No Pain, No Gain

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    <paragrafo>Seconda Generazione
    III
    Kato Yotsuki e il Duro Lavoro</paragrafo

    Il vecchio avrebbe fissato a lungo quel giovane che inveiva, preda dei suoi ricordi amari e del veleno che gli sgorgava tra le labbra, prima di rispondere, con stanchezza. Io non sono uno Yotsuki. Il Capoclan non è il mio capoclan. Io servo solo il signorino Daisuke e la sua famiglia più stretta. Semplicemente, se lui fosse realmente morto, l'eredità sarebbe del capoclan, e dunque anche i Jigoku sarebbero suoi. Sono solo un tatuatore le cui capacità sono ormai decadute, non posso far nulla se non servire coloro a cui ho dedicato la mia vita. Forse un giorno anche voi avrete qualcosa da proteggere, invece di qualcosa da distruggere. Pronunciò quelle parole con molta calma, senza alcun giudizio o significato recondito. Inoltre non ci sono ancora prove che Daisuke sia morte, fino a che non ci saranno, il Capoclan non ha alcun potere su di me. Anche Mani d'Oro non ha nulla a che vedere con gli Yotsuki, è stato solo l'errore di uno stupido vecchio che non è riuscito a fermare un ragazzo di talento prima che prendesse una strada sbagliata e senza ritorno. Non tutti nascono mostri.

    Stranamente non commentò alla minaccia che Kato fece sul voler spaccare la testa di Daisuke, ma qualcosa disse riguardo alla missione. Non era una missione ufficiale perché nessuno ha pagato per inviare un ninja. Ma il signorino Daisuke aveva ottenuto il permesso di andare dall'amministratore Yakushi in persona. Poi fece un lungo, sconfortato sospiro. Anche se probabilmente quest'ultimo se ne è scordato, e quindi non risulta nulla. Al tempo l'Amministrazione era...più estrosa della situazione attuale, da quando è arrivata quella donna la burocrazia funziona meglio, anche i civili dei vicoli se ne sono accorti. Poi alle domande incalzanti su ciò che sapeva Daisuke prima di partire, alle quali tuttavia il vecchio Hakuseki non aveva poi tante risposte. Durante una missione interna per conto dell'Amministratore Yakushi, il signorino Daisuke aveva scoperto alcuni vecchi documenti di Orochimaru, il precedente Kage di Oto. Su alcuni di essi, che avevano tutti le stesse lettere iniziali nel codice di catalogazione, erano menzionati degli esperimenti relativi alla Sovranità del Leone. Cercando in altri vecchi archivi aveva poi scoperto che quelle lettere iniziali erano le stesse usate in alcuni documenti di un vecchissimo laboratorio sull'isola Jiro, usato prima della fondazione di Oto. La Sovranità è il potere del Leone dell'Inferno. Il Serpente come un veleno avanza fino al cuore e lo morde, arrestandolo, la Locusta consuma ciò che tocca, il Fiore si propaga nella vittima, paralizzandola. Il Leone domina ciò che tocca, sottomettendolo. Questo almeno per sommi capi, ci sono vincoli e limiti legati al tipo di tatuaggio, e comunque il Jigoku si può usare anche per simboli e tatuaggi con altri effetti, come il Richiamo che ho fatto alla ragazza l'altro giorno, ma accetta di essere tracciato solo nella sua forma preferita, e mantiene sempre il suo potere peculiare...e la capacità di divorare chi lo porta al momento della morte. Questa la breve spiegazione.

    Daisuke? Mi ha aiutato contro le Asce quando volevano prendere il Fiore dell'Inferno E mi ha salvao la vita tatuando un blocco quando venni raggiunto dal Serpente dell'Inferno, pur con le sue ancora limitate capacità nell'arte. Ma non è solo per questo che lo servo. Io ero fedele a suo padre, Matsuo, mi risparmiò la vita in missione quando ero un nukenin, e in cambio gli insegnai l'arte del tatuaggio, e aprimmo assieme questo negozio. Alla sua morte per malattia il clan abbandonò il signorino Daisuke, considerato inferiore, chiudendo ogni forma di finanziamento per lui o per il negozio. Non lo esiliarono, suo fratello era comunque un Jonin, ma era come se non fosse più nel clan. Nonostante questo venne qui, e fu solo con il suo aiuto che riuscimmo a riaprire questo salone...almeno finchè non è sparito anche lui.

    [...]

    Non ci furono obiezioni nell'uso dei cloni, anche se il vecchio aveva solo quattro rotoli di pelle "per addestramento", quindi al più il giovane Yotsuki avrebbe quadruplicato la sua velocità di apprendimento, ottenendo comunque buoni risultati. Questo metodo aiuterà nel gestire la manualità, ma non sarà utilizzabile quando passeremo all'uso del chakra: la riserva suddivisa tra i cloni è troppo instabile per un lavoro di precisione come quello che servirà. Spiegò, mentre il giovane lavorava senza sosta. Il difetto della Kage bunshin era che tutte le esperienze sono riportate sull'utilizzatore della tecnica, quindi anche la stanchezza accumulata di una notte in bianco sarebbe poi piovuta quasi quadruplicata sul giovane Yotsuki. Il vecchio non avrebbe giudicato il suo lavoro accettabile prima che fossero passati tre o quattro giorni, nonostante l'impegno, perché per quanto provato e stanco era un Maestro e un Perfezionista, e non avrebbe mai accettato un lavoro impreciso, quindi evidentemente sarebbe stato necessario dormire e mangiare ogni tanto, anche perché all'aumentare della stanchezza aumentava anche l'imprecisione. Daisuke Yotsuki mirava a controllare l'arte perchè era la sua passione. i Sette Jigoku sono capolavori. Ma sono anche una maledizione. Per questo aveva deciso di trovarli e tenerli nascosti. Non possono essere distrutti. Sono eterni e si propagheranno indefinitamente nel futuro e nel tempo. Non sono fatti per Difendere, ma solo per alimentare sé stessi fino a divorarsi a vicenda e diventare un unico distillato in mezzo al nulla cosmico.

    Nei giorni successivi parlarono dei diversi tipi di inchiostro e di come si poteva usarli per incanalare il chakra mentre si tracciavano le figure, intanto che il vecchio insegnava a Kato le figure più elaborate, come rombi, cuori, stelle e poi i "motivi", stili con cui tracciare altre immagini. Il motivo di fuoco, il motivo a fiori, il motivo elettrico, molto diffuso tra gli Yotsuki stessi, con cui molti tatuavano il nome dei loro cari o stilizzavano degli animali dal significato particolare. Kato apprese che gli inchiostri rientravano in tre categorie principali: Hitashi, o Imbevuti, inchiostri in cui veniva immesso chakra usando gli aghi cavi del kit, composti da metallo conduttore di chakra. Kessho o Cristalli, che erano inchiostri arricchi da rari cristalli capaci di accumulare il chakra, polverizzati e mescolati alla tintura e che in base al grado di purezza e alle percentuali ottenevano sfumature diverse per i diversi effetti, e infine i Gisei, o Sacrifici, ottenuti mescolando l'inchiostro con sangue, capelli o parti del corpo in cui erano state impastate grandi quantità di chakra. I Jigoku rientravano in quest'ultima categoria, ma il metodo di creazione era andato perduto secoli prima, restava solo conoscenza del fatto che uno dei passaggi per crearli era sostituire tutto il sangue di una persona con inchiostro velenoso pur mantenendola viva, per poi ucciderla, drenare il tutto e ripetere il processo decine e decine di volte, fino a ottenere la sostanza desiderata. Il Vecchio non avrebbe fornito ulteriori spiegazioni al riguardo, ma disse anche che il Jigoku era utilizzabile solo una manciata di volte, poi l'inchiostro terminava e fino alla dissoluzione del tatuaggio o alla morte di chi lo portava non c'era modo di sfruttarne altro. A suo giudizio, la boccetta di Kato conteneva abbastanza inchiostro per tracciare tre o forse quattro tatuaggi di piccole dimensioni, o due di medie dimensioni, grandi come una schiena, più o meno.
    In ogni caso, l'addestramento si sarebbe fermato all'utilizzo di Hitashi e alcuni Kessho poco costosi (i cristalli alzavano il prezzo notevolmente). Secondo le istruzioni di Hakuseki, il metodo Hitashi era il più semplice e stabile, a patto di impastare correttamente il chakra, ma di contro non era adatto per tatuaggi che trasportassero dei Fuuinjutsu o dei ninjutsu di alto livello. Il metodo Kessho invece era il più adatto per imprimere dei Fuuinjutsu riutilizzabili sulla pelle, era stabile (anche se più costoso) ma richiedeva una notevole precisione o poteva risultare inefficace. I Gisei (e per estensione i Jigoku) erano sicuramente gli inchiostri più potenti, più costosi e anche più difficili da usare: tracciarli in maniera errata poteva essere anche letale per chi li portava.

    Anche con tutti i trucchi, l'addestramento di base non sarebbe durato meno di tre settimane, e comunque dietro l'Arte stava molto di più, e come detto da Hakuseki, specializzarsi nei Fuuinjutsu era l'unico modo per raggiungere l'apice in quel campo.
     
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29 replies since 7/11/2012, 20:28   595 views
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