[Gioco]: Il Paese dei Demoni: Kasei

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    Kasei


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    Ecco fatto, lo sapevo che qui qualcosa non tornava. Forse complice la mia giusta parlantina, alla fine Kaia ha quantomeno confermato un mio dubbio, qualunque cosa si sia insediata sull'isola ci è arrivata proprio per colpa di un naufragio. L'isola di Taro, non posso dire di saperne molto in merito in quanto all'ecosistema del posto, ma quantomeno mi sono avvicinata alla verità ben più di quanto potessi sperare. Un relitto di una nave, ma che genere di nave? Un mercantile, una nave militare? Una nave di pirati, forse? Beh, ormai il capo ha deciso di andare a far visita alle simpatiche formiche sputa-acido, il che significa un'altra consistente camminata nella giungla assassina per l'intero gruppo. A pensarci bene morire disidratati nel deserto non è poi una prospettiva così tremenda paragonata a quello che può succederti qui. Potrei chiederle del relitto, ma in tutta onestà non mi sembra proprio il caso di distrarla mentre ci inoltriamo nella foresta, se non se ne accorge lei che qualcosa non quadra allora si che sono cavoli amari per tutti. Però, prima di andarmene da qui, devi rimediarmi uno di quei pettirossi. Sai che spasso ad usarne uno a mo di piccione viaggiatore? Se provano ad intercettare il messaggio il cosino esplode e non rimediano niente! Dovrò fare un appunto all'Accademia sulla via di casa. Sono talmente impegnata a divagare sui passerotti bombaroli dal non essermi quasi resa conto di essere giunta a destinazione. A detta di Kaia ci sono delle stranezze nell'area. Voglio dire, cose ben più strane di un formicaio di tre metri e dei suoi egoistici abitanti. Però, alla fin fine queste formichine hanno un che di umano in loro. Si aiutano solo se sono tutte nei guai, e poi ognuno pensa ai fatti suoi. Qualche filosofo pidocchioso potrebbe scriverci un bel libro se venisse qui. Beh, ora che i due mastini sono impegnati a fiutare le tracce, posso cercare di scoprire qualcosa di nuovo sul relitto.


    Un relitto da Taro hai detto, giusto? Sai almeno che genere di nave fosse? Sai, per farci un'idea su cosa potesse trasportare. Hmmmm... se l'animale è arrivato da Taro, ti viene in mente niente che possa aver causato tutto questo casino?



    Qualcosa mi dice che non si tratta di una semplice nave civile, se così fosse stato non si sarebbero certo curati di tralasciare un simile dettaglio. Non l'ho chiesto, ma qualcosa mi dice che gli attacchi e il naufragio devono essere persino collegati a livello cronologico. E comunque perché non avrebbero dovuto dircelo? Cosa trasportava quella nave di tanto importante dal dover mantenere la cosa come un segreto? Beh, non ha senso preoccuparsene adesso, bisogna prima vedere cosa scopriranno gli altri in merito. Devo ammettere che, a parte la letalità del novanta per cento della flora e della fauna, questa foresta non è per niente male come posto. Dubito che si impegneranno mai abbastanza per renderla perfettamente sicura, sarebbe praticamente impossibile riuscirci senza causare un'ecatombe ecologica, si finirebbe col distruggere l'intero ecosistema. Oh beh, poco importa, ci sono mete di vacanza ben più appetibili del paese dei Demoni. Beh, in attesa di risposte...


    Ora che ci penso, quel turchetto che hai fatto prima, assaggiare le cose e capire esattamente che cosa c'è nel mezzo... da dove viene? Fai parte di un qualche clan, o te lo insegnano con qualche metodo particolare?



    Pensa quanto farebbe comodo un talento del genere, sarebbe impossibile darti del cibo avvelenato, sapresti sempre e comunque che cosa ti stanno dando da mangiare. Insomma, escludendo il vantaggio dell'essere un analizzatore su gambe ed uno shinobi, tra le altre cose. Magari è qualcosa che rientra nella branchia medica del paese dei Demoni? Probabile. Col favore della distrazione dei due mi faccio nuovamente vicina a Kaia, avvolgendo il braccio destro intorno ai suoi fianchi per poggiarmi leggermente su di lei. I grandi vantaggi del pesare come una piuma, oltre all'invidiabile forma fisica. Aspetto che il suo sguardo si incroci col mio, ammiccandole con fare complice.



    Tutto questo camminare è davvero stancante, lo sai? Fortuna che mi sono tenuta da parte una delle tue polpette di riso, mhmm?




    Edited by Ebanus - 28/2/2016, 00:16
     
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    La giovane Kariudo ascoltò le parole di Taiga riguardo il tipo di relitto e si sforzò di ricordare il tipo di nave. Mh, commerciale, sono sicuro che fosse una nave mercantile!, esclamò dopo la sua riflessione. Se questo avesse un qualche significato però non era ben chiaro.
    Poi ascoltò il rosso Sunese. Bé Ryoshi, conta che in genere entro cento metri dal formicaio non c'è anima viva... se c'è, in genere muore a meno che non sia qualcosa abbastanza grossa da spaventarle. Tuttavia ci sono sempre formiche fuori e questa desolazione è strana, capisci? Trenta metri è una distanza diciamo accettabile per un Kariudo, posso cercare di calmare se non si agitano troppo... per il resto, boh, non mi pare manchi nessuno.
    Dunque osservò il Kakita preparare qualcosa con una strana argilla e mandarla nel formicaio, mentre Ryoshi ed Hohenheim fecero la domanda probabilmente più inutile che potesse venirgli in mente. Non perché l'osservazione della stranezza del rumore fosse errata, bensì perché la risposta era lì! Sotto i suoi piedi! Ed una Kariudo non sopportava quella mancanza di osservazione.
    ... Sta lì, no? Cioè, controlla che c'è di strano, non sono un'enciclopedia, se c'è qualcosa che fa rumore sotto i tuoi piedi dovresti abbassare lo sguardo e vedere che stai calpestando!, ed ovviamente lo fece lei. E la scoperta che fece fu alquanto sconvolgente per tutti.
    Sotto un po' di terra, non più di un paio di centimetri, c'erano moltissimi cadaveri di formiche sputa-acido. L'esoscheletro era ben visibile, grosso, rigido e che per l'appunto, se calpestato determinava quel rumore crepitante simile ai gusci di uova che si rompono. Osservando le formiche con attenzione avrebbero potuto notare come esse però fossero... bruciate! Erano troppo grosse per essere incenerite, ma era evidente che qualcosa di estremamente caldo le avesse colpito e le avesse praticamente essiccate.
    Nel mentre gli insetti di argilla manipolate dal Kakita si mossero con agilità nel formicaio, ma esso era quasi svuotato... se non per la presenza di un'enorme formica nei cunicoli più profondi. Era viva, ma morente, quasi immobile ormai. Aveva grandi ali ed era lunga più del doppio rispetto alle normali (già grandi) formiche sputa-acido che infestavano quella zona. Ma campioni interessanti non ce n'erano.
    Dunque, le formiche sono scomparse tutte, come se bruciate ed è una cosa estremamente insolita..., Kaya sembrava estremamente perplessa e confusa. Non capite quanto sia grosso ciò che è successo qui. Le formiche sputa-acido non sono mai, mai state sterminate in questo modo. Cioè, se qualcuno si avvicinasse troppo verrebbe attaccato, è quasi impossibile se non per un'altra formica dello stesso formicaio avvicinarsi senza essere attaccati e qui c'è stata una strage!, la situazione andava confondendosi ancora di più.
    Avevano diversi animali morti, un relitto ed una vera e propria strage che, stando alle parole di Kaya, era davvero epica e preoccupante. A quel punto probabilmente avevano abbastanza indizi per formulare una prima ipotesi ed essere instradati verso il riconoscimento di ciò che stava attaccando uomini ed animali in quel posto dimenticato dai Kami.
     
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    Il covo delle formiche strane
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    Hohenheim era chinato a terra e con una mano stava rovistando tra i cadaveri delle centinaia di formiche massacrate da una strana fonte di calore. Con le sue abilità investigative [Abilità] avrebbe provato a capire quando era stato compiuto quel massacro, così da connetterlo temporalmente agli altri eventi. In quel frangente, la sua mente da combattente si mise a lavorare: quale arma poteva fare una cosa del genere? La prima risposta che gli venne in mente fu, chiaramente, una bomba. Tuttavia una bomba non porta con se solo il calore, ma anche un drastico impatto sul terreno, tipo un cratere, cosa che non era presente. Una fonte di calore poteva allora essere il famoso fuoco di quei draghi-lucertola… ma in quel caso ne sarebbero serviti molti per uccidere tutta la colonia; in secondo luogo avrebbero trovato delle tracce sul terreno del loro passaggio, oppure qualche cadavere di drago-lucertola in seguito allo scontro. No, quella non era la soluzione.

    Poi Kaya iniziò a parlare e, ad un certo punto del suo discorso, disse qualcosa che lo fece riflettere: qualcosa riguardo all’essere bruciate e qualcosa riguardo al fatto che fosse quasi impossibile avvicinarsi al formicaio non visti…. Quei due elementi erano noti al ninja per via delle loro indagini.


    ‘Prima, quando ci hai parlato degli animali uccisi, hai citato un animale che era in grado di aumentare la sua temperatura fino a centinaia di gradi…e poi hai parlato di camaleonti volanti. Abbiamo già visto che la cosa che sta attaccando gli animali ha in qualche modo preso delle caratteristiche di quello che ha mangiato: nelle tracce sulla cinta dell’uomo abbiamo trovato tracce di draghi-lucertole e formiche sputa-veleno combinati. La cosa potrebbe essere riuscita ad avvicinarsi al nido delle formiche grazie alle doti mimetiche acquisite dai camaleonti, e poi può aver incenerito tutto aumentando la sua temperatura come fanno i piranha dalla coda rossa. Del resto io qui non vedo tracce di armi umane che possano aver causato una cosa del genere ed è improbabile che i draghi-lucertole centrino qualcosa.’



    Guardò Kaya ed i suoi compagni per vedere le reazioni alle sue parole, quindi continuò:


    ‘La cosa che mi preoccupa a questo punto è: avendo mangiato anche degli esseri umani, cosa avrà acquisito da loro? Capacità cognitive? Di comunicazione? Se le persone che ha mangiato sapevano usare il chakra, cosa di cui dubito, adesso lo saprà usare anche questa creatura? Infine mi interrogo sui suoi motivi. Come stavi dicendo qualche ora fa Kaya, questa bestia non sembra interessata semplicemente a sfamarsi e l’atto contro le formiche testimonia un comportamento aggressivo: non mi stupirei di trovare anche il covo dei draghi lucertola in uno stato simile a questo. Quindi mi chiedo, avendo già iniziato ad attaccare le persone, ben presto vorrà confrontarsi con i più forti della popolazione qui presente: forse gli stessi Kariudo…in quel caso kaya dove colpirebbe la bestia?’



    Se da questa discussione non fosse uscito nulla di interessante, il chunin avrebbe proposto di recarsi dove la nave mercantile era naufragata. I motivi erano due: erano vicini a dove si trovava e forse poteva essere collegato a quel mistero.
     
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    Un'animale in grado di mangiare altre creature ed assimilarne le capacitò per potenziarsi. Pensavo che l'aracnofobia fosse un problema, ma viste le recenti scoperte direi che adesso ho qualcosa di gran lunga più preoccupante di cui dovermi spaventare. Voglio dire, se è riuscito a mangiare bestie sempre più grosse, allora ogni volta che mangia anche questo misterioso animale X diventa sempre più grosso, abbastanza grosso da mangiarsi persino degli esseri umani. Non solo mangiarli, ma anche digerirli e... oddio... qualunque cosa succeda nello stomaco di quella cosa. Preferisco non pensarci troppo. Però questo lascia comunque una domanda aperta. ha sgranocchiato un numero non indifferente di cose sul suo percorso, eppure non mi sembra che abbia perso tempo a mangiarsi le formiche incubo, sembra siano più o meno tutte qui. Hmmmmm... è pur vero che le formiche in un formicaio possono essere davvero tante, anche se se ne fosse mangiata qualche migliaio dubito che la cosa potrebbe notarsi ad occhio nudo. La cosa che mi preoccupa più di tute, comunque, rimane il fatto che quella cosa potrebbe esplodere e scavare un buco abbastanza profondo da seppellirci tutti quanti, se fosse messa alle strette.


    Beh, credo che anche se si fosse mangiato qualche manciata di formiche, non saremmo in grado di controllare. Vogli odire, sono formiche, un formicaio ne può contenere anche decine di migliaia. Credo che possiamoa ggiungere saliva acida e carapace alle lista di cose brutte che la bestia X ha assimilato durante il suo giro turistico a Kasei. inoltre, beh... ci sono buone probabilità che il relitto sia la sua tana, si tratta comunque di una creatura che in origine era acquatica, no?



    Il relitto è una buona pista, su questo non ci piove. L'origine di tutto questo pasticcio, se siamo fortunati potremmo persino trovare dei documenti di carico in uno stato dignitoso, o quantomeno leggibile. Anche se con ogni probabilità il nostro ospite non era nemmeno tra i carichi ufficiali della nave. Il che porta domande ben più importanti, come per esempio dove questo fosse realmente diretto. Inoltre non ho mai sentito di una bestia del genere, quindi chi ha creato quella simpatica bestiola? Dubito che l'accademia approverebbe la creazione di una simile.... arma? Certo, una cosa del genere non è stata certo creata come cane da compagnia, chiunque l'abbia creato lo ha fatto per ottenere un combattente senziente, adattabile, forte. Il problema è che in teoria il mostro doveva aver eun guinzaglio, o una forma di controllo. Invece, questo esemplare qui è libero.


    Si tratta di un'arma, non di un'animale qualsiasi. Una cosa del genere non può esistere in natura. Dobbiamo stare attenti. Non vorrei finire digerita da quella cosa.


     
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    Non condividevo totalmente le idee dei miei compagni, ed anzi vedendo come le cose stavano evolvendo consideravo sempre più plausibile la mai prima tesi. C'era qualcosa che stava cercando di assimilare tutte le capacità dei diversi animali della zona. Li uccideva, e nell'ucciderli apprendeva ciò che essi erano in grado di fare. Per carità, c'erano anche delle altre tesi a riguardo, volendo si poteva ritenere che fossero casuali i fatti che ci si presentavano davanti, ma io ero sicuro di poterlo escludere.


    Personalmente continuo a ritenere improbabile che tutti questi eventi non siano " volontari". VI è indubbiamente una sorta di disegno o piano nell'evoluzione di questa cosa.

    Già, per il momento potevamo chiamarla solamente cosa, in quanto poteva sia essere un animale, sia qualcos'altro. Non era da escludere che dietro questo genere di cosa ci fossero anche dei motivi ben più nobili di quanto si potesse credere.


    Voi della zona avete nemici da qualche parte? Ci sono delle rivendicazioni per questa terra ? La vostra terribile fauna ha mai avuto una sorta di funzione difensiva per i vostri confini ?

    Poteva sembrare alquanto paradossale che qualcuno potesse essere interessato ad una zona così piena di pericoli, ma noi ben sappiamo come l'animo umano spesso se ne freghi di cosa stia andando a conquistare, lasciando invece l'essenza in sè della conquista come principale rispetto a quello che ne è l'oggetto.
    In realtà dubitavo io stesso che qualcuno potesse aver architettato tutto questo per destabilizzare la zona, ma nessuna teoria andava scartata allo stato dei fatti.


    In effetti condivido l'idea di andare a vedere il luogo del naufragio, ed in effetti inizierei a preparare la popolazione a quello che potrebbe essere un'attacco su più larga scala di quelli che abbiamo visto fino ad adesso.

    Mentre parlavo mi sarei chinato cercando alcuni dei cadaveri delle formiche sotto di me. SI poteva vedere che erano state in parte bruciate, ma ciò che mi interessava era vedere com'erano messi i corpi. Se alcuni di questi fossero stati in parte mangiati, o se erano state semplicemente uccise.


    Vedi segni di quella che sarebbe potuta essere una sorta di difesa della fomiche per caso ?

    Anche capire se vi era stato una sorta di combattimento, o se erano semplicemente state distrutte e sterminate in silenzio era un qualcosa di abbastanza importante.
     
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    Finalmente il trio venne fuori con delle idee più che interessanti, tant'è che Kaia rimase alquanto stupita (ed un po' offesa dal fatto di non esserci arrivata lei stessa). La Kariudo fissò i tre giovani ninja con attenzione, poi la sua pelle già candida iniziò ad assumere un colorito ancor più chiaro. Era evidente che alle parole di Hohenheim fosse sbiancata: doveva esserci un'eventualità che la preoccupava enormemente!
    Se così è... oddio, l'unico posto che mi viene in mente pieno di Kariudo è il campo di addestramento di Osoroshī Tora... dobbiamo dirigerci lì, immediatamente, dobbiamo avvisarli di quanto avete scoperto!, il perché lo avrebbe spiegato solo una volta essersi messi in viaggio alla massima velocità possibile. Il Campo di Addestramento Osoroshi Tora è pieno di giovani Kariudo non addestrati. Nel Paese dei Demoni non ci sono ninja, c'è gente abbastanza folle da decidere di apprendere come usare il chakra ed entrare nei Kariudo. Noi siamo i Cacciatori, ci occupiamo di difendere la gente dalla natura selvaggia del Paese cercando allo stesso modo di preservarla e se serve, difendiamo il Paese. Ma no, non abbiamo nemici veri e propri... certo, il Paese delle Paludi a volte fa il prezioso ma da qui a considerarci nemici è qualcosa di enormemente difficile. Comunque, i Kariudo sono gli unici qui che sanno usare il Chakra a meno di immigrati da altri paesi ecco. Ci sono alcuni campi di addestramento nel Paese e quello più vicino è quello di Osoroshi Tora! Se ciò che avete dedotto è vero allora questa bestia è pericolosa e lì ci sono ragazzini che sanno usare il chakra ma non abbastanza bene da difendersi contro un misto tra draghi-lucertola, formiche acide, api carnivore e uomo! Anche se c'è gente esperta ad insegnare potrebbe essere una catastrofe, una CATASTROFE!, ed avrebbe tirato dritto, ignorando le proteste eventuali dei tre: doveva andare di corsa al Campo d'Addestramento, doveva scoprire che tutto stava andando per il meglio.


    Usciti dalla foresta avrebbero dunque puntato verso nord, camminando per almeno altre tre ore. Al tramonto erano giunti presso un'area collinare spoglia di alberi e ricca di erbe ed arbusti di svariate (e strambe) forme e dimensioni. Scalarono una collina particolarmente alta ed una volta in cima ne discesero dal lato opposto e si ritrovarono dinanzi un muro alto sei metri interrotto da un cancello sbarrato.
    L'enorme porta era di spesso metallo e su ognuno dei due battenti era presente una grossa maschera decorata, alquanto spaventosa.



    Kaya si avvicinò e toccò le maschere con entrambe le mani contemporaneamente. Dovette far qualcosa [I sensitivi possono rilevare un utilizzo di chakra], dopodiché gli occhi delle due maschere si illuminarono. La destra di colore rosso, la sinistra di colore blu elettrico. E le bocche presero ad animarsi, iniziando dunque a parlare in sincrono, una con un'alta voce acuta (quella blu) l'altra con una profonda voce rauca (la rossa).
    Oh chi è che vuole entrare nella bocca della Osoroshī Tora?, dissero le due voci in sincrono.
    Migi! Hidari! Sono io, Kaya! Fatemi entrare vi prego, ho bisogno di parlare immediatamente con gli Istruttori!
    ... Oh Kaya-chan! Sei proprio tu? Che bello rivederti! Come va la vita dopo il diploma?, quantomeno sembravano essere delle maschere davvero cordiali. Solo che Kaya aveva una certa urgenza.
    Oh bene, bene! Vi prego fatemi entrare, e fate entrare anche i ninja qui presenti, abbiamo urgenza!
    Kaya-chan, tu puoi entrare senza dubbio, ma che possano farlo anche loro è tutto da vedere, Kaya sospirò, segno che effettivamente se lo aspettava. Si voltò verso i tre con un'espressione contrita in volto.
    Avrei dovuto avvisarvi che non tutti possono entrare... però io devo andare! Migi, Hidari, che potete fare?, chiese Kaya.
    NIENTE!LA PROVA!MIGI, LA PROVA È SOLO PER GLI ASPIRANTI KARIUDO!Sei troppo rigido Hidari!FACCIO IL MIO DOVERE!Il tuo dovere è creare problemi al prossimo. Povero me che mi hanno incatenato per l'eternità vicino a te!NON OSARE! DEVO RICORDARTI COSA È SUCCESSO L'ULTIMA VOLTA CHE HAI USATO "LA PROVA"???EHI! Non è colpa mia se quel fattorino ha consegnato il carico di armi sbagliate ed è esplosa l'armeria! È STATO UN ATTENTATO! Oh e da parte di chi? Dei passeri esplosivi? Dai, taci! Kaya-chan, entra pure la porta si aprì abbastanza da lasciar passare la giovane Kariudo ma non appena uno degli altri tre avesse tentato di varcarla sarebbe stato spinto all'indietro da una forza considerevole [700].
    Ehi ragazzi, avrebbe detto Kaya al di la della porta. Potete attendere qui oppure chiedere di fare "la prova", sta a voi. Non posso dirvi cos'è, altrimenti Migi e Hidari non vi faranno mai entrare, mi spiace! e dette quelle parole iniziò a correre verso chissà cosa.
    Kaya dice il giusto. Potete affrontare la prova se volete!, il cancello parve all'improvviso farsi più scuro, dunque sulla sua superficie comparvero delle parole. Solo chi è acuto di mentre può diventare un Kariudo, gli sciocchi non sono ammessi.

    La porta è diventata due. Ognuno di noi due fa la guardia ad una porta.

    Una vi condurrà verso la meta. L'altra verso il dolore.

    Uno di noi dice sempre la verità, l'altro mente sempre.

    Potete fare una sola domanda e solo ad uno di noi due, prima di scegliere quale porta prendere.

    Hidari o Migi, a voi la scelta.

     
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    Sapete qual'è la parte più divertente di un segreto? Scoprirne il significato, non c'è cosa più liberatoria della verità trovata col duro lavoro, soddisfazione allo stato puro. Però non c'è mai una sicurezza assoluta sulla reazione o la responsabilità di ciò che si scopre, perché la parte migliore del segreto è la sorpresa, l'inaspettato che diviene realtà. Ma non qui, al Paese dei Demoni i segreti ti uccidono, e quello che avevamo scoperto sulla bestia assimilante non faceva di certo eccezione. All'inizio Kaia non ci disse nulla di specifico, ma la pelle candida che diviene letteralmente bianca come il latte era una certezza non indifferente su quanto le rivelazioni l'avessero terrorizzata oltre ogni dire. Fu solo lungo il tragitto percorso di corsa e senza un attimo di pausa, che la Kariudo decise di esporci le sue paure. Non lontano dalla zona degli strani fenomeni, infatti, si trovava proprio uno dei campi d'addestramento usati dalla sua gente per preparare i Kariudo alla loro missione di guardiani. Nonostante la presenza di alcuni maestri sostanzialmente dotati, la stragrande maggioranza delle persone all'interno di essi erano studenti con capacità di utilizzare il chackra, ma decisamente impreparati ad affrontare quella spregevole amalgama di animali e uomini. Se fosse stato anche solo lontanamente capace di trasformarsi in un essere umano, allora cosa gli avrebbe impedito di attaccare di sorpresa chiunque, senza destare sospetto alcuno? La cosa iniziava a spaventare anche me, era terrificante, senza mezzi termini. La distanza che abbiamo dovuto coprire, poi, non è stata certo breve. Quando siamo finalmente giunti a Osoroshi Tora, il tramonto era già all'orizzonte, che colorava di un'arancione incandescente le nubi sopra di noi. L'entrata del posto era animata, e non lo dico con leggerezza. Due maschere, una su ogni porta atta a formare il mastodontico portone d'ingresso. Attaccate ad esse due maschere demoniache, Migi e Hidari, chissà se ne hanno un paio ad ogni campo. Fanno a Kaia il permesso di entrare, ma non a noi, noi non siamo Kariudo. Fortuna vuole che ci sia una scappatoia.


    Un momento, ma questo è-...



    Un viaggiatore solitario giunge ad un bivio, dinanzi ad ogni via se ne sta un vecchio ometto. Uno veste una tunica bianca, l'altro una tunica nera. Il viaggiatore sa che solo una delle due strade lo condurrà a destinazione, mentre l'altra lo porterà verso morte certa. Un vecchietto mente sempre, l'altro dice sempre la verità. Non so chi abbia inventato questo indovinello, ne quale sia la versione originale, quella del viandante è abbastanza nota a Suna. Però secondo le maschere da guardia questa prova serve a distinguere il furbo e lo scaltro dall'inetto e dall'incompetente. La risposta? Chiedi ad uno dei due qualsiasi quale sia la porta giusta da prendere, ma digli che deve rispondere come se fosse l'altro. Quello che dice le bugie dovrà dire la verità, ma mentirà perché non può fare altro. L'altra maschera, nella sua onestà, mentirà per soddisfare la tua richiesta. Prendi l'altra porta ed il gioco è fatto. Ragion per cui, senza indugiare minimamente, mi sono avvicinata alla maschera dagli occhi blu, braccia conserte, un ghigno di soddisfazione stampato sul viso. Con ogni probabilità anche gli altri due sanno la risposta, non che sia difficile. Ma, sai com'è, essere i prima il più delle volte ripaga.


    Vorrei sapere quale porta mi indicheresti per procedere, se dovessi rispondere come fossi l'altra maschera.


     
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    Il campo di addestramento
    Osoroshi Tora


    Kara sbiancò alle parole del chunin, il quale sembrava averle messo in testo una nuova terribile idea. Era chiaro a quel punto che la bestia che stavano braccando avesse la capacità di assorbire le peculiarità delle cose che mangiava: cosa sarebbe successo quindi se avesse ingerito una persona capace di usare il chakra, anche a livello basilare? Hohenheim credeva che non ci fossero ninja in quel Paese, ed infatti così era, tuttavia i Kariudo sembravano essere capaci di manipolare l'energia spirituale ad un minimo livello. Mmm il capo di addestramento di Osoroshi Tora dici.. disse calmo il chunin.Bhè questo sicuramente è un grosso problema. Abbiamo visto da quello che è successo qui che la bestia non solo è capace di assorbire le peculiarità di chi mangia, ma anche di potenziarle. Ingerire una persona che abbia accesso alle potenzialità del chakra, gli darebbe la possibilità di imparare a manipolarlo autonomamente, il che lo renderebbe ancora più pericoloso. Nonostante l'idea iniziale del bambino di Suna fosse quello di investigare sulla barca naufragata, si rendeva conto che il prevenire la possibilità che si stava delineando davanti i loro occhi aveva, senza dubbio, la priorità assoluta. Non perdiamo altro tempo qui. Ci dirigeremo verso il centro di addestramento immediatamente.

    Nonostante l'urgenza che guidava il gruppo accademico, ci vollero svariate ore prima di raggiungere i confini del campo di addestramento di cui Kara aveva parlato. Il campo si trovava dall'altra parte di una collina piuttosto elevata, ed era difeso da una cinta muraria alta 6 metri.Non molto efficacie contro una creatura che sa volare e può mimetizzarsi... Arrivati alle porte, Kara si fiondò sull'enorme portone ornato di due enormi maschere. La ragazza sfruttò una quale tecnica basata sul chakra, per far reagire i guardiani della porta. Le due maschero presero a parlare di concerto, rendendo difficile la comprensioni di quello che dicevano. Tuttavia, nonostante gli sforzi della ragazza di convincere i due guardiani delle porte a lasciarli passare, sembrava che l'unico modo per proseguire fosse superare una prova di abilità e logica.Ma sono fuori di testa? Non capiscono l'importanza di farci entrare? Hohenheim represse l'istinto di spazzare via il portone e tutta la cinta muraria dal suo cammino, essendo quelle difese funzionali a quello che si erano prefissati di fare, cioè proteggere la popolazione dalla bestia. Sempre con il suo tono calmo, disse:Ci sottoporremo alla tua prova...ma sbrigati Il dilemma che il gruppo doveva risolvere era abbastanza facile, o almeno lo era per una persona come lui abituato ad analizzare le cose in maniera rapida e logica. Due guardiani, uno dice sempre il falso, ed uno sempre il vero. Possiamo chiedere una sola domanda ad un solo guardiano. La domanda più logica da chiedere è se la porta che si vuole percorrere sia quella corretta. Tuttavia, così facendo non si può avere alcuna certezza che il guardiano a cui si è rivolta la domanda sia quello che risponde sempre il vero o sempre il falso. Invece, se io scegliessi una porta e chiedessi ad un guardiano 'cosa l'altro guardiano risponderebbe se chiedessi: è questa la porta corretta?' tutto diventerebbe molto facile. Infatti, nel caso la domanda venga rivolta al guardiano che risponde sempre il vero, questo direbbe che la porta scelta è quella sbagliata, solo nel caso in cui abbia indicato la porta corretta. Rivolgendo la stessa domanda al guardiano che risponde sempre il falso, paradossalmente, lui si comporterebbe alla stessa maniera del guardiano che risponde solo con il vero. Quindi, se scegliessi una guardiano ed una porta, e gli ponessi la domanda come l'ho pensata, sarò sicuro che la porta che ho scelto è quella corretta solo se la risposta che otterrò sarà 'No' Il chunin era sicuro della sua logica, e non avrebbe perso tempo a consultarsi con gli altri. I... Tuttavia, proprio mentre stava per prendere la parola, la studentessa parlò prima di lui, rivolgendo ai guardiani esattamente la stessa domanda che il chunin aveva pensato, utilizzando quindi lo stesso ragionamento che aveva fatto. Mica male.. Fece un segno di assenso a Taigā e continuò:Se gli indovinelli sono finiti, avremmo un lavoro da fare...
     
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    Finalmente le nostre teorie ebbero un minimo effetto sulla ragazza, la quale sembrò impanicarsi davanti alle teorie e congetture che avevamo esposto, e che dimostravano come i vari abitanti della zona, soprattutto i Kariudo erano esposti ad un grande rischio. Senza voler sentir parole la ragazza decise che sarebbe corsa al centro d'addestramento più vicino, dove a detta sua c'erano un sacco di giovai allievo che sarebbero potuti esser vittima della " cosa ".


    Mi sembra una buona idea, vediamo di cercare di salvare la situazione...

    Il viaggio non fu affatto veloce, il ritmo di viaggio era relativamente basso, ed i 6 chilometri che dovevamo affrontare sembrarono relativamente interminabili, sia per la sensazione d'impotenza durante quel tragitto, sia nella speranza di non arrivare in ritardo. Arrivammo davanti ad una sorta di cinta di mura, effettivamente abbastanza alte. Mi scambiai uno sguardo preoccupato con Hohe. Delle mura del genere potevano essere che effettivamente utili per riparare da un'invasione di conigli o gente sulla carrozzina, ma considerando le abilità che la bestia aveva " assorbito " nella sua evoluzione non c'era muro che lo potesse salvare.
    Avvicinandoci alle mure ci ritrovammo davanti a due grosse porte, indicativamente identiche con delle maschere rosse. La ragazza iniziò un fitto dialogo con le maschere, che non sembravano intenzionate a capire in maniera empatica la sua fretta di entrare. Ciononostante dopo qualche tentennamento e troppe frasi di circostanza la porta si aprì per far entrare la ragazza. Noi invece dovemmo rimanere all'esterno a superare una presunta prova.


    Pare proprio che questi non abbiano alcuna intenzione di sopravvivere... Siamo qui per salvarci e ci tengono fuori...

    Le porte iniziarono poi a parlare in maniera teatrale, raccontando una sorta di indovinello. Se avessero potuto mi sarebbero cadute le braccia, un'indovinello del genere era banale per un qualsiasi shinobi del mondo. O per lo meno, questo era quello che mi auguravo. Se davvero per le persone della zona quella era una sorta di barriera all'ingresso il problema era ben più grosso di quanto pensassi. Senza stupore vidi la studentessa farsi avanti per prima e rispondere in maniera corretta al quesito.


    Bene, così a cazzo duro ! Mi piace!

    Dopodichè fu Hohe a rimarcare la dose, sentenziando che effettivamente noi avevamo del lavoro da fare, e ben poco altro tempo da spendere in stupidi indovinelli. Feci un passo avanti per mettere una mano sulla spalla della studentessa, in segno d'approvazione. Non c'erano molti studenti validi, ma lei sembrava volersi mettere nella giusta luce.
     
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    I tre shinobi, con le loro supposizioni, riuscirono a superare quel tranello alquanto illogico data la situazione. Tuttavia non potevano sapere - potevano sospettare però - che quelle due maschere non erano propriamente dotate di vita propria. Sebbene interattive e con personalità distinte, Hidari e Migi erano anche comunque oggetti non viventi rispondenti a determinate regole che non potevano cambiare in autonomia. Probabilmente se avessero semplicemente atteso qualcuno avrebbe aperto la porta per loro dall'interno, ma se avessero agito in quel modo con ogni probabilità gli eventi avrebbero potuto prendere una piega diversa. La fretta dimostrata permise loro di seguire Kaya a poca distanza, così si ritrovarono ad attraversare un enorme parco seguendo a qualche decina di metri la giovane Kariudo. La strada che andavano attraversando si snodava con poche curve in un paesaggio variegato. Accanto a brevi scorci di natura incontaminata costituita da piccole foreste assai simili a quelle che avevano attraversato c'erano recinzioni dentro le quali vi erano molti campi di addestramento. Avrebbero notato non più di una cinquantina di giovani ragazzi seguiti da poche persone ben più anziane. Gli allenamenti erano svariati, dal combattimento a mani nude al puro e semplice esercizio fisico.


    Percorsi un paio di chilometri attraverso quei campi i tre giunsero ad una struttura costituita da cinque edifici posti a formare una specie di "U". Di fronte a loro, nel lato corto di quella struttura di tre lati, c'era l'edificio principale che alto ben quattro piani svettava sugli altri che non superavano i due e costituivano a coppie di due le braccia di quel plesso. Al centro vi erano dei giardini curati nel bel mezzo dei quali si stagliava la statua di un uomo in un'armatura simile a quella posseduta dai samura che teneva tra le mani conserte in avanti una katana rivolta veso il basso sembrava infilarsi nella pietra della piattaforma. Solo allora Kaya si sarebbe accorta di loro e, voltatasi, li avrebbe raggiunti.
    Oh siete qui?, disse la ragazza. Scusate, Hidari e Migi sono testardi, ma non possono fare altrimenti. Avete fatto bene a non entrare di nascosto però, sarebbe stato alquanto difficile per voi, sapete, sistemi di sicurezza ecc..., avrebbe detto la ragazza. In ogni caso, sono qui per parlare col Comandante Tora, e dunque li condusse nell'edificio principale che, a dirla tutta, sembrava assai simile ad una vera e propria scuola. Noi Kariudo siamo non solo combattenti, ma esperti di botanica e zoologia del Paese dei Demoni. Dopo aver ottenuta la qualifica ci possiamo specializzare in alcuni campi, ma tutti noi dobbiamo conoscere un po' di tutto. Per questo l'allenamento fisico è forse meno intenso di quello che fate voi nell'ovest, ma in compenso abbiamo sviluppato tecniche e conoscenze alquanto raffinate. Oh, chiacchierando siamo arrivati.


    Erano nel punto più alto dell'edificio, dalle finestre sul corridoio si poteva ammirare tutto ciò che c'era in basso. Si trovavano davanti la porta di legno massiccio. La targa bronzea fissata sul legno recitava "Comandante Tora Kumoyubi". Kaya bussò ed una voce femminile la invitò ad entrare. Non era propriamente un ufficio convenzionale quello. Prima di tutto le pareti erano totalmente spoglie da qualsiasi accenno della presenza di libri, ma erano state ricoperte dal pavimento al soffitto di teche di vetro ognuna delle quali illuminata da una luce bianca di intensità differente contenenti da ragni grossi quanto due pugni a serpenti lunghi in maniera indefinita a piante dalle foglie rosse ed i petali verdi. La scrivania era ingombrata per metà da carte sparse e l'altra metà invece da gabbiette vuote. La donna che stavano cercando però pendeva dal soffitto, avvolta in un bozzolo di ragnatela. Aveva i capelli neri e lunghi, la pelle estremamente pallida ed un vestito nero fluente ed elegante. Quando riaprì i suoi occhi vedendo i tre si agitò per un momento nella ragnatela che di dissolse nel nulla, lasciandola libera di cadere al suolo cosa che fece con grazia, atterrando dopo una breve giravolta su i suoi piedi.



    Kaya, disse la donna. Quale inaspettata visita, c'era del sarcasmo nella sua voce. Kaya la guardò con l'espressione a metà tra l'intimorito e l'infastidito e la violenza con cui si morse il labbro inferiore fu evidente.
    Comandante Kumoyubi, porto alcune notizie alquanto inquietanti riguardo le sparizioni che ci sono state. La creatura che le ha attaccate a quanto pare assimila le capacità delle altre creature. Se ha rapito gli umani comuni non in grado di utilizzare il chakra è logico pensare che il prossimo obiettivo possano essere i Kariudo... e questo Campo di Addestramento ha la più alta concentrazione di Kariudo di tutto il Paese dei Demoni meridionale. La donna aprì un grande ventaglio nero, muovendolo davanti al viso distrattamente mentre processava le informazioni che aveva ricevuto.
    Non ho mai sentito di una specie simile qui nel Paese dei Demoni, ma sono la più grande esperta vivente di insetti del mondo, quelle parole trasudavano di modestia Stando agli indizi che avete trovato ho una vaga idea su alcune specie che potrebbero essere coinvolte. Che altre avete da dirmi? Voi tre, Kaya, tu va pure. Ryuunosuke è ansioso di parlarti, un evidente brivido percorse la schiena di Kaya, la quale si affrettò a chinare il capo e sparire dalla stanza assai velocemente, lasciando i tre in compagnia di quella inquietante presenza.
    Voglio sapere tutto ciò che avete scoperto. Qualsiasi dettaglio può essere utile, Shinobi. Purtroppo non ho la libertà di indagare come vorrei ma se Kaya è giunta qui vorrà dire che avete avuto più di un indizio riguardo questa creatura che sapete, suppongo proprio sia un insetto in realtà, il suo sguardo era enigmatico, cercando di indovinare i suoi pensieri o se ella fosse preoccupata era quasi impossibile. Inoltre, abbiamo dovuto spostare molti Karyuudo nelle regioni Settentrionali a causa dell'eruzione della Enshin no Kuchi, un simpatico vulcano che sta eruttando alcune creature alquanto fastidiose, una spiacevole coincidenza, ma nulla che non possiamo gestire con la giusta attenzione. Per cui è vitale che io sappia qualsiasi cosa. Non tralasciate alcun dettaglio. Era evidente che volesse capire quale creatura fosse dietro quella storia. Forse a quel punto si indovinava qualcosa nel suo sguardo: una vorace curiosità.
     
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    Il campo di addestramento
    Osoroshi Tora


    una volta che il portone si aprì, Hohenheim condusse la sua squadra rapidamente oltre i guardiani Hidari e Migi all'interno del campo di addestramento dei Kariudo. Il campo era piuttosto vasto e, a differenza dei corrispettivi sunesi, svariati angoli di quel luogo recavano piccoli scorci di vegetazione lussureggiante, stile foresta. Gli occhi attenti del chuinin avevano scandagliato tutta la zona mentre si dirigevano all'inseguimento di Kaya.Cinquanta persone più qualche maestro...non sono pochi da difendere se si arrivasse alle mani...Il gruppo di Sunesi camminò a passo svelto, raggiungendo in poco tempo la loro guida. Kaya si era fermata davanti ad un gruppo di palazzi immersi nel verde. Un'imponente statua di un (verosimilmente) kariudo troneggiava nello spiazzo davanti le strutture. Il senso artistico del chunin di Suna colse la grandiosità dell'opera ed ammirò il suo artista. In condizioni normali, avrebbe chiesto a Kaya di dirgli qualcosa in più sulla storia di quella statua, ma l'impellenza della sua missione non gli lasciava modo di abbandonarsi a queste 'frivolezze'.Superare l'indovinello era la soluzione migliore. Forzare l'ingresso ci avrebbe causato solo inutili rogne. Facci strada, andiamo a parlare con il tuo capitano.La ragazza li condusse al quarto piano dell'edificio principale, fino ad arrivare ad una porta che recava una targa di legno, che indicava loro di essere arrivati a destinazione. La voce che rispose alla chiamata di Kaya era anch'essa femminile e gli stava invitando ad entrare.Wow...Pensò stupito il bombarolo. L'ufficio che si apriva dinanzi a loro era completamente diverso da qualsiasi altro ufficio il chunin avesse mai visto. Invece che libri e scaffali, le pareti della stanza erano piene zeppe di teche contenenti animali e piante delle specie più disparate. Kaya li aveva avvisati che i Kariudo erano diventati esperti di flora e fauna particolare, tuttavia quella stanza era uno spettacolo che qualsiasi introduzione non avrebbe potuto minimizzare a dovere. Il possessore di quelle teche, nonché capitano dei Kariudo, era una donna decisamente particolare. L'abito sensuale ed i lineamenti delicati della donna le avrebbero garantito l'aggettivo di affascinante, se non fosse stata completamente avvolta da una ragnatela che la teneva agganciata al soffitto. La donna, leggermente sorpresa per quella visita inaspettata, si districò dai suoi legacci di tela per raggiungere lo stesso livello del gruppo e parlare faccia a faccia. Automaticamente, il chunin analizzò

    Percezione del Chakra [0]
    Speciale: L'utilizzatore può vedere il colore del chakra di una persona osservata. L'utilizzatore può scoprire alcuni aspetti del chakra: impronte possedute; alterazioni da tonici, droghe, tecniche speciali, possessioni e simili; quantità approssimata della riserva.
    l'eventuale padronanza del chakra della donna e la sua forza spirituale. Nel frattempo, Kaya iniziò a spiegare la faccenda alla donna e, senza dubbio, attirò la sua attenzione. Tuttavia, per maggiori spiegazioni, il capitano chiese direttamente ai ninja mentre, al contempo, congedò la ragazza. Il gesto sembrò un po' strano al chunin, più che altro perchè forse Kaya sarebbe stata più appropriata a spiegare alcune parti della loro indagine, tuttavia si limitò a rispondere alla domanda:Infatti abbiamo raccolto svariati indizi. Per iniziare, io sono Hohenheim Kakita chunin di Suna e capitano di questa spedizione. I miei compagni sono Ryoshi Okura e Taigā Minanamidisse indicando rispettivamente il manipolatore di sabbia e lo studente.Abbiamo iniziato la nostra indagine recandoci nel luogo della più recente sparizione di persone. La coppia era sparita nel nulla, senza lasciare grosse tracce. Tuttavia, noi abbiamo rinvenuto una cintura macchiata di sangue appartenente ad una delle vittime. Questa deduzione è stata possibile grazie alle abilità di Kaya. Inoltre, abbiamo rinvenuto una radice con strani marchi, su cui erano mischiati al sangue delle vittime le componenti biologiche di due animali della zona: le formiche sputa veleno e i draghi lucertole. Abbiamo quindi continuato la nostra ricerca presso l'alveare delle formiche ed abbiamo scoperto che era stato completamente distrutto da una grossa fonte di calore. Ricordando che, tra gli animali di cui si è cibato il sospetto, sono presenti animali con le caratteristiche peculiari di mimetismo e produzione di calore, siamo arrivati alla conclusione che l'essere che stiamo cercando abbia la capacità di assorbire le caratteristiche di ciò che mangia, come vi ha appena detto Kaya. Da qui, il passo logico è stato breve, e ci siamo recati immediatamente qui per prevenire che qualcuno in grado di manipolare il chakra possa essere assorbito. Da quello che abbiamo visto, l'essere non solo apprende le abilità dei soggetti di cui si nutre, ma le migliora, amplificandole. Crediamo, quindi, che prevenire il contatto di quell'essere con il chakra sia fondamentale. Guardo infine i suoi compagni, invitandoli ad aggiungere qualsiasi dettaglio lui avesse tralasciato ed, eventualmente, fare riferimento al naufragio della barca o fare domande sul vulcano in eruzione.
     
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    Ovviamente avevo ragione, non che ci volesse sta gran scienza per risolvere l'arcano delle porte parlanti. Quello che c'era dietro, ecco, quello si che era qualcosa di memorabile da vedere. Kaya aveva detto che quella era la loro zona d'addestramento, ma pensavo fosse una piccola fortezza, un'accademia di sorta. Invece si tratta di un piccolo ecosistema, con la sua foresta e i suoi laghetti, sarebbe più corretto considerarlo un piccolo villaggio in effetti. La cinta muraria deve estendersi per chilometri e chilometri, se quella cosa fosse già entrata di certo non avrebbe alcun problema a farsi una tana e aspettare il momento giusto per mangiarsi un kariudo o uno degli studenti. Potrebbe persino cercare di mangiarsi Kaya! Talmente impegnata a dirigersi verso la struttura centrale dal non averci nemmeno notato se non a destinazione raggiunta. I kariudo, a quanto pare, sono una specie di guardia forestale. Non difendono solo il paese, si impegnano anche a mantenere l'equilibrio della fauna e a garantire la salvaguardia della flora. Forse è per questo che sa tutte quelle cose, altro che capacità innate, qui si tratta di sano studio e pazienza. La strada verso il Comandante Tora è breve, una stanza dentro la parte più alta dell'accademia, in teoria doveva essere un ufficio. Ed ancora una volta mi sono sbagliata.


    ...



    Tora, una donna ancora nel fiore degli anni, con una strana passione per rettili ed insetti. Li tiene tutti in teche appese ai muri, la stanza stessa in effetti non è poi molto illuminata ed a lei questo non sembra dispiacere affatto. Però so per certo che non bisogna fidarsi di lei, nemmeno Kaya sembra averla tanto in simpatia, ma di certo ne ha anche un certo timore. O paura, non ne sono sicura, ma una tizia strana come lei non può certo promettere bene. Kaya gli dice quanto abbiamo scoperto, ma non sembra gli basti. La congeda, vuole sentire ciò che noi abbiamo da dire, vuole sapere più di quanto Kaya non gli abbia mai detto. Il capogruppo gli ha detto quasi tutto, ma ha tralasciato un paio di cosucce. Cose di poco conto, se si guarda il quadro generale della situazione. ma se stiamo parlando con la maggior esperta di insetti del paese dei demoni, perché che sia la migliore del mondo ci credo poco, allora tanto vale prendere in considerazione anche i dettagli. Inspiro profondamente, braccia incrociate sul petto, forse per la prima volta da quando sono entrata qui dentro la sto guardando dritta negli occhi. Cavolo se fa venire il ribrezzo, questa qui.


    Beh... ci sono buone probabilità che il coso sia arrivato qui naufragando con una nave mercantile. Le prime cose che ha mangiato dopotutto erano acquatiche, quindi ha senso che abbia iniziato dal suo ambiente natio prima di espandere il menù. E... beh... visto e considerato quanto è grosso il campo d'addestramento, non è difficile credere che il coso si sia già fatto una tana, e stia aspettando l'occasione buona per papparsi un kariudo solitario. Insomma, forse sarebbe il caso di indire una battuta di caccia. Mi chiedo se il vulcano possa c'entrarci qualcosa con tutto questo...


     
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    Superare il portone si rivelò tanto facile quanto sembrava. Le porte si aprirono subito dopo la nostra risposta, ovviamente corretta lasciandoci la possibilità di accedere. Una volta superato questa prima sorta di sbarramento andammo dietro a Kaya. La strada all'interno dava spazio davanti a noi al profilarsi di diverse zona incontaminate di pura natura, alle quali si alternavano diversi campi d'addestramento. Gli esercizi svolti all'interno non erano di particolare tenacia. Ciò non mi rincuorava minimamente. La ragazza si accorse di noi poco dopo, quando fummo quasi arrivati dal comandante. La cosiddetta ora Kumoyubi era una sorta di donna ragno, si presentò appesa al soffitto all'interno della sua stessa ragnatela. Ero un cucciolo di uomo, ma potevo ben notare comunque come le sue forme non fossero da buttare, e che forse forse sotto quella ragnatela poteva esserci qualcosa di interessante misto all'inquietante. L'ufficio era tutto tranne che comune, non c'erano libri ma solo una svariata quantità di teche diverse. La donna si accorse di noi, e senza quasi neanche una piega sciolse la ragnatela e si posò a terra elegantemente. Lei e Kaya iniziarono a scambiarsi alcune battute, e vista la totale assenza di presentazione io iniziai a girare per l'ufficio andando a guardare da vicino le teche.


    Pare ci sia un'incredibile esperta di animali dunque... La modestia non si spreca mai al mondo...

    Quello fu il primo pensiero al parlare della donna. Il che, fece scattare una certa idea nella mia mente. Io ero tendenzialmente diffidente delle persone. Un tempo mi facevano paura e le odiavo perchè non riuscivo a comunicare con loro, ma adesso invece provavo una sensazione diversa. Il mio lavoro mi imponeva di usarle, ma allo stesso tempo ben sapevo come fosse facile essere raggirati e presi in giro. Iniziai a guardare le teche in maniera diversa, non da semplice curioso mentre ascoltavo con attenzione le parole della donna. Il comandante disse di avere in mente qualche specie in mente, di conseguenza non persi occasione e mi infilai subito nel discorso, interrompendola se necessario.


    In riferimento alle specie che dice potrebbero essere coinvolte, quanto è grave la situazione ? Ha idea di quale potrebbe essere l'epilogo della loro crescita ? Ne ha mai avute di simili qui nelle teche ?

    La terza domanda era molto diretta, forse impertinente, ma utile. Dire che non ne aveva mai viste nel paese dei demoni non implicava che non ne avesse nel suo ufficio. Inoltre, per un esperto di animali è molto più sensato avere nel proprio ufficio qualcosa di esotico e strano, piuttosto che una delle tante specie che può trovare semplicemente uscendo di casa. Lasciai infine che finisse il discorso, ed anche che i miei compagni le illustrassero tutta la faccenda. Non aveva senso ripetermi nella spiegazione, quindi non lo feci.


    Erutta spesso questo vulcano ? Se così non fosse, trovo questa combinazione curiosa, lei ? Ad ogni modo, se il nostro presentimento è corretto l'eruzione può essere molto problematica. Disperdendo alcuni vostri uomini a gestire l'eruzione vi è possibilità che gli altri siano più indifesi. Non vorrei generare il panico, ma inizierei a pensare all'idea di dare un coprifuoco immediato, se non addirittura a radunare tutte le persone possibili in zone sicure. Inoltre, con gli indizi che le hanno dato i miei compagni ritiene di aver ridotto le opzioni ?
    Se dagli indizi dati lei riuscisse a limitare le ipotesi e darci indizi su dove poter trovare o come poter attirare questa bestia, penso sia la cosa migliore per tutti quella di sbarazzarcene. Noi potremmo dare una mano.


    Forse non lo studente, ma io e Hohe eravamo dei ninja esperti, lui soprattutto. Se ci fosse stata necessità di menare le mani era meglio lo facessimo noi piuttosto che alcuni Kariudo non particolarmente addestrati.
     
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    All'analisi del chunin di Suna la donna sarebbe apparsa subito di grande esperienza e forza [Energia Viola], e non era un caso essendo ella a capo di uno dei più grandi Campi di Addestramento dei Kariudo del Paese dei Demoni. L'indagine di Ryoshi invece non avrebbe rivelato nulla di interessante. Non conosceva le specie lì presenti e dunque non poteva dedurre alcuna informazione utile e dall'analisi dei contenitori che poteva osservare più agevolmente non emergeva nulla che non un usura dovuta ad un loro uso quasi quotidiano. Era evidente che quelle teche non fossero lì solo per esposizione. La donna rimase silenziosamente e con attenzione ad ascoltare i tre e man mano che le parole si accumulavano nella sua mente una specie di lieve fremito le colse la punta delle dita. Mercantile hai detto? Per caso intendi la nave che è naufragata che proveniva dall'isola di Taro? Ma non ha senso!, ella parve agitarsi molto a quel punto, arrivando ad ignorare totalmente le parole di Ryoshi! L'isola di Taro non ha la nostra stessa orribile fauna, l'unico insetto che spicca e che non avrebbe mai dovuto raggiungere il Paese dei Demoni è la Shishiebiari. Sono formiche, non più grandi di dieci centimetri e sono alquanto paricolari per il metodo di riproduzione. Una regina di queste formiche, in solitaria, preda e nure altre specie viventi animali al fine di assumere sia nutrimento che materiale genetico, che conserva in una specie di "memoria". Si tratta di cellule localizzate vicino all'organo che genera le uova che assimilano il DNA ingerito e lo riproducono continuamente. La regina depone molte uova, mescolando alcuni DNA se non tutti, con metà del suo e dunque genera una progenie con tratti somatici delle specie ingerite, ma mai e poi mai la progenie supera i quindici centimetri di dimensioni, sopratutto perché date le piccole dimensioni iniziali è estremamente difficile riesca a predare qualcosa di più grosso! La regina non muta, non muta mai... perciò, è chiaro che lei è ancora lì da qualche parte e sputar fuori uova e che i responsabili delle sparizioni siano i suoi figli, la donna era molto agitata. Significa che lei sta già deponendo uova, che la sua prole ha rapito gli umani per offrirglieli e che la prole che ha creato ha caratteristiche umane, e fin qui non c'era quasi nessuna nuova scoperta se non che la deduzione fatta assai prima da Taiga era corretta: la "Bestia" aveva già fatto un nido e deposto le sue uova. Ci sono altri dettagli, ma avete ragione nel dire che non deve riuscire a toccare un Kariudo, ma non perché i nostri geni siano diversi, ma perché potrebbe sfruttarlo per comprendere come utilizzare chakra...., dette quelle parole la donna si toccò un marchio di forma circolare su cui era disegnato un kanji non chiaramente identificabile. È l'ipotesi peggiore, ed è quella che ha più fondamento dato ciò che avete trovato. Non abbiamo idea di quanti figli ella abbia, ma dobbiamo scoprire dove si trova.


    Non aveva ancora terminato di parlare che Kaya tornò, ansimante. Mi hai chiamata comandante?, disse la ragazza. Era evidente che qualcosa doveva averla allarmata. Massima urgenza Kaya. Cerca Shishiebiari sull'Atltante degli Insetti di Taro. È la bestia con cui abbiamo a che fare. Io richiamerò tutti gli studenti e gli istruttori all'esterno. Il vulcano è a quasi seicento chilometri a nord, non dovrebbe essere un problema per il momento. Diramerò un avviso a tutti i Villaggi della costa ed entro cinquanta miglia dalla costa: nessuno deve uscire di casa. Richiamerò tutti i Kariudo, ma non possiamo rimanere senza far nulla. Dobbiamo scoprire dove si trova, le parole della donna erano oltremodo decise. Tu potresti farlo subito, se è un insetto Comandante Tora, no?, Kaya appariva confusa. Sì, ma devo anche occuparmi della logistica dell'emergenza attuale, è una mia responsabilità. Non ti affiderei il compito se non fossi assolutamente certa che tu non possa portarlo a termine, aiutata da questi tre Shinobi. Scoprite dove si trova, andate. Quello era un congedo vero e proprio. Kaya fece cenno ai tre di uscire, qualcosa nel suo sguardo non lasciava trasparire più rabbia che felicità. Maledetta fredda calcolatrice, disse tra i denti quando furono lontani. Ha detto il vero riguardo il gestire tutta l'emergenza, ma lei non vuole che altri Kariudo a parte me siano in giro. Io sono l'ultima arrivata, quella che sa meno di tutti. Se dovessi essere presa i segreti dei Kariudo sarebbero più al sicuro perché ne conosco ancora troppo pochi. Andiamo, dobbiamo leggere di più su questa specie. Ricordo qualcosa vagamente, ma nulla di più dai miei studi, e condusse i tra in un'ampia biblioteca al piano di sotto dove tomi su tomi erano conservati in scaffali polverosi. Senza esitazione trovò il libero che le interessava e lo aprì sul primo tavolo a disposizione, scorrendo le pagine fino a trovare ciò che le interessava.


    Le Shishiebiari, dette anche Regine delle Formiche, sono una specie di insetti la cui origine rimane un mistero. Le dimensioni usualmente non superano i dieci centimetri di lunghezza ed il peso è di pochi grammi. Considerate le dimensioni le Shishiebiari sono certamente insetti pericolosi, ma l'incapacità di cacciare prede di dimensioni superiori alle loro limita le loro potenziali capacità di sviluppo date dal particolare metodo di riproduzione. Lo sviluppo delle Shishiebiari deve essere considerato potenzialmente illimitato e posto in rapporto alle specie presenti nel territorio.

    Le Shishiebiari sono naturalmente dotate di mandibole estremamente forti e capaci di generare prese molto possenti date le ridotte dimensioni e il ridotto pesa della formica, ma è l'unica arma naturale di cui le Shishiebiari sono dotate. La loro costituzionale debolezza fisica le rende difatti facili prede. [...]

    L'aspetto più discusso delle Shishiebiari è la loro ripdouzione e l'organizzazione gerarchica. L'elemento fondante è la Regina, che si riproduce senza il bisogno di un partner maschile. Ella accumula e immagazzina i codici genetici delle specie che uccide e mangia, provvedendo poi a fondere metà del proprio adattable codice genetico con un miscuglio eterogeneo e casuale di tutti i codici genetici ottenuti. La casualità dei geni che vengono scelti nell'atto della riproduzione incide sull'altissima probabilità che la progenie della regina risulti essere deforme o incompatibile con la vita. Si stima che la regina possa però deporre fino a cento uova al giorno in condizioni normali, ma anche trecento se in eccesso di nutrimento.
    La progenie che risulta da questo miscuglio viene così selezionata in base alla loro capacità di spiccare della massa in "Nutrimento", progenie incompatibile con la vita che la regina riassimilerà per recuperare nutrimento, "Serve", per provvedere alle necessità della regina (rifornimento di cibo ecc...), "Operaie" per la costruzione del nido, "Cacciatori" particolarmente adatti a predare e dunque a rifornire cibo alla regina. La Regina continuerà a produrre progenie ed accumulare nuovo materiale genetico finché dalla progenie fino alla vecchiaia. La progenie non può ribellarsi alla regina in alcun modo, potendo solo eseguire i suoi ordini. Verso la fine della propria vita la regina produrrà le ultime due uova: una nuova Regina ed un Re, che non crescerà e servirà da nutrimento per la nuova regina. Quando una Regina Shishiebiari assimila un altra Shishiebiari in età perinatale i due codici genetici si fondono come potrebbe accadere in una ripoduzione sessuata normale, garantendo così una stabile variabilità genetica che permette alla Shishiebiari di continuare ad evolvere. Per quanto riguarda il Re, è stato osservato nei rari casi in cui è stato possibile recuperare un uovo che il suo codice genetico è frutto di una attenta selezione atta a permettere alla futura regina la massima possibilità di sopravvivenza nell'ambiente in cui si trova. Come i geni vengano selezionati non è noto. Ma ciò fa si che l'evoluzione delle Shishiebiari sia comunque imprevedibile e riteniamo che sia rimasta stabile nell'isola di Taro a causa dell'isolamento della flora e della fauna che toglie il primum movens del cambiamento.

    Alla morte della regina tutta la progenie non agirà più, rimanendo ferma ad attendere la fine in quanto mancante di attività intellettiva in grado di spingerla verso il nutrimento o la riproduzione (che non sarebbe possibile, la progenie della Regina non ha possibilità di riprodursi in alcun modo).

    Per quanto riguarda il nido la regina lo pone in un luogo facilmente difendibile, generalmente grotte il cui accesso viene chiuso dalle Operaie. La regina non si muoverà più da quando i cacciatori inizieranno a produrre cibo per lei. È stato osservato che la forma del nido dipende molto dalle specie assimilate: in un'occasione fu costruita una capanna di rametti similmente a quanto farebbero gli uccelli. La regina difficilmente caccia per più di una settimana ed i suoi spostamenti sono comunque limitati a massimo tre chilometri al giorno. La progenie la segue ovunque essa vada in ogni caso. In una settimana è ragionevole pensare che il 99% delle Shishiebiari abbia almeno due cacciatori in grado di produrre abbastanza cibo da consentire la costruzione del Nido.


    Quelle erano molte, informazioni. Oh bene, disse Kaya. Quindi avevamo ragione, più o meno. Voi che dite, da dove possiamo iniziare a cercare?
     
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    Kasei


    VIII



    Questa è proprio una di quelle situazioni dove buone e cattive notizie si accalcano costantemente l'una sopra l'altra, anche se previste, in qualche modo. Il Comandante Ragno sembra essere venuta a capo dell'identità del colpevole, che guarda caso è proprio un insetto, nello specifico una formica. L'idea che fosse arrivato col naufragio era giusta, così come quella che ormai sia già riuscito a stabilire una tana. Ma ora che la gravità della situazione è stata stabilità, con priorità piuttosto alte, sembra che il Paese dei Demoni si trovi con un bel grattacapo fra le mani. Tora si occuperà della parte logistica, organizzerà le pattuglie e farà si che l'allarme venga diramato. Ma starà a noi tre e Kaya rintracciare il nido delle formiche in modo da poterne comunicarne la posizione direttamente al Comandante. Grazie alla vasta conoscenza raccolta nelle librerie e all'altrettanta impressionante memoria di Kaya, che senza esitazione trova immediatamente il libro ove sono trascritte tutte le informazioni che riguardano il nostro fastidioso ospite. Informazioni che non mi fanno proprio saltare dalla gioia, ma che d'altro canto nemmeno mi deludono. Insomma, ci troviamo dinanzi alla prospettiva di un formicaio pieno di formiche mutanti con potenziali autodistruttivi e corrosivi, ma se non altro basta uccidere la regina per mettere fine a tutto questo macello! Il che porta comunque al problema principale, ovvero trovare la tana dove si è andata a nascondere. Non mi intendo molto di geografia, ma credo di avere un'idea. Inoltre, c'è anche un'altra cosa che devo assolutamente fare.


    Ho trovato! Dovremmo prendere una cartina e segnare tutti i luoghi dove sono avvenuti gli attacchi. Magari escludiamo i primi due perché li c'era ancora lo zampino della regina, ma dal drago in poi erano sicuramente troppo grandi per essere stati presi da lei. Se ha una tana, allora i cacciatori avranno un raggio d'azione dalla stessa, basterà mettere in comune i luoghi rimasti e trovare un punto comune da cui presumibilmente sono partite le formiche cacciatrici, poi cerchiamo li in zona e confidiamo un po nella buona sorte. Io e Kaya provvediamo alla cartina, intanto voi due fate mente comune e vedete se avete un modo per restringere il campo di ricerca.



    Il mio addestramento è lungi dal potersi definire concluso, però ho sempre fatto del mio meglio per prestare ascolto, assimilare le informazioni più importanti. Uno degli istruttori si impuntava sempre sul concetto di gioco di squadra, sull'importanza di ogni membro e di come anche un minimo squilibrio possa fare la differenza tra successo e fallimento, tra la vita e la morte. In questo momento Kaya, per quanto si stia impegnando, non è certo nella sua forma emotiva perfetta, ma a questo poso rimediare. Con i due esperti lasciati a discutere tattica ci vorrà almeno un minuto per raggiungere la cartina, visto e considerato che lei saprà già dove si trova, ma in fondo non devo fare poi molto. Durante quello che immagino sarà un breve tragitto, mi faccio vicina a lei, abbracciandola per un fianco con la mano sinistra e portandomi a portata di sussurro. Se i due facessero domande, un semplice "cose da donne" basterà a saziare la loro curiosità.


    Sai, capisco che il comandante non ti vada proprio a genio, anche a Suna ci sono dei capoccioni di prim'ordine, ma comunque cerchiamo di non dargli peso. Lei pensa che sei l'ultima ruota del carro, e allora? Guarda quello che siamo riusciti a fare grazie a TE, pensi veramente che avremmo trovato tutti quegli indizi senza il tuo aiuto? Mi è stato insegnato a giudicare le persone dalle loro azioni e, per quel che mi riguarda, tu sei una delle migliori compagne di squadra che mi è mai capitato di avere con me. Senza contare che sei anche carina, ma magari di questo ne parliamo a missione compiuta...



    Chiudo il tutto con un occhiolino condito con un sorrisetto malizioso, lasciando che la mano scivoli sul suo fianco mentre mi dirigo nuovamente verso il tavolo, lasciando che Kaya prenda una mappa della zona per iniziare le ricerche. Certo ormai è quasi notte, forse sarebbe meglio attendere l'alba prima di partire per la nostra ricerca. Non c'era molto in riferimento alle formiche cacciatrici, ma se sono riuscite a prendere e portare via due persone adulte di certo sono più di due e belle cattive. Mi avvicino al tavolo per riferire l'idea ai miei validi compagni d'avventura


    Forse sarebbe meglio attendere l'alba prima di iniziare le ricerche, non credo che quella foresta sia un bel posto di notte.


     
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36 replies since 3/1/2016, 13:10   772 views
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