La Falce che miete e il Vento che punge

Il viaggio

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  1. DioGeNe
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    Prima di svegliare il ragazzo, non appena messo sul tavolo, il Mikawa prese alcune precauzioni.

    " Sta perdendo molto sangue dalla ferita sulla coscia, devo almeno interrompere il flusso altrimenti dubito che avrà le forze per parlare. Inoltre lo immobilizzerei, casomai dovesse cercare di ribellarsi. "

    Bloccò quindi polsi e caviglie del ragazzo con le catene già predisposte; certo dei vincoli non eccezionali per immobilizzare un ninja ben addestrato ma lo stato di salute e la stessa presenza del Colosso le rendevano un buon compromesso tra libertà e costrizione. Infine un rivolo di sangue prese a fluire da una delle ferite riaperte del Mikaxa dando vita ad uno spettacolo che, con tutta probabilità, Midori non aveva mai avuto il piacere di vedere: il sangue prese a volteggiare in aria per poi andarsi a posare sulla ferita di Aizen.

    " Non sono un ninja medico, ma le nozioni di base le conosco. Prima di iniziare Midori, devi capire che se Aizen era in missione allora quello che ha fatto non è in realtà dipeso da lui. I ninja sono costretti a portare a termine i compiti assegnati anche andando contro la propria volontà...contro il proprio cuore."

    Si, certo. La lunga serie di sigilli che seguì fu il preludio di una delle tecniche più subdole e potenti del clan; una tecnica di controllo che si avvicinava alle antiche conoscenze degli Uchiha ma che coinvolgeva il sangue, legando esecutore e vittima con un legame quasi indissolubile. Tentei no Imei era davvero l'ultimo sforzo che il Garth poteva concedersi di compiere senza iniziare a mostrare visibilmente la sua stanchezza. Il chakra andò a conferire al vermiglio liquido le capacità di imposizione desiderate e il comando in breve tempo sarebbe diventato lo scopo di vita dell'ignaro ninja.



    Accompagnami dallo TsuchikageAccompagnami dallo Tsuchikage



    La bellezza dell'illusione era proprio quella; non modificava la personalità della persona ma solo il suo scopo. Dunque nemmeno il Garth poteva sapere come il ragazzo avesse perseguito il suo compito; era solamente certo che avrebbe fatto di tutto per adempierlo. Inoltre il comando prevedeva anche che il ragazzo trovasse il modo per uscire da quella situazione vivo e in questo Aloysous lo avrebbe aiutato a convincere Midori. Certo, vi era una minima possibilità che Aizen intuisse di essere sotto l'effetto di una illusione, ma nella sua condizione fisica e psicologica era difficile che avesse trovato la lucidità per uscirne.
    Il ceffone che seguì diede inizio alla "seduta"...

    Il giovane shinobi parlò dei suoi sbagli, di come era riuscito senza successo ad incanalare la forza del clan Kiku nella sua argilla, conferendole quell'indomito potere. Poi implorò l'aiuto della ragazza che rispose come un'amorosa sentita tradita...su questo punto ci si poteva lavorare. Quando infine l'attenzione si rivolse su di lui, Diogenes non si fece trovare impreparato:

    " E' un piacere vedere come ti rivolgi alla persona che ti ha arrestato momentaneamente la tua follia; la stessa persona che ti ha fatto tenere in vita, sempre per il momento, e che ti sta anche impedendo di morire dissanguato. "

    Fece dunque una pausa, cercando di scrutare negli occhi azzurri del ragazzo alla ricerca di un sentimenti di colpa dettato magari dalla sua illusione. Chiuse dunque la porta della sala della tortura, isolando solo loro tre:

    " Veniamo ai fatti. Hai detto di aver rubato il cimelio della famiglia Kiku per lo Tsukikage e che quindi eri in missione per suo conto. Midori e il suo amato zio ti vogliono morto per l'affronto loro recato; inoltre anche io devo ammettere che ti vorrei vedere appeso ad una forca per aver minacciato il mio compagno, all'ospedale...ma sento che tu puoi offrirci qualcosa e puoi redimerti dai tuoi peccati. Ti sto dando l'opportunità di sistemare le cose, non sprecarla.

    Per il momento il Colosso non avrebbe cacciato ancora i tre oggetti che aveva rubato al ninja; era curioso di vedere come la tecnica stava agendo e le parole di Aizen erano l'unico modo per intuirne i suoi astrusi meccanismi.



    CITAZIONE
    Tentei no Imei
    Villaggio: Oto (Orig. Rosa)
    Posizioni Magiche: 9
    Richiede: Manipolazione del Sangue IV
    L'illusione si attiva se iniettato il proprio sangue all'interno della vittima, riduce permanentemente la vitalità dell'utilizzatore fintanto che l'illusione è attiva. La vittima eseguirà un ordine dell'utilizzatore. Non deve essere autolesionista o rendere inabile la vittima, la vittima deve avere le capacità di eseguire l'ordine. La vittima non si renderà conto di agire sotto controllo altrui a meno di eseguire azioni che contrastano il suo carattere, dimenticherà di averlo ricevuto ed eseguito. Rilasciare la tecnica riduce la vitalità della vittima di una quantità pari alla vitalità sacrificata dall'utilizzatore. Richiede una quantità di vitalità ½ Leggera per ogni giorno di durata della tecnica. L'illusione si scioglie se portato a termine il compito o scaduto il tempo.
    L'efficacia è pari a 90.

    Tipo: Genjutsu
    (Livello: 1 / Consumo: Elevato)
    [Da Jonin]
     
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23 replies since 19/5/2013, 10:22   390 views
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