Esplosioni nel Deserto

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    Quando Aloysius azionò la leva per scagliare il proiettile, si guardò indietro per vedere se il Rosso aveva ancora la forza per fermarlo ma mai poté credere a quello che stava accadendo. La sua nave guidata dal Chikuma (tornato a dimensioni ridotte) stava letteralmente volando verso la sua base a grande velocità! Rapidamente la sua mente andò a calcolare la differenza tra le distanze e la velocità d'azione e, solo dopo alcuni istanti, il Colosso riuscì ad allentare la presa sulla ruota di legno che inconsciamente stava stritolando per la tensione: avrebbe vinto ma per una questione di secondi!

    " Dannato marmocchio, me l'avevi quasi fatta! HAhahahah "

    Quando la statua venne distrutta tutti gli uomini esplosero in un urlo di gioia, per loro fortuna quello scontro era ultimato e sarebbero potuti tornare vivi e vegeti dalle loro famiglie. Eppure i due Jonin ne avevano combinate davvero di tutti i colori: la maggior parte delle imbarcazioni e qualche arma d'assedio erano da riportare nelle rispettive officine; molti marinai erano feriti, alcuni anche gravemente, e andavano portati in barella nell'ospedale da campo di Okasada; la geografia stessa del territorio era cambiata, sebbene la sabbia in meno di un giorno avrebbe seppellito ogni cambiamento come era solito fare.
    Aloysius, d'altro canto, si era divertito come poche volte: era giunto fino al confine meridionale del continente per testare le sue armi, per le quali stava sborsando migliaia di ryo, e ne era uscita una vera e propria simulazione di combattimento con la sua spia più forte, la quale aveva dimostrato di poter tenere testa al Mikawa senza esclusione di colpi!

    Ora era giunto il momento di tirare le somme di quella giornata e tracciare la rotta per gli ulteriori passi da compiere. Avrebbe atteso Hoshi sulla sua sponda, essendo quella da dove era arrivata la carovana e più vicina alla città in cui dovevano tornare e intanto avrebbe richiamato a raduno gli altri comandanti suoi gregari per aggiornarli sul da farsi:

    " Sono molto, molto soddisfatto del lavoro svolto! Ashiro tu guiderai il gruppo dei feriti, tra cui la nostra amica due Code, alla base sunese. Manda degli uomini ad informare l'infermeria di preparasi ad accogliere i nostri uomini. Rimarrai lì fino a quando la situazione non sarà tornata alla normalità: gli irrecuperabili uccidili, non possiamo permettere che parlino, e provvedi a risarcire le rispettive famiglie (qualora le avessero) con un'equa somma. Quindi rimpiazza gli uomini mancanti.
    Soifon tu invece dovrai occuparti delle navi: usa i corvi per mandare richieste di riparazioni sul posto al paese del The, Gerui e i suoi uomini dovranno sistemare queste imbarcazioni almeno per farle affrontare il viaggio...una volta arrivate a Durai potranno riportarle al loro splendore. Di loro di produrne altre tre e non si meravigliassero di ricevere progetti di modifica, voglio parlare con Hoshi di alcune migliorie da apportare! Ukitake tu invece tornerai alla Villa e farai rapporto ad Anteras dei progressi ottenuti; assicurati che ad Oto fili tutto liscio in mia assenza...rimarrò qui finché le modifiche da fare non saranno avviate. "


    I tre sottoposti quindi iniziarono ad eseguire i propri compiti mentre Yachiru sarebbe rimasta sulle spalle del Colosso ad aspettare l'arrivo di Hoshikuzu per accoglierlo con il suo solito ingenuo sorriso!

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    " Hoshiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii stavi per fregare Gene ahahah Io tifavo per te, cavolo! "

    Che la ragazzina dai capelli rosa avesse una cotta per il pretendente Kazekage non era un mistero. E come biasimarla, immischiata nelle faccende della Villa e nei folli piano di Aloysius, quello era l'unico ragazzo con cui potesse venire in contatto! Si fece paonazza, non riuscendo minimamente a mascherare i suoi sentimenti e fu solo l'intervento del Garth a salvarla da una figuraccia:

    " Ahahahahaha Devo ammetterlo, almeno in due occasioni ho pensato di aver perso! E cosa diavolo era QUELLO?! Ti tieni questi trucchetti nella manica eh? "

    Si riferiva al gigantesco essere di vento che, ai tempi dell'operazione post Iwa, non era affatto nel suo bagaglio conoscitivo! Forse poteva tenerlo attivo per solo pochi secondi ma che fosse una tecnica impressionante non vi era alcun dubbio! Afferrò il ragazzino per il collo e gli scompigliò ancor più quella capigliatura senza senso (che pensato dal Mikawa faceva alquanto ridere come cosa, visti gli orrendi spuntoni che gli uscivano dalla nuca). E Yachiru stava già per ribattere su quella frase quando l'Otese si corresse immediatamente, dandole un buffetto sulla guancia:

    " Si, si lo so...abbiamo entrambi infranto le tue regole. Facciamo così, nessun vincitore o sconfitto, ok? "

    E lei con un plateale gesto della testa acconsentì. Poi, all'improvviso, un forte brontolio partì dallo stomaco della kunoichi la quale si nascose per la vergogna dietro la schiena del Mikawa dicendo:

    " Non mi guardate!! E poi voi non avete fame? Io mi mangerai un bue intero! Gram gnam "

    E sognante prese a masticare il kimono.

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    " Perchè no: ad Okasada mi hanno detto ci sono locali molto esclusivi...che dici Hoshi, ci meritiamo una pregiata bistecca di dromedario? Ahahaha "

    Dopotutto, si sa, i migliori affari vengono sempre intavolati con ottimo vino e buon cibo!

     
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    La battaglia era terminata. Il rosso tornato sul ponte della nave ormai arenata sulla spiaggia avrebbe mostrato un gran sorriso a tutti i marinai spaventati a morte dispensando pacche sulle spalle per l’ottimo lavoro svolto -Cavolo ci siamo andati davvero vicini!.. beh sarà per la prossima volta..- a quelle parole tutti i presenti rabbrividirono lanciandosi fuori dalla nave senza pensare che ora non vi era acqua sotto di loro ma sabbia e solida roccia. Ad ogni modo il Chikuma era soddisfatto del risultato, ma soprattutto della potenza ed efficienza dimostrata dalle armi che lui stesso aveva progettato per il Mikawa ed il suo esercito.


    Mentre tornava verso il punto di ritrovo il rosso non si sarebbe dimenticato di annotare lati positivi e negativi delle sue armi, tutto poteva essere migliorato e anche le sue potevano farlo ora che erano state messe alla prova e testate sul campo. Poco importava dei danni arrecati alle strutture e alle navi, quelle si potevano facilmente riparare con qualche giorno di lavoro. Il Chikuma aveva già diverse idee per migliorare il tutto e di certo Diogene lo aveva chiamato li proprio per quel motivo, la sfida era stata esaltante e divertente fuori da ogni ragione, ma la verità nuda e cruda era che li si stava preparando una guerra e nulla andava lasciato al caso. Giunto in prossimità del Colosso il Chikuma era ancora intento ad annotare e scrivere su un pezzo di carta che teneva in una delle tasche delle braghe, fu la voce di Yachiru a farlo destare dal suo sogno -Oh?!.. oh Yachiru sei tu!.. eheheheh.. già ci sono andato vicino.. ma non abbastanza!!!- il rosso aveva alzato il bicipite destro mostrandolo alla ragazzina mentre la sinistra era finita sulla spalla destra il tutto condito da un gran sorriso.


    Diogene sembrava piacevolmente soddisfatto della prova e non tanto per la vittoria che in quell’occasione valeva poco o niente, ma più che altro per l’ottimo lavoro svolto. Il rosso non nascose di sentirsi di certo lusingato dalle parole del Mikawa soprattutto quando accennò al Fuujin che aveva evocato -Eheheh.. quello di prima dici?!.. già è una cosuccia che ho imparato ad usare da poco.. si chiama Fuujin ed è forse la mia tecnica ninja più potente anche se non riesco ancora a controllarla al massimo..- il rosso aveva parlato grattandosi la nuca con imbarazzo, essere lodato da Diogene lo faceva sempre sentire appagato e fiero del proprio lavoro. Il Chikuma avrebbe fatto di tutto pur di vedere il suo più grande amico ed eroe realizzare il suo sogno.


    La tensione della battaglia era scemata e lo era ancora di più non appena il brontolio dello stomaco di Yachiru esplose nel deserto lasciando il rosso ammutolito per qualche istante solo per farlo poi esplodere come al suo solito -AHAHAHAH.. accidenti Yachiru mi fai morir..- neanche il tempo di finire la frase che anche lo stomaco del rosso sarebbe esploso emettendo un rumore ancora più forte di quello della kunoichi lasciandolo muto. Era evidente che tutto quel combattere lo avesse messo alla prova più del previsto. Il Chikuma aveva dato sfogo a tutta la sua potenza in un breve lasso di tempo pur di riuscire a contrastare il Mikawa e questo lo aveva svuotato quasi completamente del suo chakra, mangiare qualcosa di sostanzioso era d’obbligo. Fortunatamente Diogene aveva scelto quel luogo con accuratezza, poco distante il porto di mare del villaggio di Okasada avrebbe soddisfatto ogni loro desiderio carnale dando modo al gruppo di ninja di rilassarsi e riprendere le forze oltre che discutere di come era andata quella simulazione.


    -Ok allora datemi il tempo di spiegare ai carpentieri come sistemare tutto e rinforzare i punti sensibili delle navi e delle armi prima di partire.. siamo vicini al villaggio di Okasada.. conosco un paio di posti che possono fare al caso nostro!- il rosso quindi sarebbe scattato a gran velocità verso il capo mastro di tutta quella struttura per dare indicazioni su come sistemare le cose almeno fino a quando non fossero giunti i materiali appositi per rinforzare le navi e tutto il resto. Al rosso sarebbero serviti non più di una ventina di minuti per spiegarsi, il Mikawa aveva scelto bene i suoi uomini senza lesinare Ryo per avere il meglio del meglio dalla sua parte. Le guerre si combattevano con le armi, ma in realtà erano gli uomini che le combattevano a fare la differenza. Tornato da Diogene e Yachiru il rosso avrebeb fatto un plateale gesto con le mani invitandoli ad andare -Forza andiamo!.. non vorremo fare aspettare ulteriormente la signorina?!..- il tutto condito da un occhiolino Chikuma lanciato alla piccola kunoichi.




    [...]




    Alcuni chiamavano Okasada il gioiello del deserto altri la perla nera a causa della malavita dei sobborghi. Ad ogni modo quello era uno dei più grandi villaggi dopo Suna situato nel deserto dell’Anauroch. La posizione strategica e i ricchi mercanti che vi abitavano avevano sviluppato quell’oasi facendola diventare un nodo cruciale per tutte le attività commerciali del Paese del Vento e stratificando la società che la componeva in tre diverse fazioni. I sobborghi abitati da poveracci e banditi era solo il primo di questo strati, situato nelle periferie del villaggio disegnava attorno adesso un vero e proprio cordone che chiunque volesse entrare all’interno delle mura doveva superare. Per i ninja non sarebbe stato affatto un problema passare di li, anzi al loro passaggio Diogene ed Hoshi avrebbero visto la gente disporsi ai lati delle strade lasciando ben intendere la considerazione che quei poveracci avevano dei due. Nessuno li avrebbe disturbati e molti invece avrebbero allungato le mani verso il Colosso vedendo in lui quella che forse per loro era più una divinità che un uomo. Hoshi dal canto suo non avrebbe badato a quella situazione impegnato ad infastidire Yachiru per scherzo con una piuma di pavone che aveva preso in prestito da una bancarella di passaggio.


    La zona povera ben presto li avrebbe abbandonati alle spalle mentre si addentravano sempre più verso il centro dell’oasi. Li i mercati e le attività commerciali sembravano essere l’unica fonte di sostentamento, mercanti di ogni genere urlavano e si contendevano in diverse aste ogni genere di articolo prima di partire alla volta del deserto o verso il resto del continente. Era quello il vero cuore di Okasada, ciò che la rendeva tanto ricca e grande. Il Chikuma più di una volta si sarebbe fermato a guardare una di quelle aste rilanciando a caso solo per infastidire i mercanti impegnati nella loro attività, uno scherzo stupido che lo divertiva molto. Il sole stava ormai per tramontare e le luci del villaggio rendevano quel luogo un posto magico. Una delle particolarità di Okasada e del suo mercato erano che nessuno smetteva mai di comprare o vendere, quel mercato funzionava 24 ore su 24 giorno e notte senza mai fermarsi.


    -Siamo quasi arrivati!..- il Chikuma avrebbe condotto Diogene e chiunque avesse voluto portare con se presso una gigantesca villa piuttosto sfarzosa. All’ingresso una coppia di danzatrici del ventre tutte agghindate a modo li avrebbe accolti mostrando la qualità dell’offerta che Okasada poteva dare loro. Una volta entrati il rosso avrebbe così invitato tutti a seguirlo mentre diversi commensali si muovevano per quell’ambiente così sfarzoso che dava su un giardino preparato a festa -..ehm.. mi sono preso la libertà di organizzare qualcosa di sobrio per festeggiare!..- il piccolo paradiso poteva ospitare almeno un centinaio di persone. Gazebi e grandi cuscini si trovavano qua e la creando delle vere e proprie oasi all’interno dell’oasi stessa. Inservienti agghindati nello stile Sunese avrebbero soddisfatto ogni loro necessità o desiderio, non sarebbe servito molto per capire che Hoshi era abbastanza di casa in quel luogo soprattutto dall’accoglienza che molte di quelle danzatrici del ventre gli avevano riservato. Avrebbero avuto cibo, vino e qualsiasi cosa avessero desiderato, compresa la tanto anelata bistecca di dromedario di cui Diogene sembrava essere ghiotto.


    Seduti a tavola il Chikuma avrebbe così chiesto al Colosso di cosa ne pensasse veramente di quanto fosse successo poche ore prima -Allora Diogene.. che ne pensi del nostro piccolo scontro di oggi?!.. e voglio la verità!..- il rosso era evidentemente alticcio nonostante fosse in grado di reggere una quantità di alcool esorbitante -..e niente giri di parole o lusinghe!.. per quanto mi riguarda ho già identificato alcune falle e punti deboli delle varie strutture e navi.. ho detto al tuo capo mastro di sistemare tutto e di fare alcune modifiche.. hic..- il Chikuma si sarebbe spamparanzato su un gigantesco cuscino buttando giù l’ennesimo sorso -..e soprattutto contro chi hai intenzione di puntare tutta quella potenza per primo?!..hic.. non credo che al momento ci siano villaggi pronti ad un eventuale attacco del genere.. ne attaccanti capaci di difendersi se è per questo.. eheheh..- il rosso era alticcio e forse stava parlando a vanvera senza pensare veramente, ma era quella la sua curiosità più grande al momento. La festa si sarebbe protratta per tutta la nottata e oltre, i due ne avevano di cose di cui parlare.



     
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    Okasada piaceva molto al Garth sia per la sua posizione tattica invidiabile che per come le attività commerciali e le industrie avevano saputo valorizzarla, facendola diventare un fiore all'occhiello per il Paese Intero. Nel mercato ci si poteva trovare qualsiasi genere di oggetto, alimento o sostanza e le industrie tra le più all'avanguardia della produzione di materie prima per l'edilizia e non solo. Non a caso il Colosso aveva deciso di piazzare, sotto consiglio di Shinichi Kurogane, il suo centro di produzione qui...

    Ma la città-mercato vantava anche le più belle oasi dell'Aunaroch, in cui erano state costruite residenze estive di Daymio e gli alberghi più esclusivi dell'intero paese. Il villaggio militare di Suna non possedeva affatto la bellezza e la ricchezza dei grandi imprenditori e politici che bazzicavano in questi territori! E Hoshi sembrava condurre il duo del Suono proprio in uno di questi posti incantevoli!

    Le danzatrici del ventre gli avrebbero introdotti al gardino imbandito proprio dal ragazzo per l'occasione; evidentemente il Rosso aveva contatti anche in quel villaggio e, se davvero era in procinto prendere la guida militare del paese, un approdo del genere doveva assolutamente rientrare nel suo "range di azione". Spie, mercenari, investitori...Okasada era il luogo ideale per favorire tutta quelle serie di attività primaria, sebbene non di facciata, indispensabili alla corretta amministrazione del territorio! Era così a Konoha, combattuta tra i clan mafiosi e la malavita di Otafuku e il potere economico dei Kobayashi, e anche ad Oto, dove il denaro sporco derivante dai bordelli e il gioco d'azzardo autofinanziava il mercato immobiliare e le attività commerciali in un ricircolo di denaro sporco del tutto incontrollato. E sicuramente anche Kiri aveva i suoi altarini, sebbene la distanza geografica ne favoriva una maggiore segretezza.

    Ma non era il momento di parlare di queste cose, la splendida location scaturiva ben altre voglie (e non solo di gola) al gigante del Sangue da settimane in viaggio per affari. Avrebbe sottratto una caraffa di vino ad uno dei camerieri vaganti tra le piccole sotto-oasi allestite e vi ci sarebbe attaccato a grandi sorsi.

    " Che sete! E chi lo ha detto che il vino non può essere usato al posto dell'acqua! Ahahahah "


    La piccola Yachiru intanto si era già staccata dalle spalle di Aloysius, diretta a tutta velocità verso uno dei tanti banchetti ricolmi di cibo. Hoshi non aveva badato a spese e, per fortuna del Colosso, a saziare l'implacabile fame della bimba dai capelli rosa avrebbero pensato le sue tasche! La ragazzina era la stessa che aveva depredato l'intera bancarella di dolci durante la festa accademica, costringendo la moglie di Itai, il Mizukage, a rimborsare il povero mercante!

    Senza l'ingombro "morale" della bimba, che ne avrebbe avuto per qualche ora, Diogenes si sarebbe sentito libero di afferrare una di quelle ballerine seminude e di adagiarsi comodamente su uno dei tappeti con decine di comodi cuscini che attorniavano il grosso tavolo. Il Colosso non era il massimo della bellezza ma, a professioniste come loro, giocare con gente importante e militari di alto grado come il Mikawa era il pane quotidiano.

    Ognuno sembrava farsi i fatti propri e, dopo un tempo relativamente breve ma tale da permettere all'otese di scolarsi la sua damigiana, il Rosso tornò sui temi della mattinata confidente di poter parlare in quel posto senza problemi.

    " Perché pensi che ti ho fatto fare quella piccola guerriglia? Il mio sguardo non può essere critico quanto il tuo, sia riguardo le armi da te progettate che per le navi arrivate dal The. Io vorrei vederle sempre più forti, ovviamente, ma tu conosci i limiti costruttivi e le difficoltà tecniche nel realizzare certi desideri. Ad esempio, quella cosa che hai fatto alla fine o anche la sfera di vento con cui sei passato sotto il fiume...non si potrebbe installare un meccanismo in grado di azionare questa tua tecnica? Immagina: una flotta volante! "

    Non era ancora alticcio e quella proposta non era affatto un delirio estemporaneo; si poteva davvero fare una cosa del genere? Poi, incalzando sull'argomento:

    " Le navi dovrebbero essere ancora più veloci e la gittata delle armi d'assedio ancora maggiore! Aumentare la potenza di fuoco, soprattutto se in gruppo, ecco quello che vorrei! "

    Diede una pacca sul sedere della danzatrice la quale rispose con un piccolo sussulto; forse era stato un po troppo violento ma in quel frangente era difficile per il Mikawa contenere la sua forza, parlando di quei temi!
    Quindi tirò dalla tasca interna del kimono un ciondolo: due piccoli lembi di cuoio alla cui estremità era collegata una pietra di incredibile lucentezza. Soffermandosi per un istante sulla sua bellezza, ci si sarebbe persi indubbiamente...quella non era un semplice gioiello bensì una vera Stella!

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    Si era lei, uno degli artefatti più prezioso mai rinvenuti dall'Accademia, oggetto di desiderio di numerosi ninja, tra cui quelli della Zanna, che non avrebbero esitato a trucidare tutti i presenti pur di ottenerla! Non era possibile vederne il contorno per quanto forte brillava e, se toccata, sarebbe risultata gelida al punto da poter congelare anche il più puro dei cuori. Diogenes ne aveva visto solo gli effetti e, nonostante gli studi fatti fare, non era arrivato a capire il segreto celato dietro quelle pietre. Tuttavia Hoshi aveva vissuto in prima persona lo strapotere dell'artefatto e rivederlo avrebbe certamente provocato in lui un grande sentimento!
    Quindi l'otese legò il prezioso al collo della ragazza, permettendo alla pietra di sfiorarle in seno e dandole il braccio come aiuto per alzarsi, disse:

    " Danza per noi..."

    E quella non si fece pregare, sbalordita anch'essa dal fascino del ciondolo ora sul suo petto. Così, infatuato da quel connubio di bellezza ed erotismo, Hoshi avrebbe assistito allo spettacolino privato come sottofondo alla proposta di Aloysius:

    " Alla Roccia degli Spiriti, quando ti salvai da morte certa, recuperai anche uno dei preziosi ivi custoditi...lei, la Stella di Iwa. Ecco il mio pagamento per quello che ora ti chiedo. Voglio altri due gruppi di armi d'assedio potenziate [10000 ryo], le migliorie navali con i progetti da consegnare a Garui e un meccanismo per il volo da poter installare a tutta la flotta. "

    Ecco qual'era la proposta del Mikawa, il vero scopo di tutta quella campagna a Suna. Al Colosso serviva il genio del Rosso per perfezionare la sua armata e, facendo testare anche a lui fin dove erano arrivati gli altri ingegneri, aveva cercato in qualche modo si sensibilizzarlo ancor più al progetto!
    Questo unito alla Stella, intimamente legata ai ricordi alterati del Chikuma, erano ora le armi migliori per convincere il Jonin della Sabbia a renderlo grande! Ecco a cosa gli serviva Hoshikuzu, apparte l'ovvietà di poter controllare l'intero Paese, qualora fosse diventato Kage.

    Stava temporeggiando, e non poco, sulla seconda domanda del ragazzo. Magari avrebbe parlato dopo dei suoi piani di guerra...intanto avrebbe fatto in modo che la preziosissima pietra di Iwa, i fianchi della giovane ragazza e il vino facessero il loro effetto!

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    OT / Affari :guru: Così sia tu che Shiltar avete riavuto indietro le vostre Stelle! / OT
     
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    La festa stava procedendo per il meglio ed il Colosso sembrava aver apprezzato non poco la situazione. Ovviamente anche Hoshi ne aveva approfittato per mangiare, bere e divertirsi con le ballerine che erano state chiamate per l’evento. L’aria di estremo relax che si poteva respirare sembrava quasi un’utopia considerato il caos e la distruzione provocati il pomeriggio stesso. Era incredibile come la vita di un ninja potesse passare dall’inferno al paradiso nel giro di poche ore. Rilassato sul grande cuscino di uno dei tanti gazebi li presenti il rosso si era lasciato andare in mille discorsi con il Garth che erano sfociati in una miriade di idee su come poter potenziare e migliorare quelle armi che aveva costruito.


    Diogene forse non ne sapeva quanto lui di meccanica tuttavia aveva il potenziale per essere uno dei più grandi visionari della storia, questo glielo doveva concedere. Ciò che chiedeva non erano semplice migliorie, ma delle proprie e vere nuove armi capaci di avere prestazioni simili a quelle messe in scena dal rosso -..ma certo!.. navi in grado di sommergersi all’occorrenza oppure di poter alzarsi in volo se necessario.. perché non ci ho pensato prima?!- il rosso si era come imbambolato mentre la sua mente viaggiava con la fantasia ideando una miriade di nuove invenzioni e progetti -..non sarà facile.. ma è teoricamente possibile.. o si se lo è!- sapeva già come fare e con le sue doti innate la cosa si sarebbe rivelata estremamente semplice, almeno a dirsi su base teorica. Il Chikuma aveva tutte le carte in regola per ideare e costruire navi come quelle anche se poteva sembrare fantascienza -..bisognerà rivedere completamente il progetto.. dovrò fare uno studio sull’aerodinamica delle navi inoltre sarà necessario installare dei dispositivi appositi.. ma non sarà un problema.. degli stabilizzatori e delle turbine a poppa e prua..- il Chikuma sapeva già come rendere il tutto fattibile senza che vi fosse sempre lui a gestire la cosa con il suo controllo -..basterà unire sapientemente la mia abilità nei fuuinjutsu con i meccanismi di mia invenzione.. ecco vedi!.. supponiamo che questa sia la nave!..- il rosso aveva preso una bottiglia piena e ancora chiusa poggiandola sul tavolo orizzontalmente quindi poggiato l’indice della mano vi avrebbe scritto un semplice fuuinjutsu che una volta attivato l’avrebbe sollevata dal tavolo come il Chikuma aveva fatto il giorno stesso con la nave-..ecco vedi.. il problema non è tanto farla sollevare ma..- tolto il controllo sull’aria la bottiglia avrebbe preso a vorticare a caso in maniera incontrollata -..farla restare ferma sul suo asse.. sarà necessario installare delle ali dotate di timone e cambiare completamente lo scafo della nave.. Ahahahah.. accidenti potrebbe funzionare davvero!!!- il rosso era eccitato come una faina. L’idea di far volare delle navi lo aveva sempre appassionato ed ora Diogene gli aveva dato la possibilità ed un motivo per farlo -..inoltre serviranno cannoni più potenti e qualcosa di eccezionalmente potente come un.. mmh.. un Buster Call!!!.. si prova ad immaginare ad un attacco simultaneo lanciato da una miriade di navi coordinate tra loro.. una vera e propria tempesta di metallo su vasta scala.. sembra facile a dirsi ma per portare un attacco del genere è necessaria una coordinazione tra navi perfetta.. potrebbe rivelarsi essere un’arma impossibile da fermare!..- il rosso rabbrividiva al solo pensiero di vedere una decina di quelle navi lanciare un attacco simultaneo tramite cannoni appositamente creati a quello scopo, un vero e proprio tripudio bellico che avrebbe piegato chiunque vi fosse stato coinvolto. Per fortuna era abbastanza distante dalla costa da non doverlo temere.


    Il Chikuma era rapito dai suoi pensieri e dalle sue idee, ma ancora di più dalla ballerina che Diogene aveva sguinzagliato davanti a loro e che con fare suadente stava ballando. Non la riconobbe subito, gli ci volle un po’ per spostare lo sguardo verso l’oggetto che il Colosso aveva messo addosso a quella ragazza, ma alla fine se ne accorse -Ehi ma quella.. non può essere..- all’improvviso, sudore freddo cominciò ad imperlare il volto del rosso. Il Chikuma era rimasto a bocca aperta combattuto da un misto di sentimenti e pensieri che lo avevano completamente paralizzato, come un tempo aveva fatto quell’oggetto così splendente -..quella è.. la stella..- la stella di Iwa. Il ricordo di quell’orribile sensazione di prigionia eterna per un attimo era tornato gettando il rosso nell’incubo. Un incubo che però Diogene aveva trasformato nel più straordinario dei sogni.


    Appoggiata la bottiglia sul tavolo il rosso si sarebbe avvicinato alla danzatrice prendendola per i fianchi affinché si fermasse da quella sua così seducente danza. Forse non era da Hoshi ma in quel momento i suoi occhi erano fissi solo ed esclusivamente sulla stella di Iwa, della danzatrice non sembrava importargli niente anche se la mano destra era comunque scivolata sulla chiappa sinistra della donna mentre la sinistra si era stratta attorno al monile -..è lei.. non c’è dubbio..- poteva ancora sentirne il gusto in bocca e la consistenza tra i denti. Alla Roccia degli Spiriti lo sarebbe dovuto morire eppure, era solo grazie a quella e a Diogene se ora poteva ancora palpare quel culo così sodo. Una lacrima sarebbe scesa dai suoi occhi mentre la sinistra si ritraeva strappando il monile dal collo della donna senza ferirla in alcun modo -..sniff.. io.. lo giuro.. Diogene Mikawa..- asciugatosi le lacrime si sarebbe voltato con lo sguardo iù sincero e determinato di sempre -..giurò che costruirò per te quelle navi e non solo!.. farò di tutto perché tu possa realizzare il tuo sogno.. è una promessa!..- non vi era alcun dubbio o incertezza in quelle parole. Hoshikuzu Chikuma avrebbe dato anima e corpo per realizzare quel progetto e con le sue abilità tecniche nulla poteva essere impossibile. Possedeva la tecnologia, le abilità e tutti i materiali per riuscire in quell’impresa. Diogene Mikawa avrebbe avuto la sua flotta di navi capaci di volare e immergersi ed una potenza di fuoco capace di cancellare un’intera isola dalle mappe del continente.


    -Di pure a Garui che avrà presto tutto ciò che hai richiesto.. avrò bisogno di un po’ di tempo per effettuare alcuni test sulle migliorie e sul dispositivo da installare sulle navi.. ma per il resto non dovrebbero esserci problemi..- in tutto ciò il rosso non aveva mollato per un istante la ballerina ne spostato la sua mano anche se si era voltato con lei verso il Garth -..non vedo l’ora di vederti in azione Colosso dei Mikawa!..- presa la bottiglia dal tavolo il rosso l’avrebbe alzata al cielo per brindare al nuovo accordo, era davvero un piacere fare affari con lui.


    OT/ Troppo mitico Gene! Riesci a sorprendermi ad ogni post!!!
    Per me possiamo andare avanti ancora! :riot:
     
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    " Si, ESATTO. Navi che possano sia essere manovrate in volo che via mare! Una flotta invincibile, in grado di far tremare la terra quando scarica i suoi cannoni su un villaggio! Hahahaha "

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    Stava sognando ad occhi aperti, forse galvanizzato dai bei risultati ottenuti in quella giornata o magari a causa del vino che aveva ora in corpo. Anche il Rosso sembrava entusiasta di quelle migliorie da apportare e, riguardo a quello strambo desiderio del Mikawa, non si tirò affatto indietro anzi...già aveva in mente come fare! Anche sulla potenza di fuoco da incrementare aveva le idee chiare e questo non potè che rendere ancora più felice il Colosso; era strano vederlo allegro e rilassato e probabilmente era tutto merito del Chikuma con il quale si sentiva in grande sintonia. Ma quanto di tutto quello era merito delle operazioni apportate ai ricordi del ragazzo? Si, forse senza quei genjutsu Hoshi avrebbe trattato maggiormente sul prezzo, si sarebbe di certo informato con più attenzione sul nemico da annientare ma, magari, sarebbe stato molto meno in confidenza con l'Otese...Ma il genio non poteva essere fermato: Aloysius stava dando la possibilità al ragazzo di sperimentare nell'ambito che più lo galvanizzava! L'opportunità di mettere in piedi un esercito con la sua firma era una proposta troppo allettante per il Rosso, e questo Diogene lo sapeva bene!

    Quindi lasciò la ballerina danzare ancora un po, sfoggiando con disinvoltura il prezioso sul suo petto. Ora l'alcol si faceva sentire di più ma dopotutto gli affari sembravano conclusi: mancava solo la "stretta di mano" finale per suggellare quell'accordo vantaggioso per entrambi i jonin.

    " Allora, siamo d'accordo. Ovviamente il tutto deve rimanere sotto segretezza assoluta...ci sono spie anche tra gli accademici e una fuga di informazioni vanificherebbe tutto il lavoro svolto. I termini dell'accordo penso siano sufficientemente chiari ma possiamo anche mettere il tutto per iscritto. "

    Avrebbe quindi preso una delle pregiate stoffe di lino li vicino e l'avrebbe adagiata sul tavolo iniziando a scrivere con il sangue [Inchiostro di Sangue]. Le scritte cremisi ribadivano quando detto dal Mikawa: la stella di Iwa consegnata in anticipo per due set di imbarcazioni e/o armi d'assedio modificate, un meccanismo di volo funzionante e l'upgrade con i nuovi miglioramenti su tutte le armi già costruite. Inoltre il vincolo di preservare la massima segretezza su tutta l'operazione e l'impegno ad ottemperare alla produzione nel più breve tempo possibile.
    Quindi il Boss avrebbe lanciato il velo al ragazzo, il quale dopo aver letto le condizioni avrebbe visto sparire a mano mano i caratteri cremisi facendo si che quel "contratto" rimanesse solo impresso nella sua mente.

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    " Distruggilo con la tua arte del vento e quella sarà la firma che suggellerà questo nostro accordo. In questo modo le informazioni che custodisci saranno protette anche da estrazioni contro la tua volontà...in un certo senso è una sicurezza anche per te. "

    Le condizioni erano chiare e l'aspirante Kazekage si era già espresso in suo favore, di certo non si sarebbe tirato indietro ora che avrebbe dovuto giurare la sua fedeltà al suo "miglior amico", l'uomo che lo aveva salvato nel momento del bisogno. Così facendo, l'effetto del chiiton del Mikawa [Firma col Sangue -> Patto di Sangue] si sarebbe manifestato, connettendo i due da un legame inscindibile e ben più resistente di qualsiasi sigillo o illusione. Hoshi avrebbe visto il suo corpo illuminarsi dell'impronta di Diogene per un attimo, accorgendosi distintamente dell'operato dichiarato dall'otese: quello stesso chakra sarebbe quindi penetrare nel suo cuore, mettendolo k.o. qualora quella promessa fosse stata infranta.

    A quel punto Aloysius sarebbe apparso notevolmente provato: la tecnica con la quale era solito tutelare le sue operazioni esigeva un grande sforzo anche da parte sua. Tuttavia di quel suo status debilitante non gli sarebbe importato più di tanto: si sarebbe stravaccato tra le imbottiture del tappeto, con in mano un'altra caraffa di vino. Probabilmente avrebbe dovuto rinunciare ad un piacere fisico, facilmente reperibile in quella circostanza, ma quello era un prezzo che era ben disposto a pagare pur di vedere il suo sogno diventare realtà!

    Forse solo allora, qualora il Chihuka avesse insistito nei giusti modi, il Colosso gli avrebbe rivelato su chi era sua intenzione indirizzare la sua furia.

    " Allora, dimmi, quando è che Gin lascerà la sua poltrona a te? Forse tu non lo sai ma io c'ero quando il Chikuma si presentò a noi ninja di Suna per la prima volta, parlandoci dei Kiseki e della direzione da intraprendere sotto la sua guida. Ma i tempi sono cambiati e, nonostante sia certo della sua validità come combattente, non sono sicuro abbia le capacitò per gestire le correnti antiaccademiche e di rivolta che stanno prendendo piede nel continente. Ancora ha il vizietto dell'alcol? ahahahaha"

    588493268d45e


    CITAZIONE
    E' un piacere fare affari con lei, messere

    Inchiostro di Sangue
    Arte: L'utilizzatore può utilizzare il suo sangue come inchiostro. Non è possibile prelevare il sangue dal documento; le scritte scompariranno non appena il destinatario finisce di leggere.
    (Consumo: Basso)
    [Da Genin in su]

    Firma col Sangue
    Speciale: Speciale:L'utilizzatore può canalizzare la tecnica Patto di Sangue in un documento. La firma da parte del bersaglio sancisce il patto. Il documento deve esporre con chiarezze le condizioni della tecnica.
    [Da Jonin in su]

    Patto di Sangue
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: 6
    L'utilizzatore può serrare un Patto di Sangue con un altro personaggio, purché esso sia consenziente e non controllato da Genjutsu o tecniche di qualsiasi genere. Il patto deve essere chiaro, non riferirsi ad azioni che la vittima non può non compiere o azioni quotidiane. Per serrare il patto è necessario che l'utilizzatore e la vittima stringano le mani, l'utilizzatore dovrà aggiungere effetti puramente scenici a piacimento. La vittima deve essere a conoscenza della tecnica. Trasgredire il patto provoca il coma e l'impossibilità di accedere alle informazioni possedute dalla vittima finché in tale stato. L'utilizzatore deve segnalare la rottura del patto con un post nella giocata dove rotto, può essere presente o meno. Non sarà a conoscenza della rottura del patto. Se ritenuto scorretto la vittima può appellarsi ai Giudici GdR. La vittima può decidere di riniziare con un altro PG senza perdere un grado/energia. Sono necessarie Arti Mediche Superiori per guarire da questa condizione. L'utilizzatore sarà Affaticato per 1 settimana dopo aver eseguito questa tecnica. Richiede il liv III di TS.
    Tipo: Ninjutsu - Chiiton
    (Livello: 3 / Consumo: Elevato)
    [Da Jonin in su]
     
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    Il rosso sembrava quasi ipnotizzato dalla pietra che stava tenendo tra le mani. Forse era il jutsu di Diogene a creare quel misto di sensazioni nella sua testa o forse l’adrenalina di poter stringere tra le mani uno dei più grandi tesori di Iwa. O forse la ballerina che lo stava indossando. Il rosso aveva ritrovato l’oggetto che lo aveva salvato e imprigionato anche se quel pensiero faceva parte del suo subconscio e non della realtà che conosceva. Diogene aveva saputo toccare tutti i punti giusti, un tesoro inestimabile, la possibilità di creare qualcosa di nuovo e forse impossibile, la possibilità di rendere felice un amico. Hoshikuzu Chikuma non avrebbe mai rifiutato un accordo come quello ed ovviamente avrebbe onorato il tutto con la massima segretezza.


    Senza nemmeno distogliere lo sguardo dalla ballerina il rosso avrebbe fatto a pezzi il contratto con la sua arte del vento suggellando il patto. Avrebbe costruito per il colosso le armi richieste. Nella sua testa le idee già si mischiavano per dare vita a quell’arma che il Mikawa desiderava tanto. Le sue conoscenze ed abilità potevano gestire una richiesta come quella. Il cielo era il suo ambiente naturale, per un Chikuma non vi erano segreti. Ormai al Chikuma non importava più di sapere cosa avesse intenzione di fare Diogene con tutta quella roba e in fin dei conti le tecniche ora lo stavano manipolando non lo avrebbero permesso per un semplice ed unico motivo. Diogene Mikawa era nel giusto, sempre e comunque -Non preoccuparti.. nessuno saprà di questo accordo.. e anzi.. grazie della fiducia che riponi nei miei confronti!..- il rosso sembrava davvero grato per quella possibilità In fin dei conti se fosse riuscito nell’impresa avrebbe avuto modo di sviluppare una nuova tecnologia anche per il suo paese ed il suo villaggio.


    Il patto era stato suggellato, non restava che rilassarsi e godersi la festa organizzata in onore di quel grande evento. Diogene sembrava provato dalla giornata anche se non voleva affatto darlo a vedere. Sembrava curioso di sapere come andassero le cose a Suna e dalle sue parole il rosso intuì che non sapesse delle reali condizioni del Kazekage -Uhm.. Gin Chikuma si trova in stato di come da diverso tempo ormai.. a mandare avanti il villaggio è il consiglio degli anziani anche se tra non molto saranno sicuramente costretti ad eleggere un nuovo Kage!.. lo prevede la legge del villaggio.. e nemmeno quei vecchi possono opporsi alle leggi!..- parlare di Gin metteva sempre una certa malinconia al Chikuma. Per lui Tatsumaki non era soltanto il Kazekage, ma il suo più grande maestro e guida. Se era quel che era lo doveva solo ed esclusivamente ai suoi insegnamenti che erano continuati anche dopo il suo coma. Ormai erano anni che il rosso stava indagando su quella strana malattia che lo aveva colpito. Il Chikuma sapeva che non era qualcosa di naturale e che qualcuno dietro la quinte stava manipolando la cosa, ma non poteva ancora provarlo. Forse diventando Kazekage lui stesso sarebbe riuscito ad avere accesso a quelle informazioni che ancora gli mancavano, ma la strada era ancora lunga e irta di pericoli -Oh si.. Gin non hai mai perso il vizio fino all’ultimo.. anzi credo lo abbia passato a me!- il rosso sedutosi sui cuscini trascinando la bella ballerina aveva alzato al cielo la bottiglia di birra facendo intendere al Mikawa cosa volesse dire. Diogene non poteva certo sapere, ma il rosso diventando capo del Clan Chikuma si era sottoposto ad un rituale che gli aveva fatto assorbire tutti i respiri dei precedenti capo clan Chikuma. In sostanza il rosso era diventato una vera e propria banca dati vivente del suo clan. Una banca dati che non poteva controllare a piacimento, ma che un giorno avrebbe trasmesso al suo futuro successore. Buttato giù un sorso il rosso avrebbe ripreso a parlare -Il consiglio degli anziani non sta facendo nulla per Suna.. si stanno limitando ad amministrare le faccende di poco conto solo per compiacere il Daimyo.. tutto il resto lo stiamo gestendo noi ninja di alto rango.. tuttavia..- lo sguardo del rosso si era fatto più serio -..continuando così le cose non posso che peggiorare!.. sto lavorando molto duramente per ottenere il rispetto e la fiducia del consiglio dedicandomi anche quelle faccende che di solito ho sempre preferito lasciare agli altri!..- il rosso era un uomo d’azione, gestire scartoffie e altro non era nel suo stile -..chissà.. magari alla prossima festa sarò Kazekage!- esplose in una gustosa risata alzando la bottiglia al cielo. Sognare non costava nulla.



     
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    Gli affari si erano conclusi nel migliore dei modi e non senza vantaggi anche da parte del Rosso: ora Hoshi riaveva la sua pietra e, se fosse riuscito a carpirne i segreti, avrebbe incrementato il suo potere a dismisura, superando forse anche quello del Mikawa stesso! Per un attimo Aloysius ripensò alla magnificenza dell'enorme avatar di vento che aveva visto in mattinata e il solo pensare che il Chukuma potesse riuscire a stabilizzarlo e renderlo pienamente operativo in combattimento gli procurò un brivido che gli percorse tutta la schiena, elettrizzandolo. Forse era l'alcol ma il quel momento il Garth pensò davvero che nessuno sarebbe riuscito a fermalo con il suo nuovo esercito e la forza del jonin di Suna al suo fianco.

    Sentir parlare delle precarie condizioni di Gin, poi, non fu altro che un ulteriore motivo di piacere per Diogene. Con il potente Kazekage rilegato in un letto di ospedale la guida della Sabbia sarebbe passata nelle mani della sua spia numero uno e allora si che avrebbe potuto contare sull'appoggio del suo Paese natio al 100%. Aveva nascosto nel deserto uno dei suoi centri di produzione ma con Hoshi ad avere il controllo di quelle terre allora molte operazioni, spostamenti e trattative per i materiali, avrebbero guadagnato di efficacia potendo essere eseguite alla luce del giorno!
    Dunque avrebbe sfruttato le sue abilità interpretative [Recitazione] per fingersi preoccupato per la sorte di quell'uomo, sebbene l'Otese doveva ammettere che Gin era stato il primo vero ninja cui aveva aspirato di raggiungere in termini di forza. Era stato il suo Kage, l'uomo che stava risollevando Suna dalla desertificazione e la povertà, il leader che stava concedendo i poteri segreti di Suna a mari genin e chunin del villaggio.

    " Questa notizia mi addolora, Suna è pur sempre la mia casa...hai presente la piazzetta nel quartiere povero del villaggio, quella con al centro la statua di Gaara? Bhè, lì c'è l'abitazione dove sono cresciuto: una piccola casetta in sabbia rossa, affianco al fruttivendolo appartenuto per anni ad Eru. Un pezzo di me è ancora lì..."

    Quelle parole servivano per rafforzare ancor di più il suo legame con Hoshi, dopotutto fortificare l'operazione di Eiatsu non avrebbe di certo fatto male, soprattutto ora che il ragazzo si era definitivamente affacciato al mondo che conta. E poi la confessione del Mikawa era tutt'altro che fasulla: qualche anno prima era tornato a Suna, incontrando i suoi genitori e conoscendo la verità sul suo passato. A Shaina, che aveva permesso quell'incontro, il Colosso doveva ancora molto. In fin dei conti Aloysius avrebbe avuto un occhio di riguardo per la sua terra natale per sempre: aveva permesso alle Donnole di scindere il suo legame con loro, essendo il pensiero di Raijuu e di tutte loro completamente l'opposto di quello del Jonin. Ingannate già una volta dalle promesse non mantenute di Diogene, in occasione dell'infiltrazione all'obitorio e il rapimento del Primario dell'ospedale, quelle creature avevano voltato le spalle al possessore del loro contratto, tramandato da Anteras in persona. Eppure il Boss delle falcidonnole aveva condiviso innumerevoli avventure con il Mikawa, dalla sfida con il Nibi alle missioni più complicate, e mai nessun abbandono fu più difficile per il Garth...

    Aloysius si sarebbe quindi scolato anche la seconda anfora, per concludere quella splendida serata e lasciare che il suo alleato si potesse divertire con la pietra e la concubina che la indossava. L'affaticamento del Patto si faceva ora sentire come il morso di un cane rabbioso sul suo petto e il suo fisico, provato già dallo scontro navale, iniziava a risentirne pesantemente. Mascherando quel dolore, riuscì a concedere un ultimo sorriso al suo interlocutore per poi dire:

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    " Shaina cosa pensa di tutto questo? Sono anni che non la sento...In ogni caso gli anziani vorranno una prova di grande coraggio per affidarti le redini del Villaggio. Stupiscili e sarai Kage, questo è il mio consiglio. Suna non avrà mai un ninja più forte di te alla sua guida e questo loro già lo sanno: l'unico freno nelle menti di quei bacucchi è la tua giovane età."

    Poi si distese sul tappeto facendosi cullare dalla soave musica e le comodità di quel giaciglio. Yachiru, una volta finito di ingozzarsi di dolci, avrebbe vegliato su di lui e il Rosso sarebbe stato libero di concludere la serata come meglio avesse creduto. Quell'avventura era al termine sebbene i suoi esiti avrebbero segnato il futuro in maniera indelebile...di questo Alosyisu ne era certo.



    CITAZIONE
    OT/ Grazie Hoshi per questa stupenda giocata! :love: /OT
     
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