[Contest] [Gioco] La Veggente e l'Uomo Millenario

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  1. Yusnaan
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    La Veggente e l'Uomo Millenario

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    [Scuola - Primo Pomeriggio]


    Il professore fermato dal sunese rimase abbastanza sconcertato e a disagio nel vedere quel ragazzino disperarsi così, quasi mettendosi a piangere e farneticando di mamme e chissà che altro, ma gli sembrò evidente che avesse un problema, e non se la sentì di deluderlo. Quando gli venne chiesto l'indirizzo di casa dello studente, decise di accontentarlo, probabilmente non credendo che ne sarebbe potuto derivare qualcosa a discapito del bambino.
    Va bene, va bene. Abita in centro, nella strada tra la piazza centrale e gli uffici amministrativi, sulla destra. Il cognome è Matsumoto, credo che tu lo sappia, no? Dall'altra parte del corridoio, intanto, altri due insegnanti, tra cui la giovane con incontrata da Masayoshi all'ingresso e che era andata a cercargli le informazioni, erano intenti a a discutere della questione successa quella stessa mattina.
    Ma non si è fatta più vedere. E se le servissero ancora questi nomi?
    Se non si è fatta più viva, problemi suoi. Se li vuole, torna a prenderseli, lasciali pure qui.
    E detto ciò sarebbero usciti anche loro, ignorando completamente che la ragazzina incontrata prima fosse ancora lì, a pochi passi dalle loro voci.

    [Piazza - Primo pomeriggio]


    Il simpatico gestore del chiosco si rivelò piuttosto disponibile nell'aiutare come poteva quel piccolo ragazzo in difficoltà, sentendone ogni giorno di tutti i colori dai suoi clienti ed essendo abbastanza infoemato su quello che accadeva nel villaggio.
    Bè, te l'ho detto, non è che si vedano molto in giro, ma so che indossano delle vesti grigie lunghe fino ai piedi. Ho sentito che sono così lunghe che di solito ci inciampano sopra, ma forse sono solo storielle da caricatura.
    Gli rispose tranquillamente, mentre continuava a cucinare e servire takoyaki e altri piatti al resto dei clienti.
    Comunque tranquillo, se devi dormire da qualche parte, l'albergo sul lato est è l'unico posto. Lì di sicuro non dormono lì anche loro, fidati: altrimenti io lo saprei giá. Ahahah
    In fondo quel ragazzo gli era simpatico, soprattutto quando gli fece fare un'altra risata scherzando sulla vera provenienza di quegli strani individui.
    Eh, mi sa che hai ragione, sai? In fondo la veggente non ci ha predetto niente di male. Ne stavo giusto parlando con un mio amico, se ci fossero in atto brutte cose, la veggente ci avrebbe avvertiti, quindi possiamo stare tranquilli.
    Quando Yato fece per andarsene, pagando molto di più di quanto dovesse, l'uomo rimase un po' perplesso per un istante, ma poi un sorriso complice comparve sul suo volto, avendo forse ormai intuito che quel ragazzo non fosse così innocemte come voleva far credere. D'altronde era abituato a trattare con molte persone ogni giorno ed aveva imparato a riconoscerle dai loro comportamenti, ma non ozava mai intromettersi negli affari dei suoi clienti, quindi rassicurò il giovane sulla sua richiesta e tornò al suo lavoro, ringraziandolo e salutandolo allegramente.

    [Piazza - Tramonto]


    Dopo pranzo, la piazza tornò viva quasi più che in mattinata, riempiendosi di gente a passeggio di ogni età ed affollando il chioschetto. Le bancarelle ed i negozietti tornarono a fare affari, anche se la maggior parte dei clienti erano costituiti da conoscenti dei negozianti che si fermarono per fare quattro chiacchiere in serenità.
    Tra i passanti, Masayoshi avrebbe potuto riconoscere i due vecchietti incontrati la sera prima nella hall dell'hotel, che si trovavano in giro passeggiando (molto) lentamente ed arrivando infine alla bancarella del pesce per parlare con il proprietario, loro coetaneo, ma non avrebbero di certo riconosciuto il giovane sotto le sue false sembianze.
    Tra i menu dei ristoranti e del chiosco, avrebbe potuto trovare molti piatti tipici e tradizionali a base di pesce o carne, ma di certo non avrebbe trovato prodotti esotici come i suoi adorati scorpioni.
    Alla fine, giunto ormai il tramonto, l'attenzione dei passanti cominciò a spostarsi su di lui quando iniziò a passare ossessivamente da un negozio ad un altro urlando il nome del suo compagno di squadra, alcuni dei quali cominciarono a spaventarsi e ad allontanarsi, dal luogo, preoccupati per il carattere alquanto instabile di quello strano ragazzo.

    [Biblioteca - Tramonto]


    Quasi ai margini del villaggio, Yato non avrebbe avuto problemi a seguire le indicazioni dei passanti, arrivando ad un edificio piuttosto anonimo visto dall'esterno, ma decisamente grande, anche se solo ad un piano. In quella parte di villaggio non giravano molte persone, per lo più riunite in centro e negli altri luoghi più trafficati come la via dei lavoratori ed il parco, e la stessa situazione avrebbe trovato all'interno.
    Una volta entrato, avrebbe trovato un'ambiente molto caldo e accogliente, rispetto all'aria fredda che iniziava a fare all'esterno man mano che ci si avviava agli orari serali, grazie a delle piccole stufe sistemate negli angoli, e l'odore inconfondibile di carta regnava incontrastato fin dall'entrata.
    Poco vicino, sulla destra, si trovava un lungo bancone con varie pile di libri sopra; difronte a questo, sul lato opposto della sala, erano stati messi 3 tavoli da 8 posti con altrettante sedie e delle piccole lampade per aiutare i lettori; il resto della grande sala era riempito da due lunghe file di enormi scaffali alti quasi tre metri e colmi di libri, come erano colmi di libri anche tutti gli scaffali che tappezzavano ogni parete; nel corridoio centrale vi era inoltre disposta una fila di banchi singoli che percorreva la stanza da un capo all'altro.
    Purtroppo non molte persone usufruivano di quel pregevole servizio, ed al momento in cui il ragazzo entrò ci sarebbero stati pochi elementi a riempire l'enorme spazio, forse anche per via dell'orario. Vicino al bancone si trovava un uomo sulla cinquantina, alto e con una folta barba, che prendeva metodicamente dei libri dalle pile sul bancone ed andava a sistemarli sugli scaffali; in giro per il locale, invece, vi erano due ragazzi poco più grandi dello shinobi, seduti uno accanto all'altro ad uno dei tavoli da otto, un bambino dai capelli argentei ad un altro (lo stesso incontrato da Masayoshi alla scuola, la stessa mattina), altre tre persone sedute ognuna ad uno dei banchi singoli, due dei quali erano uomini intorno ai 30 e 40 anni, ed una donna molto anziana ad un altro, ed infine una donna di mezza età dai lunghi capelli biondi raccolti dietro la nuca (la sacerdotessa incontrata dallo stesso ragazzo al tempio, ma senza la sua tunica bianca e vestita con abiti normali) impegnata a lavare il pavimento.

    Il konohaniano si sarebbe potuto avvicinare senza problemi all'uomo che faceva avanti e indietro dal bancone agli scaffali, ma non appena gli rivolse la parola, questi lo ammonì sussurrandogli di parlare a voce bassa per non interrompere il silenzio che regnava in quell'ambiente, ascoltando poi ciò che aveva da dirgli e rispondendogli senza problemi, bevendosi la sua storiella.
    Certo, è quel ragazzino lì, quello seduto da solo. Gli disse indicandogli il lungo tavolo al quale era seduto e riprendendo il suo lavoro.
    Il bambino era impegnato a leggere un grosso tomo, uno diverso da quello che leggeva a scuola, ma continuava ugualmente a cancellare con una matita delle parole o delle frasi, e se il ninja vi avesse fatto caso, avrebbe potuto notare che subito dopo le riscriveva in modo diverso.

    Il piccoletto non si scompose neanche un po' quando Yato si sedette prepotentemente difronte a lui, ma alzò lo sguardo col volto completamente inespressivo, quando lo sentì cominciare quella strana conversazione, osservando il suo nuovo interlocutore che sembrava tanto sicuro di sé.
    Interessante... mi chiedo cosa avresti fatto se non fossi stato davvero io. Gli rispose tranquillamente ed a basso volume, per invitarlo a fare lo stesso e non disturbare gli altri impegnati nella lettura.
    Mh, probabilmente avresti continuato ad insistere con questa storia tormentando un povero bambino ignorante finché non lo avresti preso a pugni. Ma continua pure, ti ascolto. Abbassò nuovamente la testa sul libro e riprese a leggere e scarabocchiare le pagine, mentre il ragazzo proseguiva con il suo ultimatum, ma comunque non scomponendosi neanche un po'.
    Non perderei troppe energie a gridare o scappare...tre le mie molte doti ci sono anche quelle dell'illusione. Nessuno ci disturberà. Il ragazzino continuò a fare ciò che stava facendo, ascoltando intanto il giovane shinobi minacciarlo, ma apparentemente senza importarsene. Io e te abbiamo un appuntamento, e credo sarebbe bene non fare tardi. Non preoccuparti dei tuoi attuali genitori...il mio compagno se ne sta occupando adesso. La sua penna cessò di scrivere, e solo allora alzò nuovamente lo sguardo, stringendo un po' le palpebre per studiare più attentamente il tipo che aveva davanti per dei lunghi istanti.
    Va bene, hai vinto. Non ho ancora la struttura fisica per contrastare un ninja allenato, quindi mi sembra inutile insistere. Disse chiudendo tranquillamente il libro e ponendoci in mezzo la matita come segnalibro ed alzandosi dalla sedia, dirigendosi verso il bancone.
    Haki, porto il libro a casa, te lo porto domani. Rivolgendosi all'uomo barbuto.
    Va bene, ma ricordati di cancellargli quegli scarabocchi.
    Non ci contare. A domani. Lo salutò con un sorriso ed uscì dall'edificio facendo un cenno di saluto anche alla sua amica, la donna delle pulizie.

    Una volta fuori, si sarebbe incamminato tranquillamente verso la piazza, aspettando eventualmente il suo "rapitore" qual'ora non lo avesse ancora raggiunto. Dal punto di vista dello shinobi sarebbe quasi sicuramente potuto sembrare un comportamento alquanto anomalo, non avendo fatto nessun genere di resistenza ed accettando la situazione, apparentemente senza problemi.
    E comunque, in qualunque paese ho abitato, tranne quel villaggio di unni, quelli erano proprio dei barbari, quando si preleva una persona con le buone maniere o con le cattive, di solito ci si presenta.
    Disse in modo un po' stizzito, senza però voltare lo sguardo verso il suo interlocutore e continuando a camminare dritto, aspettando una risposta, e se l'avesse ricevuta, gli avrebbe detto il suo nome a sua volta, "Shinichi Matsumoto".
    In ogni caso, avrebbe continuato a conversare.
    Ah, è un problema se passiamo a casa mia ad avvisare i miei genitori? Credo che darebbero di matto se sparissi all'improvviso, ti pare?
    E non crederai davvero che mi sia bevuto la storia che se ne stia occupando il tuo collega, vero? Se è la stessa che si è presentata a scuola, sei fortunato se la ritrovi senza un bernoccolo o un occhio nero. Questa mia mamma è particolarmente manesca. E mio padre è un fabbro, ha le mani più grandi della tua testa.

    Se il ninja non avesse avuto nulla da obbiettare, si sarebbero diretti tranquillamente in piazza, dove avrebbero poi potuto prendere la strada per l'abitazione di Shinichi. Al contrario, se si fosse trovato in disaccordo con quella proposta, il bambino si sarebbe fermato di colpo ed avrebbe preso a fissare negli occhi il ninja.
    Questo potrebbe definirsi un incidente di percorso. Ho detto che verrò con te, non sto facendo resistenza e ti ho solo chiesto di passare da casa mia, qual'è il tuo problema?
    Non aveva tutti i torti. Se Yato avesse continuato ad insistere, il piccoletto non si sarebbe ancora mosso da lì, aspettando una spiegazione, mentre se invece avesse infine accettato di seguirlo fino a casa, avrebbe ripreso il cammino.

    Eeee Yato recupera il bimbetto :guru: Non è stato difficile, no? XD Ti sta conducendo in piazza, quindi ci arriverete di sera, e se Masayoshi decide di restare al suo posto, avrete anche l'occasione di incontrarvi. Dalla piazza alla casa di Shinichi non ci saranno consumi di tempo.
    Palla a Roro :sisi:


    Edited by Yusnaan - 18/6/2016, 13:00
     
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