Shi-e-En

[Free GdR aperta a tutti: Nuovo Anno]

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    Winter has Come! 四

    ~Rival Fight - Brutality~


    Era raro vedere Atasuke con quel tipo di sguardo dipinto sul viso. Uno sguardo, spento, stanco, decisamente disinteressato. Eppure le assurde parole di Okada non potevano fare altro se non metterlo in condizione di disagio, o meglio di totale indifferenza.
    La sua non era una fosma di mancanza di rispetto. Rispettava il grado che Okada aveva conquistato ed allo stesso modo lo rispettava come shinobi, tuttavia mai lo aveva considerato un avversario e men che meno un rivale con cui mettersi in competizione. In fondo aveva già fin troppi problemi per conto suo, senza stare a cercarsi inutili scontri sul “chi è più figo” con altri maestri accademici.

    “Non fare il vago.. Atasuke-kun. Sai benissimo che la nostra rivalità è nata ai tempi dell’Accademia, dal primo istante in cui i nostri sguardi si sono incrociati.”


    Sbuffò sonoramente levando gli occhi al cielo nell'udire quella assurda affermazione, prima di ribattere, come sempre, con la sua consueta esclamazione, nella vana speranza che prima o poi egli lo avrebbe ascoltato e non solo udito e quindi, magari, anche compreso.

    «Per la milionesima volta, Okada... Evidentemente la rivalità è nata nella tua testa, non ho mai accettato la tua sfida ne allora ne mai»

    “Nonostante siano passati anni.. continui a non prendermi sul serio. Un giorno la tua eccessiva sicurezza sarà causa della tua rovina!”

    «Se continuerai con questa assurda storia prima o poi finirai per farti ammazzare e non da me. Mantieni la tua concentrazione per i nemici reali, non per quelli che non esistono... Sai, c'era un libro che volevo consigliarti... Mi pare si intitolasse “Don Chisciotte” è un libro che arriva dal lontano, parla di un tizio che immagina dei giganti al posto dei mulini a vento...»


    Accennò con un sorriso velatamente sadico, notando poi come l'occhialuto maestro squadrava la sua allieva. In quel momento, mentre gli occhi stavano per tingersi, le mani, celate componevano i seal necessari per dare il via alla piccola manovra di sgancio, una manovra che nessuno poteva aspettarsi e che nessuno sapeva essere nella abilità dell'Uchiha.

    “Spero che non sia un problema per te, Uchiha-kun. Prometto di riaccompagnarla al Dojo sana e salva!”


    Una frase carica di piacere, di senso della vittoria, carica di illusione. Questo fu ciò che Atasuke lesse, ascoltando le parole dell'uomo che stava già dando i segni di quella insana follia generata nella sua sola mente dalle rosse iridi dell'Uchiha, che tuttavia agli occhi di tutti non erano mutate. Come fosse possibile, non era dato saperlo. Tuttavia, in fondo, nessuno a parte l'Uchiha stesso, sapeva che cosa stesse realmente accadendo e nessuno poteva immaginare che proprio lui, senza nemmeno smuovere un dito od attivare lo sharingan avesse colto in una potente illusione il chuunin, sennonché maestro accademico.
    A quelle parole Atasuke non si smosse di un millimetro, limitandosi ad osservare, quasi compiaciuto, il corpo di Okada che reagiva alla sua illusione, cadendo in preda ai suoi stessi desideri ed alle sue stesse passioni, mostrandosi per l'uomo debole quale era.

    «In fondo non ho controlli sui miei allievi... Consideralo uno scambio, tu divertiti con Kasumi, io intanto penserò ad addestrare Ayuuki... Non credo ti offenderai a questo punto... In fondo sei tu a vincere in questo scambio dato che toccherà a me il lavoro ed a te il piacere...»


    Aggiunse con finta calma e modestia, alimentando ulteriormente il senso di realtà che si percepiva in quella scena, facendosi quasi apparire come sconfitto e conscio dell'esserlo.
    Non attese una risposta da parte di Ieasu, in fondo era a dir poco palese che chiunque nelle medesime condizioni avrebbe accettato quello scambio, traendone tutti i profitti e scaricandosi i doveri.
    Fece quindi un profondo inchino all'uomo, in falso segno di sottomissione, incamminandosi quindi oltre e lasciandolo al suo libidinoso sogno che, dopo pochi istanti, sfociò in una grassa risata di trionfo, coprendo di fatto il rumore dei passi dell'Uchiha, che impresse una notevole accelerazione, trascinandosi dietro Kasumi e raggiungendo Ayuuki e Hiro, i quali, approfittando della scena avevano iniziato ad allontanarsi qualche istante prima.

    “AHAHAHAH! Ho vinto.. ho vinto! AHAHAHAH!”

    °Ora è fatta...°


    Pensò tra se raggiungendo i due, diretti a passo abbastanza svelto al tempio.

    «Complimenti Ayuuki... è così che funziona lo spirito di squadra? Sembra che dopo un rapido scambio di parole, toccherà a me insegnarti qualcosa per tutta la serata»


    Disse con tono allegro e con uno strano sorriso, fin troppo strano per un'uomo che era stato appena abbandonato con il suo “rivale” e dal quale aveva solo guadagnato del lavoro extra non pagato.
    Tuttavia, bastò il riverbero dell'urlo sguaiato dell'uomo per togliere ogni dubbio su quanto fosse accaduto.

    “TI ODIO ATASUKEEEEE!”

    «Sembra che Okada non abbia gradito lo scherzo...»


    Sogghignò, proseguendo oltre mentre Kazumi ringraziava gli dei per non essere finita tra le grinfie dell'occhialuto chuunin. Ella non sapeva che cosa fosse accaduto nella mente dell'uomo, eppure le bastò guardarlo negli occhi e notarne il desiderio quasi animale per capire che non le piaceva affatto e che non avrebbe voluto trascorrere nemmeno un minuto in sua compagnia.

    […]


    Giunsero infine all'ingresso del tempio ed Atasuke non poté evitare di concentrare il suo sguardo sulle centinaia di bancarelle su cui si trovava praticamente di tutto, dal cibo più raffinato all'ultimo porta fortuna per il nuovo anno.
    Mentre Ayuuki si allontanava, aggredendo il buffet, Atasuke si allontanò allo stesso modo per alcuni istanti, lasciando una cospicua sommetta di denaro ad una delle bancarelle, segno palese dell'acquisto in massa di parecchi souvenir che riempivano la borsa di plastica rendendola quasi stracolma. Il suo fu a tutti gli effetti un'assalto rapido, molto rapido, estremamente rapido. Una caratteristica comune di gran parte degli uomini al mercato, i quali approcciano una bancarella solo dopo aver già adocchiato e scelto cosa acquistare, riducendo al minimo il tempo necessario allo “shopping”.
    Ritornato al gruppetto, Ayuuki aveva anche fatto ritorno con due piattini decisamente ricolmi di pietanze. Evidentemente entrambi avevano deciso di impegnarsi nel colpire rapidi riempiendosi le tasche di prodotti.

    “Assaggiate queste salse con delle alghe locali. Sono buonissime!”

    «Ti ringrazio Ayuuki»


    Rispose sorridente accettando il piattino, prima di porgerlo alla sua allieva, richiamando poi a se anche Hiro.

    «Visto che la fortuna non vi ha sorriso, magari il prossimo anno gli Shichifukujin vi porteranno maggiore fortuna. Tenete»


    Porse loro due semplici tavolette in legno porta fortuna, dipinte a mano, su cui erano raffigurati dei semplici quadretti raffiguranti la barca stracolma di tesori su cui navigavano le sette divinità della fortuna mentre la barca manteneva una rotta precisa verso chi osservava il disegno.
    Nella prima fila era perfettamente riconoscibile Daikoku, il dio della prosperità con il suo martello e la sua sacca piena di riso, alla sua sinistra, dall'altro lato della barca, Hotei, il dio della gioia, molto simile ad un budda baffuto e sorridente. Dietro di loro Fukurokuju, il dio della ricchezza e della felicità, perfettamente riconoscibile dalla testa allungata e dalla lunga barba bianca, affiancato da Ebisu, dio dei pescatori, rappresentato con la consueta canna da pesca e con un'enorme pesce cremisi sotto al braccio.
    Dietro di loro, al centro Benzaiten, la dea e signora della musica, delle arti e della saggezza, rappresentata con il biwa in mano, intenta a suonare. In fondo, invece, Bishamonten e Juroujin, rispettivamente dio dei guerrieri, rappresentato in armatura ed armato di una lancia, e dio della longevità, rappresentato come un vecchio dalla lunga barba bianca e dallo sguardo ed il volto sorridenti.

    «Nella speranza che con l'arrivo del nuovo anno vi portino fortuna»


    Sorrise nel porgere le due miniature con un inchino gentile, prima di riprendere il piattino che la sua allieva aveva gentilmente sorretto e fare dono anche a lei della miniatura portafortuna, tenendosi invece nella busta la sua e le due per Sano e Shin, i quali ancora non davano segni di presenza, intenti probabilmente a sbancare i tavoli da gioco o a perdere tutto.
    Kazumi, arrossì lievemente nel ricevere quel dono dal maestro. Non si aspettava una tale cortesia e non aveva pensato nulla per lui. In un'istante, si sentì sprofondare in un enorme imbarazzo nell'essere stata colta impreparata, anche se la gioia per il gentile dono la teneva decisamente su di morale.

    “Atasuke-sama... Io... Non”

    «Che succede Kazumi? Non vorrai mica dirmi che ti ho messa in imbarazzo?»

    “N... No! Certo che no!”


    Ella distolse lo sguardo, guardando da una parte, anche se in realtà i suoi occhi non guardavano ne vedevano nulla in particolare. Quelli dell'Uchiha, invece, osservavano con attenzione mentre un sorriso di dipingeva sul suo volto, avendo colto ciò che realmente turbava l'allieva.
    Fu poi la domanda della Fuyutsuki a riportare l'attenzione di tutti sull'obbiettivo principale, chiudendo in un istante quella parentesi di imbarazzo.

    «Credo si svolga all'interno della struttura... Ad ogni modo, non c'è fretta, continueranno a lungo e vista la gente accorsa... Non credo smetteranno fino all'alba»


    Commentò sorridente addentando un po di quel cibo che Ayuuki aveva portato loro.

    «Non male davvero. Sembra che non abbiano badato a spese. La qualità del cibo è impressionante per essere un buffet... Credo che dovrò rubare qualcuna di queste ricette per il futuro...»


    Aggiunse scherzoso porgendo nuovamente il piatto all'allieva, in modo che anche ella potesse approfittarne assaggiando quanto portato da Ayuuki.

    «Allora? Che cosa sperate per il nuovo anno? Avete qualche desiderio in particolare che volete vedere realizzato?»


    Chiese con cortesia ai due, continuando a gustarsi con eleganza ciò che restava nel piatto assieme all'allieva ed ascoltando con attenzione i desideri dei due, desideri che evidentemente speravano sentirsi ripetere dall'oracolo come elemento del loro futuro.


    OT - Scusa Mberu se non ho aspettato il tuo post ma avevo tempo e l'ispirazione c'era quindi... ho postato senza aspettarti XD - /OT
     
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70 replies since 8/12/2015, 18:43   2022 views
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