No Pain, No Gain<b>[Negozio]</b>

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  1. ~Cube
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    Il Fiore Lupo

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    No Pain, No Gain


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    Alle domande, e alle osservazioni, di Zora nel trattamento che avevo riservato nei suoi confronti rimasi qualche secondo in silenzio. Dovevo ponderare bene le mie parole, senza dubbio. L’ultima cosa che avrei mai voluto è che quel Ronin sospettasse del Tatuatore stesso: - Già, non lo nascondo. Ma Oto ha subito recenti attacchi, molto violenti, e il solo fatto di ammetterti tra le mura del Villaggio è un eccezione. Non nego che potrei essere pure criticato per questa scelta, ma mi ispiri fiducia e i tuoi gesti sono degni di attenzione. Dunque io per primo mi trovo in una posizione delicata. Ti chiedo perciò di seguire le mie indicazioni, e di sicuro, almeno nel breve termine non dovremmo preoccuparci di sguardi indiscreti o ombre celate nell’oscurità della notte di Oto. –

    In ogni caso Zora una volta ricevute numerose spiegazioni sulla teoria degli inchiostri e dei Tatuaggi ricevette anche alcuni tomi o volumi che riguardavano la composizione dei vari cristalli. Tuttavia il Vecchio fu molto sincero nei confronti del Ronin: - E’ giusto conoscere il mondo che circonda il Tatuaggio ma nulla, soprattutto come in questa arte, può superare la pratica. La vera perfezione in questa arte si osserva, tramite l’abile lavoro del Tatuatore stesso oppure la si assapora… tramite il dolore espresso dal Tatuaggio stesso. – E dopo aver passato un bel po’ di ore sui libri il Maestro considerò l’idea di mettersi al lavoro, al tatuaggio vero e proprio. All’Arte.

    Il Vecchio un po’ come fece a suo tempo per le mie prime esperienze si armò di tutto punto con gli strumenti del mestiere. Zora di fatto osservò come il Maestro aprendo uno zaino di cuoio alquanto pregiato sfoggiò numerosi oggetti: aghi (alcuni cavi all’interno), pinze, pennelli e un coltello talmente fino che pure un bisturi sembrava un arma da mischia. E infine estrasse una boccetta contenente un po’ di inchiostro, che a vedere sembrava Hitashi.

    Indicando sia a me che a Zora di sederci vicino al bancone ci pose davanti dei lembi di pelle animale – Per il Vecchio questi saranno i nostri banchi di prova. – Il Maestro all’udire le mie parole sorrise, sul suo volto si poteva intravedere una luce molto particolare – Il Signorino ha ragione. Zora partirai dalle basi e tatuerai materia inanimata. Forza, Signorino Kato mostri a Zora alcune sue creazioni. – E non mi feci attendere. Utilizzando i vari strumenti iniziai a tracciare numerosi tatuaggi, molto velocemente ma anche con estrema precisione. Cerchi, figure di animali e intrecci comparvero sul quel lembo. Il tratto era pulito, potevo osservarlo io stesso – Bene, Kato. Ora tocca a me. – scrollai la testa, stavo per assistere ad uno spettacolo unico. Il Vecchio prendendo in mano il coltello, con una precisione che rasentava l’esperienza di un Jonin, iniziò a tracciare tatuaggi e quello che Zora poteva comprendere era solo una cosa sola: ammirazione. La precisione e la fluidità con la quale il Maestro proseguiva nella sua opera erano semplicemente impareggiabili. Lui aveva raggiunto la perfezione. Lui di fatto poteva usare i Jigoku, la massima espressione dell’Arte dei Tatuaggi. Il Male in forma di inchiostro.

    Il Vecchio dunque alzò lo sguardo verso il Ronin: - Come ti ho detto Zora solo la pratica può portare a dei veri risultati. Ovviamente questo è il risultato di anni di esperienza ma quello che ti chiedo non è un compito così dissimile. Inizia a tracciare delle figure geometriche su questi lembi di pelle. Parti dalle basi: figure semplici come quadrati o triangoli. E poi passa a dei cerchi o comunque figure che richiedono delle curve. Non c’è molto da dire se non quello di provare direttamente. Mi sento di dirti solo un paio di cose: l’intensità del colore è definita dal numero di ripetizioni del tratto. E di conseguenza la sua efficacia. Rapidità e precisione dovranno muoversi di pari passo. Generalmente ci vuole almeno una settimana per completare questo primo esercizio…. Buon lavoro, Zora. – Mentre da parte mia rimasi in attesa di istruzioni, avevo già superato quella fase. Per me era decisamente arrivato il momento di fortificare le mie conoscenze con qualcosa di ben più complesso.



     
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