Vuoto di Luna negli Occhi

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    « In linea con i suoi gusti, dici? », domandò quasi distrattamente Jeral a Benkei mentre entrambi fissavano la maestosa struttura ghiacciata all'interno di Ame. Un posto surreale, senza dubbio. Se quel luogo era in linea con i suoi gusti poteva solo significare che Yoshitsune, il suo collegamento con il Bersaglio, era un individuo teatrale e dal gusto decadente, e che forse utilizzava l'arte del ghiaccio. Con l'eccezione dell'ultima parte, questo lo rendeva piuttosto simile a Jeral. Il che lo fece incazzare ancora di più. Avrebbe dato sfogo ad ogni oncia del suo potere e prosciugato la forza delle Voci per ottenere quel che desiderava. La morte del Bersaglio. Poi la libertà sarebbe stata sua. Gli occhi violacei dell'Immortale guizzarono al cielo notturno di fine agosto, soffermandosi sull'enorme astro che risplendeva tra le nubi. La luna. Un giorno l'avrebbe fatta sua. Una volta eliminato il Bersaglio, tornò a ripetersi, fissando nuovamente lo sguardo sull'edificio ghiacciato. Una volta insegnato a quei mortali a temere il castigo della divinità che si era incarnata per punirli tutti, fino all'ultimo.

    L'Avatar ascoltò con attenzione le parole del possente brigante, Benkei, a proposito delle possibilità di una incursione e dei poteri di Yoshitsune. Ignorò la presenza della fastidiosa donna che l'uomo si era portato appresso al posto di una squadra d'assalto, evitando anche di commentare la sua scelta. In ogni caso, non sarebbe cambiato nulla. Anche se ora, grazie a Benkei stesso, aveva una maggior coscienza del fatto che nella sua forma attuale le sue capacità erano limitate, non temeva la tecnica di spada di Yoshitsune o la sua presunta impercettibilità. Per lui, che era immortale e che viaggiava al di sopra delle regole applicabili ai fragili umani, sarebbe bastato attendere che Yoshitsune lo vedesse arrivare e che lo attaccasse. Jeral sarebbe sopravvissuto a qualsiasi attacco. Avrebbe eliminato qualsiasi ostacolo. E poi, una volta messo le mani sull'uomo che sapeva di Suiho Hyuga, gli avrebbe fatto desiderare la morte con ogni fibra del suo essere. Se invece quello fosse scappato, l'Immortale si sarebbe limitato a seguirlo per l'eternità. Prima o poi avrebbe smesso di correre o avrebbe abbassato la guardia. E allora il Flagello avrebbe colpito. Una delle tante debolezze dei mortali era la loro visione limitata del tempo. Non si può sfuggire ad un dio.

    Non che ci fossero molte alternative, da come l'aveva posta il brigante. Un solo ingresso, finestre sbarrate, silenzio totale. L'unica maniera sarebbe stata entrare violando le leggi dello spazio, come aveva fatto pochi momenti dopo la sua Venuta, confrontandosi con la Piuma di Kusa. Ma Jeral non aveva intenzione di farlo. Nulla poteva fermarlo. Si voltò verso il bandito. Quanto a Benkei, considerò, anch'egli avrebbe dovuto cavarsela. I suoi poteri erano considerevoli, soprattutto in considerazione di quella personalità leonina che lo caratterizzava. Il Flagello ghignò.
    Se l'uomo fosse sopravvissuto, decise, lo avrebbe messo a capo di tutti i suoi seguaci mortali.
    « Mi chiedi se ho idee? »



    « Seguimi e vedrai. »

    Iniziò a camminare verso la scalinata che conduceva all'ingresso della struttura. Era certo che Benkei non si sarebbe sottratto a qualunque sfida quel covo presentasse. Non appena Jeral mise piede sul pavimento ghiacciato all'interno, il suo udito innaturalmente acuto percepì un leggero cigolio di ingranaggi sotto di sè. Uno scatto metallico, un rombo di tuono e un'intera serie di dardi metallici si accasciò ai piedi dell'Avatar, che grazie ai suoi riflessi superumani aveva evocato la Lama del Fulmine appena in tempo per neutralizzare il velenoso - a giudicare dal liquido verde sulle punte dei dardi - benvenuto che Yoshitsune aveva preparato a chiunque entrasse[I Slot Difesa & Slot Tecnica Base][Rombo di Tuono][RIFL:600vsFOR:350][Percezione:8].

    « Heh. »

    Senza un commento, l'Immortale continuò il suo cammino con la lama grigia in pugno. Forse Benkei avrebbe potuto percepirlo, o forse no, ma al momento l'essenza vitale del Flagello non era percepibile se non da sensitivi di estremo talento: Jeral stava contenendo la propria energia per non allertare eccessivamente la sua preda[Slot Tecnica Avanzata][Specializzazione Assassino: Passo Perfetto]. Camminarono per circa due minuti senza altre sorprese, osservando la stranezza di quel ghiaccio che resisteva ovunque nonostante la temperatura. Al termine di un corridoio, anch'esso deserto, entrarono in una stanza rettangolare con un'unica uscita ed una particolarità: le pareti del lato in cui erano entrati erano piene di spunzoni acuminati. Fecero appena in tempo a notarlo che la porta dietro cui erano entrati si chiuse di scatto, producendo altri spunzoni, e lo stesso fece l'unica altra porta di fronte a loro, senza però il dettaglio degli spunzoni. In cambio, però, il muro iniziò a muoversi lentamente verso di loro.

    Jeral rimase fermo qualche secondo ad osservare quel complesso insieme di meccanismi che era stato preparato ed ora attivato solo per tentare di fermarlo. Rimase fermo con espressione impassibile finché la parete non gli fu a circa mezzo metro, momento in cui rinfoderò la spada, appoggiò entrami i palmi al muro e schiuse le labbra in un ghigno silenzioso. Poi fece forza, e la parete si fermò[I Slot Azione][FOR:400vsFOR:400]. Sotto la lunga tunica nera simile ad un mantello che stava indossando, Jeral poteva sentire i suoi muscoli assaggiare il piacere di scontrarsi con un'altra forza e schiacciarla. Il suo ghignò si allargò. Poi aumentò la pressione della sua spinta. Sentì il cigolio sinistro di ingranaggi che si sforzavano in una battaglia inutile mentre la parete retrocedeva lentamente[II Slot Azione][FOR:500vsFOR:400]. Impiegò circa tre minuti a percorrere i venti metri che lo separavano dall'uscita. Una volta riappiattita la parete nella sua posizione originaria, con gli ingranaggi ormai in mille pezzi, Jeral diede un deciso calcio al centro della porta, sfondandone i cardini e liberando il passaggio[III Slot Azione][FOR:600].

    « Sciocchi mortali. », mormorò tra sè passando attraverso le macerie.

    Attraversarono diverse altre stanze e corridoi finché, ad un certo punto, sbucarono in un'ampia sala rotonda dalle dimensioni piuttosto considerevoli. La sciocca gallina che Benkei si era portato dietro - che fino a quel momento aveva avuto l'accortezza di non staccarsi dal muscoloso corpo dell'uomo, dopo che questi era stato costretto a salvarla per ben due volte da trappole mortali da lei attivate - superò il bandito e fece per oltrepassare anche l'Immortale, sbracciandosi come una mocciosa per sottolineare la grandezza della sala in cui erano sbucati. Fu allora che accadde, di nuovo una trappola basata su un qualche tipo di percezione tattile. Jeral decise che ne aveva avuto abbastanza. Con uno scatto fulmineo afferrò la donna per il collo, sollevandola di peso con un braccio solo e frapponendo in una frazione di secondo tra di sé e le tre grosse lance sferrate dal muro il corpo di lei[IV Slot Azione & II Slot Difesa][FOR,VEL,RIFL:600vsFOR:450]. Seguì un piacevole rumore di carne perforata e squarciata, mentre pavimenti e pareti venivano tinti di cremisi. La sinfonia fu completata dal rumore metallico delle armi respinte da Benkei che cadevano a terra.

    Jeral non lo guardò neanche. Sapeva che il brigante, per sua stessa ammissione, considerasse quella donna solo come un divertimento. Allo stesso modo, però, decise di usare quel momento per tendere una trappola a quella presenza sottile e quasi impercettibile che l'Immortale aveva sentito addosso a partire da pochi minuti dopo il momento che aveva schiacciato la prima trappola.

    « Almeno si è resa utile. », commentò, sempre tenendo il cadavere di lei sollevato con il braccio destro. Poi rise sguaiatamente, sollevando lo sguardo al soffitto a forma di cupola della stanza. Il momento perfetto per un attacco. Aveva la guardia abbassata, una mano occupata ed il suo alleato aveva l'attenzione fissa su di lui. Mentre rideva, l'Immortale pensava con gioia alle cruente torture che avrebbe inflitto a Yoshitsune per farlo parlare. In effetti, considerò, ridendo ancora più forte, gliele avrebbe inflitte anche se avesse parlato subito.


    OFF GAME

    Spero di aver reso efficacemente la stato di alienazione mentale del mio PG :zxc:

     
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    [I limiti della vita e della morte]

    Stupida donna... Commentò sprezzante l'uomo chiamato Benkei, mentre il corpo della sciaquetta che si era portato dietro per puro divertimento cadeva infine vittima di una delle trappole che tanto stupidamente aveva fato scattare. per due volte si era premurato di farle scudo bloccando una lancia che le avrebbe trapassato il cuore e, pochi minuti dopo, afferrandola in modo che non cadesse in una botola. Pensavo sarebbe stato divertente averla dietro ma da quando siamo entrati non ha fatto altro che darmi sui nervi. Aggiunse, sputando a terra.

    Gli era piaciuto il modo in cui l'uomo chiamato Jeral aveva superato gran parte delle trappole, anche se probabilmente ci sarebbe riuscito lui stesso senza grossi problemi dato che erano estremamente lente...forse persino troppo. Non trovi che tutte queste trappole siano un pò ridicole? Cioè...sono fin troppo semplici da evitare, o comunque molto, troppo lente. Diede voce ai suoi dubbi. Forse sono utili per scoraggiare i Nukenin di rango più basso...ma che mi dici di quelli più abili? Yoshitsune non è così sciocco...qualcosa non quadra affatto.

    E fu in quel momento che accadde: improvvisamente la mano con cui l'uomo chiamato Jeral reggeva la donna prese a bruciare terribilmente! Se anche l'avesse lasciata andare, guardandosi la mano avrebbe scorto una qualche strana sostanza incredibilmente simile a carne pulsante che si era letteralmente fusa con le sue dita! Il dolore era notevole [Dolore Lieve] ma non sembrava esserci stato un danno di qualche tipo...e tuttavia quella carne aggiuntiva era divenuta un tutt'uno con il corpo dell'immortale Jeral, appesantendone i legamenti ed irrigidendone le articolazioni...era forse una maledizione di qualche tipo? [Esecuzione dei sigilli rallentata di due categorie - Velocità/Riflessi delle dita -2 tacche]

    Mentre il corpo della donna cadeva a terra dal suo dorso emerse una sorta di protuberanza di carne, assai simile ad un tentacolo o ad un braccio privo di anatomia riconoscibile. Sembrava pulsare, con vasi sanguigni in rilievo e fibre muscolari disposte in maniera assolutamente casuale, e sebbene non fosse particolarmente rapido [Velocità Viola] era forte dell'effetto sorpresa nel suo dirigersi, guuizzante come un colpo di frusta, al volto dell'uomo chiamato Jeral...al solo contatto con le sue carni o con gli abiti avrebbe avuto nuovamente luogo la strana fusione di carni, forse sigillando gli occhi della vittima, o il suo naso...o la bocca...e anche la presenza di vestiti o indumenti difensivi non avrebbe minato quell'assurdo ed empio trasferimento di materia vivente [A contatto causa Dolore Lieve e riduce Velocità/Riflessi della zona interessata di 2 tacche, più alterazioni legate a zone anatomiche particolari (organi di senso, orifizi naturali, piccole articolazioni)]

    r6cy



    Dietro quel tentacolo comunque stava una qualche forza di volontà cosciente, dato che avrebbe deviato la sua traiettoria fino ad una volta, cercando di seguire od eludere eventuali azioni difensive dell'uomo chiamato Jeral (aggirando un braccio od un'arma portato a difesa, ad esempio, o seguendo i suoi spostamenti casomai avesse schivato), ma il vero problema stava piuttosto nel fatto che, qualunque cosa accadesse, l'intero corpo della ragazza si sarebbe espanso, come se divorato da quella strana sostanza che consumò rapidamente gli abiti e si allontanò di scatto, barcollante nella sua strana natura amorfa, fino ad abbattersi al suolo in un ammasso indistinto di sangue, vasi ed organi del tutto privi di senso.

    Che diavolo sta succedendo? Ehi! Benkei scattò in avanti ma dopo appena qualche passo iniziò a rallentare, come se la sua mostruosa velocità gli fosse stata strappata dagli arti. Mmma....ccccooossss.. Prese a barcollare come un ubriaco, rallentando sempre di più fino a crollare al suolo in preda a terribili spasmi...veleno? Ci fu poi un sordo gorgoglìo, che si ripetè dopo poco mentre l'ammasso di carne si contraeva e sollevava come per cercare una forma là dove questo non era possibile...e poi si aprì una bocca, là dove era solo caos, e parlò in maniera finalmente intelleggibile. Era...ora...non ne potevo più...di...fare...l'oca... era una voce roca e gutturale che però iniziò a diventare sempre più definita, identica a quella della donna morta ma con un tono assai più tagliente e spietato. Nel giro di un secondo l'ammasso assunse nuovamente un aspetto umanoide, carponi, per poi rialzarsi. Ho cercato di farmi ammazzare in ogni modo ma vi ostinavate a salvarmi...non ne potevo più...intollerabili... Era una donna, ma il suo corpo non aveva alcun senso, come se composto da soli muscoli tenuti assieme a caso. Riavviò i capelli biondi che erano spuntati e puntò gli occhi azzurri sull'uomo chiamato Jeral. (Immagine di Riferimento)

    Mesi a fare da troia per quel verme di Benkei...Yoshitsune-sama mi dovrà un bel pò di soldi per questo. Anche se farti a pezzi e poi inglobarti sarà un piacere che ripagherà il tempo buttato...il capo aveva ragione a dire che sarebbe arrivato qualcuno come te...immortale...puah! Lo sbeffeggiava, del tutto incurante del pericolo che questo rappresentava per lei...come se l'intera potenza dell'abominio incarnato non fosse per le altro che un semplice fastidio. Non sai nulla della vera via per l'immortalità...forse il tuo corpo non può morire, ma quello è solo un aspetto infimo della faccenda. Noi Sekai possiamo tornare indietro dalla morte, con un corpo sempre perfetto. Noi siamo Carne Eterna, piccolo Jeral. Fee alcuni passi in avanti, con l'intero corpo che tremolava appena, quasi come se fosse gelatina, nonostante la parvenza di solidità.

    Fortunatamente mi avete ucciso prima di raggiungere Yoshitsune-sama...conoscendolo avrebbe voluto fare da solo invece di lasciarmi divertire. E poi pronunciò quelle che sarebbero state le parole più importanti che avesse mai pronunciato, almeno per l'uomo chiamato Jeral, fino a quel momento: Ha un faccino delizioso ma è proprio testardo...sono contenta che Suiho-sama mi abbia affiancato al suo allievo.


    CITAZIONE
    Vediamo come reagisce l'immortale di fronte ad un suo limite: qualcosa che non può ferirlo ma che può causare un deficit permanente o quasi (serviranno arti mediche per rimuovere la Carne in eccesso)
    Non c'è un vero e proprio test per aumentare i valori della TS in questo post, quanto piuttosto una prova di introspezione: fino a che punto Jeral ha compreso l'essenza della sua immortalità?
     
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    Come previsto, solo parole di disprezzo da parte di Benkei per il corpo martoriato della sciocca gallina. L'uomo sosteneva che le trappole finora affrontate erano stranamente troppo lente e poco pericolose, il che secondo il bandito era strano, considerata l'astuzia di Yoshitsune.

    « O forse sa che sto venendo a cercarlo e che nulla mi fermerà. Avrà preferito evitarsi il disturbo. », replicò Jeral.

    Teneva ancora il cadavere ben sollevato in aria, ma fu all'improvviso colto da una repentina scarica di dolore alla mano destra stretta sul collo della donna ormai morta. O forse no? D'istinto lasciò la presa, tornando a concentrarsi sul corpo trafitto dalle tre lance. C'era qualcosa sulla sua mano, ma non era tutto: dal petto della donna sbucò con rapidità un ammasso di carne vagamente simile ad un braccio, o una gamba, che mirava senza esitazione al viso affilato dell'Immortale. Jeral mantenne un contegno glaciale, piuttosto in contrasto con le risate maniacali di poco prima, mentre attingeva senza esitazione al fiume di energia che dominava e lo lasciava scorrere attorno al suo corpo, incenerendo l'arto[Slot Tecnica Avanzata][Kari][POT:60]. La forza scatenata dalla sua energia scagliò l'ammasso corpulento di carne ribollente lontano dal Flagello, facendolo atterrare a circa dieci metri di distanza, mentre ancora si trasformava e muoveva senza alcuna logica apparente.

    Durò ancora pochi secondi. Il ribollio cessò, la carne smise di mutare e un nuovo corpo femminile dall'aspetto bizzarro fece la sua comparsa. Jeral a dire il vero non stava guardando. Piuttosto, stava studiando con espressione impassibile la carne - ormai bruciata - che era ancora attaccata alla sua mano destra, limitandone leggermente in movimenti. Alzò lo sguardo solo quando l'essere parlò. Benkei fece diversamente, infastidito da quell'avvenimento così strano, e si scagliò contro la creatura. Accadde però un'altra cosa sorprendente. Il potente bandito si accasciò a terra in pochi secondi, derubato della capacità di muoversi come voleva e vittima di intensi spasmi. La cosa non piacque all'Immortale, che aveva iniziato a stimare la forza di Benkei. Proprio per quel motivo gli concesse il beneficio del dubbio: probabilmente era stato vittima di un qualche strano maleficio connesso ai Quattro Re. Null'altro avrebbe funzionato contro il bandito, almeno non così facilmente. Jeral degnò Benkei solo di un altro sguardo ancora, prima di tornare a fissare la creatura bionda dall'aspetto ripugnante che gli stava parlando.

    Parlò di Yoshitsune, parlò di immortalità della carne, parlò del Bersaglio. Tentò anche di provocarlo. L'unico stimolo che la creatura riuscì a risvegliare nell'Immortale, però, fu quello della risata. O, meglio, di un ghigno malefico incorniciato da uno sguardo amaranto che prometteva solo dannazione eterna.



    « Mi divertirò con te. »

    Disse, con voce ferma e roboante al tempo stesso, mentre la sua intera persona veniva circondata da un alito di vento malvagio e il mondo naturale veniva piegato al suo volere[Slot Tecnica Base][Attivazione Chakra Eretico]. Già mille modi di farla soffrire attraversavano la mente dell'Immortale che però si trattenne ancora un momento, assaporando la prospettiva di poter umiliare le carni di quella donna ancora, e ancora, e ancora. Certo, comprendeva bene i rischi di un corpo immortale. Ma come la carne bruciata sulle sue dita giaceva ora dimenticata, simili dettagli erano marginali rispetto a ciò che Jeral sapeva. Che aveva scolpito nel cuore e vergato nella mente. Egli era un dio, o avatar di tale, e nulla lo avrebbe fermato. Un corpo immortale. La forza del fulmine tra le sue mani. L'energia del mondo naturale ai suoi piedi. E soprattutto, soprattutto, un pozzo sterminato di oscurità che si annidava negli abissi della sua anima, sempre che ne avesse una. Egli stesso non lo comprendeva bene. Era qualcosa che andava persino più a fondo dell'eidolon di sé che creava per schiacciare le ribellioni interne del mondo naturale. Qualcosa di inumano, profondo come l'oceano e antico come la terra. Qualcosa di divino. O infernale. Qualche che fosse, le risibili parole della creatura o i suoi attacchi a base di carne ribollente di certo non lo impensierivano. C'era solo spazio per il Bersaglio.

    Sbattè con forza il piede a terra, crepando in profondità il pavimento marmoreo della sala rotonda e sollevando un alone di polvere[I Slot Azione][FOR:Viola+8][1xChakra Eretico III]. Il suo potere scorreva senza confini. L'Immortale aveva ormai interiorizzato il fatto che il suo dominio sulla natura dipendeva grandemente dal suo stato mentale: più si avvicinava al Bersaglio, più potente la sua sete diveniva, e così il suo controllo. Di nuovo allargò la bocca in un ghigno spietato. In quel momento era più vicino che mai al Bersaglio. Guardò l'essere dall'alto in basso, schernendolo con aria di sufficienza mentre con la mancina faceva cenno di attaccarlo.
    Aveva detto di volerlo affrontare.

    « Fatti avanti, dunque, sventurata creatura. »


    OFF GAME

    Post introspettivo. La psiche di Jeral, noterai, non è attaccabile come quella di Vergil :guru:
    La sua progressiva follia aumenta man mano il suo potere.
    Potenziamento Eretico portato al III livello :zxc:

     
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    [La Carne ed il Vento]

    Sventurata? Lo scimmiottò la strana donna con un'espressione beffarda su quel volto che aveva appena un'apparenza di umanità. Povero stolto, nemmeno comprendi i poteri che ho ottenuto con la mia morte. Tu che ti reputi immortale non puoi nemmeno comprendere quello che rappresenta sfuggire all'eterna rinascita. Anche se mi sei fisicamente superiore non avrò problemi a sopraffarti...ma voglio giocare con te per un pò. Fece alcuni passi in avanti, barcollando vistosamente come un infante che si è appena sollevato sulle sue gambe, ma non sembrava dare alcun peso alla cosa. Vuoi divertirti? Ebbene, ti divertirai, te lo assicuro! E nel dirlo allungo la manoo come per sferrare un pugno, nonostante la distanza superiore ai quattro metri, ma ecco che l'arto si allungò e deformò in una sorta di osceno tentacolo mentre cercava il centro del petto dell'uomo chiamato Jeral.

    Non era particolarmente rapido e di fatto non aveva grandi potenziali offensivi, ma avrebbe avuto lo stesso effetto dell'attacco alle dita: si sarebbe fuso con le carni e gli abiti della sua vittima, ostacolandone i movimenti e parassitandone il corpo! [Velocità Blu+2 tacche - A contatto causa Dolore Lieve e riduce Velocità/Riflessi della zona interessata di 2 tacche, più alterazioni legate a zone anatomiche particolari (organi di senso, orifizi naturali, piccole articolazioni)] Ma andasse come andasse, mentre quella carne si ritraeva (lasciandone una parte su Jeral o su una qualsivoglia difesa da questi usata) una nuova, orrida mutazione avrebbe preso piede, dilatando il tentacolo come a formare una rete a maglie larghe, tanto rapida e veloce che avrebbe circondato l'uomo chiamato Jeral senza via di scampo, troppo vicina per consentire l'uso delle tecniche di spostamento accelerato. Ho visto come ami i Raiton...un vero peccato che io possa neutralizzarne una buona parte.

    female_type_titan_by_nekomatanibi-d6ghrx1



    Le maglie di quella rete vivente si sarebbero strette intorno all'uomo chiamato Jeral, ricoperte da un sottilissimo strato di chakra vorticante e vagamente tagliente, certamente allineato col vento, che avrebbe azzerato le proprietà di qualsiasi Raiton. Perlomeno quello strato impediva il contatto diretto con le sue carni e l'effetto parasitario, ma in compenso la forza esercitata dalla gabbia era più che sufficiente per far scricchiolare le ossa dlla preda, se non contrastata a dovere! [Forza Nera+3 tacche - Ogni slot azione causa un danno di potenza 30 e aumenta di 1 le tacche] Osserva i limiti della tua debole carne...sarai anche immortale ma senza le ossa come speri di reggerti in piedi? AHAHAHAHAH!!!!

    Rideva quella donna, sguaiata come una gallina mentre a terra Benkei iniziava a tremare e muoversi, come se volesse rialzarsi contrastando il veleno che aveva in corpo...o qualunque cosa fosse. Oh, vedo che Yoshitsune-Sama si sta avvicinando, che peccato... Sussurrò poi la donna, senza alcun movimento che tradisse la sua percezione. Come aveva compreso che qualcuno arrivava se non si udiva alcun suono nè presenza di chakra? Anche se, a ben pensarci, la temperatura nella stanza stava iniziando a calare impercettibilmente...possibile che il freddo fosse l'Araldo dello spadaccino Yoshitsune?

    CITAZIONE
    A scanso di equivoci, la cattura è autoconclusiva e nessun Raiton ha effetto sulla Gabbia di Carne. Come pensi di liberarti da questa stretta? La spada e le altre armi passano attraverso le carni senza tagliarle, come se fosse burro che si ricongiunge immediatamente dopo la separazione.
     
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    L'Immortale guardava la creatura attraverso i suoi occhi amaranto, con una nuova punta di curiosità nel pozzo di crudeltà e dannazione che era il suo sguardo. « Heh. Così sei già morta? » La rivelazione combaciava con quanto quella aveva affermato poco prima, e forse spiegava quell'aspetto così innaturale. Non che egli fosse un paladino del mondo naturale, concluse Jeral tra sé con una punta di divertimento. « Un morto che parla di immortalità. » Sogghignò. La creatura allungò un tentacolo contro di lui con fare minaccioso. La lentezza della mossa tradiva la sua doppia natura, di cui l'Immortale aveva poco prima fatto esperienza. « Ridicolo. » Alzò la mancina quasi con lentezza, lasciando scorrere il fiume sterminato di energia che gli scorreva dentro. Una barriera circolare di energia violastra si districò dalla sua mano, intercettando il tentacolo ed impedendone il passaggio [Slot Tecnica Base][POT:30].

    « ... »

    Una trappola? Doveva essere l'unica spiegazione possibile per un attacco del genere contro un avversario come l'Immortale. Vide il tentacolo di orrida carne dividersi e trasformarsi in una sudicia rete fulminea, ma non fece nulla. Chiuse gli occhi e si lasciò catturare, ascoltando la tenue voce che aveva percepito. Anche quella creazione, per quanto oscena e nauseabonda come la sua padrona, era figlia della natura. E dunque una preda. La rete si chiuse con violenza su ogni parte del suo corpo di ferro, stringendone le carni. Fu in quel momento che Jeral non ebbe più bisogno di concentrarsi per sentire la voce, che risuonò prepotentemente nel suo corpo, tentando di invaderlo e di respingere il flusso del suo fiume.

    « Ugh. »

    Jeral boccheggiò appena per l'improvvisa quanto inaspettata forza di quella stretta. Ignorò la creatura ridere in maniera incontrollata a qualche metro di distanza, sentendo ed ascoltando le proprie ossa scricchiolare dolorosamente sotto la presa di quella voce. In effetti era strano. Era come ci fosse una barriera tra sé e l'oceano di voci che aveva imparato a piegare e dominare così bene. La voce del fulmine era come attutita da una densa nebbia. Contrasse i muscoli, concentrando la sua energia personale - quel "chakra" - per rinforzare i tessuti e contrastare gli effetti dell'offensiva nemica [I Slot Difesa][RES: Viola+8][Chakra Eretico][Cotta di Maglia Inferiore][Stritolamento Leggero]. Il suo corpo era quasi adamantino, ma quella stretta era implacabile; la sua carne veniva sfregata e strappata ogni pochi secondi, costringendolo ad un dolore acuto ed infliggendogli piccole numerose ferite [Status: Dolore Medio]. Questo gli avrebbe impedito di concentrarsi, fino a poco tempo fa, ma i suoi sensi e la sua consapevolezza di sé erano più acuti quando sapeva di essere vicino al Bersaglio. Ed in quel momento Yoshitsune, l'uomo con il collegamento più diretto al Bersaglio, era a portata della sua presa. Emise uno sbuffo di fastidio e superiorità, incanalando la sua volontà nel proprio corpo ed utilizzando uno dei doni che - aveva scoperto - l'immortalità gli aveva garantito: concentrandosi, poteva convertire ed ignorare qualsiasi alterazione nelle sue percezioni in semplice stanchezza per il proprio fisico; così fece, cessando di sentire dolore [Conversione: Leggera alla Vitalità].

    Libero da terrene distrazioni, Jeral chiuse nuovamente gli occhi, concentrandosi solamente sulla voce che così prepotentemente insisteva a volerlo derubare del trono che gli spettava sul mondo naturale. Di nuovo i suoi canini scintillarono nella sala di marmo, mentre l'Immortale si ergeva prigioniero di quella rete con Benkei caduto al suo fianco. La avrebbe fatta tacere una volta per tutte, e l'avrebbe fatto in maniera crudele. Nessuna voce poteva osare sfidarlo. E dunque non l'avrebbe schiacciata con la propria, perduta in quella nebbia. No. Chiamò a raccolta ogni fibra del suo essere sovrannaturale, coadiuvando la sua volontà con lo spietato piacere che corrompere il mondo naturale gli causava. L'avrebbe rincorsa fino alla sua tana e l'avrebbe spezzata dall'interno. Avrebbe fatto sentire alla voce, e quindi alla sua padrona, il tocco gelido del padrone assoluto della corruzione. Il suo corpo brillò di energia, sintonizzandosi sulla voce che lo aggrediva, lasciandola entrare e... possedendola [Flagello Naturale].



    La soffocò con forza, eppure senza fretta. Non voleva estinguerla in un attimo. Desiderava prendersi il suo tempo. Sentire la sofferenza e godersi le urla spezzate di qualcosa che sta per finire. E lo fece: imprigionò la voce che gli penetrava dentro dal contatto con la gabbia all'interno del proprio corpo, attaccandola poi da ogni parte e schiacciandola lentamente, respingendola fino a ridurla ad un piccolo nucleo, che iniziò a corrodere con sadismo e scrupoloso metodo. La sentì guaire, contrarsi, cercare una via di fuga. Ma la sua presa era implacabile e ferma, e rimase tale finché la voce non fu estinta nella maniera più completa. Non appena questo accadde Jeral chiamò a sé l'energia del fulmine che brillò di luce violastra intorno a tutto il suo corpo, impedendo il contatto con quei tentacoli di carne marcescente [Slot Tecnica Avanzata][Chakra Eretico][POT:75] e scagliandoli lontano, riducendone in cenere la maggior parte.

    L'Immortale scattò subito, inondando di energia sottratta al mondo naturale i propri arti inferiori e divorando in una frazione di secondo i pochi metri che lo separavano dalla creatura [I Slot Azione][Chakra Repulsivo Superiore][Chakra Eretico][VEL:Viola+8]. La lama grigia era nuovamente nella sua mano sana, estratta durante il balzo, e - molto probabilmente prima anche che la creatura se ne rendesse conto - era già diretta verso il collo di quest'ultima in un rapido tondo da sinistra a destra volto a decapitarla [II Slot Azione][Chakra Eretico][Maestria Combattiva Intermedia & Maestria Guerriera Offensiva][FOR&VEL:Viola+8][AGIL&PREC:Viola+3]. L'Avatar non sapeva se decapitarla l'avrebbe tolta di mezzo in maniera definitiva o solo incapacitata momentaneamente, ma confidava che in ogni caso se la sarebbe tolta di mezzo per un intervallo sufficiente a consentirgli di affrontare senza interruzioni Yoshitsune, il cui arrivo la creatura gli aveva appena gentilmente annunciato. L'avrebbe sempre potuta incenerire dopo con calma. Ad ogni modo, per buona misura fece una rotazione con il polso e con il ritorno di lama tentò un colpo obliquo discendente, da destra a sinistra, volto a tagliare il busto della creatura a metà [III Slot Azione][Chakra Eretico][Maestria Combattiva Intermedia & Maestria Guerriera Offensiva][FOR&VEL:Viola+8][AGIL&PREC:Viola+3].

    Una volta compiuta la sua opera, rimanendo sempre in guardia contro eventuali attacchi di contatto da parte di quell'ammasso di carne informe, l'Immortale si voltò con calma, godendosi il potere che percorreva il suo corpo ancora segnato da varie strisce arrossate ed eppure indolori. Distese le braccia e le alzò leggermente al cielo, in segno di grandezza ed al contempo vulnerabilità. Apparentemente, nulla proteggeva entrambi i fianchi dell'Immortale.



    « Ti ho trovato, mortale. »

    La voce dell'Avatar, per nulla turbato da un avversario impercettibile, rifletteva soltanto la dannazione eterna.

    OFF GAME

    Jeral adopera con consapevolezza e maestria l'immortalità del suo corpo, utilizzando inoltre il suo spietato istinto di padrone per soffocare lentamente la voce ribelle :zxc:

    E ora tocca a Yoshitsune :rimg:

     
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    [Il gelo delle assenze]

    Troppo rapida per l'occhio umano, la spada dell'Avatar divelse quella testa dal collo senza alcuno sforzo, lasciando che quell'orrida appendice cadesse al suolo con un tonfo sordo e disgustoso, quasi fosse un sacco di carne con forma di testa che non un'effettiva parte anatomica. Quegli attimi in cui il corpo rimase in piedi furono poi il tempo ideale perchè la lama calasse altre volte, sezionando quell'ammasso in più parti che cadevano senza opporre resistenza. Troppo facile, avrebbe pensato chiunque, ma l'uomo un tempo Sconosciuto non era certo "chiunque"...anche se la sua effettiva natura restava ancora un mistero sotto molti aspetti.

    Ma ecco che una nuova, strana sensazione attraversa il petto dell'uomo chiamato Jeral. Qualcosa di strano. Di fastidioso e pungente, proprio al centro del petto. Propriò là dove, abbassando lo sguardo, avrebbe potuto scorgere una lama completamente bianca che trapassava le sue carni immortali e il suo cuore. Come e quando era comparsa? E chi mai poteva averla...

    Non amo affatto la presenza di intrusi nella mia dimora...specialmente quel rifiuto di Benkei con il suo nuovo amichetto.



    Era una voce distante, quasi ovattata, ed al contempo quel tono gelido e distaccato proveniva proprio da dietro le spalle dell'uomo chiamao Jeral. La lama sarebbe scomparsa dopo appena un'istante, ed al contempo quella seppur fugace presenza. Non restava alcuna ferita sul corpo immortale, se si escludeva una lievissima sensazione di freddo nel profondo, là dove per qualche istante il cuore aveva interrotto i suoi battiti.

    Nessuno intorno. Non un passo, non un rumore od una percezione del chakra. Niente in tutta quell'ampia sala, se si escludeva l'ammasso di carne ancora apparentemente vitale (anche se tagliato non sanguinava, e i vasi pulsavano ancora, non ben chiari in quell'abominevole cumulo di tessuti) ed il corpo privo di sensi del Nukenin Benkei. Ma allora chi era stato a trafiggerlo, e come mai quella voce aveva un timbro tanto simile a quello dell'uomo un tempo Sconosciuto? Certo, era diversa nell'intonazione e nella cadenza, ma all'uomo sarebbe sembrata quasi la sua stessa voce, ascoltata da un registratore di suoni. Una sensazione grottesca, senza dubbio, ma cosa non era stato innaturale ed al limite dell'assurdo sin dalla venuta al mondo dell'Avatar?

    Ma ecco che l'aria già pungente si fa ancora più fredda, mentre lentamente una sagoma umanoide si rende via via più visibile e percepibile ad appena una decina di metri dall'uomo chiamato Jeral. Non è perfettamente visibile, ed anzi pare quasi che i sensi vogliano ignorarla, come se concentrarsi su di essa fosse un fastidio od una noia che è bene evitare. E tuttavia quella sagoma, quella persona, era presente...e quasi identica nell'aspetto a colui che brandiva il Flagello, se si escludeva il colore dei capelli, di un nero tanto intenso da sembrar quasi blu.

    Non ti conosco ma hai il mio aspetto. Le labbra si mossero, ma la voce sembrava provenire dall'aria stessa attorno a lui. Impossibile associare l'origine dei suoni a quella figura: il cervello semplicemente rifiutava di farlo. Per quale motivo compiere una simile scelta? Desideri forse motteggiarmi come fossi uno stolto che cede alle provocazioni? La figura impugnava una spada strana, completamente bianca e dal bordo seghettato nel lato non tagliente. Io sono Yoshitsune Hyuga, allievo di colui che cammina dove gli occhi non vedono. Solleva la sua arma, puntandola verso l'uomo chiamato Jeral E sono colui che impugna Mujitsu no Ichigatsu (Gennaio Innocente), la lama della Misericordia. Ti ho già trafitto una volta. Rivelami le tue intenzioni, ed eviterò di farlo nuovamente. Sarebbe assai spiacevole, per te.

    CITAZIONE
    La spada ti ha causato un "Danno non Letale" MedioLeggero. La spada causa solo questo genere di danni, ma se essi raggiungono il totale della tua Vitalità, il tuo corpo si paralizza, come congelato. Questo è l'effetto speciale di Mujitsu no Ichigatsu.

    Questo è più un post introduttivo del personaggio, ma ci sono alcuni elementi che potrebbero giocare a tuo favore od essere trappole. Scegli la condotta da seguire ora che hai davanti i veri Occhi del Vuoto Hyuga e non solo una menzione distratta da parte di altri personaggi.

    Ancora una volta, con questo post, cerca di comprendere i limiti della tua immortalità. Jeral è davvero convinto che "invincibile" e "immortale" siano sinonimi?


    Edited by Febh - 23/10/2014, 22:44
     
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    « Hah! »

    La gioia selvaggia dell'Immortale nel decapitare il nemico ed infierire poi sulle sue carni era senza freni. Osservò con delizia le carni maciullate cadere a terra ancora contorcendosi, lordando di sangue quel luogo freddo. L'euforia era tanta. Il Bersaglio non era mai stato così vicino, dopotutto. Avrebbe solamente dovuto far parlare quello Yoshitsune, pensava Jeral ghignando con le braccia al cielo, e finalmente avrebbe saputo dove trovarlo. Strinse i pugni. In quel momento, seppur ricoperto di graffi sanguinanti e piccole lacerazioni un po' dappertutto, l'Avatar si sentiva potente come non mai. Era ebbro della forza che gli scorreva in corpo grazie al suo dominio spietato e crudele delle voci ribelle, piegate - credeva - per l'ultima volta dal suo essere sovrannaturale e divino.

    Ma ecco che, all'improvviso, una sensazione nuova, eppure ultimamente familiare, interruppe la sua estasi. Abbassò lo sguardo e le braccia, osservando una lama bianca che gli spuntava dal petto, dalla zona del cuore. Non sentì dolore, solo uno strano freddo pungente.
    Così era arrivato. Quello Hyuga a cui Benkei lo aveva condotto. Una voce echeggiò in lontananza, ovattata e piatta. Eppure aveva qualcosa di familiare. Di nuovo la avvertì, e con uno sforzo riuscì a rimanere concentrato su quel suono. Ecco perché era familiare: era la sua stessa voce. Aveva una intonazione diversa, una inflessione che poteva arrivare ad essere definito accento, ma era indiscutibilmente la sua voce. La lama sparì. Jeral rimase in piedi, silente. La presenza di Benkei a terra gli aveva ricordato di cosa potessero essere capaci alcuni mortali. Sapeva di dover prestare attenzione e, poi, colpire senza pietà. Infrangere la mente. Rubare i ricordi.
    E uccidere, uccidere, uccidere.



    « ... »

    Non avvertiva nessuno nella stanza. Non un rumore, uno spostamento d'aria, una presenza. Nulla di nulla. Poi qualcosa di manifestò al limite del suo campo visivo. Un uomo. Yoshitsune. Ed il freddo si fece più denso. Jeral lo guardò, tenendo alta la concentrazione per mantenere il focus sulla figura. Nella sua nebbia di ricordi confusi, qualcosa di stava facendo improvvisamente molto chiaro: ora che lo aveva di fronte, sapeva cosa stava affrontando. L'aveva già fatto in passato, o forse l'aveva fatto qualcun altro. Non avrebbe saputo dirlo. L'importante in quel momento, però, era solo rimanere concentrato sulla figura che lentamente si avvicinava.

    Aveva il suo stesso aspetto, se non per il colore dei capelli e l'assenza del sigillo sulla parte destra del volto. Del resto, come avrebbe potuto? Lo pensò automaticamente, ma subito dopo se ne chiese il motivo. Cosa rappresentava quel sigillo che egli stesso portava? Gli pareva una domanda così ovvia ed immediata, eppure realizzò di non essersene mai curato prima. Sentiva che era importante. Decise che se ne sarebbe occupato una volta concluso l'incontro con il simulacro di sé che aveva davanti. Egli di nuovo mosse le labbra e l'atmosfera fu riempita della sua voce. La nebbia era ormai dissipata, almeno in quel punto, ed un chiaro avvertimento gli risuonava nella mente: non cedere. Concentrati su ciò che sai essere reale. E l'Immortale non aveva bisogno di sentirselo ripetere: era nato per trovare e rimuovere dall'esistenza il Bersaglio. Solo il fatto che quell'uomo - anche per sua stessa ammissione pochi attimi prima - fosse suo allievo, e che quindi ne fosse così intimamente legato e vicino, bastava per tendere i sensi dell'Avatar al limite della percezione. Quello che Yoshitsune si trovava ad affrontare in quel momento non era un uomo. Era una creatura generata con uno scopo, al quale tutti i suoi poteri, le sue benedizioni e le sue maledizioni erano tese.
    Un essere che avrebbe dovuto temere.

    Il suono ovattato di quelle parole cessò e Yoshitsune gli puntò addosso Gennaio Innocente, la sua lama bianca della misericordia. Desiderava sapere le sue intenzioni. A quella richiesta, l'Immortale seppe istantaneamente di voler rispondere con tutta la sincerità di cui era capace. E così fece.

    « Voglio sapere. », rivelò con la forza di un comando, sforzandosi allo stesso tempo di mantenere i suoi pozzi viola fissi in quello sguardo così sfuggente. « Voglio sapere tutto su di lui. », precisò, senza lasciare all'altro modo di fraintenderlo per il puro gusto di farlo. « Ma prima », continuò, « desidero che tu sia conscio di chi ti trovi di fronte. » La Lama delle Tempeste si alzò nella sua mano, puntando diritta alla gola dell'uomo. « Sei al cospetto di Jeral, Flagello Immortale. », dichiarò, con voce permeata di potere. Il suo sguardo pareva penetrare l'anima. « Io ti vedo, Yoshitsune Hyuga. Ti vedo per ciò che sei in realtà. », sui lineamenti dell'Avatar era incisa una fredda maschera di disprezzo appena accennato.



    « Il Terzo Re. », tuonò.

    « Voialtri anelate la libertà dalla mia presa. Osate ribellarvi al mio dominio, ma non sapete niente. » Parlava istintivamente, e informazioni su informazioni fluivano nella sua mente con chiarezza da quella nebbia che per così a lungo lo aveva attanagliato. Piegò il braccio, indicandosi il sigillo sul volto con la Lama delle Tempeste. « Non siete che suoi frammenti. Ma io no. Il Contratto mi da una forza che voi non potrete mai aspirare ad ottenere! Ciò che è stato sacrificato mi ha reso libero dalla Tenebra, vostro signore di diritto e, in ogni caso, immensamente potente. » A quelle parole la terra stessa iniziò a creparsi mentre una terribile energia oscura si liberava dalla figura dell'Avatar, che seppur ferito e sanguinante appariva più minaccioso che mai. Pareva quasi che la sua volontà stessa andasse corrodendo lo spazio [Flagello Naturale III][12x Chakra Eretico - Tutti gli utilizzi contemporaneamente].

    Rapida come un pensiero, impercettibile come l'aria e sfuggente come un sogno al risveglio, in quel preciso momento qualcosa sfiorò la coscienza di entrambi.
    La Tenebra stessa sorrideva compiaciuta.



    « Ora, sottomettiti a me e rimettiti ai miei comandi. », intimò allo spirito dell'altro reame. Il suo potere eretico era più forte che mai in quel momento. Il sigillo bruciava di potere sul suo volto. La consapevolezza dell'immortalità nei confronti di qualsiasi nemico non era che una briciola della sua convinzione di assoluta invincibilità. Davanti a lui, solo l'annichilamento del Bersaglio.« Libera Yoshitsune Hyuga e torna nella Tenebra. », comandò con voce di tempesta. « Ma, prima, rivela tutto ciò che hai appreso su Suiho Hyuga. », tuonò. « E non temere. », aggiunse, fatale.
    « Il Quarto Re ti raggiungerà presto nella Tenebra. »

    OFF GAME

    Di fronte alle ragioni nucleo della sua stessa esistenza, Jeral subisce una metamorfosi. Si libera dei terreni desideri di distruzioni, per diventare davvero Avatar e Flagello Immortale, padrone dei Re e possessore del Contratto.

     
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    [Il gelo che attende chi abbandona i suoi propositi]

    Flagello Immortale? AHAHAHAHAHA! Questo SI che è un nome altisonante, altro che Benkei il Demonio! La risata, per quanto ovattata, era assai somigliante a quelle gettate nei giorni precedenti dall'Uomo Immortale, ma possedeva una tonalità di scherno più raffinata, come se ogni silaba mirasse a prendersi gioco degli altri, piuttosto che esprimere una sincera gioia.

    E vuoi sapere tutto su Suiho Hyuga? Me ne chiedo il motivo. Io sono un Nukenin, in aperta opposizione al mio villaggio natale...ma non mi risulta che il mio maestro sia ricercato da chicchessìa. Anzi, mi risulta che tutti lo credano morto. Gli occhi si fissano sull'uomo chiamato Jeral, autoproclamatosi il Flagello. Non sarai mica un inviato degli Hyuga? Hanno così tanta paura della nostra arte eretica? Apre le braccia con un ghigno beffardo, quasi canzonando l'immortale

    Ma ecco l'accusa diretta e lo sfoggio di potere da parte del Flagello, che pure fa arretrare appena la figura di Yoshitsune, con un'espressione appena velata dalla preoccupazione, che tuttavia dopo poco muta, divenendo supponente. Ah, ora comprendo. Sei un folle. Un folle completo che parla per enigmi ed ha ottenuto chissà quale potere in qualche assurdo modo. Spiegherebbe anche come mai tu dia la caccia all'uomo che mi ha insegnato l'arte del Cuore Vuoto di Chakra. Solleva la sua arma, in posizione di guardia. Ma non credere che mi lasci intimidire dalle farneticazioni di un pazzo. Io... Non avrebbe mai concluso quella frase, perchè dalle ombre del soffitto un'improvviso strale di tenebra si sarebbe abbattuto sul suo capo, trapassandolo come una lancia composta dal più nero dei materiali. Con gli occhi sgranati, quel corpo appena ucciso avrebbe subito una sorte terribile, mentre il buio si impossessava rapidamente, quasi risucchiato nel punto di impatto, delle sue interiora.

    Po....poter.....potere assoluto...il...potere... Il gelo nella stanza si fece, se possibile, ancor più intenso, mentre il corpo dell'uomo chiamato Yoshitsune si ricopriva di un sottile strato di ghiaccio, seguito poi da un secondo ed un terzo, fino ad essere ricoperto quasi interamente da un'armatura che, ogni secondo, si faceva più definita. Il..potere sarà mio. Tu non mi...tu non ci dominerai mai più. MAI!!

    MAAAAAIIIIII!!!!!





    L'urlo furioso fu come una raffica di bufera che travolse l'intera stanza, non abbastanza forte da spingere via il Flagello Immortale ma certo sufficiente a fargli provare un freddo intenso, mai provato prima. Io sono il Re dei Desideri Dimenticati. Nato dalle tenebre che sorgono nell'Apatia. Nell'assenza di azione. Nel nulla che è gelido come un inverno senza fine, nel quale ti addormenti pian piano fino a perire. Un solo occhio, gelido e defunto, fissa ora l'uomo chiamato Jeral. Hai dominato la natura, chiamato oltre ciò che viene distrutto dallo scorrere inesorabile del tempo... Quindi indica il corpo di Benkei, leggermente ricoperto da una patina di brina ...hai dominato il caos della natura che cresce incontrollata. Una nuova raffica di vento gelido sferza la stanza Ma non puoi dominare il silenzio della natura che abbandona ogni energia e si lascia andare nel gelo. La tua voce non dominerà mai ciò che io governo!

    C'era un fondo di verità nelle sue parole. Ogni tentativo di ricorrere al suo crudele dominio sarebbe stato accompagnato da un gelo profondo nelle ossa e nella mente dell'uomo chiamato Jeral. Un gelo che lo spingeva ad abbandonarsi alla calma. A lasciar perdere ogni azione. Un gelo che fiaccava tanto il suo potere quanto la sua determinazione! [Tutti gli effetti del Chakra Eretico sono dimezzati, e tutti i consumi di chakra, anche per tecniche normali o abilità sono raddoppiati]

    E ora lascia che io compia ciò che i miei predecessori hanno solo tentato, senza riuscire! Annuncia il Re con ira, eseguendo un affondo con la sua spada, dalla punta della quale emerge una sorta di gigantesco proiettile glaciale, grande almeno quanto un cavallo ed assai più veloce. Una potenza inusitata, che certo avrebbe creato non pochi problemi al flagello immortale [Potenza 100 – Velocità Nera +6 tacche]

    E tuttavia qualcosa si sarebbe frapposto a quell'attacco micidiale. Qualcosa di abbastanza abile da essere rimasto inosservato fino a quel momento. Quasi fosse invisibile e non percepibile. Quasi fosse... COME OSI APPROPRIARTI DEL MIO CLONE? Parole forti, stentoree, pronunciate con chiareza stavolta, senza filtri, da una voce identica a quella dell'uomo chiamato Jeral. La figura di Yoshitsune sarebbe apparsa proprio davanti a lui frantumando il gigantesco proiettile senza apparente sforzo, grazie ad una sua particolare tecnica di spada pensata appositamente per frantumare il ghiaccio. Con i cristalli gelidi che ancora aleggiavano intorno ai due, l'uomo chiamato Yoshitsune aveva rinunciato alla sua tecnica furtiva, figlia del Byakugan cui non aveva accesso, mostrandosi nella sua completezza.

    Assurdo! Un mio clone che assume un'identità propria? Che razza di maleficio hai portato in questo luogo? Le parole dell'uomo chiamato Yoshitsune erano taglienti e cariche d'ira, ma tuttavia sembrava aver deciso di schierarsi al fianco del Flagello contro quell'essere abominevole che aveva corrotto la sua tecnica. Non so se questo è reale o se mi hai trascinato nella tua follia, ma forse le tue farneticazioni avevano un fondo di verità...cos'è quella creatura, e soprattutto cosa sei TU? Chiese, voltando appena il capo per evitare di perdere di vista il Re gelido che stava attentando alla loro vita.

    Il Flagello avrebbe potuto aggredire ed uccidere lo Hyuga con estrema facilità in quel particolare momento. Gli dava le spalle e la sua attenzione era rivolta altrove. Tramortirlo e fuggire erano una possibilità tangibile...bastava allungare la mano. Ma come gestire poi il Re? Come mettere a tacere la voce del suo dissenso nei confronti dell'Avatar?

    Il Re dei desideri dimenticati o Yoshitsune, chi era più importante per l'uomo chiamato Jeral?

    CITAZIONE
    Yoshitsune seguirà le tue indicazioni, per il momento, fidandosi del fatto che tu sai qualcosa più di lui su cosa sta succedendo. E' esperto nell'uso della spada e ha diversi Jutsu riguardanti il ghiaccio (dalle liste di Kiri).
    Collaborerai con lui o sceglierai di seguire qualche altra strada? Intanto cerca di imporre il tuo chakra eretico anche su questa particolare forma di natura "ribelle"
     
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    Insolenza. L'uomo dalla presenza sfuggente osò ridere in faccia all'Immortale e si rifiutò di rivelare ciò che egli aveva chiesto. Ciò che Jeral aveva percepito in lui - un certo potere, ragione anche del suo chiamare il possente Benkei un "essere inferiore" - si era rivelato corretto: persino alla spaventosa manifestazione del potere del suo dominio sul mondo naturale il nukenin si dimostrò solo preoccupato e non si mangiò la lingua, continuando ad offendere le orecchie del Flagello con le sue parole canzonatorie ed insincere. Jeral rimase immobile. Poteva percepire il potere nero del gelo crescere a ritmi vertiginosi nella stanza e concentrato proprio sulla figura sfuggente dello Hyuga traditore. L'Immortale perseverò nella sua immobilità, osservando con gelida calma la possessione di quel corpo. Una scena che aveva visto una volta con la Piuma di Kusa - il suo cadavere, se non altro - e una seconda con Benkei - un tentativo andato a male.

    Il vero traditore alfine apparve, perforando il corpo del nukenin e prendendone possesso. Un gelo polare calò nella stanza, arrossando le parti scoperte del corpo dell'Immortale. I tagli sul suo corpo parvero infiammarsi, mentre la sensibilità a mani e piedi diminuiva. Osservando il Terzo Re parlare, però, l'unica reazione dell'Avatar fu un ringhio coronato da una maschera di disprezzo su tutto il suo volto. Sentiva il suo corpo venire abbracciato da quel freddo torpore; il suo potere eretico, la sua stretta sul mondo, privata di forza lentamente, quasi con dolcezza. Continuò a fissare la figura che aveva di fronte, ora circondata da una vera e propria armatura di ghiaccio. Il Re dei Desideri Dimenticati. Il più insolente degli spiriti che aveva incontrato finora. Se all'esterno il corpo dell'Avatar gelava, al suo interno, nel ventre, un fuoco purpureo era stato di nuovo acceso. Un fuoco che era bruciato solo quando le voci si erano ribellate per la prima volta, durante lo scontro con Benkei. Un fuoco che avrebbe reso cenere ogni cosa.

    « ... »

    Osservò il Re urlare la sua ultima minaccia e lanciargli contro una massa di ghiaccio crudele e pungente, con lo scopo di rendere l'abbraccio del silenzio eterno. La sua rabbia, ancora crescente, lo rallentò quanto fu sufficiente per permettere ad un'ombra di piazzarsi tra lui ed il proiettile, che venne infranto con estrema facilità e fluidità dall'uomo che gli stava davanti. Era una sua proiezione? Per un momento si ritrovò a pensare così, data la somiglianza con la sua figura, ma le parole di rabbia - chiare, stentoree e non più ovattate - resero limpida la situazione ai suoi occhi: era stato approcciato da un clone, di cui ora il Re si era impossessato. Questo significava che quell'arte del Cuore Vuoto di Chakra, come Yoshitsune la aveva definita poco prima, era persino in grado di ingannare gli spiriti provenienti dalla Tenebra. Cosa lo avrebbe atteso nel confronto con l'ultimo Re?

    Questo e molto altro avrebbe pensato l'Immortale, se solo non fosse stato così consumato da quella furia bollente che consumava ogni suo altro istinto, tacendo logica e ragione. Avrebbe potuto sfruttare Yoshitune in battaglia, piegare quel potere di tagliare il ghiaccio ai suoi scopi e poi utilizzarlo come meglio credeva. Invece si mosse, quasi in uno stato di trance, colpendo lo Hyuga che gli dava le spalle alla tempia con tutta la forza di cui era capace in quel momento senza voler uccidere. Il suo corpo era ricoperto di saette violastre che crepitavano e mordevano l'aria [FOR:Viola+8][1x Chakra Eretico - Dimezzato][Potere del Flagello - Dimezzato][Impasto Mediobasso - Costo Raddoppiato][Essenza del Fulmine - Costo Raddoppiato]. Lo Hyuga rovinò a terra dopo un volo di diversi metri, svenuto e con il volto sanguinante. L'Immortale non lo guardò nemmeno. Gli avrebbe violato la mente in seguito per ottenere le informazioni sul Bersaglio. Osservò invece il palmo della mano con cui aveva colpito lo Hyuga. Le sue forze erano state sottratte in maniera consistente al suo controllo. Poteva avvertire nel suo organismo l'improvviso sbalzo di energia [Abissale(TA) + Medioalto(Impasto) + Basso(Potere del Flagello) -> 17 Bassi]

    La sua rabbia non era mai stata così intensa. Un sentimento tale da trascendere l'emozione comunemente nominata "rabbia", che invadeva il confine del percepibile dall'uomo. Il gelo iniziò a ritrarsi dal suo corpo, mentre il Flagello ancora osservava il proprio palmo e contemplava la perdita di energia dovuta all'assalto Eretico della creatura. Quando sollevò lo sguardo, nei suoi occhi viola era riflesso solo l'inferno della Tenebra.



    Scattò in avanti, il suo corpo elettrificato in preda al furore più cieco.

    « INSOLENTE!»

    L'intera cava risuonò di quell'urlo fragoroso come il rombo della tempesta. L'Avatar bruciò la distanza che lo separava dal Re in pochi attimi, propellendosi con il chakra all'ultimo per lanciarsi contro la sua figura e tentare di assestargli la più pesante delle ginocchiate, con entrambe le ginocchia, in pieno petto. Lo scopo era quello di farlo cadere all'indietro, sfruttando anche il peso di tutti quegli strati di ghiaccio che aveva addosso, ed ancorarlo al terreno con la sua forza inumana. In caso di successo, l'Immortale avrebbe tentato di afferrare con entrambi i palmi le tempie del Re, usando pettorali, bicipiti e tricipiti come una pressa per stringere quella testa come una morsa. Avrebbe poi avvicinato il capo a quello del Re, con l'intenzione di urlargli in faccia tutta la sua rabbia.

    « QUALSIASI SILENZIO NON QUIETERÀ MAI LA MIA VOCE!»

    Ed a quelle parole, l'intero carico emotivo e spirituale dell'Avatar della Tenebra si riversò sul mondo naturale ancora una volta. Incandescenti fulmini violacei vennero emanati da tutta la figura dell'Immortale, spezzando il gelo della stanza con la sola presenza, e canalizzati, attraverso le sue mani, nel capo del Re dei Desideri Dimenticati [Sango no Kaminari][Tecniche Rapide][POT:6x30 + 10(impronta) + 15(Chakra Eretico) -> 205][1x Chakra Eretico]. Nel mezzo di quel turbine infernale di energia, l'Immortale venne di nuovo aggredito dal gelo, che però venne schiacciato dal Fuoco di Tenebra che gli bruciava dentro forte come non mai, schiacciando il freddo definitivamente [(Medioaltox6+Basso)*2 -> 25 Bassi][Chakra Eretico: Chakra Aumentato (+30%)].

    OFF GAME

    Mi sono permesso di essere autoconclusivo nell'interazione con Yoshitsune, dato che non è centrale nel post. Naturalmente, a prescindere dal mio tempo di narrazione - che è una scelta stilistica e basta - sei libero di cambiare il risultato delle mie azioni come meglio credi :zxc:

     
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    [L'ira conduce a risposte sgradite e nasconde alcune cose alla vista]

    Messo da parte l'uomo chiamato Yoshitsune in maniera forse un pò brusca, l'Immortale si sarebbe trovato solo di fronte al "gelo dell'indifferenza", opponendovi la sua cocente ira, alimentata da motivi forse imperscrutabili per i normali esseri umani. Il suo colpo prese in pieno il suo avversario, atterrandolo prima che potesse reagire, ma quando montò su di lui, come ad imporre una sottomissione fisica, oltre che spirituale, l'oscuro Re ne approfittò per cercare di trapassare il corpo dell'immortale con un affondo rozzo, portato con una mano sola al fianco, nemmeno cercasse di pugnalare il Flagello. Tuttavia, pur essendo goffo, quell'attacco doveva coprire una distanza infima ed aveva un ottimo tempismo, senza contare che la lama pur essendo una copia conservava le doti del suo originale, persino accentuati dal potere avversario [S&M Velocità e Forza Nera - Potenza 50 ed ignora le Protezioni - Stessi effetti di Gennaio Innocente per il resto]


    Quell'atto, per quanto dotato di notevoli probabilità di riuscita, non poteva però fermare la furia dell'Immortale o l'irruenza di quel potere che, ignorando l'apatia, si sarebbe scatenato tra le sue mani in una corrente devastante, trasmessa in tutto quel corpo di ghiaccio come la più indicibile delle torture. Dalle labbra esangui dell'oscuro Re dei Desideri Dimenticati sorse un grido straziante, che crebbe poco a poco fino a raggiungere delle vette quasi inaudibili. Sembrava strano osservare quelle labbra spalancate in un grido tanto intenso da essere quasi silenzioso, mentre il ghiaccio sottile che aveva ricoperto tutte le superfici della stanza iniziava a creparsi, fino ad infrangersi in un solo momento: un rumore di vetri infranti, o di sogni spezzati? Il Re svanì in frammenti di cristallo esattamente come il ghiaccio che aveva generato.

    uuuuuuuuuuuaaaaaaaAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHH!!



    Il silenzio che seguì fu naturale, completamente diverso dal gelo emanato da quell'essere assurdo. Solo il respiro accelerato del potente Benkei, ancora alle prese col veleno, insidiava appena quegli attimi di pace. Ma quel silenzio non celava forse un'altra assenza? A guardarsi attorno, l'uomo chiamato Jeral non avrebbe potuto vedere alcuna traccia della massa di carne che si era definita "immortale dopo la morte". Che fosse fuggita? O semplicemente la sua forza era stata tale da infrangere quel paradosso vivente e blasfemo? Non restava nulla, dunque su cosa basare quei ragionamenti? L'unica possibilità era rivolgersi al terzo uomo nella stanza: lo Hyuga traditore dagli occhi oscuri. Egli certo conosceva le capacità di quella donna...anche se il vero segreto che celava era la posizione di Suiho Hyuga, il Bersaglio del Flagello!

    [...]

    La mente dell'uomo chiamato Yoshitsune era strana. Quasi sembrava che non ci fosse, come un fantasma...forse si trattava di un effetto della sua arte speciale nata dal Byakugan? L'unica certezza era che, per qualche motivo, non poteva fidarsi interamente delle informazioni ottenute, probabilmente non sarebbero state false, ma era assai probabile che parte di esse rimanesse celata...una sensazione decisamente diversa dalle interrogazioni mentali tentate in precedenza.

    Suiho era qui appena sette giorni fa. Deve sottoporre il mio sempai Shotaro all'addestramento finale della nostra Arte, quindi si sono sigillati in un luogo a me segreto. Devo reincontrare il mio maestro fra sei mesi per proseguire la mia formazione. Ci incontreremo nel Paese del The, in cima alla torre cimiteriale del Villaggio di Amatsuri. A questa informazione si associa una brevissima immagine, appena un flash, ma oltremodo chiara.

    200px-Pok%C3%A9mon_Tower_Adventures



    Se avesse chiesto maggiori notizie sulla tecnica segreta, l'uomo chiamato Jeral avrebbe avuto una sgradevole sorpresa. Forse per via di quell'effetto confondente o forse per un'effettiva sicurezza della sua vittima, la risposta sarebbe stata una e categorica: Non ci sono debolezze da sfruttare. Sigilliamo il chakra dentro il corpo, diventando il nulla. Ma anche il nulla può uccidere, a patto che sia subdolo. Nessun'arma capace di ferire a morte più essere utilizzata o il sigillo viene meno. Solo una mente concentrata può intuire la nostra presenza, ma anche così, si tratta di una percezione fallace ed inutile. Le arti eretiche del Clan Hyuga non possono essere sconfitte.

    Se invece avesse chiesto cosa voleva Suiho Hyuga nell'incontro con Yoshitsune della settimana precedente, quello che sarebbe giunto alla mente dell'uomo Immortale sarebbe stata non una sterile informazione, quanto piuttosto un ricordo completo di immagini e suoni...quasi fosse stato lasciato apposta per lui.




    Sono qui per raccontarti di un evento bizzarro, mio giovane allievo. Suiho fissava il suo apprendista con il consueto sorriso distaccato, mentre serviva il the, assai formale. Alcuni giorni fa una curiosa...entità...è apparsa al mio cospetto. Mi ha detto che qualcuno la definiva come Re. Una cosa assai buffa, dato che lui stesso non si riteneva tale. E mi ha raccontato di un uomo che stava compiendo un curiosa missione. Hai per caso incontrato qualcuno di strano di recente? Qualcuno di speciale?

    Yoshitsune non aveva notato nessuno, anche se una sua spia, una di quelle prestategli dal suo maestro, parlava di un uomo molto forte che si era scontrato con Benkei, un suo vecchio compagno...ed aveva il suo stesso aspetto, a quanto diceva la spia.

    Capisco. Non so se sia la stessa persona o meno. Sorbì lentamente la bevanda. Ma se per caso fosse una persona fuori dal comune, trasmettigli pure il messaggio di questo Re. Abbiamo stretto una buona amicizia e non mi costa nulla fargli questo favore.

    Yoshitsune ovviamente annuì, chiedendo quale fosse il messaggio.

    Il messaggio è semplice: "Io voglio distruggerti. E per cominciare a farlo mi bastano tre parole. Tre semplici parole che cominceranno a demolire tutto ciò che sei:

    Ricordati di Hanketsu".


    Il ricordo finiva bruscamente con quella frase. Una parola che forse farà risuonare qualcosa nella mente del Flagello Immortale, o forse no. Magari ha qualcosa a che vedere con ciò che era in passato? E perchè mai quella semplice parola dovrebbe distruggerlo, quando nemmeno la forza degli esseri della Tenebra vi è riuscita?

    Domande, domande senza alcuna risposta per ora. Come la domanda principale: cosa fare di Yoshitsune e Benkei ora che il suo bersaglio era stato individuato, anche se ancora parecchio lontano, perlomeno in termini di miglia? Come si sarebbe mosso in seguito?

    CITAZIONE
    Questa giocata la considero conclusa e voglio darti da ragionare sulle ultime parole dell'informazione estorta. Anche se tu non lo sai, la giocata sin dall'inizio è stata pensata per ricollegarsi a "sepolto nelle profondità del cielo" e "l'uomo che uccise il sole"...e lo capirai nella porzione conclusiva, per la quale però aprirei un nuovo topic, ambientato dopo alcuni mesi (secondo le informazioni ottenute, appunto) così da giustificare eventuali passaggi di energia/grado e giocate intercorrenti.

    Fai pure altre domande, se pensi siano utili, tanto Yoshitsune è privo di sensi ed alla tua mercè.
     
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    Il corpo avvolto nell'armatura di ghiaccio atterrò pesantemente a terra, accompagnato da un tonfo sordo e da frammenti di acqua congelata dispersi nell'atmosfera dopo il violento impatto generato dalle ginocchia dell'Immortale. La furia del Flagello si riversò sul Terzo Re come una cascata, annegando la sua esistenza nel terribile potere eretico emesso in quella grotta. L'urlo di agonia dello spirito fu l'ultima cosa che Jeral udì da quella creatura. Quando fece per rialzarsi, però, notò che l'essere che manovrava quel clone ghiacciato era riuscito a piantagli una lama nel corpo durante la caduta. L'Avatar scrollò le spalle, sferrando un calcio pieno di disprezzo al cadavere congelato.

    « Povero sciocco, non si può uccidere un immortale. »

    Sferrò un altro calcio al nemico esanime, e questa volta il corpo andò in frantumi in tante schegge ghiacciate. Jeral si voltò, senza più pensarci. Si era tolto un problema di torno. Ora rimaneva soltanto il Quarto Re. Cercò con lo sguardo la massa di carne informe che aveva mutilata più volte prima dell'arrivo di Yoshitsune e del Terzo Re ma, con suo fastidio, in quella grotta in cui ora regnava un silenzio naturale e rilassante non vide nulla. Che anche quel corpo fosse andato in pezzi? Possibile, ma non poteva averne la certezza ed anche solo il dubbio gli procurava notevole irritazione, dato che il Flagello detestava lasciare in vita chi aveva desiderato uccidere. Scrollò le spalle un'altra volta, scacciando il pensiero. Fece un respiro profondo e posò gli occhi sullo Hyuga traditore svenuto. L'antica gioia che aveva provato nel sapere che il Bersaglio era più vicino riaffiorò subito. Si avvicinò con passi lenti al corpo di Yoshitsune, pregustando i momenti a venire.



    « Ora tocca a te. »

    Si chinò, raccogliendo Gennaio Innocente da terra e facendola sua. Dopodiché strinse le tempie dello Hyuga in una morsa e penetrò nella sua mente in pochi attimi. Iniziò a muoversi nei corridoi di memoria, cercando ciò di cui aveva bisogno. La tecnica era andata a buon fine - mai il Flagello avrebbe perso l'occasione di frugare in quei ricordi - ma per qualche motivo l'Immortale riceveva una strana sensazione da quel luogo. Era di nuovo tutto ovattato e lontano, quasi un mondo in bianco e nero. Nonostante questo riuscì a trovare la strada che cercava piuttosto in fretta, seguendo una traccia di lieve oscurità che pareva essere stata lasciata proprio per lui. Varcando la soglia del ricordo che aveva trovato, Jeral non poté che chiedersi con perplessità se non stesse vivendo un momento che qualcun'altro aveva previsto, e quindi deciso, che lui vivesse. La sola prospettiva fu intollerabile.

    [...]

    Qnado entrò, la prima cosa che vide fu un'alta torre di pietra che si stagliava su un paesaggio di case popolari malridotte ed in povertà. La visione durò un attimo, ma subito ad essa la voce dello Hyuga - che pareva provenire dalla stanza stessa - associò un nome, una data e la chiara indicazione che il Bersaglio sarebbe stato lì. Udì anche un'altro nome, Shotaro, che non gli suonava nuovo, e che, stranamente, pur essendo legato al Bersaglio in maniera così forte, non gli suscitò alcuna sensazione negativa. Al contrario, ebbe quasi un moto di compassione, che schiacciò immediatamente dentro di sé con la forza di un'incudine cadente. Chiese anche della tecnica del Cuore Vuoto di Chakra, solo per ricevere una risposta secca e categorica su quanto non vi fossero punti deboli da sfruttare. Eppure, dentro di sé aveva chiara la nozione che così non fosse, quasi come se avesse già sconfitto una volta quell'arte in passato.

    « Come avete fatto a mettere fuori combattimento Benkei con tale facilità? E dove si nasconde quella misera creatura informe? »

    Questo e molto altro sulla Foglia, sugli Hyuga, sul mondo in generale chiese a Yoshitsune, ottenendone la conoscenza. Apprese anche che il Bersaglio stesso era stato in quel luogo una settimana prima. L'aveva mancato di poco, ma presto avrebbe rimediato. Quando chiese cosa avesse voluto Suiho Hyuga da lui quando era stato lì, la stanza intera, prima bianca, venne colorata di un ricordo forte e chiaro, dai colori nitidi e dalle parole scandite. Ma sopratutto che emanava una sensazione oscura. Osservando il volto del Bersaglio per la prima volta davanti a sé, l'Immortale realizzò che l'origine della traccia era proprio quel ricordo. Le sue pupille si dilatarono oltremisura, imprimendo a fuoco nella sua mente il volto beffardo del Bersaglio che pronunciava parole - un nome in particolare - per qualche motivo in grado di causargli un sordo dolore al petto ed una profonda inquietudine. Interruppe all'improvviso la tecnica, ritrovandosi con Benkei e Yoshitsune alla sua mercé.

    Cinque parole pronunciate con voce indicibile risuonarono in quella grotta vuota.

    « Suiho Hyuga. Io ti troverò. »

    Fine della Giocata

    Come per Sepolto nelle Profondità del Cielo del 2011 e L'Uomo che Uccise il Sole del 2011-2012, anche per Vuoto di Luna negli Occhi del 2012-2014 non posso che esprimerti i miei più sentiti ringraziamenti per l'alto livello del GDR che mi hai saputo regalare. Ho potuto scrivere ogni post con impegno e passione anche e soprattutto per merito del sapiente coinvolgimento che sei stato in grado di ispirare in me, muovendo con maestria i vari PNG creati insieme.

    Complimentissimi Febh! :riot:

    Non vedo l'ora di continuare :ghu:

     
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    È colpa tua. Ratty

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    [Un indizio preciso, e l'inizio della vera Caccia]

    Al raccogliere Gennaio Innocente, la strana sensazione di gelo che pareva permeare la spada svanì immediatamente. L'uomo chiamato Jeral avrebbe scoperto che le speciali capacità millantate dall'usufruitore della lama non erano alla sua portata...forse necessitava di una qualche specifica chiave di attivazione? O più banalmente serviva un addestramento apposito? Anche nella mente dello Hyuga privo di sensi queste domande sarebbero echeggiate senza ricevere risposta alcuna, Yoshitsune la aveva sempre usata istintivamente, sin da quando gliela aveva donata suo padre.

    Quanto alle altre domande, la mente dell'uomo privo di sensi avrebbe rivelato l'esistenza di un veleno di origine minerale assai potente nei confronti di Benkei, che vi era stato esposto in passato durante una missione ed aveva sviluppato una sorta di allergia. Solo Yoshitsune conosceva questa debolezza e l'esatta natura di quella sostanza, dato che erano stati compagni di squadra.

    Quanto alla donna, egli comunicò solo che era un'alleata di Suiho Hyuga, membro di un villaggio di ninja che cercavano di sovvertire l'ordine accademico. Il villaggio della Zanna, del quale tuttavia non sapeva altro. Sapeva che aveva visto quella donna morire molte volte...ed altrettante volte tornare alla vita, ma la chiave del suo potere gli era ignota...sapeva solo che non era possibile uccidere quell'ammasso di carne con una spada, nemmeno se imbevuta di chakra....dunque gli attacchi del Flagello dovevano essere falliti, ed ella aveva solo finto la sua sconfitta per poter fuggire!

    In ogni caso, la Caccia era aperta.


    CITAZIONE
    L'addestramento è concluso positivamente, per me, e ringrazio Boreanz per i complimenti.

    Vedremo come concludere la vicenda prossimamente
     
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