[Team 33] Un corso come un'altro?

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  1. Poison user
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    Contrattazione.



    Una smorfia si disegnò sul volto di Dokumaru, l’abilità di quei due di coordinarsi era fantastica, quando uno era in difficoltà, l’altro era pronto ad intervenire. Quello che si era frapposto scattò , ma tale cosa si rivelò una finta, mentre l’altro aveva aggirato il suo obbiettivo per cercare di colpirlo con una doppia accoltellata.

    Se quello fosse stato il primo attacco di quel combattimento, allora il ragazzo avrebbe avuto una grande difficoltà a seguire il movimento, ma il duello con i due teppisti gli aveva insegnato ad avere una visione più generale del campo di battaglia e non concentrarsi unicamente sul corpo dell’avversario.
    Hikigane percepì il tentativo di assalto nei suoi confronti, e per evitare di essere colpito si spostò nella stessa direzione verso la quale le due armi bianche stavano puntando [Slot difesa n°1].

    Quando arrivò il suo momento di contrattaccare una voce tuonò nell’aria. Qualcuno abbastanza importante riuscì a fermare i delinquenti, anche se questi protestarono con veemenza.

    L’abitante del paese del vento sussurrò con il tono di voce più basso che le corde vocali erano in grado di garantirgli:

    Atasuke, drizza le tue orecchie.



    Visto che si trovava in una situazione addirittura peggiore di quella originale, tanto valeva per Dokumaru voltarsi e vedere chi fosse il grande capo oppure uno di quelli con il grado più alto in quella banda. A qualche metro si trovava una persona con svariati anni alle spalle ed un principio di calvizie. Il sunese non pensò mai all’ipotesi che il capo fosse qualcuno tanto vecchio.

    L’individuo disse qualcosa che il futuro ninja non avrebbe mai pensato. Fu additato come un elemento non ostile. In poche parole l’anziano fece riporre le armi ai due e farli tornare al lavoro. Questi si presentò come Takeshi Mifune, capo dell’organizzazione alba. Almeno il giovane non avrebbe dovuto più continuare a chiamarli “teppisti del covo a sud”.

    Si definì un protettore del luogo, a differenza dei rivali che erano un semplice gruppo di assassini. L’Hikigane pensò che dall’altra parte del quartiere, Takashi e lo stregatto avessero o avrebbero sentito la stessa identica cosa al contrario. Lo shinobi fu invitato a seguirlo dentro la struttura, forse sarebbe stato un errore, ma quella era la sua unica chance di introdursi nel covo e verificare il numero dei componenti e la struttura del luogo.
    A differenza dello stato di degrado dell’esterno, interno del quartier generale della banda era addobbato con mobilio di lusso, tappeti rossi ed addirittura una stanza piena di armi ed armature facevano parte dell’arredamento, forse neppure nel palazzo del Kazekage c’era uno sfarzo tale.

    Seguì un bel discorsetto a capo tavola, dove parlava del suo scopo di mettere fine al gruppo chiamato Tramonto, e che necessitava del suo aiuto.

    Il vecchio restava li con la mano tesa e Dokumaru decise di iniziare a rilasciare uno dei veleni più efficaci in natura: il discorso.

    Offerta alquanto generosa la sua. Voglio credere alle sue parole, visto che lei mi infonde una sorta di sicurezza quando parla. In sua presenza non sento la necessità di mantenere alzata la guardia. Capisco che i suoi avversari siano dei poco di buono e sono molto tentato dall’accettare la sua offerta. Prima di fare ciò, tuttavia, vorrei chiederle come sono andati i fatti che hanno condotto un uomo all’ospedale. In ogni caso posso garantirle una cosa, non ho intenzione di danneggiare il vostro operato. Come le ho detto le credo e tornerò dicendo di aver cercato per ore ed ore il fantomatico rifugio della banda avversaria senza trovare alcun indizio.



    Una breve pausa precedette la frase finale e la stoccata che avrebbe fatto sciogliere la lingua all’anziano.

    La prego Mifune-sama, vorrei sapere cos’è successo.



    Il giovane si sforzò di mantenere l’aria più innocua possibile, innanzitutto gli sarebbe servito sapere come quell’uomo avesse subito delle ferite, visto che la ragazza in dolce attesa piangeva invece di rispondere alle domanda e poi ciò gli avrebbe fornito il tempo necessario per formulare un piano. Inoltre sembrava che al signor Takeshi piaceva parlare, cosa che forse gli avrebbe fatto abbassare la guardia il necessario per poter attuare una strategia. La schiena ed il busto gli facevano ancora male, perciò gli sarebbe servito ancora del tempo prima di poter tornare ad operare al 100%.

    Edited by Poison user - 16/11/2012, 22:22
     
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36 replies since 3/9/2012, 13:25   568 views
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