[QdV] - Il Fabbro Immortale

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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Il Fabbro Immortale

    Sull'isola-prigione



    L'isolotto-prigione era una specie di scoglio molto grande all'interno della quale era presente una grotta. La grotta era servita come base per costruire la prigione che era stata scavata nella roccia (in parte) e poi fatta emergere dall'alto con la forma di un'alta torre apparentemente inespugnabile.
    Una costruzione davvero incredibile per Mizushima. Di fatti – ma questo Ryuu non poteva saperlo – la prigione di Mizushima era anche una delle principali del Paese del The. Non accoglieva solo criminali locali ma anche altra gente ben più pericolosa dei ladruncoli o molestatori che di tanto in tanto si vedevano lì. Non era una prigione adatta a contenere Shinobi tuttavia, almeno, non Shinobi di alto livello. Era probabilmente la prigione “civile” più attrezzata del Paese del The.
    Motivo per cui la sorveglianza c'era ed era anche ben preparata. Una volta approdato sulla terraferma con l'aiuto delle tenebre Ryuu avrebbe notato con chiarezza due uomini star davanti l'ingresso della grotta, illuminato da delle torce che ardevano scoppiettanti. Poteva anche notare come l'ingresso fosse stato sbarrato da uno spesso portone di metallo che non sembrava presentare alcuna apertura. Davanti all'ingresso c'erano poi una decina di metri di spiaggia e da lì originava il ponte che conduceva a Mizushima.
    Apparentemente senza chiavi non c'era modo di entrare nella prigione. Anche girando attorno all'isola (nuotando per farlo) non si sarebbero potuto notare aperture: non vi erano. C'era solo un ingresso ed era quello che si trovava dinanzi loro.


    Le guardie stazionavano esattamente davanti l'ingresso, ai due lati della porta. Non tenevano una posizione propriamente marziale: erano su delle sedie, con una katana poggiata sulle gambe e parlavano di vecchie storie. Dopotutto la prigione era estremamente sicura e praticamente mai si verificavano problemi di qualsiasi sorta: erano in una botte di ferro.
    Solo che i lamenti che provenivano da quella botte iniziavano a stancare anche loro. Per tutti i Kami, Hito.. iniziano ad essere snervanti. Ma perché urlano così? disse la guardia sulla destra. Perché non possono uccidere e non lo fanno da tempo.
    Che FOLLIA! urlò l'altro, secco.
    Già. Però almeno hanno chiesto di esser messi qui. Pensa tu se girovagassero per la città. l'altro annuì.
    Sì sì, hai ragione. Non sono nemmeno prigionieri del resto, un po' mi fa pena andare lì. Ieri ero di servizio dentro, quando gli ho portato il cibo se lo sono gettati contro. La cella è sporca di sangue, ma boh, non sembrano nemmeno feriti. Il tutto poteva sembrar strano, dopotutto.
    Boh. L'altro palesò la sua ignoranza sull'argomento con candore. Piuttosto notata una cosa strana? Nessuno chiede di uscire a parte uno. Quello alto, pelato, con la barba lunga. Cazzo li stiamo proteggendo, e lui chiede di uscire... chissà perché poi.
    Io non mi azzardo a chiederglielo AHAHAHAHAHAHA!


    Quella era la situazione in cui si trovava Ryuu. Voleva parlare con dei prigionieri che non erano prigionieri inseguiti apparentemente da qualcuno che voleva far loro chissà cosa. Una situazione caotica, tuttavia Ryuu, se avesse calmato i bollenti spiriti e si fosse fermato a riflettere sulla situazione nel suo complesso, avrebbe potuto trovar abbastanza facilmente un modo per poter vedere gli uomini all'interno della prigione e lì scoprire chissà cosa.


    Edited by -Max - 18/12/2015, 14:39
     
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    Parlato Ryuu


    Il fabbro immortale

    Attacco frontale


    Mentre i 2 genin attraversarono il ponte da sotto, come dei troll, poterono soffermarsi solo su un pensiero fisso: l'acqua era fredda ed essendo anche stagione autunnale l'aria gelida della notte tarda non aiutava certo a migliorare le cose.
    Mi prenderò un raffreddore come minimo, lo so. Maledizione.
    Di solito usava un linguaggio piuttosto pulito, ma quando si trovava sotto pressione non poteva fare a meno di imprecare come un forsennato, e se in quell'occasione non poteva permettersi di urlare si accontentò di dirle a bassa voce, o anche in mente man mano che si avvicinavano sempre di più alla riva. Per fortuna non durò molto quella scomoda nuotata, riuscendo a toccare la riva, ma per non essere scoperti si spostarono più di lato, sulla destra, per mettersi al riparo in mezzo agli scogli prima di uscire completamente dall'acqua ed osservare la situazione.
    BrRrrRrrrr Ma chi cavolo me l'ha fatto fare...
    Prima di fare qualunque altra cosa, però, dovevano assolutamente asciugarsi per non rischiare di prendersi sul serio una brutta febbre, quindi essendosi sistemati in un punto al riparo da occhi indiscreti e con il solo aiuto della luce lunare, tirarono fuori dallo zaino i vestiti di ricambio che Ryuu aveva pensato di prendere quando tornò a recuperare i rotoli in albergo e cambiandosi al volo, così da avere indosso dei vestiti asciutti e rimettendo gli altri nello zaino subito dopo averli strizzati per bene. Non restava altro da fare che fare un quadro della situazione per capire in che modo potessero agire.

    La torre era molto più imponente di quanto potesse sembrare da lontano e a giudicare da come era costruita, sembrava terminasse nelle profondità di quel piccolo isolotto, spiegando anche il perchè non si vedessero porte o entrate di alcun genere fatta eccezione per il portone di metallo che sembrava dare accesso ad una caverna. Girargli intorno per esplorarla era una perdita di tempo, in quanto sembrava costruita anche fin troppo bene, sembrando una specie di fortezza super protetta da cui era impossibile uscire, senza contare che terminando all'interno degli scogli era praticamente improbabile che vi fossero altre vie di uscita, quindi decisero di evitare di perdere altro tempo e di concentrarsi su quello che avevano davanti, ovvero un portone sorvegliato da 2 guardie a quasi 10 metri di distanza. Anche se un po' lontani si potevano udire le voci dei guardiani mentre chiacchieravano tranquilli, ma le urla che provenivano dall'interno si erano fatte più forti, ora che erano abbastanza vicini da distinguere le imprecazioni che dicevano, disturbando la coppia di genin che era rimasta in ascolto sui discorsi che si scambiavano i due uomini seduti davanti al portone.
    Da quello che riuscì a capire, dicevano che quei pazzoidi non erano veramente dei prigionieri, ma si convinse che probabilmente aveva sentito male, cominciando a pensare a come fare per introdursi nella prigione. Dato che non sembravano esserci altre entrate e che l'unica era chiusa, avrebbero dovuto per forza affrontare le guardie per guadagnarsi l'accesso. Il piano era come l'aveva già pensato prima di introdursi in acqua, ovvero avrebbe usato la tecnica del velo di nebbia per potersi garantire un effetto sorpresa sul nemico ed avere la possibilità di tramortirli senza troppi problemi. Cercando di essere più silenziosi possibili si avvicinarono più che poterono spostandosi tra gli scogli sempre sulla destra, arrivando leggermente più vicini di prima, ed allora non rimaneva che passare all'azione.

    Come ultimo gesto prima di iniziare, Ryuu slegò il coprifronte che gli cingeva sempre la testa e che da sempre sfoggiava orgoglioso e lo ripose nello zaino, dicendo di fare la stessa cosa al suo compagno, sapendo che non avrebbero dovuto essere riconosciuti come ninja del Villaggio della Nebbia per non rischiare di provocare una guerra diplomatica. In effetti avrebbero potuto anche coprirsi leggermente il volto così da non essere riconosciuti, ma in quel momento non avevano niente che potesse fungere da bandana, se non i loro stessi vestiti bagnati.
    Si trovava in una situazione decisamente scomoda ed il suo nervosismo poteva ben distinguersi sul proprio volto, sapendo di stare per infrangere la legge in un Paese straniero, cosa che non si sarebbe mai azzardato a fare in altre circostante, ma il tempo stringeva e non poteva permettersi di lasciarsi sfuggire quell'occasione. Subito dopo aver terminato i preparativi, Ryuu cominciò a concentrarsi ed a comporre i sigilli per attivare la tecnica
    Velo di Nebbia - Kirigakure no Jutsu
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Scimmia (1)
    L'utilizzatore può ricoprire una vasta area da una fitta nebbia. Chiunque all'interno della nebbia sarà considerato 'occultato' e potrà essere visto solo entro 1,5 metri. Tecniche con un potenza superiore a 40 dissolvono la nebbia nell'area colpita. La tecnica del velo di nebbia annulla e viene annullata dalla calura naturale o dalla tecnica Afa Terrestre nelle aree in cui sovrapposta.

    Tipo: Ninjutsu - Suiton
    (Livello: 5 / Consumo: Basso ogni 9 metri - Mantenimento: ¼ Basso ogni 9 metri)
    [Raggio Massimo: 9 metri a grado]

    [Da studente in su]
    . In men che non si dica, l'area davanti a loro sarebbe cominciata ad essere invasa da una coltre di nebbia che sarebbe arrivata ad inghiottire anche i 2 guardiani vicino al portone, che si trovavano dal lato opposto della nube che si fece man mano più fitta, ed in quel momento il duo di genin balzò fuori dal loro nascondiglio, diretti a tutta velocità verso la posizione in cui si trovavano i loro avversari e coprendo in breve la distanza che li separava. [Abilità

    Scatto Migliorato [2]
    Abile: L'utilizzatore si muove molto più rapidamente: la distanza massima dello slot gratuito aumenta di 3 metri.
    - Slot Gratuito]
    Nonostante l'acqua fredda avesse intorpidito leggermente i loro arti, riuscirono a fare una rapida corsa senza intoppi, avvicinandosi a loro quanto più silenziosamente avrebbero potuto. Una volta che si fossero avvicinati abbastanza, avrebbero potuto individuarli facilmente e sfruttando l'effetto sorpresa dovuto all'improvviso azzeramento della visibilità, Ryuu avrebbe estratto immediatamente la sua wakizashi
    Wakizashi [Mischia]
    La Wakizashi e' una spada corta ad una mano che veniva portata insieme alla Katana. Essendo lunga circa mezzo metro è adatta per battersi negli interni
    Tipo: Lama-Taglio
    Dimensione: Media
    Quantità: 1
    (Potenza: 20 | Durezza: 3 | Crediti: 60)
    dal fodero [Slot Gratuito Ist] e l'avrebbe puntata verso il guardiano di destra, (mentre Ryuuto avrebbe attaccato quello di sinistra), fingendo un attacco frontale per indurlo ad alzarsi dalla sedia nel caso non lo avesse ancora fatto e a fargli alzare la guardia [Slot Gratuito Vel], per poi fare un rapido salto spingendosi con forza contro il terreno sabbioso ed innalzandosi fin sopra la sua testa, inarcando il busto per ritrovarsi a testa in giù e con le gambe in alto. [Slot Azione I] Nel momento in cui si ritrovò a passare sopra di lui, usò il pomolo dell'elsa della spada per dargli un colpo secco proprio dietro la nuca [Abilità

    Conoscenza Medica (Base) [1]
    Conoscenza: L'utilizzatore può diagnosticare e trattare gli Status Leggeri; richiedono 3 slot azione/tecnica per eliminarli. Può eseguire interventi di pronto soccorso e medicare le ferite: l'entità della ferita medicata si ridurrà di ½ leggera ogni giorno. Possiede inoltre conoscenze anatomiche di base, potendo individuare con sicurezza la posizione degli organi interni, dei vasi e delle ossa.
    ] con una discreta forza per fargli perdere i sensi, [Slot Azione II] e una volta che le gambe compirono il loro giro, arrivando contro la parete alle spalle dell'uomo, si diede un'altra spinta contro di essa piegando le ginocchia e spingendosi con un effetto a molla per roteare nuovamente in senso inverso e riatterrare nel punto in cui era partito.
    Se tutto non fosse andato secondo i piani e uno o entrambi i guardiani fossero stati ancora in piedi, si sarebbe preparato a continuare a combattere ed a respingere un attacco da parte loro, ma se invece la loro tattica si fosse rivelata vincente, ed entrambe le guardie avessero perso i sensi, Ryuu avrebbe sciolto la tecnica del velo di nebbia e cercato di aprire il grande portone, solo per capire che avrebbe avuto bisogno della chiave, quindi avrebbe proceduto col perquisire entrambi finché non le avesse trovate.

     
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    Errori



    Quale follia aveva spinto Ryuu e Ryuuto a scontrarsi contro due guardie armate dinanzi alla loro fortezza? C'era un limite che separava il coraggio dall'idiozia e Ryuu l'aveva abbondantemente superato. La sua tecnica confuse sulle prime le guardie ma il suo avvicinamento non poté non essere notato. Non solo, la prima finta allarmò la guardia la quale dapprima si alzò sulla finta, estraendo la katana dal fodero e poi, quando si vide Ryuu passare sopra semplicemente si voltò, alzando la katana a difesa della sua faccia [Difesa].
    Eh e tu chi saresti? Eh? domandò allora, allarmato. Non riusciva a vedere attorno a se per colpa della nebbia. Sentiva però il suono del combattimento di Ryuuto alla sua sinistra, dunque un'imprecazione dell'altra guarda.
    Che cosa volete, eh? ALLARME, CI SONO DEGLI INTRUSI! urlò. Rapidamente qualcosa parve risuonare all'interno della prigione, si udirono rumori confusi e distanti. Forse passi ed urla, poi una campana che suonava rapidamente dunque una porta che si aprì.
    Cos'è questa nebbia?
    Non vedo nulla maledizione!
    Ehi, Hito! Cosa c'è!
    ATTACCATI! Siamo stati attaccati, ne ho preso uno. Lo porto in detenzione.
    Qui ne sta un altro! urlò allora la guardia affrontata di Ryuu. Arrenditi ragazzo e non ti sarà fatto del male! Dovrai darci le tue di spiegazioni.
    Ryuu poté udire i passi di diversi uomini avvicinarsi a lui, ma non poteva determinarne la posizione ed il numero a causa della stessa nebbia che aveva innalzato.
    Ehi, qui? È qui vero? disse la voce di uno di quegli uomini. Se Ryuu si fosse arreso pacificamente allora gli sarebbe stato chiesto di dissolvere quella nebbia ed avrebbe scoperto di essere circondato da quattro uomini con la stessa divisa delle due guardie. La porta della prigione era aperta e la guardia a sinistra e Ryuuto erano spariti.
    Le mani. Domandò allora la guardia, attendendo che Ryuu glie le porgesse mentre tre spade vennero sguainate davanti a lui. Se non si fosse opposto due grosse manette di metallo legate da una robusta catena sarebbero state legate ai suoi polsi e sarebbe stato condotto all'interno.
    Lo portarono in una cella angusta, priva di finestre o di sbarre, con un piccolo lumicino ad impedire che l'oscurità assoluta calasse su quel luogo. C'era un letto duro e muffito in un angolo, un water ed un lavandino in quello opposto.
    Aspetta qui. Disse. E niente scherzi.
    Sarebbe giunta allora la mattina, anche se forse Ryuu non poteva esserne sicuro. Fuori di qui. La stessa guardia della sera prima lo chiamò, invitandolo ad uscire. Lo condusse per uno stretto corridoio dunque in una stanza dalle pareti bianche con due sedie ed un tavolo dove lo attendeva un uomo dall'aspetto alquanto seccato.

    H_zdVyz-



    Insomma, certo che mi avete creato dei problemi. Ma non siete che ragazzini alla fine. Due ragazzini che volevano espugnare una fortezza con un attacco frontale. Yare yare, ma che vi insegnano oggi all'Accademia, eh? disse l'uomo, prendendo una sigaretta dal pacco che teneva in tasca per poi accenderla con un fiammifero. Io sono Tsukishima Yamagachi, magistrato di Mizushima. E voi mi dovete alcune spiegazioni. Per cui ragazzino, parla di tua spontanea volontà e vedremo di non farti stare troppo dentro.

     
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    Il fabbro immortale

    Non tutti i mali vengono per nuocere


    La tattica per affrontare i due uomini a guardia del portone era buona, ma probabilmente Ryuu non aveva calcolato nei suoi piani affrettati che potevano trattarsi di guardie ben addestrate e probabilmente più abili di due semplici genin appena sfornati dall'accademia e non degli sprovveduti qualunque.
    Difatti non ci volle molto perché il suo avversario respinse l'attacco e chiamò subito i rinforzi, che anche se non si potevano vedere a causa della nebbia, le loro voci ed i loro passi furono facilmente distinguibili. Purtroppo l'incubo peggiore d Ryuu si era appena realizzato, si era buttato con troppa foga e troppo precipitosamente in una faccenda più grande di lui senza rendersene conto e finì inevitabilmente circondato senza possibilità di fuga. Non sapeva cosa sarebbe successo di lì in poi, anche se già molti oscuri scenari si insinuarono nella sua mente, ma sapendo di avere già infranto la legge non aveva certo intenzione di scatenare una guerra facendo resistenza, quindi si vide costretto a sciogliere la tecnica che ancora avvolgeva i dintorni in una fitta nebbia, dopo aver porto la propria spada alla guardia difronte a lui.
    giphy
    Dalla sua espressione rammaricata e rassegnata si poteva ben capire il suo stato d'animo mentre consegnava la sua arma all'uomo davanti a lui e si fece ammanettare come un qualunque criminale, non guardando nemmeno il suo compagno di squadra per l'imbarazzo che ormai provava nell'aver ideato un piano così stupido e non accorgendosi nemmeno che probabilmente lo avevano già portato via. Non disse neanche una parola da quel momento in poi, percorrendo in silenzio e con la testa bassa il cammino che lo avrebbe condotto ad una minuscola cella scortato dalle guardie. La stanza era tutt'altro che accogliente, senza neanche una finestra, e certamente non odorava di pulito, in particolare il water nell'angolo opposto da cui proveniva un odore strano e su cui non volle neanche indagare, limitandosi a tenercisi a distanza, camminando molto lentamente in direzione del letto e sedendovici sopra con un po' di esitazione per le sue condizioni in cui si trovava.
    In cuor suo sapeva che non sarebbe potuta finire in altro modo ed in quei momenti di sconforto in cui il suo respiro era l'unica cosa che rompeva il silenzio della stanza non poteva far altro che buttarsi giù di morale e pensare che quello fosse il posto adatto per lui, dopo quello che aveva fatto. Chinò la schiena all'indietro, appoggiandosi con le spalle al muro e per molti minuti, forse ore, che sembrarono secoli rifletté su quanto fosse stato avventato ed alle conseguenze che ne sarebbero scaturite, pensando soprattutto a quello che avrebbe potuto pensare di lui il Mizukage.


    Non che non avesse fatto tutto quel trambusto a fin bene, ma ci poteva essere sicuramente una soluzione migliore che irrompere con la forza in una prigione, essendo anche in missione ufficiale per conto del villaggio, tra le altre cose.
    Il suo kage gli aveva affidato un'importante missione per il villaggio e non si dava pace per essersi giocato tutto per una stupidaggine che forse poteva essere evitata. In fondo era soltanto un genin e neanche molto esperto, come aveva potuto sperare di riuscire ad infiltrarsi in un edificio pieno di guardie ed in cui ci si rinchiudono pericolosi criminali, eppure non aveva esitato a buttarsi come se niente fosse. Probabilmente con quel gesto insano si era giocato la missione, se non anche la sua reputazione come ninja. Come avrebbe potuto guardare ancora in faccia il suo capovillaggio per avergli con molte probabilità causato dei problemi politici con Mizushima per una semplice missione?
    Aveva provato in qualche modo a prendere il comando della squadra e le cose erano andate a peggiorare sempre di più per le sue decisioni sbagliate ed ormai si sentì completamente abbattuto per aver tradito la fiducia affidatagli.
    Bel casino. Sono un disastro in ogni cosa, perchè non ne faccio mai una giusta?
    Mi sta bene, evidentemente non sono adatto a fare il ninja.

    Lontano da casa ed in completa solitudine non fece che ripensare a quanto non fosse già difficile la sua vita prima di diventare un ninja e che decise di intraprendere quella strada solo per riscattare il nome dell sua famiglia, tuttavia anche se sapeva che non sarebbe stato facile, non fece altro che aggravare la situazione, poiché la gente aveva cominciato a guardarlo sempre peggio proprio per il timore che anche lui potesse prendere la presunta strada dei suoi genitori. Purtroppo sia lui che i suoi nonni ci erano andati di mezzo ed era proprio per loro, oltre che per la memoria dei suoi genitori, che aveva deciso di fare il ninja, ma a quanto pare era più difficile di quanto si aspettava.
    Certo, non era la fine del mondo, ma di sicuro fu uno sbaglio che gli sarebbe potuto costare caro, allontanandolo dal suo sogno ed era questo a demoralizzarlo sempre di più, perchè non era per lui che stava combattendo quella battaglia. Sulle sue spalle non aveva solo il suo onore da ripristinare, ma anche quello dei suoi nonni e dei suoi genitori ingiustamente accusati di tradimento e comportandosi in maniera sconsiderata come aveva fatto più o meno fino ad allora non faceva altro che danneggiare anche loro, peggiorando la già brutta situazione in cui si trovavano. Se poi voleva aggiungere anche che la causa di tutto quel male era proprio partita proprio dalla sua nascita si sentiva anche peggio, perchè agendo in quel modo dimostrava solo di essere egoista e di non tenere alla sua famiglia.


    Solo in quel momento vide finalmente le cose come stavano: non poteva permettersi di fare simili errori, perchè niente gli sarebbe stato regalato; se avesse voluto veramente diventare Mizukage avrebbe dovuto impegnarsi a fondo e prendere più seriamente gli incarichi che gli venivano assegnati e tutto quello che faceva in nome del suo villaggio, prendendosi le responsabilità delle sue azioni come una persona matura.
    Da sempre continuava a considerarsi troppo piccolo in confronto agli altri grandi ninja che vedeva o a qualunque altro adulto che gli passava davanti solo per il loro aspetto maturo che a lui ancora mancava, e anche se a parole diceva sempre di essere cresciuto, il suo comportamento restava infantile come se stesse aspettando di maturare da un giorno all'altro, non accorgersi di avere già tutte le carte in regola per cominciare a comportarsi responsabilmente e da adulto: stava solo a lui capire quando. Fu in quella cella che si rese conto che avendo una grande responsabilità sulle spalle non poteva più agire senza pensare alle conseguenze come se in ogni caso sarebbe finito tutto per il meglio, avrebbe dovuto sforzarsi di far funzionare le cose con le proprie forze dando il massimo e con un po' di pazienza sarebbe riuscito ad arrivare al suo obbiettivo.
    Senza voler più rimuginare su quanto fatto poco tempo prima, si asciugò gli occhi che stavano quasi per lacrimare e, sentendo dei passi in avvicinamento, si alzò dal lettino con una nuova forza e quando vide il secondino invitarlo ad uscire, tirò fuori il coprifronte del suo villaggio dalla tasca e se lo strinse attorno alla fronte, deciso ad affrontare la situazione da ninja.

    Venne condotto in un altro corridoio rispetto a quello da cui passò per arrivare alla cella, quindi dovette supporre che non avevano intenzione di rilasciarlo e difatti la guardia, che neanche a farlo apposta era la stessa che aveva attaccato la sera prima, lo fece entrare in una piccola stanza bianca, con al centro un tavolo al quale era seduto un uomo. Non appena entrò, il tizio cominciò a parlargli e dal suo tono si poteva ben capire che fosse piuttosto irritato dalla situazione.
    Ryuu rimase in silenzio ad ascoltarlo e dal suo sguardo rammaricato si poteva già intuire che fosse pentito. Ryuuto non era anche lui in quella stanza e si chiese dove potesse essere, ma al momento doveva affrontare il suo interlocutore, e anche se c'era un'altra sedia sui cui si sarebbe potuto sedere per stare difronte a lui, preferì rimanere in piedi, a meno che quello non gli avesse chiesto il contrario.
    Insomma, certo che mi avete creato dei problemi. Ma non siete che ragazzini alla fine. Due ragazzini che volevano espugnare una fortezza con un attacco frontale. Yare yare, ma che vi insegnano oggi all'Accademia, eh?
    Io sono Tsukishima Yamagachi, magistrato di Mizushima. E voi mi dovete alcune spiegazioni. Per cui ragazzino, parla di tua spontanea volontà e vedremo di non farti stare troppo dentro.

    Ovviamente aveva già intuito che fossero ninja dell'accademia, ed il ragazzo capì di aver messo in una brutta posizione anche quella, ma non aveva intenzione di lasciar peggiorare ulteriormente la situazione in cui si era messo, quindi per prima cosa decise immediatamente di scusarsi per l'accaduto per il quale era sinceramente dispiaciuto. Senza aspettare oltre si inginocchiò poggiando le mani a terra e rivolgendo la testa verso il basso per poter esprimere le proprie scuse che solo con le parole non sarebbero bastate. Sarebbe rimasto in quella posizione finché l'uomo che aveva davanti non gli avrebbe detto di alzarsi.
    Mi dispiace moltissimo, Tsukushima-sama, mi rendo conto che è stata una cosa stupida e che vi abbiamo causato dei problemi. In ogni caso l'idea è stata mia, il mio amico mi ha solo seguito.
    Noi veniamo da Kiri e siamo diretti al Paese dell'acqua calda per recuperare un uomo che avremmo dovuto scortare fino al villaggio. Il punto è che quell'uomo sappiamo che è un adoratore di Jashin e quando abbiamo sentito che alcuni di questi adoratori erano rinchiusi qui, ci siamo allarmati sapendo che avrebbero dovuto essere portati altrove a breve. Inoltre abbiamo seguito un uomo sospetto che sembrava averci qualcosa a che fare e temendo che si trattasse di uno che da la caccia a questi tizi, ci siamo preoccupati che avrebbe potuto infiltrarsi e ucciderli, oppure farlo mentre venivano trasferiti. Se avesse ucciso anche l'uomo che cercavamo, ci saremmo trovati piuttosto in difficoltà.
    Purtroppo non sapevo più cosa fare e l'unica cosa che mi è venuta in mente è stata di infiltrarci a nostra volta, ma ripeto che mi sono reso conto che sia stata una mossa insensata. Ovviamente non avremmo voluto fare del male a nessuno, se ne avessimo avuto l'occasione, ma so che non è una buona scusa.

    A meno che il magistrato non avesse fatto nuove domande, Ryuu sarebbe rimasto in silenzio aspettando che decidesse cosa fare, altrimenti avrebbe risposto fornendogli i dettagli che voleva sapere, volendo essere sincero per non essere sospettato ulteriormente. Se la conversazione si sarebbe conclusa comunque di lì a breve, risolta bene o meno, Ryuu gli avrebbe chiesto se davvero il suo obbiettivo si trovava tra quegli adoratori di Jashin.
    Mi scusi, signore, potrebbe dirmi però se l'uomo che cerco è davvero qui? E' un fabbro di nome Ocha.
    Se avesse avuto la risposta che aspettava, avrebbe finalmente saputo se tutto quel trambusto era stato fatto per una buona ragione o era stato tutto inutile, ma anche se sarebbe risultato che non era effettivamente in quella prigione, avrebbe potuto comunque tirare un sospiro di sollievo, sapendo che almeno non era in pericolo e che probabilmente si trovava al suo villaggio.
     
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    Il Fabbro Immortale

    Ocha



    Tsukushima osservò il ragazzo per dei lunghi istanti fumando la sua sigaretta, ascoltando le sue scuse e le sue spiegazioni facendolo rimanere in ginocchio. E non gli concesse il permesso di alzarsi finché la sigaretta non fu terminata.
    Solo allora, quando schiacciò il mozzicone nel posacenere, parlò. Alzati. Disse con voce seccata. Se quello che mi dici è vero uno dei Hontoshinisti è diretto qui ed intende uccidere questi uomini. Sembrava all'improvviso aver dimenticato il problema causatogli da Ryuu.
    Forse perché gli aveva dato una notizia ben più importante e degna di attenzioni. Certo, non era il loro compito proteggere quegli uomini ma non avrebbe permesso che qualcuno si infiltrasse nella sua prigione!
    Maledetti, perché non vanno ad ammazzarsi nel loro Paese! Comunque Ocha è qui, è uno dei tizi che è rinchiusi ed è l'unico che vuole uscire. Urla sempre di farlo uscire ma i suoi compagni gli dicono di no, che è pazzo perché non uccide qualcuno da mesi. Che religione di merda, ti rende immortale ma devi ammazzare qualcuno se no diventi scemo. Il Magistrato si accese una nuova sigaretta, dunque si rivolse a RYuu. Se vuoi ti metto in cella con lui.
    Attese qualche secondo per vedere l'effetto che quella battuta avrebbe avuto sul ragazzino, dunque rise. Ahahahah, no tranquillo. Ascolta ragazzo, non intendo imprigionarti per la cazzata che hai fatto e l'informazione che ci hai dato è estremamente utile. Andiamo a parlare con Ocha e nel mentre descrivimi bene questo tizio che pare intenzionato ad entrare nella mia prigione. Ah, per quanto riguarda il tuo amico piagnucolava e non sapeva che fare, l'abbiamo liberato e credo sia tornato a Kiri a gambe levate. Non aveva futuro come ninja credo.


    Ryuu fu condotto da Tsukushima al piano inferiore dal quale si accedeva tramite una scala a chiocciola. Prima di giungervi però il magistrato si fermò in una stanza e quando ne uscì aveva la borsa e la Wakizashi di Ryuu. Abbiamo trovato il tuo equipaggiamento e visto alcuni rotoli col sigillo del Mizukage. Abbiamo preferito non aprirli prima di parlare con te. Disse l'uomo riprendendo la discesa. In breve furono davanti la porta metallica di una cella dalla quale venivano tante e tali urla da sembrare infernali. Tutte di dolore e sofferenza, ma più di tutte una spiccava.
    LIBERATEMI CAZZO LIBERATEMI! Non dire cazzate Ocha... non possiamo uscire ed uccidere... NON ME NE FREGA UN CAZZO DI UCCIDERE, LIBERATEMIIIIIII
    Tsukushima allora bussò alla porta e le grida parvero fermarsi. Aprì dunque la finestrella mettendovi davanti il viso. Ohi, Ocha. C'è uno che ti cerca da Kiri. KIRI? CHE ME NE FOTTE DI KIRI CAZZO! FAMMI USCIRE PORCA MISERIA! Ochaaaa... smettila... STA ZITTO CANE, TI STACCO LA TESTA! Ahahaha come se cambiasse qualcosa... A meno che Ryuu non avesse detto o fatto qualcosa quei battibecchi sarebbero proseguiti per un bel po'.


    Ecco a lui Ocha. Il Fabbro Immortale.



     
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    Parlato magistrato
    Parlato Ocha
    Parlato Adoratore di Jashin


    Il Fabbro Immortale

    Finalmente il fabbro


    Le scuse di Ryuu furono sincere e non gli pesò rimanere a terra finché l'uomo seduto dall'altra parte del tavolo non ebbe finito di fumare la sua sigaretta e gli disse dopo lunghi minuti di alzarsi in piedi, cosicché poté di nuovo guardare negli occhi. Si era ripromesso di cominciare a comportarsi più responsabilmente e non aveva intenzione di fallire la sua missione per colpa di un comportamento sconsiderato, quindi provò con tutte le sue forze a cercare di farsi perdonare per i problemi causatigli.
    A tale scopo si era anche apprestato ad informarlo dell'uomo sospetto che lui e Ryuuto avevano seguito fino al limite del villaggio e, come aveva sperato, la notizia non sfuggì alle attenzioni del magistrato, che subito sembrò interessarsene.
    Se quello che mi dici è vero uno dei Hontoshinisti è diretto qui ed intende uccidere questi uomini.
    Le informazioni che l'oste gli fornì si erano dimostrate esatte e a quanto pare Ryuu, riferendole al magistrato del villaggio gli aveva fatto anche un favore, motivo per cui da quel momento in poi, quest'ultimo sembrò concentrarsi su di esse piuttosto che su di lui. Forse non tutto era perduto e probabilmente li avrebbero rilasciati al più presto, così avrebbero potuto portare a termine la loro missione, ma prima di tutto doveva accertarsi che il fabbro per cui stavano passando tanti guai si trovasse o no in quella stessa prigione, provando a chiederlo direttamente all'uomo che aveva davanti.
    Il ragazzo quasi non riusciva a crederci quando si sentì dire che effettivamente era proprio lì. Dopo tanti guai (in appena 24 ore) erano riusciti a trovare il loro obbiettivo seguendo il loro istinto e cercando di addentrarsi nella prigione, e anche se non era andato tutto come previsto, con quella mossa si erano risparmiati un lunghissimo viaggio fino al Paese dell'Acqua Calda dove non avrebbero potuto concludere niente. Per una volta ne aveva azzeccata una, anche se non nel modo migliore, ma questo bastò a riempirgli il cuore di gioia, pensando che forse non era proprio da buttare via come ninja.
    Prima che il magistrato si riaccendesse un'altra sigaretta, lo mise al corrente sui devoti di Jashin, descrivendogli più dettagliatamente in cosa consiste il loro credo e a parte essere piuttosto inquietato dalla faccenda, si chiese per quale assurdo motivo non ci avesse pensato il Mizukage a dirgli quelle cose decisamente di una certa rilevanza.
    Se vuoi ti metto in cella con lui.
    I suoi pensieri furono immediatamente scossi da quella frase, a cui non seppe proprio cosa rispondere e balbettando qualcosa di indecifrabile, non capendo se stesse scherzando o meno, ma per fortuna aveva solo voglia di prenderlo un po' in giro, a cui seguì una risata di entrambi, anche se quella di Ryuu fu più per imbarazzo che per altro.
    Almeno per lui il peggio sembrava passato e a quanto pare Tsukishima non aveva più nessuna intenzione di rinchiuderlo o rispedirlo al suo villaggio, ma a stando alle sue parole era quello che aveva fatto con il suo compagno di squadra. In quel momento comprese di essere rimasto solo in quella lunga missione e anche se ormai aveva localizzato l'uomo che stavano cercando, non sarebbe stata più la stessa cosa proseguire il viaggio, contando anche il fatto che sarebbero stati solo lui ed il fabbro, il che non lo rese affatto tranquillo. Tuttavia, anche se la notizia lo rattristò, l'importante era che stesse bene e fosse tornato al villaggio sano e salvo, quindi ora poteva pensare alla cosa più importante e seguire il magistrato dal "prigioniero".

    Il suo obbiettivo era più vicino di quanto potesse pensare, ma mentre scendevano al piano inferiore per andarlo ad incontrare, l'uomo chiese a Ryuu di descrivergli il tipo sospetto che lui ed il suo compagno avevano pedinato, ed il genin non se lo fece di certo ripetere 2 volte, essendo già grato del favore che gli stavano facendo e volendo collaborare nell'ostacolare i piani di quel apparente pazzoide.
    Ehm...allora, è abbastanza magro e col viso... con dei tratti spigolosi. Ha dei lunghi capelli bianchi, ma per il resto non ho notato molto altro.
    Man mano che si avvicinavano alla cella, la mente di Ryuu vagò tra mille pensieri, colmi di insicurezza e timore nei confronti dell'uomo che avrebbe dovuto a breve incontrare. E se avesse tentato di aggredirlo o si fosse rifiutato di partire insieme a lui? Non sapeva come avrebbe potuto gestire certe situazioni, perchè anche se si stava sforzando di comportarsi con più serietà, non si sentiva ancora pronto per affrontare simili difficoltà, soprattutto dopo che ormai era rimasto solo. Man mano che avanzavano, le incessanti urla strazianti che avevano cominciato a sentirsi già dall'esterno della prigione si facevano sempre più forti e nitide, ma il fatto di riuscire finalmente a capire cosa dissero non rassicurò molto il giovane genin, anzi non fece altro che aumentare il senso di inquietudine che provava in quei momenti.
    Non passò molto tempo prima di arrivare infine nei pressi della cella in cui risiedevano i famosi adoratori del Dio Jashin, ma non prima che il magistrato riconsegnò a Ryuu i suoi effetti personali, il quale fu più che felice di rivedere soprattutto i suoi preziosi rotoli. Fino a quel momento, con tutto quello che gli era successo non ci aveva neanche pensato, ma senza quei rotoli avrebbe avuto poche possibilità di convincere l'uomo a seguirlo fino al Villaggio della Nebbia, come gli era stato spiegato in precedenza dal suo capo villaggio, e da allora si sentì decisamente più sicuro di voler incontrare Ocha. L'espressione compiaciuta sul suo viso descriveva già molto bene la contentezza e la gratitudine che provava in quegli istanti, ma volle comunque ringraziare l'uomo difronte a lui per la cortesia che dimostrò nei suoi confronti accennando ad un breve inchino.
    Grazie infinite, Tsukishima-sama.
    Disse Ryuu, sistemandosi la sua fedele wakizashi intorno alla cintola e lo zaino appeso su una spalla, per poi continuare a seguire il magistrato lungo una scala a chiocciola ed arrivare in ultimo davanti alla porta di metallo da dove ormai si potevano udire chiaramente le assordanti urla dei presunti prigionieri.
    LIBERATEMI CAZZO LIBERATEMI! Non dire cazzate Ocha... non possiamo uscire ed uccidere... NON ME NE FREGA UN CAZZO DI UCCIDERE, LIBERATEMIIIIIII
    Ryuu poté distinguere chiaramente le voci di 2 prigionieri che conversavano tra loro continuando a strillare come se fossero in preda ad atroci sofferenze, rimanendo piuttosto inquietato, più di quanto non fosse già.
    Ohi, Ocha. C'è uno che ti cerca da Kiri.
    KIRI? CHE ME NE FOTTE DI KIRI CAZZO! FAMMI USCIRE PORCA MISERIA! Ochaaaa... smettila... STA ZITTO CANE, TI STACCO LA TESTA! Ahahaha come se cambiasse qualcosa...
    Dopo giorni passati ad aspettare quel momento, l'uomo di cui aveva immaginato mille volti era dall'altra parte della porta, ed il ragazzo poté finalmente guardarlo in faccia. Non c'era dubbio che la sua corporatura robusta fosse proprio quella che ci si aspetta da un fabbro, e come se non bastassero il suo fisico imponente ed i particolari del suo culto scoperti ultimamente ad inquietarlo, dalle sue parole sembrava non avesse nessuna intenzione di fare un viaggetto a Kiri. Tra l'altro sembrava anche il più feroce del gruppo, tanto per cambiare.
    Passarono lunghi istanti di mutismo da parte di Ryuu, che cercava di controllarsi e trovare le parole giuste per cominciare la conversazione e non poteva certo nascondere di essere nervoso, per quanto ci stesse provando. Nonostante appartenesse ad una setta di assassini, la sua età avanzata ben visibile dal suo volto e la sua posizione di fabbro rinomato gli conferivano comunque un certo rispetto, quindi il giovane si fece coraggio e dopo essersi schiarito la gola si espresse come poté in maniera diplomatica e cercando di alzare la voce per farsi sentire in tutta quella confusione.
    Ocha-sama...sono un genin del Villaggio della Nebbia e sono in missione per conto del mizukage.
    Abbiamo bisogno della sua abilità di fabbro per un compito molto importante. Il nono mizukage ha chiesto personalmente di lei e mi ha incaricato di consegnarle questi.

    Nel mentre terminò quell'ultima frase, estrasse dal suo zaino i due rotoli che Tsukishima gli aveva riconsegnato poco prima e porgendoglieli, facendo attenzione a non sporgere la mano oltre le sbarre per tutti gli avvertimenti che aveva avuto in precedenza dallo stesso mizukage. Se era vero che leggendo ciò che era contenuto nei rotoli non gli avrebbe fatto del male, fino a quel momento non avrebbe mai abbassato la guardia neanche per un istante, e forse neanche dopo si sarebbe rilassato troppo per paura che avrebbe potuto ripensarci.
    Se non avesse voluto dare ascolto alle sue parole, Ryuu avrebbe continuato ad insistere, anche alzando di più la voce, se fosse servito a farsi ascoltare.
    Ocha-sama, è una questione di vitale importanza e lei ci è indispensabile. La prego, prenda questi rotoli e forse capirà
    Il ragazzo non aveva intenzione di rivelare a tutti i presenti in cosa consistesse il compito che gli si richiedeva, credendo che fosse un informazione più che riservata, ma se l'uomo avesse insistito col rifiutarsi avrebbe dovuto inventarsi qualcosa per riuscire a convincerlo, anche se sperava si potesse risolvere in fretta e senza problemi.
     
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    Il Fabbro Immortale

    L'incredibile vanità del Leggendario Ocha





    Ocha parve calmarsi solo quando Ryuu gli porse le lettere. Continuò a sbattere i pugni contro il metallo della sua cella sperando nella libertà ma accettò di vedere e leggere ciò che quel ragazzino gli porgeva. Strappò senza complimenti il sigillo del Mizukage ed aprì il rotolo, leggendolo rapidamente. Rimase in silenzio per alcuni, lunghi, istanti. Oh, qualcuno è riuscito a zittire Ocha, grazie al cielo. Che Jashin sia benedetto. Non ne potevo più. Sul serio Ocha, ci stavi frantumando i timpani. Non che sia un problema alla fine...
    Quel mormorio di voci mezze morenti andò avanti per un bel po' finché Ocha gonfiando il petto con orgoglio restituì la lettera a Ryuu. Come il Mizukage aveva previsto Ocha non oppose la benché minima resistenza all'accordo. Verrò a Kiri con te ragazzino. Ehi, magistrato, ora posso essere liberato? Sono giorni che lo chiedo. Ho un lavoro da fare.
    Veramente noi credevamo che volessi uscire per ammazzare qualcuno... ci hanno detto di non ascoltarvi. Presa di posizione alquanto logica: quegli uomini erano assetati di omicidi oltre ogni dire! Avrebbero fatto carte false per uccidere. Ma forse Ocha no. Difatti rise, sbattendo un pugno vigoroso contro il metallo.
    Magistrato-san, io volevo essere libero per farmi uccidere! Ahahaha! Esistono pochi modi di uccidere un immortale e questa setta che ci da la caccia era l'occasione perfetta.


    Di fatti Ryuu se avesse potuto leggere il contenuto della lettera avrebbe compreso perché l'uomo aveva accettato con così tanta solerzia l'invito.

    Ocha-sama, le scrivo questa lettera a nome di tutto il Villaggio della Nebbia nella speranza che lei voglia offrirci i suoi servigi per un'ultima importante opera, la più grande della sua vita, che sarà ricordata in eterno. È mia intenzione riforgiare nuove Sette Spade della Nebbia e ricostituire l'antico e potente, quanto temuto, gruppo degli Spadaccini della Nebbia.
    Ocha-sama, mi è giunta voce del suo desiderio di morire e della sua impossibilità a farlo. So che probabilmente lei è a conoscenza della setta che devolve il loro cuore ad Hotoshin e che sono in grado di uccidere gli immortali. Ho contattato un uomo che mi ha assicurato che sarà ben felice di prendere la sua vita una volta che avrà compiuto il lavoro che legherà nuove sette Spade al suo nome in eterno.
    C'è un motivo per cui mi rivolgo ad un uomo che ha deciso di morire: per proteggerne i segreti della costruzione. Avrei potuto rivolgermi ad altri ed avere meno problemi nel tentare di uccidere un immortale e non è nel mio stile cercare di uccidere coloro a cui ho promesso soldi e fama. Sono sincero con lei, lei è l'unica possibilità che abbiamo per riforgiare le Sette e nasconderne i segreti.
    Non senza divenire esseri infimi ottenendo lo stesso risultato col tradimento.

    - Itai Nara, kyuudaime Mizukage.




    Ocha fu liberato ed i due, senza più manette ai polsi, furono condotti all'esterno della prigione. Ocha respirò l'aria con intensità, battendo una mano poderosa sulla spalla di Ryuu mandandolo circa due metri in avanti col colpo. È così bello respirare l'aria pulita quando sai che stai per morire, non credi? Disse con una strana, amara, risata.
    Avere tutta l'eternità davanti evidentemente cambiava parecchio le prospettive con cui si osservava il mondo e tutto il resto. Andiamo, prima che quei tizi che sono qui ci trovino. Non posso far molto contro di loro, non sono un guerriero.
    Buono a sapersi. La voce giunse da una fonte non ben riconoscibile. Subito dopo una fitta nebbia parve calare su tutto quel posto, facendo scomparire la prigione alle spalle dei due. Non era la stessa tecnica usata da Ryuu in precedenza: copriva il terreno come una foschia per una ventina di centimetri e permetteva di osservare in lontananza fin'oltre il ponte. Dall'altro lato un uomo, lo stesso uomo che Ryuu aveva scoperto star dando la caccia ad Ocha, comparve. Perdonami, ma l'Immortale deve morire.
    Così facendo prese il medaglione fatto da un triangolo ed un cerchio inscritto in esso, se lo rigirò tra le dita per un attimo e lo fece mutare: il medaglione divenne una enorme falce dall'aspetto pericoloso e tutto intorno all'uomo parve comparire una pressione omicida sfiancante.

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    Ehi ehi sta buono! Sono destinato a morire eh! Diglielo ragazzo, diglielo!



    Ne sarebbe uscito a parole quella volta? Non c'era modo di saperlo. Sta di fatto che l'uomo dall'altra parte del ponte mosse la falce in un fendente orizzontale. Una striscia luminosa lunga tre metri e sottile quanto un foglio di carta che viaggiava ad un metro dal suolo sarebbe partita dalla lama, pronta a falcidiare qualsiasi cosa avesse trovato nel suo percorso! [Potenza: 40, Velocità: 300]
    Allontanati ragazzo, non ho motivo alcuno di farti del male. Aggiunse poi rivolto verso Ryuu. Iniziò a camminare lungo il ponte, fermandosi a metà di esso. Non hai niente da spartire con certa feccia.
    EHI! FECCIA A CHI! IO SONO OCHA, IL FABBRO IMMORTALE!... Era innegabile però. Ocha era un tipo decisamente vanitoso.


     
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    Il Fabbro Immortale

    Scontro


    Le lettere che Ryuu porse oltre le sbarre furono immediatamente prese dal destinatario, che non perse tempo a leggerle e lasciando il giovane genin in ansia per l'attesa di ricevere una risposta e sapere se quello che era scritto in quei rotoli avrebbe davvero avuto su di lui l'effetto sperato. Il Mizukage disse chiaramente che sarebbero servite ad acquietare l'uomo e a convincerlo a seguirlo fino al villaggio senza problemi e lui ci aveva sempre creduto, ma in quegli istanti, dopo aver visto la furia che aveva davanti gli sembrò alquanto inverosimile che poche righe avrebbero potuto calmarlo.
    Invece, dopo alcuni e silenziosi istanti da parte sua, mentre i suoi compagni di cella cominciarono ad esprimere il loro sollievo per quell'improvvisa cessazione di urla e schiamazzi, accettò senza battere ciglio alla proposta fattagli, riconsegnando le missive al sorpreso Ryuu. Per quanto gli sembrò incredibile, dopo aver semplicemente letto una manciata di frasi scritte su quel rotolo sembrò essere stato totalmente addomesticato come se niente fosse, il che gli fece anche pensare che potesse esserci scritta una specie di formula genjutsu che faceva cambiare idea alle persone.
    Magistrato-san, io volevo essere libero per farmi uccidere! Ahahaha! Esistono pochi modi di uccidere un immortale e questa setta che ci da la caccia era l'occasione perfetta.
    Quelle parole suonarono molto strane alle orecchie del ragazzo. Perché una persona che ha scelto di essere immortale dovrebbe desiderare di morire? Non riuscì proprio a capirne il senso, sospettando che forse avrebbe anche potuto trattarsi di un trucco per uscire di origione, in quanto il magistrato stava anche provvedendo a fargli togliere le manette. Fingere di accettare una proposta da uno sconosciuto per poi scappare, sembrava l'occasione ideale per liberarsi ed andare di nuovo in giro ad uccidere. Questo dubbio si insinuò nella mente di Ryuu e non sarebbe mai riuscito a toglierselo, quindi mentre il prigioniero venne liberato, approfittò della distrazione del momento per leggere ciò che era scritto nel rotolo per essere più sicuro che vi fosse scritto qualcosa che davvero avrebbe potuto convincerlo a fare una scelta così improvvisa, sebbene non avrebbe mai voluto mettere il naso in faccende riservate come quella.
    Dalle prime righe non ne ricavò niente di interessante, ma fu la parte centrale del testo a stupirlo. Il Mizukage gli prometteva esplicitamente di farlo uccidere una volta compiuto il lavoro, ma proprio come disse lo stesso fabbro era lui a volerlo. In quel momento si rese conto che i "cacciatori" di cui aveva sentito parlare, dovevano essere gli stessi a cui si era rivolto il suo capovillaggio, ovvero gli unici in grado di uccidere un immortale. Jashin, Hotoshin, tutti nomi di Dei con i propri seguaci in guerra tra loro, ma che per lui non significavano altro che problemi su problemi. Almeno riuscì a comprendere che Ocha facesse sul serio e che non avesse secondi scopi, in quanto se gli era stato promesso di accontentare il suo desiderio di porre fine alla sua lunga vita non aveva motivo di continuare ad essere ostile. Forse avrebbe potuto tentare di uccidere Ryuu lungo il tragitto, tanto per passare il tempo facendo un sacrificio al suo Dio, ma in fondo era un rischio da poco.
    Eh, chiamalo da poco.

    Non ebbe bisogno di leggere altro, era ovvio che le intenzioni espresse dal fabbro furono sincere, quindi dopo essere stato liberato anche lui, si diressero insieme all'esterno della prigione, sempre scortati dalle guardie. In quei pochi minuti il genin poté finalmente tirare un sospiro di sollievo: dopo interi giorni di missione era finalmente riuscito a trovare il fabbro che aveva tanto cercato ed era lì accanto a lui. Non gli sembrava vero, ma ormai la parte difficile del suo compito era superata e non restava altro che riportarlo a casa dove avrebbe potuto svolgere il suo lavoro. Le sette spade di Kiri avrebbero potuto di nuovo tornare in vita grazie a quel fabbro che lui era riuscito a trovare e recuperare.
    Ma in quell'istante comrpese anche che una volta che quell'uomo avesse finito il suo compito, sarebbe morto. Non riusciva a capacitarsene, eppure quel tipo aveva deciso deliberatamente di farsi uccidere. Stava camminando al fianco di una persona che aveva il destino già scritto e che di lì a poche settimane sarebbe morto, e la cosa gli mise una tremenda angoscia e malinconia. Avrebbe voluto far qualcosa, ma se era stato lui stesso a fare una richiesta del genere non vedeva perché avrebbe dovuto provare a convincerlo del contrario.

    Una volta fuori, Ocha sembrò decisamente di ottimo umore, facendo una battuta sulla sua prossima morte a cui il giovane proprio non riuscì a ridere, sapendo che presto sarebbe successo per davvero. Non ebbe la forza di assecondarlo, in quanto il pensiero della morte gli metteva molta tristezza e saperlo in procinto della fine della sua vita non poteva certo fargli piacere, anche se era lui a desiderarlo. Infatti, la potente pacca sulla spalla che ricevette, lo colse proprio alla sprovvista, scaraventandolo in avanti a più di tre passi di distanza.
    Andiamo, prima che quei tizi che sono qui ci trovino. Non posso far molto contro di loro, non sono un guerriero.
    Non sei un guerriero, però la forza ce l'hai, porca miseria. Questo avrebbe voluto dirgli Ryuu mentre si ritrovò disteso a terra a faccia in giù, avendo notato la forza che di certo non poteva mancare ad un fabbro, ma le sue parole furono bloccate da un'altra voce non molto lontana e che gli risultò del tutto familiare.
    Buono a sapersi.
    Quando alzò lo sguardo vide quello che in qualunque modo avrebbe voluto proprio evitare, ovvero l'uomo dai lunghi capelli bianchi che si dirigeva lentamente verso di loro mentre una strana nebbia cominciava ad addensarsi nei dintorni, e rimase completamente paralizzato alla vista di quella scena, fermandosi col ginocchio a terra nel momento in cui cercò di rialzarsi.
    Perdonami, ma l'Immortale deve morire.
    Quello che temeva essere un cacciatore di servitori di Jashin si era rivelato realmente per quello che era, dissipando i suoi dubbi. Ryuu rabbrividì e balzò in piedi per alzare la guardia, quando vide quel piccolo ciondolo che gli aveva scatenato tanto panico quando credeva di averlo perso alla locanda, trasformarsi in una gigantesca falce. Non si sarebbe mai aspettato che un oggettino tanto insignificante potesse essere così pericoloso, ciò nonostante era successo proprio davanti ai suoi stessi occhi e in quella situazione non poteva far altro che estrarre un kunai [Slot Gratuito] per prepararsi allo scontro. Proprio in quel momento che era così vicino al completamente della missione non avrebbe mai permesso a nessuno di mettersi di mezzo.
    Ehi ehi sta buono! Sono destinato a morire eh! Diglielo ragazzo, diglielo!
    Giusto! E' uno della sua stessa setta che deve ucciderlo, e forse lui non lo sa o magari non sa quando.
    Purtroppo la furia omicida dell'uomo non gli diede tempo per potergli dare delle spiegazioni, in quanto non perse tempo e colpì immediatamente l'aria con la sua falce, da cui si scaturì una sottile luce che viaggiò rapidamente verso di loro. Istintivamente Ryuu avvertì il pericolo e si gettò a terra più veloce che poté, alzando il piede sinistro e spingendosi con il destro di lato, [Slot Difesa] così da atterrare su un fianco prima che la striscia luminosa potesse raggiungerlo ed evitando di venire colpito se non per un ciuffetto di capelli, avendo comunque avuto il tempo necessario per farlo data la distanza che lo separava dal possessore della falce.
    Allontanati ragazzo, non ho motivo alcuno di farti del male. Non hai niente da spartire con certa feccia.
    In qualche modo comprese che quello avrebbe dovuto essere solo un colpo d'avvertimento, ma che con molte probabilità non si sarebbe fatto scrupoli ad attaccare anche lui qualora avesse deciso di mettersi tra lui e la sua preda.

    Dopo aver schivato rapidamente il colpo ed essersi ritrovato a terra, il ragazzo si girò istintivamente verso il fabbro che stava proteggendo ma che non aveva avuto la prontezza di difenderlo dal colpo precedente, anche se in effetti essendo immortale non avrebbe dovuto riportare gravi danni, quindi rimettendosi in piedi il più in fretta possibile e preparandosi ad un altro attacco, decise di tentare di far rinunciare il cacciatore allo scontro.
    Mi dispiace, ma non posso proprio farlo, il mio compito è di portarlo al Villaggio della Nebbia sano e salvo. Però quello che ha detto è vero, abbiamo già preso accordi con uno di voi per farlo uccidere. Tu sei della setta di Hotoshin, giusto? Il Mizukage vi ha contattati proprio per ucciderlo, ma non ora: deve prima svolgere per noi un lavoro molto importante.
    Ryuu faceva fatica a pronunciare quelle parole. Dire che gli avrebbe dovuto consegnare quell'uomo per ucciderlo gli faceva decisamente ribrezzo, ma in fondo era così che dovevano andare le cose e non poteva certamente opporsi. Avrebbe quindi deciso di farsi scivolare lo zaino dalle spalle, gettando prima in terra il kunai per fargli capire che non aveva intenzione di attaccarlo, e ne avrebbe estratto il rotolo consegnato al fabbro proprio pochi minuti prima.
    Ecco, guarda.
    Gli avrebbe lanciato la lettera che tanto aveva protetto durante il viaggio, conoscendone ormai il contenuto e sperando che questo potesse bastare a far calmare la sua furia.
    Deve solo farci questo favore, dopodiché potrai venire ad ucciderlo, nessuno te lo impedirà.
    Se rivelare il segreto delle sette spade avrebbe potuto evitare quel tremendo scontro in cui lui e il tanto richiesto fabbro avrebbero potuto perdere la vita, sarebbe stata sicuramente una scelta migliore che provare a combattere senza ragionare, ma se neanche quello sarebbe servito a far cambiare idea al killer, Ryuu non avrebbe perso tempo a prepararsi allo scontro, richiamando a sé una parte di chakra ed impastandola per attivare la tecnica della moltiplicazione acquatica
    Tecnica della Moltiplicazione Acquatica - Mizu Bushin no Jutsu
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Topo, Gallo, Lepre (3)
    L'utilizzatore può creare cloni di sé sfruttando almeno 3 unità d'acqua ogni copia. Le copie possono essere create ad una distanza di 1,5 metri dall'utilizzatore o da un clone e possono allontanarsi dal ninja che le ha create di circa 30 metri, superata questa distanza si dissolvono riversando acqua nell'arena. Si possono muovere contemporaneamente o 1 clone o l'utilizzatore. Le loro statistiche sono pari energia l'utilizzatore. Hanno 100 crediti equipaggiamento dell'utilizzatore; non è possibile duplicare Bombe e Tonici. La vitalità è pari a ½ leggera ogni grado ninja. Il chakra posseduto è diviso equamente tra tutte le copie create e l'utilizzatore; una volta disattivata la tecnica o distrutti tutti i cloni, il chakra residuo tornerà all'utilizzatore.
    Tipo: Ninjutsu - Suiton
    (Livello: 5 / Consumo: Basso )
    [Cloni Massimi: 1 ogni grado ninja]

    [Da studente in su]
    usando l'acqua contenuta nei suoi piccoli marchingegni applicati uno alla cotta di maglia ed uno alla spada che aveva legata alla cintola.

    Scheda Riassuntiva
    Vitalità Rimanente: 9.5
    Chakra Rimanente: 16.5/20 (14.5/20)
     
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    Il Fabbro Immortale

    L'assassino di Immortali



    Non era del tutto vero che il vecchio Ocha non avrebbe avuto problemi con quel colpo. Sbaglio o si era detto che quelli erano proprio coloro che erano in grado di uccidere gli immortali? Il ragazzo non aveva ancora modo di saperlo, eppure quell'attacco era davvero dannoso per Ocha che, dietro al ragazzo, lo prese in pieno. Non fu niente di grave, giacché finì per ferirlo alle gambe non troppo gravemente ma due tagli furono aperti ed il sangue ne sgorgò.
    E che cazzo! Ah ragazzo, quell'arma! Quell'arma è in grado di uccidermi. Le ferite che mi infligge non posso rigenerarle come farei normalmente! Disse Ocha seduto per terra, tenendosi le ferite. Merda ragazzo fa qualcosa!
    E Ryuu fece qualcosa. Parlò all'uomo il quale restò ad ascoltarlo mentre avanzava lentamente verso la prigione. Passo dopo passo, muovendo con calma la sua arma.
    Questa storia l'ho già sentita... mormorò Kaito, ricevendo il rotolo con il sigillo ormai aperto.


    Adesso, iniziamo a chiarire tutte quelle che sono le incredibili coincidenze che sono avvenute in tale luogo. Il Mizukage aveva detto ai due Genin di andare così a sud risalendo a nord passando per Mizushima al fine di sperare di incontrare per la strada quel gruppo di uomini che sapeva stessero discendendo per la stessa strada al fine di fuggire dal Paese dove quella setta stava iniziando a perseguitarli. Ocha aveva seguito i suoi compagni solo nella speranza di incontrarne qualcuno e farsi uccidere. Teneva in così scarsa considerazione le abilità di fuga degli altri che aveva avuto ragione a credere che farsi trovare era assai più facile così.
    Dopotutto gli Hotoshinisti non erano noti per la loro apertura al pubblico: non si sapeva dove trovarli, si sapeva solo che giungevano dove vi erano immortali... e li uccidevano con quella loro arma creata appositamente per quello. Ocha anelava la fine della sua lunga e miserabile vita: aveva ormai trecento anni e ne aveva viste abbastanza per tutta la vita.
    Kaito, l'uomo che invece stava braccando Ocha ed i suoi compagni, aveva una storia diversa a giustificare il suo arrivo lì. Nelle sue continue indagini quale cacciatore di immortali aveva avuto sentore (nonché aveva chiaramente percepito) la presenza degli immortali lì a Mizushima. Le voci che si erano rincorse nei giorni precedenti lo avevano spinto ad approcciarsi al villaggio e tutto il resto ne era una naturale conseguenza. Tuttavia Non poteva dirsi del tutto ignorante riguardo il destino di Ocha: il suo superiore, un misterioso figuro che era il Gran Sacerdote Hotojin, gli aveva comunicato che vi era un immortale che sorprendentemente aveva deciso di porre fine alla propria vita. Allora, conscio del fatto che uno così poteva solo esser facile da trovare aveva incaricato l'ancor giovane Kaito di trovare lui - e gli altri suoi compagni se vi erano - ed esaudire le sue richieste.
    Peccato che tutto ciò fosse assai antecedente alla comunicazione del Mizukage! Certo, con Hotojin il Mizukage era giunto ad un'intesa, tuttavia non si poté dire che Hotojin stesso si affrettò a cercare di comunicare ciò a Kaito. Per lui un immortale morto era un immortale morto: se gli Shinobi avessero avuto fortuna a portarlo a Kiri avrebbe preso la sua vita lì secondo gli accordi, altrimenti Kaito avrebbe agito secondo la sua coscienza.
    Quella però non era una situazione che Hotojin aveva previsto: Kaito e lo Shinobi a confronto! Motivo per cui tutto il peso della decisione ricadeva, purtroppo o per fortuna sulle spalle del giovane uomo dai lunghi capelli bianchi.


    Così Kaito iniziò a leggere la missiva con attenzione sospirando subito dopo. Alzò lo sguardo fissando con odio Ocha, ma conscio che eventualmente la sua vita sarebbe giunta al termine. Stando alla lettera non ho motivo di non crederti, giovane shinobi. Inoltre credo che fermarti potrebbe scontentare il tuo Villaggio. Noi fedeli di Hotoshin non siamo così potenti da opporci, dopotutto. Fece roteare la colossale arma, riducendola nuovamente alle dimensioni di un pendente. Va. Tu, Fabbro. Uh? Intendo uccidere i tuoi compagni. Fa pure. Onestamente, sono idioti e spaventati. La vita non fa più per loro, ma ci sono troppo affezionati ormai.


    La nebbia scomparve e con essa Kaito. Ocha mise una mano sulle spalle del ragazzo. Non pensare di avvisare il magistrato. Disse allora, casomai lui stesse facendosi venire inutili scrupoli di coscienza. Quegli uomini sono pericolosi. Io sono uno di loro, io devo uccidere per non impazzire. Motivo per cui per tutto il tempo non farò altro che pregare e dormire per rimanere sano di mente. Loro però non vogliono morire, vogliono scappare. Quando saranno rimessi in libertà uccideranno ancora. Lascia che Hotoshin faccia il suo lavoro... io la mia fede l'ho perduta. Forse per questo non desidero tagliarti la gola.


    E così terminò l'avventura di Ryuu. Ryuuto, liberato, era fuggito e dopo un po' a Kiri si seppe che aveva lasciato la vita da ninja per la vergogna dell'accaduto. Ryuu al contrario avrebbe tranquillamente riportato a casa Ocha e dunque, grazie anche al successo di Akira Hozuki e Meika Akuma, le Sette Spade sarebbero potuto rinascere. Ciò che Ryuu non sapeva però era che il Magistrato aveva deciso di comunicare a Kiri ciò che i suoi ninja avevano fatto e sulla buona fede domandava un risarcimento per il fastidio che essi avevano causato... qualche che fossero le conseguenze però Ryuu le avrebbe scoperte a Kiri, giacché il messo fu più veloce della nave che stava riportando i due e la lettera gli recò se non una certa tranquillità la voglia di ficcare con una certa urgenza un po' di sano buonsenso nel cervello del suo allievo.


    QdV finita!
    Complimenti a Yusnaan per non averla abbandonata :wosd:

     
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23 replies since 29/9/2015, 10:29   414 views
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