Il Grande Evento

Il Juudaime Hokage

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    È colpa tua. Ratty

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    [Rivelazioni]

    Nah, niente palco d'onore, quello è per i Kage. E il nostro è...uhm. Diciamo che è indisposto. Borbottò alzando gli occhi al cielo, mentre la bambina arraffava i suoi pop-corn. Risposte poi alla moglie di Itai, presentandosi come meglio si doveva. Salve! Febh Yakushi, il miglior amministratore che Oto abbia mai avuto nell'ultima mezz'ora. Aveva da poco realizzato che se non agggiungeva un "ultima mezz'ora" o "ultimo mese" la gente del villaggio chissà come cominciava contorcersi per un misto di risata ed attacco isterico, quindi si era autoimposto di modificare la sua presentazione per preservare la salute pubblica. Poi la musica cominciò a levarsi, attirando sempre di più l'attenzione, quasi in maniera naturale, mentre il Mizukage rideva per quel primo scambio di battute...era strano, come se Febh avesse detto qualcosa che faceva sbellicare... Oh, si un'ottimo presentatore, non serve ridere così di lui...un frontman è pagato per sembrare ridicolo a volte. Meglio incoraggiarlo. Spiegò sorridendo con aria conciliante.

    E continuò a sorridere mentre Itai gli trasmetteva l'informazione. Non sembrava averla recepita realmente, tanto che annuì senza particolari segni di cedimento mentale. Si, certo. Naturale. Disse poi con un leggero tic all'occhio destro. Il mantello. Un perfetto cosplay. Un cosplayer cantante, perdipiù. Deve aver anche preso lezioni di canto, normalmente la sua voce mi urta ma oggi non è male. Salvataggio in extremis per la sua psiche e forse tutti quelli che aveva intorno...ma non aveva l'aria di poter durare. Fortunatamente arrivò la musica, e con essa il suo strano influsso che cominciò ad agitare la folla e a diffondersi come una specie di follia collettiva, con ninja e civili che si spintonavano ed agitavano in un'onda incontrollabile!

    WOOOOOO-HOOOOO!!!! Alzando un braccio Febh si unì ai festeggiamenti, cominciando a saltellare qua e là, facendosi avanti, in mezzo alla folla e di fatto senza più considerare il Mizukage e la sua famiglia. Il che probabilmente era un bene. Per loro. GRANDEEEE!! IL MIGLIOR COSPLAYER DI SEMPRE! WOOOOOOOOOOHHHH!!!!!!!!!!!!!! E con la musica incalzante anche le spinte dello Yakushi si facevano più decise, e considerando la sua considerevole forza riuuscva a spostare grandi porzioni della folla, pur senza far esattamente del male a nessuno, almeno per il momento. Al secondo ritornello anche i suoi sforzi si rinnovarono, mentre il "cosplayer" aizzava la gente muovendosi sul palco e cantando, lasciando che il suo mantello sventolasse per tutti, annunciando la sua identità in quella celebrazione tanto trionfale quanto poco ortodossa.
    Poi improvvisamente smise di muoversi, con la faccia ancora paralizzata in un'espressione da festa smoderata.

    Qualcosa nel suo cervello aveva finalmente collegato le informazioni, approfittando dei sensi intorpiditi dal genjutsu. La verità nuda e cruda era davanti a lui.

    E questo fu più che sufficiente per risvegliarlo in una botta sola da quella specie di euforia collettiva.



    Rimase là immobile, con una mano sul petto mentre tutti intorno saltavano, ancora preda della musica e di tutto ciò che aveva trasportato con sè, mentre la mente dello Yakushi era pienamente sveglia e finalmente capiva. Capiva che non importava che avessero soggiogato un ninja di Oto con un genjutsu sonoro, per quanto inoffensivo. Capiva che non importava il fatto che gli equilibri di potere nell'alleanza sarebbero cambiati. Capiva che, alla fin fine, il problema era che qualcuno aveva dato un riconoscimento ad un cretino...e questo lo aveva messo in una posizione di vantaggio, almeno burocratico, rispetto all'Amministratore. E questo decisamente non poteva tollerarlo. Non voleva essere Kage e avrebbe cercato di ammazzare chiunque lo volesse nominare, ma allo stesso tempo non voleva che uno che aveva sempre reputato inferiore fosse, almeno nei titoli, sfuggito a questo suo schema mentale.

    Un bambino arrabbiato perchè l'amichetto ha un giocattolo nuovo, in sostanza. Un giocattolo che per inciso non vuole, ma non vuole nemmeno che lo abbia l'altro. Una passeggiata per qualunque psicoterapeuta da analizzare. Ma i ninja di Konoha non lo avrebbero ricordato come una semplice reazione puerile...la questione sarebbe stata molto più seria. MA SIETE DEL TUTTO RIMBECILLITI? Gridò, ma certo non abbastanza forte da sovrastare la musica, quindi per la frustrazione battè un piede a terra, sollevando un lastrone di roccia sotto di sè, così da sollevarsi sulla folla di diversi metri e risultare sicuramente visibile a tutti [Rovesciamento Terrestre]. Al contempo stava già componendo un gran numero di sigilli mentre il chakra ed il suo intento omicida si riversavano tutt'intorno come una marea pericolosa...poco prima di concentrarsi una sorta di altissimo pilastro luminoso alle sue spalle, che sembrava spuntare dal terreno come se queso fosse liquido. [Shin Kaiten no Jutsu - Sekai]
    Shin Kaiten no Jutsu - Sekai
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Tigre, Drago, Tigre, Drago, Ariete, Drago, Aquila, Drago, Ariete, Drago, Tigre, Drago, Tigre
    L'utilizzatore può creare una colonna di chakra alta 12 metri a che si muoverà attorno a lui lentamente. La colonna ha velocità pari alla Concentrazione dell'utilizzatore, toccarla o attaccarla senza l'utilizzo di chakra non procurerà alcun effetto. L'utilizzatore può spostare la colonna tramite slot azione entro 24 metri da se e farla immergere tramite azione gratuita veloce causando una scossa sismica dal raggio di 30 metri. Le strutture subiranno un danno di Potenza pari ad 80, chiunque eccetto l'utilizzatore si trovi in quest'area subirà Intralcio Grave. Il mantenimento costa slot tecnica avanzato.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 2 / Consumo: Elevato - Mantenimento: Alto per turno )
    [Da specializzazione in su]
    Difficile passare inosservato, e mentre sul suo viso stava un'espressione che mescolava esasperazione e furia infantile in parti uguali, ecco che l'amministratore, dal suo "piedistallo" di pietra puntò una mano contro il nuovo Kage

    Ora, prima che io rada al suolo questa piazza, ditemi CHI E' L'IDIOTA CHE HA NOMINATO KAGE QUEL DECEREBRATO?
     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Il Grande Evento

    E lo Yakushi Pazzo



    Non appena vidi Febh non comprendere il messaggio che gli avevo recapitato pensai subito al peggio. Ero stato chiaro, le mie parole non avevano possibilità di essere fraintese per cui il tutto verteva su un'unica possibilità: un netto rifiuto psicologico all'idea che Raizen Ikigami potesse essere Kage. Così mi avvicinai ad Ayame, approfittando della musica, sussurrandole qualcosa all'orecchio.
    Allontaniamoci di qui, perché sta per succedere qualcosa di brutto. Brutto? Fidati.
    Così la presi per mano e con molta calma, silenziosamente, come si confà agli individui che cercando di scappare da una bestia feroce ci allontanammo da Febh ed il palco. Ayame sembrava non capire, ma le mie parole erano stranamente serie.

    Dunque Raizen iniziò a cantare e scoprii con una certa sorpresa che quel bisonte alto due metri aveva un'ugola d'oro. Ecco, quello sarebbe stato il suo soprannome da lì alla notte dei tempi. Raizen 'Ugola d'Oro' Ikigami. A parte però quei pensieri la musica scatenò in me, in Ayame e persino nelle bambine qualcosa. Una voglia, quasi irresistibile che ci attirava al palco. Ora, fossi stato da solo non avrei cercato di combattere quell'istinto ma la presenza di Ayame, Jukyu e Nana da un lato e di un Febh che sembrava rifiutare l'ovvio dall'altro (temevo grandemente la sua reazione quando avrebbe compreso quella ovvietà) rendeva tutto irrazionale. Io dovevo stare lontano dal palco, non avvicinarmici! Inoltre la calca di un concerto non era il posto adatto a due bambine di cinque anni, le avevo portate lì solo perché ritenevo fosse una noiosa cerimonia ufficiale!

    Imprecai contro Raizen e le sue idee malsane, imprecai contro Febh e la sua instabilità mentale e puntai i piedi per terra, tenendo Ayame ben salda per impedirle di allontanarsi. Dopodiché con un notevole sforzo di volontà condussi lei e le bambine in un posto più riparato dalla musica, dove parvero riprendersi dall'effetto. Nel mentre Eiatsu si ficcava in un vicolo, ma era dalla parte opposta della strana.
    Cosa... disse Ayame, quasi ansimando. Stringeva le bambine con fare protettivo, che ancora lottavano per liberarsi.
    un Genjutsu. Giuro che quando lo vedo gli cavo la sua ugola d'oro dalla gola a Raizen, e non me ne frega nulla se ciò signific...

    Ci fu un rombo. Un rombo che non aveva niente a che vedere col concerto. Febh Yakushi era arrivato alla consapevolezza tanto attesa ed aveva deciso di attirare su di se l'attenzione. Una colonna di chakra circolava lentamente attorno a lui ma non riuscii a distinguere cosa urlò perché la musica non aveva di certo intenzione di fermarsi.
    Ora, al mondo c'erano pochi ninja di grado di combattere ad armi pari contro Febh ed in quella piazza non avevo visto nessuno se non me ed il neo-Hokage - che gli inferi possano inghiottirlo precocemente -.
    Ayame, allontanati con le bambine di qui, avvicinati all'ingresso del villaggio... io vado a fermare quel pazzo.
    Ayame mi guardò, appena preoccupata. Sembrava così divertente!
    Tutti trovano Febh divertente finché non fa "il Febh". Borbottai, per poi uscire dal vicolo. Richiamai il chakra di Chomei, anche se il controllo che avevo raggiunto era tale che all'esterno non cambiò praticamente nulla [Tecnica Base] dunque mi avvicinai a Febh senza correre, scansando le persone che si stavano allontanando spaventate. Quando fui a circa dodici metri dalla colonna di chakra composi alcuni sigilli ed un sibilo molesto, un fischio costante e penetrante su udì nell'aria (sempre se le note non si fossero fermate) [Tecnica Avanzata]
    Fuuton - Fūryūga
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Gallo, Capra, Drago (3)
    L'utilizzatore può ricoprire un proprio arto di chakra di vento, che gli permetterà una maggiore capacità di taglio. La potenza dell'attacco è pari a 80 e taglia qualsiasi difesa con valore di durezza inferiore la capacità di taglio.
    È richiesta una rincorsa di almeno 9 metri, che avrà una velocità incrementata di 3 tacche; richiede slot azione ed un movimento dell'arto atto a tagliare. L'utilizzatore può subire AdO se i Riflessi pari o inferiori la Velocità avversaria. Durante l'esecuzione, verrà prodotto un sibilo molto acuto, udibile anche a grandi distanze.

    Tipo: Ninjutsu
    (Livello: 2 / Consumo: Elevato )
    [[Capacità di Taglio: 1 ogni grado]]

    [Da jonin in su]
    .


    Impronta di Chakra [2]
    Talento: L'utilizzatore ottiene un'impronta di chakra a scelta tra: Fuoco (katon), Acqua (suiton), Terra (doton), Elettricità (raiton), Vento (fuuton), Luce (genjutsu), Oscurità (tecniche derivate) o impronte concesse dalle TS; l'impronta Oscurità non si può sommare o sostituire alle altre categorie. È possibile acquisire fino a 3 volte questa abilità, scegliendo un elemento differente. L'impronta concede un potenziamento alla potenza o efficacia di una tecnica avanzata che sfrutta l'elemento; il bonus è doppio se fronteggia o è combinata ad una tecnica con un elemento debole a quello selezionato. Luce e Oscurità non hanno elementi deboli. Il potenziamento è pari a +10. Non è possibile sfruttare le altre abilità 'Talento' in combinazione.
    (Vento)

    [Scala di Forza: Fuoco> Vento> Elettricità> Terra> Acqua> Fuoco]



    Ninjutsu Inarrestabile [2]
    Speciale: L'utilizzatore può migliorare la potenza delle proprie ninjutsu: se potenziate con una qualsiasi abilità 'Talento', la potenza aumenta di 10.


    .
    Quello forse sarebbe stato sufficiente per tagliare in due l'enorme colonna di chakra. Così presi una rapidissima rincorsa ed intercettata la colonna l'avrei colpita con un fendente ascendente che avrebbe potuto tranquillamente tagliare in due un uomo. Sperando che la tecnica avesse avuto effetto mi sarei allontanato, iniziando a scalare il rilievo innalzando a Febh per poi arrivare dinanzi a lui.
    Scatenare una guerra per l'elezione di Raizen non è un po' eccessivo persino per te? dissi, senza riuscire a non mettere una punta di ironia in quelle parole. Sono certo che esiste una spiegazione logica a... feci un gesto con la mano, indicando il palco ... questo. Se hanno messo lo Shinobi più indisponente dell'Accademia come Hokage, devono essere proprio disperati. Non dirmi che questo non ti fa piacere.
    Ma guarda un po'. Cercare di prendere Febh con le parole piuttosto per il collo. Ero proprio diventato bravo.


    Edited by -Max - 7/8/2015, 22:41
     
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    Definire Raizen solamente un povero sprovveduto che si diverte sopra al palco come un beota era uno di quegli errori in cui gli piaceva far cadere chiunque interagisse con lui. Una lieve forma di deformazione professionale che difficilmente ora che era Hokage avrebbe abbandonato.
    Quello spettacolo e la musica degli otesi ne erano un esempio perfetto, non aveva alcuna finalità offensiva a quei livelli, questo era palese, ma era un mezzo di controllo eccezionale che gli permise di notare subito dal palco l’unico elemento nella folla che premeva per allontanarsi nello stesso momento in cui aveva percepito qualcosa di potenzialmente pericoloso per la sua incolumità, dopotutto, perché informare chiunque di come intendesse prendersi cura della sicurezza dell’evento?
    Poteva comprendere che lo spettacolo fosse sgradito per una certa tipologia di orecchie, ma era una ventina di minuti che andava avanti e di certo quelli scarsamente interessati avrebbero tranquillamente potuto abbandonare l’area prima, non poco dopo l’attivazione di quel genjutsu, andando contro sia alla sua forza che all’interesse manifestato fino a quel momento.
    Chiunque sotto a quel palco era sottoposto al suo sguardo falsamente distratto, ma al piccolo fuggitivo avrebbe badato qualcun altro, aveva visto più di una figura muoversi verso di lui, e quindi non si scomodò, bastava un solo ninja in grado di dare l’allarme per fare in modo che quell’individuo avesse alle calcagna i ninja più forti dell’accademia.
    Esclusi i sottoposti di Atasuke, loro al contrario di Shizuka avevano avuto problemi col genjutsu, probabilmente a causa di tutto il suo “talento” organizzativo, o almeno così pensò il Colosso.
    Fu dopo qualche secondo che arrivò sotto al palco Shizuka, ad interloquire col clone di Raizen appositamente creato prima dell’inizio dello spettacolo, credeva non vi avrebbe dovuto far ricorso, ma a quanto pareva si sbagliava, purtroppo o per fortuna.

    Un po’ tardi per abbandonare lo spettacolo non trovi?
    E proprio nel momento in cui questo risulta essere lesivo per qualsiasi tipo di attività che non sia il seguirlo.
    Facciamo così, ti creo un altro clone e gli correte dietro insieme, io resto qui per eventuali altre comunicazioni da parte di terzi, dopotutto sanno che mi trovo qui, non vorrei deluderli.


    E così fece, creando un accompagnatore per Shizuka lievemente più discreto rispetto al se stesso originale, un uomo qualunque con i capelli neri legati in una coda bassa e classica divisa ninja.

    Andiamo.

    Mosse verso l’individuo, saltando da un tetto all'altro in modo da poter mantenere sufficiente campo visivo sulle strade da poter vedere le sue svolte e mantenersi nascosto, più con l’intenzione di farlo tornare a ballare che per reale intenzione difensiva: era la sua festa dopotutto!
    Stava per partire quando si battè una pacca sulla fronte.

    Ah no! mi hai detto che già ci sta un clone alle sue calcagna, vado solo io a sto punto, tu resta qui che non si sa mai.

    Mentre il clone si organizzava con l’unica persona che poteva considerare realmente amica la situazione nel pit la situazione iniziava a precipitare per mano di Febh.
    L’hokage sorrise.

    Ahhh… Febh…

    Pensò pienamente soddisfatto della reazione dell’otese, poteva davvero comprendere un essere umano dotato di un ego nella norma quanto Raizen potesse essere felice in quel momento sapendo che tutto quello scaturiva da chissà quale forma distorta di invidia?
    Tuttavia la sua reazione non mirò a rigirare il dito nella piaga quanto a sedare il prima possibile la popolare capacità di Febh di distruggere qualsiasi cosa gli capitasse a tiro, ed una cosa simile non poteva certo accadere dopo che era riuscito a far tirare a lucido il villaggio.
    Mentre Raizen passava il microfono al vero cantante per potersi muovere senza impedire alla musica di fermarsi Febh iniziava a comporre i suoi sigilli, ma la vicinanza tra il pit e il palco, data l’assenza delle transenne e dei bodyguard a difesa della band, permise al Colosso di azzerare le distanze in un balzo, arrivando sufficientemente vicino all’otese da afferrargli la mano mentre componeva i sigilli [AdO] impedendogli di porgere la fastidiosa domanda. Conosceva Febh da parecchio tempo, probabilmente ben più di gran parte degli otesi, e sapeva a quali sentimenti corrispondevano quelle azioni.

    E tutto questo è possibile solo all’unico maestro!
    L’unico che potesse insegnare al Pilastro della foglia segreti a lui ancora sconosciuti!
    Direttamente da Oto l’immortale FEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEBH YAKUSHI!


    Fortunatamente al contrario di chiunque altro li sotto la sua voce era ancora amplificata mediante un microfono portatile e quindi udibile quanto la musica.
    Grazie ad un gesto di sollecitazione della sua mano persino la presentazione del “maestro” venne accolta dalle fiamme del palco mentre Raizen gli teneva la mano alzata e lo rivolgeva verso il pubblico per permettergli di vedere la folla ora incuriosita dal volto nuovo che gli veniva presentato.
    Anche se qualche sguardo, appartenente per lo più al corpo di guardia incuriosito dalla figura che si spostava tra la folla in orizzontale rispetto al palco, non era focalizzata verso la nuova star, presentata niente popò di meno che dall'Hokage appena eletto!
    Che la cosa potesse scatenare altre strane reazioni in Febh o ledere in qualche modo l’equilibrio emotivo che Raizen cercava di ristabilire?
    Un imprevisto che sperava la sua fantasia trasformasse in un occasione per creare ulteriore baccano, ma esclusivamente sonoro, agli effetti, visto dal pubblico, quello non era altro che un nuovo, stravagante evento durante quella serata di musica spacca timpani ed esibizioni vanitose.
    Sperava che il momento di gloria lo facesse focalizzare su se stesso più che sulla violenta invidia che lo muoveva, ma in caso contrario Itai pareva già pronto all’azione, ma era meglio evitare che scendesse in campo, il mizukage che si muoveva per difendere Konoha sarebbe stato un punto d’attrazione troppo interessante per impedire a Febh di scatenarsi nuovamente.
    Doveva solo aspettare notizie dal nuovo clone partito con Shizuka, e se i cieli, Febh compreso, glielo concedevano, quel giorno si sarebbe concluso solamente con grida di felicità e buona musica.
     
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    Ichiraku Ramen era il posto ideale per collocazione geografica: era sulla via principale, giusto a metà strada tra la piazza e il punto Z, tuttavia la struttura non era adatta al piano. Optai per la sala del The della Foglia, che (con quale variazione al piano originale) era divenuta l'opzione migliore per diversi motivi: era appartata, lontana dal caos della piazza e la sua divisione in stanzette era perfetta.
    Giunsi nei presso del bosco lentamente, senza utilizzare particolari abilità o voltandomi per vedere se qualcuno mi seguiva. Potevo sospettarlo? Enormemente. Se avessi voluto giungere indisturbato fino al punto Z non sarei proprio passato per la piazza, no? Non avrei fatto si che il mio allontanamento fosse coinciso con il jutsu rivale, palesando ad eventuali occhi indiscreti il mio status di abile ninja...più erano e maggiore sarebbe stato il divertimento: allontanatevi dalla piazza, allontanatevi. In questo genere di operazioni nulla era lasciato al caso.

    Come mi aveva raccontato Keita, la sala era uno dei luoghi più suggestivi dell'intero villaggio; il clan Yamanaka ne aveva fatto un fiore all'occhiello e una vera attrazione turistica per i viaggiatori. Oltrepassai il viale alberato fino a giungere sul ponte in legno che conduceva all'edificio centrale, proprio mentre uno zampillo d'acqua fuoriusciva dalla superficie in un divertente gioco di forme. Cercai di afferrarlo con la mano senza riuscirci poi molto...le mie azioni, l'espressione del mio volto, ogni cosa facevano parte della mia recitazione. E il tutto a fari spenti, senza sapere se la platea era piena o completamente vuota.
    Il locale invece era mediamente affollato, anche il via vai in quella zona della città era enormemente inferiore rispetto ai dintorni della piazza: l'evento del giorno era li, dopotutto. Tuttavia le persone più tranquille e meno inclini a musica di quel tipo avrebbero sicuramente trovato in quel posto pace per i loro sensi. Mi avvicinai ad una delle cameriere, vestiva un candido kimono ornato di una fantasia floreale. Chiesi una stanzetta tutta per me e, una volta condotto al suo interno, ordinai una tazza di the speziato, corretto con un goccio di sakè. Avrei sorseggiato la calda bevanda per diversi minuti, stendendomi sul pavimento e contemplando la bellezza degli alberi che si vedevano dall'apertura sull'esterno e tra le canne di bambù utilizzate come divisori. Era tutto così lento e calmo lì...certo, lo avevo scelto apposta: l’unico modo per entrare era attraverso il ponte e da lì ne avevo piena visione.

    Trascorso un tempo sufficientemente lungo da scoraggiare eventuali inseguitori (dopotutto, se ve ne fossero stati, avevano deciso di abbandonare il cuore dell'attività per seguire un perfetto sconosciuto), che avrebbero tranquillamente potuto monitorarmi dall'esterno senza perdermi di vista, mi rivolsi nuovamente alla stessa cameriera ordinando una porzione di biscotti fatti in casa e un'altra tazza di the, questa volta al ginseng, al sacco e chiedendole di indicarmi dove fosse il bagno. Trascorso il tempo necessario per lavarsi le mani, mi diressi al bancone dove avrei ritirato la mia ordinazione e pagato il conto.

    " Va alla festa per l'Hokage? "

    " Oh no, penso che mi stenderò qui nel bosco. E' una cosa bella giornata anche solo per restare in questo magnifico posto; ma stare qui ha predisposto il mio animo ad una buona ora di meditazione. Ho intravisto un pesco stupendo oltre il lago. "

    Salvo indesiderata ma non "inaspettate " interruzioni, sarei stato 20 minuti in totale all'interno della sala per poi ripercorrere il porticciolo e andarmi a piazzare sotto l'albero citato poc'anzi, a meno 500 metri di distanza nella parte iniziale del bosco secolare. All'ombra dai raggi dei sole avrei posato il sacco a terra e, rivolto verso il verde a gambe incontriate, avrei iniziato una comune pratica di respirazione prima dell'inizio della meditazione. Ad occhi socchiusi sarei rimasto per almeno un'ora completamente immobile. La festa intanto avrebbe continuato e, lontano dalla Festa e dai casini ben accetti di Febh, avrei saggiato lo spirito degli ignoti inseguitori per tutto quel tempo...ma era davvero lì il pericolo?

     
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    [Il giusto contentino]

    Si trovò le mani bloccate poco prima dell'ultimo sigillo, mentre le grandi quantità di chakra che stavano per dare origine alla tecnica si dissipavano, tornando nelle loro componenti essenziali. TU! Come diavolo ti...? Stava già sibilando furioso, pronto a strappare la testa da mezzo alle spalle del colosso, quando quello lo prese una volta di più di contropiede, annunciando a tutti la presenza dello Yakushi, apostrofandolo quale "maestro". E...eh?


    Balbettò, non del tutto sicuro di quanto stesse effettivamente accadendo, ma quando si trovò col braccio sollevato, le fiamme che rispondevano e la folla che gettava grida salvo qualche outsider un pò timido, ecco che l'ira si ritrasse come se trascinata via dalla risacca, sostituita da qualcosa di caldo che andava salendo...la gente acclamante fa sempre uno strano effetto, e decisamente Febh non era abituato a stare al centro dell'attenzione, o perlomeno non in mezzo a qualcosa di positivo: di solito veniva guardato con terrore, odio o mentre gli astanti recitavano un qualche mantra di protezione dalla sventura.

    Ma quella gente che acclamava (schiavi del jutsu, ma chissene), la musica crescente e le luci...era più che abbastanza per farlo partire per la tangente, tanto che, una volta liberata la mano da quella del nuovo Kage, subito si mise in posa a braccia conserte con l'espressione più soddisfatta di sempre, mentre rideva tronfio di orgoglio. AHAHAHAHAHH! MA CERTO, IL MIO ALLIEVO FA COSE GRANDI, E LO DEVE SOLO A ME! AHAHAHAHAHAHAH!!! Avrebbe dato una pacca sulla spalla a Raizen, quasi stesse approvando il suo operato e dando la sua benedizione. Konoha ha finalmente trovato un ninja passabile come Kage. Con quello che gli ho insegnato non avrà mai problemi! Cercò una ridicola voce impostata (tanto quasi nessuno poteva sentirlo con quel baccano) Quindi alzò entrambe le mani al cielo come a chiamare una nuova acclamazione, mentre dai polpastrelli emergeva almeno una dozzina di saette che si dispersero in cielo, ramificandosi come se da ogni scarica ne nascesse una seconda e poi una terza [Progenie di Fulmini]Tecnica Economica: -50%. Aveva contribuito ad aumentare il caos e la confusione di quello spettacolo pirotecnico. AVANTI, LA FESTA CONTINUA! AHAHAHAHAHAH!

    A quanto sembrava l'emergenza era stata sedata...ma adesso chi avrebbe avuto il coraggio di far scendere lo Yakushi dal piedistallo?

    Edited by Febh - 13/8/2015, 18:03
     
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    Tana alla sala da Thè







    L’individuo, come scelse di chiamarlo Raizen, alla fine fece ben poco, talmente poco che l’Hokage fresco di nomina scelse di mandare Shizuka e Atasuke a perlustrare nuovamente la folla, per accertarsi che non ci fossero nuovi disertori i cui spostamenti potevano essere coperti da quella prima esca.
    Fortunatamente un clone aveva ben pochi modi per spendere la sua giornata se era stato creato per essere messo alle calcagna di un singolo individuo, per cui la copia spese il proprio appollaiata sul ramo di un albero.
    Fu solo poco dopo una mezz’ora che il soggetto si decise ad uscire per recarsi a meditare vicino al bosco, azione che fece comprendere alla copia che attendere ulteriormente alla stregua di un piccione che aspetti il suo obiettivo per defecargli sulla testa non era la cosa migliore.
    Fu lui a muovere il primo passo, anche perché lo spettacolo dopo tutto quel tempo era in dirittura d’arrivo, il che voleva dire una grossa folla che si sparpagliava nuovamente per il paese.

    Decisamente meno chiassoso del concerto, nevvero?

    Interloquì, quasi comparendo magicamente dalle fronde degli alberi alle spalle di X, si dondolava lievemente tra il tacco e la punta del piede, stringendo le labbra come il più indifeso dei cittadini, voglioso solo di scambiare due chiacchiere con un altro appassionato della meditazione come lui.
    Se era pericoloso e cercava di nascondersi era certo che fino al termine dello spettacolo sarebbe restato inchiodato a parlare li con un signor nessuno, se non lo era… beh, Raizen ne avrebbe avuto la certezza, nel secondo coso si sarebbe comunque divertito ad infastidire un uomo.

    Sul palco



    Si, era decisamente riuscito ad evitare di scatenare Febh, altra cosa di cui Konoha gli era debitrice, qualche ditta di edilizia si sarebbe invece dovuta asciugare la bava alla bocca, per questa volta il Tornado Otese era stato incatenato.
    I pezzi continuavano a susseguirsi, prolungando lo spettacolo per un’altra ora in cui il clone avrebbe presenziato sul palcoscenico mentre Raizen, si sarebbe calato giù dal piedistallo di roccia insieme a Febh.

    Vieni mio caro, la folla potrà aspettare, ci sono grandi cose che devo confidare a te ed alle altre alte cariche.

    Raizen, Febh e Itai -precedentemente chiamato dal clone, si sarebbero trovati in una piccola sala insonorizzata costruita appositamente per loro sotto al palco, difficile a dirsi, ma qualsiasi cosa avessero fatto o detto li sotto il mondo non avrebbe avuto modo di saperlo, anche se, di fatto, non sarebbe accaduto poi niente di che.
    Il Colosso avrebbe guardato i due qualche volta, passando lo sguardo dall’uno all’altro senza proferir parola per qualche secondo.

    Beh, era la mia festa, vi è piaciuta?

    Chiese sorridendo, lievemente teso.

    No dai, scherzavo.

    Aggiunse dopo qualche secondo a prescindere dall’arrivo delle risposte.

    Insomma, diciamo che non sono tanto avvezzo a queste cose, ma in questi casi non ci si dice “siamo tanto amici collaboriamo per il bene” ?
    Onestamente non so nemmeno se devo fare una sfilata tra la folla, sapete, saluti, baci, abbracci, zitelle in lacrime, bambini grassocci da benedire… cose così…


    Li guardò nuovamente.

    No dai, seriamente.

    Sospirò, come per digerire l’ultimo pesante rimasuglio di festa.

    Ci sono cose che devo sapere?
    Di qualsiasi tipo…?
    Alleanze, screzzi, crepe interne all’accademia.
    Ricordo della tensione tra Kiri e Oto, potrebbe essere un buon momento per risolverla.
    Magari potremmo anche cercare di capire se il deserto ha inghiottito Suna o se effettivamente ancora abita qualcuno dentro a quello scatolone di sabbia.


    Si lasciava ancora sfuggire qualche goliardica figura retorica, ma era percettibilmente più serio mentre chiedeva ragguagli sulla situazione accademica.

    Anche perché, onestamente, avrei io qualcosa da proporre a voi.

    Avrebbe detto dopo aver ascoltato le risposte dei due.
     
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    " 'Mi saranno utili i tuoi servigi.', dicesti. "

    Disse il ragazzo prima ancora che l'Hokage finisse la sua frase.

    " Io attendo ancora il pagamento per il mio lavoro, Raizen Ikigami. E come se non bastasse ti ho anche salvato la vita qualche mese dopo, sempre senza compenso ovviamente. Io non sono Lui, non ti faccio sconti o favori per mera amicizia! "

    Le parole di Eiatsu erano attente e mirate, eppure il ragazzo non si degnava ancora di guardare in faccia la più alta carica di Konoha anzi, continuando a mantenere la sua posizione di meditazione, con un cenno della testa invito il gigante a sedersi accanto a lui. Il foglioso aveva sicuramente capito chi fosse in realtà il suo interlocutore e che il temo passato ad osservarlo non era stato affatto buttato.

    " Però devo ammettere che mi hai sorpreso, al tempo non avrei scommesso un soldo bucato sulla tua scalata al potere. Detto ciò il tuo status attuale non solo ti permetterà di sdebitarti con me ma anche di poter offrire qualcosa di più che una parola data e il fallimento per ciò che non sei riuscito a compiere a Lui."

    Qui si stava riferendo all'accordo che risaliva a circa 4 anni prima, e alla missione di eliminazione che avrebbe dovuto portare a compimento.

    " Ti racconterò una storia. Quattro dei ninja più potenti del continente partono per una lunga e complicata missione. Tre di questi non ritornano e tra di loro c'è il capo di una grossa associazione il quale lascia senza guida tutti i suoi sottoposti. I piani di una vita sembrano essere andanti in fumo e così, mese dopo mese, tutti si dimenticano del passato e delle promesse fatte e di quell'uomo nessuno ne ricorda nemmeno più il volto.

    Bhè, non è così che andranno le cose. Alla Villa gli altri ci hanno già rinunciato ma, se io conosco bene di chi stiamo parlando, tornerà e non con le mani vuote. Si, io penso adempirà anche al tuo di compito. Quindi in sostanza sei in debito con me e sarai anche in debito con Lui..."


    Un leggero sorriso si stampò sul suo volto. Situazioni come quello lo elettrizzavano da morire, quasi più di un'autopsia su un cadavere rilevante, e sapeva di giocare sul fuoco: ma con Raizen Aloysius aveva voluto così, con lui niente patti o catene di sicurezza...si faceva alla vecchia maniera.

    "Oggi sono qui per iniziare ad estinguere questi debiti. Sebbene tu non ti sia fatto più vivo, i piani si siano evoluti e gli obiettivi modificati, conosci molte cose Raizen e questo ti autorizza e al tempo stesso vincola a salire sulla barca. Ma di questo parlerai con Lui a tempo debito, molto presto spero...io sono solo venuto a completare un'altra delle mie missioni ed ora è il turno di Konoha a pagare dazio. Non diffidare, anche Oto non si tirerà di certo indietro e i preparativi sono già in corso...il tutto avverrà a pochi giorni da oggi. Seguendo il piano originario, ho mantenuto il Suo spirito di non recare veri danni al Villaggio che ora sei tenuto a proteggere...pensa che a casa mia sarò molto, molto più crudele in tal senso. Ma Lui ha un patto di Onore con te che non sono autorizzato a recidere! "

    Proprio in quell'istante l'ora sarebbe scattataBecchino: L'utilizzatore guadagna 1 slot azione ogni livello pari della Tecnica Speciale per il movimento dei Cadaveri Rianimati. L'utilizzatore può creare il proprio esercito personale di cadaveri rianimati: le competenze Gregari e Gregari d'Elite possono essere esseri umani deceduti (anche PG) anziché esseri umani; le competenze non variano le loro potenzialità e caratteristiche. Il raggio d'azione aumenta (x100) se l'utilizzatore si concentra per un'ora e rimane immobile e concentrato. ed Eiatsu avrebbe aperto gli occhi guardando in faccia il suo alleato(?) :

    " Se ti sei fidato di lui allora continua a farlo e lascia che il tutto si compia. Questo e quello ad Oto, dopo gli accadimenti di Suna e Kiri, saranno i tasselli fondamentali per il nuovo inizio. Sarà necessario l'Hokage, da una parte, e dell'ingaro Febh dall'altra per ultimare i preparativi...rispondi alla chiamata a tempo debito e ritieni il debito di vita che hai con me cancellato. "

    Palla al gigante della Foglia.
    Intanto tre individui, nascosti fino a quel momento nel bagno del locale, sarebbero usciti dalla Sala da The; i loro volto
    Volto cadaverico
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può cambiare il proprio volto sostituendolo a quello asportato a quello di un cadavere. Il nuovo viso non può essere riconosciuto come differente dalla vista normale o percezioni del chakra. Può essere tolto volontariamente o se subito un danno leggero o superiore al volto. Può essere applicato ad altre persone.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 | Consumo: Basso)
    [Da chunin in su]
    non erano noti e distinguerli da un normale abitante del villaggio sarebbe stato praticamente impossibile anche ad un occhio esperto.



    Edited by DioGeNe - 26/8/2015, 14:53
     
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    D'un tratto l'inferno. Mentre Raizen continuava la sua presentazione in grande stile d'un tratto dietro di me si sollevò un'enorme pezzo di terra, in cima al quale poteva vedersi un ometto abbastanza incazzato. Di per se dall'aspetto comune, aveva tutta l'aria di possedere capacità fuori dal normale, soprattutto vista la colonna di chakra evocata e che gli girava attorno. Sotto l'effetto del genjutsu potevo solamente osservare con grande preoccupazione lo svolgersi della vicenda. Di per se la massa attorno a me avrebbe potuto pensare si trattasse di una coreografia combinata, e difatti la maggior parte delle persone non sembrava preoccupata. Dal mio canto però ero riuscito a vedere il Mizukage scattare in quella direzione e cercare di fare a pezzi la colonna di chakra per poi andare a colloquio con lo strano individuo sulla cima che si era creato. Questo genere di rapido movimento lasciava intendere quanto potesse essere pericolosa la situazione. Il tutto venne confermato poco dopo quando anche Raizen stesso si avvicinò ai due. Il dialogo durò poco e in un attimo anche il creatore di quel piccolo disguido sembrò calmarsi, anzi i tre finsero fosse tutto normale e con qualche frase di circostanza tutti credettero alla storia. Mi tranquillizzai, evidentemente il pericolo doveva essere scampato se lo stesso Hokage parlava con loro senza grande agitazione, e se l'intera difesa di konoha rimaneva tranquilla alla propria postazione.


    Per oggi sembra si possa continuare a divertirsi.

    Il pericolo scampato mi fece riflettere sull'importanza di avere un Hokage reale, e non un'entità inesistente di mera facciata. Non si era presentato nel migliore dei modi dal mio punto di vista, anzi, aveva fatto una figura veramente terribile. Ma per chi oggi aveva vissuto l'accaduto era chiaro che aveva appena salvato Konoha da ulteriori danni, soprattutto nella piazza centrale.
    Un qualcosa di poco, ma contava molto se si considerava che per farlo non era dovuto ricorrere ai bicipiti, ma che se l'era cavata con abilità e con mera diplomazia. Non avrei mai saputo cosa avesse detto per calmare le acque, ma andava bene.
    Nonostante la presentazione vergognosa, si era un po' risollevato al mio giudizio!


    YOOOO!!!!! Rock and Roll!!!

    Che senso aveva trattenersi oggi ? Quando tutti stavamo facendo gli imbecilli.
     
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    Il Conto

    Debiti e Controdebiti








    Riconobbe le prime parole dell’individuo come proprie, prima che gli venisse ricordato che gli appartenevano, anche se già quel particolare modo di parlare faceva storcere il naso al Colosso, sentiva in esse l’accuratezza della malizia e della premeditazione. Declinò l’invito a sedersi li accanto a lui con un semplice sbuffo, seppur non ancora iracondo.
    Quando il soggetto iniziò a parlare lo sguardo di Raizen non impiegò tanto a mutare, prima dubbioso e poi sempre più minaccioso, ma questo il ninja non poteva vederlo, sicuro dei suoi mezzi -o dei suoi appoggi forse- si dilungava in un tono che il Colosso aveva difficilmente imparato ad apprezzare, nonostante le doti di diplomazia che aveva faticosamente appreso. Doti che gli permettevano di capire che il suo interlocutore ne fosse del tutto sprovvisto. Parlava come se lo conoscesse più o meno dallo stesso tempo in cui conosceva Diogene e pareva non avesse fatto altro che osservarlo, come un topo da laboratorio.
    Un’altra verità (?) che non poteva sopportare, seppur non ritenesse possibile che le sue azioni fossero state sorvegliate, troppo spesso aveva intrapreso missioni in solitaria o in territori troppo lontani che impedissero un agevole inseguimento.
    Qualsiasi scommessa sul suo conto, partendo da questa base, sarebbe stata più stupida che un semplice azzardo.
    Sulla storia non spese neanche un pensiero, ciò che c’era tra lui e Diogene non era probabilmente nemmeno comprensibile da quel tirapiedi di così infimo livello, non l’aveva nemmeno mai visto, anche se pareva non si potesse dire lo stesso riguardo lui.
    Una sola cosa era certa: sin dai tempi dell’accordo e forse prima ancora dello stesso, Diogene e i suoi tirapiedi non avevano del tutto compreso chi avevano dinnanzi, in realtà, a ben vedere, ai tempi non è che fosse un gran che. Un ninja qualsiasi che mostrava solamente una particolare attitudine a stringere i pugni ed abbatterli sulla mascella più vicina, nessuno di quei geni d’oro che tanti altri possedevano, solo un carattere indomabile e incrollabile che i più, spesso a buona ragione, percepivano come semplice arroganza che mai sarebbe sbocciata in qualcosa di apprezzabile.
    Quale errore.
    Mai arroganza fu così proficua.
    Col tempo però crebbe, forte e consapevole dei suoi limiti, riuscendo a far suoi poteri nemmeno lontanamente comprensibili ai più, parzialmente grazie alla capacità di visualizzare tali confini. Di pari passo la foglia divenne sua madre, poi sua compagna ed infine sua figlia, un prezioso angolo di mondo che la Montagna probabilmente non avrebbe mai definito “casa” ma a cui teneva a sufficienza da non svenderla nemmeno a Diogene od alla stregua di un altro villaggio accademico.
    Konoha, Ora, era SUA.
    E per quanto a quell’omuncolo piacesse parlare di debiti, Diogene aveva con Raizen qualcosa di ben più grande da ripagare, perché se era vero che l’aveva aiutato a tenere stabile la sua situazione chakrica nel momento peggiore della sua malattia era anche vero che era stato Tekuro a curarlo definitivamente e ben prima di quel momento era stato proprio l’otese a privarlo della sua vita. Diogene in quei delicati momenti aveva avuto la fortuna di possedere una garza sterile da applicare nel giusto punto.
    Era curioso vedere come avesse dimenticato un torto ben più grande, che non pareva nemmeno comparire nello scontrino che lo scavezzacollo stava diligentemente leggendo: che avesse dimenticato il corso chunin in cui il Konohaniano perse la vita?
    In quell’onirica avventura Diogene era la sua guida, e lui aveva permesso che morisse senza opporsi in alcun modo.
    Quel giorno solamente grazie al suo unico maestro ebbe salva la vita -seppur Jotaro presentò la più salata delle parcelle- fu lui a rendergli la vita, probabilmente facendosi beffe di Diogene stesso.
    Solamente grazie ad un fine superiore aveva deciso di lasciar passare un simile evento ed ora, con quale faccia tosta quella nullità pretendeva fedeltà ed addirittura risarcimenti?
    Per bocca di chi parlava quell’individuo?
    Per propria o per quella di Diogene?
    Fu quando Raizen cercò di rispondersi autonomamente che gli ingranaggi iniziarono a muoversi.
    Nel primo caso era pericoloso perché operando di testa propria andava a ledere il sottile equilibrio presente in quella associazione, qualcosa di sufficientemente sottile da non essere in grado di reggere il peso di una piuma sulla propria superficie.
    Dopotutto, come poteva non esserlo? Prima o poi si sarebbero ritrovati a discutere le sorti delle terre ninja in un'unica sala, ed a quel punto cosa sarebbe successo a due personalità simili come quella di Diogene e del Juudaime?
    Non andava decisamente bene, era solamente una questione di tempo prima che qualcosa esplodesse, ed inserire nell’equazione un’altra testa calda che agiva di conto proprio a scapito degli ordini non faceva che sottrarre secondi vitali al timer.
    Nel secondo perché Diogene credeva di poter prendersi ciò che non gli apparteneva senza dar conto a nessuno, denotando che il suo ego fosse ormai sufficientemente cresciuto da dimenticare che quell’organizzazione tutto poteva essere fuorchè una dittatura.
    E chissà cosa era cambiato senza che lui ne fosse informato, chissà cosa ancora voleva farsi rendere il colosso Otese.
    Sentiva l’intero programma scivolare via dalle mani come se fosse acqua tra le dita, simili mancanze portavano ad errori troppo grandi per comprenderne la gravità prima che accadano.
    Decise che le domande a cui dare risposta erano decisamente troppe e tutte troppo pericolose, senza contare che l’individuo davanti a lui era un totale sconosciuto, e lo decise quando ancora gli dava le spalle.
    Si rese conto ti essere stato incluso in qualcosa che Ora non conosceva minimamente ed in cui aveva la parte di un mero spazzino, un mozzo, il cui unico strumento di ammutinamento era una spugna lercia e ammuffita.
    Quando il ragazzetto parlò di debiti che il Colosso doveva a lui decise che non poteva attendere ulteriormente. Sfruttò la posizione di quello che era stato appena decretato come avversario, che così impudentemente gli dava le spalle, scattò silenzioso quanto gli era concesso dalle sue abilità, probabilmente impercettibile[Furtività +9] al meditante. Coprì i metri che lo separavano[3] dall’individuo in un lasso di tempo così ridotto che difficilmente questo l’avrebbe percepito [Velocità Nera +8 impasto] arrestando le gambe pochi centimetri prima che i piedi venissero a contatto con quelli del genuflesso elemosinante, lasciando che l’inerzia portasse avanti il busto e le braccia che contemporaneamente avrebbero colpito la schiena del malcapitato con una forza[For +8 da impasto] disumana.
    Le mani serrate in due pugni grossi quanto macigni, si sarebbero abbattuti sulla colonna vertebrale senza risparmiare nulla in quanto il clone era stato creato per fugare eventuali attacchi era armato[Guanti da Combattimento pot. +40 ad entrambe le mani] a colpo eseguito l’attacco non si sarebbe fermato, non poteva rischiare di fallire.
    A prescindere dalla riuscita dell’azione il clone avrebbe unito le mani nell’unico rapido che avrebbe attivato la stessa tecnica che l’aveva generato materializzando due cloni, uno davanti all’otese, già col pugno raccolto gli si sarebbe scaraventato sul petto, tentando di incrociare il colpo con il suo creatore in modo da duplicare i danni[Pot. 40 per ogni colpo Vel. +8] nella stessa porzione di corpo apportato il colpo il clone posto frontalmente si sarebbe dissolto, ma solo dopo aver registrato eventuali schivate.
    Le informazioni erano dirette al secondo clone che mediante l’utilizzo dell’arte della terra fu in grado di comparire sotto il suolo, punto dal quale avrebbe seguito[Entro lo slot gratuito] il tirapiedi, emergendo all’ultimo secondo menando due fendenti in rapida successione[Shinku Rempa] attraverso la sua Zambato, entrambi diagonali. Miravano a tagliare contemporaneamente braccio e gamba sinistra il primo e braccio e gamba destra il secondo, componendo un'unica linea continua a mezz’aria con la forma di un otto rovesciato.
    Il piccolo chunin poteva resistere?
    La Montagna non aveva tempo per simili domande quando si muoveva, ma ad attacco concluso, se l’individuo fosse stato ancora vivo, con estrema pacatezza avrebbe interloquito.

    A questo punto il debito dovrebbe essere saldato, vorrei ben sperare.
    Riporta pure lo scontrino a casa, meglio sgualcito che niente, no?
    E abbi il buon cuore di non esitare, non vorrei essere costretto a fare sul serio.


    In caso contrario si sarebbe posto dinnanzi al corpo spappolato e parlando alla trasmittente avrebbe ordinato immediato supporto medico d’alto livello per la conservazione di un corpo umano.

    Non fatemi ripetere la parola “urgente”.

    Chiuse la comunicazione ed attese una delle tante squadre mediche dislocate per il paese, sicuramente in grado di aiutarlo.
    Diogene, o chi per lui, aveva appena bruciato una delle sue possibilità.
     
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    Che delusione, pensò Eiatsu quando sentì il possente colpo dell'Hokage fracassargli due costole e costringerlo ad accasciarsi a terra senza forze [10 bae +40 arma +60 gap tacche - 30 cotta -> Ferita quasi Critica]. Attaccare una persona di spalle, che sta semplicemente parlando era davvero un'azione di basso livello e meschina. Ma forse questo non importava al fiero Raizen, come probabilmente non ricordava il passato e a questo punto la parola data al Colosso.
    Le persone crescono ma bisogna sempre farsi carico delle proprie responsabilità e degli errori di gioventù. Raizen aveva fatto la sua mossa, palesando il suo status di bestia non razionale e mostrando di non essere poi tanto diverso dal ragazzo che era un tempo e che lui stesso definiva "non un gran ché". Già, il foglioso non poteva saperlo ma era stato il Colosso a chiamare Amanimaru per salvarli la vita; un gesto che non era tenuto affatto a compiere poiché la missione non era una trappola e tutti i presenti sapevano a cosa sarebbero andati incontro. Se fosse stato più acuto, tuttavia, avrebbe potuto sospettarlo e capire quanto il Mikawa avesse creduto in lui...e invece no, ancora una volta cercava di coprire i suoi fallimenti e di suoi sbagli autoconvincendosi di debiti non propri.

    Tutto ciò, ovviamente, non cambiò lo stato di fatto. Quel semplice cazzotto fu sufficiente a piegare in due il ragazzo e metterlo K.O. Era ancora vivo ma del tutto incapace di muovere un muscolo del suo corpo. Eiatsu non si allenava in scontri fisici da tempo e, anche al top della forma, non avrebbe tenuto testa un round contro il portatore del Nove Code; si proprio quello che Diogenes lo aveva aiutato ad acquisire attraverso Omoi. Forse Raizen non voleva vederlo, forse si era convinto del contrario, ma la sua esistenza e i suoi traguardi erano stati il frutto delle attenzioni di un uomo che aveva creduto in lui, l'unico del quale si fosse mai fidato veramente.

    Se a quel punto il gigante avesse provato a piacere a sminuzzarlo in tanto pezzettini e poi farlo ricucire alla squadra medica da lui stessa chiamata questo non era dato saperlo ma una cosa era certa: Eiatsu sapeva perfettamente a quali rischi era andato incontro palesandosi al presunto alleato e la reazione di quello all'udire il semplice stato di fatto della sua posizione era stata l'informazione più grande che avesse mai potuto pensare di raccogliere quel giorno. A denti stretti l'eliminatore avrebbe quindi detto:

    " Il...dado...è...tratto..."

    Anche se lo avesse ucciso, tenuto carcerato, torturato e interrogato poco importava...l'eliminatore era in missione e si era preparato a dovere; era pronto a qualsiasi sorte spinto dalla ferma convinzione che Diogenes lo avrebbe scoperto e allora sarebbero stati guai amari per colui che si faceva chiamare impropriamente Colosso.

    ::: Intanto i due Cadaveri :::

    Qualora l'Hokage non avesse dato il colpo di grazia al ragazzo (e se il suo intento era solo quello di mandare un messaggio al Colosso non aveva motivo di farlo), due delle tre evocazioni sarebbero arrivate al luogo designato senza grandi intoppi; Raizen stava recidendo il legame di onore che lo legava al boss e in pratica aveva spianato loro la strada, ordinando ai suoi scagnozzi di ritornare al concerto. Ovviamente solo i due in grado di poter agire senza controllo potevano continuare la missione; Keita non avrebbe mai accettato di aiutare il Colosso e danneggiare Konoha e questo L'eliminatore lo sapeva bene. Il suo corpo venne così rilasciato da Eiatsu, con le poche forze rimaste, e i due non avrebbero esitato a portarselo a braccetto fino al luogo designato cercando di non dare troppo nell'occhio. Ma quello era un giorno di festa, potete immaginare quanti ubriachi stavano girando per le vie di Konoha in quel momento?
    Il mondo ninja non poteva attendere di certo i capricci di un Kage palesemente immaturo per il ruolo che ricopriva...con o senza il suo consenso il giorno Z avrebbe avuto il suo esito pianificato.

    Il piano originario era lasciare un simbolo, qualcosa che ricordasse a Razien chi fosse il suo più importante alleato e, al contempo, avesse fatto comprendere al Mikawa (ovunque fosse) che Konoha era disposta a rendere il mondo migliore, guidata da un fidato amico.

    Ora, l'operazione avrebbe invece mostrato quanto il fiore all'occhiello del paese del Fuoco fosse fragile e che vi fossero forze più grandi a scrivere anche la sua storia...Entrare senza nell'edificio in disuso non sarebbe stato affatto difficile; gli esplosivi erano pronti e piazzati sulle colonne portanti della struttura [2 Bombecarta Liv II]. L'armeria di Drake, l'altro allievo che Diogenes aveva deciso di risparmiare, avrebbe servito la causa molto più delle azioni di Razien. Quello che era stato per anni uno dei luoghi di potere commerciale e sviluppo tecnologico del Paese avrebbe decretato, forse più dell'avvento del nuovo Kage, l'inizio di una nuova era. Yashimata non ci pensò due volte a dare fuoco a tutto [Pioggia Nera + Accendino] e Sayaka ad incrementare i danni provocati dagli esplosivi e alimentare le fiamme nascenti attraverso i suoi manipolatori d'aria e l'alcol che si era portata [Onda Tagliente]. Per due esperti ninja come loro ridurre in macerie nel più breve istante di tempo possibile sarebbe stato un gioco da ragazzi. Il concerto non era ancora ultimato, chi mai avrebbe pensato di dover tenere d'occhio un'armeria in disuso?
    In pochi secondi il falò venne appiccato, alimentato dai corpi stessi dei tre cadaveri che sommersi sotto le macerie avrebbero posto fine alla loro momentanea esistenza...il potere era il controllo e presto si sarebbe esteso a tutto il continente!



    CITAZIONE
    OT / Piccolo edit per presa visione di un effetto della Ts che ammetto di aver completamente dimenticato :patt: /OT


    Edited by DioGeNe - 31/8/2015, 16:31
     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Il Grande Evento



    Fortunatamente non dovetti far assolutamente nulla. Raizen fece in modo che lo Yakushi attirasse su di se l'attenzione colmando lo smisurato ego dell'otese. Ma le sorprese preparate da Raizen non erano finite lì. Una sua copia mi raggiunse, chiedendomi di seguirla. Annuii e lo feci, lanciando un'occhiata alle mie spalle per individuare Ayame. Riuscii a vederla che probabilmente andava in cerca di quella gelateria.
    Finimmo in una stanza insonorizzata sotto il palco. Raizen chiese se la festa mi fosse piaciuta, al che un vaso parve pulsare per un istante sulla mia tempia destra.
    Stupenda, Ugola d'Oro. A parte il genjutsu, che c'è, temevi che la tua voce soave non fosse abbastanza? Dissi, incrociando le braccia al petto, incerto se essere furioso o divertito. L'idea era fuori dagli schemi, ed in un certo senso mi divertiva - anche se per il mio carattere ben meno estroso non avrei mai fatto qualcosa del genere - tuttavia il genjtsu mi aveva mandato fuori dai gangheri. Accalcare una massa di persone sotto il palco poteva essere pericoloso per due bambine che arrivavano poco oltre il ginocchio di un adulto. Per fortuna che ho trascinato via le bambine prima che qualcuno le pestasse troppo preso dalla tua musica. Adesso... gli puntai un dito accusatore contro ... Sei in debito con loro. E spremi le tue meningi e dimmi la migliore gelateria del villaggio, che quelle che ricordavo sono sparite. Ho fatto una promessa, e tu mi aiuti a mantenerla, come minimo, dopo quello che hai fatto.
    Ok, non potevo considerarmi di certo arrabbiato. Il fatto era che quel Genjutsu avrebbe certamente attirato le bambine nella folla, tuttavia era anche vero che non era certo un problema per me - o qualunque altro adulto - trattenere i propri figli anche sotto l'influsso della tecnica. La cosa mi aveva irritato, ma decisi di farla cadere in una battuta leggera, giacché rimaneva una sciocchezza ingigantita solo dalla mia apprensione che nessuno dei presenti lì (non avendo i loro lombi generato alcunché) poteva capire realmente.
    Dopo qualche altra battuta, accolta con un cipiglio ironico ma senza parole Raizen passò agli argomenti seri. A quanto pare aveva intenzione di fare il pacere tra Kiri ed Oto.
    Mi sorprese la cosa, Raizen era un tipo duro, un uomo aspro e senza peli sulla lingua, più adatto a creare problemi ai diplomatici che a impersonarne uno. Così decisi di cavargli l'impaccio di un ruolo che forse (non lo sapevo, dopotutto) gli stava stretto, assicurandolo che dal punto di vista di Kiri non c'erano problemi.
    Quell'attentato è stata una brutta storia, ma dubito che Oto possa averlo organizzato... l'ho sempre dubitato. Ho sospettato, forse a ragione o forse no, che qualcuno dentro Oto potesse averlo fatto: una casualità che quel tale... Jin, si chiamava, si presenti alle mura rifiutando di confermare la sua identità? Non credo. Ma quando ho chiesto conferma dell'identità del tizio - che voleva mantenerla segreta - domandando ad Oto diciamo che Sojobo ha avuto qualche... ehm... attrito con Febh. Poi è successo quello che è successo. Sospirai, stringendo le dita attorno al mio braccio ricordando quel giorno. Il divieto di ingresso agli otesi per me è da considerarsi bello che decaduto, non ho altro rancore verso Oto. Quella situazione è stata gestita male, ma ormai non ha più importanza, dico bene Febh? Oto non avrebbe alcun vantaggio a far esplodere bombe dentro Kiri, preferisco pensare che sia opera di qualche malato con le proprie idee, ma essi sono ovunque e tantovale chiudere Kiri in una sfera di vetro ed i kiriani in sfere di vetro così che nessuno possa nuocerci e nessuno possa nuocere a qualcun altro.
    Per me, quel vecchio discorso, si chiudeva lì. Non avrei smesso di cercare di capire quali erano i responsabili di quell'attentato per giustizia nei confronti di quelle persone morte e delle loro famiglie, ma non avrei certo peggiorato ulteriormente i rapporti tra Kiri ed Oto solo per proseguire sulla strada fatta di paure ingiustificate e nemici laddove forse ci sarebbero dovuti essere alleati.
    Sono stato ultimamente a Suna, ma non sembra esserci alcuna reale catena di comando lì. Una popolazione guerriera dello Yonfuu a spinto diversi migranti dell'ovest a fuggire verso Suna. Per via dei datti fatti da Seinji ed Etsuko Akuma nella missione di recupero dello Yonbi sono voluto andare lì per vedere se potevo dare una mano. Per farla breve, ho spostato molti migranti a Kurohai, lì c'è molto spazio e molte risorse e sono solo poche centinaia di persone, così ho alleggerito la pressione su Suna ed ho sconfitto questi "Kijin" accampati nell'Aurnaroch con l'aiuto di un tale Gouken e di Deveroux Yotsuki e poi Hisagi Mikawa, di Oto, più alcuni ninja di Kiri e Near Nara di Konoha. Da lì però non so altro, non ho più notizie rilevanti riguardo quel villaggio.


    Edited by -Max - 1/9/2015, 22:56
     
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    Il Protettore







    Questione di istanti e l’individuo crollò sotto il primo ed unico colpo della Montagna, fu sufficiente quello a ridurlo all’immobilità, motivo per il quale l’azione venne interrotta senza proseguire quella che sarebbe stata un inutile mattanza.
    Quando Raizen gli si palesò davanti però non avrebbe potuto vedere le sembianze del corpulento ninja che si aspettava di vedere, bensì quelle di un ninja normalissimo, o quantomeno lo erano i suoi tratti, tipici dei terreni della foglia, capelli neri e viso proporzionato senza tratti particolarmente forti, poteva essere un Uchiha o un Nara, addirittura un Sarutobi, e non aveva attivato la trasformazione neanche li, bensì ben prima che partisse all’inseguimento.
    A meno di particolari abilità, Eiatsu non poteva che sfruttare il suo sesto senso per capire se quell’individuo fosse o meno il Juudaime o un semplice ninja spaventato da chissà quali debiti avesse indirettamente contratto il suo villaggio.

    Già, il dado è tratto… ma il tuo tiro è stato sfortunato.

    Un secondo cazzotto avrebbe procurato all’otese un trauma cranico sufficiente a farlo svenire prima che la squadra medica arrivasse, troppa poca “cortesia” era stata portata a Konoha da quel viaggio.

    Effettuate qui il primo soccorso, fate attenzione ad eventuali emorragie interne su torace e cranio appena riuscite a stabilizzarlo portatelo all’ospedale e mettetelo in coma, non deve ASSOLUTAMENTE risvegliarsi, una volta portato al coma il suo status sarà reversibile esclusivamente sotto mio diretto consenso e solamente in MIA presenza.

    Seguì con attenzione tutte le procedure fino all’arrivo in ospedale prima di dissolversi e lasciar ultimare ai medici le procedure di allettamento.
    Le informazioni giunsero tempestivamente sia al Raizen originale che al clone, ma solamente il secondo diede segno di interessamento alla notizia mentre il primo la nascose abilmente.

    Shizuka.

    Interloquì il clone.

    Pare tu abbia da fare all’ospedale, l’ospite che stavamo pedinando si è rivelato veramente un intruso, il mio clone è stato più che in grado di neutralizzarlo, ora voglio che ti rechi all’ospedale e ti assicuri di lasciarlo in coma farmacologico fino a nuove direttive, che arriveranno a breve.
    Ora vai, appena finito il trambusto ti metterò al corrente di tutto.


    Quel clone però non si disattivò, restando a presenziare l’evento in caso di ulteriori disagi che sperava non sarebbero giunti.
    Era triste dover tenere le orecchie dritte persino in un giorno come quello, scosse la testa mentre pensava a quanto fosse fortunata Konoha ad avere nuovamente un Leader, che fosse lui a ricoprire quel ruolo in quel momento poco contava, il villaggio necessitava di una guida e di un protettore.




    CITAZIONE
    Max, risponderò quando ci sarà anche il post di Febh :zxc:
     
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    PLAN B

    Do you wish to rise? Begin by descending.




    «“Tu resta qui che non si sa mai”...Già.»

    Seduta sulla cassa capovolta che era appartenuta al Clone di Raizen, Shizuka Kobayashi, la nobile Principessa del Fuoco, era a braccia conserte e guardava tutta offesa la punta consunta dei suoi stivali di cuoio, che muoveva al ritmo di una canzone immaginaria che certo non era quella intollerante degli otesi sul palco, che al contrario la stava fortemente stordendo, se possibile con maggior potenza da quando si era accomodata dietro le quinte.
    […] Snobbata. Ecco cosa era stata.
    Lei che era Fedele.
    Rigorosa.
    In orario straordinario, per giunta.
    Non si era lamentata nemmeno una volta durante i preparativi di quella festa, né quando aveva dovuto fare i bilanci economici, gestire la disposizione dei team, discutere con le altre squadre presenti sul posto... non aveva detto niente nemmeno quando era stata costretta a non fare la merendina per via degli orari serrati di organizzazione della sicurezza... e come era stata ripagata?
    Snobbata. Abbandonata. Ecco come.
    «A questo mondo non c'è più rispetto...» Borbottò la Chunin, tirando su con il naso e rintanando la testa nel collo.
    Ma come –pensò, offesa– aveva sguinzagliato i suoi uomini migliori per quella festa da briganti, si era impegnata così tanto per far funzionare le cose, si era persino abbassata a scegliere una cintura decente che si abbinasse con quel ridicolo completo metallaro che quel povero stronzo di Raizen aveva scelto di indossare in barba ad ogni manuale di etichetta esistente... e lui la snobbava così, per un paio di fulmini al centro pista e un invasato dalla faccia da bambino?
    «“Oh, speriamo che crepi quel maledetto Hokage dei maiali, non avrà mai più la mia devozione e il mio impegno, seriamente, tutto questo è ridicolo! Mi ha piantata qui come una ragazzina di primo pelo! Ah, ma non lo aspetterò di certo, quel maleducato, ora taglierò i cavi delle casse, così vedrà chi comanda!”» Disse improvvisamente una voce alla sua sinistra, e prima che Shizuka Kobayashi potesse girarsi una scatola di biscotti al burro le venne premuta contro la guancia con flemma stanca e in modo ripetuto e pedante. «...o qualcosa del genere, eh, Shizuka?»
    «Stai zitto Eikichi, torna a lavare le mutande di Raizen. O a fare qualsiasi altra cosa lui ti faccia fare.»
    E non aveva idea di cosa fosse, in effetti. Ritsuko aveva persino ventilato la possibilità di una relazione omossessuale, visto che effettivamente del Nara nessuno aveva mai notato un impiego particolare se non il rimanere ore chiuso nell'ufficio del Kage a tende tirate, ma visto che quell'idea le aveva fatto venire l'insano desiderio di ritirarsi a vita ascetica al Tempio del Fuoco, con la sola benedizione degli Dei e dell'Infinità Pietà, aveva rimosso quei minuziosi filmini mentali che erano improvvisamente apparsi con tanta cura nella sua mente, e al suo posto aveva lasciato solo un buco nero pieno di cose carine come animaletti lanugginosi, pendagli adorabili, e peluche dal pancino grassoccio. Nient'altro.
    «Si, si...» Sospirò il Jonin dei Nara, continuando a premere la scatola di biscotti sul viso della ragazza. «...Sei una Principessa esigente e pretendi ancora le attenzioni del tuo maestro come quando eri studentessa dell'accademia. Non pensi che sia il caso di recidere il cordone ombelicale?» Domandò, perplesso. «Sai, Shizuka, ritengo in effetti che il tuo attaccamento all'Hokage sia troppo...stretto, diciamo. Se ci pensi, per esempio, come suo consigliere ho diritto ad essere io il primo a cui parla, e non tu.»
    Sguardo fisso.
    «Capisci, Shizuka? E' mai possibile che debba averti sempre nel suo ufficio durante ogni tua pausa in ospedale, distesa sul divano a mangiare biscotti? Metti tutto in disordine, leggi libri e ridi ad alta voce disturbando il lavoro del Kage, rovesci i documenti a terra, cammini scalza ovunque, mangi sulla contabilità, e come se non bastasse sei sempre a fare le ramanzine a Raizen-sama, come sua madre o gli Dei sanno solo cos'altro, ma insomma...»
    Sguardo fisso.
    «...si può sapere che tipo di idee hai in merito?»

    Silenzio.

    «Eikichi.» Disse gravemente Shizuka, guardando con occhi fissi il Jonin Nara. «Io ti supporto. Non ho nessun tipo di pregiudizio. Davvero.»
    «Eh....?»
    «Nel senso, non pensavo che fossi interessato a Raizen, a stargli sempre vicino, per quel motivo...»
    «Sono il suo consigliere, è il mio lavoro...»
    «Ora capisco perché ti arrabbi quando gli scrivo sul registro gli orari dei nostri incontri...»
    «Beh, devo riscrivere a mano tutta la pagina ogni santa volta...»
    «...E capisco perché ti sei arrabbiato quando ho voluto occuparmi di riarredare il suo ufficio...»
    «Hai rotto una finestra e hai fatto cadere dalle scale Takumi, chi pensi che abbia dovuto sistemare tutto, dopo?»


    Silenzio.

    «Perché ho la vaga sensazione che stiamo dicendo due cose diverse?» Gemette Eikichi Nara, guardando stancamente l'interlocutrice. Parlare con lei era sempre così problematico.
    «Perché non me lo hai detto prima? Ti appoggerò come posso!» Esclamò in contemporanea la kunoichi, alzando una mano che dopo aver fatto roteare nell'aria sbatté sulla spalla del Jonin, sorridendo allegramente. «Hai un'amica qui!» Disse raggiante. «Sentiti libero di parlarmi di queste cose quando vuoi! Sono qui per te!» Poi però, drizzando le spalle, esitò. «Ah...Raizen mi chiama...» E lanciando un'occhiata rammaricata a Eikichi, la Chunin inarcò le sopracciglia. «Scusami...» Mormorò, rattristata. «Ti faccio sapere tutto però, eh. A dopo!» E detto questo schizzò via, lasciando dietro di sé un uomo e molte domande.
    Perché avrebbe dovuto essere supportato nel fare il suo lavoro?
    Di che tipo di pregiudizio stava parlando?
    Ma soprattutto: perché si era scusata quando era andata, da sola, dall'Hokage?
    Guardando il cielo, Eikichi Nara esitò. Per qualche motivo aveva un forte, fortissimo mal di testa.

    […]

    «Bene, che hai combinato stavolta?» Domandò Shizuka, inarcando un sopracciglio di fronte al corpo esanime dello sconosciuto che il suo clone aveva seguito fino alla sala da té e che si era dissolto nel momento in cui lei era arrivata, rimandandole i ricordi dell'infruttuoso inseguimento e degli ordini impartiti al primo gruppo medico che l'Hokage era riuscito ad attirare a sé. «Ti conviene tirarmi fuori un paio di spiegazioni valide, Raizen, questo è un po' troppo anche per te...» Mormorò la Principessa, facendo poi un cenno con la testa al team nin che si stava occupando di stabilizzare le condizioni dell'uomo straniero senza identità. «Togliamo il corpo da qui, non voglio più attenzioni di quelle che forse abbiamo già attirato per errore. Da questo momento ci muoveremo con la massima discrezione.» Disse, guardando i cinque membri del gruppo -tre uomini e due ragazze-, che annuirono con attenzione alle parole della Primario. «Coprite il corpo con la stola bianca di soccorso, ci immetteremo nell'ospedale dall'entrata secondaria. Voglio il corpo nell'ala Sud dell'ospedale, nel sottosuolo.» Nel posto, cioè, più vicino a quello che lei chiamava “laboratorio”...fino a quando non sarebbe riuscita a mettere le mani su un luogo più allettante, che puntava da quando gli archivi medico-storici del villaggio di cui Raizen gli aveva concesso la lettura, avevano rivelato lei l'esistenza. «Da questo momento siete esonerati dal soccorso dell'Evento del nostro Hokage, siete alle mie dipendenze. Preparatevi ad un lungo servizio, nessuno di voi lascerà i sottosuoli senza prima aver parlato con me.» Senza dunque essersi visti cancellare i ricordi di tutta quella faccenda. «E adesso sbrighiamoci: Kae, monitora il paziente e assicurati che arrivi addormentato all'ospedale, Asuka vai avanti e indicaci un percorso senza persone, Kenta e Iwao porteranno la barella.» Per quanto la riguardava, invece, aveva come la netta sensazione che avrebbe dovuto risparmiare chakra per quello che l'avrebbe aspettata in ospedale.
    Sospirando sonoramente mentre il suo team finiva di effettuare le cure di assestamento e si apprestava a preparare la barella e a dividersi secondo le incombenze loro assegnate, Shizuka estrasse dal suo generoso seno la ricetrasmittente che accese premendo un pulsante.
    «Il Team 8 si separa dall'organizzazione dell'Evento, io vado con loro. I restanti team devono coprire lo spazio vuoto che lasciamo. Per il resto mantenete l'organizzazione originale. Per qualsiasi problema, contattatemi.» Disse la ragazza, attendendo la serie di “ricevuto!” che le arrivò in risposta prima di voltarsi verso Raizen. «E tu...» Mormorò. «...cerca di liberarti alla svelta e di venire di persona all'ospedale. Ho come la vaga idea che questa volta il problema che mi hai sbolognato sia più problematico del solito.» Disse, lanciando un'occhiata di sbieco al ragazzo di cui veniva coperta l'identità con il telo bianco di cotone ospedaliero. «Vedrò che posso fare.»

    ....Ma non c'era niente che la Principessa del Fuoco non avrebbe potuto fare per la Volpe della Foglia, e dunque per la Foglia stessa.
    In piedi di fronte al corpo immobile dell'uomo che ancora, per le sue conoscenze, non rispondeva a nessun nome, Shizuka Kobayashi sistemò l'ennesima canula nel braccio dell'incosciente paziente, togliendosi poi i guanti di lattice. Il camice bianco, con il simbolo del Capo Nin dipinto sulla schiena, e sbeccato dal tempo e dall'usura di chi lo aveva posseduto prima, ondeggiò mentre lei si voltava per avvicinarsi ad una scrivania di metallo pulita per quanto la ruggine lo permettesse.
    «Immagino che non potrò dissezionarlo.» Commentò la ragazza, appoggiando i gomiti sul tavolo e prendendo un registro e una penna rosa con un pennacchio di piume colorate sulla punta. «Oh beh, spero almeno di poter fare qualche prelievo di sangue...non voglio avere troppi problemi neanche io, del resto.» E così dicendo si avvicinò uno sgabello di legno scheggiato sotto il sedere, accomodandosi nel silenzio della solitudine del suo piccolo laboratorio sconosciuto e amatoriale nei sotterranei dell'ospedale di Konoha.
    Alle sua spalle, nell'angolo dell'enorme casermone infossato, cinque corpi giacevano a terra, immobili nell'oscurità di lampade coniche troppo piccole e gialle per illuminare tutto con chiarezza.
    «Dunque, condizioni del paziente...» Iniziò a scrivere la Chunin, sbadigliando. «...coma farmacologico irreversibile, direi.» E così dicendo disegnò un cane paffuto accanto alla dicitura, sulla cui testata spiccava uno sbilenco “Esperimento N°___”
     
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    Nulla da fare, il secondo colpo del Kage decretò lo svenimento della spia e il consequenziale rilascio della tecnica speciale. I tre corpi, in dirittura di arrivo a Fairy Tail, si accasciarono al suo inermi e senza vita. Qualora le squadre speciali gli avessero trovati e analizzati non sarebbero riusciti a scoprire poi molto: erano cadaveri del tutto anonimi, sicuramente deceduti da tempo. Dalle impronte digitali, dentali e l'autopsia non sarebbero risaliti ad alcun ninja in particolare di Konoha (e nemmeno di Oto se avessero avuto un database con cui confrontarli) nè ad eventuali informazioni sul chakra. L'Edo Tensei era una tecnica antica, fondata su basi solide e anni di sperimentazione a livelli apicali, perfezionata nel tempo da ninja di lodevole fama. Non lasciava tracce e, sebbene l'Otese non la padroneggiasse ancora alla perfezione, era tale da porre inoltre domande come: chi ce li aveva portati e con quale scopo? Come erano finiti lì quei tre corpi? Era stato pianificato tutto con estrema cura, compreso il fallimento: apparte le conoscenze che Rizen possedeva, nessuna informazione compromettente sarebbe trapelata quel giorno ai ninja di Konoha.

    Intanto Eiatsu veniva stabilizzato e trasferito in ospedale. Raizen aveva fatto la sua mossa...che fosse il desiderio di attenzione nei confronti di un maestro per troppo assente dalla sua vita? Fatto stava che ora il gigante di Konoha aveva qualcosa con la quale trattare a viso aperto con il Mikawa e al suo rientro ad Oto l'informazione della sparizione del suo più fidato collaboratore non sarebbe passata di certo inosservata.
    L'incontro tra i due Jonin era ora inevitabile e, il suo esito, avrebbe potuto riscrivere le sorti di un mondo in cambiamento, dallo scenario sempre più intrecciato.

     
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    È colpa tua. Ratty

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    Come quasi tutti i presenti Febh stava ballando in preda all'euforia del momento. A differenza degli altri però era su un lastrone di roccia comparso in mezzo al palco, affianco al nuovo Hokage e, più di tutto, era assolutamente ridicolo! Ballava in maniera talmente imbarazzante che persino sua madre (per sua fortuna morta da tempo) gli avrebbe sparato in mezzo agli occhi pur di porre fine a quello spettacolo. Gli arti dello Yakushi si muovevano in maniera sostanzialmente casuale, ma troppo disarmonica per sembrare ubriaco, ed ovviamente il modo in cui oscillava anche e torso (completamente fuori tempo) era estremamente discutibile. Ma a lui non importava minimamente, ed anzi stava esultando e saltando come se non ci fosse un domani, convinto che parte di quella festa fosse in suo onore...ed era bene che continuasse a crederlo o sarebbero stati guai per tutti.

    EH? MA QUI STO FACENDO UN FIGURONE! CHIAMA IL KOKAGE SE LO TROVI! Replicò al neo-Hokage che stava scendendo dalla piattaforma. E ORA GUARDATE, LA MOSSA DEL DROMEDARIO! Impossibile descrivere a parole quello che fece in seguito, ma diverse persone svennero ed una tentò di cavarsi gli occhi. Il più sano del circondario sradicò una cassetta delle lettere in cemento e gliela lanciò addosso centrandolo in piena nuca e facendolo precipitare in avanti, dove le mani della folla lo raccolsero quasi fosse una star prima di posarlo, stordito e barcollante, accanto all'Hokage. Eh? Dicevamo? Alte cariche? Andiamo a caricare allora! Un pò intontito (una persona normale sarebbe morta) alzò le braccia e seguì il suo anfitrione fino a sotto il palco, in una stanza apposita.

    FESTA ALLA GRANDE! Fu la risposta di Febh, decisamente su altri toni rispetto a Itai ma ancora preso dal suo quarto d'ora di celebrità. Stava ancora ballando (male) quando arrivò la domanda successiva dell'Hokage alla quale si fermò, ritrovando un barlume di serietà. Guardò verso Itai, che prese la parola. Io so solo che avete chiuso fuori tutto e fatto parecchi magheggi che onestamente non ho gradito. Poteva anche essere qualcuno dentro Kiri che voleva far risultare Oto colpevole. Un pò come per la faccenda Godsan che onestamente non è mai stata particolarmente chiara. Sbuffò, sembrava che l'animo festaiolo fosse stato spazzato via in un soffio. Ma poi fece spallucce ed allargò le braccia. Ad ogni modo sono daccordo, inutile rivangare i vecchi tempi. Sono passati anni. Anche se avrebbe continuato ad indagare sull'attacco al Gate, su quello non ci pioveva. Ascoltò il resoconto su Suna, rammentando come l'ultima volta che era stato alla Sabbia aveva rischiato di saltare per aria. Tabula rasa su Suna. Mai sentito niente di recente. Fece spallucce. Invece c'è qualche guaio al confine con Kumo, ma niente di irreparabile...ed un gruppetto di scienziati otesi traditori sta facendo la voce grossa e mandando sicari contro me e Gene...poveretti. Poi si fece pensieroso. L'ultimo lo ho catturato e ne rimane solo la testa, devo giusto finire di inventare il modo giusto per torturarla e risolverò la faccenda. Per lui era tutto facile.

    Quindi...che proposta hai in mente? Voglio tornare ad insegnare a voi mollaccioni di Konoha come si fa festa sul serio!
     
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54 replies since 2/7/2015, 18:37   1190 views
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