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Terra Arsa
Più sono grandi più rumore fanno quando cadono.
Il Colosso sorrideva.
Ahhh quanto è vero.
Sorrideva mentre sentiva il grido di disperazione della bestia.
Sentila, senti come monta la paura.
Brutta la morte eh, stronzo?
Chiuse gli occhi mentre ascoltava il grido perdersi tra l’esplosione e poi sotto le macerie.
Quando gli echi del boato terminarono sospirò soddisfatto.
AMO. L’odore di abominio morto.
Dopo essersi assicurato di non sentire nulla rovistare tra le macerie si allontanò, per puro scrupolo aveva teso le orecchie, ma di fatto nulla poteva essere sopravvissuto dopo quell’attacco, persino ciò che aveva steso Jigoku non arrivava a quella potenza.
E Jigoku era quasi un dio.
Uscì dalle macerie della prigione, respirando l’aria fresca dopo nemmeno qualche ora e sperando di aver chiuso per sempre quella storia, anche se quella medaglia aveva avuto un risvolto tutto sommato buono era arrivata l’ora di chiudere con gli abomini per sempre.
Evocò uno dei draghi dell’ovest per farsi dare un passaggio fino alla terra ferma.
Ricordati dove è questo luogo Taiho, quando rilascerò il richiamo tornerai qui con qualcuno dei tuoi e ridurrete a cenere questo posto, mi raccomando, non deve restare nulla che il vento non possa trasportare e spargere per l’intero globo.
Fu il suo saluto all’isola, o per meglio dire, il suo addio..
