[Contest] [Gioco] La Veggente e l'Uomo Millenario

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  1. Roronoa™
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    La ricerca continua...

    Villaggio del Cielo - pt. XII




    Seduto sugli scalini in pietra, Masayoshi trascorse le due ore d'attesa ripensando per l'ennesima volta al suo incontro con la veggente mentre la sua mano destra tracciava nella polvere i volti dei suoi familiari.
    Perché l'uomo dai mille anni non voleva recarsi al tempio? Vecchie ruggini tra i due?
    Non era riuscito a strappare quella informazione né a carpirla dai suoi ricordi. La veggente non sembrava avere brutte intenzioni.

    Quando vide arrivare della gente, il sunese si alzò, posizionandosi tra i genitori degli alunni così da nascondersi meglio agli occhi di Shinichi.
    Speriamo che nessuno mi parli. Percepiva i loro sguardi.
    Dovrò farmi biondo. I suoi capelli rossi e bianchi non passavano inosservati.

    Non vedeva l'ora di mettere le mani addosso al piccolo Matsumoto.
    Le dita delle mani formicolavano per l'attesa.
    Se ricordo bene, mi disse che sua mamma lo aspetta a casa. Non errava. Doveva agire durante il tragitto scuola-casa.


    Driiiiiiiiin!



    Il suono della campanella venne sommerso dalle grida degli alunni.
    Quando i primi bambini uscirono, Masayoshi si limitò a fissarli con attenzione senza avvicinarsi.
    Si domandò dove fossero gli altri genitori: moltissimi alunni stavano tornando a casa da soli, senza nessun accompagnatore.
    Che strano.
    Per qualsiasi madre, nulla è tranquillo e sicuro per un bambino o bambina di appena dieci anni, figurarsi un intero villaggio.

    Dopo alcuni minuti di attesa, lo studente si ritrovò nuovamente da solo.
    Henge no jutsu? Si domandò, varcando la soglia della scuola.
    Se quel bidello rompe lo frantumo. Non scherzava né esagerava.

    Scusi Intercettò nel lungo corridoio un uomo sulla trentina, con in mano una borsa di pelle marrone.
    sto cercando Shinichi Matsumoto, è andato via? Domandò, nascondendo la sua rabbia dietro un sorriso.

    CITAZIONE
    È andato via dopo essere rimasto in classe qualche minuto per sistemare il quaderno.

    Il suo volto divenne paonazzo.
    Ma dove? Indicò l'entrata principale, dove aveva atteso per ben due ore la fine delle lezioni. L'ho aspettato lì fuori! Si strinse le guance con entrambe le mani, spalancando la bocca in un espressione di pura disperazione.
    Una scena patetica, ma sempre meglio che venire decapitati da un pugno di un ninja fuori controllo.
    Devo trovare un modo per sapere dove abita.
    Iniziò a respirare profondamente, facendo cenno all'insegnante di attendere.
    Mi scusi..m-mi scusi... ho viaggiato a lungo e mia madre mi ucciderà se non riuscirò a imbarcarmi domani mattina. Si grattò il capo.
    Sa dirmi dove abita? Così avrò occasione di conoscere anche sua madre. Sorrise.

    Tipregotipregotipregotipregotiprego.

    Se avesse avuto l'indirizzo, Masayoshi avrebbe ringraziato l'uomo e sarebbe corso all'esterno come una saetta, direzione Piazza Centrale, limitando la sua velocità a quella dei comuni ragazzini.

    Non aveva intenzione di farsi ingannare due volte, nemmeno dall'uomo dei mille anni.
    Aveva bisogno di Yato e di un suo parere.
    Era curioso di conoscere quali dettagli o indizi sugli adepti e sull'uomo dai mille anni egli aveva scoperto.

    Se l'insegnante si fosse rifiutato di fornire al sunese l'indirizzo del suo alunno, anche dopo aver rivelato a quest'ultimo di essere un "amico di penna" di Shinichi, egli si sarebbe fiondato all'esterno alla ricerca di qualche bambino o bambina a cui chiedere informazioni, mandando a quel paese l'insegnante.

    In ogni caso si sarebbe diretto verso la Piazza Centrale.

    [...]



    Se tutto fosse filato liscio, Masayoshi sarebbe giunto nella piazza del villaggio della Rondine nuovamente nei panni della bambina, così da essere riconosciuto da Yato. [Henge no Jutsu]
    Come sempre, avrebbe utilizzato la Tecnica della Trasformazione in un luogo appartato e lontano da sguardi indiscreti.
    Ora che aveva modo di osservare meglio l'intera piazza, Masayoshi notò la presenza di ben due ristoranti.
    Lo stomaco brontolò.
    Era affamato.

    Decise di attendere il suo collega con la schiena appoggiata alla colonna di marmo che sorreggeva la rondine di bronzo, simbolo del villaggio.
    Da lì, Masayoshi avrebbe avuto una buona visuale.

    Mangerò appena troverò Yato. Si guardò intorno, alla ricerca del suo collega e di qualche alternativa all'odiato ramen.
    Speriamo che almeno uno dei due ristoranti abbia qualche scorpione. Ne era così ghiotto da mangiarsene venti a pasto.

    Prima o poi il Genin sarebbe passato di lì, così almeno Masayoshi sperava, ma se ciò non fosse avvenuto prima del calar del sole, il sunese sarebbe andato alla sua ricerca tra i negozi e altrove urlando il suo nome a gran voce.



     
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51 replies since 21/1/2016, 01:11   840 views
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