[Gioco] Spore, Parte II

Grado B

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    Calvario: Giù la Maschera


    Muahahahahah! Fu la risposta del Komon alla richiesta di Raizen. Mentre ancora si esprimeva in quella graffiante risata, l'abominio partì all'attacco. Il ninja non fece niente - apparentemente - per difendersi dal colpo, ma contrattaccò prontamente con un pugno fulmineo. I due cazzotti andarono a segno in rapida successione, ciascuno con un tonfo secco. Il Komon incassò senza fare nemmeno una smorfia [Resistenza: Viola + 2 Tacche][Protezione Naturale: 30][Ferita Quasi Grave] e senza perdere il suo sorriso malvagio. Poi, all'improvviso, in contemporanea con l'esplosione scaturita dal suo stesso pugno, l'Accademico crollò a terra. La folla sugli spalti si acquietò - incredibilmente - una seconda volta. Il silenzio fu rotto da un latrato aspro e prolungato, quasi immondo. Il Komon fissava il suo nemico steso a terra ed era preda di un'ilarità diabolica. Il pubblico fu contagiato da tale risata, seguendo l'abominio dagli occhi neri nel suo gesto di scherno. Bella trovata. gracchiò il Komon, con il perenne sorrisetto sulle labbra, quando tornò la calma. Avresti dovuto stendermi, però. fece una breve pausa, stiracchiandosi collo e spalle. Ho capito dal primo colpo che hai sferrato che non sei un prigioniero come tutti gli altri. Avresti potuto sbaragliare tranquillamente i sottoposti che ti hanno catturato, o quantomeno metterli duramente alla prova. Invece mi è stato riferito che non ci sono stati disordini. lo sberleffo sul suo volto, se possibile, divenne ancora più crudele. Quindi non mi resta che supporre che tu ti sia fatto catturare di proposito. si passò una mano sullo sterno - con ogni probabilità fratturato - come a pulirsi da della polvere. Ora scopriremo il perché. Il Komon colpì con le mani chiuse a martello il suolo, scatenando un piccolo terremoto. Il terreno cominciò a squarciarsi come ghiaccio, creando lunghe e larghe fenditure

    [Hanno Velocità pari l'utilizzatore. Coinvolgono tutta l'area, spalti esclusi. Sono larghe 1 slot dimensionale e profonde 3. Qualsiasi ninja, utilizzatore escluso, presente entro 1 metro la spaccatura perderà 1 slot azione e difesa, mentre chi cade all'interno perderà 2 round e subirà una Ferita pari a Media]

    . Poi, senza neanche dare a Raizen il tempo di reagire, emise dalla bocca un portentoso vortice d'aria distruttivo. Il ciclone

    [Velocità pari l'utilizzatore più due Tacche. Il cono d'aria ha gittata pari a 21 metri e larghezza pari a 12 metri. La potenza è pari a 25 e può causare Sanguinamento Leggero, Intralcio Leggero e Stordimento Medio per 2 round]

    si sarebbe abbattuto sullo shinobi di Konoha, lasciandogli speranze di salvezza vicine allo zero.
     
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    Le faremo sapere






    Aveva sentito durante il colpo la durezza della pelle di quell’essere, non potendo fare a meno di pensare a ciò che gli aveva detto l’Uchiha all’inizio della missione: non erano semplici umani.
    Dopotutto se dovevano perdere la loro umanità era normale che pagassero quello scotto con qualcosa, no?
    Il Colosso ebbe la cura di bestemmiare ogni dio del cielo in onore di quella scoperta.
    Dalle parole del Komon tra l’altro pareva che questo non fosse decisamente intenzionato a cascare nella recita del Colosso. Pessima notizia, anche se era ovvio dal momento in cui non l’aveva atterrato, che avrebbe continuato ad infierire.
    Nel mentre che il mostriciattolo parlava infatti il Colosso avrebbe da prima aperto un occhio per poi levarsi del tutto prima che finisse di parlare, schivare il primo attacco non fu complesso, la tecnica era conosciuta, simile a molte di quelle accademiche, al Colosso bastò indietreggiare per la bisettrice di due crepe per stargli sufficientemente lontano. A brevissima distanza dal primo attacco ne giunse un secondo, un ondata di vento troppo rapida perché il ritmo dei passi del Colosso potesse permettergli di schivare al meglio, la breve distanza dall’avversario però gli permise di evitare parte del cono di vento che si espandeva rapidamente, pur senza evitare qualche danno, in particolar modo alla parte sinistra del colpo, quella lesa durante la schivata [medioleggera su braccio e gamba]. La botta fu notevole, sufficiente a stordire uno come il Colosso[stordimento leggero 2 round], e la cosa, associata alla grande difesa del mutante non era roba da poco. Aveva davanti un avversario formidabile, aveva decisamente poco tempo per metterlo KO in caso contrario probabilmente sarebbe stato lui a lasciarci le penne. Tuttavia tra le crepe e quella mostruosa tecnica nell’arena si era alzato un polverone sufficiente a nascondere due cose: l’unico sigillo composto dalla mano di Raizen e l’assunzione di un [tonico coagulante], il combattimento poteva essere ancora lungo, e gli serviva combatterlo al meglio. Durante l’assunzione del tonico tuttavia il sigillo avrebbe palesato i suoi effetti, facendo comparire poco dietro al Komon un silenzioso clone equipaggiato sia di spada (la stessa portata da Raizen) che di guanti rinforzati. Il clone non tardò che un battito di ciglia a mettersi in azione, compiendo l’unico movimento, un passo, che lo separava dall’abominio. Giuntogli alle spalle consapevole del fatto che probabilmente l’unica zona ammorbidita del corpo era quella pestata poco prima da Raizen, tentò di infilarvi la lama per tutta la sua lunghezza, inserendola nella zona morbida tra la clavicola e la scapola, ma solo dopo i primi cinquanta centimetri si sarebbe assicurato di fargli fare un po’ di gioco in modo da ridurre le interiora del mutante ad un piatto di macedonia.
    Che il colpo fosse andato o meno a segno sarebbe giunto da davanti il Colosso, quello vero, azzerando nuovamente le distanze e con una finta avrebbe infierito nuovamente su quello stesso punto scoperto, facendo leva su quella che ormai poteva essere l’unica paura dell’avversario, ossia un punto divenuto particolarmente sensibile [fintare migliorato] tuttavia quella singola azione si sarebbe interrotta prima di andare a segno, rivelando che il vero attacco era quello apportato dalla mano sinistra armata di kunai.


    Vediamo se sei così duro proprio dappertutto.

    Con quel semplice pensiero il Colosso strinse il kunai per poi cercare di conficcarlo con violenza dentro l’orecchio del Komon, raggiungere il cervello da quel punto non sarebbe stato troppo complesso.
    Appena menato il colpo, nuovamente senza preoccuparsi se fosse o meno andato a segno e sfruttando quella situazione decisamente scomoda per l’Abominio, il clone avrebbe menato dalle spalle un potente sinistro [pot + 30 dei guanti] diretto alle tempie dell’avversario, ipotizzando che anche quella zona fosse stata ammorbidita dall’esplosione con cui quella zona era stata bersagliata poco prima.
    Menato l’ultimo colpo il Colosso avrebbe preso qualche metro di distanza (1.5 +/-) per avere un miglior controllo sul suo avversario.






    Raizen
    Chakra:60.5 bassi
    Ferite: 2 leggere sparse su tutto il corpo [da combattimento con i piccoli abomini]
    1 leggera sull'addome [da S&M]
    2 leggere sul braggio SX [da tecnica ventosa]
    2 leggere sulla gamba SX [da tecnica ventosa]
    recuperate col tonico

    stordimento leggero 2 round

    Slot Difesa 1 : Allontanamento dalle crepe
    Slot Difesa 2 : Parziale schivata della tecnica

    Slot tecnica: Kagebushin

    Slot Azione 1 : Assunzione tonico
    Slot Azione 2 : Attacco con spada [clone]
    Slot Azione 3 : Pugnalata all'orecchio post finta
    Slot Azione 4 : Cazzotto alla tempia "ammorbidita" [clone]
     
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    Briefing


    La fuga di Atasuke, per il momento, procedeva bene. Il carcerato che era con lui lo cavò dagli impicci, dimostrando una grande forza. L'Uchiha si complimentò con lui, proponendo come piano di dirigersi verso la montagna al centro dell'isola. Il tizio tatuato scosse la testa dai lunghi capelli argentei in un vigoroso cenno di assenso. Una volta che trovarono in una radura abbastanza appartata, Atasuke si presentò al suo compagno di fuga. Il mio nome è Akame. rispose l'altro quasi atono, posando gli occhi dalle iridi rosso sangue sul ninja. Sono finito qui perché per il Paese del Te ero carne da macello. Sono stato condannato a morte, ma anziché un colpo di ascia hanno deciso di punirmi con quest'inferno. E così, insieme a molti altri detenuti, sono stato imprigionato a Karakura in attesa che questi mostri venissero a prenderci. Parlava pacato, quasi non fosse più in grado di provare nessun sentimento. Posso fartela io una domanda? Come hai fatto a convincere la guardia della finta fuga? Il tuo sguardo non tradiva alcuna emozione. Atasuke si allontanò un attimo, per comunicare con Alexander. La risposta dello Hyuga arrivò prontamente: Siamo riusciti a scappare tutti! Noi shinobi, intendo. Credo però che si siano già accorti della nostra fuga. Comunque noi ci troviamo dall'altra parte del Campo, rispetto a voi. Nella fuga ci siamo allontanati parecchio in direzione ovest. Procederemo con attenzione, avvicinandomi il più possibile alla montagna. Conclusa la comunicazione telepatica, l'Uchiha tracciò per terra una mappa stilizzata dell'isola in cui si trovavano. Purtroppo no, sono stato portato al Campo di Lavoro poco prima di te. Tutto ciò che ho capito è che questi esseri hanno una rigorosa scala sociale. mormorò Akame dopo aver ascoltato le parole del ninja.

    Ad ogni modo, se i due si fossero messi in marcia in direzione della montagna avrebbero avuto tutto sommato vita facile. Di tanto in tanto, in quella foresta, un sinistro fruscio suggeriva ai fuggitivi di fermarsi immediatamente, pena la possibilità di incontrare abomini con alterazioni che li facevano sembrare piante. Anche la scalata alla montagna sarebbe stata tranquilla. Un sentiero nascosto nella roccia li avrebbe portati fino ad un piccolo edificio, probabilmente una guardiola. Il fortino sembrava custodito da due abomini con palesi mutazioni, con ogni probabilità Inferiori, e offriva una vista a quasi 310° sull'isola. Non molto lontano, sulla destra, si vedeva distintamente il Campo di Lavoro con i malcapitati costretti a spaccarsi la schiena. Dritto davanti a loro, ad almeno una decina di chilometri, si stagliava la grande arena denominata "Calvario". A metà strada, sulla sinistra, si stagliava una piccola costruzione che sembrava una via di mezzo fra una torre costruita da un mastro costruttore ubriaco e una caverna naturale. Oltre il Campo di Lavoro e quasi in parallelo con il Calvario, affacciato sul mare, si trovava il Porto.



    Calvario: Botte da Orbi


    Raizen riuscì ad evitare abilmente le fratture nel terreno, mentre fu colpito parzialmente dal vortice d'aria. L'Accademico approfittò dalle polvere alzatasi per assumere di nascosto un Tonico ed eseguire un sigillo. Alle spalle del Komon apparve un clone del Colosso, armato di tutto punto. La folla emise grida indignate. Senza il bisogno di girarsi, l'abominio sapeva già cosa succedeva alle sue spalle. Con un perfetto sincronismo, l'essere scattò di lato [Riflessi: Viola + 2 Tacche] vanificando l'affondo del clone. Il vero Raizen, intanto, aveva accorciato le distanze e stava portando un colpo alla zona colpita poco prima. Niente più di una finta, atta a nascondere un secondo attacco con l'altra mano armata di Kunai. Idea ingegnosa, ma troppo lenta per mettere in difficoltà il Komon. Questi si abbassò sulle gambe [Riflessi: Viola + 2 Tacche], ma parve non fare niente per evitare il pugno del clone [Resistenza: Viola + 2 Tacche][Protezione Naturale: 30][Ferita Lieve]. All'improvviso, come una saetta, appoggiò le mani a terra e stese la gamba sinistra, tentando di portare un poderoso calcio alla bocca dello stomaco del clone [S&M][Forza e Velocità: Viola + 2 Tacche]. Poi fece perno su una delle mani, ruotando di 180°, e alzandosi si gettò verso la copia. La incalzò eseguendo una veemente spinta colpendo anche le coste inferiori [Forza e Velocità: Viola + 2 Tacche], con lo scopo di spingere il secondo Raizen dentro una delle crepe nel terreno e ferirlo a morte. Il Komon si voltò quindi verso lo Shinobi di Konoha, con il suo solito ghigno a dischiudergli le labbra. Pensi di potermi colpire alle spalle quando ho centinaia di sottoposti che mi fanno da occhi? gracchiò indicando con le braccia tese la moltitudine di abomini sugli spalti. Poi posò lo sguardo truce sull'arma nella mano di Raizen.Kunai e cloni corporei! urlò teatrale con la sua voce raschiante, rivolto agli spettatori. Allora abbiamo l'onore di avere fra noi un Ninja!Il pubblico era in visibilio, chi per l'odio, chi per la curiosità. E' un vero peccato doverti uccidere, l'albino avrebbe voluto studiarti. concluse con una risata sardonica. Scattò nuovamente all'attacco, correndo verso Raizen e sputando dalla bocca una potentissima folata

    [Velocità pari l'utilizzatore più due Tacche. Il turbine di vento ha raggio pari a 4,5 metri e arriverà fino a 21 metri. Qualsiasi persona investita dal flusso d'aria verrà trascinata via e sollevata in aria a 6 metri d'altezza una volta raggiunta la distanza massima. Le lame di vento causeranno diversi danni da taglio, complessivamente di potenza 40. Non è possibile per le vittime muoversi mentre sono intrappolate]

    d'aria tagliente.
     
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    Quando arriva la piena






    Vedendo quanto bene la pellaccia del Komon aveva resistito il Colosso iniziò a digrignare i denti. Continuava ad andare al risparmio e quello che aveva davanti non era un nemico che gli permetteva certe cose.

    Va bene. Direi che è finito il tempo di essere gentili.
    Si gioca a carte scoperte.


    Nel mentre che il clone subiva l’attacco del mutante, sciogliendosi poco dopo che l’abominio aveva impattato la seconda volta su di lui Raizen estraeva la spada, una delle sue spade.
    Non disse nulla, rispose al ghigno dell’uomo rivolgendogli lo stesso ghigno.


    È il Tuo vento contro il Mio.
    Soffia bastardo!


    Avrebbe stretto la katana nella mano destra mentre nel braccio destro impastava una quantità di chakra sufficiente a creare un costrutto dalle dimensioni non troppo notevoli, ma comunque ragguardevoli, il massimo che potesse fare [manip. della forma x 4.5 bassi 2 slot x pot. 50] non poteva creare uno scudo con un costrutto di quelle dimensioni, ma avrebbe potuto creare un apertura nell’attacco nemico. Avrebbe per cui aspettato il turbine, che impiegò ben poco a coprire i dieci metri che li separavano, e poco prima di farsi raggiungere avrebbe scartato sulla destra [1/2 basso rif + 2 tacche] lasciando che la potenza del costrutto e del turbine si annullassero a vicenda mentre lui correva dritto sul nemico, anche se l’azione non l’aveva lasciato del tutto illeso vista la scarsa dimensione del costrutto [1 leggera sulla gamba SX]. Superato il turbine in realtà non troppo spazio li divideva viste le dimensioni della tecnica che gli aveva dato anche un minimo di copertura.
    Copertura che avrebbe sfruttato al meglio continuando a coprire con la sua rapida corsa la distanza che lo separava dal komon (4 metri dopo l’uscita dal raggio d’azione del turbine) armato di Nodachi. Stretto il mutante nel corpo a corpo avrebbe attaccato con una furia decisamente inarginabile.


    Vediamo se ti raschio via quel sorriso dalla faccia

    Avrebbe sibilato mentre la lama cambiava rapidamente mano passando alla sinistra il cui braccio avrebbe tagliato il busto per poi scattare in senso opposto cercando, con un tondo, di colpire il Komon esattamente nella zona colpita poco prima con un pugno dal clone, il tutto con una velocità ben differente dalle altre volte [mezzobasso + 2 tacche vel.] continuando la rotazione del busto avviata per dare potenza al fendente il Colosso avrebbe apportato un potente pugno nella stessa zona che aveva leso poco prima con l’esplosione, questa volta con l’intenzione di inserirvi l’intera mano, senza lasciare scampo al cuore li vicino [mezzobasso + 2 tacche for. + guanti pot. 30] un colpo cosi potente dopotutto non poteva perdonare una seconda volta.
    Se la zona fosse stata difesa da un precedente paramento atto ad evitare il primo colpo il pugno si sarebbe schiuso per poi essere direzionato a palmo aperto sulla spada stessa di fatto costituendo un secondo affondo se questa avesse impattato col duro corpo dell’avversario.
    Ma l’offensiva del Colosso non sarebbe terminata, infatti questo non abbandonando la corta distanza che li separava avrebbe prima cercato un colpo alla caviglia del Komon, più che per danneggiarlo per attirare la sua attenzione verso il basso mentre Raizen riportava la Nodachi sulla mano destra che rapida avrebbe disteso il braccio per poi cercare un affondo sulla clavicola se il primo colpo fosse riuscito nel suo intendo.
    Se lo sgambetto avesse fallito la katana sarebbe rimasta nella mano sinistra mentre la guardia del Colosso si schiudeva per fare spazio ad un altro pugno sulle tempie, ormai era a conoscenza del fatto che la pelle avversaria andasse ammorbidita prima di venir colpita, e quella zona era già stata menata.
    Dopo l’ultimo colpo sul volto del Colosso sarebbe comparso lo stesso ghigno del Komon, perché nessuno eguagliava il Konohaniano in fastidiosità, il tutto mentre il chakra incrementava quello status di violenza dandogli una marcia in più [medio x arte dell’assalto] così la lama sarebbe stata orientata verso l’alto avendo spazio di manovra dinnanzi a se, per poi essere innalzata come un trofeo verso la zona tra mento e gola, cercando di fare della lingua del suo avversario uno spiedino compreso di cervello, se il colpo fosse andato a segno la lama avrebbe ruotato all’interno della testa cercando di far leva sulle ossa e spezzare anche il collo. In caso contrario sfruttando la perdita di attenzione probabilmente rivolta verso il basso, il braccio destro sarebbe scattato attivando uno dei sigilli per armare la mano di Kunai e cercare di piantarla nella tempia del Komon, nell’orecchio o nella clavicola, a seconda dell’esposizione favorevole di una delle tre zone che essendo vicine gli permettevano di effettuare una scelta all’ultimo momento, il movimento sarebbe stato velocizzato da un piccolo impasto di chakra [mezzobasso + 2 tacche vel.] per adeguarsi alle prestazioni del nemico.
    Se nessuno di quegli attacchi avesse ferito il nemico Raizen avrebbe chiuso la sequenza con un’ultima tecnica [Kaze no tsume

    L'utilizzatore fende l'aria con la sua spada, generando un costrutto di chakra tagliente grande 3 slot dimensionali che prosegue in linea retta per una distanza pari a metà dello slot movimento, con potenza pari a 50 e velocità pari a quella dell'utilizzatore. Il costrutto sarà orientato secondo il movimento iniziale della spada, da jonin sarà possibile effettuare due fendenti.
    Tipo: Ninjutsu-Fuuton
    (Livello: 3 / Consumo: Alto x fendente )

    + 10 impronta]
    rilasciando un potente fendente che avrebbe mirato alla diagonale che passava per la clavicola sinistra del nemico e la sua ultima costola destra cercando di squarciargli il petto.
    Apportato l’ultimo attacco Raizen avrebbe preso le distanze, allontanandosi di a malapena due passi (2m) senza staccare gli occhi dal nemico





    Raizen
    Chakra: 45.5 bassi 50.5 se non viene attivata l'ultima tecnica
    Ferite: 2 leggere sparse su tutto il corpo [da combattimento con i piccoli abomini]
    1 leggera sull'addome [da S&M]
    2 leggere sul braggio SX [da tecnica ventosa]
    2 leggere sulla gamba SX [da tecnica ventosa]
    recuperate col tonico

    stordimento leggero 2 round
    leggera gamba SX [tecnica del turbine di vento]

    Slot Difesa 1 : Schivata
    Slot tecnica base : Manipolazione della forma

    Slot tecnica:Kaze no tsume

    Slot Azione 1 : Tondo sulla testa
    Slot Azione 2 : Pugno clavicola SX / Spinta sulla costa della spada
    Slot Azione 3 : Colpo alla caviglia
    Slot Azione 4 : Affondo sulla clavicola / Pugno sulla tempia
    Slot Azione 5 : Stoccata-affondo nel triangolo tra mento e gola
    Slot Azione 6 : Pugnalata alla tempia con kunai
     
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  5. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Tactical Movement~


    Il suo valido compagno ora aveva acquisito un nome, Akagi. Come era sospettabile il robusto compagno di sventura era stato trasportato su quell'isola dal villaggio di Karakura da dove anche lui era partito e come temeva aveva a che fare con un criminale, rpobabilmente uno di quelli tosti, se non forse un assassino. In qualsivoglia caso era bene essere cauti con una compagnia come quella, altrimenti rischiava di farsi ammazzare a sua volta e la cosa non gli sarebbe di certo piaciuta.

    "Posso fartela io una domanda? Come hai fatto a convincere la guardia della finta fuga?"


    Il volto dell'uomo, come del resto la sua voce, era atono, senza sentimenti e senza espressioni, come se in un qualche modo il carcere, quegli eventi, quell'isola e tutto ciò che gli era accaduto lo avesse lasciato vuoto, senza dei sentimenti.

    °Come era da sospettare... ma adesso che mi invento? Non posso sparargli che sono un ninja, non ho idea di quale possa essere la sua reazione ed è meglio evitare spiacevoli inconvenienti... Inoltre meno sa meglio è anche per lui...°

    «Come ho convinto la guardia? Diciamo che è stato abbastanza semplice... da quello che mi è parso di capire queste "bestie" non sono troppo intelligenti, salvo alcuni rari casi, tipo il tizio che sta al porto e decide dove spedire noi prigionieri... Comunque per farla a breve ho approfittato del vento che soffiava facendo smuovere le foglie per fargli credere che qualcuno se la stava svignando, va da se che ha perso tempo a dare la caccia all'inesistente fuggitivo ed a dare l'allarme agli ancora più stupidi compagni...»


    Si lasciò sfuggire un sorriso, come una sorta di segno di vittoria della sua intelligenza sulla stupidità della creatura, poi si accommiatò dal compagno per alcuni istanti, dirigendosi su di un albero in modo da poter osservare al meglio la struttura dell'isola o almeno ciò che da quella posizione poteva osservare, ma soprattutto in modo da poter comunicare tranquillamente con Alexander.

    [...]


    Riunitosi con il compagno, Atasuke tracciò la mappa e con questa trasse le sue brevi conclusioni, specie alla luce della quasi totale ignoranza del suo collega, il quale essendo stato spedito li poco prima di lui non aveva comunque avuto modo di poter apprendere nulla al di fuori della più che chiara scala sociale che quegli abomini rispettavano.

    °Dannazione, il fatto che non sappia nulla non mi rende di certo la vita facile, anzi... Peccato speravo in qualche informazione aggiuntiva, tuttavia c'era da aspettarselo, difficilmente in un ambiente del genere qualcuno sopravvive abbastanza a lungo da acquisire informazioni utili... Ma non tutto è perduto, l'isola è grande ed il tempo a disposizione non è poco... Ci sono tutte le possibilità di ottenere ciò che ci serve...°

    «Non è un problema... Semplicemente con qualche informazione in più si poteva studiare fin da subito qualche piano d'azione interessante, mentre ora ci tocca prima riuscire ad ottenere qualche informazione più dettagliata, quindi... la prossima tappa è chiaramente la montagna, di certo ci sarà qualche postazione d'osservazione o almeno un qualche punto oltre la foresta da cui poter osservare meglio questa dannata isola ed ottenere qualcosa di utile»


    Cancellò quindi con perizia la mappa in modo da evitare di lasciarsi tracce alle spalle. L'ultima cosa che voleva ottenere era di ritorvarsi chiuso in cima alla montagna da un gruppo di abomini che lo avevano seguito.
    La marcia fu lunga e faticosa a causa della pendenza e delle numerose e scomode soste forzate dai continui e ben poco rassicuranti rumori di foglie che preannunciavano il passaggio di qualche abominio.
    Ad ogni singolo incontro Atasuke malediva quelle creature e le loro mutazioni tangto fastidiose quanto inguardabili. In quell'avanzare praticamente solitario gli balunò nuovamente in mente la sua marcia solitaria nella notte dal tempio di Todoroki al piccolo villaggio di Shiorigakure. In effetti ben poco era cambiato da quella situazione, a parte il fatto di essere, questa volta, ricercato e che li attorno non solo vi era un'elevata probabilità di trovare nemici, ma la cruda certezza del fatto che qualunque incontro sarebbe stato ostile, salvo abnormi colpi di fortuna.

    [...]

    «Ma dimmi... Per quale motivo ti avevano condannato a morte? In fondo non mi sembri proprio il classico pazzo omicida, o sbaglio?»


    Chiese in un momento di tranquillità un po per spezzare la monotonia di quel silenzio, un po per cercare di capire se il suo compagno era ancora con lui o se, invece, se la era svignata. Non si aspettava in verità una risposta, ma se questa fosse giunta di certo si sarebbe tolto un ulteriore peso, sapendo chi si stava trascinando dietro, cosa che gli avrebbe dato almeno un'altro argomento in meno a cui pensare.

    [...]


    Quando finalmente sbucarono dalla foresta, dinnanzi a loro serpeggiava un piccolo sentiero scavato nella roccia che serpeggiava lungo il fianco scomparendo e ricomparendo di continuo tra le rocce. Da un certo punto di vista Atasuke si sentì fortunato nell'averlo trovato, dato che con molta probabilità se fosse sbucato alcuni metri più in la non avrebbe mai neppure visto l'inizio di quel percorso.

    °Ottimo, un sentiero nella roccia... Questo significa che di sicuro seguendolo si troverà una struttura, un complesso o qualche cosa, tuttavia... questo significa anche un maggior rischio di essere beccati, a differenza della foresta qui sono ben pochi i punti in cui possiamo nasconderci ed ancor più problematico lungo le strade è più facile incrociare una pattuglia, mentre nella foresta, lontano dai sentieri è una cosa a dir poco rara incrociare altre forme di vita... Dovremo stare molto più attenti nel percorrere questa via...°


    Si rivolse quindi al compagno con un sussurro in modo da evitare che eventuali orecchie inopportune captassero la sua voce.

    «Questo sentiero di sicuro ci condurrà da qualche parte, probabilmente una torre, un punto di osservazione o un qualche complesso... Dovremo stare attenti e rapidi per non farci beccare, inoltre con molta probabilità qualunque struttura incontreremo sarà presidiata, quindi tieniti il più possibile pronto ad un assalto, avremo probabilmente un unico tentativo per neutralizzare le guardie, altrimenti potranno dare l'allarme e per noi sarà la fine... tutto chiaro?»


    Attese quindi un cenno positivo e poi scattò, rapido come una lepre a guadagnare il piccolo sentiero cercando di restare nel campo visibile il meno possibile in modo da guadagnarsi il favore delle ombre che le rocce proiettavano lungo la via, nella speranza che quelle stesse rocce lo proteggessero dagli sguardi indiscreti.
    I due avanzavano rapidi a scatti continui alternati da brevi soste per guadagnare il riparo di una roccia più o meno sporgente cercando di macinare più metri possibile nel minor tempo possibile nei tratti in cui risultavano visibili recuperando forze e concentrazione invece quando riuscivano ad avere una posizione coperta.

    [...]


    ~Valar Morghulis~


    Giunsero così davanti ad una struttura, una sorta di piccola guardiola posta al termine del percorso in cui sembravano esserci due guardie.

    °ok, a giudicare dalla mutazione si tratta di due inferiori, o almeno la chiara e forte presenza di mutazioni darebbe da pensare ciò... Toglierli di mezzo è di certo un passaggio obbligato, anche perchè difficilmente da questa distanza sono collegati con gli altri abomini e comunque se nessuno di loro è uno shuui difficilmente hanno un vero e proprio modo di mettersi in contatto o comunicare comandi e segnali, anche se con molta probabilità data la posizione di guardai avranno di certo qualche mezzo di comunicazione... L'unica cosa da sperare è che non abbiano una linea di comunicazione telepatica o con il chakra, perchè sarebbero guai... una volta tolti di mezzo avremo messo in allarme mezza isola e ci ritroveremo con la via di fuga tagliata... Tuttavia già che siamo qui, tanto vale provare... l'importante è che non abbiano il tempo di dare alcun allarme, quindi dovremo colpire rapidi e precisi senza lasciare scampo...°


    Il suo sguardo oservava nei minim dettagli la guardiola nella speranza che gli venisse in mente un buon piano per eliminare rapidamente e senza intoppi i presenti.

    «Akame, ci sono due guardie nella guardiola... Dobbiamo eliminarle senza che abbiano il tempo di dare l'allarme... Una si trova all'esterno e sta tenendo d'occhio la strada da cui arriviamo, l'altra è all'interno e passeggia allegramente osservando la vallata dalla guardiola... Il mio piano è semplice, io distraggo il primo con un rumore e tu lo elimini alla svelta come hai fatto con l'altro nella foresta. Appena hai fatto abbi premura di trascinarti via il cadavere in un posto riparato in modo che non lo vedano, intanto io entrerò a fare lo stesso scherzo alla guardia all'interno, ok?»

    °E che gli dei ce la mandino buona°


    Pensò tra se raccogliendo un sassolino che lanciò in direzione del primo inferiore in modo che questi impattasse sulle rocce poco dietro di lui in modo da indurlo a voltarsi per dare il tempo al suo compagno di balzargli silenziosamente addosso.
    Quando il suo collega si fosse lanciato all'eliminazione del primo abominio, Atasuke sarebbe quindi scattato a sua volta passando a fianco dei primi due diretto velocemente alla porta che presentava una finestrella nella parte superiore da cui il secondo abominio di tanto in tanto buttava lo sguardo lungo la via e verso il suo collega.
    Atasuke raggiunta una distanza utile balzò verso la porta andando ad aggrapparsi con le mani allo stipite superiore della porta ed entrando platealmente con un calcione portato con entrambe le gambe.


    Se, come pensava, il secondo abominio si fosse affacciato dalla portina per osservare curiosamente che cosa stesse capitando all'esterno, si sarebbe ritrovato con una dippia pedata in faccia, abbastanza potente da stordirlo almeno per quanto fosse necessario per poterlo uccidere con un secondo e rapido colpo. [Slot Azione 1] Ormai entrato quindi avrebbe rievocato la propria wakizashi dal tatuaggio pettorale e senza stare a perdere inutilmente tempo si sarebbe fiondato sulla creatura in preda allo stordimento per staccarle di netto il cranio con un unico e rapido fendente al collo. [Slot Azione 2]

    Se invece non si fosse presentato, Atasuke approfittando dell'elemento sorpresa, una volta entrato nella stanza avrebbe fatto lavorare i suoi tatuaggi rievocando a se nella mano sinistra un kunai e nella destra la sua wakizashi, in modo da poter lanciare subito il kunai alla gola della creatura con un unico e rapidissimo colpo [Slot Azione 1]. Sia che questa fosse riuscita a proteggersi o in qualche modo restare in vita, Atasuke sarebbe nuovamente scattato in avanti, coprendo i pochi metri che lo separavano dalla bestia [Slot Free] per raggiungerla con un nuovo fendente portato con la wakizashi a tagliarlo nuovamente in diagonale partendo dalla gola fin giù all'anca destra [Slot Azione 2]. Come se poi non bastasse Atasuke avrebbe perseguito assecondando ulteriormente la rotazione aggiungendovo una leggera spinta balzando quindi sull'avversario "rotolandovi" sopra portandosi così alle sue spalle [Slot Free] e terminando la piroetta con un fendente orizzontale rapido e preciso diretto a staccare di netto il cranio della creatura o perlomeno ciò che ne restava dopo la mutazione. [Slot Azione 3]

    [.?.]


    Se ciò fosse bastato ai due fuggitivi per liberarsi il campo, Atasuke avrebbe quindi eliminato il cadavere decapitato dalla guardiola tirandolo fuori dalla struttura in legno portando i resti verso una piccola formazione rocciosa non molto visibile e li avrebbe infilato il cadavere in modo che nessuno arrivando lo potesse vedere, se non dopo attente ricerche.

    «Ottimo lavoro Akame... Anche questa volta l'abbiamo scampata... Inizio a convincermi sempre più che riusciremo a ritornarcene a casa vivi...»


    Sorrise lieto in modo da sottolineare ulteriormente la sua speranza di riuscire a ritornarsene a casa con la missione completata. Anche in quel caso, per quanto l'agitazione e la paura di crepare si fosse fatta viva non poche volte e gli avesse abbattuto il morale, poco alla volta mentre tutto sembrava andare al suo posto anche il morale tornava a salire e con esso la speranza di riuscire ad uscirne non solo vivo, ma anche vittorioso.

    «Dai, vieni dentro ora e vediamo cosa riusciamo a scoprire di questa dannata isola, da qui la visuale è molto più interessante rispetto alla foresta... Che ne dici di cercare qualche mappa, delle armi o qualunque cosa ci possa tornare utile mentre io cerco di farmi un'idea di quest'isola?»


    Così mentre il compagno carcerato cercava in quella piccola struttura qualunque cosa potesse tornare loro utile, Atasuke osservò con attenzione la vallata e tutto ciò che si poteva osservare da quella posizione. POtè scorgere senza problemi il campo di lavoro ed il porto, da cui parì con l'osservazione in modo da provare a dedurre che cosa fossero gli altri due edifici. Dalla parte opposta del campo da lavoro vide una sorta di arena, che dedusse essere il calvario dato che ad occhio e croce distava all'incirca quanto il campo da lavoro dal porto e quindi era l'altro edificio probabilmente adatto ad "ospitare" i prigionieri che come loro arrivavano dal porto.

    °Ok, quello è il campo, quello il porto, quello dalla parte opposta al campo deve probabilmente essere il calvario, dove si trova l'altra metà del team, mentre quella specie di torre non ho idea di che cosa sia... Si trova circa al centro del sistema, ciò significa che da li c'è la possibilità di tenere sott'occhio tutto ciò che accade nei dintorni, quindi è probabile che li nelle vicinanze si trovi la base degli abomini a meno che non sia direttamente sotto alla torre, in effetti se non ricordo male mi era stato detto che queste creature venivano fuori dalle viscere della terra, quindi non mi stupirebbe che quella cavità sia l'ingresso della loro base principale... In ogni caso si dovrà raggiungere quella torre ma mi inquieta non poco il livello di guardia... Finchè si tratta di due inferiori possiamo tranquillamente farcela entrambi, tuttavia, in un luogo come quello temo che diffcilmente il mio compagno possa riuscire a sopravvivere o comunque a non farsi beccare da qualche guardia... Dovrò studiarmi un piano dettagliato per il prossimo futuro...°


    La sua mente vagava mentre la sua fronte si corrugava leggermente. La missione era appena all'inizio e lo sapeva bene e forse era proprio questo che lo spaventava: essere solo all'inizio ed avere già così tante grane per la testa. L'accenno di euforia di poco prima, ovviamente si era già spento e stava nuovamente facendo capolino la paura.

    Se in un qualunque momento il compagno gli avesse chiesto dove avesse raccattato la wakizashi (ed eventualmente anche il kunai), Atasuke non si sarebbe posto il problema dicendo di averli recuperati dal tavolino su cui erano posti, sottolineando che probabilmente si trattava di armi sottratte a qualche prigioniero nelle passate razzie o che magari erano rimaste li dopo essere state sottratte da qualche ninja catturato che aveva tentato la fuga.

    OT--/OT

    atasuke

    Chakra: 36,25 Bassi
    Vitalità: 17 Leggere
    En.Vitale: 33 Leggere


    Metri Slot free: 7+(1)

    Forza: 500
    Velocità: 500
    Riflessi: 575
    Resistenza: 500

    Agilità: 500
    Precisione: 500
    Senjutsu: 500
    Concentrazione: 500

    Tempistica e Altri Consumi


    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti e Consumi

    1° Slot Difesa: Difesa
    2° Slot Difesa: Difesa
    3° Slot Difesa: Difesa

    1° Slot Azione: Caso 1: Doppio calcio al volto Vel/For 500
    Caso 2: Lancio di un kunai alla gola Vel/For/Prec 500, pot. 8
    2° Slot Azione: Caso 1: Fendente alla gola con Wakizashi, Vel/For 500 pot. 20
    Caso 2: Fendente diagonale discendente dalla gola all'anca destra con Wakizashi, Vel/For 500 pot. 20
    3° Slot Azione: caso 2: Fendente alla gola con Wakizashi, Vel/For 500 pot. 20

    Slot Tecnica Base: Tecnica del richiamo?
    Slot Tecnica Avanzata: Tecnica

    Azioni Free: Scatto 4 metri, Aggiramento con balzo
    Riepilogo impasti: 3/4B mantenimento Arte della Comunicazione con Alexander, 1/4b evocazione wakizashi e/o kunai

    Appunti


    Protezioni indossate: Guanti Rinforzati (mani), Corpetto di cuoio e Mantello
    AaD: 4/4 Kunai
    ADCC: Tanto (nascosto nella manica), Wakizashi sulla schiena sotto il mantello.
    Bombe: 2/2 Cartabomba Distruttiva I, 1/1 Fumogeno
    Varie: 2/2 10m Filo Nylon
    Varie: 2/2 10m Filo nylon Rinforzato
    Kit: 1/1 Kit primo soccorso, 1/1 Kit Meccanismi per trappole

    Conoscenze Utilizzate






     
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    Calvario: Vento contro Vento


    Raizen, ora che la sua copertura era caduta, poteva combattere al pieno delle proprie facoltà. Lo shinobi diede vita ad un incredibile costrutto di vento, appena visibile sopra il suo braccio. Poi scattò di lato, tentando di contrastare il turbine nemico con la sua arte magica. Partì quindi all'attacco con la sua monumentale Katana, eseguendo un affondo circolare all'indirizzo della tempia del Komon. Questi portò il più rapidamente possibile un gomito a difesa della nuca [Slot Difesa][Riflessi e Resistenza: Viola + 2 Tacche][Protezione Naturale: 30][Ferita Lieve], subendo solamente un leggero taglietto grazie alla sua pelle dura come ebano. L'Accademico, però, non perse tempo e con l'arto libero tentò di portare un poderoso pugno nel punto colpito poco prima dalla Bakuyaku No Kaze. Troppo lento! ebbe il tempo di gracchiare l'abominio, mentre ruotava di novanta gradi facendo perno sulla gamba destra [Slot Difesa][Riflessi: Viola + 2 Tacche]. Gamba che fu colpita all'altezza della caviglia da un pestone del Ninja, senza però esito alcuno [Resistenza: Viola + 2 Tacche][Protezione Naturale: 30]. Stessa sorte ebbe anche l'affondo di spada immediatamente successivo, che fu nuovamente sventato dal Komon con una rotazione di altri novanti gradi, questa volta con la gamba sinistra a fare da perno [Slot Difesa][Riflessi: Viola + 2 Tacche]. Inizio ad annoiarmi. si lamentò l'abominio dalla folta chioma nero corvino, proprio mentre Raizen eseguiva una nuova stoccata dal basso verso l'alto, che lo costrinse ad indietreggiare con piccolo balzo [Slot Difesa][Riflessi: Viola + 2 Tacche]. Continui a mirare sempre agli stessi punti, i tuoi attacchi sono lenti e facili da leggere. E infatti anche il successivo colpo del Ninja di Konoha sarebbe stato indirizzato ad una delle zone colpite in precedenze, nello specifico la clavicola; questa volta però ebbe più fortuna e il Kunai impugnato trafisse la carne dell'abominio, conficcando la lama dell'arma di qualche centimetro esattamente sopra l'osso [Slot Difesa][Resistenza: Viola + 2 Tacche][Ferita Lieve][Sanguinamento Leggero]. Fulmineo "il Corvo" avrebbe contrattaccato, tentando di perforare la gola del nemico con un colpo a mano aperta, sfruttando le sue unghie lunghe ed affilate come artigli [S&M][Slot Attacco][Forza e Velocità: Viola + 2 Tacche][Potenza: 30]. Poi il Komon si portò le mani davanti alla bocca, unendole in un ovale e soffiandovi dentro poderosamente. Diede così vita a quattro piccole sfere

    [La Potenza è pari a 30 e possono causare Sanguinamento Leggero. La Velocità è pari alla Concentrazione dell'utilizzatore. Le sfere possono avere solo una traiettoria rettilinea e hanno gittata pari a 30 metri. All'impatto causano un danno extra 20 alla vitalità entro 3 metri. Ogni sfera oltre la prima richiederà uno slot azione per essere scagliata.]

    di vento, quasi invisibili, che si sarebbero subito scagliate contro Raizen, ognuno verso un arto diverso.
     
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    Dove nasce un Komon?






    Ben poco fu il tempo che rimase al Colosso per reagire, infatti subita la pugnalata sulla clavicola che pareva essere sprovvista di arteria vista la scarsa attenzione con cui il mutante aveva subito il colpo, questo contrattaccò, mirando alla gola del Konohaniano, un attacco difficile, quasi telefonato visto l’intrico di arti che doveva superare, e visto che di fatto, per arrivare al suo bersaglio doveva passare all’esterno del braccio sinistro del Colosso, un ostacolo decisamente troppo grande.
    Poco prima che il colpo giungesse a destinazione infatti il braccio sinistro di Raizen si piegò lievemente deviando col gomito l’arto avversario, che mancò la gola dell’accademico ed andando a lederne solamente i capelli.
    Mentre si ritraeva il suo avversario cominciò il breve rito che avrebbe dato vita a quattro sfere, non troppo grandi, ma visibili da quella distanza così ridotta, che si mossero in direzione di Raizen dirigendosi verso gli arti, una per ognuno, di fatto lasciando tra di esse uno spazio sufficiente per permettere a Raizen di schivarle mettendosi di profilo con un repentino movimento e al contempo indietreggiando in modo da guadagnare qualche istante per la schivata, veloce a sufficienza da evitare i proiettili senza difficoltà [1/4 basso rif. 650] appena i proiettili passarono oltre il corpo il Colosso tornò all’attacco senza perdere tempo a variare la posizione, e da abile spadaccino quale era menò un affondo diretto al cuore nemico, uno dei soliti colpi a cui il Komon era ormai preparato ma più rapido [basso velocità 675], tuttavia era solo il primo della serie visto che era stato effettuato per coprire con un attacco il passo d’avvicinamento che avrebbe riportato i due sulle corte distanze.
    Subito dopo l’affondo un costrutto di vento parecchio affilato sarebbe stato generato dal Colosso, sfruttando la sua abilità di controllo di quell’elemento [manip. della natura 3 bassi 1 slot dimensionale pot. 50] avrebbe creato una trivella grande più o meno quanto un arto che avrebbe cercato di trapassare il nemico cercando di ferire gravemente la colonna vertebrale, da una distanza relativamente breve contando che venne creato quasi a contatto con la pelle del mutante, pronto ad attaccare.
    In contemporanea a quel colpo Raizen avrebbe eseguito un fendente che avrebbe portato la spada a seguire l’eventuale movimento di schivata del Komon cercando di tracciargli una linea orizzontale scarlatta che attraversava tutto il petto cercando di raggiungere i polmoni insinuandosi o tagliando le costole, il fendente sarebbe comunque stato eseguito se l’avversario non avesse schivato, cercando di far cadere il suo nemico in un fuoco incrociato difficilmente gestibile vista la rapidità del costrutto a cui neanche la folla sarebbe stata preparata. Ovviamente in caso di totale schivata da parte dell’avversario il costrutto si sarebbe disfatto senza ledere il suo creatore.
    Ultimato il secondo fendente, Raizen avrebbe rilasciato la lama, lasciandola cadere tra i piedi in moto che poggiasse il piatto sopra il collo del piede destro e la punta sotto la pianta del piede sinistro, rimanendo quindi in bilico tra le due. L’azione avrebbe liberato le mani permettendo a Raizen di eseguire i sigilli necessari ad attivare l’[Omicidio Elettromagnetico] tecnica che avrebbe avuto la cura di rilasciare nell’esatto momento in cui il movimento del Komon, a posteri della sua schivata, avrebbe reso indispensabile il contatto col terreno per non perdere l’equilibrio, in caso non fosse stata effettuata alcuna schivata Raizen avrebbe provato a provocarne una, guidando la lama col chakra adesivo del piede sinistro infatti avrebbe fatto roteare la stessa facendo perno sul piede destro, in modo da menare un rozzissimo tondo allo stinco avversario.
    Se il tondo non fosse stato necessario per eseguire la tecnica con maggiori possibilità di riuscita Raizen avrebbe recuperato la lama una volta data la scarica con i piedi, alzando semplicemente il piede destro in modo che l’elsa tornasse all’altezza della mano, pronta a impugnarla nuovamente. Fatto ciò la lama sarebbe scattata verso l’alto, cercando di insinuarsi tra le gambe avversarie in modo da tagliare l’interno coscia della gamba destra abbastanza affondo da trovare l’arteria femorale [2 bassi for e vel 675] per poi sferrare un ultimo attacco col pugno sinistro che attivando il sigillo posto sul medesimo braccio avrebbe impugnato e cercato di applicare sul fianco sinistro del nemico una [cartabomba II distruttiva] armata una volta messa a contatto con la pelle dell’avversario.
    Se fosse stato necessario attaccare le gambe nemiche dell’avversario il Colosso avrebbe evitato l’ultimo attacco conservando la cartabomba per una seconda serie, mentre se invece l’applicazione avesse avuto successo avrebbe avuto la cura di trovarsi sufficientemente distante al momento dell’esplosione.


    Hey, stronzo, il culo che ti ha partorito doveva avere un accenno di emorroidi.

    Disse accennando con ironia alle ferite sparse qua e la nel corpo del Komon





    Raizen
    Chakra: 40 bassi
    Ferite: 2 leggere sparse su tutto il corpo [da combattimento con i piccoli abomini]
    1 leggera sull'addome [da S&M]
    2 leggere sul braggio SX [da tecnica ventosa]
    2 leggere sulla gamba SX [da tecnica ventosa]
    recuperate col tonico

    stordimento leggero 2 round
    leggera gamba SX [tecnica del turbine di vento]

    Slot Difesa 1 : Deviazione attacco col gomito
    Slot Difesa 2 : Schivata di profilo

    Slot tecnica base : Manipolazione della forma
    Slot tecnica:Omicidio Elettromagnetico

    Slot Azione 1 : Affondo al cuore
    Slot Azione 2 : Tondo al petto
    Slot Azione 3 : Fendente alla caviglia/ Fendente all'interno coscia
    Slot Azione 4 : Applicazione cartabomba.



    OT/ dopo segnalazione mi sono accorto di un errore di battitura sulle stat. le ho portate ai loro veri valori /OT

    Edited by F e n i x - 14/9/2013, 17:31
     
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    Calvario: Saette d'Acciaio


    La furia della battaglia - era evidente - si stava impossessando sempre più del Komon. I suoi attacchi erano più frenetici, le sue difese meno oculate. L'Accademico non trovò particolari difficoltà a deviare l'affondo di artigli nemico e riuscì abilmente a schivare buona parte delle sfere di vento. Una sola di questa, difatti, ferì di striscio la gamba "interna" del Colosso, provocando nulla più di un taglio superficiale [Ferita Più che Leggera]. Raizen contrattaccò subito con una stoccata di Katana straordinariamente rapida. L'Abominio non fu in grado di schivarla e perciò si vide costretto a ricorrere ad una tecnica difensiva. Istantaneamente, il busto del Komon fu ricoperto da un sottile strato

    [L'utilizzatore crea equipaggiamento [AdCC], [PpCC], [AaD] e [Protezioni] con il proprio chakra. L'equipaggiamento rimarrà attivo per massimo 3 round.]

    di vento che si oppose alla corsa della spada [Slot Tecnica][Resistenza: Viola + 2 Tacche][Potenza Protezione: 35][Ferita Lieve]. Ma quel primo affondo si rivelò essere un mero diversivo, a cui seguì il vero e proprio attacco: lo Shinobi di Konoha creò un costrutto di vento che tentò di trapassare "il Corvo" all'altezza dello stomaco. Quest'ultimo - che sanguinava copiosamente dalla ferita subita poco prima sopra alla clavicola [Sanguinamento Leggero -> Sanguinamento Grave] e imbrattava sempre più la sabbia di sangue cremisi scuro - reagì con prontezza, scattando indietro con un balzo di quasi quattro metri, non senza venire comunque ferito poco sopra l'ombelico dalla furia del costrutto d'aria [Slot Difesa][Riflessi e Resistenza: Viola + 2 Tacche][Protezione Naturale + Potenza Protezione: 65][Ferita Lieve]. Il successivo fendente di Katana non andò invece a segno, a causa della distanza fra i due combattenti. Il Komon, astutamente, si era infatti spostato con l'ultimo balzo fuori dalla portata della Akira no Yakerusen di Raizen. Questi non aveva comunque finito la sua elaborata offensiva: lasciò cadere la spada, bloccandola fra i piedi, e incominciò ad eseguire diversi Sigilli. Ah-aaah! gracchiò giulivo l'Abominio, mentre si apprestava a contrattaccare. Scattò fulmineo in direzione dell'Accademico, il busto parallelo al suolo e le lunghe braccia tese all'indietro, in una grottesca imitazione di un rapace a caccia. In un attimo fu addosso a Raizen, mentre questi era impegnato con le posizioni magiche per un qualche Jutsu [AdO]. Il Corvo tentò di chiudere entrambi gli arti, con un movimento a semicerchio e mentre riportava in posizione eretta il busto, sulla testa del Colosso [Slot Azione][Forza e Velocità: Viola + 2 Tacche]. Le lunghe unghie delle dita avrebbero tentato di perforare tempie, occhi, orecchie e guance, letali come pugnali [Potenza: 30]. Come naturale prosieguo del movimento - se il colpo fosse andato a segno, o quantomeno le mani avessero avuto la possibilità di appoggiarsi su testa o spalle nemiche - il Komon avrebbe tentato di eseguire una fluida ruota sopra l'Accademico, in modo da atterrargli alle spalle a circa un metro e, nell'eventualità di aver colpito il nemico, aumentare i danni inferti con la rotazione delle mani [Slot Azione A][Velocità e Agilità: Viola + 2 Tacche]. Se invece l'attacco fosse stato schivato o bloccato, l'Abominio avrebbe subito tentato di allontanare il nemico con un calcio ben assestato al petto, in modo da evitare di concedergli l'opportunità di attaccarlo a così breve distanza. [Slot Azione B][Forza e Velocità: Viola + 2 Tacche]. Se l'Ikigami avesse comunque tentato, una volta sfumata la Tecnica, di eseguire il tondo con la lama grazie al Controllo del Chakra, il Corvo - sia che gli fosse dinnanzi, sia alle sue spalle - si sarebbe semplicemente allontanato di quel tanto che bastava per vanificare il movimento della Katana [Slot Difesa][Riflessi: Viola + 2 Tacche]. Ad ogni modo, Raizen tornò ad impugnare la spada con le mani e la fece scattare verso l'alto, in modo da andare a colpire la gamba destra del Corvo. Quest'ultimo non fu abbastanza rapido e non riuscì ad evitare completamente il colpo: la lama cozzò rumorosamente contro la sua pelle innaturalmente coriacea, causando una modesta ferita [Resistenza: Viola + 2 Tacche][Protezione Naturale: 30][Ferita Più che Leggera]. Il pubblico sugli spalti si era fatto ora molto più silenzioso. Forse non si aspettavano che uno dei loro leader subisse così tante ferite? Mentre il Colosso eseguiva l'ultimo attacco, quello con la Cartabomba, la folla parve ridestarsi. Urla indistinte presero a salire dalla tribune, forse a voler avvisare il Corvo di quell'attacco esplosivo celato. Per tutta risposta, il Komon scattò rapido di lato, allontanandosi di circa un paio di metri alla propria destra e vanificando il colpo e il piazzamento della bomba [Slot Difesa][Riflessi: Viola + 2 Tacche]. Poi, con un ghigno meschino a deformargli la faccia, si apprestò ad attaccare. All'improvviso, si creò dal nulla un tornado

    [L'utilizzatore crea un tornado attorno a sé, che causerà danni ingenti a tutti i presenti oltre 1,5 metri dall'utilizzatore. La potenza è pari a 40 e può causare Sanguinamento Medio. La forza del vento può sbilanciare gli avversari e farli indietreggiare fino a 9 metri.]

    tutt'intorno all'Abominio, che avrebbe tentato di travolgere l'Accademico senza possibilità d'appello [Slot Tecnica].





    Off Topic

    Chakra Speso: 38,25/90 (6 Terremoto di una Mano; 6 Varco del Vento; 6 Turbine di Lame; 12 Proiettili d'Aria Congelante; 2,25 Creazione della Forma; 6 Tornado Concentrico)

    Ferite: Quasi Grave (Petto/Clavicola); Lieve (Tempia Sx); Lieve (Gomito Sx); Leggera (Petto/Clavicola); Lieve (Addome); Più che Leggera (Gamba Dx); Lieve (Petto/Sterno)

    Danni: Testa 0,25/6; Braccio Dx 0/5; Braccio Sx 0,25/5; Busto 6,5/11; Gamba Dx 1,5/5; Gamba Sx 0/5

    Status: Sanguinamento Grave ( - 1 Leggera alla Vitalità)

    Vitalità: 13,5/23

    Energia Vitale: 28,5/37
     
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    Che il komon non fosse un geniaccio Raizen aveva già potuto appurarlo più di una volta, ma quando abboccò all’esca del Konohaniano questo riuscì a stento a trattenere il ghigno più pessimo che gli avesse mai attraversato il volto.
    Non aveva bisogno di fare nulla per evitare quel colpo, doveva solamente continuare la sua tecnica, che l’avrebbe portato ad accovacciarsi per toccare il pavimento con le mani e passare la carica elettrica al terreno mentre il colpo avversario andava a colpire il nulla più totale.
    Di contro, la carica elettrica avrebbe divorato quella brevissima distanza andando a ledere le gambe dell’avversario, bruciandole e immobilizzandole come solo l’alta tensione sapeva far, colpendo pelle e nervi e mettendo tutto KO [difesa omessa]
    Se la tecnica avesse immobilizzato l’avversario Raizen si sarebbe limitato ad apportare la serie di attacchi a termine, applicando la cartabomba nel primo lembo di pelle avversaria disponibile e lasciando che il tripudio di fiamme si portasse chissà dove metà del torace avversario grazie alla sua potenza distruttiva [cartabomba II distruttiva] sfruttando la parziale immobilità del suo avversario, ormai paraplegico, per poi finire l’avversario infilzandogli la testa con la lama, senza dargli possibilità di attacchi disperati.


    Coglione. Sei proprio un totano.

    Così avrebbe accompagnato il proprio avversario nella tomba.
    Se la tecnica non avesse immobilizzato le gambe avversarie l’applicazione della cartabomba non riuscì a dovere, l’intrepido Komon pareva aver fiutato l’inganno grazie a chissà quale abilità, e contrariamente al suo spirito, sino a quel momento intrepido e quasi insensibile ai danni schivò il colpo, lasciando la cartabomba inattiva nella mano del Cane bianco. Fortunatamente quella di Raizen era una mano abbastanza grande e abile da mascherare la cartabomba con pochi gesti quasi invisibili [prestigiatore] che lo aiutarono a celare alla vista di chiunque quel piccolo lembo di carta.
    Il tornado del suo avversario per quanto stupefacente alla vista fu di ben scarsa efficacia in quanto non arrivò mai a destinazione, un unico clone venne creato per salvare lo Shinobi da quell’attacco così selvaggio e posticcio, armato di katana sin dal momento della sua creazione, così come lo era lo shinobi che l’aveva generata, offrì il fianco destro al komon il cui braccio teso, munito di spada, copriva ben più di un metro e mezzo. [S&M] Il clone sarebbe sparito pochi istanti dopo, ma se il komon avesse continuato nel suo incedere assieme alla “vita” del clone avrebbe spezzato anche la propria in quanto la lama puntava esattamente al suo stomaco, ed una nodachi di quelle dimensioni non avrebbe avuto problemi a scavarsi la strada nelle viscere avversarie sino a toccare la colonna vertebrale, non se sorretta dalle braccia del Colosso e spinta dalla forza che il Komon aveva utilizzato nel suo attacco. Una volta sfogato l’attacco avversario, se questo fosse stato ancora in vita, nulla l’avrebbe risparmiato dall’ennesima folata di attacchi, questa volta da una posizione insolita, infatti Raizen si sarebbe acquattato sfruttando la nuvola creata dal clone per poi tuffarsi verso le caviglie avversarie con le mani contratte, fameliche come gli artigli di un aquila pronte a serrarsi su di esse. [Basso alla velocità=675]
    Esattamente in quel momento la cartabomba fece la sua ricomparsa nella mano di Raizen, pronta a venir applicata sul ginocchio avversario, un punto scomodo se l’applicazione fosse andata a segno in quanto dopo l’esplosione si sarebbe ritrovato del tutto gambizzato [Cartabomba II distruttiva]
    La fedele compagna di Raizen in quel frangente aveva trovato alloggio nella sua bocca, con la lama rivolta verso la spalla sinistra mentre si lanciava verso l’avversario, così stretta tra le mascelle sarebbe stata un ostacolo per una schivata verso quella zona, seppure la presa non era salda se i piedi fossero stati passati a fil di spada i tendini ne avrebbero risentito.
    Applicata o meno la cartabomba, se il suo avversario avesse schivato verso la pericolosa sinistra (rispetto a Raizen) o a destra, lo shinobi avrebbe concluso il suo slancio puntellandosi con la mano sinistra e il piede destro; ritrovato l’equilibrio in pochi attimi avrebbe impugnato nuovamente la lama orientandosi verso l'avversario per menare un fendente ascendente dal punto cieco del suo avversario, quello di tutte le creature antropomorfe: le spalle. Il colpo si sarebbe innalzato intercettando l’inguine e poi risalendo l’intera spina dorsale cercando di lederla pesantemente. [Basso a forza e velocità= 650]
    Se il komon avesse schivato con un salto al suo atterraggio il Bastardo della foglia avrebbe fatto in modo di fargli trovare la lama della sua nodachi, intercettandolo a mezz’aria con un tondo poderoso all’altezza dei reni intenzionato a dividere in due il suo opponente. [Basso a forza e velocità= 650]
    -Una schivata verso dietro invece avrebbe trovato risposta in un secondo slancio [Basso alla velocità=675] intenzionato a piazzare la cartabomba in un punto qualsiasi del corpo del Komon, prediligendo la schiena, punto nascosto e poco "sorvegliato" in cui era difficile percepire un foglietto in quanto sarebbe stato naturale per quella carica sgraziata una conclusione con un feroce abbraccio, dal quale sarebbe stato difficile sfuggire visti gli oltre due metri occupati dalle braccia di Raizen spalancate. A quel punto era impossibile non concludere l’attacco in un ammasso rotolante di corpi, una situazione pericolosa vista l’attivazione della cartabomba, che al contempo avrebbe contribuito ad occultarla ai sensi del re dell'arena. Conclusa l'operazione si sarebbe rimesso in piedi distanziandosi per portarsi lontano dall'abominio e tenendolo lontano utilizzando la spada.
    Se la bestia avesse cercato di trattenerlo durante l'applicazione della cartabomba annusando il pericolo come poco prima la cartabomba sarebbe stata impostata con uno slot azione di ritardo, in modo che il Raizen potesse aver modo di ripararsi dall'esplosione.







    Raizen
    Chakra: 35 bassi
    Ferite: 2 leggere sparse su tutto il corpo [da combattimento con i piccoli abomini]
    1 leggera sull'addome [da S&M]
    2 leggere sul braggio SX [da tecnica ventosa]
    2 leggere sulla gamba SX [da tecnica ventosa]
    recuperate col tonico

    stordimento leggero 2 round
    leggera gamba SX [tecnica del turbine di vento]

    Slot Difesa 1 : Creazione clone
    Slot Difesa 2 : S&M clone

    Slot tecnica base : //
    Slot tecnica:Kage Bunshin no Jutsu

    Slot Azione 1 : S&M
    Slot Azione 2 : Tuffo sulle caviglie avversarie
    Slot Azione 3 : Applicazione cartabomba / Secondo tuffo
    Slot Azione 4 : Fendente alla schiena/ Tondo ai reni
     
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    Vie di Fuga


    Atasuke rispose disinvolto alla domanda dell'altro, nascondendo le proprie abilità ninja e facendo ricadere il successo della fuga sulla non brillantissima perspicacia dei loro carcerieri. Akame mostrò un sorriso sbilenco di rimando a quello dell'Uchiha, accompagnato da un cenno del capo che sembrava testimoniare la propria convinzione riguardo la risposta dell'Accademico. Quando questi tornò, dopo essersi assentato qualche minuti per comunicare con Alexander, trovò il compagno assorto a studiarsi le mani, come in contemplazione dei segni rimastigli dal duro lavoro. I due decisero di raggiungere un buon punto d'osservazione nella montagna non troppo lontana da lì.

    [...]

    Raggiungere il monte non fu difficile, anche se muoversi nella foresta non era certo una passeggiata. Erba e piante crescevano incontrastate, alte quasi quanto un uomo. Diversi animali vivevano fra le fronde e i loro movimenti innocui generavano rumori alquanto sospetti. Erano quasi ai piedi della montagna e la vegetazione incominciava ad essere sempre più rada, quando Atasuke ruppe il silenzio con un domanda al compagno. Akame fece un profondo respiro, come a voler scegliere accuratamente le parole, prima di rispondere. Sono sempre stato troppo curioso. mormorò cupo, quasi a volersi scusare. Se lo shinobi avesse usato una qualche tecnica o capacità per l'interrogazione mentale avrebbe scoperto che l'omone dai lunghi capelli candidi e le iridi cremisi era sincero. Ho commesso crimini, orribili crimini per assecondare la mia fame e sete di conoscenza. posò gli occhi a terra, quasi volesse nascondersi dal ricordo delle proprie azioni. Rimase ammutolito per un po', fino a quando ebbero raggiunto il sentiero scosceso. L'Uchiha parlò nuovamente, questa volta per dare direttive prima di procedere nell'avanzata. D'accordo, tutto chiaro. commentò Akame, che ora era tornato atono come al solito; si sgranchì le spalle, facendo tendere la pelle chiara coperta di tatuaggi sui massicci muscoli. Il sentiero, incassato fra alte rocce, forniva un'ottima copertura dalla vista di nemici sopra o sotto la montagna. Era stata davvero una fortuna incredibile l'aver scovato proprio quel passo. La loro buona sorte parve perdurare, dal momento che non incrociarono anima viva per tutto il percorso. Dopo poco più di dieci minuti si sarebbero trovati in un piccolo spiazzo su cui sorgeva un piccolo edificio di mattoni; il sentiero continuava tortuoso poco più avanti, e altre diramazioni sembravano portare verso il basso. Atasuke e Akame si appartarono dietro un masso sferico, a circa quattro metri dalla guardiola. L'Accademico snocciolò un buon piano d'azione e l'altro acconsentì, facendosi schioccare le grandi nocche delle mani. Lo shinobi utilizzò un sasso per distrarre l'Inferiore che stazionava davanti lo stabile, dando così il tempo ad Akame di agire. Questi scattò - più rapido di quanto ci si aspetterebbe da qualcuno della sua mole - e fu subito alle spalle dell'abominio, bloccandogli la testa in una presa ferrea e spezzandogli il collo senza apparente sforzo. Nel mentre Atasuke si sarebbe portato davanti alla porta d'ingresso e l'avrebbe aperta senza tanti convenevoli. Rapido e preciso, l'Uchiha stordì dapprima l'avversario con un calcio e lo finì con un fendente della wakizashi appena evocata. I due si sbarazzarono quindi dei cadaveri, nascondendoli in un antro celato nella roccia. Wow, una Wakizashi! esclamò, seppur senza troppo colore, osservando la spada in possesso del ninja. I suoi occhi scarlatti non tradivano l'emozione, mentre si avvicinava all'altro per osservare meglio l'arma. L'hai trovata dentro? E' fantastica. continuò, passando una dito sul filo affilato della lama. Come faceva a conoscere con tanta sicurezza l'arma? La risposta arrivò prontamente, anche senza la relativa domanda di Atasuke. L'omone mostrò infatti il tatuaggio su una delle braccia, che raffigurava un Samurai, bardato e ben armato, che fronteggiava un monumentale drago malvagio. L'inchiostro nell'altro braccio, invece, rappresentava un Ninja in tenuta nera, munito di Ninjato, che lanciava Kunai e Shuriken all'indirizzo di una grossa tigre famelica.

    [...]

    Akame rovistò la baracca in cerca di armi ma non ebbe molta fortuna. L'Accademico, nel frattempo, sfruttò l'ottima vista sull'isola per studiare la collocazione dei vari luoghi di rilievo e farsi dunque una mappa mentale. Scoperto qualcosa? disse l'omone, mentre affiancava l'amico. Quello è il Campo. mormorò, mentre indicava con un dito il posto da cui erano venuti. E quelli? Cosa sono? continuò, indicando la grossa arena e la torre sbilenca. Scartato il Porto, hai idea da dove potremmo scappare?
     
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    Calvario: La Caduta d'un Eroe


    Mentre il Corvo bruciava rapido la distanza fra sé e lo Shinobi, quest'ultimo non fece nulla per bloccare l'avanzata nemica ma si limitò a procedere dritto per la sua strada: quando ebbe finito di comporre i sigilli, il Komon gli era già addosso. Mentre Raizen si chinava per diffondere la scarica elettrica al suolo - sperando che quel semplice e lento movimento potesse eludere l'avversario - gli artigli dell'abominio gli avrebbero trafitto senza pietà le tempie e gli occhi [Difesa Errata][Ferita MedioGrave]. L'immediata torsione successiva del Corvo sopra all'Accademico avrebbe poi avuto scopo duplice: aumentare i danni inferti al nemico ed evitare in toto la sua Tecnica.
    Il tornado che prese vita dal corpo del Komon poco dopo fu per il Colosso il colpo di grazia [Difesa Errata]. Non fece in tempo ad ultimare la Moltiplicazione Superiore del Corpo e fu colpito in pieno dalla forza distruttrice del vento [Ferita MedioGrave e Sanguinamento Medio]. Fu sbalzato indietro dal ciclone per diversi metri e cadde a terra svenuto. La folla tutt'intorno esplose mentre il Corvo, in preda alla furia cieca per gli insulti del Colosso, gli prendeva a calci il cranio in un impeto di furore senza pari, probabilmente cercando di aprirgli in due la testa.


    Edited by Dapaisu - 19/9/2013, 22:48
     
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  12. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Ghost Recon~


    L'assalto era andato a buon fine, ma la vista che si poteva osservare non lo era altrettanto. Certo, la posizione tattica era innegabile e non si poteva di certo sperare di meglio nel cercare di avere una decente mappatura della zona. Tuttavia ad un primo sguardo sembrava ancora che non vi fossero vie di fuga al di fuori del porto. Porto che attualmente era una via assolutamente sconsigliabile oltre che impraticabile.
    Atasuke rimase quasi colpito dai due enormi tatuaggi che l'omone portava sulle sue enormi e muscolose spalle. Da una parte portava un samurai, simbolo di fierezza e di onore, dall'altra un ninja che per certi versi era l'esatto opposto del samurai o almeno per quanto riguardava il modus operandi in battaglia.

    «Gran bei tatuaggi... Sono scortese se ti chiedo cosa significano? Perchè immagino che rappresentino qualcosa di più che un semplice bel disegno...»


    Stette poi ad ascoltare l'eventuale risposta ma non forzò la mano qualora l'omone avesse deciso di non volerne parlare. In fondo dovevano cooperare e di certonon era forzando la mano che sarebbero andati d'amore e d'accordo.

    [...]


    Fu poi la voce dell'omone a rompere il silenzio e porre fine alle contorte analisi che la mente del ninja stava portando avanti per cercare di portare avanti un piano decente che magari riuscisse a portare entrambi fuori da quell'isola vivi e non solo uno di loro due.

    "Scoperto qualcosa? Quello è il Campo ... E quelli? Cosa sono? Scartato il Porto, hai idea da dove potremmo scappare? "

    «In verità si, ma anche no... In effetti non sono certo di che cosa siano quelle strutture, tuttavia ho motivo di credere che quella sorta di arena possa essere il posto che l'abominio al porto chiamava "Il calvario"... A giudicare dall'aspetto credo sia la struttura che più si addica a tale nome...»


    Disse indicando la struttura che pareva essere un'arena per poi spostare il dito verso la torre contorta.

    «Quella torre invece credo che sia la base degli abomini o comunque una sorta di centro focale... In effetti è posta in una posizione strategica dato che da quel punto probabilmente possono osservare gran parte dell'isola e tenere i contatti con tutto ciò che li circonda...»


    Si prese una breve pausa, come a cercare di trovare le parole giuste per rispondere all'ultima domanda del compagno, senza però riuscire a celare la nota di disappunto e di rammarico che provava.

    «Invece... In merito alla fuga... Se devo essere sincero non ho ancora un piano... Allo stato attuale ci sono troppe variabili, troppe informazioni mancanti e troppi rischi per cercare di elaborare fin da subito una via di fuga... Attualmente è chiaro che l'unica via d'uscita possibile sembra essere il mare, sempre che non ci sia qualche grotta abbastanza profonda e lunga da raggiungere il continente... Anche se in questo caso credo che l'avrebbero anche già usata per le loro sortite al posto delle navi...»


    Si prese il mento chiudendolo tra il pollice e l'indice prendendosi una breve pausa per meditare le ultime parole, ma soprattutto le ultime decisioni prima della partenza in modo da cercare la via più semplice e pacifica, ma soprattutto con la maggior probabilità di riuscita.

    «Detto questo, è chiaro che non possiamo restare qui... Ci troverebbero e non credo che ce la farebbero passare liscia, anzi... Quindi direi di muovere verso il luogo con maggior probabilità di trovare le informazioni che cerchiamo o merce abbastanza importante da permetterci un viaggio di ritorno al continente... La nostra prossima tappa sarà la torre... Certo... Non nego che sarà difficile, inoltre la probabilità di morte è alquanto elevata, ma valutati tutti i luoghi credo che sia anche l'unica speranza che abbiamo di trovare una via... Tuttavia... Se agiremo nell'ombra e se scivoleremo tra di loro come fantasmi ce la faremo! Inoltre ti prometto una cosa... Non so quali siano stati i tuoi reati là fuori, ma se ne usciamo vivi, ti giuro che farò di tutto per renderti libero e pulire la tua fedina penale»


    Con un ultimo gesto d'intesa Atasuke gli porse la mano, nella speranza che questi accettasse il patto stringendogli la mano e sigillando così quella promessa di alleanza. Una promessa che salvo imprevisti sarebbe durata anche fuori da quell'incubo.
    A quel punto Atasuke si mise in marcia verso la torre cercando ancora una volta di evitare in ogni modo possibile le strade più battute, ma soprattutto evitando di fare troppo rumore in modo da non ritrovarsi scoperto da qualche pattuglia. Si premurò poi di tanto in tanto di arrampicarsi su qualche albero in modo da comunicare tranquillamente con Alexander, o perlomeno tentare di comunicare con lui e con ciò che restava del team in modo da lasciare loro traccia dei suoi movimenti e dei suoi obbiettivi, anche perchè con molta probabilità gli sarebbero serviti vicini, il più vicini possibile, specialmente nei pressi della torre dove probabilmente avrebbe necessitato di qualche diversivo.
    La marcia di certo sarebbe durata ore, specialmente a causa dei continui momenti di sosta, dettati in alcuni casi dall'affaticamento per evitare di farsi cogliere stanchi o impreparati, e dettati invece da rumori sospetti o da pattuglie individuate lungo il cammino che di certo erano un ostacolo che era meglio aggirare piuttosto che eliminare.

    [...]


    Raggiunta finalmente la torre Atasuke si prese la briga di osservarsi attentamente attorno, cercando di individuare tutte le guardie, il numero di avversari presenti, oltre che una stima dei loro gradi, la posizione delle guardiole e l'eventuale presenza di meccanismi, trappole o quant'altro che poteva nuocere alla loro operazione.
    Solo una volta ottenute tutte le informazioni utili avrebbero potuto pianificare un piano per entrare...


    OT-Nota: Non son stato a specificare l'ora della giornata anche se credo che quando arrivano alla torre si sia ormai fatta sera, se non notte. Gentilmente potresti confermarmi anche l'orario nel post?-/OT

    atasuke

    Chakra: 35,50 Bassi
    Vitalità: 17 Leggere
    En.Vitale: 33 Leggere


    Metri Slot free: 7+(1)

    Forza: 500
    Velocità: 500
    Riflessi: 575
    Resistenza: 500

    Agilità: 500
    Precisione: 500
    Senjutsu: 500
    Concentrazione: 500

    Tempistica e Altri Consumi


    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti e Consumi

    1° Slot Difesa: Difesa
    2° Slot Difesa: Difesa
    3° Slot Difesa: Difesa

    1° Slot Azione: Azione
    2° Slot Azione: Azione
    3° Slot Azione: Azione

    Slot Tecnica Base: Tecnica
    Slot Tecnica Avanzata: Tecnica

    Azioni Free: nn
    Riepilogo impasti: 3/4B mantenimento Arte della Comunicazione con Alexander

    Appunti


    Protezioni indossate: Guanti Rinforzati (mani), Corpetto di cuoio e Mantello
    AaD: 4/4 Kunai
    ADCC: Tanto (nascosto nella manica), Wakizashi sulla schiena sotto il mantello.
    Bombe: 2/2 Cartabomba Distruttiva I, 1/1 Fumogeno
    Varie: 2/2 10m Filo Nylon
    Varie: 2/2 10m Filo nylon Rinforzato
    Kit: 1/1 Kit primo soccorso, 1/1 Kit Meccanismi per trappole

    Conoscenze Utilizzate






     
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    Raizen

    Quanto tempo era passato? Difficile dirlo. Dopo la dura batosta che aveva subito nell'arena i ricordi di Raizen erano divenuti frammentati, la sua mente sempre sull'orlo tra coscienza ed incoscienza. Solo due sensazioni erano costanti, l'odore di bruciato e la percezione che qualcosa lo stesse tagliando, anche se non sentiva dolore come se fosse totalmente insensibile.

    Alla fine, vuoi perché aveva sviluppato resistenza agli oppiacei, vuoi per una questione di caso, di fortuna oppure di destino Raizen si sentiva relativamente lucido. Se avesse provato a muovere il proprio corpo non ci sarebbe riuscito. Poteva solo osservare ed ascoltare e il primo neanche poi così bene. Una luce ovattata ne oscurava la vista, rendendogli tutto opaco e non distinguibile.

    Come procede l'impianto?

    Male, ancora una volta non riusciamo a procede. Il suo corpo rigetta le cellule G.

    Questi Ninja. Hanno una grossa resistenza. Che sia il loro addestramento particolare? Forse questo "chakra" interferisce col processo.

    Per un attimo di fermarono, come se stessero ascoltando qualcosa, ma solo il silenzio aleggiava nella sala operatoria.

    Richiudiamo allora. Proseguiremo domani.

    Altre sensazioni di stanchezza e torpore accolsero il gigante prima di ricominciare a dormire.

    Si sarebbe svegliato in una cella, troppo debole per poter fuggire ma abbastanza forte per potersi almeno mettere seduto. Avrebbe potuto notare che il suo corpo era avvolto da numerose bende, come un altro tizio che stava seduto vicino a lui. Che stava succedendo? Che quell'altro avesse qualche risposta?



    [...]


    Atasuke

    Il tatuato replicò alle domande di Atasuke in modo abbastanza evasivo prima di annunciargli le sue intenzioni: scappare dall'isola. Immediatamente, loro due soli.

    Se l'Uchiha avesse accettato la proposta allora Akame lo avrebbe accompagnato verso ovest, lontano dal campo di prigionia e dalla torre principale, spiegandogli che aveva notato dal promontorio che li si trovava un bosco che scendeva dolcemente verso una spiaggia. In un paio di giorni al massimo avrebbero potuto costruirsi una zattera e scappare nel mare azzurro, lontano dall'incubo della morte che albergava in quel luogo.
    Una soluzione semplice, che avrebbe lasciato i suoi compagni in balia degli Abomini, tuttavia Atasuke avrebbe potuto avvertire tempestivamente l'alleanza ninja e l'accademia, in modo che inviassero dei ninja di alto livello per spazzar via quell'isola e tutti i suoi abitanti dalla faccia della terra. Erano le vite di pochi shinobi sacrificabili per questa giusta causa? Era questa la via giusta?


    Se invece il foglioso avrebbe ritenuto più opportuno restare sull'isola Akame non lo avrebbe seguito ma gli avrebbe augurato buona fortuna, già pensava che maggiori i disturbi che avrebbe provocato il ninja meno gli abomini sarebbero andati in una parte remota dell'isola per cercarlo, specialmente visto che era inutile per i loro esperimenti.
    Comunque però le speranze di Akame da solo erano molto scarse, ce l'avrebbe fatta da solo a sopravvivere non solo il tempo necessario per costruire una barca ma anche il viaggio in mare?


    Se Atasuke avesse scelto di seguire Akame il viaggio sarebbe stato abbastanza tranquillo, dopo circa mezz'ora di viaggio erano giunti nel bosco nei pressi della spiaggia, ora dovevano solo costruirsi un riparo per la notte ed iniziare la costruzione della zattera.


    Se invece l'Uchiha avesse preferito rimanere sull'isola aveva principalmente 2 scelte: andare verso nord, dove si trova la cava dei lavori forzati oppure andare verso nord-est per raggiungere la torre principale, doveva scegliere immediatamente in quanto le due strade erano diverse: una era dritta verso nord e abbastanza ben tenuta, l'altra invece si inoltrava in una foresta e proseguiva verso est per un paio di chilometri prima di interrompersi, costringendo l'Uchiha a cercare da solo le sue direzioni.

    C'era un'altra possibilità, nascondersi nel bosco e tendere un agguato ad uno degli abomini per ricavare informazioni sui suoi compagni. Quest'ultima scelta sarebbe stata inoltre facilitata dall'ora tarda: il sole infatti stava già tramontando.

    Forse, riflettendo, avrebbe potuto escogitare stratagemmi ancora differenti, stava a lui decidere come comportarsi.



    CITAZIONE
    OT

    Bene, prendo io le redini di questa quest allora. Siete ancora separati e diciamo che questo è, per Fenix, un post per riabituarsi a ruolare mentre per Asgharel è un modo per scegliere cosa fare.

    E' un primo post leggero, lo so, ma arriverà il tempo per essere duro :fgh:

    In base alle vostre azioni (sopratutto per quanto riguarda Asgharel) deciderò come comportarmi e i vari eventi.

    Avete una settimana per postare.
     
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    Risveglio






    Vita: proprietà o condizione di sistemi materiali caratterizzati da un alto grado di organizzazione e complessità, e di cui la cellula è considerata unità fondamentale; in essi, un numero elevato di sottosistemi, o organi diversi, concorrono funzionalmente a costituire un tutto unico, per cui si parla di individuo vivente o organismo, che dà luogo a capacità di crescita, sviluppo e movimento autonomo, di autoregolazione, di metabolizzazione, di adattabilità, di reattività e, soprattutto, di riproduzione, agamica o per mezzo di particolari cellule sessuali.
    Così definiva la vita, Raizen.
    Lui era vivo? Non era sicuro di tutte le funzioni, ma dall’odore, dai suoni, da quell’ovattato senso del tatto e quelle sfocate immagini pareva che fosse quantomeno recettivo.
    Era un primo passo, e se il paradiso o l’inferno, prevedevano puzzo di bruciato e quella fastidiosa sensazione alle membra, beh, era certamente deludente in entrambi i casi.
    Sembrava drogato, quell’odore non sembrava venire da tanto lontano, non ci voleva molto ad unire quell’odore alla sensazione che aveva di quando in quando su un arto o sul busto, per qualche ragione lo stavano “studiando”: pessima notizia.
    Dai discorsi che sentiva pareva che fosse poco più che una cavia da laboratorio, anche se a reputare dal suo status era una cavia importante, ma non poteva esserne sicuro in quanto non sapeva bene in quale situazione versava il suo fisico, sapeva che non poteva muoversi, qualsiasi stimolo al corpo dava solo come risultato un intenso formicolio sintomo di pesante anestesia.
    Non poteva restare li dentro più a lungo di quanto non vi fosse già rimasto, e il non sapere da quanto era li raramente era un segno positivo, almeno così insegnava la sua esperienza.
    Probabilmente potenziarono gli anestetici, tornò nuovamente a dormire.
    Ancora vivo?
    Si, sempre vivo.
    Questa volta il mondo era libero da quella fastidiosa cappa anestetica e il suo cervello era libero di processarlo al meglio, si limitò ad aprire gli occhi e guardarsi attorno, non sapeva dove era e in questo momento la sua ultima intenzione era quella di attirare l’attenzione.
    Era in una cella, spoglia e disadorna come tutte le celle, l’unico elemento d’arredo un altro uomo, seduto e impacchettato come lo era lui, ma l’avrebbe notato solo alcuni secondi dopo quando con gli occhi avrebbe cercato di saggiare il suo status fisico.
    Aveva bisogno di interagire per comprendere al meglio, cercò di aumentare la respirazione, di trarre un sospiro: lo faceva bene.
    Nessun intoppo nelle vie respiratorie, la lingua gli suggeriva che dentro la bocca tutto era come sempre era stato.


    Ehhhanfcof cof

    Qualche intoppo pare ci fosse dopotutto.
    Schiarì la voce e sputò del muco, in parte secco, doveva essere li da un po’.
    Si schiarì la voce e riprovò.


    Ei, siamo soli? Sorvegliati?

    Non aggiunse altro, per timore di beccarsi dell’altro anestetico non si rizzò nemmeno a sedere, già si sentiva debole, e visto che da vedere non c’era nulla, e tantomeno c’era da fare seduti, rimase disteso, aspettando la sua risposta, pregando che quel tizio non fosse morto o in catalessi, sbrogliarsi la situazione in due sarebbe stato decisamente più semplice.

    Se questa mummia è la mia guardia o parte integrante dell’esperimento piazzato qui per farmi muovere come un topo in un labirinto sono nella merda fino alla punta dei capelli.
    Quindi ci sto sotto di un metro… sarà ora di tagliarli se già non l’hanno fatto sti rutti ambulanti.


    Attese risposta mentre vagava con lo sguardo per tutta la stanza, cercando di individuare una porta, per poi fissarsi su quella e cercare di comprendere se fosse o meno sfondabile o scassinabile.
     
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  15. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Split!~


    Il suo improvvisato compagno di sventure dopo il loro breve assalto, e forse anche a causa della sua "indecisione" nel come voler agire, parve voler prendere l'iniziativa tentando ora e subito la fuga a discapito d tutto e di tutti.
    A nulla valsero i suoi tentativi nel convincerlo o nello smuoverlo da quella posizione. L'uomo era intenzionato a fuggire ed a farlo immediatamente, approfittando del favore della notte per raggiungere una spiaggetta a suo dire "isolata" dove prepararsi una zattera e prendere il largo nella speranza di non essere intercettati.

    °Non c'è nulla da fare... Questo tizio non sa quello che so io, oppure è troppo stupido per pensarci. Tentare una fuga ora, senza spezzare o distrarre la colonia equivale un suicidio. Nessuna nave è mai riuscita ad attraccare su quest'isola da quando è infestata, ad eccezione di quelle degli abomini... Figurarsi dare la possibilità ad una di andarsene... Senza contare che non ho alcuna intenzione di abbandonare la mia squadra, o perlomeno ciò che ne rimane... Sempre se ne rimane qualcosa...°


    Il dubbio aveva iniziato ad insinuarsi nella mente di Atasuke che aveva perso il contatto con il resto del team raggruppato da Alexander che come lui era stato spedito al campo da lavoro ma che con il quale non aveva quasi più comunicazione dalla sua evasione. L'unica cosa che poteva fare era andare avanti, da solo.

    «Mi spiace, ma non posso accompagnarti in una fuga così immediata. Allo stato attuale equivarrebbe ad un suicidio e non posso favorirti nella scelta. Mi spiace doverti abbandonare, ma non posso seguirti verso morte certa, come altresì non posso costringerti a fidarti di me. Per quanto possibile cercherò di tenerli occupati nella speranza che non ti trovino.»


    Mostrò un sorriso amaro e porse la mano in segno di saluto. Dopo una breve stretta i due si voltarono dandosi le spalle e prendendo le due direzioni praticamente opposte.

    °Mi spiace per lui, ma in effetti forse ha qualche possibilità di andarsene vivo di qui... Io in compenso ora non ho più la necessità di restarmene così, ma posso recuperarmi le armi e tutto il resto. Il prossimo obbiettivo di certo è quella dannata torre. Se c'è un luogo di comando deve essere quello e se questa è proprio una "colonia", eliminando il centro, ovvero la regina, tutto dovrebbe crollare come un castello di carte, o quasi. Quindi se devo trovare un modo per aprirci una via di fuga, quello è il luogo adatto.°

    [...]


    Passò un po di tempo, giusto il necessario per prendere le debite distanze e raggiungere una posizione sicura in cima ad un albero, in modo da potersi evocare l'equipaggiamento con tutta la dovuta tranquillità senza rischiare di essere beccato. [Abilità]
    Estrasse quindi tutto ciò che si era fatto sigillare addosso, ad eccezione degli esplosivi sigillati nel tatuaggio sul palmo della mano destra, dato che non c'era via più rapida per impugnare, attivare ed appiccicare quelle armi in faccia ad eventuali nemici con un'unica azione.
    Indossò quindi il suo equipaggiamento fissandolo con cura ed attenzione ed alla fine indossò il nero mantello che lo aveva protetto in passato da quegli stessi abomini con i quali andava nuovamente a scontrarsi.
    Levò poi lo sguardo verso il cielo sempre più nero e cupo ad eccezione delle stelle che anticipatamente iniziavano a mostrarsi assieme alla candida luna piena, la quale probabilmente sarebbe rimasta probabilmente la sua unica fonte di luce nelle successive ore.

    °Non sò perchè, ma questa scena mi sembra un Dejà vu...°


    Si lasciò sfuggire una flebile risata tra i denti ripensando all'ultima volta...

    [...]

    ~Assault Recon~


    Quella che aveva al di sotto di se era la stradina che portava, almeno in apparenza verso la torre centrale, il nucleo in cui si sarebbe dovuto infiltrare e, compatibilmente con le sue possibilità, creare sufficenti danni da rispedire quegli abomini nell'inferno da cui erano comparsi.
    Durante il lento ma inesorabile cammino nell'oscurità sempre più avvolgente il genin della foglia vagliava possibili vie di operato ed ogni possibile schema per iniziare a tirare giù qualche bozza di piano.
    Aveva valutato ogni possibilità, dallo scontro frontale all'ingresso silenzioso senza alcuna vittima, passando anche per agguati e piccole guerriglie, ma alla fine non aveva fatto altro che tenere la mente impegnata mentre il corpo lo era nel muoversi rapidamente senza lasciare tracce.

    °Alla fine di tutto, salvo non riesca ad incontrare uno Shuui o peggio un Komon, nessuno di quegli abomini sembrano in grado di comunicare, o quasi. Quindi tendere un'imboscata per ottenere informazioni rischierebbe di diventare un problema... Senza contare che se ne tenessi uno in vita potrebbe esserci il rischio che comunichi la mia esistenza facendomi finire in un imboscata... Se invece si accorgessero solo di una morte, al peggio potrebbero accorrere, ma comunque non sarebbe un problema perchè sarei già ben lontano.°


    Con questo semplice pensiero in testa continuò la marcia scivolando tra le ombre della vegetazione e di tanto in tanto balzando da un ramo all'altro cercando di non lasciare tracce visibili o percepibili del suo passaggio.
    Dopo pochi minuti di marcia la strada parve iniziare a svanire nella vegetazione, ricomparendo di tanto in tanto a tratti per poi sparire definitivamente. Era chiaro che quella via fosse poco utlizzata, segno forse anche di un basso grado di pattugliamento. Tuttavia, quella strada, che ormai non c'era più era un'arma a doppio taglio dacchè poteva celarlo al nemico, ma allo stesso modo celava il nemico alla sua vista.

    °Dannazione... Senza strada la situazione può farsi problematica... Non solo sono in svantaggio numerico, ma soprattutto non conosco il territorio... A questo punto l'unica è sperare in un po di sana fortuna per una volta nella vita°


    Rassegnato alla soluzione non troppo congeniale riprese la marcia cercando di mantenere la direzione nord-est sfruttando la sua conoscenza delle foreste e soprattutto le stelle del cielo notturno.
    Egli proseguì silenzioso per la sua strada restando il più possibile in alto in modo da evitare di incappare in avversari nascosti nel basso fogliame e nell'erba alta, ma soprattutto altri eventuali uomini albero, i quali, per ciò che aveva visto, comunque non superavano l'altezza del normale essere umano e che, con un po di fortuna, magari subivano lo stesso problema delle piante, ovvero il dover restare radicati a terra.
    Non si sarebbe fermato fintanto non avesse trovato il suo obbiettivo o qualche potenziale avversario, valutando quindi se aggirarlo semplicemente o se eliminarlo direttamente...


    OT--/OT

    atasuke

    Chakra: 34,50 Bassi
    Vitalità: 17 Leggere
    En.Vitale: 33 Leggere


    Metri Slot free: 7+(1)

    Forza: 500
    Velocità: 500
    Riflessi: 575
    Resistenza: 500

    Agilità: 500
    Precisione: 500
    Senjutsu: 500
    Concentrazione: 500

    Tempistica e Altri Consumi


    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti e Consumi

    1° Slot Difesa: Difesa
    2° Slot Difesa: Difesa
    3° Slot Difesa: Difesa

    1° Slot Azione: Azione
    2° Slot Azione: Azione
    3° Slot Azione: Azione

    Slot Tecnica Base: Tecnica
    Slot Tecnica Avanzata: Tecnica

    Azioni Free: nn
    Riepilogo impasti: 1B "Evocazione" equipaggiamento sigillato nei tatuaggi (rimasti sigillati gli esplosivi)

    Appunti


    Protezioni indossate: Guanti Rinforzati (mani), Corpetto di cuoio e Mantello
    AaD: 4/4 Kunai
    ADCC: Tanto (nascosto nella manica), Wakizashi sulla schiena sotto il mantello.
    Bombe: 2/2 Cartabomba Distruttiva I, 1/1 Fumogeno (Tatuaggio palmo mano destra)
    Varie: 2/2 10m Filo Nylon
    Varie: 2/2 10m Filo nylon Rinforzato
    Kit: 1/1 Kit primo soccorso, 1/1 Kit Meccanismi per trappole

    Conoscenze Utilizzate






     
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96 replies since 4/11/2012, 04:22   2475 views
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