[Evento Dinamico] La Scomparsa di Keita

L’impiegata, nonostante il panico iniziale, riuscì a soddisfare la richiesta di Raizen, mandandogli qualche shinobi che inaspettatamente lo prese di spontanea volontà come comandante della missione.
Non capitava spesso. Non capitava mai a dirla tutta.

Siamo un bel gruppetto di catorci vedo.

Disse ironicamente prima di chiedere sommariamente agli altri le loro abilità.

Purtroppo Koryo non ho tonici per darti una mano, e viste le condizioni degli altri risultano preziosi per tutti. Ma spero che Hana possa quantomeno liberarti da quella ferita alla testa.

Disse in tono amichevole verso la Genin che si era detta capace di guarire le ferite.

Per il resto io faccio da aprifila, in caso di necessità mi occuperò insieme a Kasumi della prima ondata di attacchi, e tra noi due sarò io a lanciarmi per primo, tu ti occuperai di coprire le schivate del nemico per essere sicura che le tue armi vadano a segno, mi starai incollata alle spalle.
Il senju e l’artista li voglio dietro Kasumi, alla mia destra e alla mia sinistra, a distanza non troppo ravvicinata ne da me ne tra di voi, vi occuperete in primis della difesa e se il vostro chakra ve lo concede.

Disse senza malizia guardando il Senju.

Anche dell’attacco.
Hana, sei preziosa.
Ti metterai tra loro due, attacca solo se vieni attaccata direttamente e nessuno può proteggerti.

Fecero ancora qualche decina di metri insieme per poi venire avvicinati da degli anbu.

Non fece a tempo a finire la frase che subito il gruppo si lanciò all’attacco, erano altri traditori, quel villaggio aveva più traditori che fedeli, da quel momento in avanti il Colosso aveva un nuovo passatempo per riempire le sue giornate: si sarebbe accovacciato sopra la faccia dell’ultimo degli hokage e avrebbe iniziato a sputarci sopra, avendo cura di far colare la saliva in modo da godersi l’attimo.
Ma sul momento aveva un problema più grande da gestire, era sicuro che le capacità individuali dei due shinobi aventi le tecniche speciali erano sufficienti a proteggerli e se non fossero stati troppo stupidi avrebbero creato un ombrello sufficiente a difendere anche Hana, tuttavia il clone si dispose tra le due kunoichi nel tentativo di parare qualche sfera o qualche arma col piatto della lama in caso fossero passati degli attacchi, fortunatamente il gruppo era rimasto in formazione dopotutto.
Avrebbe voluto poter fare di più in quella situazione, ma la sua unica abilità difensiva gli impediva di proteggere qualcuno oltre se stesso, decise per cui di lanciarsi sotto ad un tetto per evitare la prima ondata di fiammate, avrebbe trovato parziale riparo sotto allo sbancamento nel tetto, inoltre allontanandosi avrebbe reso l'attacco nemico meno concentrato disperdendone la forza.
Contemporaneamente al salto avrebbe irrorato di chakra i suoi capelliSimulacro di Spine - Marin Jizou
Villaggio: Generico
Posizioni Magiche: Nessuna (Veloce+)
L'utilizzatore può rendere i propri capelli molto resistenti, trasformandoli in una difesa resistente ed efficace, in grado di proteggere e danneggiare l'avversario. I capelli avvolgeranno completamente l'utilizzatore e concederanno una protezione di potenza pari a 15. La coperta di capelli risulterà dannosa per qualsiasi attaccante, che subirà un danno di potenza 5 se toccata la coperta di spine. È necessario possedere un'adeguata capigliatura per sfruttare questa tecnica.
Tipo: Ninjutsu - Ninpou
(Livello: 5 / Consumo: Medio )
[Da studente in su] irrigidendoli e mettendoli a difesa del proprio corpo, trasformandosi in pochi istanti in un riccio impenetrabile a quelle tecniche di scarsa potenza.
Il salto l’aveva portato vicino ai due traditori sulla strada che impugnavano la nodachi ed appena toccato il suolo, ed ultimato l’attacco nemico dai bianchi aculei che formavano la difesa di Raizen sarebbe sortita la sua nodachi, rapida e inesorabile si sarebbe diretta verso il cuore dello shinobi a lui più vicino, il sorcio avrebbe potuto vedere l’arma cercare di mordergli il cuore ad una velocità assurdaBasso Vel+3. Contemporaneamente il clone avrebbe scagliato verso la testa del malcapitato esattamente tre kunai disponendoli su una linea retta che andava dalla spalla alla testa passando per il collo, sperando di poter sfruttare la paura che teneva il suo sguardo e i suoi riflessi fin troppo bassi.
Se il Colosso fosse riuscito a neutralizzare il primo shinobi si sarebbe dedicato al coniglio, cercando un tondo all’altezza del ventre, nel tentativo di sbudellarlo.
Ad ogni attacco avrebbe chiesto a Kasumi di coprire le schivate con tre delle sue armi, perfino la volta in cui era stato il suo Clone ad agire, in modo da non lasciare scampo al primo dei suoi bersagli, mentre nel caso del coniglio avrebbe richiesto un primo attacco dalla kunoichi la cui schivata sarebbe stata coperta col suo tondo
Se invece il bersaglio non fosse stato abbattuto dopo l'affondo la nodachi avrebbe tentato un fendente discendente che avrebbe attraversato il torace avversario in obliquo sfruttando il calo di attenzione dovuto all'attacco del clone.
Contemporaneamente ai suoi attacchi avrebbe dato indicazioni anche al team.

Deku, sorvegliali da vicino, qualcosa di piccolo e poco visibile.
Dopo se hai ancora energie occupatidel lanciatore più vicino alla tua posizione.
Senju, un germoglio sulla mia gamba potrebbe esserti utile, dopo neutralizza quel bastardo con i ninjutsu, credo sarebbe fastidioso per Deku.
Hana, prova ad aiutare uno dei due, ma ricorda la tua posizione.

Raizen non aveva mai contato così tanto sulle abilità altrui, e sperava che l'illustratore avrebbe disposto le sue piccole creazioni vicino ad ognuno dei ninja in modo da poterne sorvegliare al meglio i movimenti e magari anticipare qualche loro mossa visto la sua capacità di condividere i sensi con esse. Mentre il senju disponendo di maggior potenza avrebbe potuto neutralizzare al meglio gli utilizzatori di ninjutsu e in futuro aiutare Raizen ad immobilizzare qualcuno mediante i germogli.

Fino a che, improvvisamente, nel clangore della battaglia, una voce limpida oltre ogni dire giunse alle orecchie del Colosso, una voce in grado di mettere il mondo a tacere solo per il vanto di primeggiare su di esso con le sue sole corde vocali.

Quante persone è necessario uccidere per perdere la sanità mentale?
Una buona domanda, ma la risposta è semplice: una. Basta una sola ed unica vita per lacerare ciò che rappresenta l’essere umano stesso: l’anima. Anima è quella ferma convinzione che per affermare se stessi e le proprie idee, il proprio senso di giustizia non sia necessario spingersi a così tanto, non sia necessario vedere il freddo impadronirsi degli occhi di un essere vivente, congelandoli in un ultimo sguardo di dolore, di scuse, di pentimento. Per un essere umano normale, basta specchiarsi una volta in quel piccolo baratro gelido, perché il baratro gli entri dentro lasciandogli solo il vuoto come ricordo.
Ma non tutti sono normali, il Colosso aveva ucciso spesso. Fin troppo per quanto un animo umano potesse sopportare. Forse non aveva più un animo?
Improbabile.
Dopotutto era ancora in grado di provare affetto e scaldarsi quando ne riceveva, semplicemente era anestetizzato.
Guardò l’uomo contraendo la bocca in una smorfia di rabbia, il suo modo migliore per scusarsi.
Soffiando non risparmiò l’altra maschera dal suo attacco, pur venendo parato.
Stava prendendo parola quando l’ambu, precedendolo parlò, o meglio, fu la puttana traditrice a farlo per bocca sua, pareva fosse lei a controllarli tutti.

Senza dubbio un gran bel cervello.
Ma purtroppo, puttana, scommetto che lassù neanche sei in grado di trovartela mentre controlli questi qua, mi domando però quanto sia abile chi li controlla.
Con questo carretto di aiutanti rischio di lasciarci le penne.

Non parlò. Non poteva di certo anticipare le sue mosse, tacque limitandosi a reagire all’offensiva della maschera, cosa ben misera per le sue abilità di kenjutsu.
Avrebbe deviato il primo colpo col piatto della lama, disponendolo prontamente [MezzoBasso vel +2] come uno scivolo e facendo scorrere la lama avversaria lungo la propria, lontana dal collo, impedendo alla propria di accusare il colpo, la lama avversaria avrebbe potuto danneggiare la guardia della nodachi, ma fortunatamente il colpo prese quota per il secondo attacco, senza sfilare lungo tutta la lama. Per parare il secondo fendente non avrebbe neanche dovuto muovere la lama gli sarebbe bastato mantenere ben salda la posizione appena acquisita, che vedeva entrambe le braccia sull’elsa della spada, poste alla destra del corpo, solo una mano cambiò la sua posizione per sorreggere la spada nel suo centro in modo che la leva conveniente per il suo attaccante non facesse inclinare la nodachi facendo continuare il colpo verso il suo corpo. Bloccato l’ultimo colpo sarebbe rapidamente[MezzoBasso vel +2] scattato indietro prima ancora che l’avversario levasse la spada per l’affondo successivo, facendolo andare a vuoto, solamente il suo mantello si sarebbe strappato a contatto con la lama.
Mentre il Colosso si difendeva il suo clone dava le disposizioni per la difesa.

Deku! Quella tecnica è lenta a sufficienza[AdO su stretta della palude] per permettere al tuo topo di far danni!
Mordi nel primo stinco che trovi!

Ordinò senza gentilezza a causa della concitazione della battaglia.

Kasumi, Hana e Deku verso la parete di roccia, lontano dagli arti di fango.
Koryo! Dietro di me, mi occupo io dei detriti.
Nel mentre spargi qui attorno qualcosa che somigli ad un edera, non voglio uccidere questi ambu, e se scappiamo dobbiamo essere sicuri che loro rimandano intrappolati qui quanto basta per distanziarli.
Deku, dopo aver attaccato le loro gambe con i topi nascondi qualche serpente nell’edera che creerà Koryo, devi legargli le gambe se ci seguono.
Quella stronza lassù è sicuramente inerme per manipolare tutti questi.

Un’altra lama venne estratta in quello scontro per mostrare l’abilità del Colosso nella fine arte del kenjutsu.
Un rapido scatto e la nodachi venne posta di piatto mentre la presa si rafforzava sull’elsa, poco prima che i detriti arrivassero addosso ai due la spada prese a vorticareMori No Hane
Villaggio: Personale
Posizioni Magiche: Nessuna (Veloce+)
L'utilizzatore posta la spada di piatto la farà roteare vorticosamente. Attorno l'utilizzatore si creerà una "sfera" difensiva di raggio pari a 3 metri, in grado di difendere da qualsiasi attacco di potenza pari o inferiore a 50. L'utilizzatore non potrà muoversi dalla sua posizione. Non sarà possibile difendersi da Ninjutsu elementari ad area o con superficie d'attacco superiore ai 5 slot dimensionali.
Tipo: Kenjutsu
(Livello: 3 / Consumo: Alto ) insieme al corpo di Raizen in una sequenza di movimenti che facevano compiere alla punta della lama una linea senza interruzioni o angoli violenti che muovendosi ad una velocità inconsueta creava una schermatura perfetta in grado di deviare tutti i detriti in direzione del duo col sonoro clangore del metallo che cozzava contro il metallo.
Ultimata la pioggia di armi Raizen si sarebbe riunito al gruppo, dando l’ordine della ritirata che Koryo e Deku avrebbero coperto come da indicazioni del Colosso.
Il Clone invece si sarebbe frapposto tra il gruppo in ritirata e gli attaccanti, in modo da coprirli.

Kasumi, se qualcuno ci arriva troppo vicino basta un ondata di armi, dobbiamo arrivare in cima sani e salvi.

Saltarono via dal campo di battaglia pur lasciandosi alle spalle la roccia, in modo da non perdere il contatto visivo nei primi metri di fuga. Giunti alla parete l’avrebbero scalata, il clone li avrebbe avvisati in caso qualche attacco fosse penetrato.
Purtroppo ora la Yamanaka sapeva del loro arrivo, ma non potevano evitarlo in ogni caso, quello era il piano d’azione migliore, se i jonin non si fossero suicidati sarebbero tornati come alleati e loro non avrebbero speso altro chakra cercando di eliminarli, c’era anche una nota positiva, non aveva fatto del male a degli innocenti.

Il Colosso sbuffò quando Korio gli disse cosa altro non poteva fare.

C’è qualcosa che puoi fare con quei legnetti?
Lo shangai? Ci riesci?
Ma hai ragione riguardo i salti.

Sbottò rapidamente.

Ora di sopra, presto!

Mentre il gruppo saliva per le scale il Clone doveva ostacolare invece l’unico ninja a portata di mano che aveva, si era mostrato in precedenza il più pericoloso e probabilmente avrebbe retto ben poco contro di lui, ma l’importante era fermarlo.
Il lungo tempo necessario a comporre i sigilli venne sfruttato dal Clone per un piccolo avanzamento che lo portò in una posizione scomoda per un utilizzatore di ninjutsu, il suo desiderio in realtà era quello di scagliarsi con un attacco verso il suo avversario ma purtroppo non era sufficientemente vicino per cui si limitò ad accorciare le distanze in cerca di un apertura dopo l’esecuzione della tecnica.
L’avvicinamento tuttavia avrebbe portato la tecnica dell’avversario a ritorcerglisi contro, in quanto, tra il salto suo e quello del Colosso l’esplosione dovuta all’impatto con le tre sfere sarebbe stato abbastanza ampio da intercettare il loro creatore in volo[3 sfere subite raggio 9 metri], il clone di contro, si sarebbe dissolto, avendo subito troppi danni.
Più in alto il gruppo aveva problemi a gestire i due ninja sfuggiti al clone del Colosso, e la marea di metallo prodotta da uno di loro poteva essere fatale, fortunatamente sapevano di avere qualcuno alle spalle e nonostante l’attacco avesse una potenza invidiabile se preso in pieno, forse schivare sarebbe stato semplice visto che la tecnica non calava ne tutta in una volta ne con una densità considerevole, inoltre veniva da un punto per loro favorevole in quanto i ninja al loro inseguimento erano più in basso e le armi erano letteralmente state lanciate al loro inseguimento con una traiettoria singolare che la stessa forza di gravità svantaggiava.
Doveva sfruttare la scarsa densità e la direzione a loro vantaggio.

Kasumi, altre armi, 4 e tutte con cartebomba a raggio esplosivo aumentato, lanciale sulla parte superiore della selva in modo da abbassare la loro traiettoria e farle scontrare col suolo prima che ci raggiungano.
Deviando le armi ci procureremo un corridoio su cui poterci incamminare senza rischiare troppo.
Spero sia l’ultimo sacrificio che ti chiedo.

Appena scagliate le armi tuttavia le esplosioni non si fermarono a 4 bensì tutta la selva detonò rivelando altre cartebombe celate tra le armi e aumentando l’effetto dispersivo e deviante di Kasumi.

Hana, prepara le tue abilità mediche, ma prima rimetti in sesto la gamba.
Korio, non fare l’eroe, cerca di intercettare quello stronzo per aria e buttalo di sotto.
Se non ci riesci allora cerca di fare l’eroe, noi disattiveremo la puttana li in alto in modo da non consumarti.
Mi raccomando, sei una pianta ambulante, e non ho mai visto una pianta cadere, spingilo di sotto, hai un vantaggio qui sopra.

Il mondo rallentò.

Ahhhh

Sospirò il Demone, quasi estasiato, ma con un tono che aveva ben poco di lussurioso e parecchio di ironico stupore.

Lo sapevo che avresti elemosinato qualche briciolo di forza.

Il Colosso era immobile davanti ala bestia, serio la squadrava a braccia conserte saltando le ironiche presentazioni con cui solitamente si annunciava ad ogni suo apparizione in quel luogo che infondo che di fatto gradiva, pur senza sapere la ragione di tale sensazione.

Mi chiedevo…
Tu sei pronta?

Si guardavano a vicenda, in silenzio.
Quella non era una missione come le altre, il nemico che aveva dinnanzi non era esattamente un essere umano, o meglio, non era solo un essere umano.

Non stiamo andando soltanto verso lo stronzo più grande che ha messo a soqquadro il villaggio, l’avrai immaginato.

Attese una risposta che pareva richiedesse non poco tempo per essere elaborata.
Era una situazione strana dopotutto, non si erano mai ritrovati, fino a quel momento, a dover fronteggiare un avversario che potesse toccare gli interessi di entrambi. Da una parte la salvezza del villaggio e dall’altra un proprio simile da dover salvaguardare, forse questa volta avrebbero potuto collaborare se non serenamente con almeno un pizzico di sopportazione l’un dell’altro?

Tu questo lo chiami soqquadro?
Effettivamente vediamo le cose in una scala differente…

Venir sminuiti era il minimo dopotutto, rispetto al solito era giusto una secchiata d’acqua di rose sul viso.

Per me non sarà la prima volta che sono costretto a parlare con un altro demone a ceffoni, soprattutto con lui.
Ma tu?
Alla prima goccia della mia forza perdi il senno… e anche questa volta cederai al piacere della forza, e credimi, non mi basta che un occhiata per capire che una goccia non sarà sufficiente.
Avrai sete vorrai bere fino a scoppiare!

Una flebile risata agitò l’aria, come un velo di seta, riempiendola di malizia.
Ma questa volta fu il Raizen a rispondere divertito.

Tutto così semplice?
Un tuo simile è rinchiuso dentro ad un contenitore, esattamente come te, solo che ha passato tutto questo tempo dentro ad un poveraccio in coma, e pur riuscendo ad immaginare la sua situazione sei pronto ad abbandonarlo ad un eventuale morte?
Io e neanche tu siamo in grado di controllare la situazione al momento, se quello scoppia è da accoppare. Per Keita, si chiama così il jinchuriki, si tratta di dargli il colpo di grazia, ma a tuo fratello –se così vi definite- potrebbe essere un po’ scomodo, non trovi?
Stiamo gestendo una mina così sensibile che pure una piuma potrebbe farla saltare in aria.

Una roboante risata eruppe dal cancello, anche se Raizen aveva ormai fatto il callo a quegli eventi era sempre incredibile quanto qualsiasi manifestazione emotiva del Demone, per quanto finta o ironica fosse, riuscisse ad essere potente, pareva che il mondo stesso desse forza a quell’essere per farlo esprimere al meglio.

Un problema?
Sarebbe un problema per te!
Sei abile con le parole, topolino, ma non cercare di farmela sotto al naso, sono La Volpe, non un merlo, moccioso.
Se lui si risvegliasse sarebbe un problema per voi, non per me!
Perché tu avresti bisogno di maggior potere che ancora non controlli per cui rischiereste un combattimento fuori controllo che nessuno potrebbe gestire e dagli esiti inaspettati.
Il problema non è lui, sei tu e la tua ridicola forza.

Il Kyuubi mostrò una fila di zanne affilate da dietro alla porta mentre sbeffeggiando Raizen con quel ghigno così arrogante, oltre al danno la beffa di sapere che quelle parole corrispondevano alla realtà.

Quindi è tutto apposto pare, lui muore e a te non importa nulla.
Spero che non verrai a piagnucolarmi dietro col tuo fare rancoroso, dicendo che ho ucciso un tuo simile e questo è la riprova del fatto che per me voi siete solo armi e bla bla bla… perché me l’hai già menata abbastanza con il fatto della menzogna del patto.
E nota bene, io non ho mentito, tu volevi radere al suolo il villaggio io ti ho liberato e ti ho impedito di farlo, tu stessa hai ammesso di volere solo un allocco che ti portasse fuori da li. Il resto sei tu che cerchi di scalare una montagna troppo difficile per te e anziché fallire cerchi di piazzarci una carica di dinamite fatta di rimorsi in modo da farci una collina.
Rinuncia bello, accucciati a valle e prega.

Dietro le sbarre comparvero gli occhi di fuoco del più alto tra i nove, e vi si poteva leggere ben poco oltre la rabbia mentre gli artigli sfregavano contro le sbarre producendo un suono sgradevole e assordante.

Disse mentre scompariva per poi riprendere coscienza piena di se e della realtà come se non si fosse mai assentato da essa.

Direi che a questo punto siamo pronti per organizzare un buon ingresso.

Annunciò mentre appariva un cloneTecnica Superiore della Moltiplicazione del Corpo - Kage Bunshin no Jutsu
Villaggio: Generico
Posizioni Magiche: Una (Veloce)
L'utilizzatore può scindere il proprio corpo in più cloni corporei. Possono essere creati entro 1,5 metri dall'utilizzatore o da un suo clone, potranno allontanarsi fino a 30 metri. Sono esteriormente e potenzialmente uguali all'originale. Possiedono 500 crediti equipaggiamento dell'utilizzatore; non è possibile duplicare [Bombe] e [Tonici].
Se distrutti, rilasceranno una nuvola di fumo che concede occultamento ambientale parziale entro mezzo metro, per 1 slot azione; le informazioni possedute ritorneranno all'utilizzatore. Torneranno all'utilizzatore 1/8 dei danni subiti dai cloni, sotto forma di affaticamento; i tonici utilizzati dai cloni verranno conteggiati nei limiti dei tonici utilizzabili dall'utilizzatore.
La vitalità è pari ad una ferita ½ leggera ogni grado ninja posseduto. Il chakra posseduto è diviso equamente tra tutte le copie create e l'utilizzatore; una volta disattivata la tecnica o distrutti tutti i cloni, il chakra residuo tornerà all'utilizzatore. Tutti cloni possono sfruttare la TS se attivata dall'utilizzatore; utilizzare e mantenere la tecnica speciale richiede tutti gli slot tecnica.

Tipo: Ninjutsu - Ninpou
(Livello: 4 / Consumo: Medio )
[Da chunin in su] al suo fianco.

Deku, mettigli addosso il boa più grosso che puoi creare e preparati ad immobilizzare con esso, dopo di che preoccupati esclusivamente di proteggere Hana, facendo coppia con Kasumi, nel mentre che io darò battaglia lei vi rimetterà in sesto.
Kasumi.

Chiamò la ragazza mentre il clone, una volta “indossato il serpende di Deku, si trasformava in uno shuriken gigante che prontamente il Colosso prese in mano.

Questo shuriken deve arrivare a destinazione, ad ogni costo.
Io lancio più veloce e forte di te, ma se hai qualche abilità che ti permette di sopperire a questa differenza e quindi avere migliori possibilità lo affido a te.
Altrimenti sarai tu a fare il primo attacco, serve una grossa massa di armi, per cui se possiedi qualche abilità per farlo moltiplica le armi che lanci, anche se solo con delle illusioni.

Giunsero infine faccia a faccia con la baldracca, sotto il volto di Tsunade.

Pensa te, ti sottovalutavo, sei pure raffinata, e io che ti pensavo una puttana da quattro soldi, e invece guarda come sei conciata, abiti degni di un’escort.
Ma sia io che te sappiamo che dentro puzzi di marcio come l’ultima delle puttane da marciapiede.

Ascoltarono il discorso mentre Raizen si fece vicino a Kasumi dopo aver sentito le intenzioni dell’ennesimo Hayate.

Cambio di programma, cerca di non ferirlo, potrebbe voler subire i colpi, mira alla stronza che ha preso con la coda, schiverà di sicuro, mi raccomando, sai quale è lo scopo ultimo degli attacchi.

Aspettò dunque che Kasumi partisse con i suoi attacchi, aspettando un suo segnale per lanciare il suo shuriken gigante, al contrario della kunoichi non avrebbe mirato alla donna, bensì al corpo del demone, non interessava troppo che lo colpisse, e di fatto non avrebbe mai ferito Keita, lo shuriken infatti venne lanciato solo per permettere al clone di avvicinarsi il più possibile al jinchuriki che venisse schivato o subito il clone avrebbe rilasciato la trasformazione prima dell’impatto o comunque nel punto più vicino concessoli da quell’azione, ordinando a Deku di partire immediatamente con l’attacco alla donna, cercando di stritolarla. In caso la coda tentasse di proteggerla Raizen avrebbe chiesto di immobilizzare il jinchuriki mentre lui si sarebbe dedicato alla donna.
In ogni caso il primo colpo dopo lo scioglimento della Henge sarebbe stato per il jinchuriki, un semplice pugno diretto al corpo, atto a cercare il contatto con lo stesso, aveva visto che la tecnica della donna non era in grado di annullare la coscienza a cui si sostituiva per cui all’interno di Keita qualcuno avrebbe trovato, lui, la donna, il demone: qualcuno ci sarebbe stato. E tra loro i jinchuriki potevano comunicare.
Se fosse riuscito a calarsi all’interno di Keita con quel contatto avrebbe cercato qualcuno con gli occhi, sondando l’ambiente intorno a se.

Capito perché non chiedevo sorprese?

Chiese alla volpe.
Che il contatto avesse o meno portato ai risultati sperati all’esterno la battaglia avrebbe iniziato a prendere una piega più consona al suo nome mentre il clone continuando a sfruttare la sorpresa della sua apparizione avrebbe cercato un calcio alla caviglia avversaria. L’azione però non essendo un diretto attacco alla caviglia non mirava a ledere bensì a far perdere uno degli appoggi al suolo del jinchuriki, terminando col Clone che traendo a se Keita tenta di portarlo con se in una caduta frontale che avrebbe esposto la coda all’attacco del Colosso. Raizen infatti si era mosso in controtempo all’azione del suo clone snudando la spada nei pochi metri che lo separavano dalla traditrice e caricando un colpo ad una velocità[Basso vel. + 3] decisamente elevata.

Quando il contatto avvenne Raizen non potè che sorridere.

Allora godi, stronza.

Era sempre difficile prevedere ciò che si poteva trovare all’interno della testa di un jinchuriki.
Dentro a quella di Keita non pareva filasse tutto per il verso giusto, soltanto l’ingresso lasciava immaginare cose spiacevoli era come una grossa arteria di terra che si precipitava in chissà quale antro recondito del suo subconscio. Il Colosso non potè che percorrerlo essendo l’unica direzione disponibile.
In quei luoghi non importava mai con quanta foga si corresse, non era mai la distanza percorsa a farti raggiungere l’obiettivo, ma il tempo impiegato nel farlo, quasi come se le “cose” fossero poste ad un certo tempo più che ad una certa distanza.
L’odore era così forte da essere fastidioso per l’olfatto, era strano come quel luogo sapesse reagire allo stato comatoso di Keita, se Raizen non l’avesse saputo in quelle condizioni non avrebbe faticato ad immaginarlo dopo essere stato li.
Per quanto ci pensasse però non aveva modo di piegare quell’informazione a suo favore.

Beh, direi che abbiamo fatto bingo.

Ancor più strano era poter parlare con la volpe, come un sogno dentro al sogno.

Già già. Bella mossa.
Questo posto puzza di sigillo marcio.

Sentenziò la bestia.

È proprio per questo che dobbiamo avere un… certo equilibrio d’azione diciamo.
Devi solo tenere a freno tuo fretello, tutto qua.
Verrà liberato se questo è ciò che vuole, ma fino a che è sotto la cupola deve resistere o distruggerebbe il villaggio… e anche noi.
Io mi occuperò del resto, sperando non sia troppo.
Possiamo dare inizio alle danze.

Degli Yamanaka non sapeva nulla oltre le dicerie riguardo la loro innata, e queste si fermavano al funzionamento della tecnica non al come contrastarla, cosa su cui il Colosso risultava per cui del tutto impreparato.

Va bene tappetto, ti darò qualche goccia del mio potere, ma non approfittarne.
Meglio che prima ti metti al sicuro.

Ohhh, ma qui non rischia nessuno.

E in effetti non aveva alcun torto, li dentro poteva del tutto lasciarsi andare, doveva solo tenere a mente una cosa: era un clone e non poteva subire danni[vincolo scartato: non può pensare alla sua incolumità o essere furtivo], altrimenti sarebbe scomparso.
Comparvero due simili insieme a lui: tre cloni, tre “gocce” di potere. Il dito della volpe si tese oltre le sbarre, sinuoso anche se innaturalmente lungo a causa dell’artiglio lungo e ricurvo sul quale iniziava a gonfiarsi una protuberanza luminescente, ora che il Colosso poteva concedersi a quel potere senza remore quella grassa bolla assumeva un fascino ipnotico che teneva i suoi occhi incollati ad essa: la desiderava e non riusciva a nasconderlo, potendo distogliere l’attenzione da essa avrebbe visto il ghigno del demone allargarsi, immacolato nell’oscurità, soddisfatto del potere che in quel momento poteva esercitare sullo sciocco che aveva scelto di ospitarlo.
La stessa scena si replicava in ognuno dei cloni dando vita ad uno spettacolo che aveva certamente attirato l’attenzione di Houkou.
Qualcosa si mosse sul fondo della stanza in cui Raizen era appena arrivato, spettinando le liane mentre si spostava senza trovare pace, rivelandosi all’ultimo come l’occhio del demone.