[Gioco] Euiko, la Dea Bianca.

Il tutto pareva trascorrere con immane lentezza. Non vi erano segno di pericolo se non la certezza che qualcosa con ogni probabilità sarebbe accaduto entro tre giorni. Così si andava avanti, con i nervi tesi e pronti a scoppiare e l'attenzione mai calava. Era difficile rimanere sul pezzo quando la prospettiva di un accadimento andava assottigliandosi sempre di più man mano che le ore passavano senza che nulla succedesse, ma forse proprio quell'incertezza sul quando qualcosa sarebbe accaduto ci avrebbe consentito di tenere duro dinanzi la certezza che qualcosa sarebbe accaduto.

E fino al rito di mezzanotte del secondo giorno, tutto andò liscio. Come avevo previsto però il primo attacco arrivò quando le difese garantite al luogo sacro in cui si trovava Euiko erano minime: i riti di mezzogiorno e mezzanotte! Era proprio quello il motivo per cui avevo deciso di riunire tutti quanti e noi cinque nei pressi di Euiko... e gli eventi mi diedero ampia ragione. Se per caso uno di noi tre non fosse stato lì la difesa di Euiko sarebbe certamente stata più complessa. La mia copia non appena percepì il pericolo come doveva fare scomparve nel nulla ed immediatamente ebbi la chiarissima percezione del fatto che qualcuno fosse giunto. Arrivano! Esclamai allora avvisando gli altri, dando un certo vantaggio in termini di preparazione ad Hoshi che decise di prendere l'incarico di proteggere Euiko con una tecnica decisamente efficace. Non solo il Sunese impedì che la principessa venisse tratta via dall'azione di una tecnica gravitazionale (del mio villaggio!). Non solo il velo di nebbia che calò durò ben poco alla presenza di quella sfera di vento vorticoso e possente. Non c'era che dire, Hoshikuzu era un alleato perfetto in quel genere di situazioni.
L'offensiva dei rapitori si risolse con un nulla di fatto, ma istintivamente mi ero spostato dinanzi l'altare frapponendomi fra essi di Euiko con un rapido quanto inutile movimento. Nel mentre Asmodai fece qualcosa, anche se non ne ero del tutto certo, giacché non disse nulla e lo vidi solo comporre diversi sigilli.
Che hai fatto?, domandai mentre la mano destra andava sul fodero della mia spada ed iniziavo a richiamare il chakra di Chomei. Se dovevamo affrontare i nemici tanto valeva farlo al massimo delle mie potenzialità per porre con più "facilità" fine alla minaccia. Avevo la sensazione che anche con l'aiuto di Chomei non sarebbe stato facile. [Attivazione Chakra del Demone]

Sarei voluto salire al piano di sopra con Hoshi tuttavia non potevo rischiare di lasciare sola Euiko con Asmodai: se davvero c'era un altro ninja al piano di sotto disperdere le forze in quel modo sarebbe stato stupido ed inutile. Così mi rivolsi a Sojobo.
Sojobo, Hoshi un secondo!. urlai attivando la mia nuova tecnica, venendo circondato da un alone azzurro di chakra vorticoso [Attivazione Jishin no Jutsu], per poi toccare entrambi sulle spalle e donar loro una minima quantità di chakra [Azione x2]. Così posso darvi una mano se posso., a quel punto le sottigliezze non servivano assolutamente a nulla. Dunque mi rivolsi a Yogan, allungando una mano. La dragonessa comprese senza che parlassi [Legame Mentale]Legame Mentale
Abile: L'utilizzatore possiede un forte legame con l'evocatore: può comprenderne i comandi senza parlare, osservandone i gesti o movimenti. L'utilizzatore deve poter vedere l'evocatore. Non deve essere usato per azioni sleali o antisportive.
[Da Genin in su]

. La dragonessa dalla forma di una ragazzina mi toccò la mano ed io trasferii una certa quantità di chakra anche a lei [Azione] che come per Sojobo ed Hoshi non serviva tanto a rifornire la loro riserva quanto più a creare il legame che mi sarebbe servito per sostenerli successivamente. A quel punto rimasi lì, fermo, con la mano destra sull'elsa della spada attendendo che il nemico si mostrasse. Yogan e Sojobo si misero al mio fianco, in attesa come me mentre ordinavo alle cinque guardie di sigillare tutti gli accessi, anche se sapevo benissimo che ciò non sarebbe servito a nulla.
Non distraetevi nemmeno per un istante. Asmodai, controlla sia sopra che sotto frequentemente, appena quel tizio si muove voglio saperlo, dissi seccamente. Il tempo delle chiacchiere e dell'attesa era terminato: ora si iniziava a fare sul serio.