Come diventare una Spia

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    AAAAAAAAAAAAHHHH

    Un urlo bestiale ruppe il silenzio della notte. Il dolore al pollice era bestiale, qualcosa di pressochè insopportabile. GIà quando era stato Eiatsu a torturarmi in questo modo il dolore di un'unghia strappata era stato molto difficile da gestire. Ma adesso stavo soffrendo tremendamente, molto più di quanto mai avessi sofferto prima. Il dolore al ventre ed il sanguinamento non erano niente in confronto, era un bruciore indefinibile. Evidentemente il liquido che mi aveva fatto ingerire serviva ad amplificare il dolore, ed i risultati erano ovvi, si potevano ben sentire sulla pelle. Gridai un paio di volte, mentre mi contorcevo sulla sedia nei limiti dei movimenti che le corde mi permettevano. Questa era una vera e propria messa alla prova, dovevo assolutamente trovare un modo di resistere alla tortura. Sapevo bene a cosa sarei andando in contro venendo meno al giuramento di sangue che avevo posto in essere pochi giorni prima. Non volevo cedere, volevo dimostrare di essere pronto. Volevo a tutti i costi dimostrare ad Eiatsu di non essere un fottuto 18. Se per essere abilitato al campo necessitavo di una valutazione minima di almeno 85 l'avrei ottenuta. Anche a costo di rinunciare a tutte le unghie, e di dover mozzare la testa al burbero di fronte a me. La stanchezza si faceva sentire, e a lucidità scarseggiava. Il dolore e la paura erano due elementi che combinati davano parecchi problemi. Cercai di resistere al dolore. Una parte del mio corpo avrebbe voluto cedere ed abbandonarsi con semplicità allo svenimento. Si trattava di un residuo della mia precedente personalità, una parte della mia storia che volevo cancellare, che nessun altro al mondo avrebbe mai conosciuto. Io invece volevo combattere e resistere al dolore. Ripensai all'allenamento. Io avevo qualcosa cui aggrapparmi per non cedere con facilità alla tortura. Dovevo mantenere la lucidità e ragionare. Avrei dovuto farlo in primis per la mia vita stessa, non avevo intenzione di finire in coma per il resto dei miei giorni a dieci anni. Inoltre non potevo deludere chi aveva riposto fiducia in me. Per le prima volta potevo dimostrare al mondo qualcosa, ne avevo avuto finalmente la possibilità e non era mia intenzione sprecarla. Ripensai agli avvenimenti dei giorni precedenti, alle persone che avevo incontrato. Esse avevano sprecato, o per meglio dire dedicato parte delle loro attenzioni alla mia persona. Morire o cedere subito sarebbe stato una grossa mancanza di rispetto, un'enorme spreco di tempo ed energie. Non potevo assolutamente permettere a quest'ennesimo energumeno di accedere alle informazioni.
    Ripensai ai consigli di Eiatsu su come affrontare gli interrogatori, ed un paio di strani dettagli vennero a galla.


    Durante l'allenamento mi aveva detto che il terzo foglietto mi sarebbe servito in futuro...

    Pensai mentre Omoi accennava al contenuto del terzo biglietto, ricordandomi ch'ero stato io a uccidere mia madre. Un'informazione che non avrei mai dimenticato, ma che in questo preciso momento fece sorgere nella mia mente alcuni dubbi riguardo la figura davanti a me.


    Inoltre, aveva detto che qualcuno mi avrebbe insegnato l'uso di alcuni Fuuinjutsu. E lui me ne ha appena impresso uno sul braccio.. Se non oggi, quando ?

    Il mio addestramento sembrava essere al termine. Questa doveva essere ipoteticamente una delle ultime prove da affrontare, e tra i vari esperti che avevo incontrato nessuno aveva ancora parlato di fuuinjutsu. Mentre questi aveva appositamente aspettato che mi svegliassi dallo svenimento per imprimerlo sul mio braccio, quando avrebbe potuto farlo mentre dormivo beatamente.
    Nella mia mente stavano accumulandosi alcuni dubbi riguardo l'accidentalità di questo incontro. In effetti questi due elementi non tornavano, ed a pensarci bene sembrava strano che questo individuo potesse essersi aggirato attorno alla villa per molto tempo ed aver studiato Ashiro senza che nessuno se ne accorgesse. Inoltre Anteras mi aveva detto che anche Ashiro è abile a nascondersi...
    I dubbi aumentavano, e nonostante ragionare nelle condizioni in cui mi ritrovavo fosse altamente difficile stavo cercando una soluzione per salvarmi. Riuscì a chiudere il cerchio quando l'omone rivelò un'ultimo errore.


    Si, Eiatsu mi ha addestrato molto bene, come sembra averti dato qualche consiglio sui metodi di tortura, visto che usi proprio i suoi, come anche gli strumenti.

    Parlai mentre Omoi si rigirava il martello tra le mani. Non avevo alcuna intenzione di rinunciare alle dita dei piedi, dovevo sperare che smascherando quella che mi era sembrata una farsa il tutto potesse finire. La risposta era semplice, la sua affermazione riguardo il mio addestramento era l'ultima di una serie di gocce a far traboccare il vaso. Come avrebbe potuto sapere altrimenti del mio addestramento agli interrogatori ?


    Io, te e lo scimmione lavoriamo per lo stesso capo. Mi è stato detto che qualcuno dovesse darmi delle indicazioni sui fuuinjutsu, mi sembri la persona adatta. Quando iniziamo la lezione ?

    chiesi in modo quasi provocatorio, senza venir meno al patto di sangue che avevo stretto. Seppur vero che avevo rivelato il nome dell'addestratore : Eiatsu, potevo star certo che l'uomo davanti a me lo conoscesse, chissà quante volte avevano cenato assieme.
     
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    L'espressione del torturatore non accennò a mutare, rimase in silenzio alle parole decise e rischiose della spia senza lasciar trapelare alcuna informazione.
    Poi la porta si spalancò e, come una folata di vento, il ragazzo si sarebbe trovato a due metri di altezza, con tutta la sedia alla quale era legato. Era quel mattacchione di Ashiro che spinto dall'euforia del momento aveva interrotto il teatrino e ora di teneva in equilibrio sulla testa! Tra gli enormi bicipiti reggeva due di quei giaguari evidentemente troppo incauti nell'attaccarlo e con le gambe ballava una specie di danza russa impossibile da replicare.

    " Mancava ancora qualche minuto Ashiro! Può essere che devi sempre interrompere tutto sul più belo?! "

    Era davvero finita? Era quella la prova finale?
    Di certo i movimenti euforici e ricchi di energia del gigante non miglioravano affatto le tue condizioni fisiche: il sanguinamento si sarebbe aggravato, la ferita sul pollice avrebbe ripreso a pulsare più di prima e i forti giramenti di testa indotti a quei movimenti scomposti avrebbero lasciato al sunese ben poche possibilità di rimanere cosciente. La situazione era decisamente cambiata e il calo di tensione avrebbe potuto giocare un brutto scherzo alla giovane leva. Ma quella non era un'altra prova da superare, ce l'aveva fatta, una nuova spia era oggi nata e avrebbe tranquillamente potuto cedere all'oscurità.

    :::

    Ryoshi si sarebbe svegliato nella sua stanza da letto. le ferite sul suo corpo erano state bendate e curate anche se la completa guarigione avrebbe richiesto qualche giorno; inoltre, anche se non facevano male, le unghie strappate avrebbero impiegato molto tempo a ricrescere.
    Sul comodino sulla destra vi era una enorme pila di libri e scartoffie con testi criptati e un fogliettino con su scritto: "Continua ad esercitarti. " Chiaramente solo Ukitake poteva averlo fatto anche se, in cima a tutto, ve ne era uno intitolato: " Combattere con la testa III: veleni, trappole e bombe ", probabilmente aggiunto da Matsumoto. Sulla sinistra, invece, vi erano delle caramelle con vicino una gabbietta con una farfalla rinchiusa, certamente un pensiero da parte di Yachiru e Ashiro.
    In ultimo, di fronte al letto, vi era Eiatsu con un'espressione compiaciuta stampata sul volto:

    " Aloysius Diogenes Mikawa, è questo il nome della persona a cui tutti noi dobbiamo la nostra lealtà. Ora sei pronto a conoscere questa informazione, ora puoi portare il peso di questa conoscenza addosso. Omoi, il ninja che hai trovato nella baracca, è un altro membro dell'associazione e durante il tuo riposo ha impresso sul tuo corpo un sigillo di silenzio. Se provi a pronunciare il nome del boss o a rivelare informazioni su tutti noi vedrai che non usciranno parole dalla tua bocca...è una protezione per noi ma soprattutto per te.

    Qui hai appreso diverse conoscenze Ryoshi, fanne tesoro perchè il mondo fuori sta per farsi agitato.

    Ah, il test finale era stato pensato per farlo superare solo da una persona degna di essere chiamata spia. Dai dati raccolti dai vari insegnanti e la rapidità nel risolvere la situazione alla baracca posso affermare con certezza che il tuo livello sia superiore ad un 85. Tuttavia, non voglio constatarlo ora...fatti le ossa nel mondo e poi torna qui quando ti sentirai pronto ad assorbire nuove conoscenze; vedremo allora quanto vali. "


    Se ne andò così, con il suo solito sguardo ambiguo e glaciale. Il ragazzo forse non poteva capirlo al momento, ma tra tutti i membri di villa Mikawa forse lui era stato quello che gli aveva trasmesso più cose.

    Passarono pochi minuti prima che Anteras entrasse nella stanza. Il maggiordomo tutto fare che aveva dato inizio a quel suo percorso di totale cambiamento era impeccabile come al solito e portava in mano una ricca colazione per il nuovo membro dell'associazione. Posò il vassoio sull'alzata del letto per poi dire:

    jpg

    " Congratulazioni. Per prima cosa ti dico che io sarò il tuo collegamento alla Villa, gestisco io la comunicazione con le nostre spie.
    Ora veniamo ai dati della tua prima missione: dovrai reinserirti nel villaggio di Suna e riprendere la tua vita. Vogliamo che tu entri in possesso il prima possibile di una tecnica speciale esclusiva del villaggio: per le tue attitudini Eiatsu suggerisce la stessa del quinto Kazakage e fondatore dell'Accademia, Gaara e, anche Ukitake conferma questa scelta per diversi motivi storici e non solo; ha già provveduto a raccoglierti del materiale a riguardo. Fatto ciò ci comunicherai l'esito dell'apprendimento. Tale upgrade ti servirà per entrare nel mondo del villaggio con maggiore autonomia e presenza e accedere ad informazioni riservate. Vogliamo che tu convinca l'amministrazione a darti una posizione autorevole nelle gerarchie, come quella da Guardiano, Squadra Speciale o meglio ancora Torturatore. Vogliamo un occhio attento su eventuali cambiamenti e movimenti all'interno del villaggio e una descrizioni precisa dei meccanismi di difesa e dei ninja attivi al suo interno. Arriverà un corvo ogni due settimane ma in caso di complicazioni, stalli o (al contrario) grossi mutamenti, comunica il nuovo ritmo di arrivo che riterrai più opportuno.

    Non appena ti stabilizzerai del tutto, procederemo con la cancellazione dei ricordi superflui, la scelta dell'armamentario, l'individuazione di una copertura per le settimane di permanenza ad Oto e quant'altro necessario per la missione. Ci sono domande?"


    La nuova vita era definitivamente iniziata!



    CITAZIONE
    OT / Complimenti per il superamento dell'addestramento Nearl, spero tu ti sia divertito. Qui abbiamo finito, per Diogene ora sei pronto per andare in missione! Vedi di farti approvare la competenza sulla spia che ti ho mandato ! Vai col post conclusivo ;) / OT
     
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    L'ultimo ricordo della baracca fu Ashiro. Vidi entrare il tontolone con due giaguari in mano, e in meno di un secondo mi ritrovai sulla sua testa con tutta la sedia. Un sentimento di liberazione pervase il mio corpo, mentre tutto quel sussultare aumentava a dismisura il dolore delle ferite del mio corpo. Il pollice pulsava tremendamente, ed anche la ferita al ventre mi dava dei bei grattacapi. Realizzata la fine del pericolo, almeno per il momento, svenni.


    . . .



    Mi risvegliai nella mia stanza, e soprattutto nel mio letto comodo. Qualcuno si era preso cura delle ferite fasciandole e probabilmente pulendole. Mi guardai attorno e vidi una bella pila di libri e testi criptati, indubbiamente lasciati da Ukitake, vidi un'altro libro con sopra un foglietto, ma da sdraiato non potevo immaginare chi l'avesse lasciato. Accanto ai libri c'era una farfalla e delle caramelle, quelle sicuramente erano da parte di Ashiro ed Yachiru, ed infine davanti a me c'era il dottore. Nonostante volessi dare alla mia nuova vita un'aspetto serio e malvagio, di un'essere pronto a tutto, sorrisi nel vederlo. Nell'ultima e più difficile prova erano stato solamente gli insegnamenti di Eiatsu ad aiutarmi, erano state le sue torture e le lunghe ore di preparazione con lui a darmi la possibilità di sopravvivere con Omoi. Tutti nella villa mi avevano aiutato, ma sicuramente gli insegnamenti che più mi sarebbero tornati utili sarebbero stati quelli di Eiatsu. Con quello che avevo appreso da Yachiru e Matsumono avrei avuto la possibilità di non finire in situazioni critiche, ma se mai ci fossi capitato avrei dovuto sfruttare le conoscenza del dottore. Come sempre era uno dei più loquaci, ma questa volta le sue parole mi resero abbastanza felice. Avevo superato i test, e finalmente potevo essere una vera e propria spia sul campo. Da questo momento sarebbero iniziate le vere missioni, da questo momento rischiavo davvero la vita.


    Aloysius Diogenes Mikawa.

    Questo il nome della persona cui dovevo la mia rinascita, questo il nome della persona cui giurai fedeltà. Dopo pochi minuti arrivò Anteras, anch'esso era sempre stato gentile con me. Mi disse che avrei dovuto comunicare con lui, e mi suggerì i primi passi per affrontare il rientro a Suna. Mi venne suggerito lo studio della manipolazione della sabbia, un'arte sopraffina che avrei imparato volentieri. Dal giorno dopo avrei iniziato a studiarne libri e capire come poterla apprenderla. Per oggi, mi sarei concesso un giorno di meritata vacanza.


    Grazie per il biglietto Anteras.

    Lo dissi sinceramente; lui non aveva potuto aiutarmi per il viaggio nel bosco dei sussurri, ma avevo particolarmente apprezzato il suo gesto. Ascoltai bene la parte riguardo la comunicazione, cercando di farla mia. Avrei potuto stabilire i giusti tempi per le comunicazioni e l'invio dei corvi solamente una volta a suna, e dopo qualche tempo nel villaggio. Avrei impiegato alcune settimane per intrufolarmi correttamente nelle gerarchie di Suna. Ero stanco ma felice, buona parte del corpo era ancora dolorante e non appena Anteras terminò il suo discorso caddi nuovamente appisolato non appena poggiai la testa sul cuscino.
    Dall'indomani sarei stato " La Spia " .

     
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