L'arte della Guerra

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    Y Danone
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    Meccanico
    ..Questione di fiducia!..
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    Il Colosso era molto più preparato del previsto, si vedeva che i suoi piani avevano preso forma dopo anni di dettagliate e attente elucubrazioni. A suo dire le sue navi erano più che sufficienti per fare arrivare il tutto a destinazione e quindi il rosso annuì sorridendo soddisfatto. Diversa invece fu la reazione del ragazzo nel vedere il tomo che il Mikawa gli aveva procurato, come in un esperimento Pavloviano il rosso si era messo a sbavare alla vista del libro capendone immediatamente l’enorme valore -Oh mio dio!.. è quello che credo.. oh si lo è e come!!!- il rosso aveva preso a leggere immediatamente le pagine del prezioso manufatto.


    Non aveva idea di come il Mikawa si fosse procurato una fonte di ispirazione come quella, ma era senza alcun dubbio fenomenale. Alla vista del cannone poi il rosso sarebbe quasi svenuto dall’emozione. E far svenire Hoshi con un cannone era di sicuro un impresa impossibile -.. a Kumo erano riusciti a costruire una bestia del genere?!.. woooow.. ne devo assolutamente costruire uno anche io..- gli occhi del rosso si erano piantati sul libro mentre gli altri tre discutevano di come procedere. Anche se Hoshi si era concentrato anima e corpo nella lettura, questo non lo aveva precluso dalla discussione in atto.


    Diogene aveva infatti proposto ai presenti di stringere un potente patto che preservasse lui e quanto concordato in quella stanza. Ovviamente Shinichi e Nakora non presero di buon grado la cosa. Hoshi non aveva alcun problema a stringere un patto del genere con Diogene, non che ce ne fosse stato poi il bisogno. L’intervento fatto da Eiatsu sul rosso aveva creato un alleato per il Mikawa perfetto, pur mantenendo il suo modo di fare il rosso sarebbe sempre e comunque rimasto dalla parte del Mikawa qualsiasi fosse stata l’impresa o l’obiettivo da raggiungere. Hoshi avrebbe lasciato i tre parlare liberamente senza intervenire in un primo momento, era giusto che ogni uno sfogasse i propri dubbi e incertezze. Diogene aveva con il suo modo di fare messo i due nuovi arrivati all’angolo. L’autoproclamato imperatore non aveva certo mezzi termini per giungere a patti con le persone, giustamente perché mai ne avrebbe avuto bisogno.


    -Whoooh… whoooh… tempo arbitro!!!- il rosso si sarebbe intromesso nel discorso mettendo le mani a T dopo aver chiuso il libro. Fatto un bel respiro il Chikuma si sarebbe prima rivolto al magnetico e la gattara -Non prendetevela a male.. il Colosso è fatto così.. e in fondo è comprensibile il suo modo di agire!- il rosso avrebbe preso quattro birre dal frigo poggiandole sulla tavola -Shinichi è un uomo di parola Diogene.. per questo posso garantire io.. conosco quest’uomo da molti anni e se posso dire una cosa su di lui è..- il rosso avrebbe sospirato facendo spallucce -..che è talmente ligio e professionale verso i suoi doveri e alla parola data che è quasi noioso!.. pensa che ha studiato per anni ogni giorno il sistema per trovare e sconfiggere un tizio con cui aveva perso anni prima.. mollando tutto pur di raggiungere il suo scopo..- dalla voce non sembrava che il rosso lo stesse poi lodando molto -.. quando Shinichi Kurogane dice una cosa.. ti posso assicurare su mia madre che così sarà.. ti ripeto questo tizio è professionale fino alla nausea.. se prende una decisione è perché è intenzionato a portarla a termine secondo i patti stabiliti..- si sarebbe poi voltato verso Nakora sorridendole -Per quanto riguarda Nakora.. beh l’ho appena conosciuta e devo dire di essere rimasto sorpreso nel scoprire che è una jinchucosa..- il rosso proprio non riusciva a dirla quella parola -..non posso certo dire di conoscerla ma di una cosa sono certo.. se è stata scelta per essere il contenitore di uno di quei cosi allora deve essere fermamente legata al villaggio e ai suoi ninja.. e soprattutto ai sogni e aspettative del suo villaggio..- certo quelli che Diogene aveva esposto non erano i sogni del villaggio, ma i suoi, ma in fondo che differenza c’era a quel punto -..non credo che sarebbe così sciocca da tradire il suo villaggio così ingenuamente.. soprattutto ora che le è stata offerta una così immensa opportunità!..- e a questo punto il rosso stava parlando di se -..passare un po’ di tempo con il sottoscritto non ti darà accesso solo a conoscenze ai più proibite.. ma anche la possibilità di raggiungere i massimi livelli nel mondo ninja.. anche se non sembra io stesso sono stato allenato per anni da Kazekage e dal Mizukage in persona..- il rosso non sembrava affatto pavoneggiarsi, anzi stava dichiarando la cosa con estrema leggerezza -..Diogene non ti sta costringendo a fare una scelta.. ti sta solo mostrando la migliore opzione per te e il tuo futuro..- il Chikuma tra una parola e l’altra si era scolato la bottiglia.


    Quindi senza esitare il rosso si sarebbe rivolto al colosso allungando la mano destra verso di lui -So che per te non avrà la stessa valenza.. ma se per te va bene.. posso garantire io per loro.. sugelliamo il patto se queste sono le tue condizioni finali.. se uno di noi tre non rispetterà i patti o cercherà di tradirti..- il rosso avrebbe sorriso sereno -..allora sarò io a subirne le conseguenze!- naturalmente Hoshi in quel momento era sincero, ma indirettamente stava facendo il gioco del Mikawa. Il Chikuma sapeva che un patto con lui era totalmente inutile, anche se il rosso non poteva neanche lontanamente immaginare. La scenetta del rosso avrebbe molto probabilmente raffreddato gli animi dei due che si sarebbero stati liberi da patti di sangue, ma comunque sempre responsabili della vita di una persona che aveva riposto piena fiducia in loro. Un gioco pericoloso che il Chikuma era disposto a correre pur di aiutare il Mikawa nel suo piano.


    -Procediamo con calma.. per cominciare registreremo Nakora e il tontolone li fuori come normalissimi ninja di oto in visita a Suna per un gemellaggio.. io stesso ho partecipato in passato ad un sacco di eventi come questi.. dopo tutto l’Accademia è stata fondata proprio per questo!- il rosso avrebbe aperto un’altra birra -In questo modo potremmo muoverci tutti senza problemi.. nessuno potrà dire nulla!.. Shinichi tu per il momento ti preoccuperai di organizzare il villaggio di Okasada per la produzione di massa.. mentre io mi occuperò della formazione di Nakora e del suo allenamento come ninja..- una lunga sorsata di birra -..come prima cosa andremo nel paese del ferro per prendere accordi con il direttore della prigione di Ishi no Jingoku.. e soprattutto perché anche io ho bisogno di allargare il mio bagaglio di conoscenze se voglio migliorare al meglio le armi..- una mano del rosso sarebbe scivolata sulla copertina del libro portato dal Mikawa -..so per certo che in quel paese potrò trovare ciò che cerco.. inoltre sarà un ottimo trampolino di lancio per Nakora..- il Chikuma le avrebbe sorriso simpaticamente.


    Naturalmente ora spettava a Nakora dimostrare il suo interesse nel cogliere un’occasione come quella. Era stata scelta tra un’infinità di ninja per diventare una tra le migliori, a pochissimi era spettato un onore come quello e di certo con il tempo anche lei si sarebbe convinta della cosa. Il rosso sarebbe rimasto in attesa delle ultime decisioni, per lui potevano cominciare anche subito. Non dubitava dell’operato e delle fedeltà di nessuno e sperava con il suo gesto di aver in qualche modo appianato le questioni sorte. Erano stati tutti invischiati in qualcosa di più grande di loro, e solo con le loro stesse forze sarebbero riusciti ad uscirne vivi come eroi o morti, come dei semplici nessuno.


    OT/ Se Hoshi si sacrifica voglio un fottuto emblemino ELITE!!!
     
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    L'atmosfera si era come fatta più pesante e densa attorno al mio corpo. Il chakra era stato rilasciato e il jutsu [Osore no Ki] attivato quasi senza volerlo, come se autorizzato dalla disapprovazione che mi colse udendo le parole di Nekora e Shinichi. Era un'aura di paura, una tremenda sensazione di inquietudine e impotenza che si sarebbe riversata anche sui loro sensi e sulle loro capacità, inibendole in parte. Hoshi non avrebbe sentito quella presenza anche se in passato l'aveva già sperimentata sulla nave durante una missione nelle isole di Giada...ma il demone dentro l'otese avrebbe senza dubbio riconosciuto quel chakra e forse avrebbe suggerito alla ragazza di non prendere tanto alla leggera colui che lo aveva sconfitto nella sua massima potenza e rinchiuso.

    Avrei dunque racchiuso le dita della mano poggiata sul tavolo, incidendo con i polpastrelli nel duro legno e scavando dei profondi solchi...era come burro per la mia inaudita forza. Sarebbe bastato prendere una di quelle schegge, posizionarla sul pollice e poi scagliarla con la forza del dito medio per tramutarla in un proiettile mortale che si sarebbe conficcato nella trachea dei due irrispettosi ninja. Non avevano idea di quanto fossero impotenti, di quanta strada dovevano ancora macinare per arrivare al mio livello. Dovevano essere onorati di servire una causa del genere, di contribuire ad un fine che gli avrebbe salvati tutti da un'orribile fine! Il patto era giusto, vincolava una parola data...cosa c'era da temere se si sapeva dare il giusto peso alle parole che si pronunciano?! Non riuscivo a comprenderlo...e ancora più grave non riuscivo a trovare una spiegazione al secco rifiuto della kunoichi. Un vero affronto anche solo considerando la differenza di grado che ci separava! Guardai dritta negli occhi la ragazza cercando di scrutare al suo interno quelli del gattino ivi custodito, uno sguardo di morte e terrore tale da piegare anche il più coraggioso degli spiriti. Poi passai al Kurogane, che forse avrebbe iniziato a sudare a freddo dentro quei pregiati indumenti: con chi diavolo pensava di parlare? Quello che stava rischiando tutto in quel momento ero io e loro parlavano di giustizia e fiducia? Io avevo messo sul piatto un tesori do Oto e lui lo scambiava per inganno? La sua partecipazione alla riunione finiva qui?! Sentire poi di complotti contro gli Accademici non fece altro che aumentare la mia collera, quella fottuta nullità aveva anche l'acume per ipotizzare sviluppi del genere...ma non di accorgersi di non avere alcun potere di trattativa? Non potevano fare nulla, nulla per mettermi i bastoni tra le ruote, e se pensavano che con la morte avrebbero difeso il proprio credo si sbagliavano di grosso...avrei preso i loro corpi, li avrei rianimati e schiavizzati per l'eternità a compiere il lavoro da me assegnato! Il mio potere andava oltre quei patetici teatrini, i capricci di un demone, i problemi dei mortali ei loro ideali...andava oltre la morte.

    " Voi...come...OSATE? "

    png

    Videro la loro fine compiersi davanti a loro. Una lama si era conficcata nel loro corpo,troppo veloce per essere schivata o anche solo vederla arrivare. Era indubbiamente vero...o no? Vissero qualche secondo di panico totale, il tempo necessario a realizzare cosa stava accadendo. Tuttavia, qualora i due fossero stati in gradi di resistere a quella immane pressione incrementata dalla visione senza svenire e schiumare dalla bocca, poco dopo sarebbero tornati alla realtà e in lontananza avrebbero potuto udire sempre più nitide le parole di Hoshi. Nulla si era mosso, erano vivi. Il genjutsu aveva collegato la mia volontà alle loro menti, proiettando il mio intento omicida quasi senza volerlo. Già, la loro salvezza fu anche la mia: da quando perdevo il controllo per questioni del genere? Gli occhi mi si erano colorati di sangue, il battito cardiaco era accelerato e i muscoli contratti...quello fu il primo evento e al tempo ancora non potevo sapere cosa in realtà mi stava accadendo. Le avrei cgiamate "crisi di sangue" ma questa era un'altra storia. In pratica ero entrato in una trance indotta dall'attivazione dei geni Mikawa, totalmente fuori controllo, e ne ero uscito solo grazie all'intervento del Rosso.
    Pian piano trovai la calma, facendo tornare tutti i livelli funzionali del mio corpo alla normalità. Se i due "ribelli" fossero ancora tra di noi poco mi importava in quel momento, ascoltare la voce ingenua e sincera del Chikuma mi stava aiutando a trovare la calma. Solo quando ebbe finito, avrei ripreso la parola adattando il discorso qualora ci fossimo ritrovati sono in due o meno:

    " Non ho intenzione di metterti sotto patto Hoshi, il mio era un test per constatare il carattere e la lealtà degli altri due ninja...se avessero accettato subito non glie lo avrei nemmeno fatto firmare il contratto. Lascio tutto nelle tue mani: voglio costanti rapporti dettagliati su tutto, la produzione e il controllo delle bande criminali ad Okasada, gli upgrade per il cannone, le trattative per i metalli e il legname, i progressi di Nekora (oltre che la sua incolumità) e i movimenti di Shinichi. Lascerò Ashiro qui con te e piazzerò un uomo su ogni punto sinergico dell'operazione. Hai il controllo su tutto e sei l'unico che si mette in contatto con me, manderò i miei corvi periodicamente. Intesi? "

    Svegli o svenuti degli altri due non me ne sarei curato; non erano degni nemmeno della mia considerazione.



    CITAZIONE
    OT / Strizza eh? :rew: /OT

    Aura di Paura - Osore no Ki
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Nessuna (Veloce)
    L'illusione si attiva entrando nell'area di effetto se si ha almeno un'energia in meno dell'utilizzatore. La vittima sarà terrorizzata dal potere dell'utilizzatore: causerà uno status a scelta dell'utilizzatore tra Scoordinato, Semiparalizzato o Stordito per 2 round. L'area di effetto è pari a 12 metri.
    L'efficacia è pari a 20.

    Tipo: Genjutsu - Tameshi
    (Livello: Variabile / Consumo: Medioalto)
    [Da genin in su]


    Di più...di più!
    Talento: L'utilizzatore può aggiungere un terzo status all'aura. Non è possibile utilizzare altre abilità "talento" in combinazione. Utilizzabile 1 volta ogni 3 round.
    [Da jonin in su]
     
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    L'arte della guerra

    Post Quinto - Un sorriso inquietante



    Improvvisamente, dopo che anche Nakora rifiutò quell'insano patto, sentii un'enorme pressione sulle spalle. Senza accorgermene le ginocchia cominciarono a tremare e la figura del colosso sembrò farsi più grande e terribile, come se avvolto da un'aura rossa come il sangue che piano piano si espandeva attorno a lui avvolgendo l'oggetto del suo disprezzo. Avvolgendo me. Vidi del fumo rosso, come del sangue vaporizzato fuoriuscire dalle narici e dalla bocca da quello che oramai non era più un semplice uomo, ma un vero e proprio demonio.

    Sapevo consciamente del potere dell'otese, ovviamente. Ma non avevo colto fino a quel momento quanto potesse essere veramente terribile. Era... elettrizzante. Sudore freddo cominciò a formarmisi sulla fronte e a colare lungo il volto mentre la bocca si seccava. Mi sforzai al massimo di reprimere la voglia di urlare, soltanto la mia ferrea volontà mi impedì di accasciarmi al suolo. Sarei rimasto in piedi, per quanto mi costasse.

    E, ad un certo punto, mi colpì. Percepii solo un movimento da parte del colosso, ed una sensazione di freddo. Mi guardai lo stomaco e vidi che era perforato da una katana. Sapevo che quel colpo era mortale e che mi avrebbe atteso solo una lenta agonia.

    Futile. Non ero nulla per lui, ma non era importante.

    La morte mi aveva circondato per tutta la vita, ero stato sempre vicino a così tanti cadaveri che oramai persino i morti mi consideravano uno di loro. Non avevo paura di morire...

    Se mi avessero guardato avrebbero visto solamente un silenzioso sorriso sulle mie labbra, come di accettazione, ed un nome appena sussurrato...

    Yui...

    L'unico rimpianto della mia vita, quello che avevo dovuto fare a quella donna innocente. All'unica vera donna che avessi mai amato.

    Del sangue uscii dai miei occhi, colando sulle guance quasi fossero delle lacrime.

    Persi immediatamente colore sul viso, diventando tremendamente pallido.

    Eccola... sta arrivando...

    Ma, alla fine, la gentile signora non mi colse nel suo freddo abbraccio. Fui quasi trascinato nuovamente sulla superficie del mondo dopo un breve giro all'inferno. Ero nuovamente nel magazzino, assieme ad Hoshikuzu, Nakora e lui... Aloysius Diogenes Mikawa. Non più demone, ma uomo tuttavia non per questo meno temibile. Mi guardai lo stomaco ma non trovai traccia della lama, sentii però del bagnato sulla schiena. Dovevo aver sudato incredibilmente...

    Non percepii neppure il discorso del Mikawa, stava parlando con Hoshi e non li interruppi. Ero ancora shoccato da quell'esperienza, dovevo ancora elaborarla appieno. Hoshi non sembrò neppure scalfito, mi sarei rivolto quindi verso la Jinchuriki del due code cercando di capire se anche lei avesse passato quello che avevo appena passato io...



    CITAZIONE
    OT

    Bel post Gene ^^

    Non c'era molto da dire, quindi beccatevi sto pippone mentale di Shinichi :P
     
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  4. Nevi
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    HrEKxIv
    Non le ci volle molto per capire che quelle sue semplici parole l'avevano portato verso l'ira, dopotutto già da prima se l'aspettava che avrebbe reagito molto male, tuttavia se credeva che si sarebbe fermata pur potendo più o meno immaginarsi la possibile reazione, sbagliava.
    Aveva conosciuto ogni genere di orrore per mezzo del Demone, era stata torturata, violentata, uccisa, trucidata per vite intere in un tempo apparentemente infinito che la sua mente al tempo aveva interpretato come un seguirsi di vite, intere vite passate tra il dolore e la paura.
    Per tanto quando quell'aura l'avvolse, dilatandosi a partire da Diogenes come un manto nero pece non tentò di fuggirvi, accettando le conseguenze delle sue parole, il tutto senza sapere che era già vittima del Genjiutsu a quel punto.
    Non trovando uno sbocco per la paura, qualcosa che la potesse portare a urlare dal terrore, inevitabilmente venne accentuata quella che era la sua impotenza, il fatto di quanto fosse una nullità rispetto al Generale.
    Le parve come di sprofondare verso il basso, sempre più giù mentre la luce si allontanava da lei lasciandola nell'oscurità più completa.
    In tutto questo Diogenes la osservava dall'alto, come a volerla punire solamente con lo sguardo, non essendo degna di essere toccata da lui.
    Percepiva chiaramente tutto quello e non l'accettava, voleva ribellarsi e scacciare via quella sensazione eppure non vi riusciva.
    Il fatto di essere conscia della sua debolezza la schiacciava come un macigno e le impediva di muoversi, di fare qualsiasi cosa per quanto quando il Generale la scrutò con lo sguardo negli occhi non vide terrore, affatto, bensì solo mera rassegnazione.
    Quando arrivò il colpo rimase ferma dov'era, immobile, digrignando i denti per non emettere alcun lamento.
    Dentro di sè il suo istinto di sopravvivenza gridava di chiedere di risparmiarla, che aveva sbagliato non essendo in grado di fronteggiare tanta forza e potenza mentre il rimpianto la divorava, eppure la sua mente, decisamente più forte, glielo impedì decidendo di soffocare certe cose dentro di lei e farla morire così lentamente, un po' alla volta.
    Anche dibattersi sarebbe stato inutile, non avrebbe potuto fare nulla e per tanto non tentò di lottare nè sfuggire al suo destino.
    Fece per chiudere gli occhi sbattendo le palpebre, tuttavia come le riaprì si accorse che nulla di tutto quello era realmente accaduto.
    Un dannata illusione, ancora una volta... Dannazione.
    Riprese a respirare cercando di regolarizzare il battito, il quale durante quegli istanti inevitabilmente aveva accelerato come poche volte in vita sua.
    Stava iniziando ad odiarle certe cose, non riusciva mai ad accorgersene in tempo finchè non era troppo tardi e considerando che Diogenes aveva già ripreso il discorso con Hoshi, dovevano essere passati diversi secondi da quando era caduta in quella realtà fittizia.
    Il suo corpo ancora non le rispondeva totalmente, facendola sentire disorientata e confusa sebbene si sforzasse di non darlo a vedere per quello che poteva. Non voleva dargli alcuna soddisfazione.
    Rimase in silenzio dov'era ascoltando per quanto riusciva quello che dicevano, mentre spostava un attimo lo sguardo da Diogenes a Shinichi, incontrando il suo e notando dal biancore in volto come fosse stato - probabilmente, almeno credeva - anche lui vittima di quella intenzione omicida folle.
    Deglutì mentre una gocciolina di sudore le colava lungo la schiena, facendola rabbrividire.
    Per quanto terribile come esperienza non si rimangiava le sue parole, il Generale era stato il primo a far venire meno la sua fiducia, per tanto anche in quel momento, nonostante tutto, non si considerava in torto e non aveva intenzione di ammetterlo, nè tanto meno di chiedere scusa.
    Per tanto cercò di stabilizzare i suoi sensi ancora del tutto scossi, i quali faticavano a riprendere il normale corso così da permetterle di muoversi liberamente nel mondo reale.
    Nel mentre, la voce del Nibi risuonò nella sua mente quasi ovattata.

    Ooooh! Dunque è ancora lui, quel bastardo!

    Sbattè un paio di volte le palpebre, incerta.
    Lo conosceva?
    In effetti se si giudicava a partire dal suo ruolo e dalla sua effettiva potenza, poteva essere che in passato si fosse scontrato con il Demone in uno dei numerosi tentativi di recupero.
    Dopotutto da quanto le aveva detto Ssalar, in molti erano stati divorati dall'interno da parte del Nibi e di conseguenza, più di una volta Oto aveva dovuto inviare delle forze per recuperarlo.
    Rimase un attimo in silenzio, prima di domandargli.

    Che vuoi dire? Già vi siete incontrati una volta?

    Non lo vide però percepì chiaramente il Nibi sorridere, probabilmente sia arrabbiato che in preda all'eccitazione.

    Oh eccome, quel misero mortale ha osato affrontarmi per far sì che venissi rinchiuso nuovamente... Questo proprio prima che arrivassi te! E UN GIORNO BANCHETTERO' CON LE SUE CARNI NAKORA!! RICORDATELO!!

    Le ultime parole furono dette con una certa prepotenza, tant'è che sentì come se qualcuno le aveva appena dato una schicchera sulla fronte.
    Per odiarlo così tanto doveva averla fatta veramente grossa, Diogenes, tuttavia al momento non aveva tempo per discutere ulteriormente col Demone.
    Magari l'avrebbe convinto a raccontarle la storia per intero un'altra volta, quando la situazione fosse stata meno problematica e avesse avuto più tempo a sua disposizione.

    Va bene, va bene... Comunque sia ricordati questo giorno. Come vedi, ho mantenuto la parola.

    Improvvisamente il Nibi parve come acquietarsi, incerto su come rispondere.
    Effettivamente si sentiva abbastanza confuso, dopotutto non gli era mai capitato prima d'ora che uno dei suoi contenitori tenesse così tanto in considerazione il suo volere.

    Fai come vuoi, non mi ingannerai. Non anche tu.

    Avrebbe sorriso se soltanto il suo corpo gliel'avesse permesso, per tanto si limitò a ritenersi soddisfatta mentalmente. Inoltre anche volendo, il Demone non le avrebbe più risposto a quel punto, si era andato nuovamente a chiudere in se stesso.
    Con quella risposta le aveva appena svelato che in passato già vi era stato chi aveva provato a guadagnarsi la sua fiducia, salvo poi tradirlo e utilizzarlo come meglio credeva.
    Di sicuro questo non l'avrebbe aiutata, però non si sarebbe fermata, costi quel che costi.
    In silenzio cercò di tranquillizzarsi e riprendersi, mentre assisteva agli eventi del mondo reale scorrere davanti a lei.


    CITAZIONE
    Pheeeeew °A°

     
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    ..Eh?!.. siete pallidi.. sicuri di stare bene?!..
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    Il rosso semplicemente non si sarebbe accorto di nulla mentre Shinichi e Nakora vivevano forse una delle esperienze più terribili della loro vita. Diogene dopo un istante di rabbia, ben comprensibile era tornato quello di sempre senza allertare il Chikuma più di tanto. Un po’ confuso il rosso avrebbe guardato Diogene con aria interrogativa e poi i due al suo fianco che nel frattempo erano sbiancati e avevano preso a sudare copiosamente -Ohi?!.. Shinichi.. Nakora.. tutto ok?!.. la birra era troppo fredda forse?!.. accidenti uno di questi giorni devo sistemare il compressore del frigo.. mi sa che è troppo potente per un frighetto come questo..- il rosso si era allontanato verso il frigo, sembrava davvero intenzionato a sistemarlo in una situazione come quella. Semplicemente non si era accorto di nulla.


    Alla fine il Chikuma decise di lasciare perdere il frigo tornando da Diogene che ora non sembrava più interessato a stringere un patto con loro, o meglio svelando che in realtà quella non era altro che una prova per la loro fedeltà. Il rosso avrebbe sospirato quasi fosse stato difficile superarla -Fiuu.. cavolo questa volta ci sono andato vicino.. pensavo di non aver passato il test!- i due intanto cominciavano a riprendere colore anche se erano rimasti in silenzio assorti tra i loro pensieri.


    A quel punto il colosso decretò la responsabilità della riuscita dell’operazione al rosso che annuì con un sorriso. Il Chikuma si sarebbe dovuto occupare di tutto, dall’organizzazione della produzione alla ricerca del materiale per cominciare a produrre le armi. Diogene lo avrebbe contattato periodicamente con i suoi corvi come ormai faceva da tempo, il rosso sapeva bene che i corvi dal becco rosso erano i messaggeri del Mikawa -Yep!.. non preoccuparti di Nakora e Ashiro.. mi occuperò io di loro.. vedrai si troveranno bene qui a Suna!- il rosso avrebbe annuito -Shinichi riferirà direttamente a me per qualsiasi problematica o necessità.. mi fido molto del suo operato.. nessuno è meglio di lui quando si tratta di organizzare qualcosa!- ancora lodi per il magnetico, meritate di sicuro -..come prima cosa vediamo di trovare un accordo con quelli del paese del ferro.. avrò bisogno delle loro materie prime per costruire le armi.. inoltre credo che mi terrò questo libro per il momento!- il rosso avrebbe indicato il libro portato dal Mikawa -Ci sono parecchie idee e nozioni interessanti.. potrebbe rivelarsi un’ottima fonte di ispirazione!..- la mente del rosso era già proiettata alla realizzazione del cannone. Sapeva che per realizzarlo avrebbe avuto bisogno del supporto di tutti, Nakora compresa, quindi per prima cosa avrebbe pensato alla sua formazione. Una volta pronta a svolgere la sua parte la ragazza sarebbe riuscita a realizzar il suo lavoro senza aiuti esterni velocizzando il processo di costruzione e manutenzione delle armi.


    -Direi che abbiamo deciso tutto o quasi!.. Nakora sentiti pure libera di restare qui con Ashiro o di sfruttare l’invito di Shinichi.. se vuoi ho posto anche a casa mia anche se dovrei spiegare a mia madre perché ho portato a casa una ragazza.. il che creerebbe non pochi imbarazzi.. dovrei spacciarti per la mia fidanzata e allora noi.. saremmo costretti a.. si insomma..- il rosso aveva cominciato a blaterare di smancerie e varie con fare serio. Sembrava davvero impegnato nelle sue fantasie.


    Gli accordi erano stati presi non restava che mettere il piano all’opera. Presto tutto il mondo ninja sarebbe stato messo alla prova. Ma quella è come si dice, un’altra storia.


    OT/ :3
     
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    Post Sesto - I preparativi



    -Direi che abbiamo deciso tutto o quasi!.. Nakora sentiti pure libera di restare qui con Ashiro o di sfruttare l’invito di Shinichi.. se vuoi ho posto anche a casa mia anche se dovrei spiegare a mia madre perché ho portato a casa una ragazza.. il che creerebbe non pochi imbarazzi.. dovrei spacciarti per la mia fidanzata e allora noi.. saremmo costretti a.. si insomma..-

    Beh, visto che siamo arrivati a questo punto direi di chiudere il discorso. A parte le decisioni per l'alloggio di Nakora e Ashiro direi che è ora di iniziare i preparativi per una piccola festicciola per celebrare l'inizio di questa relazione...

    Mi sarei rivolto verso Hoshi

    D'affari. E' un po' una tradizione di noi Kurogane. Pensavo di fare qualcosa di piccolo e riservato, vista la segretezza dell'incontro e non vorrei che i clan ne venissero a conoscenza...

    Anche se, più che della conoscenza della festa ero preoccupato dalla percentuale che sicuramente mi avrebbero richiesto quegli avari di Aizen e Tatehiko.

    Possiamo fare una cenetta informale da me oppure... ho il proprietario di un locale che mi deve un grosso favore. Non abbastanza da chiudere il locale solo per noi, ma sufficiente per riservarci una stanza privata. Non è un bordello come quelli che avete ad oto ma è possibile procurarsi un certo tipo di intrattenimento se lo desideriate... ballerine...

    avrei voltato lo sguardo verso Nakora

    E ballerini. Anche con... diciamo "sorpresa felice". Non ho problemi ad organizzare, mi basta sapere cosa preferite onestamente...

    Tanto, con i brutti ricordi che mi sono venuti in mente l'unica cosa di cui ho voglia è solamente spaccarmi di alcool.

    In effetti avrebbero notato che la mia voce era totalmente priva di emozioni e di vita, come se stessi semplicemente eseguendo dei gesti meccanici a cui mi ero abituato.

    Mi succedeva ogni volta che ripensavo a quegli eventi di 5 anni fa, e alla fine che aveva fatto Yui...

    Non siete ovviamente obbligati a partecipare e ovviamente ci sarà la massima riservatezza sulla vostra identità. In questo, chiamiamolo club, si entra mascherati per garantire la privacy dei clienti. Ovviamente c'è anche la possibilità di non avere un divertimento... spinto, se questi non fossero i vostri gusti. Come ho detto, per me è lo stesso.

    Avrei quindi atteso la risposta degli altri partecipanti a quella inusuale riunione, che si sarebbe conclusa in modo ancora più inusuale. Oramai non mi importava... pensavo solo al prossimo bicchiere di Whisky.

    Ai problemi logistici, organizzativi e alla costruzione di meccanismi avrei iniziato a pensarci dal prossimo giorno e, in un certo senso, ero sollevato dal fatto di non dover trattare direttamente col Mikawa.



    CITAZIONE
    OT

    Iniziano i preparativi per la festa :D

    Dite a Shinichi che volete fare e ora del prossimo giro vi stendo giù il programma della serata :ghu:

    Ah e tranquilli con le perversioni, che siamo a Suna, mica ad Oto... :P
     
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    Il Kurogane sembrava essersi ripreso bene dalla "piccola" visione di morte e tentò subito di sdrammatizzare e alleggerire la situazione proponendo una festicciola. Mha, perchè no, pensai. Dopotutto si era chiuso un affare grosso, che avrebbe portato grandi benefici ad entrambi i villaggi per un motivo o per un altro. Quello era un altro importante tassello che si andava ad aggiungere ai miei piani, una mossa che, viste le persone coinvolte, nel medio termine poteva rafforzare la mia leadership e quella di Oto in maniera esponenziale! Se poi Hoshi fosse stato in grado di realizzare anche il cannone...bhè, allora i villaggi avrebbero dovuto iniziare a tremare di paura.

    Non rimaneva che procurarsi quei soldi e continuare a reclutare persone mentre le due produzioni, quella terrestre e quella navale, andavano avanti. Ma prima di incontrare il Daimyo, in vesti ufficiali, potevo prendere una piccola pausa e concedermi ai peccati di gola e lussuria che Suna poteva offrire...

    jpg

    " Sake, donne e musica! Sul conto dei Kurogane spero. Stai per diventare uno degli uomini più ricchi di Suna, ragazzo. Inoltre mi meraviglierei se la location non fosse delle migliori: dopo quello che mi hai promesso oggi, realizzare un party privato e cancellarne ogni traccia dovrebbe essere una passeggiata. "

    Sarebbe stata anche una piccola prova per vedere come operava il ragazzo e quali erano i suoi agganci. Doveva ancora conquistarsi la mia fiducia, per ora aveva solo la parola di Hoshi a tenerlo a galla. Per Nekora invece era un discorso apparte, con le scelte che avevano preso lei e il suo Gattino ora avrebbero dovuto sudare sette camicie per innalzarsi ai miei occhi. Aveva del carattere, questo era innegabile, ma molto spesso perseguire le proprie idee a tutti i costi poteva condurre a scelte sbagliate...Così come avevo permesso che si unissero non avrei esitato a disunirli qualora mi fossi accorto che quel potere, nelle sua mani, non era utilizzato per la giusta causa! Da oggi avrebbe vissuto sotto controllo costante di uno dei miei uomini; per ora il Gatto avrebbe avuto un guinzaglio.

    " Per il camuffamento nessun problema. Dove posso farmi una doccia e vestire un kimono di pregiata fattezza? "



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    OT/ Grazie per l'interessante giocata! Ora viene il bello! / OT
     
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    HrEKxIv
    Finalmente stava iniziando a riprendersi un po' alla volta, addirittura Hoshi stesso si era accorto del cambiamento improvviso che era avvenuto sia a lei che Shinichi, inutile dire quanto le diede fastidio il fatto di non essere riuscita a mascherare la cosa.
    Tuttavia vederlo così agitato e indaffarato aveva un che di buffo, per tanto in quel momento tornò a sorridere visibilmente divertita da tutto quello.
    Doveva ammettere che come persona nonostante tutto, non sembrava poi così male.
    Certo aveva i suoi modi alquanti bizzarri di fare le cose, però la sua apparente ingenuità lasciava intuire anche ad una certa sincerità, oltre che un buon animo.
    Non che quell'ultimo dettaglio avesse una così grande rilevanza per lei, però indubbiamente aiutava il tutto.
    Come finì di controllare il frigo tornò da loro, riprendendo il discorso per quanto riguardava la raccolta dei materiali e la parte organizzativa, delegata ovviamente e giustamente a Shinichi stesso.
    Lei invece sarebbe rimasta sotto l'ala di Hoshi per così dire, si sarebbe occupato lui di insegnarle il mestiere oltre che addestrarla nel contempo in modo che non si arrugginisse. Anzi a dirla tutta la entusiasmava la cosa.
    Dopotutto era pur sempre un ninja di Suna il rosso, di conseguenza avrebbe avuto modo di confrontarsi con modi di pensare e approcci del tutto differenti, rispetto quelli cui era abituata a Oto.
    Infine andò a toccare l'ultimo tasto, quello più dolente almeno per quanto la riguardava.
    In effetti era da un po' che ci stava riflettendo a riguardo, tuttavia l'ultima offerta che le arrivò da Hoshi la lasciò inizialmente ammutolita.
    Era visibilmente imbarazzato, sebbene mai si sarebbe aspettata da lui un'offerta così diretta.
    Arrivati a quel punto si lasciò andare ad una risata liberatoria, muovendo appena una gamba e trascinando l'altra che ancora le dava problemi con noncuranza, arrivando a mettere un braccio attorno al collo di Hoshi e spingendo leggermente verso il basso, divertita.
    Era il modo migliore per lasciarsi l'esperienza di poco fa alle spalle, oltre che dimenticare almeno al momento l'attrito che si era andato a creare tra lei e Diogenes.
    Senza troppi problemi e nemmeno il benchè minimo di imbarazzo, gli rispose prendendo la sua decisione.

    E sia Hoshi! Va bene casa tua.

    Ammise annuendo convinta.
    Probabilmente fosse stata la vecchia lei non sarebbe stata così diretta e sfacciata, però il Nibi l'aveva cambiata anche in quel senso, rendendola molto più disinibita oltre che sfrontata.
    Inoltre quando sentì le parole di Shinichi, le parve come di percepire il Demone leccarsi i denti aguzzi nell'ombra, anzi a dirla tutta parve decidere di farsi sentire ancora una volta, tra l'altro estremamente divertito dalla cosa.

    Ohohoh! Ma allora non è vero che non saresti cambiata, anche te per quanto ti sei opposta, un minimo sei cambiata, Nakora.

    Sinceramente non si sentì nè offesa nè toccata particolarmente da quella cosa.
    Dopotutto fin da prima era conscia che ospitare una forza così grande al suo interno, avrebbe avuto delle ripercussioni quanto meno minime, e volente o nolente il suo carattere col tempo si stava trasformando.
    Certo non del tutto, però magari alcuni lati venivano accennati con maggior forza ora, mentre quelli più deboli scomparivano una volta per tutte, un po' alla volta.
    In ogni caso non era impensierita più di tanto dalla cosa, non fintanto che il Demone fosse rimasto dietro le sbarre.

    Sei realmente sorpreso dalla cosa? Lo sapevamo entrambi che sarebbe accaduto, certe conseguenze le ho dovute accettare già da prima di confrontarmi con te.

    Per un attimo lo vide come ridere, tant'è che alzò gli occhi al cielo scuotendo il capo per poi tornare con l'attenzione su di lei, sbuffò appena lasciando fuoriuscire un minuscolo getto di fiamme dalla sua bocca.
    Subito dopo si lasciò cadere a terra, accucciandosi e mettendo la testa sulle zampe, poggiate l'una sopra l'altra.
    Ormai raramente reagiva in modo violento, era un Demone sì ma comunque sia non stupido, una volta compresa la situazione si era adattato capendo che almeno per ora, qualsiasi cosa avesse fatto, non sarebbe riuscito a liberarsi.
    La guardò ancora una volta di sottecchi, giusto qualche istante prima di chiudere gli occhi.

    In effetti no, però... Mi diverte tutto questo, per quanto ti odi. Sei strana.

    Lei dal suo canto lo guardò sorridendo lievemente, conscia che anche se parlava così dentro di lui al momento bruciava una rabbia impareggiabile.
    C'era ancora molto lavoro da fare sul loro rapporto, tuttavia da quando era riuscita a resistergli in quel confronto mentale l'aveva comunque guardata con occhi diversi quando si era dato una calmata, quasi rispetto. Probabilmente dovuto al fatto che seppur nel mondo onirico, era stata in grado di battersi con lui senza soccombere immediatamente come molti altri.

    Nel mentre Shinichi aveva esposto la sua idea per quella serata, anche Diogenes sembrava apprezzare particolarmente la cosa oltre che aver messo da parte, almeno per ora, la questione di poco fa.
    Per tanto anche lei lasciò perdere, soppesando l'idea se andare li con loro o meno.
    Certo il fatto di essere l'unica donna non giocava a suo favore, però forse sarebbe servito ad acquietare ulteriormente gli animi, inoltre dopo un viaggio del genere rilassarsi le avrebbe fatto solo che bene.
    Riguardo la proposta dei ballerini, spostò lo sguardo sul Kurogane inarcando leggermente un sopracciglio.
    Va bene che stava cambiando ma non fino a quel punto.
    Per tanto sciolse il braccio attorno al collo di Hoshi, riportando così le braccia conserte all'altezza del petto.
    Prese parola scuotendo leggermente il capo.

    Ti ringrazio per la premura, Shinichi, però non credo ci sarà bisogno al momento. L'alcool sarà sufficiente.

    Ammise annuendo sull'ultima frase.
    Dopotutto era probabile che avessero intuito quanto le piacesse bere visto come aveva reagito all'inizio, proprio quando Hoshi aveva portato loro le prime birre.
     
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    Finalmente gli animi si erano sciolti, tanto che Nakora aveva preso di buon grado la proposta del rosso di restare ospite a casa sua. Il Chikuma sarebbe diventato paonazzo per qualche istante preso alla sprovvista dalla reazione della ragazza prima di mettersi a ridere divertito, di solito non finivano mai così le sue proposte malsane, invece Nakora lo aveva sorpreso. In fondo quella ragazza gli stava davvero simpatica.


    La tensione avvertita poco prima era rapidamente scemata ora che tutto era stato deciso. I quattro si sarebbero impegnati a portare a termine i loro compiti nel rispetto dei patti presi. Diogene aveva messo in moto un’operazione di dimensioni bibliche e ora spettava al rosso portare a termine la prima parte del piano, tutta la preparazione spettava a lui con l’aiuto di Shinichi e Nakora. Era elettrizzato all’idea di mettersi nuovamente alla prova, soprattutto ora che mille idee gli frullavano per la testa e si era pure portato a casa una fintapseudoquasi fidanzata -Allora è deciso!.. Nakora verrà a casa mia!.. così sarà più facile insegnarti.. già.. insegnarti..- il rosso aveva assunto una strana espressione mentre si voltava per non essere visto dalla raggazza.


    Shinichi a volte poteva sembrare un po’ borioso, ma di certo la parte che Hoshi preferiva dell’amico era quando sparava idee di livello epico -FESTAAAAA!!!- avrebbe urlato il rosso lanciando le mani al cielo. Se c’era una cosa che Hoshi amava più del cibo e dell’alcool erano le feste dove si mangiava e si beveva alla grande. Se poi ad organizzarle era Shinichi allora era ancora meglio. Dopo la presa del ragazza il rosso si sarebbe lanciato sull’amico magnetico accarezzandolo in lacrime di gioia -Shinichi tu si che sei un genio!!!.. organizza la festa.. organizza ti pregooo!!!..- il rosso era letteralmente commosso.


    Quella sera i quattro avrebbero suggellato il patto bevendo del buon sake e mangiando a più non posso. Presto un’ombra scura sarebbe piombata su tutto il continente, un’ombra che i quattro avrebbero dovuto affrontare al meglio delle loro possibilità. Per il momento il rosso aveva altro a cui pensare, doveva presentare in primo luogo Nakora alla sua famiglia, evento epico che lo avrebbe messo alla prova molto di più di una semplice divinità capace di emettere laser dagli occhi. Successivamente trovare le conoscenze necessarie per costruire un mega cannone capace di disintegrare la luna. Lo aspettava un gran bel lavoraccio e chissà magari anche qualche gratifica. Non restava che berci su e pensare a domani.


    OT/ Bella giocata signori!!!
     
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    Data la decisione di tutti gli utenti di sviluppare la festa in una giocata a parte questo post non è più rivelante.

    La giocata continua qui

    Lascio il post in spoiler giusto per non cancellare.

    L'arte della guerra

    Post Settimo - La festa



    Perfetto. Direi che allora ci ritroviamo stasera per le 22:00 qui davanti. Mi raccomando, non mangiate. Diogenes-san, lei ed Ashiro-san potrete passare da me per prepararvi adeguatamente.

    L'uso di una henge è raccomandato, almeno fintanto che saremo all'aperto. Se mi dite la vostra taglia vi farò trovare un paio di abiti adeguati.

    Hoshi, va pure a vantarti a casa ma siate puntuali per stasera!


    Mi sarei quindi diretto verso l'uscita, attivando nuovamente la tecnica della trasformazione per ridiventare il vecchietto di Okasada. Shinichi Kurogane non era mai stato in quel luogo.

    Avrei accompagnato i miei due accompagnatori nella mia dimora, passando dal retro per non farci trovare.

    Fate come se foste a casa vostra, il bagno è la prima porta a destra. L'acqua è limitata per cui se possibile cercate di non usarla tutta. Io esco per i preparativi. Per cortesia, non toccare il "disordine". Ogni cosa è nel posto che le compete.

    Li avrei lasciati entrambi in casa ed il disordine era tale che se avessero spostato degli oggetti sarebbe stato semplice per me capire che avevano toccato qualcosa.

    Avrei fatto un giro rapido, sempre sotto mentite spoglie, sia in un negozio di vestiti (che avrei pagato in contanti e portato con me), sia nel locale di quel vecchio conoscente che mi doveva un grosso favore. Si poteva dire che avevo salvato il suo locale dalla chiusura e lui da gravi accuse che lo avrebbero messo in galera per anni.

    [... quella sera ...]

    Avrei accompagnato tutti in quel locale, dall'esterno era vuoto e probabilmente Hoshi non ci era mai stato data la zona periferica in cui si trovava.

    Sarei entrato per primo, congedando l'attendente e chiamando poi tutti quanti all'interno.

    Per rispettare la privacy qui dentro si indossano delle maschere, e si usano dei nomi in codice.

    Ashiro, tu sarai Mr.Bear


    Gli avrei assegnato la maschera da orso. Come tutte le maschere copriva il volto lasciando solo intravedere gli occhi e lasciando libera la bocca in modo da poter bere.

    Diogenes-san, lei sarà Mr. Orange

    Gli avrei consegnato una maschera totalmente arancione.

    Hoshi, tu sarai Mr Turtle

    Gli avrei quindi dato una maschera da tartaruga. Avevo scelto quella perché richiudeva anche i capelli, la capigliatura del rosso era inconfondibile.

    Nakora, tu sarai Ms Purple

    Maschera viola per Nakora.

    Ed infine... io sarò Mr.White dissi, indossando la maschera bianca con due lacrime nere che mi identificava in quel luogo.

    Avrebbero notato come le maschere occultavano anche la voce di chi la indossava, rendendola irriconoscibile.

    Questo è un locale molto tranquillo, ma noi saremo in una saletta privata per cui potremmo fare un po' più di rumore rispetto al solito. Vi prego però di non esagerare... non potrei coprirvi molto se iniziate ad esagerare.

    Mi sarei rivolto verso Diogene, Hoshi ed Ashiro

    Le ragazze sono delle ballerine e danzatrici. Se hanno dei nastri viola vuol dire che, per un piccolo sovrapprezzo, vi potranno fare una "seduta privata" altrimenti si può solo guardare... e toccare magari con un po' di discrezione e gentilezza.

    Il saké correrà a fiumi, ma se volete altri alcolici basterà parlare con una delle ragazze e si provvederà. Ci sarà anche cibo a volontà, tutte specialità locali. Il menu è fisso ma potete far replica tutte le volte che volete.

    Mi sembra di avervi detto tutto.


    Ci saremmo quindi diretti verso l'interno del locale...



    Un palco nell'ombra, numerosi tavolini ed in fondo una bellissima donna in vestito rosso che cantava, accompagnata da un paio di musicisti.

    Il proprietario ci accolse visibilmente soddisfatto:

    Mr. White! E' sempre un piacere rivederla! Abbiamo preparato tutto l'occorrente per lei ed i suoi amici... siete nella saletta 3, la migliore!

    Grazie Tsuji-san. Come sempre il vostro riguardo sarà ben ripagato. Se doveste avere qualche altro increscioso problema fatemelo sapere...

    Oh, oh. Grazie Mr.White ma per ora non abbiamo bisogno dei suoi... servigi.

    Ottimo. Già che ci siamo, dammi una bottiglia del mio solito Whisky.

    Ah! Pensavo che... Oh beh, si vede che è una di quelle serate...

    Preso il Whisky avrei guidato il gruppo nella saletta che ci competeva, al piano di sopra.

    Era abbastanza grande e c'erano due tavoli, uno grande ed uno più piccino, con un piccolo palco sul fondo. Saremmo stati accolti da due danzatrici dal volto levato, assieme a gran parte del corpo.

    Benvenuti al nostro piccolo nido d'ape, signori. Accomodatevi pure. E' un piacere rivederla, Mr.White.

    Le due donne non indossavano i nastri porpora ma, una volta accomodati gli ospiti, loro sul tavolo grande ed io da solo su quello più piccolo avrebbero iniziato il loro spettacolo. Quella sera preferivo rimanere da solo.

    La musica era quella della sala principale ma volendo poteva essere cambiata grazie ad un apposito telecomando.

    Il tavolo riservato ai miei soci era pieno di numerose leccornie e vari tipi di saké. Sarebbe quindi entrata una ragazza in vestiti succinti e con numerosi nastri viola legati alla vita, che avrebbe iniziato a versare il Saké e a cibare i vari partecipanti.

    Io avevo richiesto espressamente di essere lasciato solo ed iniziai a riempire il mio bicchiere di ghiaccio e Whisky, tracannandoli uno dopo l'altro fino a raggiungere l'ideale stato di ubriachezza.

    In queste serate non potevo far altro che ricordare, anche se non volevo far altro che dimenticare...

    Le prime due ballerine si sarebbero dirette verso il palco dove avrebbero iniziato una sensuale danza con il pubblico, andando a rimuovere progressivamente i loro veli fino a rimanere con solo il volto e l'inguine coperti. Al termine della loro esibizione avrebbero fatto un inchino prima di uscire e dare spazio ad altre ballerine che avrebbero allietato la serata, solo alcune delle quali indossavano gli inconfondibili nastri viola.

    Se avessero chiesto informazioni (Nakora compresa) avrebbero detto loro che c'era una piccola saletta comunicante dove potevano "divertirsi un po'" se avrebbero voluto. Prima di andare si sarebbero voltate verso di me, come a cercare la mia approvazione.

    Ogni volta un semplice cenno della mano avrebbe anticipato il mio assenso.

    Stava a loro cercare il modo di divertirsi in quella piccola festicciola privata, mentre io cercavo di dare un senso alla mia vita...



    CITAZIONE
    OT

    Se volete rispondere o continuare ad interagire fate pure, ovviamente! :riot:


    Edited by -Shu - 12/10/2015, 16:09
     
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