Scontri Clandestini

Addestramento per Ryoshi Okura

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    C'era voluto parecchio tempo, tanta pazienza e un'infinita dose di fatica, ma finalmente eravamo arrivati alla parte interessante della giornata. Il mio obbiettivo iniziale sembrava essere più vicino, finalmente qualcuno mi stava dando i primi insegnamenti per poter padroneggiare l'arte di cui avevo bisogno. Non potevo certo sperare che mi sarebbero bastate poche ore per farcela e per diventarne maestro, ma ero sicuro che una piccola base sarebbe bastata, e che con il tempo avrei potuto perfezionarne il controllo.
    Davanti a me Shinici, e la versione meno scema e fastidiosa del piccolo bambino-Shukaku. Il detective mi spiego in spiccioli l'arte del controllo della sabbia, e detto così sembrava sin troppo semplice. Fortunatamente per me decise di procedere per gradi, e prima di passare direttamente al controllo della sabbia attraverso il chakra ebbi modo di avere dei piccoli e graduali step. Innanzitutto avrei dovuto imparare ad usare il chakra in maniera adesiva. Anche il questo caso la teoria venne trattata brevemente. In queste cose ciò che conta è il risultato, ed il risultato spesso richiede solamente fatica, voglia e costanza per essere raggiunto.
    La sostanza della teoria sul chakra adesivo consisteva nella giusta quantità di chakra da infondere nella pianta dei piedi, poco non sarebbe bastato, troppo avrebbe avuto un'effetto contrario. Tutto chiaro.


    Bene, la teoria è abbastanza chiara.

    Mi avvinai allo stesso muro su cui Shinici faceva pratica, e sul quale lo stesso Fujimori stava cercando di imparare la stessa cosa.
    Chiusi gli occhi per avere un controllo del chakra migliore, almeno le prime volte era necessario sforzarsi e cercare di svolgere il compito nel migliore dei modi. Portai una discreta dose di chakra nelle piante dei piedi, iniziando dal destro. Rimasi concentrato sul mio chakra, cercando di renderlo il più fluido possibile, e solo dopo qualche decina di secondi mi sentì pronto per provare. Appoggiai il piede al muro, cercando di controllare il chakra affinchè rendesse piede e muro una cosa sola. Provai poi a spostare il mio peso per vedere se vi era effettivamente aderenza e notai una certa difficoltà nell'allontanarmi dall'arto.


    Molto bene, funziona.

    Non potevo perdere la concentrazione in nessun tipo di festeggiamento di sort. Rimasi concentrato, ora veniva la parte in assoluto più complessa. Portai la stessa quantità di chakra anche nel piede sinistro, ed allo stesso modo mi concentrai per renderlo fluido e presente in ogni zona. Aspettai nuovamente di essere pronto, e quando decisi l'arrivo del momento propizio tornai a concentrarmi su entrambi i piedi. Il destro, già attaccato al muro, avrebbe dovuto reggere per un'attimo l'intero peso del corpo, mentre il sinistro arrivava al muro. La tentazione, o per meglio dire l'istinto, di aumentare la quantità di chakra c'era, ma dovevo stare attento a non forzare la mano, o rischiavo di ottenere l'effetto contrario rompendo il muro o provocando danni simili.
    Infine, quando alzai il piede sinistro per portarlo sul muro il destro riuscì a reggere, e con mia immensa felicità riuscì a fare un paio di passi in verticale sul muro. Non avevo fatto molta strada, ma non era quello ciò che contava. Dovevo imparare bene a gestire quel chakra, impararne la quantità a memoria in maniera tale da renderlo un meccanismo automatico. Soprattutto considerando che mi sarebbe servito per padroneggiare meglio la sabbia stessa. Rimasi fermo immobile sul muro, in verticale cercando di gestire il peso ed il chakra. Notai come il tutto rimaneva molto complesso, e dopo qualche istante caddi a terra, riuscendo ad evitare una brutta caduta parandomi con le mani. D?altra parte non ero molto in alto e non rischiavo certo di farmi troppo male.


    Non male come primo tentativo...

    Non dovevo certo desistere per vivere sugli allori, pensando di essere ormai padrone della tecnica. Ripresi immediatamente a concentrarmi subito dopo essermi rimesso in piedi, riportando il chakra in entrambi i piedi e ricominciando a cercare di camminare lungo il muro, in verticale ed eventualmente in orizzontale. Avrei fatto pratica finché non sarebbe stato Shinici stesso ad interrompermi.
     
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    Il sensei pazzo

    Post Nono - Repulsione



    Mentre i ragazzini si allenavano nel chakra adesivo io mi sarei esercitato con quello repulsivo. Non mi ero mai addentrato molto in quella capacità, però c'era sempre una prima volta.

    Per prima cosa sfruttai il chakra adesivo per legarmi al terreno e preparai numerose sfere di sabbia nera nella mano sinistra. Avrei poi posato, ad una ad una, quelle sfere sulla mano destra con cui cercai di sviluppare il chakra repulsivo.

    Ero talmente abituato a sfruttare il chakra adesivo che mi fu difficile all'inizio incrementare maggiormente l'intensità: in un certo senso dovevo imparare a sbagliare.

    Il meccanismo in se era semplice, per cui riuscii facilmente a respingere le sfere, tuttavia non ero in grado di respingerle con forza e precisione adeguate. Ma il meccanismo di base c'era per cui continuai ad impratichirmi fino a quando i due ragazzini non riuscirono a sviluppare interamente il chakra adesivo.

    Il primo fu Fujimori, vuoi per la sua maggiore esperienza nel controllo del chakra, vuoi per una difficoltà di Ryoshi.

    Erano passate due ore da quando avevamo iniziato e prima di iniziare con la seconda parte dissi ad entrambi che ci saremmo fermati per uno spuntino.

    Erano presenti vari succhi di frutta, frutta fresca ed un po' di pane per i ragazzi. Era una merenda semplice ma non avevo voglia di sprecarmi troppo.

    Sarebbe stato l'ideale per rifocillare il chakra di tutti e, una volta finito, avrei detto che era ora di passare all'esercizio successivo.

    Come? Ancora?

    Fujimori era elettrizzato dall'idea di apprendere nuove tecniche, ma anche dal dimostrare ancora la propria superiorità a Ryoshi: ormai l'aveva preso come rivale.

    Allora ragazzi, questa volta l'esercizio è simile, ma diverso. Questa volta dovrete concentrare chakra nelle mani, in modo simile al chakra adesivo ma con intensità maggiore in modo da renderlo "repulsivo". Prendete pure queste sferette di ferro, quando riuscirete a colpite il centro del bersaglio che ora vi monterò per dieci volte consecutive allora l'esercizio sarà concluso.

    Avrei quindi montato il bersaglio, un classico bersaglio per il tiro con i kunai che non usavo da anni.

    Avanti, cominciate!



    CITAZIONE
    OT

    direi che la cosa si spiega da sola... ah, ha vinto fujimori col chakra adesivo perché il tuo post era sufficiente ma non eccelso... vedi tu che fare ti conviene impegnarti se non vuoi farti perculare :solerò:
     
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    La prima parte dell'esercizio sembrava esser definitivamente conclusa. Il bambino mi aveva superato, riuscendo a padroneggiare il controllo del chakra adesivo prima di me ed in maniera migliore. La cosa non mi feriva particolarmente. SHinici aveva detto che questo genere di cosa mi sarebbe tornato utile per apprendere l'arte della sabbia, sempre secondo lo stesso ragionamento il ragazzo sarebbe dovuto essere avvantaggiato per via del fatto che già la conosceva, ed anche non fosse stato così non mi interessava. Non conta chi riesce meglio la prima volta, ma chi vince l'ultima.


    Bene, quindi più chakra!

    Anche nel secondo esercizio la base teorica fu veramente banalissima. Dovevamo solamente aumentare la quantità di chakra presente sul palmo della mano per "dare una sorta di spinta" agli oggetti. Avevo visto che lo stesso Shinici aveva fatto pratica riguardo questa cosa mentre noi sviluppavamo il controllo adesivo.
    Presi le sferette che mi diede Shinici e guardai il bersaglio che aveva montato. Il tutto mi sembrava discretamente difficile, soprattutto per capire come fare a mirare correttamente, ma non desistetti! Un po' di pratica mi avrebbe aiutato a migliorare la mira e a capire il funzionamento della faccenda.
    Come avevo fatto precedentemente richiamai il mio chakra, portandolo questa volta verso le mani. Come precedentemente mi concentrai nella gestione del chakra all'interno della mano sinistra, nella quale avevo posizionato una sola sferetta di ferro. Era meglio iniziare con poco e cercare di imparare a controllarla e imparare bene come mirare, poi successivamente avrei potuto provare con più sfere eventualmente.
    Aspettai di sentire pienamente il chakra all'interno della mano, cercai di renderlo fluido e costante, lasciandolo per qualche secondo, potendone quasi sentire il calore sulla mano. Poi, pian piano aumentai la quantità di chakra, piano piano. Dovevo capire esattamente quale fosse la giusta quantità per poterlo rendere repulsivo. Man mano che il chakra aumentava vedevo la pallina muoversi instabilmente sulla mia mano, e capì che non sarebbe stata quella la tecnica giusta. Facendo aumentare il chakra poco a poco ci sarebbe stato un momento nel quale la pallina sarebbe caduta a terra ma senza essere effettivamente lanciata. Dovevo aumentare la quantità in maniera repentina, come a creare una sorta di botto che lanciasse la sferetta. Ripresi la sfera e diminuì il chakra, affinchè la quantità la facesse rimanere ferma, a quel punto cercai di puntare il palmo verso il bersaglio ed aumentai velocemente la quantità portando una dose relativamente molto più alta di chakra. La pallina venne sbalzata via dalla mano, ma senza centrare minimamente il bersaglio, per scontrarsi invece parecchio alla sua destra.


    In parte va bene, in parte no.

    Ripresa la sfera riprovai la stessa pratica, questa volta portando una quantità leggermente minore di chakra, e notando come la pallina venisse ugualmente sbalzata e come questo non influisse la velocità. A questo punto, avrei dovuto imparare a usare la minor quantità di chakra possibile per lanciarla, in maniera da non sprecarne se a grandi linee la velocità non cambiava. Dopo diverse prove avevo trovato un buon compromesso, e riuscivo a centrare il bersaglio con alcuni tiri consecutivi. Il meccanismo era semplice, una volta imparato quanto chakra fosse necessario e come posizionare la mano per poter lanciare diventava solo questione di affinare la mira.
    Ovviamente per essere sicuro di controllare i lanci in maniera corretta provai a farli partire da punti della mano diversi, dalle dita, dal palmo, dalle nocche. Laddove fosse necessario.
    Anche in questo caso impiegai diverso tempo per poter centrare il bersaglio con tutti e dieci i colpi consecutivi, ma finalmente riuscì nell'impresa.
     
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    Il sensei pazzo

    Post Decimo - Distruzione



    Questa volta fu Ryoshi il primo a carpire il segreto del chakra repulsivo. Durante la loro ora di allenamenti lavorai sodo per cercare di sbloccare il chakra cosiddetto "distruttivo". E alla fine, capii qual'era il segreto: non era un questione di potenza, ma di risonanza!

    Chiamai i due bambini, sperando che la spiegazione teorica non fosse troppo difficile per loro.

    Presi carta e penna, cercando di creare dei disegni adeguati. Al contrario del mio primo maestro ero veramente scarso a disegnare, ma cercai di fare qualcosa di sufficientemente comprensibile.

    Per capire bene la teoria dovrei star qui a parlarvi di concentrazioni, risonanza, punto di rottura e concetti simili... ma lasciamo perdere. Sarà molto più semplice se ve lo spiego con un disegno.


    jpg
    Questo disegno rappresenta quello che succede quando concentrare il chakra per renderlo adesivo... Suppongo sia anche simile a quello che vi serve per compattare la sabbia no, Fujimori?

    Più o meno... legando la sabbia assieme col chakra è possibile anche renderla più dura e quindi creare quella che viene chiamata "difesa assoluta".

    Come potete vedere e provare è necessario creare una patina di chakra regolare attorno tutta la parte del corpo che si vuol rendere "adesiva".

    Questa patina serve come da collante, anche se in realtà agisce in modo simile alla forza elettrostatica più che come una vera e propria colla.


    Avrei quindi tirato fuori il secondo disegno.


    jpg
    Questo disegno invece rappresenta quello che avete appena concluso col chakra cosidetto "repulsivo". Il chakra della patina di prima viene concentrato improvvisamente in un unico punto, causando non solo la rottura dell'attrazione ma una vera e propria repulsione.
    In breve, è come quando giocate al tiro alla fune ed uno di voi molla improvvisamente la corda: la forza accumulata dalla tensione, o in questo caso dall'attrazione, viene sprigionata tutta in un unica volta causando, appunto, la repulsione.

    Immagino sia un meccanismo simile a quando invece di compattare la sabbia la fai muovere no?

    Si... devi concentrare il chakra in un unico punto e così facendo l'ammasso di sabbia amalgamata si muoverà in quella direzione. Combinare questo con l'effetto di prima adeguatamente consente inoltre di effettuare le principali tecniche offensive, come il funerale del deserto.

    Uh, ottimo, ottimo. Ma non corriamo troppo. Ti servirà un ultimo esercizio prima di imparare a controllare correttamente la sabbia.


    Tirai fuori l'ultimo disegno


    jpg
    Quest'ultimo disegno rappresenta il cosiddetto chakra "distruttivo". Si uniscono i due esercizi di prima, adesivo e repulsivo, creando una patina con delle concentrazioni maggiori. Qui nel disegno sono un po' a caso, ma in realtà dovreste concentrare le onde in modo armonioso così da distruggere gli oggetti solidi. In sostanza dovete causare un effetto sia adesivo che resulsivo allo stesso tempo su un oggetto che toccate, causandone la distruzione.

    Colpii il suolo con un pugno per dimostrare quanto avevo appena detto

    Suppongo infine che si utilizzi un metodo simile per modellare la sabbia in numerose forme no? Rompi la patina di chakra che l'avvolge per poi modellarla ed infine ricompattarla, corretto?

    Ehm... credo di si. Non ti saprei spiegare... so solo farlo.

    Beh, ci penseremo poi eh Ryoshi? Per ora concentratevi sullo far pratica col chakra distruttivo. E non mi distruggete il giardino o ve lo faccio rimettere a posto!

    Mentre loro iniziarono a fare pratica io cominciai a preparare la cena, oltre ad inviare una lettera alla madre di Fujimori, chiedendole di tenere il ragazzino per la notte.

    Aveva sicuramente bisogno di una notte di tregua quella donna, ed io avrei avuto bisogno di Fujimori come esempio per far apprendere l'arte della sabbia a Ryoshi. Mi elettrizzava avere un ruolo così importante nella formazione di uno Shinobi, ed ero sicuro che questa mia fiducia nel ragazzino sarebbe stata un giorno ripagata...




    CITAZIONE
    OT


    Vero che ripaghi la mia fiducia eh?

    Vero?

    Sudicio traditore della patria
     
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    Questa fui io a prevalere sul piccolo Fujimori. Difficile capirne il motivo, probabilmente il piccolo non si stava impegnando poi così tanto, o forse non gli interessava poi così tanto la competizione, un po' come a me in effetti.


    Sembra il peggio debba ancora venire insomma...

    Se nei primi due casi la teoria era stata quello che era stata, questa volta ce n'era parecchia, e di non poi così facile comprensione. Fortunatamente Shinici capì che nè io nè l'altro per la nostra giovane età saremmo riusciti a tirare fuori un ragno dal buco da lunghe spiegazioni fisiche e teoriche della faccenda. Sì, Ukitake mi aveva lasciato anche alcuni libri teorici, ma ammetto che li avevo solo adocchiati, e mai studiati approfonditamente. Tutt'altro, preferivo quelli di storia, che narravano tutt'altro genere di storie e leggende, oppure i libri geografici. Sarebbe stato importante nel mio futuro conoscere bene strade e stradine, per poter un domani muovermi abilmente.


    Vediamo di imparare anche questa parte... Poi spero tocchi alla sabbia, è quello che maggiormente mi interessa...

    Ero pronto anche a studiare duecento controlli del chakra di questo tipo se mi avessero poi aiutato con la sabbia, ma speravo che le cose si potessero abbreviare.
    Guardai attentamente i disegni per capire come funzionasse il sistema del chakra. Nella mia mente l'avevo adoperato esattamente in quel modo durante le manipolazioni, ma quest'ultima fase del chakra distruttivo sembrava effettivamente più difficile delle altre.
    Mi concentrai nuovamente, iniziava a venire sera ed iniziavano ad essere parecchie le ore di allenamento sulle nostre spalle, ma per quanto mi riguardava non c'era alcun cenno di fatica. Dopo una settimana d'allenamento a Villa Mikawa niente mi avrebbe più scoraggiato, nessun genere di fatica potevo stancarmi, ormai il mio corpo era stato abilmente temprato, così come la mente.
    In un attimo richiamai nuovamente il chakra, portandolo di nuovo verso la mano. D'istinto portai la quantità di chakra classica del controllo adesivo, quello che ormai dopo la maggior pratica mi veniva maggiormente spontaneo. Dopodichè mi sforzai di aumentarne leggermente la quantità. Non era ancora quella sufficiente a poter fungere da repulsione, ma era già una discreta quantità, e con quella iniziai a ricreare quella situazione di manipolazione che vi era disegnata sul foglietto che SHinici ci aveva illustrato. Doveva essere una quantità costante in ogni punto, e probabilmente era esattamente quella la parte più complessa. Non essendo l'intera gestione cosa così spontanea nel momento in cui mi sforzavo di gestire la quantità verso la parte sinistra della mano quella destra perdeva d'intensità, e viceversa. Impiegai parecchio tempo anche questa volta per gestire in maniera corretta la manipolazione, infine, quando vidi di riuscire a mantenere la quantità in maniera omogenea aumentai la quantità di chakra per portarla indicativamente alla stessa intensità del chakra repulsivo. Questo aumento richiese qualche altro minuto affinchè riuscissi di nuovo a regolarlo allo stesso modo attorno a tutta la mano, e finalmente mi sentì pronto per provare un pugno.
    Colpì il terreno quasi senza risultato. Potevo vedere attorno al punto d'impatto qualche piccolissima crepa propagarsi verso la zona adiacente, ma niente che potesse davvero avere una qualche utilità. Evidentemente c'era qualcosa di errato nella mia gestione del chakra attorno alla mano. Era chiaro che la base del lavoro era trasformare quella che solitamente era l'area attorno alla mano nell'uso del chakra adesivo in una zona di costante intensità repulsiva. Si trattava di qualcosa ben più facile a dirsi che a farsi.
    Ripresi l'addestramento da capo, liberando interamente la mano dal chakra per richiamarlo nuovamente in un secondo momento. Ne richiamai immediatamente una grossa quantità, quella necessaria a rendere praticamente tutta la mano repulsiva. In questa forma iniziale il tutto sembrava molto instabile, con una forma indefinita della quale tutto si poteva dire, tranne che avesse nulla di simile all'armonia. Decisi di iniziare a lavorare su questa quantità e cercare di renderla armoniosa, senza stare troppo a perdere tempo sulle quantità, aumentandola e diminuendola. Quella che avevo portato era discreta e doveva sicuramente bastare, avrei poi potuto leggermente modificarla, ma ero certo fosse la giusta base di partenza.
    Il difficile stava adesso nel rendere la patina attorno alla mano sinuosa, cercando di ricalcare con il chakra il disegno che Shinici aveva ricreato. Non proprio nella stessa maniera, ma prendendolo di spunto, per cercare di unire il chakra adesivo e quello repulsivo attorno alla mano.


    Speriamo vada meglio con la sabbia...

    Non era facile, ed impiegai più tempo delle due volte precedenti a raggiungere quello che mi poteva sembrava un risultato efficiente. Dopo parecchio tempo e concentrazione spesi a regolare l'armoniosità della patina attorno alla mano mi sentì abbastanza pronto da provare un nuovo colpo.
    Io non ero quel genere di persona impulsiva, da provare mille colpi diversi, andando per tentativi nella massima maniera, preferivo perdere più tempo a cercare una soluzione convincente, per poi testarla.
    Colpì quindi il terreno, vedendo che attorno ad esso l'effetto distruttivo era stato decisamente migliore rispetto a quello del primo colpo. Il risultato non era ancora uniforma, tutt'altro, però almeno i danni sul terreno erano evidenti.


    I danni ci sono, devo regolare l'armoniosità.

    Come già detto, era ovvio che fosse quella la parte complessa, in quanto consisteva in un certo senso nello sbagliare entrambi i precedenti controlli consapevolmente. Ripresi a fare pratica, e man mano che controllavo il chakra attorno alla mano, lo rendevo fluido e costante, soprattutto nella corretta disposizione ed intensità il tutto mi veniva pian piano sempre più semplice ed automatico. Ovviamente lo facevo ancora con una certa difficoltà, ed il tutto richiedeva parecchia concentrazione, ma tutto sommato riuscivo a gestire meglio l'effetto distruttivo.
    Rimasi concentrato manipolando il chakra attorno alla mano per qualche minuto, dopodichè colpì di nuovo il terreno, questa volta con un buon risultato.


    Miglioriamo...

    Dissi lentamente. Avrei continuato l'addestramento, riuscendo sempre più a raggiungere un risultato soddisfacente in meno tempo possibile, in modo da poter colpire in successione con lo stesso effetto distruttivo, anche qualche rapido scambio 1-2 con entrambi i pugni.

    Nun si sa.


    :dunno: :dunno:


    Edited by lNearl - 11/10/2015, 12:31
     
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    Post Undicesimo - Finalmente! Controllo della sabbia!



    Finalmente ci siete riusciti! Bravi!

    Mi sarei complimentato con i due ragazzini prima di invitarli ad entrare per la cena.

    Dopo cena inizieremo a farti imparare a muovere la sabbia. Fujimori, per stanotte dormirai qui. Mi sono già messo d'accordo con tua madre.

    Davvero? Siiiiiii. Grazie, Shinichi-niichan!

    Calma, calma. E' solo per stanotte e mi dovrai dare una mano con gli allenamenti di Ryoshi.
    Uff... va bene.

    La cena era composta da svariati tipi di verdure, cotte e crude, oltre a dei noodles al curry e delle fettine di carne grigliata.

    Mi raccomando, mangiate anche le verdure! O niente addestramento! E niente dolci!

    Quando voleva il Kurogane sapeva essere la più severa delle madri.

    No, dai... le verdure no!

    Non le hai neppure assaggiate! Mangiale! Vedrai che sono buone queste!

    In effetti la cucina di Shinichi era ottima, affinata da anni di solitudine ed esperimenti, al contrario di quella della madre di Fujimori che in genere lasciava alle serve tali incombenze.

    Non sono tanto buone... ma voglio il dolce e quindi mi tocca mangiarle...

    Si vedeva chiaramente che mentiva, ma lo lasciai stare.

    E tu Ryoshi? Che ne pensi?


    Al termine della cena avremmo riposato una mezz'oretta prima del dolce e della frutta e, dopo un'altra mezz'ora, avrei portato nuovamente i ragazzi in giardino.

    Bene, è giunto il momento di iniziare ad imparare a sfruttare la sabbia. Ti darò solo un'infarinatura di base stasera, potrai continuare ad esercitati con Fujimori in futuro per arrivare ad ottenere un controllo migliore.


    Per prima cosa poggia la mani a terra e cerca di infondere il tuo chakra nella sabbia. E' un sistema simile a quello del chakra adesivo solo che farlo con intensità un po' maggiore e devi inviare il chakra più distante. Prova poi anche a compattare il chakra.


    Avevo letto un libro sulla teoria di quella tecnica, pertanto le basi teoriche le avevo.

    Fujimori, dagli una mano a capire come funziona.

    Il ragazzo si sarebbe messo di fianco all'Okura e gli avrebbe fatto vedere come fare, illustrandolo passo passo. Tra l'esperienza teorica di Shinichi e quella pratica di Fujimori in poche ore avrebbe potuto apprendere perlomeno le basi di quella tecnica.



    CITAZIONE
    OT

    Prova per la ts:

    Inventati almeno 3 esercizi (oltre quello illustrato) con tanto di spiegazione teorica ed applicazione pratica (lascia perdere i dialoghi, bastano brevi spiegazioni) per apprendere i meccanismi del controllo della sabbia.

    Tieni conto che ci metterai circa 10-15 minuti per il primo esercizio e mezz'ora/un ora per esercizio per i 3 successivi.

    Se lo fai bene è il penultimo post, altrimenti allunghiamo.
     
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    Sono verdure... Fanno bene, mangiale anche tu fujimori.

    Dissi per rispondere alla domanda di Shinici. Non che badassi troppo a cosa mi si proponeva per cena, mangiavo quasi qualunque cosa e ciò che mi venne offerto quella sera non poi così male. Mi poteva andare molto peggio. Passammo finalmente all'unica parte realmente interessante della giornata, e che da un'infinità di tempo bramavo di poter iniziare, la parte sul controllo della sabbia.
    Fortunatamente Shinici e lo stesso Fujimori tennero fede alla parola data, e con il buio ormai avanzato ci dirigemmo in giardino.
    Anche questa volta, non ebbi una spiegazione teorica troppo abbondante, il chè era indubbiamente un bene. Preferivo dovermela vedere con pratica e prassi, piuttosto che dover arrivare al nucleo centrale di un concetto al di là delle mie possibilità. La pratica, prima o dopo, l'avrei fatta mia.


    Viene il bello...

    Il primo esercizio che il Kurogane mi consigliò di sperimentare riguardava la compattazione della sabbia. Per farlo provai posai entrambe le mani dentro la sabbia, era la prima volta che mi avvicinavo a questo genere di tecnica e di conseguenza avrei dovuto procedere step by step, con calma e tanta pazienza.
    Il sistema teorico era simile a quello del chakra adesivo, dovevo infondere il mio chakra all'interno della sabbia, ciò mi avrebbe permesso in un certo senso di poterla muovere e controllare, e dopo avrei potuto provare a compattarla per renderla dura, così come il piccolo aveva fatto sulle mie caviglie questa mattina.


    Si inizia.

    Pensai mentre richiamavo il chakra, e facendolo passare dalle terminazioni nervose delle dita lo rilasciavo verso l'esterno del mio corpo, dritto verso la sabbia. Indubbiamente avere un controllo del chakra all'interno del proprio corpo è nettamente più facile di quando lo si deve far fuoriuscire, dovendo sottostare ad altre mille difficoltà. Con tutta la concentrazione che mi rimaneva mi sforzai di infondere il mio chakra all'interno di tutta la sabbia attorno alle mie mani, almeno per una distanza di qualche decina di centimetri, in maniera da iniziare ad avere un'area di controllo abbastanza vasta. Non era affatto semplice, e più di una volta mi trovai a non saper come gestire nel modo migliore la situazione e perdere del tempo. Ma con pazienza e costanza riuscì dopo circa una decina di minuti ad essere abbastanza sicuro di aver infuso bene in il mio chakra, e solo dopo il raggiungimento di questa certezza provai a compattarla. Il primo tentativo non poteva certo essere il massimo, e la sabbia si spostò appena di qualche centimetro.


    Pazienza... Tanta pazienza.

    Avevo finalmente la possibilità di raggiungere ciò che mi interessava, non avevo alcuna intenzione di sprecarla, avrei provato tutta la notte, anche tutta la settimana ininterrottamente se fosse stato necessario. Fortunatamente i tempi erano più veloci di quanto pensassi, e dopo solo altri cinque minuti mi accorsi di riuscire a compattare la sabbia attorno alle mie mani con risultati soddisfacenti. Bene! Mi alzai in piedi, deciso a cambiare esercizio per provare qualcosa di più complesso e conseguenziale al primo. Avrei provato a fare alcuni esercizi tra loro legati, aumentando di volta in volta la difficoltà per poter prendere consapevolezza dell'uso della sabbia.


    é tempo di volare.

    Il secondo esercizio consisteva nel far alzare la sabbia da terra, una quantità consistente, almeno grossa quanto una palla da tennis. Una quantità maggiore ero riuscito a compattarla per terra, ma adesso il tutto sarebbe stato più complesso, in quanto dovevo riuscire nell'intento nonostante la distanza della sabbia dalle mie mani, ed inoltre dovevo usare il principio del chakra repulsivo per portare la sabbia in alto nell'aria. Chiusi gli occhi per liberare la mente, dopodichè richiamai il chakra e lo diressi verso la zona di sabbia davanti ai miei piedi, dove poco prima avevo svolto il primo esercizio. Anche questa volta aspettai con calma di essere sicuro di quanto stavo facendo, infondendo il mio chakra all'interno della sabbia, amalgamandola e compattandola. Solo quando mi sentì certo di quello che stavo facendo provai ad usare il concetto del chakra repulsivo per spingere la sabbia verso l'alto. Per questo primo esercizio mi sarei accontentato di una rapida accelerazione verso l'alto, senza stare a controllarne anche la discesa, solo dopo avrei cercato di usare lo stesso discorso per controllare i movimenti della sfera di sabbia nell'aria. Feci dei lunghi respiri, in cerca della massima concentrazione possibile, dopodichè, così come per il lancio della sferette di ferro di questo pomeriggio, aumentai la quantità di chakra sotto la sfera di sabbia, ricreando la stessa situazione del chakra repulsivo in modo da fare una sorta di propulsione. Provai a concentrare tutto il chakra della sfera di sabbia compattata in un punto, in maniera che questi si muovesse portandosi dietro la sabbia. Il primo risultato fu piuttosto deludente, la pallina si spostò di lato di qualche centimetro appena, quasi rotolando su se stessa. Non era facile questo esercizio, richiedeva un'ottimo controllo del chakra per posizionare esattamente la sabbia dove si voleva, inoltre si dovevano collegare tra loro diversi principi e questo complicava le cose. Non potevo lamentarmi ad ogni modo, dopo solo una ventina di minuti riuscì a far fare alla pallina un piccolo balzo verso l'alto, di circa 5 centimetri, per poi vederla cadere al suolo. Mi sforzai di riprendere l'esercizio, e dopo dieci minuti ulteriori di tentativi riuscì a far compiere alla pallina un buon salto verso l'alto, facendola arrivare sin sopra la mia testa con una traiettoria dritta e pulita. In quel preciso istante tirai fuori tutta la mia determinazione, e decisi di non volerla lasciar cadere. Il concetto era lo stesso, dovevo concentrarmi e mantenere il chakra in quel punto preciso, poco sopra la mia testa, senza che questi si disperdesse, e dovevo mantenere la sabbia contatta. Chiusi nuovamente gli occhi per poter svolgere al meglio questa fase, e con mio grande stupore quando li riaprì la sfera era lì, davanti ai miei occhi, ferma nell'aria.


    Non è ancora finita!

    Non volevo smettere ed accontentarmi del poco fatto finora, decisi di lanciarmi in uno step successivo e di aggiungere gli insegnamenti del chakra distruttivo ai precedenti. Come aveva detto Shinici questo poteva usarsi al fine di modellare la sabbia a mio piacimento. Ottenere la sfera era stato semplice, bastava sostanzialmente il chakra adesivo, in quanto non c'erano cose particolari da fare, ma per figure più complesse si dovevano combinare i vari controlli. Decisi di provare a fare alla sfera la forma di una mano, a partire dal palmo e con lo svilupparsi delle cinque dita. Ciò richiedeva parecchia concentrazione, ma era un'obbiettivo alla mia portata. In base a quanto avevo sentito, dovevo in un certo senso rompere la patina attorno alla sfera per modellarla, per poi ricreare lo stesso strano di chakra-patina. Nello svolgersi dell'esercizio inoltre, volevo assolutamente evitare che la sfera toccasse terra. Sarebbe stato uno sforzo notevole, soprattutto per la concentrazione, ma prima iniziavo con le cose più difficili e prima avrei potuto usare quell'arte in combattimento in maniera decente. Questa parte richiedeva una concentrazione notevole, e resistetti all'impulso di chiudere gli occhi. Mi avrebbe aiutato, ma dovevo imparare a gestire la cosa con lucidità, ed era meglio iniziare sin da subito. Il punto fondamentale era la rottura della patina senza che questo portasse alla totale disgregazione del resto della forma, o senza rompere gli interi equilibri. Decisi di rompere la patina in un piccolo punto, dal quale sarebbe poi spuntato lentamente il primo dito della mano, e procedendo seguendo la stessa logica avrei poi rotto la patina in altri punti e creato le altre dite, ed infine snellito la parte finale per la costruzione del palmo. Impiegai quasi mezz'ora per fare tutta questa parte, ma alla fine il risultato era soddisfacente, una mano quasi ben delineata, e soprattutto: in aria. Nel mentre che effettuavo l'operazione questa non si era rotta, e ciò iniziava a rendermi più chiaro e facile la gestione della sabbia nello spazio.


    Bene bene!

    dissi lentamente. Ora, volevo svolgere un'ultimo esercizio, dopodichè avrei deciso di aver fatto abbastanza per quella sera, salvo incoraggiamenti particolari da parte di Shinici o nel caso in cui avesse ancora in serbo qualcosa. Decisi di provare ad usare la sabbia come un'arma per stritolare l'avversario, una sorta di piccolo funerale del deserto come detto precedentemente dal piccolo Fujimori. Non solo, avrei unito un po' tutti i controlli nell'esercizio. Mossi la mano di sabbia verso una delle piante nel giardino di Shinici, dal cui ramo pendeva un piccolo pomodoro ancora verde.


    Ci sono sprechi peggiori nell'esistenza.

    Il piccolo pomodoro sarebbe stato sacrificato per un qualcosa di superiore, nessuno ne avrebbe patito. L'afferrai con la mano di sabbia, facendo chiudere le dita attorno ad esso con il chakra repulsivo, muovendo il chakra che costituiva le dita di sabbia verso l'interno. Anche questa parte richiedeva una precisione notevole, in quando bisognava muovere una sola parte del chakra, e non l'intero ammasso. Dopodichè lo tolsi dal suo ramo, quasi strappandolo spostando via la mano ad una discreta velocità, ed infine, mi concentrai totalmente per stringere le dita con forza e velocità attorno al pomodoro. Esplode, schizzando attorno alla mano, e lasciando una sorta di colorito rosso attorno alla mano di sabbia, che sciolsi facendo cadere a pioggia la sabbia che l'aveva composta.




    Con la storia dei tre esercizi la lunghezza del post mi è sfuggita di mano...
     
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    Post Dodicesimo - La tecnica definitiva! Il Funerale del Deserto!



    Ottimo. Hai imparato in fretta a sfruttare la sabbia. Molto bene.

    Finora però hai solo fatto cose di base, muoverla, compattarla e darle forma. Direi che ora è il caso di darle un po' più potere offensivo che dici?

    Parli del Funerale?

    Esatto, la celeberrima tecnica del Quinto: il Funerale del deserto. Ora voglio che tu manipoli la sabbia e mi rinchiuda in una presa, poi dovrai stringere sempre più fino a farmi male. Mi raccomando! Per riuscire a farlo dovrai unire tutto quello che hai appreso finora!

    Mi sarei quindi messo in posizione, a 4 metri da lui.

    Avanti Ryoshi, fammi vedere quello che sai fare!



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    Ottimo post! Terminiamo l'addestramento con questo post: esegui il funerale del deserto su Shinichi!

    Dopo il tuo io risponderò e chiuderò. Ovviamente non devi calare ora! Descrivi bene come esegui il funerale, unendo tutte le capacità che hai imparato, mi raccomando!
     
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    Un'ultimo esercizio prima del meritato riposo era necessario. Shinici voleva insegnarmi la celeberrima tecnica del sommo Gaara, tecnica che effettivamente ero ben felice di poter conoscere, finalmente, e che avrebbe decretato il raggiungimento di un discreto controllo della manipolazione.


    Ci siamo...

    Richiamai il chakra per l'ultima volta della giornata probabilmente, infondendolo all'interno della sabbia attorno a me attraverso il principio del chakra adesivo, cosa che ormai avevo iniziato a controllare discretamente, così come per la sfera precedentemente. A differenza di prima dovevo controllare una grande quantità di sabbia per poter avvolgere interamente Shinici, ben più grande di quella della piccola sfera. A parta l'aumento della quantità il principio era lo stesso, dovetti solo stare molto ben attento e concentrarmi a fondo per poter essere sicuro di aver infuso il chakra in tutta la sabbia necessaria senza aver commesso errori. Non c'era fretta alcuna, ed impiegai tutto il tempo necessario per sentirmi pronto. Una volta sicuro di aver compattato ed infuso bene il chakra per il primo step dovevo portare la sabbia attorno al corpo di shinici. Era leggermente più difficile di prima, in quanto dovevo usare il concetto del chakra repulsivo e spingere tutto il chakra verso Shinici, ma non in maniera unidirezionale, bensì in modo da avvolgerlo completamente, lasciando libera solamente la testa, esattamente come potevo ricordare da quello che avevo studiato a proposito del quinto Kazekage. Anche per questa operazione impiegai un paio di minuti, per essere sicuro di averlo avvolto in maniera uniforme, e che ci fosse una discreta quantità di sabbia attorno ad ogni parte del corpo. Ora veniva l'ultima parte, dovevo non solo utilizzare il chakra distruttivo per generare un'enorme fonte di distruzione e dolore all'interno di quella sorta di bara di chakra, ma dovevo inoltre compattare ancora di più la sabbia, in maniera tale che avesse la durezza necessaria a distruggere carni ed ossa, e dovevo poi usare il chakra repulsivo per stringere la sabbia attorno all'obbiettivo. Bisognava unire tutti i controlli in una sola tecnica. Ciò richiedeva uno sforzo notevole, soprattutto per me che ero alle basi di questa manipolazione. Mi concentrai attentamente per qualche minuto, nel quale il povero Kurogane non aveva da che muoversi probabilmente all'interno di quella sorta di bara di chakra. Infine, quando mi sentì pronto contrassi la mano destra, infondendo l'ordine alla sabbia di chiudersi per stritolare il povero malcapitato. Ero concentratissimo su ogni aspetto, con il principio adesivo avevo compattato ancora più la sabbia per renderla durissima, il chakra repulsivo mi permetteva di spingere la sabbia in ogni punto verso il poveretto, che avrebbe dovuto sentire una forte pressione provenire da ogni zona. A quel punto, una volta posizionata la sabbia attorno al corpo il movimento diventava unidirezionale e quindi relativamente più semplice, in quanto tutto il mio chakra doveva solo dirigersi verso l'interno. Ed infine rendendo la parte interna della bara con una patina di chakra distruttivo questo mi avrebbe permesso di romperne corpo e tessuti.
    Non potevo immaginare quale sensazione provasse una persona all'interno, ma indubbiamente Shinici aveva le capacità per non sentire nemmeno quella mia povera presa.


    Siamo quasi alla fine!
     
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    Alla fine ci sei riuscito ad avvolgermi... forza, stritola un po'.

    Piano piano Ryoshi avrebbe aumentato la presa ed anche il dolore che ne derivava...

    Bene, bene. Continua un po' di più forza!

    Dopo qualche istante la sabbia si fece finalmente dura

    Ok, direi che ci siamo... puoi pure smettere Ryoshi...

    La presa venne sciolta e mi sgranchii un po' le braccia e le gambe.


    Uff... meno male che ancora non la sai controllare perfettamente... o mi avresti fatto veramente male. Devo ricordarmi di non ripetere l'esperienza. Piuttosto Ryoshi... Fujimori starà qui per la notte... vuoi restare anche tu o preferisci andare a casa? Ah, cavolo! Non ho pensato ad avvisare i tuoi genitori, spero non siano in pensiero...

    In effetti non avevamo mai sentito parlare di Ryoshi prima, pertanto non sapevo della sua tragica storia...

    Indipendentemente dalla sua scelta l'addestramento era ormai concluso.

    Ricorda che devi allenarti giornalmente nell'uso della sabbia, fino a farlo diventare un automatismo! Altrimenti rischi di perdere quello che hai imparato oggi, che è solo una base di utilizzo!


    CITAZIONE
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    Addestramento concluso! \*_*/
     
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