Fulmini e Saette

possa un cieco recuperar la vista...

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    [Sesto Giorno - Imprevisti III]

    Go...Goemon? Che tu sia maledetto, non ti è bastato tradir... Non finì mai quella frase. L'esplosione di vento a distanza ravvicinata squarciò il suo corpo già provato, gettandone i brandelli in ogni direzione, con una pioggia di sangue e visceri degna di un girone infernale. Anche il drago venne ferito pesantemente, dissolvendosi nel nulla così come il Clone rubato al Ninja della Foglia, ormai privo di un supporto.

    L'altro drago, nel momento in cui il suo evocatore venne distrutto, si gettò nel suolo con un grido di allarme. Grazie all'Arte della Terra si sarebbe allontanato rapidamente da quel luogo, verosimilmente indisturbato. Quella breve battaglia era stata vinta, e forse la copertura era ancora solida.

    Ma quale sarebbe stata la mossa successiva?


    [Settimo Giorno]

    La città era in fermento. Forse la festa privata dell'ambasciatore non era di pubblico dominio, ma la quantità di guardie che battevano la città in cerca di "pirati" era stranamente aumentata. Ogni mossa fuori posto attirava l'attenzione. Ogni dettaglio. Molti venivano fermati anche per cose di minima entità ed era evidente a chiunque che qualcosa non andasse. La paranoia stava invadendo la città portuale.

    Ma all'hotel, per quanto ne sapevano, tutto sarebbe andato come previsto. Certo, chi poteva sapere se il nemico avrebbe intensificato la sicurezza senza avvisare?
     
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    Alba rossa

    Quarto round







    Appena vide il drago tuffarsi nella sabbia Raizen sapeva che il suo ultimo obiettivo stava andando a procurargli rogne: non doveva assolutamente lasciarlo fuggire.
    Creò un clone ancor prima di impattare sul terreno permettendogli di poggiare i piedi sulle sue braccia, aderenti al petto, per utilizzarle come base di lancio e scagliarsi verso il drago.
    Individuarlo non era semplice ma produceva un piccolo bozzo di terra sufficiente a non farlo scomparire del tutto, era a quello che il Clone puntava, seppur il drago avesse qualche secondo di vantaggio il Colosso poteva contare su una semplicità di movimento ben superiore rispetto a quella offerta dalla terra.
    Al momento dell’impatto con la terra, clone e rigonfiamento, erano praticamente allineati con un lieve vantaggio per il Clone che scagliatosi a velocità elevata era riuscito a recuperare metri importanti.
    Fino al momento in cui avrebbe toccato la spiaggia sarebbe stato impossibile percepirlo, il movimento aereo gli era utile, bisognava solo sperare che il drago fosse sufficientemente impaurito e spiazzato dalla scomparsa del suo evocatore.
    Non sarebbe avvenuto alcun impatto, il Clone si sarebbe tuffato nella terra cercando di placcare il drago afferrandolo per poi stringerlo in un potente abbraccio dell’orso.

    Se torni da dove sei venuto ti darò io stesso la possibilità di vendicarti.
    Se resti qui muori per la battaglia di qualcun altro.


    Una frase perfetta per le labbra di Goemon.
    Qualsiasi azione differente dalla scomparsa della bestia avrebbe dato come risultato un’esplosioneBakuyaku No Kaze
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Nessuna
    L'utilizzatore può avvolgere una parte del corpo con un costrutto di vento di dimensioni pari ad 1 unità. Il costrutto esplode a contatto con superfici solide generando un'esplosione di raggio pari a 1,5 metri e potenza pari a 50.
    Il costrutto potrà essere mantenuto per massimo 2 round, dopodiché svanirà. Dal grado jonin è possibile creare fino a 3 costrutti.
    Tipo: Ninjutsu - Fuuton
    (Livello: 3 / Consumo: Alto per costrutto )
    [Da chunin in su]
    .
    Il Colosso dava una sola possibilità.
    Se il drago avesse tentato di proteggersi dalla prima presa con un attacco il clone l’avrebbe lasciato fare, creando una nuova copia poco sotto di se, del tutto cosciente della posizione del rettile avrebbe effettuato un tondo, sfruttando la distrazione creata dal primo clone, cercando di tranciare in due l’animale con un rapido[Basso vel. nera + 3 tacche] fendente della sua Garyu, assicurandosi di sfruttare tutto il raggio offerto dalla grandezza della lama.
    Mentre il tutto si svolgeva Raizen avrebbe raggiunto a piedi il punto dello scontro.






    Ferite contusione medioleggera sulla gamba.
    Chakra 67.5 su 125 bassi in caso di ipotetica 64.5 o 62.5

    Slot Tecnica Avanzata Tecnica superiore della moltiplicazione del corpo
    Slot Tecnica Avanzata (ipotetica) Tecnica superiore della moltiplicazione del corpo + tec. istantanea
    Slot Tecnica Avanzata (ipotetica) Bakuyaku No Kaze + tec. istantanea

    Slot Difesa1 //
    Slot Difesa2 //
    Slot Difesa3 //
    Slot Azione1 Salto verso il drago
    Slot Azione2 Presa
    Slot Azione3 Fendente

    Mantengo attivo corpo repulsivo.
     
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    [Intermezzo]

    Sfortunatamente, nonostante tutta la rapidità immessa nell'attacco, il drago partiva da una posizione troppo vantaggiosa, e nel muoversi sottoterra aveva un'agilità che il ninja non poteva sperare di eguagliare. Nonostante tutto per un istante il clone pensò di aver afferrato qualcosa, scatenando la sua tecnica...ma si ritrovò solo con una pelle bruciacchiata in mano, simile a quella dei serpenti. Era stata usata come ultima ratio oppure il Drago la aveva lasciata volutamente come esca? Impossibile dirlo.
     
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    Contromisure







    Sesto giorno


    Quando il clone riemerse dalla sabbia niente potè notare che l’unica cosa che aveva per le mani era pelle di drago, il resto di una muta probabilmente visto l’aspetto molto simile a quello di un serpente.
    Non era la prima volta che vedeva una cosa simile, probabilmente era una tecnica difensiva,. Aveva poche opzioni davanti, o il drago aveva subito la tecnica per poi svignarsela scivolando via con una nuova pelle, oppure lui aveva semplicemente sbagliato, ma gli sarebbe sembrato strano, dopotutto era sicuro di aver stretto qualcosa tra le braccia e generalmente la sua tecnica era abbastanza rapida e potente da essere problematica da evitare con una simile difesa.
    Con un sospiro Raizen superò il clone, lievemente amareggiato, probabilmente la copertura era intatta, ma controllare del tutto la situazione era impossibile per lui da quel momento in poi. I nemici sapevano se non di lui sicuramente di un potenziale avversario che voleva ostacolarli in qualche modo e che probabilmente sapeva dell’evento.
    Doveva trovare il modo di rimediare a quel danno.
    Ma prima di tutto doveva ripulire le tracce dello scontro, fortunatamente gli sarebbe bastato del vento per rimettere la sabbia al suo posto, compito a cui avrebbe pensato il clone mentre lui, trasformato nel solito cameriere sarebbe tornato ai suoi alloggi per riposare e riflettere sul da farsi.
    Per prima cosa evocò Kubomi, con ancora in testa uno sciame di idee errate sul come recuperare la situazione.

    Si Kubomi, siamo in una pessima situazione.
    Il compito è sempre lo stesso, devi recarti alla nave di quei poveri cagasotto e recapitare un messaggio.
    La situazione è al limite, sii rapido, questo messaggio potrebbe far arrabbiare Goemon, attento, se da di matto sciogli la tecnica.


    Il messaggio inviato con Kubomi portava il resoconto di quella movimentata notte, rammaricandosi quanto bastava per la morte di un umano, senza però venir meno all’odio provato per un avversario. Descriveva sommariamente anche Banryu, sottolineando però che ora il governatore e i suoi tirapiedi sapevano di avere dei nemici.
    Non disse che si era travestito da Goemon, ma sottolineò che probabilmente avrebbero cercato loro: gli unici avversari in circolazione.
    Il messaggio lo portò a pensare allo stato di allarme con cui si sarebbe potuto trovare a confrontarsi e non gli andava troppo a genio.

    Anzi, kubomi, aspetta, aggiungo qualche parola.

    Aggiunse delle scuse per averli involontariamente tirati dentro una situazione in cui non volevano ritrovarsi, tuttavia avevano una scelta da fare: o cercare altri lidi sicuri o lontani dalla città, farsi beccare in alto maro sopra una barca, oppure mescolarsi tra la gente del porto lasciando la nave come esca, ma di sicuro la cala dei rovi non era più un posto tranquillo, ammenochè non volessero ingaggiarvi battaglia preparando il terreno contro un eventuale incursione nemica cosciente dell’esistenza di eventuali trappole.
    In qualsiasi caso Raizen avrebbe gradito una risposta riguardo le loro azioni, poiché un eventuale diversivo neanche troppo difficile da effettuare per loro, gli avrebbe fatto decisamente comodo, in quanto avrebbe convogliato le attenzioni nemiche su un punto ben lontano dal proprio facendogli credere che non fossero interessati all’evento.
    Riconsegnato il messaggio a Kubomi si sarebbe sdraiato, pensando a cos’altro avrebbe potuto aiutarlo in quella sua missione ormai disperata.
    Tuttavia il sonno lo colse nel bel mezzo dei suoi pensieri.


    Settimo giorno


    Si risvegliò, come se non si fosse mai addormentato, proseguendo il filo del suo discorso mentale approdando su un unico nome: Asami.
    Non era il padrone del locale, certo, e nemmeno poteva dargli informazioni riguardo la disposizione della guardie, ma se qualcuno voleva entrare in una particolare area dell’albergo doveva per forza chiedere a lui, e quell’area doveva essere particolare per riporvi l’arma, o almeno così sperava il Colosso.
    Aveva intenzione di mettere le carte in tavola con il Maitre, una bella scommessa, senza ombra di dubbio.
    Ma a ben pensarci, per qualsiasi essere umano cosa era meglio?
    Un mese di stipendio, o la libertà propria e del luogo in cui si vive?
    Prima di fare quello però avrebbe dovuto iniziare ad attivare l’unico piano che quella notte era riuscita a consigliargli.
    Servivano dieci cloni, una quantità di chakra ingente, certo, ma l’operazione avrebbe diviso la sua riserva in dieci parti, a malapena distinguibile per quantità da quella di un normale cittadino e gli avrebbe permesso di perlustrare la situazione in città in dieci punti differenti.
    Fortunatamente l’albergo stava lontano dal centro e dal porto, e far uscire dieci persone per farle arrivare alla città da dieci punti, seppur lievemente, differenti, non era difficile.
    Quel giorno sarebbe arrivato più di un mezzo per il trasporto per il cibo e la biancheria varia appena lavata e in ognuno di essi si sarebbe nascosto, al momento opportuno, qualche clone, addirittura chiedendo un passaggio per il centro in qualche caso, forte di un identità sconosciuta e con la familiarità di un volto dotato di scarsi elementi peculiari.
    Giunto al centro ognuno dei cloni avrebbe condotto un tragitto lievemente comune, ma in ogni caso differente, chi dal macellaio, chi dal panettiere, chi dal banchetto del cibo da strada, tutti facevano una capatina in un negozio per i tipici acquisti di una vita comune, ma tutti si sarebbero inevitabilmente diretti al porto.
    Raizen era inconfutabilmente abile nel far perdere le sue impronte, ancor più se sapeva da chi doveva difendersi e le guardie, così tese come erano nell’osservare i movimenti altrui, non erano difficili da scorgere ed evitare nascondendosi dietro questo o quel profilo o quello di qualche carretto di passaggio.
    Il porto, nel suo marasma mattutino, offriva i più svariati elementi dai bambini troppo piccoli per le scuole, ai genitori impegnati a sorvegliarli, ai vecchi dal naso troppo lungo.
    Ma Raizen in quel momento cercava solo una tipologia sociale: brutti ceffi somiglianti a dei pirati.
    Gli avrebbe riservato un particolare trattamento, sfruttando la leggerezza della sua mano gli depose nelle tasche una banconota di grosso tagli con allegato un biglietto, chiedeva di recarsi in un tale posto per riceverne i l triplo in cambio di un piccolo favore, suggerendo dopo l’azione di guardare nella tasca in modo da stimolarne la curiosità.
    In tutti e dieci i casi ad aspettarli nel punto pattuito, un qualsiasi bagno pubblico, avrebbero trovato un uomo qualunque incappucciato che gli avrebbe dato un semplice ordine, anche se in un primo momento ne avrebbero provato una forte soggezione dovuta ad un terrore inspiegabile Distrazione Illusoria
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre, Scimmia, Sepente (3)
    L'illusione si attiva toccando un'arma, oggetto o parte del corpo desiderata: se la vittima osserva la zona scelta, attiverà l'illusione, subendo una forte distrazione, come se angosciato da una sensazione di pericolo imminente. La vittima sarà distratta e avrà un malus di 2 tacche ai Riflessi; tramite l'utilizzo di uno slot azione è possibile annullare la distrazione, ma non la riduzione dei riflessi. L'illusione dura 1 slot. L'efficacia è pari a 10.

    Tipo: Genjutsu - Tameshi/Bakkin
    (Livello: 5 / Consumo: Mediobasso )
    [Da studente in su]
    ma che più tardi avrebbe dato loro la possibilità di non dimenticare il volto osservato in un fugace istante di disattenzione dovuto probabilmente alla loro scarsa abitudine di celarsi in maniera continuativa a qualcuno che gli stava così vicino.

    Comportati in maniera strana, come se fossi preoccupato di essere braccato, compi più volte lo stesso tragitto, devi fingere di essere uno dei pirati della Tonante.
    Ti prenderanno, ma non aver paura ti faranno delle domande magari cerca di tenerti l’informazione stretta per un po’per poi sputare il rospo, di quello che vuoi riguardo dei nascondigli e dagli come prima informazione la posizione di un covo in posto qualsiasi della città immagino tu ne conoscerai di adatti, ma fai in modo che non si rechino a…


    Ognuno di loro avrebbe ricevuto una zona della città differente come informazione reale da celare, arrestandoli tutti e dieci si sarebbe scoperto che le zone una volta riunite coprivano l’intera città, tranne la cala dei rovi.
    L’ispirazione notturna gli aveva donato quell’idea, certo non si era voluto fidare totalmente del sesto senso, ma pur pensandoci durante la mattinata non aveva trovato falle nel piano, qualsiasi soluzione l’avrebbe avvantaggiato rispetto alla situazione attuale.
    Era impossibile che avessero forze a sufficienza da spargerle in tutto il territorio con una densità degna di nota, per cui controllare tutte le zone sarebbe costato tempo e minor attenzione verso tutte le altre. Avrebbe fatto giungere per ultima l’informazione che includeva anche l’albergo, seppure avessero sorvegliato tutte le zone lasciando su di esso una guardia di base questa sarebbe comunque stata inferiore al previsto, inoltre scoprire alla fine che anche l’albergo era incluso nelle zone avrebbe ridotto a polvere le loro eventuali teorie demoralizzandoli e depistandoli fortemente e probabilmente facendoli riflettere nuovamente sulle informazioni.
    Questo se avessero mangiato interamente la foglia, se invece non si fossero accontentati ed avessero malmenato il poveraccio questo avrebbe sicuramente detto la zona in cui non dovevano recarsi pur di aver salva la pelle, dando un informazione che poteva godere di più fiducia ma che avrebbe potuto portato allo stesso risultato della precedente, ma con una variante se avessero riflettuto lievemente: la cala dei rovi non era mai stata nominata nonostante il torchio a cui erano stati sottoposti risultando quindi valevole di maggior fiducia in quanto dedotta mediante sofferenza e astuzia avrebbe potuto ringalluzzire l’orgoglio delle milizie che ebre del loro talento nello scoprire quell’informazione che era stata nascosta con così tanta enfasi. Trasportate quindi dalle fiamme dell’autocompiacimento si sarebbero potute concentrare su quella zona che dopotutto risultava favorevole sia per un covo che come porticciolo da cui partire alla volta del midori kaigan.
    E solo gli dei sapevano quanto gli umani fossero avidi di traguardi raggiunti esclusivamente con le proprie forze.
    Tuttavia, a dispetto del dispiegamento di forze la cala sarebbe stata deserta, o se la dea fortuna avesse deciso di osservare quel suo stratagemma vi avrebbero trovato quella cernia antropomorfa di Goemon ad aspettarli, ed avrebbero trovato ciò che cercavano, con tutti i pro e i contro che questo comportava.
    A questo punto restava un'unica falla, un occhio attento e preciso come quello del fastidioso Haiate avrebbe potuto fiutare qualche particolare discordante in una simile strategia, dopotutto chiunque avesse pensato ad un piano così elaborato non avrebbe potuto compiere una leggerezza strategica simile lasciando così deducibile che l’unica parte della città scoperta fosse esclusivamente la cala dei rovi e quindi il probabile covo.
    Proprio per questa ragione i cloni, di cui sicuramente avrebbero richiesto un identikit agli arrestati, si sarebbero recati verso la parte nord della città, avendo cura di farsi notare facendo nuovamente ricorso alla Distrazione illusoria attivandola sul proprio volto per qualche istante in modo da stamparlo perfettamente nella mente del soggetto prescelto.
    Ma sarebbe stato fin troppo difficile acciuffare quei terrificanti volti per le guardie viste le loro capacità, mentre per Haiate sarebbe stato semplice ricondurre quella paura alle abilità di Goemon, in quanto questa era in grado di rallentare il nemico, cosa utile per qualcuno che si nascondeva, visto che alcuni vennero visti dirigersi proprio verso il palazzo del governatore, che ci fosse la possibilità di un attacco ad esso?
    Nel mentre per Raizen iniziava una nuova giornata.

    Sai, siamo nella merda fino alla punta dei capelli, dei miei capelli, e se consideri quanto sono lunghi direi che siamo un metro sommersi dalla merda.
    Ho tirato su qualche clone, sfrutterò il tuo chakra per rimettermi in carreggiata, che vista la battaglia di ieri notte non sto fresco.
    Mi sto fidando, niente brutti scherzi.
    se è qualcosa che può tornarmi più utile in combattimento però lo lascio da parte, ho messo i piedi dentro un po’ troppe scarpe, ed avere almeno un alleato non mi farebbe scomodo.


    Avrebbe compiuto quel piccolo rito dentro al suo alloggio, in modo da non destare sospetti in caso di avvenimenti imprevisti dovuti al chakra del demone.
    Ultimato l’ennesimo testa a testa con la bestia avrebbe sospirato, cercando di allontanare quella tensione che gli attanagliava lo stomaco sin dal risveglio, doveva assolutamente fare una colazione abbondante, e dopo dedicarsi ad Asami.
    Colse il maître subito dopo la valanga di carboidrati e proteine ingurgitati mediante pane e affettati di cui non disdegnava il sapore neanche al mattino, interagì bussandogli una volta sulla spalla per poi chiamarlo educatamente.

    Asami-San.
    Ha cinque minuti da concedermi?
    So che oggi saremmo estremamente impegnati, ma è fondamentale.


    Ottenuto il suo permesso si sarebbe appartato con il dipendente e dopo averlo guardato qualche secondo negli occhi avrebbe fatto un'unica domanda.

    Asami, quanto tieni al tuo paese?
    Saresti in grado di porlo al di sopra del tuo lavoro?


    Chiese recuperando il suo tono di voce, ben diverso da quello del cameriere a cui aveva sottratto l’identità.

     
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    [Dopo la Battaglia - Il Drago Messaggero]

    Kubomi non ebbe difficoltà a raggiungere la nave dei pirati, stavolta senza che nessuno cercasse di abbatterlo od intrappolarlo in un qualche genjutsu irresistibile. Al contrario, giunto a bordo gli vennero perfino offerti alcuni topi, ancora vivi, che erano stati catturati nella stiva, quasi come scusa per il precedente trattamento. Tuttavia la voce imperiosa di Goemon, dalla cabina di comando, interruppe ogni convenevole e convinse i marinai a far incontrare il drago con il capitano.

    Karin ed il suo maestro si trovavano nella piccola stanza ricavata nella poppa della nave. Gli unici mobili erano due cassapanche, un tavolino rotondo ed un'amaca. Nessuna sedia, ma l'apprendista Kunoichi stava appoggiata ad una delle pareti mentre il ninja dall'orribile aspetto (reso ancor più brutto dallo sguardo corrucciato) era in piedi, a braccia conserte, coi muscoli tesi, quasi stessero per esplodere. Erano disarmati, ma a nessuno dei due servivano armi, questo era poco ma sicuro.

    Il massiccio traditore della Zanna srotolò il messaggio, e la sua espressione severa si sciolse man mano che leggeva, diventando sempre più pallido, con un misto di preoccupazione e rispetto sul volto. Banryu...ha ucciso Banryu.... Ha ucciso Banryu-sama? Il Domatore dei Draghi Velenosi? Karin scattò come se colpita da un fulmine. Sembrava che le avessero appena rivelato che la luna è solo un enorme biscotto, tanto appariva sbigottita. Ma...ma è uno dei ninja più forti della Zanna. Avevate detto che era in lista per prendere il posto della Seconda Zanna, assieme ad Hinagiku-sama. La mano di Goemon si sollevò per fermare tutte quelle chiacchiere. Ho...devo aver sottovalutato il tuo evocatore, drago. Ma con queste parole mi avverte che siamo diventati improvvisamente dei bersagli più importanti. Cosa intendete? Intendo che forse i tuoi legami di sangue non basteranno a proteggerti.

    A quel punto sarebbe stata Karin a sbiancare.

    Kubomi sarebbe tornato con un messaggio di Goemon.

    CITAZIONE
    Ninja della Foglia,
    Ci hai trascinato in questa faccenda, anche se forse non era tua piena intenzione. Ma a riflettere meglio, quello in torto sono stato io, con le mie indecisioni legate all'affetto per la mia allieva e per il mio onore. Ho tradito il mio villaggio perchè non mi riconoscevo nei metodi che volevano usare per conquistare questa terra, ma in realtà mi sono limitato a scappare, senza far nulla per correggere quelli che ritenevo essere degli errori.

    Ti svelerò quanto so, anche se i piani di cui sono al corrente saranno forse obsoleti e certo non precisi.

    Il piano di cui è al corrente il governatore è quello di cui ti ha parlato Karin. So che l'Arma in questione è tenuta in un rotolo, in qualche luogo segreto nel palazzo dell'amministrazione, e che solo Hinagiku o la Guardia del Corpo del governatore, un certo Hayate, possono prenderlo. Entrambi hanno una delle due chiavi del nascondiglio. Inoltre, quel manufatto può essere usato solo dopo che viene "sintonizzato" col sangue ed il chakra di un singolo utilizzatore, ogni nuova sintonizzazione cancella la precedente e richiede diversi giorni. Al momento solo il Governatore è Sintonizzato, e sarà lui a fare la dimostrazione.
    Tuttavia in realtà Hinagiku ha pianificato di avvelenare tutti gli invitati alla festa proprio durante la dimostrazione. Il veleno non uccide, ma causa dolori atroci a meno di assumere regolarmente un antidoto, o comunque qualcosa del genere. In questo modo diventeranno i veri padroni di tutta la regione. Tuttavia, il mio onore mi impone di rifiutare un metodo tanto crudele. Noi della Zanna sappiamo di essere nel giusto, non ci servono simili sporchi sotterfugi per trionfare...non ero daccordo e me ne sono andato.
    Non so fino a che punto Hayate sappia di questo piano, ma sicuramente è un ninja e ci sta lasciando fare. Sospetto abbia un qualche obbiettivo, ma non saprei proprio dire quale sia.

    Il capo delle operazioni è Hinagiku Chikuma, fa parte di una branca esiliata del clan della Sabbia. Non può muovere il vento, ma al contrario, può paralizzarlo. Sfidarla in corpo a corpo, o in uno contro uno, è praticamente un suicidio. Evitala se puoi. Senza me o Banryu, ha due chunin al suo comando, abbastanza anonimi ma esperti nel combinare le loro tecniche...e poi ci sono sette o otto Genin che usa come spie e sentinelle.

    [Il Settimo Giorno]

    Raizen non ebbe modo di scoprire se il suo stratagemma era stato efficace, ma certamente avrebbe sentito di alcune "retate" mentre lavorava quella mattina, come se i pirati avessero più di una base, ma non era un poliziotto nè ci aveva a che fare, quindi si trattava solo di chiacchiere sentite per strada o da parte dei colleghi al lavoro.

    In tutta la giornata, stranamente, la volpe rimase in silenzio.

    Potè però notare già una prima modifica al piano previsto: le guardie erano già presenti sin dalla mattina, con cinque uomini che pattugliavano la spiaggia ed un uomo quasi in ogni ambiente, cucina e porta dei bagni inclusa.

    Nonostante questo, verso le undici del mattino riuscì a prendere il maitre da parte, in un angolo del giardino, vicino alle sorgenti termali, lontano da sguardi indiscreti. Non fu difficile per uno dei camerieri più volenterosi ottenere cinque minuti di attenzione da parte di Asami. Immagino tu sia nervoso, eh? Sarà una grande serata ma siamo in grado di affrontarla, non serve essere preoccupati. Stava cominciando a spiegare, ma poi il ninja pose quella strana domanda. La reazione probabilmente non fu quella che si sarebbe aspettato, dato che il maitre prese a ridere! Ahahahah, Daijiro Kato, capisco che i giorni scorsi siano stati pesanti, ma credo tu stia esagerando. E' una cena formale con molti ospiti importanti e molte guardie, ma non si tratta mica di una conferenza di pace od un consiglio di guerra, ahahahahah! Bel trucco questo del cambio di voce però. Non sapevo facesi cabaret. Ridacchiò, mentre cercava già di spostarsi, dopo aver dato una pacca sulla spalla al suo cameriere, ed interrompere quella ridicola conversazione.
     
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    L'ultimo giorno







    Lesse le parole di Goemon riuscendo quasi a riacquistare la felicità e di sicuro facendo calare la tensione.
    Riuscì a dormire, anche se non per troppo tempo.
    L’indomani, l’incontro con Asami stava per andare in malora, seppur da un certo punto di vista era felice di poter affermare che la sua copertura era salda come l’acciaio in un certo senso ora temeva di poterla spezzare, la mente gli si affollò di dubbi, e arrivando a visualizzare la peggiore delle situazioni non poteva non immaginare che qualcuno interrogasse il maitre mettendolo sotto torchio facendogli saltare tutto per aria.
    Stava rischiando enormemente, in tutta la settimana quello era l’azzardo più grande che si potesse immaginare.
    Si lanciò, fidandosi dell’istinto.
    Sfruttando una forza che Asami non poteva nemmeno immaginare lo prese per il colletto, staccandolo da terra con la stessa facilità che lui avrebbe riscontrato con un cucciolo di cane, e con un semplice gesto lo rimise davanti a se.

    Magari stessi facendo cabaret.
    Hai capito cosa sono, vero?


    Non ebbe bisogno di risposta.

    Mantieni la calma e rispondimi, vuoi la guerra o la pace?
    Rispondi veloce signor Asami, il tempo stringe.


    L’avrebbe guardato negli occhi, conscio del fatto che se qualcosa fosse andato storto avrebbe cominciato da ora a farlo.
    Forse più tardi avrebbe scritto a Goemon, ma per ora decise di continuare in solitaria, tanto sarebbe stato deciso dalla collaborazione di Asami.

     
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    Chi..cosa sei? Asami aveva completamente cambiato espressione quando Raizen, usando tutta la sua forza, lo aveva sollevato da terra come fosse un fuscello. Cominciò ad agitarsi e tremare pur senza urlare, afferrando quel braccio che, come un'asta d'acciaio lo teneva separato dal suolo. La-lasciami! Occhi sgranati, rispose alla domanda. Qualunque cosa pur di salvarsi la pelle. La..la Pace. Ma perchè? Cosa...cosa vuoi che faccia? Cosa fai qui? Cosa vuoi da me?

    A patto di ricevere qualche informazione decente, verosimilmente Asami avrebbe acconsentito ai piani di Raizen. Sempre che non gli facessero ammazzare nessuno, ovviamente.
     
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    La fine dei preparativi







    Qualcosa dentro al Colosso si rasserenò alle parole di Asami, tranquillizzandolo, forse la sua sincera paura.

    Sarò rapido.
    Da questo momento stai dalla mia parte.
    Sono uno shinobi, e diciamo che non sono affatto senza esperienza, sono qui da una settimana, ho preso il posto del cameriere da cui mi travesto costantemente, lui è salvo, solamente molto lontano da qui. Sono qui a causa del governatore, se non lui quantomeno le persone che lo circondano non sono di sicuro dei tozzi di pane.
    Ne ho catturato uno ieri in spiaggia.


    Era meglio omettere cosa era successo allo shinobi, se fosse apparso come un caritatevole paladino della giustizia sarebbe stato tutto più semplice.

    Era intento ad avvelenarla, li avrebbe resi schiavi mediante un veleno in grado di far provare perpetuo dolore a meno di nuove somministrazioni, hanno intenzione di ribellarsi al Daimyo conquistandosi l’indipendenza con la forza anche attraverso l’arma di cui forse sai qualcosa.
    Non so il motivo, ma potrei scoprirlo ed evitarlo grazie a te.
    Non state ospitando un pacifico governatore, state preparando il primo pasto di un despota.


    Li si sarebbero concluse le informazioni, se Asami avesse chiesto qualcosa probabilmente Raizen avrebbe risposto, dipendeva da cosa. In caso contrario sarebbe partito con la sua richiesta.

    Mi serve un'unica cosa:
    Lassativo.
    Li conoscerai anche tu, si trovano in qualsiasi farmacia, non sarà difficile mandare uno del team a trovartene uno, serve il più potente quelli generalmente sono insapori.
    Vanno somministrati prima ad Hayate, il tizio che è venuto qualche giorno fa per l’ispezione.
    ESCLUSIVAMENTE A LUI, dopo che avremmo sistemato lui si penserà al resto, sarò io stesso a contattarti durante la festa.
    Gli va somministrato a metà del pasto, contemporaneamente a qualche cibo celebre per tale proprietà in modo che non sia troppo sospettoso.
    Ho visto come lavori Asami, metteresti sotto qualche mio collega grazie alla tua precisione, posso contare su di te?


    Attese una risposta mentre gli pose una mano sulla spalla stringendola come per rassicurarlo.
    Se la risposta data dal maitre non l’avesse trattenuto oltre gli avrebbe detto di svolgere il compito assegnato e poi dedicarsi nuovamente ai preparativi come suo solito, nel mentre lui avrebbe evocato Kubomi.

    Ei, bestiolina!

    Avrebbe detto lievemente ringalluzzito dalla piega lievemente migliore che gli eventi avevano preso.

    Le cose vanno a risolversi, sono ancora teso, ma forse possiamo trovare una soluzione.

    Accarezzò la testa di Kubomi affettuosamente mentre lui stiracchiava un sorriso, di quelli circostanziali che probabilmente aveva visto fare a Raizen stesso. Il Colosso comprese che per quanto si fosse impegnato il piccolo rettile stesso si rendeva conto che la situazione era la più delicata e complessa che Raizen si fosse mai trovato ad affrontare.

    Non ho messaggi, riferirai a voce questa volta, pare che Goemon sia lievemente più incline ad aiutarci.

    Non c’era molto da dire, e probabilmente il drago aveva quella sensibilità necessaria a comunicare con il prossimo in maniera più proficua che a Raizen spesso mancava, per cui, seppur qualche parola fosse cambiata l’avrebbe fatto in meglio.

    Sono solo, combatto per me e per te. Ma non so se da solo riuscirò a vincere.
    L’intera città è in subbuglio mentre cerca di venire a capo al polverone che ho sollevato, quindi non è sicura, ma se conosci un punto adatto per approdare comunicalo a Kubomi insieme al tempo necessario per giungere alla struttura da quel punto, saprò trovare un compito anche per te.
    Tu conosci i suoi adepti, se qualcuno del tuo equipaggio può fronteggiarli porta pure lui.


    il banchetto poteva iniziare, Raizen aveva fatto il possibile, forse anche troppo per essere l’unico baluardo di una terra sconosciuta, nel mentre i Cloni avrebbero iniziato a dissolversi portando a Raizen le informazioni che erano riusciti a raccogliere sull'andamento della situazione in città.

    Bella creatura millenaria del cazzo sei.
    Manco uno stramaledettissimo consiglio!
    Chessò, un presentimento su questo o quell'altro elemento, un complimento per una strategia ben congegnata, niente!
    Ma vabbè, siamo alla fine dei giochi, posso sempre contare sul tuo aiuto?


    Fece tintinnare le sbarre bussandoci sopra con le dita.

     
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    [La serata dell'Amministratore]

    Congedatosi da Asami, ora suo scosso, ma comunque meticoloso alleato, Raizen mise in atto ulteriori preparativi, contattando i suoi alleati sul territorio. Goemon conosceva una cala distante forse un'ora dall'albergo, dove aveva buone possibilità di attraccare senza essere visto. L'unico problema era concordare un qualche segnale per il loro intervento. In ogni caso, avrebbe messo in chiaro, non avrebbe combattuto direttamente contro Hinagiku, semplicemente perchè sapeva che nè lui nè i membri del suo equipaggio avrebbero mai potuto tenerle testa.

    Le guardie passarono tutti in rassegna sin dal loro arrivo, e ad ogni cambio guardia rivalutavano lintero personale per essere sicuri di riconoscere i volti. Non sembrava ci fossero ninja tra di loro, a giudicare dal portamento e dal fatto che non usarono jutsu o contromisure particolari. Alle sei giunse Hayate, impettito e severo come sempre, ma il suo sguardo scivolò appena sul volto preso in prestito dal ninja della Foglia, forse perchèlo aveva già valutato e lo ricordava. Aveva l'aria di chi ricorda sempre perfettamente una faccia...ed all'occorrenza la strappa via a mani nude. Sembrava fosse ovunque, e sarebbe stato letteralmente impossibile per Raizen trovare un attimo per stare da solo durante la serata. Quasi certamente stava utilizzando dei Cloni, se non qualcosa di peggio.

    La cena cominciò ad essere servita alle sette e mezzo. Ormai molti ospiti, alcuni dei quali personalità di spicco della regione, erano già sul posto e chiacchieravano senza sosta, spostandosi, tra saluti, inchini, amichevoli pacche sulle spalle o gelide risposte cariche di formalità. Una noia mortale per chiunque non fosse nel giro, ed una fatica immane per stare dietro a lamentele e piccolezze per chi serviva. Non meno di due volte Raizen avrebbe dovuto rispondere alla stessa persona che un dato antipasto NON conteneva lattosio, ed una donna insisteva perchè ci fossero due olive e e MEZZA nel suo piatto, e non una di più o di meno. Una guerra al confronto sarebbe stata meno stancante. Fu solo alle nove che l'ospite decise di presentarsi, con tutta calma, dopo che molti (Hayate incluso) avevano cominciato a mangiare.

    Molti mormorarono all'apparizione dell'amministratore e di quella che, tutti sapevano, era la sua amante, ma soprattutto sembravano stupiti dall'aspetto dell'uomo. Assurdo. Dicevano tutti. Sembra più giovane di dieci anni. Forse dovrei trovarmi una donna così anche io..ohohoh! Non osare vecchio porco. Commenti, almeno uno schiaffo, chiacchiere mormorate, tutto per un uomo che sembrava assai più giovane della sua effettiva età, oltre che più in forma. Doveva essere successo qualcosa, ma questo non gli impedì di mostrarsi tronfio nella sua forma smagliante, salutando, parlando e chiacchierando con tutti, mangiando giusto una volta ogni tanto. (Immagine di Riferimento). Al suo fianco una donna bellissima dai lunghi capelli rossi, inguainata in un abito assai aderente e rivelatore. Lo sguardo altero era in qualche modo distante, come se vedesse ben otre quella cerimonia e quelle persone. Come se vedesse un mondo completamente diverso. Non parlava, e portava con sè una strana scatola quadrata coperta da un telo. Molti mormoravano, chiedendosi se non fosse quella la "sorpresa" prevista. Le malelingue addirittura stavano accennando al fatto che l'intera serata fosse una scusa per annunciare il matrimonio con la sua "segretaria".

    jpg



    Più o meno in quel momento Hayate cominciava a dare segni di fastidio, portando più volte una mano al bentre, con una smorfia appena accennata. Il lassativo sicuramente stava cominciando a fare effetto, e poichè i cloni non avevano bisogno di mangiare, era stato sicuramente l'originale ad assumere la sostanza. Però questo difficilmente avrebbe compromesso il funzionamento delle sue copie.

    Raizen avrebbe agito o lasciato che tutto proseguisse? E nel caso, in che modo avrebbe potuto cominciare la sua strategia?
     
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    L'orologio








    La serata ebbe inizio, anche se non tutto andava come programmato, Hayate sembrava essere fin troppo meticoloso e il modo in cui aveva osservato il Colosso “ridotto” aveva messo quest’ultimo lievemente a disagio, ma fortunatamente poteva mascherare eventuali emozioni in fuga con la tensione dovuta al grande evento.
    Gestire una sala di quelle proporzioni non era semplice, ma soprattutto non era semplice gestire le persone che ospitava.

    No signora, sono del tutto certo che i prodotti utilizzati per la composizione del piatto non contengono lattosio ne suoi derivati. La stragrande maggioranza è priva anche di qualsivoglia conservante grazie ai nostri fornitori che ci garantiscono merci di prime qualità che viene subito servita eccezion fatta ovviamente per i più tipici derivati del latte.

    Concluse la piccola filastrocca con un sorriso di cortesia, dopo averla pronunciata con un suono quasi musicale nella sua allegra disponibilità.
    Aveva scelto di gestire i tavoli, in quel modo poteva avere su di essi un maggior controllo in quanto poteva decidere quando e dove muoversi semplicemente sparecchiando o servendo un determinato piatto.
    Tuttavia non solo lui trovava complesso gestire la sala, evidentemente Hayate aveva gli stessi problemi visti i cloni presenti.
    Era riuscito a contarne quattro e tutti e quattro proiettavano un ombra ed erano solidi, probabilmente kagebushin: non poteva eliminarli a meno di far saltare il piano.
    Dentro si se più di un imprecazione prese il posto agli svariati pensieri organizzativi e solo la petulate voce dell’ennesima richiesta riuscì a distoglierlo da quello scurrile sollievo.

    Si certo signora lo farò presente allo chef ed ai miei colleghi, non vedrà che due olive e mezza nel suo piatto.

    Di ritorno per l’ennesima volta alla cucina fece presente la cosa mentre notava in fondo ad essa il passaggio verso il magazzino, strizzò gli occhi mentre la sua mente cominciava ad elaborare.
    Il magazzino aveva lo scomodo accesso ad uno degli ambienti più confortevoli del locale: il passaggio segreto.
    L’unico punto in cui i cloni potevano essere eliminati senza problemi, ed anche il punto per cui Hayate aveva dimostrato un interesse particolare, seppur tranquillizzato da una successiva ispezione.
    Aveva notato che nessuna guardia era passata dalle cucine voleva quindi dire che il passaggio segreto era del tutto sguarnito, anche se dopotutto era ben poco utile ai fini ipotizzati ed esposti da Hayate durante il loro primo incontro.
    Un’ora dopo l’inizio della cena Raizen si sarebbe recato nel bagno degli impiegati, il cui accesso era rigorosamente riservato, ma seppure fosse stato seguito una cosa era certa: nel gabbiotto del cesso non c’era spazio per due persone.
    Aveva stabilito un singolare segnale con Goemon, Kubomi sarebbe rimasto con loro per tutto il tempo e solamente al momento della partenza sarebbe scomparso poiché evocato da Raizen: quello sarebbe stato il segnale, una volta evocato il drago avrebbe dovuto attendere solamente un ora per vedere arrivare i rinforzi.
    Aveva suggerito al pirata l’entrata nel retro, quella che lui stesso usava tutte le mattine, vi avrebbero trovato Kubomi nei dintorni a confermare se la via era libera o meno. Era l’ultimo compito per il drago: controllare se le guardie avevano visuale anche su quella parte della struttura ed avvertire Goemon in entrambi i casi, se fosse riuscito ad entrare avrebbe dovuto attendere il segnale successivo aspettando in una stanza, quella che aveva utilizzato Raizen fino a quel momento.
    La notte era marezzata di qualche nuvola tra le quali il ventre del piccolo drago bianco non avrebbe faticato a mimetizzarsi mentre era in volo.
    Dal momento steso in cui finse una liberatoria defecata da stress gettando nel water delle pallette di cartaigienica bagnata, il suo piano cominciava.
    Un clone era stato mandato nel controsoffitto.
    I locali come il midori kaigan ne erano sempre provvisti, simili alberghi di lusso non potevano permettersi la povertà di un impianto di riscaldamento a parete, bensì convogliavano l’acqua calda delle terme in appositi radiatoriche dopo essersi scaldati diffondevano aria calda per la struttura mossa da ventole poste alla testa del sistema. L’impianto si diramava proprio tra soffitto e controsoffitto, uno spazio sufficiente al passaggio di un uomo attento e furtivo che pur di non fare il minimo rumore nonostante il chiacchiericcio della sala, camminava al contrario, strisciando come una serpe su cui non gravava la forza di gravità mediante il chakra adesivo e quasi strusciando la schiena nei pannelli sottostanti. La parte difficile era infilarsi nei condotti di areazione, ma aveva tempo a sufficienza per prendere posizione, non sapeva che bagno avrebbe scelto Hayate, sfidando la sorte il Clone si posizionò in quello più vicino alla sala.
    Quando arrivò Hinajiku tutto era invariato, tranquillo all’apparenza. Solamente il clone aspettava Hayate e Goemon era a metà strada.
    Bisognava attendere, pazientemente.
    Raizen per la serata aveva scelto un unico accessorio: un orologio, l’unico modo per rendere il tempo un proprio alleato.
    Fu all’uscita dal bagno che la signora del lattosio chiese informazioni riguardo gli addensanti usati per quella che pareva una deliziosa salsa che tuttavia non aveva ancora assaggiato a causa delle sue paure verso l’odiato zucchero.

    No, non si preoccupi, mangi pure senza preoccupazioni, la salsa viene ottenuta con una semplice riduzione dei succhi della carne insaporiti con brodo, legumi e fondo di cottura.

    Doveva essere perfetto e si era fatto concedere le ultime ore dei preparativi da Asami per studiare il menù e la sua preparazione al meglio, probabilmente con un po’ di pratica sarebbe stato in grado anche di cucinarlo. Il climax dell’evento raggiunse il massimo quando la nuova coppia varcò la soglia, i commenti e le battutine si sprecavano ma ciò che al momento interessava a Raizen era lo stato di Hayate, pareva iniziasse a soffrire degli effetti del lassativo, da quel momento non doveva perderlo d’occhio e fino a quando non abbandonava il suo posto a sedere non sarebbe stato complesso.
    Nonostante l’attenzione dedicata ad Hayate non potè fare a meno di notare Hinagiku. Era incredibile quanto quella donna fosse bella, aveva calamitato le attenzioni di tutti in pochi istanti e perfino il governatore pareva in qualche modo aver tratto più di un semplice giovamento emotivo da quella relazione, non aveva certamente l’aspetto di un padre di famiglia oberato dagli impegni politici che ci si aspettava dovesse assumere con l’età e gli anni passati chino su tavoli di contrattazione politica.
    Aspettare. Non doveva far altro che aspettare, cercando di non pensare a cosa avesse potuto attingere il governatore per riacquisire la gioventù persa. Goemon aveva parlato di sintonizzazione, possibile che l’arma fosse in grado di fare anche questo?
    Sincronia da un altro punto di vista poteva essere “maggiore efficienza” e per utilizzare un’arma bisogna mantenersi giovani, magari sacrificando qualcos’altro.
    Tante domande, nessuna risposta, ma forse una piccola serpe indiscreta avrebbe potuto fare quella domanda al posto suo, doveva solo mimare un’altra voce, femminile magari, e lievemente acuta: una tipica bacucca.

    Chissà che divertimento sarebbe chiedergli cosa gli ha ridato il tempo perso!

    Disse una voce a cui una seconda fece eco.

    Secondo me si infiammerebbero persino le gote della sua focosa compagna che pare essere così distante e distaccata.

    Non era un perfetto ventriloquo ma il tono delle due voci non poteva di certo essere riconducibile a lui, inoltre non gli serviva sbandierarlo ai quattro venti, gli bastava farlo sentire alle poche civette che aveva attorno intente a guardare la coppia.

    Quando si decide ad andare al cesso quello? Se la vuole fare sotto?!?
    Maledetto stronzo!


    Potè solo pensarlo, non poter sfogare lo stress era dura, probabilmente avrebbe potuto demolire l’intero edificio a testate se non avesse dovuto mantenere la giusta calma.

     
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    [Nella sala]

    Tutto stava andando per il meglio. A parte il fatto che Raizen era solo e che gli unici ninja che vedeva erano Hayate e Hinagiku mentre ce ne sarebbero dovuti essere degli altri. In ogni caso Kubomi era volato via sfruttando le condotte dell'aria senza particolari problemi, e la notte era sufficiente a coprire le sue tracce, o almeno così gli parve, quando uscì da una delle prese di aerazione.
    C'erano guardie un pò tutto intorno alla villa, ed almeno sei per l'ingresso posteriore. Sei visibili, quantomeno.

    Entrare sarebbe stato complesso.

    Intanto per quanto i pettegolezzi fossero tanti, nessuno aveva delle risposte: l'aspetto del governatore era stato una sorpresa per tutti, ma mentre quello e la sua "compagna" giravano chiacchierando e mangiando (solo lui, la donna non toccò cibo e continuò a tenere stretta la sua scatola) non accadde niente di particolare. Mancava ancora del tempo alla "grande sorpresa.

    [Debolezze di un uomo]

    Hayate era un ninja potente, ma ci sono cose cui nemmeno un guerriero leggendario potrebbe resistere, figurarsi una guardia del corpo apparentemente ignota nel panorama degli shinobi. Quando non tollerò più i crampi allo stomaco si alzò rapidamente, quasi spezzando l'aura di formalità che lo avvolgeva, raggiungendo il bagno dell'albergo e letteralmente catapultandosi nella latrina più vicina all'ingresso, fortunatamente libera. Gli odori ed i rumori che accompagnarono quel poco epico gesto li si può lasciare all'immaginazione, mentre i cloni continuavano la loro ronda: erano senzienti o no? Avrebbero realizzato se fosse successo qualcosa al loro creatore?
     
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    Non aprite quel bagno








    La sala pareva essere tranquilla, oltre il rumoriccio dei pettegolezzi tutto filava liscio, fin troppo.
    C’era un unico problema: mancavano dei ninja all’appello secondo quanto detto da Goemon. Maledisse la sua solitudine ben più di una volta, se la sorte gli avesse concesso un compagno sensitivo ben più di un problema sarebbe stato risolto senza il minio dubbio.
    Nell’immediato però l’unica sua croce restavano i cloni, doveva trovare un modo per allontanarli: una scusa bilanciata, ne troppo allarmante ne troppo poco, non voleva attirare l’attenzione, gli serviva portarsi dietro esclusivamente i cloni, nulla più.
    Solo una cosa lo insospettiva e preoccupava oltre i cloni: Hinajiku.
    Perché aveva quella scatola in mano quando sapeva che probabilmente sarebbe stata l’obiettivo del nemico?
    Ma soprattutto perché quello sguardo così assente in una serata così importante?
    Ci si poteva aspettare un po’ di preoccupazione, visti gli allarmi del giorno precedente, o magari quello sguardo fiero tipico di quelle persone inarrestabili nonostante i problemi, ma quell’apatia non riusciva a comprenderla.

    Perché sei così distante bella cavalla?

    Continuò ad osservarla, non mangiava stranamente e si muoveva relativamente poco, l’unica cosa degna di nota era l’attenzione dedicata alla scatola, l’unica cosa che stringeva a se senza mai abbandonarla, quasi come se fosse il suo Unico pensiero. Comprendeva l’importanza dell’oggetto, dopotutto poteva essere il luogo in cui teneva l’arma leggendaria, però era troppo strano che non avesse altri pensieri per la testa, dopotutto, avrebbe potuto subire un attacco da un momento all’altro, era davvero così produttivo essere “assenti” in quella maniera?
    Notò nuovamente come la sala fosse di fatto sguarnita, Goemon gli aveva parlato di più di un ninja al servizio di Hinajiku che invece ora non era presente che la donna si stesse nascondendo per programmare un entrata a sorpresa in caso di problemi?
    Oppure che fossero i suoi a nascondersi?
    Doveva verificare e farlo non sarebbe stato difficile.
    Tornò per l’ultima volta alle cucine, chiedendo di Asami.

    Asami, mi servi tu per un compito, saprai fingere al meglio.
    Devi sbattere addosso alla bambolona del governatore, possibilmente calpestandogli un piede, deve prendere un pestone deciso, non preoccuparti da quello che so e tosta, ma credo che quella in realtà non sia lei.
    Dopo l’atto devi assolutamente guardarne l’espressione, scusati ovviamente, dopotutto sarà un piccolo incidente dovuto alle attenzioni che davi ad un altro cliente.
    Prima di questo chiama da parte quattro camerieri e chiedigli di avvicinarsi ai quattro Hayate presenti nella sala, uno di loro deve lamentare problemi con il cibo, un secondo di un problema nei magazzini, il terzo di uno alle camere e il quarto all’esterno.
    Devono condurli in un luogo lontano da occhi indiscreti, affido a te la meta finale, inviali ad intervalli di qualche secondo l’uno dall’altro, non dirgli nulla, non devono sapere di mentire, per loro deve essere realtà. Se si portano dietro più di un clone va bene, ma se i cloni tentano di portarsi dietro qualcuno minimizza, devono andare solo i cloni.


    La prima volta che aveva visto l’uomo era venuto da solo ad ispezionare l’intero hotel, sintomo del fatto che probabilmente era così che gli piaceva lavorare, se aveva fatto la giusta intuizione non sarebbe stato difficile attirare i cloni in solitaria, e tutt’ora pareva non voler comunicare più dello stretto necessario.
    Quando aveva contattato Asami, Haiate stava dando gli ultimi segni di resistenza al lassativo, inizialmente programmava di mandare informazioni al suo clone mediante la creazione e il rilascio di un secondo, ma pareva non servire, la guardia del corpo si stava autonomamente dirigendo verso il bagno in cui era nascosto il kagebushin del Colosso. L’avrebbe seguito con lo sguardo ed appena gli si fosse chiusa la porta alle spalle vi avrebbe appeso un piccolo cartello: “fuori servizio”
    Giusto per essere sicuri di garantire la privacy necessaria, lui avrebbe atteso li fuori il responso del suo clone, ed in caso deviare eventuali bisognosi ad un bagno poco lontano.
    Intanto all’interno il clone era già pronto, aveva iniziato a caricare la tecnica appena sentita la porta aprirsi ed ora il suo arto era pervaso da una scarica elettricaHinto
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Bue, Coniglio, Tigre, Bue. (4)
    L'utilizzatore può rivestire una mano o un'arma di chakra elettrico dalle alte capacità penetranti. Distrugge qualsiasi protezione con durezza pari o inferiore a 4. La potenza è pari a 90. Necessita di uno slot azione di caricamento in cui la mano o l’arma non può essere adoperata.
    Tipo: Ninjutsu - Raiton
    (Livello: 3 / Consumo: Elevato )
    [Da jonin in su]
    in grado di polverizzare qualsiasi difesa.
    Distese le dita, mimando un punteruolo, mentre raccoltosi su se stesso restava aggrappato al soffitto con i piedi, una posizione decisamente scomoda, ma fortunatamente l’aveva tenuta per pochi minuti.
    Ascoltò ogni movimento, il lieve affanno dato da una fretta coadiuvata all’imbarazzo, la porta del water che si apriva e si richiudeva di fretta, il chiavistello ed infine i pantaloni. L’ultima barriera prima della liberatoria scarica: era quello il momento, l’istante esatto in cui il sedere si metteva a contatto con il water.
    Poteva essere il migliore degli shinobi, in quel preciso istante il suo cervello non poteva pensare ad altro che al suo orifizio, probabilmente sarebbe morto felice, o almeno così Raizen sperava.
    Avrebbe impastato una discreta quanità[medioalto vel + 8] di chakra nel movimento distensivo, assicurandosi di calare su Hayate come una vera e propria folgore.

    [interrompo la narrazione per attendere risultati]

    All'esterno



    Il draghetto non era mai stato addestrato alla fine arte del turpiloquio, per cui quando vide le guardie la sua reazione venne smorzata dalla sua scarsa esperienza nel campo.

    Mannaggia, e ora come me la cavo con queste?

    Non esitò tuttavia sulle guardie, allontanandosi verso la direzione da cui sarebbe dovuto arrivare Goemon per avvertirlo del fatto.

    Gli ingressi sono sorvegliati.
    Tutti.


    Annunciò con aria lievemente delusa.

    Per passare oltre le guardie sarebbe necessario che si addormentassero come sassi, voi non sapete fare nulla di simile?

    Chiese al gruppo senza nascondere un barlume di speranza negli occhi.
    Kubomi non era il tipo da cazzotti e violenza, era ancora piccolo, alcune cose le capiva a stento, anche se l’intelligenza superiore di cui la sua razza lo dotava fin dalla nascita gli dava un vantaggio evolutivo non indifferente il suo animo restava ancora profondamente immaturo, bambinesco, ed in quanto tale la sua perfetta distinzione tra bene e male gli impediva in un primo momento anche solo di pensare ad azioni di quel tipo.
    Probabilmente crescendo accanto a Raizen sarebbe cambiato, ma per ora non poteva che sperare che il sestetto cadesse preda di Morfeo.

     
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    [Ciò che avviene nel bagno]

    Hayate aveva assunto una posa che poco si confaceva al suo atteggiamento altero e superbo, ma di fronte a certe necessità nessuno è in grado di opporre resistenza. Non a lungo perlomeno, e la fretta con cui la guardia del corpo aveva spalancato la porta del bagno e si era calata i calzoni era decisamente indicativa di quanto fosse imperioso lo stimolo che lo stava portando dritto in trappola, esattamente come previsto dal clone di Raizen che attendeva nel controsoffitto.

    La vittima designata aveva appena cominciato a dare finalmente sfogo ai suoi tumulti interiori, quando ecco che, come un fulmine del giudizio scagliato dal cielo, l'attacco di Raizen lo colse al collo, completamente impreparato, tanto che nemmeno fece in tempo a gettare un urlo mentre la mano affilata squarciava le carni e trapassava il cuore senza possibilità di appello. Il sangue sgorgò a fiumi, persino più di quanto uno potesse aspettarsi, anche se sono decisamente poche le persone che sanno cosa accade quando si distrugge un cuore e tutti i grossi vasi. Una trappola congeniata bene per un nemico distratto. Nulla poteva andare storto.

    L'unica cosa che rimase di Hayate fu la sua espressione a metà tra il sollievo, lo sforzo e la sorpresa.


    [Ciò che avviene nella sala]

    Asami avrebbe acconsentito alla strana richiesta, anche se sembrava palesemente turbato. Questa storia mi sembra molto più grande di quanto non pensassi all'inizio. Non posso nasconderti che mi spaventa. Mi spaventa molto. Fece un lungo respiro, prima di andare a dare indicazioni ai camerieri. I cloni di Hayate abboccarono all'amo, ed andarono da soli nella direzione indicatagli. Alla morte del loro creatore si sarebbero liquefatti senza testimoni, anche se uno, quello diretto alle cucine, si sarebbe dissolto di fronte ai cuochi, che gettarono delle piccole grida di sorpresa, mentre proprio in quell'istante la porta si apriva per far entrare un cameriere. In quel preciso momento l'accompagnatrice del governatore si stava voltando in quella direzione e avrebbe visto la pozza, se non la scomparsa del clone, se Asami non le fosse andato addosso. Ahi! Sbottò, pacata ma sorpresa da quel dolore improvviso che le fece aggrottare la fronte mentre si voltava verso la minaccia. Il maitre stava cominciando a scusarsi ma non fece nemmeno in tempo a completare una parola perchè la mano del governatore, salda come l'acciaio, si serrò intorno al suo collo, sollevandolo come fosse una bambola di stracci.

    TU! VISCIDO PATETICO SERVO, COME OSI FARE DEL MALE ALLA MIA HINAGIKU? Con lo sguardo di un demone infuriato, l'uomo stava dimostrando una forza prodigiosa. La stretta era tremenda, tanto che a chiunque era chiaro che il povero Asami non riusciva a respirare. Il suo volto si fece paonazzo, con gli occhi fuori dalle orbite mentre invano cercava di artigliare il braccio del suo aguzzino. Aiu...la...prego...io... Poche parole gutturali uscivano appena dalla sua bocca, col colore della pelle che cominciava a virare verso il blu. Ma che fa? E' impazzito? Santo cielo, ha perso il lume della ragione! Gli invitati sembravano spaventati e stupiti da una reazione tanto brutale. Il governatore era famoso per essere un uomo umorale ma fondamentalmente innocuo: un simile gesto aveva colto tutti di sorpresa.
    Inaspettatamente fu Hinagiku a fermare quell'atto di violenza, posando una mano sulla spalla del suo accompagnatore. Calmati. E' stata solo una disattenzione. Non c'è niente di cui preoccuparsi. Sorrise appena, un sorriso freddo e distante, per nulla trasmesso dai suoi occhi, ma bastò per sciogliere completamente la presa del governatore, che si rilassò immediatamente. Asami annaspò qualche istante prima di ritirarsi di corsa, andandosi a nascondere proprio dietro Raizen, assolutamente terrorizzato.

    Hinagiku fissò il ninja di Konoha. Il suo volto non esprimeva curiosità nè sospetto. Era tornata ad essere una bambola inespressiva, ma stava fissando proprio lui. Possibile che fosse un caso? Dovremmo chiedere scusa per questo disguido. Oggi è una giornata di festa, no? Il governatore, quasi fosse un povero idiota sotto la malìa di una strega, annuì e sorrise, ed i due si avvicinarono ai due camerieri. Lo sguardo della donna era sempre puntato sullo shinobi. Impossibile allontanarsi senza dare nell'occhio. Il governatore è molto stressato ed è fin troppo protettivo nei confronti dei suoi collaboratori. Spero accetterete le nostre scuse. Il tono gentile non si conciliava bene con l'espressione assolutamente neutra. Si, ho esagerato. Spero accetterete un compenso in denaro come forma di scusa. Si accodò lui, con una scintilla di violenza che ancora bruciava nel profondo dei suoi occhi, tanto che Asami, forse finalmente cosciente del pericolo rappresentato da tutta quella situazione, borbottò qualche parola incomprensibile, annuendo e tremando. Bene. Sono felice che sia tutto risolto allora. Ma se era così, come mai continuava a fissare Raizen?

    Lei ha un aspetto interessante. Forse un talento latente, sono brava a riconoscere il talento. Vorrei che quest'uomo restasse vicino a noi durante la dimostrazione. Aggiunse verso il governatore, il quale si accigliò, geloso di quelle attenzioni rivolte ad un uomo da parte della sua "segretaria". Sa, le persone hanno una sorta di energia interna. I ninja riescono ad incanalarla, ed alcuni di loro si addestrano per percepirla negli altri. Il suo sguardo era calmo, come se stesse semplicemente raccontando un aneddoto. Io non sono una kunoichi nè un ninja, ma sin da piccola sono stata circondata da guerrieri e mercenari. Forse avevo un pò di talento, non so, ma in qualche modo mi sono abituata alla sensazione che trasmettevano. Hayate dice che col giusto addestramento sarei potuta essere un buon ninja, capace di percepire il chakra altrui, loro chiamano così questa energia. Sei piena di talenti, mia diletta. Le lusinghe del governatore però caddero nel vuoto, lei non gli rispose nè lo degnò di uno sguardo. Lei mi trasmette una sensazione molto simile a quella di quei mercenari. Non sono capace di quantificarla, e non so distinguere tra ninja e persone con il talento per diventarlo, ma è una dote che spesso mi è stata utile. Per questo non vorrei lasciarmi sfuggire l'occasione. Questo paese avrà bisogno di ninja fra qualche tempo, ninja fedeli al nostro governatore. E sorrise ancora. Ma non con gli occhi.

    Era una trappola? Aveva visto qualcosa? Era davvero un Sensitivo, o qualcosa del genere? Cosa era andato storto? O magari si trattava solo di una coincidenza. Il momento era critico. Hayate era stato messo fuori gioco ma ora Hinagiku si era fatta avanti e la sua mossa era assai pericolosa. Goemon non sarebbe arrivato prima di venti di minuti, e ne mancavano circa venticinque alla "dimostrazione", anche se la gente avrebbe cominciato ad andare alla spiaggia in un quarto d'ora appena.


    [Ciò che avviene all'esterno]

    Il drago trovò la piccola comitiva di pirati quando ancora erano parecchio lontani dalla struttura. Goemon avanzava al passo del più lento, con gli occhi che nel buio brillavano di una luce innaturale. Al suo fianco Karin aveva con sè un Kusari-Fundo. Altri membri della comitiva erano i due pirati già conosciuto da Raizen più un terzo, meno esperto nelle rudimentali arti ninja trasmesse da Goemon (e pertanto armato fino ai denti, per aumentare la sua pericolosità). Cinque uomini soltanto, ma il ninja del clan Isuka da solo valeva un esercito. Ehi, è il drago di Konoha-kun. Avvisò la ragazza non appena scorse la piccola creatura. Non mi pare fosse quello il suo nome. Non mi piace per niente il suo nome. Ehi, Drago-Kun! Tutto bene più avanti? Cosa sta succedendo? La ragazza era un pò rumorosa. Un pò troppo, ma Goemon lasciò correre, dopotutto l'addestramento era ancora alle fasi iniziali.

    Tutto sorvegliato? Beh, dovremo passare con la forza. Non penso che sarà facile metterli a dormire senza fare troppo rumore e... Il massiccio maestro alzò una mano, per intimarle il silenzio. Ci penserò io una volta arrivati sul posto. Goemon aggrottò le ciglia, rendendo il suo volto ancor più brutto di quanto non lo fosse a riposo. Ma non penso che dormiranno serenamente. Commentò, con un tono che faceva nascere più di un brivido, tanto che Karin deglutì a fatica, immaginando cosa sarebbe potuto accadere.

    In effetti (dopo venti minuti) le guardie, alla comparsa dell'orrido gigante dagli occhi brillanti come il ghiaccio si sarebbero irrigiditi sul posto, come se paralizzati dal terrore più primordiale. Quegli occhi contenevano un Genjutsu poco versatile ma incredibilmente potente: nessuno di loro sarebbe stato capace di muoversi per ore...ed anzi uno dei più giovani in realtà sarebbe morto in piedi per la paura, ma non se ne sarebbero accorti se non all'ultimo.

    A quel punto sarebbe cominciato l'attacco, a meno di qualche inconveniente o di nuove indicazioni.
     
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    La dipartita di Hayate







    La tensione accumulata dal clone sparì con l’odore del sangue di Hayate, era incredibile la facilità con la quale aveva posto fine a quella vita, ma non era certo il momento di interrogarsi sul come le sue emozioni fossero giunte a processare un evento di quella portata trasformandolo in una spietata macchina di morte.
    Gran parte dei liquidi erano fluiti grazie anche alla gravità dentro il water, ma il piccolo loculo in cui era contenuto il water non si poteva decisamente definire pulito.
    Avrebbe ricongiunto le due metà del serioso shinobi mentre creava un clone fuori dal bagno, pulito e senza la minima possibilità di lasciare impronte di sangue, il falso Hayate si sarebbe dedicato alla perlustrazione del bagno in cerca di macchie sfuggite al piccolo ambiente, ma pareva che l’ondata di fluido vitale per quando disastrosa all’interno del bagno non lo era per il resto del locale.
    Durante le analisi, lunghe più o meno quanto la scarica di diarrea che avrebbe dovuto colpire “mister rigore” il corpo avrebbe ultimato di colare il suo sangue dentro al water.
    Giunti a quel punto il clone assassino si sarebbe occupato della pulitura del bagno, fortunatamente il locale era provvisto di un piccolo stanzino munito del necessario, e le piastrelle lo avrebbero aiutato non poco, semplici e veloci da pulire, era perfino presente un piccolo scarico utile alla pulitura intensiva del locale mediante abbondante acqua. La parte superiore era intonsa, il corpo del clone aveva impedito al sangue di schizzare verso l’alto, alcool e acqua avrebbero rimosso qualsiasi traccia di sangue che ancora fresco sarebbe venuto via rapidamente la parte più antipatica fu la porta, per quanto liscia aveva qualche spigolo di troppo da pulire ulteriormente, maniglia compresa che venne smontata nelle sue parti più mobili per assicurarsi che venissero rimosse incrostazioni negli anfratti più piccoli.
    Straccio e tergivetro avrebbero concluso l’opera invadendo il piccolo scarico di ondate di sangue il cui odore sarebbe stato cancellato con un ultima ondata di alcool.
    Mentre l’assassino si dedicava alle pulizie il clone di Hayate avrebbe preso il suo stesso cadavere posizionandolo in un sacco di asciugamani sporchi che venne parzialmente svuotato di modo che quelli rimasti assorbissero eventuali perdite di sangue.
    Un rapida pulitura era stata dedicata anche al cadavere in modo che non producesse odori dovuti alle sue ultime attività durante il tragitto.
    A lavoro ultimato dal bagno sarebbe uscito un fattorino della lavanderia con un sacco di asciugamani sporchi diretto verso le cucine e poi fin sotto il magazzino, un tragitto del tutto sguarnito di occhi indiscreti, solamente una volta giunto nelle scale avrebbe creato altri tre cloni con le sembianze di Hayate, pronti all’azione e che in breve sarebbero tornati ad occupare i posti dei loro predecessori ormai liquefatti.
    Mediante l’arte della terra il clone si sarebbe inoltrato per una ventina di metri nel tunnel crollato dissolvendosi e lasciando li il cadavere di Hayate: una rapida sepoltura.
    Il bagno, ora profumato di freschezza antibatterica, sarebbe quindi tornato operativo.
    Un nuovo clone di Hayate era stato creato, ma questa volta non si trasformò nel fattorino, restò “se stesso” un infiltrazione comoda anche se rischiosa, ma il rigoroso ninja prima o poi sarebbe dovuto uscire dal bagno.
    All’esterno intanto la situazione per qualche istante precipitò, Raizen aveva immaginato una reazione, ma di certo non da parte del governatore e sicuramente non di quella entità e non con quei risvolti.
    Vestire Hayate non gli riuscì particolarmente difficile, la gamma di espressioni tra lui e il Colosso non era troppo differente, e considerando il suo talento basico per quella mansione il ruolo del ninja bastone sarebbe stato una delle sue migliori interpretazioni.
    Doveva solamente colmare con l’intuito un’ignoranza fin troppo pesante: il modo del ninja di rapportarsi a Hinajuku e al governatore.
    Lo conosceva come un uomo marziale ben poco dedito ai titoli onorifici, probabilmente ne riservava qualcuno esclusivamente per il governatore, ma Hinajuku, una sua pari, non ne beneficiava.
    Fu con lo sguardo severo ed altezzoso che lo contraddistingueva che il falso Hayate entrò in quella scenetta, ammutolendo Raizen che con un espressione estasiata pareva pronto a farsi assumere dall’avvenente segretaria, nei suoi occhi brillava forse più di un'unica luce di rivalsa sociale, quelle attenzioni parevano aver colpito il suo cuore, o un punto più basso che non gli impedì di esternare con uno sguardo quasi libidinoso quell’ondata di soddisfazione emotiva.
    Uno sguardo che voleva venisse notato dal governatore, a lui si sarebbe unito Hayate.

    Ne sei certa?

    “Conoscendo” Hayate era probabile che si sarebbe potuto rivolgere alla kunoichi anche con un riduttivo “segretaria” ma la situazione in cui erano al momento poteva spingerlo ad optare per un nome lievemente più normale, ma il nulla sarebbe stato ancora meglio, diretto e schietto.

    Destabilizzare il programma mettendo proprio un servo vicino a noi durante l’evento?

    Raizen avrebbe guardato accigliato il suo clone, come se stesse guardando esattamente l’uomo che gli aveva dato per l’ennesima volta del servo e ora cercava di togliergli la sua possibilità, in entrambi i casi sarebbe riuscito a spuntarla e ad ottenere un posto relativamente vicino al governatore ed Hinajiku, per cui l’importante ora era mantenere fede ai due ruoli.

    Un posto vicino a lei durante la dimostrazione?
    Ne sarei onorato!


    Disse con un breve inchino riprendendosi il posto che l’ingresso di Hayate gli aveva tolto.
    Il Hayate non rispose, si voltò esclusivamente a guardarlo per dei lunghi secondi, con un espressione che non prometteva nulla di buono per quell’elemento che aveva osato quasi interromperlo mentre parlava.
    Non sapeva cosa avessero in mente, ma se lo volevano fuori dal raggio del veleno forse avrebbe fatto meglio ad indagare.



    Kubomi



    Il gruppo si avvicinò alla struttura e con sorpresa di Kubomi riuscirono ad eludere totalmente le guardie dell’ingresso posteriore, in un lasso di tempo ridotto e al contempo in maniera estremamente efficace.

    Bene, Raizen mi ha detto di farvi attendere negli appartamenti del personale, so dove si trovano.
    Se tutto è andato come previsto a quest’ora ha preso il posto di Hayate, per cui non interagite violentemente con lui seppure lo vedete.
    Magari poniamoli una semplice domanda: “Raizen?” se è lui la risposta sarà si, in caso contrario riceveremo un rimbrotto per la nostra stranezza e niente più.


    Secondo direttive di Kubomi, a meno di informazioni non possedute secondo le quali il Colosso non poteva reagire, il gruppo si sarebbe mantenuto li fino ad ordini contrari.
    Fu grazie all’orologio che uno dei cloni di Hayate si rese conto che era giunta l’ora dell’arrivo dei rinforzi, per questo si premurò di pattugliare il percorso da loro utilizzato in modo da assicurargli un salvacondotto ed incontrarli per stabilire il piano.

    Si, Raizen.

    Rispose rapido

    O per meglio dire un suo clone.

    Non poteva in alcun modo essere Hayate visto che nessuno era a conoscenza del vero nome del Colosso in quelle lande.

    La situazione è ancora buona, per cui vi farò aspettare, ci sarà un momento in cui l’effetto sorpresa che otterrete sarà moltiplicato, e li interverrete.
    Goemon, Hinajiku ha detto al me originale di vedere del potenziale in lui, potrebbe essere una trappola? È per caso un sensitivo?


    Ottenuta una risposta si sarebbe voltato per uscire dalla stanza.

    Al momento opportuno vi manderò dei membri dello staff per prendere il loro posto mediante la tecnica della trasformazione, preparatevi, probabilmente sarete camerieri o impiegati ai bagni, Karin saprà darvi nozioni utili immagino.

    Altri due obiettivi da neutralizzare.

     
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    È colpa tua. Ratty

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    [Il Fuoco della Rivoluzione]

    Un servo. Sei sempre così pieno di pregiudizi, a volte anche una gemma può essere oscurata dal fango, bisogna solo avere la pazienza di cercarla. Inoltre, dopo aver visto la dimostrazione, sono certa che saprà scegliere adeguatamente il suo ruolo. Ancora una volta erano parole senza particolare intonazione, ma poteva essere una minaccia all'Accademico sotto copertura, o realmente era un incitamento verso una possibile recluta? In ogni caso, l'unica cosa che sembrava sincera e spontanea in quella situazione era lo sguardo colmo d'odio del governatore, resosi benissimo conto delle attenzioni che il "servo" stava dedicando alla sua accompagnatrice. I camerieri cominciarono a far andare gli ospiti verso la spiaggia. Una camminata breve ma suggestiva, con le torce ad illuminare il percorso e la fragranza di petali esotici sparsi in mezzo alla sabbia poco prima da un indaffarata proprietaria dello stabilimento. Tutti avevano mangiato, ed il turbamento nato dallo strano comportamento del governatore aveva cominciato a lasciar spazio alla curiosità: cosa poteva mai essere la sopresa? E perchè in spiaggia? Centrava forse l'oggetto quadrato nascosto dal telo che la segretaria non aveva mai lasciato andare?

    Il governatore, Hinagiku, Raizen e Hayate si portarono oltre tutti gli altri, a sei o sette metri dalla riva, e si voltarono, sotto gli occhi di tutti. Hinagiku e Hayate accanto al governatore, Raizen a sinistra della donna, che fece un cenno del capo al suo "schiavo". Era il momento di cominciare, e l'uomo si fece avanti, per recitare la sua parte, provata mille e mille volte, senza dubbio.

    Amici, fra noi ci sono state incomprensioni in passato ma siamo sempre stati uniti per il benessere del nostro grande paese. Abbiamo lottato, siamo cresciuti assieme ed abbiamo ottenuto grandi succesi. E tuttavia, le nostre vite, la nostra terra ed i nostri figli sono costantemente minacciati! Appena pochi anni fa la capitale del nosttro paese è stata invasa da forze ninja provenienti da altri continenti. Il villaggio di Kumo si è dimostrato tanto incompetente da dover richiedere il supporto dell'Accademia per spezzare l'assedio. Il tono della voce si abbassò di un tono, rimarcando il disprezzo in quell'ultima affermazione.

    Ci hanno liberati, e poi posti sotto la loro "protezione". Ed ora i ninja di Kumo hanno iniziato a troncare i ponti, cercando di spezzare questo assurdo vincolo che la loro incapacità ha portato su di no. Il Daimyo tace, succube della situazione, sperando di risultare vincitore da una possibile guerra che Kumogakure sembra voler lanciare agli altri paesi. Il governatore, che fino a quel momento aveva camminato sulla spiaggia, gesticolando, si fermò a braccia conserte, catalizzando lo sguardo di tutti. Io dico che sia i nostri governanti che il nostro esercito ninja sono il vero male che mette in pericolo il Paese del Fulmine. Ci fu qualche commento nella folla, poco più che sussurrato, ma in linea di massima favorevole.

    Per cui io dico: Ribelliamoci alla tirannia ed ai pericoli dell'esterno! Molti trattennero il fiato, sorpresi. Qualcuno stava per protestare quando il governatore alzò la mano, chiedendo l'attenzione. Non sono uno sciocco, e so quanto possa essere rischioso, ma ora abbiamo i mezzi e gli alleati giusti per avere successo! Un piccolo gruppo di ninja d'élite e, soprattutto, l'arma definitiva, davanti alla quale qualunque esercito invasore verrà spazzato via. Noi abbiamo il Rintocco della Morte, una delle leggendarie armi dei ninja del passato, ed io nello specifico sono in grado di utilizzarlo. Schioccò le dita, mentre tutti ammutolivano, ed al largo un gran numero di luci si accesero all'unisono (sicuramente montate su boe o simili) per mostrare una nave ed una zattera. Erano in realtà ancorate sul fondale, probabilmente i bersagli che gli uomini del governatore stavano preparando nei giorni precedenti: la nave era deserta, mentre sulla zattera stavano diversi uomini, legati ed imbavagliati. Prigionieri, sediziosi traditori. Persone che minacciano la pace di tutti i giorni, e che oggi riceveranno la pena capitale. Tese la mano verso Hinagiku, che col suo sorriso freddo tese la scatola coperta dal velo, quindi si tirò indietro: il cubo rimase sospeso a mezz'aria come per magia, e quindi lei tolse la copertura, rivelando un rotolo che sembrava incastonato in un blocco di aria solida, semitrasparente, sicuramente un prodigio per chi non aveva familiarità con le arti ninja.

    Quindi il governatore avrebbe teso la mano sopra quello scrigno di vento, mentre estraeva un coltello con la sinistra: praticò un piccolo taglio sul palmo, lasciando che il suo sangue colasse in qualche invisibile e minuscolo canale che certamente doveva essere presente in quel cubo, dato che la prima goccia arrivò a toccare il rotolo, liberandone il contenuto! In una voluminosa nuvola di fumo, il Rintocco della Morte, l'arma del Governatore. Sembrava più una mazza che non un martello vero e proprio, ma quello che colpiva del suo strano aspetto erano i dischi dorati, impilati l'uno sull'altro in maniera apparentemente casuale, che ricordavano più i piatti di una batteria che non un'arma vera e propria. Un esperto costruttore di armi o meccanismi avrebbe potuto intuire che erano capaci di muoversi leggermente, suggerendo che quell'oggetto sfuttasse la vibrazione di quegli elementi per i suoi attacchi.

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    Il governatore Kogaiji lo strinse con forza nel pugno, voltandosi verso la spiaggia e facendo diversi passi fino al bagnasciuga. I bersagli erano a non meno di duecento metri dalla riva. E ora, ammirate. OOOOOOoooooh-HA! Già con quell'urlo stranamente modulato, i piatti dell'arma avevano preso a vibrare leggermente, e quando sferzò l'aria con essa, quasi stesse piantando un chiodo invisibile, fu come se avesse fatto risuonare un Gong grande come una casa, tanto che la sabbia tutto intorno a lui si sollevò in una nuvola di pulviscolo mentre una mostruosa corrente d'aria veniva scagliata in avanti, spezzando le onde fino a raggiungere la nave priva di equipaggio, che venne ridotta in briciole in una manciata di secondi, nonostante la distanza. Il braccio del governatore, così come la sua arma, vibravano ricoperti di un chakra oscuro, crudele, quasi fosse realmente uscito dall'inferno per reclamare le sue vittime nel mondo dei viventi.

    Un solo Rintocco può distruggere anche le barriere più resistenti o spezzare le strutture d'assedio anche a grande distanza. C'è qualche effetto collaterale, come il numero di volte che è possibile utilizzarlo in una giornata, od il fatto che solo una persona può usarlo senza subire un trmeendo contraccolpo, ma IO sono il prescelto in grado di brandire l'arma, quindi noi possiamo solo vincere questa rivoluzione! Quindi sorrise crudelmente. Oppure si può saziare la brama di morte di quest'arma con un sacrificio. Un nuovo attacco, stavolta verso i prigionieri al largo. Stavolta l'onda d'urto non danneggiò minimamente la barca, le vesti o le corde con cui questi erano legati, ma semplicemente, per quanto orrendo sia al descriversi, strappò loro le carni dalle ossa, senza danneggiare nient'altro. Le frattaglie andarono ad imbrattare il mare qualche metro oltre la zattera. Con quest'altro metodo, non c'è alcun limite se non la forza di volontà di chi brandisce l'arma. ASSOLUTAMENTE NESSUN LIMITE! Euforico, fece danzare l'arma tra le mani mentre il chakra oscuro si espandeva rapido fino a trasfigurare completamente il suo aspetto: l'arma sembrava realmente un martello ora, ma il governatore era tutto meno che un essere umano. Forse qualche limite esisteva, ma lui non era stato informato.

    ORA CAPITE, MIEI CONCITTADINI? MIEI COMPAGNI RIVOLUZIONARI? E' IL MOMENTO DEL MASSACRO PER CHIUNQUE OSERA' OPPORSI ALLA NOSTRA GIUSTA CAUSA! AHAHAHAHAHAHAHA! E stranamente, di fronte a quell'empia violenza, vuoi per paura o per un primordiale istinto di sottomissione verso l'alfa, molti cominciarono ad applaudire, esultanti.

    La rivoluzione stava per cominciare!

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