Perchè puzzi.
Chissà cosa significavano in realtà quelle criptiche parole, pronunciate a caso dallo sciamano.
Con il ragazzo che ancora si aspettava una vera risposta, Sanjuro si avvicinò con fare indagatore, sorretto dal suo fido bastone, osservando da dietro la maschera lignea, chissà quali dettagli nel corpo del ragazzo. Magari era il misticismo a consigliargli, o magari non aveva la minima idea di chi fosse quel Kiriano, in ogni caso il giovane non sarebbe uscito dal tendone di Sanjuro inseguito da quei corvi.
Si, uhmm si si, uhmmmmmm si. Puzzi decisamente, mi spiace ragazzo ma...
Lo sciamano si incurvò, scrollando le spalle e scuotendo la testa, come se fosse giunto ad una terribile conclusione riguardo il ragazzo, una conclusione che avrebbe potuto far perdere la speranza a chiunque, ma per fortuna di Youshi, davanti a lui non c'era uno sciamano qualunque, ma un qualunque sciamano.
...puzzi incredibilmente di maledizione, qualcuno ti ha tirato il malocchio. Un malocchio potente, di quelli che solo uno sciamano potentissimo sarebbe in grado di concepire. Ovviamente posso rimuovere questa maledizione ma ci vorrà del tempo. Nel frattempo dovrei ingannare i corvi.
Ingannarli a far cosa non fu del tutto chiaro, dal momento che Sanjuro prese a dilungarsi in una complessa e articolata spiegazione sul mondo di corvi, sul re dei corvi, e sulla tavola rotonda dei cavalieri dei corvi, o roba simile, ma il concetto era che senza una adeguata protezione, Youshi sarebbe morto. In 17 ore !
E questo conclude il perchè non possiamo permettere che tu muoia tra 17 ore, quindi sarai mio ospite a cena! Allontanandosi, voltato verso l'uscita posteriore del tendone, Sanjuro fece cenno al ragazzo di seguirlo nella sua dimora, che appunto si trovava dietro alla grande tenda, dove i due avrebbero preparato l'occorrente per ingannare i corvi, e nel frattempo, Gassan avrebbe messo su la cena. Ovviamente lo sciamano non si era preoccupato di spiegare al ragazzo quali esperienze terribili lo aspettassero, in ogni caso le avrebbe scoperte da solo in poche ore.
Una volta presso la capanna, Sanjuro avrebbe spalancato la porta con un sonoro calcio, che gli avrebbe procurato un dolore acuto che avrebbe cercato di non dare a vedere, a quel punto, Youshi avrebbe potuto comprendere in quale guaio si era cacciato. Forse un incubo e un mal di pancia, erano tutto sommato un problema minore di trovarsi dentro quella catapecchia piena di barattoli con animali morti, o peggio.
C'erano indumenti marci ovunque, una foto di Akira, Sanjuro, Meika e Samoru a Genosha, una foto di un ninja di Kiri in posa da spadaccino ma senza una spada, e una interminabile sequela di manufatti sciamanici, dai pentoloni, ai gessetti, agli escrementi, alle piante; persino una capra così immobile da sembrare imbalsamata, in realtà imbevuta di pece e grasso di balena, che avrebbe seguito ogni movimento di Youshi, con lo sguardo.
