-
.
Ninja Business
Post VI
[Sasori - Data e ora sconosciuti]E sia. Se vuoi le maniere forti, le avrai. Si era evidentemente stancato di aspettare, nonostante le obiezioni dell'Uchiha fossero sensate.
Sayuri. Procedi.
Ma in questo stato non...Ho detto PROCEDI! Ormai stava urlando senza ritegno. Era chiaro che non aveva paura di essere sentito. Ogni tipo di minaccia fisica sembrava essersi allontanata da Sasori, che successivamente si sentì afferrare la testa da entrambi i lati da un paio di mani. Certamente più esili di quelle che fino a quel momento lo stavano trattando, ma non meno gentili. Qualche secondo di apparente calma, poi il calore sembrò propagarsi dalla punta delle dita che gli cingevano il capo. Man mano che i secondi passavano, il calore aumentava e aumentava, finchè all'Uchiha non arrivò la sensazione che dieci aghi incandescenti gli stessero penetrando il cranio. Lentamente, inesorabilmente, il dolore raggiunse il cervello. E lì, la sensazione mutò. Gli aghi erano diventati come tentacoli, si allungavano nella mente dell'Uchiha, cercavano, esploravano, sondavano i suoi pensieri. Alla ricerca dei suoi ricordi più recenti, vagavano, incuranti del dolore che avrebbero potuto procurare. Trovarono i frammenti degli ultimi avvenimenti, la prigionia, il risveglio, ma li ignorarono, continuando ad andare a fondo. Ora erano riusciti a raggiungere gli avvenimenti di Kumo. Sasori poteva vedere cosa stavano trovando. Le voci femminili che sentiva da bendato. Eccitati, cominciarono ad andare più a fondo. Stava a lui decidere se opporre resistenza, in qualche modo, oppure lasciare che trovassero quello che cercavano.
Se Sasori avesse lasciato che i suoi pensieri fossero sondati senza problemi, avrebbe rivissuto al contrario tutti gli avvenimenti che l'avevano condotto lì, fino a quella mattina a casa sua, con suo padre. I "tentacoli" si sarebbero poi ritirati dalla sua mente, con un effetto poco piacevole ma decisamente di sollievo rispetto al dolore provato fino a quel momento.
Se avesse in qualche modo opposto resistenza, il dolore sarebbe aumentato esponenzialmente. I tentacoli sarebbero comunque risaliti fino al suo arrivo al confine di Kumo, per poi ritirarsi.
Allora? Non sarebbe stato possibile all'Uchiha capire per quanto tempo era durata l'operazione, ma la voce dell'uomo era decisamente impaziente. Sasori si sarebbe sentito spossato al massimo, come se avesse appena finito un combattimento.
Ecco...erano loro, non ho dubbi. Sayuri aveva il fiatone per lo sforzo. Da Konoha erano due. Si sono fatti ingannare da una di loro. Vicino Kumo è arrivata anche l'altra. Dopo si sono separati, questo qui è rimasto con loro e l'altro è andato in solitaria a seguire le tracce, con tutta probabilità è con lui che l'altra cellula ha avuto a che fare. Lui non ha visto altro oltre a quelle tracce. Loro...
Nel frattempo, Sasori si sentì sempre più stanco, scivolando in un sonno profondo, e non ebbe modo di sentire il resto della conversazione.
[...]Si svegliò. Non poteva vederlo, ma dal calore dei raggi del sole sulla faccia e l'aria fresca, potè intuirlo. Si trovava all'aperto. Ma era in una situazione, per quanto possibile, ancora più scomoda di prima. Aveva infatti le braccia legate dietro la schiena, con una corda che gli avvolgeva tutto il torace. Stessa cosa per le gambe, completamente avvolte da una spessa corda. Inoltre, era stato imbavagliato e sembrava che qualcuno lo stesse trasportando in spalla.
Se avesse dato segno evidente di essersi svegliato, avrebbe sentito la voce dell'uomo che ormai aveva imparato a conoscere.Ora andiamo a trovare delle vecchie amiche, io e te. Dopo dovrai camminare, vedi di non fare scherzi o sarà l'ultima cosa che farai.
Dai movimenti, era facilmente intuibile che si stava spostando saltando da un ramo all'altro, in una foresta. La testa gli avrebbe fatto ancora male per l'intrusione di prima.
Dopo circa un'ora di viaggio dalla sua ripresa di coscienza, si sarebbero fermati.
[Atasuke]Atasuke abbassò la leva di destra. Per i primi secondi, non udì niente, ma un ruotare di ingranaggi iniziò a farsi sentire poco dopo, prima leggero, poi via via più rumoroso, da dentro il muro. Anche il terreno cominciò a vibrare, così come la parete di legno ad est, che piano iniziò a scorrere verso destra, scricchiolando rumorosamente. La porta si arrestò, lasciando libero solo poco più di metà del corridoio. Forse il meccanismo era troppo vecchio e poco manutenuto per funzionare a dovere.. Quale che fosse stata la reazione del ninja, un altro animale di inchiostro sarebbe sopraggiunto dopo circa sei secondi, sparando due proiettili d'inchiostro verso il torace di Atasuke.
Subito dopo la porta, in maniera simile alle tre leve fuori, una singola leva di legno era sul muro, in posizione abbassata. Il corridoio era abbastanza ripido, poichè la stanza successiva si trovava un paio di metri abbondanti più in basso rispetto al resto dell'interrato.
Davanti all'Uchiha, un ambiente in ombra quasi totale. Poteva veder di fronte a sè delle grosse casse di legno, diverse da quelle che aveva visto fino ad allora. Erano molto più massicce e impilate una sull'altra, arrivavano fino al soffitto di quella grossa stanza. Alla sua destra, avrebbe visto, ammucchiati nell'angolo, dei detriti di legno, molto simili alle casse in questione. Su quello stesso muro, un paio di armadi di metallo e sull'angolo opposto ai detriti, una scrivania. Tutto l'ambiente era coperto di un sottile strato di polvere. Se si fosse messo a cercare bene a terra, avrebbe notato delle impronte di piedi dirigersi verso gli armadi, la scrivania e poi fare il giro del mucchio di casse.SPOILER (clicca per visualizzare)
Tuttavia, circa trenta secondi dopo che Atasuke avesse messo piede nella stanza, un leone di inchiostro sarebbe entrato di gran carriera, tentando di morderlo. -
Sasori Uchiha.
User deleted
Flashback
Almeno ci aveva provato, era riuscito parzialmente a guadagnare qualche minuto che forse potrebbe rivelarsi prezioso. Sperava che qualcuno a Konoha si fosse accorto della sua assenza. Pensava a tutti i compagni che aveva fino ad allora conosciuto. Ai suoi amici che si contavano sulla punta di una sola mano per quanto erano pochi ma fedeli. In quel momento stava cercando con la sua resistenza per quando debole, l'avrebbe dedicata agli amici ed al villaggio intero. Perchè il suo compito era cercare di preservare la quantità maggiore di informazioni possibili. Per il bene della foglia, per il bene degli amici. In quello credeva e per quello avrebbe agito fino alla fine.Questa volta ci siamo
Chiaramente l'uomo era diventato impaziente. Lo si intuiva dal tono della voce, duro rivolto ad una ragazza di cui riuscì a sentire le mani esili che prendevano il volto di Sasori. Erano calde, ma non certo gentili. Un dolore localizzato sulla sua testa, non lasciava presagire niente di buono.Non vi fidate eh ? Beh allora vedremo chi avrà ragione !
Quella sensazione era davvero sgradevole. Stavano sondando i suoi ricordi senza troppi complimenti. Non avrebbe resistito. In fondo aveva detto loro la verità, o almeno quella più vicino possibile alla verità senza compromettere il villaggio. Opporsi nelle sue condizioni era una mossa da sciocchi e da arroganti. Tanto valeva che verificassero le informazioni che aveva loro rivelato. Forse così facendo avrebbe posto fine a quell'interrogatorio frettoloso. Vide i suoi ricordi scorrere al contrario dal più recente al più remoto. Quando avrebbero verificato quanto detto dal ragazzo corrispondesse alla verità ovvero che non ne sapeva niente di tutta quella storia a parte le tracce disse con un tono della voce abbastanza flebile, prima di addormentarsi:...Avete visto ? Vi ho detto la Verità ! La Verità...
. -
Asgharel.
User deleted
. -
.
Ninja Business
Post VII
[Sasori]Imbavagliato, Sasori non avrebbe potuto parlare chiaramente. Se avesse emesso dei suoni quando si fossero fermati, l'uomo gli avrebbe parlato a bassa voce.Ora fai silenzio. Non voglio che ci sentano. Emetti un rumore di troppo e ti taglio la gola. La minaccia era chiara.
Passarono alcuni minuti. Sasori avrebbe potuto chiaramente intuire di essere fermo su di un albero, mentre il suo "compagno di viaggio" analizzava la situazione.
Poi, il silenzio venne interrotto, sempre dall'uomo.Sayuri, rimani a controllare il perimetro.
L'Uchiha si sarebbe sentito afferrato nuovamente e portato in spalla verso il basso. Dopo un centinaio di metri, avrebbe toccato terra con i piedi.Ti tocca camminare adesso. E non provare a fare rumore. Sasori sarebbe stato condotto, trascinato per il braccio. Poco avrebbe capito di dove si trovasse, se non che il suo compagno avrebbe prima scassinato una porta e poi l'avrebbe spinto al chiuso. L'aria era stantia, polverosa e Sasori non avrebbe più sentito il sole sulla pelle. Venne ancora condotto per un po', prima di sentirsi stringere il braccio e strattonare in direzione opposta a quella in cui stava andando. L'uomo si era irrigidito per un momento e dai rumori Sasori potè intuire che aveva lanciato una tecnica in risposta, la cui natura gli sarebbe sfuggita. Non gli effetti però, perchè fece un discreto rumore, come un masso che si schianta contro una parete. Maledetta. Andiamo, ora si scende.
Malamente, venne spinto in avanti. Sotto i suoi piedi, una ripida scalinata li avrebbe condotti verso il basso. Se Sasori avesse avuto difficoltà a compiere la discesa, l'uomo lo avrebbe con molta poca grazia sollevato in spalla e trasportato giù. In lontananza, avrebbe potuto sentire alcuni rumori soffocati.
Dopo poco, ritrovatosi di nuovo sul terreno, avrebbero percorso alcuni metri, verso la sorgente del rumore...
[Atasuke]La prima bestia si trovò a mordere il metallo invece della carne, ma la cosa non la fermò. Mantenne la presa sulla lama, ma questo segnò la sua fine. Atasuke riuscì a colpire il leone con la wakizashi, facendogli perdere la forma solida e riducendolo ad un mucchio di inchiostrò che andò a spargersi sul pavimento. Il secondo leone, si trovò l'Uchiha a portata prima che potesse attaccare e si ritrovò a lordare il terreno, al pari del suo alleato.
Avvicinandosi agli armadietti, potè notare che non venivano aperti da molto, tutti tranne uno. Aprendo lo sportello vide che dentro vi erano poche provviste, piazzate lì da poco.
La scrivania invece, ad una più attenta ispezione, era meno sporca. Inoltre, un contenitore cilindrico di metallo era poggiato in piedi al centro di essa. Se Atasuke avesse allungato la mano per toccarlo, unafrecciaVel=600 Pot=30 si sarebbe diretta verso il suo avambraccio, proveniente da dietro le casse.
Se fosse rimasto per più di due secondi fermo a guardare la scrivania, la freccia si sarebbe diretta comunque verso di lui, mirando al busto.
Voltandosi, avrebbe visto due donne, perfettamente identiche, impugnare un arco. Una delle due aveva ancora una freccia incoccata e lo teneva sotto tiro, mirando con un solo occhio, mentre l'altra era chiaramente quella che aveva appena scoccato. Tsk tsk tsk...caro Atasuke, dopo il viaggio che abbiamo condiviso, vieni qui a rubare? Se l'Uchiha avesse provato a muoversi, la donna avrebbe gridato NON MUOVERE UN MUSCOLO O TI INFILO QUESTA FRECCIA IN UN OCCHIO!
L'altra donna, una goccia d'acqua, iniziò ad avvicinarsi all'Uchiha, mentre l'altra parlava ancora.
Scommetto che non stai capendo cosa sta succendo... Fece un colpetto di tosse per poi parlare di nuovo, ma questa volta con una voce maschile che forse Atasuke avrebbe riconosciuto...
Oh, Atasuke Kanchou! Come può venire qui ed usare tale violenza contro il più fidato cittadino della Foglia, me, Genma Saotome!?! Sorrideva ironicamente e continuava a puntare la freccia verso Atasuke, mentre quello che doveva essere un suo clone, si avvicinava alla scrivania, fissando il contenitore metallico. Da lontano, da dove era entrato, potè udire dei rumori, come se qualcuno stesse battendo sui muri.
Se Atasuke avesse lasciato che la donna prendesse il contenitore, sarebbe tornata velocemente dall'altra, indietreggiando senza dargli le spalle. Avrebbe poi detto Ti do la possibilità di andartene da qui e cercare quell'altro stupido del tuo amico, ammesso che sia ancora vivo. Lasciaci in pace e noi lasceremo in pace voi, abbiamo già quello che ci serve. Altrimenti ce lo prenderemo anche da te. Dei ricambi fanno sempre comodo.
Se Atasuke avesse agito in qualche modo prima, lafrecciaVel=600 Pot=30 sarebbe partita, diretta verso la sua testa. L'altra, poggiato a terra il contenitore, sarebbe poi scattata verso Atasuke, estraendo un tonfa da dietro la schiena e attaccandolo con unaffondoVel=600 For=600 Pot=30 mirando verso il suo sterno.. -
Asgharel.
User deleted
. -
Sasori Uchiha.
User deleted
Pacchetto
La minaccia era chiara. Se avesse emesso un fiato, sarebbe andato al creatore. Qualcuno finalmente era arrivato per recuperarlo ? Ma non lo poteva sapere.Era solo imbavagliato. Lì in quell'oscurità senza luce. Senza possibilità di vedere chiaramente cosa stesse accadendo se non per i suoni che arrivavano alle sue orecchie. Oramai l'oscurità lo accoglieva nel suo mondo, nella sua tranquillità e nella sua profondità. Non era una sensazione poi così sgradevole. L'oscurità l'aveva adottato come una seconda madre,con affetto. Ma non era fatto per rimanere in quell'oscurità. Lui aveva qualcosa da dire in più rispetto a quello che aveva fatto vedere. Era maturato, aveva capito la strada che poteva percorrere da solo con le sue forze. Quella condizione di precarietà non faceva che rafforzare il suo spirito ed il suo attaccamento alla vita. Per nulla al mondo, l'avrebbe data vinta ai suoi rapitori. Non appena avesse potuto, non appena avesse riavuto indietro quello che gli apparteneva, non solo li avrebbe ricambiati con il loro stesso gioco, ma semplicemente li avrebbe liberati dalle loro falsità per farli riportare alla sua "realtà". Sperava che non mancasse molto al suo ritorno alla luce. Ma si sarebbe portato con sè, un piccolo angolo di oscurità. Quell'oscurità che l'aveva accolto e protetto durante tutto quel tempo. Come avrebbe potuto voltargli le spalle dopo che l'aveva adottato ? Non poteva, quindi gli avrebbe fatto piacere portarlo con sè.Si torna a casa ?
Percepì chiaramente attraverso il tatto che non si trovava più in una stanza, ma sopra un albero. Decise che avrebbe assecondato quello che avrebbero ordinato. In fondo era solo questione di tempo. A Konoha, finalmente si erano resi conto che una foglia mancava all'appello e che era venuto il momento di andarsela a riprendere di nuovo. Tic Tac Tic Tac il tempo scorreva e sentiva l'aria di libertà. Anche l'aria era più fresca e meno puzzolente rispetto a quella che aveva respirato tra quelle 4 mura. Anche l'ultima affermazione del suo aguzzino, non lasciava alcun dubbio, qualcuno era vicino alla loro posizione. Oramai era solo una questione di pazienza.Forza ragazzi forza
Venne portato giù dall'albero trasportato come se fosse un pacco regalo. Poi una volta al suolo gli hanno intimato di camminare e non provare a fare rumore. Venne portato per un braccio. Non era facile orientarsi in un nuovo ambiente, poi sentì il rumore di una porta scassinata, dopo di che entrò in un ambiente davvero polveroso, come se fosse un ripostiglio o un magazzino che nessuno utilizzava più da molto tempo...ma era solo una sua supposizione, in base all'odore che era davvero particolare. Sasori stava andando tranquillo, quando all'improvviso venne strattonato in direzione opposta a quella di marcia. Per poco non cadde a terra. Non capì bene cosa stesse succedendo, sentì solo un grande casino. Il suo sequestratore si lasciò scappare qualche imprecazione.Che sia ?
Non fece in tempo a pensare, chi lo stesse venire a liberare. Non ce n'era il tempo. Venne spinto malamente in avanti, non potendo vedere la scalinata, fece un volo di qualche gradino accasciandosi dolorante. Ma di tempo non ce n'era e venne prelevato come un sacco di patate. In lontananza poteva sentire dei rumori soffocati. Stavano andando proprio in direzione dei rumori. Alla fine della scalinata, venne indirizzato proprio verso la sorgente di quei rumori. Una sensazione non piacevole gli percorreva tutta la schiena.. -
.
Ninja Business
Post VIII
[Sasori]L'uomo continuava a condurre Sasori per il braccio, stringendo sempre più man mano che si avvicinavano ai rumori. L'Uchiha ora avrebbe avuto più chiaro cosa stavano ascoltando: i suoni di uno scontro tra ninja erano ormai inconfondibili. Udirono anche delle voci. Con uno sforzo, forse, Sasori avrebbe riconosciuto anche i due interlocutori, mentre riacquistava una migliore comprensione delle condizioni del suo corpo, come non sentiva da quando si era risvegliato...
[Atasuke]L'attacco sulla donna più vicina andò a segno senza problemi. Il tonfa venne intercettato e tutto il movimento del clone reso inoffensivo. Il successivo movimento della spada dell'Uchiha impattò sul busto della ragazza, che rivelò definitivamente la propria natura di clone. Clone particolare, poichè composto da inchiostro, come le bestie che Atasuke aveva poco prima neutralizzato. Tuttavia, nel momento in cui il clone perse forma, l'inchiostro di cui era composto ebbe una reazione più violenta rispetto ai leoni. Il clone scoppiò come un palloncino pieno d'acqua e il liquido corvino coprì tutta la parte anteriore del corpo di Atasuke.Molto più viscoso del normaleVelocità di Atasuke dimezzata fino al suo prossimo turno , formava una massa unica e si espanse su spalle, busto, braccia e gambe dell'Uchiha. Che l'avesse notato o meno, Atasuke continuò il suo attacco verso l'originale. La donna parò il primo colpo con l'arco, riuscendo a deviare la traettoria della lama al costo dell'integrità dello stesso, che si ruppe in due. L'espressione era quasi di sorpresa, per le capacità del suo avversario, ma non durò che pochi istanti.Abbassandosi di scatto e facendo una capriola a terra, sul lato opposto alla spada di Atasuke,Velocità 650 -Agilità 725 la donna si portò tra a fianco della scrivania. Indietreggiando con un balzo, estrasse da dietro la schiena una wakizashi con la mano sinistra, mentre la destra afferrò il contenitore metallico con gli Sharingan. Ghignando verso Atasuke, scattò verso l'uscita...BLAM!
Sasori udì chiara un'emissione di chakra a distanza molto ravvicinata mentre veniva strattonato e poi un'esplosione distante qualche metro. Ma fu Atasuke a vederne gli effetti. La parte superiore della testa della ragazza era letteralmente esplosa, spargendo tutto ciò che la costituiva sulla scrivania e sulla parete dietro di essa, il corpo che si accasciava al suolo scomposto, come una marionetta senza fili.
Il contenitore metallico le cadde di mano, rotolando dietro la pila di casse, verso l'Uchiha.
Atasuke e Sasori avrebbero sentito gridare, il secondo da accanto a se.Vieni fuori senza fare scherzi. E rivolgi lo sguardo verso il cadavere, o il tuo amico farà la stessa fine di quella troia! Sasori si sentì toccare il collo da del freddo metallo affilato.
Se Atasuke fosse uscito da dietro le casse, si sarebbe trovato di fronte ad un uomo, alto quasi due metri, in piedi vicino ai detriti nell'angolo. Sebbene coperto da un mantello, la sua muscolatura era ben evidente e sviluppata. Sembrava essere sulla trentina, capelli castani corti e occhi neri, una lunga katana sfoderata contro...
Sasori Uchiha. Tenuto stretto per un braccio, katana puntata al collo, degli stracci grigi come vestiti, evidentemente dimagrito, capelli completamente fuori posto. Ma la cosa più orrenda, più atroce, specialmente dal punto di vista di un altro Uchiha...le due cavità oculari, cicatrizzate e orrende, che non riuscivano a nascondere degli occhi. Dava l'idea di essere la vittima di qualche spirito maligno uscito da un racconto del terrore.
Muovi un solo muscolo senza il mio consenso e non avrai occasione di riavere il tuo compaesano salvo. La spada spingeva sul collo di Sasori.Fai rotolare il contenitore verso di me e hai la mia parola che lascerò lui fuori di qui senza ucciderlo. Mi sei stato utile trovando il covo di queste due e voglio ricompensarti. Sembrava sincero, almeno dal tono di voce, che comunque non nascondeva una certa spavalderia. Prova a fregarmi, e lui muore, tu muori e i vostri corpi diventeranno cibo per i vermi..