Master and Commander

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    " Il potere della Sabba ci sarà molto utile, cimenta questo sapere e imbriglia le antiche tecniche che hanno reso Gaara così temibile e potente. I Kiseki sono ora un sapere alla tua portata, non indugiare sul suo raggiungimento più del dovuto. Ma cosa più importante non mettere a rischio la tua copertura per obiettivi che non siano quelli impartiti: più il tempo passa più gli alleati crescono in numero ma allo stesso tempo il nemico prende coscienza dei movimenti che sto architettando. Il continente sembra tanto vasto ma ti accorgerai che le informazioni viaggiano rapide per i tempi necessari all'organizzazione di una guerra. "

    E quindi avrei concluso, congedando Ryoshi:

    " Tieni un occhio sul ragazzino, se necessario mettilo alle strette: se varrà qualcosa me lo riferirai e lo prenderai sotto la tua ala, altrimenti sbarazzatene...sa abbastanza da poterci creare rogne. Intanto ingraziati il vecchio costruttore di navi e convincilo a portarti con lui durante le negoziazioni per rendere il tragitto delle nostre navi più sicuro e irrintracciabile.
    Ci rivedremo quando avrai raggiunto una forza sufficiente a convincermi di addestrarti in nuove arti. "


    Il viaggio nel paese del The aveva dato i suoi frutti; ora non restava che attendere che la flotta assumesse dimensioni considerevoli e monitorare l'interazione con la produzione di armi a Suna. Se tutto fosse andato come previsto avrei avuto una forza via terra e via mare non paragonabile a quella di nessun altro Villaggio o Paese. Soifon avrebbe appreso in poco tempo come governare quelle navi, era una kunoichi finemente addestrata con capacità cognitive ben oltre sopra la media anche nel mondo ninja; appreso quanto necessario avrebbe trasmesso quel sapere agli altri...Dal canto mio, avrei sfruttato questo tempo per stabilizzare la situazione interna di Oto e trovare nuovi fondi per riempire le casse di villa Mikawa: una guerra costa caro e l'unico modo per ottenere quei fondi era andare a far visita al Daimyo del Riso.

    Intanto l'avventura con il reclutamento continuava per il giovane otese alla sua prima avventura fuori dalle mura di casa. Sebbene fosse un compito non di difficile adempimento, lo studente aveva necessità di superare prima il conflitto interiore che lo rendeva insicuro e inadatto al mondo dei ninja. Venire a contatto con rozzi bucanieri dalla discutibile morale poteva essere un modo per imparare a rendere più autorevole la sua voce e ferma la sua mano. Aveva molto da imparare, prima che sul sapere dei ninja, anche sul come stare al mondo...e per sua fortuna, o sfortuna (che dir si voglia), la sua prima avventura era al servizio di una delle figure più influenti nel continente, che negli anni a venire si sarebbe sentito a lungo parlare e che non nutriva poi molta considerazione per lo stesso ragazzo. Se non fosse stato in grado di reggere la pressione e di riuscire nel suo incarico, nulla lo avrebbe salvato dal destino che il Mikawa aveva designato per lui. Il caso, si perchè quello lo aveva portato in quella avventura, aveva deciso che la sua vita sarebbe cambiata...ora spettava a lui decidere se farlo in una cassa da morto o scalando le tappe della sua carriera da shinobi.




    CITAZIONE
    OT / Avventura conclusa! Questa giocata apre le porte a molte strade che, se vorrete, potrete percorrere con miei gregari, tra di voi o con altri PG interessati nei piani di conquista di Diogene. Aspetto il vostro post per proporre gli stemmi e, perchè no, costruirvi da soli il proseguo della giocata ;)
     
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    Leggera e velata, ma avevo avuto una sorta di approvazione del Garth. Non potevo sperare di meglio visto che in effetti ero pieno di missioni da portare a termine. Soprattutto considerato che questa novità delle navi mi avrebbe portato non solo lontano da Suna, luogo unico nel quale potevo svolgere le mie altre missioni, ma che mi avrebbe impegno nel tenere sotto controllo la nuova leva.


    Per lui il lavoro si farà ben difficile...

    In questo momento rappresentavo per il Garth la sicurezza per la realizzazione della flotta. Certo, i costruttori sembravano affidabili ed indubbiamente avevano svolto con la prima nave un'ottimo lavoro. Ma d'ora in poi sarebbe stato ben diverso il lavoro. Una cosa era realizzare un vascello senza che nessuno notasse niente, tutt'altro discorso era la realizzazione di un'intera flotta.
    Fortuna o sfortuna, per questo genere di imprese le vite umane contavano poco, e di conseguenza se avessi notato nel paese qualcuno con dubbi troppo manifesti il suo corpo avrebbe fatto in fretta a conoscere l'enorme profondità degli abissi. Lo stesso genere di discorso valeva anche per il nuovo membro, l'otese sarebbe stato osservato attentamente. Aveva anche lui un ruolo tutto sommato importante, e se pensava di poter sgarrare sbagliava.
    Forse era stata una scelta prematura quella di buttarlo in mezzo ad una missione di così grande importanza. Nonostante la relativa semplicità della stessa, per il ragazzo sembrava prospettarsi un'enorme conflitto interiore. Cosa ch'io avevo vissuto nel mio primo appuntamento con il Mikawa, ma che non era così semplice come poteva sembrare, e che poteva mutare e forgiare il carattere in diverse maniere e sfaccettature. Tutte, sotto la mia stretta osservanza.

    Guardai il Mikawa allontanarsi. Non potevo sapere quando l'avrei rivisto, probabilmente prima del previsto, senza sapere quando o senza accorgermene. In un futuro non troppo lontano uno dei corvi mi avrebbe raggiunto, come al solito con novità incredibili e degne di nota. Nel frattempo, fingendomi un tappezziere, o se necessario rivelando la mia identità mi sarei unito nei viaggi al costruttore. Dovevo poter controllare e verificare con i miei occhi la solidità, la sicurezza del tragitto e soprattutto la competenza di tutti gli uomini a bordo.
    Niente, poteva essere trascurato.

    Infine, le sue ultime parole non potevano che spronarmi ad un costante e stressante allenamento. Quell'uomo era una fonte di potere inesauribile, e volevo a tutti i costi poterci attingere nuovamente.
     
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