The New Degenerated School of Sand

Riunione di Villaggio

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  1. Manu ©
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    C'era da dire che rispetto a qualche periodo fa Hamano stava facendo dei progressi per affrontare il suo pessimo stato psicologico e mentale. Certo, continuava a tenere lo sguardo basso ed ogni tanto lo si vedeva visibilmente tremare, ma il solo fatto di essere lì insieme agli altri shinobi del villaggio poteva essere considerato un grande passo avanti per la sua riabilitazione.
    Però non poteva fare a meno di provare una specie di senso di inferiorità. Tutti i presenti erano comunque membri attivi della comunità, vecchi veterani, giovani talenti, insomma, gente che si dava da fare per il villaggio. Lui era un barbone con una spada grossa.
    Ma sembrava che ad Hoshi e ad Hohe, i suoi cari e vecchi compagni di squadra, la cosa non importasse.
    Hoshi con il suo solito atteggiamento si avvicinò a lui, e la pacca che ricevette sulla spalla lo fece sbilanciare un po' dalla sua sedia. Di certo una scena abbastanza patetica. L'Iga voleva dire tante cose, voleva scusarsi ancora e fare un lungo discorso su ciò che voleva fare per riscattare il suo onore e dare una mano al villaggio, ma l'unica così che riuscì a fare fu quella di tenere la testa leggermente abbassata con un sorriso sul volto che difficilmente si poteva considerare genuino.
    Tutta la sua buona volontà stava cominciando a risentire di un nuovo improvviso carico di responsabilità che non era sicuro di volere addosso, ma sapeva che rischiava di ripetere gli errori del passato.



    Ci proverò Hoshi, ma attualmente credo di non aver le capacità per potere insegnare. Avrei bisogno di un po' di... riabilitazione... se puoi concedermela.

    Non metteva in dubbio l'autorità del rosso, ma purtroppo, anche se lo voleva davvero tanto, l'idea di dover fare da maestro di spada ad altre persone gli creava parecchi problemi. Prima di poter iniziare un simile percorso doveva riguadagnare fiducia in sé stesso.
    Dopo guardò Hohe con uno sguardo triste. Solo ora Hamano si rendeva di come lo stato di Suna fosse anche una sua colpa.

    Spero che non ce l'abbiate con me ragazzi. Mi dispiace davvero tanto..

    [...]

    Il resto della riunione Hamano lo passò totalmente in disparte. Non intervenne in nessun discorso, non diede opinioni di alcun tipo, si degnò a malapena di guardare le persone presenti, giusto per provare a fissarsi in testa qualche volto e nome, ma con scarsi risultati.
    Poteva sembrare che fosse di nuovo caduto in un qualche stato di depressione o roba simile, ma in realtà il ragazzo stava solo cercando di mantenesi concentrato sul suo obiettivo. Sfregava nervosamente le mani, biascicava parole incomprensibili a malapena udibili, insomma, sembrava un pazzo appena uscito dal manicomio, ma tutto questo perché stava affrontando dei fantasmi che stavano perseguitando il ragazzo da molto tempo.
    Uno degli obiettivi di quella riunione coincideva con quello di Hamano: rimettere in funzione le mura del villaggio.
    Per una persona d'onore com'era (ma che in fondo tutt'ora è) Hamano, l'aver lasciato incustodito, così all'improvviso, il gate di Suna, era abbastanza da avergli causato crisi depressive aggravate da sensi di colpa che non riusciva in alcun modo a togliersi da dosso.
    L'unica medicina per questo suo male era affrontare la realtà ed accettare quello che è stato il suo passato, e forse, finalmente, ricominciare con la sua vita.
    Terminate le varie discussioni anche Hamano si alzò ma si mosse in disparte. Si avvicinò velocemente all'amico Hohe, parlandogli a bassa voce.

    Io mi dirigo subito alle mura, devo fare... delle cose...

    Poi senza dire ulteriori parole, uscì dalla stanza, riavvolgendosi nel suo mantello e ritornando ad assumere l'aspetto del barbone vagabondo senza meta, solo che questa volta ce l'aveva.
     
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36 replies since 10/3/2016, 22:25   1007 views
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