No Pain, No Gain<b>[Negozio]</b>

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  1. ~Cube
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    Il Fiore Lupo

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    No Pain, No Gain


    III



    Ci avevo pienamente azzeccato. Avevo intuito perfettamente che Daisuke era partito senza un supporto accademico e a quanto sembrava era partito da solo, verso un’isola ignota e dai pericoli sconosciuti. Fu un gesto scellarato che sicuramente pagò con la sua vita. Ma questo evitai di dirglielo al vecchio. Era già provato, e per un attimo, le sue parole suscitarono compassione. Un sentimento poco “sentito” per me che mi resi conto necessario in quel momento.
    Era evidente: l’Amministratore Yakushi per quanto ne potevo sapere poteva essere benissimo convinto che Daisuke fosse ancora in vita e magari in servizio. Non vedevo alternative, se volevo scoprire l’ubicazione del terzo Jigoku dovevo procedere cautamente. E dovevo trovare una squadra. Dovevo renderla una missione ufficiale e per farlo sarei dovuto passare dal Jonin.

    I giorni successivi divisi le mie giornate tra il turno di guardia alle mura e dal Tatuatore, dopo aver realizzato che non sarebbe bastata una sola notte per padroneggiare l’arte. In quelle settimane di prove, esercizi fatica e nottate in bianco ascoltai e memorizzai gli insegnamenti del vecchio. I suoi discorsi sui vari tipi di Inchiostri (Hitashi, Kessho e Gisei) e sul loro utilizzo. Furbescamente procedetti sfruttando ancora le Kage Bushin. Se il cuoio non bastava avrei inciso i simboli e la china direttamente sulla pelle delle mie copie. Certo, era una sorta di autodistruzione, di abnegazione esagerata ma il mio scopo era semplice: migliorare meglio che potevo ed esercitarmi su me stesso mi spronava ogni volta a dare il massimo. Così avrei provato meno dolore e avevo una motivazione più che valida per tracciare linee sempre più perfette.

    E mentre mi esercitavo pensai parecchio. Daisuke a quanto sembrava aveva meritato un destino non così diverso come il mio. Guardai il Vecchio e laconico mi limitai a pronunciare: - Ho subito lo stesso destino del suo padrone. Lo ritiene un caso? – una domanda retorica, non mi aspettavo una risposta ma quella scoperta mi spinse a considerare diversamente lo Yotsuki disperso. Forse quel suo tentativo disperato di recuperare i Jigoku si poteva interpretare come un modo per riportare in luce il suo onore. In ogni caso, appurata la morte del mio compagno, davanti al Capoclan lo avrei vendicato, decisamente.

    Posi numerose richieste in quei giorni al Tatuatore, magari in momenti diversi così da apprendere con metodicità le eventuali informazioni ricavate. Per prima cosa chiesi la più banale delle considerazioni: - Lei come fa a conoscere tutto questo? Dove ha imparato l’arte e soprattutto perché conosce così a fondo i Jigoku? – sarebbero seguite numerose altre domande: - Mi deve insegnare come difendersi da questi inchiostri maledetti. Così come aveva fatto per Kamine, Hebiko e Shinken-sama. Del resto è evidente, la Locusta è ancora in azione, così come probabilmente il resto dei Jigoku. Oto ha bisogno di qualche Ninja in grado di bloccare queste armi e mi ritengo la persona adatta. – poi giunse la domanda cruciale, quella che mi stavo ponendo ormai da numeroso tempo: - Come crede sia stato possibile distribuire il Serpente e la Locusta a così tante persone? Quando lei stesso mi ha riferito che è a uso strettamente limitato? Lord Goemon è riuscito a manipolare il Jigoku? E poi non ho capito una cosa sulla Natura dei Jigoku. L’uso è limitato ma in che senso esattamente? Significa che se una persona che utilizza un Jigoku lo sfrutta fino all’ultima goccia al termine di quella goccia il Jigoku stesso divorerà l’utilizzatore?



     
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29 replies since 7/11/2012, 20:28   595 views
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