La Neve sporca di Sangue

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Febh
        +3   Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,705
    Reputation
    +1,597
    Location
    Top Secret...

    Status
    Offline
    Epitaffio
    XII


    Il pipistrello annuì lentamente quando Keiji gli comunicò il suo giudizio, ma era impossibile leggere emozioni umane in quel volto animalesco. Le tue parole mi sono di conforto. Non aggiunse altro. Sembrava essere una creatura riflessiva almeno quanto il Kenkichi stesso, per quanto si fosse buttato da solo contro nemici assai più forti solo in virtù di un suo ideale, segno che certamente sapeva quando il pensiero deve cedere il passo all'azione, poiché l'uno senza l'altra diviene solo mera speculazione priva di risultato o, nel caso contrario, inutile barbarie. Intanto Munkeke, interrogato sulle sue capacità divinatorie, scosse la testa con movimenti lenti e meccanici, imitando gli attori di kabuki a cui sembrava tanto ispirarsi, considerandoli la "normalità" per chi viveva fuori da Azumaido. YOOO-OOOSH! No, non è un potere che controllo. Va e viene. E mostra solo spezzoni, a volte solo sensazioni. YOOOSH! Niente che potesse sembrare utile.

    Poi Sanjuro, colto dal misticismo, si gettò a capofitto in un nuovo rituale, forte della sua ciabatta, spiazzando tutti. Tranne forse Akira che ci prese gusto. Sfortunatamente anche con tutta la buona volontà le capacità dello Sciamano erano limitate, e se avesse potuto realmente estrarre il Freddo lo avrebbe già fatto nei due tentativi, quello da solo e quello con Munkeke, ma così non era stato. Anche se sicuramente profondo, il calore di quel bacio non era l'incantesimo di Vero Amore che avrebbe spezzato la maledizione. Era solo un sapiente mènage di lingue. Questo è...disturbante. L'orso sembrava senza parole, mentre Munkeke era incuriosito. Rituali dell'isola principale, YOOOOSH? Per un secondo guardò verso Keiji con una vena di curiosità, come a dire che voleva sperimentare il rituale, ma sarebbe bastato il minimo accenno di minaccia per farlo desistere. Onorevole Orso, non avrei saputo trovare parole migliori... Il Pipistrello era pienamente in accordo con il Kamui, ma nessuno fece niente, anche quando la cosa cominciò a farsi spinta. Il fato crudele però volle che proprio in quel momento l'apertura del capanno venisse spostata appena, mentre accanto alla testa dell'orso polare faceva capolino Ipokash, con una serie di scoiattoli congelati infilati in una lunga freccia. ECCOMI! Ho portato da mangiare, anche dei funghi per Sanjuro-sama, sarete sicuramente affama... E si trovò davanti alla scena incriminante. La sua espressione esplicitava l'apice del disgusto e dell'avversione...anche se stranamente sembrava focalizzarsi su Akira e non su Sanjuro.

    seVIisx



    Ci fu un momento di assoluto silenzio per tutti. Poi la ragazza gettò gli scoiattoli a terra e, con un movimento tanto fluido quanto vendicativo incoccò una freccia che mirava a trapassare il cranio di Akira e porre definitivamente fine alle sue sofferenze. E'...è solo un rituale, YOOOSH! CHISSENE! QUELLE LABBRA SONO MIE! Si dice che una femmina gelosa sia capace di tutto. Munkeke fece del suo meglio per fermarla, ma riuscì solo a farle sbagliare mira (e nello spazio angusto questo poteva significare guai serissimi. La freccia finì per impattare su Gassan e cambiare traiettoria, caricandosi al contempo di una strana e tenue luce azzurra, poi rimbalzò su un sasso a terra, quindi sfiorò i voluminosi capelli di Munkeke, battè su un tronco che costituiva una delle pareti, incappando in un punto più duro che la fece rimbalzare ancora una volta...trafiggendo senza scampo la ciabatta di Sanjuro e sfilandogliela di dosso. La ciabatta allo spiedo prese il volo verso Keiji, prossimo in linea d'aria, andando quasi per caso, o forse guidata da una mistica mano superiore, a colpire PROPRIO la Yakusoku prima di cadere a terra inerte.

    Per pochi secondi. La neve a terra iniziò a tingersi di rosso e sollevarsi, quasi nevicasse al contrario, mentre la ciabatta bruciava di una luce azzurra che pareva più fredda dell'inverno stesso. Il Rituale...la ragazza lo ha attivato. Deve avere doti sciamaniche latenti per esserci riuscita guidata solo dall'emozione del momento. Commentò il pipistrello, stupito, salvo poi aggiungere con un certo grado di dubbio. O forse dal disgusto...in ogni caso qui è sicuramente intervenuto qualcosa di superiore. YOOOOOSH! Questa energia...la riconosco...è...oh...oh-ho...YOOOOSH! Repun Kamui...sta per apparire proprio qui? Da quella ciabatta? Tecnicamente è un medium mistrico assieme alla freccia, usando la spada come fonte di energia. Questo NON è importante! Replicò l'orso con irritazione mentre si voltava per darsela a gambe. Ipokash non gradiva affatto che la situazione stesse cambiando, ma non le effusioni tra Kiriani. Di che parlate? Che succede? E VOI DUE SMETTETELA DI BACIARVI! QUELLE LABBRA SONO MIE! Stava per incoccare una seconda freccia quando il terreno tremò. Poi fu il caos di qualche istante. Intervallato da più di uno YOOOOSH.

    Provate a immaginare la comparsa di una gigantesca balena dotata di braccia umanoidi e ali che emerge in una frazione di secondo da una ciabatta a meno di un metro da voi, dentro una capanna di rami grande appena il tanto per contenere cinque persone molto strette. Cosa potrebbe mai accadere, salvo vedere persone sbalzate qua e là, pipistrelli giganti che svolazzavano disordinatamente e venti gelidi talmente compatti da creare delle vere e proprie braccia e mani, catturando chiunque fosse stato scagliato per aria. Dopo qualche istante di panico, Repun Kamui aveva rimesso ordine nella cosa, lui che era una gigantesca balena nata dal Freddo stesso. Secondo la leggenda, il Freddo esisteva dentro di lui in un nucleo cristallino che attirava costantemente a sé il ghiaccio e la neve, e che in realtà l'aspetto di balena fosse solo un guscio per la sua vera essenza là nel profondo, un guscio di neve così compatta da superare anche l'acciaio. Alcuni dicevano anche che il Freddo fosse in realtà una creatura a sè stante, parassita, giunta da altri mondi, ma nessuno era così vecchio o pazzo da poter verificare. Non parlava, Repun Kamui, era superiore a simili mezzi di comunicazione. La sua voce era il vibrare del maestrale e della tramontana quando trasportano il grande inverno sul mondo, ed era anche il canto di ogni singolo fiocco di neve quando si poggia a terra, amplificato fino ad essere quasi assordante. Quindi non parlò, ma tutti capirono esattamente cosa voleva dire, sospesi là a mezz'aria con lui.



    Io sono il Freddo.
    Incarno il Freddo. Noi siamo ciò che vive senza calore. Io più di chiunque.

    Io conosco ciò che conosce il Freddo.

    Io so che uno tra voi è calore, ma contiene il Freddo, e questo è morte per gli uomini non addestrati.


    YOOOSH! Repun Kamui, noi vorremmo... Ma l'orso costrinse lo sciamano a tagliare corto. Non serve a nulla spiegare, lui sa tutto. Conosce attraverso me e Pen Gin. Ha visto tutto, ma può intervenire solo se richiamato. Il mio ruolo qui è finito, per ora. Aggiunse, accomiatandosi mentre la sua figura sbiadiva diventando solo neve e vento, dopo un serio cenno di saluto col capo ad Akira e al suo stesso evocatore.

    Il vento gelido accarezzò la pelle nuda di Sanjuro

    Hai perso qualcosa di importante. E hai perso anche una scarpa.
    Posso ridarti entrambi, ma la scelta sarà tua.

    La tua Arma ha in sè il Freddo, ma quel Freddo sembra apprezzare le tue energie mistiche. Lascerò che vi rimanga senza che tu ne abbia danno.
    Posso anche riprendere ciò che è Freddo nella tua mente e ridarti ciò che hai perso, se lo desideri

    O puoi riavere il tuo indumento, filato con il vento del nord stesso. Non posso fare entrambe le cose.


    Lo stesso vento sfiorò anche Keiji, che tuttavia sentì qualcosa di completamente diverso, e non la stessa cosa udita dall'uomo mascherato

    Non sei entrato in contatto con il Freddo, dunque non ho potere su di te.
    Ma posso fornirti una promessa: mai più la Tomba dei tuoi Avi sarà profanata. Io stesso la avvolgerò nei venti del nord, e solo il sangue di uno della tua arte potrà varcarli.

    Questo è il mio impegno.


    Anche Ipokash e Munkeke vennero raggiunti, ma nessuno degli altri poté comprendere ciò che la creatura aveva loro comunicato...tuttavia la ragazza si calmò, mentre lo sciamano si incupì, forse intimorito da ciò che gli era stato rivelato.

    E per ultimo, anche se la comunicazione fu contemporanea per tutti, venne Akira.

    Hai compiuto grandi cose. E stai morendo per il Freddo che hai dentro.
    Freddo che hai accettato come sacrificio. Hai la mia riconoscenza, mortale, per aver salvato l'aspetto di MeSembra di sentire la parola Freddo in contemporanea che è Pen Gin.

    Posso estrarre il Freddo, ma sarà molto doloroso. Se lo preferisci, posso lasciare che la tua sofferenza scivoli via in un sonno di ghiaccio eterno, animato solo da sogni sereni finché il tempo non avrà cancellato i ricordi dalla tua mente congelata. Devi solo chiedere.


    Quale che fosse la scelta, il vento li avrebbe depositati tutti a terra eccetto il pipistrello, che pareva scomparso nel nulla, forse spazzato via nel trambusto di quel rituale di richiamo. Non appena Akira avesse scelto di sopravvivere, si sarebbe sentito come se un centinaio di lame gli stessero trafiggendo i polmoni e i visceri, mentre qualcosa si faceva forza dal fondo dello stomaco, quasi come se il cuore volesse saltargli via dal petto passando per la bocca. Durò poco, ma lo avrebbe sicuramente ricordato per sempre come uno dei momenti più dolorosi della sua vita, e che tuttavia finì di colpo quando, spalancando infine le labbra, dalla sua gola eruppe prepotentemente qualcosa di brillante e al contempo ghiacciato: come se fosse un frammento di stella o un meteorite azzurro e bianco, come i suoi colori, e terribilmente freddo.

    Le Creature del Freddo non nascono come gli altri esseri viventi. Noi siamo il Freddo stesso, incarnato, che quando assume sufficiente consapevolezza richiama a sè il vento e la neve, il ghiaccio e la grandine, formando un corpo animato, seppur privo di calore. Il frammento di Freddo che è stato in te era giovane, inesperto, ma ha assorbito molto. E' maturo, pronto a scegliere una forma. E' molto raro che la consapevolezza venga raggiunta all'interno di un umano. Te ne siamo grati ancora una volta.

    E quel che disse dopo lo compresero tutti, mentre quella stella ardente di fiamme gelide si avvolgeva di vento e ghiaccio, formando come una violenta tormenta di neve localizzata.

    Dunque osserviamo la nascita di una nuova Creatura del Freddo, nata da Akira Hozuki.

    Un nuovo Kamui...YOOOSH! La nascita di un Kamui. Se prima Ipokash si era calmata, ora invece parve dimenticare del tutto la faccenda del bacio (ma meglio non menzionarla mai più), osservando rapita lo spettacolo straordinario che si stava svolgendo davanti a loro. Parve quasi di udire un ululato dal vortice di neve, e contemporaneamente il rumore di una spada che veniva sguainata. La neve si dissolse poi all'improvviso, lasciando davanti a loro non una creatura, ma una spada di ghiaccio i cui motivi decorativi richiamavano un lupo, conficcata nel suolo. Anche Repun Kamui parve sorpreso.

    Non una Creatura ma un Oggetto.


    Comprendo.

    Akira Hozuki. Sei debole e stanco, ma ti chiedo un'ultimo sforzo, per consentire a questo nostro nuovo aspetto di manifestarsi nella sua interezza. Esso ha preso da te la Spada, e dalle terre di Azumaido la sua Vera forma. Esiste in entrambi i sensi, ma mai contemporaneamente, e in presenza di umani, se non viene Richiamato, non può intervenire, esattamente come me. Dunque ti chiedo questo: aggiungi il tuo nome nel vento. E poi Richiama il nostro nuovo aspetto impugnandone la forma ispirata a te.


    Mentre parlava il la neve si sollevò intorno ad Akira, ghiacciandosi in un vero e proprio altare dove riposava un rotolo che apparentemente sembrava composto da neve fragilissima...anche se nemmeno la più potente delle Bijuudama avrebbe potuto danneggiarlo. C'erano diversi nomi all'interno, tra cui quello di Munkeke e Ipokash. Una volta firmato, le Creature del Freddo sarebbero state indissolubilmente legate a lui...e con il poco chakra che ancora aveva, avrebbe potuto, toccando la spada, permetterle di manifestare la sua Vera Forma: un Lupo Bianco del tutto identico a quello che era stato il compagno di Ipokash!



    TU! Sei tornato! Sei davvero tu! Che fosse realmente lo spirito di quel lupo tornato a nuova vita come Creatura del Freddo o solo un qualcosa nato dai ricordi di Akira e poi plasmato dal Freddo sarebbe stato impossibile saperlo. Ipokash comunque gli si era gettata addosso e il lupo le fece le feste proprio come faceva la creatura morta ore prima. Sei tu...anche se ora sei un Kamui...non posso più darti del tu! Ma un Lupo non ha nome, mentre un Kamui si. E stava ad Akira sceglierlo, ora che non sentiva più la morte stringerlo tra le sue dita (e il vento di Repun, pur freddo, lo schermava dalle temperature di Azumaido)



    Erano passate almeno sei ore, e il gruppo tornava verso la città portuale scortati da Ipokash (che giocava col lupo ogni tanto), dalla nonna e da diversi uomini del villaggio. Le brodaglie della vecchia erano forse peggio di quelle di Sanjuro, ma avevano rimesso abbastanza in forze Akira per muoversi, e guadagnare la città portuale era l'unico modo certo per andare in posti più caldi delle zone interne di Azumaido, altrimenti letale quasi quanto Genosha, senza contare che c'erano dei veri medici: non avevano tempo da perdere, o i geloni e le ustioni da freddo dell'Hozuki lo avrebbero davvero ucciso, perchè il Freddo lo aveva reso insensibile, non invulnerabile alle temperature, suo malgrado.

    Keiji sarebbe forse rimasto indietro in un certo momento, ma solo perchè tra le fronde avrebbe sentito un battito d'ali che pareva chiamarlo. Rimasto solo per un poco, avrebbe chiaramente percepito la creatura che, quasi scostando un velo di tenebre appariva accanto a lui, appeso a testa in giù sul ramo di un albero. Hai amici potenti. Capaci di grandi imprese. Ma sei tu la Lama Kenkichi più forte. Hai già dimostrato di non ritenermi indegno, dunque ti chiedo: rinnoveresti il patto di sangue fra i Kyuketsu Komori e i Kenkichi? Accetteresti la nostra alleanza? Allungò nuovamente il sottile artiglio in mezzo all'ala, indicando ancora una volta la Yakusoku. Essa è la Promessa anche per noi. Scrivi col sangue il tuo nome sull'elsa, e il Patto sarà siglato, Kensei HitoPortatore del Dono Divino, ma anche leggibile come "Colui che brandisce il Patto".

    Era solo il tempo di compiere una scelta. Il mio nome è perso negli echi dello stormo. Ogni Lama ha scelto un nome per me e per ciascuno dei membri del mio clan, compresa la Hakushaku. E' tuo diritto decidere come chiamarmi. Kensei Hito. Avrebbe quindi detto, inchinandosi pur restando a testa in giù, in un'immagine tanto solenne quanto, suo malgrado, buffa agli occhi di camminava sulla terra e non sui soffitti.



    Erano passate dodici ore. Un uomo con un cappotto bianco e pesante stava davanti all'ingresso della Tomba Kenkichi con le braccia conserte, osservando la teca di ghiaccio in cui Genjo Enma trascorreva il suo eterno riposo. Alle sue spalle si avvicinarono dei passi leggeri, quelli di una persona che indossava una semplice tunica nera con cappuccio, come un qualunque cattivo da clichè, con la differenza che non pareva affatto minaccioso, ma piuttosto coperto per un mero desiderio di anonimato. E quando parlò, la sua voce era sottile e infida. La sua sconfitta era stata Prevista, anche se il profeta locale non è sufficientemente potente da comprendere l'immagine nella sua interezza. Fortunatamente io non ho di queste limitazioni e sapevo bene dove e come trovarti. In ogni caso quell'uomo andrà ucciso, non posso permettere che altre Profezie possano contraddire le mie. Il Sanga toccò il ghiaccio, e questo si disgregò in una sottile sabbia cristallina alla luce della Stella Rossa che portava sul petto. Lasciò che un piccolo stormo di pipistrelli sorreggesse il corpo del suo allievo. Non si era voltato a guardare lo sconosciuto. Dovrò comunicarlo ai genitori. Se li avesse. Il suo è un clan di orfani rapiti alle famiglie...mi limiterò a parlare con la capoclan. Dimmi solo una cosa, straniero... Oh, riconosci che non sono di queste parti, notevole! E pensare che ero convinto di nascondere bene l'accento. Sono composto da pipistrelli, il suono è per me qualcosa che un semplice essere umano non può nemmeno immaginare. Voglio sapere questo: devo comunicare anche ai tuoi genitori il tuo decesso? L'altro in tutta risposta iniziò a ridere sommessamente. Ahahahah...Sanga della Zanna. Kazuhiro Kuei. Un uomo che è bene non contraddire né irritare, anche se ora vive nella spasmodica attesa di qualcosa che gli è stato sottratto...un'emozione a cui non riesci più ad accedere. Lascia che ti riveli un segreto: avrai esattamente ciò che cerchi, ma non da me. Sei forte, lo percepisco. La forza dell'esperienza, ma non sono al tuo livello nella lotta, conosco i miei limiti. Non hai ancora risposto alla mia domanda. Ti sei fatto avanti in un mio momento di cordoglio e parli come se tu avessi potuto evitare la morte di Genjo. Perché dovrei lasciarti vivere?

    In tutta risposta l'altro si limitò ad abbassare il suo cappuccio.



    Perchè ho una proposta di lavoro per te e il tuo Villaggio.

     
    .
60 replies since 9/3/2016, 01:11   1792 views
  Share  
.