Shi-e-En

[Free GdR aperta a tutti: Nuovo Anno]

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  1. Yusnaan
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    ehm...da qualche parte

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    Parlato Keiko
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    Shi-e-en

    Piccoli problemi di cuore


    Kirigakure no Sato, casa Mizukiyo.
    Ma perchè?
    E' fuori discussione, la questione è chiusa.
    Tesoro, non possiamo permetterci un viaggio così lungo. Non siamo il tipo di famiglia che va in vacanza.
    Tecnicamente possiamo permetterci un viaggio di 2 persone al massimo.
    Perchè sei così ottuso da non capire quando stare zitto ma i calcoli riesci a farli così bene?
    Ecco la famiglia al completo alle prese con una tranquilla discussione seduti intorno al tavolo della cucina. Era da ormai qualche giorno che Ryuu aveva sentito parlare di quell'evento e finalmente avevano deciso di sedersi a discutere sulla possibilità di andarci, per quanto poteva sembrare strano che quel ragazzino ci tenesse così tanto ad andare a festeggiare il capodanno nel Paese delle Terme. Anche i 3 anziani ovviamente si erano fatti questa domanda, dato che era insolito che il loro nipote gli facesse una simile richiesta sapendo le loro condizioni finanziarie, e avrebbero anche voluto accontentarlo, ma in fondo dovevano guardare in faccia alla realtà e convincerlo a desistere all'idea.
    Su, potete prendere un po' di soldi che ho vinto alla festa della fondazione, così non ci sono problemi.
    No, non toccheremo quei soldi per farci una vacanza, ci potrebbero essere molto più utili in un'altra occasione.
    Ryuu, ma perchè ci tieni così tanto ad andare a quelle terme?
    Ma...ma...ci sono le terme e a voi anziani fanno bene le terme.
    Non ha tutti i torti.
    Ma vuoi stare zitto.
    E poi ci sono anche le terme leggendarie, quelle che si dice ringiovaniscano di parecchi anni.
    Sei proprio insistente, bel furbetto, ma non abbiamo i soldi per pagarci il viaggio, figuriamoci per entrare in quelle terme.
    No, è questo il punto: ci sarà una lotteria con i biglietti che si vincono ai giochi e uno dei premi è l'ingresso a quelle terme.
    In quell'istante ci fu un momento di silenzio assoluto in cui i 3 capifamiglia si guardarono profondamente negli occhi come se qualcosa avesse illuminato le loro menti, e solo un paio di secondi dopo ripresero la discussione in mano.
    Ehm...bè-ehm...
    Bè...non ci interessa, Ryuu. Non permetteremo a nostro nipote di diventare un giocatore d'azzardo solo per vincere un insulso premio. Comunque...visto che ci tieni così tanto da inventarti simili scuse...ne parleremo più approfonditamente tra di noi. Ti dispiacerebbe uscire dalla stanza?
    Ah...va bene.
    Ryuu eseguì gli ordini della nonna, alzandosi e dirigendosi nel corridoio, e nell'istante in cui la porta scorrevole toccò lo stipite di legno, i 3 cominciarono a dare all'unisono la loro sentenza.
    Dobbiamo andare a quelle terme. Assolutamente. Vado a fare i bagagli?
    No no no, aspettate un momento, che stiamo dicendo. Non possiamo permetterci un viaggio simile. E anche se prendessimo i soldi che Ryuu ha conservato dalla festa non possiamo lasciare la casa incustodita per un viaggio di almeno 3 o 4 giorni. Lo sapete meglio di me che è troppo rischioso, finirebbe come l'altra volta: potrebbero entrare di nuovo a romperci mobili e porte e non possiamo buttare soldi su lavori che si potrebbero evitare.
    Purtroppo la mancanza di soldi era sempre un argomento scottante, ma la questione era ben diversa in quel contesto: da quando accaddero i fatti nella spiacevole notte in cui nacque Ryuu le cose erano cambiate per loro e tutto l'odio ed il risentimento della zona di villaggio in cui vivevano si erano riversati su di loro, etichettandoli sempre come una famiglia senza onore e prendendoli di mira per qualsivoglia atto vandalico, anche se negli ultimi anni erano un po' diminuiti, ma pur sempre vivi.
    Se proprio vogliamo accontentarlo, ci andrà solo uno di noi ad accompagnarlo, così non toccheremo neanche i suoi soldi e rimarremmo comunque in 2 a sorvegliare la casa. Io resto qui, non ho problemi, chi vuole andare tra voi 2?
    Bé... Disse il nonno, portando l'attenzione su di sé e guardando la sua "cara" moglie per mettere in chiaro le sue ragioni. ...visto che l'altra volta lo avete accompagnato voi alla'anniversario della fondazione, stavolta mi sembra giusto che ci vada io. E poi l'altra volta mi hai rotto un'anca, quindi quelle terme miracolose mi farebbero bene.
    Se non vuoi che ti rompa anche l'altra te ne starai qui a casa, mentre la tua mogliettina va a ringiovanirsi alle terme. Non ti piacerebbe avere una moglie bella e giovane?
    Certo...come vuoi, cara.
    Ryuu! Entra, abbiamo deciso.
    Non se lo fece ripetere 2 volte, in quanto era rimasto ad ascoltare ogni singola parola accovacciato dietro il muro, e non appena sentì pronunciare il suo nome si precipitò in cucina spalancando la porta, fuori di sé dall'euforia.
    Quindi ci andiamo?
    Si, ti accompagnerà nonna Kazuko.
    Evvai! Grazie nonni, grazie, grazie. Vado a prepararmi lo zaino! In men che non si dica fece il giro del tavolo per abbracciare uno ad uno tutti e 3 i suoi nonni, per poi sparire nel corridoio, ma non passarono che pochi istanti che si ripresentò per avvertirli di un piccolo particolare che gli era sfuggito per poi sparire nuovamente, diretto nella sua stanza.
    Ah, a proposito, viene anche Keiko, la mamma ha già detto di si.
    Il trio lo guardò correre via con le bocche aperte, avendo finalmente intuito il motivo per cui avesse insistito tanto per andare ad una banale festa per l'anno nuovo, per quanto fosse in una località molto ambita, ovvero portarci anche la sua intima amica che coreggiava da tempo immemore forse nella speranza di vederla nuda alle terme o anche solo in costume da bagno.
    Ci ha usati per andare con Keiko alle terme.
    Brutto figlio di buona donna.
    La "buona donna" è mia figlia.
    Uh, scusami cara, non volevo.

    Il problema era risolto e dato che la mamma di Keiko aveva già dato il suo consenso a lasciar partire la propria figlia con la famiglia di Ryuu, si poteva ben dire che tutto stava procedendo a meraviglia e se gli fosse andata bene avrebbe avuto l'occasione che aspettava da tanto di rimanere da solo con Keiko ed impressionarla vincendo a qualche gioco da bancarella, magari vincendole qualche peluche o meglio ancora l'ingresso alle terme speciali, ma se non fosse riuscito a fare colpo si sarebbe accontentato anche di vederla nuda mentre faceva il bagno, cosa a cui arrossiva e ridacchiava solo a pensarci. Insomma, in qualunque modo sarebbe andata, un weekend da solo con la ragazza dei suoi sogni avrebbe potuto portare solo cose positive.
    Keiko
    Era da ormai diversi anni che sentiva di provare qualcosa per la sua coetanea, perché oltre ad essere l'unica ragazza che gli ebbe mai rivolto la parola amichevolmente, per lui non esisteva ragazza più bella al mondo, a cominciare dai suoi lunghi capelli rosa e il suo sorriso dolce, a quanto fosse piacevole ridere e scherzare con lei, senza contare i suoi profondi occhi neri come i suoi che solo sotto una certa luce assumono dei riflessi azzurri. Non c'era che quello che lui provava era più di una semplice infatuazione, sentendo i brividi ogni volta che gli stringeva la mano o nei rari casi in cui passeggiavano soli gli prendeva una fortissima tentazione di rubarle un bacio, ma sfortunatamente quel sentimento sembrava apparentemente non corrisposto ed era per questo che non perdeva occasione per cercare di impressionarla e farla finalmente innamorare di lui.
    Quella delle terme poteva essere l'occasione ideale, potendole stare vicino per una paio di giorni senza nessuno a controllarli e potendola stupire vincendo ai giochi, anche se sperava di andare meglio dell'altra volta. In ogni caso, avrebbero passato molto tempo insieme e quindi prima o poi qualcosa avrebbe potuto cambiare fra di loro. Non stava più nella pelle quando arrivò il giorno della partenza tanto atteso e si presentò sotto casa sua, aspettando di vederla uscire col suo zaino in spalla e potersi finalmente mettersi in cammino.
    Purtroppo la sola cosa che vide quando si spalancò la porta fu la camicia di un uomo ben più alto di lui, per non dire anche più grosso, e con uno sguardo severo. Fu il padre di Keiko ad accoglierlo, ma come suo solito non fu un'accoglienza calorosa, anzi, tutt'altro che amichevole.
    Senti, te lo dico chiaramente: mia figlia non verrà con voi, sono stato chiaro?
    La sua voce bassa e profonda mise un po' di inquietudine al povero ragazzo, che non solo rimase sconcertato da quella notizia, ma sapeva anche fin troppo bene il perchè di quell'atteggiamento. Fortunatamente intervenne immediatamente la madre di Keiko, che prontamente arrivò alle spalle del marito per farsi spazio, dandogli un'occhiata di rimprovero per il suo comportamento e facendogli aprire totalmente la porta per lasciar passare Ryuu, salutandolo con un bel sorriso amorevole.
    Ciao Ryuu. Entra pure, non ti preoccupare.
    Il ragazzo come al solito si trovava fra l'incudine e il martello ed il marito della donna lo lasciò passare, senza però togliergli di dosso il suo sguardo severo, mentre lui entrava in silenzio e con lo sguardo basso, andandosi a sedere sulla poltrona. I 2 genitori della ragazza lo raggiunsero subito e tra di loro non mancarono gli sguardi di una accesa discussione ancora viva nelle loro menti, ma non appena giunsero davanti al giovane fu la madre ad avere la prima parola.
    Keiko si sta preparando, fra poco scende.
    No, lei non ci va alle terme con questi.
    Ryuu, ti potresti tappare un attimo le orecchie, devo dire una cosa privata a mio marito.
    Il giovane non tardò ad eseguire l'ordine, avendo già intuito da un pezzo che c'era aria di litigio in casa e sentendosi anche male sapendo di esserne il responsabile.
    Tesoro, sei proprio uno stronzo!
    Io non ce la mando, sono dei traditori.
    Ti ho detto che Jun era una mia amica e tu non devi azzardarti a dire queste cose! E poi se anche fosse vero, che colpa ne ha questa povera creatura? Perchè deve soffrire lui, non ha fatto niente di male. E' questo che vuoi insegnare a tua figlia, a discriminare gli altri per colpe non loro? Per me Keiko fa benissimo a frequentarlo, non mi interessa cosa dice la gente, quindi lei ci va alle terme e non ti permettere di maltrattare Ryuu.
    Una donna non molto alta e dalla figura esile era la mamma di Keiko, con dei lunghi capelli neri castani ed un viso dolce, ma tuttavia era una donna forte e determinata, e a quanto pareva sapeva ben tenere testa a suo marito, che in quell'occasione si stufò di stare a discutere di quell'argomento e lasciò la stanza, rassegnato e senza dire un'altra parola, ma ancora più nervoso di prima. La cara signora si avvicinò a Ryuu, togliendogli i palmi delle mani dalle orecchie e dal suo sguardo si poteva intendere che nonostante tutto avesse sentito cosa si erano detti, anche se cercava di far finta di niente, ma bastò un piccolo gesto e poche semplici parole da parte di quella donna che era amica di sua madre a tirarlo su di morale.
    Non ti preoccupare. Continua così. Disse, sfiorandogli il simbolo di Kiri che teneva legato alla fronte per poi lasciare la stanza e salire le scale per andare probabilmente a controllare che a sua figlia non mancasse niente per il viaggio. Quel piccolo gesto che poteva sembrare insignificante, per lui volle dire tutto, poiché diventare ninja era stata una scelta coraggiosa e difficilissima da prendere, dovendo fare i conti col presunto passato oscuro dei suoi genitori ed attirando su di sé gli sguardi sempre più freddi dei suoi concittadini.
    Si poteva dire che quella famiglia era praticamente divisa a metà riguardo Ryuu, poiché se la figlia minore e sua madre non avevano mai creduto a quella storia, il padre e la sorella maggiore (di qualche anno più grande di Keiko) l'avevano sempre tenuto a distanza come il resto del quartiere. Per fortuna ci fu la vista della sua amica che lo salutò apertamente scdendo le scale a fargli togliere dalla mente quei tristi pensieri, la quale gli corse incontro abbracciandolo ed uscendo di casa non appena ebbe finito di salutare tutta la sua famiglia e dopo gli ultimi avvertimenti e precauzioni da parte della madre, avviandosi con Ryuu tra la nebbia mattutina di Kiri verso il porto, dove avrebbero dovuto prendere la nave che li avrebbe condotti a Yu no Kuni.
    Uffa, voreei essere già lì, non ce la faccio a resistere.
    A chi lo dici.
    Ah, e comunque dopo levati il coprifronte: stiamo andando in vacanza, non in missione.

    Il viaggio fu abbastanza piacevole e non durò a lungo, arrivando in città nel primo pomeriggio dell'ultimo giorno dell'anno, potendo ammirare gli stupendi palazzi completamente costruiti sull'acqua alla luce del sole e godersi in anticipo lo spettacolo della magnifica città totalmente addobbata a festa. L'acqua calda che ricopriva l'intero territorio e sui cui stavano viaggiando per attraccare la loro piccola barca emetteva continui vapori che si diffondevano dappertutto e questo faceva sentire i 3 viaggiatori del Villaggio della Nebbia più vicini a casa, nonostante il paesaggio fosse totalmente diverso dal loro panorama quotidiano.
    Wooow Sembra quasi di stare a Kiri.
    Si, solo che qui la nebbia è calda.
    E fa molto bene alla pelle e ai polmoni, quindi respirate a fondo, ragazzi.
    I due ragazzi osservarono sbalorditi la miriade di lanterne che sovrastavano ogni canale o ponte della città e quelle incredibili costruzioni così imponenti da lasciarli a bocca aperta.
    Finalmente erano giunti alla meta tanto attesa e non stavano più nella pelle che facesse sera per poter andare alla festa e divertirsi, ma per prima cosa avrebbero dovuto salire nella camera d'albergo che la nonna di Ryuu si era premurata di prenotare, e non appena il ragazzo varcò la soglia con i bagagli in mano non poté non notare che vi fosse un unico letto matrimoniale nella stanza, rimanendo a bocca aperta quando Keiko ci si fiondo sopra gridando "io dormo a destra!" e partendo con mille fantasie di quello che sarebbe potuto succedere dormendo nello stesso letto con lei, ringraziando contemporaneamente tutti i kami che gli venivano in mente. In un attimo lasciò a terra le borse e balzare sul letto anche lui per reclamare la sua altra metà del materasso, ma non fece in tempo a sollevarsi di 10 centimetri da terra che una morsa di una forza anormale gli si strinse ai capelli, fermando la sua avanzata e lasciandolo a mezz'aria. La faccia di sua nonna gli si avvicinò al volto, svelando che fosse la sua robusta mano ad averlo afferrato con tanta foga, non che si poteva aspettare diversamente.
    Dove credi di andare? Qui ci dormiamo io e Keiko, la tua stanza è di là.
    Gli disse con tono minaccioso un attimo prima di scaraventarlo oltre la porta, facendolo finire in una misera e minuscola stanzetta con un lettino che sembrava più per mezza persona, che singolo. Purtroppo avrebbe dovuto fare i conti con la nonna, che per tutto il viaggio in nave l'aveva ostacolato in ogni modo, cercando di lasciare da sola la giovane il meno possibile e tenendoli d'occhio ogni qualvolta che rimanevano da soli, pronta a bloccare qualsiasi mossa avrebbe potuto a fare Ryuu nei suoi confronti per il timore che ci provasse con lei. Non che non le avrebbe fatto piacere se i due ragazzi si fossero messi insieme, ma conoscendo il carattere focoso e irruento del nipote quando si parlava di Keiko, doveva in tutti i modi impedirgli di fare stupidaggini nel caso non avesse resistito a dichiararsi fin troppo apertamente o saltandole addosso per baciarla. Forse la sua era più paranoia che altro, ma non si poteva mai dire cosa saltasse sotto i capelli scombinati di quel ragazzo.
    Il resto della giornata trascorse tranquillo, mentre Ryuu provava in continuazione a rimanere da solo con la sua "ragazza" o a sbirciarla nuda mentre andò a farsi un bagno alle terme con la Kazuko, ma sempre col medesimo risultato di un bernoccolo sulla testa da parte della sua forzuta nonnina. Alla fine giunse l'ora in cui la luna si fece alta nel cielo e avrebbero dovuto scendere per avviarsi alla festa, e Ryuu aveva indossato per l'occasione una camicia blu elettrico a maniche corte, dei pantaloni lunghi neri e un paio di scarpe (sempre da ginnastica, come al solito) bianche e azzurre, ma rimase letteralmente senza parole quando vide uscire dal bagno Keiko con indosso un elegante yukata6099583540_0b49335a83_b blu notte con ricami acquatici più chiari e dei fermagli floreali dorati tra i capelli. Il ragazzo non l'aveva mai vista più bella di allora ed in quel momento era assolutamente deciso a fare di tutto per conquistare il suo cuore quella stessa sera.

    Per fortuna, una volta scesi in strada nonna Kazuko gli diede la straordinaria notizia che gli avrebbe dato il permesso di lasciarli andare da soli a divertirsi, mentre lei sarebbe andata a fare dei giri per conto proprio, così da lasciargli un po' più libertà solo per quella sera.
    Vedi di fare il bravo, Ryuu. Io vengo a sapere sempre tutto. Tutto! E ora andate, ci vediamo dopo.
    E detto questo, i due ragazzi non se lo fecero ripetere due volte, inoltrandosi tra la folla a tutta velocità, pieni di energie e di voglia di vedere quante più cose possibili nelle poche ore a loro disposizione. La vista era totalmente cambiata da quando la videro la prima volta, appena arrivati: le centinaia di lanterne colorate che volteggiavano sulle loro teste erano state tutte accese per illuminare le strade colme di persone proveniente da ogni dove, e la bancarelle erano tutte aperte con qualunque tipo di mercanzia, a cui i giovani kiriani non seppero resistere a precipitarsi.
    Cominciarono proprio da lì il loro giro, visitando ogni bancarella acquatica che incrociavano sul loro cammino e provando ogni genere di leccornia che colpiva i loro occhi.
     
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