La Ballata Delle Foglie

QdC | Esplorazione - Bosco delle 1.000 Fonti

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  1. Alexander Hima
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    Chapter 04


    La Guida



    P
    aroloni volavano tra Drake ed il vecchietto che qualche tempo dopo scoprirono che si chiamava Toru. Drake era convinto che le streghe non esistevano oltre al fatto che lo denigrava e Toru dal canto suo rispondeva con parole d'indignazione. Mentre loro parlavano Alexander si limitava ad ascoltare, oramai aveva scelto di portarselo con se; anche se successivamente si fosse rivelato un nemico la strategia migliore era quella di portarlo con loro esclusivamente per il ragionamento che aveva effettuato qualche istante prima del battibecco tra i due. Mentre sembrava che il discorso procedesse verso la fine il ninja della foglia spezzò una lancia per la vecchia guida.-Comprendo il tuo scetticismo Drake, purtroppo non sono certo che sia realmente una follia il fatto che le streghe esistano. Personalmente ho visto nella mia vita creature talmente strane che mi meraviglierei del fatto che delle misere streghe non esistessero. Vampiri, Demoni, Vampiri-Demoni, Stregoni non morti, Zombie, queste sono solamente alcune delle cose che ho visto in vita mia. Quindi si, posso credere che lui abbia avuto a che fare con delle streghe. Detto questo lui verrà con noi.-§E poi in questo modo potremmo almeno tenerlo d'occhio.§Dopo le varie spiegazioni sulla formazione, il controllo sul corpo dell'uomo questi fece un'affermazione alquanto fuori luogo alla quale il jonin rispose con tranquillità. [color=steelblue]-Tu avrai quello che vuoi, noi avremo una guida e la possibilità di imparare da te le varie vie e scorciatoie di Taki, il resto non ti deve riguardare.- In realtà non c'era niente in ballo se non la conquista da parte del Kasai di potenziale bellico, però questa cosa non doveva interessare alla guida. Infine le spiegazioni del vecchio sul tragitto da percorrere il gruppo aveva tutte le informazioni che gli interessavano prima di cominciare a partire ma non prima che il ninja della foglia analizzasse con il suo byakugan attivo il chakra dei suoi compagni. Questo sarebbe stato uno degli ultimi accorgimenti prima della partenza, infatti l'ultimo accorgimento sarebbe stato quello di prendere qualche razione da viaggio per la faticosa strada che avrebbero trovato dinnanzi a loro.

    I
    primi passi all'interno della ragione di Taki erano in una zona collinare, come era ben auspicabile era simile a tutte le altre aree della stessa tipologia. Vi erano quindi delle macchie di alberi per tutta la zona. -Evitiamo di passare per quelle zone alberate, anzi teniamoci alla larga il più possibile e se siamo costretti a passarvi vicino per via della strada stiamo attenti ad eventuali imboscate in cui potremmo incappare.-Disse al suo gruppo. Il motivo di tale strategia era causata dal terreno in cui essi si trovavano, infatti il fatto che ci fossero macchie alberate avrebbe da un lato potuto aiutare il gruppo a passare in modo meno visibile, ma nel caso in cui i loro nemici avessero la capacità di vederli le macchie di foresta non avrebbero fatto altro che decretare loro problemi forse anche farli incappare all'interno di un'imboscata e questo non era il momento di perdere energie, equipaggiamento o farsi del male. Anche se la guida aveva detto al gruppo che prima della galleria era molto difficile incappare nei banditi il ninja della foglia avrebbe controllato di tanto in tanto tutto il percorso con la vista di profondità donatagli dal suo byakugan. Giunto a qualche kilometro di distanza dal passaggio roccioso il ninja della foglia fermò il suo gruppo e cominciò ad analizzare la zona che avrebbero dovuto attraversare mediante i suoi occhi perlacei. Dopo una prima perlustrazione mediante la capacità innata dello Hyuga questi si rivolse verso Drake nel caso in cui non avesse notato niente.-Drake, puoi mandare qualcuno in esplorazione in quella zona?- Riferendosi ovviamente alle creature che lui poteva evocare, molto probabilmente la risposta sarebbe stata positiva. Quindi il resto del movimento in quella zona sarebbe modificata in base a quello che la rana avrebbe visto. Nel caso infatti in cui o lui o l'evocazione di Drake avessero trovato qualcosa in base alla disposizione dei loro avversari loro avrebbero attaccato di sorpresa, o avrebbero tentato di passare inosservati. Tutto dipendeva naturalmente da cosa avrebbero visto. Nel caso in cui nulla fosse stato palese il gruppetto avrebbe ripreso il viaggio. -Anche se non abbiamo trovato niente state comunque sul chi vive, non si sa mai cosa potremmo trovare, state attenti anche ad eventuali trappole. Non ho voglia di trovarmi in mezzo al fuoco nemico.- Ripreso il viaggio i ninja si sarebbero fermati più o meno verso il calare della notte. La zona prescelta sarebbe stata una macchia piena di alberi che sarebbe stata la loro "dimora" per la notte, dopo che questa sarebbe stata controllata. Giunti lì avrebbe impartito degli ordini. -Atasuke, metti al sicuro la zona- Inutile dire che doveva utilizzare la sua abilità nel creare trappole per assicurarsi che non succeda niente. -Drake tu sei il più muscoloso tra di noi quindi ti occuperai di scavare un buco profondo poco più di mezzo metro. Infine Toru tu raccoglierai un pò di legna da poter ardere. Per quel che mi riguarda io rimarrò qui a controllare la zona.- Inutile dire che il controllo della zona sarebbe stato effettuato con il byakugan. Una volta che Drake avesse finito con la buca e il vecchio avesse portato la legna il ninja della foglia avrebbe messo la legna dentro la buca e avrebbe acceso un fuoco. Fare così avrebbe permesso al gruppo di riscaldarsi durante la notte ed evitare che la luce del loro fuoco fosse notabile da terzi. Se i suoi compagni non avessero preso delle razioni per il viaggio lui avrebbe condiviso quelle che aveva preso prima, successivamente diede gli ultimi accorgimenti per la notte. -I turni di guardia saranno due, nel primo saremo io e Toru a fare da guardia. Dopo sei ore Drake e Atasuke ci daranno il cambio per altre sei ore. In tal modo tutti noi potremmo riprenderci e continuare a la strada fino alla fine del secondo giorno in modo tranquillo.- Quando Alexander e la guida fossero rimasti da soli il ninja della foglia avrebbe cominciato a fargli delle domande. -Abbiamo molte ore dinnanzi a noi, che ne dici di raccontarmi cosa è successo alla tua famiglia e alla tua gilda mercantile? Mi piacerebbe sapere anche come ti sei avvelenato? Sempre se per te va bene, non voglio obbligarti o farmi i fatti tuoi.- Il vecchio poteva parlare oppure no, fatto stava che i due avrebbero dovuto passare delle ore assieme, senza considerare i giorni di viaggio e conoscersi reciprocamente sarebbe stata una cosa vantaggiosa per entrambi, o almeno forse. Andando poi a spostare il discorso su qualcosa di più pratico, ovvero avrebbe chiesto alla guida di fargli vedere la mappa e spiegargli più o meno come si distingueva morfologicamente il territorio di Taki

    D
    opo la notte che sarebbe passata in un modo o nell'altro il gruppo si sarebbe svegliato e dopo che Alexander aveva riattivato il byakugan per la prima volta in quella giornata avrebbe rimesso la terra scavata al suo posto e successivamente avrebbe aspettato i suoi compagni prima di ripartire. Quel tragitto prima della zona dei fiumi sarebbe stato oltrepassato nelle stesse modalità del giorno precedente. Tutto cambiò nel momento in cui si palesarono dinnanzi a loro i fiumi più o meno grandi. Era chiaro già da prima che nel caso in cui la strada fosse stata un pantano che il gruppetto avrebbe dovuto far leva su quelle che erano le capacità del fabbro della foglia, o per essere più precisi su quelle che erano le sue evocazioni. Tranquillo il ninja della foglia che prendeva il nome di Alexander si girò verso il suo compagno. -Drake, adesso tocca a te.- Era chiaro che in quella parte del viaggio Drake sarebbe stata una figura importante per tale motivo decise di lasciare a lui e alla guida le modalità di movimento per quella zona considerando anche che conosceva solo in linee generali le capacità delle sue rane. Fatto stava che giunti alla fine del viaggio, ovvero arrivati alle porte del villaggio il ninja della foglia avrebbe suggerito al gruppo di sostare lì per la notte, rifocillarsi per bene e prendere quelle che potevano essere provviste o altro per il resto del viaggio, non prima di essersi camuffati per bene.

     
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  2. The_Drake
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    Il viaggio poteva finalmente iniziare e con la disposizione prescelta dal Jonin il gruppo di quattro persone potè iniziare a muoversi verso le Mille Fonti; Drake era abbastanza tranquillo nella sua posizione centrale e si fidava molto degli occhi e delle capacità dei suoi compagni, per cui l'unica cosa che poteva fare era mantenere la calma e tener d'occhio il più possibile il vecchio, sperando che non rivelasse sorprese fin da subito.
    In ogni caso sapeva che gli occhi del Byakugan erano ottimi per quel tipo di missioni, considerando che permettevano una visione totale della zona senza grossi problemi, oltre ad altre peculiarità di profondità e zoom: ormai aveva imparato a capirlo sia dalle legende popolari della Foglia, sia perchè quasi sempre aveva stretto amicizie con gli esponenti di quel Clan; La ranetta poteva, insomma, tener tranquille le sue zampette dentro la maglia di metallo di Drake, permettendosi anche di sonnecchiare durante tutto il tragitto verso il primo vero ostacolo, il passaggio roccioso.
    Alle affermazioni del Jonin, il chunin agì immediatamente, capendo che volesse in qualche modo, Alexander, avere una sicurezza aggiuntiva rispetto alla visione chakrica dei suoi occhi, considerando che nessuno poteva sapere se c'erano in atto qualche tipo di barriere anti rilevazione; Rapido svegliò Gamachibi tirandola fuori da sotto la sua maglia per poi spostarla a terra. Chibi, ho bisogno che tu vada verso questa direzione cercando di trovare un passaggio roccioso. Appena lo avrai localizzato dovrai cercare di spostarti il più possibile in quella direizione ed usare le tue capacità per rilevare qualsiasi cosa possa esser nocivo al nostro passaggio. Voglio un resoconto dettagliato. Io ti terò d'occhio da questa distanza, non ti preoccupare...in caso torna pure al Monte Myoboku. Disse, prima che la ranetta stropicciandosi gli occhi partisse verso la sua personale missione di perlustrazione.
    Ryouji non avrebbe avuto problemi a seguirla, considerando la sua affinità con quegli animali e si fidava dei sensi di quella bestiola, dato che gli era stata utile ben più di una volta.


    CITAZIONE
    Percepire i Rospi [Tecnica]
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: 10
    L'utilizzatore percepisce l'esatta posizione dell'evocazione, e informazioni sul suo stato emotivo e fisico. La tecnica si estende per un raggio pari a 2km per punto competenza aquisito.
    E' possibile localizzare più di una evocazione per volta.

    Tipo: Ninjutsu
    [Livello: 4 / Consumo Attivazione: Mediobasso - Consumo Mantenimento: MedioBasso]
    [Genin]

    Poteva sentire le emozioni della rana, eccitazione, e il suo stato fisico, ottimo, mentre si spostava verso la grotta; C'avrebbe messo un bel pò prima di arrivare a destinazione, considerando che tra tutte, Chibi era la rana meno forte del contratto dei rospi di Drake, ovviamente in campo fisico.
    Lei comunque sapeva cosa fare e sapeva come agire per ottimizzare al meglio la sua perlustrazione: a breve distanza con la grotta eseguì una sua speciale moltiplicazione, dividendosi in vari corpi direttamente nati dal suo stomaco e uscenti dalla sua bocca; In tutto 4 copie esatte si spostarono in direzioni diverse, un paio saltando sopra gli alberi, usando le innate capacità di salto, e altre si mimetizzarono con il territorio e la boscaglia: alla fine Gamchibi appariva come una semplice rana, proprio come tutte le altre.
    I corpi si sarebbero innoltrati nel crepaccio, spostandosi in maniera disunita e cercando informazioni sulle varie zone che comprendevano il circondario, memorizzando ogni singolo dettaglio, fermandosi di quanto in quanto per utilizzare la percezione anfibia nella zona attorno a loro.


    CITAZIONE
    [Tecnica] Gamabushin no JutsuQuesto particolare ninjutsu è utilizzabile solamente dal rospo Gamachibi e gli permette di clonare fisicamente se stesso, "vomitando" le sue copie direttamente dalla bocca.
    Le varie copie hanno le stesse caratteristiche e abilità del rospo originale, ma non possiedono chakra e quindi non possono eseguire jutsu. Hanno a disposizione un unico slot azione, destinato al movimento; per tutte le altre azioni, dovranno consumare gli slot azione del rospo che le ha create. Se toccate la loro consistenza è fisica e, alla loro distruzione, tutte le informazioni accumulate si riversano nel rospo originale: distrutte con qualsiasi danno.

    [Consumo: Mezzo Basso per copia - Max copie: 6]
    [Max postamento: 10km]

    [Abilità] Percezione Questa particolare abilità può essere utilizzata dalla rane grazie alla presenza sulla pelle di pori, che gli permettono di percepire i cambiamenti ambientali, comprese le presenze di chakra.
    Tale abilità si è sviluppata in diverso in modo in base alla grandezza o tipologia di rana.
    Gamachibi, possedendo una grande quantità di pori controllabili sul suo piccolo corpo, può estendere la percezione sensoriale [Tatto, Gusto, Udito, Olfatto, Vista, Chakra] fino a 30 metri.
    Altri rospi, possedendo una quantità di pori in uguale proporzione al loro corpo enorme, possono estendere la percezione sensoriale, trasformandola in una sorta di radar il quale permette, a costo di uno Slot Azione ad uso, di sapere posizione e forma approsimmata di tutti i corpi solidi che gli circondano nel raggio di 30 metri [questa abilità non percepisce fonti di chakra o permette di smascherare Genjutsu].

    Dopo che le copie avessero concluso il loro spostamento nella zona, cercando di riempirla tutta, sarebbero tornate dall'originale che le avrebbe ringhiottite prima di tornare indietro dal padrone e dare un resoconto della zona; Se ci fossero stati dei nemici gli avrebbero trovati, se ci fossero state trappole, senza farle scattare, le avrebbero notate e viste, insomma non correvano pericoli.
    Fatto questo, avrebbero potuto proseguire fino ala notte dove poterono iniziare il primo campo base nella regione nemica.
    Per scavare il buco, che sarebbe servito per riscaldare i presenti durante la notte: non aveva capito cosa servisse, considerando che non era degli studentelli comuni e che poteva resistere una notte all'agghiaccio, ma non aveva voglia di opporsi, fidandosi del Jonin; Usando la sua maestria nel chakra utilizzò una spinta di un pugno, dato con poca potenza rispetto al suo normale status [Chakra Distruttivo "Intermedio" ], per aprirem sotto di lui una voragine abbastanza profonda e larga da poter fare al loro caso: doveva ringraziare le sue rane e in qualche modo lo Yakushi di Oto per quelle sue capacità così elevate.
    Iniziò il suo riposo che sicuramente avrebbe fatto recuperare la stanchezza del viaggio e l'energia consumata fino a quel momento.
    Il turno di guardia venne fatto subito dopo quello di Toru e "Occhi Bianchi", insieme al suo allievo metallurgo di Konoha. Mi fiderò dei tuoi occhi, per la ricognizione di questa notte...in caso sappi che Gamachibi controlla il territorio intorno a noi costantemente, ogni cosa supera un certo perimetro verrà sicuramente rilevata. Disse al compagno prima di mettere la ranetta in cima alla sua testa, lasciandola fare il suo lavoro, mentre lui si spostava attorno al campo base a controllarne i contorni.


    Passando la nottata, sperando senza problemi, il gruppo potè proseguire verso la zona dei fiumi: come pensava gran parte degli stessi erano ricoperti da fango, quindi l'aiuto completo delle sue rane era limitato, anche se non era del tutto inutile. Immagino che ognuno di noi può utilizzare le abilità di chakra repulsivo per attraversare la zona, sia con balzi che con camminate normali. Preferisco uno spostamento a salti, mirando direttamente le zone in cui il terreno sembra fisso...in caso di grossi problemi con il passaggio di un fiume evocherò le mie aiutanti, in maniera che il passaggio vi sia più congeniale. Disse, battendosi la mano nella pancia: gesto che serviva a Chibi per attivarsi ed iniziare la sua perlustrazione. Rispetto alle altre zone siamo più scoperti, per cui vi chiedo di controlare dove mettete i piedi e di procedere con cautela e rispettare i tempi di spostamento che vi darò. La mia rana controllerà le zone più agibili e ci permetterà di passare senza problemi. Ora muoviamoci. Chibi poteva percepire tutto in quella zona: se una zona fosse stata riempita di fango, magari camuffata in qualche modo, se ne sarebbe accorto dalla sua percezione, che si estendeva a raggio completo e le permetteva di fotografare letteralmente la zona nella sua mente e sensi; Drake avrebbe mosso il gruppo, pronto ad evocare una delle sue bestie al momento opportuno: se Toru non avesse conosciuto l'arte delle repulsione se ne sarebbe fatto carico lui, portandoselo sulla schiena.
    Sapeva che se ninja nemici doveva attaccare avrebbero sicuramente sfruttato l'effetto sorpresa dato dall'acqua e dal fango e che le tecniche più utili allo scopo erano appunto suiton e doton: in ogni caso elementi che poteva contrastare e che le sue rane erano in grado di utilizzare; Non vi era nessuna parte del viaggio che il gruppo non potesse coprire.



     
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  3. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Ultimi Dettagli~


    A Drake parvero non andare giù i racconti del vecchio. Sembrava non fosse minimamente convinto dell'esistenza di quelle streghe, visione che in effetti anche Atasuke condivideva, tuttavia egli usò parole più pesanti, specialmente riguardo all'incapacità del vecchio di batterne almeno una in tutti questi anni, sollevando la possibilità che fosse stato lui ad abbandonare le squadre in mano alle tre megere, piuttosto che non esser mai riuscito effettivamente ad uscire dallo scontro in maniera vittoriosa.
    Tra le varie parole, tuttavia il vecchio ribadì con decisione la sua idea, sottolineando che in effetti erano proprio delle streghe, dato che la nostra tecnica di rilascio non aveva mai avuto effetto, dato che quelle erano effettive arti magiche e non arti illusorie ninja. Inoltre sottolineava con fervore il fatto che quelle non potevano essere arti ninja dato che per colpire le tre "streghe" non sfruttavano alcun seal e non necessitavano di uno scambio di sguardi per poter colpire. A quelle parole, nonostante la preoccupazione per il tutto, Atasuke si sentì rincuorato, dato che pareva potesse fissarle negli occhi senza temere effetti aggiuntivi oltre a quelli che già potevano esserci, cosa che quindi gli concedeva un certo gradi di vantaggio che avrebbe sfruttato per usare al meglio lo sharingan.
    Alla fine della fiera comunque pareva sempre più sensata la teoria delle streghe, poste in essere in quei luoghi forse per un loro macabro piacere personale, o forse poste in quei luoghi semplicemente perchè in effetti erano le guardiane di quelle fonti e dei relativi segreti, cosa che comunque era molto affine alla teoria delle tre kunoichi esperte nell'arte illusoria.

    [...]


    Discussa la formazione, il vecchio si presentò con il nome di Toru, accettando inoltre di buon grado la formazione proposta da Alexander, anche se trovava quasi ironico prendere quella formazione in un luogo come Taki.

    "Credevo foste un gruppo di mercenari in cerca di soldi facili a Taki, ma tutta questa segretezza e queste precauzioni mi fanno seriamente pensare che ci sia qualcosa di grosso in ballo... Se non fossi realmente a corto di tempo probabilmente sarei tentato di lasciar stare... non voglio guai, nè immischiarmi in affari molto importanti... Ma al momento non ho scelta"

    «Non preoccuparti, semplicemente siamo molto scrupolosi ed ogni tanto abbiamo la tendenza ad avere qualche paranoia...»


    Mentì Atasuke, per cercare di tranquillizzare il vecchio e cercando di sdrammatizzare la situazione impersonando un qualcuno che in realtà non era celando così quello che realmente era e realmente sapeva dando solo l'aria di essere molto curioso e paranoico quando in realtà tutta quella procedura era a dir poco dovuta dato il tipo di missione in cui erano stati invischiati. [Abilità] L'ultima cosa che voleva era che quel vecchio riuscisse ad intuire il loro obbiettivo e magari tradirli.
    Poco dopo il vecchio estrasse la sua vecchia e logora mappa, che tuttavia pareva essere sufficentemente aggiornata, specialmente con i luoghi in cui le "streghe" parevano operare.
    Tra le varie cose, il vecchio indicò una strada che serpeggiava all'interno del territorio evitando i primi centri abitati per poi seguire una tappa in un piccolo villaggio per poi immettersi in una foresta ed infine raggiungere le fonti della regione centrale.

    °C'è un sacco di strada da fare... salvo intoppi qui si tratta all'incirca di circa una settimana di viaggio, giorno più, giorno meno... Sempre che non ci siano intoppi come un attacco da parte di quete famigerate streghe o altri eventi che ci facciano perdere tempo... Comunque tutta quella strada in emzzo alla foresta dove paiono agire le streghe non mi piace molto, tuttavia non ho modo di poter individuare un'altra via più sicura... quindi non ci resta che fidarci a questo punto, tuttavia sarà cosa buona e giusta interrogare questo falegname... chissà che non ci dica il segreto per evitare di essere attaccato...°

    [...]


    ~In Marcia~


    La squadra aveva ormai preso ad avanzare nel territorio di Taki seguendo quella che era alla fin fine la via suggerita dal vecchio. Lungo quel primo tratto, come aveva già detto il vecchio prima di partire, non parvero incontrare nessuno e soprattutto nessun villaggio. Di tanto in tanto si potevano osservare in lontananza delle macchie di alberi ed Alexander, forte della sua esperienza, decise, forse solo per rinfrescare la memoria ai compagni, di esprimere un ordine da un lato Ovvio e scontato, ma dall'altra parte molto importante.

    "Evitiamo di passare per quelle zone alberate, anzi teniamoci alla larga il più possibile e se siamo costretti a passarvi vicino per via della strada stiamo attenti ad eventuali imboscate in cui potremmo incappare."


    Esclamò Alexander mentre Atasuke ancora meditava possibili tentativi di imboscata che potevano avvenire in un territorio come quello. Comprese perfettamente che cosa Alexander si aspettasse e le problematiche che un territorio come quello poteva portare. Se si fosse trattato dei boschi di Konoha Atasuke avrebbe avuto di che ridire, tuttavia, essendo quelli luoghi a loro completamente sconosciuti, i vantaggi che potevano trarne erano minimi se paragonati ai vantaggi che avrebbero avuto i locali, consci del territorio, oltre che della geografia della zona e quindi di tutti i luoghi perfetti per preparare delle imboscate.
    Il viaggio parve comunque proseguire tanquillo, anche se Atasuke continuava con insistenza ad osservarsi attorno a caccia di indizi o di eventuali tracce di un eventuaale nemico. Le sue orecchie sondavano l'ambiente con la massima attenzione a caccia di suoni, parole o altro che poteva udire in quel silenzio quasi innaturale. Tenne poi anche d'occhio l'intero percorso per cercare di individuare eventuali trappole lungo la via o oggetti da cui potesse in qualche modo dedurre l'eventuale presenza di altri nelle vicinanze.
    [Abilità] [Abilità]
    Raggiunta al fine la grotta, il gruppo di sermò mentre Alexander chiese a Drake se poteva mandare qualcuno in avanscoperta per controllare l'ingresso del tunnel ed il tunnel stesso in maniera da evitare spiacevoli incontri all'interno di quella struttura.
    Di tutta risposta, Drake inviò la piccola rana che aveva evocato poche ore prima a controllare la via per essere certi che nulla potesse coglierli impreparati.

    [...]


    Terminata la ricognizione, il gruppo ripartì per il viaggio, dirigendosi lungo la via finchè non giungesse la notte. Ovviamente non passò un istante in cui il gruppo abbassasse la guardia in modo da non venire colti impreparati in nessun caso. Raggiunto un luogo accettabile dove fermarsi per la notte, la sera stava ormai iniziando a calare su di loro e dunque era giunto il momento per il team di fermarsi per riprendere successivamente la marcia.
    Il primo rodine di laexander fu semplice e diretto ad Atasuke, il quale attese solo pochi istanti meditando come rendere effettivamente sicura quella zona prima di mettersi all'opera con i pochi materiali tecnici che aveva a disposizione.
    Dati tutti gli ordini e studiato un buono schema per piazzare le trappole, Atasuke si mise all'opera creando prima di tutti i meccanismi necessari per 5 trappole, il massimo che poteva fare grazie al suo kit per le trappole, le quale in breve erano quattro semplici meccanismi lancia kunai ad innesco a tensione ed un allarme generale, collegato con tutte e quattro le trappole, oltre che innestato intorno al campo base, in maniera che qualunque cosa fosse capitata, il team sarebbe stato allertato della presenza nemica mentre le trappole davano il primo colpo agli invasori. Non contento della cosa ed avendo ancora la possibilità di portarsi avanti prima della cena, Atasuke si mise a scavare alcune botole qua e la molto semplici e coperte con rami e foglie. Nulla di così elaborato ed efficace, tuttavia era l'unico modo che gli venne in mente per minare ulteriormente la zona sfruttando quel poco che la natura di quel loco poteva offrire. Di tanto in tanto in quelle buche, atte più a rallentare ed a segnalare un aggressione che altro, infilò sul fondo, nel terreno, dei pali appuntiti, questa volta invece molto utili a sedare immediatamente eventuali aggressioni.
    [Abilità]

    Terminato di minare la zona con un totale di 1 allarme, 4 trappole e 10 fosse di cui 5 corredate di spuntoni aguzzi sul fondo, Atasuke fece per tornare al campo base, tuttavia il sistema di allarme scattò, segno che qualcuno o qualcosa stava per attaccarli. Con scatto felino si diresse verso la direzione in cui aveva sentito scattare una delle sue trappole e con enorme sorpresa vide che si trattava di una lepre, caduta nella sua trappola lancia kunai involontariamente.
    Atasuke sorrise lieto della scoperta, non solo perchè l'allarme si era rivelato in realtà come un falso allarme e quindi non erano in pericolo, ma soprattutto perchè aveva appurato il funzionamento delle trappole, e dell'interso sistema, oltre che guadagnarsi una salutare cena da preparare. Ovviamente riarmò il sistema dopo aver ripulito dal sangue dell'animale il suo kunai in modo da poter mantenere al massimo l'efficenza dell'arma ed infine si rimise in marcia verso il vicino campo base.

    [...]


    Tornato quindi al campo con la lepre ormai morta tenuta per le orecchie, dopo aver spiegato la causa dell'allarme e di come aveva catturato quella lepre, si mise a macellarla rapidamente con il tanto affilatissimo prima di metterla ad arrostire sul fuoco ascoltando gli ultimi accorgimenti per la notte che Alexander stava esponendo al gruppo.

    "I turni di guardia saranno due, nel primo saremo io e Toru a fare da guardia. Dopo sei ore Drake e Atasuke ci daranno il cambio per altre sei ore. In tal modo tutti noi potremmo riprenderci e continuare a la strada fino alla fine del secondo giorno in modo tranquillo."

    «Ok, nessun problema... intanto, qualcuno di voi vuole un po di coniglio arrosto? Le scorte domani saranno ancora buone, ma il coniglio fresco non so per quanto rimarrà tale»


    E così banchettò, condividendo la preda con i compagni, intaccando ovviamente una minima parte delle scorte che il team si era fatto prima di imbarcarsi in quella missione. Giunta infine l'ora dei turni, Atasuke si mise a dormire beatamente, cercando di far fruttare al massimo quelle 6 ore che aveva a disposizione prima che il suo turno di guardia partisse.
    In un certo senso, quel sistema di turnazioni gli ricordava perfettamente il lavoro alle mura che aveva iniziato a compiere poco tempo prima...

    [...]


    Giunta l'ora della loro turnazione, Drake rassicurò Atasuke sottolineando della sua fiducia nei suoi occhi e del fatto che come supporto avrebbero potuto contare sui sensi della piccola ranocchietta che continuamente sondava l'ambiente da sopra la testa di drake.

    [...]


    Giunto infine il mattino seguente, quando anche gli altri due del gruppo si svegliarono, giunse il momento di levare le tende e riprendere il cammino. Atasuke dal canto suo disinnescò una ad una le varie trappole [Abilità] rimuovendole dalle relative postazioni in maniera da poter recuperare l'attrezzatura per poter rendere sicuro il prossimo campo base senza doversi lasciare solo all'ambiente che poteva fornire ottimi materiali, ma poteva anche non dare nulla di utile.
    Recuperato tutto il necessario e celato il segno del passaggio della squadra, il gruppo riprese la marcia. Raggiunti poi i due fuìiumi dopo qualche ora di cammino, giunse il tempo per Drake di dimostrare le sue abilità sfruttando la sua conoscenza di quei terreni paludosi e fangosi maturata con le rane alle quali era tanto legato. Atasuke attese precisi ordini prima di muoversi, in modo da evitare spiacevoli inconvenienti ed eventuali errori che potevano portare il gruppo a restare impantanato.
    Era chiaro che in quel luogo erano estremamente vulnerabili a causa dell'ambiente in se, ma soprattutto per l'ampia gamma di suiton e doton che quel luogo rendeva possibili effettuare per un imboscata. Da un certo punto di vista, se c'era un luogo che temeva in particolare di tutrto quel viaggio, di certo erano quei fiumi ed il loro terreno fangoso.

    °Speriamo solo che a questo punto non ci sia un imboscata ad attenderci proprio qui... sarebbe veramente il posto peggiore in cui venire colti, tuttavia con la rana di Drake e gli occhi di Alexander non avremo di certo problemi ad evitare degli attacchi a sorpresa...°


    Pensava tra se attendendo il suo turno di muovere a rapidi e lunghi balzi coadiuvati dal chakra repulsivo...
     
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    [Il Crepaccio]

    Le creature in esplorazione, così come gli incredibili occhi dello Hyuga riuscirono a svelare ogni mistero della lunga fenditura di roccia, trovando qualche erbaccia, diversi anfratti in cui era facile nascondersi e poi un singolo bandito dall'aria affamata che, avvolto in un mantello lacero, attendeva dietro una grossa formazione rocciosa, per aggredire ignari passanti con il suo piccolo coltello. una mezza taccha che il grupo avrebbe potuto mettere fuori gioco senza alcun problema. E tuttavia c'era qualcosa di particolare in lui: gli mandava un braccio ed il moncherino era stato sigillato con il fuoco, ma a parte questo era un individuo ai limiti del ritardo mentale, reso folle dalla fame e dalla stanchezza, che aggrediva i passanti più per disperazione che per altro, lavorando da solo.

    Non sarebbe stato difficile evitarlo o sconfiggerlo, ed accanto al luogo dove si trovava, un abile osservatore avrebbe potuto trovare [Se posseduti almeno 6 gradi in Vista] un piccolo oggetto luccicante: una ruota dentata con una piccola macchia di sangue, probabilmente il resto di qualche aggressione passata.

    [Guardia Notturna]

    Con l'eccezione della lepre non ci furono altri allarmi degni di nota, ma qualcosa non tornava in quel piccolo animale: non appena assaggiate quelle carni, Toru sputò immediatamente il boccone, invitando tutti gli altri a fare altrettanto. Via, sputate quella roba, ORA! Con un calcio avrebbe ribaltato i pezzi di carne ancora in cottura, per poi guardarsi intorno con nervosismo. Sei sicuro che l'animale fosse morto per la tua trappola? Avrebbe chiesto (a patto di sapere come era stata catturata la cena) Non usi veleno, giusto? E allora come si spiega che quella carne fosse impregnata di dio solo sa quale sostanza! Si sciacquò la bocca con dell'acqua, sputando poi la saliva. Non so quanto siate abituati a queste cose, ma vivendo di esplorazioni e viaggi ho sviluppato un senso del gusto nettamente più raffinato, specie per i veleni.

    E questa carne era sicuramente avvelenata...forse l'animale aveva mangiato bacche o erbe velenose, ma non mi pare di averne viste nel circondario...la cosa è sospetta. Non fece però domande sulla missione dei tre ninja, anche se sul suo viso era evidente il sospetto nei loro confronti: temeva realmente di essersi cacciato in qualche guaio con quell'alleanza. Beh, non credo abbia senso cercare nei dintorni, e comunque sono solo sospetti. Solo...eviterei di mangiare il cibo senza prima controllarlo in qualche modo. Concluse, tirando fuori un pacchetto di dure e insapori gallette. Purtroppo... Sospirò, evidentemente deluso dalla cena a base di carne andata in fumo. [Veleno Dannoso Base nella carne]

    Durante quella notte di guardia, nel turno di Xander e Toru, i due ebbero modo di parlare di diverse cose. La Guida ripetè più o meno la stessa storia narrata in precdenza riguardo a come era stato avvelenato: rimanendo troppo a lungo immerso in una fonte che, secondo la leggenda, conferiva grandi poteri. Quanto alla perdita della mia compagnia... Sospirò. Si può dire che è stato a causa della mia sete di ricchezze e potere, senza dubbio. Ho accettato un incarico molto pericoloso: consegnare delle vivande e delle armi a una cittadina che era sotto assedio in cambio di un enorme profitto. Ma come ho detto era una faccenda pericolosa, c'era la guerra. Dovevamo scivolare attraverso gli assedianti, dei ninja come voi, ed essere pronti a sconfiggere eventuali pattuglie. Per questo investii gran parte del mio patrimonio pur di farcela...guardie del corpo...trappole...rinforzi per i carri...carovane secondarie da usare come diversivo... Un nuovo sospiro. Ma ho fallito...e ho perso tutto. A quel punto mia moglie, che già non mi sopportava più per via dei miei continui viaggi, decise di piantarmi in asso e andarsene assieme a mia figlia, dopo aver venduto la mia casa per pagarsi il viaggio.

    A quel punto ho iniziato a girare, come guida, esploratore...mercenario. Fino a trovarmi invischiato con quella dannata fonte avvelenata. Ma piuttosto...voi...
    Improvvisamente levò lo sguardo, serrando la mano sulla spada mentre prestava la massima attenzione a ciò che li circondava. Solo il rumore di alcuni insetti...il verso di un gufo poco distante, a cui fece eco la più stridula voce di un falco. Mi era sembrato... ma non c'era niente, e Toru sedette nuovamente. Anche se...qualcosa non mi torna, ma non riesco a capire esattamente cosa...come se ci fosse qualcosa che non dovrebbe esserci.

    Durante il turno di guardia successivo non ci furono eventi significativi.

    [La Regione dei Fiumi]

    Alla proposta di Drake, di fronte a quell'enorme pantano che erano diventati i fiumi dopo la pioggia, Toru spiegò quelle che erano le sue capacità, oltre alla sua idea su come muoversi. Non c'è bisogno di trasportarmi...so che voi ninja sapete camminare sull'acqua, ma col mio addestramento di base ho appreso solo a saltare di ramo in ramo o stare in equilibrio sulle pareti verticali...nulla di più. Tuttavia, se si tratta di saltare da una zolla all'altra non dovrei avere problemi. Solo cercate di evitare di andare troppo velocemente, o di stare in troppi sulla stessa area solida, dopotutto si tratta di terra e fango, in tanti potremmo scivolare. A quel punto era il momento di avanzare.

    Le acque scure e limacciose nascondevano diversi pericoli, oltre ad offrire una discreta resistenta al potente sguardo dello Hyuga, che non riusciva a vedere a più di un metro di profondità, non molto più efficace di una normale vista, ma almeno riusciva a individuare i rudimentali sistemi circolatori del chakra dei pesci e di altri animali che nuotavano nella melma, come ad esempio un enorme coccodrillo che nuotava pigramente nell'acqua stagnante, affiorando ogni tanto sulla superficie. Potrebbero esserci animali pericolosi, fate attenzione. Più di una volta ho notato alligatori o serpenti giganti. Avvisò Toru, prima che iniziassero a saltare da una parte all'altra, seguendo una strada tutt'altro che lineare per raggiungere l'altro lato del pantano.

    Ma ecco che, quando erano più o meno a metà strada, un gruppo di tre coccodrilli caricò gli avventurieri! Uscendo dall'acqua ad alta velocità, avrebbero provato ad intercettare i ninja mentre questi stavano per atterrare, dimostrando un'estrema intelligenza, forse troppa per semplici animali! Le loro mascelle avrebbero cercatod i catturarli a mezz'aria come fossero semplici uccelli da preda in picchiata e una volta fatto questo, li avrebbero trascinati nell'acqua dove potevano sgranocchiarli pian piano. [Velocità Blu+2 tacche - Forza Viola - Morso di potenza 50] Un coccodrillo avrebbe cercato di prendere Drake, che stava atterrando sulla stessa "piattaforma" di Xander, mentre un secondo cercò di afferrare Atasuke, poco distante, ed un terzo invece se la prese con Toru, che venne sbilanciato e gettato in acqua, anche se la sua manovra evasiva gli permise di evitare di essere morso. Dannazione! Il coccodrillo si gettò all'inseguimento ed entrambi sparirono sotto le acque limacciose!

    Gli animali rimasti avrebbero cercato altre due volte di catturare le loro prede, ma della Guida e del suo aggressore non c'era traccia...e quando dopo alcuni secondi un grido terribile si levò dall'acqua, tutti videro che un nuovo attore stava salendo sul palcoscenico: più a valle rispetto alla loro posizione di circa quindici metri, un enorme serpente fuoriuscì dall'acqua, gettando uno stridìo terribile mentre stritolava tra le sue spire un coccodrillo e nel frattempo i suoi occhi si posarono sugli avventurieri: aveva trovato una preda più succulenta?

    leviathan



    Toru però sembrava scomparso...
     
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  5. Alexander Hima
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    Chapter 05


    Il Viaggio Verso Taki



    L
    a zona del crepaccio sarebbe stata a lungo andare probabilmente la zona più tranquilla che avrebbero attraversato durante il loro viaggio. Dinnanzi a loro infatti si sarebbe parato solamente un bandito che sembrava tale solamente per via della fame e della stanchezza. C'era da dire che quell'uomo faceva non poca pena al leader del gruppo, per tale motivo decise di fare qualcosa di diverso del solito: mettiamolo ko oppure passiamo indisturbati. A convalidare questa decisione chiamò Drake e li spiegò quale sarebbe stato il loro modus operandi dopo aver spiegato la situazione anche a coloro che per via di cose non avevano visto il bandito.-Allora, più avanti c'è una persona che sembra un bandito. Ipotizzo che il motivo per cui fa quel "mestiere" è la fame, lo vedo malnutrito e stanco. Drake, adesso che arriviamo lì bloccalo ed impediscigli di muoversi e mettigli una mano davanti la bocca, ah dimenticavo... è monco da un braccio. Al resto penso ci penso io.- Quando infine il bandito venne reso incapace di muoversi dal chunin, Alexander si sarebbe posto dinnanzi al bandito porgendogli una delle varie reazioni che aveva con se mentre diceva queste parole. -Allora, come puoi vedere siamo in superiorità numerica. Tu hai semplicemente fame, se non urli e non ci attacchi ti faccio mangiare. Se hai capito e accetti sbatti due volte le palpebre.- Nel caso in cui avesse accettato chiudendo rapidamente le palpebre avrebbe fatto cenno di liberarlo per farlo mangiare.-Adesso spiegami perchè non hai cacciato? venendo qui ho notato una notevole fauna. E poi spiegami cosa ci fai qui, non ti vedo molto convincente come bandito.- A seconda se la sua storia fosse stata convincente o meno il ninja gli avrebbe offerto un sacchetto con 300 Ryo. Prendi questi soldi per andare dove vuoi. Se però non sai dove andare dirigiti in quella direzione, a quasi un giorno di viaggio c'è un villaggio ci vedremo lì tra dieci giorni e ti troveremo un lavoro.Disse indicandogli la direzione in cui avrebbe potuto trovare il villaggio della quercia e dandogli anche indicazioni su come poterla raggiungere nel modo più tranquillo. Se invece l'uomo fosse stato tanto folle da non accettare l'aiuto dei ninja allora avrebbe fatto si che la sua vita terminasse nel modo più veloce ed indolore possibile.

    L
    a sera durante la preparazione della cena Toru diede l'allarme ai compagni facendogli presente che la cena che aveva procurato Atasuke era piena di veleno. La cosa era assai strana semplicemente perchè il ninja della foglia non aveva percepito nessuna persona in più ne con i suoi sensi sviluppati ne con il suo Byakugan che era ancora attivo. Questo non fece altro che far sorgere il sospetto che Toru non fosse chi diceva di essere, o forse che non lo era totalmente. Durante la guardia notturna Alexander restò silente ad ascoltare quello che era il racconto del suo interlocutore fino a quando non venne percepito qualche movimento da quest'ultimo. Nuovamente non aveva percepito nulla, cosa assai strana. Il tutto lo lasciava alquanto turbato per tale motivo decise di utilizzare il suo Byakugan alle piene potenzialità in modo da sondare la zona nel modo migliore. Alla fine durante le "chiacchiere" notturne il ninja fece una proposta a Toru.-Comunque se una volta che abbiamo finito non sai dove andare puoi tranquillamente tornare con noi.- Alla fine a parte i dubbi iniziali reputava simpatico quell'uomo in età avanzata.

    I
    infine la scena si sposta finalmente alla zona dei fiumi dove il comando era stato dato a Drake, un jonin doveva riuscire a fare sue molte più conoscenze che la mera forza bruta, pensava infatti che questo sarebbe potuto essere un buon addestramento per lui. Non aveva pensato però che questo avrebbe potuto portare più problemi che altro. Infatti neanche a dirlo mentre il gruppo era arrivato a metà viaggio si imbattè in un'orda di tre coccodrilli che volevano sbranarli. Alexander a differenza dei suoi tre compagni non fu neanche preso di mira reputando il tutto alquanto strano. Comunque doveva muoversi ed anche celermente nel salvare l'uchiha che è quello che in quella situazione poteva avere più problemi dato che Drake era abbastanza grande e grosso per difendersi da solo. -Drake se ci riesci pensa a Toru!!- Mentre diceva queste parole avrebbe allungato la sua mano verso Atasuke che una volta preso avrebbe spostato dalla traiettoria andando a rendere inutile il primo attacco del coccodrillo. -Distrailo!!- Avrebbe chiesto questo ad Atasuke, e nel caso in cui fosse riuscito a farlo o quantomeno il coccodrillo si fosse interessato di lui allora avrebbe aspettato il momento propizio in cui poter colpire.
    Nel caso in cui il rettile avesse deciso di prendersela con Xander allora questi si sarebbe limitato a schivare i suoi colpi diretti sulle gambe gettandosi di lato ed impastando un quantitativo di chakra per aumentare la sua velocità di evasione[Basso*Difesa]. In qualunque caso nel momento in cui il coccodrillo finì di attaccare Alexander avrebbe preso di mira il busto di quell'animale andando a colpire quelli che probabilmente erano i suoi organi interni. Non sapeva se l'anatomia di quell'animale differiva di tanto da il suo avversario mezzo uomo e mezzo coccodrillo che aveva trovato nella missione che lo aveva consacrato a jonin, però anatomicamente tutte le creature avevano gli organi nel corpo, quindi valeva la pena tentare. Il primo attacco sarebbe stato portato aggirando l'avversario, ovvero mettendosi in modo tale che questi avrebbe dovuto faticare un pò prima di poter attaccare. Il colpo effettuato con la mano completamente ricoperta di chakra si sarebbe diretto verso un punto della schiena che poteva essere definito quasi come la metà evitando di colpire quella che poteva essere una probabile colonna vertebrale[Juukenpu - Vel 575+25]. Il secondo ed il terzo colpo avrebbero avuto come bersaglio la stessa identica zona facendo sempre attenzione che l'avversario non si girasse, anche se era improbabile visto che se il primo colpo fosse andato a segno l'avversario avrebbe avuto altro a cui pensare[Juukenpu - Vel 575+25].
    Nel caso in cui il suo primo attacco non avesse portato a nessuna conclusione, ovvero il rettile ne pareva immune, il ninja della foglia si sarebbe limitato come suo secondo attacco ad effettuare la tecnica di sua creazione. [Byakurai]Infine qualche istante dopo, qualunque fu la sorte del rettile dinnanzi a loro si parò qualcosa simile ad un serpente gigante che li fissava.


    Chakra Consumato: 60/400 [1°Ipotesi]
    Chakcra Consumato: 80/400 [2°Ipotesi]

    Juukenpu - Colpo agli organi interni Richiede: Byagukan II
    L'utilizzatore, può colpire i punti di fuga di un organo interno, portandolo al collasso. Il danno all'energia vitale del busto sarà pari a medioleggera; attaccando 3 volte lo stesso organo, questo collasserà, cessando di svolgere le proprie funzioni vitali. Le statistiche principali dell'avversario caleranno di 1 tacca.
    [Richiede 1 slot azione] [Consumo Mediobasso]
    [Da Genin in su]

    Fulmine Bianco - Byakurai
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Nessuna (Veloce+)
    L'utilizzatore può emettere dalla punta dell'indice una rapida emissione, un raggio di chakra canalizzato. Avrà diametro pari a 10 centimetri e percorrerà fino a 12 metri; avrà velocità pari alla Concentrazione dell'utilizzatore. La potenza è pari a 40 e ignora qualsiasi difesa con valore di durezza pari o inferiore la capacità di penetrazione.
    Tipo: Ninjutsu
    (Livello: 3 / Consumo: Alto )
    [Capacità di Penetrazione: 1 ogni due gradi ninja]
    [Da Jonin in su]



     
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  6. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Un Barbone~


    Lungo il viaggio tranquillo il trio incontrò sul suo cammino un povero malconcio ad attenderli. Un bandito, avvolto da un lacero mantello ed apparentemente reso folle o perlomeno poco sano di mente dalla fame e dalla stanchezza. Quando il gruppo giunse dal malconcio resto umano, immobilizzandolo, Atasuke potè notare quasi con stupore il moncherino del bandito, notando subito che questo era stato sigillato con il fuoco. Restava da scoprire se quella cicatrice da ustione era stata fatta proprio per cauterizzare la ferita o se invece era stata causata da qualcos'altro.
    Se il malmesso uomo avesse accettato l'offerta del capogruppo, dopo le domande dello stesso Atasuke aggiunse le sue, cercando a sua volta di colmare i dubbi che assillavano la sua mente su quell'uomo e su quello che lo aveva colpito.

    «Dopo che avrai risposto alle domande del mio compagno, ti chiedo gentilmente di rispondere anche alle mie... Come ti sei fatto quella ferita al braccio? Che cosa ha causato quei segni di ustione? Converrai con me che non è proprio una ferita comune...»


    Chiese accennando chiaramente il moncherino dell'uomo. Dopo avergli poi dato tempo di rispondere con calma al quesito Atasuke riprese con un'altra domanda, atta in parte a verificare le parole del vecchio Toru, ma soprattutto a sondare per sicurezza il territorio.

    «E poi ho un'ultima domanda prima di lasciarti andare... Ho sentito parlare di qualche leggenda su questi luoghi... ho sentito gente che parlava di streghe, tre donne che paiono abitare questi luoghi e che assalgono i viandanti... Tu nei sai qualcosa? Ne hai mai viste da queste parti? O sai per caso di qualche altro gruppo di aggressori o altri pericoli in questa zona?»


    Qualunque fossero state le risposte dell'uomo Atasuke avrebbe udito con attenzione prima di farsi da parte lasciando la parola ad altri o più semplicemente lasciando infine andare l'uomo.

    [...]


    ~Caccia Velenosa, Iniziamo con i problemi~


    Ad eccezione della lepre caduta in prappola non pare accadere nulla di particolare, o perlomeno nulla azionò i meccanismi di sicurezza che Atasuke aveva disposto nei dintorni.
    Preparata la carne ed iniziato a mangiare, il vecchio iniziò ad urlare, incitando tutti a gettare la carne ed a sputare ciò che avevano ingerito. Atasuke reagì d'istinto sputando, non essendo in grado di scoprire se in effetti vi fosse o meno presenza di veleno. Da un lato avrebbe preferito gustarsi il pasto, da preferiva rischiare di buttare via del cibo a vuoto, piuttosto che rischiare di farsi avvelenare da chissachè.

    "Sei sicuro che l'animale fosse morto per la tua trappola?"

    «Dalle ferite che ha l'animale sono sicuro come sicura è la morte»

    "Non usi veleno, giusto? E allora come si spiega che quella carne fosse impregnata di dio solo sa quale sostanza!"

    «Ovviamente non ho usato veleno, e se anche lo usassi nelle mie trappole di certo poi non andrei a prendere come cena qualcosa che è morto per gli effetti dei miei veleni...»


    Rispose Atasuke con tono irritato, sentendosi in un certo senso offeso dalle parole del vecchio che alle sue orecchie parevano giudicarlo come uno sciocco dato che presupponevano la stupidità dell'aver usato del veleno in una sua trappola o sostenere che non era neppure in grado di valutare, date le sue conoscenze mediche e le sue conoscenze nelle trappole se un animale era o meno morto per la sua trappola.
    Il tutto era chiaramente sospetto e probabilmente tutti i membri del team avevano iniziato a rendersene conto, o perlomeno avevano iniziato ad avere dei leciti dubbi. Tuttavia, la cena a base di carne, dubbi o non dubbi era oramai sfumata e non restava altro che attaccare le razioni da viaggio che il team aveva preparato.

    [...]


    Giunsero infine i turni di guardia e la notte trascorse tranquilla e serena, contrariamente con ciò che era accaduto alla sera precedente durante la cena.

    [...]


    ~Attacco al fiume~


    Il team raggiunse quindi il fiume senza troppi guai aggiuntivi, tuttavia il terreno rendeva Atasuke inquieto. Il fiume a causa delle recenti piogge, unite al terreno che già di suo non prometteva nulla di buono aveva creato enormi pozze di acqua e fango ovunque, pozze attraverso cui era praticamente impossibile vedere eventuali attacchi dal basso.
    Uno alla volta il team avanzava, saltellando di qua e di là da una "piazzola solida" all'altra, evitando di restare in troppi tutti sullo stesso spiazzo solido ma senza distanziarsi troppo l'un l'altro.
    Ad alzare ulteriormente il fastidio ci pensò il vecchio Toru che mise in guardia il gruppo contro serpenti giganti ed alligatori che parevano infestare il luogo.

    °Portare buone nuove una volta tanto tu mai eh?°


    L'attraversamento proseguì "tranquillo" fino al centro del fiume, punto in cui il team venne attaccato da tre enormi coccodrilli, i quali attaccarono con abilità il team cercando di prendere tutti al volo come degli uccellini. Atasuke vide le azioni del bestione e con rapidità iniziò ad impastare il chakra necessario per il suo contrattacco mentre sentì che Xander lo tirava via con il suo braccio, forse per premura, forse per altro.

    °Non era necessario°


    Pensò tra se Atasuke mentre la mano destra, perfettamente libera si portava rapida all'impugnatura della wakizashi celata sotto al mantello estraendola con un unico e rapidissimo gesto come a frapporla dinnanzi a se per deviare la bocca dell'animale dalla sua traiettoria evitando così per certo di venir colpito dalla bestia. [Slot Difesa 1]

    °Stasera per cena direi che ci starebbe bene carne di coccodrillo, dicono sia buona da mangiare... Alcuni posi sostengono che sappia di pollo... Vedremo...°


    Pensò ironico tra se mentre atterrava sulla piattaforma di terra a fianco di Alexander.

    «Grazie dell'aiuto Alexander, ma non ce ne era bisogno...»

    "Distrailo!!"


    °No problem°


    Pensò tra se Atasuke pensando a come ripartire al contrattacco. L'animale, non contento di come era andato a finire il suo attacco sparì nuovamente al di sotto del melmoso fiume, preparandosi a ripartire ancora una volta all'attacco. Atasuke si guardò bene attorno senza però poter vedere nulla. L'animale, oltre ad essere avvantaggiato giocando in casa era geneticamente studiato per sparire alla vista in ambienti come quelli, quindi non era in alcun modo possibile per Atasuke evitare questa realtà. Passarono appena alcuni attimi, anche se la tensione e l'adrenalina liberata dal suo corpo parvero allungare ulteriormente l'attesa fino ad alcuni secondi, se non quasi minuti. Poi, come d'un lampo, Atasuke udì uno scroscio d'acqua alle sue spalle. [Abilità] Come un fulmine si voltò, appena in tempo per vedere la bestia che ancora una volta si era fiondata all'attacco per cercare di catturarlo. Forte dei suoi riflessi superiori alla media, Atasuke fece ruotare la lama della wakizashi per devianre una volta ancora le fauci della bestia verso la propria destra mentre egli stesso si spostava di appena un passo a sinistra piroettando su se stesso a seguire il movimento del coccodrillo. [Slot Difesa 2] La manovra era semplice ed efficace, ma soprattutto era studiata per far innervosire la bestia in modo da tenerla il più a lungo distratta in modo che Alexander potesse fare ciò che evidentemente aveva in mente.
    Un'ulteriore attacco giunse poco dopo, sempre alle spalle di Atasuke e come i precedenti due, finì con un nulla di fatto e con l'animale che andava oltre, puntanto l'acqua come a fuggire per poi attaccare nuovamente. Tuttavia questa volta le cose sarebbero andate diversamente, questa volta l'animale non sarebbe fuggito. Atasuke infatti posò l'arma rinfoderandola anzichè sfruttandola per deviare la bestia. Iniziò poi a comporre i pochi seal necessari abbassandosi per sdraiarsi a terra mentre l'animale, volando gli passava sopra cercando di afferrarlo dove prima vi erano ancora le spalle.
    [Slot Difesa 3] Quando poi l'animale fu oltre al suo corpo la sua mano destra mollò i seal ed andò ad impattare con il palmo sul suolo fangoso. A quel punto due arti di fango si levarono dal terreno andando per afferrare la bestia in aria prima che ritornasse in acqua. I bersagli furono la coda ed il muso, i punti più semplici ed utili da afferrare, oltre che i più efficaci per bloccare quel tipo di animale. [Slot Tecnica]

    Se fosse riuscito ad immobilizzare la bestia Atasuke non avrebbe perso tempo andando a pugnalare l'animale più volte con Wakizashi e Tanto dove probabilmente vi erano i punti vitali e deboli dell'animale, ovvero sul cranio, al cuore ed ai polmoni [Abilità] [Slot Azione 1,2,3]

    Se invece non fosse riuscito ad immobilizzare l'animale, Atasuke si sarebbe comunque preparato al combattimento, tuttavia estraendo solamente la wakizashi e preparandosi a contrattaccare l'animale.
    Rapido e letale Atasuke scattò quindi dietro all'animale, stando bene attento a restare sempre sopra alla "piattaforma" ma soprattutto al di fuori del fango melmoso che in un luogo come quello pullulava ovunque, trasformando l'intera zona in una trappola mortale.

    °Se finisco dentro a questo fango sono morto, quindi meglio evitare di farmi bloccare come un pivello°


    Pensava tra se mentre, raggiunto l'animale, si apprestava a scagliare un primo fendente mortale ai danni dello stesso. Rapida la lama vibrava nell'aria apprestandosi a colpire in un unico gesto verticale le scaglie dell'animale presso gli occhi dello stesso, nella speranza di accecarlo se non proprio di abbatterlo con in primo colpo. [Slot Azione 1]
    Comunque fosse andato il primo attacco, rapido avrebbe poi portato il secondo, minacciando nuovamente la vista dell'animale, bersagliando, in particolare, lo stesso occhio in caso di fallimento del primo attacco o l'altro in caso di successo. Ovviamente quel gesto non era inteso a colpire realmente l'animale [Slot Free], quanto piuttosto a minacciarlo abbastanza da celare quello che era il reale colpo che andava portando invece con il Tanto, estratto, con un giochetto di prestigio, tra un colpo e l'altro. [Abilità]
    Infatti, celato dalla finta, giunse il colpo portato con il tanto, sempre verso l'animale, tuttavia questa volta verso la posizione presso cui in teoria doveva esserci il cuore, in modo da eliminare la bestia con un unico rapido colpo bene assestato. [Abilità] [Slot Azione 2] Per restare più tranquillo Atasuke cercò di colpire l'animale evitando il più possibile le scaglie dello stesso, cercando di colpire negli angusti spazi tra le stesse, nella speranza che trovanto una pelle più sottile o perlomeno meno corazzata, il suo colpo potesse sortire effetti ottimali.
    Se poi ancora l'animale non fosse morto o fosse in qualche modo riuscito ad evitare ciascuno dei colpi precedenti, Atasuke avrebbe quindi estratto silenziasamente due kunai ed un filo di nylon, fabbricando con due semplici nodi una trappola con cui cercare di ingabbiare l'animale [Abilità]. Impugnò quindi le "bolas" che scagliò verso la bocca dell'animale cercando così di immobilizzarne le fauci legandole per bene. [Slot Azione 3] Se il colpo fosse andato a segno poi avrebbe cercato di fissare il nodo in modo che l'animale non potesse liberarsi se non con forza brutale, anche se con il giusto numero di giri di filo, difficilmente sarebbe riuscito a liberarsi. Almeno, se non poteva abbattere in così poco tempo l'animale, almeno poteva cercare di renderlo inoffensivo.

    Finito infine il suo assalto, Atasuke venne però distratto da un'altro evento, un'altra creatura che aveva fatto la sua comparsa. Un urlo infatti squarciò il celo ed in lontananza un enorme serpente gigante fece la sua comparsa fissando il team.

    °Dopo i coccodrilli pure questo? Certo che Toru a portare sfiga è un mito...°


    Si guardò intorno a cercare Toru per donargli un malefico sguardo, tuttavia non riuscì a trovarlo assieme a loro.

    °Che fine ha fatto Toru?°


    Pensò tra se riportando lo sguardo sulla nuova minaccia sotto forma di creatura.

    OT- note -/OT

    Chakra: 38 Bassi
    Vitalità: 19 Leggere
    En.Vitale: 35 Leggere


    Metri Slot free: 7+(1)

    Forza: 500
    Velocità: 500
    Riflessi: 575
    Resistenza: 500

    Agilità: 500
    Precisione: 500
    Senjutsu: 500
    Concentrazione: 500

    Tempistica e Altri Consumi


    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti e Consumi

    1° Slot Difesa: Parata con wakizashi+spostamento xander Rif. 575 vs Vel 550
    2° Slot Difesa: Schivata con deviazione della wakizashi Rif. 575 vs Vel 550
    3° Slot Difesa: Schivata con Abbassamento Rif. 575 vs Vel 550

    1° Slot Azione:
    C1 - Colpo doppio Cranio Vel/For 500 Pot. 10+20
    C2 - Fendente agli occhi Vel/For 500 Pot. 20
    2° Slot Azione:
    C1 - Colpo doppio Polmoni Vel/For 500 Pot. 10+20
    C2 - Finta + Affondo al cuore con il tanto Vel/For 500 Pot. 10
    3° Slot Azione:
    C1 - Colpo doppio Cuore Vel/For 500 Pot. 10+20
    C2 - Lancio Bolas Artigianali per immobilizzare le fauci Vel/For 500

    Slot Tecnica Base: Tecnica
    Slot Tecnica Avanzata: Stretta della Palude 2b

    Azioni Free: Finta (SA 2 C2), Creazione Bolas
    Riepilogo impasti: NN

    Appunti


    Protezioni indossate: Guanti Rinforzati (mani), Corpetto di cuoio e Mantello
    AaD: 4/4 Kunai
    ADCC: Tanto (nascosto nella manica), Wakizashi sulla schiena sotto il mantello.
    Bombe: 2/2 Cartabomba Distruttiva I, 1/1 Fumogeno
    Varie: 2/2 10m Filo Nylon
    Varie: 2/2 10m Filo nylon Rinforzato
    Kit: 1/1 Kit primo soccorso, 1/1 Kit Meccanismi per trappole

    Conoscenze Utilizzate



    Stretta della Palude
    Villaggio:Konoha
    Posizioni Magiche: Capra, Cavallo, Tigre, Drago, Scimmia, Serpente ( 6 )
    L'utilizzatore, toccando a terra con una mano, può modificare una porzione di terreno entro 15 metri e lontana 3 metri da fonti di chakra, trasformandola in due arti di fango. Gli arti di fango possono spostarsi entro 6 metri e avranno Forza pari alla Concentrazione dell'utilizzatore incrementata di 3 tacche; possono solamente stringere e avranno potenza pari a 5. Per liberarsi è necessario spendere 1 slot azione nella manovra e avere Forza superiore alla Forza della tecnica oppure spendere un consumo Medioalto di chakra per liberarsi.
    Tipo:Ninjutsu - Doton
    (Livello: 4 / Consumo: Mediobasso)
    [Da genin in su]

    Investigatore [ 1 ]
    Abile: L'utilizzatore è in grado di percepire facilmente rumori trascurabili e discussioni, se effettuati entro la distanza di spostamento di uno slot azione. Inoltre, l'utilizzatore è in grado di ipotizzare a grandi linee il tempo trascorso dall'abbandono di un oggetto in base al calore dello stesso.
    [Da genin in su]

    Manualità [ 1 ]
    Abile: L'utilizzatore possiede una spiccata manualità che gli permette di fare e disfare facilmente i nodi, creare oggetti in rapidità, compiere altri lavori di precisione con discreta velocità. Creare oggetti verrà considerata una azione gratuita "Veloce".
    [Da genin in su]

    Prestigiatore [ 1 ]
    Abile: L'utilizzatore ha una precisione e una finezza nei movimenti delle mani che sfiora il sovrannaturale. Può compiere facilmente giochi di prestigio con oggetti di dimensioni pari o inferiori a mediopiccola. Possono passare gli oggetti 'occultati' da una mano all'altra in un tempo ridotto, difficilmente percepibile.
    [Da genin in su]

    Conoscenza Medica (Base) [ 1 ]
    Conoscenza: L'utilizzatore può diagnosticare e conseguentemente trattare la maggior parte delle malattie comuni. Può eseguire interventi di pronto soccorso e medicare le ferite: l'entità della ferita medicata si ridurrà di ½ leggera ogni giorno; rimuove uno status Leggero in 3 slot azione/tecnica, avvelenamento escluso. Possiede inoltre conoscenze anatomiche di base, potendo individuare con sicurezza la posizione degli organi interni, dei vasi e delle ossa.
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    [Il bandito]

    L'uomo non sembrava abbastanza in sè da capire ciò che gli veniva detto...figuriamoci se sarebbe riuscito a rispondere in qualche modo. Cercò di ribellarsi con il suo coltello e con un morso nonostante la schiacciante superiorità dei ninja, finendo ammazzato in maniera estremamente pulita e rapida. Toru scosse il capo, chinandosi a chiudere gli occhi spiritati del morto. Poveraccio...doveva essere l'ennesima vittima della guerra. Sospirò, ma non era il momento dei grandi rammarichi o dei discorsi pieni di pathos: dovevano proseguire.

    [La scaramuccia sul fiume]

    Il colpo di Juuken sul dorso del coccodrillo lo fece inarcare approfittando dell'apertura fornita da Atasuke e provocandogli un sinistro verso di dolore. I colpi successivi non fecero altro che renderlo ancora più esposto agli attacchi dell'Uchiha, che rapidamente lo trasformarono in un trattato di tagli e squarci che grondavano sangue. L'animale era stato abbattuto. Anche Drake invece era stato quasi addentato alla gamba ma era riuscito, nonostante la posizione scomoda, a sferrare un manrovescio a quelle zanne che stavano per abbattersi su di lui, deviandole lateralmente e facendo precipitare il coccodrillo in acqua, anche se dopo poco gli occhi ed il muso riemersero, segno che non era stato affatto messo fuori combattimento.

    Ma ecco che quel mostruoso serpente marino stritolò definitvamente il coccodrillo che aveva ghermito, spezzandolo come fosse un ramoscello per poi guizzare in avanti, contro il gruppo dei ninja, solo per ritrovarsi davanti un Drake armato: il serpente sembrò voler schivare quell'ostacolo, come se gli interessasse qualcosa OLTRE il foglioso, ma non era facile evitare l'eremita e i due finirono per scontrarsi violentemente. Con la spada stretta tra i denti dell'essere, sia Drake che il mostro finirono per infrangere la superficie dell'acqa torbida, sparendo nelle sue profondità, oltre quel limite che nemmeno il Byakugan poteva osservare. Intanto i coccodrilli restanti al solo sentire il ruggito della bestia se la diedero a gambe, nonostante le ferite e tutto quanto, gettandosi a loro volta nell'acqua dove anche il loro sangue non avrebbe lasciato tracce rilevabili.

    Toru era disperso, e in quelle acque limacciose non c'erano speranze di recuperarlo nel breve tempo. Anche stando sulla riva e perlustrando tutto attorno con il Byakugan non avrebbero potuto vederlo riemergere, nemmeno centinaia di metri più a valle. Drake era riemerso ma sembrava scosso, tanto che non parlò con nessuno dei due, limitandosi a rispondere con cenni del capo e guardarsi attorno con aria preoccupata: cosa poteva essere successo sott'acqua per turbarlo fino a quel punto? Gamachibi intanto era sparito.

    Dobbiamo continuare. Avrebbe poi detto con voce roca. Non possiamo far nulla per Toru... sapeva che era pericoloso. Disse poi, tremando per il freddo e spingendo per andare avanti dopo qualche minuto di ricerca infruttuosa. Avrebbe acceso un fuoco con un Jutsu per cercare di asciugarsi non appena fossero arrivati in un punto un pò riparato. Dopodichè non restava che decidere come proseguire.

    CITAZIONE
    Lo scontro al fiume è concluso, descrivete le vostre intenzioni fino all'arrivo al villaggio a ridosso della foresta (o se cambiate idea sul percorso, beh, siete liberi di descrivere quel che vi pare, come fosse una free). La descrizione del villaggio sta a voi, io mi baserò su quella, eventualmente ampliandola ^^
     
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    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Battle End~


    Lo scontro fu tanto brutale quanto estremamente rapido. Il coccodrillo non riuscì ad opporre particolare resistenza mentre per quanto riguardava il seprente gigante, egli parve essere più interessato a far fuori i coccodrilli e ad attaccare qualcosa che stava forse oltre Drake. Vi fu un rapidissimo assalto, poi come un tuono si udì l'impatto tra la creatura e Drake stesso il quale scombarve nelle oscure e torbide acque del fiume. Attorno ai due superstiti regnava altresì una pace a dir poco spettrale, rotta solo dall'urlo quasi involontario di Atasuke che urlava chiamando il suo maestro scomparso da qualche parte nelle torbide acque.
    Egli avrebbe voluto tuffarsi a sua volta alla ricerca del compagno, tuttavia sapeva bene che se drake non fosse stato in grado di sopravvivere da se, men che meno lui avrebbe in qualche modo potuto aiutarlo a fuggire da quelle acque. Fece quindi un enorme sforzo di volontà nel muoversi assieme a Alexander lungo il loro cammino cercando di raggiungere la sicura sponda verso cui erano diretti lasciandosi alle spalle entrambi i compagni.

    °Possibile che Drake non ce l'abbia fatta? Possibile che a neppure due giorni dall'inizio di questa follia già abbiamo dei dispersi? Sono stato un folle a trascinarli in questa missione... Sono stato un pazzo a dare il via a tutto questo...°


    Si puniva addossandosi tutte le colpe di quel tragico evento e di quanti altri potevano accadere di li in poi. Non avevano ancora neppure cominciato e già dovevano soffrire la sconfitta.
    Passarono altri attimi prima che una piacevole vista si palesasse in mezzo al fango. Diverso tempo ci volle ed altrettanto ad accettare che ciò che vedeva era il vero e non una sorta di suggestione. Drake riemerse infatti dalla fanghiglia spiritato, visibilmente sconvolto, uno stato in cui Atasuke mai lo aveva visto, ma che in fondo era anche comprensibile dato quello che poteva aver subito la sotto. Solo una cosa lasciò Atasuke sorpreso oltre al "normale". In tutto quello che era accaduto, gamachibi era sparito.

    «Drake! Allora ce l'hai fatta! Sei riuscito ad abbattere quel bestione da solo? Ma che cosa ti è capitato? Ma soprattutto... che fine ha fatto gamachibi?»


    Le sue domande erano tanto euforiche ed eccitate all'inizio quanto dure e fredde alla fine. Il tono era calato poco alla volta, parola dopo parola ed alla fine aveva concluso con un raggelatne tono profondo. Gli sembrava strano che gamachibi potesse essere sparito in uno scontro come quello. Per quanto potesse esser stato violento in fondo erano nel suo elemento e molto probabilmente il piccolo rospo era anche l'unica via per Drake di guardarsi attorno.
    Qualunque fosse la risposta, lo sconvolto Drake non diede spiegazione alcuna, anzi, cercò di allontanarsi il più in fretta possibile da quella sponda e da quel fiume maledetto.

    "Dobbiamo continuare. Non possiamo far nulla per Toru..."


    Erano parole fredde, fin troppo fredde per un tipo caloroso come Drake. Atasuke continuò a dibitare sempre più del compagno, chiedendosi che cosa mai avesse visto la sotto. Possibile che fosse tanto sconvolto da divenire una persona tanto differente dal solito? Atasuke non poteva in alcun modo conoscere la risposta ed era chiaro che non avrebbe potuto scoprirla di li a breve, o almeno finchè Drake fosse rimasto sotto chock.

    «Dunque lasceremo qui Toru? Senza neppure provare a dargli una via di scampo? è questa la decisione?»

    °Ogni uomo che indietro rimane, indietro viene lasciato°


    Questi furono i pensieri di Atasuke mentre le sue domande volavano nel vuoto senza incontrare risposta, come se in un qualche modo fossero una sorta di domanda retorica.

    [...]


    Passarono diversi minuti prima che il trio trovasse un buon punto in cui accamparsi in modo che Drake potesse asciugarsi gli abiti cercando di smettere di tremare come una foglia. Atasuke dal canto suo controllò l'arma per verificare che non ci fossero dei danni sulla lama causati dall'impatto con la stessa con le dure scaglie del rettile, per poi avvicinarsi a Drake.

    «Come va?, Meglio? Lascia che dia un'occhiata alle ferite»


    Ne approfittò quindi per fare un rudimentale check-up medico [Abilità] al compagno in cerca principalmente di ferite o lesioni, ma soprattutto per verificare che Drake non avesse qualcosa in particolare di strano, un po per evitare spiacevoli aggiunte alla già pessima missione, un po per verificare che quel drake fosse effettivamente il loro Drake...

    [...]


    ~Battallion, March!~


    Quel viaggio era tutto meno che normale fin dalle prime battute. Ne aveva viste di missioni strambe, di situazioni anormali, tuttavia, serie di sfide come quelle mai ancora ne aveva incrociate, tuttavia Atasuke aveva l'inspiegabile sensazione che di li in avanti le cose sarebbero soltanto peggiorate o perlomeno di sicuro non sarebbero andate meglio di quanto fossero andate fino a quel momento.
    Fattostà che ora il gruppo doveva decidere come proseguire, quale via intraprendere, se mantenere la via progettata in origine con Toru o se invece cambiare rotta per un'altra direzione.
    Atasuke prese l'iniziativa estraendo la mappa e dando una prima scorsa sia per valutare quale direzione prendere per proseguire con il cammino preposto, sia per valutare una via di ripiego da quella strada in modo da evitare inutili allungamenti del percorso senza scopo alcuno. Valutato il da farsi prese per primo la parola.

    «Valutata la nostra attuale posizione e valutati i rischi sia nel proseguire che nell'avanzare, è mia ferma opinione che dovremmo proseguire secondo la via pianificata con Toru, perlomeno fino al raggiungimento del villaggio, in primo luogo perchè non sarebbe male un rifornimento di provviste ed una dormita in un letto, specie per Drake che è particolarmente provato dopo l'ultimo incontro»


    Si concesse una pausa solenne. Per quanto fosse più che coscente di essere il più basso in grado oltre che certamente l'ultimo di quel trio per forza ed esperienza, quello che era capitato lo aveva portato a prendere una maggiore consapevolezza ed una minuzia particolare nei dettagli che sentiva di dover analizzare di sua iniziativa.

    «Inoltre, per quanto ne sappiamo non ci sono altre vie percorribili in questa zona, se non quella che porta al villaggio... anche perchè credo che nessuno di noi voglia dover nuovamente passare dalle parti di quel fiume limaccioso... o sbaglio?»


    Se si fosse dunque optato per proseguire lungo la via almeno fino al villaggio, nuovamente Atasuke avrebbe preso la parola per proporre la sua nuova formazione sulla base di quanto era capitato sino a quel momento.

    «Dato che Drake non è in grado di combattere al meglio, direi di cambiare formazione. Andrò io in testa a guidare il gruppo, poi drake al centro che credo attualmente sia quello che ha maggior necessità di protezione ed infine Alexander a chiudere il gruppo dato che con il suo byakugan dovrebbe poter controllare fianchi e spalle senza troppi problemi... Altre proposte?»


    Se non vi fosse stato nulla da ridire Atasuke avrebbe quindi preparato le sue cose prendendo quindi la testa del gruppo guidandolo lungo la via che portava al piccolo villaggio.
    Il sentiero si snodava tra svariate collinette mentre qua e la si stagliava qualche alberello solitario, nulla di particolarmente pericoloso o potenzialmente tale. apparentemente erano quasi in campo aperto, cosa ottima per evitare imboscate, ma altrettanto pessima per loro dato che al pari di come non avrebbero avuto problemi a scorgere possibili nemici, nessuna vedetta si sarebbe posta il problema di doverli notare dato che nulla poteva offrirgli una valida copertura.
    Atasuke fece cenno alla squadra di fermarsi all'ombra di una quercia abbastanza grande da celarli tutti e tre. Egli si inginocchiò all'ombra della pianta cercando di scorgere se vi fosse qualcuno o qualcosa che potesse osservarli oltre a quel luogo. Sia che avesse trovato qualcuno, sia che non avesse percepito nulla, si sentì in dovere di prendere nuovamente la parola.

    «Non so a voi, ma questa pianura non mi piace... dovremo essere veloci... per quanto sia vero che in un luogo come questo difficilmente possono prenderci in un imboscata, è altresì vero che neppure noi potremo nasconderci e nulla vieta che tra le fronde di qualche albero non si nasconda una vedetta e chessòio... spostarci sfruttando la copertura dei radi alberi sarebbe solo uno spreco di tempo... troppo pochi quelli in grado di nasconderci e troppo lontani l'uno dall'altro. Se anche funzionasse saremmo troppo sparpagliati in caso di attacco qualora venissimo visti... A questo punto meglio rischiare un po di più di essere visti ma almeno restare uniti in formazione per evitare una carneficina.»


    Accordati sul da farsi Atasuke avrebbe quindi nuovamente aperto la via partendo alla carica cercando di attraversare, team appresso, quella piana nel più rapido lasso di tempo possibile.
    E la marcia proseguì così per diverse ore, passando da una macchia di alberi all'altra in modo da poter avere un punto di ristoro ogni tanto celato all'ombra degli alberi mentre sulle pianure si sviluppava una rapida e folle corsa atta fondamentalmente a passare il minor tempo possibile in quel campo visivo tanto aperto.

    [...]


    ~Il Villaggio~


    Ci volle tempo e fatica per raggiungere il famigerato villaggio, ma alla fine i tre superstiti erano riusciti ad arrivare. Fin da quando all'orizzonte erano visibili le strutture in legno e la palizzata che si ergeva a difesa del villaggio Atasuke si tirò su il cappuccio del mantello bianco celando nuovamente il volto alla vista in modo da spacciarsi per un viaggiatore qualsiasi di passaggio. Raggiunto il villaggio una guardia armata alla bell'emeglio squadrò il trio entrante senza però dire nulla e lasciandoli passare senza problemi. Le pesanti porte in legno che chiudevano la palizzata erano state lasciate aperte, forse per pigrizia o forse perchè erano abbastanza danneggiate da non poter sopportare troppi movimenti. Le mura erano una semplice palizzata in legno formata da tronchi appuntiti affiancati l'uno all'altro con una passeggiata in legno sul lato interno su cui di tanto in tanto una guardia passava di ronda.
    Le case erano tutte quante in legno con i tetti del medesimo materiale o in paglia. Qua e la bambini si rincorrevano giocando tra loro mentre ongi tanto qualcuno era inseguito da un'adulto, spesso un genitore adirato o un cittadino a cui avevano fatt uno scherzo forse troppo spinto.

    °Si direbbe un piccolo villaggio di contadini, nulla di particolarmente interessante... Meglio, in questi piccoli villaggi la sorveglianza da parte di shinobi è molto più bassa°


    Pensava tra se mentre avanzava sulla stradicciola in terreno battuto guardandosi intorno alla ricerca di una locanda.
    Atasuke si osservò intorno alcuni minuti cercando un luogo dove avrebbero potuto in qualche modo sostare e/o rifornirsi di cibo e bevande, ma alla fine fu costretto a chiedere informazioni ad un passante che chiaramente appariva essere un contadino, come d'altronde quasi tutta la popolazione di quel luogo.

    «Mi perdoni, io ed i miei amici stiamo affrontando un lungo cammino e vorremmo trovare un posto in cui riposarci un po... non è che saprebbe indicarci la via per la locanda più vicina?»


    Chiese con tono gentile Atasuke e con un velato sorriso di incitamento nella speranza che in quel buco vi fosse almeno una locanda e non solo le case dei contadini ed il municipio da cui facevano il via vai le guardie che andavano e venivano dai loro turni di pattugliamento lungo la palizzata.

    OT- note -/OT

    Chakra: 58 Bassi
    Vitalità: 16 Leggere
    En.Vitale: 35 Leggere


    Metri Slot free: 9+(1,5)

    Forza: 500
    Velocità: 500
    Riflessi: 575
    Resistenza: 500

    Agilità: 500
    Precisione: 500
    Senjutsu: 500
    Concentrazione: 500

    Tempistica e Altri Consumi


    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti e Consumi

    1° Slot Difesa: Difesa
    2° Slot Difesa: Difesa
    3° Slot Difesa: Difesa

    1° Slot Azione: Azione
    2° Slot Azione: Azione
    3° Slot Azione: Azione

    Slot Tecnica Base: Tecnica
    Slot Tecnica Avanzata: Tecnica

    Azioni Free: Non utilizzato
    Riepilogo impasti: Altri impasti

    Appunti


    Protezioni indossate: Guanti Rinforzati, Corpetto di cuoio e Mantello
    AaD: 6/6 Kunai
    ADCC: Tanto (nascosto nella manica DX), Wakizashi sulla schiena sotto il mantello.
    Bombe: 2/2 Cartabomba I, 2/2 Cartabomba Deflagrante
    Varie: 2/2 10m Filo Nylon
    Varie: 1/1 10m Filo nylon Rinforzato
    Varie: 1/1 Accendino
    Varie: 1/1 Respiratore
    Rotolo 1: 1/1 Kit primo soccorso, 1/1 Kit Meccanismi per trappole
    Rotolo 2: 2/2 Tonico di Ripristino Minore
    Rotolo 3: 6/6 Shuriken

    Conoscenze Utilizzate



    Conoscenza Medica (Base) [ 1 ]
    Conoscenza: L'utilizzatore può diagnosticare e conseguentemente trattare la maggior parte delle malattie comuni. Può eseguire interventi di pronto soccorso e medicare le ferite: l'entità della ferita medicata si ridurrà di ½ leggera ogni giorno; rimuove uno status Leggero in 3 slot azione/tecnica, avvelenamento escluso. Possiede inoltre conoscenze anatomiche di base, potendo individuare con sicurezza la posizione degli organi interni, dei vasi e delle ossa.
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    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]

    Interpost


    ~Richiesta Supporto~


    Erano da poco giunti al villaggio e la squadra stava riposando mentre Atasuke meditando tra se e se dell'accaduto realizzò una cosa a dir poco importante. Quel team aveva bisogno di aiuto, difficilmente in quelle condizioni sarebbero riusciti a portare a casa la pellaccia. Doveva quindi chiedere aiuto, dovera richiedere un supporto, aveva bisogno di un aiuto esterno. Ma chi contattare, chi poteva giungere in loro soccorso?
    nella sua mente balenarono diversi nomi, diverse persone, ma una dopo l'altra queste persone svanivano dalla lista delle possibilità per un motivo o per l'altro. pensò a Shay ma era da diverso tempo che non la vedeva dato che si era rintanata all'ospedale per la maggior parte del tempo al punto da non uscire neppure più in missione da mesi. Pensò a Zacaria, ma sapeva quanto poco fosse preparato per una situazione del genere. Pensò anche alle altre sue conoscenze come Hoshi di suna, Daisetsu di Kiri e molti altri ancora ma alla fin fine nessuno di loro poteva giungere in tempo utile, nessuno poteva aiutarli. Solo un nome era rimasto valido: Shizuka. Alla fine lei era la sua unica possibilità di supporto, era l'unica persona che conosceva a potersi prendere un tale fardello ed abbastanza forte ed abile da poterlo trasportare oltre.
    Si diresse quindi fuori dal loro piccolo rifugio cercando una stazione di posta da cui far partire il suo mesaggio prioritario. Calcolò che ella non sarebbe giunta prima di 1-2 giorni, tempo lungo il quale si sarebbero riposati e magari avrebbero cercato di pianificare qualche procedura di emergenza.
    Trovato il messaggero scrisse il messaggio e lo consegnò all'addetto che lo legò al piccione viaggiatore che come un razo volò verso il villaggio di konoha, dove, a detta di Atasuke il suo messaggio sarebbe poi stato dirottato al suo amico residente nella terra del fuoco. In verità il messaggio sarebbe arrivato direttamente tra le mani dei messaggeri di Konoha e da li sarebbe giunto senza troppi problemi nelle mani della destinataria.


    CITAZIONE
    Shizuka, ti prego accetta questa mia richiesta di aiuto. Sono Atasuke e mi trovo in missione a Taki in squadra con Alexander Hyuga e Drake Jo Ryouji. Attualmente il team ha subito dei gravi danni e difficilmente torneremo vivi se non riceviamo qualche supporto. Allegata troverai una mappa per localizzarci, attualmente siamo sotto copertua in un piccolo villaggio di contadini, ci troverai molto probabilmente alla locanda o poco lontano. Se non ci vedi chiedi di Shinichi, è quello il nome in codice che sto usando. Ti prego, sei la nostra unica speranza

    Atasuke Uchiha


    Questo era il messaggio diretto alla giovane, ovviamente codificato in maniera che solo lei potesse leggerlo semplicemente poggiandovi sopra il dito ed imprimendovi una minima quantità di chakra. [Abilità][/SPOILER]

    Ora non restava che attendere l'amica nella speranza che venisse in suo soccorso.
     
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    Shizuka Kobayashi's damnation




    divisore





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    Era una splendida giornata a Konoha.
    Il sole brillava alto nel cielo e con il suo tepore di giovane primavera accarezzava gli abitanti del più importante villaggio delle Terre del Fuoco, offrendo loro il conforto dell'inizio della stagione dei fiori di ciliegio in sostituzione alla più plumbea delle piogge. Era un vero piacere sostare all'aria aperta dunque, potendo così godere dei profumi del risveglio della natura e dei suoni tipici della vita che rinasce ancora una volta... un'occasione, questa, che nessuno pareva deciso a perdersi. Proprio nessuno.
    « Ojou-sama, desiderate della frutta fresca di stagione? La carovana di mercanti del Nord ha portato delle ceste in dono a vostro padre »
    A parlare era una giovane donna il cui timbro di voce, soffuso e gentile, sembrava esser la sede del più grande affetto e della più sconfinata dolcezza. Una melodia raffinata dunque, che senza dubbio risultava esser un piacere da udire, o almeno questo fu quello che pensò colei a cui quelle parole erano state indirizzate...
    … lei che, seduta sul porticato in legno lucido di uno dei tanti corridoi di una magione molto più che imponente, si stava abbandonando al seducente bacio del sole con gli occhi chiusi e il sorriso sulle labbra, assaporando quella stagione che molto più delle altre amava.
    « No, Ritsuko, non ti preoccuparti... sto bene così » Rispose la donna, senza voltarsi verso la propria interlocutrice, preferendo piuttosto rimanere immobile al suo posto, con le gambe e le braccia scoperte in un abito di leggera seta bianca che poco conveniva alla più famosa Principessa delle Terre del Fuoco « Voglio solamente rimanere a godermi questo tempo... »
    « Vi scotterete la carnagione, ojou-sama... lasciatevi almeno tergere il volto, vi prego... »
    Mormorò però sconsolata l'altra, la quale, vestita di un bel kimono rosso e compostamente seduta in ginocchio accanto a colei che sembrava essere la sua padrona, pareva irrazionalmente preoccupata. I suoi occhi infatti, di un celeste color del mare che raramente si poteva ammirare, non si distoglievano dalla figura immobile della sua signora, cui rivolgevano un'apprensione dettata da una fedeltà che sconfinava nell'amore fraterno.
    Nulla di cui stupirsi, del resto Ritsuko Aoki, ultima discendente di un clan vassallo al servizio della prestigiosa famiglia Kobayashi dall'era senza tempo di Izanami e Izanagi, era cresciuta al fianco della sua amata Shizuka sin da quando entrambe emettevano solo i vagiti innocenti della prima infanzia, ragion per cui ella non vedeva altro nella sua vita se non l'obiettivo ultimo di servire la sua padrona, cui offriva la propria lealtà, esperienza e, c'è chi maliziosamente diceva, persino il suo cuore...
    « Non sono più una bambina, Ritsuko... sono abituata ai cambi di stagione ormai » Rispose la famosa Shizuka Kobayashi, accompagnando le sue parole con un sorriso rassegnato che parlava per lei delle sue considerazioni circa quel comportamento servile che ormai non sentiva più suo da molto tempo, e di fronte a lei, per l'ennesima volta, la discendente degli Aoki sospirò sconsolata, lasciando precipitare le spalle verso il basso e limitandosi a scuotere la testa.
    Sciocca signorina... da quando era divenuta una kunoichi era diventata molto più resistente di quando si limitava a vestire i panni della ricca principessina, ben abituata ad essere servita e viziata nel migliore dei modi. Sembrava esser divenuta una donna indipendente ormai, e questo, da un certo punto di vista, non le piaceva... a cosa poteva servire lei, fedele domestica personale, se ormai la sua padrona era in grado di cavarsela da sola?
    Per quanto non volesse, arrivati a quel punto, avrebbe proprio dovuto cominciare a vagliare la seconda strada a cui erano destinati gli eredi del Clan Aoki, quella del...

    « OJOU-SAMA! »



    L'urlo che si infranse nel silenzio armonico di quel giorno di tiepida primavera, andando ad infrangere il passatempo di un'anima e le considerazioni decisive di un'altra, era quella di un'ennesima donna la quale, affannata e con il suo kimono da cameriera barbaramente disordinato, fece irruzione sul porticato nel quale Shizuka Kobayashi e Ritsuko Aoki godevano del pomeriggio in serenità.
    Appoggiandosi ad uno dei pilastri di sostegno del tetto spiovente del corridoio in legno, la giovane donna iniziò a balbettare confusamente circa ad un messaggio e un'urgenza impellente, un guardiano e una visita inaspettata.... ma non fece nemmeno in tempo a riprendere fiato ed esprimersi più chiaramente, che da dietro di lei fece capolino un uomo vestito del coprifronte del Villaggio della Foglia, il quale, senza poi troppe cerimonie se non un breve inchino, si sbrigò a porgere all'unica shinobi presente un rotolo di carta consunta e sporca.
    « E' arrivato con un piccione viaggiatore. Il sigillo che reca è di massima priorità, il guardiano delle voliere è stato assoluto nell'ordine di portartelo immediatamente dato che è impossibile aprirlo e l'unica cosa che presenta è il tuo recapito » Annunciò il tipo, piuttosto basso e con una scompigliata zazzera di capelli biondicci sul cucuzzolo della testa « La prossima volta vedi di venire direttamente tu a prendertelo, Principessa... » Aggiunse sprezzante, facendo un inchino di scherno al quale però la diretta interessata mise fine con un semplice gesto della mano, afferrando poi il suo messaggio con la gentilezza tipica della superiorità e lo sguardo divertito di una spettatrice di uno spettacolo di scarso successo.
    « Ti ringrazio Takuma, vedo della dedizione nel tuo ruolo di facchino... ti prego, continua così, contiamo tutti molto su di te » Rispose a quel punto Shizuka Kobayashi, inchinandosi poi abbastanza profondamente da infrangere l'educazione per sfociare nel sarcasmo, un dettaglio quello che non sfuggì all'uomo di fronte a lei, che avvampando di rabbia non poté far altro che girare i tacchi e imboccare la strada del ritorno con occhi furenti, lasciando le donne presenti senza nemmeno una parola di commiato.
    Dietro di lui, la giovane kunoichi sorrise divertita prima di farsi scura in volto.
    « Ritsuko, cerca di calmare Suzue e accompagnala nelle stanze della servitù. Spiegale che non ha colpa dell'irruzione di quel guardiano, e poi lasciala riposare » Ordinò alla donna che si era alzata in piedi subito dopo di lei e che le sostava silenziosamente al suo fianco, in attesa di comandi « Appena hai fatto tutto questo torna immediatamente qui, avrò bisogno di te » Aggiunse secca, e davanti a lei, per un attimo, vi fu l'esitazione.
    « “Massima priorità” … » Sussurrò infatti Ritsuko « … non sono mai buone notizie, vero? » Domandò, ma sembrò non aver bisogno di una risposta in quanto subito si sbrigò ad eseguire ciò che le era stato ordinato, avvicinando la cameriera che ebbe la premura di cingere con un braccio così da poterla guidare verso la fine del corridoio, che cominciarono a percorrere a piccoli passi e singhiozzi, lasciando la signora della magione alle prese con il suo messaggio che, senza esitazione, aprì.

    CITAZIONE

    Shizuka, ti prego accetta questa mia richiesta di aiuto. Sono Atasuke e mi trovo in missione a Taki in squadra con Alexander Hyuga e Drake Jo Ryouji. Attualmente il team ha subito dei gravi danni e difficilmente torneremo vivi se non riceviamo qualche supporto. Allegata troverai una mappa per localizzarci, attualmente siamo sotto copertua in un piccolo villaggio di contadini, ci troverai molto probabilmente alla locanda o poco lontano. Se non ci vedi chiedi di Shinichi, è quello il nome in codice che sto usando. Ti prego, sei la nostra unica speranza
    Atasuke Uchiha


    « Ritsuko, un attimo » Non finì neanche di leggere il Cognome del mittente del messaggio, la giovane Principessa di Konoha, che subito fermò la sua domestica personale, la quale, ormai all'angolo del porticato, si voltò verso la sua amata padrona, non potendo poi fare a meno di abbassare lo sguardo, conscia che l'espressione dipinta sul volto della sua interlocutrice era quella di chi sta per partire e non tornare per lungo tempo... « ...dove hai detto che è diretta la carovana del nostro Clan che parte domani? »

    . . . .



    Il viaggio non fu particolarmente snervante come invece lo sarebbe stato con un altro clima e un'altra temperatura. Shizuka Kobayashi scoprì infatti con piacere di essere stata benedetta dai Kami poiché durante tutta la sua traversata non incontrò altro che cielo terso e la fortuna di un'atmosfera mite che facilitò i suoi spostamenti, aiutandola a ridurre le soste che avrebbe invece dovuto prevedere su un tragitto più impervio.
    Immaginando che la missione per cui l'aveva contattata (quell'idiota di) Atasuke fosse qualcosa che difficilmente qualcuno eccetto lei avrebbe dovuto sapere, aveva avuto la premura di fornirne false informazioni ai guardiani delle mura, che l'avevano lasciata uscire con la riluttanza tipica di chi sa di non poter fare altrimenti.
    Aveva scelto i percorsi al limitare delle strade periferiche, lì dove gli alberi con le loro ricche chiome offrivano protezione dallo sguardo altrui e i cui tronchi di legno davano un'ottima possibilità di avanzare senza lasciare tracce. Riposava a intervalli regolari di due ore e mezza, dissetandosi, sfamandosi se necessario, e ristorando la fatica che il suo corpo doveva affrontare correndo senza sosta e sopportando il peso della sacca a tracolla che la kunoichi si era portata in vista di una situazione di cui non aveva ben chiara la cornice.
    Se gli insegnamenti di Raizen Ikigami erano giusti, e il suo randagismo meritava la fama di cui godeva, Shizuka aveva attuato ogni possibilità per avanzare rapida e inosservata verso la sua destinazione... un comportamento che tuttavia le fruttò ben due giorni di viaggio, e diverse imprecazioni sussurrate tra i denti.
    Di nuovo. Era di nuovo in mezzo a qualche casino.

    « E' piccolo. Ci sono contadini. Immagino sia il dettagliamente descritto “piccolo villaggio di contadini” di cui quel pezzente di un Uchiha mi ha scritto » Vi era della quasi impercettibile irritazione nella voce di Shizuka Kobayashi quando, al tramonto del secondo giorno, ella si ritrovò ad un centinaio di metri da un piccolo conglomerato di capanne di paglia e bambù, circondato da appezzamenti di terreno coltivato che emanavano il tipico odore di sterco fresco.
    Arricciando un labbro nel tentativo di non mettersi nuovamente a bestemmiare, la giovane kunoichi strinse le mani a pugno, inspirò a fondo quel tanto che le occorreva per cercare di calmarsi, e infine cominciò ad avanzare verso il villaggio, entro il quale entrò dopo aver avuto la premura di sistemarsi sulla testa il cappuccio del mantello nero che aveva deciso di indossare per l'occasione.
    […] Trovare la locanda non fu difficile, come poteva esserlo del resto? Quel misero buco di esseri umani contava a malapena dieci capanne mal sistemate benché, proprio per la piccolezza del luogo, la quantità di sudiciume e polvere era notevole e, da un certo punto di vista, persino ammirevole.
    Alzando gli occhi al cielo, la donna si avvicinò dunque all'uscio del locale, e dopo essersi presa un attimo di concentrazione, entrò: Era un luogo angusto, piuttosto piccolo ma, rispetto alle strade che lo costeggiavano, particolarmente pulito. Le persone presenti erano per lo più uomini riuniti in gruppi, poiché solo poche persone preferivano la solitudine di se stessi alle chiacchere degli amici, e fu proprio a queste che la Shinobi rivolse la propria attenzione mentre avanzava verso il bancone abbassandosi il cappuccio sulla testa.
    Le ci volle meno di un istante per adocchiare l'immagine di colui al quale questa volta avrebbe fatto saltare la testa, il quale, di spalle rispetto all'entrata, pareva guardare con grande interesse il bicchiere di fronte a cui sedeva in silenzio.
    « Un bicchiere d'acqua ojii-san» Mormorò la donna, e il solo suono della sua voce bastò per far alzare diversi sguardi. Niente di cui stupirsi, una forestiera in una locanda a quell'ora della prima sera era piuttosto insolita da vedere...
    … nel caso di Shizuka Kobayashi, poi, era una visione decisamente sconvolgente poiché ella, con quella sua cascata di lunghissimi capelli castani e quel suo volto da bambola di porcellana caratterizzato da profondi occhi verdi, magistralmente truccati, e carnose labbra scarlatte, pareva esser il ritratto di una Mononoke delle fiabe tradizionali giapponesi.
    Benché il mantello da lei indossato celasse un poco il suo corpo e ciò di cui esso era vestito, non era difficile scorgere sotto il tessuto un fisico prosperoso, un bustino di pelle scura riccamente decorato e un paio di pantaloni neri intrappolati dentro degli alti stivali stringati... sebbene, oltre questo, poco altro si poteva sbirciare. Da lì in poi, era tutta immaginazione.
    « Grazie » Si limitò a dire la donna, sorridendo all'uomo immobile dietro al bancone prima di lasciare sullo stesso qualche ryo, di cui non volle il resto, e prendere il suo bicchiere d'acqua. Alcuni uomini abbassarono immediatamente lo sguardo appena si accorsero ch'ella si era girata, ma lei non ci fece troppo caso, e fingendo un po' di indecisione adatta alla circostanza di un locale senza tavoli liberi, si decise infine a dirigersi verso uno posto in fondo alla stanza, cui si avvicinò per poi adagiarvi sopra la sua misera ordinazione.

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    « Posso sedermi? » Domandò a quel punto, simulando una voce gentile e indifesa che poco aveva a che spartire con il suo reale carattere « Il mio nome è Himeko Takahashi... sono una danzatrice nomade e cerco ristoro dopo un lungo viaggio. Vi è di disturbo la mia intrusione, mio signore? » E così dicendo, si inchinò, rimanendo poi in quella posizione, in attesa.

    Giusto perché in quel momento c'erano spettatori che non avrebbe voluto insospettire...
    … ma dopo, di sicuro, gli avrebbe rotto l'osso del collo a quel maledetto bastardo di Atasuke.


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  11. Jimmy il Rettile II
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    Paese delle Cascate
    La missione è stata portata a termine con successo, le Kunoichi che mi inseguivano sono tutte morte. Ho portato con me i loro coprifronte a dimostrazione che anche io sono in grado di cavarmela. Ora non resta che ritrovare la via di casa, Taki è un fottuto labirinto.
    (Dal diario di Akage)


    E anche questo è andato. pensò distendendo le dita prima strette al collo dell'ultima Kiriana rimasta. Cadde a terra in ginocchio, annaspando per l'enorme sforzo che aveva dovuto sostenere. Fortuna volle che i suoi inseguitori fossero ormai delle prede facili al borseggio Non credo avranno nulla da ridire se prendo qualcosa in prestito. Recuperato il loro equipaggiamento, coprifronte inculi, e ingerito qualche tonico trovò conveniente l'idea di nascondere i cadaveri o, in qualche modo, seppellirli da qualche parte, giusto per non lasciare tracce che avrebbero potuto rendergli ancora più difficile la vita. A missione conclusa ormai non gli rimaneva altro da fare che tornare ad Ame per stilare un rapporto e sfoggiare i tre coprifonte di Kiri, trofei della sua vittoria.

    Taki è uno stramaledetto labirinto! pensò digrignando i denti. Era ormai da 2 interi giorni che correva per i territori cangianti del Paese delle Cascate e ancora non era riuscito a trovare la via del ritorno. Se solo il Capo lo sapesse sarei cibo per lupi. si maledisse lasciando libero sfogo alla sua rabbia minore solo alla sua fame. Era digiuno da due giorni e a stento riusciva a pensare, stanco e malconcio com'era. Non tutte le speranze erano perdute però. Miracolosamente, alla fine di un interminabile foresta, riuscì a scorgere quella che sembrava essere una palizzata mal concia posta a mo di mura di cinta di uno sparuto gruppo di case. Devo assolutamente recuperare le forze e scoprire dove mi trovo con precisione, se tardo ancora il Capo mi fa a pezzi. farlo arrabbiare era l'ultima cosa che voleva il giovane ninja della Pioggia.




    Akage si risvegliò finalmente riposato e pieno di vigore il giorno dopo. Entrare nel piccolo villaggio non fu per niente difficile, occultato il coprifronte di Ame non gli bastò che passare attraverso le mura dove, una guardia pigra e non curante, non fece altro che guardarlo di sfuggita senza proferir parola. Si era sistemato in un piccolo ostello in quello che sembrava essere un villaggio di contadini mal controllato e, fortunatamente per lui, poco sorvegliato da truppe accademiche: dopo il disastroso attacco accademico in quelle terre non era cosa rara vedere accampamenti accademici nel territori del Paese delle Cascate. Il povero villaggio però sembrava non essere quella che in gergo si potrebbe chiamare una "posizione strategica", ma questo non faceva altro che sollevare l'animo ancora provato del giovane ninja. Ora non rimaneva altro da fare che ripartire ma non si può affrontare un lungo viaggio a stomaco vuoto. Legato il suo coprifronte e quelli delle Kunoichi di Kiri alla cintura, ben occultata sotto il mantello, scese le scale pigramente accedendo alla parte sottostante le camere dell'ostello. Era il tramonto e la locanda sottostante già pullulava di avventori. Con fare indifferente si sedette pesantemente sul primo sgabello libero che dava sul bancone, ordinando qualcosa da mangiare e una caraffa d'acqua Avrei tanta voglia di farmi un drink decente ma se già è difficile trovar la strada per Ame da sobrio da ubriaco sarebbe un fottuto incubo! pensò sorridendo lievemente facendo poi solo fatto al caso che ovviamente bere in "servizio" non fosse proprio il massimo per un ninja.

    Un bicchiere d'acqua ojii-san al bancone si era presentata una ragazza, giovane e molto avvenente. La sua presenza aveva attirato l'attenzione di molti, più per le sue curve, ma quello che colpì il giovane di Ame fu altro. La squadrò per un attimo mentre a pochi centimetri da lui la ragazza prendeva il suo bicchiere d'acqua. Il suo tono di voce e la sua dizione erano troppo delicati e perfetti per identificarla come autoctona del villaggio, se non proprio del Paese delle Cascate. Anche il suo mantello non era convenzionale, la stoffa era spessa fin troppo per essere un semplice mantello da viaggio. La seguì con lo sguardo ammirando il sensuale ondeggiare del suo corpo, ancora troppo perfetto per essere quello di una semplice contadina, senza contare che la cura quasi maniacale del suo viso esaltava la sua bellezza oltre ogni immaginazione. Hai capito che non è di questo posto, ora smettila di guardarle il culo e concentrati. si rimproverò con un misto di rabbia e rammarico.
    La ragazza si diresse ad un tavolo ben preciso, sembrava quasi l'avesse fatto senza pensarci su due volte, al tavolo c'era un ragazzo dai capelli corvini e l'aria assorta in chissà quale pensiero assurdo. La ragazza si sedette con troppa facilità la curiosità del ninja di Ame non fece che aumentare. Da quella distanza non poteva sentire ciò i due si sarebbero detti, l'unica cosa da fare era avvicinarsi senza destare troppi sospetti.
    Con nonchalance lasciò qualche Ryo all'oste e lasciò lo sgabello dirigendosi verso il tavolo dei due intriganti avventori con aria distratta, forse fin troppa. Maledizione non ora! pensò il malcapitato imbattendosi nella gamba di una sedia mal riposta, gli sembrava di vedere la scena al rallentatore. I suoi occhi si spalancarono mostrandone la singolare caratteristica, la sua espressione si contorse in una smorfia di stupore e paura, le sue braccia si distesero in avanti a cercare protezione e tutto si concluse con un sonoro tonfo seguito da uno strano rumore metallico roteante. Poco distante da lui un coprifronte aveva iniziato a roteare, staccatosi dalla cinta a causa dell'impatto. Calmo calmo, su! Hai 1 probabilità su 4 di essere morto e altre 3 probabilità su 4 di essere morto lo stesso! Pensò cercando di allungare la destra per afferrare l'oggetto roteante troppo lontano dal suo raggio d'azione.
    La rotazione terminò mostrando il simbolo di un villaggio.






    Kiri.
     
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  12. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Speranza e Terrore~


    Era passato del tempo, diverso tempo prima che Shizuka riuscisse a raggiungere il team. Fino al suo arrivo o comunque nell'attesa di momenti migliori atasuke continò a curare drake, cercando di farlo ristabilire il prima possibile, ma lo stato di shock era tale da non farlo ancora riprendere. Muovere in quella condizione significava per loro morire senza possibilità di scampo, restare sembrava solo divenire una lunga agonia, come attendere giorno dopo giorno l'arrivo del boia per l'esecuzione.
    In effetti quella era la loro attesa, quello era giò che in un modo o nell'altro stavano attendendo, che li venissero a prendere, anche se la speranza che il suo messaggio fosse giunto a destinazione continuava ad essere una flebile ma instancabile vocina che era in grado di tenerlo su.
    Era ormai la sera del secondo giorno ed Atasuke era seduto nuovamente ad un tavolo nel locale nella quasi vana attesa della sua amica o di un segno, sperabilmente positivo, dal cielo.
    Quasi d'improvviso fece la sua comparsa nel locale una donna, particolarmente avvenente e particolarmente ben vestita, o almeno così era per la qualità e la foggia dei tessuti. Atasuke si voltò guardingo nell'oservarla in modo da inquadrare chi fosse senza dare nell'occhio e con sua enorme sorpresa vide che si trattava di shizuka.

    °Finalmente è arrivata! Allora le è arrivato il messaggio! C'è ancora una speranza°


    Pensava mentre con le sue doti da attore celava al meglio che poteva la felicità raggiunta nel riascuisire una speranza. Poco dopo ella lo raggiunse, impersonando alla perfezione il suo personaggio. Come pensava ella era forse la migliore delle scelte che aveva a disposizione, ma tutto dipendeva anche dalla sua possibile reazione in privato. Se la conosceva abbastanza bene, c'era il rischio che cercasse di ammazzarlo di persona.

    "Posso sedermi? Il mio nome è Himeko Takahashi... sono una danzatrice nomade e cerco ristoro dopo un lungo viaggio. Vi è di disturbo la mia intrusione, mio signore?"

    «Certo che no mia dolce madamigella, mi chiedo tuttavia perchè mai possa interessarvi la mia compagnia, in fondo sono solo un viandante come molti altri»


    Sul suo volto comparve un breve sorriso di intesa e di ringraziamento ben celato allo sguardo dei presenti completamente distratti dal corpo della kunoichi e troppo poco avvezzi a vedere simili forme da poter notare qualcos'altro.

    «Tuttavia, noto che avete attratto l'attenzione di molti qui intorno, ma come dar loro torto? Se preferite potremo discutere del vostro interessamento in una sede più appartata...»


    le fece dunque cenno di alzarsi quando un'altro avvenimento attirò la sua attenzione distraendolo dall'incontro. Uno sconosciuto infatti, probabilmente avanzando verso di loro cadde rovinosamente a terra attirando l'attenzione dei presenti, o meglio del barista il quale era forse l'unico in quel momento oltre ad Atasuke a non essere completamente storidto dal sinuoso fisico di shizuka.
    Fin qui la cosa non era un problema, problema invece fu il fatto che dalla cintola dello sconosciuto si staccò un coprifronte di kiri, cosa che era a dir poco un problema dato che il barista evava visto la scena con attenzione.
    Il "Kiriano" fu rapido a coprirlo con la mano annaspando un po con l'arto per l'agitazione, tuttavia era chiaro che il barista era stato più rapido di lui nel notarlo. Atasuke si alzò quindi di scatto andando con passo deciso verso il barista cercando di fare in modo che nessuno sguardo indiscreto potesse notare quello che di li a poco avrebbe fatto.
    Raggiunse quasi una distanza zero dal volto del barista quando i suoi profondi occhi neri mutarono in rosso mentre due tomoe comparivano spezzando tutto quel cremisi attorno alla pupilla.
    Sfruttò una delle ultime abilità che il suo occhio aveva acquisito ed impose quindi un semplice ordine all'uomo, ordine che avrebbe fatto bene a rispettare, non solo per l'imposizione che i suoi occhi erano in grado di generare, ma soprattutto per la velata minaccia che si sarebbe aggiunta poi con appena un sussurro di voce portata a pochissimi centimetri dalle orecchie dell'uomo.
    [Abilità TS]

    «Immagino non sia tua intenzione narrare a nessuno ciò che hai visto oggi. Ti ordino gentilmente di continuare la tua giornata lavorativa come se nulla fosse accaduto, per quanto ti riguarda tu hai solo visto un uomo inciampare e perdere una borsa di monete. Questo è ciò che dirai se qualcuno dovesse mai chiedertelo, mi sono spiegato?»


    Si avvicinò quindi all'orecchio sinistro dell'uomo e con un sinistro sussurro aggiunse la sua piccola promessa.

    «Se farai come ti dico verrai pagato il doppio di quanto ti si deve. Altrimenti sarai tu a pagare, non so se mi spiego...»


    Socchiuse quindi gli occhi che intanto erano tornati neri ritraendo la testa e porgendo un gentile sorriso all'uomo che con molta probabilità avrebbe taciuto, o meglio eseguito l'ordine imposto senza porsi troppi problemi. In fondo non solo aveva un netto vantaggio nel "tacere", ma soprattutto aveva una forte imposizione d contrastare.

    Atasuke tornò quindi verso shizuka ed il kiriano invitando entrambi a seguirlo verso la sua stanza dove senza troppi problemi avrebbero potuto continuare a parlare.

    «Mia signora... Giovanotto... Se voleste farmi il piacere di seguirmi potremo finire di parlare senza ulteriori distrazioni»


    Il suo tono era calmo e pacato, tuttavia, raggiunta la porta che conduceva al corridoio delle stanze si arrestò violentemente e con altrettanta violenza sbottò verso i presenti.

    «E piantatela per favore di puntarle il culo! ... Abbiate un minimo di ritegno per voi e per le vostre mogli, pervertiti!»


    E con quelle parole seguì i due nuovi compagni oltre alla porta sbattendosela alle spalle, per poi riprendere la testa del trio fino all'interno della stanzetta in cui alloggiava con Alexander e Drake.

    [...]


    Drake era come suo solito sdraiato sulla branda che in qul luogo chiamavano letto mentre Alexander gi era seduto affianco sempre con le bene sopra gli occhi a fingere la sua parte da cieco.
    Atasuke fece accomodare i la nuova compagna ed il kiriano sconosciuto, poi chiuse la porta a chiave per evitare che qualcuno potesse in qualche modo disturbarli.
    Andò da Alexander a sincerarsi dello status di drake e poi, dopo avergli brevemente riepilogato la situazione, passò a Shizuka ed allo sconosciuto. Per prima cosa andò dinnanzi a Shizuka e con tono freddo e distaccato, come si addice ad ogni bravo shinobi in missione iniziò a parlarle.

    «Shizuka, bella la tua idea di passare per uan danzatrice... Comunque ce ne hai messo di tempo per arrivare...»


    Il suo tono era a dir poco arrigante, quasi fastidioso, tuttavia non riuscì a fingere oltre e cedette. La abbracciò come mai aveva fatto prima trattenendo a stento le lacrime di gioia nel vedere l'amica che era giunta in suo soccorso in così poco tempo.

    «Dannazione, avevo quasi paura che non ti fosse arrivato il messaggio... Sono così contento che tu sia arrivata... Il tuo arrivo è più che benvenuto.»


    Concluse lasciando l'abbraccio e lasciando che le sue mani scorressero lungo le braccia di lei fino a permarsi alle mani, stringendole entrambe con delicata dolcezza.
    Si rivolse poi al Kiriano senza dare spazio all'amica di parlare. Voleva prima essere sicuro che l'alleato li avrebbe aiutati, altrimenti lo avrebbe lasciato andare per la sua strada senza prendere il rischio di parlare di troppe cose davanti a troppe persone.

    «In quanto a te, Kiriano, anche tu sei il benvenuto, sempre che sia tua intenzione darci una mano. Io sono Atasuke Uchiha di Konoha, tu invece? Qual'è il tuo nome? Ma soprattutto che ci fai anche tu qui a Taki?»


    Avrebbe dunque atteso con sguardo interrogativo il compagno d'alleanza finchè questi non avesse dato delle risposte soddisfacenti quali il nome ed una buona motivazione.

    Se si fosse rifiutato Atasuke avrebbe quindi ripreso la parola e con tono calmo e deciso lo avrebbe rispedito a casa.

    «Bene, dato che non vuoi collaborare, buona fortuna per il tuo viaggio di ritorno a casa e ricorda... La prossima volta potresti non essere così fortunato da trovare qualcuno che ti salvi la pellaccia»


    Se invece avesse deciso di cooperare, Atasuke avrebbe invece preso la parola con tono meno cordiale e certamente molto più soffuso, tanto per prendere un'ulteriore precauzione contro eventuali, per quanto improbabili, orecchie troppo interessate al discorso.

    «Lieto di fare la tua conoscenza [...]. Spero tu voglia ricambiare il favore di poco prima con un'altro favore, nel caso, sappi che ci serve anche il tuo aiuto, sempre se sei disposto a darci una mano... In breve io ed i miei due compagni siamo in missione per conto di konoha. L'obbiettivo attualmente è esplorare la zona delle 1000 fonti in cerca, forse, di leggende. Attualmente la missione è appena partita, ma come credo puoi bene intuire ci sono stati dei disguidi. Poco più a sud di questo villaggio infatti c'è un fiume reso melmoso a causa delle piogge, li ci siamo imbattuti in dei coccodrilli, poco male, ma poco dopo è sbucato un serpente gigante che ha trascinato drake sul fondo del fiume. Puoi ben vedere in che stato è ridotto. Attualmente quindi abbiamo la guida dispersa e un unità incapacitata, va da se che uno dovrà restare indietro a curarsene dato che lasciandolo solo lo lasceremmo a crepare come un topo e questo non è accettabile. Seguendo la missione, per raggiungere l'obbiettivo dovremo attraversare la foresta che si estende a nord-ovest di questo villaggio e li, dalle informazioni ricevute pare esserci un trio di "streghe", probabilmente ninja dotate di buoni jutsu illusori, che tendono ad imprigionare i viandanti facendoli diventare pazzi ed incanalandoli in illusioni particolarmente potenti.»


    Prese fiato dal lungo discorso spostando lo sguardo su entrambi gli interlocutori per cercare di captarne qualche pensiero, dubbio o altro, poi riprese la parola per concludere il discorso lasciando quindi a sua volta la possibilità di parlare ai due.

    «Questo è tutto sommato quello capitato finora. Se avete qualche domanda da pormi o altro sono a vostra disposizione, poi dovremo decidere cosa fare, se approfittare della notte per tentare una ritirata o se proseguire, a questo punto, noi tre per portare a termine la missione mentre Alexander si occupa di Drake.»


    Ora non restava altro che ascoltare le loro parole.
     
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    Shizuka Kobayashi and an improbable Team




    divisore





    “Certo che no mia dolce madamigella, mi chiedo tuttavia perchè mai possa interessarvi la mia compagnia, in fondo sono solo un viandante come molti altri ”



    Se Shizuka Kobayashi si fosse trovata in un altro momento e in un altro luogo, con ogni probabilità avrebbe risposto a quelle parole con la classica nota di sarcasmo tipica del suo carattere, divertendosi a punzecchiare il suo interlocutore più per piacere personale che per reale esigenza di circostanza...
    … tuttavia, quando i suoi occhi si alzarono sul volto di chi le sedeva di fronte, ogni sua velleità ironica scomparve, lasciando spazio ad uno stupore che la Principessa dovette impegnarsi particolarmente a nascondere: Atasuke era completamente distrutto.
    A dispetto del ricordo che celava di lui, risalente ad appena qualche mese prima, il giovane Genin di Konoha appariva adesso ai suoi occhi stanco e segnato da un sentimento che, se la conoscenza di lui era profonda come sperava, sembrava essere timore. Pareva totalmente esausto, come se non riposasse realmente bene da giorni, offrendo così al suo animo la possibilità di divenire terreno fertile per dubbi e ansie di vario genere.
    Per un attimo, la kunoichi dovette trattenersi dall'abbandonare la sua copertura e stringere a sé l'amico, così da tranquillizzarlo. Astenendosi dunque dal commettere errori che immaginò potessero vanificare tutti i sacrifici del compagno, Shizuka Kobayashi si limitò a sorridere e a prendere posto dall'altra parte del tavolo, ostentando un'eleganza che solo una ballerina ben cresciuta poteva avere e che lei aveva imparato ad acquistare durante tutta la sua infanzia, trascorsa sotto il rigore della più prestigiosa casa da Geishe di tutto il Villaggio della Foglia.

    “noto che avete attratto l'attenzione di molti qui intorno, ma come dar loro torto? Se preferite potremo discutere del vostro interessamento in una sede più appartata... ”



    shizukaquest2_zpsbedd6f2b
    Esitò. Non le sembrava la scelta di parole più adatta alla situazione, troppo rapida, troppo diretta... nonostante tutto non disse niente, una sua risposta non consona avrebbe potuto indurre in dubbio, così anche stavolta non fece altro che sorridere, preferendo rispondere con elegante pudicizia... o almeno questa era la sua idea originale prima che un commensale del locale, avanzando goffamente verso di loro, non cadesse disastrosamente a terra, braccia in avanti e faccia al suolo; un errore quello che non provocò solo l'effetto di attirare su di sé l'attenzione della locanda, ma persino di distruggere quello che, la kunoichi ipotizzò essere, una pessima copertura: Un coprifronte da ninja, infatti, si slacciò dalla cintola del ragazzo per poi scivolare sul pavimento di legno consunto, tradendo sul volto del proprietario un attimo di panico che la donna non si lasciò sfuggire.
    Da quel momento in poi la situazione si svolse molto rapidamente: Atasuke si alzò e, senza che lei ne capisse il motivo, si diresse rapidamente verso il bancone al quale sostava il proprietario del tugurio, abbandonandola così in preda allo sguardo degli altri presenti e di un poveraccio incapace di camminare in linea retta che avrebbe volentieri gettato in pasto a cani randagi se solo questo non avesse compromesso la sua recita. Non voleva attirare eccessiva attenzione su di sé, desiderava piuttosto che la situazione si acquietasse quanto prima, permettendole di fare ciò per cui era lì, ragion per cui l'unica cosa plausibile che trovò fare fu... recitare la sua parte.
    « Siano benedetti i Kami! » Esclamò la Principessa, alzandosi dal suo posto e portandosi una mano di fronte alla bocca « State bene, mio signore? » Domandò, facendo un passo ben calcolato verso la mano dell'estraneo che copriva il coprifronte, che ebbe la premura di sovrastare con un lembo del suo mantello nel momento in cui si accovacciò elegantemente a terra « La stanchezza arriva per tutti alla sera, le distrazioni capitano, non siate in imbarazzo » Disse, sorridendo e offrendo la sua mano al ragazzo, così da aiutarlo ad alzarsi e dargli contemporaneamente la possibilità di nascondere nuovamente la sua placca di metallo. Poi, con l'ilarità tipica delle donne ottimiste e superficiali, si voltò verso i presenti, cui sorrise con allegria « Abbiate pietà per questi poveri viandanti, vi prego! La distrazione è giustificabile in chi affronta lunghi viaggi, così come lo è in chi lavora tanto duramente » Affermò, inchinandosi ai lavoratori e lasciando che il mantello non le coprisse l'abbondante scollatura offerta dal bustino da lei indossato « Continuiamo la nostra serata nel migliore dei modi! » Fece poi invito prima di voltarsi così da poter fronteggiare Atasuke, nel mentre ritornato dal suo tradimento di averla lasciata sola in quel momento (avrebbe pagato successivamente. Per tutto.)

    “Mia signora... Giovanotto... Se voleste farmi il piacere di seguirmi potremo finire di parlare senza ulteriori distrazioni ”



    Fissò allibito il compagno: Per quale motivo si stava portando dietro quell'idiota rischiando di compromettere la copertura finora tenuta? Perché non lasciarlo andare per la sua strada, giustificando l'aiuto come un piacere offerto a chi aveva peccato di disattenzione?
    Era perplessa, ma decise di dare fiducia all'Uchiha, che seguì lungo le scale cercando di ignorarne l'exploit finale circa il suo proprio fondoschiena, argomento per il quale non fece altro che alzare gli occhi al soffitto mordendosi un labbro per trattenersi dal tirargli un calcio nel fianco.
    […] La stanza che avevano preso i tre ninja di Konoha era più uno sgabuzzino con finestra e porta, arredato solo di tre brande malconce e una sorta di cassettone mal intagliato su cui spiccava un centrino bianco sovrastato da un piccolo vaso contenente fiori di campo, l'unica nota piacevole in una cornice pressocché deludente.
    Drake Jo Ryuoji era disteso a letto, immobile sotto una leggera copertina di cotone, mentre al suo fianco sedeva Alexander Hyuga, bendato e altrettanto fermo, come se non potesse, o volesse, muoversi troppo per chissà quale ragione. Per un attimo la kunoichi ebbe l'impressione di trovarsi tra le mani una situazione molto più disastrosa di quel che si era prospettata, ma non avrebbe chiesto informazioni, non finché il kiriano o presunto tale fosse rimasto lì con loro. Avrebbe aspettato la sua dipartita, si sarebbe presa il tempo per assicurarsi che nessuno li ascoltasse e poi...

    “Shizuka, bella la tua idea di passare per uan danzatrice... Comunque ce ne hai messo di tempo per arrivare...”



    Silenzio.
    Per un attimo la donna vagliò di trovarsi di fronte ad uno scherzo di pessimo gusto, magari le parole che le erano appena state rivolte non erano vere ma frutto della sua stanchezza, forse la missione segreta non esisteva e lei aveva fatto il gioco di tre ragazzi annoiati o, forse, semplicemente, Atasuke non aveva appena smontato la sua copertura di fronte ad un estraneo di cui non si sapeva assolutamente niente e che poteva essere tutti e nessuno.
    Impallidì.

    “Dannazione, avevo quasi paura che non ti fosse arrivato il messaggio... Sono così contento che tu sia arrivata... Il tuo arrivo è più che benvenuto.”



    Era pazzo. Non c'erano altre soluzioni.
    Rimase pietrificata mentre il ragazzo la cingeva dolcemente in un abbraccio, arrendendosi ad un momentaneo torpore mentale che la indusse solo a guidare i suoi occhi sul volto del Kiriano, cui rivolse uno sguardo conteso tra lo sconvolgimento e la rabbia più cieca... un sentimento quello che, ahimé, la dolce fanciulla difficilmente riusciva a tenere a bada. Come ogni maledetto dall'odio, dopotutto.
    « Sei uscito completamente di senno!? » Questa fu l'unica cosa che Shizuka Kobayashi sibilò come una serpe prima di sciogliersi dalla presa di Atasuke con uno scatto secco delle mani, le quali, prima ancora di venir condotte lungo i fianchi, vennero fatte schizzare verso il presente estraneo, cercando così di afferrarne il collo che, se fosse stato preso, sarebbe stato strizzato in una morsa ben ferrea [Velocità 525] « E' tuo uso non controllare la lingua in presenza di persone sconosciute? » Ringhiò, fulminando poi con lo sguardo il kiriano. Indifferentemente a che la sua azione fosse andata a buon fine o meno, la kunoichi avrebbe a quel punto raggelato l'uomo con i suoi occhi verdi socchiusi in un filo di disprezzo che ella pareva non farsi poi troppi problemi a mostrare, palesando in modo più che evidente la diffidenza provata.
    … Perché avrebbe dovuto aver fiducia in una persona piombata dal nulla sul suo cammino durante una missione d'infiltrazione in cui due validi ninja erano rimasti feriti? L'ultima volta che aveva sottovalutato chi si trovava di fronte metà del suo Villaggio era saltato in aria, uccidendo sessanta tra bambini e adulti, sulle cui tombe lei aveva pianto per mesi senza darsi pace.
    Non avrebbe messo a repentaglio la vita dei suoi compagni per il buonismo cieco di Atasuke.
    « Che ci fa un Kiriano, o supposto tale, nei territori di Taki? » Avrebbe infatti domandato la kunoichi « Credevo che foste ben occupati con i vostri problemi interni, oppure siete già riusciti a risolverli tutti? » Chiese, sprezzante, confidando nel fatto che solo pochi ninja eccetto i residenti del Villaggio della Nebbia fossero a conoscenza delle circostanze interne precarie di cui sapeva grazie a tutti i legami che la tenevano vicina, per l'appunto, a Kiri.
    Dopo la forte cicatrice che Karasu Uchiha aveva impresso nel suo animo, Shizuka Kobayashi era divenuta cauta e accurata in ogni azione da lei compiuta. Il carattere della Principessa si era reso così più distaccato e analitico, proteso alla valutazione e non più alla gentilezza gratuita, ragion per cui, qualora il kiriano si sarebbe rifiutato di collaborare, difficilmente lo avrebbe fatto andar via senza cercare almeno di utilizzare il suo Sharingan ipnotico su di lui, tentando in questo modo di fargli dimenticare l'accaduto o confondendogli le idee abbastanza da assicurarsi ch'egli non sarebbe stato in grado di ripetere gli eventi a eventuali terzi.
    Non credeva di essere troppo esagerata nel suo atteggiamento... eppure Atasuke guardava all'estraneo con diverso atteggiamento, fiducioso avrebbe detto, tanto che qualora questi avesse accettato di collaborare, l'Uchiha non avrebbe avuto poi troppa difficoltà a snocciolare tutto l'accaduto, raccontando per filo e per segno quello che lei, al contrario, non avrebbe rivelato mai.
    Vista come si stava mettendo la situazione, tuttavia, non le rimaneva altro da fare che lasciar perdere l'accuratezza e focalizzare la sua attenzione per le decisioni prossime, ragion per cui la kunoichi si limitò ad ascoltare attentamente il racconto del compagno, di fronte al quale non poté che abbassare lo sguardo, portandosi una mano al mento: Erano messi piuttosto male, ma niente di irrecuperabile... almeno così sperava.
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    Si voltò verso Drake Jo Ryuoji, cui rivolse un lungo sguardo che non poté far a meno di rivelare apprensione, un sentimento che venne avvalorato dall'avvicinarsi della ragazza al capezzale del Chunin, cui si inginocchiò così da aver l'opportunità di accarezzare la fronte dello Shinobi, scostandogli i capelli dal volto.
    « Drake-san, sono Shizuka Kobayashi » Sussurrò la Principessa, cercando di far in modo che solo il diretto interessato potesse udirla « Ci siamo già incontrati qualche mese fa al cimitero del nostro villaggio, Konoha » Esitò « Sono un'amica fraterna di Itai... farò di tutto per portarvi in salvo e terminare la vostra missione al meglio delle mie capacità attuali, quindi non preoccuparti, pensa solo a stare meglio » Aggiunse con dolcezza, accennando ad un sorriso.
    Aveva un breve ricordo di Drake, ma questo non corrispondeva minimamente all'immagine che adesso il caso offriva di lui... per un istante si chiese se davvero sarebbe stata all'altezza della situazione.
    Chiuse gli occhi, raccolse tutto il coraggio che trovò all'appello, e infine si alzò, voltandosi in direzione di Atasuke e del povero inetto.

    « Oggi è partita da Konoha una carovana mercantile appartenente al mio Clan e guidata personalmente da mio padre. Il loro percorso avrebbe dovuto prevedere Suna come prima tappa, ma è stato cambiata in modo che fosse Taki » Esordì così la Principessa di Konoha, guardando i due interlocutori con fermezza « Calcolando che il gruppo comprende tre carri, sei guardie a cavallo e trenta uomini di robusta costituzione, per arrivare qui impiegheranno tre o quattro giorni.
    Ho fatto memorizzare a mio padre la mappatura che tu mi hai inviato Atasuke, e benché mi renda conto di aver fatto una mossa azzardata, ho prelevato dai registri burocratici del villaggio le foto di Drake e Alexander, così da potergliele mostrare e non dargli motivo di fare troppe domande prima di trovarli.
    Mio padre non sa i motivi per cui io gli abbia chiesto di prelevare queste due persone, lui stesso non ha voluto troppi ragguagli, in compenso però si è reso disponibile a proteggerli nella sua carovana fino all'arrivo a Iwagakure, lì dove è presente una delle sedi del mio Clan il quale offrirà protezione, cure mediche e sostentamento ai nostri due compagni »
    Detto questo si rivolse in direzione di Alexander e Drake, più per non ignorarli che per altro « Avrete a disposizione la possibilità di accedere a qualunque servizio riterrete idoneo e utile, ovviamente la permanenza risulterà a vostra discrezione. Quando vi sarete ripresi potrete prendere la decisione che vi sembrerà più opportuna circa la situazione corrente. Qualunque essa sia il Clan Kobayashi vi fornirà quanto vi servirà » E così dicendo, per un solo breve istante sorrise, riportando poi il suo sguardo sul giovane amico Uchiha « Nel mondo Shinobi il mio nome potrà non valere, ma fuori dalle dinamiche di battaglia il mio Clan è il più potente delle Terre del Fuoco e non c'è cosa che non possa avere, o almeno così pare... » Sospirò « Questo è tutto quello che sono riuscita ad organizzare con le notizie in mio possesso e nel tempo precedente alla mia partenza. Siete liberi di non accettare chiaramente, mi dispiace solo non aver fatto di più » Affermò prima di togliersi il mantello di dosso, che gettò distrattamente sul letto più vicino a lei: Indossava un bustino di pelle nera, arricchito da un obi di spesso tessuto che si legava dietro la schiena in un elegante fiocco da kimono, sovrastante a sua volta un paio di aderenti pantaloni neri intrappolati in un paio di alti stivali di cuoio scuro.
    Come era stato facile intuire ad una prima occhiata distratta, la kunoichi presentava un corpo formoso, caratterizzato da una carnagione pallida un tempo perfetta ma su cui adesso spiccava una cicatrice che dalla spalla sinistra attraversava l'incavo dei due seni, sparendo chissà dove. Dal colorito della stessa, si poteva presumere fosse uno sfregio giovane. Non era una ferita vecchia di anni, dunque, ma ancora fresca di ricordo... proprio come tutto ciò che si era portata dietro.
    « Abbiamo perso la guida, eh? Spero che tu abbia capito sul serio la strada da fare Atasuke, altrimenti siamo giusto un pochino fregati » Disse la ragazza, ma lo fece senza irritazione. Aveva già calcato abbastanza la mano e non voleva insistere troppo su qualcuno che appariva già così segnato « A mio parere dovremmo cercare un'altra guida qui al Villaggio. Non so voi, ma personalmente non conosco i territori di Taki, e temo in un'eventuale smarrimento che ci porterebbe via tempo utile. Inoltre raccomanderei di passare la notte qui e cogliere l'opportunità per riposare adeguatamente. Potremmo semplicemente ripartire alla prima luce dell'alba, dubito che potremmo correre pericoli, sempre che il qui presente gambe di Tofu non ci abbia esposto troppo a occhi indesiderati » Disse, volgendosi verso il kiriano, a cui si inchinò con sarcasmo, ma alla fine anche quel suo atteggiamento fu stancamente abbandonato e lei, sedendosi su una delle due brande libere, sospirò. Era inutile continuare a creare tensione, ora come ora immaginò di dover fare l'impossibile per mantenere un'atmosfera rilassata e il più possibile stabile « Cosa ne pensate? » Domandò dunque, cercando opinioni.
    Il primo passo era creare un piano comune.



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  14. Jimmy il Rettile II
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    La Caduta.
    La leggenda narra che la figura del dittatore torni ogni tanto, dopo lunghi periodi di assenza, per fulminare con le parole e i suoi poteri chiunque prenda una decisione al posto suo.
    (Tratto da La Caduta)


    La caduta. Sembra il titolo di un libro, un libro che narra la storia di un Kage, autoritario, e del suo regime totalitario dove tutto, ma proprio tutto, è sottoposto al suo controllo e al suo ordine. Il dittatore, che chiameremo per semplicità Shikler, non era sempre stato così. All'inizio nel suo dominio tutti erano contenti del suo operato, lo supportavano e gli davano una mano. Tuttavia arrivò un momento in cui il dittatore sparì, così senza lasciare traccia. Passò il primo mese, il secondo e il terzo, ma nulla. I suoi collaboratori, fidati consiglieri e amici, decisero di tenere le redini del dominio per evitare che tutti i loro sforzi divenissero vani a causa della perdita di consensi. Sembrava procedere tutto bene quando, al quinto mese di assenza, il dittatore ritornò infuriato che qualcuno avesse osato prendere decisioni senza il suo consenso (purtroppo amici miei, i tentativi di rintracciarlo e ritrovarlo furono costanti ma ahimè vani); dopo il suo ritorno levò la carica ai suoi collaboratori e molti altri sparirono, lasciando il dittatore senza alcun aiuto. Il dittatore poco dopo sparì di nuovo. La leggenda narra che la figura del dittatore torni ogni tanto, dopo lunghi periodi di assenza, per fulminare con le parole e i suoi poteri chiunque prenda una decisione al posto suo.

    La caduta, quella di Akage stavolta, aveva scatenato gli eventi così rapidamente che non si rese neanche conto di quello che succedeva intorno a se. Male male male male! il colpo di faccia sul pavimento gli aveva procurato una piccola fuoriuscita di sangue dal naso che teneva coperto con le mani mentre si contorceva dal dolore. Diventò paonazzo quando la giovane ragazza si era piegata vicino a lui, da quella distanza poteva vedere il succinto corpetto di pelle della Kunoichi, il che non fece che aumentare inesorabilmente il flusso di sangue che fuoriusciva dal naso. Lo fecero rialzare e il ragazzo dai capelli corvini, dopo aver parlato con il barista, chiese alla ragazza e al ninja di Ame di seguirlo. Prima di accedere al corridoio, il giovane corvino intimò agli uomini della locanda di smettere di squadrare le curve dell'avvenente donna. Ecco lo sapevo! Sono morto!Ecco lo sapevo! Sono morto!Ecco lo sapevo! Sono morto!Ecco lo sapevo! Sono morto!Ecco lo sapevo! Sono morto! non riusciva a pensare ad altro mentre seguiva i due strani viaggiatori fino ad una stanza spartana che ospitava altre due figure, entrambe sembravano essere ferite: uno era steso su un letto mal ridotto, altro era completamente bendato. Finalmente lontani da occhi indiscreti il giovane viaggiatore iniziò a parlare con l'avvenente ragazza, si chiamava Shizuka e a quanto pare i due dovevano conoscersi bene dato l'affetto che dimostrava lui, nonostante la ragazza sembrava non apprezzare molto quel genere di effusioni. Il ragazzo dai capelli strani si presentò subito dopo, rivolgendosi ad Akage con tono amichevole, disse di chiamarsi Atasuke Uchiha Uchiha...Uchiha...mi ricorda qualcosa...ma ora non mi viene in mente, sarà che questo foglioso è proprio scemo. In un unico colpo ho avuto due informazioni a costo zero. pensò saltando di paura alla reazione che Shizuka aveva avuto all'ingenuità spropositata del suo amico. Almeno una persona non del tutto menomata c'era in fondo.

    Il mio nome è Yagura Isobu, genin di Kiri. Piacere di fare la vostra conoscenza.
    Sono qui nel Paese delle Cascate da più di un anno ormai, faccio parte di uno di quei pochi team che erano stati disposti sul confine col Paese del Fuoco, o almeno facevo parte. Ieri ho perso i miei compagni. Abbiamo inseguito un gruppo di ninja del Paese della Pioggia. Siamo riusciti a farne fuori uno, facendoci sfuggire gli altri tuttavia i miei amici sono morti per le ferite riportate.
    All'inizio speravo foste Ninja di Ame, per questo mi stavo avvicinando, volevo scoprire perché dei ninja di Ame si trovassero in questa zona. Purtroppo sono abbastanza maldestro...


    Forse stavolta me la son cavata. si rassicurò mentre Shizuka si avvicinava al letto per "parlare" con il ragazzo steso, quello più malconcio. Non le diede molto corda in quel momento, era più preoccupato a quello che si sarebbe dovuto inventare in seguito, si limitava a fissare la scena tenendo le braccia incrociate. Era assorto nei suoi pensieri quando riuscì a percepire due nomi che aveva il dubbio di conoscere: Drake e Itai. I nomi gli rimasero impressi ma non riuscì a capire dove avesse potuto sentirli, non aveva mai avuto una grande memoria. Una volta terminate le presentazioni e i convenevoli Atasuke spiegò la situazione, mentre la kunoichi levava il mantello mostrando finalmente le sinuose curve in tutto il loro splendore. A quanto pare i ninja erano diretti nella zona delle 1000 fonti (di cui Akage non aveva mai sentito parlare), alla ricerca di leggende (qualunque cosa volessero intendere), avevano affrontato dei coccodrilli (non glie ne poteva fregare di meno), avevano perso la loro guida (come sopra), avrebbero dovuto affrontare delle streghe (aveva paura delle streghe); insomma un quadretto interessante.

    Il problema in tutto questo era che nessuno sembrava essere pratico delle stramaledette terre del Paese delle Cascate. L'unica opportunità che avevano era ripartire all'alba, con la luce del sole a loro favore. Sono d'accordo con lei. Io son sempre stato ai confini del Paese delle Cascate e a causa dell'inseguimento mi sono addentrato troppo e, mi vergongo a dirlo, mi sono perso. Almeno su questo non aveva mentito.
     
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  15. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Errori ed una nuova partenza~


    Molto tempo era trascorso da quando Atasuke aveva cominciato la sua vita da shinobi e mai come in quella volta aveva sbagliato, o almeno mai aveva agito in maniera così aperta e sciocca, mai eccetto una sola volta, l'ultima volta che aveva visto la morte in faccia, l'unica volta in cui si era trovato da solo e quella era un'altra di quelle volte in cui aveva temuto di rimanere da solo.
    Già più volte si era trovato a dover portare a termine le missioni da solo e fondamentalmente non era quello che lo spaventava, anzi, fino a quel momento non aveva fatto che ingrandire la sua autostima. Non era quello ad averlo reso così folle. Era la paura ad averlo reso cieco, era la paura di perdere i suoi due compagni e non avere alcun modo per impedirlo. Portare il team alla morte, quello era il suo timore. L'ultima volta anche se era lui a capo della spedizione, mai avrebbe potuto intuire che il suo team non fosse in grado di sopravvivere senza la sua presenza diretta, specie in una situazione come quella. In quel caso non era lui il capo ma in un certo senso si sentiva responsabile di aver lasciato indietro un compagno ed aver rischiato di perderne un'altro, anzi, il suo stesso maestro che ora giaceva in quel letto quasi inerme.
    Poi d'un tratto il tempo parve quasi fermarsi, tutto attorno a lui era diventato sfocato, rallentando poco alla volta fino a fermarsi, poi vide se stesso, anche se non era propriamente lui o almeno non si riconobbe.

    CITAZIONE

    «Chi sei?»

    «Io? Io sono te? Non ricordi?»

    «No, è impossibile, stai mentendo, tu non puoi essere me, io non sono così»

    «Si invece, guardati, non vedi come ti sei ridotto? Non sei neppure in grado di salvare i tuoi amici, il tuo maestro... Sei un'inetto, come credi di poter salvare tuo padre? Come credi di poter portare avanti questa missione? sei talmente distrutto da non riuscire neanche a ragionare chiaramente... Che diavolo ne sai di quel kiriano?»

    «E che c'entra il kiriano? Non è vero, non mi sto fidando di lui, è che...»

    «è che cosa? Non cercare scuse inutili»

    «è che abbiamo bisogno di alleati, non possiamo agire solo io e Shizuka»

    «Stronzate e lo sai meglio di me... la verità è un'altra, la verità è che»

    «Taci!»

    «Perchè? Ormai è chiaro che tieni troppo a lei per mettere a rischio la sua vita...»


    E poi il tempo tornò a scorrere lentamente mentre la voce di Shizuka prorompeva nelle sue orecchie.
    Sgranò di colpo gli occhi come se si fosse appena svegliato da un brutto sogno, appena in tempo per vedere la mano di lei che aggressivamente stava puntando il suo collo per afferrarlo, probabilmente con violenza. D'un lampo tornarono alla mente i vecchi ricordi delle solite crisi di rabbia di Shizuka e fu solo grazie a quello ed ai suoi riflessi non indifferenti che avitò la presa balzando indietro di appena un passo, giusto quanto bastava per uscire dal range della ragazza e dalla traiettoria della sua mano.

    "E' tuo uso non controllare la lingua in presenza di persone sconosciute?"

    °Allora quello che mi parlava prima, non mentiva... Che diavolo sta succedendo? Possibile che sia diventato così stupido?°


    Pensava sconcertato tra se e se mentre con lo sguardo continuava a saltare tra i due cercando di capire ben bene che cosa avesse già fatto.

    "Che ci fa un Kiriano, o supposto tale, nei territori di Taki? Credevo che foste ben occupati con i vostri problemi interni, oppure siete già riusciti a risolverli tutti?"


    La domanda di shizuka era fredda e spietata come solo lei forse era in grado di fare mentre la risposta del kiriano fu tutto meno che soddisfacente sotto quel punto di vista. In particolare una frase lasciò perplesso Atasuke, una frase che non lo convinceva.

    °"All'inizio speravo foste Ninja di Ame" Perchè mai avrebbe dovuto sperarlo? Un kiriano rimasto solo in missione dopo la morte dei compagni al più dovrebbe sperare di trovare qualche alleato accademico, non degli shinobi di ame verso cui non mi risulta si abbiano rapporti di amiciza, anzi... Inoltre come affermazione fa a pugni con quanto detto poco prima in merito al fatto che stessero inseguendo dei ninja di ame... Forse costui non è chi credevo che fosse e probabilmente ho fatto l'errore troppo grosso di fidarmi... Tuttavia nulla è ancora perduto... Vediamo se e quanto possiamo sfruttare questo tizio°


    Atasuke riprese quindi iniziando ad esporre un breve riepilogo di quanto accaduto fino a quel momento in modo da mettere al corrente tutti i presenti, in particolar modo Shizuka, anche se certamente lei non avrebbe apprezzato il suo modo di fare "troppo buonista".

    [...]


    Venne quindi il tempo di Shizuka che espose la piccola precauzione che aveva preso in modo da consentire una sicura via di esfiltrazione ai due compagni che a questo punto avrebbero fatto rotta verso Iwa e da li certamente ritorno al villaggio sfruttando l'altro potere di cui Shizuka disponeva: Il potere del denaro.

    «Complimenti Shizuka... Come sempre non mi deludi mai... Sono sempre più convinto di aver cercato al persona giusta»


    Il suo volto divenne serio, molto più serio di quanto lo fosse stato fino a quel momento, mentre un sorriso di compiacimento era l'unica nota che spezzava tutta quella serietà. Conoscendo Atasuke, Shizuka probabilmente sarebbe stata l'unica rendersi conto di cosa era accaduto. Atasuke non era più il piccolo buonista incontrato poco prima, ma era tornato ad essere il solito Atasuke Uchiha di Konoha.
    Ella continuò a parlare brevemente esponendo non solo una piccola battuta di spirito per stemperare uhn po la situazione ma anche quello che era il suo piano d'azione. Piano che venne subito approvato dal Kiriano stesso.
    Atasuke osservò i due per qualche secondo stringendosi il mento tra il pollice e l'indice destro in chiaro segno di meditazione, poi con decisione fece un cenno affermativo con il capo lasciandosi andare il mento.

    «Si, credo che abbiate ragione... Attualmente siamo tutti troppo stanchi per proseguire e muoverci al buio inoltre non ci porterebbe altro che danni... Effettivamente abbiamo perso la guida, quindi potrebbe essere cosa buona e giusta cercarne un'altra, tuttavia non credo che troveremo mai in questo villaggio qualcuno in grado di sopravvivere abbastanza a lungo da guidarci fino al nostro obbiettivo, tuttavia sarà utile cercare qualcuno domattina all'alba...»


    Prese una breve pausa squadrando entrambi i presenti prima di riprendere concentrando il discorso prima con uno, poi con l'altra.

    «Yagura Isobu di Kiri. Sono lieto del fatto che ci darai una mano in questa missione, in cambio del tuo aiuto ti aiuteremo a tornare a casa, intanto inizia pure a piazzarti nell'ultima stanza in fondo al corridoio, attualmente è l'ultima disponibile e qui siamo in troppi per riuscire a piazzare anche te in un letto. Non ti preoccupare per il barista, è già stato avvertito della tua permanenza per questa notte»


    Gli fece quindi un chiaro segno di andare ed attese che uscisse. Aveva bluffato con quelle parole, tuttavia il "Kiriano" chiaramente non poteva sapere che Atasuke in verità non avesse detto nulla del genere al proprietario del locale, tuttavia se voleva ottenere dal "Kiriano" quello che voleva, doveva continuare con la farsa avviata per un errore di valutazione iniziale, trasformando la sua stupidità in vantaggio tattico.
    Sinceratosi del fatto che il "Kiriano" fosse fuori portata di orecchie avrebbe quindi ripreso a parlare con shizuka lasciando però prima una breve richiesta, appena sussurrata, ad Alexander.

    «Alexander, so che stai continuamente sorvegliando la zona con il byakugan, puoi avvisarmi se il nostro amico tenta di origliare o di tagliare la corda? Non vorrei approfittasse troppo della nostra gentilezza...»


    Ci fu appena un cenno dallo hyuga, un cenno di consenso che Atasuke non ebbe problemi a decifrare ed a cui rispose con un ulteriore cenno del capo prima di portarsi realmente verso Shizuka. Ovviamente ad ogni segnale del compagno Atasuke avrebbe terminato il discorso per dare il via alla caccia o per evitare che orecchie indiscrete udissero quello che aveva da dire alla sua compagna.

    «Shizuka, perdona il mio operato... Nel restare qui avevo quasi perso le speranze e vederti arrivare mi ha dato alla testa. Sono mortificato... Tuttavia ciò non toglie che sia lieto di vederti e forse la tua presenza è ciò che mi ha ridato la carica... Come puoi notare, sembra che abbia ripreso un minimo di buon senso...»


    Si sedette quindi su una piccola sedia posta li vicino prima di riprendere il discorso.

    «Mi pare di capire che tu non ti fidi del kiriano... Bene, a differenza del momento iniziale, neppure io mi fido di lui... In primo luogo ha evitato di risponderti sulle questioni interne di kiri, ma soprattutto mi ha insospettito il suo discorso... Che senso ha "sperare di incontrare due ninja della pioggia" quando inseguendo un gruppo hai perso i tuoi compagni oltre che la strada? Per me nasconde qualcosa di losco, tuttavia mi è chiaro che difficilmente riuscirà a lasciare Taki da solo dato che è riuscito a perdersi nelle foreste... Per quanto riguarda la via, non ci sono problemi di sorta, so qual'è il nostro obbiettivo ed ho ancora con me una mappa che indica la strada. Certo non è aggiornatissima, tuttavia confrontandola con quella della guida corrisponde lungo al via da seguire da questo punto in poi, inoltre ho ben pensato di memorizzarmi la strada già dall'inizio del tragitto, quindi non stiamo andando a perderci...»


    Il suo tono era calmo e pacato, a differenza di quanto lo era prima dell'arrivo dei compagni. Ora era visivamente rilassato sapendo che c'era ancora una speranza ed una possibile scappatoia da tutta quella grana.

    «Tuttavia avere una guida ci sarebbe molto utile, specie per l'attraversamento della foresta dato che come ben sappiamo le strade attraverso le foreste possono nascondere insidie che le mappe non ci dicono, senza contare della fantomatica storia delle streghe a cui credo ben poco... Tuttavia temo per l'incolumità di chiunque possa accompagnarci, in fondo la nostra non è una semplice gita ed i rischi per una guida non esperta nelle arti ninja si rivelerebbe alquanto elevato...»


    Si prese una nuova pausa per scrutare fuori dalla finestra come per cercare una qualche risposta ad una qualche domanda che in verità niente e nessuno gli aveva posto. Fissava il vuoto della finestra quasi immaginandosi pensieri e parole della gente che abitava quel posto chiedendosi che cosa avrebbe pagato chiunque avesse deciso di accompagnarli.

    «Tornando però all'elemento problematico, attualmente credo sia necessario sfruttare quanti più aiuti possibile, per quanto potenzialmente non affidabili. Per questo vorrei che anche lui ci accompagnasse per il resto della missione, inoltre difficilmente potrebbe tradirci dato che senza di noi non sarebbe più in grado di andarsene da qui, inoltre sia che sia di kiri, sia che non lo sia, non mi risulta che il villaggio della pioggia abbia alleati in giro per il mondo, quindi, salvo estreme dosi di sfiga, è potenzialmente minacciabile, inoltre difficilmente potrebbe allearsi con i ninja di taki per fregarci, poi ovviamente sta anche a te dire la tua su questa questione dato che la pelle in gioco non è solo la mia ma anche la tua»


    I due probabilmente avrebbero disquisito a lungo fino a trovare una quadra, poi Atasuke si sarebbe diretto dal proprietario a comunicare l'occupazione dell'ultima stanza in fondo da parte del ragazzo ed avrebbe avvisato anche della permanenza di shizuka la quale fondamentalmente aveva due scelte: Dormire in stanza con il Kiriano o dormire nel letto di Atasuke, o meglio nella branda di Atasuke approfittando dei turni di guardia per darsi il cambio nella branda.

    [...]


    ~Il mattino seguente~


    Poco alla volta la notte trascorse e le prime luci dell'alba fecero capolino, dando quindi il via alla successiva giornata. Ora il team doveva riorganizzarsi e dare il via alla nuova missione, cercando prima una guida disposta ad accompagnarli ed abbastanza abile da non farsi ammazzare dopo il primo albero.
    Atasuke dal canto suo fece una buona colazione per poi iniziare la ricerca chiedendo prima di tutto in giro una guida per attraversare la foresta, per poi analizzare con attenzione il grado di esperienza e le capacità fisiche dei pochi candidati che trovava nella speranza di trovare l'elemento ideale che avrebbe potuto aiutarli a proseguire lungo il loro cammino.



    OT - Mi comunicano che lord febh può tranquillamente ricominciare ad intervenire nella quest :zxc: - /OT
     
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45 replies since 17/9/2012, 23:01   1235 views
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