Shi-e-En

[Free GdR aperta a tutti: Nuovo Anno]

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  1. Mberu
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    Shi-e-En

    Nuove incomprensioni


    Le incomprensioni iniziale fra me ed Atasuke sembravano essersi appianate.
    Aveva ribadito ancora una volta il fatto che dovevo essere allenato certo, al contempo però mi aveva detto che ero una persona umile. Inutile dire che ne fui entusiasta.
    Infine l’Uchiha mi presentò con i suoi modi gentile tutti i suoi allievi, finendo le presentazioni con una risata generale. Quando finimmo tutti di ridere venne il mio turno.

    È un piacere conoscervi!
    Come forse avete sentito prima io sono Hiro Abe.


    Dissi compiendo un leggero inchino.

    […]

    Cercando di non commettere lo stesso errore di prima, alla consegna dei doni avvenuta per mano del sensei mi impegnai per sembrare il più educato possibile. Il mio formalismo risultò palese a tutti, sia ad Atasuke che Ayuuki e probabilmente anche a Kasumi.

    Nel farmelo notare il chunin fu come suo solito diplomatico. L’aspirante genin invece andrò dritta al punto, sostenendo che dovevo essere si educato e formale ma pur sempre a modo mio.

    Da un lato venni colto impreparato da quelle affermazioni, è vero forse ero stato troppo formale.
    Ma dall’altro ci rimasi un poco male, non era pura formalità quel momento significava davvero qualcosa per me.

    Da quando era morto mio padre, io e la mia famiglia c’eravamo chiusi in noi stessi come un riccio, Limitando i rapporti con tutti, compresi i parenti. Era quindi raro che io ricevessi un dono.
    La cosa in oltre che mi aveva fatto più piacere era che il dono di Atasuke non aveva un alto valore d’uso o di scambio, aveva un valore simbolico. In qualche modo tendeva a rafforzare il nostro rapporto. Cosa a cui io miravo fortemente.

    La vita però in un modo o nell’altro è sempre ingiusta con tutti, lo è stata con Ayuuki e quasi sicuramente lo è stata con Atasuke. Non volevo quindi controbattere assumendo il posto di ragazzino infelice e affranto.

    Beh grazie Ayuuki.. lo terrò a mente.

    Dissi quindi sorridendole e toccandomi la nuca, a sottolineare quanto fossi imbarazzato.
    Da quel momento in poi mi limitai alle interazioni necessarie, sorridendo quando sorridevano gli altri, tenendo il contatto visivo con chi parlava e rispondendo quando mi veniva posta una domanda. In un certo senso c’ero rimasto male per la loro mancanza di empatia.

    Dopo la consegna dei doni il momento successivo che animò l’andazzo della serata fu una bottiglia di sakè portata da Ayuuki.

    Ma da dove l’ha pescata quella bottiglia?

    Ad esternare il mio stupore ci pensò Atasuke, anche lui era piuttosto dubbioso di come la studentessa si fosse procurata quella bevanda alcolica. Nel tentativo di limitare il nostro consumo di alcol il sensei prese il controllo della bottiglia, versando a ciascuno un bicchiere.
    Non avevo molta voglia di bere, ma forse sarei sembrato scortese nel non unirmi al brindisi.

    Quindi, all’unisono con gli altri alzai il calice in aria

    Kanpai!

    Mi limitai a bagnarmi le labbra, assaporandone il gusto forte.
    Già una volta avevo dato troppo con l’alcol, non era il momento di testarne per l’ennesima volta i suoi effetti. I miei compagni sembrarono invece apprezzare molto.

    Mh.. non sono un fan dell’alcol in realtà..

    Dissi più per non alienarmi dalla discussione che per piacere nel dirlo.
    Quando Atasuke propose di alzarci per tentare la fortuna all’estrazione fui molto contento di accettare la sua proposta. Finalmente non eravamo costretti all’interazione forzata per come lo eravamo stati fino ad ora. Insieme a gli altri iniziai feci la lunga fila, fino a quando, finalmente, non toccò a noi.


     
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