Sull'onda della Vendetta

Leo - Near

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    «Dialoghi»



    Ogni animale, ogni forma di vita mirava a una cosa sola: sopravvivere. Aggrapparsi ai raggi della vita co le unghie e coi denti, per non lasciarsi trascinare nell'oblio, nel buio del dimenticatoio. E dinnanzi a quel buio, dinnanzi alla sparizione di ogni cosa viva, della non-esistenza, che persino i legami fraterni cadevano, spezzandosi, frantumandosi in dieci, cento, mille pezzi, e lasciando ogni cosa sprovvista di quel che è una difesa. Fu per quello che i due fratelli attaccarono, quasi incrociando il fuoco e, se Ryoshi avesse schivato i colpi, rischiando di colpirsi a vicenda gli uni con gli altri. Era forse un istinto fraterno quello; un istinto che li avevi portati ad agire in contemporanea dinnanzi al pericolo della morte; agire nella maniera più radicale possibile, rischiando persino di uccidere l'uno con l'altro.
    Ma così non fu. O non fu proprio, almeno per Sakura. Troppo preso dalla paura o forse dalla voglia di far male sia a Konono che a Ryoshi, egli non notò nemmeno la sabbia vicino. La vide solo quando questa fu ormai a qualche centimetro dalla sua testa, da entrambi i lati, e la percepì anche quando questa si schiantò, nel vero senso della parola proprio, contro il suo capo, danneggiandola, frantumandolo, e apportandoci un danno diretto grave.[Danno: 6 leggere alla testa - Ferita Media su entrambi i lati del capo] [Svenimento] [Gli attacchi successivi non avvengono] E dunque, colpito e affondato da un attacco che non si aspettava e che non aveva calcolato minimamente, resosi schiavo delle sue stesse ambizioni, e forse della messa in scena di Ryoshi, il giovane, ma non troppo, Sakura il giovane, cadde a terra similmente a un sacco di patate; similmente a della carne morta, rovesciando esanime e privo di vitalità prima sul suolo, e quindi semplicemente rotolando ormai privo di coscienza verso Ryoshi e la sua sabbia. Sarebbe finita l'avventura di Sakura? Questo dipendeva certamente dagli altri due, che, nel frattempo, continuavano a massacrarsi senza risultati: gli attacchi di Konono vennero bloccati dalla sabbia di Ryoshi, rendendo il fuoco incrociato un niente di fatto clamoroso.
    «Che tu sia maledetto, e che sia maledetto tutto il tuo clan!» - avrebbe esclamato questi furioso alla vista di quell'imponente muro di sabbia, che copriva l'intero corridoio. Ne seguì dunque un impeto di rabbia e un ultimo attacco, un disperato tentativo di fargli almeno un graffietto a quel tizio, a qualsiasi costo. Anche quel'attacco, però, si risolse con un nulla di fatto, impattando contro la difesa di Ryoshi. E, anzi, si risolse in negativo per entrambi i fratelli: lo svenuto Sakura sarebbe stato inglobato nel Funerale del Deserto, stritolato fino alla morte nel mentre era di già in coma [3 leggere per lo stritolamento] Mentre Konono, ormai incurante dei danni e con la sola voglia di fuggire e lasciare alle spalle quel demone, non vide nemmeno la minaccia arrivare, e si lasciò cogliere totalmente all'improvvisto dall'attacco nemico [3 leggere per lo stritolamento - imprigionato]
    «Lasciami andare!» - avrebbe quasi supplicato egli guardando Ryoshi saltare via ed allontanarsi. - «Ti prego! Ti dirò e darò tutto quello che vuoi!»
    Ryoshi, incurante, nel frattempo però avrebbe avuto modo di vedere l'ultimo respiro di Giuda: in fin di vita, l'ultima goccia di sangue uscì dalla sua ferita cadendo sul pavimento, e l'ultimo respiro abbandonò il suo corpo.
    Così lasciò lo spirito nelle mani di Dio Daichi Ono, il Giuda del Carcere, colui che prima tradì e poi fu tradito, figlio di Saeki Ono, un semplice mercante del Paese del Fuoco.


    "Sakura:" Svenuto
    Vitalità:5 leggere/14
    Chakra: 39,0 bassi

    TA: ///
    TB: ///

    Konono:
    Vitalità: 8 leggere/14 leggere
    chakra: 38,0 bassi

    TA: ///
    TB:///

    Giuda:
    Vitalità: Morto



    ----------------------------------------------------------------------------------
    Quel che invece aspettava a Seinji Akuma, era una scena che egli mai vide prima e che sarebbe rimasta nella mente del ninja di Kiri una volta per tutta la sua vita. Era l'esempio di quel che veniva chiamato fiducia, la mancanza della quale portava spesso a delle insoliti, e oltremodo divertenti, vie. Eseguita l'illusione, Seinji dovette assistere a tristemente divertente scena: compreso che quella delle catene era niente di meno che un'illusione, il tizio che assorbiva i danni come una spugna si conficcò la sua falce in pieno, aprendocisi una ferita tanto profonda quanto bella. Ciò che ne seguì, però, riuscì a mettere l'Akuma di buon umore ancor di più: il capo, incapace di togliersi dal jutsu, semplicemente morì, in una scena tragi-comica, con la sua testa che rotolava sul terreno salvo poi fermarsi, immobile.
    "Ma che cazzo di gente è questa?" - si domandò l'Akuma ascoltando i discorsi degli altri due, che sì confermavano quanto lui pensava di già: non solo tra gli accademici il vile denaro poneva e alzava degli screzi, ma anche tra quei bastardi: una volta fallita la missione di protezione di quel verme, i due semplicemente decisero di lasciarlo li quel corpo, senza nessuna sepoltura, né altro. Badavano solo ai ryo, niente di più, e niente di meno, e visto che il pagante era messo fuori dalla scacchiera, non importava a nessuno dei due rischiare la vita in un combattimento con l'Akuma.
    "Vermi..." - pensò Asmodai, il Demone.
    "Già." - rispose Seinji.
    In ogni caso, non appena vide i due correre via, li provò ad attaccare per un'ultima volta, scagliando verso le nuche dei due fuggenti due letali shuriken. [Slot Azione 1 e 2 - Attacco ADO verso i due fuggitivi - potenza 30 - Velocità: Nera +2 tacche]
    Ne seguì un violente terremoto, che fece comprendere a Seinji come stavano le cose: quella buca ora sarebbe crollata. Prima la avevano allestito, e poi la volevano far crollare. Incredibile, quanto vero.
    Seinji si girò di scatto verso il suo pterosaura, ancora fermo nell'angolino della gabbia.
    «Liberati,» - avrebbe detto egli, comandando al pterosaura di rilasciarsi in una nuvolina di fumo bianco, consiglio che Zurura seguì presto sparendo.
    Seinji, dal canto suo, conscio del pericolo e della poca voglia di rimanere a marcire li sotto, avrebbe rapidamente composto dei sigilli, sostituendosi con un scalino nella galleria stessa, in cui si era addentrato il tizio con lo Jashin (qualora non fosse stato colpito dall'attacco di Seinji).

    CITAZIONE

    Tecnica della Sostituzione - Kawarimi no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Ariete, Cinghiale, Bue, Cane, Serpente
    L'utilizzatore può effettuare un movimento accelerato tramite l'uso del chakra, lasciando al proprio posto un oggetto o un essere vivente consenziente di pari dimensioni o inferiore. È un movimento accelerato: non può essere usato per fuggire da uno spazio chiuso o da luoghi dove non vi è sufficiente spazio d'uscita. Le correnti di chakra disturbano l'esecuzione della tecnica: non è possibile apparire a distanza inferiore ai 6 metri da un essere vivente. La distanza massima percorribile è pari a 21 metri. Può essere usata come Difesa Totale; può risultare sleale.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo:Basso )

    Ricomparso li, l'Akuma non avrebbe esitato a percorrere rapidamente la galleria in sù. [3° slot azione + Slot Azione Gratuito - 30 metri]
    E qualora fosse stato necessario, li sui scalini avrebbe composto un altro sigillo, teletrasportandosi ancora più in alto, o forse propriamente fuori dalla grotta stessa, qualora la distanza glie lo avrebbe permesso.

    CITAZIONE

    Tecnica del Teletrasporto - Shunshin no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Capra
    L'utilizzatore può viaggiare attraverso lo spazio entro 45 metri dal punto di partenza. A terra, alla partenza o all'arrivo, possono essere lasciati dei frammenti elementali a scelta. Il viaggio durerà circa un secondo.
    Il punto d'arrivo non deve essere occupato da altra sostanza solida o liquida, né deve essere presente entro 6 metri una discreta fonte di chakra. È possibile portare altri ninja con se al costo extra pari a Mediobasso ognuno.
    Dopo aver attivato la tecnica, l'utilizzatore non può compiere altre azioni offensive: il round termina.

    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo: Mediobasso )
    [Da chunin in su]

    E dunque, ricomparso dopo il teletrasporto, l'Akuma si sarebbe dato da fare per uscire dalla grotta oppure per vedere in che direzione se ne erano andati i due fuggitivi, qualora fossero rimasti salvi dopo i suoi attacchi.


    Seinji
    Chakra: 290bx - 18 (illusioni) - 12 (Tecnica delle Catene) - 18 (Simboli della Psiche) -10 (Impasti) - 4(Sostituzione) - 8(teletrasporto) - 12(attacchi ai due fuggitivi)
    Vitalità:12,0/15,5 leggere (2,5 leggere di dano agli occhi complessive)

    Illusione:

    Slot Difesa 1: ///
    Slot Difesa 2: ///
    Slot Difesa 3: ///

    Slot azione 1: Attacco col Magan
    Slot azione 2: Attacco col Magan
    Slot azione 3: Fuga

    Slot Tecnica Avanzata: Teletrasporto
    Slot Tecnica Base: Sostituzione

    Abilità usate: Interpretazione
     
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    C'era voluta un'eternità, ma finalmente i due fratelli erano pienamente nelle mie mani. Il giovane Sakura era ormai in coma, chiuso dentro il funerale del deserto, pronto per dirmi giusto qualche informazione utile prima di andare a bussare per l'apertura del regno dei cieli. L'altro invece chiedeva pietà.
    Mi inginocchiai, gustandomi lentamente il momento, non potevo far altro che godermelo. Era da quando avevo lasciato villa Mikawa, ma soprattutto dalla notte dell'uccisione dei miei parenti che non provavo una simile sensazione di potere. La morte mi entusiasmava, mi dava quella scarica d'adrenalina inarrivabile. Una sensazione trascendentale, irraggiungibile mediante qualsiasi altra esperienza. Uno dei due, Sakura, era ignaro del suo destino. Ne era stato travolto in maniera inconsapevole, ma l'altro no. La sua testa spuntava dal mio globo di sabbia, o da quella che per lui sarebbe stata solo una tomba. Lui, la sua espressione impaurita, il suo tentativo disperato per rimanere vivo. Questo mi provocava godimento, questo mi dava la voglia di continuare. La sabbia rimase dov'era, attorno a lui, per permettermi di osservarlo con attenzione. Poi, sciolsi la tomba che investiva il fratello, mantenendo invece quella che teneva Konono. Avrebbe osservato il fratello, disteso a terra, quasi morto.
    Io non dissi niente, mi gustai la scena. Per quanto gli ultimi eventi erano stati insoliti, e li avevano portati uno contro l'altro, lui era il fratello maggiore, ed indubbiamente nel corso della sua esistenza grigia e malvagia si era comunque ripromesso di proteggere il più piccolo. Ed invece, eccomi li, a gustarsi il suo sguardo. Nei suoi occhi la sensazione del fallimento. La stessa, mi ricordava quella di mi padre. Colui che aveva fallito il compito del Garth.
    Eccola li, che goduria infinita.
    Per qualche secondo rimasi così, in ginocchio ad osservare e godere, nel più totale silenzio. Poi, un'altra piccola quantità di sabbia sarebbe andata a chiudere la tomba di Konono, sigillando anche la sua testa nel funerale del deserto. Una stretta iniziale e dolorosa, e poi il soffocamento.


    Pazienza... Pazienza...

    Ecco lì, aspettai una decina di secondi, forse di più. Il tempo che anch'esso fosse svenuto, e poi, con i due corpi a terra li avrei interrogati.


    Chi è il Re ? Dove si trova ? Dove sono fuggiti gli altri due ?

    Avrei posto le stesse domande ad entrambi, prima ad uno, e poi all'altro. Dopodichè, una volta prese le mie informazioni li avrei uccisi. Avrei girato i due corpi, e poi li avrei pugnalati alla schiena.
    Per carità. c'erano molti segni di combattimento nella zona, ed anche sui loro corpi. Ma mantenendo le ferite alla schiena come letali avrei mantenuto il modus operandi di coloro che avevano ucciso le guardie.
    Presi le mie informazioni, e dopo aver constato la morte di giuda mi allontanai, diretto come da indicazioni verso l'altro villaggio, in attesa di notizie dal Kiriano.




    Asmodai



    In qualche modo il Kiriano riuscì a sopravvivere. L'idea della sostituzione non era male, ed era riuscito a salvarsi e ritornare in superficie. Li, non c'era assolutamente traccia degli altri due. Dove questi fossero riusciti a scappare, e come, non era dato a sapersi.
    A Seinji non rimanevano altro che i ricordi e le lezioni apprese.
    Oggi scopriva che i suoi occhi avevano dei punti deboli. Avrebbe potuto prendere una delle lampade usate e farla studiare, per capire come comportarsi contro di essa, ma non lo fece, troppo accorto a pensare ad altro, a sopravvivere anch'esso, in realtà.
    Il resto, aveva avuto la vita del boss mafioso, impedendogli di fare più danni di quanti non ne avesse già fatti, ma d'altro non c'era notizia. Nessuna informazione sugli altri evasi, nessuna informazione sui due scagnozzi scappati.
    Come avevano fatto a fuggire ? Se anche avesse usato i suoi occhi non avrebbe visto nulla di rilevante attorno a se.
    Indubbiamente, le abilità di queste persone erano particolari, c'era qualcosa, anche solo nell'incredibile velocità che avevano messo in mostra nell'ultima parte della fuga, che era straordinaria.

    Asmodai si ritrovava dunque in mezzo allo stesso bosco dal quale era entrato nella galleria. Probabilmente, la soluzione migliore era andare a trovare il suo compagno di squadra, o fare rapporto per quella parte di missione al capo della prigione.

    I due avevano un compito, e ne avevano portato a termine solo un terzo. La strada, era ancora lunga.
     
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    E così quei due fuggitivi non solo erano riusciti ad evitare i suoi shuriken, scagliati verso le loro teste a velocità maggiore, ma, usciti dalle gallerie, erano anche completamente spariti dalla circolazione. Che personaggi strani! Però se aveva ucciso quel pesce grosso, prima o poi avrebbe afferrato anche loro. Perché ogni missione andava portata a termine a qualsiasi costo, e se ora stavano scappando dirigendosi verso un qualche villaggio, lui li avrebbe comunque ripresi.
    Così, posto li, in mezzo al bosco e sopra a una ormai franata galleria, Seinji Akuma si aggiustò la maschera sul volto, e cercò di cancellare quel stupido sottiso spuntanto fuori da sotto alla sua maschera: era stato oltremodo divertente vedere la testa di quel boss mafioso a cui dei ninja facevano capo, rotolare sul pavimento della grotta scavata da lui stesso. Così com'era oltremodo divertente combattere in generale, tornare al combattimento dopo tanto, troppo tempo di stallo e di una pausa oltremodo forzata. Ma diamine, cosa poteva fare altrimenti, se non partire subito all'inseguimento dei due? Poi si ricordò di Ryoshi, quel genin di Suna, e della ricognizione con lui nel villaggio vicino. Magari, qualora si sarebbero riuniti e fossero messi insieme, avrebbero trovato un modo efficace per partire all'inseguimento e ritrovare i due. Insomma: nel gruppo era meglio che da solo. Inoltre, vi era un qualcosa che gli attanagliava l'anima: un fugace dubbio, dovuto alla presa di coscienza: i suoi occhi non erano invincibili, e dinnanzi a del ingegno umano non potevano che dar segni di crepe, che spezzarsi, che metterlo in difficoltà, che solo il futuro e il combattimento, l'impegno, potevano evitare.
    E allora, sapendo che tutte le sue evocazioni erano ormai lontanissime, nascoste in una grotta sotto al suolo nel Paese del Vento, l'Akuma mascherato lasciò sul posto i propri dubbi e le proprie incertezze, e, veloce come un fulmine, schizzò rapidamente nella direzione del villaggio nel quale avrebbe dovuto attendere Ryoshi, o nel quale Ryoshi attendeva lui.
     
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