La Neve sporca di Sangue

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  1. Ade Geist
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Carne e Sangue
    Capitolo Quarto


    Atto VIII
    A cavallo tra due mondi
    Quando toccai la spada, in quell'atto di strazio e dolore profondissimi, sentii come la mia anima strapparsi, dividersi a metà, scindersi in due entità distinte capaci dell'ubiquità. Sull'immediato mi trovai in uno spazio oscuro, quasi infinito, striato saltuariamente da profonde venature rosse come il sangue. Una figura ammantata di nero, piuttosto massiccia, la quale copriva il suo volto con una maschera che pareva d'osso, candida come la neve, si stagliava sul nulla che la circondava, quasi mimetizzandosi se non fosse stato proprio per la sua precedente maschera. Fui come pervaso da un misto di sensazioni: mi sembrava finalmente di presenziare ad una riunione di Clan, mi sentivo parte di qualcosa di più grande, felice all'interno della mia specie; allo stesso tempo ero carico di ardore e d'odio, un odio che mai avevo provato in vita mia, freddo, costante, inesorabile, come una sorta di oscura determinazione; mi sentivo come dinnanzi ad un patrimonio artistico infinito, colto dalla gioia di chi vede la più grande manifestazione dell'uomo realizzata e ne sente l'importanza; ancora percepivo come un dolore spirituale, quelli che si patiscono per la scomparsa dei propri cari o, più precisamente, quel pesante grave che si sente sul petto nei momenti di profonda insoddisfazione. Quando tentai di muovere un passo verso quell'ammantata figura, il nero che avevo davanti ai miei occhi si dissolse ma non ciò che percepivo in sua presenza. Ritornai assieme ad i miei compagni, davanti al mio avversario di cui non conoscevo il nome, adesso attorniato da due oscure macchine diaboliche, antichi cadaveri adesso mutilati dalla tecnologia. Non riuscivo a parlare, era come se la mia capacità dialettica fosse stata risucchiata nell'altra parte dell'anima ma riuscivo a muovermi, a pensare, a reagire. Tutto ciò che era accaduto fino a quel momento era stato da me come perso: la spada mi aveva attirato in un mondo parallelo, forse in quel mondo che sottostà allo strato visibile del reale, quel mondo che non è né al di qua né al di là. Davanti a me avevo due Akira, il che mi portò a pensare che fossero cloni, unitamente al fatto che percepivo l'orso, Sanjuro, Ipokash e un'altra figura alle mie spalle che non poteva essere altro che il Capo delle Squadre Speciali.
    Non ricordavo neanche che cosa fosse successo durante i miei colpi precedenti. L'ira che mi aveva travolto mi aveva fatto muovere quasi in modo istintivo, mi aveva fatto parlare ma io di tutto ciò non rimembravo niente. Forse la capacità mnemonica era stata anch'essa assorbita da quel mondo. Più mi concentravo su ciò che avevo passato, più vedevo perifericamente il nero ed il rosso del mondo di mezzo inglobare ciò che mi circondava. Non potevo però essere trascinato altrove in quel momento: era troppo pericoloso. L'uomo davanti a me mosse la lama che sembrava non impugnare ma che pareva esserci e creò una sorta di buco nero dal quale quasi immediatamente partirono dei dardi ossei infuocati. Il fatto che non fossi il primo bersagli di quegli attacchi mi permise di spostarmi sulla sinistra di qualche metro, circa cinque, di modo da allontanarmi da tutto il gruppo ed avvicinarmi alla parete destra della grotta, a qualche metro dall'altare posto al centro della stanza. [Slot Difesa I] Nell'istante in cui posai il piede destro nel luogo che mi ero prefisso, un dardo partì nella mia direzione. Era veloce ma niente di ingestibile con l'ausilio del chakra. I due guardiani avevano sfoderato colpi ben più pericolosi. Il tantien irrorò le gambe del suo contenuto più proprio che mi permisero di spostarmi con una rapida capriola verso l'angolo destro più alto della stanza e di evitare il colpo. [Slot Difesa II]Riflessi: 600 + 3 Tacche (Impasto) = 675 Non appena toccai il muro, l'oscurità avvolse le mie iridi striandole di rosso: portai lo sguardo sulle mie mani e sulla mia arma. Finalmente vedevo la carcassa di pesce che tutti mi stavano deridendo. Lasciai la presa.

    Qualcosa mi aveva chiamato a gran voce dall'altra parte, strattonando quel lato della mia anima che adesso viveva nel mezzo e chiedendo la massima attenzione al mio corpo. L'uomo con la maschera ornata cremisi sembrò parlarmi ma non lo vidi muoversi né riuscivo a definire bene da dove provenisse quel rumore. Tuttavia era l'unico presente, come potevo dubitare di tutto ciò? Non dovresti essere qui. Tu sei Carne e Sangue. La tua anima qui è nel ricettacolo sbagliato. Noi accogliamo la parte di anima che è Acciaio e Sangue. Dove si trova la tua Anima? L'immensità dello spazio avrebbe potuto farmi credere che le parole sarebbero risuonate per lungo tempo, eppure quasi mi parve di aver recepito il messaggio prima ancora che la frase fosse finita. Aveva realmente parlato o mi stavo immaginando ogni cosa? Una sorta di difesa da trauma? Oppure, ancora, quell'entità era capace di comunicare con me telepaticamente? Si pronunciò nuovamente poco dopo, comprendendo la mia difficoltà e palesandosi nella figura che avevo davanti. Noi percepiamo in maniera differente. Acciaio e Sangue comunicano in maniera differente. Per te che sei Carne e Sangue, cercheremo di essere più flessibili. Una piccola pausa produsse l'eco che mi attendevo. Era realmente l'uomo ammantato a rivolgermi parola. Noi siamo Yakusoku Kenkichi. Sangue del Primo. Osso della sua stirpe. In noi si riuniscono i Kenkichi meritevoli, la somma delle loro anime è Noi. Ma la tua anima è incompleta, perché vieni a unirti a noi? Non percepiamo la parte di te che è Acciaio e Sangue, e quella che è Carne e Sangue vive ancora, dunque per quale motivo vieni da Noi? Ci incuriosisci. Noi siamo la Promessa di un padre al figlio. La Promessa di un capo alla sua gente. La Promessa di un guerriero alla sua anima. Capii distintamente anima e spada nello stesso momento, come se le due frasi fossero state dette in due istanti differenti. Tu vieni a noi spezzato. Non vuoi riunirti a noi, questo lo percepiamo. Percepiamo molto di te, anche se la parte di anima che è Carne e Sangue non ci è congeniale, sono passati molti anni. Percepiamo che sei turbato, e che nel mondo che calpesti qualcosa sta accadendo, ma non ne siamo appieno consapevoli. Cosa è accaduto? Ti abbiamo posto tre domande. Potrai porcene altrettante. Noi siamo Yakusoku Kenkichi. Tacqui per dei lunghi istanti. Le sue parole in quel mondo non mi parvero affatto criptiche, anzi, sembravano quasi suggerirmi delle conoscenze che ero capace di comprendere senza alcun tipo di base culturale. Era come se fossero scritte nel mio sangue. Non sono venuto ad unirmi a voi. Risposi immediatamente alla prima domanda. Sono qui perché ciò che di me è Acciaio è stato portato via; sono qui per amplificare le conoscenze del nostro Clan e poter essere più forte per fronteggiare colui il quale ha ordito un affronto così grande a me ed alla nostra stirpe. Risposi alla seconda domanda. Un temibile avversario che sembra brandire una lama invisibile ha colpito più volte il vostro corpo d'Osso e Acciaio. L'Anima vostra è ancora integra ma l'Acciaio di cui siete composti è stato spezzato: elsa e manico sono state separate di Yakusoku Kenkichi sono stati spezzati. Risposi alla terza domanda pur non essendo capace di mostrare emozioni. Quella figura scura, con gli occhi segnati di rosso sulla maschera d'osso, sapeva benissimo, probabilmente, ciò che stava vorticando nel mio essere. Adesso però era il mio turno di porre domande: Cosa ne è stato di colui che vi ha forgiato? La vostra fattura è così elevata, lo percepisco dalle mie mani che sfiorano il vostro corpo d'osso. Eppure non avete niente che possa ricollegarvi ad un'arma: manca una salda impugnatura, il bilanciamento è peculiare, non comune tra i cimeli del nostro Clan che ho maneggiato ... la lama pareva non esserci. La prima domanda terminò, lasciando il posto alla seconda. Quali sono i vostri poteri? Per avermi trascinato in questo posto ancora vivo, dovete essere capaci di comunicare anche coi vivi e la vostra funzione non è quella di mero ricettacolo di anime insanguinate che hanno condotto la loro vita al termine. Una pausa un po' più lunga avrebbe caratterizzato l'ultima domanda, quella risolutiva. Come avete voi stessi detto, io sono qui spezzato, mancante dell'Anima. Ancora, avete riconosciuto che non sono qui per unirmi a Voi. La mia presenza qui è dovuta al fatto che vorrei chiedervi di essere Voi la mia anima e dunque essere Voi ad unirvi a me; per sanare l'estrema ferita che porto in corpo e per darmi le conoscenze necessarie a sconfiggere il vostro profanatore.





    StatisticheStatus
    Forza: 700
    Velocità: 600
    Riflessi: 625
    Resistenza: 550

    Agilità: 600
    Precisione: 600
    Concentrazione: 600
    Intuito: 600

    Vitalità


    Chakra
    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti


    [Slot Difesa I]
    [Slot Difesa II]
    [Slot Difesa III]




    [Slot Azione I]
    [Slot Azione II]
    [Slot Azione III]



    [Slot Tecnica Avanzata]

    [Slot Tecnica]



    [Slot Gratuito]



    Legenda


    Narrato
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    « Pensato! »
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.


     
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