La Ballata Delle Foglie

QdC | Esplorazione - Bosco delle 1.000 Fonti

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    È colpa tua. Ratty

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    [I due giorni di attesa]

    Drake era sempre più strano. Non che ci fosse qualcosa che non andasse a livello fisico, di questo Atasuke era abbastanza sicuro dopo averlo valutato più volte. Ma il carattere e l'aria allegra che normalmente accompagnavano il fabbro di Konoha erano state come spazzate vie e sostituite da un umore grigio ed un comportamente distante, poco comunicativo, alieno. Eppure quello era certamente Drake! Non ho nulla.. Diceva, dopo molte insistenza. Forse quel serpente era avvelenato...non lo so. A me non sembra di essere diverso. Ma ERA diverso,a nche nei movimenti, molto più impacciati e certo nelle sue percezioni, perdipiù sembrava sempre assonnato.

    Fu una fortuna raggiungere il villaggio senza altri intoppi, e grazie al cielo, nonostante fosse una piccola comunità rurale, esistevano sia uno spaccio discretamente fornito che una locanda, probabilmente perchè quel pugno di case rappresentava l'ultimo avamposto della civiltà prima della foresta e della regione delle Fonti. Il locandiere, abituato a turisti ed avventurieri, non fece domande nè pose ostacoli al soggiorno del gruppo (c'erano una decina di stanze, di cui quattro libere) e si limitò a dare gli orari per consumare i pasti. La proprietaria dello spaccio invece si sarebbe riciclata postina per far recapitare il messaggio cifrato di Atasuke.

    Nel mentre che attendevano, Xander sarebbe sembrato parecchio irrequieto a causa di Drake che, guadagnato il letto, si rifiutava di alzarsi o muoversi, adducendo l'eccessiva stanchezza e la "necessità di trovare un nuovo equilibrio". Ulteriori indagini o analisi non avrebbero spiegato questo comportamento, ma l'assenza del bombardiere umano rendeva la missione estremamente più complessa da svolgere, e Xander lo sapeva benissimo. E se fosse la maledizione di Toru? Se fosse contagiosa? Queste erano le domande che ogni tanto sparava ad Atasuke, ma non c'era niente da fare se non vegliare Drake (che dormiva quasi tutto il tempo e rifiutava il cibo) e rodersi nell'attesa.

    Perdipiù quando seppe del messaggio inviato a sua insaputa si infuriò parecchio, ma sapeva che in un modo o nell'altro dovevano contattare Konoha...anche se da come parlava sembrava quasi che informare il Villaggio equivalesse a far fallire la missione, ma non stette a spiegare mai le sue motivazioni.

    [L'arrivo degli alleati, anche quelli inaspettati]

    Xander era in camera con Drake, vegliando sulla sua strana "condizione", su cui fortunatamente nessuno aveva ancora fatto domande in quel paesino dimenticato dal cielo. Il che era indubbiamente un bene dato che pur essendo un punto di passaggio gli abitanti non parevano il tipo che può tollerare una malattia misteriosa addosso a uno straniero. Perlomeno era gente che tollerava moooolto volentieri la presenza di una bella donna che chiede dell'acqua e poi fa una sfilata per tutta la sala comune, con un coro di occhiate compiaciute unite ad apprezzamenti più o meno manifesti.

    La caduta del ninja di Kiri invece provocò un poco di confusione in quell'ambiente focalizzato sulla kunoichi, ma non fu difficile per Atasuke mettere a tacere l'unico che si era reso conto di quel che era realmente accaduto. E dunque i tre si trovarono riuniti allo stesso tavolo, con qualche occhio sbavante che ancora li fissava, ma tutto sommato senza che ci fossero orecchie indiscrete, almeno in apparenza...peccato che questo non fosse sufficiente per Atasuke che riuscì a "rapire" i due e portarsi in un posto più discreto: la stanza dove Drake giaceva addormentato e Xander vegliava. Lo Hyuga inizialmente fu indispettito, soprattutto dalla presenza del Kiriano che venne scrutato da cima a fondo con il Byakugan, ma se anche il coprifronte di Ame fosse stato visto, nessuno avrebbe detto niente...tuttavia era pressochè certo che lo avesse visto.

    Quanto a Drake, si limitò a svegliarsi appena quando Shizuka gli rivolse la parola, annuendo e sussurrando qualcosa di inintelleggibile prima di cadere nuovamente addormentato. I suoi periodi di veglia si stavano facendo sempre più brevi: qualcosa decisamente NON andava. Comunque Xander annuì quando Shizuka spiegò il modo per rientrare a Konoha, e sembrò sollevato dal fatto che non sarebbero state usate vie ufficiali. Tuttavia, avanzò l'ipotesi di lasciar perdere tutto e tornare a casa tutti assieme, ma avrebbe ceduto alle prime insistenze senza tirar più fuori l'argomento. A parte questo fissava intensamente il ninja di Kiri, soprattutto all'altezza della cintura dove stavano i coprifronte. Improssibile decifrare l'espressione di uno Hyuga, ma sembrava essersi bevuto la sua storia sul team sconfitto e sul nemico di Ame abbattuto.

    [Il giorno dopo]

    Sembrava esserci un pò di tumulto nella sala comune la mattina successiva, quando i tre si incontrarono per fare colazione. Xander non aveva notato niente di particolare durante la notte e, dopo aver mangiato rapidamente, era tornato a vegliare su Drake, ma non prima di sentire le ultime notizie: un piccolo bagno termale poco distante era stato assalito da un gigantesco serpente marino che, per qualche motivo, riusciva anche a strisciare sul terreno.



    Ovviamente il coinvolgimento delle streghe poteva essere di un qualche interesse per gli Shinobi, ma il VERO problema era che questa storia aveva sollevato il livello di tensione e paura in quel piccolo centro abitato, rendendo praticamente nulle le possibilità che una guida locale accettasse di accompagnarli, come aveva previsto Atasuke. Fortunatamente avevano una mapa. In quel momento, mentre erano seduti ad un tavolo, la cameriera (figlia del proprietario) stava passando accanto a loro con in mano una grossa caraffa piena d'acqua, quando all'improvviso la porta si aprì andando a sbattere sul muro! L'urto fu tale che la ragazza perse l'equilibrio, rovesciando il contenitore in avanti e di fatto gettando l'equivalente di una secchiata d'acqua in direzione di Shizuka!

    Se non si fosse levata sarebbe certo finita infradiciata, ma se per caso si fosse levata dalla traiettoria, sarebbe stato il "kiriano" Akage a trovarsi con la maglia bagnata! Ma chi mai era stato ad entrare a quel modo nella locanda? La cameriera era già pronta a scusarsi mentre il locandiere si sporgeva e stava per prendere a male parole l'avventore, ma si zittì subito nel vederlo: un uomo anziano con lunghi capelli grigi e abiti verdi stropicciati e completamente zuppi d'acqua. Aveva una spada dietro la schiena, ben assicurata nel fodero ed i suoi occhi saettarono per la stanza, fino a fissarsi in quelli di Atasuke.

    Era qualcuno che il giovane Uchiha conosceva.

    Quel vecchio era Tooru, ed era fradicio come se lo avessero appena ripescato dal fiume in cui era caduto giorni prima.

    TU! COME TI E' VENUTO IN MENTE DI MOLLARMI LA'??
     
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    Y Danone
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    B A L A N C E OF R E A L I T Y:
    The truth is balance.
    However the opposite of truth, which is unbalance, may not be a lie.

    Shizuka Kobayashi's doubts




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    La situazione nella quale si trovava le sembrava oltremodo paradossale, e per un attimo si chiese se non fosse lei a vedere tutto distorto, oppure se effettivamente la verità dei fatti fosse allucinante.
    Seduta di fronte ad Atasuke, Shizuka Kobayashi si limitò a guardare il compagno in silenzio prima di rivolgergli un lungo sguardo, mentre egli le parlava delle sue motivazioni e dei suoi pensieri, quasi cercasse in quel modo di riscattare l'errore madornale commesso poc'anzi...
    … nonostante tutto però, per qualche motivo, la kunoichi continuava a vedere l'errore laddove l'amico trovava la rettitudine, tanto che quand'egli terminò di parlare, lei non poté far a meno di sentir crescere nel suo cuore la convinzione di trovarsi tra le mani una persona molto più provata di quello che si era immaginata; una possibilità, quella, che non le piacque, ma che al contempo decise di mettere da parte, poiché si rendeva conto che una missione si svolgeva insieme ai propri compagni, e con essi si affrontavano le disgrazie quanto le gioie. Ciò voleva dire che se veramente Atasuke era così stremato come temeva, sarebbe stata lei a sostenerlo... almeno questa volta.
    « Il fatto che cercasse o meno ninja di Ame mi risulta del tutto irrilevante. I motivi per cui potrebbe aver tentato di fare quanto ha professato potrebbero essere mille, un'infiltrazione per esempio, oppure un tradimento, perché no? » Sorrise ironica: L'idea che un tipo del genere desiderasse remare contro il proprio Villaggio, qualunque esso fosse, per dedicarsi alla via dello spionaggio o dell'illegalità la divertiva quanto uno spettacolo Kabuki « Non mi baso sulle parole, ma sui fatti. In mia presenza potrà dire tutto quello che vorrà, ma per quanto mi riguarda sarà il suo comportamento a rivelarmi la sua personalità. Siamo in una situazione in cui non ci possiamo permettere di giocare all'indovinello della lealtà o della scorrettezza, a mio parere » Che era un modo più cortese per dire che indipendentemente da quale luogo quel ragazzo venisse, lei non vi avrebbe fatto caso fintanto che lui l'avesse aiutata a raggiungere i suoi obiettivi. Non era certo una novità, del resto, che la famosa Principessa di Konoha fosse disposta a ricorrere ad ogni metodo pur di salvare il proprio villaggio e i suoi concittadini... la legalità, a suo dire, pareva essere solo un semplice e piacevole ideale per i più piccoli. Era nata mercante dopotutto, di questo non bisognava scordarsi « Portiamolo dietro e usufruiamone come meglio ci aggrada, ad occhio e croce direi che non ci risulterà comunque difficile rompergli l'osso del collo qualora minacciasse l'esito della nostra missione o l'incolumità dei nostri compagni, no? »
    Parlava con semplicità la bella Principessa, sorridendo nel guardarsi le unghie proprio come se l'omicidio di un uomo rappresentasse per lei nient'altro che un imprevisto disgraziato che, tuttavia, poteva risultare addirittura giustificabile nel contesto in cui era stato inserito... era forse per questo motivo che sembrava quasi ci fosse qualcosa di agghiacciante in lei? Oppure era l'effetto della stanchezza?
    Sicuramente qualcosa era cambiato nella giovane kunoichi rispetto all'ultima volta in cui ella si era incontrata con il moro Uchiha. Qualcosa era mutato, e lo aveva fatto per sempre.
    Per un attimo, forse, Atasuke avrebbe avuto l'impressione che l'innocenza sempre presente dell'amica fosse scomparsa, dileguandosi in un sentimento più grande e più potente. Un sentimento a cui però, probabilmente, lui non avrebbe saputo ancora dare un nome.
    In ogni caso, arrivati a quel punto Shizuka Kobayashi si alzò dalla branda sulla quale si era precedentemente accomodata, non perdendo l'occasione di stiracchiarsi un poco attendendo le eventuali risposte del compagno, cui infine rivolse un sorriso malizioso.
    « In ogni caso dormirò in un'altra stanza Atasuke, non avertene a male... sono arrivata in questo villaggio recitando una parte, e intendo continuare a farlo fino a quando mi dimenticherò il luogo geografico in cui questo buco di civiltà è situato. Non è mio uso abbandonare una copertura nel bel mezzo di una missione, e capirai che per due sconosciuti dormire nella stessa stanza al loro primo incontro risulta piuttosto... indecoroso, ecco » E così dicendo, la ragazza riprese in mano il suo mantello « Temo la pessima reputazione che potrebbe poi accompagnarmi, e la chiusura di possibilità in cui potremmo incorrere » Detto questo, senza poi troppi complimenti, si avvicinò alla porta d'entrata, non senza però aver lanciato un ultimo lungo sguardo a Drake « Domattina cercheremo un'altra guida e ripartiremo verso la foresta... buonanotte » Non disse altro.

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    La notte trascorse serena per Shizuka Kobayashi, che aveva affittato una delle camere rimaste libere in quella locanda mal organizzata, giovando di una notte di ristoro in un giaciglio diverso dal terreno umido e persino di un bagno spartano che contribuì a toglierle di dosso gli odori del viaggio affrontato in precedenza. Una situazione che andava sicuramente a suo vantaggio quella, poiché la mattina dopo la ragazza risultava sicuramente più rilassata, tanto da apparire completamente diversa con i capelli raccolti in un'alta coda di cavallo e il trucco rifatto a regola d'arte.
    Fu dunque proprio con questo nuovo e più sereno aspetto che la kunoichi scese nella sala comune del loco la mattina dopo -la quale era benedetta da un sole alto in un cielo terso e brillante- non perdendo poi tempo ad avvicinarsi al bancone dietro al quale sedeva pazientemente il proprietario del tugurio, che ella non perse l'occasione di ringraziare per la nottata trascorsa in serenità. Teneva a manifestarsi il più estroversa e gentile possibile, sicura che così facendo avrebbe avuto più possibilità di veder adempiute le sue richieste in un secondo momento, ma nonostante quel comportamento analitico e calcolatore sarebbe dovuto esser tutto proteso alla ricerca di una nuova guida per il viaggio che la attendeva, fu altro ad attirare la sua attenzione durante la sua frivola conversazione mattutina con l'avventore del locale.
    Non le ci volle molto per capire immediatamente quale fosse il soggetto di cui si andava tanto parlando.

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    “Ti dico che è così!
    Ma dai, figurati se può esistere una bestia così!
    Io dico che è stato evocato dalle Streghe!
    Io piuttosto vorrei capire perchè distruggere tutto senza ferire nessuno. Se non aveva fame cosa ci faceva là?
    E poi perchè di primo mattino?
    Io ho paura per la mia famiglia
    Io dico di dargli la caccia!”



    Esitò, immobile con le mani ancora appoggiate sul bancone di legno logoro al quale si era appoggiata, e per un attimo mimò sconcerto, rivolgendosi poi al proprietario del luogo tutta timorosa, rivelando lui la sua sconfinata paura per i rettili “che proprio, ahimé, non sopportava”. Sperava di far tenerezza al suo interlocutore atteggiandosi in quel modo, ma dopo quell'ennesimo slancio di iniziativa tacque, accomiatandosi. Per quella mattinata aveva finito la sua dose di manfrine.
    Un rapido sguardo all'interno della stanza le bastò per adocchiare sia Atasuke che il Kiriano, verso i quali avanzò a passo deciso ma leggiadro e suadente, proprio come avrebbe fatto la danzatrice per cui ella si era spacciata.
    … C'era una possibilità che cominciava ad affiorarle alla mente. Un'eventualità irreale e piuttosto sciocca addirittura, ma a cui non riusciva a smettere di pensare dal giorno precedente, e che continuava a ingigantirsi all'interno del suo cuore ad ogni nuovo pettegolezzo che sentiva giungerle alle orecchie.
    Visto e considerato che ormai da tre giorni tutto quello che avveniva attorno a lei le sembrava estroso, immaginò di non dover escludere nessuna ipotesi. Nemmeno le più creative.
    « Vi auguro un buongiorno, miei signori » Esordì la kunoichi, quando si fu portata davanti al tavolo dei due ragazzi « E' un piacere vedervi anche questa mattina, temevo che la notte vi portasse via come un sogno, e io non potessi fare in tempo a porgervi i miei umili saluti » Sorrise, portandosi una mano davanti alla bocca. Indubbiamente era un'attrice eccezionale « Ieri siete stati così gentili e ben disposti nei miei confronti che per tutta la notte non ho potuto far altro che pensare ad un modo per riscattarmi » Continuò poi, alzando gli occhi al cielo, pensierosa « Purtroppo una danzatrice come me ha poco di valore tra i suoi effetti personali, ma avrei piacere che prendeste i sonagli con cui sono solita ballare durante le mie esibizioni... perché non vi scordaste mai di me » E così dicendo si inchinò quel tanto che sarebbe bastato affinché la lunghezza dei suoi capelli cadesse a coprirle il volto, con cui richiamò l'attenzione sia di Atasuke che del Kiriano, indicando loro con un gesto rapido degli occhi le scale che portavano alle stanze da notte « Se avrete piacere a raggiungermi sull'uscio della mia stanza, quando avrete finito il vostro pasto, sarò ben felice di darvi quanto promesso... » Benché il suo tono di voce fosse tranquillo e soave, la Shinobi sembrava avere fretta, molto più di quella che una semplice occhiata poteva trasmettere, un dettaglio quello che sperò potesse esser carpito da Atasuke, che la conosceva abbastanza bene da notare in lei i cambiamenti del carattere e quelli dell'espressione. A guardarla meglio, in effetti, persino Yagura Isobu avrebbe potuto scorgere nei lineamenti da bambola della sua interlocutrice un vago cenno di ansia.
    Per un breve e rapido istante, la Principessa sembrò esser vittima dei suoi stessi dubbi...
    … una condizione che svanì presto però quando alle sue spalle si delineò la figura di una giovane e graziosa cameriera la quale, vittima di una concatenazione di eventi piuttosto strambi, si spaventò talmente tanto dell'irruzione nella locanda di un avventore maleducato, da perdere l'equilibrio e, con esso, la caraffa piena d'acqua che stava trasportando su di un vassoio.
    Da quel momento in poi tutta la situazione si svolse molto rapidamente: Shizuka Kobayashi, senza neanche voltarsi, sgranò gli occhi proprio mentre dietro di lei la donna stava perdendo di mano la brocca, e lo fece con una tale rapidità di riflessi da lasciar intendere che le sarebbe bastato scostarsi appena verso destra per evitare l'irrimediabile... una cosa però che lei non fece, chiudendo piuttosto gli occhi proprio mentre la scrosciata di acqua fresca le cadeva addosso e la caraffa si infrangeva al suolo. Non si mosse di un millimetro la Principessa di Konoha, se non dopo qualche istante, quando, voltandosi verso la cameriera con il volto completamente cambiato dallo spavento e dallo stupore, non si portò entrambe le mani al petto, schiudendo la bocca in un'espressione tutto fuorché arrabbiata.
    « C-che spavento! » Gemette infatti la ragazza, ed era deliziosa persino in quel momento: Che la sua determinazione a non compromettere la sua copertura e, con essa, l'esito della missione, arrivasse a tanto? « P-perdonatemi, io non... temo di essermi trovata i-in mezzo... c-chiedo umilmente perdono, lasciatevi aiutare a pulire, vi preg-- » Ma stavolta la sua recita non ebbe modo di trovare una fine, poiché una voce tonante fece irruzione all'interno della sala, infrangendosi con particolare potenza nella direzione di Atasuke, verso il quale lo sconosciuto appena giunto sembrava avercela a morte.

    “TU! COME TI E' VENUTO IN MENTE DI MOLLARMI LA'??”



    Quella era la cosa peggiore che poteva capitare in quel momento: L'improvvisazione mal riuscita durante il primo spettacolo di stagione.
    Il forestiero che si delineò agli occhi di Shizuka era un vecchio, bagnato dalla testa ai piedi e con una spada ben ferma sulla schiena, l'unico dettaglio che poteva renderlo temibile in una cornice tutt'altro che inquietante. Ovviamente non aveva idea di chi egli fosse, ma questo non era importante perché lui sembrava al contrario conoscere molto bene Atasuke, e sembrava farlo in quel modo tipico che appartiene alle persone iraconde: Offuscato e scarsamente intelligente.
    Una sua parola fuori posto e tutta la copertura fino a quel momento tenuta in piedi sarebbe crollata in un attimo... e lei, di certo, non aveva piacere a prendersi secchiate d'acqua addosso di primo mattino senza avere l'assicurazione della buona riuscita del suo sacrificio.
    Le bastò appena un attimo per lanciare un'occhiata all'Uchiha, che sperò capisse di doversi dileguare nella sua stanza immediatamente, per poi scivolare rapida e silenziosa accanto al nuovo giunto, che cercò di afferrare per un braccio con tutta la velocità di cui era a disposizione [Velocità 525]. Qualora fosse riuscita nel suo intento, poi, avrebbe stretto con forza il polso del vecchio quel tanto che sperò bastasse per metterlo a tacere [Forza 500], mentre con i suoi occhi gelidi non andava a inchiodare l'animo di lui, cercando così di indurlo all'immobilità.
    Questa volta avrebbe veramente avuto bisogno di un miracolo per uscirne.
    « Ojii-san! Che i Kami siano lodati, temevo di dover aspettare il ritorno al Villaggio del Riso per poterti rivedere! Come ti senti?! » Esclamò la ragazza, contenendo a stento le sue lacrime di gioia che non si preoccupò di nascondere al proprietario in piedi di fronte al bancone d'entrata quando, girandosi verso di lui, spiegò come avesse perduto suo zio, che la scortava durante il suo viaggio (poiché per una donna sola sarebbe stato sconveniente vagare al fine di far conoscere la propria arte), e non fosse riuscita a ritrovarlo più, tanto da dover essere costretta a proseguire verso Nord da sola, nella speranza così di riuscire a trovare un centro abitato in cui soggiornare fino a nuova decisione.
    Voltandosi verso il vecchio, di cui non avrebbe comunque mollato il braccio, la kunoichi finse poi di asciugarsi il volto e inchinandosi verso il padrone della locanda, si accomiatò dai presenti additando come scusa di voler offrire ristoro al proprio parente... ovviamente non prima di aver abbracciato quel vecchio con calorosa dolcezza, di fronte alla quale sperò tutti si sciogliessero come gli uomini che erano.
    In effetti c'era proprio bisogno di un po' di affetto...
    … visto e considerato che quando la donna fece irruzione nella camera di Atasuke, Alexander e Drake, spingendoci dentro il vecchio e avendo premura poi di chiudere la porta a chiave, era tanto scura in volto da sembrar sul punto di estrarre una qualsiasi arma da taglio e procedere all'omicidio di massa di tutti i presenti.
    Persino i suoi occhi sembravano più scuri, più ombreggiati. Più inquietanti.

    « Bene, aspettiamo qualche altro amico prima della festa, magari un Kage, oppure per questa volta non abbiamo più visite inaspettate!? » La sua voce era un sibilo mal contenuto che trasudava rabbia da ogni singola sillaba mentre si rivolgeva ad Atasuke, l'unico evidentemente ritenuto degno di rispondere a quella domanda di circostanza « Chi diavolo è questo vecchio? Ah no, fammi indovinare... non sarà la guida che avevate smarrito? » Incredibilmente, uno sguardo accurato avrebbe notato che le mani le tremavano « L'avete persa proprio bene, complimenti... infatti non è neanche tornata a cercarvi » Così dicendo si voltò verso il kiriano, a cui indicò la porta della stanza con un gesto secco della mano « Non far uscire o entrare nessuno, e ovviamente non azzardarti a scappare perché altrimenti avrò la premura di trovarti ovunque ti nasconderai, e stai pur certo che ti strapperò il cuore dal petto » Sussurrò con veleno prima di azzerare la distanza che la separava dal letto in cui giaceva Drake, il quale venne afferrato per un braccio così da poterlo alzare dal materasso sporco quel tanto che sarebbe bastato perché, il lasciarlo andare, provocasse la caduta inerme del suo corpo.
    Ferma di fronte al Chunin di Konoha, Shizuka Kobayashi ne guardò il volto e per un attimo si fece pallida di un sentimento conteso tra la disperazione e la rabbia.
    « Dunque... in quale realtà parallela questa condizione di, chiamiamola morte apparente, corrisponde ad uno Shock? » Domandò a quel punto la kunoichi, sorridendo graziosamente in direzione dei presenti « Posso capire lo spavento di una circostanza tanto sfavorevole quale quella che mi avete descritto, ma non vi è mai saltato in mente che magari non si trattasse solo di questo...? Siano stramaledetti gli Dei, ma non lo vedete che sta peggio addirittura di ieri!? In una notte ha subito un simile aggravamento, non oso immaginare quanto possa essere degenerato dal vostro arrivo qui » E così dicendo, si sarebbe voltata nuovamente verso Drake, a cui avrebbe rivolto un lungo sguardo privo di parole.
    Per un istante immaginò di esser diventata pazza almeno quanto Atasuke e decisamente molto di più di un Kiriano che giocava a fare l'intruso, ma... arrivati a quel punto, immaginò che persino un suo errore sarebbe stato giustificabile. Del resto in quella stanza di normale non c'era nessuno, poco ma sicuro.
    « Drake è stato ferito dal serpente, oppure è stato solo trascinato sul fondo del fiume? » Non avrebbe posto la domanda a nessuno in particolare, ma vista la pausa che seguì a quel quesito era evidente che attendesse una risposta « Mi sembrava piuttosto strano che il rospo fosse ridotto a letto per lo spavento, ma a guardarlo stamattina potrei giurare di non riconoscerlo rispetto a ieri... è come se qualcuno gli stesse succhiando via tutte le energie. Ha mangiato in questi giorni? » Adesso la domanda aveva un destinatario: Atasuke « Oggi alla locanda giravano voci circa un grande serpente che pare aver piacere a distruggere tutto quello che si trova davanti senza però ferire nessuno. A quanto sembra questa bestia non compie le sue irruzioni per fame, ed è probabile che si riveli solo di prima mattina, anche se di questo non posso essere pienamente sicura » Detto questo, senza troppe premure, la ragazza si abbassò su Drake, di cui afferrò la parte superiore della sua divisa shinobi, sfilandogliela di dosso così da lasciarlo a torso nudo davanti a tutti « Dunque... supponiamo che il serpente di cui si chiacchera tanto non abbia effettivamente fame, e attacchi per un motivo diverso, quale potrebbe essere? » Allungando le mani, la kunoichi si accovacciò in terra, iniziando a toccare l'addome del Chunin della Foglia cercando così di mettere in pratica quella blanda nozionistica medica che possedeva « Supponiamo che questo serpente sia mandato da qualcuno, visto che questo qualcuno è il motivo principale per cui ci troviamo qui, e supponiamo anche che questo rettile abbia un obiettivo ben preciso, che certo non trova concretezza nello spaventare a morte tutti »
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    Detto questo la ragazza, rapida come un'ombra, estrasse di scatto un kunai dalla saccoccia ninja che teneva nascosta sotto il fiocco dell'obi da lei indossato, e impugnando la lama fece l'atto di accoltellare Drake alla pancia.
    Adesso il suo atteggiamento era completamente cambiato, così come la sua espressione.
    « Per quel che mi riguarda il serpente avrebbe potuto immettere dentro il corpo delle proprie vittime qualcosa, ecco perché non sembra essere interessato ad uccidere. Se gli servono dei contenitori, non avrebbe motivo di ammazzare i suddetti, oppure mi sbaglio? » Detto questo, si girò di scatto verso il vecchio, cui lanciò uno sguardo gelido « Tu per esempio, perché sei ancora vivo? E perché sei bagnato come se ti fossi pisciato addosso? Dimmi ti prego... » Sussurrò gentilmente « ...precisamente, questo serpente o chi per esso, cosa ti ha fatto? » La sua voce era ciecamente tagliente, precisata e calcolata « Non posso rimanere in una missione di cui non so assolutamente nulla. Tanto per cominciare perché Alexander non dice niente e sembra insistere sul non contattare Konoha!? Perché qui abbiamo un ragazzino con un coprifronte alla testa che decide di mettere a repentaglio la propria vita per una causa non sua!? E soprattutto... perché nessuno ha pensato di chiedere informazioni su questo stramaledetto serpente invece di stare a giocare all'infiltraggio!? » Ringhiò furibonda, fulminando con lo sguardo tutti i presenti « Io sicuramente potrei non uscire viva da qui dentro, ma vi assicuro che se non cominciate a spiegarmi tutto dettagliatamente, almeno uno di voi uscirà di qui senza un braccio... e vi assicuro che questa è una parola »


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  3. Jimmy il Rettile II
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    Fapping Time

    Shizuuuuuuuuuukaaaaaa! You know what time is it, right!? It's Fapping Time!

    Per ora sono salvo. Nonostante Shizuka fosse quella più sveglia e agguerrita Atasuke non poteva essere un completo imbecille, dopo la strigliata della compagna di sicuro aveva intuito qualcosa. Akage mantenne la calma, in quella situazione non poteva fare altro e, al primo invito di accomodarsi in un'altra stanza fece per uscire, aprì la porta e la socchiuse, lasciando soli i 4 ninja di Konoha. Ah dimenticavo! disse riaprendo la porta di scatto facendo fare capolino alla testa Ho già la mia stanza, non c'era bisogno che ti disturbassi... concluse con tono sommesso per poi lasciarsi la porta chiusa alle spalle. Uscito nel corridoio si appoggiò al muro cercando qualcosa nella sacca porta oggetti. Dove cazzo sono finite? Non posso averle perse! imprecò non trovando ciò che cercava, si grattò la testa proseguendo verso la sua camera, toccandosi scompostamente il busto e le gambe come in preda ad un raptus nel cercare il suo oggetto del desiderio.
    Aprì la porta della stanza, lanciando il mantello sulla sedia si lasciò cadere pigramente sul letto portando le dita a incrociarsi dietro la testa. Certo che son davvero stato sfigato! Tsk, 4 fogliosi del cazzo mi dovevano capitare! pensò girandosi su un lato, cercando di far mente locale per riordinare i pensieri e ricordare quello che era successo pochi istanti prima. Vediamo un po', l'imbecille si chiama Atasuke Uchiha...Uchiha...Uchiha. Cazzo continuo a non capire perché questo nome mi preoccupa. L'ho già sentito da qualche parte...La strafiga si chiama Shizuka e sinceramente oltre al quel bel paio di chiappe non ha proprio niente se non un carattere el cazzo! si bloccò un attimo, quasi avesse avuto un infarto, la sua faccia però era tutto fuorché contorta in una smorfia di dolore, aveva lo sguardo ammiccante, perso nel vuoto quasi stesse pensando a...quel bel culo...ecco appunto.
    Del tipo bendato non so nulla...sarà cieco, sarà malato, sarà fesso...cazzo ne so. Il foglioso addormentato a quanto diceva la strafiga si chiama Drake...cazzo anche questo mi ricorda qualcosa...aaaaaaaargh! Sono troppo nervoso per pensare! Si girò dall'altro lato cercando di prender sonno.



    Caaaaaaaaaaaaazzooooooooooooo! Non riesco a dormire! spezzò il silenzio di una notte fin troppo silenziosa, sperando che i fogliosi non lo sentissero. L'agitazione della giornata, lo stress e i continui nomi di cui non ricordava la provenienza. Si sedette sul letto, si alzò, iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza con una mano puntata sul bacino l'altra a grattarsi la testa. Avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e indietro. AAAAAAAH! Che palle! Questo fare avanti e indietro non mi aiuterà a calmarmi! si fermò, le braccia cadettero molli lungo i fianchi. Girò il volto verso in direzione della stanza dei fogliosi, il volto contorto in un ghigno di compiacimento. Forse ho trovato qualcosa che può distendermi i nervi...

    Fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-Fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-Fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap-fap....FAP...FAP....FAAAAAAAAP!



    Il suo volto si contorse in una smorfia indecifrabile, avrebbe fatto ridere chiunque se solo non si fosse visto ciò che l'aveva provocata. Yeah baby! esclamò a bassa voce E si Shizuka sei davvero una grande porca! concluse miseramente. Distese le braccia in fuori soddisfatto facendo scrocchiare il collo, seguì poi una linea sul terreno Il mio Suikodan ha una gittata minore! pensò trattenendo le risate a quella che, forse secondo lui, era la battuta più bella della settimana. Qualcosa attirò il suo sguardo, a terra vicino al muro c'era qualcosa, un piccolo pacchetto blu e grigio. Eccovi finalmente! disse tuffandosi sullo strano pacchetto battendo la testa sul muro per l'eccessivo slancio. Sul pacchetto c'era una scritta Tetsu no tabako, le sue sigarette preferite; ne comprava sempre due tre stecche quando si trovava di passaggio del Paese del Ferro. Se ne accese subito una, stendendosi sul letto per riposarsi dopo la grande fatica, come la chiamava lui.
    Un tiro, due tiri, tre tiri. La sigaretta cadde a terra. Cazzo! esclamò spalancando gli occhi Drake Jo Ryouji! non era stata la sigaretta a farlo imprecare



    Akage si svegliò non poco pensieroso il giorno dopo. Si diresse nella zona comune della locanda andandosi a sedere al tavolo centrale, chiamò la cameriera per ordinare senza aspettare che gli altri si presentassero. Una volta che tutti furono arrivati calò una mano nella sacca, accendendosi una sigaretta. Dormito bene ragazzi? Il vostro amico come sta? chiese riferendosi a Drake, l'eroe accademico. In cuor suo sperava che gli dicessero che stava peggiorando. Aveva sentito molte voci sul ninja di Konoha, dopo l'attacco all'accademia di Kurotenpi quella manica di idioti incompetenti come li definiva Akage. La gerarchia di Ame, seppur si potesse pensare il contrario, era molto rigida e i superstiti del fallimento erano stati puniti a dovere. Come avessero fatto poi a perdere nonostante il loro numero per Akage era ancora un mistero ma se Drake era tanto forte tanto vale che morisse, un problema in meno a cui pensare.

    [...]



    La colazione era arrivata, Akage aveva ordinato un enorme quantità di cibo tanto da poter indurre i suoi compagni che avesse ordinato per tutti. Un dubbio che sarebbe stato subito smentito, ad un minimo movimento dei ninja sul cibo Akage avrebbe fatto scattare la mano colpendo quella di chiunque si fosse azzardato ad appropriarsi di ciò che era suo. Giù le mani dalla mia colazione! avrebbe detto in un atto di puro egoismo. Non si curò del fatto che Shizuka facesse la snob, stando in disparte, in quel momento il cibo aveva la priorità; una bella tavola imbandita a volte poteva essere più attraente di una donna. Ad un tratto la ragazza però si avvicinò, poteva vederla con la coda dell'occhio, arrivando al tavolo e comportandosi come una sconosciuta. Capisco voglia mantenere la copertura ma comportarsi e parlare da cretina non fa altro che attirare l'attenzione sulle sue sinuose curve...chissà, forse non se ne rende conto... pensò continuando a tener bassa la testa sulla tavola con un espressione di atroce indecisione: si, scegliere cosa mangiare per prima è davvero un dilemma. Non fece una grinza neanche quando la giovane donna venne colpita dall'acqua accidentalmente rovesciata dalla cameriera, nonostante il gemere della Kunoichi gli avesse fatto appena strizzare gli occhi per il fastidio. Akage sapeva che Shizuka avrebbe potuto evitare facilmente quell'incidente, di sicuro l'aveva fatto di proposito per non far saltare la copertura, ma ormai aveva già gli occhi puntati su di se, questo non avrebbe fatto nient'altro che evitare che gli sguardi si posassero altrove. Tanto vale portarsi dietro un cartello a forma di freccia sulla testa con su scritto "guardatemi guardatemi! sono bellissima!" pensò. Coso mi passi le alghe in salamoia? chiese distrattamente ad Atasuke, sapeva che in qualche modo questo avrebbe dato fastidio al foglioso, ma meglio chiamarlo coso che gridare ai quattro venti "ATASUKE UCHIHA DI KONOHA MI PASSI...".
    Sta di fatto che le cose peggioravano quando la porta della locanda si spalancò producendo un fracasso incredibile, costringendo Akage più per curiosità che per necessità a voltarsi verso di essa. Un vecchio dall'aria abbastanza incazzata, forse per il suo essere bagnato fradicio, era entrato imprecando contro loro tavolo. Akage lo fissò distratto tirando su le alghe che gli penzolavano dalla bocca Che cazzo vuole questo ora? si chiese, il rosso non lo conosceva: perché preoccuparsene, evitare di entrare nei casini degli altri era la sua regola aurea e l'avrebbe rispettata fino in fondo. A quanto pare però quello strano vecchio iracondo aveva una certa importanza per i fogliosi; Shizuka gli si era lanciata addosso come un lampo rubando un lieve sorriso al rosso Ti muovi rapidamente, fin troppo, per fingere di essere una semplice ballerina... ironizzò pensando quello che, secondo lui, avrebbero pensato tutti gli avventori della locanda; continuava a non essere un suo problema, se i fogliosi fossero stati catturati lui avrebbe comunque trovato un modo per tornare a casa.
    Non tenette conto di quello che stava succedendo, né di quello che Shizuka stava dicendo all'oste continuando ad attirare l'attenzione su di se, Akage non avrebbe fatto altro che continuare a mangiare fino a quando i due avventori di Konoha non fossero spariti. Usciti di scena i due non avrebbe fatto altro che mettersi in piedi pigramente stendendo le braccia, due colpetti sulla pancia, uno sbadiglio ed uno sguardo all'oste Era tutto ottimo, i miei complimenti allo chef...cuoco...cuoca...quel che è... gli disse procedendo pigramente verso le scale grattandosi vigorosamente la testa. Il segreto per non destare sospetti è non fare assolutamente nulla...

    [...]



    Nella stanza dei fogliosi il clima era inquietante; Shizuka sembrava essere sull'orlo di una crisi di nervi, anzi, sembrava essersi buttata di testa nel lago della disperazione. Il Rosso si limitava ad ascoltare, prese una sedia e ci si sedette, si accese una sigaretta e si appoggiò pigramente allo schienale. Quello che usciva dalla bocca della kunoichi erano una serie di improperi senza senso, a stento riusciva a tenere un tono di voce moderato, se si fosse lasciata andare un altro po' le sue moine non sarebbero più servite a nulla. Si rivolse anche al Rosso, intimandogli di non far passare nessuno dalla porta e di non fuggire, minacciandolo di strappargli qualcosa da un qualche parte del corpo. Immediatamente quella scenata tragicomica fece intuire al ninja di Ame non poche cose sulla Kunoichi Un egocentrica, fissata, maniaca, schizofrenica, narcisista. pochi aggettivi, ma di sicuro calzanti. Ma un'altra cosa si intuiva, Shizuka era più legata a Drake che alla riuscita di una missione che non le apparteneva, sembrava ci fosse del tenero tra di loro, ma questo lo potevano sapere solo loro.
    Vuoi chiudere quella boccaccia anche solo per un attimo? disse estremamente seccato da quello starnazzare senza senso. Non stai facendo nient'altro che abbattere il morale di tutti e questo non è utile alla missione! Capisco che tu sia preoccupata per il tuo amico ma la rabbia e il continuo starnazzare non lo faranno stare meglio! continuò alzandosi in piedi e facendo un tiro di sigaretta. Smettila di fare supposizioni o ipotesi: il serpente che ha attaccato la sauna - si l'ho sentito anche io - non ha fatto vittime ne ferito nessuno, questo non vuol dire che stiano tutti bene. Ma le ipotesi possono essere milioni e altre milioni se è una sottospecie di evocazione controllata da qualcuno: può essere un veleno a contatto, un'infezione del chakra e perché no, anche un fuuinjutsu! Ma è inutile che si stia a perder tempo qui a litigare fra di noi e a far sangue amaro! Presta attenzione e non perdere di vista il tuo obiettivo! disse indicando Drake che a mala pena si reggeva Se il tuo obiettivo è quello di salvarlo è meglio che ci diamo una mossa! Se è stato infettato da qualcosa dobbiamo scoprire cos'è, se è contagiosa e in che modo è possibile curarla perché, nel caso fosse contagiosa, saremmo tutti fottuti! non che a lui importasse di quei 4 scalmanati, che loro sopravvivessero o meno non era importante, la guida però poteva essere utile Abbiamo una guida, sfruttarla non farà altro che accorciare i tempi, quelli che tu stai inutilmente allungando: troviamo le risposte e lasciamo questo inferno! continuò gesticolando disegnando linee di fumo grigio nell'aria.
    Non so bene chi tu sia. disse squadrando il vecchio che a quanto aveva capito era la guida di cui avevano parlato poco prima Ma sei bagnato, puzzi di acqua paludosa e sei ancora vivo. Dubito che un vecchietto come te possa essere sopravvissuto a qualcosa a cui lui non è riuscito a far fronte fece cenno con la testa in direzione di Drake Quindi, consegnami la spada. disse porgendo la mano aperta al vecchio. Non che non si fidasse ma aveva sentito troppe storie sull'eroe accademico per pensare solo lontanamente che un vecchietto potesse essere più resistente di un ninja.

    Ah Shizuka...io sono qui solo perché non posso fare altrimenti.
     
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  4. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Ultime Battute prima di un sonno ristoratore~


    Come prevedibile anche shizuka volle dire la sua ed in un certo senso anche con tutta la dovuta cognizione del caso.
    Le sue parole in fono erano giuste anche se dal punto di vista di Atasuke non erano del tutto condivisibili. Egli infatti, seppur non raggiungendo gli estremi classici degli Uchiha sulla concezione di giusto o sbagliato e di amico e nemico, non si fidava di chi mentiva sulla propria realtà e/o appartenesse ad un villaggio non alleato.

    "Portiamolo dietro e usufruiamone come meglio ci aggrada, ad occhio e croce direi che non ci risulterà comunque difficile rompergli l'osso del collo qualora minacciasse l'esito della nostra missione o l'incolumità dei nostri compagni, no?"


    Atasuke la squadrò con sguardo dubbioso. Di certo lui era stanco ed affaticato a seguito dei vari avvenimenti, tuttavia anche lei aveva qualcosa di diverso, qualcosa di molto differente. Sembrava quasi prendesse la morte di una persona come se fosse una cosa normale, parlava dell'omicidio come se stesse parlando della colazione del mattino. Quel tono lo rese velatamente inquieto, facendogli chiedere che cosa mai potesse averla cambiata a tal punto, anche se non era neppure ben certo di quanto ella fosse realmente cambiata.
    Decise pertanto di lasciare correre per cercare poi di comprendere quella sensazione in un momento ben più opportuno.

    «Nulla in contrario sul portarcelo dietro, anche se dubito possa essere così semplice liberarcene nel caso in cui dovesse mai provare a metterci i bastoni tra le ruote, tuttavia è bene non preoccuparcene troppo, in fondo abbiamo già fin troppe cose a cui pensare senza doverci sobbarcare anche dei sospetti aggiuntivi, tuttavia è bene tenerlo sempre sott'occhio»


    Ed ella di tutta risposta si alzò con il suo immancabile sorrisetto malizioso stiracchiandosi e se ne andò con il suo mantello presso un'altra stanza in cui avrebbe passato il resto della nottata.

    «Beh allora buona notte shizuka, ci vediamo domani»


    Atasuke la salutò con un inchino e poi si rimise ad osservare il panorama al di fuori della finestra per qualche minuto.
    Perse alcuni minuti ad osservare il mondo che scorreva al di fuori del locale per poi passare a quello che restava dei suoi compagni di missione.

    «Alexander, tutto tranquillo? Che sta facendo il kiriano?»

    "Si, tutto tranquillo qui attorno, ed il kiriano... beh... ehm... come dire"


    Il tono di Alexander era un inquietante misto tra il divertito, lo stanco ed il disgustato e gli ci volle un po per narrare le discutibili azioni del kiriano. Atasuke ascoltò basito le parole dell'amico e poi sentenziò con tono deciso.

    «Evitiamo che shizuka lo venga a sapere... Conoscendola è già abbastanza irrascibile così senza che venga a sapere che un suo compagno di squadra appena rintanato nella sua stanza si ammazza di seghe...»


    Fece una smorfia di disprezzo, poi se ne andò a dormire dicendo al compagno di svegliarlo al cambio della guardia.

    [...]


    ~Una nuova giornata~


    La notte era trascorsa e buona parte della mattina era passata insonne per vegliare su drake in vece di Alexandere che per quanto forte e resistente richiedeva a sua volta di tempo per riposare.
    Lento il sole sorgeva all'orizzonte mentre Alexander rapido approfittava del tempo a disposizione per recarsi al piano inferiore a mangiare la colazione. Ci mise poco tempo, tuttavia giusto quanto bastava per udire le nuove voci che correvano per il villaggio, poi fece ritorno con un po di cibo anche per Drake che stava visibilmente peggiorando ogni minuto che passava.

    °Dannazione Drake... Che diavolo hai? Certamente non si tratta di fuuinjutsu dato che non hai simboli tracciati addosso... Non si tratta di una qualche malattia comune, quindi che può essre? Che tu sia stato avvelenato? Bah... Se solo Toru non fosse crepato giù al fiume magari saprebbe dirci qualcosa di più su quello che ti ha colpito°


    Pensava tra se poco prima che Alexander fece nuovamente irruzione nella stanza aggiornandolo su quanto aveva udito in merito ad un serpente gigante che aveva attaccato le terme senza però fare alcuna vittima.

    «Grazie dell'informazione... Credo che sarà utile indagare su questo bestione, soprattutto pert la salute di Drake che mi sta preoccupando sempre di più ogni minuto che passa... Intanto vado a cercare qualche nuova guida, anche se temo che dopo questo attacco alle terme ben pochi saranno disposti a guidarci da qualche parte»


    Dunque scese salutando il compagno con appena un cenno della mano dirigendosi al piano inferiore per gustarsi la colazione ed iniziare a meditare sul da farsi.
    Si guardò attorno vedendo poi ad un tavolo il kiriano intento a scegliere che cosa ingurgitare per prima cosa, quindi lo raggiunse e si sedette al tavolo, notando che nel frattempo Shizuka vagava per la stanza a caccia di informazioni cercando di seguire al meglio il proprio personaggio che per certi versi poco si discostava dalla lunatica Shizuka.

    «Complimenti per la fame... sembra quasi che tu non abbia visto cibo da mesi, oppure hai avuto una nottata intensa... chissà a cosa sono dovute quelle occhiaie...»


    Accennò con tono ironico il compagno nella speranza che gli venisse il dubbio di essere stato scoperto nelle sue "discutibili" azioni private.
    Quando la cameriera giunse nuovamente Atasuke ordinò a sua volta una abbondante colazione che si mise poi a mangiare senza farsi troppi problemi, a differenza del kiriano che ancora non era convito su che cosa avrebbe mangiato in seguito.
    Giunse poi Shizuka che con una indiscussa abilità di recitazione li invitò a seguirla nella sua stanza ad accettare i suoi doni, anche se era ben più che chiaro dal suo segnale che ella voleva discutere con loro delle novità. Tuttavia Atasuke notò un qualcosa che forse Shizuka non avrebbe voluto comunicare. Un qualcosa che probabilmente solo lui poteva notare dato che la conosceva abbastanza bene.

    «Certamente mia signora... ma prego, si sieda intanto qui con noi a farci compagnia, sempre che ciò sia di vostro gradimento...»


    Accennò quindi un inchino, per quanto gli concedesse inchinarsi la posizione seduta, poi le fece cenno con la mano di accomodarsi presso una delle sedie presenti prima di rimettersi a mangiare con la dovuta calma ma senza perdere troppo tempo.
    Ebbe a malapena il tempo di finire il pasto prima che una interessante concatenazione di eventi prendesse piede. La porta sbattè e per lo spavento la cameriera fece la doccia a Shizuka con la caraffa d'acqua che stava trasportando.
    Atasuke cercò di capire chi mai avesse deciso di irrompere in tale modo temendo per il peggio, poi vide con enorme stupore che si trattava di Toru, inspiegabilmente sopravvissuto.
    Già dal primo momento Atasuke non sapeva se essere lieto della ricomparsa del vecchio o se dovesse temere per la sua vita, non tanto per il vecchio quanto piuttosto per il fatto che avrebbe potuto rovinargli la copertura in meno di nulla.

    "TU! COME TI E' VENUTO IN MENTE DI MOLLARMI LA'??"


    Shizuka con la sua solita irruenza intervenne rapida ad afferrare il vecchio mentre la sua ligua ancora più rapida già inventava una nuova frottola per cercare di sviare l'attenzione dalla grana che si stava generando.
    Atasuke, coscente del fatto che non fosse il caso di ignorare gli eventi ed ancor meno era il caso di arrischiarsi in un supporto fisico, intervenne con le parole a supporto della compagna.

    °Dannazione, roppo rapida per non destare sospetti... meglio provare ad intervenire in qualche modo e confondere i presenti, senza contare che avendo accusato me ha già attirato troppa attenzione su di me e se non ne rispondessi potrei passare per elemento sospetto e questo è un male°

    «Ma allora sei vivo! Dannati gli dei... Quanto ti ho cercato nella foresta! Dannazione a te malnato di un vecchio che te ne sei andato in giro da solo senza avvisare nessuno»


    Si rivolse quindi a Shizuka con tono sorpreso.

    «Dunque costui è vostro zio... In quali modi inaspettati agiscono gli dei... Se volete seguirmi, ho delle cose da rendervi, il buon vecchio quando si è avventurato da solo per la foresta aveva dimenticato un po di cose»


    Fece quindi cenno a tutti e tre di seguirlo per cercare di evitare di attrarre ulteriormente l'attenzione con una discussione pubblica, specie dopo quello che era accaduto poco prima alle terme.

    [...]


    Quando tutti furono nuovamente nella stanza Atasuke non ebbe tempo di aprire bocca che Shizuka partì come suo solito con una delle sue sfuriate. Avrebbe potuto tentare di fermarla, ma ben sapeva che ciò non sarebbe servito a nulla, quindi la lasciò parlare e lasciò a sua volta che il kiriano rispondesse all'amica cercando di restare al di fuori di quella discussione dalla dubbia utilità.
    Ascoltò con attenzione entrambi, tutto ciò che i due dissero ed urlarono, poi, notando che era caduto il silenzio, Atasuke squadrò sottecchi i presenti e poi, con tono quasi annoiato prese a parlare a sua volta.

    «Avete finito? Molto bene... Andando con ordine: Toru, mi dispiace per quello che è accaduto, ma credevamo tu fossi morto, eri sparito sott'acqua trascinato giù da un coccodrillo e non sei più riemerso, inoltre guarda il nostro compagno in che stato è ridotto... inoltre è interessante notare che sei tu a farci la predica dopo le svariate persone che tu stesso hai ammesso di aver lasciato indietro a seguito degli attacchi delle streghe...»


    Portò quindi lo sguardo su Shizuka cercando di passare ad un tono più accondiscendente nella speranza che in quel modo riuscisse in qualche modo a sedare il suo furore.

    «Comprendo le tue parole ed hai ragione, tuttavia devi ammettere che le possibilità sono troppe per iniziare ora a cercare di trovare una soluzione. Dobbiamo agire con calma e stando attenti a non fare ulteriori errori. Ora abbiamo nuovamente un team in grado di operare, quindi da questo momento possiamo nuovamente tornare ad operare, tuttavia non è il caso di incasinarci ulteriormente facendoci la guerra tra noi»


    Il suo tono era calmo e pacato, ed il suo sguardo tradiva una tenerezza forse anche eccessiva per la situazione, tuttavia quando passò al kiriano cambiò sia il tono che lo sguardo, passando ad uno molto meno tenero e ben più serio e deciso. In quel momento sentiva in se la natura uchiha più di quanto la avesse avvertita prima.

    «Yagura, comprendo anche le tue parole ed in effetti non hai torto, tuttavia seda a tua volta la lingua. Arrivare a questo tipo di discussioni è deleterio tanto quanto sparare affermazioni a ciclo continuo. Poi sappiamo bene che sei qui solo perchè non hai altra scelta, ma proprio per questo motivo, cerca di ricordarlo prima di aprire la bocca con altri sproloqui incontrollati come questo»


    Si prese una nuova pausa per prendere fiato ed acquisire una posa più ispirata.

    «Quindi, signori, a questo punto non ci resta che continuare con il nostro cammino. Toru, gentilmente, dicci tutto quello che sai su un serpente marino gigante, sulle sue abilità, sul motivo dei suoi attacchi senza fare vittime e di cosa potrebbe aver fatto al nostro compagno e sull'eventuale legame con le streghe, poi ci racconterai come sei riuscito ad uscire vivo dall'attacco al fiume senza che quel bestione ti attaccasse. Comprendo bene che ora non ti fidi più di me, tuttavia mi pare che tu abbia ancora bisogno di una scorta per raggiungere le tue fonti, quindi se vuoi possiamo ancora accompagnarti la, ma solo a patto che tu dia una mano a noi ora per riuscire a capirci qualcosa da tutta questa storia, detto ciò a te la parola, poi se gentuilmente vuoi prestare la tua spada alla nostra nuova conoscenza cosicchè posa tranquillizzarsi te ne sarei grato»


    Non aggiunse altro finchè non potè udire le parole di Toru stesso. In quella particolare situazione in lui si era risvegliato il lato del leader, di quello a cui piaceva avere un grado di comando e che molto spesso riusciva a tirare fuori il modo di uscirne vivi e di guadagnare la altrui fiducia.
     
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    [Nella sala comune]

    La cameriera si stava già prodigando in una marea di scuse per l'acqua versata addosso alla "danzatrice" mentre, come effettivamente notava tra sè il finto kiriano, l'attenzione dell'intera sala si divideva tra l'arrivo improvviso del vecchio fradicio e la ben più allettante figura della fanciulla bagnata, i cui abiti infreddoliti avevano deciso di aderire violentemente alla sua pelle mettendo in evidenza ogni possibile dettaglio. Inutile dire che quando i due si affiancarono l'attenzione collettiva venne concentrata in un solo punto. Fortunatamente Shizuka attirava talmente tanto gli sguardi su di sè che ben pochi sembravano avere intenzione di ascoltare quello che diceva.

    Il Vecchio mantenne l'espressione infuriata nonostante lo sguardo d'intesa della giovane e le parole di Atasuke, ma resse il gioco senza dire una parola e limitandosi a sbuffare, stizzito, lasciandosi trascinare lontano.


    [Nella stanza di Drake e Xander]

    Non appena di sopra si sarebbe liberato con uno scossone dalla stretta della ragazza, fissandola con occhi fiammeggianti. Ragazza io non so chi tu sia. Poi portò lo sguardo su Drake e Xander, soffermandosi sopratutto sul primo mentre Xander confermava che si trattasse della loro guida grazie al suo Byakugan. Ma immagino sia con voi...anche se non mi avevate detto di dovervi incontrare con altri membri del team. Poi fece un cenno del capo verso il ferito. Che cosa è successo a quel ragazzo? Non mi sembra il tipo da finire così male per un paio di coccodrilli. E lo stesso vale per me! Cosa vi costava venirmi a cercare più a valle?

    Poco dopo arrivò Atasuke assieme all'altro tipo, segno che erano un unico gruppo. L'Uchiha prese la parola, ottenendo solo una risposta irritata da parte della guida. Appunto! Contro le streghe è una cosa, contro degli stupidi coccodrilli un'altra! Voi ancora non avete idea di cosa significhi lottare con quelle megere! Sbottò la guida non appena Atasuke lanciò la sua frecciatina. E se saremo fortunati non ne avrete mai! Siete stati rapidi a darmi per morto però! Ho preso un colpo di coda alla testa e ho perso i sensi. Ero molto più a valle quando mi sono ripreso, appena in tempo per non annegare, credo. A quel punto ho solo dovuto tornare indietro e guadagnare il villaggio.

    A quel punto partì la dissertazione di Shizuka (o dovremmo chiamarlo delirio?) alla quale il vecchio si limitò a rispondere con frasi brevi. Sono Tooru, la guida. E gradirei sapere il nome di chi devo accompagnare, sempre che vogliamo proseguire questa associazione. Sbuffò, appoggiandosi alla parete e cominciando a strizzare la barba ed i capelli. Ma puoi star tranquilla, quel serpente non ha ferito il tuo amico. Non attacca mai nessuno, anche se è la prima volta che appare da queste parti...il che spiega il panico della gente. Borbottò, con l'aria di chi sapeva esattamente di cosa stava parlando. E sono anche sicuro che non abbia nulla a che fare con questa malattia...o quel che è. Onestamente non ho mai visto nulla di simile, dovreste portarlo in un ospedale.

    Non disse altro mentre tutti litigavano con tutti, limitandosi a sbuffare ogni tanto per l'aria da dilettanti allo sbaraglio che gli sembrava di respirare...ma aveva necessità di qualcuno da guidare quindi non poteva mettersi a fare lo schizzinoso. Certo però che il suo sguardo tradiva chiaramente la scarsa fiducia che nutriva ora in quel gruppo allargato.
    In qualche modo la situazione stava cominciando a calmarsi e decise quindi di cominciare a rispondere.

    Gradirei che mi chiamassi per nome, ragazzina, e nelle tue condizioni non vedo come tu possa criticare il MIO essere fradicio viste le condizioni in cui ti sei avvicinata prima. Disse indicando gli abiti di lei. Ad ogni modo ho già spiegato come sono sopravvissuto...il mio essere fradicio dipende dal fatto che ho incrociato il famoso serpente e sono rimasto coinvolto nell'attacco alla sorgente di acqua termale dove mi ero fermato per rimettermi in sesto. Subito dopo sono arrivato qui. Poi si fece avanti il "kiriano" con la sua assurda richiesta. Non ti darò affatto la mia spada. Quando sono stato assoldato mi hanno controllato in ogni modo possibile, non intendo sottopormi ulteriormente ad una simile umiliazione, chiedetelo pure a loro. Xander avrebbe potuto confermare che avevano fatto ogni controllo. Quanto al mio essere un vecchietto... Improvvisamente scattò dalla sua posizione, portandosi ad appena un palmo di naso dal ninja [Velocità Blu] Forse non sono al livello di quel ragazzo ma posso garantirti che so vendere cara la pelle. Xander a quel putno si sarebbe intromesso Credo sia il caso di calmarci tutti quanti. Tooru, non hai bisogno di consegnare la spada...e ora rispondi ad Atasuke...cosa sai del serpente?

    Tooru sospirò, tornando accanto al muro ed incrociando le braccia, mentre sembrava intento a cercare le giuste parole per spiegare ciò che sapeva. Penso non dobbiate preoccuparvi del Serpente, non si farà rivedere da queste parti. Aprì gli occhi fissando a turno tutti i presenti. Il Serpente è un figlio delle Mille Fonti e normalmente non si mostra lontano da quel posto. Probabilmente è stata l'esondazione dei fiumi e l'acqua della palude ad attirarlo, ma ora che il fiume è tornato normale non si farà rivedere, io so come si comporta. E so anche che non attacca gli umani, questo è certo.

    Non aveva altro da dire al riguardo. L'unica cosa era stabilire il piano d'azione per quello che sarebbe seguito.

    Se volete ancora seguire me come guida la mia proposta è semplice. Mappa aperta a terra avrebbe mostrato una via grosso modo rettilinea verso settentrione. Da qui andremo fino al limite della foresta. Poi raggiungeremo la casa di un mio conoscente: vive da eremita e si mantiene tagliando e vendendo legna. Quindi segnò una strada in mezzo alla foresta che andava prima a destra, poi curvava e tornava indietro a zig-zag verso sinistra per poi dirigersi nettamente a nord. Quindi prenderemo un percorso un pò tortuoso fino a raggiungere la grande area centrale dove iniziano le Fonti. Con un pò di fortuna dovremmo riuscire ad evitare le Streghe. Dal villaggio al taglialegna sono appena dieci ore. Poi ci vorrà un giorno per la prima parte fino alla curva ed infine un altro giorno per arrivare a destinazione.

    Stava a loro decidere se seguire il piano o fare di testa loro. E sempre a loro spettava decidere l'ordine di marcia, i turni di guardi ed ogni altro aspetto organizzativo. Fortunatamente avevano già un modo per mettere Drake in sicurezza.
     
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    A P O L O G I Z E :
    More people should apologize, and more people should accept apologies when sincerely made.

    Shizuka Kobayashi's new try




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    Era riuscita di nuovo a perdere la pazienza. Ancora una volta era riuscita a creare attrito in un gruppo che già per sé stesso faticava a farsi coeso, distinguendosi tra tutti per la rapidità scoccante della sua lingua e il suo carattere iracondo ingestibile.
    […] Immobile al posto che aveva guadagnato come proprio, la giovane kunoichi dei Kobayashi voltò lentamente lo sguardo verso Drake e per un attimo chiuse gli occhi: Era stata chiamata lì per aiutare, ma come al solito non aveva fatto altro che compiere un errore dietro l'altro...
    … desiderava salire di gerarchia, affermarsi nel suo Villaggio, proteggere i suoi concittadini e la pace del continente per offrire agli altri il clima di serenità gentile nel quale lei aveva vissuto tutta l'infanzia, eppure ancora commetteva gli errori del principiante, facendosi sopraffare dai sentimenti impetuosi di un animo sanguigno come era il suo, e così, ogni volta, non riusciva ad afferrare il quadro generale, intestardendosi a guardare solo i dettagli irrilevanti.
    Strinse le mani a pugno, strizzando gli occhi: Era stata educata a non scappare di fronte agli errori commessi e a continuare a provare al massimo delle proprie capacità, pertanto, benché si potesse senza dubbio dire che il suo arrivo lì non fosse stato dei migliori -e vista la presupposta gravità della missione era lecito credere che le sue sciocchezze avessero già compromesso in modo letale l'esito di quell'incarico- l'unica cosa che poteva fare di fronte a quella vergognosa manifestazione di se stessa, era semplicemente prendere un profondo respiro, lasciare che la paura di non essere all'altezza della situazione e dei suoi compagni svanisse, focalizzare con attenzione tutto il quadro e non il singolo particolare, e infine...

    « Scusatemi »



    Ancora ferma vicino al letto di Drake, la kunoichi, flessa verso il basso con profonda riverenza, fece aderire i palmi delle sue mani alle gambe, cercando così di calmarsi mentre, di fronte a tutti i presenti, lasciava che le sue paure l'abbandonassero, prendendo la forma di parole che non avrebbero più dovuto ritornare sulle sue labbra. Mai più.
    « Ho paura di non riuscire ad essere d'aiuto e viste le condizioni che mi si sono prospettate davanti mi sono spaventata e ho perso la capacità di ragionare » Disse con voce ferma mentre ancora non accennava ad alzare lo sguardo, per la vergogna, forse, di essere vista in volto « Sto ancora provando a superare un trauma che ho vissuto al mio villaggio a seguito di un attacco terroristico che non sono riuscita ad arginare... e il terrore di sbagliare di nuovo e portare alla morte qualcun altro, o di fallire nuovamente in una responsabilità assegnatami, mi perseguita » Dopo l'attacco di Kurotempi a Konoha, Shizuka era già uscita in missione e non si poteva dire che quella fosse realmente una giustificazione alla sua reazione folle, ma mai come in quel momento aveva avvertito la possibilità vivida di vedersi scivolare gli eventi tra le dita, com'era successo quella volta con Karasu... « Le mie capacità da Shinobi sono ancora da migliorare quindi è possibile che commetterò degli errori, e sicuramente potrò di nuovo perdere la pazienza e il raziocinio durante questa missione... » Esitò « ...si può dire che ho un bel problema a gestire la rabbia, ecco » Mormorò, domandandosi tra sé e sé se la spiegazione data fosse effettivamente valida, visto che ciò con cui aveva un “bel problema” era qualcosa di effettivamente molto più preoccupante di una semplice ruvidezza caratteriale « ...Ma amo i miei compagni, e sono qui per portare a termine ciò che loro hanno iniziato » Continuò dopo una breve pausa, alzando poi di nuovo lo sguardo nel mostrare i suoi occhi, colmi ora di una determinazione che fino a quel momento non aveva trovato il coraggio di affermarsi sul suo volto, che per un attimo visitarono tutti quelli dei presenti « Quindi vi prego davvero di scusarmi e di darmi un'altra possibilità, mi impegnerò al massimo per aiutarvi » Affermò « Cerchiamo di... » E lentamente voltò lo sguardo verso il ragazzo di Kiri cui, in modo piuttosto impacciato e decisamente imbarazzato per i precedenti ancora freschi, sorrise « ...lavorare insieme come un team » Mormorò, arrossendo un poco: Una ragazza, dopotutto, rimane pur sempre una ragazza... anche se Kunoichi « In qualche modo immagino ce la faremo » Concluse, abbassando nuovamente la testa con rispetto, come era nella tradizione quando ci si trovava a parlare con uno o più individui di cui si aveva stima e considerazione.
    […] Erano ormai passati tre mesi dall'assalto perpetrato ai danni del Villaggio della Foglia, ma lei, in tutto questo tempo, non era riuscita ancora a guarire della sua ferita... una lesione che andava ben al di là dello sfregio visibile a tutti -rifletté, portandosi con esitazione la mano destra a sfiorare la pelle sfigurata del suo corpo.
    Aveva trascorso un mese solamente a piangere nel cimitero del suo villaggio, trovando la forza di spostarsi da lì solo di notte, quando si trascinava stancamente tra le macerie delle abitazioni distrutte dalla sua inesperienza e debolezza, per cercare così di apportare ordine tra i detriti e i rottami, quasi sperasse in quel modo di riuscire a raccogliere i cocci di ciò che rimaneva di lei... non rendendosi però conto che ciò che avrebbe dovuto quanto prima arginare era il fiume di disperazione che si riversava in lei, rendendola insicura, spaventata, iper-vigilante e molto spesso pericolosamente instabile a livello emotivo. Una minaccia più che un dispiacere per una maledetta dall'odio come lo era lei.
    Anche il suo tentativo di annegare tutto nel lavoro, gettandosi a capo fitto in corsi genin tenuti come maestra o missioni diplomatiche di ogni genere avevano riscosso scarsi risultati... ogni volta riconfermandole il suo grande timore: Non era guarita, e forse non lo sarebbe stata mai. Forse, per sempre, avrebbe pianto quelle persone ed evitato determinate zone di Konoha.
    Proprio come “per sempre” avrebbe fatto i conti con la sua cicatrice e “per sempre” avrebbe ricordato il passato, non riuscendo ad avere pietà per se stessa...
    ... ma se realmente le cose stavano in questo modo, forse era proprio giunto il momento di rendere quel dolore una propulsione per raggiungere il suo scopo: Se era infatti vero, e lo era, che Konohagakure era stata distrutta perché lei non era abbastanza potente e brava da fermare chi la minacciava... il problema si sarebbe semplicemente risolto diventando più... "bravi", giusto?
    Sorrise tra sé e sé, e improvvisamente le tornò alla mente il suo corso genin. Per un attimo -mentre tutti i presenti si abbassavano al suolo seguendo i movimenti di Tooru la guida, intento a srotolare una grossa mappa consunta sulle lastre sconnesse del pavimento- la kunoichi si portò una mano alla fronte e se ne rese conto, impallidendo.
    « Sono l'Akarai di questo gruppo » Mormorò cupamente, riportando alla mente il peggior studente che avesse mai avuto in termini di socialità: Burbero, impulsivo, solitario e, perché no, anche paranoico.
    Aveva passato giorni a sgridarlo per poi diventare come lui. Gli Dei l'avevano in gloria quantomeno per non avere nessun testimone del suo crollo psicotico.
    Scosse la testa, e inginocchiandosi a terra accanto agli altri, rimase in silenzio, ascoltando.

    “Se volete ancora seguire me come guida la mia proposta è semplice.
    Da qui andremo fino al limite della foresta. Poi raggiungeremo la casa di un mio conoscente: vive da eremita e si mantiene tagliando e vendendo legna.
    Quindi prenderemo un percorso un pò tortuoso fino a raggiungere la grande area centrale dove iniziano le Fonti. Con un pò di fortuna dovremmo riuscire ad evitare le Streghe. Dal villaggio al taglialegna sono appena dieci ore. Poi ci vorrà un giorno per la prima parte fino alla curva ed infine un altro giorno per arrivare a destinazione.”



    Il grande vantaggio di Shizuka Kobayashi nel mondo Shinobi risiedeva nella vita di nomadismo che aveva condotto fino ai 16 anni, seguendo le carovane mercantili del padre per imparare l'arte della recitazione, della manipolazione e ovviamente del commercio. Disgraziatamente, per quanto fosse già stata a Taki in adolescenza, non poteva dire di essersi avventurata nel territorio della piccola regione abbastanza da pensare di conoscerla, ragion per cui non vedeva altro da fare che affidarsi alla scelta della guida.
    Ma c'erano domande che aveva... e a cui doveva necessariamente avere una risposta prima di fare qualsiasi altra cosa.
    « Cosa sono queste “streghe”? » Domandò improvvisamente la kunoichi, rimanendo inginocchiata a terra mentre i suoi occhi scandagliavano la mappa con la velocità e precisione tipica di chi ha imparato a rendere un pezzo di carta il suo unico modo per tornare da dove è partito « Kunoichi esperte in ninjutsu immagino... o meglio, in genjutsu? » Benché Shizuka Kobayashi fosse Shintoista e credesse dunque agli Dei come agli Yokai, accettare l'esistenza di creature fatue come le cosiddette “streghe” era qualcosa che proprio esulava anche dalla sua più articolata apertura mentale in fatto di esoterismo, ragion per cui trovava la necessità di trovare un sinonimo a quello che immaginò essere nient'altro che una sorta di "leggenda" diventata realtà « Perché questa missione è così segreta? » Riprese a chiedere, e adesso si rivolgeva ad Atasuke « Perché sembra che nessuno debba saperne niente? » Riportò lo sguardo su Tooru « Non conosco queste terre bene quanto le conoscete voi Tooru-sama e non posso che rimettervi alla vostra decisione » Disse con tono conciliante, benché ci fossero ancora troppe cose che non le tornassero di quanto era accaduto fino a quel momento: Il serpente, la condizione di Drake... poteva dirsi paranoica, ma era sicura che non sarebbe riuscita a mettere da parte quei punti di domanda su cui, per quanto non le paresse il caso di insistere ulteriormente, avrebbe continuato a fare attenzione da sola « Vi prego di espormi gli estremi della missione e tutti i dettagli della stessa, perché il mio arrivo improvviso, oltre che ad avermi portato a cercar di sventrare un mio concittadino, non mi ha dato il tempo di chiedere ancora delucidazione in merito » Mormorò, per poi chiudere brevemente gli occhi.
    Era sicura che c'era qualche altra domanda che le sfuggiva o qualcosa che, per quanto evidente fosse, non riusciva ad afferrare. Ancora una volta avvertì quella pungente sensazione di inadeguatezza che la affligeva da mesi... si morse le labbra, scuotendo la testa.
    « E' ancora presto » Disse la kunoichi, guardando fuori dalla finestra sporca della stanzina in cui si ritrovava: Calcolando che si era alzata all'alba e si era portata nella sala comune verso le 6 del mattino, adesso erano forse le sei e quaranta... o qualcosa del genere « Avrei preferito partire prima » Ammise « Ma immagino non ci si possa fare niente, giusto? » Sorrise, cercando di far finta che gran parte del ritardo non fosse causato dal suo vaneggio « Se partiamo ora, dopo aver preso adeguate provviste, dovremmo arrivare presso casa del vostro conoscente a metà pomeriggio e avremo perciò il tempo di saggiare le condizioni del percorso e valutare le successive decisioni con calma, prima che si faccia notte » E così dicendo si portò una mano alla bocca « Se a voi va bene, insisto nel proporre una pausa ogni due ore di marcia, vorrei tenermi pronta a qualsiasi pericolo, e in ogni caso visto il percorso scelto mi sembra che il tempo non sia uno dei nostri avversari, sbaglio? Inoltre... » Ma tacque un attimo, perplessa: Non conosceva minimamente le capacità di nessuno dei presenti, come avrebbe potuto, arrivati a quel punto, cercare di offrire delle idee in merito a qualsiasi altra cosa?
    Rifletté rapidamente, facendo scorrere lo sguardo sul volto dei tre compagni che quella missione le aveva affiancato, e dopo essersi torturata per un po' il labbro inferiore della bocca con il pollice e l'indice della mano destra, annuì: Era più una scommessa a dadi con la fortuna, la sua, che altro.
    « Che ne dite se procedessimo con una formazione che vede in testa al gruppo, affiancati, me e Tooru-sama, con in mezzo Yugata-san e a chiudere il team Atasuke? » Domandò, sorridendo « Se la mia corporatura mi offre un'unica cosa buona, questa è il rendermi agile e veloce, e avendo veramente ottimi riflessi potrei coprire la parte frontale del tragitto, mentre il compito di controllare i lati del cammino sarebbe affidato a Yugata-san » Che “non avendo altra scelta”, ahimé, per quel che le riguardava poteva piantarli al minimo pericolo, mentre tenendolo in una posizione come quella avrebbe avuto ben poche possibilità di darsela a gambe e sarebbe perciò stato motivato a proteggersi la pelle, se era intelligente « mentre il retro del tragitto e la parte sovrastante lo stesso la si potrebbe affidare ad Atasuke... » ...che lo sperò abbastanza “pronto di rilessi” essendo un Uchiha « Ci rimane solamente il suolo, quindi a meno che Tenma il Dio degli Inferi non decida di aprire una voragine e tirarci giù... » Annichilì, vista la sfortuna di cui era vittima ultimamente non poteva escludere nemmeno quella possibilità a ben pensarci « … dovremmo essere ben protetti e riuscire ad arrivare dove ci siamo prefissati, no? » Esclamò con un grande sorriso che andò ad addolcirle incredibilmente i lineamenti, restituendole la bellezza che l'aveva resa famosa come la Principessa di Konoha « Mi scordo niente? Cosa ne pensate? » Chiese, rimanendo ad ascoltare ogni possibile punto di vista, che avrebbe affrontato con gli altri fino a trovare un punto d'incontro sul quale tutti sarebbero stati d'accordo.
    Per quanto il suo esordio all'interno di quel gruppo fosse stato senz'altro tragico, sperò che iniziando da quel momento a recuperare la calma e la fiducia di tutti, sarebbe riuscita in qualche modo a creare un team solido quantomeno per affrontare i possibili problemi e le eventuali avversità nei quali sarebbero inciampati.
    Se un gruppo non è coeso, di fronte al pericolo si sfalda. Lo sapeva fin troppo bene.

    Abbassando lo sguardo, pregò perché ogni sua decisione e azione da quel momento in poi fosse giusta.
    Nessun errore era permesso... così almeno, immaginò di dover pensare.


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  7. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Futili discussioni~


    Molte erano le parole e la maggior parte di queste non portò praticamente a nulla. Ogni istante che passava ci si rendeva sempre più conto del fatto che quello non era un team, che quella non era una normale missione e che se qualcosa non fosse cambiato di li a poco nessuno di loro avrebbe fatto ritorno a casa con le proprie gambe.
    Era ormai chiaro come il sole che Tooru non si fidasse più di loro e che ancor meno si fidasse di quella sgangherata formazione di ripiego, specie dopo le richieste poco amichevoli del "Kiriano".

    °Così non va... Di questo passo sarà già da considerarsi un ottimo risultato arrivare vivi fino alle fonti, altro che portare a casa le informazioni che tanto interessano al villaggio... tuttavia è ora di prendere la situazione in mano...°


    Pensava tra se passando lo sguardo presso il volto di tutti i presenti, analizzandoli uno ad uno mentre questi parlavano, discutevano e ponevano quesiti.
    Rimase quasi stupito quando Shizuka chiese scusa per il suo comportamento. Da quando la conosceva raramente ricordava delle scuse da parte sua ed ancor più rari erano i casi "sinceri" in cui veramente si sentiva in dovere di scusarsi.
    Venne analizzata una possibile via da seguire studiando con la dovuta attenzione la mappa di Tooru, il quale, seppur con chiara riluttanza sembrava essere ancora interessato alla loro compagnia, probabilmente più per necessità che altro.
    Con l'analisi del percorso vennero quindi le domande, anzi, le molte domande a cui Shizuka ancora non era stata in grado di dare o avere una risposta, tanti piccoli dubbi legati alla missione che per quanto banali potessero apparire, di certo non erano così insignificanti.
    Atasuke, dal canto suo, sentendosi quindi tirato in causa, dopo aver ascoltato tutto con attenzione, si mise a rispondere a tutto.

    «Andando con ordine... Dato che non conosco la zona non vedo altre vie per cercare di raggiungere il nostro obbiettivo, se non passando per qualche via diretta, tuttavia... valutando questa elevata pericolosità di queste "streghe" concordo sull'obbiettivo di evitarle il più possibile, quindi vada per il percorso proposto da Tooru... Speriamo solo che questa volta sia un percorso più fortunato...»


    L'accenno alla strada percorsa fino a quel momento ed agli eventi disastrosi che ne erano derivati era chiara ed incontestabile.

    «In merito alle streghe, si, per quello che ne sappiamo probabilmente si tratta di kunoichi particolarmente abili in genjutsu, anche se Tooru si ostina a chiamarle streghe... Da quello che ci ha raccontato pare si dilettino a catturare in illusioni le squadre che bazzicano le foreste intorno alle fonti, intrappolando fino a tre persone alla volta nelle loro illusioni... Se ho dimenticato qualcosa credo che Tooru possa aggiungere dettagli.»


    Si voltò dunque verso la guida cercandone un gesto di approvazione e per dargli la parola, qualora questi avesse deciso di aggiungere informazioni al discorso.

    «Per quanto riguarda gli estremi della missione, molto semplicemente abbiamo due obbiettivi da portare a termine: Scortare Tooru alle sue fonti per completare il suo ciclo di cura ed ottenere quante informazioni possibili sull'area delle fonti, sulle capacità leggendarie di queste acque e sulla veridicità delle leggende. In merito alla segretezza, non credo sia necessario spendere èiù parole del dovuto... Questo per noi è un territorio potenzialmente ostile, specie se venisse fuori che stiamo cercando informazioni sulle fonti... Se non vado errando la gente di Taki è molto gelosa della sua acqua e delle sue fantomatiche proprietà... Per il resto noi stessi non ne sappiamo nulla di più»


    Aveva portato il suo sguardo verso shizuka, in modo che ella si sentisse al centro della sua attenzione, come un maestro fa con il suo diretto allievo.
    Terminato il discorso riportò invece lo sguardo in basso, sulla cartina mentre con la mano si tastava il mento in una chiara posizione di meditazione, cercando di analizzare sia la via proposta da Tooru, sia la formazione che Shizuka aveva esposto.

    °Certo, la via sembra abbastanza tranquilla, o almeno dovrebbe evitarci il più possibile l'incontro con le streghe, sempre che dietro a tutto ciò non ci sia, come temo, una qualche trappola... Sulla formazione, nulla da ridire, a parte il fatto che non mi piace avere solo il kiriano a tenere d'occhio i fianchi, inoltre Tooru si è dimostrato ben più abile di quanto paresse essere... Quindi credo che a conti fatti sia più che sufficente ad aprirci la via senza la scorta ravvicinata di Shizuka, la quale quindi potrebbe portare la sua attenzione indietro al fianco sinistro, lasciando quindi solo il destro nelle mani del kiriano... Inoltre se lei fosse un po più indietreggiata, potremmo tenere entrambi d'occhio il kiriano, alleggerendo il rischio di farci trovare distratti, specie per attacchi alle spalle...°

    «Si, direi che in generale sia un buon piano, tuttavia credo che forse si stia facendo fin troppo affidamento sulle mie abilità... per quanto non ci si possa lamentare della mia acutezza visiva, il mio campo visivo è limitato e tenere d'occhio tutto il cielo ed il retro del team è forse chiedere un po troppo... Senza contare che Tooru ha dimostrato di essere più che in grado di gestirsi da solo e quindi non necessita di una scorta ravvicinata... Sulla base di questi dati direi quindi che la formazione potrebbe essere modificata, mantenendo quindi Tooru alla testa del gruppo per ovvi motivi, A seguirlo Yugata, in modo che questi possa concentrarsi principalmente sul fronte e sul lato sinistro della formazione, a seguire Shizuka che potrà quindi darmi una mano ad osservare il cielo mentre terrà d'occhio il fianco destro, mentre a me resterà da tenede la retro guardia eliminando le eventuali tracce che ci lasceremo dietro qualora dovessimo per qualche motivo evitare di farci seguire...»


    Si concesse una brevissima pausa cercando il consenso nel volto dei presenti prima di riprendere con il discorso motivando le sue "decisioni".

    «Con queste modifiche infatti non avremo più una sovra-attenzione all'avanguardia, in fondo non è necessario aggiungere un'altro paio di occhi a quelli sufficentemente esperti di Tooru, si ottiene un maggior controllo sui fianchi da cui è più probabile subire un'imboscata, in fondo la tenaglia è da sempre la tattica più efficace ed usata per cogliere un team in trappola, ma soprattutto non si va a sottostimare il rischio della retroguardia. Da che mondo e mondo la retroguardia è il punto più debole di una carovana o di un team in marcia dacchè è il più difficile da difendere da un attacco proprio per la difficoltà nel riuscire ad osservarsi intorno con la dovuta attenzione mentre si avanza, ma soprattutto si aggiungerebbero due ottimi occhi a scrutare il cielo da cui è più probabile rischiare un attacco, specialmente valutando che tra le fronde degli alberi il sole che riesce ad arrivare al suolo ha la pessima abitudine di abbagliare e di celare le ombre, ancor più di quanto un cespuglio possa nascondere una trappola o un nemico. Inoltre così facendo, essendo comunque il team molto piccolo non c'è comunque il rischio che qualcuno si ritrovi solo, dato che in una qualunque momento sia Shizuka che Yugata non avranno problemi a dare supporto a Tooru in attacchi frontali, idem in attacchi alle spalle il team può compattarsi ed evitare divisioni... ma soprattutto anche in caso di grane ci penserò io a mantenere attiva una linea di comunicazione per il team»

    °Ma soprattutto in questo modo non offriremo le spalle al Kiriano ed avremo due sguardi a tenerlo sotto controllo°


    Pensò tra se scrutando con attenzione il volto dei compagni mentre un sorriso soddisfatto gli si dipinse in volto. Aveva analizzato tutto nel dettaglio e diffcilmente riusciva a vedere una formazione più adatta. Da un certo punto di vista lui era quello con maggior esperienza in quella squadra o almeno quello che conosceva meglio quel territorio, oltre ad essere l'unico ad avere almeno una vaga idea delle capacità di Tooru, o almeno un qualche valore di confronto sulla base del quale intuirne le probabili capacità.
     
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    [Prima della Partenza]

    Le scuse della kunoichi non erano importanti per Tooru, il cui tempo stava lentamente scivolando via come i granelli di sabbia in una clessidra. Non aveva trovato di meglio che questo squinternato gruppo di Shinobi ed ormai era tardi per cambiare idea: aveva BISOGNO di loro, nel bene o nel male, anche se questo significava star dietro ai loro psicodrammi. All'ennesima menzione delle streghe sembrò molto irritato, ed aggiunse per l'ennesima volta: NON sono Kunoichi, ve lo ho già detto. Ho già viaggiato con dei ninja e nessuna delle loro tecniche contro le illusioni funzionava con la magia di quelle tre megere! Non so cosa siano o da dove vengono, so solo che bloccano l'accesso alle fonti, che sono crudeli e che possono colpire al massimo una persona per volta!

    Poi fece un lungo sospiro. Ma capisco che non serve a nulla spiegarvelo...nessuno mi crede mai prima di incontrarle. E sollevò il suo sguardo stanco sul gruppo. Ma se tutto andrà bene non avremo di questi problemi: le ultime due volte non ho incontrato le Streghe facendo questo percorso. Poteva solo sperare che non ci fosse un due senza tre. Non si sarebbe opposto al modo in cui volevano disporsi durante la marcia, mostrandosi poi favorevole alle pause ogni due ore proposte dalla Kunoichi. Sono daccordo, così potremo controllare se qualcuno di noi vede qualcosa che gli altri non notano...in genere è il primo segno della Magia di quelle donne.

    Il ninja di Konoha non fu molto chiaro nello spiegare quale fosse la missione, probabilmente perchè non si fidava del ninja di Kiri nè dellla guida (o forse perchè non lo sapeva nemmeno lui) ma questo per Tooru non era un problema: lui era solo una guida a cui serviva una scorta.

    [La prima parte del Viaggio]

    Ala fine dovettero partire in tarda mattinata dal villaggio, dovendo attendere che uno degli uomini della famiglia Kobayashi venisse a riprendersi Drake. In tutto quel tempo Xander sembrava vivamente preoccupato da qualcosa...certo gli altri non potevano sapere che tutta quella missione era stata organizzata in segreto da lui per testare Atasuke...ed ora avevano ottenuto di mandare uno dei Guardiani del villaggio in coma. Non poteva proseguire senza assicurarsi che il fabbro tornasse in piena forma, ma al contempo non poteva perdere la faccia rivelando tutto...

    Avrebbe lasciato che continuassero, alla cieca, mentre lui si inventava qualche scusa per insabbiare tutto. Non per nulla era un Jonin di Konoha.

    Le pause ogni due ore non erano realmente necessarie vista la forma fisica dei viaggiatori ma come giustamente aveva detto Tooru potevano rivelarsi un salvavita per considerare la presenza di illusioni. Direi di usare una serie di domande semplici per verificare le nostre condizioni. Roba tipo "quanti alberi vediamo?" "quante rocce di grandi dimensioni vediamo?" "ci sono animali in vista?" e poco altro. Spiegava mentre il gruppo riposava seduto in cima a una collina erbosa. Il territorio era inondato di verde interrotto ogni tanto da grosse pietre, con piccoli rilievi caratterizzati da pendii estremamente dolci e decisamente pochi alberi. Una terra ideale per le coltivazioni, anche se stranamente non avevano incontrato campi coltivati nè fattorie lungo la strada. Taki è lussureggiante, ma questa regione è troppo pericolosa per sfruttarla adeguatamente. Avrebbe spiegato Tooru, sempre durante la prima pausa. Troppi banditi...troppa distanza dai centri abitati e dalle forze dell'ordine...e poi per qualche motivo tutto ciò che viene coltivato da queste parti ha un sapore orrendo. I geologi parlano di un terreno inadeguato...io dico che qua è stato versato tanto di quel sangue nelle guerre del passato che nessun frutto di questa terra potrà più essere saporito. La guida sedeva su un sasso, disegnando serpenti e piante acquatiche con un ramoscello strappato ad un arbusto.

    La foresta iniziò ad intravedersi in lontananza solo alla terza pausa, verso le sei di sera. Quegli alberi sono i più giovani, col tronco sottile. Man mano che ci si avvicina alla grande radura delle fonti i tronchi diventano immensi, così come l'altezza di quelle piante. Man mano che ci avviciniamo noterete anche un aumento dell'umidità, tanto che potreste sudare anche se la temperatura non è poi tanto alta. E purtroppo questo significa anche molte zanzare, tenetelo a mente. Mentre consumavano un pasto frugale, la guida si mise a chiacchierare un poco, non stanco per la camminata ma per il clima pesante che si respirava in quell'avanzata carica di paranoie, con la costante sensazione di essere osservati. Ho visto gli uomini che hanno prelevato i vostri amici... Iniziò, seduto vicino a Shizuka. ...e non erano ninja. Riconosco il portamento...di uno di loro ho riconosciuto anche la faccia, anche se dannazione se è invecchiato. Sollevò lo sguardo su di lei. In fondo lavorava per me, almeno fino a quando ho perso tutto e non ho più potuto permettermi di pagarlo...fortunatamente un mio vecchio concorrente ha saputo apprezzare le sue doti...come sta quel vecchio bastardo di un Kobayashi? Sorrise in maniera un pò enigmatica. Sei sua figlia, vero? O forse sua nipote? Il temperamento è...molto somigliante a quando era giovane.


    La pausa successiva fu l'ultima prima dell'arrivo, mentre il gruppo riposava sotto un albero mentre scendeva una lieve pioggia. Dopo il controllo di rito dell'illusione, il gruppo riposò molto rapidamente prima dell'ultimo sforzo, ma Tooru sembrava aver notato qualcosa che non gli andava a genio, e guardava di sottecchi il ninja di Kiri. Per tutto il viaggio non gli aveva rivolto parola ed in generale aveva cercato di ignorarlo dopo lo spiacevole scontro riguardante le sue armi, ma adesso che la foresta si faceva più vicina era diventato un pò sospettoso. Si sarebbe avvicinato ad Atasuke, sussurrandogli qualcosa: Il vostro compagno Kiriano...non mi piace. Una volta un ninja di Kiri mi ha accompagnato nei miei viaggi e alla prima pioggia aveva fatto di tutto per raccogliere dell'acqua per portarsela dietro...questo non ci ha nemmeno pensato...forse non usa quelle vostre magie d'acqua, non lo so...però non mi piace. Semplici paranoie di un vecchio, quasi certamente, ma in un gruppo di per sè poco omogeneo potevano essere molto pericolose.


    [La capanna del taglialegna]

    All'arrivo la pioggia era già terminata ma il sole era tramontato da tempo. Tra una pausa e l'altra si erano ormai fatte le dieci di sera, e un silenzio innaturale e sinistro avvolgeva la costtruzione in legno dall'aria dimessa che li avrebbe accolti per la notte. Siamo arrivati... Mormorò Tooru, a voce stranamente bassa, quando si trovavano ad un centinaio di metri dalla loro meta. Però...non ci sono luci. Nemmeno una...mi sembra strano che sia andato a dormire senza lasciare il fuoco acceso, dopotutto ci sono animali selvatici qui nella foresta, sarebbe pericoloso spegnerlo.

    gxbt



    La capanna era strutturata su un solo piano, grande forse ottanta o cento metri quadrati. Il tetto in paglia e legno appariva rovinato in più punti e proprio accanto all'ingresso stava un pozzo il cui uso non doveva essere stato usato poi tanto spesso visto il modo in cui l'edera lo aveva avviluppato. Non era così malmessa l'ultima volta che sono venuto qui...anche se parliamo di quasi otto mesi. Gli alberi abbracciavano la costruzione, così come il sottobosco, mentre un capanno posteriore faceva da magazzino per il legname. Lui vive di caccia e di ciò che offre il bosco. Dire "taglialegna" forse è un'esagerazione, perchè vende legna molto di rado, giusto se gli serve mettere da parte qualche Ryo per i vestiti o cose del genere. Il magazzino, secondo le informazioni di Tooru, aveva una porta che dava all'esterno e una che invece portava alla casa. L'interno era composto da quattro stanze: l'ampia sala di ingresso occupava la quasi totalità della casa, con un'area cntrale priva di tatami in cui stava il fuoco. In questa stava la porta dl magazzino, sulla sinistra, mentre dal lato opposto alla porta d'ingresso partiva un corridoio che portava alla stanza da letto, mentre un bagno e un piccolo ripostiglio si aprivano a metà del corridoio, uno a destra e uno a sinistra. In totale la casa aveva quattro finestre, una per lato, che davano alle quattro stanze principali.

    In quel momento si accese una piccola luce dietro una finestra, probabilmente una candela, che proiettò una sagoma umana con quella che sembrava una criniera di leone particolarmente spettinata. Beh, solo lui potrebbe avere una capigliatura così ma...qualcosa ancora non mi torna. Che facciamo? Lui era solo la guida: stava ai ninja decidere della loro missione. La candela si spense poco dopo, ripiombando nell'oscurità l'interno della capanna.


    Se fossero entrati dalla porta principale (o dalla finestra accanto ad essa) non solo non avrebbero visto nessuno all'interno, ma dopo appena un passo un rumore di spago che scorreva avrebbe preannunciato, per appena un istante, la caduta di un grosso tronco irto di punte che fino a quel momento stava sul soffitto, occupando quasi tutta la facciata. Largo quasi tre metri, quell'enorme trappola avrebbe travolto le carni riducendole in pappa! [Velocità Blu +2 tacche - Potenza 45] E se anche se la fossero cavata, chissà quali altri pericoli nascondeva quella capanna!

    Se si fossero avvicinati entro 2 metri dal pozzo avrebbero sentito un debole gorgogliare all'interno, e se attirati per vedere di cosa si trattasse, non appena affacciatisi di sotto sarebbero stati bersagliati da alcuni sottili spiedi terribilmente avvelenati! [Sei spiedi - Forza Blu+1 tacca - Potenza 5 l'uno, più Veleno Dannoso Base: causa una ferita 1/2 Leggera nel primo round dopo la somministrazione. Non danni ulteriori. Causa Dolore Lieve. ] Sul fondo del pozzo stava una specie di grosso pesce con riflessi metallici ed alcune escrescenze decisamente innaturali...simili ad ingranaggi. Quella cosa, qualunque cosa fosse, avrebbe attaccato chiunque si fosse affacciato, apparentemente senza mai terminare i suoi proiettili! Di cosa diavolo si trattava???

    Se avessero cercato di entrare dalla finestra del bagno avrebbero scoperto che le assi di legno erano state inchiodate con estrema cautela, e sarebbe stato molto difficile forzarle senza fare rumore.

    Se avessero cercato di entrare dal magazzino avrebbero dovuto superare la porta chiusa a chiave, ma se ci fossero riusciti senza farsi notare avrebbero trovato un pavimento in terra battuta ed un banco con sega circolare che riposava in un angolo, senza nessun tronco o ciocco di legno. Una cosa strana in una casa abitata...ma non strana quanto il fatto che la prima persona a superare il centro della stanza avrebbe apprezzato un debole "click" mentre poggiava il piede su una trappola nascosta [Occultata con Furtività 9, ignora la distanza minima della Percezione]. Questo l'unico preavviso prima che la sega circolare inziasse a ruotare molto rapidamente su sè stessa spezzando il silenzio....pochi istanti dopo si sarebbe staccata dal bancone, scagliandosi violentemente contro il malcapitato che aveva azionato la trappola, anche se questi si fosse spostato nel mentre...e cambiando persino traiettoria fino a una volta!! [Forza Blu+3 tacche - Potenza 40]
     
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  9. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Ultime Futili Parole prima della partenza~


    Tooru non parve dare molto peso alle scuse di Shizuka, non tanto perchè si fosse finora dimostrato particolarmente scontroso, quanto piuttosto perchè aveva una certa premura ed in effetti tutte quelle discussioni non facevano altro che fargli perdere altro tempo prezioso, tempo che gli serviva per portare a termine le sue cure.
    Successivamente sbottò duramente ribadendo per l'ennesima volta che le streghe non erano delle kunoichi come tutti loro continuavano a credere, ma bensì delle vere e proprie streghe, anche perchè la tecnica del rilascio a detta sua non era servita a liberare le vittime dalle loro illusioni. Tuttavia, dopo aver compreso per l'ennesima volta che non è così semplice dire a degli shinobi che un illusione da streghe non è un genjutsu da kunoichi diede la rassicurante notizia dell'improbabile rischio di attacco lungo il percorso da lui consigliato.

    °Meglio, se lungo questo tragitto non in crociamo streghe sarà un ottimo punto di vantaggio per valutare questo Kiriano e magari iniziare ad elaborare qualcosa di più dettagliato... In effetti le spiegazioni che ho dato sono state vaghe, forse troppo e non vorrei che la cosa scemasse... Devo comunque inventarmi un modo per mettere del tutto a conoscenza degli obbiettivi Shizuka, ma devo evitare che le informazioni si diramino troppo... Un viaggio tranquillo sarà perfetto a questo scopo°


    Un velato sorriso si dipinse sul suo volto mentre compiaciuto osservava la mappa e rianalizzava quanto detto sino a quel momento.

    «Bene... dato che come dici questa è la via più sicura e nessuno sembra avere nulla in contrario faremo come dici tu. In fondo sei tu l'esperto di questi luoghi... per quanto riguarda la formazione, comunque, dato che nessuno si è espresso contrario direi di procedere con la mia formazione in modo da riequilibrare i compiti»

    °Ed avere Shizuka più vicina per conferire direttamente con lei o comunque poterle consegnare il messaggio°

    [...]


    ~La Partenza~


    Senza perdere quindi ulteriore tempo oltre a quello già speso a discutere e nell'attesa della carovana Kobayashi giunta per recuperare Drake e Alexander, il team si mise in marcia quando ormai si era fatta tardi mattinata. Seguendo la formazione che aveva proposto Atasuke il team marciava con tooru alla guida, seguito dal kiriano e poi da Shizuka mentre Atasuke stesso chiudeva la fila.
    Lungo la marcia non parve accadere nulla di particolare e di per se Atasuke non notava nulla di strano o di particolarmente anormale, classico sintomo di un genjutsu. Un buon segno da un certo punto di vista, dato che gli permetteva di spendere un minimo della propria concentrazione anche su altre cose, prima tra tutte il messaggio che con attenzione stava scrivendo su una carta ninja, un messaggio che solo in seguito avrebbe consegnato a shizuka, premunendosi di "sbiancarne" il testo in modo da renderlo leggibile solo a Shizuka oltre che a se stesso.
    [Abilità]
    Se poi qualcuno avesse provato ad osservarlo o a notare qualcosa di sospetto nei suoi gesti non vi sarebbe riuscito dato che mantello che lo avvolgeva appunto lo racchiudeva completamente, celando tutto ciò che le sue abili mani stavano facendo.

    [...]


    Giunse quindi il tempo della prima tappa, dove il team venne "ragguagliato" da parte di tooru in merito a delle "domande di rito" che per sua esperienza tornavano particolarmente utili in quel frangente, specialmente se poste regolarmente lungo le pause in modo da avere una riverifica abbastanza capillare senza però divenire una perdita di tempo.

    "Direi di usare una serie di domande semplici per verificare le nostre condizioni. Roba tipo "quanti alberi vediamo?" "quante rocce di grandi dimensioni vediamo?" "ci sono animali in vista?" e poco altro."

    «Si, credo che tu abbia ragione... Trovare delle incongruenze potrebbe essere un buon modo per verificare se qualcuno di noi è sotto l'effetto di una qualche illusione, anche se forse contare pietre ed alberi potrebbe diventare un sistema inefficace... In fondo basterebbe che uno solo di noi si perdesse una pietra per distrazione e finiremmo nel panico fin da subito... Credo sia meglio puntare su altre cose semplici... Tipo di che colore è un uccello, o sempre cose simili, ma eviterei numeri e domande dalle risposte potenzialmente ambigue»


    lasciò poi la parola agli altri per poi ascoltare con attenzione le successive narrazioni di Tooru.

    "Taki è lussureggiante, ma questa regione è troppo pericolosa per sfruttarla adeguatamente. Troppi banditi...troppa distanza dai centri abitati e dalle forze dell'ordine...e poi per qualche motivo tutto ciò che viene coltivato da queste parti ha un sapore orrendo. I geologi parlano di un terreno inadeguato...io dico che qua è stato versato tanto di quel sangue nelle guerre del passato che nessun frutto di questa terra potrà più essere saporito."


    Atasuke lo fissava quasi divertito mentre la vecchia guida proseguiva nei suoi racconti disegnando nel terreno serpenti e piante acquatiche, quasi come a distrarsi da ciò che lui stesso stava narrando.

    «In effetti questa si può dire un'informazione interessante... Tuttavia non pensavo che il problema di queste regioni fosse legato alle scorrerie di banditi... Ora, so che c'era stata una guerra e di certo questo ha aiutato il proliferare di bande e compagnia bella... Tuttavia pensavo che il problema più grosso di questa regione fossero queste "Streghe", a parte ovviamente l'inadeguatezza del suolo, s'intende... Credi sia possibile che in qualche modo questa "incoltivabilità del terreno" sia dovuta in qualche modo alle streghe ed alle loro magie? Oppure magari alla particolare acqua che scorre in questa regione... In effetti abbiamo modo di credere che ci siano molte fonti a taki e che ogniuna abbia una particolare acqua dalle caratteristiche particolari... Nulla vieterebbe che queste particolari acque contengano una sorta di detriti che in qualche modo inquinano i terreni coltivabili...»


    Non nacquero altri particolari discorsi lungo la prima tappa, o almeno... Non ne nacquero altri da parte di Atasuke.
    Non vi furono particolari avvenimenti interessanti lungo il viaggio a parte un breve momento tra la seconda e la terza sosta in cui Atasuke, sfruttando tutta la sua maestria,
    [Abilità] passò a shizuka la carta contenente il messaggio che aveva inciso durante la primissima parte del viaggio.
    Shizuka, ho scritto questo messaggio in modo che solo tu ed io possiamo leggerlo. Attualmente non mi fido minimamente del Kiriano e Preferisco che Tooru sappia il meno possibile. Tuttavia, dato che ho bisogno del tuo aiuto tu devi sapere tutti i dettagli della missione. Attualmente l'obbiettivo primario è la raccolta di informazioni in merito alle sorgenti, tuttavia c'è dell'altro. Un obbiettivo "secondario" sono la raccolta di informazioni in merito ad un'arma leggendaria che sembra trovarsi in questa regione, possibilmente procedere anche con il recupero della suddetta arma da riportare al villaggio.

    [...]


    Giunsero quindi in vista della foresta quando si fermarono per la terza volta a recuperare le poche energie spese, ma soprattutto a verificare che nessuno fosse caduto in una qualche forma di illusione. Tarda ormai era l'ora ed il sole infatti iniziava a svanire all'orizzonte iniziando a poco a poco la sua lenta scomparsa cedendo il passo alla oscura notte.

    "Quegli alberi sono i più giovani, col tronco sottile. Man mano che ci si avvicina alla grande radura delle fonti i tronchi diventano immensi, così come l'altezza di quelle piante. Man mano che ci avviciniamo noterete anche un aumento dell'umidità, tanto che potreste sudare anche se la temperatura non è poi tanto alta. E purtroppo questo significa anche molte zanzare, tenetelo a mente."


    Le parole di Tooru non turbarono più di tanto Atasuke. In effetti per quanto la presenza di zanzare ed insetti potesse essere un problema sanitario per malattie e quant'altro, in un ambiente come quello di certo sarebbe stato difficile per le streghe appostarsi prontamente per un qualche agguato, quindi per quanto fosse un problema da una parte dava anche loro un leggerissimo vantaggio sulle streghe.

    «In verità Tooru, credo che le zanzare e gli insetti siano a questo punto l'ultimo dei nostri problemi... Tuttavia hai fatto bene a dircelo... In un ambiente così umido finiremo fradici in poco tempo e se la temperatura scende rischieremmo anche di finire congelati... Speriamo solo che il tuo amico taglialegna sia così gentile da ospitarci al caldo ma soprattutto all'asciutto per la notte...»


    Atasuke era seduto sui talloni dato che in quella tappa la natura non era stata tanto gentile da concedere una buona roccia per sedersi ad ogniuno di loro. Appena finì di parlare si voltò verso il kiriano, squadrandolo quasi di sottecchi prima di lanciargli una diretta frecciata.

    «Anche se... effettivamente un ambiente tanto umido potrebbe tornare a nostro vantaggio, specialmente con uno in squadra da kiri»


    Poi Tooru prosegì attaccando bottone con Shizuka in merito ai Kobayashi, ma ritenne che il discorso non fosse di suo pieno interesse, quindi li lasciò parlare tra loro senza stare a porvi troppa attenzione.
    Terminata la breve pausa ripresero quindi la marcia, addentrandosi quindi nella scura foresta che mano a mano si faceva sempre più fitta ed umida, ma soprattutto piena di insetti. Atasuke si poteva da un certo senso ritenere fortunato dato che le zanzare non sembravano troppo attratte dal suo sangue. Evidentemente il suo gruppo sanguigno non piaceva a quelle creature, tuttavia l'elevata densità di insetti risultava fastidiosa, anche senza subirne gli attacchi.

    °L'unica nota positiva di questo viaggio è che non abbiamo ancora incontrato resistenze... Forse questa volta la sorte non ci è avversa o forse ci aspetta qualcosa di ben peggiore lungo il cammino... Comunque sia è meglio cercare di non pensarci troppo e tenersi pronti al peggio... Anche qualche giorno fa il viaggio era tranquillo e non ci sono stati problemi... Poi è sbucato quel dannato serpente e tutto è andato al diavolo...°


    I suoi pensieri erano tutto meno che tranquilli, nonostante l'apparente tranquillità di quel tratto di viaggio. In effetti non avevano pieno motivo di preoccuparsi dato che, per quanto ne sapessero, le autorità di Taki ancora non erano informate della loro presenza e quindi difficilmente li stavano aspettando con un imboscata, tuttavia dati gli sviluppi già incontrati preferì tenersi un po più sotto tensione del necessario, giusto quanto bastanva per non finire di nuovo nei casini come al fiume.

    [...]


    Giunse infine il tempo della quarta (ed ultima) tappa lungo la via che conduceva alla casa del boscaiolo. Come di rito vennero poste le domande, verificando che nessuno ancora aveva avuto a che fare con le streghe, poi Tooru, anch'egli insospettito dal Kiriano si avvicinò ad Atasuke che intanto si era tirato su il cappuccio del mantello per ripararsi dalla lieve pioggia che in quel luogo aveva iniziato a cadere.

    "Il vostro compagno Kiriano...non mi piace. Una volta un ninja di Kiri mi ha accompagnato nei miei viaggi e alla prima pioggia aveva fatto di tutto per raccogliere dell'acqua per portarsela dietro...questo non ci ha nemmeno pensato...forse non usa quelle vostre magie d'acqua, non lo so...però non mi piace."

    «Comprendo i tuoi timori Tooru... In effetti come credo avrai notato neppure io mi fido troppo di quel tizio, sia per come è incappato in noi, sia per come si è presentato. Tuttavia, finchè serve alla nostra causa non vedo perchè non approfittare del suo aiuto, se poi proverà a fare qualche cazzata, credo che riusciremo a fermarlo senza troppi problemi... Inoltre sembra che abbia un pessimo senso dell'orientamento, quindi senza di noi inizierebbe a vagare per la foresta senza sapere come tornare a casa... Dormi pure sonni tranquilli, non rischiamo nulla da quel Kiriano»


    La sua voce era appena un flebile sussurro, probabilmente anche Tooru avrebbe faticato non poco ad udire le sue parole, ma in fondo quella era una precauzione necessaria. Il loro compagno poteva tranquillamente sospettare che loro non si fidassero di lui, ma dirlo apertamente avrebe solo arrecato danno ai rapporti interni al team ed avrebbe seminato troppo in profondità il seme della discordia, cosa che in quell'ambiente probabilmente li avrebbe solo portati alla morte.
    Con una pacca sulla spalla di tooru Atasuke si congedò dalla vecchia guida dirigendosi verso shizuka con passo lento.

    «Vedo che hai molta fiducia in te stesso e nelle scorte d'acqua lungo la via Yugata... Fossi in te approfitterei di questa pioggia per farmi una buona scorta d'acqua... So che quasi tutte le tecniche di Kiri richiedono molta acqua per essere utilizzate...»

    °Sempre che tu sia davvero un Kiriano...°


    Disse mentre sfilava dinnanzi al kiriano poco prima di andare a sedersi accanto all'amica. Atasuke aveva avuto già molte volte a che fare con degli shinobi di Kiri e tutti quanto facevano spesso affidamento all'acqua ed alle tecniche che vertevano su questa. Certo, molti conoscevano dei buoni taijutsu, altri degli interessanti genjutsu, tuttavia tutti quelli che aveva incontrato conoscevano almeno una suiton e spesso cercavano un punto di combattimento valido vicino ad una fonte d'acqua da cui trarre la materia per i loro costrutti.
    Raggiunta quindi l'amica si sedette al suo fianco aprendo leggermente il mantello in modo da cercare di ripararla dalla lieve pioggia.

    «Dai su, riparati un po sotto il mio mantello... Spero che questa Pioggia non duri troppo a lungo, altrimenti potrebbe diventare un problema non poco pressante...»


    Poi d'un tratto la sua voce si fece appena un sussurro.

    «Anche Tooru non si fida del kiriano, crede che ci sia qualcosa di strano»


    E di nuovo la sua voce tornò normale.

    «Comunque sia, speriamo smetta a breve, anche se questa leggera pioggia almeno ha il vantaggio di concederci un'attimo di tregua dagli insetti»

    [...]


    ~Alla capanna, movimento tattico~


    Erano ormai le dieci di sera o comunque notte fonda quando il team arrivò finalmente nei pressi della capanna. Quella era già di per se una notte tetra ed oscura, tuttavia la fitta boscaglia sembrava essere in grado di oscurare ulteriormente l'ambiente a malapena illuminato dal chiarore della luna che di tanto in tanto riusciva a filtrare attraverso le fronde degli alberi disegnando bianchi e candidi disegni sul terreno.
    Fin da subito l'apparenza tetra e distrutta della casa non dava buoni segni, neppure a tooru che in effetti trovava qualcosa di strano in quel posto. Prima tra tutte le stranezze era il fatto che non ci fosse neppure una luce e nessun fuoco acceso, una cosa molto strana, specie se come diceva tooru in quella foresta c'erano animali selvatici potenzialmente pericolosi.

    °Nessun fuoco per tenere lontani gli animali... Potrebbe essere la pensata di un folle o di un inscoscente... ma se davvero questo tizio abita qui da così tanto tempo o è morto o altrimenti vedo difficile che sia così stupido da non accendersi un fuoco, più che altro per l'umidità di questo luogo, non tanto per gli animali dato che senza problemi potrebbero bastare delle trappole per tenerli lontani ed al peggio guadagnarsi un pasto... la mancanza di luci è un pessimo segno°


    Preoccupato per la situazione ad alto rischio Atasuke si guardò attentamente intorno cercando di trovare qualche segno di vita o l'eventuale presenza di avversari. Una casa così diroccata poteva essere un luogo perfetto dove tendere un imboscata o bloccare un team, quindi bisognava stare all'erta.
    Poi d'un tratto una luce apparve dall'interno per poi spegnersi poco dopo. Ad uno sguardo rapido parve una candela, anche se era difficile dirlo per quanto poco durò quella luce, unica cosa certa era che qualcuno all'interno c'era dato che la sua ombra era stata proiettata da quella debole luce e secondo tooru quel qualcuno doveva essere il proprietario di casa, l'unico a poter portare una capigliatura tanto strana. Atasuke si chiuse per un'attimo nei suoi pensieri per cercare di elaborare un modo per entrare nella casa.

    °Allora... c'è qualcuno all'interno, un qualcuno che potrebbe essere il proprietario di casa come anche un elemento pericoloso... chi può dirlo. In ogni caso bisogna entrare e prenderlo vivo, se si tratta di un malintenzionato lo elimineremo eventualmente dopo, ma se si tratta del proprietario non possiamo rischiare di fargli del male. Inoltre chiunque sia potrebbe darci informazioni utili per la missione, quindi è bene evitare che scappi... datto questo dovremo infiltrarci silenziosamente nella casa senza farci notare. Tuttavia credo che non sarà così facile entrare senza fare rumore, anche perchè non si tratta di una casa abbandonata... e questo mi fa solo pensare ad una cosa: Trappole°


    A quel punto quindi esordì esponendo le sue considerazioni al gruppo.

    «Ok, allora... C'è qualcuno all'interno dell'edificio apparentemente abbandonato, tuttavia non siamo certi si tratti del proprietario. Per quanto ne sappiamo potrebbe essere un brigante o anche una strega venuta qui per qualche motivo. In ogni modo dobbiamo entrare silenziosamente e prendere chiunque sia all'interno dell'edificio. Se si tratta del boscaiolo porremo le nostre scuse, ma se si tratta di altri porremo invece delle domande.»


    Si concesse una pausa a squadrare il resto del team per alcuni istanti in modo da vedere se avevano seguito il suo discorso in modo da essere certo di non aver fatto sfuggire nulla.

    «Quindi... detto questo mi pare chiaro che dovremo entrare, tuttavia la casa mi pare sospetta, troppo sospetta e quindi credo che ci siano delle trappole ad attenderci all'interno. In primo luogo escluderei a priori di entrare dalla porta principale. Troppo banale, troppo facile e troppo prevedibile. Sono sicuro che se ci sono delle trappole quella è stata la prima ad essere piazzata. I potrebbe provare ad entrare da una delle finestre, ma anche li se ci son trappole sarebbe alquanto scomodo riuscire ad evitarle. Una possibile via non carica di trappole credo che sia il bagno, generalmente si tratta di una piccola stanza, troppo piccola ed usata per piazzare una trappola per ospiti indesiderati. Il rischio di farla scattare inavvertitamente sarebbe troppo elevato. Ed infine non resta che il magazzino, dove credo intagliasse il legno da vendere dato che non vedo banchi da lavoro, ceppi o quant'altro al di fuori dell'edificio. Li potrebbero esserci anche delle trappole ma in fondo credo si tratti di uno dei punti più ampi e tranquilli, quindi dovrebbe anche garantire un minimo di libertà di movimento per cercare di evitare la trappola»


    Sospirò soffiando via quel poco di aria che gli era rimasta nei polmoni prima di dare il via all'operazione.

    «Quindi: io proporrei di dividere il team in due parti al massimo in modo da poterci eventualmente inserire lungo due vie. Dato che forse sono quello con maggiore esperienza in merito alle trappole io tenterò di infiltrarmi dal magazzino, a voi decidere chi se la sente di venire con me... L'altra coppia invece tenterà di infiltrarsi dal bagno, la zona probabilmente meno controllata, in modo da avere doppio ingresso ed una maggior probabilità di beccare chi si trova all'interno. Penserò io a tenere una linea di comunicazione attiva tra le due coppie per coordinare i due team. Per qualunque cosa useremo quella via di comunicazione»


    Se si fosse optato per la scissione in due coppie Atasuke avrebbe quindi creato quel sottilissimo collegamento di chakra con il "capo" del secondo sotto team in modo da avere la comunicazione diretta. [Abilità]

    Se invece si avesse optato per non scindere il gruppo invece Atasuke avrebbe proseguito sempre lungo il suo percorso panificato, con la differenza che sarebbero stati in tre a seguirlo anzichè uno solo ed in cambi avrebbe risparmiato quel poco di chakra necessario a creare il collegamento.

    In ogni caso Atasuke avrebbe aperto la fila questa volta dando l'ordine preciso a chi lo seguiva di tenerlo informato su cio che si vedeva o sentiva dall'interno dell'edificio in modo da poter prontamente reagire senza farsi cogliere di sorpresa mentre armeggiava a forzare la serratura.
    Per prima cosa infilò un kunai tra la porta e l'intelaiatura per cercare di forzare leggermente la porta per verificare quanto potesse essere resistente e con sua sorpresa scoprì che si trattava di una buona serratura. Certo non una di quelle estremamente resistenti ed anti-scasso, tuttavia abbastanza dura da non poter essere aperta con la forza, o almeno non sacrificando la silenziosità.

    °Ottimo, una serratura difficle da aprire tanto per cominciare... non mi stupirei ci fosse qualche trappola esplosiva dietro a questa porta... O almeno è così che farei io...°


    Armato di pazienza fece spostare chi lo seguiva in modo che nessuno si trovasse davanti alla porta nel caso in cui ci fosse stata qualche trappola mentre Atasuke stesso si era spostato sulla destra in modo da lavorare al lato della porta, leggermente più scomodo ma di certo più al sicuro.
    Estrasse quindi il suo kit di primo soccorso prendendone il bisturi e le pinze che avrebbe poi usato in maniera a dir poco impropria. Infilò infatti la lama del bisturi, ben più fine ed appropriata del kunai, all'interno del mozzo della serratura in modo da poter arrivare a smuovere i cilindretti che tenevano fermo il rotore mantenendo, di fatto, la porta chiusa. Il compito delle pinze invece fu quello di operare come tensore, inclinando leggermente la serratura in modo che i cilindretti sfregassero contro i fori evitando il loro ritorno in sede una volta lasiati liberi di muovere dal bisturi. Fu una questione di pochi minuti appena e poi un piacevolissimo "clack" avvisò dell'apertura della porta,
    [Abilità] la quale venne aperta con cautela da Atasuke, il quale stette bene attento as esporre solo il braccio sinistro nell'azione di aprire la porta in modo che anche in caso di trappole il rischio riguardasse l'arto "meno importante" che aveva a disposizione.
    Con sua sorpresa non capitò nulla, tuttavia era anche meglio così, evidetemente o non c'erano trappole o molto più probabilmente la trappola non era li.

    «Ok, io ora entro da solo, farò un segnale nel momento opportuno»


    E con quelle parole entrò lasciandosi il suo seguito alle spalle. Avanzava lento e cauto guardandosi tutto attorno, in alto, in terra a destra ed a sinistra. Non c'era angolo che non tenesse d'occhio. Fin da subito lo colpì il pavimento in terra battuta e la sega posta in un angolo mentre null'altro sembrava essere presente in quello che doveva essere un magazzino.

    °Interessante per essere un magazzino... è abbastanza vuoto, anche troppo vuoto, specie se qualcuno qui effettivamente ci vive regolarmente... dannazione, più mi infilo in questa topaia e meno mi sento sicuro°


    Continuò ad avanzare finchè una microscopica fessura sul terreno non attirò la sua attenzione. [Abilità]

    °E questa? Che diavolo è?°


    Si chiese soffiando via la terra da sopra a quella fessura, notando solo ora che la terra in quel punto era poco battuta e ben più polverosa. Quasi con stupore osservò il meccanismo della trappola che era stata piazzata in quel punto e non potè non fare i complimenti a chi aveva progettato una simile trappola, o meglio, a chi evava pensato di nasconderla. Si ingengò qunque nel discernere quale fosse il meccanismo preciso di innesco in modo da provare a disattivarla senza farla scattare. Poi scavando con il kunai attorno al bottone trovò la scatola dei meccanismi dove bastò semplicemente versare della terra in modo da incastrare tra loro i meccanismi evitando che una pressione scendere il bottone azionando la trappola. [Abilità] A quel punto fece il segnale e si premunì che nessuno attivasse involontariamente quel bottone, per quanto la avesse disinnescata era comunque più sicuro evitare inutili rischi, successivamente anche lui passò oltre. Ora erano entrati ma bisognava ancora fare una breve ricognizione della casa prima di potersi permettere una qualunque azione offensiva.

    OT- note -/OT

    Chakra: 59,75 Bassi
    Vitalità: 16 Leggere
    En.Vitale: 35 Leggere


    Metri Slot free: 9+(1,5)

    Forza: 500
    Velocità: 500
    Riflessi: 575
    Resistenza: 500

    Agilità: 500
    Precisione: 500
    Senjutsu: 500
    Concentrazione: 500

    Tempistica e Altri Consumi


    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti e Consumi

    1° Slot Difesa: Difesa
    2° Slot Difesa: Difesa
    3° Slot Difesa: Difesa

    1° Slot Azione: Azione
    2° Slot Azione: Azione
    3° Slot Azione: Azione

    Slot Tecnica Base: Tecnica
    Slot Tecnica Avanzata: Tecnica

    Azioni Free: Non utilizzato
    Riepilogo impasti: 1/2 basso carta ninja (recuperato lungo il viaggio), 1/4 basso (caso1) per comunicare a distanza

    Appunti


    Protezioni indossate: Guanti Rinforzati, Corpetto di cuoio e Mantello
    AaD: 6/6 Kunai
    ADCC: Tanto (nascosto nella manica DX), Wakizashi sulla schiena sotto il mantello.
    Bombe: 2/2 Cartabomba I, 2/2 Cartabomba Deflagrante
    Varie: 2/2 10m Filo Nylon
    Varie: 1/1 10m Filo nylon Rinforzato
    Varie: 1/1 Accendino
    Varie: 1/1 Respiratore
    Rotolo 1: 1/1 Kit primo soccorso, 1/1 Kit Meccanismi per trappole
    Rotolo 2: 2/2 Tonico di Ripristino Minore
    Rotolo 3: 6/6 Shuriken

    Conoscenze Utilizzate



    Manualità [1]
    Abile: L'utilizzatore possiede una spiccata manualità che gli permette di fare e disfare facilmente i nodi, creare oggetti in rapidità, compiere altri lavori di precisione con discreta velocità. Creare oggetti richiederà slot gratuito Veloce anziché Lento.

    Occhio di Falco (+3Riflessi) [1]
    Abile: L'utilizzatore è in grado di scovare facilmente le trappole: la sua Percezione è incrementata dal bonus ai Riflessi o ad una statistica secondaria scelta all'acquisizione. Inoltre, l'utilizzatore è in grado di notare dettagli minori, ottenendo un vantaggio a riconoscere porte occultate, camuffamenti, oggetti e persone nascoste. Non incrementa la Percezione per trovare obiettivi furtivi.

    Prestigiatore [1]
    Abile: L'utilizzatore ha una precisione e una finezza nei movimenti delle mani che sfiora il sovrannaturale. Può compiere facilmente giochi di prestigio con oggetti di dimensioni pari o inferiori a mediopiccola. Possono passare gli oggetti occultati da una mano all'altra in un tempo ridotto, difficilmente percepibile.

    Carte Ninja [1]
    Arte: L'utilizzatore può incidere nelle carte ninja le informazioni conosciute, dialoghi, indicazioni senza la necessità di scrivere. La carta può essere occultata, risultando bianca: sarà necessario un ulteriore consumo ¼ basso dell'utilizzatore per renderla visibile. A discrezione del creatore è possibile permettere la lettura di tali carte agli estranei se questi incanalano un consumo raddoppiato nella carta.
    Richiede slot gratuito lento.

    (Consumo per carta: ¼ Basso)

    Arte della Comunicazione [1]
    Arte: L'utilizzatore può trasmettere la voce attraverso il chakra. Viene stabilita un contatto tra due ninja attraverso un filo fatto interamente di chakra che parte dalla bocca di entrambi gli shinobi e gli permette di comunicare entro un chilometro. A causa della sua incosistenza è impossibile tagliarlo senza il chakra, inoltre risulta invisibile. Sono parlare sia l'utilizzatore che il destinatario. Per trasmettere la voce è necessario emettere suoni.
    (Mantenimento: ¼ Basso per ogni 250 metri)

    Conoscenza delle Trappole (Base) [2]
    Conoscenza: L'utilizzatore è in grado di costruire e piazzare trappole semplici; conosce gli inneschi Base. Al momento della creazione, il Senjutsu dell'utilizzatore è incrementato di 1 tacca. Forza e Velocità della trappola saranno pari al Senjutsu dell'utilizzatore. La Furtività della trappola è pari a 3 più il bonus del senjutsu al momento della creazione; non esiste una distanza minima di percezione.
    Creare una trappola richiede 1 slot tecnica/azione. Impiegando uno slot gratuito lento è possibile collegare tra di loro uno o più inneschi di trappole già piazzate, perché scattino contemporaneamente; è considerata creazione di oggetti. Piazzare una trappola richiede slot azione. L'utilizzatore può utilizzare trappole (Base), contenenti fino a 1 slot dimensionale di oggetti; è possibile sfruttare senza limitazioni eventuali elementi ambientali per migliorare la propria trappola.
    L'utilizzatore può possedere in scheda trappole prefabbricate. Il contenuto della trappola è considerata all'interno di un rotolo. Non è necessario creare la trappola, ma solo piazzarla.


    Percezione (Base) [1]
    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 alla Percezione.


     
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    Shizuka Kobayashi's path




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    Se c'era una cosa che aveva davvero sempre odiato era il comportamento saccente e presuntuoso di Atasuke. Sin dal loro primo incontro aveva immediatamente inquadrato la personalità egocentrica e segretamente altezzosa dello Shinobi di Konoha, ma quando glielo aveva rivelato lui si era limitato a fingersi stupefatto, ammettendo che quella era la prima volta che qualcuno gli diceva una cosa simile.
    Immobile nel punto in cui si era inchinata un secondo prima, Shizuka Kobayashi fissò dritto in faccia il compagno mentre i suoi occhi verdi si affilavano in un'espressione pressocché agghiacciante.
    “Chi è che non pretende di fare il maestrino con tutti?” Gli avrebbe volentieri sbottato in faccia quand'egli ebbe finito di fare uno dei suoi lunghi e soliti monologhi in prosa (magari prendendolo per il collo e tirandoglielo, come si fa con i tacchini il giorno dell'ultimo dell'anno) ...ma, incredibilmente, si stupì di rimanere zitta.
    Strinse le mani a pugno, e si impose di sostenere lo sguardo dell'amico per poi sorridere in modo conciliante. Aveva già fatto abbastanza confusione e le sue scenate melodrammatiche non sembravano essere piaciute a nessuno, tantomeno a Tooru, da cui volente o nolente dipendeva gran parte del buon esito di quella missione e persino la sua sopravvivenza in terre che non conosceva. Avrebbe fatto meglio a cercare di mantenersi calma, d'ora in poi.
    « Raggiungiamo un compromesso, va bene? » Esordì cordialmente la donna, sorridendo « Tu, Tooru-san e Yugata-san avanzerete affiancati davanti, e io vi seguirò ad un passo di distanza, in questo modo tutto ciò che hai pensato dentro la tua testa... » Disse, puntandosi l'indice della mano destra alla tempia, come se vi avesse letto dentro « ...si realizzerà comunque, con l'aggiunta che l'uomo che ci ha ingaggiato e che stiamo proteggendo sarà più tutelato » Concluse, senza poi troppi fronzoli d'abbonimento. Tooru poteva senz'altro essere autosufficiente quanto l'Uchiha affermava, ma se la missione consisteva nello scortarlo, lei avrebbe fatto esattamente quello. Che poi lui fosse capace di impugnare un coltello non poteva che renderle le cose più semplici.
    Detto questo sorrise, ma non avrebbe abbandonato facilmente la sua presa di posizione benché si rendesse conto che stare troppo a discutere sulla formazione da tenere avrebbe estinto la possibilità di attuarla nel concreto, ragion per cui accolse con favore l'arrivo della carovana della sua famiglia e in particolare di colui che capeggiava il trio che si presentò all'uscio della stanza di quella bettola per prelevare Drake e Xander: Mamoru Aoki.
    « Risparmiatevi di chiedermelo, provvederò » Esordì l'uomo mentre i due suoi sottoposti si sbrigavano ad avvicinarsi al Chunin della Foglia, che prepararono per il trasferimento; e lo disse in un tono abbastanza basso da cercare di far si che solo Shizuka potesse udirlo « Vedrò di capire il perché di tutta questa segretezza, al vostro rientro avrete le informazioni che desiderate su tutta questa situazione, mia signora... » Quelle parole vennero accolte con un sorriso di ringraziamento e un'espressione che tradì molta più ansia di quello che ci si sarebbe mai aspettati dalla spavalda e inesperta cucciolotta di Raizen Ikigami. Fu infatti solo in quel momento, e follemente quasi, che la Principessa di Konoha si rese conto di essere veramente angosciata.
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    « Non so se è malato o chissà che cosa, ma non si sveglia e sembra peggiorare di secondo in secondo... » Mormorò la ragazza, non riuscendo più a capire a quel punto se fosse spaventata per trovarsi in una missione dieci volte più grossa di tutte quelle che aveva mai affrontato fino a quel momento o per l'idea di sapere Drake morire e con lui tutti i membri della sua carovana, nella sua mente infettati da chissà quale incurabile morbo. Per un attimo si maledì di essere così ignorante in medicina, se solo fosse stata più esperta forse avrebbe compreso la gravità effettiva della circostanza...
    « Prenderemo le dovute precauzioni » Si limitò ad affermare il braccio destro del famoso Toshiro Kobayashi, il celebre mercante delle Terre del Fuoco, prima di esitare per un istante « Vostro padre sarebbe venuto di persona, ma abbiamo ritenuto più adeguato non... » Shizuka scosse la testa accennando ad un sorriso, rendendosi conto di quanto pietosa fosse per il modo afflitto con cui stava guardando Mamoru in quel momento « … Vi aspettiamo a casa, Ojou-sama » Aggiunse però, nonostante tutto, il primo membro degli Aoki, e così dicendo tradì una lieve tensione del volto che la kunoichi fu sicura di non aver mai veduto prima... o forse si, tanti anni fa, quando Kuroro aveva tradito Konoha, abbandonando la sua famiglia e la sua nazione « Toshiro-sama mi ha chiesto di dirvi che il suo amore per voi, la sua adorata figlia, è come il vento: Non importa dove voi vi troverete, esso vi raggiungerà sempre, e con la sua forza indomabile vi sorreggerà se cadrete e vi seccherà le lacrime se piangerete... »
    « Non facciamo troppo i melodrammatici, non è detto che creperò proprio stavolta » Cercò di sdrammatizzare la kunoichi quando riuscì a ricacciare indietro le lacrime di commozione, ma la sua voce perse di tono sulle ultime parole, battuta dal groppo che le stringeva la gola. Sorrise ancora, quasi a volersi scusare: Non era necessario essere un Aoki per capire quanto lei, al contrario, valutasse assai concreta quella possibilità.
    Seguirono degli istanti di silenzio, in cui nessuno dei due conoscenti parlò, ma quando arrivò il momento del congedo fu Shizuka a parlare per prima, forte forse di una nuova determinazione. Quella di tornare a casa.
    « State attenti, va bene? » Disse la ragazza, seguendo con lo sguardo l'aiutante del padre « E... Mamoru? » Chiamò, mentre l'uomo già si avviava verso le scale del pianerottolo, pronto a dileguarsi seguendo i due suoi sottoposti già intenti a trasportare via con circospezione il malato o presunto tale « Bacia mio padre da parte mia » Disse la ragazza « Sulla bocca » Aggiunse, mentre l'interlocutore aveva già cominciato a scendere.
    In risposta, suo malgrado, ricevette solo un'imprecazione a mezza voce e una risata. La sua.

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    Al contrario forse delle aspettative Shizuka Kobayashi si rivelò essere una compagna di viaggio silenziosa e circospetta. Parlava di rado, e lo faceva solo se qualcuno le poneva una domanda o se era lei a porla, come suggerito dalla guida, in alternativa interveniva se ad essere intavolati erano argomenti riguardanti il proseguimento della missione, per il resto si limitava ad ascoltare tutto quello che Tooru diceva, assorbendo come una spugna ogni dettaglio sull'ambiente o le supposte creature “mistiche” che avrebbero potuto affrontare.
    Essendo cresciuta al fianco di Raizen Ikigami, la giovane kunoichi aveva sviluppato una certa incapacità a credere alle storie per bambini quale quella che le era stata propinata in quella missione, poiché le era stato insegnato che dietro ogni leggenda vi era sempre un fondo di verità... una presa di posizione piuttosto paradossale se però ad attuarla era una persona il cui animo si diceva corrotto da una maledizione di un Clan di cui era bastarda e che per giunta affondava le proprie radici in una storia di potere e giochi di depravazione intessuti dal Dio degli Inferi, molti secoli prima.
    Sospirò, scuotendo la testa e decidendo di archiviare il ragionamento in favore dell'ascolto della conversazione che si stava tenendo, e che prese in considerazione in misura pari a quanto se ne prese gioco: Parlavano di Genjutsu, la sua specialità ahimè, ma tutti continuavano a ritenere che bastasse guardare i sassi o il colore della fauna del posto per riuscire a capire se si trovavano o meno in un'illusione. Per un attimo valutò la possibilità di mettersi a ridere. Certamente sventare un Genjutsu cercando incongruenze nella realtà veduta poteva essere un buon tentativo, ma se il Creatore era di un certo livello quali quelli che lei aveva incontrato in passato, non era importante quanti sassi o quanti volatili si contassero: Sarebbero morti, o si sarebbero persi nel labirinto delle loro stesse menti fino a divenire pazzi.
    Se c'era una cosa che aveva imparato da Karasu Uchiha, era che il mondo dei Creatori di Illusioni era qualcosa di molto più vasto e perversamente letale di quanto una mente semplice avrebbe mai potuto osar immaginare. E visto che quell'uomo aveva continuato a chiamarla “allieva” durante tutto il percorso di distruzione che aveva raso al suolo Konoha portandola quasi sul letto di morte, lei aveva tenuto fede al suo ruolo e da lui aveva imparato anche un'altra cosa, ossia che il mondo si divideva tra chi era Creatore e chi, invece, non lo era; e che persino tra chi Creava la Realtà vi erano delle distinzioni, perché vi erano individui in grado di distruggere il mondo con un'illusione, come Karasu, e individui che erano ancora all'inizio del loro percorso e che non sarebbero sopravvissuti ad uno scontro con la prima categoria, proprio come lo era lei.
    Nonostante tutto non disse niente di tutti quei pensieri -era in possesso dello Sharingan del resto e alla minima incongruenza avrebbe fatto in modo di agire come sapeva- limitandosi ad accordare ai compagni di viaggio i loro strambi metodi, che seguì però al massimo della sua dedizione, rimanendo tuttavia piuttosto interdetta dal comportamento di Atasuke, che arrivati a quel punto si chiese essere o meno in possesso dell'innata del suo Clan. A dispetto suo infatti, che teneva nascosta la Genkai per motivi più o meno leciti, lui avrebbe potuto vantarsene apertamente e annunciare che semplicemente con l'uso della sua abilità sarebbe stato in grado di salvare la situazione, un comportamento eroico in puro stile ventaglio bicolore, eppure...
    I suoi dubbi vennero presto messi a tacere da un bigliettino che lo stesso chiamato in causa le infilò tra le dita con un rapido gioco di mani tra la seconda e la terza sosta, e che lei lesse rapidamente prima di infilarselo tra i due seni, ossia dove più o meno metteva tutto quello che non voleva che qualcuno toccasse. Il messaggio parlava di informazioni sulle sorgenti e su una presunta “arma leggendaria”, un appellativo di fronte a cui Shizuka impiegò della fatica per non ammutolire.
    Armi Leggendarie ? Non aveva neanche idea di che diavolo fossero, ma il nome non prometteva niente di buono. In un attimo la sua mente fu però comunque invasa da un fiume di domande: Si chiese se per caso un'arma in grado di fregiarsi del titolo di “leggendaria” non fosse qualcosa di strettamente legato alla presunta guerra che sembrava essere sul punto di scoppiare nel continente. E se fosse stata in possesso di quelle “streghe” ? Se proprio per questo motivo erano così invincibili come Tooru-san aveva detto? E loro cosa avrebbero dovuto fare precisamente? Recuperarla? Portarla a Konoha?
    Inutile dire che il seguito del tragitto fu pressocché un supplizio mentale per l'erede dei Kobayashi che accolse l'ultima pausa prima dell'entrata nel bosco con un sospiro di sollievo mal celato mentre, stringendosi stretta stretta nel suo mantello scuro, si sedeva per riposare. Un istante dopo Tooru la guida seguì il suo esempio, avvicinandosi a lei.

    “Ho visto gli uomini che hanno prelevato i vostri amici......e non erano ninja. Riconosco il portamento...di uno di loro ho riconosciuto anche la faccia, anche se dannazione se è invecchiato. ”



    Se l'inizio di quella conversazione non sembrava interessarle, arrivati a quel punto la ragazza si fece perplessa e anche decisamente incuriosita. Volgendosi verso l'inaspettato interlocutore, ne ricambiò lo sguardo.

    “In fondo lavorava per me, almeno fino a quando ho perso tutto e non ho più potuto permettermi di pagarlo...fortunatamente un mio vecchio concorrente ha saputo apprezzare le sue doti...come sta quel vecchio bastardo di un Kobayashi?
    Sei sua figlia, vero? O forse sua nipote? Il temperamento è...molto somigliante a quando era giovane.”



    Adesso si che era stupita, uno stato d'animo che non si fece problemi a mostrare.
    « Conoscete mio padre? » Domandò, ma non era sbalordita da questo: Toshiro Kobayashi era un uomo famoso per la sua ricchezza e il suo buon cuore, rispettato in tutto il continente e altrettanto temuto per il potere incontrastato della dinastia di cui era a capo, non era impossibile che anche una vecchia guida di Taki lo avesse conosciuto, ma... « Lui è come è sempre stato, anche in passato, gioca d'azzardo a Mahjong e perde » Annunciò la kunoichi, facendosi scura in volto « Sempre » Aggiunse, non nascondendo una leggera irritazione « Ma immagino che la sua gentilezza e il suo ottimismo non siano troppo diversi da quelli di un tempo, benché sentir dire che il mio carattere rassomiglia al suo, dopo una vita che mi è stato detto quanto al contrario sia simile a quello di mia madre, mi stupisce » Disse la ragazza, stringendosi nel mantello e osservando il volto dell'interlocutore per cercare di capire fin dove egli sapesse della sua famiglia « ...Eravate un mercante anche voi, Tooru-san? Di cosa? » Domandò poi, dopo un attimo, e sembrava interessata alla risposta « Avevate come sottoposto Gorou? Oppure Sadao? » Continuò attenta, non nominando però Mamoru, il quale, nato per servire suo padre e cresciuto come sua ombra sin dall'infanzia, non avrebbe potuto in alcun modo servire altra persona all'infuori del suo Primo Signore, a meno che... « Immagino che il non appartenere a nessun grande Clan mercantile abbia reso complicato il pagare dei sottoposti con i problemi di recessione a cui il nostro continente andò incontro in passato a causa delle tensioni politiche, soprattutto qui a Taki, oppure mi sbaglio? ...Come avete detto di chiamarvi di nome completo, perdonatemi? » ...a meno che i suoi sospetti sul Clan Aoki non fossero fondati e Mamoru, in passato come ora, fosse servito a ben altro che a calmare il carattere tutto pepe di suo padre, ottenendo informazioni nel minor tempo possibile e con la maggior accuratezza richiesta, spingendosi se necessario anche in Terre Straniere; ma se era quello il caso, perché proprio Tooru che poteva tutt'al più essere un disgraziato agricoltore...? Ma soprattutto, come poteva affermare di aver avuto come sottoposto uno dei suoi tre servitori se tutti i membri del Clan Kobayashi, a prescindere dal ruolo occupato, servivano la sua famiglia da generazioni?
    Socchiudendo gli occhi in un sorriso, la ragazza reclinò leggermente la testa di lato e annuì con gentilezza. Arrivati a quel punto aveva comunque già gettato le sue esche.
    « Porgerò in questo modo i miei omaggi a mio padre, la sua memoria è invidiabile, sono sicura che ricorderà di un tal intraprendente vecchio amico » Concluse, inchinandosi.
    Figlia del più celebre tra i mercanti ed erede di una dinastia che aveva fatto della manipolazione altrui il proprio asso nella manica per ottenere commerci sempre più vantaggiosi, la giovane Shizuka aveva in effetti qualcosa che condivideva con il padre, ed era la capacità innata di ottenere ciò che voleva da chi voleva... sperò che neanche quella volta la sua abilità la tradisse, perché se era vero che non si fidava del Kiriano o supposto tale, poteva dirsi altrettanto di quella guida, da cui si aspettava tutto e niente, e a cui non aveva apprezzato dare seppur vaghe informazioni circa la sua famiglia.
    Nonostante tutto c'era altro che spartiva con il suo amatissimo padre, ed era la gentilezza, una virtù che la portò ad intrattenersi con il vecchio fin quando non fu il momento di riprendere quel cammino che portò il gruppo all'interno del bosco, lì dove non mancò ovviamente di mettersi a piovere. A piovere. E Shizuka Kobayashi odiava la pioggia, come dimostrò bestemmiando tra i denti nel tirarsi il cappuccio del suo mantello sulla testa, benché il clima umido la stesse facendo sudare copiosamente, il che non era una buona notizia: L'odore diventava più forte e sarebbe stata più facilmente rintracciabile, senza contare le zanzare, che doveva insistentemente scacciare con una mano.
    La sua mente cominciava a divagare: Immaginava pericoli in ogni dove e ogni dettaglio veniva immagazzinato dalla sua mente come utile, a cosa e perchè ovviamente non sembrava essere rilevante. In breve tempo si rese conto di aver maturato l'agghiacciante idea di essere costantemente osservata, e per un attimo ebbe il timore che in quel gruppo già di per sé poco coeso Tooru-san remasse contro di loro, cercando di minare il loro affiatamento con una parolina lì e una là, tanto che per un attimo valutò più rassicurante dare fiducia a Yugata che a lui. Per un momento si sentì impallidire.

    “Dai su, riparati un po sotto il mio mantello... Spero che questa Pioggia non duri troppo a lungo, altrimenti potrebbe diventare un problema non poco pressante...”



    I suoi pensieri vennero interrotti da un fruscio e prima di avere il tempo di alzare la testa si rese conto che Atasuke era vicino a lei. Suo malgrado trasalì.
    « Ho già un mantello, grazie » Rispose rapidamente, in modo più brusco di quello che avrebbe voluto « E smettila di... »“piantonare Yugata”, stava per dire, ma si trattenne: Non avevo senso prendere le difese di qualcuno per dare la colpa a qualcun altro, si sarebbe creata dell'inutile tensione « …fare il cascamorto, non penso che sarai tu il fortunato che conquisterà il cuore dell'unica donna del gruppo » Si sbrigò allora ad aggiungere, scioccamente (e si maledì per questo), ma meglio di un silenzio facilmente fraintendibile.

    “Anche Tooru non si fida del kiriano, crede che ci sia qualcosa di strano”



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    Non aveva fatto in tempo ad accennare ad un'espressione benevola verso il compagno che questo, seduto al suo fianco, le bisbigliò quelle parole. In un istante il sorriso di poco prima le morì sulle labbra, e lei si irrigidì. Che non avesse poi fatto così male i suoi conti...?
    « Non ti fidare di lui » Sussurrò rapidamente, cercando di portare gli occhi di Atasuke nei suoi « Non prendere per oro colato tutto ciò che dice, è un falso » Non seppe precisamente perchè lo disse, e non riuscì a comprendere se avesse o meno fatto bene a sbilanciarsi così tanto, ma c'era qualcosa che non le quadrava in tutta quella circostanza, e non seppe se fosse interamente riconducibile al kiriano « Soppesa tutto ciò che senti e che vedi, e se mai le cose dovessero mettersi male, ricorda che mi conosci bene quanto io conosco bene te... » Aggiunse, forse insensatamente, prima di rialzarsi e, seguendo il gruppo, rimettersi in marcia.
    Stavolta questa fu relativamente breve, in quanto il gruppo arrivò in tempi abbastanza celeri alla fantomatica (e fatiscente) dimora dell'uomo che avrebbe dovuto ospitarli, ma che oltre ad essere apparentemente impazzito per aver lasciato la capanna incustodita, sembrava giustamente essere anche sparito; ovviamente perché le disgrazie non arrivavano mai da sole. Ma non era questo che la spaventava...
    … Arrivati a quel punto, infatti, sapeva che stava per accadere: Un lungo monologo solitario da parte di Atasuke stava per stordire tutti i presenti.
    Le sue aspettative non tardarono ad essere soddisfatte.
    « Senti un po', ma quanto diavolo parli!? » Sbottò la donna quando il compagno ebbe finito le sue illazioni, e la sua espressione era contesa tra l'irritazione e il più totale sconvolgimento « Sei solito tenere comizi mentre sei in missione, oppure cosa? » Domandò, allibita « Abbozzala di parlare da solo: C'è qualcuno in casa, non sappiamo chi è, lo scopriremo presto. Punto. La casa è minuscola, la planimetria misurerà ad occhio e croce ottanta, forse novanta Shaku... perché diavolo vuoi dividere il team » “composto da un tipo che dobbiamo teoricamente proteggere e dall'altro ci può bollare da un attimo all'altro” avrebbe volentieri aggiunto, irritata « Se sono state piazzate trappole e il tipo è abbastanza senziente da essere in grado di contare fino a dieci senza ripetersi, le avrà messe dove un povero babbeo come te andrebbe per evitarle, quindi... » “... Quindi sfondiamo la casa, spacchiamo tutto ed entriamo con un boato allucinante come il mio amato e buon vecchio sensei farebbe” avrebbe nuovamente aggiunto, ma si rese conto che forse esser stata cresciuta da un Colosso grande quanto una montagna e dalla delicatezza paragonabile ad un demone in una boccia certo non doveva averla aiutata particolarmente nella creazione di strategie, benché le accuratezze del compagno le sembrassero comunque assolutamente inutili se non addirittura ridicole. Non sarebbe bastato salire sul tetto e sfondarlo per entrare nella stanza da cui si era manifestata la luce? O forse era lei troppo sempliciotta (davvero probabile)?
    A prescindere dalle sue idee però lasciò che fosse Atasuke a fare il capo del gruppo per quella volta visto che sembrava tenerci così tanto, e si limitò dunque a seguire il compagno alla porta del magazzino, dove lui ebbe modo di dimostrare quanto legali fossero le attività insegnate dagli Uchiha. Se non lo avesse saputo esserlo guardiano delle mura di Konoha, gli avrebbe commissionato un furto agli uffici amministrativi del villaggio, arrivati a quel punto.

    “Ok, io ora entro da solo, farò un segnale nel momento opportuno”



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    « Ma certo, ma certo... ti aspettiamo qui, ti facciamo un fischio se arriva la polizia » Ghignò la ragazza, lanciando un rapido sguardo dapprima ai due altri compagni che l'affiancavano e poi dentro il magazzino. Le parve di vedere lo Shinobi degli Uchiha accucciarsi e toccare il pavimento, e lì per lì esitò: Cosa diavolo stava facendo adesso? Aveva trovato una trappola e stava cercando di disattivarla...? E se non ci fosse riuscito e questa fosse comunque scattata?
    Sorrise graziosamente, infilando le mani all'interno del mantello e toccando la tsuba della sua wakizashi quasi istintivamente, poi si rese conto della follia della circostanza che stava assecondando: Perché stavano facendo tutto quel baccano, se invece avrebbero potuto...
    « Tooru-san, chiamate il vostro amico, annunciate che siete voi assieme a dei compagni di cui vi fidate, se è vero che l'accogliente padrone di casa vi conosce perché non dovrebbe uscire? » Ma soprattutto: Se era vero che dentro c'erano dei briganti, o le magiche nonne di cui tanto si parlava, perché entrare in una casa in cui una trappola poteva essere l'anticamera di una serie ben più agghiacciante di pericoli? In ogni caso la loro presenza era già stata svelata, la candela che si era accesa aveva rivelato una persona di fronte alla finestra che dava davanti al piccolo spiazzo in cui loro avevano fatto il loro primo esordio, ciò stava a significare che se chi occupava la bettola era loro ostile avrebbe potuto attaccare da un attimo all'altro, avvantaggiandosi della conoscenza della casa e del territorio, meccanismi a prescindere ovviamente « Non fatemi venire il dubbio che io non possa fidarmi di voi come sono sicura voi vi fidiate di me, gli amici di mio padre sono anche i miei, quindi... » Sorrise ancora, affilando lo sguardo « Annunciatevi » Ordinò secca, trattenendo a stento un tremito.
    Era legata ad Atasuke Uchiha più di quanto lo fosse a molte altre persone in quel mondo e conosceva lui meglio di quanto forse conoscesse se stessa... ma loro due venivano da due vite e condizioni diverse, e se lui era cresciuto nella scrupolosità di un Clan dalle inquadrature sistemiche, lei era stata allevata nei boschi da un randagio dalla fama non rassicurante. I loro metodi di azione erano troppo diversi per coesistere, ma forse sarebbe riuscita a farli funzionare comunque « Yugata » Disse la ragazza a quel punto, volgendosi verso l'unico membro che sembrava essere ignorato pressocché da tutti « Tu sei qui perché non hai altra scelta, ma se non mi offri il tuo aiuto creperemo entrambi come animali... Forse sei di Kiri o forse no, forse tutto quello che hai detto è vero oppure è solo una grande menzogna, ma a prescindere da tutto ciò sei qui, perciò cerca di sopravvivere: Tieni gli occhi aperti, offrimi il tuo aiuto e io saprò fare altrettanto con te un giorno » Non seppe precisamente perché lo disse, ma immaginò che continuare ad ignorare un membro del gruppo fosse più deleterio che dargli troppo credito come avevano fatto fino a quel momento con Tooru.
    La buona ricetta per un Team vincente, le aveva sempre detto sua madre, era la perfetta armonia. E se questa non c'era, andava creata.
    Forse muoversi con troppa delicatezza non era proprio la scelta adatta... cominciava ad avere la netta sensazione che da quando era arrivata a Taki si fosse mossa su superfici veramente molto sottili. Di quelle che si rompono facilmente.


    divisore




     
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  11. Jimmy il Rettile II
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    YOLO!

    Ok nonno ci sai fare, ma attento ai gioielli... sussurrò ironico Akage mentre ritraeva l'arma puntata al cavallo del vecchio Devo stare più attento, se scoprono che non sono proprio una pippa come voglio fargli credere mi fanno fuori.. Tieniti pure il tuo stuzzicadenti, fottesega... continuò stendendosi a terra Oh avvisate quando avete preso una decisione io disconnetto il cervello. voltò le spalle al gruppo, chiudendo gli occhi. Vi furono una serie di bla bla bla, seguiti da altri bla bla bla, battibecco, formazione per il viaggio, bla bla bla.



    Partirono in tarda mattinata, dopo aver consegnato Drake ad un gruppo di mercanti parenti di Shizuka. Il viaggio fu scandito da pause sistematiche, passate per lo più in silenzio, tranne qualche sporadica interruzione da parte di Tooru, con le sue strategie di sopravvivenza anti-strega e una lezione storico-morfologica della zona, senza contare le chiacchierate con i due fogliosi. Non ci voleva un genio per capire che il gruppo non si fidasse del finto-kiriano che, per tutto il tempo, decise di rimanere assorto nei suoi pensieri, in sintesi Cibo, sigaretta, pisciatina, letto e belle tettone. Il suo voto di silenzio si infranse solo all'ennesima frecciatina del gruppo (rivolta da Atasuke) al disinteresse dello Shinobi nell'accumulare acqua per le sue suiton. Atasuke ma ti rendi conto delle affermazioni idiote che escono dalla tua bocca? Disse cercando invano il sostegno degli altri Ma ti pare che non siamo addestrati anche per affrontare un eventuale assenza d'acqua? Fortuna che non sono di Suna altrimenti non saprei come spiegarlo... rimase in silenzio durante l'ultimo tratto di marcia fino a quando non arrivarono nei pressi di una capanna che sembrava abbandonata.



    Siamo arrivati... Però...non ci sono luci. Nemmeno una...mi sembra strano che sia andato a dormire senza lasciare il fuoco acceso, dopotutto ci sono animali selvatici qui nella foresta, sarebbe pericoloso spegnerlo. Ottima osservazione.. pensò Akage spegnendosi la sigaretta sul palmo della mano e facendosi più serio. Avrebbero visto un lato del giovane che pochi conoscevano. Osservò attentamente la zona, ascoltando nel contempo le osservazioni del vecchio. Non andava per niente bene. Rimase in disparte cercando di rimanere il più nascosto possibile, ci fosse stato qualcuno nei paraggi sarebbe stato imprudente mostrarsi. Cercò di individuare i punti strategici nel quale era possibile nascondersi o piazzare trappole e poi si accese una luce...no, nessuna idea...si accese una luce nella capanna proiettando un ombra nitida, una sagoma che lo stesso Tooru parve riconoscere. La luce si spense facendo ripiombare nell'oscurità l'abitazione. Non ha senso... pensò rimettendosi in piedi cercando di pensare al modo più sicuro per tenere in vita la squadra Non mi interessano le loro vite ma se loro muoiono io a casa come ci torno? «Ok, allora... C'è qualcuno all'interno dell'edificio apparentemente abbandonato, tuttavia non siamo certi si tratti del proprietario. » La testa di Akage si mosse lentamente e il suo volto si contorse in un espressione tanto ridicola quanto esplicativa Ma non mi dire... Per quanto ne sappiamo potrebbe essere un brigante o anche una strega venuta qui per qualche motivo. In ogni modo dobbiamo entrare silenziosamente e prendere chiunque sia all'interno dell'edificio. Se si tratta del boscaiolo porremo le nostre scuse, ma se si tratta di altri porremo invece delle domande.» Con due dita fece cenno ad Atasuke di avvicinarsi per poi sussurrargli Se quello è il "taglialegna" (nome che comunque sa di film horror) io bacio il vecchio sulla bocca...grazie per avermi ascoltato... Chiunque nella posizione di Atasuke di sicuro avrebbe mozzato la lingua ad Akage, molti ci avevano provato, alcuni ci erano quasi riusciti ma se c'era una cosa che al ninja di Ame non andava giù erano le cose ovvie tipo "dentro c'è qualcuno" e "non sappiamo chi possa essere" Maddai! «Quindi... detto questo mi pare chiaro che dovremo entrare...» Ci risiamo... Scollegò il cervello per qualche momento focalizzando l'attenzione sulla capanna/casa quel che è. La sua mente vagò per qualche minuto, assimilando passivamente le parole dei due ninja della foglia, si destò solo una volta sentito il nome della sua falsa identità « Yugata » si voltò distrattamente scuotendo la testa Eh? Scusa...pensavo ai cazzi miei... borbottò « Tu sei qui perché non hai altra scelta, ma se non mi offri il tuo aiuto creperemo entrambi come animali... Forse sei di Kiri o forse no, forse tutto quello che hai detto è vero oppure è solo una grande menzogna, ma a prescindere da tutto ciò sei qui, perciò cerca di sopravvivere: Tieni gli occhi aperti, offrimi il tuo aiuto e io saprò fare altrettanto con te un giorno » Bla bla bla. Si grattò il mento continuando a fissare la capanna, gli occhi si chiusero in due fessure e l'indice si mosse indicando il cielo. Non per essere petulante ma che cazzo vi insegnano a Konoha? la voce, concitata era comunque strozzata in modo tale che solo i membri del gruppo potessero ascoltare Ora, tu sei convinto che ci siano trappole ovunque, fin qui posso anche essere d'accordo, ma in un ambiente così raccapricciante e tetro ti sembra davvero una bella idea dividerci? Non hai mai visto un film horror? Il gruppo si divide e il kiriano muore per primo. il dito si muoveva su e giù, su e giù indicando Atasuke per poi spostarsi sulla Kunoichi E tu vuoi urlare ai quattro venti che siamo qui...tanto vale portarci dietro un'insegna al neon con la scritta: Inculateci a morte! Non so qual'è la vostra missione ma la mia è FARVI sopravvivere per salvarMI la pellaccia! Ecco che inizia lo Show...

    C'è qualcosa che non mi convince. So che non è il momento per lunghi discorsi ma ascoltate: quel "Accendi&Spegni" della candela è poco convincente, sembra che qualcuno voglia attirarci dentro e, se è così, c'è si da pensare che sia piena di trappole... il suo tono fin troppo serio ma non vi preoccupate non durerà per molto, spero...Inoltre potrebbe esserci qualcun altro nascosto in attesa di un nostro passo falso...guardate il pozzo, non so voi ma quello sarebbe un nascondiglio perfetto per tendere un agguato: buio, profondo. Compose tre sigilli e al centro del gruppo venne a crearsi una copia d'acqua Mandiamo lui in avanscoperta. Il clone si guardò intorno per poi colpirsi il volto col palmo della mano Che cazzo hai combinato stavolta Akage? strana reazione vero? il clone sembrava avere coscienza tutta sua e si rivolgeva ad Akage come ad un fratello Qualunque cosa abbia fatto, perdonatelo...è solo un incosciente... Senti, mi sono perso ed ora sono nei guai. Non ho tempo per spiegarti tutto...c'è qualcosa che non va in quella capanna e tu... Fammi indovinare: mi mandi di nuovo a morire, vero? Akage annuì seccato, indicandogli la capanna un'altra volta Non mi dire che hai ancora paura dei pozzi...non cambi mai...quante volte te lo devo dire che non ci sono bambine morte che vogliono ucciderti li dentro... il clone si voltò verso i presenti ancora una volta facendo ruotare l'indice in direzione della tempia, neanche i cloni avevano una buona considerazione di Akage.



    Piegato sulle ginocchia Akage estrasse la wakizashi disegnando la pianta approssimata della capanna. Allora, Gakea (il clone) vai alla porta principale mentre Atasuke si dirige verso il magazzino. Voglio che siate sincronizzati: attiriamo l'attenzione su Gakea mentre Atasuke entra dal retro. disse rivolto ai due tracciando i loro percorsi sul terreno. Io mi apposto sul tetto. Se dovesse servire posso entrare da li se le cose si mettono male. continuò voltandosi verso Tooru e Shizuka Shizuka tu dovrai tener d'occhio Tooru. Se perdiamo lui col cazzo che torno a casa. Fino a quando non siamo entrati vorrei che voi rimaniate qui nascosti ... si bloccò per un attimo, come se qualcosa avesse interrotto i suoi pensieri. Si avvicinò a Shizuka bisbigliandole qualcosa all'orecchio, lo stesso fece con Atasuke: una piccola parola d'ordine nel caso si fossero imbattuti in cloni o quant'altro. Bene, mentre Atasuke si tiene in contatto con Gakea, io mi tengo in contatto con Shizuka...andiamo. Akage e il clone si mossero. Il primo andò a posizionarsi sul tetto con la wakizashi estratta pronto a farsi strada tra la paglia al minimo segno di problema, l'altro invece si posizionò al lato della porta, piegato. Bene bene....vediamo se troviamo qualcosa... una volta ricevuto il segnale da Atasuke, il clone si mosse all'interno dell'abitazione. Un rumore di spago anticipò un sonoro Splash seguito dal vibrare delle pareti della capanna. Atasuke aveva ragione... pensò Akage mentre, squarciando la paglia del tetto, entrava nella capanna buia e piena di chissà quali altri pericoli.


    Tecniche utilizzate: Tecnica della moltiplicazione acquatica - Consumo: Medio
    Abilità Utilizzate: Comunicazione a distanza (collegamento Shizuka) - Consumo: 1/4 basso

    Note: nel caso ci dovessero essere errori contattatemi e cazziatemi.
     
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    [La pausa con Shizuka]

    Ah, tuo padre quindi...certo, certo. Ridacchiò un secondo. Carattere gentile ed ottimismo? Oh, si senza dubbio, sempre con quell'aria serafica che nessuno riesce a turbare, specie mentre prepara il suo the. Mantenendo una smorfia sorridente Tooru avrebbe scosso il capo. Ottimo the, tralaltro, quello non glielo si può negare, è un vero maestro...anche se... E si inchinò appena, abbassando un poco il tono di voce ...anche se posso garantirti che dietro quell'aria imperturbabile si nasconde tutt'altro! Per questo dico che ti somiglia...stessa parlantina...anche se voi Kobayashi siete un pò tutti così...ma il modo in cui hai ceduto allo stress prima era la copia esatta di quando Mihoko gli ha detto di essere incinta, anche se lui in aggiunta tremava come una foglia.

    Eheheheh...quel giorno era sconvolto ma non voleva che nessuno si accorgesse del principino che andava a pezzi, quindi lo ho portato in giro...e lo ho fatto ubriacare per la prima volta. Ma ci pensi? Venticinque anni e non si era mai ubriacato...non puoi immaginare con quanta foga iniziò a parlare.
    Le diede un colpetto col gomito. Fammi un favore però...non dirgli che te lo ho detto, penso si sotterrerebbe dalla vergogna, il vecchio Teru. E ridacchiò ancora, allontanandosi e lasciando che lo sguardo vagasse lontano, mentre il sorriso ancora gli incurvava le labbra. Ero un mercante...si...e mi è capitato di accodare la mia carovana a quelle dei Kobayashi...voi con stoffe e io con armi e altri prodotti della metallurgia... Sospirò. Non era una grande compagnia ma mi dava da vivere, anche senza un clan o una storia importante alle spalle...ero anche bravino nel mio mestiere...

    Gorou...Sadao...nessuno di questi due nomi mi dice niente. L'uomo che lavorò da me prima di passare più di vent'anni fa al clan Kobayashi si chiamava...Mamor....no....no, non ricordo proprio il nome.
    Sembrava un vecchio ottuagenario che confondeva i nomi dei vecchi amici, anche se Tooru non dimostrava più di sessant'anni. Però era del clan Aoki, questo lo ricordo benissimo. Annuì, rialzandosi. Se torneremo tutti interi da questa scampagnata, come spero, allora potremmo andare assieme a salutarlo, dopotutto sono anni che non assisto ad una cerimonia del The ben fatta. E accennò un breve inchino...ormai era il momento di riprendere la camminata. Non aveva rivelato il suo cognome...


    [La pausa con Atasuke]

    Le streghe sono un problema solo per chi si avvicina troppo alle fonti...e non sono molti a sapere della loro esistenza. No, Taki è una terra di lacrime e sangue, amico mio. Lacrime...e sangue. Commentò Tooru, con tono amaro, mentre chiacchierava con Atasuke.


    [La casa nella foresta]

    Tooru chiamò inutilmente il suo amico, ma al terzo tentativo decise di smettere. Qualcosa non quadra. Non quadra proprio. Mormorò inchinandosi appena, con la mano destra che muoveva lentamente le dita, pronta a scattare per afferrare la spada casomai ce ne fosse bisogno. Lui ogni tanto lascia la casa, ma non è così scemo da spegnere ogni luce...spero non gli sia successo niente di grave. E chiunque fosse all'interno ormai sapeva con certezza della presenza dei ninja...ma c'era poi qualcuno dentro la casa? Quel silenzio innaturale non poteva che anticipare qualche sorpresa...qualche sorpresa del tipo più sgradevole possibile. Io sono costretto a fidarmi di te, ragazzina del clan Kobayashi...ma spero che presto avrai in me la stessa fiducia che avevo costruito con Teru. le disse, mentre restavano di vedetta, attenti ad eventuali pericoli che potessero arrivare sia dall'esterno che dall'interno

    Sul retro Atasuke dovette ringraziare i suoi sensi acuti per avergli segnalato la trappola in tempo, e fortunatamente le sue conoscenze sugli inneschi non dovevano essere inferiori a quelle di chi aveva progettato quel trabocchetto, dato che riuscì a disattivarlo senza danno. Fece appena in tempo a guardarsi intorno (la stanza era spoglia a parte la tavola con la sega circolare in un angolo, che una volta osservata con più attenzione avrebbe rivelato la presenza degli spaghi ed inneschi che la collegavano alla trappola) che dopo una manciata di secondi si udì un violento tonfo provenire dalla porta in fondo alla stanza...immediatamente seguito da un suono che poteva solo essere quelle delle assi del tetto che venivano spaccate con forza! Ma che diavolo stava succedendo???


    Dal tetto Akage poteva vedere quasi tutto il circondario nel raggio di una quindicina di metri dalla casa, con giusto la sezione nordorientale non pienamente visibile a causa degli alberi troppo fitti. Non sembravano esserci nemici appostati (nemmeno tra gli alberi più fitti, per quello che riusciva a vedere) e non percepì alcun rumore all'interno. Poi, non appena Gakea incontrò la sua fine per l'ennesima volta, Akage si gettò all'interno senza trovare particolari ostacoli nello sfondare il tetto (che pareva essere ben poco curato, con alcune assi danneggiate dall'umidità e dal tempo), ritrovandosi davanti ai resti del tronco, al pavimento graffiato, a un punto in cui il tatami si interrompeva in un quadrato in cui stava il focolare, ora spento, adagiato direttamente sul terreno. Entrare attraverso la porta principale o le finestre anteriori era pressochè impossibile, visto l'ingombrante tronco della trappola...il resto era più o meno come lo aveva descritto Tooru...salvo un tavolo al capo opposto della stanza, con una candela spenta sopra ed un uomo seduto accanto, proprio davanti alla finestra da cui avevano intravisto la silhouette del proprietario!

    290px-Zennosuke



    Aveva un aspetto giovanile, con folti capelli neri acconciati in stile afro ed indosso un abito tradizionale. Il suo sguardo puntava dritto su Akage e sorrideva come se stesse per alzarsi e dargli il benvenuto in quella casa. Ma non doveva essere un "vecchio" amico di Tooru? Quel tizio non dimostrava più di trent'anni e crtamente un sorriso accogliente non aveva niente a che fare con le trappole mortali che avevano dovuto affrontare i ninja!

    Non parlò, nè avrebbe risposto ad alcuna domanda nemmeno quando (e se) Atasuke fosse arrivato nella stanza. Al contrario si sarebbe limitato a fissare il "kiriano" con quel sorriso cordiale come se nulla al mondo potesse turbare la sua pace interiore. Tuttavia dopo una manciata di secondi, oppure se per caso Akage avesse attaccato o si fosse avvicinato a meno di tre metri (stava a circa sei metri in quel momento) improvviamente la testa dell'uomo-afro si sarebbe aperta in due per il lungo, come se la avessero spaccata con una spada estremamente affilata...tuttavia quello che aspettava il ninja non era un getto di sangue degno del più pacchiano film horror, quanto piuttosto una vista che faceva pensare ad alcuni antiquati film di fantascienza: dietro quella faccia divisa a metà stavano numerosi meccanismi dall'aria estremamente complessa, ma non ci sarebbe stato il tempo di ammirarli dato che in appena una frazione di secondo da quella fenditura sarebbero emersi un gran numero di Shuriken, tutti diretti al torso dello sfondatore di tetti! [Due attacchi consecutivi, composti da quattro shuriken l'uno - Forza Blu+2 tacche]

    Le due scariche di proiettili si sarebbero succedute a brevissima distanza tra loro, ma la seconda sarebbe stata scagliata tenendo conto di eventuali difese o spostamenti di Akage, come a colerlo cogliere mentre era impegnato a reagire alla prima...questo non poteva che significare che quell'uomo (o qualunque cosa fosse) non era affatto una trappola automatica, ma qualcosa di molto, molto più raffinato!

    Comunque andasse, dopo il lancio le due metà della testa si sarebbero nuovamente unite, senza che rimanesse alcun segno di ciò che era stato, quindi l'intero corpo si sollevò in maniera estremamente naturale, avanzando di qualche passo mentre estraeva dalla manica un Kunai leggermente più lungo ed affilato della norma [Potenza 20, lungo come un Aikuchi] e, sempre col sorriso sulle labbra si sarebbe avvicinato accelerando di scatto e cercando di conficcare l'arma in un affondo al collo di Akage!!![Forza e Velocità Blu+2 tacche]

    Se per caso Atasuke fosse stato nella stanza, durante lo scatto la testa dell'uomo Afro si sarebbe girata verso di lui, in una curva tutt'altro che naturale, aprendosi ancora e scagliandogli contro una salva di Shuriken [3 Shuriken al tronco - Forza Blu+3 tacche], senza con questo limitare in alcun modo la sua offensiva contro il ninja di kiri! Ma cosa diavolo era quell'essere?


    zq5r



    Shizuka e Tooru, non direttamente coinvolti, perdono uno slot azione in quanto "colti alla sprovvista". Inoltre impiegano uno slot azione per entrare dalla porta aperta da Atasuke e raggiungere la Sala. La porta anteriore è bloccata dal grosso tronco, rendendo difficile utilizzare quell'ingresso.
     
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  13. Jimmy il Rettile II
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    Afro-ninja
    Voglio i tuoi capelli!


    Entrare dal tetto non è stata una buona idea. Il Nero aveva ragione, mi ero intrufolato in una stanza buia, le finestre erano bloccate dal tronco, senza contare che potevo incappare in un'altra trappola. Insomma, bloccato in una stanza senza vie di fuga, una bella gatta da pelare. La stanza non era molto grande, scarsamente illuminata, un focolare spento al centro. C'erano altre porte, ognuna delle quali dava accesso alle altre stanze, una di sicuro al magazzino. Chissà se il foglioso è ancora vivo? Una domanda più che lecita, la capanna era una trappola mortale e le sorprese non erano ancora finite.
    All'angolo della stanza, vicino alla finestra ostruita dal tronco, ad un vecchio tavolo di legno scheggiato l'ambigua sagoma che ci aveva attratti nella capanna sedeva impassibile. WOOOOOOOOOOOOOH! Guarda che stile! L'oscurità non mi impediva di notare la folta capigliatura riccia, la stessa che Tooru aveva sembrato riconoscere e che il Rosso, così come me, sembrava apprezzare tantissimo. Hey mi vuoi dire come ci riesci? Usi prodotti particolari? Non mi piaceva quel tipo, mi fissava immobile con quel sorrisetto stampato in volto, non aveva fatto una piega per lo squarcio sul muro né per il tentativo di irruzione fallito, quello del clone ovviamente. Quando si alzò, quasi a volermi dare il benvenuto, trassi un sospiro di sollievo. Ah finalmente, pensavo non mi v... Ripeto: non è stata una buona idea. Non ti ci mettere anche tu...siamo in un mare di guai... Voglio i suoi capelli! NON ROVINARLI!. Un rumore meccanico preannunciò una scena raccapricciante, la sua faccia si divise in due parti, la mia voce si fece bisbiglio Hey Piccola abbiamo un problema...

    Obiettivo: Sconfiggi l'Afro-ninja e impossessati dei suoi capelli.
    Obiettivo Secondario: Impossessati dei suoi capelli.



    Lo stridio metallico lasciò il posto ad uno strano sibilo. Una prima ondata di Shuriken piegava lo spesso tessuto del mantello, facendomi sentire l'impatto del colpo anche al di sotto del corpetto. [Ferita lieve] Il rumore metallico che ne seguì funse da preavviso per una seconda scarica, quasi istantanea. Non farti beccare questa volta. La Trancia-tetti si mosse velocemente, con un movimento quasi istantaneo il corpo si mosse spostandosi di 1 metro a sinistra, la lama intercettò gli shuriken più vicini deviandoli leggermente [Slot Difesa I]. Avvicinati alla capanna! Devi aprire un varco! La testa dell'afro ninja si richiuse rapidamente, sembrava non volesse limitarsi a eiaculare oggetti dal quella cazzo di testa. Ci lanciammo uno contro l'altro, accorciando le distanze, la sua lama fendeva l'aria così come la mia. Un colpo netto [Riflessi Blu +2 tacche] deviò la sua lama all'esterno UUUUUUUUH! Non danneggiare i capelli! Ricordatelo! Ci mancavi soltanto tu a rompere adesso! Va bene Va bene! La Trancia-tetti si mosse menando un primo fendente verso destra, parallelo al terreno avrebbe mirato al collo dello strano marchingegno [Slot Azione I] seguito subito da un secondo fendente, questa volta discendente e diretto a ledere il petto, dalla spalla sinistra fino all'ombelico [Slot Azione II]. Forse sono l'unico ad aver notato che questo coso è più veloce di te... Non l'hai notato? C'era la sorpresina! [Lame di Chakra: 50 cm] sperando che i fendenti fossero andati a segno indietreggiai lasciando cadere ai piedi dell'afro-ninja un'altra piccola sorpresina [Slot Azione III], una coltre di fumo viola avrebbe occultato qualunque cosa nella stanza togliendo la visuale soprattutto allo strano ninja meccanico. Mi ritrovai sotto lo stesso squarcio da cui ero entrato, mi piegai leggermente sulle ginocchia pronto a uscire fuori dal quella stramaledetta capanna. è tempo ridurre in cenere questa topaia Baby!



    Statistiche


    Chakra: 54 Bassi
    Vitalità: 15,75 Leggere
    En.Vitale: 34,75 Leggere

    Forza: 500
    Velocità: 500
    Riflessi: 500
    Resistenza: 500

    Agilità: 500
    Precisione: 500
    Senjutsu: 500
    Concentrazione: 500

    Tempistica


    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti

    1° Slot Difesa: Schivata laterale (1 metro) [+2 tacche]
    2° Slot Difesa: Deviazione Shuriken
    3° Slot Difesa: Deviazione Colpo al collo [+2 tacche]

    1° Slot Azione: Fendente al collo
    2° Slot Azione: Fendente alla spalla
    3° Slot Azione: Fumogeno

    1° Slot Tecnica: Lama di Chakra

    Slot Gratuito: Spostamento 3 metri in avanti + Indietreggiamento 4 metri indietro.


    Conoscenze Utilizzate


    Lame di Chakra
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (Veloce)
    L'utilizzatore può sviluppare una lama di chakra che aumenta la lunghezza delle armi impugnate o del colpo senz'arma. L'estensione energetica è visibile, ha potenza pari alla potenza dell'arma e può solo tagliare. Se posseduta l'abilità Impronta di Chakra, queste estensioni ottengono il potenziamento come ninjutsu, oltre ai benefici di un'eventuale Manipolazione della Natura sull'arma.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo: Mediobasso )
    [Estensione Massima: 25 centimetri ogni Grado]
    [Da genin in su]

    Wakizashi [AdCC]: La Wakizashi e' una spada corta che veniva portata dai samurai insieme alla Katana. Veniva chiamato anche spada d'appoggio, a una mano. Essendo più corta rispetto alla Katana, circa 60cm, era più adatta per battersi negli interni. Wakizashi e' più maneggevole rispetto alla Katana.
    Tipo: Lama-Taglio
    Dimensione: Media
    Quantità: 1
    (Potenza: 20 | Durezza: 3 | Usura: 60 | Crediti: 60)
    [Può causare Sanguinamento Leggero per 1 round]

    Fumogeno [Bomba]: Piccoli esplosivi che creano una nube di fumo che si dirada dopo un post, se utilizzato in un ambiente aperto, dopo due post, se in un ambiente chiuso. Zone fortemente areate diminuiranno l'efficacia dell'esplosivo. Entro 3 metri dal punto d'impatto l'utilizzatore avrà un occultamento naturale completo; entro 6 metri, invece, un occultamento naturale parziale.
    Tipo: Speciale-Supporto
    Dimensione: Minuscola
    Quantità: 2
    (Potenza: 1 | Durezza: 1 | Usura: 5 | Crediti: 20)



    Note: Tutti i vari colori indicano i pensieri del personaggio (Nero e Rosso). Scusate ma non riesco a centrare la tabella, se la centro sforma a morire -.-
     
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    [La casa nella foresta II - Akage]

    Gli attacchi della creatura meccanica vennero nullificati dall'abilità nella lama di Akage, mentre una seconda trappola, forse non vista, ritardava l'ingresso di Atasuke nella stanza (una serie di sottili lance in legno che si sollevarono dallo stipite della porta, bloccando il passaggio ma fortunatamente non causando alcun danno allo shinobi, che avrebbe dovuto sfondarli per passare, tuttavia). Era il momento della controffensiva, con il primo attacco del "kiriano" a cui l'avversario risposta abbassandosi molto rapidamente, divaricando le gambe con un movimento che normalmente sarebbe stato impossibile per dei muscoli e delle articolazioni reali...il che la diceva lunga sulla natura di quegli arti.

    L'assalto successivo, discendente, non fu altrettanto facile da annullare, poichè la bambola cercò di evitarlo scartando di lato (con buona pace delle leggi della fisica, che sembrava ignorare) ma per quanto rapido non poteva far fronte all'improvviso allungamento della lama legato alla tecnica del ninja, ritrovandosi con un il braccio sinistro amputato e la gamba sottostante pesantemente danneggiata!

    Eppure su quel viso persisteva un sorriso gioviale, come se nulla fosse, mentre si sollevava da terra in modo da non appoggiare la gamba danneggiata, fluttuando. Non fece una piega nemmeno quando il fumogeno lo avvolse completamente, ma proprio mentre Akage cercava di saltar via avrebbe messo in atto il suo attacco. Nel mezzo del fumo una mano della creatura (quella che non era stata amputata) avrebbe preso il volo contro lo shinobi, cercando di afferrargli una gamba prima che saltasse, conficcandovi gli artigli affilati che erano usciti dai polpastrelli [Blu+2 tacche - Potenza 25]. Subito dopo il resto del corpo la avrebbe seguita in volo, con la bocca aperta da cui ora spuntava una lunga lancia che, se tutto fosse andato a dovere, si sarebbe conficcata nel centro dell'addome del ninja [Blu+4 tacche - Potenza 35] cercando di correggere la traiettoria in seguito ad eventuali spostamenti del bersaglio.

    CITAZIONE
    Un post molto breve, essendo solo una parte. Chi non ha ancora postato ha tempo per recuperare, eventualmente.
     
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  15. Jimmy il Rettile II
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    Afro-ninja
    Voglio i tuoi capelli!



    The Road so far



    Mi sono perso nelle terre di Taki, devo fare ritorno a casa. In un piccolo villaggio ho incontrato un gruppo di Ninja di Konoha in missione e sono riuscito a farmi passare per un Kiriano. Sono costretto a partecipare alla loro mission per poter finalmente far ritorno ad Ame.

    Avete capito cos'è vero? è una ballerina! La smettete di parlare avete rotto! Il mio avversario di sicuro non era umano, questo si era capito. Con un'agilità disarmante aveva eluso il mio primo attacco senza problemi, infondo me lo aspettavo non era che un mero test per mettere alla prova le capacità di quella cosa. Ah quindi non hai capito... tuttavia ero riuscito a mettere a segno gli altri due fendenti: la lama di chakra gli aveva reciso un braccio, danneggiando pesantemente la gamba di quell'essere che continuava ad avere quel sorriso ebete stampato in volto. Non c'erano più dubbi, quello che stavo affrontando non era per niente un avversario normale A me sembra una marionetta, poi fa tu... Un Afro-Ballerina. Se le vocine nella mia testa, o almeno una di loro, avessero avuto ragione questa "marionetta" era soltanto un diversivo, il vero avversario era da un'altra parte a godersi lo spettacolo nascosto in un posto sicuro. Il lancio del fumogeno non era altro che un modo per prendere tempo, sperando che i due fogliosi arrivassero in tempo Dove cazzo è finito Atasuke? E perché quella tettona di Arashi non risponde? pensai mentre, indietreggiando, mi sentii afferrare la gamba in una presa, era come se degli ami si fossero conficcati nel polpaccio provocando un dolore acuto e insistente. Saldamente attaccato alla mia gamba non riuscii a contrattaccare, accecato dal mio stesso fumogeno. Spiccai comunque il salto, portandomi dietro la marionetta fuori dalla coltre di fumo, ma le sorprese non erano ancora finite. La marionetta spalancò la bocca e da essa fuoriuscì una lunga lancia, pronta a trapassarmi lo stomaco. Per fortuna, o meglio, per merito del chakra, riuscii a spostarmi quanto bastava per limitare i danni [Riflessi +3 Tacche | Basso] Merda!. Riuscii a spostarmi quanto bastava da non subire interamente il colpo, la lancia infatti trapassando il mantello aveva lacerato anche il corpetto, tagliandomi il busto sulla destra. Non mi lasciai scoraggiare dal mio sangue versato che gocciolava sull'umido pavimento in legno, contrattaccai rapidamente sferrando un fendente [Slot Azione I - S&M], parallelo al terreno, mirato al busto dell'essere meccanico. Il colpo, sferrato con la mancina, sarebbe passato al di sotto della lancia disegnando una traiettoria semicircolare diretta verso sinistra [Velocità +2 Tacche | 1/2 Basso]. Che il colpo fosse andato a segno o meno, avrei lasciato la wakizashi liberando la mancina che si sarebbe mossa rapidamente nel tentativo di afferrare la lancia [Slot Azione II], così come la destra molto più vicina all'obiettivo [Velocità +2 Tacche | 1/2 Basso]. Facendo leva sul corpo avrei tentato di scaraventare a terra il fantoccio [Slot Azione III] sfruttando la stessa lancia che poco prima mi aveva colto alla sprovvista. Il movimento discendente, pieno di rabbia, avrebbe avuto un effetto devastante sull'avversario [Forza +2 Tacche | 1/2 Basso].
     
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