega una benemerita cippa di quello che pensi sull'accademia e mai me ne importerà, ma mi importa sapere che cosa pensi dei tuoi COMPAGNI, di coloro con cui volente o nolente dovrai COOPERARE e che per il tuo bene sarà meglio che vorrai anche proteggere e non sfruttare solo per un tuo mero vantaggio in modo da portare a termine la missione sacrificando gli altri... Se questa fosse la reale visione, come dici tu... Come mai i team sono formati da più di una persona? Se realmente l'obbiettivo fosse portare a termine una missione anche a discapito di un intero team ogniuno agirebbe da solo e non in SQUADRA. Spero che per la fine di questo corso, che più che un corso è una specie di esame, tu abbia compreso ciò che intendo dire, altrimenti ti giuro fin da ora che non arriverai al grado genin vivo. E con questo ho concluso.»


    Non avrebbe quindi accettato altre discussioni in merito da parte di nessuno. Quella era la verità che andava insegnata. Quello era il fondamento del lavoro di squadra e quello era il fondamento su cui un team doveva essere formato. Quella era la base del successo o del fallimento di una missione, oltre che della sopravvivenza, tuttavia forse quello stolto doveva imparare quella dura lezione sulla sua pelle.

    [...]


    Non contento lo stolto studente rincarò sottolineando quanto fosse invece stupido voltarsi dandogli le spalle prima di attaccare in maniera da poter elaborare un piano, sottolineando anche che l'annotazione che Atasuke gli aveva fatto era invece cosa inutile ed ancor più stupida. Tuttavia ciò che alla fine stava facendo era dimostrare ancora una volta la sua stessa ignoranza cercando di far dominare il proprio punto di vista ad ogni costo.

    «Punto primo, vorrei raccontarti un vecchio detto... Quando la gente ti dice "Stupido" Tu stai zitto, piuttosto che aprire la bocca e confermare. Ma a parte questo passiamo ad una questione più seria... In fondo ciò che dici è giusto, tuttavia questo tuo accanimento non fa altro che dimostrare la tua inadeguatezza in merito. Ti ho forse detto che dovevi darmi le spalle? Vi ho forse detto di attaccarmi dopo avermi dato le spalle per pianificare un attacco? NO Vi era un'altro modo, o meglio una serie di accortezze utili a celare le proprie nitenzioni prima di attaccare? SI. Infatti, caro il mio Dokumaru, mi vien da pensare che non ti sei reso conto, dall'alto della tua stupida arroganza che invece il tuo COMPAGNO Uchiha si è preso almeno l'accortezza di tentare sussurrando appena le sue parole e celando alla mia vista le sue labbra con una mano. Questo è quello che avresti potuto fare. Questo è quello che avresti dovuto fare. Se solo non ti fossi arroccato sulla tua superba ed alquanto stupida posizione cercando a tutti costi di dimostrare la tua abilità ora non ti saresti fatto questa ulteriore figura da stupido e non ti avrei di certo rimproverato ancora un'altra volta, tuttavia sembra che tu debba ancora imparare ad avere un minimo di rispetto, ma soprattutto devi imparare l'umiltà che chiaramente ti manca per poter lavorare bene in un gruppo.»


    Di li in poi, volenti o nolenti il discorso avanzo e quando Atasuke diede la liberta di esprimersi ai suoi allievi, anche l'otese prese la sua posizione, sottolineando le sue perplessità prima di prendere attivamente parte alla missione.

    "Senti Atasuke, io non sarò un grande combattente, non sarò neanche un ninja ma di certo posso dirti che come sensi non mi hai ancora capito. Come posso migliorare se non mi dici come farlo? Si, il tempo è poco e questo l'ho capito perfettamente ma senza un consiglio i miei attacchi continueranno a essere sterili e inutili e non sarò di aiuto al gruppo e quindi tu sicuramente dovrai intervenire. Se poi ti sta bene che io rischi la mia vita solo perchè non ricordo niente di me basta dirlo e mi sto zitto."


    Un sorriso compiaciuto comparve sulle labbra di Atasuke. Per quanto l'otese apparisse sospetto ed inabile, almeno a livello di memoria, in un certo senso aveva colpito il punto e soprattutto vedere una risposta di quel tipo dopo le sciocce sfuriate del sunese gli concesse non poca speranza.

    «Buona osservazione Stregatto... Prima di risponderti però voglio dire una cosa al tuo compagno Dokumaru...»


    Si voltò quindi verso il sunese squadrandolo con sguardo duro, in modo che comprendesse quanto le sue parole non fossero un mero gesto di scherno, quanto piuttosto un'importante lezione.

    «Vedi Dokumaru? Questo è il modo di porre delle domande. Questo è il modo per dire ad una persona che "forse" sta sbagliando, ed è per questo che se continui su questa linea arrogante ad ogni tua controbattuta giungerà un'ulteriore e violenta risposta atta a darti un'insegnamento anche a costo di metterti in ridicolo davanti ai tuoi compagni, dato che questo è forse l'unico modo per farti vergognare dell'arroganza che ti porti addosso... e se già sei così ora che neppure sei un ninja, io ho timore di come potresti diventare una volta raggiunto un qualche grado importante se non cambi registro...»


    E poi con un sospiro socchiuse gli occhi per un'istante prima di voltarsi nuovamente verso stregatto per rispondere al suo "dubbio".

    «Tornando alla tua annotazione stregatto... Beh, prima di tutto voglio rassicurarti, non ho alcuna intenzione di spedirti in battaglia per poter vedere se sopravvivi o meno... Per quanto in questo momento possa non apparirti così chiaro, io ci tengo a voi ed alla vostra sopravvivenza... Per qaunto riguarda il combattere, nessuno qui è un "grande combattente" Io stesso sono nulla in confronto ad altri shinobi come i chunin o i jonin. Ovviamente tutti abbiamo cominciato dal gradino più basso dove vi trovate voi ora ed è anche giusto richiedere una specie di insegnamento diretto da parte di ci è superiore... Tuttavia come abbiamo detto poc'anzi non abbiamo il tempo materiale per poterti addestrare, specialmente nell'uso delle tecniche, dato che non posso insegnarti le tecniche di oto che potresti dover conoscere, ed allo stesso modo non posso insegnarti le tecniche di Konoha che conosco per ovvi motivi di segretezza... In quel caso si che verrei additato a nukenin se te le insegnassi... Una base sarebbe insegnarti i seal, tuttavia per quanto tu non te ne rammenti pare tu sia già in grado di comporli abbastanza rapidamente... Allo stesso modo sei in grado di combattere con abilità fisiche anche superiori ai tuoi compagni e ciò implica che probabilmente sai già combattere ed eseguire tecniche, solo che non te lo ricordi... Quindi, se vuoi avere un consiglio per migliorare, inizia a credere un po di più in te stesso, non arrivare alle esagerazioni di Dokumaru, ma fidati del tuo istinto, delle tua capacità, anche se non rammenti quali esse siano, comunque stai tranquillo, sei pienamente in grado di portare a termine la missione con l'aiuto dei tuoi compagni e nel caso, anche con il mio aiuto. Tuttavia è anche per fronteggiare questo problema che voglio una cooperazione tra di voi, l'agire tutti e tre uniti come una squadra, altrimenti se ogniuno farà come gli pare, senza il mio aiuto non vedrete sorgere il domani, ve lo posso assicurare.»


    E poi la squadra si sarebbe messa in marcia verso il vicino porto di Otafuku, luogo in cui Atasuke li avrebeb condotti dalla vecchia che aveva commissionato quella missione. Finse di non prestare attenzione alcuna ai discorsi dei tre lungo il viaggio, tuttavia stette bene a sentire che cosa i tre si stavano dicendo senza però intromettersi. Era la loro missione e lui non aveva titolo di intervenire in quel frangente tattico. [Abilità]

    [...]


    ~Otafuku, Casa della vecchia~


    Giunti infine al porto di Otafuku, Atasuke si diresse a passo sicuro verso una piccola casetta, particolarmente ben tenuta in confronto all'ambiente quasi diroccato che la circondava. Ovviamente al struttura presentava alcuni danni minori, come qualche finestrella rotta, probabilmente da dei vandali e qualche segno di battaglia sulle pareti di legno, tuttavia nulal a che vedere con le porte sfondate ed i tetti bucati che costellavano quella zona malfamata nei territori di Konoha.
    Ad ogni passo in quel luogo la mente di Atasuke riportava alla luce tristi ricordi di una vita passata e di un futuro incerto in cui doveva destreggiarsi ogni giorno tra assassini, attaccabrighe e ladri.
    Dinnanzi alla porta Atasuke bussò gentilmente alla porte della vecchia ed attese paziente che qualcuno venisse ad aprire. Ci vollero alcuni minuti prima che il meccanismo della porta scattasse permettendo alla vechia di mostrarsi in tutto il suo "splendore". La vecchia era alta appena 1 metro e 50 circa e presentava sul volto tante rughe quanti erano gli anni passati in quel mondo. La novantenne prese quindi a parlare con voce debole e tremante.

    "Salve... Chi siete? E cosa volete?"

    «Buon giorno signora, Io sono Atasuke Uchiha, ninja della foglia... Siamo stati mandati qui dall'accademia per una questione di teppisti per cui aveva fatto richiesta... Lei è la signora Akiko Mikawa?»

    "Ninja? teppisti? Non so di cosa stiate parlando giovanotto"


    Rispose la vecchia inforcando gli occhiali per cercare di scorgere meglio il volto di Atasuke che a questo punto rimase quasi stupito dalla cosa. Che anche la vecchia soffrisse di amnesia come l'otese?

    "Comunque io non sono Akiko... Akiko è mia figlia, ma non ho idea di che cosa stiate parlando... Tuttavia se volete ve la chiamo un'attimo..."

    «Non si preoccupi, non è nece...»

    "AKIKOOOO!!! FIGLIA DEGENERE, QUI CI SONO 4 NINJA CHE DEVONO PARLARE CON TE!!!! VIENI SUBITO ALLA PORTA!!!!
    ...
    Non si preoccupi, giovanotto... Dovrebbe arrivare a momenti"


    Atasuke rimase quasi paralizzato nel vedere, o meglio nell'udire le parole della vecchietta che fino a poco prima sembrava non essere neppure in grado di superare il decibel come potenza vocale, figurarsi piantare un'urlo del genere.
    Ricompostosi, Atasuke vide quindi una giovane madre arrivare alla porta con il volto segnato dalla preoccupazione causata da quell'insensato quanto violento urlo della vecchia.

    "Salve, sono io Akiko... Per cosa mi cercavate?"

    «Buon giorno, sono Atasuke Uchiha di Konoha, siamo qui, o meglio, loro sono qui per conto dell'accademia per risolvere un problema di banditi qui ado Otafuku. Immagino che sia stata lei a fare la richiesta a nome di sua madre, dato che a noi risultava una richiesta a suo nome per conto di sua madre...»

    "Si, sono io, ma vi prego, entrate... Da seduti credo potremo parlarne meglio"


    «Certamente, ragazzi, seguite la signora»


    Ed a quel punto si incamminò dietro ai suoi tre allievi fino a raggiungere il salotto dove ogniuno di loro avrebbe trovato una poltrona su cui sedersi. Atasuke con premura decise di aiutare la trentenne chiaramente in dolce attesa a sedersi sulla poltrona prima di dirigersi a sua volta ad una poltrona su cui accomodarsi.

    "La ringrazio... non era il caso...."

    «Non si preoccupi, dovere... Comunque mi tolga una curiosità... Quanto manca al lieto evento? Immagino poco...»

    "Si, in effetti sono all'ottavo mese, ormai mancano poche settimane... ed è anche per questo che vi ho chiamato"


    «Capisco... Bene, le presento allora il team 33. Saranno loro ad occuparsi della questione, io sono qui solo in veste di osservatore, quindi ogni questione pratica è un loro problema... Ma prima di cominciare ufficialmente... Mi tolga un'ulteriore curiosità... Lei mi pare molto giovane, fin troppo giovane per essere la figlia della proprietaria di casa... é solo estremamente bella p c'è qualcosa sotto?»


    La donna non potè evitare di arrossire alle sue parole pensando un'attimo a cosa rispondere prima di aprire bocca.

    "La ringrazio del complimento... Tuttavia è vero, lei non è propriamente mia madre... Mi ha accolto in casa sua quasi trent'anni fa... All'epoca io ero senza una famiglia e lei, con suo marito, desideravano tanto avere una figlia, tuttavia non ne avevano al possibilità e quindi mi adottarono..."

    «La ringrazio della cortesia, spero di non averla importunata troppo... Comunque sia, ragazzi ora sta a voi proseguire con la missione, quindi a voi la palla»


    Si mise quindi comodo ado osservare ed udire ciò che i suoi allievi avevano intenzione di chiedere alla giovane madre.


    OT - Ok, ancora una volta a voi la palla. Da qui in poi ha effettivamente inizio al missione. Organizzatevi voi su come/cosa chiedere e su che ordine tenere per postare. Sappiate che da questo giro in poi l'ordine è potenzialmente libero, quindi a voi decidere anche se mantenere l'ordine o cambiare qualcosa. Detto ciò, sapete dove chiedere e quant'altro, quindi a voi la palla :zxc: - /OT
     
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36 replies since 3/9/2012, 13:25   568 views
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