Kurohai

La fiamma della conoscenza

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous

    The burning sun

    Ashes



    Itai Nara non poteva rispondere. Itai Nara era in un posto ben più lontano rispetto alla bestia che in quel preciso istante stava cercando di ridurre a pezzi il mondo. Probabilmente quella bestia non era nemmeno il Sette Code. Forse erano quei suoi bassi istinti furiosi venuti fuori insieme al suo chakra che abbondantemente avevo sfruttato in maniera sì incauta, gettandomi nel sole tosto che tendere la mano verso l'alto ed atendere che il chakra, lentamente, scorresse verso di me. Per cui le parole del drago furono sprecate, incappate in un muro d'odio incapace di comprenderle realmente.
    Ma l'offensiva che seguì a quello fu sconcertante per potenza ed intensità. Il primo attacco, quasi un pugno di fuoco diretto sulla mia faccia, non fu un grosso problema per me (o per quello che in quel momento muoveva il mio corpo): le code di chakra, infatti, si frapposero fra me ed il colpo e fecero da scudo assorbendo gran parte di quella potenza [Ferita Leggera al capo]. Non era finita lì, non è mai così facile. Quello stesso arto che mi aveva colpito si curvò stranamente, cercando di avvolgermi in una stretta possente, ma non gli avrei reso vita facile: scattai usando tutti e quattro gli arti, come un animali, saltando lontano da lì. Ed ecco che giunse: una sfera, una grande sfera di fuoco che mi avrebbe colpito se non decisi (nei limiti della ragione scarsa che ancora ritenevo) di rispondere a tono con una nuova Bijuudama: le due tecniche impattarono e l'esplosione che ne seguì sconquassò l'animo stesso della terra.

    E mi raggiunse, lì, nelle profondità celate del mio più essere. Un rumore o forse un urlo giunse al mio orecchio e la ragione che per disperazione avevo abbandonato tornò a me. Non ero solito perdere così il controllo, c'era ben altro in quella subitanea follia dilagante e distruttiva. C'era il dolore estremo ed vivo della prigionia. C'era la fragilità prima mentale oltre che fisica. C'era la confusione dovuta ad un'incomprensibile scomparsa.
    Non avevo ceduto alla furia per avere potere. In realtà avevo ceduto al potere, trovando la furia, al solo unico lampante scopo. Ridurre il mondo il polvere finché non sarei rimasto solo, lontano da tutta quella maledetta assurda sofferenza senza fine.
    Caddi dal sole, quasi levitando in aria sul palazzo dello Shichibi. Il fuoco avvolgeva parte della struttura del castello. La paura riempiva quelle immaginarie sale lasciandomi disarmato e confuso dinanzi al fatto compiuto. Cos'era accaduto.

    Ma agii d'istinto, senza capire ancora come avessi riacquistato la ragione. Sentivo nuovo chakra e nuova forza scorrere in me, forse peròerano solo i residui del potere del quale avevo ampiamente banchettato poc'anzi. Allarmato cercai il demone, ma il fumo annebbiava la mia vista.
    Ehi, ehi! Shichibi... lui avrebbe potuto sentire il mio disappunto nel cercare di chiamarlo con quell'appellativo generico Ah maledizione! Esci fuori di lì, che stai aspettando... vuoi bruciare? dissi avvicinandomi, sperando che mi fosse permesso, cercando tra le fiamme l'ingresso al palazzo del Sette Code.
    Forza! Cosa diavolo sono queste fiamme! dissi con urgenza nella voce cercando un modo per riuscire a tirar fuori lì il demone.

    Ma ero disarmato. Totalmente incapace di riuscire a fare qualcosa che non fosse bruciare con lui. Eppure c'era qualcosa di ben più strano in quelle fiamme. Come avevano raggiunto quella dimensione? Qual'era il loro scopo? Non potevo saperlo, ma potevo cercare di capire. E per salvare il demone avrei fatto qualsiasi cosa.
    Maledetto Hibashi, maledetta Lince testarda, maledetti tutti! urlai, caricando di chakra le mie braccia per colpire poi con violenza le fiamme. Qualcosa sarebbe successo. Cosa, dovevo ancora capirlo. Quelle fiamme del resto, erano un mistero: pericoloso, urgente, ma pur sempre un mistero.



    Nel frattempo, nel mondo reale, le polveri dello scontro tra le tecniche si sarebbero presto diradate, rivelando me, in ginocchio. Il capo chino verso il basso, nuovamente me stesso. Eppure stranamente disconnesso, come se la mia attenzione fosse rivolta a ben altre cose: così era del resto.
    Del resto, quello era il prezzo della follia nata dalla prigionia. Una follia che solo il tempo avrebbe sanato.

     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,993
    Reputation
    +684

    Status
    Online

    Vulcani attivi







    Davanti allo sfogo della Volpe Raizen si ritrasse un attimo, irrigidendosi mostrando uno vitro stupore che andò in frantumi con una risata lieve ma ben distinguibile dopo le prime affermazioni del Kyuubi.

    Avanti. Non devi mica fartene una colpa!
    A tutti prima o poi capita di smarmottarsi un pochino!
    Ma non farlo qui dentro che non saprei come aprirci una finestra per carità!


    Dopo le spiegazioni della Volpe fu costretto a ricredersi riguardo le sue paure.

    Diciamo che fondamentalmente l’unico svantaggio che ci avrei sarebbe fondermi parzialmente con te utilizzandoti come batteria gigante.

    Parve riflettere per qualche secondo, borbottando di quando in quando sugli eventuali problemi estetici dell’avere una o addirittura più code.

    No no senti, facciamo che le sudice pareti di questo corpo terranno il tuo labbruccio sensibile lontano dal fuoco di quei draghi.
    MA, non venire poi a dirmi “oh sei sempre il solito, oh sei un bugiardo, oh mi hai ingannato” perché insomma qui il sottoscritto porta la pagnotta e dopo che raccatta le tue briciole deve pure sentirsi dire che è ingrato.
    Preparati, oltre questo tizio pare proprio che ci sia gigoku, e possibilmente, preferirei non se ne accorgessero, cerchiamo di far mantenere un profilo basso al tuo chakra.
    Si va in normal mod cocco.
    Riguardo Jigoku… magari gli rendiamo qualche padella con gli interessi se non si è calmato da solo.



    All’esterno lo scambio di colpi aveva assunto proporzioni abbastanza fuori scala, a sufficienza da far quasi ricredere il Colosso sul non utilizzare il potere della volpe.

    Figurati te se per far sembrare più pulito il posto in cui tua madre ha deciso di partorirti devo pulirlo con la mia faccia.
    Stronzo fiammeggiante.


    Mentre parlava era già scattato, intenzionato a sfruttare la copertura data dalle esplosioni da cui l’aveva scampata solo grazie alla lontananza col punto d’impatto tra le due tecniche.
    Emerso dal nuvolone avrebbe tentato un cazzotto sulla testa di Hibachi facendo calare il colpo dall’alto quasi come se la colpisse con un maglio mentre ancora sostava in aria. Che il colpo andasse o meno a segno la mano destra sarebbe corsa all’elsa di Garyu, ed estraendola vi fece fluire il suo chakra, vestendola di un’aura di paura [distrazione illusoria].
    Avrebbe voluto colpire Hibachi col piatto della lama, ma considerando quello che aveva appena fatto contro Itai era palese che ci stesse facendo fin troppo sul serio per meritarsi un colpo gentile.
    Lo spadone mirò quindi ad invalidare, e sfruttando il movimento rotatorio impresso dal peso della lama nella fase d’estrazione il corpo del Colosso si appoggiò sul piede sinistro e roteando il corpo sull’anca tentò di colpire quella avversaria con un fulmineo colpo discendente cercando di recidere la gamba . Due rapidi colpi in successione che avrebbero sicuramente raffreddato ogni bollente spirito.
    Era curioso però come il drago mantenne la sua forma umana, forse era solo grazie a quel potere che riusciva ad usare la particolare abilità di sigillo?
    Non poteva saperlo, ma se non altro adesso era abbastanza vicino da poter notare eventuali particolarità che gli permettessero di sciogliere la tecnica e magari far sparire almeno l’effetto sigillante delle fiamme.
    Aveva tentato il colpo alla testa per causare, oltre al trauma cranico, una lesione all’ideogramma posto sulla fronte che magari poteva essere il sigillo che gli permetteva di compattarsi in quella forma.
    Non aveva altri indizi per il momento.
    A quel punto avrebbe tentato una presa, ma non era sicuro che le fiamme prodotte da Hibachi fossero salutari per il suo corpo se il contatto fosse stato prolungato, per cui optò per potenziare il pugno della mancina con la manipolazione della natura e scaricare il colpo sul diaframma avversario avendo cura di tenere la mano destra pronta a scattare per portare a difesa del corpo Garyu in caso Hibachi avesse tentato di colpire subendo l’attacco.

    Direi che mammola per un po’ devi lasciarlo in pace credo stia ricaricando le lacrime.

    Si frappose quindi tra i due, schermando Itai col suo stesso corpo.

    Continuiamo?
    Oppure dobbiamo possiamo passare?
    Onestamente, neanche so perché stai facendo tutto questo chiasso, Jigoku non è il primo Dragone che incontro, ed io non sono venuto qui per portare guerra, anzi, sono qui per l’esatto contrario.
    Tornerei utile anche a te probabilmente, visto che non penso tu abbia rapito tua figlia.


    Tacque ed attese risposte da Hibachi, ferito o illeso che fosse, tuttavia senza riporre troppe speranze in una sua resa e preparandosi a difendersi.

     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,704
    Reputation
    +1,597
    Location
    Top Secret...

    Status
    Offline
    [Il Cratere della Battaglia]

    Il rapido scontro non lasciò ad Hibachi il tempo di rispondere a tono al Jinchuuriki della volpe, Itai era troppo irruento nella sua offensiva ed il drago dovette difendersi. Il suo contrattacco fu solo in parte efficace: le fiamme d'oro raggiunsero il bersaglio, ma la bestia fu capace di scatenare una nuova violenta esplosione di chakra che per un istante spense addirittura il suo corpo incendiato. Che razza di bastar... scorse all'ultimo un'ombra che si era avvicinata ad alta velocità. Alzò un braccio appena in tempo per attutire, almeno parzialmente, il pesante pugno del ninja della foglia. Venne scagliato a terra, a malapena in equilibrio, con una stranissima sensazione di pericolo che lo indusse, mentre Raizen sguainava la spada, a cercare di difendersi con tutte le sue forze: il colpo del ninja di Konoha andò a vuoto, falciando solo le fiamme mentre il Drago, ricorrendo ad una sorta di Sostituzione, si spostava ad altissima velocità su di una roccia che spuntava da una pozza di lava ribollente non molto lontano. Il calore risaliva verso il suo corpo in fiamme come se risucchiato.

    Trattenne a stento un sospiro di sollievo quando il foglioso, la cui forza lo aveva decisamente sopreso, si mostro disposto al dialogo. Dissimulando il pesante danno subito, Hibachi tornò lentamente al suo aspetto precedente, apparentemente illeso. Ovvio che non ho rapito Yogan. Replicò sprezzante. Ma non intendo nemmeno lasciarla in mano a quel patetico relitto. Sarà anche il suo Ryukishi, ma è debole, nel corpo come nella mente. Jigoku non è gentile e socievole come me, di fronte ad un cavaliere debole potrebbe decidere di porre fine al legame. A morsi. Sbuffò, tendendo una mano verso la pozza di lava ai suoi piedi, che quasi in risposta si sollevò, solidificandosi per fare da passerella, mentre il drago umanoide si riavvicinava. Tu però sembri grande abbastanza da allacciarti le scarpe. Anche se probabilmente le legheresti tra loro. Forse potresti impressionare il nostro capo abbastanza da convincerlo a lasciarti vivere. Quegli occhietti che implorano pietà faranno sicuramente colpo.

    Quindi verso Itai, ancora fermo in un angolo. Non si sta preparando a versare altre patetiche lacrime. Il sigillo dentro di lui sta bruciando i ricordi del demone. Spiegò, con le braccia conserte. Se davvero conosci i draghi allora saprai che noi draghi rossi siamo stati maledetti con la Furia Sanguinaria. Prima di perderci completamente, alcuni di noi svilupparono delle fiamme speciali capaci di bruciare l'Odio, nella speranza di calmare la maledizione, ma non furono sufficienti. In compenso, queste fiamme hanno degli effetti particolari sulle Forze Portanti. Trasformano il sigillo della bestia in una trappola, scavando nei loro ricordi, alimentandosi dell'odio in essi contenuti e rivoltandolo contro la loro stessa mente fino ad istupidirli. I demoni hanno moltissimi ricordi e moltissimo odio, abbastanza da trasformarli in un accumulo di chakra a malapena senziente. Puntò una mano contro Itai. In realtà gli sto facendo un favore: avrà tutta la potenza del demone a sua disposizione, ma senza più nessuna voce nella testa, almeno per un pò di tempo.

    In realtà quella delle Fiamme Dorate era solo una teoria, dato che non la avevano mai sperimentata su nessuno. L'unico episodio era accaduto anni prima, ma il tentativo di cattura si era interrotto per il miracolo dei Ryukishi, e da allora non era più stato necessario utilizzarle. Certo, quelle fiamme bruceranno anche i suoi ricordi pieni d'odio, quindi potrebbe lasciarlo un pò stordito, ma non gli causeranno danni particolari. Non c'è abbastanza odio da bruciare nei ricordi di voi umani, con quella vita così breve. Puntualizzò, avvicinandosi fino a stare a meno di cinque metri dai Raizen, mentre lo fissava con aria di sufficienza. In ogni caso, Yogan è una responsabilità di quel pezzente. Per quanto possa starmi a cuore, non è mio compito agire al posto del suo Ryukishi. Noi draghi abbiamo emozioni molto diverse dalle vostre, non pensare di poter ragionare in termini umani.

    Se proprio insisti, chiamerò Jigoku, ma bada che potrebbe davvero decidere di mangiarvi, quindi attento. In ogni caso, non penso che vorrà aiutarvi. Non è nel suo carattere.
    Stava a Raizen decidere cosa fare, a conti fatti.



    [Il Mondo Interiore di Itai]

    Fiamme che bruciavano senza requie, inondando il palazzo. Kaku gridava, incapace di contenere quel potere esterno che stava divorando le sue memorie ed il suo chakra. Il sigillo era diventato come una tagliola che lentamente stava tranciando via tutto ciò che il demone era ed era stato. Itai cercò di fare il possibile, ma l'unico effetto del suo attacco contro le fiamme fu quello di prendere fuoco a sua volta, diventando quasi una torcia umana. Ed in quell'istante avrebbe percepito un dolore strano, molto diverso da quello della carne. Era delusione, era la distruzione di sè stessi. Era il suo stesso odio a bruciare senza fine, avvampando tra i suoi ricordi più terribili, inclusa la prigionìa, divorandolo dall'interno.

    Ed in mezzo a quella spaventosa esperienza, avrebbe intravisto degli stralci di luce. Ricordi altrui che si mescolavano ai suoi. Il suo odio e quello di qualcun'altro erano collegati. Ed era collegato anche ai ricordi che avevano scatenato quell'odio, ma come capire qualcosa in mezzo a quell'inferno crepitante? Quelle che vedeva erano allucinazioni o realtà? Cosa sarebbe rimasto di Itai dopo quel tormento apparentemente infinito?

    FIAMME



    Il contatto con il distruttore era cessato. Aveva assunto la sua forma ibrida, spargendo distruzione ovunque intorno a sè, e poi quella sciocca ragazzina si era fatta avanti. Non aveva combattuto per ferire nè per stordire. Non aveva provato a catturarlo, non aveva provato a resistere. Si era solo difesa e, poggiando una mano sul petto della Valanga, aveva semplicemente estratto la statuina. Un gesto delicato, gentile. Ed irrevocabile. Il contatto con Enma, che distruggeva tutto dando sfogo al suo odio, era stato spezzato di colpo. La Valanga era un degno compagno per la sua brama di distruzione, ma non gli sarebbe mancato...ora restava solo da chiedersi quanto tempo ancora sarebbe rimasto prigioniero di quella statua...e nel mentre avrebbe odiato, ed odiato ed odiato ancora, ripensando a quella donna chiamata Colomba Bianca.

    FIAMME



    La ragazza vedeva il terreno centinaia di metri più in basso, saettando tra le nuvole. Assurdo...Enma della Valanga, e prima ancora tanti altri. Avevano sbagliato tutto. Completamente! Perchè hai nascosto il tuo vero aspetto? La voce di Kaku proveniva dall'interno, dal sigillo, ma era diversa dal solito, come se fosse più leggera, non appesantita dal risentimento e dall'ostilità. Non era una voce sarcastica che proponeva patti diabolici. Era la voce di qualcuno che si stava divertendo da matti.

    L'odio. Il mio odio è una corazza con cui schiacciare ogni cosa. Questa corazza intorno a me si riflette nel mondo circostante permettendomi di plasmare la terra. ma non è la mia vera natura, è solo la mia maledizione. Placare l'odio mi permette di spalancare di nuovo le ali. Di abbandonare quel corpo larvale. Sei la prima ad essere riuscita ad arrivare a me dopo Fuu. Tutti gli altri hanno visto la corazza e piantato i loro pensieri a terra. Più lo facevano e più il mio odio mi teneva ancorato al suolo, collegando il mio chakra solo con i Doton.

    Certo che sei loquace oggi! Ridacchiò Mikoto, delicata mentre il vento le saettava intorno. E dire che pensavo fossi semplicemente un pò introverso...non che avessi un guscio anche in senso letterale. Non è un guscio! Il termine esatto è esoscheletro! Ah, sei anche puntiglioso allora? E risero entrambi..

    FIAMME



    Mikoto era in cima ad una montagna e contemplava la grande vallata ad oriente. Un enorme foro spiccava sul panorama, come se qualcuno avesse semplicemente bucato la terra con un gigantesco chiodo. Quindi tu hai creato questo luogo? La storia di Gaira dell'Abisso allora non era una leggenda. Certo che non lo era. E qui potrete difendervi efficacemente, tu ed il tuo Villaggio. Ancora non riesco a credere che ci stiano dando la caccia. Ci siamo solo rifiutati di combattere. Noi siamo medici e guaritori, curiamo tutti indistintamente!

    Ho visto quello che l'Odio può fare. Ed anzi, sono stupito che tu non sia ricorsa al mio potere per distruggere i nemici. No! Noi della Zanna non uccidiamo. Mai. Chiunque rinunci alle violenze delle guerre Ninja è bene accetto, e noi siamo pronti a curare tutti, ma non parteciperemo mai a questo scontro. E soprattutto non potrei usare te per questo scopo. Tu sei un mio amico, non un'arma.

    Lo so...ma sono sempre più vicini. L'abisso vi permetterà di nascondervi ma ci vorranno ancora due giorni di marcia...e poi là dentro ci sono solo alcune grotte, niente cibo. Sarà un difficile assedio.

    Finchè mio padre e mio fratello saranno con me, e tu starai al mio fianco, sicuramente troveremo un modo per salvarci.

    Io ho fiducia nel futuro.


    FIAMME



    Tutto intorno le voci spaventate dei fuggiaschi chiedevano cosa fare, quasi in preda al panico. Ed in mezzo a loro Mikoto stava ferma, con uno sguardo terrorizzato in viso. Mikoto! Mikoto riprenditi! L'abisso è solo ad un giorno di marcia, avanti! Dovete procedere per marce forzate!

    ...

    Mikoto, svegliati! SVEGLIA!

    ...

    Hanno superato la retroguardia, devi portare tutti gli altri avanti...sei rimasta solo tu!

    ...Papà è morto...e anche Ichiro.

    Lo so, lo so che è dura ma non devi arrenderti. Tutti si affidano a te, io mi affido a te e...cosa...cosa stai facendo Mikoto? Cosa...? Catene invisibili iniziarono a legare il sette code, nel profondo del suo sigillo. Cosa stai facendo?

    Io..io ora li Odio. Li odio tutti. Tu puoi portare me sulle ali del vento, ma non puoi salvarci tutti. Non potevi salvare mio padre e mio fratello.

    Mikoto, smettila, se continui a riversare il tuo odio su di me. Si sentiva sempre più pesante, sempre più chiuso nel suo guscio per difendersi. Sempre più vicino alla terra, lui che era nato per sfrecciare tra i cieli. Se combattiamo assieme sono sicuro che possiamo fermarli, o almeno rallentarli abbastanza per far scappare gli altri!

    Io li odio ma non posso ucciderli. Va contro tutto quello che sono. Mi basta...mi basta spostare quella montagna per bloccare per sempre gli inseguitori. E mi serve il potere per farlo. Mi basta un ultimo sacrificio.

    Mi basta sacrificare te...


    Mikoto piangeva, al limite dell'incoscienza.

    Mi dispiace...ma devi tornare ad essere Kaku. Devo inondarti del mio odio.

    Addio.

    Perdonami se puoi...



    FIAMME



    Il fuoco lo sta distruggendo! Fai qualcosa! Il mondo interiore era un oceano di fiamme. Niente più grotta, niente più palazzo, niente più sole. Solo fuoco, ovunque, ed in mezzo a quell'incendio infinito stava la sagoma di Mikoto, mentre veniva lentamente consumata. Dopotutto erano i ricordi relativi a lei ad alimentare quella maledizione. Tutto il suo odio alimenta il sigillo, è una trappola mortale! Kaku...no, Chomei finirà per perdere tutto ciò che è! Ti prego, aiutalo! Non so come, non so cosa fare...anche io, questo mio fantasma, sparirà nel nulla ma non importa, devi salvare Chomei, ti prego! Almeno questo glielo devo! Non erano fiamme normali, ed in fondo come potevano esserci fiamme reali in un luogo che esiste solo nella mente? Un luogo che è la pura manifestazione di due volontà a contatto?

    Ma anche sapendo questo, cosa poteva fare Itai, a sua volta avvolto dalle fiamme, e costretto da esse a rivivere ogni ricordo carico d'odio, fin quasi all'ossessione?
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous

    That burning hate

    Perdono



    Le fiamme ardevano vive. Non nel senso semplicemente figurato del termine: parevano difatti dotate di una loro volontà ben precisa atta a fare di me semplicemente cenere. Avevo gettato le mani nel fuoco per cercare di salvare il Bijuu, forse stupidamente. Ero stato avventato, ma non potevo permettere che lui bruciasse così facilmente. Per quanto si ostinasse a non comprenderlo mi ero affezionato alla sua ingombrante presenza carica di odio verso il mondo.
    Ma il Bijuu in quel momento era qualcosa di distante ed ineffabile. C'era solo il fuoco. Il fuoco che bruciava qualcosa di più profondo della mera carne ce pure era solo una proiezione mentale della mia.
    Il fuoco che bruciava i ricordi. Il fuoco che bruciava l'odio. E nel bruciare ciò che ero stato quel fuoco richiamò a me l'odio mai sopito che avevo seppellito sotto false pretese e dolci parole, senza mai riuscire a dimenticare. Ed a perdonare.

    Dovresti farlo, sai? le fiamme scomparvero. Ero di nuovo io, ma più giovane di alcuni anni. Non avevo ancora vent'anni. Ero a casa e vedevo una donna con i capelli neri tagliati corti ed uno sguardo triste fissarmi. ... Yui?
    Ed eccola lì. Il mio primo amore. E la mia prima, atroce ed insopportabile sofferenza. Persino la perdita dei miei genitori non mi aveva distrutto al tal punto.
    Ero seduto sul nostro letto da poco condiviso. Yui era al mio fianco e mi teneva le mani. Mi ritrassi confuso.
    Fare cosa? dissi in un sussurro.
    Andare avanti rispose la giovane ragazza, passandosi una mano sulla pancia Dimenticarmi del tutto, smetterla di avere paura che possa accadere ancora. Placare il tuo cuore. Ti conoco, baka, non ci sei riuscito nonostante Ayame, nonostante le tue bambine.
    Io la amo Lo so. Lei non è tuo sostituto. Lo so. Perché mi dici questo allora? Yui si mosse verso di me ed allungò una mano fino ad accarezzare il mio viso, dunque allungò il collo verso di me e mi diede un dolce e tenero bacio sulle labbra.
    Non riuscirò mai a perdonare chi ti ha portata via da me Yui. Dissi con un sussurro, tenendola vicino a me, non lasciandola andare. Lei non si oppose. Poggiò la fronte contro la mia e passò una mano sui capelli, accarezzandoli con estrema dolcezza. Se sorrideva o meno non potevo dirlo: avevo chiuso gli occhi.
    Sono morti, tu li hai uccisi. E sei vivo ora, perché continui ad odiare chi ritieni responsabile di tutto ciò? Perché dovevamo essere una famiglia! Perché ti ho amata Yui, perché tu aspettavi mio figlio quando ti hanno rapita e... un nodo alla gola mi impedì di completare la frase. Deglutii con difficoltà e continuai con un sussurro rabbiosamente triste Come posso perdonare? strinsi un pugno con estrema forza Come posso dimenticare?!
    Lei si allontanò da me quanto bastava per potermi guardare in faccia. Aveva un sorriso estremamente triste sul volto ed i suoi occhi erano lucidi di lacrime.
    Hai sperimentato uno dei peggiori dolori mai concepiti dalla natura, Itai. Ma ora devi andare avanti, devi ricordare chi eri prima di tutto quello. Non eri così pieno di odio quando Timosaki è morto. Sei sempre rimasto affezionato a Konoha, nonostante tutto. Ed i tuoi genitori? Qualcuno li ha uccisi, eppure sei riuscito a superare tutto ciò, ad andare avanti. Ma non ho mai dimenticato. Non potrai mai. Ma devi andare avanti e smetterla di odiare chi ti ha fatto questo. Ripetette ancora quel consiglio.
    Io rimasi in silenzio per alcuni lunghi secondi con gli occhi chiusi, cercando di rimandare alla mente il volto degli uomini che avevano ucciso Yui sotto i miei occhi. Non li ricordavo più. Non sentivo più niente verso quegli assassini senza nome, verso quei cani ignobili che per vendetta verso mio nonno avevano osato tentare qualcosa del genere verso la donna da me amata.
    Non ricordo nemmeno più come sono fatti. Oh, mio sciocco amore. Non sono loro che tu odi.
    Spalancai gli occhi, ma la scena era cambiata.



    Ero alcuni anni più grande. Il campo dove io e Shiltar ci affrontammo aveva un qualcosa di famigliare per me. Il Mizukage mi guardava tenendo nelle sue pallide mani la enorme e letale falce. Io tenevo in mano un'anonima spada.
    Shiltar? dissi, incredulo. Il Mizukage rimase immobile come una statua, a fissarmi al chiaro di quella soffusa luce lunare che illuminò il nostro epico scontro quel giorno.
    Non era mai stata mia intenzione uccidere Yami. disse il Kaguya Ma nonostante ciò non mi hai mai davvero perdonato. Hai fermato la tua mano perché incapace di uccidermi, hai salvato il tuo orgoglio mascherandolo da perdono. Se la tua spada avesse potuto spaccare le mie ossa non mi avresti mai offerto la pace.
    Scossi il capo passandomi una mano tra i capelli poi risi appena, quasi isterico Che vuoi che ti dica... che "ehi, due cazzotti, due pugni nei denti e qualche fiammata e tutto come prima, come se niente fosse successo?" Non hai mai mostrato un minimo di rimorso in tutta la tua fottuta per quello che hai fatto Shiltar, almeno non con me.
    Pensi che ti dovessi qualcosa per la morte di Yami? Era il mio Sensei. La mia guida. L'uomo che mi aveva insegnato tutto. Ma c'è gente ben più vicina a Yami di quanto non lo fossi tu. Shinodari. Ryutsuki. Lo so. Ma non hai usato il loro nome per farlo cadere in trappola, Shiltar. Yami era un traditore di Kiri, volevo solo dargli una lezione. La sua morte è stata un incidente... e dici che non ho mai provato rimorso. Perché credi che allora mi sia occupato di Ryutsuki?
    Rimasi in silenzio, incapace di rispondere. Hai riversato su di me una quantità inimmaginabile di odio, Itai. E sei stato così cieco da non riuscire a vedere il mio sincero dispiacere per quanto successo. Yami non sarebbe dovuto morire lì, per mano mia. il Kaguya mi diede le spalle e parve farsi improvvisamente più distante e piccolo, eppure la sua voce mi giunse forte e chiara Hai sempre avuto ragione ad avercela con me per la morte di Yami, ma non sono un assassino. Perché continui a tenere il tuo cuore colmo di odio dopo tutto questo tempo? Non ne ho idea. Dovresti pensarci, allora.



    La scena cambiò ancora. Ero nel mio corpo martoriato dalla prigionia, le ferite sanguinanti da me stesso causate per ricordare chi ero bruciavano terribilmente. La cella era buia ma una fioca luce riusciva a farmi riconoscere il contorto dell'uomo intrappolato nella parete dinanzi a me. Lui non era una vittima. Lui era il carnefice. Avevo questa consapevolezza da che Raizen l'uccise.
    Ed eccolo lì, maledetto. Ma i suoi tratti erano differenti. Cangianti e sfocati, come se la sua figura si mischiasse con quella dello Yonga. E quando parlò la sua voce era ora quella dell'Uomo Normale ora quella dello Yonga, come se quel timbro di voce facesse vibrare in me il ricordo di entrambi ma senza che appartenesse a nessuno dei due.
    Ci odi? Potrei fare altrimenti? Mi avete catturato, mi avete torturato, avete mandato un cazzo di clone a casa mia, a prendere il mio posto, a comandare il mio villaggio. A dormire con mia moglie, a crescere le mie figlie. l'Altro rise appena.
    Oh, se solo potessi fare la lista delle sofferenze che la vostra gente ci ha causato. Feci una smorfia disgustata Io non ho fatto niente a nessuno. Non ero nemmeno nato ai tempi della guerra. l'Uomo Normale o Yonga rise, ma non c'era ombra di divertimento nella sua voce.
    Qui non si tratta di ciò che abbiamo o non abbiamo fatto personalmente ragazzino. Questa colpa scorre nel sangue e passa da padri e figli. Siamo nemici. E nulla potrà cambiare questo. L'Altro si mosse, le sue catene tintinnarono. Si alzò in piedi guardandomi dall'alto verso il basso.
    Ci odi, vero? Per quello che mi avete fatto. E cos'altro potrei fare? Dimenticare? Perdonarvi? No. Nessun essere umano riuscirebbe in questo, a meno che non sia del tutto privo di istinto di autoconservazione. E' naturale odiare i propri predatori. Eppure sono certo che tu odierai tutti gli altri della Zanna. Li perseguiterai se potrai. Hai voglia di ridurre in polvere il nostro Villaggio. Io... stavo per rispondere un secco e deciso "no" ma le parole mi morirono in gola. Non ne ero affatto certo.
    Quante donne e bambini ci sono alla Zanna? Quanti uomini innocenti? Almeno quanti ce ne sono a Kiri. Eppure credo che sareste in grado benissimo di distruggerlo. Le nostre disgrazie non devono essere le tue. Se riversi la tua furia verso chi consideri nemici, perdi di vista il vero significato della parola "nemico". Un uomo combatte le sue battaglie, non da fuoco al mondo per placare il suo dolore. Il fuoco dell'odio non può essere spento così.




    Il fuoco.




    Un flusso initerrotto di ricordi non miei si mescolò a quelle riminiscenze e riflessioni mischiate assieme. Erano i ricordi del Bijuu. Erano i ricordi di Mikoto.

    Era il peccato di Mikoto.

    Sulle prime non compresi la sua enormità. Non compresi di quanto quella bestia che avevo sempre chiamato Kaku fosse sensibile a quella forma così primordiale e violenta d'odio. Di quanto inquinasse la sua stessa anima ed il suo stesso chakra.
    Quei ricordi erano vecchi e strazianti. Raccontavano di qualcosa di tremendo. Quelle parole solo lentamente riuscivano ad acquisire senso nel dolore furioso che provavo e non fecero altro che alimentare i miei sospetti riguardo "Kaku". Era ben diverso lui in realtà. Persino l'elemento che mi aveva permesso di usare non era il suo vero elemento.
    Non c'era nulla di sano nel mio rapporto con il Demone. Avevo sempre creduto di avere una conoscenza profonda riguardo lui, ma non guardavo che una bugia costruita sull'odio.
    Che avevo rafforzato nel tempo. Avevo inondato Kaku di odio. Avevo usato i suoi poteri per perseguire i miei scopi carichi di risentimento. Non avevo mai perdonato nulla in realtà e per quanto avessi cercato di avvicinarmi con sincerità a lui non avevo fatto altro che rinsaldare i legacci orrendi che lo tenevano legato in quella forma.

    E mi sentii in colpa.




    Ero nuovamente con Yui. Mi guardava, seduta nuovamente al mio fianco, tenendo una mano sulla mia spalla. Non riuscivo ad iniziare a dire qualcosa, poiché il dolore che provavo era così forte da mozzare il fato.
    Non dolore fisico: le fiamme non erano così semplici. Il dolore dell'odio che provavo verso l'unica persona che ritenevo responsabile della morte di Yui.
    Me stesso.
    Mi dispiace. Non è mai stata colpa tua. Mi hai regalato solo gli ultimi mesi di felicità. Non ho potuto salvarti. E ti hanno rapito a causa mia. Mi hanno rapita perché hai cercato di salvarmi. Sono sempre stata la causa delle mie disgrazie. Non è colpa tua, non lo è mai stato. Accettalo. Mi passò una mano dolcemente sul viso, ma mi parve di non sentirla. Dovevo salvarti. Era mio dovere. Sibilai, quasi alla disperazione.
    Dovevo! Yui scosse il capo e mi baciò la fronte Talvolta gli eventi superano le nostre possibilità. Hai dato tutto ciò che avevi per soddisfare il tuo compiuto. Smettila di odiarti.
    Come? Io... Sono stata felice con te. Sei morta con me... Ma sono tornata a vivere quando non avevo più speranze. Forza, ora rialzati. Smettila di cercare il potere per superare le tue debolezze: tu sei forte, anche senza il Demone. Lo sei sempre stato. si alzò e mi prese le mani nelle sue. Mi costrinse ad alzarmi ed a fissarla in viso.
    La tua forza a cosa serve? A proteggere quelli che amo. A proteggere il mio villaggio. Perché lo fai?
    Sospirai. Mi aveva messo nell'angolo. Perché se fallisco mi odierò per sempre. C'è dell'altro. Perché loro sono importanti per me. Perché voglio che siano sicuri, e felici. E questo basta, baka. Combatti per chi ami al massimo delle tue forze, ma non odiare mai più te stesso se fallisci. Mise entrambe le mani sul mio viso, si alzò sulla punta dei piedi e mi baciò. Promettimelo.




    Te lo prometto. Prometti cosa? Non c'era più Yui dinanzi a me. Ero ancora nel campo di gelsi dove io e Shiltar lottammo con il preciso scopo di ucciderci, anni prima.
    Yui era sparita. Era andata via, per sempre. Chiusi un attimo gli occhi e respirai l'aria di quella sera. Lo scontro non era ancora iniziato: la terra da lì a poco avrebbe bruciato e sarebbe stata scossa da un'epica battaglia.
    E' estremamente difficile per me smettere di odiarti, sai? dissi allora, abbassando la spada che per qualche ragione tenevo in mano. Hai ucciso il mio maestro. L'ho fatto. Ed hai tradito la mia fiducia. L'ho fatto. Cosa pensi che accadrà tra poco?
    Shiltar alzò lo sguardo al cielo, spazientito. Non era mai stato un amante delle chiacchiere protratte troppo a lungo.
    Cercherai di uccidermi. E fallirai. No. Non stavolta. Sei convinto di riuscire ad uccidermi? Sono convinto di riuscire a non provare ad ammazzarti, Shiltar.
    Lasciai cadere la spada. La lama toccò il terreno con la punta e parve vibrare per un istante prima di cadere tra la polvere. Fece un suono stranamente pesante e solenne.
    Cosa stai facendo? Sto cercando di smettere di odiare. A che pro? Perché? Credi di poter diventare migliore così?
    Risi appena e scossi il capo, avvicinandomi di alcuni passi a lui Non lo sto facendo per me. Ma per un vecchio amico. Cosa? Prima mi hai detto che non posso odiarti per sempre. Che non sei un assassino. Yami non meritava di morire, ha tradito Kiri ma in tutto il mondo lui era uno dei pochi che comprendevo ciò che stavo passando. Mi hai tolto la guida e mi hai costretto a crescere Shiltar. Sono ciò che sono anche grazie a te. mi guardò perplesso Ora intendi ringraziarmi perché ho ucciso Yami? Non essere idiota. Sentenziai perentorio, ricambiando lo sguardo perplesso Quel pugno te lo sei meritato tutto. Ti avrei fatto saltare la testa se le tue ossa non fossero così dure. Ma non posso più continuare ad odiare un uomo innocente. Chiusi per un secondo gli occhi e feci un lungo sospiro.
    Odio chiama odio. Non intendo perpetrare ulteriormente questa tradizione. Riaprii gli occhi e tesi la mano a Shiltar.



    Io ti perdono. Perdoni chi? Non sei tu che deve perdonare. Ancora una volta era successo qualcosa di strano. Il ricordo era cambiato all'improvviso e mi ero ritrovato nella cella, con dinanzi l'uomo/i causa delle mie sofferenze più recenti.
    No, non parlavo con te. Stai perdendo la ragione? Chissà.
    L'altro rise. Poggiai la schiena contro la dura pietra del muro, avvicinai le ginocchia al petto e chiusi gli occhi. Alla fine non è ciò che hai cercato? Farmi perdere la ragione? Era utile anche a tenerti buono devo dire. Perché ci odiate tanto? Ah, idiota. Questo credi che stia succedendod avvero? Questo è tutto nella tua testa! Se tu non lo sai, come pretendi che possa saperlo io? feci una smorfia appena accennata Immaginavo. Visto che sei nella mia testa, perché te? Perché Shiltar? Perché Yui?
    Noi siamo il tuo odio. disse allora l'altro. Hai pensato a quello che ti ho detto?
    Sì. Ed allora? Serve davvero parlarne con te? Sei solo nella mia testa.
    L'altro rise alla battuta. Risi appena anche io. Stesi le gambe in avanti, più rilassato. Non ho idea di come le cose siano andate effettivamente. Ma la Zanna non mi ha mai fatto passare bei momenti. Ricordo la missione del mio Esame Chunin. C'era una bambina che aveva perso tutto, resa folle. C'erano morti riportati in vita a combattere la battaglie dei vivi. Cosa c'era di giusto in tutto quello? Questa è la vendetta. A me fa schifo. Non so se ci sarà mai pace tra l'Accademia e la Zanna. Ma quei bambini... per tutti i Kami, che cosa avete fatto? E cosa abbiamo fatto noi per spingevi a comportarvi così? Non oso saperlo. No, basta, basta così. Questa maledetta follia deve finire. E tu riuscirai a fermarla? Non lo so. Ma sicuramente non contribuirò a questo scempio. E come intendi farlo? Senza odiare. Senza vendetta. Ed ora, mi dici chi sei? Cosa vuol dire che siete il mio odio?

    Noi siamo l'odio che hai covato nel tuo cuore. Siamo l'odio quelle fiamme ti stanno facend riviere e che stai cercando di cancellare. Sto cercando di farlo? Questo è l'unico modo, per salvarlo. Noi siamo il tuo odio. In tutte le forme che ha avvelenato la tua anima. Siamo il cemento che rafforza il guscio di Kaku. Sono l'odio verse te stesso, che tanto hai provato quando hai fallito nel proteggere chi ami. Sono l'odio verso chi ti ha privato senza ragione di qualcuno a cui tenevi. Sono l'odio verso chi ti ha colpito nello spirito e nella carne.

    Guardai le tre figure, ora tutte lì, nella cella. Una strana luce le illuminava. Yui. Shiltar. L'Uomo Normale. Erano tutti lì, manifestazioni tangibili dei miei innumerevoli errori.
    Yui mi rivolsi alla prima Ti ho amata. E quando ti hanno rapita non sono riuscito a salvarti. Ma ho dato tutto ciò che potevo per farlo, perché è quello che sono. Non mi sono mai tirato indietro e non l'ho fatto con te.
    Shiltar mi voltai verso il Kaguya Non hai mai voluto uccidere Yami. E' successo per un errore e sono certo che ovunque tu sia ancora ne provi il rimorso. Basta così, la nostra lotta è finita.
    E tu, chiunque tu sia. Dissi infine, rivolendomi all'uomo della Zanna Mi avete ferito in una maniera orribile. Ma solo chi ha conosciuto il vero terrore è in grado di generare tali atrocità. Io non seguirò la vostra strada, sarò migliore di voi.
    Dunque feci un passo indietro e chiusi gli occhi. Andate via. Devo tornare indietro. Queste fiamme non possono nuocermi ancora. Non ora. Non ora che ho capito.

    Quando li riaprii il buio della cella e le tre figure erano scomparse. C'era solo un mare di fuoco e la mia quieta calma della consapevolezza appena raggiunta. L'invocazione di Mikoto mi raggiunse quasi lontana ed ascoltai finalmente il nome di colui che un tempo avevo chiamato Kaku. Lascia tutto a me Mikoto dissi allora, ancora avvolto tra le fiamme. Io non sono un peccatore minore di te. Ma salverò Chomei dal suo stesso odio. Dovessi farmene carico, lo tirerò fuori da quella corazza. E sperai che quelle fiamme smettessero di ardere in me, poiché avevo compreso ciò che l'odio mi aveva fatto. E ciò che aveva fatto a Chomei. Ogni volta che carico di furia avevo usato il suo potere per perseguire il mio violento cammino verso i miei scopi, avevo rinforzato quelle false fattezze.
    Chomei! urlai, avvicinandomi verso il nucleo ardente delle fiamme, certo che quella nuova consapevolezza mi avrebbe tenuto al riparo Chomei! Possiamo farcela. Tu devi liberarti di tutto questo. Ascoltami! ad un passo dall'immane figura in fiamme, immersi entrambe le mani nel fuoco ardente cercandolo. E non mi fermai, camminai verso di lui, volevo toccarlo. Volevo toccare quella sua rabbia infinita e riuscire a placarla.
    Sapevo di poterne essere schiacciato, ma non me ne importava Chomei io ho sbagliato. Ho sbagliato enormemente in tutti questi anni. Anche quando pensavo di essere riuscito a stabilire un contatto con te non facevo altro che spingerti nella più profonda disperazione. Scusami. Non potevo immaginare tutto ciò. Ed anche se l'avessi immaginato forse non me ne sarebbe importato. mentre camminavo continuavo a parlare, tenendo le mani in avanti, cercandolo nel mare infinito delle fiamme Ma maledizione, ho iniziato a tenerci a te! Nonostante ti abbia fatto assaggiare il mio maledetto odio, io ho sempre tenuto a te e lo sai! Ed ora capisco, capisco molte cose. Questi tuoi ricordi... avanzai sperando di essere più vicino all'obiettivo Sulle ali del vento. Il vento. Questo è il tuo elemento. Questo è il nostro elemento. Ricordo quando usai il foglietto per determinare la mia impronta anni fa, avrei scommesso tutto sulla terra. Ed invece il Vento! E non aveva senso! Sono mezzo Uchiha, mezzo Nara. Dovevo avere fuoco ed ombra dentro di me. Non Vento. cercai di spandere quelle sensazioni. Le fiamme mi avevano distrutto eppure quel ricordo mi faceva sentire rinato ed al sicuro. Perché ora capivo che quella era tutta colpa sua! Com'era possibile che non avesse influenzato la mia natura? Il nostro legami era profondo e radicale ma la terra non era il suo vero elemento. E quelle sensazioni prive di odio sarebbero state il mio scudo e quello di Chomei verso il suo stesso rancore infinito.
    Per quanto, quanto tempo ho riversato su di te l'odio che provavo verso me stesso, verso gli altri, verso i miei nemici. Scusa. Non accadrà più Chomei. Ed anche le mie tecniche, ora capisco perché sono sparite. Tutti i miei doton sono sempre dipesi da te, sei stato tu ad insegnarmeli. Capisco ora. Ora basta fingere. Basta. aprii una mano, la caricai di chakra. Pensai a Yui. A Shiltar. Alla prigionia. Pensai ai ricordi nelle fiamme. BASTA! schiacciai la mano al suolo, lasciai che il mio chakra si spargesse, sperando che accadesse qualcosa.
    Chomei, te lo dissi quando lottammo furiosamente. Fidati di me, maledetto idiota, e prova ad essere felice! Non ti fidasti, non potevi farlo, continuavo a riversare odio su odio in cambio del tuo potere. cercai di gonfiare di chakra ogni parte di me. Cerca di usarne quanto più potevo. Ora te lo ridico. Ora che ho capito. Fidati di me, maledetto idiota, e prova essere felice una volta tanto! Espelletti tutto il chakra di colpo mentre urlavo quelle parole. Poi tornai a cercarlo nelle fiamme, con una mano allungata.
    Se non l'avessi toccato, come potevo sperare di poterne condividere la pena? Le belle parole non servivano a nulla: erano i fatti quelli che dovevo dimostrare a Chomei. E per farlo, dovevo toccare il suo chakra, immergermi nella parte più oscura di lui. E tirarlo fuori di lì.
    Era un'impresa titanica, snidare un Bijuu dal suo stesso guscio d'odio. Ma non mi sarei arreso dinanzi la difficoltà. Perché ero sempre stato sincero quando avevo detto che tenevo a lui come ad un vecchissimo amico.
    Che mi avrebbe per sempre accompagnato, fino alla fine dei miei giorni.

     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,993
    Reputation
    +684

    Status
    Online

    Fiamme dorate







    Mentre Hibachi parlava Raizen stava di fronte a lui con uno sprezzante sorriso.

    Ti sei calmato vedo, non vorrei esserci andato troppo pesante, ma c’è da dire che nessuno è venuto ad aiutarti, quasi encomiabile!

    Troncò gli scherzi dopo quel commento, apprestandosi ad affrontare discorsi ben più seri.

    Ma dimmi, cosa vi ha fatto pensare di poter sfruttare le fiamme per il vostro odio anche per quello dei biju?
    Non mi sembra che la connessione sia così immediata.
    Saperlo potrebbe aiutarmi, sono qui per via della lotta con gli altri clan.
    Chiama pure Jigoku, ma dimmi un po’ come la pensa a riguardo, le tue fiamme sono state sufficienti, le sue penso non saranno affatto più gentili, vorrei poterle evitare se fosse possibile.


    Parlava il Colosso, ma la sua mente trasportata dalle parole di Hibachi iniziava a perdersi in un mare di pensieri la cui proficuità si sarebbe rivelata solo alla conclusione degli stessi.

    Bella storia questa.

    Aveva le sbarre del sigillo davanti a se.

    Dare fuoco al tuo odio, mh!
    Sarebbe come incendiare un pozzo di quella strana roba infiammabile nera che emerge ogni tanto dal suolo, penso che a meno di esplosioni incredibili bruceresti in eterno.
    Ma prima mi sfuggiva un particolare, se era Jigoku a bruciarti questo vuol dire che eri sigillato dentro di lui e che lui ti avrebbe divorato, per cui che diavolo ci facevi all’interno di una creatura simile?
    E per quale ragione l’unione col suo Ryukishi l’ha spinto a fermarsi dall’acquisire tutto questo potere?
    Ma soprattutto, sembri ancora bello incazzato nonostante ti abbia bruciato, i tuoi ricordi sono tornati o li hai semplicemente rimpiazzati con altro odio?


    Attese risposte prima di continuare.

    Sai, arrivato a questo punto voglio mettere le carte in tavola, sei libero di imbestialirti quanto vuoi.
    Ho preso in considerazione l’idea di farci appiccare fuoco.
    Per una semplice ragione, ha parlato di quantità di odio bruciate, ma non ha mai parlato di bruciare del tutto un animo, io stesso verrei privato di una grossa parte di me, o quantomeno verrebbe fortemente ridimensionata.
    Tu però sei diverso, ti definisci sempre ODIO, quasi come se fossi una sua incarnazione, eppure anche tu hai vissuto facendo più di un esperienza, sei sicuro che ne usciresti annichilito?
    O temi forse che ne usciresti cambiato?
    Non l’hai mai fatto, ma prova a ragionare da un’altra ottica.
    Io sono un semplice umano che cerca di gestire un potere che non riesce bene a quantificare, tu una creatura millenaria temuta dalla specie dominante di questo pianeta.
    Quante possibilità hai di essere veramente libera?
    Fino a quando potrai scappare una volta che io morirò prima che qualcuno si arroghi il diritto di averti come propria?
    Se ad entrambi venisse eliminato l’odio non sarebbe come rimuovere la barriera che ci separa?
    Posso comprendere che il fondersi con una creatura di quel tipo porti problematiche non indifferenti a degli equilibri che non posso comprendere, ma cosa succederebbe se la mia coscienza e la tua fossero una cosa sola?
    Entrambi mi avete parlato della tecnica e sulle vostre stesse informazioni è possibile dedurre che non venga eliminato il proprio IO, ma solo modificato.
    Potremmo di fatto essere l’uno parte dell’altro.


    Fu in quel momento che il battito del Colosso si fece martellante, avendone una maggior coscienza l’avrebbe definita come la sensazione di proporre il giusto compromesso.
    Era sincero, pur non rendendosi conto della follia della sua proposta stava chiedendo ad un’altra creatura ed anche a se stesso di perdere la cognizione del singolo per diventare da coppia e tutt’uno in un nuovo terzo essere vivente completo.

    Non so cosa potremmo diventare, ma entrambi avremmo realizzato la metà dei nostri desideri.
    Ed avere come unico obiettivo i restanti, potendo lavorare ad essi come una cosa sola.


    Fu sul “desideri” che il suo battito scemò, facendolo atterrare nella realtà lasciandolo qualche secondo in silenzio, si sentiva colpevole di una richiesta per la quale forse avrebbe sputato in faccia a se stesso. E Raizen rispettava se stesso oltre ogni limite.
    A ben vedere le sue parole cosa stava proponendo al demone? Di annullare se stesso.
    Non sarebbe scomparso certo, ma le loro identità sarebbero sparite, non ci sarebbe stata Volpe e nemmeno Raizen, solo un essere divino differente da entrambi ma in cui entrambi si sarebbero ritrovati.

    Scusami.
    Non… non mi rendevo neanche conto di ciò che mi dicevo.
    Sono praticamente assuefatto da questo assurdo desiderio di potermi mettere davanti a queste sbarre e non apparire l’omuncolo che in realtà sono se paragonato all’incarnazione della potenza della natura.
    Sono convinto che più grande sia l’entità che vede in me un qualcosa di valore più grande sarà il valore attribuitogli dai miei pari, rendendo me qualcosa di speciale.
    Se diventassi il più grande stronzo di questo mondo lo sarei, no?


    Si lasciò cadere al suolo, sedendosi.

    Resta un problema… nonostante la mia proposta sia aberrante ed io l’abbia notato in ritardo non riesco a crederla errata, non riesco a convincermi del fatto che quell’essere sarebbe più libero di quanto io e te potremmo mai essere.

    Fu la consapevolezza dell’errore che lo spinse ad interrogarsi ulteriormente su quanto l’odio potesse incidere sull’essere della Volpe.

    Credo che quelle fiamme non siano in grado di digerirti del tutto, ma a prescindere da questo, avresti paura di restare senza odio?

    Chiunque sentendo, ascoltando o vedendo quella scena avrebbe semplicemente girato le spalle e catalogato il tutto come la più incredibile delle assurdità, due creature fino a qualche istante prima pronte a sbranarsi per ricevere potere o libertà ora comunicavano. O meglio, una cercava di farlo, e non c’era nulla di strano nell’azione quanto con lo spirito con cui lo faceva.
    Ma a questo il Colosso non riusciva a pensare, in quel momento gli interessava comprendere cosa Kyuubi pensasse di quella nuova opportunità di eterna libertà che gli veniva offerta, seppure sottoforma di un unione che sarebbe diventata inscindibile ma della quale di fatto nessuno dei due si sarebbe accorto.
    Com’era possibile che in una simile crudeltà il Colosso riuscisse a vedere una soluzione?

    Ah, mi aspetto delle risposte, non le solite sfuriate.
    Ho voluto renderti partecipe dei miei pensieri solo perchè volevo conoscere i tuoi a riguardo.


    Abbattuto dal suo stesso egoismo fissò negli occhi la Volpe, pretendendo quelle risposte.

     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,704
    Reputation
    +1,597
    Location
    Top Secret...

    Status
    Offline
    [Il mondo interiore di Raizen]

    La volpe non prese a gridare. Non scattò contro le sbarre cercando di artigliare il suo portatore. Non ruggì facendo tremare quelle misere pareti di carne nè travolse il corpo del ninja con il suo chakra in un qualche tentativo di violenta ribellione. Rimase acquattata, nelle profondità della sua cella, con solo gli occhi e la bocca semiaperta che pulsavano di una qualche luce fioca, come se fossero fiamme lontane oltre una cortina di nebbia. Aveva forse paura di ciò che Raizen stava prospettando e non voleva compiere azioni avventate?

    L'unica cosa che ti salva dall'essere il peggiore in assoluto è che sei stupido. Troppo stupido per prenderesale sul serio. Non capisci nemmeno le spiegazioni più semplici. Sibilò minacciosamente, mentre una delle lunghe code fuoriusciva sinuosa tra le sbarre, cercando di sfiorare il Jinchuuriki. Questo mi farà risparmiare fiato. Al semplice contatto, il ricordo di quell'evento avrebbe inondato la mente del ninja

    In cima ad un'alta torre sporca di sangue incrostato, un uomo vestito come un monaco stava immobile, con le mani giunte in preghiera, mentre le nove code della volpe si agitavano intorno alla sua figura. Era un Jinchuuriki del passato e stava in qualche modo sfruttando la volpe per i suoi fini. Il demone ruggiva, e così facevano i draghi che danzavano nel cielo tutto intorno, mentre qualcosa di simile ad una corrente d'aria calda veniva strapppato ai rettili e convogliato nel corpo della Forza Portante. Non aveva iniziato da molto, ma il calore intorno al monaco era quasi insostenibile, mentre la volpe cresceva, sempre più carica di malevolenza, all'interno del sigillo. In quell'istante uno dei draghi atterrò sulla cima della torre, aggrappandovisi con gli artigli lordi di sangue.

    Era immenso, lungo quasi quanto era alta la torre, attorno alla quale aveva avvolto il corpo serpentino. La tesa, grande abbastanza per ingoiare un carro con tanto di cavalli, si fermò davanti all'ampio terrazzo, giusto a pochi metri dal monaco. Era Jigoku, sovrano dei Draghi dell'Ovest, ormai divenuti i Draghi Dorati. COSA FAI UMANO? CI STAI PRIVANDO DELLA NOSTRA FORZA! L'uomo rimase impassibile. No, vi sto salvando. Le fiamme dorate sono state un esperimento, ma è fallito. La Furia del Sangue vi consuma ed ottenebra la vostra mente. LA FURIA CI RENDE LIBERI. LA FURIA CI DA FORZA. TU, PATETICO SERVO, AVEVI PROMESSO DI PORTARE ALTRA FORZA E SEI STATO RISPARMIATO ASSIEME AI TUOI SEGUACI, MA ORA OSI TRADIRCI? Un tempo vivevamo in pace, e sarà così di nuovo. Possiamo condividiere la furia e l'odio, diventare una cosa sola e guarirvi dalla follia. Ma per riuscirci dovevo indebolire la vostra maledizione. Ho rubato la Volpe a Nove Code, un'arma dei Ninja delle terre centrali. Questa creatura ora vive in me, e può percepire ogni emozione negativa, ed assorbirle per farne la sua forza. QUINDI CI ATTACCHI CON ARMI RUBATE AD ALTRI UMANI? AVREMMMO DOVUTO DIVORARVI COME CON GLI ALTRI! Non puoi fermarmi. Il rituale per unire il mio Ordine alla vostra Razza è già cominciato. La volpe mi collega a tutti voi, e finchè sosterrò la vostra Furia, non potete attaccarmi, sarebbe come attaccare voi stessi. PAZZO! PATETICO TRADITORE, NON SOPRAVVIVERA' NESSUNO DEI VOSTRI! Vedremo. La volpe continuava a ruggire, forse ancora più feroce del drago, mentre assorbiva sempre più emozioni oscure e violente. Ma nessuno poteva sentirla, se non il suo portatore. E a lui non importava affatto.

    Il drago scaraventò un getto di fiamme incandescenti contro il monaco, senza alcun risultato, ed anche i suoi tentativi di trafiggerlo con le zanne o gli artigli venivano fermati come da un muro invisibile. Gli occhi incandescenti di Jigoku avvamparono per l'ira che cresceva ad ogni fallimento. La Fustrazione lo fece gridare a più e più riprese, rilasciando tanto chakra da far tremare la terra e sorgere vere e proprie colonne di magma dalla montagna che ospitava la torre, quella che un tempo era stato il Faro Occidentale. Raizen stava assistendo alla nascita, o forse al risveglio del Vulcano di Kurohai. E SIA ALLORA! SE DAVVERO QUESTA VOLPE PUO' INCANALARE LA FURIA ALLORA LA FARO' MIA! HAI DETTO CHE LE FIAMME D'ORO SONO STATE UN FALLIMENTO? Mentre rivoli di fumo incandscente uscivano dalle fauci del drago, la sua voce si fece più calma, con un baglliore di intelligenza malsana. L'ODIO E LA FURIA DI QUELLA BESTIA BRUCERANNO PER SEMPRE, FINO A CANCELLARE LA SUA MENTE. Scaraventò un getto di fiamme dorate contro il monaco, che venne avvolto. La furia che stava accumulando non costituiva una difesa contro quel fuoco, semmai era un combustibile. NON POSSIAMO USARLE PER CONTROLLARE LA NOSTRA FURIA, BRUCIANO FINO A DISSOLVERE LA VOLONTA' DI CHI LE SUBISCE, MA POSSO SACRIFICARE QUELL'ARMA SENZA REMORE. E QUANDO SARA' SOLO UN AMMASSO DI CHAKRA PRIVO DI VOLONTA' ED EMOZIONI, IO TI DIVORERO' E FARO' MIO QUEL POTERE IN ETERNO!!


    Il contatto di interruppe. La volpe ritirò la coda dentro le sbarre, con aria quasi disgustata. Non le piaceva affatto aver condiviso un ricordo con il ninja della foglia. Poco dopo il piano dei Monaci inizò a fare effetto, ed in qualche modo condivisero la furia che io avevo indebolito. Jigoku rinsavì di colpo e fermò il suo attacco ed il suo piano. Anche se io sono convinto che ci fosse ancora una luce crudele nel suo sguardo. Sono un esperto in materia. Ridacchiò appena, nella penombra. color=red]Fortunatamente il fuoco d'oro brucia lentamente i ricordi. [E' un processo lento, che costringe a rivivere in continazione tutto l'odio fino a stordire la mente ed annichilirla. Io sono stato esposto troppo poco per perdere la memoria. Ricordo solo il dolore.[/color] Si udì un lieve tremore nella cella: probabilmente aveva cambiato posizione. Senti le scuse di Raizen, e le sue strane proposte e domande. Stupido. L'effetto sugli umani è minimo. Non avete abbastanza Odio per bruciare a lungo e uscirne distrutti. Non cambierebbe nulla per te, salvo trovarti con il mio potere ai tuoi piedi. Il più grande stronzo del mondo, con un demone senza cervello da cui succhiare chakra in eterno. I suoi occhi erano come braci ardenti che, nell'ombra, pulsavano appena. Io sono ciò che sono. Odio. Ricordi. Furia e Distruzione. Mi avete reso voi così. Se non li avessi non sarei più nulla.

    [Nel mondo interiore di Itai]

    Il calore del fuoco era insostenibile. Qualcosa si agitava al centro di quelle fiamme dorate, ed Itai stava spingendo tutto il suo essere, tutta a sua volontà, nel tentativo di raggiungerlo. Di raggiungere Chomei. Stava emettendo chakra senza posa, come a voler spazzare via il calore e quel muro di fuoco, ma senza alcun esito. Eppure avanzava, non si sarebbe fermato per nulla al mondo, anche se il rombo dell'aria incendiata copriva le sue parole. Anche se il Bijuu prigioniero non poteva sentire nulla. Avanzava, per proteggere tutto, anche il suo prigioniero. O per meglio dire il suo amico.

    Le fiamme si fecere via via più dense, ormai mancava un metro appena, e per quanto Itai fosse impervio al fuoco, il calore era intollerabile, soffocante, impossibile da sopportare ancora per più di qualche secondo. Gli serviva solo un ultimo, minuscolo sforzo, ma ormai il suo chakra si era praticamente esaurito, non c'erano speranze...chi mai avebbe potuto aiutarlo lì? Chi poteva? Quando l'ipotesi di un fallimento avesse cominciato ad affacciarsi timidamente nella sua mente, ecco che improvvisamente una mano sulla sciena lo spinse in avanti. Era stata Yui...ma anche Shiltar, lo Yonga, Mikoto, Enma, non era facile capire di chi si trattasse in quella confusione di ricordi, fiamme e volti proiettati nella mente. forse era stato Itai stesso, o magari quell'ultima immagine, quella che rimase più a lungo delle altre e che lo avrebbe guardato dritto negli occhi mentre percorreva l'ultimo metro. Una ragazza dai capelli sul verde, con grandi occhi chiari ed un coprifronte della Cascata legato al braccio.



    La ragazza si limitò ad un cenno sbarazzino del capo, mentre finalmente Itai raggiungeva il suo bersaglio...proprio mentre, al contempo, anche quella sagoma nera ed avvolta di fiamme allungava una zampa per sfiorare il suo Jinchuuriki, un a mano tesa in cerca di aiuto. Bastò un contatto, perchè l'intera caverna venisse strappata via da un tifone dalla potenza inaudita, che nasceva da quel singolo punto in cui le due volontà si univano in un legame che non aveva alcuna possibilità di dissoluzione.

    Il mondo del Sigillo non era più una grotta, ma piuttosto un cielo aperto, dove il sole del chakra splendeva in egual misura sulle due volontà che abitavano quel paradiso di venti e nuvole.


    [Nel mondo reale]

    Una volta Jigoku lo usò contro il portatore della Volpe. Era stato interrotto ma il processo andava bene. Quindi ho pensato che fosse utile per il Ryukishi di mia figlia controllare la sua arma in maniera decente. Commentò sprezzante. E' tutto l'aiuto che posso dargli nella ricerca, ora come ora. Hibachi stava parlando con Raizen a braccia conserte, gettando un occhio verso il corpo di Itai, steso a terra con il chakra che lentamente rientrava nel corpo, fino a stabilizzarsi nella sua forma umana. Non so quanto tempo ci vorrà, ma quanto a Fiamme Dorate io sono il più abile fra tutti i Draghi Rossi. Aveva detto "Rossi", non "Draghi dell'Ovest". E quindi non penso che servirà molto tempo...piuttosto, chiamerò Jigoku, ma non mi dispiacerebbe sapere come mai dici di conoscere tante cose sui Draghi. Socchiuse gli occhi. Non penso tu sia un Ryukishi, Yogan è l'unica in grado di formare un legame del genre, al moemtno, quindi vorrei che fossi più chiaro.

    Il tempo di uno scmabio di battute, ed ecco che qualcosa di inaspettato scosse l'intero cratere: dal corpo di Itai si generò una violenta onda d'urto, quasi fosse esploso qualcosa, o come un tuono senza rumore, tanto che per poco Hibachi non venne spinto indietro. Ma che succede? Il chakra cominciò ad avvolgere il corpo di Itai con un movimento circolare, espandendosi in una sfera mentre il Jinchuuriki veniva sollevato dal suolo, per poi esplodere e generare un immenso tornado che coinvolse l'intera bocca del vulcano. Cos'è, vuole un secondo round? irritato, il dragone in forma umana soffiò una massiccia valanga di fuoco dorato contro il portatore di Kaku, fiamme che tuttavia non attecchirono minimamente. Non ha senso...non funziona...e non è stato respinto dal chakra o dal vento! Artigli erano emersi dai piedi di Hibachi, consentendogli di ancorarsi al suolo senza venire spazzato via. probabilmente Raizen avrebbe dovuto usare il suo chakra adesivo per ottenere l stesso effetto.

    Itai avrebbe ripreso i sensi, consapevole di cosa era accaduto, prorpio quando la tempesta di vento era al suo apice, ed avrebbe realizzato che essa era in sui pieno controllo. La sua forza originaria era stata restaurata, e non solo, il cercoterio Chomei ora era in piena sincronia con il suo chakra e la sua mente. Era un suo alleato. Un amico. Erano, assieme, ciò che le Forze Portanti dovrebbero davvero essere, e forse sarebbe anche stato in grado di avvolgersi del chakra di Chomei senza assumere le sue caratteristiche bestiali...ma forse questo sarebbe venuto dopo. La volpe probabilmente se ne era resa conto, ma non avrebbe commentato, nemmeno se interpellata, continuando dalla penombra a contemplare la sua cella.

    Solo quando Itai avrebbe scelto di far scemare il vento, tutti i presenti avrebero potuto realizzare che il tornado aveva richiamato l'attenzione di più di una creatura: Un drago immenso occupava quell'occhio di cielo visibile dall'interno del cratere, e si stava avvicinando lentamente. Era massiccio, forse persino più grande di Ryujin (o forse era uno scherzo della memoria?), ancora più grande di quanto non avesse visto Raizen nei ricordi della Volpe. Era Jigoku, dagli occhi ardenti come il sole, che si avvicinava al trio che aveva creato tanto scompiglio nel vulcano.

    df52ef3620f50e92fb54435793b8a353



    HIBACHI. UN UMANO DALL'ODORE FAMILIARE. UN UMANO CHE PORTA IL MARCHIO DEI RYUKISHI. Sembrava che l'aria stessa fosse sul punto di bollire a contatto con quella maestosa creatura dalle scaglie e dalgi artigli rossi. PERCHE' PORTATE IL CAOS NEL NOSTRO LUOGO DI RIPOSO? SENZA I RYUKISHI DOBBIAMO DORMIRE NELLA PIETRA PER SOPPORTARE LA FURIA. RISVEGLIARCI NON E' SALUTARE. PARLATE.

    Jigoku-sama, io... PARLAVO CON LORO, NON CON TE. E NON TOLLERO DI PARLARE CON CHI HA IL SANGUE DEL DRAGO MA NON NE HA L'ASPETTO. ORA TACI. Il ciarliero ed irriverente padre di Yogan venne messo a tacere con poche parole ed un'occhiata. Serrò le labbra e guardò i due ninja. Er ail loro momento di parlare.
     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,993
    Reputation
    +684

    Status
    Online

    Le fiamme Dorate

    L'origine







    Osservò la Volpe con l’attenzione e la rigorosità che i bambini concedono ai loro giochi preferiti, e notò che quella cautela, forse, non era da imputare all’accondiscendenza quanto al timore.
    Non ne fu sorpreso, dopotutto da quando il sigillo era stato impresso era lui a condurre quel cavallo imbizzarrito che era il loro destino.
    Accettò il contatto con la Volpe quando la coda scivolò tra le sbarre, pensando che forse, nonostante il timore qualche passo in avanti era stato fatto se il Demone accettava di condividere i suoi ricordi in quella maniera.

    Era nelle mente del Kyuubi ora, nei suoi ricordi, e poteva vedere distintamente ciò che era accaduto chissà quanti anni fa, non poteva interagire ovviamente, ma solo osservare come la presenza ectoplasmatica che era. Stavano comunicando in un modo che il Colosso della foglia avrebbe con difficoltà anche solo immaginato, paradossalmente proprio quell’esperienza gli diede prova del fatto che la sua idea pur essendo bizzarra non era del tutto errata.
    Quei ricordi erano antichi, e sicuramente non erano nemmeno i più antichi, ma nonostante tutto erano compatibili, e ora lui poteva vedere poteva comprendere cosa fosse successo quel giorno, poteva capire in quale maniera l’uomo aveva tentato di sfruttare quella creatura un tempo innocente, rea di essere unica e inavvicinabile, perseguitata esclusivamente per ciò che neanche aveva deciso di essere.
    Tuttavia in quella lotta, in quell’unico stralcio di ricordi non riusciva a vedere malvagià, ma solamente coscienze –non importava che fossero umane, draconiche o demoniache- che lottavano in maniera errata per un principio tutto sommato corretto.
    Avrebbe voluto vedere di più ma il ricordo cominciò a sfumare.

    Nel presente ritrovò solamente la Volpe, disgustata dal gesto che era stata costretta a compiere, si sentì sporco in quel momento, e anche un po’ stupido ad aver creduto che a spingere la creatura a quel gesto fosse qualcosa di diverso dalla necessità eppure le successive parole lo aiutarono a non desistere.
    Si fermò a riflettere prima di parlare.

    Sono qui dentro per una ragione, ma pare che la strada che volevo percorrere io sia già stata calcata da qualcuna e bollata come esperimento fallimentare quale è.
    Ma era per l’appunto un esperimento.


    Si avvicinò alle sbarre e protese il braccio all’interno, voleva mostrare alla Volpe quale era il suo obiettivo, o quale sperava che fosse, ma le sue parole parevano non essere mai adatte a comunicare ciò che la sua mente pensava.
    Un essere libero e potente, in grado di essere degno rivale della luce del sole.
    Un essere giusto.

    E nient’altro.

    Avrebbe aggiunto a contatto sciolto.

    Se la loro tecnica può interagire con le emozioni, se può essere gestita e modificata potrei bruciare il sigillo, il contenitore della mia coscienza e quello della tua, lasciando che si mescolino.
    Sono qui per chiederti se puoi accettarlo, le difficoltà le risolverò.
    Ma posso apprendere, posso imparare, posso liberare entrambi!
    Ma solo se lo vorrai.


    Anche questa volta il demone sarebbe riuscito a negare la buona fede del Colosso trasformandola nel solito surrogato di sfiducia verso gli umani?

    Nel mondo esterno Hibachi invece gli rivelò che il suo attacco non era mirato a danneggiare Itai.

    Ah, pensa, dall’esterno sembrava tutto fuorchè un aiuto, posso assicurartelo.

    Le parole successive invece insospettirono Raizen.

    Draghi… rossi?

    Chiese palesando tutti i suoi dubbi.

    Io so parte della vostra storia più antica, e che siete i draghi dell’ovest, non soltanto i draghi “rossi”.
    Mi manca per caso qualche informazione?
    E dici il giusto quando affermi che non sono un Ryukishi… Quando vi ho incontrato sono diventato un drago tra i draghi, non un misero fantino.
    Ed è per questo che sono qui. Per avere i quattro punti cardinali nuovamente uniti.


    Lo ammise senza remore, Jigoku non sembrava essere un tozzo di pane ed era meglio testare le reazioni dei suoi sottoposti prima di testare le sue rischiando la pelle.
    SE la volpe avesse accettato prima che Itai liberasse il vento, avrebbe chiesto informazioni ad Hibachi riguardo le sue fiamme.

    Sei il più abile con le fiamme dorate?
    E chi l’avrebbe constatato?
    Da che so io questa è la prima volta che le testi.


    Un tono lievemente irruento, aveva compreso parzialmente il carattere di Hibachi, e forse era il modo giusto per fargli venire la dissenteria alla bocca ed iniziare a comprendere i segreti di quella tecnica.
    A malapena il tempo per Hibachi di rispondere alle domande del Colosso che Itai parve trovare l’uscita dal dedalo autodistruttivo in cui il drago l’aveva cacciato con le sue fiamme.

    Considerando il vento direi che senza ombra di dubbio gli hai dato una mano, ora vediamo se riesce a prenderti a calci nel culo meglio di prima.

    Resistette al vento utilizzando il chakra adesivo e parandosi il volto da eventuali detriti che gli avrebbero offuscato la vista, non riuscì a bloccare il primo attacco di Hibachi, ma subito dopo gli prese il braccio, strattonandolo.

    Sta fermo, non è come prima!

    A conferma dell’ipotesi del Konohaniano poco dopo Itai interruppe il vento, ma quel giorno pareva che gli eventi non volessero dare tregua ai due accademici, fu in grado solamente di constatare che l’ex galeotto stava bene, che una sinuosa striscia rossa occupò il cielo.
    Sembrava che gli dei stessi stessero dipingendo le spire di quel drago mentre calava dall’alto, ancora più imponente di ciò che aveva visto Raizen, più grande di qualsiasi drago avesse mai visto.
    Voleva Jigoku, ma non era certo di volerlo così vicino.
    Parlò con la possanza stessa del tempo, quella caratteristica che solo le creature vecchie di centinaia d’anni avevano.
    Il Colosso deglutì, arido, prosciugato da quella calura insostenibile, quasi sottomesso da quella fortezza volante.

    Jigoku sama.

    Intervenne mentre si chinava.

    Sono Raizen Ikigami, e penso di parlare a nome di tutti quando chiedo perdono per il caos che abbiamo incautamente ed inconsciamente portato qui.
    Ci siamo lasciati trasportare dagli eventi.


    Tornò sul viso del drago solo una volta terminate le scuse, incerto su quale dei due occhi guardare, erano troppo distanti perché potesse focalizzarsi su entrambi.




    [lascio parlare per primo Itai, parlerò a seguito delle reazioni di Hibachi e della volpe per non dover gestire troppi “se”]
     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous

    Chomei

    Until my last day



    Nel momento stesso in cui le mie dita arse toccarono Chomei per la prima volta da anni qualcosa di maestoso accadde. L'incredibile miracolo della completa unione e della totale comprensione. Tutto l'odio che negli anni avevo riversato sul Bijuu cementando quel terribile guscio fatto di pura angoscia arse ed esplose al tocco.
    Tutte le fiamme sparirono. C'era il buio. E poi solamente io con Chomei. Non c'era cielo, aria o fuoco. Solo io e quella lince che non era una lince a fissarci. Fluttuavo nell'aria osservandolo negli occhi e parve passare un'eternità prima che riuscissi a prendere la parola.
    Sono riuscito a trovarti alla fine. Era difficile non riuscirci. C'era un bel po' di fuoco li fuori, eh!
    Chomei rise e qualcosa parve come rompersi. Era il rumore di terra che sfrigolava e si rompeva. Osservai la sua pelle: il pelo della lince si stava tramutando in roccia che ad ogni movimento si spaccava e cadeva nel vuoto infinito che era sotto di noi.
    Mi dispiace davvero. Ho sempre cercato di stabilire un legame con te, ma allo stesso tempo ti ho usato sempre... male. Scossi il capo No, ti ho usato. Questo è ciò che ho sbagliato, questo è ciò che sbagliano sempre tutti.
    Non è facile rispose il Bijuu Noi Bijuu ci portiamo dietro secoli di furia verso voi umani. Non imparate mai, vero? Immagino che sia la natura umana ad essere sbagliata.
    Non protendo di cambiare la natura dell'umanità. Ma la mia sì. Feci un lungo sospiro avvicinandomi a lui, fluttuando nell'aria liberamente come non mi era mai successo prima di quel momento. Non posso tenerti imprigionato, ora che ho compreso i miei errori. Siamo legati per la vita, ma sono abbastanza forte da sopravvivere alla tua liberazione, se vuoi.

    Le ali della libertà. Se lui voleva essere libero di tornare a volare, io potevo permetterglielo. La mia forza non dipendeva solo da lui, l'avevo imparato. Lui era un compagno di battaglie.
    No. Disse repentino Chomei. Ormai era quasi del tutto una statua di pietra, ma era vivo. Ho scelto io di unirmi a te, non mi hanno sigillato dentro di te. L'ho fatto perché mi ricordi Mikoto prima del suo tradimento, perché mi ricordi Fuu. Lo guardai appena incerto, non comprendendo bene quelle parole.
    Cosa c'è in me che ti ricorda loro? Domandai allora e Chomei sorrise. Un sorriso di pietra. L'ultimo sorriso della Lince che fu Kaku.
    Hai sempre combattuto per ciò che ritenevi giusto. Hai usato il mio potere, mi hai schiacciato con una grossa quantità di odio, hai rinsaldato questa mia forma terrena. Ma alla fine mi hai liberato. Come Mikoto, come Fuu. Hai visto oltre l'arma ed il potere. Lo fai con tutti e speravo che un giorno l'avresti fatto anche con me. Da solo non posso liberarmi di questa forma, ma ora... Un vento lieve mi fece avvicinare ancora di più a Chomei. Istintivamente allungai una mano e toccai la pietra che era il muso della Lince.



    Il mio potere è tuo disse. Chiusi gli occhi. Il vento iniziò ad aumentare tremendamente, mi parve di essere in una bufera di infinita potenza eppure non spostava nulla di me se non i miei capelli.
    Andiamo fuori dissi riaprendo gli occhi Chomei.

    E nel momento stesso in cui pronunciai il nome del Bijuu per la prima volta dinanzi a lui avvertii la roccia tremare, spaccarsi del tutto e polverizzarsi nel vuoto assoluto. Riaprii gli occhi e tutto era cambiato. Il nulla era diventato un cielo infinito ed il sole illuminava tutto senza lasciare spazio all'ombra. E dinanzi a me eccola, finalmente, la vera forma del Sette Code.

    Ed era enorme. Libera. Maestosa. Era libertà, era forza, distruzione.

    Era vento.





    Ed il vento esplose, furioso e portentoso. Completamente sotto il mio controllo. Quando me ne resi conto feci esplodere il tornando e bloccai l'aria e parve per un lungo istante che tutto si fosse fermato. E quella furia sfumò.
    Hibashi mi guardava, appena stupito. Raizen al solito pareva non curarsi molto di quello che era ccaduto. Avevo notato vagamente un altra ondata di fiamme dorate che aveva cercato di abbattermi, ma non aveva sortito effetto. Non poteva più farlo.
    Hibachi-san dissi con assoluta tranquillità. Sentivo il mio corpo diverso come se il potere di Chomei mi avesse ridato ciò che la prigionia mi aveva tolto Mi spiace per l'incidente di prima, è stato increscioso. Ti ringrazio. Stavo per concentrarmi nel tentativo di cercare fonti di chakra al fine di ritrovare Yogan quando ecco che comparve all'improvviso un ospite inaspettato.
    Jigoku.

    Che bella notizia.

    Quel drago era la cosa più enorme e possente che avessi mai visto. Pareva che l'anima dell'isola stessa si fosse destata a parlarci. Il mio pensiero corse alla gente di Kurohai: avrebbero certamente notato quello. Jigoku-sama chinai il ginocchio anche io, parlando con tranquillità e rispettosamente. Mi scuso per quanto accaduto, gli eventi sono precipitati, ma ora è tutto sotto controllo. Ho sentito un urlo di aiuto provenire da queste parti e riconoscerei l'urlo di Yogan, la mia compagna di mille battaglia, tra un milione di urla strazianti. Sono corso qui, e voglio capire cosa è successo. Non mi permetto di chiederle nulla, Jigoku-sama, non era mia intenzione scatenare questo putiferio. Forse Hibachi-san conosce qualcosa, altrimenti farò da me. Strinsi un pugno Perché è una mia responsabilità. Il mio tono era deciso, eppure calmo. Una calma appena ritrovata nata da una rinnovata forza fisica e la consapevolezza di avere un potente alleato dalla mia parte. Io e Chomei avremmo lottato insieme da ora in poi.
    Fino al mio ultimo giorno.

     
    .
  9.     Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,704
    Reputation
    +1,597
    Location
    Top Secret...

    Status
    Offline
    [Hibachi e la Volpe]

    Kyuubi

    AHAHAAHAH! EGOISMO E STUPIDITA'! ECCO VOI UMANI! Sbottò la creatura millenaria, ridendo nervosamente alla proposta del ninja di Konoha. Mi chiedi di rinunciare a me stesso e di annullarmi per diventare una cosa sola con te. Di rinunciare alla mia individualità ed ai millenni di vita mentre tu perderesti al più qualche decade. Sei patetico quanto la tua offerta. Ti riempi di parole ma ciò che realmente desideri è diventare un tutt'uno col mio potere, ecco la verità! Il tuo sarebbe un sacrificio infimo, ed in cambio io dovrei dare tutto ciò che sono e sarò. per te, poi. Si avventò sulle sbarre, violenta nonostante il timore di provocare nel suo portatore la scelta delle fiamme dorate.

    MAAAAI!



    E quindi si ritrasse nelle tenebre del suo sigillo. Forse preoccupata di ciò che sarebbe accaduto, ma non più intenzionata a discutere dell'argomento.


    Hibachi parve perplesso quando Raizen nominò la storia antica. I punti cardinali sono ormai superati. L'armonia è spezzata e non sarà mai più. Ora il nord, il sud, l'est e l'ovest sono separati. Ryujin è tornato nel centro, ma questo non cambia le cose. Ormai siamo i draghi neri, bianchi, rossi e verdi. I permalosi bacchettoni, gli arroganti impiccioni, i pazzi furiosi e i bastardi traditori. Siamo questo, e non saremo più nient'altro. Puntò un dito contro il ninja. Vuoi unirci? Impossibile, e non sei nè sarai mai un drago tra i draghi, sei solo un misero umano arrogante, buono solo per leccarmi le incrostazioni di sangue dagli artigli. Ma non poterono continuare quell'alta ed illuminata conversazione nei toni adeguati, perchè il risveglio di Itai e l'arrivo di Jigoku cambiarono le carte in tavola.

    [Il potente Jigoku]

    Il maestoso leader di draghi rossi scrutò prima Raizen e subito dopo Itai. Sembrava molto interessato al secondo e ben poco al primo. ODORI DI DRAGO. HAI CERTAMENTE INCONTRATO ALTRI DELLA MIA STIRPE, SPERO SARAI FELICE DI POTER RACCONTARE DI AVER VISTO ANCHE UNO DEI DRAGHI ROSSI, FORSE CON UN PO' DI FORTUNA POTRESTI VEDERE TUTTI E QUATTRO I COLORI ED ESSERE SODDISFATTO DELLA TUA COLLEZIONE. Una battuta forse, ma pronunciata con tanta serietà da dubitarne, dopotutto chi più capire l'umorismo di un drago? Hibachi sogghignò a quelle parole, ma non disse nulla sul breve scambio di battute di poco prima. L'attenzione dei due leggendari animali era sicuramente focalizzata su Itai. EVENTI PRECIPITATI? RIDUTTIVO. LE TUE AZIONI MI HANNO RISVEGLIATO DALLA ROCCIA E TANTO IL TORNADO QUANTO LA MIA APPARIZIONE, DOPO DECENNI, CERTAMENTE NON PASSERANNO INOSSERVATI AGLI UOMINI DEL VILLAGIO. HAI PORTATO COMPLICAZIONI AL NOSTRO RIPOSO, E LE COMPLICAZIONI SONO UN PERICOLO PER NOI CHE ABBIAMO PERSO I NOSTRI RYUKISHI. Il tono della sua voce era profondo e vibrante, come il suono di fiamme distanti o di una continua esplosione. Fissava con occhi luminosi i due ninja, mentre Hibachi, al sentir nominare i Ryukishi ormai estinti, abbassava lo sguardo, forse turbato anche se la sua espressione non variò di una virgola. LA FURIA DEL SANGUE E' SOPITA, MA SEMPRE IN AGGUATO. E PER COSA CI HAI FATTO COGLIERE QUESTO RISCHIO? PER RIATTIVARE L'ARMA CHE PORTI SIGILLATA NEL CORPO? Credo in realtà si tratti di Yogan... Commentò il drago umanoide, con poco più che un sussurro.

    Confermando le parole di Hibachi, Itai parò di Yogan, e fu quasi come se il maestoso dragone sorridesse, per un istante. AH, HONō MASSHIRO. LA FIAMMA IMMACOLATA. DIMENTICAVO CHE RYUJIN HA RITENUTO CORRETTO ASSEGNARTELA. C'era sarcasmo nella sua voce? Il tono era rimasto lo stesso, ma quel fugace sorriso faceva intendere altrimenti. O forse semplicemente era impossibile leggere le espressioni di quel rettile leggendario. HAI UDITO LE SUE GRIDA MENTRE IL VOSTRO LEGAME VENIVA INTERROTTO. QUESTA E' LUNICA SPIEGAZIONE DI CIO' CHE è ACCADUTO O SARESTI IN GRADO DI RITROVARLA SEMPLICEMENTE CONCENTRANDOTI. DUNQUE QUALCOSA E' INTERVENUTO PER ANNULLARE IL TUO RUOLO DI RYUKISHI, PROPRIO COME TEMEVO. Fratello, ma di cosa stai parlando? Una sola occhiata da parte di Jigoku e delle fiamme incandescenti avvolsero il corpo di Hibachi, strappandogli un grido di dolore. IO SONO JIGOKU-SAMA PER TE!

    Umiliato e ferito, Hibachi chinò il ginocchio mentre il fuoco svaniva, lasciandolo col fiato corto, nonostante fosse a sua volta un potente drago manipolatore del fuoco. Chiedo...perdono...Jigoku-sama. Il capo dei draghi non rispose, riportando invece la sua attenzione sui due Jinchuuriki. CREDO DI SAPERE COSA SIA ACCADUTO. NON TI AIUTERO' A RISOLVERE LA SITUAZIONE, AD OGNI MODO. COME GIUSTAMENTE DICI, YOGAN E' UNA TUA RESPONSABILITA'. MA CREDO SIA CORRETTO RIVELARTI ALMENO COSA STA ACCADENDO...IL RAPIMENTO E' SENZA DUBBIO OPERA DI YUKARI. COLUI CHE ERA STATO DESTINATO ALLA HONō MASSHIRO.

    Yukari? Il suonatore? Ma...ma sarà morto da almeno duecento anni! ANCORA UNA VOLTA MI INTERROMPI, MA LASCERO' CORRERE. Il tono di Jigoku fu sferzante come un tuono caduto a breve distanza. YUKARI SUONAVA PER YOGAN QUANDO QUESTA ERA ANCORA UN UOVO. IL NOSTRO CLAN STAVA NUOVAMENTE PERDENDO STABILITA' A CAUSA DELLA SCOMPARSA PROGRESSIVA DEI RYUKISHI E LA FURIA COMINCIAVA A CRESCERE. YOGAN E' STATA L'ULTIMA NATA TRA NOI, E YUKARI SAREBE STATO IL SUO RYUKISHI, ASSIEME AVREBBERO DOVUTO PORTARE ALLA PURIFICAZIONE COMPLETA DALLA FURIA DEL SANGUE. TUTTAVIA L'EQUILIBRIO RAGGIUNSE IL PUNTO CRITICO: I CRUDELI DRAGHI VERDI CERCARONO DI CONQUISTARE IL TEMPIO CENTRALE, CAUSANDO LA PERDITA COMPLETA DELL'ARMONIA TRA I PUNTI CARDINALI, DOPO SECOLI DALLA SECESSIONE. RYUJIN SI RIFUGIO' TRA NOI E CI ORDINO' DI DORMIRE NELLA PIETRA, PER PRESERVARE LA NOSTRA SANITA' MENTALE. NON VOLLE AFFIDARE YOGAN A YUKARI, RITENENDOLO ANCORA IMMATURO, E DISSE CHE UN NUOVO RYUKISHI SAREBBE GIUNTO IN FUTURO.

    E' STATO A QUESTO PUNTO CHE HO COMMESSO UN ERRORE, ED ORA SEI TU A PAGARNE LE CONSEGUENZE. IO RITENEVO YUKARI ADATTO AL SUO RUOLO. SIN DA BAMBINO AVEVA ACCOMPAGNATO I SOGNI DI YOGAN SUONANDO PER L'UOVO. C'ERA GIA' UN LEGAME TRA LORO E NON VOLEVO SPEZZARLO. HO AVUTO COMPASSIONE E HO IMPRIGIONATO ANCHE YUKARI IN UN SONNO DI ROCCIA ASSIEME A NOI, COSì CHE POTESSE ESSERE PRONTO AD ASSUMERE IL RUOLO PER CUI AVEVA ASPETTATO UNA VITA.

    MA NEL FRATTEMPO RYUJIN HA SCELTO TE COME COMPAGNO PER LA FIAMMA IMMACOLATA.
    Fece quindi un impercettibile gesto a Hibachi, così che continuasse. Il drago umanoide aveva perso molta della sua baldanzosità dopo la punizione appena inflittagli. Avere un ryukishi, anche uno solo, ha iniziato a stabilizzarci. Hai firmato un contratto. Allo stesso tempo qualcun'altro ha firmato contratti con gli altri clan dei draghi. Un legame con gli uomini è fonte di armonia...e questo ha rigenerato almeno in parte il tempio centrale, quindi Ryujin ci ha lasciato per farvi ritorno. Probabilmente l'armonia è quello che ha liberato anche Yukari dal sonno di pietra. PRECISAMENTE, E SOSPETTO CHE ABBIA VOLUTO PRENDERSI CIO' CHE PENSAVA ESSERE SUO DI DIRITTO: YOGAN. NEL SONNO DI PIETRA HA APPRESO MOLTE ARTI, SICURAMENTE E IN GRADO DI SFRUTTARE IL SUO LEGAME PARZIALE PER DOMINARE LA FIAMMA IMMACOLATA. In sostanza ti ha scalzato come Ryukishi. Ora il compagno di Yogan è lui...ora è chiaro. Pensavo che il legame fosse debole perchè il demone era fuori controllo e tu privo di forza, non avrei mai pensato a Yukari, ma...ma Jigoku-sama, come fai a sapere tutto questo? IO SONO IL SIGNORE DEI DRAGHI ROSSI. IO CONOSCO TUTTO CIO' CHE ACCADE TRA LE ROCCE E LE FIAMME DI QUEST'ISOLA.

    E POSSO DIRTI, UMANO.
    Si mosse appena, avvicinando il volto al corpo di Itai, mentre il suo respiro cinereo avvolgeva il ninja con un calore quasi insopportabile. CHE SE RIVUOI IL TUO RUOLO DOVRAI GUADAGNARLO. AI MIEI OCCHI YUKARI E' MERITEVOLE QUANTO TE, E NON IMPORTA COSA ABBIA DECISO RYUJIN. DOVRAI AFFRONTARLO PER RIPRENDERE YOGAN. TROVARE YUKARI E SCIACCIARLO COME UN INSETTO, DIMOSTRARE CHE E' INDEGNO DI ESSERE UN RYUKISHI. SOLO QUESTO SPEZZERA' IL SUO CONTROLLO SULLA FIAMMA IMMACOLATA E TI RIDARA'LA TUA COMPAGNA.

    Parole categoriche, imperiose, che facevano vibrare il cuore da quanta furia repressa trasmettevano, ed in effetti anche la cretaura in forma umana emanava una sensazione simile, anche se meno intensa. Non doveva essere semplice essere un Drago Rosso, anche se Yogan in effetti non aveva mai trasmesso sensazioni simili, mentre. Hibachi era silenzioso, ancora affannato per i danni subiti, ma torvo in viso. Quella faccenda evidentemente non gli piaceva affatto.

    Jigoku, dopo un eventuale scambio di battute se ne sarebbe andato, sparendo tra le nuvole rapido così come era arrivato, e lasciando soli i due ninja con Hibachi. Dovevano decidere cosa fare.

    Kyuubi

    Non mi piace questa creatura e non mi fido di lei. Preferirei fidarmi di te piuttosto, il che è tutto dire. Non potremmo andarcene e basta da qui? Itai ha recuperato le forze, il suo drago da salotto non è affar tuo nè mio. La volpe era turbata, forse per le precedenti esperienze con Jigoku, ma certamente voleva averci a che fare il meno possibile. Da notare come avesse chiamato Itai per nome, invece di usare un qualche insulto come suo solito. Un curioso, ma significativo cambiamento, saltava agli occhi.


    Edited by Febh - 12/5/2015, 19:20
     
    .
  10.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,993
    Reputation
    +684

    Status
    Online

    Rimproveri

    La rabbia dell'incompreso







    Non che il Colosso si aspettasse una risposta positiva candida e remissiva, ma non di certo una simile sfuriata.

    Lurida multi testa di cazzo che non sei altro!

    Il jinchuriki si era mai arrabbiato col suo demone?
    “Mai” è la risposta corretta, fu sempre remissivo, accondiscendente. Non perché temesse il demone, il sigillo gli dava un vantaggio non indifferente verso di lui.

    Sono qui per il TUO desiderio!
    Te ne sei accorta?!?
    Viscida ingrata, sicura che basti girare le spalle?!?
    SICURA?!?


    Quel luogo parve diventare improvvisamente sconfinato di un bianco asettico i cui confini sfumavano nell’infinito, l’unica cosa in contrasto era una divisione di spesse barre nere, attorcigliate, nerborute ma secche che si alzavano come fulmini a perdita d’occhio.
    In quella luce quasi accecante il demone poteva muoversi ovunque oltre le sbarre, non sarebbe riuscito che ad allontanarsi di qualche passo.
    Non erano uno dinnanzi all’altro, ma non si potevano sfuggire, non più.

    Se IO fossi come TU desideri che io sia avresti un motivo per odiarmi.
    Te lo dico io cosa succede, ti rode il culo, ecco cosa.
    Prova a grattartelo, con nove code forse riesci a fare qualcosa.
    Anche perché, se fosse vero, ora staresti un mucchietto di braci ardenti buono per una grigliata.


    Tutto terminò così come era iniziato, Raizen voltò le spalle e lentamente svanì, come sempre.

    A tua disposizione quando vorrai.



    All’esterno Raizen ebbe modo di apprendere qualche altra nozione sui draghi, comprendendo che forse ciò che era intenzionato a fare non era poi un compito del tutto alla sua portata, quantomeno non finchè l’aggettivo arrogante avrebbe continuato a perseguitare il suo nome come se fosse il suo cognome.
    Pareva fosse stato geneticamente progettato per avere quel carattere, per quanto cercasse di limitarlo faceva parte di lui, e chiunque, persino il più sciocco dei bambini pareva notare quella sua inclinazione appena scuciva le labbra anche solo per respirare.

    Sangue?
    Dal colore sembra merda a me, e visto che non hai ferito nessuno direi che sei uno di quei feticisti con la passione per la porta posteriore.


    Fece passare quache istante prima di rincarare le dose giocando d’anticipo

    “ohhh guarda abbiamo un esperto qui blablabla battute scontate e di seconda mano”

    Avrebbe voluto chiedere altro ma l’arrivo di Jigoku interruppe il loro dialogo.
    Distogliere lo sguardo dalla creatura era impossibile, un essere vivente di quelle dimensioni meritava l’ammirazione del mondo intero, il solo vederlo respirare faceva supporre a Raizen che i miracoli esistevano. La sua potenza, pareva non avesse limiti dentro quel vulcano, era in grado di trattare Hibachi nello stesso modo in cui venivano trattati i bambini petulanti, il suo respiro stesso pareva quello della terra, o per meglio dire quel grande sospiro di terrore e sollievo che emettono i vulcani quando si preparano alla distruzione.
    Jigoku e tutti i draghi erano frutto di qualcosa di così antico e primordiale che per un essere umano venirne a conoscenza era quasi un vantaggio evolutivo.
    Tuttavia Jigoku trasmetteva anche qualcosa di molto più oscuro, qualcosa con cui le dimensioni c’entravano ben poco, la maniera con cui bistrattava, quasi bullizzava Hibachi era… distorto, non avrebbe saputo definire meglio quella sensazione, era semplicemente sbagliato, troppo per essere accettabile e se era Raizen ad ammetterlo c’era davvero qualcosa che non andava.
    Avrebbe dovuto procedere con calma, ma pareva che il tempo non fosse dalla sua parte.
    Quando il drago finì di parlare a Raizen non restò che parlare di rapidità.

    Si, e dov’è la novità?
    Tu solitamente ti fidi di tutti!


    Guardò torvo la volpe, seppur pochi istanti, prima di recuperare la propria espressione.

    Son legato a queste creature, non come lo sono con te.
    A spingermi è un curioso miscuglio di curiosità e speranza, sento che quello dei draghi è un vortice denso e profondo, e voglio sapere cosa c’è nell’occhio de ciclone.
    E facciamo una cosa, non parliamo più di fiducia, ok?
    Scherzo, non scherzo, battute e checazzonesoio.
    Lasciamola da parte, ignoriamola, è un concetto così lontano per te che mi domando come tu riesca anche solo a pronunciare quella parola.
    Per cui… lascia perdere.
    Vediamo se riesco a rendere quest’insipido mare di merda qualcosa di interessante.


    Il Colosso chinò il capo con rispetto mentre nuovamente si rivolgeva al grande Re.

    Jigoku-sama.
    Non sbaglia quando afferma di sentire in me l’odore dei draghi, sono legato infatti a quelli del nord.


    Pareva che gli altri clan fossero sempre un punto dolente, ma una strada irta di spine da seguire era meglio dell’arido deserto.

    Non è stato il caso a portarmi qui, ma la precisa volontà di riportare l’equilibrio tra i quattro clan.
    Perdoni la mia ignoranza, non so quali attriti esistano tra di voi, ma se vorrà istruirmi apprenderò.
    E se reputa degno vorrei la possibilità di creare un nuovo legame con voi.
    Da ciò che ho compreso mentre parlava dei contratti stipulati con gli umani dai draghi se i quattro clan saranno legati ad un solo individuo e mediante lui al tempio centrale non renderà questo tutto più stabile?
    Se esiste un modo per farlo vorrei aiutarvi.


    Aveva i pugni stretti in quella che si poteva definire ansia, non era preoccupato tanto per i risvolti negativi che quella proposta potesse avere, bensì per il fatto che Jigoku, del tutto estraniato dai problemi del mondo e di fatto anche dai suoi visti i benefici del sonno di pietra, gli rispondesse semplicemente di no.
    Solamente nel caso avesse ricevuto una risposta totalmente negativa e priva di spiegazioni avrebbe Osato.

    Se avevi paura prepara la trincea, potrebbe non essere piacevole.

    Che Raizen avesse dei difetti ormai lo sapevano anche i sassi, che sapesse sfruttarli a suo vantaggio un po’ meno.

    Mai avrei detto che un sonno di pietra fosse comodo a sufficienza da passarci l’intera esistenza.

    Era il più grande azzardo mai compiuto nella sua intera vita, e fu grazie a quella consapevolezza che le sue gambe si piegarono impercettibilmente, preparandosi all’azione, era concentrato in quel momento ma non potendo osservare i movimenti del drago che ne avrebbero preannunciato una violenta reazione si limitò a prepararsi, seppur per un singolo scambio di colpi un simile avversario avrebbe potuto ucciderlo.

    Non vorrei far troppo baccano, cerca di non farti percepire se esiste un modo.

    Chiese alla volpe, probabilmente la situazione non avrebbe evoluto al meglio se Jigoku avesse scoperto del demone.

     
    .
  11.     Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous

    Kurohai

    Il legame che fu spezzato



    Le parole di Jigoku, possenti come un macigno, mi fecero tremare l'anima. Il solo pensiero che qualcun altro avesse potuto stringere lo stesso tipo di contratto che Yogan aveva stretto con me, con lei, mi faceva ribollire il sangue in maniera assurda. Jigoku con le sue parole mi fece comprendere chiaramente che per lui non vi era alcuna differenza se io o il Suonatore eravamo il Ryukishi di Yogan.
    Per me, invece, faceva tutta la differenza del mondo.
    Ma non feci in tempo ad aprir bocca che Raizen parlò, lanciando un decisa provocazione ai danni di Jigoku. Al che, prima che l'enorme drago potesse rispondere o persino fare qualsiasi cosa, decisi di intervenire avanzando di un passo e mettendomi dinanzi a Raizen.
    Jigoku-sama, gli intenti di Raizen sono nobili e se porta pace ai draghi tutti noi possiamo trarne vantaggio. Io sono un Ryukishi, anche se il legame è momentaneamente spezzato, io ho tutti gli interessi nel vedere la pace tra i quattro Clan ed all'interno degli stessi. Sopratutto tra questo. Lanciai un'occhiata rapida a Raizen, pregando che si mordesse la lingua.
    Jigoku-sama, Raizen non sarà un Ryukishi, ma può essere l'uomo che può riportare l'equilibrio tra i quattro punti cardinali. Per questo, forse, è bene dargli occasione di dimostrare il suo valore e la sua effettiva volontà di cooperare per questo obiettivo. Feci una breve pausa per riorganizzare le idee confuse. Stavo parlando sullo slancio dell'emozione, non avevo la certezza che le mie elucubrazioni potessero essere corrette.
    Jigoku-sama, Yogan non è cresciuta naturalmente, immagino tu lo sappia. Quando è venuta fuori dall'uovo era un piccolo draghetto. Non ho mai chiesto che la sua crescita fosse accelerata ma qualcosa - lei o forse Ryujin lì presente - fece si che gran parte del mio chakra le fosse trasferito. Questo accelerò la sua crescita in maniera vertiginosa portandola rapidamente ad essere ciò che è ora. Avrei voluto dire "drago adulto" ma considerando le dimensioni di Yogan e quelle di Jigoku potevo al massimo dire "drago appena adolescente". Questo deve significare qualcosa. Come è possibile che un legame rafforzato in questo modo possa essere spezzato così facilmente? Temo il legame con il Suonatore, lo temo per il bene di Yogan. E se il bene di Yogan venisse meno, dubito che la stabilità precaria faticosamente conquistata possa durare. Lei è la Fiamma Immacolata, e non dovrà mai spegnersi. guardai Yogan dritto in un occhio (come giustamente osservato prima era impossibile pensare di osservarli entrambi) ed espressi la mia richiesta Sarò io a lottare per Yogan, ma concedi a Raizen di aiutarci a fare tutto il possibile affinché la Fiamma non si spenga. Se è davvero ciò che egli dice di essere sarà ben lieto di fare questo per i Draghi dell'Ovest. Se esiste qualcosa, qualsiasi cosa che lui possa fare, permettetegli di mettersi alla prova. Mi fido, mi ha salvato e sono certo della sua sincerità.
    Almeno non ammazzarlo per quella sua fottuta lingua troppo irriverente pensai tra me e me. Raizen Ikigami era un provocatore, ma arrivare a suscitare le ire di Jigoku sforava di gran lunga il limite dell'incoscienza andando direttamente nel campo della pazzia suicida.
    Inoltre non ero certo dell'effettivo aiuto che Raizen potesse offrire.

    Non è una bella situazione. la voce di Chomei invase la mia mente. Per niente. Ma non dovrò cercare quell'uomo: sarà lui a venire da me presto o tardi. dissi a Chomei. Il Bijuu fece un verso interrogativo. Nessun Ryukishi è completo senza la sua spada. Vorrà Garyuka, e sarà pronto a tutto per sottrarmela. E dunque, dovremo prenderlo a calci? Ti vedo entusiasta all'idea.
    Stavo solo iniziando a scoprire il vero caratteri di Chomei. Per niente uguale al cupo figuro che era stato Kaku un tempo.


     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,704
    Reputation
    +1,597
    Location
    Top Secret...

    Status
    Offline
    [La Promessa di Jigoku]

    HAI GIA' UN LEGAME COI DRAGHI BIANCHI. NON ESSERE AVIDO, UMANO. TU NON CI SERVI, E NON SARAI CERTO TU A RIPORTARE L'EQUILIBRIO. NOI NON VOGLIAMO LA PACE CON GLI ALTRI CLAN, CHE CI HANNO ABBANDONATO A NOI STESSI ED ALLA NOSTRA MALEDIZIONE. QUINDI VATTENE, NON SEI IL BENVENUTO. La risposta di Jigoku, tonante come ogni altra sua parola, era stata categorica ed assoluta. Hibachi dal canto suo cominciò a fissare il ninja della foglia con ostilità persino maggiore rispetto a poco prima. Non erano per nulla interessati alla sua proposta, anzi, li offendeva. Fu in quel momento che Raizen pronunciò qualche parola di troppo. Gli occhi del massiccio drago avvamparono d'ira, e certo si sarebbe consumata una tragedia se Itai non si fosse frapposto tra loro, cercando di portare la pace in quella discussione.

    Ascoltò le parole del Jinchuuriki con un silenzio più minaccioso di mille ruggiti, quasi come se la furia si stesse accumulando, pronta ad esplodere. E tuttavia, quando Itai formulò la sua richiesta, il dragone sembrò quasi sorridere e calmarsi. Hibachi tuttavia sembrava ancora estremamente teso ed ostile. LUI NON SARA' UN RYUKISHI. NE' ORA NE' MAI. MA FORSE POTREI CONSIDERARE LA TUA PROPOSTA. NONOSTANTE TUTTO, HAI UN LEGAME CON NOI, ANCHE SE MONCO. Sbuffò un getto di vapore e cenere che quasi li soffocò, ma non sembrava importargli. NINJA ALLEATO DEI DRAGHI BIANCHI, TU AIUTERAI ITAI NELLA SUA CACCIA SELVAGGIA. LO AIUTERAI A SCHIACCIARE L'UOMO CHE HA SOTTRATTO YOGAN. SUPPORTERAI LA SUA FURIA MENTRE COMBATTERA' PER LA FIAMMA IMMACOLATA. IN CAMBIO, POTREI CONSIDERARARE LA PROPOSTA DI ITAI. Difficile come sempre giudicare il suo tono, ma sembrava quasi un genitore che promette un giocattolo al figlio giusto per farlo stare buono. In ogni caso aveva promesso, e non sembrava molto in vena di continuare la discussione.

    ORA VAI, PIU' TEMPO PASSA E PIU' IL LEGAME FRA YUKARI E YOGAN SI FARA' SALDO. Il suo corpo si illuminò leggermente, come se composto da brace ardente che si stava ravvivando, quindi si incendiò in un glorioso spettacolo pirotecnico fino a consumarsi completamente, mentre le fiamme si tuffavano nel magma come una cascata incandescente. Jigoku si era ritirato, ed Hibachi, poco distante, si fece avanti. Sembrava turbato. Non pensavo che volesse agire contro Ryujin-sama. Eppure ha preservato Yukari, quel piscialetto era il suo preferito ma...comunque non me lo aspettavo, ho sempre creduto che quel pivello fosse troppo debole nel carattere per essere un buon Ryukishi. Non poteva usare il dono di Yogan, la sua purezza. Ma forse mi sbagliavo. Chiuse gli occhi, assorto anche se ancora un pò scosso per l'attacco di Jigoku di poco prima. Ma ora come pensate di agi...? Come fosse un uccello da preda piegò improvvisamente la testa, guardando verso la bocca del vulcano, più in alto. ...e ora che altro succede? In quell'istante una figura umana si affacciò sul cratere: aveva corti capelli neri ed abiti larghi, adatti alla vita di tutti i giorni anche se sporchi di cenere e portavano i segni di numerose bruciature. Itai lo avrebbe riconosciuto come uno degli uomini del villaggio, ai tempi in cui aveva condotto la battaglia.

    ITAI! Allora sei davvero tu! Yogan sta attacando il villaggio! Cosa ci fai qui? Cosa è successo? Il drago umanoide sollevò una mano verso quell'invasore. Un altro passo, umano, e non avrai più un corpo. Quindi verso i due ninja. Già la vostra presenza è tollerata a malapena. Non complicate la situazione. Non importa se Yogan o una sua gemella cattiva stanno distruggendo il mondo, qui dentro non entreranno altri intrusi. Portate le vostre faccende lontano dalla nostra casa. Categorico, avrebbe impedito a quel nuovo arrivato di scendere vicino alla pozza di magma: gli umani dovevano uscire da là.


    [L'attacco al villaggio]

    L'uomo sembrava sconvolto, tanto che una volta fuori dal cratere avrebbe parlato molto rapidamente, quasi farfugliando. Abbiamo visto il tornado...e poi il drago. Non abbiamo nemmeno fatto in tempo a capire cosa stava succedendo che un tizio col flauto è comparso in mezzo al villaggio. Ha detto qualcosa del tipo "devo dimostrare a Yogan di essere un vero Ryukishi. Un dominatore ed un conquistatore"...e poi ha iniziato a suonare. Yogan è apparsa dal nulla, circondata dalle fiamme, ed ha iniziato ad attaccarci. C'era...c'era fuoco ovunque. Nessuno di noi è riuscito a fermarli, sono imbattibili. I tuoi fratelli...loro... La voce gli si spezzò. Loro stavano cercando di tenerli a bada ma...mi hanno mandato qui per capire cosa stava succedendo, pensavano che tu fossi qui. Devi aiutarci, ti prego!

    In effetti le fiamme del villaggio erano visibili anche da una grande distanza, così come la sagoma di una figura serpentina che guizzava da un edificio all'altro, quasi fosse una scintilla dotata di vita propria che danzava tra le braci.



    Molta gente stava fuggendo, mentre alcuni cercavano, invano, di opporsi a quel terribile attacco. Nel tempo che i due Jinchuuriki avrebbero impiegato per raggiungere il villaggio ormai la parte più concitata della battaglia si sarebbe placata, e nel centro del villaggio, in mezzo ad edifici rasi completamente al suolo, avrebbero trovato il giovane Yukari seduto su una roccia col suo flauto, intento a suonare per Yogan, avvolta intorno a lui in numerose spire, con gli occhi velati da un'espressione assente, quasi stesse sognando. Alla vista di Itai la musica si sarebbe fermata, ed il ragazzo che aveva dormito nella roccia avrebbe semplicemente detto: La mia spada. Dammela.
     
    .
  13.     Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous

    Kurohai

    Indegno



    La fortuna volle che Jigoku fosse abbastanza ispirato in pazienza da ascoltare le mie parole piuttosto che incenerire Raizen direttamente sul posto. E sicuramente glie l'avrei detto quanto idiota fosse stato! Certo, c'erano altissime probabilità che lui lo sapesse benissimo e che l'avesse fatto di proposito conscio di non so quale forza. Ma l'accordo fu stretto ed alla fine da una possibile cremazione prematura Raizen aveva ottenuto la possibilità di stringere un patto con i Draghi dell'Ovest ed io un aiuto in quanto stava accadendo.
    Forse era davvero il massimo se non il meglio che si potesse ottenere da quella situazione! Ryujin si ritirò, raccomandandomi di far presto. Io credevo che sarebbe stato Yukari a venire da me per la spada, ma purtroppo fece una cosa inaspettata. La cosa peggiore che potesse fare.
    Hibachi stava parlando quando un uomo inaspettatamente giunse. Stremato, bruciacchiato e spaventato, mi riconobbe non appena mi vide. Io riconobbi il lui Danzo, uno dei tanti che avevo guidato nello scacciare Enma da Kurohai e dare la possibilità all'isola di avere la pace che meritava e che mio nonno aveva sognato per quegli abitanti. Hibachi parve parecchi irritato. Non insistetti minimamente.
    Ha ragione Hibachi-san. Andiamo, Raizen. Dissi semplicemente, preoccupato. Che ci faceva un abitante di Kurohai lì?
    Nessuno osava avvicinarsi al Cratere del monte Gekido, era pericoloso sia per la lava che per i draghi! Dopo alcuni rapidi passi fummo fuori dal cratere e Danzo, farfugliando, mi raccontò tutti gli spiacevoli avvenimenti di Kurohai. Il mio volto divenne una maschera di dura pietra. Allungai una mano sulla spalla di Danzo, stringendogliela appena.
    La tua famiglia sta bene? Domandai, lui annuì, scosso. Raggiungili. Porta questo messaggio: Itai è tornato e sistemerà questa cosa. Di anche di non incolpare Yogan, sta venendo controllata da un altra persona.
    D... davvero? Purtroppo sì. Va, non avere paura. Dissi ancora. Danzo dunque lasciò me e Raizen da soli, dirigendosi non verso il villaggio, ma verso la costa dove presumibilmente la sua famiglia e gli altri avevano trovato rifugio.
    Indegno bastardo. Dissi con una voce degna dell'appellativo "gelida": se le sensazioni potessero influenzare la fisica, persino il Monte Gekido sarebbe coperto di neve. Yogan è nata per proteggere Kurohai. Ho cercato i draghi per quello scopo. Yogan è affezionata al villaggio, ed il villaggio è affezionata a lei. Cosa crede di dimostrare? Strinsi un pugno, dunque scattai senza aspettare Raizen. Ero veloce. Più veloce del solito, sebbene non stessi usando chakra o il potere di Chomei. Qualcosa in me era cambiato.

    Penso sia colpa della prigionia e del mio chakra usato per ripristinare la tua forza. Mi disse il Bijuu, indovinando i miei pensieri. Mi hai reso più veloce? Chiesi. Senza volerlo sì, il mio chakra ha conformato il tuo corpo in una maniera diversa. Tuttavia credo che tu abbia perso parte della tua capacità di controllare il chakra in maniera ottimale. Feci un mezzo grugnito. Mi ero allenato duramente per ottenere quel livello di controllo del chakra. Mi ero rotto la schiena per quel risultato, un po' mi spiace. Pensiamo a salvare Yogan ora, idiota!

    Rallentai la mia andatura casomai avessi lasciato Raizen appena indietro, dopodiché proseguimmo verso il villaggio a folle velocità che solo due Shinobi del nostro calibro potevano sostenere. Ho un orrendo dubbio, Raizen. I Ryukishi non sono distruttori, non dominiamo i draghi. Siamo loro compagni, loro pari e non li guidiamo in folli stragi sanguinarie senza senso. Yukari ha imparato a controllare Yogan e la sta usando per attaccare un villaggio innocente, che Yogan ama tra l'altro. Cosa intende dimostrare? Che è un pazzo assassino? La mia elucubrazione giunse dunque alla sua conclusione più logica. Ritengo che quell'uomo sia affetto dalla stessa furia che ha colpito i draghi dell'ovest. Forse in misura molto minore, ma comunque ne è rimasto toccato dopo aver dormito molto tempo con loro. Sta insozzando la Fiamma Immacolata con queste azioni... folli. Il mio pensiero andò dunque ad Hanako e Maku. Perché dovevano essere a Kuorhai proprio quei giorni! Soffocai quel pensiero: ero ninja abili, sarebbero sopravvissuti in qualche modo. Hibachi l'ha detto, Yukari è debole di carattere. Il tutto mi lascia pensare che Yogan stia venendo controllata e più compie queste azioni, più la Fiamma Immacolata si spegne. Sta usando le fiamme e la furia di Yogan, non la sua purezza, perché non sarà mai di stabilire un vero legame con la Fiamma Immacolata. In ogni caso, ho il sospetto che il suo potere derivi dal suono del suo strumento, se suona con uno strumento, o se canta o qualsiasi altra cosa.

    Io ero diventato il suo Ryukishi senza mai volerlo essere davvero. Avevo cercato una speranza nel Monte Gekido per aiutare la gente di quell'isola e sempre per loro avevo accettato le prove di fuoco e fiamme che Ryujin mi aveva posto dinanzi. Sempre per loro, alla fine, ero diventato un Ryukishi. Forse quelle mie azioni avevano indotto Ryujin a pensare che fossi degno della Fiamma Immacolata.
    Giungemmo al villaggio in fiamme. La luce, il calore e la puzza emanata dal fuoco mi colpivano più nell'animo che nei sensi. Avanzai fino alla mastodontica figura di Yogan nella quale Yukari si beava suonando per lei. Gli occhi della drgonessa, ora furiosi, ora spietati, ora arzilli e pieni di affetto erano velati come se vedessero una realtà che non esisteva. Yukari mi intimò di consegnargli la spada ed io in tutta risposta misi una mano su Garyuka. Presuntuoso da parte tua, Yukari il suonatore. Dissi il suo nome, curioso di vedere la sua reazione nel comprendere che conoscevo molto della sua storia. Hai deciso di controllare Yogan, rendendola tua schiava vedo. Perché se così fosse, lei non sarebbe la causa di questo disastro. Si vede che non comprendi nemmeno minimamente lo spirito di Yogan se le fai attaccare il villaggio che lei ha protetto dal giorno della sua nascita. I cittadini di questo villaggio la amano e lei ama loro. I miei fratelli la amano, e loro amano lei. Con un lieve cenno del capo indicai il villaggio bruciante tutto intorno a noi. Così, decidi di far compiere a Yogan azioni contro la sua volontà che la ferirebbero immensamente se solo avesse coscienza di ciò che sta facendo. In più vuoi rubare la mia spada, simbolo del mio legame con Yogan, forgiata per me e benedetta da Ryujin, per me. Feci scattare la spada appena in avanti e con un sinuoso ma lento movimento la estrassi dal suo fodero. La lama rossa vibrò, rilucendo tra le fiamme. Sei indegno del titolo del quale cerchi disperatamente di vantarti Yukari. L'unica cosa saggia che hai fatto fin'ora è stata stordire Yogan perché se avesse coscienza di ciò che le hai fatto fare sta certo che ti ridurrebbe a brandelli. Vuoi la spada? In racconti scontati si direbbe "vieni a prendertela". Io ti do un consiglio Yukari: arrenditi ora, libera Yogan e scappa. Ti lascerò andare e non ti inseguirò, libero per la tua strada, libero di continuare la tua preparazione e magari diventare più saggio così da essere un Ryukishi in futuro. Strinsi meglio tra le dita Garyuka, attendendo la sicura risposta negativa dell'uomo che ben presto sarebbe giunta. Si era spinto fino a tanto mosso dall'ideale che Yogan gli apparteneva e che era di diritto il suo Ryukishi. Un'idea sbagliata, ma probabilmente assai salda nelle sue convinzioni data la sua storia. E ci sarebbe stato da lottare: non avrei certo potuto attaccare Yogan, eppure ero certo che lui l'avrebbe mandata avanti proprio per quel motivo. Così come nella sua dimostrazione di onnipotenza anziché cercare di dimostrare le sue capacità si è limitato a dimostrare quanto bravo fosse a manovrare Yogan come la più infima delle marionette, facendole compiere azioni che dire assurde per Yogan stessa era poco.
    Ma se era colto dalla Furia e dalla disperazione allora quell'uomo non mi suscitava ira, ma pena. Ma la sua follia doveva essere fermata: per Yogan e per Kurohai che ancora una volta era in fiamme. E poi cenere. Ma quello era il villaggio della Cenere Nera e sarebbe sempre risorto.

    Se, come immaginavo avessi detto no, avrei lanciato un lungo sguardo preoccupato a Yogan. Dopodiche mi sarei morso il dito fino a far uscire una goccia di sangue ed avrei eseguito la Tecnica del Richiamo [Slot Tecnica] richiamando sul campo di battaglia Sojobo. Il Tengu, ancora una volta con me, mi fissò con aria stranita ed ancor di più Yogan: era abituato ad averla dal suo lato. Itai, cosa vuol dire questo? mi domandò il vecchissimo Tengu.
    Vedi Yogan, Sojobo-san. Lo capirai da te. Dissi gravemente. Il Tengu fissò per un lungo istante Yogan e sospirò, comprendendo che lei non era se stessa. Bene, Yukari, visto che insisti combatteremo. Raizen Lanciai uno sguardo al ninja di Konoha Yogan sembra intrappolata in un'illusione. Te l'ho detto, lei non farebbe mai una cosa del genere. Feci un profondo respiro. Liberiamola.

    Andiamo Chomei. Posso reggere la trasformazione senza impazzire se serve? il Biju sorrise sotto il suo poderoso elmo Ti sorprenderebbe. Eviterei di far male a Yogan, ma quel bastardo me la manderà contro. Se serve, vorrò avere le dimensioni necessarie. Per ora... mi serve velocità, molta velocità! Chomei fece una specie di risata e liberò il suo chakra, che giunse ame come una folata di vento poderoso.

    Il chakra di Chomei mi invase. I miei occhi rimasero normali, non c'era più nulla che lasciasse intuire il potere che scorreva in me. Rinfoderai Garyuka ed allungai le mani in avanti, pronto a scattare. Sojobo con un battito di ali fu davanti a me. Trasse anche lui la sua katana. Attento. Lo so, tranquillo.
    A lui il primo attacco: non avevo idea delle sue capacità, anche se conoscevo benissimo quelle di Yogan... e da lì a poco la situazione si sarebbe fatta a dir poco torrida.
     
    .
  14.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,993
    Reputation
    +684

    Status
    Online

    Il pifferaio







    Il suo voltò si indurì alle parole di Jigoku e non riuscì ad arginare lo scatto d’ira che sapeva lo avrebbe colto.
    Non riusciva a comprendere, più si mostrava volenteroso più veniva biasimato per un arroganza che non aveva mai esternato, quando era stato arrogante con quel dio serpentino?
    Quando si era inginocchiato?
    Quando aveva chiesto perdono per il caos che nemmeno era stato lui a provocare?
    Il peggio era che non trovare risposte non gli permetteva ne di comprendere ne tantomeno di trovare soluzione al problema.
    Ascoltò le parole di Jigoku immobile masticava rabbia, ma non dava a vederlo.

    Rinuncia omuncolo, ci sei nato stronzo.
    Non puoi cambiarti, sarebbe come chiedere ad un lupo di diventare pecora.
    Datti pace.


    Avrebbe sputato per terra se la calura non avesse seccato la sua saliva per aria, rendendo il gesto del tutto ridicolo.
    Jigoku era strano, forse la Volpe tra una chiacchera e l’altra era riuscita a mettergli la pulce nell’orecchio, ed era strano visto che solitamente Raizen cambiava raramente le sue posizioni dopo averle prese, le poche volte in cui citava Ryujin lo faceva quasi come se fosse in competizione con lui, strano particolare dato che questo sarebbe dovuto essere tra i draghi il leader incontrastato, una sorta di padre divinità. Che la sua inattività l’avesse reso poco degno agli occhi di Jigoku?
    Fu nuovamente nel suo mondo interiore, si sedette sopra un cubo bianco, come se la precedente discussione non fosse mai avvenuta.

    Son sicuro che qualcosa mi sfugge, ho visto dai tuoi ricordi che Jigoku non ha lo stesso concetto di giustizia che hanno tutti gli altri draghi, ed anzi si alleasse con i suoi Ryukishi cercando la forza che deriva dalla loro unione.
    Attaccò il tuo precedente contenitore perché questo gli sottraeva potere ed ora per come parla ad Itai pare che continui a cercarlo, mi ha chiesto di sostenere la furia della Mammola, non semplicemente di aiutarlo.
    Ed ha chiesto a lui di schiacciare il pifferaio non di risolvere semplicemente la situazione.
    Yogan è probabilmente la chiave di tutto, l’ultima nata ed anche la fiamma immacolata.
    Tu sei stata il fulcro di questo flusso, forse puoi confermare o confutare ciò che ho in mente, senti qua.


    Si voltò per parlare alla volpe bloccando la prima parola sul nascere.

    Beh?
    Che è quella faccia del cazzo?
    La mia vita è breve, se la passo a portare rancore perché non vengo ascoltato dal 90% del pianeta quando dico la verità capirai che dovrei blindarmi in casa a rimuginare sulla loro idiozia.
    …ti ricorda qualcosa?


    Incrociò le gambe e proseguì.

    Yogan è nata pura e tale è rimasta fino a quando è rimasta con Itai, anzi, forse è meglio dire che è nata neutra, e l’interazione con Itai che come hai visto influisce sulla vita altrui come una gomma da masticare per la strada, non è stata in grado di comprendere ne il suo posto nel mondo ne la via che dovesse intraprendere per scoprirla, è stata semplicemente presa e portata via.
    Insomma, non è stato dato modo di svilupparsi realmente in alcun modo, è si una profezia, ma è ancora adolescente.
    Hai presente le crisi di identità no?
    Tipo quelle che hai te quando ti chiamano volpe, o demone, o kurama.
    Che non si capisce se hai o meno le palle.


    Alzò un sopracciglio con un mezzo sorriso.

    Ecco, lei sta proprio in quella situazione.
    Entrambe le sue evoluzioni probabilmente non porteranno al male nella sua più classica forma ma probabilmente ci sarà una netta distinzione tra Yukari, quello che sembra essere un Ryukishi perfetto per quanto canonico ed Itai.
    Col primo, essendo un cavaliere canonico si avrebbe quello strano circolo di rabbia condivisa che probabilmente andrebbe ad incrementarsi, una fiamma ossidrica diciamo, il secondo invece sarebbe probabilmente in grado di porre realmente la parola fine alla maledizione mediante la bontà.
    Il che mi porta a pensare che questa è la ragione della mia inutilità, o almeno spero, non vorrei essere la solita pezza ignorata perché è finita li per caso.
    Io non sono ancora niente, non posso condividere la rabbia, non sono legato a Yogan e se pure mi legassi ad un altro drago non avrei lo stesso impatto sul clan, probabilmente sarei solamente un problema in più da gestire, inutile fondamentalmente.
    E se davvero la loro furia è la loro forza e reputano l’equilibrio infranto definitivamente è probabile che vogliano usare questo evento per portarsi ad un livello successivo, o per meglio dire Jigoku vorrebbe farlo guadagnandosi la totale indipendenza da Ryujin.


    Si sfregò una mano sul mento, mugugnando di tanto in tanto.

    Quindi io potrei davvero essere a malapena una figura di sfondo in tutto questo, o una figura decisiva, se sostenessi la FURIA di Itai probabilmente spingerei Yogan verso una parte che potremmo definire cattiva.
    Non so, prova ad immaginare una roba simile, tipo una nube di sentimenti da cui lei viene contaminata, se la sfida è tra la rabbia di Yukari e quella di Itai sarebbe il primo a vincere, a prescindere, se invece Itai agisse di buon cuore la situazione sarebbe pari e la sfida accesa.
    Ma è probabile che Jigoku tenga a Yukari più che ad Itai, per questo spinga per la lotta, il primo potrebbe essere più gestibile rispetto al secondo.


    Si alzò e battè le mani una singola volta.

    Si, mi sembra possa funzionare.

    Sparì, tornando in se, perdendo del mondo reale solo pochissimi istanti, forse un battito di ciglia.

    Hibachi potresti seguirci?
    Non ci serve il tuo aiuto fisico ma vorrei che anche tu potessi osservare il nostro operato, se temi per il vulcano posso lasciare un clone che lo sorvegli al posto tuo, che ci chiamerà se ce ne sarà bisogno.


    Un garante, ecco cosa sarebbe stato Hibachi.
    Mentre scendevano per la montagna e persino durante il dialogo tra i due Ryukishi Raizen tacque, osservando quanto il comportamento di Hibachi fosse mutato, non significativamente ma di sicuro l’aveva fatto.

    Hibachi, perché hai una forma umana?
    Sei il primo drago che vedo in grado di assumere queste sembianze.


    Chiese ancor prima di arrivare al villaggio, cercando di coprire i metri che ancora li separavano dal posto con le chiacchere, la forma del focoso drago dell’ovest lo lasciava perplesso, pareva che Jigoku lo biasimasse profondamente per quello, e tuttavia non aveva cambiato forma neanche quando punito dallo stesso, che ci fosse qualcosa sotto quella scelta. Forse un obbligo?

    Ah, Itai, di a quel tizio di far allontanare tutti i cittadini da Yukari, o sgombera direttamente il villaggio, non vorrei che fosse in grado di ipnotizzare loro come ha fatto con Yogan, mettere sotto dei civili non dico sarebbe abbastanza sgradevole.

    Finirono la discesa in poco tempo, ritrovandosi in mezzo alla discussione creata da Yogan, ormai tramutata in una rabbiosa scintilla che trasformava in fuoco qualsiasi cosa toccasse.
    Dopo lo scambio di parole tra i due Raizen si fece avanti, nonostante pochi istanti prima avesse creato due cloni sotto a delle macerie, nascosti nella terra, impossibili da vedere. Il duo, trio con Sojobo distava 12 metri da Yukari.

    Direi che siamo in stallo, tutti vogliono la spada, pare sia importante per il legame con Yogan.

    Parlò mentre si spostava, prima affiancando Itai poi ponendosi fra lui e il cavaliere spodestato.

    Ma temo che Yogan non meriti ne un flauto ne una spada.
    Per cui, Itai mi cederà la sua spada.


    Uno sguardo di pietra, duro e inamovibile quello di Raizen mentre tendeva la mano verso il kiriano per poi continuare a parlare mentre attendeva, non era sicuramente in grado di essere gentile, ma aveva l’innato talento di pretendere alla perfezione.

    Ed io la smonterò, dando la lama ad Hibachi e tenendo io l’elsa.
    E Yukari, se sarai altrettanto sicuro della tua posizione potrai consegnarmi il tuo flauto visto che io non sono in grado di utilizzarlo.
    Potresti anche tenertelo, di certo non sarò io a giudicare, ma stai sicuro che qualsiasi mossa tu faccia non ti porterà altro che dolore.


    Era difficile non credere ad una simile affermazione fatta da un uomo di quella stazza?
    Itai dopo qualche istante di malcelata sfiducia cedette katana e fodero, mentre lui e Sojobo schermavano il Colosso da eventuali attacchi di Yukari.
    L’esperienza di Raizen gli permise di completare l’operazione in pochi secondi, quando sfilò la lama dall’elsa una fiamma ne scaturì, inoffensiva, ma era di sicuro un’arma da maneggiare con la dovuta cura.
    Presa l’elsa la conservò dentro alle sue stesse vesti, mentre avrebbe rinfoderato la lama per poi immergerla mediante l’arte della terra in una roccia sigillandole in un unico blocco che avrebbe impedito l’estrazione.

    L’accordo è semplice, se Yukari suonerà il flauto Itai potrà usare la spada.
    E non farti ingannare pifferaio, posso rimontarla ben più in fretta di quanto tu possa immaginare.
    Non siamo qui per combattere, siamo qui per far scegliere Yogan, la creatura che TU hai imprigionato.


    Concluse di parlare incrociando le braccia, era tutto disposto e pronto, al pifferaio la scelta.
     
    .
  15.     Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,704
    Reputation
    +1,597
    Location
    Top Secret...

    Status
    Offline
    [Via dal Vulcano]

    Kyuubi

    Io non devo... Stava cominciando a rispondere quando Raizen interruppe il tutto con parole sferzanti che la fecero tacere. Se fosse stata umana la si sarebbe potuta immaginare mentre si mordeva le labbra, frustrata. Cercò di intervenire un paio di volte ma Raizen parlava senza dargliene il tempo in quel suo, possiamo proprio dirlo vista la situazione interiore, flusso di coscienza. Alla fine, mentre quello si stava alzando, battendo le mani, lei sbottò. E PIANTALA DI PARLARE DA SOLO! Quel Jigoku è un lurido sacco pieno d'odio e violenza, ma della peggior qualità, non è pura distruzione come me, non è un essere superiore ma solo un Verme. Sento ancora il puzzo delle sue intenzioni oscure anche se se ne è andato! Per QUESTO volevo andare via, quello avrebbe ancora meno scrupoli di te ad usarmi come una riserva di energia, piuttosto che avere a che fare con lui persino la tua assurda proposta di mutuo suicidio diventa quasi allettante! Ruggì e battè gli artigli contro le sbarre, ma quella conversazione era finita, probabilmente. Raizen aveva avuto quello che voleva.


    Hibachi sembrò sorpreso alla richiesta di Raizen di andare con loro, tanto che la sua risposta tardò di qualche secondo. Se lasciassi un tuo clone sarebbe come lasciare un maiale sudato nel centro del mio salotto, la puzza non andrebbe mai più via! Tuttavia...potrei anche venire a dare un'occhiata. Tutta questa faccenda merita di essere vista in prima persona. Acconsentì, seguendo il gruppo fuori dalla bocca del vulcano. Ma sia chiaro, io non vi aiuterò. Yogan è una responsabilità del suo Ryukishi, e Jigoku-sama è stato chiaro riguardo a questo...forse anche troppo. Se anche voleva lasciar intendere qualcosa non continuò quela frase, nè lo avrebbe fatto anche se tartassato di domande al riguardo.

    Stavano scendendo lungo il crinale, dopo aver congedato Danzo con gli ordini di accelerare l'evacuazione, quando arrivò anche la domanda sul suo aspetto. Semplicemente alcuni Draghi nascono con il dono di cambiare aspetto. E' molto raro, ad esempio nella mia generazione solo io ho questa capacità e secondo quanto mi disse mio padre è frutto dell'influenza con gli umani tramite i contratti, ma sono solo voci. Io ho deciso di mantenere la forma umana perchè mi permette di muovermi più facilmente, da quando mi sono svegliato dal sonno di pietra...e in una certa misura mi protegge dalla Furia Sanguinaria. Inoltre, lo faccio in ricordo del mio Ryukishi... Sogghignò. Con questo aspetto andavamo spesso in giro per le taverne a bere e toccare il culo alle donne. Bei tempi, quelli. Alla faccia dei monaci-guerrieri, si potrebbe dire.


    [Lo Pseudo-Ryukishi e la Fiamma Immacolata]

    Sei tu lo sciocco presuntuoso che non capisce niente. Yogan era destinata a me sin dall'inizio. Spiegò il suonatore con sufficienza. Parli dei suoi scopi e della sua natura, quando non sai nemmeno CHI sia la tua compagna, nè PERCHE' sia l'ultimo dei draghi ad essere nato. Aggiunse con trasporto, sottolineando le parole con movimenti secchi delle mani. La chiamano Fiamma Immacolata, ma tu non sai nemmeno come sia venuta al mondo, e quanto sia costata. Hibachi si accigliò, pur senza parlare, ma lo pseudo-Ryukishi sembrò accorgersene, e gli disse, rammaricato. Mi dispiace risvegliare questi brutti ricordi, ma non credi sia onesto spiegare all'Usurpatore il motivo per cui dovrebbe cedermi la spada? Io ero presente quando è stato deposto l'uovo, lo ricorderai bene. Sono qui solo per osservare. Replicò il drago, incrociando le braccia davanti al petto. Forse così non dovrò aspettare che sia Jigoku-sama ad informarci. Per una volta voglio vedere con i miei occhi.

    amiboshi031



    Yukari annuì, con un sorriso garbato. Mi sembra una buona scelta. Quindi, nuovamente duro nello sguardo, tornò a fissare Itai e Raizen. I Ryukishi sono i custodi dell'equilibrio tra i draghi rossi ed il mondo. Condividiamo la loro furia e permettiamo loro di sopravvivere. Ma Yogan è diversa. In lei non c'è nemmeno un'oncia della Furia Sanguinaria, è la Fiamma Immacolata perchè è il primo drago rosso nato senza la maledizione, sin da quando questa era stata lanciata. E lo è grazie al sacrificio di Seika, la compagna di Hibachi. Il drago distolse lo sguardo. Il suo Ryukishi fu l'ultimo a morire. Era molto anziano ed era anche il mio maestro. Quando capì che la fine stava per arrivare, Seika realizzò che l'intera razza dei Draghi sarebbe caduta vittima della Furia ancora una volta, e che il sistema dei Ryukishi era utile solo a rimandare l'inevitabile. Quindi, in accordo con il mio maestro decise per un ultimo sacrificio.

    Indicò Hibachi. Decise di generare un figlio senza la maledizione, anche a costo della sua stessa vita. Chiese a Hibachi di consumare il suo corpo nelle fiamme dorate assieme a tutte le uova che erano state covate in quel periodo. La Bella Estate (Seika) si sacrificò sul braciere (Hibachi), e sulla pira funeraria, dorata come un'alba, rimase solo l'uovo della Fiamma Immacolata, che venne lasciata a riposare nella Lava (Yogan) in mezzo ai gusci anneriti e spenti di tutti gli altri draghi non ancora nati. Il padre di Yogan teneva gli occhi chiusi ed aveva la mandibola serrata: quelli non erano bei ricordi. Il sacrificio di Seika è stato grande almeno quanto il tuo, Hibachi. Hai salvato il tuo popolo, ed ancora oggi ti rendo onore per questo. Yukari si inchinò al drago, con la voce rotta dall'emozione. Intanto però, la dragonessa era sempre imbambolata, completamente alla sua mercè. Le anime di tutti quei draghi non nati sono dentro Yogan, pure ed intoccabili. Quando lei raggiungerà la piena maturità, le fiamme del suo respiro potranno dare nuovamente vita a quelle Uova, da cui nascerà una generazione completamente guarita, e di rimando anche gli altri draghi verranno curati, o comunque miglioreranno parecchio...ma le serve un Ryukishi degno di questo nome per riuscirci. Un Ryukishi che sappia armonizzarsi con il suo spirito e col caos di tutte quelle vite potenziali. Il giovane tornò nuovamente su Itai, ancora con lo sguardo carico di sfida. La mia musica può farlo. Tu no.

    Per aiutare Yogan devo diventare un vero Ryukishi, come quelli di un tempo. E per riuscirci, per far comprendere a Yogan che sono ciò di cui ha bisogno, devo dimostrarle la mia forza, conquistando l'isola e riportandola alle antiche tradizioni. Allora anche la sua mente mi riconoscerà come suo compagno, mentre sono certo che il suo cuore già mi appartiene. Parlava più rapido, ora, alzando il tono della voce. Questo è quello che ho appreso nel mio sonno di pietra, e so che tu sei solo un indegno Usurpatore. Tu hai preso il mio posto nella sua mente, ed ora lo cederai, perchè questo è ciò che è meglio per Yogan. Ciò che è meglio per TUTTI I DRAGHI!

    amiboshi014



    Devo mettere da parte la sua mente, che TU hai avvelenato. E questa distruzione è solo per una rinascita ancora più grande. Ma tu sei CIECO e non capisci niente del quadro generale. Del grande sogno che ho visto nella pietra! Yogan capirà quando io sarò il suo compagno al cento per cento! L'evocazione di Sojobo lo lasciò del tutto indifferente. Chiama pure tutti gli alleati che vuoi. Io e Yogan assieme siamo INVINCIBILI! Sembrava pronto a scattare per conquistare la sua spada quando Raizen si mise in mezzo. E tu che vuoi? L'interruzione lo aveva preso alla sprovvista. Cedere la spada a te? Ad uno straniero che non centra nulla? E perchè mai dovreb.. Ma si ammutolì quando il ninja di Kiri acconsentì alla richiesta. La dai via...come se niente fosse. La fai smontare da lui? CHE RAZZA DI RYUKISHI SEI? DOV'E' IL TUO ORGOGLIO? Era come se avesse visto la più blasfema delle bestemmie. Io non ho imprigionato Yogan! La ho liberata dai pensieri velenosi che quel ninja le ha messo in testa! Proteggere il villaggio? Amare ed essere amata dai cittadini? Pensieri inutili per la Fiamma Immacolata! Lei deve SALVARE IL MONDO! Portò il flauto vicino alle labbra. Non serve che lei scelga: il suo cuore sa già che IO sono quello che farà compiere il suo destino.

    Poi ci fu solo una nota.

    E cominciò l'inferno.


    image_thumb28



    Yogan aprì la bocca gettando contro gli shinobi una vera e propria valanga di fuoco: sicuramente Yukari la stava in qualche modo influenzando con il suo flauto, o non si spiegava un simile incremento di potenza[Potenza 80 - Cono di 30 metri, largo 15 alla base - Concentrazione Nera +3 tacche]potenza. Il fuoco scarlatto avrebbe travolto rovinosamente ogni ostacolo, mentre Hibachi saltava lontano, portandosi al sicuro pochi istanti prima dell'assalto. Al contempo il terreno sotto Yukari si sarebbe modificato rispondendo alle sue note, andando a generare un effetto molto simile ad alcune arti ninja: il suolo si sarebbe fatto liquido ed avrebbe cominciato a scorrere con estrema violenza, cercando di coinvolgere quanti più nemici possibile ed intrappolarli in quelle rapide fangose, mentre all'origine si sollevava una sorta di testa di drago che avrebbe bombardato i nemici con sei proiettili di grandi dimensioni, due per Itai (uno Perforante ed uno Distruttivo), due per Raizen (uno Veloce ed uno Infuocato) e due per Sojobo (uno Veloce e uno Distruttivo). [Concentrazione di base Nera+2 tacche]
    Fiume Impetuoso di Terra - Doryuum Taiga
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Tigre (1)
    L'utilizzatore, mantenendo il contatto con il terreno, può generare un fiume di fango che scorrerà frontalmente a sé per un round. Il fiume è largo 6 metri e profondo mezzo metro, con una lunghezza pari a 21 metri a partire dall'utilizzatore; la Velocità dello scorrimento è pari alla Concentrazione incrementata di 3 tacche.
    Chiunque sia nel suo percorso verrà scaraventato via dalla corrente, indietreggiando di almeno 3 metri, e subirà un rallentamento finché all'interno: Velocità e Riflessi saranno ridotti di 2 tacche e avranno Intralcio Medio finché all'interno della corrente e per 1 round successivo. La potenza del flusso è pari a 30.

    Tipo: Ninjutsu - Doton
    (Livello: 3 / Consumo: Alto )
    [Da chunin in su]

    Proiettili di Terra del Drago - Doryuudan
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può creare dal terreno delle fauci di un drago di terra, dalle quali verranno scagliati fino a 6 proiettili di terra di diametro pari 25 centimetri, frontalmente l'utilizzatore. La potenza di ogni proiettile è 10 e avranno Velocità pari alla Concentrazione l'utilizzatore. Ogni proiettile può avere una proprietà extra, a scelta dell'utilizzatore: Perforante, oltrepassa le protezioni rompendole dove colpite; Veloce, la Velocità è incrementata di 3 tacche; Infuocato, può causare Ustione (DnT Media); Distruttivo, la potenza è 20 anziché 10.
    È possibile usarla combinarla con la tecnica "Fiume Impetuoso di Terra", sfruttando uno slot tecnica base per attivarla, oltre che il relativo consumo.

    Tipo: Ninjutsu - Doton
    (Livello: 2 / Consumo: Mediobasso ogni proiettile )
    [Da jonin in su]

    Sembrava che Yukari potesse vedere perfettamente anche attraverso le fiamme di Yogan, o non si spiegava una simile precisione nella mira.

    Yogan intanto avrebbe preso il volo, ruggendo al cielo come un demone privo di inibizioni e saettando nell'aria per poi scagliarsi addosso ad Itai con le fauci spalancate, in una carica violenta e dalle enormi potenzialità distruttive, che gli avrebbe squarciato il torace se subita appieno [Morso][Potenza 30 + Ustione (DNT Medio) - Velocità Nera + 4 tacche], l'attacco sarebbe arrivato appena una frazione di secondo dopo la difesa dai proiettili, cercando di cogliere il ninja impreparato, e cmunque andasse la coda della dragonessa serpentina sarebbe poi guizzata per aria cercando, con una contorsione tanto elegante quanto rapida, di travolgere la testa del suo "vero" Ryukishi [Coda][Potenza 25 + Stordimento - Velocità e Forza Nera +3 tacche]. Nel mentre Sojobo e Raizen non avrebbero avuto vita facile, dato che le note di Yukari avrebbero sollevato due grossi frammenti di pietra, detriti della distruzione, scagliandoli contro ciascuno di loro [Detriti] [Grande 5 Unità Dimensionali - Potenza 20, Velocità Nera +4 tacche]
     
    .
43 replies since 11/11/2014, 00:20   987 views
  Share  
.